TESI DEF Tommaso

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

TESI DEF Tommaso ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea magistrale in Storia L'esperienza di Claudio Sabattini nelle lotte studentesche e operaie del ‘68-‘69 e nel movimento no global: pensiero e militanza di un sindacalista Fiom Tesi di laurea in Storia dell'Italia contemporanea Relatore: Presentata da: Prof.ssa Fiorenza Tarozzi Tommaso Cerusici Correlatore: Dott.ssa Eloisa Betti SESSIONE III ANNO ACCADEMICO 2011/2012 INDICE INTRODUZIONE. ..............................................................................................................3 PRIMA PARTE. CLAUDIO SABATTINI E IL SECONDO BIENNIO ROSSO A BOLOGNA. ............5 1. CLAUDIO SABATTINI E LA SEZIONE UNIVERSITARIA COMUNISTA: LA GENESI DEL RAPPORTO OPERAI-STUDENTI A BOLOGNA ..........................6 2. ...CLAUDIO SABATTINI E L’INCONTRO TRA MOVIMENTO STUDENTESCO E MOVIMENTO OPERAIO A BOLOGNA NEL SECONDO BIENNIO ROSSO ...34 Pancaldi ...................................................................................................................44 Sasib .........................................................................................................................46 Longo .......................................................................................................................49 Ducati .......................................................................................................................56 3. LE ELABORAZIONI SUL RAPPORTO OPERAIO-STUDENTI A BOLOGNA NEL SECONDO BIENNIO ROSSO: SEZIONE COMUNISTA E FIOM A CONFRONTO 62 La posizione della Sezione universitaria comunista al Congresso del 1969 ...........62 La posizione della FIOM nel Congresso del 1970 ...................................................67 4. UNA PRIMA MESSA A PUNTO SULLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO OPERAI-STUDENTI NEL PENSIERO DI CLAUDIO SABATTINI: IL SECONDO BIENNIO ROSSO 71 SECONDA PARTE CLAUDIO SABATTINI ALLA GUIDA DELLA FIOM NEGLI ANNI NOVANTA: I RAPPORTI CON IL MOVIMENTO NO GLOBAL E PACIFISTA .........................95 1. CLAUDIO SABATTINI DALLA SVOLTA DI MARATEA AL CONGRESSO DELLA FIOM DEL 1996: UN SINDACATO INDIPENDENTE ...........................96 2. GENOVA 2001: CLAUDIO SABATTINI TRA FIOM E MOVIMENTO NO GLOBAL 105 2 Gli scioperi della Fiom del 18 maggio e del 6 luglio: la partecipazione del movimento 108 Le giornate di contestazione al G8 di Genova .......................................................117 3. 11 SETTEMBRE 2001: LA FIOM DI CLAUDIO SABATTINI NEL MOVIMENTO PACIFISTA 130 4. LA LETTURA DI CLAUDIO SABATTINI ..........................................................146 5. L'EPILOGO 155 BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................161 FONTI ...............................................................................................................................163 APPENDICE ....................................................................................................................167 3 INTRODUZIONE Claudio Sabattini nasce a Bologna il 28 aprile 1938 da una famiglia antifascista e di orientamento comunista, compie studi classici e frequenta successivamente la facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna, laureandosi con una tesi dal titolo Rosa Luxemburg e i problemi della rivoluzione in Occidente. Aderisce fin da giovane alla Federazione Giovanile Comunista Italiana (organo giovanile del Partito Comunista Italiano) diventandone prima segretario bolognese e poi regionale. Nel 1967 entra a far parte della Camera del Lavoro di Bologna e contribuisce alla nascita della Sezione universitaria comunista “Giaime Pintor”. Tra il 1961 e il 1969 viene eletto per due volte Consigliere comunale nelle liste del Pci, carica dalla quale si dimette per incompatibilità statutarie rispetto agli incarichi sindacali. Nel 1970 viene nominato Segretario generale della Fiom di Bologna, nel '74 assume lo stesso incarico a Brescia e nel '77 viene eletto nella Segreteria nazionale della Fiom come responsabile per il settore automobilistico. Vive in prima persona le vicende drammatiche del '80 in Fiat, i 35 giorni di occupazione dello stabilimento torinese e la successiva “marcia dei 40mila”. Si susseguono poi altri incarichi: da membro della Segreteria della Camera del Lavoro di Genova a collaboratore dell'Ires Cgil dell'Emilia Romagna, dalla direzione dell'Ufficio Internazionale della Cgil fino alla nomina a Segretario regionale della Cgil del Piemonte. Infine nel 1994 viene nominato Segretario generale della Fiom, incarico che conserva fino al 2002. In seguito viene nominato segretario della Fiom in Sicilia ma dopo pochi mesi, il 3 settembre 2003, Claudio Sabattini muore a Bologna all'età di 65 anni1. Questo lavoro intende analizzare il pensiero e la militanza del sindacalista bolognese Claudio Sabattini, in due fasi storiche molto diverse tra loro: il biennio '68-'69, quello dell'insorgenza studentesca e operaia, e gli anni a cavallo del terzo millennio, nei quali emerge con forza il movimento no global. La scelta di analizzare l'elaborazione teorica e l'azione sindacale di Claudio Sabattini, in due periodi storici così distanti dal punto di vista temporale, scaturisce dall'ipotesi che il sindacalista bolognese abbia rappresentato in queste due fasi un soggetto agente in grado di collegare esperienze politiche differenti, da un lato, il movimento operaio, dall'altro, i movimenti studenteschi prima e quelli no global poi. La riflessione metodologica sul rapporto tra soggetti politici diversi e sulle possibilità di collaborazione per un comune progetto di trasformazione della 1 Claudio Sabattini, alcuni interventi, autunno 2002 – estate 2003, Reggio Emilia 2004, Edizioni Teorema, p. 52. 4 realtà rappresenta una costante del suo percorso e del suo approccio sia all'iniziativa politica che all'elaborazione teorica. Va sottolineato che nell'esperienza di Claudio Sabattini il piano della teoria e quello della prassi sono inscindibili, poiché parte di un percorso nel quale la forma dialogica è sempre prevalsa sulla forma scritta. Per questa ragione, oltre ad avere analizzato gli scritti teorici di Claudio Sabattini, quantitativamente esigui, di grande importanza appaiono i resoconti dei suoi interventi orali effettuati durante dibattiti politici, culturali e nei comizi delle manifestazioni sindacali. La quantità limitata di testi a firma Claudio Sabattini ha contribuito, fino ad oggi, ad una sottovalutazione dell'importanza storica della sua figura, limitando così la possibilità di comprendere a pieno il ruolo svolto dal sistema delle relazioni sindacali nel determinare l'evoluzione del quadro politico sociale del paese. Il mio lavoro è strutturato in due parti. La prima si intitola “Claudio Sabattini e il secondo biennio rosso a Bologna” e si focalizza sull'anomalia, tutta bolognese, della Sezione universitaria comunista, che esercitò un indiscusso ruolo di leadership all'interno del movimento studentesco e influì positivamente nella costruzione di un rapporto peculiare tra operai e studenti. La seconda parte si intitola “Claudio Sabattini alla guida della Fiom negli anni Novanta: i rapporti con il movimento no global e pacifista” e pone l'attenzione sul rapporto sinergico che si è venuto a creare, tra anni Novanta e Duemila, tra il più antico sindacato industriale italiano, la Fiom, e il nascente movimento no global. Questo lavoro utilizza diverse tipologie di fonti: documenti d'archivio, periodici, fonti orali e testi a stampa. In particolare, si è posta grande attenzione alle interviste a quei protagonisti che, insieme a Claudio Sabattini, hanno vissuto gli eventi descritti nel mio lavoro e prodotto, assieme a lui, il piano teorico dal quale quelle medesime azioni si sono sviluppate o dalle quali hanno preso le mosse. Le voci dei protagonisti sono affiancate da documenti di archivio per il periodo '68-'69 e dall'utilizzo dei documenti inediti, conservati negli archivi digitali del sindacato e dei movimenti. Il tutto è accompagnato dagli scritti editi ed inediti che Claudio Sabattini ci ha lasciato. 5 PRIMA PARTE CLAUDIO SABATTINI E IL SECONDO BIENNIO ROSSO A BOLOGNA Questa parte del mio lavoro intende focalizzarsi sull'incontro tra studenti in mobilitazione e classe operaia in lotta, tra movimento studentesco e movimento sindacale nel cosiddetto “secondo biennio rosso” a Bologna. La periodizzazione qui presa in considerazione si rifà a quella utilizzata da Andrea Rapini nel suo saggio Per una storia del movimento studentesco. Il caso bolognese (1967-1969). Si tratta infatti di un biennio di mobilitazioni studentesche che, nascendo dalla critica all'istituzione universitaria, ha la capacità di aprirsi alla società e alla contestazione generale della struttura capitalistica. Così Rapini scandisce la temporalità della mobilitazione studentesca nel “secondo biennio rosso” bolognese. In tale luce, ho qualificato il periodo che va dal gennaio 1967 al febbraio 1968 come l'esordio. In questo intorno nasce il movimento come soggetto socio-politico, si afferma la centralità dell'assemblea, che scalza i precedenti meccanismi di rappresentanza studentesca, viene elaborata una carta rivendicativa tutta rivota all'università (o agli istituti superiori) e alla sua riforma democratica. Da febbraio a giugno del 1968 avviene la radicalizzazione del movimento, che muta la prospettiva delle lotte: gli studenti guardano ora alla fabbrica e alla società nella convinzione che occorra partire da qui per cambiare l'università. L'ultima fase che va dall'estate del
Recommended publications
  • Bombeaistanbul 14Morti,140Feriti Elettoferrero Marifondazione
    Quotidiano fondato da Antonio Gramsci il 12 febbraio 1924 1a FESTA NAZIONALE FIRENZE DEL PARTITO 23 AGOSTO DEMOCRATICO 7 SETTEMBRE Anno 85 n. 207 - lunedì 28 luglio 2008 - Euro 2,00 l'Unità+M www.unita.it «Sto immaginando un personaggio dall’altra vedo anche rassegnazione stiamo vivendo. Non mi piace, perché che vive freneticamente con un uso e per me questo è più doloroso. con la rassegnazione le persone smodato di medicine, gocce, uno La rassegnazione è come una nebbia, non hanno più bisogno della verità» che vive sempre nel frullatore. Ma crea confusione, proprio quella che Antonio Albanese La Repubblica, 27 luglio sta o nand Eletto Ferrero torn ma Rifondazione è come due partiti ■ di Simone Collini Dopo il congresso inviato a Chianciano A Chianciano era arrivato un NESSUNA partito spaccato in due, da RIFONDAZIONE Chianciano ripartono due parti- ti in uno. Il congresso del Prc si GIANFRANCO PASQUINO chiude con Paolo Ferrero eletto segretario grazie ai voti delle esperimento della Sinistra quattro minoranze, con Nichi L’ Arcobaleno, affrettato dalla Vendola «sconfitto ma sereno» scadenza elettorale e nato in sta- che annuncia la nascita di «Ri- to di necessità, senza una guida fondazione per la sinistra», con visibile e convincente, privo di Fausto Bertinotti che si dice un progetto, non poteva avere «preoccupato dalla regressione successo. La inaspettata, ma meri- culturale e politica» del partito tata, scomparsa dal Parlamento che ha guidato per tanti anni e degli esponenti di quello che fu «impressionato dalla violenza soltanto un cartello elettorale è verbale» di alcuni interventi. stata decretata, non dal terremo- segue a pagina 5 to provocato dal «voto utile».
    [Show full text]
  • Rifondazione Comunista Dallo Scioglimento Del PCI Al “Movimento Dei Movimenti”
    C. I. P. E. C., Centro di iniziativa politica e culturale, Cuneo L’azione politica e sociale senza cultura è cieca. La cultura senza l’azione politica e sociale è vuota. (Franco Fortini) Sergio Dalmasso RIFONDARE E’ DIFFICILE Rifondazione comunista dallo scioglimento del PCI al “movimento dei movimenti” Quaderno n. 30. Alla memoria di Ludovico Geymonat, Lucio Libertini, Sergio Garavini e dei/delle tanti/e altri/e che, “liberamente comunisti/e”, hanno costruito, fatto crescere, amato, odiato...questo partito e gli hanno dato parte della loro vita e delle loro speranze. Introduzione Rifondazione comunista nasce nel febbraio del 1991 (non adesione al PDS da parte di alcuni dirigenti e di tanti iscritti al PCI) o nel dicembre dello stesso anno (fondazione ufficiale del partito). Ha quindi, in ogni caso, compiuto i suoi primi dieci anni. Sono stati anni difficili, caratterizzati da scadenze continue, da mutamenti profondi del quadro politico- istituzionale, del contesto economico, degli scenari internazionali, sempre più tesi alla guerra e sempre più segnati dall’esistenza di una sola grande potenza militare. Le ottimistiche previsioni su cui era nato il PDS (a livello internazionale, fine dello scontro bipolare con conseguente distensione e risoluzione di gravi problemi sociali ed ambientali, a livello nazionale, crescita della sinistra riformista e alternanza di governo con le forze moderate e democratiche) si sono rivelate errate, così come la successiva lettura apologetica dei processi di modernizzazione che avrebbero dovuto portare ad un “paese normale”. Il processo di ricostruzione di una forza comunista non è, però, stato lineare né sarebbe stato possibile lo fosse. Sul Movimento e poi sul Partito della Rifondazione comunista hanno pesato, sin dai primi giorni, il venir meno di ogni riferimento internazionale (l’elaborazione del lutto per il crollo dell’est non poteva certo essere breve), la messa in discussione dei tradizionali strumenti di organizzazione (partiti e sindacati) del movimento operaio, la frammentazione e scomposizione della classe operaia.
    [Show full text]
  • When I Was a Boy, Unrest Was Common but in 1960 Five People Were Murdered in Reggio Emilia. the Song È Morto Tondelli Is a Reminder of This
    When I was a boy, unrest was common but in 1960 five people were murdered in Reggio Emilia. The song È morto Tondelli is a reminder of this. Consequently, in Rome there were riots near the Basilica of St. Paul and cavalry charges against demonstrators. This marked the beginning of the political confrontation. The Tambroni Cabinet fell. What drove us at that time was socialist change within our society; the Italian road to Socialism. The young people of Rome maintained that this Italian road to Socialism was bound to have a violent character while we were fighting this kind of thing because we were used to confrontation. In 1990, like Pietro Ingrao and Sergio Garavini, I was against Achille Occhetto's political line; I was against the motion which called for the re-establishment of communism. Thus, when the party was formed I distanced myself. I wanted unity, not a party which would be competing with the Democratic Party of the Left (Partito Democratico della Sinistra; PDS). The baby had been thrown out with the bath water and yet there were many positive things which should have been maintained and reflected upon. At the end of the '70s, Enrico Berlinguer initiated discussions but those who had done away with the name and practice of the Communist Party had already held back discussions on the crisis of global communism. Demands resulting from Berlinguer's views were undervalued and unaccepted both by meliorists, such as Giorgio Napolitano, and by supporters of Armando Cossutta. Instead, a hotbed of ideas was needed in order to see what would come after the fall of the Berlin Wall, ideas around which the Left could establish another movement.
    [Show full text]
  • Italian Political Parties' Stances from the Council of Hannover to Maastricht
    Department of Political Science Bachelor of Arts in Politics, Philosophy and Economics Chair in History of Political Institutions How to deal with European Integration: Italian political parties’ stances from the Council of Hannover to Maastricht Supervisor: Student: Lucia Bonfreschi Greta Gabbarini 073632 ACCADEMIC YEAR 2015/2016 Table of contents Introduction Why this research The time frame and political parties Chapter 1 Italian political parties from Hannover to the fall of the Berlin wall 1.1 The Italian and European historical/political context in the 80’s 1.2 Italian political parties and the European integration 1.3 The first steps towards the monetary union : The Hannover European council 1.4 The fall of the Berlin wall: towards a new Europe Chapter 2 The difficult road towards Maastricht 2.1 Consequences of 1989 European elections: Further directions by Italian political parties 2.2 European and German unification: the point of view by Italian political parties 2.3 New parties on the scene: PDS and Lega Nord 2.4 The first steps of the path towards Maastricht Chapter 3 The ratification of the Maastricht treaty within the crisis of the Italian party system 3.1 The ratification of the Maastricht treaty and the Italian crisis 3.2 The ratification of the treaty: positions by RC, PSD, MSI, LN 3.3 The imprint given by Maastricht at the end of a party system 3.4 The Italian political parties and Europe in 1993 Conclusions Bibliography INTRODUCTION Why this research The purpose of this thesis is to analyze more in depth the relations among Italian political parties and the European integration process, their contribution to this construction and the communitarian influences on Italian political cultures.
    [Show full text]
  • Non È Da «Conservatori»
    10COM01A1004 ZALLCALL 11 21:18:24 04/09/97 ICOMMENTI l’Unità 17 Giovedì 10 aprile 1997 L’INTERVENTO UN’IMMAGINE DA... DALLA PRIMA Non è da «conservatori» le che si facevano ai vecchi entro due o tre mesi. Se saran- difendere il lavoro tempi, quando c’era il penta- no risposte positive vuol dire partito: si riuniscono gli stati che il centrosinistra potrà can- maggiori dei partiti di gover- didarsi davvero a portare l’Ita- dalla flessibilità senza regole no, discutono un po’, lavorano liaal2000-einEuropa-eche di diplomazia e poi trovano un le sofferenze di questi giorni accordo di facciata e stendono sono state solo le manifesta- CARLO SMURAGLIA un comunicato. Se sarà così zioni di un malessere passeg- PRESIDENTE COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO anche stavolta, sarà l’atto di gero.Altrimenti dovremo morte della maggioranza. Sarà prendere atto che l’Albania N OCCASIONE della discussio- espresso dal governo e sempre la resurrezione della Dc. La fi- non è stato solo un incidente e ne del cosiddetto «pacchetto senza drammi, senza difficoltà, ne della primavera dell’Ulivo. che la maggioranza non esiste Treu», ma soprattutto dopo senza scomodare «premesse teori- Bisogna che non sia così. Ma più davvero. E allora sarà me- l’approvazione del testo da I che», ma semplicemente restando allora cosa si deve fare? I pro- glio tornare alle urne. parte del Senato, ne sono state nell’ambito di quella normale dia- dette e scritte davvero di tutti i co- lettica che c’è e deve esserci nei blemi che la maggioranza ha Per superare la prova biso- lori, spesso con totale disinforma- rapporti fra il governo e il Parla- di fronte sono di tale portata gna che tutti gli alleati si assu- zione, talvolta anche con qualche mento ed anche con la sua stessa che è del tutto inutile provare mano le proprie responsabili- inaccettabile callidità.
    [Show full text]
  • RIFONDAZIONE Elettorale, Con Altre Forze Politiche, Motivo Delle Accuse a Garavini
    QUELLA GRANDE SPERANZA CHIAMATA elettorale, con scelta diretta degli eletti, possa risolverli. Per un paradosso, questo meccanismo spinge Ri- fondazione a recuperare elementi di unità, non solamente RIFONDAZIONE elettorale, con altre forze politiche, motivo delle accuse a Garavini. Nasce, per le elezioni anticipate del 1994, la coa- (seconda parte) lizione dei Progressisti, guidata da Achille Occhetto e tra- volta dalla “rivoluzione liberale” di Silvio Berlusconi che Una grande speranza forma con Lega Nord e fascisti il primo organico governo di Lo scioglimento del PCI, dopo 70 anni, vede nasce- destra del dopoguerra. re il PDS e Rifondazione comunista che, sovvertendo tutte Il governo regge per pochi mesi e cade sulla riforma le previsioni raggiunge una dimensione inattesa e si confi- delle pensioni, ma anche sulla critica di settori borghesi (si gura non solamente come piccolo movimento nostalgico. veda il “Corriere della sera”). La scelta va sul ministro di La sua composizione è varia e articolata: al nucleo Berlusconi Lamberto Dini . I voti di Rifondazione possono “cossuttiano”, costruito in un lavoro di essere determinanti per la sua tenu- 14 opposizione e organizzativo di anni si ta, mentre la destra chiede che si aggiungono settori “ingraiani”, un diri- torni al voto. “Il manifesto” titola gente sindacale ( Sergio Garavini ) che baciare il rospo . Inizia la logica del nel '56 fu critico sull'invasione dell'Un- meno peggio. Una parte dei gruppi gheria e non votò nel 1969 la radiazione parlamentari non segue le indica- del Manifesto, Lucio Libertini il cui an- zioni del partito (voto contrario). tistalinismo data dall'immediato dopo- Quando Dini procede alla riforma guerra, Democrazia Proletaria che decide il proprio sciogli- delle pensioni, la divisione si riproduce.
    [Show full text]
  • La Diaspora Del Comunismo Italiano
    Ferdinando Leonzio La diaspora del comunismo italiano ZeroBook 2017 Titolo originario: La diaspora del comunismo italiano / di Ferdinando Leonzio Questo libro è stato edito da ZeroBook: www.zerobook.it. Prima edizione: novembre 2017 ebook: ISBN 978-88-6711-127-5 book: ISBN 978-88-6711-128-2 Edizione speciale per i lettori di ZeroBook, settembre-ottobre 2019. Tutti i diritti riservati in tutti i Paesi. Questo libro è pubblicato senza scopi di lucro ed esce sotto Creative Commons Licenses. Si fa divieto di riproduzione per fini commerciali. Il testo può essere citato o sviluppato purché sia mantenuto il tipo di licenza, e sia avvertito l'editore o l'autore. Controllo qualità ZeroBook: se trovi un errore, segnalacelo! Email: [email protected] In copertina: Funerali di Togliatti (1972) di Renato Guttuso. Il quadro, prima alle Frattocchie – la scuola di partito del PCI – è al MAMbo di Bologna. Indice generale Introduzione....................................................................................5 I. Il Partito Comunista d'Italia (1921-1943)......................................7 II. Il Partito Comunista Italiano (1943-1991).................................17 III. Altri comunismi........................................................................29 Troskismo.................................................................................29 Bordighismo.............................................................................44 Maoismo..................................................................................57 Altri
    [Show full text]
  • Quaderno CIPEC Numero 31
    STORIA CULTURA POLITICA C.I.P.E.C. Centro di Iniziativa Politica e Culturale QUADERNO Nº 31 RIFONDARE È DIFFICILE. RIFONDAZIONE COMUNISTA DALLO SCIOGLIMENTO DEL PCI AL "MOVIMENTO DEI MOVIMENTI" SERGIO DALMASSO Ottobre 2005 1 Alla memoria di Ludovico Geymonat, Lucio Libertini, Sergio Garavini e dei/delle tanti/e altri/e che “liberamente comunisti/e”, hanno costruito, fatto crescere, amato, odiato…questo partito e gli hanno dato parte della loro vita e delle loro speranze. 2 Indice generale Introduzione...............................................................................................................5 Capitolo primo...........................................................................................................9 Dal “vecchio” PCI alla Bolognina.........................................................................9 a) Il PCI sino agli anni ’80................................................................................9 b) L’opposizione “cossuttiana”........................................................................12 c) La “Bolognina”............................................................................................17 NOTE..............................................................................................................20 Capitolo secondo.....................................................................................................22 Dal PCI al PDS e a Rifondazione........................................................................22 a) La “cosa”. Il 19º congresso.........................................................................22
    [Show full text]
  • Direzione Nazionale. Archivio Fotografico
    DIREZIONE NAZIONALE. ARCHIVIO FOTOGRAFICO FOTOGRAFIE CARTACEE 1. Nilde Guiducci. America Latina, docc. 27 (1) Immagini di manifestazioni, con molti ritratti. Altri ritratti realizzati da Nilde Guiducci in Chapas Fotografie B/N da 17,4x24 a 23,5x30; fotografia colore 10,5x15,5 Fotografie versate da Nilde Guiducci a Flavia Fasano. s.d. 2. Mexico, docc. 2 (2) Immagini di una manifestazione in Messico. Diapositive colore 5x5 Diapositive versate da Elisa Romagnoli s.d. 3. Giovane comunista, docc. 1 (3) Immagine di una giovane militante utilizzata per un manifesto dei giovani comunisti. Fotografia colore 10x14 Fotografia versata da Nunzia Lombardi. [ante 2001] 4. Lavorare tutti lavorare meno, docc. 46 (4) 5 fotografie rappresentano uno striscione con la scritta "Lavorare tutti lavorare meno. 25 settembre manifestazione naz.le p.zza S. Giovanni". Le restani 41 fotografie sono immagini con diversi soggetti che vanno dal paesaggio al ritratto. Fotografie B/N 10x14 ante 1998 5. Teatro Eliseo. Brancaccio. Palaeur. I Congresso e varie, docc. 44 (5) L'unità archivistica contiene immagini che documentano diverse fasi del Partito della rifondazione comunista: dai momenti antecedenti alla fondazione al I Congresso, alle manifestazioni di piazza. Molte fotografie documentano le attività dei circoli locali: dalle feste di liberazione, alle assemblee, alle elezioni comunali e regionali alle partite di calcio. Nelle immagini si riconoscono tra gli altri: Lucio Libertini, Armando Cossutta, Sergio Garavini, Dacia Valent, Nichi Vendola, Sandro Valentini, Luciano Pettinari, Giovanni Russo Spena, Ramon Mantovani, Walter de Cesaris, Alfio Nicotra, Abdullah Ocalan. Fotografie colore da 10x15 a 12,5x17,5; fotografie B/N da 12x17,5 a 14x19 Da materiale per l'Almanacco decennale, inviato perlopiù dai militanti dei territori a Flavia Fasano.
    [Show full text]
  • «Il Paese Ha Imposto La Soluzione Della Crisi»
    15COM09A1510 ZALLCALL 11 23:17:09 10/14/97 l’Unità 9 Mercoledì 15 ottobre 1997 L’Intervista Sette anni di Prc tra svolte Marco Minniti e rotture «La rottura Nessuno, in quella fredda giornata del gennaio del politica c’è 1991 nella quale si chiudeva a Rimini il stata davvero, congresso che trasformava il Pci in Pds, avrebbe scommesso sul fatto che il poi il sentire gruppo che dava vita a una scissione nel giro di sette comune ha anni sarebbe diventato un partito, nel bene o nel male, arbitro della costretto a situazione politica italiana. Non lo pensavano più freddezza» nemmeno i protagonisti di quell’avventura politica: «Il patto per Rino Serri, Armando Cossutta, Lucio Libertini, Sergio Garavini, Ersilia un anno Salvato. Ora di questi, che sono stati principali fa uscire dalla artefici di quella scelta, Rino Serri è sottosegretario agli Esteri, ambiguità Lucio Libertini è morto, Sergio Garavini (primo i rapporti tra segretario) continua il suo impegno politico da battitore libero, Ersilia maggioranza Salvato è stata la principale voce critica in e Rifondazione» questa crisi di governo delle scelte del partito. Armando Cossutta è invece sempre lì, presidente del partito, e uomo chiave di tutte le «Il paese ha imposto svolte, di cambio di gruppi dirigenti. Che la scelta di dare vita a un nuovo movimento avesse una sua capacità di attrazione riceve una sua prima la soluzione della crisi» conferma dal fatto che non trascorre nemmeno un mese dall’ultimo congresso del Pci che il ROMA. «L’altra mattina ho incontrato gli operai della «Non è esattamente così.
    [Show full text]
  • CONTRO I SACRIFICI RIVOLTA GENERALE Editoriale Europa, Contro I Propri Lavoratori, Senza Bisogno Proporzionale All’Attacco
    il giornale dei COMUNISTA lavoratori N° 1/2012 Gennaio/Febbraio www.pclavoratori.it € 2 CONTRO I SACRIFICI RIVOLTA GENERALE Editoriale Europa, contro i propri lavoratori, senza bisogno proporzionale all’attacco. Scioperi simbolici di dei consigli “patriottici” e sciovinisti della propaganda, o semplici azioni di resistenza in La manovra economica di fi ne anno è la carta sinistra cosiddetta “radicale”. Ed è per servire la ordine sparso, sono del tutto inadeguati, oggi d’identità del governo Monti. Un governo propria borghesia nella competizione mondiale ancor più di ieri. Occorre unifi care l’intero mondo nato con l’incarico di fare ciò che nessun che il governo annuncia una nuova offensiva del lavoro, dei precari, dei disoccupati attorno ad altro avrebbe potuto fare, sta rispettando contro l’articolo 18 e per la liberalizzazione una piattaforma generale di lotta che ponga al religiosamente il suo mandato. L’attacco portato dei licenziamenti. In perfetta sintonia con centro dello scontro le rivendicazioni operaie e alle condizioni sociali del lavoro dipendente l’aggressione sociale della Fiat e del padronato. popolari: a partire dal blocco dei licenziamenti, e della maggioranza della società italiana è la cancellazione delle leggi di precarizzazione, la di portata dirompente. La combinazione di UN FRONTE UNICO DI OPPOSIZIONE A ripartizione fra tutti del lavoro esistente, un vero distruzione delle pensioni di anzianità, blocco MONTI E AL PD salario sociale ai disoccupati, un grande piano di della rivalutazione delle pensioni, tassazione opere sociali fi nanziato da chi non ha mai pagato della prima casa con rivalutazione degli estimi, Questa valanga governativa e padronale può ( grandi profi tti, rendite, patrimoni).
    [Show full text]
  • Social Factory" in Postwar Italian Radical Thought from Operaismo to Autonomia
    City University of New York (CUNY) CUNY Academic Works All Dissertations, Theses, and Capstone Projects Dissertations, Theses, and Capstone Projects 6-2014 The "Social Factory" In Postwar Italian Radical Thought From Operaismo To Autonomia David P. Palazzo Graduate Center, City University of New York How does access to this work benefit ou?y Let us know! More information about this work at: https://academicworks.cuny.edu/gc_etds/262 Discover additional works at: https://academicworks.cuny.edu This work is made publicly available by the City University of New York (CUNY). Contact: [email protected] THE “SOCIAL FACTORY” IN POSTWAR ITALIAN RADICAL THOUGHT FROM OPERAISMO TO AUTONOMIA by DAVID PETER PALAZZO A dissertation submitted to the Graduate Faculty in Political Science in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy, The City University of New York 2014 © 2014 DAVID PETER PALAZZO All Rights Reserved ii This manuscript has been read and accepted for the Graduate Faculty in Political Science in satisfaction of the Dissertation requirement for the degree of Doctor of Philosophy. Dr. Jack Jacobs________________________ __04/10/2014________ ____________________________________ Date Chair of Examining Committee Dr. Alyson Cole_______________________ ___04/10/2014_______ ____________________________________ Date Executive Officer ___Dr. Mary Gibson____________________________ ___Dr. Frances Fox Piven________________________ Supervisory Committee THE CITY UNIVERSITY OF NEW YORK iii Abstract THE “SOCIAL
    [Show full text]