CONTRO I SACRIFICI RIVOLTA GENERALE Editoriale Europa, Contro I Propri Lavoratori, Senza Bisogno Proporzionale All’Attacco

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CONTRO I SACRIFICI RIVOLTA GENERALE Editoriale Europa, Contro I Propri Lavoratori, Senza Bisogno Proporzionale All’Attacco il giornale dei COMUNISTA lavoratori N° 1/2012 Gennaio/Febbraio www.pclavoratori.it € 2 CONTRO I SACRIFICI RIVOLTA GENERALE Editoriale Europa, contro i propri lavoratori, senza bisogno proporzionale all’attacco. Scioperi simbolici di dei consigli “patriottici” e sciovinisti della propaganda, o semplici azioni di resistenza in La manovra economica di fi ne anno è la carta sinistra cosiddetta “radicale”. Ed è per servire la ordine sparso, sono del tutto inadeguati, oggi d’identità del governo Monti. Un governo propria borghesia nella competizione mondiale ancor più di ieri. Occorre unifi care l’intero mondo nato con l’incarico di fare ciò che nessun che il governo annuncia una nuova offensiva del lavoro, dei precari, dei disoccupati attorno ad altro avrebbe potuto fare, sta rispettando contro l’articolo 18 e per la liberalizzazione una piattaforma generale di lotta che ponga al religiosamente il suo mandato. L’attacco portato dei licenziamenti. In perfetta sintonia con centro dello scontro le rivendicazioni operaie e alle condizioni sociali del lavoro dipendente l’aggressione sociale della Fiat e del padronato. popolari: a partire dal blocco dei licenziamenti, e della maggioranza della società italiana è la cancellazione delle leggi di precarizzazione, la di portata dirompente. La combinazione di UN FRONTE UNICO DI OPPOSIZIONE A ripartizione fra tutti del lavoro esistente, un vero distruzione delle pensioni di anzianità, blocco MONTI E AL PD salario sociale ai disoccupati, un grande piano di della rivalutazione delle pensioni, tassazione opere sociali fi nanziato da chi non ha mai pagato della prima casa con rivalutazione degli estimi, Questa valanga governativa e padronale può ( grandi profi tti, rendite, patrimoni). E su questa nuovo massiccio aumento dell’IVA, nuove essere contrastata solamente da un salto unitario piattaforma va aperta una vera prova di forza, con addizionali locali IRPEF, aumento generalizzato e radicale dell’opposizione sociale. una vertenza generale prolungata e la occupazione di benzina, tariffe e bollette confi gura una vera Contro il fronte unico della borghesia italiana e di tutte le aziende che licenziano. Senza questa azione di sfondamento. Tanto più se sommata dei suoi partiti, va realizzato il più vasto fronte svolta unitaria e radicale, nulla cambierà, e la nuova al carico già devastante delle fi nanziarie unico del lavoro: questa è la prima necessità. recessione in arrivo aggraverà tutte le diffi coltà. berlusconiane del 2008/2011: dal taglio di 8 miliardi della sanità pubblica allo scempio compiuto contro l’istruzione pubblica e i servizi locali, sino al famigerato articolo 8 contro il contratto nazionale di lavoro e le stesse leggi dello Stato. NON UNA MANOVRA “INIQUA”, MA UNA MANOVRA DI CLASSE Chi ieri votava la fi ducia al governo (Di Pietro) o dava a Monti un’apertura di credito (Vendola), oggi lamenta una manovra “iniqua” perchè non farebbe pagare i ricchi. Ma si tratta di un giudizio penosamente evasivo. La verità è che i “ricchi” sono i diretti benefi ciari e mandanti della macelleria compiuta sui “poveri”. I capitalisti incassano ciò che si ruba ai lavoratori e ai pensionati. Le banche ottengono una manovra monstre fi nalizzata a garantire loro il pagamento degli interessi sui titoli di Stato (90 miliardi l’anno), più la garanzia statale dei loro debiti. Confi ndustria ottiene il taglio dell’IRAP, che copre il 40% della sanità pubblica, più un nuovo taglio dell’IRES sui profi tti. Il Vaticano Tutte le sinistre politiche, sindacali, associative, UN PROGRAMMA SOCIALISTA partecipa al banchetto, con le sue banche e i suoi di movimento, debbono stringere le proprie fi la, beni. Il governo presenta queste misure come a partire da una scelta inequivoca di opposizione La svolta di lotta è inseparabile da un “avvio” delle politiche di “crescita”. E’ vero: al governo. programma di svolta: che oggi più che mai ma non la crescita dell’economia, che è al palo Ma l’opposizione a Monti deve signifi care o è anticapitalistico o non è. O rivendica un e va in recessione, quanto la crescita dei profi tti opposizione a tutte le forze sociali e politiche governo dei lavoratori o si riduce alla retorica degli industriali e dei banchieri. Che infatti, che lo sostengono. Se la CGIL denuncia Monti delle parole. Il riformismo è morto davanti alla nonostante la crisi, vedono ingrassare le proprie come “autoritario” e “antisociale” dev’essere più grande crisi del capitalismo degli ultimi 80 fortune e ricchezze. coerente: rompendo gli accordi del 28 giugno con anni. Riesumarne le illusioni fallite è tanto più quella Confi ndustria che è il primo mandante del oggi follia. Non è l’ora di rivendicare come IL GOVERNO DELLE BANCHE ITALIANE, governo, e rompendo col Partito Democratico miracolosa soluzione la riforma degli statuti NON DELLA FINANZA TEDESCA che del governo è il principale sostegno. E lo della BCE (come fa la FDS), o di immaginare stesso vale per le sinistre politiche. Se Ferrero consessi di esperti che distinguano debito “Il governo italiano si inchina alla Germania e e Diliberto rivendicano l’opposizione a Monti; legittimo e illegittimo di fronte al tribunale alla sua fi nanza, riducendo l’Italia a una colonia se oggi persino Vendola si vede costretto a immaginario del diritto astratto (come fa Sinistra carolingia” gridano in coro Paolo Ferrero e tanti denunciare la politica sociale del governo, hanno Critica in compagnia di Bertinotti). E’ l’ora di improvvisati scopritori della bandiera tricolore. un solo modo per essere credibili: rompere rivendicare l’annullamento del debito pubblico E’ falso e ridicolo. Monti presenta i “conti in con un PD che vota la macelleria di Monti verso le banche, la loro nazionalizzazione senza ordine” in Europa per cercare di riguadagnare per custodire le relazioni con Confi ndustria e indennizzo e sotto controllo operaio, un nuovo al capitalismo italiano un ruolo di primo piano banche. Le politiche del doppio binario sono ordine sociale che trasferisca nelle mani dei nella ridefi nizione degli equilibri continentali. un inganno che disarma l’opposizione operaia e lavoratori le leve della produzione, del credito, Non lo fa per “svendere la patria” alle banche popolare. dell’economia. E’ l’ora di rivendicare una tedesche. Lo fa per tutelare il peso dei banchieri prospettiva rivoluzionaria e socialista, in Italia, italiani e magari negoziare la riduzione dei loro UNA SVOLTA DI LOTTA in Europa, nel mondo. E’ una prospettiva diffi cile oneri di ricapitalizzazione. La concertazione con ma è l’unica reale. Fuori da questa prospettiva Francia e Germania ha esattamente questo fi ne. Parallelamente il fronte unico contro padronato resta solo la catastrofe del presente, e un futuro L’imperialismo italiano sa difendersi da solo in e governo deve dispiegare una risposta di massa peggiore. il Giornale comunista dei Lavoratori - N°1/2012 Gennaio/Febbraio REPRESSIONE E SILENZIO STAMPA NON FERMANO GLI “OCCUPY” UNA RIVOLTA GLOBALE CONTRO IL CAPITALISMO Il movimento multiforme e antisistema cento e più centri urbani dall’Atlantico al Pacifico asseconda con sorrisi compiaciuti l’avvento di dilaga da Zuccotti Park a 134 città degli Stati e gli “Occupy” sotto questa o altre denominazioni un governo tecnico in Italia che ha permesso di Uniti e tocca le capitali europee, si collega dilagarono nelle metropoli europee e dell’intero rinviare un consulto elettorale dall’esito incerto, con la seconda insurrezione del Cairo, con mondo industrializzato. La AFL-CIO, il anche se in tutta Europa l’unno Attila sarebbe gli Indignados, con i sindacati. Investe la sindacato confederato statunitense, stanziò ai stato più accettabile del clown Berlusconi. pantomima delle primarie dallo Iowa al New primi di ottobre mezzo milione di dollari per I “Ninetynine percenters” sanno ovviamente Hampshire, alla Carolina del Sud. sostenere il movimento e le organizzazioni più che una sospensione delle formali procedure Fa paura a quel “uno per cento” che dopo attive del lavoro, la “Transport Workers Union”, democratiche negli Stati Uniti non è perseguibile aver provocato la grande crisi finanziaria ed i “Teamsters”, gli “Autoworkers” negli USA e per il semplice motivo che non è affatto economica mondiale continua anche con le nel Canada e centinaia di “Locals” confluirono necessaria e la cocente delusione di Obama presunte riforme a trarre astronomici profitti con migliaia e migliaia di iscritti nelle che per due anni non ha alterato ed in alcuni dall’azzeramento dei diritti dei lavoratori. manifestazioni indette quotidianamente in tutta casi ha rafforzato l’erosione della democrazia la nazione. Oakland sulla baia di San Francisco, formale del precedente regime buscevico con la più alta percentuale di disoccupati degli (Patriot Act, legittimazione della tortura, di Lucio Manisco Stati Uniti, registrò e continua a registrare Guantanamo, trilioni alle banche, la prospettiva l’incidenza più violenta della repressione di un attacco all’Iran che con un grande conflitto poliziesca contro un movimento multiforme mediorientale rilanci l’economia e l’espansione che oltre ai disoccupati (28 milioni, il doppio del Grande Impero d’Occidente e via dicendo) si La rivolta multiforme e con motivazioni diverse di quello indicato dalle edulcorate statistiche è trasformata in rabbia nei confronti di un Capo ha preso il via dalla Tunisia e dalla primavera ufficiali) annovera senzatetto, ambientalisti, dell’Esecutivo che probabilmente verrà rieletto araba, è approdata in Spagna con gli Indignados, studenti, ONGS, precari e impiegati dei servizi a novembre grazie alle dissennate alternative in Cile con la mobilitazione studentesca contro pubblici licenziati dalle amministrazioni di offerte dall’opposizione repubblicana. l’educazione per profitto e di classe, a Londra e una ventina di stati sull’orlo della bancarotta. Ed è questa rabbia uno dei fattori che alimenta la in altre capitali europee con le grandi sommosse “Death to capitalism”, “Morte al capitalismo” è rivolta anti-sistema, paragonata forse con qualche urbane, in Grecia con le massicce dimostrazioni la scritta che appare sempre più frequentemente esagerazione ad altri grandi eventi della storia.
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