d’Italia ANNO LXIII N.21 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 WWW.SECOLODITALIA.IT mercoledì 28/1/2015

AN VENT’ANNI DOPO: I SUOI VALORI

Franco Mugnai economico, tanto per citarne alcune, A ventiSONO anni dalla svolta IRRINUNCIABILI di Fiuggi. E TRACCIANO LA ROTTA sono battaglie che non hanno tempo, A vent’anni dal momento in cui perché sono la nostra storia, il nostro prese il via la rivoluzione del cen- presente, il nostro futuro. Il venten- trodestra. Nel gennaio del 1995 nale di Alleanza Nazionale non è, era già finita la prima Repubblica, la stagione del pentapartito, la quindi, una pur doverosa celebra- ghettizzazione della destra ita- zione, ma, soprattutto, una significa- liana, il tentativo di mettere all’an- tiva presa di coscienza, perché golo, non tanto un partito, quanto nessuno pensi che si tratti solo di “ri- un’intera comunità umana con il cordare”. Il miglior futuro d’Italia sta, suo patrimonio storico, culturale e infatti, nel rispetto di quei valori, nella di idee. Nacque così Alleanza Na- difesa di quei principi e nell’afferma- zionale; e con Alleanza Nazionale zione di quelle idee che Alleanza Na- si formò una coalizione che, nata zionale come partito seppe quasi all’improvviso e cresciuta in pochi mesi, sarebbe entrata nel mirabilmente incarnare. cuore degli italiani. Le radici germogliano Le idee di Alleanza nazionale Compito dalla Fondazione è far si Oggi, ricordando quel momento, che le radici profonde di questo pa- quei principi e quelle idee, tanto cari quella svolta, operata nel solco di non vogliamo fermarci al mero trimonio valoriale e programmatico, a quanti si sentono di appartenere in- una continuità di valori perenni che profilo commemorativo e all’analisi non solo non gelino mai, ma, costan- retrospettiva di ciò che è stato, scindibilmente alla comunità nazio- andavano a coniugarsi in una mo- nale e intendono dividerne, derna visione politica. temente, germoglino, garantendo, nella consapevolezza che la de- nella loro ideale fioritura, una fonda- stra, i suoi valori ed i suoi ideali comunque, sempre i destini, pos- non possono essere racchiusi in sano continuare ad ispirarne il cam- La difesa irrinunciabile dei nostri mentale unità di pensiero nella destra un recinto temporale così ristretto. mino, affermandosi in ogni contesto, valori italiana. Quel pensiero che è da sem- È per questo che è nata la Fonda- nel superiore interesse della nazione. Difesa irriducibile dei valori etici, del- pre la linfa vitale che anima la nostra zione Alleanza Nazionale, che ho Sono battaglie di straordinaria attua- l’identità nazionale, delle ragioni dei comunità umana, che è la nostra più l’onore di presiedere, per far sì che lità, a conferma della lungimiranza di popoli nei confronti del globalismo grande ricchezza.

Italo BocchinoEcco come TatarellaGià dal 1989 si lavorava lavorò a costruire alla nascitaretta del presidente di della Alleanza Repubblica, aspettando. Nazionale Sul Tempo uscì un edito- Alleanza Nazionale è nata ufficialmente una destra alleabile dai socialisti ai repubblicani a un pezzo riale di , dal titolo con la celebrazione del Congresso di I primi passi furono mossi da Tatarella di Democrazia cristiana. “La destra in cammino“, in cui si soste- Fiuggi, che si tenne dal 25 al 27 gennaio sui giornali che dirigeva. Già alla fine neva che era necessario unire le forze del 1995. La storia della nascita del par- degli anni Ottanta su Destra politica Fisichella sul “Tempo” coniò il nome republicane, moderate e democratiche tito che ha caratterizzato a lungo la po- scrisse un editoriale titolato “Le due rive” Alleanza Nazionale per una grande alleanza nazionale. Fu litica italiana è però più complessa e in cui prefigurava l’arrivo in Italia del bi- Anche nel 1990 i tempi non erano ma- così che a Tatarella brillarono gli occhi: inizia molto prima del congresso fonda- polarismo. Sostenne che le rive della turi e Tatarella dovette arretrare in at- era proprio l’operzione che aveva in tivo. L’idea di trasformare la destra mis- politica sono due, destra e sinistra, e tesa del momento maturo. Ci riprovò mente da tempo. Chiamò Fini e gli uo- sina in un partito di governo, alleabile che il centro è una zattera che sta in agli inizi del 1992 quando diede vita, mini a lui vicini e disse: “Questa è la con quello che sarebbe rimasto della mezzo e approda da un lato o dall’altro d’intesa con , al “Fronte strada da seguire”. La nascita di An fu Democrazia Cristiana, del Partito socia- secondo convenienza. Ovviamente del degli Italiani“, un comitato che coinvolse un vero e proprio miracolo, soprattutto lista e di altri spezzoni non di sinistra 1989 i tempi non erano maturi per prefi- ex ambasciatori, giornalisti ed espo- perché è stato uno smottamento ideato, dell’ex pentapartito, albergava da tempo gurare una destra alleabile. Tatarella nenti della cultura. Il tentativo fu un vero gestito e realizzato tutto internamente al nella mente di , detto tornò alla carica nel 1990 fondando un e proprio fallimento, nessuno credeva Movimento sociale italiano. Nel nuovo Pinuccio. nuovo giornale, Repubblica presiden- ad un’evoluzione della destra italiana progetto arrivarono persone di grande Colui che poi divenne il “ministro dell’ar- ziale. Il titolo del primo editoriale era fino a renderla alleabile e di governo. caratura intellettuale, politica e umana, monia” di sosteneva, “Un’alleanza per il presidenzialismo” e Passarono pochi mesi e il clima comin- dallo stesso Fisichella a Gustavo Selva, inascoltato, che la destra politica non può essere considerato l’embrione del ciò a cambiare, soprattutto grazie al re- da Luigi Ramponi a Pietro Armani e Pu- poteva restare chiusa nel recinto della progetto di Alleanza Nazionale. Nell’ar- ferendum di Mario Segni che introdusse blio Fiori. Uomini che consentirono alla testimonianza storica, con milioni di voti ticolo si sosteneva che bisognava la preferenza unica ed assestò il primo classe dirigente missina di abbandonare in frigorifero e politologi dello spessore creare un’alleanza sul tema della de- colpo ferale al sistema dei vecchi par- con credibilità qualsiasi tentazione po- di Piero Ignazi che la definiva “Il polo mocrazia diretta, unendo la destra con titi. E così il 19 settembre 1992 arrivò stfascista e abbracciare appieno la lo- escluso“. tutti coloro che volevano l’elezione di- l’occasione che Pinuccio Tatarella stava gica dell’alleabilità. 2 Secolod’Italia MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015

Il 2007 vede la fuoriuscita di Francesco Storace, che fonda la Destra, e di Storia di Alleanza Nazionale in 14Daniela Santanchè, punti: che vi aderisce pochi mesi dopo. Sempre in quell’anno, per vari motivi, si deteriorano i rapporti tra An e Forza Italia, malgrado sul- l’opposizione a Romano Prodi mostrino grande unità. Nel novembre 2007, Antonio Pannullo 4-I successi di Roma e Napoli Il Secolo d’Italia continua a essere l’organo ufficiale del partito. Nel set- senza consultare gli alleati, Berlusconi fonda il Partito del Popolo delle Li- unaMorire per poi rinascere. Fu questo comunità concetto alla base della metamorfosi Nel novembre dello stesso anno, in poi, ci fu il colpo cammino di genio, di fortuna o tembre 1996 i tre coordinatori del partito sono Maurizio Gasparri, Publio bertà, duramente criticato da Fini. Tuttavia nel gennaio successivo il Senato dal Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale. Idea criticata, vi- forse della disperazione, che fece sì che Gianfranco Fini, Alessandra Fiori e Domenico Fisichella, a rappresentare le tre anime del movimento sfiducia il governo Prodi, e il centrodestra si deve forzosamente riunire. tuperata, osteggiata, respinta, ma che alla fine risultò vincente al di là di Mussolini e molti altri qualificati esponenti missini si candidassero a sin- politico. Negli anni successivi ci furono anche momenti meno belli, nor- ogni ragionevole dubbio e soprattutto al di là di ogni ottimistica previsione. daco rispettivamente a Roma, Napoli e altre città. Si consideri che il Msi mali in un dibattito politico, come l’insuccesso delle amministrative del Il popolo del Msi passò dalla stagione dell’alternativa al sistema alla cul- non era ancora stato sciolto, anche seAlleanza Nazionale cresceva sem- 1997 e il fallimento della bicamerale, ma nel dicembre 1998 ci fu il grande 12-Verso il Popolo della Libertà tura di governo. Alleanza Nazionale nacque ufficialmente il 27 gennaio pre più. Come tutti ricorderanno, fu un successo senza precedenti: gli successo alla Provincia di Roma, dove fu eletto presidente Silvano Moffa, Così, l’8 febbraio Fini annuncia l’intenzione di costituire un nuovo soggetto 1995, ossia vent’anni fa esatti, ma la sua gestazione fu piuttosto lunga – elettori premiarono il coraggio, le capacità, le competenze di Fini e degli esponente della destra sociale, cosa che fece comprendere ad An che insieme con Forza Italia e con altri partiti minori, il Popolo della Libertà, e il risaliva almeno a tre anni prima, se non di più – e favorita e accompa- altri, così il Msi conquistò diversi sindaci, moltissimi consiglieri comunali: l’elettorato era disposto a votare senza pregiudizi anche persone preci- 16 la direzione nazionale di An approva all’unanimità la relazione del presi- gnata da una serie di fatti e fattori, perlopiù imprevedibili, che contribuirono a Roma il Msi (un partito del 4/5 per cento) raggiunse il 47 per cento dei samente schierate. L’8 febbraio del 1999, per An si verifica una gravis- dente, che aveva anche dichiarato che nel prossimo autunno An si sarebbe al suo successo. A vent’anni di distanza, è forse più facile analizzare se- consensi, a Napoli il 44, inoltre a Chieti, Benevento, Latina e altri centri i sima perdita: muore Giuseppe Tatarella, vera anima della svolta culturale sciolta nel nuovo soggetto, sia pure per gradi. E ancora una volta il progetto renamente quello che accadde e quello che portò alla nascita di An, candidati missini furono eletti alla carica di primo cittadino. In quel pe- e politica del popolo missino. è ben accolto dagli elettori: in aprile il Pdl prende il 38 per cento, ossia più anche perché il 22 marzo 2009 An si dissolse per confluire nel Popolo riodo intanto molte personalità non missine si erano avvicinate ad Alle- della somma di Forza Italia e Alleanza Nazionale, la quale manda al parla- della Libertà. Il Msi, nato nel 1946 come erede e custode della tradizione anza Nazionale, tra cui il generale Luigi Ramponi, già comandante 8-L’impegno per i referendum con Mario Segni mento 90 deputati e 48 senatori. La vittoria alle politiche è anche corrobo- culturale e politica del fascismo, attraversò gli anni Cinquanta e Sessanta generale della Guardia di Finanza, Gaetano Rebecchini, membro della Pochi mesi dopo il partito si impegna insieme con Mario Segni per pro- rata dalla conquista del Campidoglio con Gianni Alemanno, una vittoria, affermando sempre più le proprie posizioni e idee, portando avanti bat- Consulta vaticana, il giudice Antonio Alibrandi, oltre naturalmente allo muovere il referendum abrogativo della quota proporzionale del matta- taglie e campagne e parole d’ordine spesso condivise entusiasticamente stesso Fisichella, e moltissimi altri italiani. Né va taciuto il fatto che Silvio rellum, che però non raggiunse il quorum per pochissimo. Sempre in questa, davvero storica. Alleanza Nazionale torna ancora al governo, e an- da una parte degli italiani. Berlusconi, il 23 novembre, da Casalecchio sul Reno dichiarò che se quell’anno, si registra uno stop: alle europee la coalizione di An insieme cora con quattro ministri: , Ignazio La Russa, Andrea Ronchi fosse stato elettore a Roma avrebbe certamente votato per Gianfranco con Segni, detta dell’Elefantino, conosce un insuccesso, mandando a e Giorgia Meloni; Maurizio Gasparri è capogruppo del Pdl alla Camera e 1-Gli anni di piombo Fini. Fu un atto indubbiamente coraggioso, perché va ricordato che il que- Strasburgo solo 9 eurodeputati. In seguito alla sconfitta Fini rassegna le Italo Bocchino vice presidente vicario del gruppo Pdl al Senato. Gianfranco Nel decennio cosiddetto di piombo, gli anni Settanta, il Msi si trovò ad af- gli anni ammettere pubblicamente di votare il Msi equivaleva a farsi con- proprie dimissioni, ma praticamente tutto il partito lo convince a restare; Fini ottiene la prestigiosa carica di presidente della Camera. La reggenza di frontare una temperie violenta e inaspettata: contro il popolo della fiamma siderare un appestato dalla politica che contava. In quei giorni nacquero cosa che Fini fa, ma a condizione di raccogliere di nuovo le firme per ri- Alleanza Nazionale viene affidata a Ignazio La Russa, in quanto Fini come si scatenò praticamente tutta la società civile, la magistratura, le istitu- i primi circoli di An, diversi dalle sezioni del Msi, fino a che, l’11 dicembre, proporre lo stesso referendum. Ma lo stop viene superato da un nuovo super partes non ritiene opportuno gestire il partito. zioni, gli intellettuali e i giornalisti, gli artisti, le forze dell’ordine, tutti gli altri il Comitato centrale di Msi dà vita alla nuova denominazione di Msi-An, grande successo di Alleanza Nazionale: alle regionali del 2000 la Casa partiti, che all’uopo, ossia allo scopo di discriminare e perseguitare il Msi, con l’astensione di Rauti e di dieci dirigenti a lui vicini. Era fatta, la paura delle Libertà vince in otto regioni su quindici, le più importanti. Il risultato 13-«Non siamo più figli di un dio minore…» avevano coniato il neologismo di “arco costituzionale”, che in genere viag- di scomparire era passata, il processo di rinnovamento era cominciato e più significativo è quello di Francesco Storace nel Lazio. An si attesta su La Russa, dice Fini in assemblea nazionale, avrà il compito di traghettare il giava di conserva con la “repubblica democratica e antifascista”. Per il Alleanza Nazionale era sul punto di debuttare. un 13 per cento complessivo. E il 13 maggio del 2001Alleanza Nazionale Msi, insomma, non c’era posto nel consesso civile. La fiamma sembrava torna al governo grazie ancora all’alleanza con Silvio Berlusconi. Si torna partito verso il Pdl. Lasciando la presidenza di An, Fini dice: «Non siamo più destinata a spegnersi e a esaurirsi sotto i colpi spietati dei suoi detrattori. 5-I Congressi del gennaio 1994 all’Ergife a governare il Paese per cinque anni e in modo stabile. figli di un dio minore. È stata ricomposta una frattura. È stato superato un Ma il “sistema” non aveva fatto i conti con la capacità di tenuta dei suoi Il 22 gennaio 1994 all’Hotel Ergife di Roma si tenne l’assemblea costi- fossato». «La nascita del Pdl – ha aggiunto – è l’ultimo anello della strate- militanti e sulla forte motivazione ideale che li sosteneva, e questo fu l’er- tuente di Alleanza Nazionale e il 28, nello stesso luogo, si svolse il XVII 9-Nel maggio 2001 si torna al governo gia di Fiuggi. Alleanza nazionale è nata prima di Forza Italia. Il nucleo fon- rore capitale del regime, quello che gli scaverà la fossa (metaforicamente congresso del Msi dove fu presentato il nuovo simbolo. Il resto è storia re- Fini diventa vice presidente del Consiglio, e i ministri di An sono quattro: dante di An del 1994 è quello del Pdl del 2008. Oggi l’ultimo atto non è parlando). Consideriamo il clima di quegli anni: finiti gli anni di piombo, il cente: nel marzo il Msi-An si presentò alle politiche con la nuova legge Maurizio Gasparri, Altero Matteoli, Gianni Alemanno e Mirko Tremaglia: celebrare l’affermazione elettorale, ma camminare perché si compia l’ultimo Msi negli anni Ottanta sopravvisse tentando di trovare un nuovo impulso, Mattarella, alleato con Forza Italia, Lega Nord, Centro Cristiano Demo- per la prima volta un ragazzo di Salò diviene ministro della Repubblica. atto: per avere un grande punto di riferimento maggioritario del Paese. Per ma non lo trovò. Le percentuali elettorali si assottigliavano sempre più, cratico e Polo Liberal-democratico. Il risultato scaturito dalle urne fu sor- Tre i vice ministri: Adolfo Urso, Mario Baldassarri e Ugo Martinat. In un dare alla società italiana quei valori di cui ha bisogno». «Seppur in modo di- GiorgioAlmirante lasciò il testimone a Gianfranco Fini, ma le cose non mi- prendente, e sorprese prima di tutti Fini, Tatarella e il popolo missino: il clima euforico, nell’aprile del 2002, si svolge nell’ex rossa Bologna, ora verso – ha assicurato Fini – continuerò a lavorare con voi. An abbia fiducia gliorarono di molto. Msi-An ebbe il 13,4 per cento dei consensi e per la prima volta nella sto- amministrata dal centrodestra di Giorgio Guazzaloca, il secondo Con- di costruire il Pdl. Quel che abbiamo fatto è stato giusto ed utile al nostro po- ria entrava a far parte di un governo. Silvio Berlusconi divenne premier, gresso di Alleanza Nazionale, dal titolo “Vince la Patria, nasce l’Europa”. 2-La segreteria Rauti Tatarella vice premier, e Altero Matteoli,, Publio Fiori In quell’occasione Fini, acclamato ancora presidente, invita a guardare al polo». Il 21 e 22 marzo 2009 alla Fiera di Roma si svolge il terzo e ultimo Nel 1990 fu tentata la carta di Pino Rauti, sperando che le sue idee e e Domenico Fisichella, ministri della Repubblica. Meglio non sarebbe po- futuro, al governo, ma conserva nel simbolo la fiamma del Msi. Da Bolo- Congresso di An: “Nasce il partito degli italiani”. Il palco, suggestivo, è a suggestioni riuscissero a galvanizzare sia i militanti sia gli elettori, ma non tuta andare. Chi aveva creduto in Alleanza Nazionale aveva avuto ra- gna inoltre Fini annuncia una legge sull’immigrazione giusta e severa, forma di ponte. I congressisti approvano all’unanimità il passaggio al Pdl. andò così. Il messaggio di Rauti non fu compreso, o fu spiegato male, e gione. Il 22 ottobre 1994 c’è un’altra tappa importante del cammino di che sarà varata nel luglio 2002 col nome di Bossi-Fini. Nel novembre del Solo Roberto Menia critica la decisione, sostenendo che la confluenza sia il Msi giunse al suo minimo storico, 3,9 per cento. Tornò Fini, nel 1991, ma questa comunità: il Comitato centrale del Msi, l’ultimo, ratifica la con- 2003 Fini si reca in Israele al Museo dell’Olocausto e compie un altro avvenuta troppo in fretta. Da parte sua, Adriana Poli Bortone non partecipa nel partito persisté l’intima convinzione che si fosse quasi alla fine del- fluenza della fiamma inAlleanza Nazionale, pur con l’opposizione di Rauti strappo col fascismo, giudicato positivamente dai media internazionali e ai lavori e fonda un suo partito, Io Sud. Il resto è storia dell’altro ieri: il Con- l’avventura. Poi accaddero alcune cose, apparentemente slegate tra loro e Teodoro Buontempo. Mirko Tremaglia, storico esponente del Msi, pro- anche, secondo i sondaggi, dallo stesso popolo di An. Si registra l’uscita gresso decide di affidare l’eredità culturale, politica e patrimoniale, nome e ma che poi contribuirono a un cambio radicale. Innanzitutto Tangento- pone di chiamare il nuovo soggetto Alleanza Nazionale-Msi, ma la sua dal partito di Alessandra Mussolini, che fonda Azione Sociale. simbolo inclusi, a una fondazione. È impossibile citare tutti gli esponenti po- poli, dalla quale il Msi e la sua classe politica rimase completamente im- idea non viene accolta. litici che generosamente hanno fatto la storia di questo movimento, e le cen- mune, grazie all’onestà e alla incorruttibilità dei suoi uomini, peraltro nota 10-L’istituzione del Giorno del Ricordo tinaia di migliaia di persone che si impegnarono per il successo di questo al popolo missino: chi aderiva al Msi aveva tutto da perdere e nulla da 6-Il lungo cammino verso Fiuggi Nel 2004 c’è una delle iniziative più importanti della storia di An, l’appro- guadagnare, pertanto era escluso tra le sue file ci fossero carrieristi e ar- Intanto il governo Berlusconi cade, nella maniera che tutti certamente ri- vazione della legge che istituisce il Giorno del Ricordo (per il 10 febbraio) grande partito. Basti pensare che il picco degli iscritti lo ebbe nel 2004: erano rivisti, e men che meno disonesti. A quel punto i missini, oltre alla im- cordano. Ma Alleanza nazionale va avanti, va avanti fino a Fiuggi. Qui, il in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, detta oltre 250mila. Il numero massimo dei parlamentari invece lo si registrò ne mensa soddisfazione di vedere che tutto quello che avevano detto i loro 24, 25 e 26 gennaio si svolge l’ultimo Congresso nazionale del Msi, il anche legge Menia dal nome del primo firmatario, il deputato triestino Ro- 1994: 109 deputati, 48 senatori e 11 europarlamentari. Culturalmente apo- rappresentanti sulla classe dirigente italiana era vero, cominciarono a XVIII, e il 27 inizia quello di Alleanza Nazionale. Morire per rinascere. Nel berto Menia. A giugno si svolgono le elezioni europee: An ottiene 9 eu- liticamente An fu sempre protagonista in quegli anni, intorno a essa gravi- pensare che un’altra destra fosse possibile, ma era chiaro che l’immagine frattempo Fini aveva chiesto a Gennaro Malgieri, giornalista e scrittore rodeputati. A novembre, dopo la designazione di Franco Frattini a tavano una serie di fondazioni e associazioni, tra cui il Movimento cristiano del Msi era vecchia e aveva attraversato troppe battaglie per potersi rin- nonché direttore del quotidiano del partito, di scrivere le tesi di un con- Commissario europeo, Fini diventa ministro degli Esteri. La Russa, Mat- riformista, la Fondazione Nuova Italia e il già citato FareFuturo. novare: gli italiani non l’avrebbero capito. Doveva prendere forma un altro gresso fondativo. L’assemblea elegge Fini presidente del nuovo partito. teoli e Alemanno vengono nominati vicepresidenti del partito. Ma alle re- soggetto politico nel quale il Msi avrebbe potuto confluire e le sue idee so- Bello anche il titolo delle assise: “Cresce la nuova Italia”. Naturalmente le gionali del 2005 la Casa delle Libertà arretra considerevolmente, 14-Caro Fascismo, ti scrivo… pravvivere. tesi sostenute a Fiuggi, in particolare quelle relative a fascismo e antifa- vincendo solo in due regioni su 14, anche se An si mantiene tutto som- Ci piace concludere questa breve e incompleta rievocazione ricordando un mato stabile. Ma il 2005 non è un anno facile: Fini subisce dure critiche, scismo, non passarono in modo indolore: Pino Rauti, da sempre anima- articolo che Pietrangelo Buttafuoco scrisse sul Secolo il 25 gennaio 1995, 3-L’articolo di Domenico Fisichella tore della sinistra del partito, abbandona il Congresso e fonda il nuovo anche dall’interno, per la sua posizione sui temi etici, inoltre due esponenti Poi, nel settembre 1992, ci fu l’ormai famoso articolo del professor Do- Movimento Sociale-Fiamma Tricolore. Erano già usciti Giorgio Pisanò e di spicco lasciano An, sia pure per motivi diversi: l’eurodeputato e vice- ossia il primo giorno dell’ultimo Congresso del Msi, intitolato Caro Fasci- menico Fisichella sul quotidiano Il Tempo. Nella sua riflessione, il polito- Tomaso Staiti di Cuddia. Ma il cammino è del nuovo partito è solo ini- sindaco di Catania Nello Musumeci e il senatore Publio Fiori. E a no- smo, ti scrivo... Nel quale lo scrittore si lamenta che tutto è finito, le barricate, logo rifletteva sul fatto che se a sinistra i progressisti stavano mettendo ziato: quest’anno An ha 124mila iscritti e migliaia di circoli in tutta Italia. Il vembre, quando la Casa delle Libertà approva la cosiddetta devolution, l’alternativa al sistema, le testimonianze, le celebrazioni… perché «improv- su un’Alleanza democratica (che poi non si fece, ma questa è un’altra 1° febbraio i gruppi parlamentari assumono la nuova denominazione di anche Domenico Fisichella, contrario alla riforma sul federalismo, lascia. visamente la storia si è sdraiata sull’altro fianco e inquieti ne ascoltiamo in storia), a destra si poteva creare un’Alleanza nazionale nella quale sa- Alleanza Nazionale. L’onda lunga della svolta è levatrice di nuovi suc- rinnovato affanno: un respiro, diciamo così, liberal-democratico. Fors e im- rebbero potuti confluire cattolici, liberali, repubblicani, conservatori e quan- cessi: alle regionali di quell’anno, An aumenta i consensi e Antonio Ra- 11-La legge sulla droga Fini-Giovanardi poetico, ma terribilmente liberal-democratico». Dopo aver ricordato tra il t’altro. Quello che allora non si poteva ancora sapere è che il Msi e i strelli è eletto alla guida di un’importantissima regione, la Campania. Nel La fine della XIV legislatura è contraddistinta dalla legge sulla droga Fini- serio e il faceto i “vecchi zii” con la faccia di Alfredo Rocco o di Carlo Co- missini avrebbero giocato un ruolo da protagonista nel nuovo soggetto. 1996 Nicola Cristaldi diviene presidente dell’Ars, l’Assemblea regionale Giovanardi, del febbraio 2006. In vista delle elezioni politiche, si decide di stamagna o di Paolo Orano o di Filippo Tommaso Marinetti o di Gioacchino In questo momento il Msi sembrava solo uno dei gregari del nuovo sog- siciliana. mettere sul simbolo elettorale il nome di Fini in giallo sotto al logo di An. Volpe, Buttafuoco così conclude il suo appassionato intervento: «Caro Fa- L’idea sembra giusta, An aumenta i voti, ma la coalizione di centrodestra getto stesso. Nell’aprile del 1993 sul quotidiano del partito, il Secolo d’Ita- scismo, forse adesso sei solo un libro. Un libro pieno di urla, di rumori, di ri- lia, compare un articolo di Francesco Storace, allora portavoce di Fini, 7-Il 1996 fu l’anno del massimo storico perde le elezioni per soli 24mila voti alla Camera e per due seggi al Se- nel quale rilanciava l’ipotesi di una unione dei missini con altri soggetti Ed è proprio il 1996, l’anno della sconfitta del centrodestra, il momento in nato, dove invece aveva vinto in termini numerici. Dopo la sconfitta, che sate. Un libro d’antiquariato novecentesco.Adesso sei compiuto. Vorrei dire politici conservatori e comunque di diversa provenienza politica. La di- cui An raggiunge il suo massimo storico: terzo partito italiano, sei milioni poi tale non fu, An iniziò una profonda riorganizzazione: Fini propone di liberato.» E ancora: «Caro Fascismo, arrivederci nelle pagine. E porti, por- scussione andava scaldandosi, e tutte le ipotesi erano aperte. Ma nes- di voti (il doppio del Msi del boom del 1972), per una percentuale del 15,7 portare il partito verso i Popolari europei, decisione confermata dall’as- tati nelle tue righe, i frastuoni più intensi, la meravigliosa confusione del bene suno, a eccezione forse di Pinuccio Tatarella e dello stesso Fini, ancora dei votanti. Quell’estate viene formata l’organizzazione giovanile del par- semblea del partito.Alla fine del 2006 si forma all’interno diAn il think-tank e del male. Dice: la guerra continua. Ma Mussolini avrebbe detto: “Abbiate aveva le idee chiare su quello che sarebbe successo. tito,Azione Giovani, al cui vertice viene eletto il siciliano Basilio Catanoso. FareFuturo, sul modello dei pensatoi conservatori americani e spagnoli. pazienza!”». MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015 Secolod’Italia 3

saltare gli equilibri, iniziarono gli errori, il più cla- moroso, l’alleanza con Segni.

Infausto Elefantino. Come si arrivò a quel cla- moroso scivolone, che riportò An a percen- tuali da incubo? Gasparri vent’anni dopo: «Niente lacrime Ricordo ancora quel giorno in cui parlammo a lungo con Fini dell’intenzione di fare le liste per le Europee con il Patto Segni. Eravamo nel corri- doio Corea della Camera io e Ignazio La Russa, provammo fino all’ultimo a farlo desistere da quel- a Fiuggi, lì nacque la destra senza paura» l’idea, ma non ci fu nulla da fare. Lo spirito di Luca Maurelli Consapevolezza. Ripeto, lo scioglimento del Msi politica che ci aveva fornito la discesa in campo squadra prevalse sui dubbi e partimmo insieme Avvenne tutto rapidamente ma nulla accadde per non era stato certo un fulmine a ciel sereno, era- di Berlusconi.Altre volte, negli anni precedenti, la per quella inopportuna impresa: dopo una riu- caso in quei mesi che tra il 1994 e l’inizio del vamo pronti, la nostra gente era stata coinvolta destra era stata chiamata alla prova del governo, nione dell’esecutivo di An che approvò la deci- 1995 segnarono lo scioglimento del Msi e la na- e convinta.Anche l’allestimento scenico, a parte ma i tentativi erano falliti. Ricordate? Nel ’52, a sione, Fini mi disse di far venire subito Segni per scita di Alleanza nazionale. A Fiuggi, quando la qualche raggio laser e il simbolo che appariva e Roma, quando l’asse Dc-Msi per strappare il un incontro al gruppo alla Camera. I due parla- commozione si mischiava all’ansia per un futuro scompariva, non era certo da festa della mo- Campidoglio ai comunisti fu boicottato da una rono a quattr’occhi a lungo e subito dopo Fini da navigare in mare aperto, c’era spazio per il dernità, non si cercavano gli effetti speciali ma parte della Democrazia Cristiana, per esempio, disse a me, a La Russa e Alemanno, più o meno cuore della destra ma doveva vincere il cervello piuttosto l’approfondimento, l’analisi. Io, per poi nel 1960 con l’esperienza del monocolore Dc testualmente: “Ma questo non capisce nulla…”. che si apriva al centrodestra. «Niente lacrime, per esempio, mi occupai dell’emendamento Palme- di Tambroni, nato col sostegno del Msi e poi Mariotto non aveva neanche lontanamente idea me. Io vissi quei giorni che segnarono la nascita sano, quello sulla condanna dell’antisemitismo e stroncato da manifestazioni di piazza dei comu- di cosa significava per noi organizzare una lista di An con estrema sobrietà. E non perché non del razzismo, che illustrai personalmente dal nisti. Ecco perché per la svolta della destra di go- con loro, fare una campagna elettorale. Ce ne ac- fossi legato al nostro passato, semplicemente palco e che poi fu approvato senza particolari verno del ’95, quel passaggio liberale e corgemmo nelle urne. perché mi ero preparato, e avevo cercato di pre- problemi. Erano gli anni in cui la destra aveva moderato, era quasi obbligato: Fiuggi arrivava parare più gente possibile a quel passaggio sto- fatto le prime esperienze di governo, in quei dopo il successo di Fini a Roma, l’endorsement Lei condivise la decisione di Fini di sciogliere rico…», spiega Maurizio Gasparri, che a giorni il governo Berlusconi era stato sfiduciato di Berlusconi, tangentopoli, il tracollo di Psi e Dc, An nel Pdl, oggi rifarebbe quella scelta? vent’anni da quel 27 gennaio del 1995 che segnò ed era in carica solo per gli affari correnti: ep- i tempi erano maturi. Certo, anzi: mai come oggi ci sarebbe bisogno di l’inizio dell’avventura di An, ha ricordi molto vivi pure la destra celebrava senza problemi la sua un Pdl, con questa legge elettorale che premia la di quei giorni. «Non sono un freddo, ma non svolta, seguendo un suo percorso preciso che Eppure in quel ’96 il centrodestra perse le ele- lista unica. Il progetto aveva una sua prospettiva, posso dire di aver vissuto quella fase con una andava avanti nonostante le difficoltà politiche zioni… poi Fini iniziò a manifestare insofferenza per Ber- particolare emozione: quei giorni di Fiuggi arriva- di quella coalizione, fu un segno di grande ma- Sì, ma solo perché ci presentammo senza es- lusconi, a cercare spazi suoi di manovra, a cam- rono dopo una lunga preparazione che avevo turità. sere alleati con la Lega, poi ci fu l’effetto-Rauti, biare le sue posizioni, a voler rivendicare un ruolo condiviso con Pinuccio Tatarella, il vero motore quelle liste della Fiamma Tricolore che ci fecero di competitore invece che di alleato di Berlusconi, di quella svolta. Eravamo andati in giro per l’Ita- Quale fu la scintilla che portò alla nascita di perdere alcuni collegi senza far eleggere nes- nonostante avesse tutta la possiblità di testimo- lia per tutto l’anno precedente a spiegare il per- An? suno dei loro, fu più un suicidio del centrodestra niare nel Pdl anche le sue posizioni laiche, fino a ché di quel passaggio ad Alleanza nazionale, Domenico Fisichella nel 1992 aveva scritto un che una sconfitta. spaccare il Pdl e finire in un angolo con percen- parlando alle persone, guardandole negli occhi, articolo sul “Tempo”, io lo avevo segnalato a Ta- tuali irrisorie di consenso. circolo per circolo, dei quali si era occupato tarella, e da quel momento fu lui a prendere il Tornaste al governo nel 2001, consolidando Adolfo Urso, mentre Gianfranco Fini alla segre- comando delle operazioni, convocò le prime riu- la svolta della “destra” finalmente classe di- Che ruolo può avere oggi la Fondazione An, teria aveva ricevuto da tempo il mandato di pro- nioni di intellettuali, tecnici, esperti, da Pietro Ar- rigente. Che bilancio ne se può fare oggi? che rappresenta e custodisce il patrimonio cedere in quella direzione, contro il parere dei mani e Gaetano Rebecchini, personalità non Io non credo che si possa parlare di occasione culturale, storico ed economico della destra rautiani. Ecco perché vissi le giornate di Fiuggi missine da far incontrare con il gruppo dirigente mancata, abbiamo fatto tante cose positive, non italiana? con grande razionalità, lavorando, come al solito, missino in gruppi di lavoro in grado di elaborare solo al governo nazionale ma anche a livello lo- È fondamentale per lo svolgimento di attività cul- occupandomi delle cose da fare. Ma devo am- una piattaforma politica su tanti temi di destra, cale. Purtroppo alcune battaglie epocali, come le turali, storiche e sociali, ma non può rappresen- mettere che qualcosa mi emozionò davvero…». da quelli economici a quelli etici. A Fini vanno ri- leggi sulla fecondazione assistita, la Fini-Bossi tare il ponte per la ricostituzione di un partito. Io conosciuti i meriti politici di aver portato avanti sull’immigrazione, furono poi rinnegate dallo ho fatto una scelta, con Forza Italia, che consi- Cosa? quel progetto, a Tatarella di avergli dato corpo. stesso Fini, che iniziò ad abbandonare le posi- dero l’unica possibile per la destra, ovvero la con- L’arrivo a Fiuggi di Vincenzo Muccioli con una de- zioni che proprio lui aveva contribuito a formare vergenza in un contenitore moderato e liberale, legazione della comunità di San Patrignano, della Da lì a un anno, dopo Fiuggi, sarebbe arri- nella destra conservatrice: dal 2003 in poi iniziò nella mia visione di un sistema bipolare con due cui accoglienza mi occupai personalmente. Muc- vato il boom elettorale. la fase del riposizionamento di Fini, che sap- grandi partiti a fronteggiarsi. Non servono i partiti cioli era un uomo per il quale avevo e ho ancora Sì, il 15,7% alle Politiche del ’96, a conferma piamo tutti com’è andata a finire. di nicchia, neanche a destra, la grande lezione oggi una grande ammirazione. che con la svolta liberale e moderata la destra che ci ha lasciato Tatarella è proprio questa. andava a intercettare un nuovo elettorato, a cui Quando intuì che qualcosa di quel progetto Ognuno fa le sue scelte, è chiaro, ma io, since- Che aria si respirava in quei giorni? Tristezza, era utile dare un segno di discontinuità rispetto di Fiuggi si stava sfaldando? ramente, non credo nella rinascita di un partito di ansia, entusiasmo? all’esperienza missina, anche grazie alla sponda La morte di Tatarella, nel febbraio del ’99, fece destra sulle ceneri di An.

Quindi prima della famigerata tesi di Che peso ha avuto, a conti fatti, lo La Russa: ci “sdoganammo” da soli. Fisichella apparsa sul Tempo? sdoganamento di Berlusconi? Molto prima. L’altro step, invece, è fa- L’ho detto molte volte, fin da allora, rina del sacco di Fini: la candidatura a Fiuggi fu il punto di arrivo di una serie di An fu un’esperienza irripetibile sindaco di Roma nel ’93. L’idea nacque circostanze felici. Il contributo di Berlu- Gloria Sabatini si doveva avviare la fase 2 del Movi- quasi per caso: inizialmente lo schema sconi ci fu, ma la destra era pronta al Un’esperienza unica, preparata a lungo, mento sociale. Ricordo che eravamo in- era quello di appoggiare il prefetto Ca- grande passo. molto prima di Fiuggi. “Fu una stagione sieme a Taormina quando andammo a ruso, il candidato ufficiale della Dc di Direi che noi “sdoganammo” l’impren- importantissima della mia vita, scandita trovare Almirante e Tatarella ottenne il Martinazzoli, ma dovemmo cambiare ditore Berlusconi e il Cavaliere ci aiutò da ricordi indelebili”. Ignazio La Russa, via libera per la candidatura di Fini alla strada perché… non ci vollero. Allora a uscire dal ghetto decennale. classe 1947, oggi esponente di spicco di segreteria, eravamo all’indomani delle Gianfranco ruppe gli indugi e disse “mi La celebre dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia, ricorda la fibrillazione di elezioni dell’87. “Dobbiamo muoverci”, candido io”. Ricordo che proprio in quei Fini, infatti, fu pronunciata dopo il primo quelle giornate che portarono dopo mi disse. “Perché proprio Gianfranco giorni una domenica andammo insieme turno quando eravamo già al ballottag- mezzo secolo la destra di nuovo prota- (che all’epoca era solo il segretario dei allo stadio a vedere la Lazio, c’era gio. gonista del palcoscenico politico. giovani del Fdg) ?”, gli domandai. “Per- anche Daniela, ed era una processione Poi, in un crescendo di aperture nuove, ché è l’uomo giusto per il progetto”. E di persone, tutte a stringere la mano e si arriva al congresso di Fiuggi, che per Lo strappo 20 anni dopo. Come an- devo dire che per quasi vent’anni ha a chiedere autografi. “Qui non è come a una strana strana coincidenza tra vita darono le cose? avuto ragione. Oltre, neanche Pinuccio Milano – mi disse Fini – vedrai che fa- politica e privata, coincide con la na- Nessuno strappo ma il raccolto dopo poteva vedere… L’idea di costruire una remo il botto”. Poi arriva l’articolo di scita di mio figlio Lorenzo. una lunga semina. Alleanza nazionale nuova destra oltre i recinti missini, in- Francesco Storace sul Secolo, com- Un altro nacque nei giorni del secondo nacque quando Pinuccio Tatarella, somma, è di Tatarella ma la volle so- missionato da Fini, e quello di Fisi- congresso di An, per fortuna non ne ab- molto prima di altri, si mise in testa che prattutto Almirante. chella sul Tempo. biamo fatti più… 4 Secolod’Italia MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015 Meloni: “Oggi come per An la sfida

Gloria Sabatini negarci nel partito di Berlusconi. Ma èLa sfida la di allora stessa:è la stessa di oggi: questa, purtroppo, aprirsi è un’altra storia. senza perdersi…” aprirsi senza perdersi. Parola di Giorgia Meloni, che quando nasce Alleanza na- Torniamo ad Alleanza nazionale… zionale ha solo diciotto anni. Enfant Il bilancio è decisamente positivo, fu prodige, leader del leader movimento un’operazione sincera, intelligente e studentesco di destra, nel 1995 il futuro ben interpretata, almeno nei primi anni ministro della Gioventù è più concen- di vita. La destra uscì dal ghetto, dal- trata sul pianeta scuola-università e l’autoreferenzialità per diventare final- meno attenta alle dinamiche del partito mente un interlocutore credibile e degli adulti. “Mi ricordo molto bene che necessario alla democrazia. E, voglio alla vigilia di Fiuggi vivevo di riflesso, sottolinearlo, lo divenne non per l’en- per quello che sentivo dagli altri, quella dorsement di Berlusconi, che pure ci fu, straordinaria voglia di aprirsi e di cam- ma per un percorso autonomo che biamento accompagnata alla paura di portò al congresso di Fini e al cambio perdersi. La necessità di rompere gli di passo. Fu una stagione entusia- schemi e ridisegnare il progetto della smante, ricordo alcuni slogan e docu- destra e insieme il timore della perdita. menti, tipo “pensiamo l’Italia, il futuro Che è la stessa di sempre: uscire in c’è già”, che danno il senso della nuova per governare con quella velocità e che errore clamoroso. Oggi posso rivendi- mare aperto e insieme avere nostalgia centralità della destra nella dialettica la seduzione dell’anello del potere sia care di averlo detto fin dal principio: si della terra”. politica. Nella fretta del cambiamento, stata troppo forte. E non parlo solo del- doveva fare una ” federazione tra pari” però, si commisero molti errori che l’errore di non aver saputo interpretare invece di pensare che per “essere qual- Chi ha vinto la sfida? vanno riconosciuti e superati, soprat- con purezza la nuova stagione di pro- cuno” dovevi dire il contrario di quello Anche oggi c’è il rischio di non saper tutto nella situazione attuale in cui si tagonismo e delle carenze amministra- che avevi detto il giorno prima, perché cogliere abbastanza il fatto che a volte cerca la possibile ricomposizione di un tive dovute all’habitus di un’opposizione “aggiornarsi” non è smentirsi. Fu un er- l’identità è una camicia troppo stretta, centrodestra diviso. decennale, ma della litigiosità interna rore di valutazione, un atto di miopia po- un mito incapacitante si sarebbe detto esplosa ben prima della nascita del par- litica che ha portato all’implosione, un tempo. L’importante è non dimenti- Qual è stato il più macroscopico dei tito unico. Per i modi e i tempi scelti, anche perché tutte le esperienze di par- carsi da dove si viene, come putroppo è passi falsi? senza un percorso di avvicinamento tito unico in Italia hanno dimostrato di avvenuto frettolosamente prima di an- Credo che la destra non fosse pronta graduale, il Partito della Libertà fu un aver il fiato corto.

Alemanno: «Per la prima volta una destra vera (e non camuffata) al governo» Antonella Ambrosioni verso la confluenza nel Pdl – questo coraggio «Fu un travaglio drammatico». Gianni Ale- di rappresentare valori di destra è venuta meno manno ricorda i giorni della svolta di Fiuggi tra e c’è stata una rincorsa verso il centro che la cuore e ragione. In An ha avuti ruoli di primo predispose alla “suicida fusione” nel Pdl. piano, fino a ricoprire dal 2001 al 2006 la carica di ministro delle Politiche agricole e forestali. In Come visse quel passaggio politico che pre- An ha sempre rappresentato l’area culturale di cedette il battesimo politico di An? una Destra di forte impronta sociale. Per me fu un travaglio drammatico. Provenivo dalla corrente rautiana del Movimento sociale Gianni Alemanno, cosa ha rappresentato Al- italiano, da un’esperienza politica molto carat- Durante la parabola di An quali furono i mo- leanza nazionale nella cultura politica ita- terizzata in termini di destra sociale. Scelsi però menti più significativi nei quali la presenza liana? di entrare in An, anche rischiando di dividere il della destra ha avuto un impatto decisivo Alleanza nazionale ha rappresentato nel se- mio cammino politico da quello di mio suocero, sulla dialettica politica? condo dopoguerra il primo esperimento di un Pino Rauti. Ci sono stati diversi passaggi politici in tal partito di destra che riunisse insieme i valori senso: dal tema dell’immigrazione – con la identitari di riferimento e la capacità di entrare in Come maturò questa decisione? Bossi-Fini – a quello della droga -con la Fini- un’area di governo a trazione centro-destra. Ha Scelsi di entrare in An per due motivi essenziali: Giovanardi- dalla difesa della famiglia fino al- rappresentato il primo caso ma anche l’unico da un lato ritenevo indispensare rompere con il l’interesse nazionale, An è riuscita a incidere esperimento in quanto non era una destra “ca- nostalgico; dall’altro, ero e sono convinto che si moltissimo. Fino al punto massimo in cui – du- muffata”, come per esempio quella della Demo- possa avedre posizioni ideologiche forti senza rante il secondo governo Berlusconi – all’epoca crazia cristiana e del Partito liberale, ma era un per questo rinunciare alla capacità di fare alle- delle dimissioni di Tremonti, An avrebbe potuto partito che aveva il coraggio di dichiararsi di de- anze e creare alternative di governo. Non mi cambiare l’asse di governo e correggere tante stra. sono mai pentito di quella scelta, anche se, da storture che poi avrebbero portato alla sconfitta Questo almeno nella prima fase. Purtroppo un certo momento in poiAn perse se stessa e la del 2006. Purtroppo non siamo riusciti a portare nella fase terminale – quella che ha portato propria vocazione di destra. a termine questo obiettivo. MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015 Secolod’Italia 5 Altero Matteoli: «Quando ammainammo laAntonella bandiera Ambrosioni del Msi piansi…» «Quanto l’abbiamo voluta…». La nascita di An ce l’ha cucita sul cuore Altero Matteoli, che nel 1994 ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Ambiente del primo governo Berlusconi e da allora ha sempre fatto parte delle squadre di governo di centrodestra che si sono succedute, dal 2001 al 2006 sempre all’Ambiente, e dal 2008 al 2011 al ministero delle Infrastrutture.

Altero Matteoli, a vent’anni dalla sua nascita, cosa ha rappresentato Alleanza Nazionale per lei? È stata una svolta nella politica italiana. Anche se bi- sogna ricordare che la destra e i suoi uomini non sono andati al governo perché era nata Alleanza na- zionale. Noi al governo eravamo già andati come Msi nella primavera del 2004. A gennaio ’95 è nata An e lì ci fu la svolta di cui parlavo. Mettemmo a disposi- cilmente poteva suerare quella soglia. Il rammarico è poraneamente c’era anche l’entusiasmo per il tragu- zione della governabilità del Paese una forza impor- non aver dato la priorità al consolidamento del suc- rado raggiunto e per l’inizio di una nuova avventura tante, poi arrivata fino al 15%, che fu protagonista cesso elettorale ottenuto. Oggi dopo la diaspora i politica. fino al 2008, quando decidemmo di dar vita al partito nuovi partiti di destra che sono nati non hanno avuto unico. Dunque, siamo riusciti a traghettare quei valori molta rilevanza politica. Però quei valori di destra esi- Di cosa va fiero? di riferimento che fanno parte del nostro patrimonio stono e sono presenti nel blocco sociale. Dobbiamo Sono stato l’unico che ha sempre avuto incarichi di ri- anche all’interno del governo. cercare di di riorganizzarli e coniugarli anche in sede lievo all’interno di tutti i governi di centrodestra. Di di governo per dare un’alternanza politica allla nostra questo sono naturalmente orgoglioso. Al mio attivo Rammarichi? politica. posso citare la Legge quadro sull’ambiente che non Purtroppo non abbiamo gestito bene questo suc- esisteva prima e che, malgrado i ministri successivi cesso. L’intuizione di An era e resta valida, ma la dia- Tornando con cuore e la mente a Fiuggi cosa le abbiano tentato di demolirla, è, in sostanza, in vigore. spora successiva che si è verificata nel mondo della torna in mente? Per la prima volta il tema della salvaguardia am- destra deriva proprio da questa mancata gestione. Le lacrime e l’entusiasmo. Consideri che noi l’ab- bientale non fu più vista come un vincolo, ma come Quando conseguimmo il 15% dei consensi forse in biamo voluta An, ci lavorammo con passione. Ma un’opportunità. Quando fui ministro delle Infrastrut- quel momento sbagliammo pensando di poter an- una volta a Fiuggi l’emozione prese il sopravvento. ture, realizzammo alcune opere rimaste in sospeso dare oltre. Dovevamo considerare probabilmente Quando ammainammo la bandiera del Msi ed al- da tempo, come il passante di Mestre e l’apertura di che in Italia un partito marcatamente di destra diffi- zammo quella di An, tutti noi piangemmo. Contem- molti tratti della Salerno-Reggio Calabria.

Storace: «Con An l’Italia scoprì la destra. Ma fu un errore scioglierla…» Antonio Pannullo in Italia e auspicando che i tempi Francesco Storace è stato uno fossero maturi. Dopodiché nel dei protagonisti di Alleanza Na- partito iniziò un profondo dibattito zionale, e fu uno di quelli che sin sull’idea di un’alleanza nazionale. dal primo momento ne capì l’im- C’era poi in quel momento, dicia- portanza, condividendo e soste- mocelo chiaramente, l’estrema nendo le intuizioni di Tatarella e di necessità di non far sparire la de- Fini. «Sì, non è vero che i due stra in Italia, perché quello sem- non andassero d’accordo, al con- brava il pericolo imminente. trario erano molto uniti anche dal Così mi confrontai con Fini e Ta- punto di vista umano, oltre che tarella, ne parlammo a lungo, e politico. Certo, qualche volta da quell’articolo fu l’espressione parte di Pinuccio ci poteva essere delle idee di tutti e tre. l’insofferenza della persona più C’è poi da dire che quei contenuti grande rispetto al più giovane, ma furono vistosamente amplificati tutto si fermava lì, era un fatto ca- da un successivo articolo di Fran- di Fisichella, ma condendola, se Come fu accolta questa svolta? ratteriale». cesco Merlo sul Corriere della così si può dire, arricchendola di Devo dire che fu accolta benis- Ci parli del suo famoso articolo Sera, intitolato “Msi, morire per ri- simo, sia dalla stampa sia – lo ab- sul Secolo d’Italia dell’aprile contenuti sociali, di temi cristiani, nascere Alleanza Nazionale”. biamo visto – dagli elettori. 1993… affrontando anche il problema Triplicammo i voti del Msi, l’Italia Prima ci fu l’articolo sul Tempo di Quello dette la via. dell’immigrazione che comin- finalmente scopriva una destra. Domenico Fisichella, nel quale lui ciava a fare capolino anche in Per quindici anni diventammo lanciò questa idea, sottolineando Che cosa intese dire con quel Italia. protagonisti della storia di questa però l’assenza di una vera destra messaggio? Insomma, fu il frutto di una matu- Partimmo naturalmente dall’idea razione collettiva. nazione. 6 Secolod’Italia MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015 Il ricordo di Urso: «Quando il delegato

Valter Delle Donne francese fece capire alla politica italiana gollista«Alleanza nazionale un obiettivo ci di si- chiamò “partito fratello”…»che c’era finalmente, nel nostro Paese, curo l’ha raggiunto ed è un obiettivo sto- una destra di governo». rico e culturale. Oggi la destra si è ricomposta nel suo Paese, non siamo Una nuova Alleanza nazionale può ri- più esiliati in patria. Anzi, i valori il lin- nascere? guaggio i valori della destra italiana «Solo se non ci si accontenta del piccolo sono all’interno della storia d’Italia da cui cabotaggio, della pesca delle occasioni. sembrava espulsa». Adolfo Urso, che di A mio avviso, accontentarsi di stare in Alleanza nazionale è stato il primo vice- Parlamento e di fare mera rappresen- coordinatore, si emoziona ancora a ri- tanza, non porta da nessuna parte». cordare il congresso di Fiuggi. «La nostra era una classe dirigente giovane, Quindi lei ritiene che la destra possa tornare unita non accontentandosi di ma che si era attrezzata attraverso gli fare opposizione? anni di piombo. Era unita, coesa, era quella richiesta ci colse di sorpresa e lo Un fuori programma per voi? «Mi piace pensare che sia possibile, se davvero una comunità. Oggi bisogna facemmo intervenire. Ci attendevamo «Ma soprattutto per i nostri alleati. Erano si punta su un grande progetto. Alleanza scommettere sulle idee. Facendo anche un intervento rituale, nel quale avrebbe stati scavalcati dall’intervento del depu- nazionale aveva un progetto ambizioso, tesoro degli errori che si sono com- semplicemente portato i saluti dei golli- tato francese. Erano presenti i rappre- puntava a governare l’Italia. Altro aspetto messi». sti francesi…» sentanti dei partiti del centrodestra fondamentale è dato dagli uomini e dalle dell’epoca. Ricordo che donne che porteranno avanti questo pro- Qual è stato il momento in cui ha ca- Invece cosa accadde? telefonò direttamente a Berlusconi per getto. Se quel sogno fu realizzato, ven- pito che stavate facendo la storia? «Era talmente entusiasta del nostro pro- chiedere di prendere la parola a nome di t’anni fa, è perché ci fu una classe «Quando intervenne, a sorpresa, il capo getto che disse esplicitamente: “Questa Forza Italia per accodarsi a quanto di- dirigente unita. Su queste basi, sono delle relazioni esterne del partito golli- è la destra che volevamo in Italia. Il par- chiarato da Gazaneve. Stessa identica convinto che la destra italiana possa ri- sta, Richard Gazenave. Non era previ- tito gollista riconosce in voi il partito fra- cosa fece il rappresentante dei centristi, trovare la strada forse ancora prima di sto alcun intervento di ospiti esterni, ma tello”». il senatore D’Onofrio. Quel deputato quel che si pensi».

cetti fondamentali come la Patria, la tutela e i diritti delle persone umane, la difesa della famiglia, la Ronchi: «Ecco come partì la rivoluzione del centrodestra italiano» tutela della piccola e media im- presa come salvaguardia della linfa economica della nazione. Ha dato il “la” a una politica estera che sa- pesse coniugare i valori dell’Occi- dente ribaltando (anche all’estero) l’immagine corrente (e obiettiva- mente denigratoria) dell'”Italietta”. Non ci sarebbe stato il centrodestra in Italia senza la costituzione e la crescita di An».

La rinascita del centrodestra Ronchi conclude che «nell’ultimo Desiree Ragazzi cominciammo a raggruppare at- dopo, Berlusconi disse aperta- decennio, purtroppo, sono stati «Tutto ebbe inizio con la candida- torno alla sua figura quella parte di mente: “Se dovessi votare a Roma commessi molti errori che hanno tura di Fini a sindaco di Roma. società civile che poteva fare un sceglierei Fini”». condotto alla frantumazione dell’al- Tutto quel che è accaduto dopo “salto nel buio”. La candidatura di leanza del 1994, sui quali non si è non ci sarebbe stato senza quella Fini in Campidoglio rappresentava, La rivoluzione del centrodestra ancora riflettuto a sufficienza. La ri- decisione». Ministro delle politiche infatti, un salto nel buio. E da lì italiano nascita del centrodestra è possibile comunitarie, per tre anni portavoce ebbe origine il miracolo. Con Gae- Da lì, ricorda Ronchi, «partì la rivo- unicamente se si troverà la forza (e del partito, Andrea Ronchi ven- tano Rebecchini, capostipite di una luzione del centrodestra italiano il coraggio) di “cancellare” le ragioni t’anni fa fu tra di fondatori Alleanza delle famiglie più rappresentative con la costruzione di An e il con- (sbagliate) che hanno condotto alla Nazionale. «Era il luglio del 1993, della Roma perbene, Daniela gresso di Fiuggi». An, spiega an- polverizzazione dell’unità di allora, allora c’era il Msi, era scoppiata Memmo che era l’anima della Fon- cora l’ex-ministro, dette una casa ai e issando di nuovo la bandiera del e Roma era commissa- dazione Memmo, Domenico Fisi- liberali e ai cattolici, diventando il 1994. Ricostruendo una coalizione riata», racconta Ronchi. «Intuimmo chella politologo, Publio Fiori e altri punto di riferimento per l’elettorato che possa contrapporsi al centrosi- che Fini era la risposta giusta al personaggi al di fuori della politica di centrodestra, in alternativa a una nistra renziano che, in modo truf- crollo della Prima Repubblica. Era attiva, si aprì un mondo che si sinistra e a un centrosinistra che faldino, parla di Partito della intelligente, giovane e bravo. Era aspettava una risposta al degrado non erano in grado di dare risposte Nazione, puntando su un ritorno in- stato scelto da Giorgio Almirante politico e culturale della Prima Re- concrete ai moderati. Alleanza na- dietro di trent’anni, quando regnava che, con lungimiranza, capì che po- pubblica. Il miracolo ci consentì di zionale, sottolinea Ronchi, «è stata il consociativismo, che ridusse l’Ita- teva essere il potenziale futuro lea- arrivare al ballottaggio. Fu una una grandissima e meravigliosa lia allo stato miserevole dal quale der del Msi-Dn. Ci unimmo tutti e scossa autentica. Pochi giorni esperienza che ha sdoganato con- non ha saputo ancora risollevarsi». MERCOLEDì 28 GENNAIO 2015 Secolod’Italia 7 Buttafuoco, An? Partenza bruciante.

Priscilla Del Ninno non è di sinistra e che non è mai riuscita, non riesce, e dif- cominciano a confluire personaggi di ogni tipo, perché fu lui a PeccatoCon Pietrangelo Buttafuoco parliamo della essersi storia di An e di ficilmente riuscirà, persi ad avere una stagione per politica che strada… li capire, prima di tutti e con efficacia superiore a tutti gli altri, di quei giorni dal 25 al 29 gennaio del 1995 che hanno im- possa rappresentare. E questo è successo a maggior ra- dover lavorare nella direzione di quell’immenso terreno so- presso al cammino del Paese in assoluto, e a quello della gione nel ventennio, perché An ha perso a mio parere la ciale della stragrande maggioranza degli italiani che non è di destra nazionale in particolare, l’imprimatur del cambia- sua scommessa nel provare ad essere il lievito per quella sinistra. E infatti, non era in quel momento di sinistra, anche se mento. Un’evoluzione nella nomenclatura del partito che che avrebbe dovuto essere un’alleanza molto più estesa, poi lì andò a convergere più tardi,Antonio Di Pietro. Non erano stava nascendo dalla costola del Movimento Sociale Italiano, che avrebbe voluto coinvolgere sinergicamente con il ber- di sinistra gli uomini della Lega, anche se poi finirono nella co- e nella classe dirigente che l’avrebbe orientato e guidato, da lusconismo, anche l’esperienza della Lega, e poi quella del siddetta <>, per citare una definizione molti vissuto come uno strappo. Da molti altri come una cosiddetto centrismo libero dalle derive catto-comuniste. proprio di Massimo D’Alema, e non era di sinistra ovviamente svolta. Da altri ancora come un’opportunità irripetibile. Oggi, Un mancato raggiungimento dell’obiettivo a cui ha contri- Silvio Berlusconi che però poi, come noto, si sarebbe impe- a distanza di vent’anni, per tutti genesi e sviluppo di An rap- buito moltissimo la scomparsa di Pinuccio Tatarella: l’unico, gnato ulteriormente per laicizzare il sentimento diffuso degli presentano, nella diversità delle considerazioni postume, un vero protagonista di quella febbrile stagione. italiani. Con la scomparsa di Tatarella tutto questo fine lavoro capitolo imprescindibile del cammino della destra italiana con di intreccio e di ottimizzazione sinergica perderà moltissimo cui fare i conti. E allora, abbiamo provato a ripercorrerne le Ecco, a questo proposito, quali sono stati a tuo giudi- del suo spessore e della sua capacità di incidere, sia a livello tappe con Buttafuoco, giornalista, scrittore e intellettuale di zio, accanto a Tatarella, i personaggi chiave di quella culturale che sul piano specificatamente elettorale. area. avventura politica? Pinuccio Tatarella su tutti: il periodo in cui lui opera ed è pro- Eppure di bussole, di personalità in grado di dare le co- Allora Buttafuoco, vogliamo provare a rievocare quei tagonista coincide con una fase del progetto entusia- ordinate e di mappe d’orientamento politico-culturale ce tormentati quanto entusiasmanti giorni di Fiuggi? smante, forte, vibrante. Bruciante. Si deve a lui il ne sono state in questi due decenni… A guardare indietro oggi, col senno di poi, non posso non coinvolgimento nel progetto politico non solo dello stesso Eppure, nonostante la partenza bruciante, a mio parere, es- partire dalla considerazione che accanto alla catastrofe po- Silvio Berlusconi, ma se vogliamo essere precisi dal punto sendo erede di un robusto percorso politico, sociale, letterario, litica che è seguita a quell’avvio folgorante c’è una disfatta di vista della memoria storica, persino di Antonio Di Pietro, filosofico, di critica dell’identità italiana, di un partito come il che coinvolge non solo l’area direttamente interessata che come di tutta la schiera dei bravissimi e velocissimi espo- Msi, An è partita in svantaggio, con la responsabilità in più di era quella gemmata dalle antiche origini del Movimento So- nenti della Lega Nord, da fino ad Antonio dismettere lungo il cammino molti dei suoi elementi fondativi ciale Italiano, ma una sconfitta molto più ampia: la contro- Marano, che poi diventerà il vice direttore generale della e caratterizzanti, finendo per precipitare nella “pesca delle oc- prova dell’impossibilità di dare una rappresentanza politica Rai. E’ intorno alla figura e all’operato strategico di Pinuc- casioni. Cosa che, obiettivi, mappe e coordinate a parte, ha e culturale a quella stragrande maggioranza di italiani che cio Tatarella, insomma, che nell’ambizioso disegno di An portato fuori strada…

sembra si sia assistito più che altro a una som- matoria delle forze politiche in campo per cui, gli Veneziani: Rivoluzione An? Peccato non essere riusciti ad andare in fondo uni non hanno compiuto la rivoluzione liberale, gli altri non sono riusciti ad essere garantisti, e Priscilla Del Ninno Addirittura? Perduta perché? tare fino in fondo un importante passato la destra non è arrivata a fare fino in fondo la Alla riscoperta di An. Un’eredità storica blaso- Perché non c’è stata la voglia, non fino in fondo identitario come faro per il cammino fu- destra, né sociale, né nazionale, perdendo una nata da gestire: quella del Movimento Sociale almeno, di scommettere sui valori della destra, turo? grande opportunità. Italiano. Uno slancio verso il futuro tutto da ca- sui suoi uomini, sulla sua cultura, sulla sua re- Di più: credo si sia proprio mal rielaborato il librare. E nel mezzo, lo sforzo culturale e l’im- sponsabilità di mantenere un atteggiamento de- proprio passato. A Fiuggi io dissi che con la Cosa rimane di positivo oggi di quell’espe- pegno civile di una comunità in cammino, filato. Nel senso che c’è stato un momento nella “nascita di An era stato espulso il passato rienza? orgogliosa dei propri valori e sentimenti nazio- storia per cui, per una serie di fattori concomi- della destra come un calcolo renale”: e in ef- Rimangono tutti quei principi che l’hanno origi- nali, familiari, cattolici, statuali, di cui ricono- tanti, abbiamo avuto le possibilità che la destra fetti fu azzerata di netto l’esperienza pre- nata e motivata. Io sostengo che oggi la sini- scere, però, la necessità di nuove declinazioni diventasse, non dico il partito di maggioranza gressa con tutto ciò che in termini di origini e stra si è liquefatta con Renzi, mentre la destra politiche e sociali. E’ nel terreno di questi inne- del Paese, ma sicuramente una forza trainante di conquiste portava con sé. In seguito, poi, ha confermato i suoi tratti distintivi, compresi sti possibili che è germogliata l’esperienza diAl- e determinante. Ed è qui che si è mancato per- quando si è trattato di far nascere e debuttare quelli che non sono riusciti ad emergere fino in leanza Nazionale: abbiamo provato a ché An, che avrebbe dovuto rappresentare il questa “nuova” destra sul terreno della so- fondo nell’arco di vita di An. Alcuni capi saldi, ripercorrerne processi concreti e sogni rimasti partito dello Stato e della Nazione – concetto cietà civile e nelle istituzioni, ci sono stati molti molti modi di essere e di pensare, sono ancora nel cassetto con il giornalista e scrittore Mar- che oggi prova a rilanciare per secondo Matteo impedimenti che hanno pregiudicato le pos- ben presenti nella società italiana, e non certo cello Veneziani. Renzi – si è limitato ad affiancare Forza Italia, fi- sibilità di portare fattivamente e riuscire a de- in misura marginale, solo che non sempre sono nendo per oscurarsi in questo ruolo, salvo poi la clinare concretamente le peculiarità della rappresentati. Mi spiego meglio: Alleanza na- Allora Veneziani, rimettendo l’orologio in- ribellione finale di Fini che ha pregiudicato un destra italiana. Penso, addirittura, ci sia stata zionale ha chiuso la sua esperienza politica e dietro a vent’anni fa, come guarda a quei po’ tutto. Nelle ultime fasi soprattutto, An si era una difficoltà – che si è poi ripercossa anche parlamentare; ragionando in termini di bilancio giorni di Fiuggi e a quello a cui diedero ori- talmente allineata e sbiadita accanto al partito di contro l’interesse della stessa coalizione di del passato e di prospettive future, però, ritengo gine? maggioranza, che ha finito per estinguersi. centrodestra – a rappresentare e ad espri- che quel grumo di princìpi, quel coacervo di Con un senso di rimpianto per una grande oc- mere i valori portanti di una destra nazionale sensibilità, quel nesso importantissimo di valori, casione perduta. Sta dicendo che non si è riusciti a sfrut- e sociale tout court. Alla fine, insomma, mi restino ancora in attivo e da realizzare.

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