TESI DEF Tommaso
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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea magistrale in Storia L'esperienza di Claudio Sabattini nelle lotte studentesche e operaie del ‘68-‘69 e nel movimento no global: pensiero e militanza di un sindacalista Fiom Tesi di laurea in Storia dell'Italia contemporanea Relatore: Presentata da: Prof.ssa Fiorenza Tarozzi Tommaso Cerusici Correlatore: Dott.ssa Eloisa Betti SESSIONE III ANNO ACCADEMICO 2011/2012 INDICE INTRODUZIONE. ..............................................................................................................3 PRIMA PARTE. CLAUDIO SABATTINI E IL SECONDO BIENNIO ROSSO A BOLOGNA. ............5 1. CLAUDIO SABATTINI E LA SEZIONE UNIVERSITARIA COMUNISTA: LA GENESI DEL RAPPORTO OPERAI-STUDENTI A BOLOGNA ..........................6 2. ...CLAUDIO SABATTINI E L’INCONTRO TRA MOVIMENTO STUDENTESCO E MOVIMENTO OPERAIO A BOLOGNA NEL SECONDO BIENNIO ROSSO ...34 Pancaldi ...................................................................................................................44 Sasib .........................................................................................................................46 Longo .......................................................................................................................49 Ducati .......................................................................................................................56 3. LE ELABORAZIONI SUL RAPPORTO OPERAIO-STUDENTI A BOLOGNA NEL SECONDO BIENNIO ROSSO: SEZIONE COMUNISTA E FIOM A CONFRONTO 62 La posizione della Sezione universitaria comunista al Congresso del 1969 ...........62 La posizione della FIOM nel Congresso del 1970 ...................................................67 4. UNA PRIMA MESSA A PUNTO SULLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO OPERAI-STUDENTI NEL PENSIERO DI CLAUDIO SABATTINI: IL SECONDO BIENNIO ROSSO 71 SECONDA PARTE CLAUDIO SABATTINI ALLA GUIDA DELLA FIOM NEGLI ANNI NOVANTA: I RAPPORTI CON IL MOVIMENTO NO GLOBAL E PACIFISTA .........................95 1. CLAUDIO SABATTINI DALLA SVOLTA DI MARATEA AL CONGRESSO DELLA FIOM DEL 1996: UN SINDACATO INDIPENDENTE ...........................96 2. GENOVA 2001: CLAUDIO SABATTINI TRA FIOM E MOVIMENTO NO GLOBAL 105 2 Gli scioperi della Fiom del 18 maggio e del 6 luglio: la partecipazione del movimento 108 Le giornate di contestazione al G8 di Genova .......................................................117 3. 11 SETTEMBRE 2001: LA FIOM DI CLAUDIO SABATTINI NEL MOVIMENTO PACIFISTA 130 4. LA LETTURA DI CLAUDIO SABATTINI ..........................................................146 5. L'EPILOGO 155 BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................161 FONTI ...............................................................................................................................163 APPENDICE ....................................................................................................................167 3 INTRODUZIONE Claudio Sabattini nasce a Bologna il 28 aprile 1938 da una famiglia antifascista e di orientamento comunista, compie studi classici e frequenta successivamente la facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna, laureandosi con una tesi dal titolo Rosa Luxemburg e i problemi della rivoluzione in Occidente. Aderisce fin da giovane alla Federazione Giovanile Comunista Italiana (organo giovanile del Partito Comunista Italiano) diventandone prima segretario bolognese e poi regionale. Nel 1967 entra a far parte della Camera del Lavoro di Bologna e contribuisce alla nascita della Sezione universitaria comunista “Giaime Pintor”. Tra il 1961 e il 1969 viene eletto per due volte Consigliere comunale nelle liste del Pci, carica dalla quale si dimette per incompatibilità statutarie rispetto agli incarichi sindacali. Nel 1970 viene nominato Segretario generale della Fiom di Bologna, nel '74 assume lo stesso incarico a Brescia e nel '77 viene eletto nella Segreteria nazionale della Fiom come responsabile per il settore automobilistico. Vive in prima persona le vicende drammatiche del '80 in Fiat, i 35 giorni di occupazione dello stabilimento torinese e la successiva “marcia dei 40mila”. Si susseguono poi altri incarichi: da membro della Segreteria della Camera del Lavoro di Genova a collaboratore dell'Ires Cgil dell'Emilia Romagna, dalla direzione dell'Ufficio Internazionale della Cgil fino alla nomina a Segretario regionale della Cgil del Piemonte. Infine nel 1994 viene nominato Segretario generale della Fiom, incarico che conserva fino al 2002. In seguito viene nominato segretario della Fiom in Sicilia ma dopo pochi mesi, il 3 settembre 2003, Claudio Sabattini muore a Bologna all'età di 65 anni1. Questo lavoro intende analizzare il pensiero e la militanza del sindacalista bolognese Claudio Sabattini, in due fasi storiche molto diverse tra loro: il biennio '68-'69, quello dell'insorgenza studentesca e operaia, e gli anni a cavallo del terzo millennio, nei quali emerge con forza il movimento no global. La scelta di analizzare l'elaborazione teorica e l'azione sindacale di Claudio Sabattini, in due periodi storici così distanti dal punto di vista temporale, scaturisce dall'ipotesi che il sindacalista bolognese abbia rappresentato in queste due fasi un soggetto agente in grado di collegare esperienze politiche differenti, da un lato, il movimento operaio, dall'altro, i movimenti studenteschi prima e quelli no global poi. La riflessione metodologica sul rapporto tra soggetti politici diversi e sulle possibilità di collaborazione per un comune progetto di trasformazione della 1 Claudio Sabattini, alcuni interventi, autunno 2002 – estate 2003, Reggio Emilia 2004, Edizioni Teorema, p. 52. 4 realtà rappresenta una costante del suo percorso e del suo approccio sia all'iniziativa politica che all'elaborazione teorica. Va sottolineato che nell'esperienza di Claudio Sabattini il piano della teoria e quello della prassi sono inscindibili, poiché parte di un percorso nel quale la forma dialogica è sempre prevalsa sulla forma scritta. Per questa ragione, oltre ad avere analizzato gli scritti teorici di Claudio Sabattini, quantitativamente esigui, di grande importanza appaiono i resoconti dei suoi interventi orali effettuati durante dibattiti politici, culturali e nei comizi delle manifestazioni sindacali. La quantità limitata di testi a firma Claudio Sabattini ha contribuito, fino ad oggi, ad una sottovalutazione dell'importanza storica della sua figura, limitando così la possibilità di comprendere a pieno il ruolo svolto dal sistema delle relazioni sindacali nel determinare l'evoluzione del quadro politico sociale del paese. Il mio lavoro è strutturato in due parti. La prima si intitola “Claudio Sabattini e il secondo biennio rosso a Bologna” e si focalizza sull'anomalia, tutta bolognese, della Sezione universitaria comunista, che esercitò un indiscusso ruolo di leadership all'interno del movimento studentesco e influì positivamente nella costruzione di un rapporto peculiare tra operai e studenti. La seconda parte si intitola “Claudio Sabattini alla guida della Fiom negli anni Novanta: i rapporti con il movimento no global e pacifista” e pone l'attenzione sul rapporto sinergico che si è venuto a creare, tra anni Novanta e Duemila, tra il più antico sindacato industriale italiano, la Fiom, e il nascente movimento no global. Questo lavoro utilizza diverse tipologie di fonti: documenti d'archivio, periodici, fonti orali e testi a stampa. In particolare, si è posta grande attenzione alle interviste a quei protagonisti che, insieme a Claudio Sabattini, hanno vissuto gli eventi descritti nel mio lavoro e prodotto, assieme a lui, il piano teorico dal quale quelle medesime azioni si sono sviluppate o dalle quali hanno preso le mosse. Le voci dei protagonisti sono affiancate da documenti di archivio per il periodo '68-'69 e dall'utilizzo dei documenti inediti, conservati negli archivi digitali del sindacato e dei movimenti. Il tutto è accompagnato dagli scritti editi ed inediti che Claudio Sabattini ci ha lasciato. 5 PRIMA PARTE CLAUDIO SABATTINI E IL SECONDO BIENNIO ROSSO A BOLOGNA Questa parte del mio lavoro intende focalizzarsi sull'incontro tra studenti in mobilitazione e classe operaia in lotta, tra movimento studentesco e movimento sindacale nel cosiddetto “secondo biennio rosso” a Bologna. La periodizzazione qui presa in considerazione si rifà a quella utilizzata da Andrea Rapini nel suo saggio Per una storia del movimento studentesco. Il caso bolognese (1967-1969). Si tratta infatti di un biennio di mobilitazioni studentesche che, nascendo dalla critica all'istituzione universitaria, ha la capacità di aprirsi alla società e alla contestazione generale della struttura capitalistica. Così Rapini scandisce la temporalità della mobilitazione studentesca nel “secondo biennio rosso” bolognese. In tale luce, ho qualificato il periodo che va dal gennaio 1967 al febbraio 1968 come l'esordio. In questo intorno nasce il movimento come soggetto socio-politico, si afferma la centralità dell'assemblea, che scalza i precedenti meccanismi di rappresentanza studentesca, viene elaborata una carta rivendicativa tutta rivota all'università (o agli istituti superiori) e alla sua riforma democratica. Da febbraio a giugno del 1968 avviene la radicalizzazione del movimento, che muta la prospettiva delle lotte: gli studenti guardano ora alla fabbrica e alla società nella convinzione che occorra partire da qui per cambiare l'università. L'ultima fase che va dall'estate del