USTICA LINES Giovedì, 06 ottobre 2016 USTICA LINES Giovedì, 06 ottobre 2016

Trasporti marittimi

05/10/2016 Ansa Traghetti: nuovo catamarano Toremar per Isola d' 1 06/10/2016 Centonove Pagina 6 Ecopass, il giallo dei fondi spariti 2 06/10/2016 Centonove Pagina 6 Villa San Giovanni dovrà restituire i fondi Vertice a Palazzo Zanca 5 Porti

06/10/2016 Gazzetta del Sud Pagina 33 Crocetta sblocca i lavori per il porto 6 5 ottobre 2016 Ansa

Trasporti marittimi

Traghetti: nuovo catamarano Toremar per Isola d' Elba Collegherà con e Cavo

(ANSA) ­ PORTOFERRAIO (), 5 OTT ­ Presentato oggi a Portoferraio lo Schiopparello Jet, il nuovo catamarano di Toremar. Il nuovo mezzo veloce, capace di trasportare circa 150 persone (145 passeggeri e 5 membri d' equipaggio) sostituirà l' Acapulco jet sulle tratte tra Piombino e i porti di Portoferraio e Cavo. Il catamarano (lungo 35 metri, largo 8 mt e con un pescaggio di circa 1,2 mt), che viaggerà a una velocita di crociera di 34 nodi, è stato interessato a una revisione totale dei motori, così come dei generatori e dei propulsori. "Con questo nuovo mezzo Toremar punta ad avere una flotta sempre più all' avanguardia, che mira a soddisfare al meglio le esigenze dei clienti ­ ha detto il presidente e ad della compagnia Matteo Savelli ­ Toremar rappresenta oggi un punto di riferimento per i toscani, grazie a una puntualità vicina al 100% e a navi che si distinguono per la loro accoglienza e i servizi che offrono ai passeggeri".(ANSA).

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016 1 6 ottobre 2016 Pagina 6 Centonove

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Ecopass, il giallo dei fondi spariti Dal settembre 2015 una delibera disponeva di internalizzarela gestione del servizio. La relazionechoc del dirigente Pizzino.Caronte &Touristchiedel' accesso agli atti

a in ostello a Venezia e risparmia cento euro per rappresentare Messina, combatte strenuamente sulla stampa la battaglia sugli scontrini, ma poi perde un milione di euro in un anno per incapacità gestionale nella città che amministra. L'evoluzione della vicenda Ecopass, la tassa per la quale la città è odiata da automobilisti e camionisti in transito sullo Stretto, prende una brutta piega per il sindaco Renato Accorinti. Proprio per il suo passato di ambientalista: da sindaco in carica non ha esitato a bloccare i camion in transito sul Cavalcavia. E per anni, insieme ai movimenti civici, non ha esitato a denunciare i livelli di inquinamento ambientale e acustico che il passaggio dei bisonti della strada lasciano come souvenir su Messina. Ma un esame della documentazione amministrativa relativa alla gestione del ticket Ecopass dà la rappresentazione plastica dell'approssimazione con la quale la giunta della Rivoluzione ancora in fasce ha finora trattato la vicenda, nonostante, già dal settembre del 2015, una delibera disponeva di internalizzare la gestione del servizio di riscossione della tassa Ecopass, trasformatasi per i detrattori dell'ultima ora in Eco­spass. La gara per l'acquisto dei Telepass a tecnologia Teck delle Autostrade, da installare nelle aree cricuali del traffico, la Baia di San Francesco, San Raineri o alla Chiocchiola di Tremestieri, costo preventivato 800mila euro, non si è mai svolta. La ragione l'ha messa per iscritto il dirigente del Dipartimento Mobilità, Mario Pizzino: la struttura non è mai stata dotata dei fondi necessari per procedere all'acquisto delle macchinette. AUTO E TIR DIMEZZATI. IL GIALLO Ma il dirigente fa una aggiunta che lascia sgomenti: le previsioni di introito annuali per il Comune di Messina non sono quelle che sollecita ai fini del Piano di Riequilibrio economico il responsabile della procedura, il segretario generale Antonio Le Donne, di 2.100.000,00, ma di un milione di euro in meno, 1.100,000,00. Ma dove sono finiti questi fondi? Auto e Tir si son forse dimezzati? Un giallo che si sposa ad altri misteri che permeano tutta la vicenda. E che ora cominciano a preoccupare anche i vertici della Caronte& Tourist., gestori del servizio affidato a titolo gratuito alla compagnia privata di navigazione nel 2011 con una ordinanza, seguita poi da una convenzione, dell'allora commissario governativo per l'emergenza traffico, Giuseppe Buzzanca. Una preoccupazione per la Caronte& Tourist documentata da una

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articolata richiesta di accesso agli atti sulla problematica amministrativa relativa alla gestione dell'Ecopass, presentata una settimana fa a Palazzo Zanca dal legale rappresentante del gruppo. FRANZA ESATTORI. A LORO INSAPUTA Vincenzo Franza ha scoperto dalla stampa che la società che amministra è stata nominata agente esattore dal Comune, senza mai esserne stata ufficialmente informata. La delibera­giallo porta incredibilmente la firma di Renato Accorinti: è la n. 79 del 28 gennaio 2015. Un rapido controllo con le altre compagnie di navigazione, compresa Blue Ferriers, fa scoprire che la delibera esiste, è stata resa esecutiva, ma non è stata mai trasmessa a nessuna delle compagnie che versano soldi al Comune di Messina, una media di quattromila euro al giorno: 1 euro o un euro e cinquanta per le auto, a secondo delle fasce di transito, e trenta euro per i camion. LE PROTESTE DEI CAMIONISTI Le associazioni di categoria dei camionisti, soprattutto della provincia di Ragusa, hanno promosso vibrate proteste e ricorsi al tar Lazio: a determinare l'aumento dei prezzi ortofrutticoli della Sicilia concorre anche la tassa dell'Ecopass che rende meno competitivi i prodotti, danneggiando ulteriormente l'asfittica economia isolana. Ma non è solo questa l'anomalia riscontrata: il servizio di riscossione è stato gestito in modo irrituale dagli uffici finanziari del Comune con un capitolo di entrata, il 484/05 del Bilancio Comunale: si conosce l'entrata delle somme, ma poi il loro utilizzo, vincolato a politiche di difesa ambientale e stradale, si perde in mille rivoli, che nulla hanno a che vedere con strade e inquinamento. Una situazione spuria, che dal 2011 si è protratta fino a metà luglio del 2015, quando la patata bollente del servizio è stata trasferita alla competenza del vicesindaco Gaetano Cacciola, assessore alla Viabilità, e affidata alla responsabilità operativa del dirigente Mario Pizzino. Dalla cronistoria della tassa, nata per mettere a tacere le proteste sempre più insistenti sulla città assediata dal traffico, emergono però una serie impressionante di irregolarità amministrative. Istituita in via sperimentale dal 15 maggio 2011 al 31 dicembre 2011, solo per le zone a traffico limitato, la tassa viene poi istituzionalizzata il 21 luglio del 2011 dall'allora sindaco Giuseppe Buzzanca, che sottoscrive una convenzione con gli armatori privati di Caronte & Tourist: alle società si impone la riscossione della tassa tramite biglietto unico, gli incassi vanno girati al Comune di Messina nella misura del 65% e a quello di Villa San Giovanni nella misura del 35% entra trenta giorni dell'incasso. PARERE LEGALE Piccola curiosità: gli armatori si riservano la possibilità per gli automobilisti e i camionisti che si rifiutano di pagare il ticket di farli transitare lo stesso. Un parere richiesto al collegio di difesa del Comune, allora popolato da avvocati quali l'allora presidente dell'Ordine Francesco Marullo di Condojanni, Nino Gazzara, Antonio Barbera, Giulia Carrara, Igor Germanà, Nino Parisi, Paolo Vermiglio, Aldo Tigano, Arturo Merlo e Mariangela Ferrara, una sorta di squadra di calcio arruolata contro la scure dei contenziosi, con un parere a sorpresa del nove aprile del 2013 dice che la tassa non è proprio legale. Anzi, non la si può mantenere a vita perché soffre ab origine diincompetenza relativain relazione al tempo di applicazione che deve essere regolato come un orologio. Ma, cosa non da poco, rilevano i legali manca la firma del consiglio comunale, prevista dalla legge. Si va avanti così alla sanfasò: si fa firmare la convenzione ai privati, Caronte & Tourist, ma non la si fa firmare alle Ferrovie dello Stato: altro mistero. Le Ferrovie pagano di loro sponte. E i fondi arrivano sempre nello stesso capitolo di bilancio. Un gruzzoletto medio di 2.800.000,00 mila euro l'anno , del quale, in via sperimentale, il 35%, quasi ottocentomila euro l'anno, vanno al Comune di Villa San Giovanni, con il quale è sottoscritta una convenzione che prevede una singolarità amministrativa: alla naturale scadenza la convenzione è tacitamente rinnovata se non arriva una lettera di disdetta di una delle parti, entro sei mesi dalla scadenza. Non gli avvocati consultati nel collegio di difesa, ma anche un praticante legale sa che nella pubblica amministrazione non sono previsti i contratti tacitamente rinnovabili perché sarebbero nulli. Eppure a Messina succede. Nel frattempo, il trenta maggio 2013, arriva una nota del capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, che nomina l'allora segretario generale Santi Alligo, responsabile del procedimento Ecopass. Le competenze dopo l'elezione del sindaco Renato Accorinti sono poi trasferite al segretario generale, Antonio Le Donne. Un funzionario, con doppie funzioni e

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doppio stipendio di segretario generale e city manager, che dovrebbe conoscere Il decreto legislativo 267 del 2000 del testo unico degli Enti Locali, che indica norme molto stringenti in fatto di congruità degli incassi affidati ad agenti esattori esterni e procedure di verifica di rendicontazione e resoconto. Criticità che non manca di rilevare Vincenzo Barillà, responsabile territoriale della Ragioneria dello Stato, già dal 4 marzo 2011. La Ragioneria dello Stato respinge indietro la documentazione fornita dal Comune e solleva nel tempo vari rilievi: i criteri contabili in uso agli armatori privati non possono fare parte della contabilità generale dello Stato, così come sono stati forniti. Una vicenda delicata. Che porta Mario Pizzino a rilevare che la contabilità relativa agli anni 2010, 2011 e 2012 risulta incongrua. E se la Ragioneria dello Stato respinge indietro la documentazione indicandola come inadeguata, Pizzino rileva ancora che manca documentazione contabile relativa agli anni 2013 e 2014. Come mai? IL PD CHIEDE CHIARIMENTI Per sopperire alle richieste di chiarimenti, il Comune non trova di meglio da fare che chiedere lumi agli armatori privati. Che con una nota del 14 luglio 2015 rispondono ai quesiti e forniscono il dettaglio di tutti gli incassi operati. Una documentazione che Pizzino, giudica ancora parziale e che poi rileva essere inadeguata per un motivo devastante: la convenzione che regola i rapporti tra Comune e armatori è, non solo scaduta, ma è del tutto priva di efficacia di legge: non è stata votata dal consiglio comunale. Il Pd, nel frattempo, ha chiesto l'acceso agli atti. Una miniera di pasticci amministrativi che ora rischiano di diventare anche una miccia accesa sul tema dei trasporti marittimi sui quali il sindaco prometteva in campagna elettorale una flotta comunale.

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Trasporti marittimi

Villa San Giovanni dovrà restituire i fondi Vertice a Palazzo Zanca

Le somme indebitamente incassate dal Comune di Villa San Giovanni, dal 2011 a oggi, più di ottocentomila euro l'anno, vanno restituiti al Comune di Messina, che ha diritto a trattenere il 100% delle somme incassate. Preoccupato ora dal testo della relazione firmata dal dirigente Mario Pizzino, il sindaco Renato Accorinti ha convocato il segretario Antonio Le Donne, responsabile per legge delle procedure adottate, e un avvocato amministrativista, Arturo Merlo che ha subito suggerito di chiamare a Messina il sindaco di Villa San Giovanni, Antonio Messina: l'incontro è stato fissato per lunedì prossimo a Palazzo Zanca. Ma se il sindaco di Villa già minaccia ferro e fuoco, l'armatore Vincenzo Franza in mancanza di adeguati chiarimenti non esclude di sospendere la riscossione della tassa per conto del Comune.

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Porti

Filicudi Crocetta sblocca i lavori per il porto L' impegno assunto dal governatore col sindaco Giorgianni

Peppe Paino FILICUDI Colpo di fulmine tra il governatore Rosario Crocetta e l' isola. Dopo aver trascorso un scorcio di vacanze estive a Filicudi ha deciso di comprare casa e, ora, grazie al suo intervento saranno sbloccate le opere di messa in sicurezza del porto. Finanziate nel 2005, erano ferme da qualche anno per un contenzioso con la ditta che le aveva eseguite a causa di una variante in corso d' opera mai realizzata, anche i per i danni provocati dalla mareggiate. Crocetta è venuto a sapere dal sindaco Marco Giorgianni che le richieste per una perizia di adeguamento dei lavori sono rimaste senza riscontro , negli uffici di quella Regione che amministra, per ben tre anni. Da qui gli immediati solleciti per lo sblocco delle procedure, sembrerebbe facendo saltare dalla sedia qualche funzionario. Domani sarà la volta del sopralluogo che il presidente svolgerà, in prima persona, con i tecnici e con la stessa ditta, laqua le già dalla prossima settimana potrebbe riprendere i lavori. Unavicenda che ricorda, almeno per le incomprensibili lungaggini burocratiche, sollevate dal sindaco di Lipari , quella del porto di Malfa ­ Scalo Galera dove i lavori dopo anni di immobilismo sono stati sbloccati da poco grazie alle denunce, dall' interno, di un dirigente regionale. Ciò fa capire dove finiscono i proclami della politica e dove cominciano i problemi per gli amministratori: tre anni per una perizia di adeguamento per dei lavori portuali sono un' assurdità. Crocetta questa mattina presenzierà ad una conferenza stampa convocata per le 11.30 dal sindaco Giorgianni. Si parlerà anche delle opere portuali finanziate per Stromboli, Lipari e Vulcano, dal Patto per il Sud. E a proposito di porti è ormai imminente anche l' inizio dei sondaggi sottomarini nelle acque del pontile degli aliscafi per rilevare la presenza di altri resti archeologici dell' antico porto romano. Col via libera della Soprintendenza del mare inizieranno i lavori di prolungamento, per circa 200 metri, della struttu.

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