Svetonio: Vita Dei Cesari

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Svetonio: Vita Dei Cesari Svetonio: Vita dei Cesari LIBRO PRIMO CESARE 1 Aveva quindici anni quando perse il padre; nell'anno successivo gli fu conferita la carica di Flamendiale. Separatosi da Cossuzia, donna di famiglia equestre, ma molto ricca, alla quale era stato fidanzato fin dalla più giovane età, sposò Cornelia, figlia di Cinna, quello stesso che era stato eletto console per quattro volte. Da lei ebbe una figlia, Giulia, e neppure Silla poté costringerlo a divorziare; allora il dittatore lo privò della sua carica sacerdotale, della dote della moglie e dell'eredità familiare, inserendolo quindi nella lista dei suoi avversari. Cesare fu costretto così a starsene nascosto, a cambiare rifugio quasi ogni notte, quantunque ammalato piuttosto gravemente di febbre quartana. Finalmente, per intercessione sia delle Vergini Vestali, sia di alcuni suoi parenti, ottenne la grazia. Si dice che Silla, rifiutatosi a lungo di accogliere le preghiere dei suoi più illustri amici e oppostosi tenacemente alle insistenti richieste, alla fine, vinto, abbia esclamato, non si sa bene se per intuizione o per uno strano presentimento: «Esultate e tenetevelo stretto, ma sappiate che colui che volete salvo ad ogni costo un giorno sarà la rovina del partito aristocratico che voi avete difeso insieme con me. In Cesare, infatti, sono nascosti molti Mari.» 2 Fece il servizio di leva in Asia, presso lo stato maggiore di Marco Termo. Mandato da costui in Bitinia per cercare una flotta, si attardò presso Nicomede e qui corse voce che si fosse prostituito a quel re. Egli stesso alimentò questa diceria quando, pochi giorni più tardi, ritornò in Bitinia con la scusa di ricuperare un credito concesso ad uno schiavo affrancato, divenuto suo cliente. Tuttavia gli ultimi anni della sua campagna militare gli procurarono una fama migliore e Termo, in occasione della conquista di Mitilene, gli fece assegnare la corona civica. 3 Prestò servizio anche in Cilicia, agli ordini di Servilio Isaurico, ma per poco tempo. Era giunta infatti la notizia della morte di Silla e allora, con la speranza di qualche nuova discordia, che già si profilava per opera di Marco Emilio Lepido, si affrettò a rientrare a Roma. Qui tuttavia, nonostante le vantaggiose proposte, si guardò bene dal far lega con lo stesso Lepido, perché diffidava delle sue capacità e soprattutto perché gli sembrava che le circostanze fossero meno favorevoli di quanto avesse immaginato. 4 Quando la discordia civile fu domata, Cesare incriminò per concussione Cornelio Dolabella, un ex console che aveva meritato il trionfo. Poiché l'imputato era stato assolto, decise di andarsene a Rodi, un po' per sottrarsi ad eventuali vendette, un po' per seguire durante quel periodo di inattività e di riposo, le lezioni di Apollonio Molone, a quel tempo il più celebre maestro di oratoria. Durante la navigazione verso Rodi, avvenuta nella stagione invernale, fu fatto prigioniero dai pirati presso l'isola di Farmacusa, e rimase con loro, non senza la più viva indignazione, per circa quaranta giorni, in compagnia di un medico e di due schiavi. I compagni di viaggio, infatti, e tutti gli altri servi erano stati inviati immediatamente a Roma per raccogliere i soldi del riscatto. Quando furono pagati i cinquanta talenti stabiliti, venne sbarcato su una spiaggia e allora, senza perdere tempo, assoldò una flotta e si lanciò all'inseguimento dei pirati: li catturò e li condannò a quel supplizio che spesso aveva minacciato loro per scherzo. Mitridate, intanto, devastava le regioni vicine al suo regno e Cesare, per non apparire inattivo, mentre altri si trovavano in difficoltà, da Rodi, dove era giunto, passò in Asia con un certo numero di truppe che aveva raccolto, scacciò dalla provincia il luogotenente del re e ridiede fiducia alle popolazioni incerte e dubbiose. 5 Durante il suo tribunato militare, la prima carica che ottenne con il suffragio popolare dopo il suo ritorno a Roma, appoggiò vigorosamente coloro che volevano ripristinare l'autorità tribunizia, da Silla indebolita. Fece poi votare la legge Plozia che concedeva il ritorno in patria a L. Cinna, fratello di sua moglie, e a quelli che, con lui, al tempo della sommossa civile, prima avevano seguito Lepido e poi, alla sua morte, si erano rifugiati presso Sertorio. Sull'argomento tenne addirittura una pubblica arringa. 6 Quando divenne questore, dalla tribuna dei rostri pronunciò, secondo la consuetudine, il discorso funebre in onore della zia Giulia e della moglie Cornelia che erano morte. Proprio nell'elogio della zia riferì di lei e di suo padre questa duplice origine: «La stirpe materna di mia zia Giulia ha origine dai re, quella paterna si congiunge con gli dei immortali. Infatti da Anco Marzio discendono i Marzii, e tale fu il nome di sua madre. Da Venere hanno origine i Giulii, alla cui gente appartiene la nostra famiglia. Vi è dunque nella stirpe la santità dei re, che si innalzano sugli uomini, e la solennità degli dei, sotto il cui potere si trovano gli stessi re. Rimpiazzò poi Cornelia con Pompea, figlia di Quinto Pompeo e nipote di L. Silla; da lei divorziò più tardi, sospettandola di adulterio con Publio Clodio. Si andava dicendo che Clodio si era introdotto da lei, in vesti femminili, durante una pubblica cerimonia religiosa. Il Senato dovette ordinare un'inchiesta per sacrilegio. 7 Sempre come questore gli fu assegnata la Spagna Ulteriore; qui, con delega del pretore, percorse i luoghi di riunione per amministrare la giustizia, finché giunse a Cadice dove, vista la statua di Alessandro Magno presso il tempio di Ercole, si mise a piangere, quasi vergognandosi della sua inettitudine. Pensava infatti di non aver fatto nulla di memorabile all'età in cui Alessandro aveva già sottomesso il mondo intero. Allora chiese subito un incarico a Roma per cogliere al più presto l'occasione di compiere grandi imprese. Nello stesso tempo, turbato da un sogno della notte precedente (aveva sognato infatti di violentare sua madre) fu incitato a nutrire le più grandi speranze dagli stessi indovini che gli vaticinarono il dominio del mondo quando gli spiegarono che la madre, che aveva visto giacere sotto di lui, altro non era che la terra stessa, considerata appunto madre di tutti. 8 Lasciata dunque, prima del tempo, la provincia, si recò a visitare le colonie latine che lottavano per ottenere i diritti di cittadinanza. Molto probabilmente avrebbe tentato qualche grosso colpo se i consoli, prevenendo i suoi progetti, non avessero trattenuto per un po' di tempo le legioni arruolate per un'operazione militare in Cilicia. 9 Non di meno anche a Roma tentò qualcosa di più grande: infatti pochi giorni prima di accedere alla carica di edile venne sospettato di aver complottato con l'ex console Marco Crasso, d'accordo con Publio Silla e con L. Autronio, condannati per broglio elettorale, dopo essere stati designati consoli. Il piano prevedeva di attaccare il riservate esclusivamente alle donne, ma evidentemente Clodio non aveva scrupoli di nessun genere. Senato al principio dell'anno e uccidere tutti quelli che avevano preventivamente stabilito. Compiuta la strage, Crasso sarebbe divenuto dittatore, Cesare sarebbe stato da lui nominato maestro della cavalleria e, organizzato lo Stato a loro piacimento, sarebbe stato riconferito il consolato a Silla e Autronio. Fanno menzione di questa congiura Tanusio Gemino, nella sua storia, Marco Bibulo nei suoi editti, e C. Curione, il padre, nelle sue orazioni. Anche Cicerone, in una lettera ad Axio, sembra alludere a questo complotto quando dice che Cesare, una volta console, si assicurò quella sovranità che si era promesso come edile. Tanusio aggiunge che Crasso, o perché pentito, o perché timoroso, non si fece vedere il giorno stabilito per la strage, e di conseguenza neppure Cesare diede il segnale che si era convenuto secondo gli accordi. Curione dice che, come segnale, Cesare avrebbe dovuto far cadere la toga dalla spalla. Lo stesso Curione, ma anche M. Actorio Nasone affermano che aveva pure cospirato con il giovane Gneo Pisone, al quale, proprio perché sospettato di una congiura a Roma, sarebbe stata assegnata, in via straordinaria, la provincia spagnola. Si sarebbero accordati per provocare una rivoluzione, nello stesso tempo, Pisone fuori e Cesare a Roma, facendo insorgere gli Ambroni e i Galli Traspadani. La morte di Pisone mandò a monte il duplice progetto. 10 Quando era edile adornò non solo il comizio, ma anche il foro e le basiliche di portici provvisori per esporvi una parte delle molte opere d'arte che possedeva. Organizzò, o con la collaborazione del collega in carica, o per conto proprio, battute di caccia e giochi; così avvenne che anche delle spese sostenute in comune si ringraziava soltanto lui. E il suo collega Marco Bibulo non nascondeva che gli era toccata la stessa sorte di Polluce: come infatti il tempio dei due fratelli gemelli, eretto nel foro, veniva indicato soltanto con il nome di Castore, così la generosità sua e di Cesare solo a Cesare era attribuita. Per di più Cesare offrì anche un combattimento di gladiatori, tuttavia meno grandioso di quello che aveva progettato. La verità era che i suoi nemici si erano preoccupati perché aveva raccolto da ogni parte una enorme quantità di gladiatori: per questo si stabilì che a nessun cittadino fosse lecito possederne in Roma più di un certo numero. 11 Guadagnatosi il favore del popolo, con l'aiuto di alcuni tribuni brigò per farsi assegnare, attraverso un plebiscito, la provincia dell'Egitto; vedeva là l'occasione di ottenere un comando straordinario, perché gli abitanti di Alessandria avevano scacciato il loro re, che il Senato aveva dichiarato amico e alleato. L'atto di rivolta era stato disapprovato a Roma. Tuttavia, per l'opposizione degli ottimati, non ottenne lo scopo; allora, per ridurre in qualunque modo possibile la loro influenza, ripristinò i trofei delle vittorie di Mario su Giugurta, sui Cimbri e sui Teutoni, a suo tempo rimossi da Silla.
Recommended publications
  • Das Tragico Fine Auf Venezianischen Opernbühnen Des Späten 18
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Heidelberger Dokumentenserver Das tragico fine auf venezianischen Opernbühnen des späten 18. Jahrhunderts Textband Inauguraldissertation zur Erlangung der Doktorwürde der Philosophischen Fakultät der Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg Zentrum für Europäische Geschichts- und Kulturwissenschaften Musikwissenschaftliches Seminar vorgelegt bei Prof. Dr. Silke Leopold von Katharina Kost November 2004 INHALT DANKSAGUNG............................................................................................. IV TEIL I: DIE FRAGE EINLEITUNG .................................................................................................................... 2 Die Geschichte des tragico fine in der italienischen Oper des 18. Jahrhunderts – Forschungsüberblick ........................................................................................................ 2 Tragico fine zwischen 1695 und 1780 ......................................................................... 4 Bislang in der Forschung berücksichtigte Aspekte im Repertoire ab 1780 .................. 9 Fragestellung und Vorgehensweise ................................................................................ 15 Die Eingrenzung des Repertoires .............................................................................. 15 Das Repertoire im Überblick ..................................................................................... 18 Untersuchung anhand von Vergleichen – Dramaturgie
    [Show full text]
  • Raffaele Pe, Countertenor La Lira Di Orfeo
    p h o t o © N i c o l a D a l M Raffaele Pe, countertenor a s o ( R Raffaella Lupinacci, mezzo-soprano [track 6] i b a l t a L u c e La Lira di Orfeo S t u d i o Luca Giardini, concertmaster ) ba Recorded in Lodi (Teatro alle Vigne), Italy, in November 2017 Engineered by Paolo Guerini Produced by Diego Cantalupi Music editor: Valentina Anzani Executive producer & editorial director: Carlos Céster Editorial assistance: Mark Wiggins, María Díaz Cover photos of Raffaele Pe: © Nicola Dal Maso (RibaltaLuce Studio) Design: Rosa Tendero © 2018 note 1 music gmbh Warm thanks to Paolo Monacchi (Allegorica) for his invaluable contribution to this project. giulio cesare, a baroque hero giulio cesare, a baroque hero giulio cesare, a baroque hero 5 Carlo Francesco Pollarolo (c165 3- 1723) Sdegnoso turbine 3:02 Opera arias (from Giulio Cesare in Egitto , Rome, 1713, I.2; libretto by Antonio Ottoboni) role: Giulio Cesare ba 6 George Frideric Handel Son nata a lagrimar 7:59 (from Giulio Cesare in Egitto , London, 1724, I.12; libretto by Nicola Francesco Haym) roles: Sesto and Cornelia 1 George Frideric Handel (168 5- 1759) Va tacito e nascosto 6:34 7 Niccolò Piccinni (from Giulio Cesare in Egitto , London, 1724, I.9; libretto by Nicola Francesco Haym) Tergi le belle lagrime 6:36 role: Giulio Cesare (sung in London by Francesco Bernardi, also known as Senesino ) (from Cesare in Egitto , Milan, 1770, I.1; libretto after Giacomo Francesco Bussani) role: Giulio Cesare (sung in Milan by Giuseppe Aprile, also known as Sciroletto ) 2 Francesco Bianchi (175 2-
    [Show full text]
  • 2017 Mar-Apr
    Dante Review “To preserve and disseminate Italian language and culture” ISSN 1441-8592 Periodico bimestrale del Comitato di Canberra della Società Dante Alighieri - 2nd Floor Notaras Multicultural Centre 180 London Circuit Canberra City ACT 2601 - Phone: 02 6247 1884 - Email: [email protected] - Website: www.danteact.org.au - Issue: March/April 2017 Two great presentations to launch our cultural program GORDON BULL Senior lecturer at ANU’s School of Art will introduce us to the life and works Regular Events of the great artist of the early Renaissance DMV rehearsals GIOTTO on Thursdays 5-7pm whose main works include the frescoes in Padua’s Scrovegni Chapel and Conversation groups Florence’s colourful Campanile on Thursdays 7-9pm 8 pm Thursday 9 March 2017 * Inside SHAKESPEARE AS AN ITALIAN News from the office 2 Why are Shakespeare’s plays so often set in Italy? Modi di dire 3 Francesca Foppoli Did he live there? Was he a Catholic? L’angolo della lingua 3 Did Dante influence him? Yvette Devlin L’angolo della poesia 4 Yvette Devlin Renowned Canberra Poet A bit of History 5 Yvette Devlin MARK O’CONNOR Il sondaggio della Società 6 will answer these and other intriguing questions Dante Alighieri: risultati e commenti Luigi Catizone 8 pm Thursday 6 April 2017 Calendar of activities 9 Easter traditions in Italy 10 Yvette Devlin Both presentations will be given in the Know your choir 12 Function Room - Level 2, Notaras Multicultural Centre A profile of Ondina Matera 180 London Cct Canberra (entry via Civic Square) 2017 Membership form 16 Published by Dante Alighieri Society of Canberra Inc.
    [Show full text]
  • Gaio Giulio Cesare Progetto AUREUS-Classe VF Prof.Ssa Marisa Panetta A.S
    Gaio Giulio Cesare Progetto AUREUS-classe VF prof.ssa Marisa Panetta a.s. 2018-2019 Gaio Giulio Cesare nella storiografia LA VITA Dal 100 A.C. al 60 A.C. Cesare nacque il 13 o il 12 luglio del 100 a.C. in un quartiere romano chiamato “Suburra” da una nota famiglia , la “Gens Iulia”. A 16 anni ripudiò la promessa sposa Cossuzia per sposare Cornelia minore che era la figlia di Lucio Cornelio Cinna. Durante la dittatura di Silla a Cesare fu intimato di divorziare da Cornelia poiché non era di origine patrizia, ma egli rifiutò. Allora Silla, poiché non aveva obbedito a un suo ordine, voleva ucciderlo, ma dovette desistere per i numerosi appelli rivoltigli dalle Vestali che prevedevano un futuro glorioso per Cesare. Cesare per la paura scappò in Sabina e, arrivato alla giusta età, divenne legato del pretore Minucio Termo in Asia. Finito questo periodo di servizio militare, rimase in Cilicia come patrizio romano sotto il comando di Servilio Isaurico. Quando Silla si dimise dalla carica di dittatore nell’80, Cesare tornò a Roma nel 78 ovvero dopo la morte di Silla, allora iniziò come esponente del partito dei populares e nemico degli optimates la sua carriera nella quale mostrò una grandissima intelligenza politica. Busto di Cesare in uniforme militare. Cesare fu eletto questore nel 69, un periodo in cui il clima politico romano stava cambiando grazie alla fine della dittatura sillana. Durante quest’anno, Cesare si recò in Spagna Ulteriore governata dal propretore Vetere, nella quale si dedicò all’attività giudiziaria . Nel 65 fu eletto edile curule e, inoltre, divenne leader del movimento popolare, mentre nel 63 divenne pontefice massimo dopo la morte di quinto Cecilio Metello Pio.
    [Show full text]
  • ORPHEOS BAKKIKOS: DAS VERSCHOLLENE KREUZ FRANCESCO CAROTTA* Mit ARNE EICKENBERG
    ORPHEOS BAKKIKOS: DAS VERSCHOLLENE KREUZ FRANCESCO CAROTTA* mit ARNE EICKENBERG ABSTRACT Der winzige, mit der Darstellung einer Kreuzigung gravierte Orpheos-Bakkikos-Stein ist seit dem Zweiten Weltkrieg verschollen. Zu Beginn des letzten Jahrhunderts wurde der Stein noch als ein Original betrachtet, aber in den 1920er Jahren kamen aufgrund seiner frühchristlichen Einordnung Zweifel an seiner Authentizität auf, und die Auseinandersetzung darüber hält bis heute an. Es werden die bisherigen Argumente untersucht, die für und gegen die Echtheit des Artefaktes sprechen, und es ist das Ergebnis dieser Studie, dass die Aporie gelöst werden kann, in dem der Stein nicht einseitig als christlich oder orphisch gedeutet, sondern in seinen ursprünglichen historischen Kontext gestellt wird. Die tragende Argumentation führt vom römischen Kaiserkult über die athenischen Iobakchen des zweiten nachchristlichen Jahrhunderts sowie die römischen Dichter und Cultores Liberi der augusteischen Epoche zurück zu Julius Caesars Begräbnis, bei dem eine an einem kreuzförmigen tropaeum befestigte Wachsfigur des Ermordeten dem Volk gezeigt wurde, die große Ähnlichkeit mit dem ‚Gekreuzigten’ in der Orpheos-Bakkikos-Gravur aufweist. Auf dieser Basis werden Hypothesen aufgestellt, die sowohl die Verwendung des Orpheos-Bakkikos-Steins als crucifixum signum auf dem apex des flamen Divi Iulii erklären, das sich auf der Kopfbedeckung des Papstes und der Patriarchen erhalten hat, als auch die Entstehung der alttradierten, beweglichen Kruzifixe, die bis heute in der Karwoche Verwendung finden. “Orpheos Bakkikos – The Missing Cross”: The tiny Orpheos Bakkikos stone, engraved with the representation of a crucifixion, has been lost since World War II. At the beginning of the last century the stone was still regarded as an original, but during the 1920s doubts arose concerning its authenticity due to its classification as early Christian.
    [Show full text]
  • Shakespeare E Il Teatro Dell'intelligenza Dagli Errori Di Bruto a Quelli Di René Girard
    Shakespeare e il teatro dell'intelligenza Dagli errori di Bruto a quelli di René Girard Giovanni Bottiroli Università di Bergamo* [email protected] ABSTRACT. This article aims to compare the heuristic potentials of two different theories of desire, with reference to Shakespeare’s Julius Caesar. The first theor! is that of mimetic desire, proposed b! "en# $irard% the second theor! is the one elaborated b! &reud and 'acan, a theor! of which we emphasize the conception of identit! in terms of identification and the distinction between the )maginar! and S!mbolic registers *conversel!, $irard s mimetic desire corresponds to the )maginar! register onl!+. The crisis of the ,egree together with the unleashing of rivalr! represent a war between “doubles”, whose onl! solution would be the killing of Caesar, accomplished with purit! of hearts *0'et us be sacrificers, but not butchers», sa!s Brutus to Cassius and to the other conspirators+% the failure of the sacrificial rite would be due to the prevalence of envious violence. )n line with a 'acanian perspective, and b! wa! of a less scholastic conception of the S!mbolic 2 understood here in term of dimension of intellectual complexit!, and therefore of political art 2 this article intends to suggest a different interpretation4 the main nucleus of the work falls on the duel between Brutus and 5nthon!, where the triumph of Anthon! expresses the primacy of intelligence. KEYWOR S! Desire; Strateg!; Intelligence; Shakespeare; Girard. * Correspondence# $iovanni Bottiroli 2 Dipartimento di 'ettere, &ilosofia, /omunicazione, Università di Bergamo, Via Pignolo 123, 24121 Bergamo, Italia. <etodo Vol.
    [Show full text]
  • LETTERE Caio Giulio Cesare
    Al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, sicuri punti di riferimento per chiunque ami la Cultura. ISTITUTO COMPRENSIVO “Dante Alighieri” di COLOGNA VENETA (Vr) Via Rinascimento, 45 - 37044 Cologna Veneta - tel. 0442 85170 - Fax 0442 419294 www.iccolognaveneta.gov.it - e-mail: [email protected] - [email protected] Caio Giulio Cesare Lettere Introduzione, traduzione e note a cura di Mirko Rizzotto Prefazione di Nicola Bergamo Testo latino e greco integrale PUBBLICAZIONI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “DANTE ALIGHIERI” DI COLOGNA VENETA - I 2016/2017 Presentazione L’opera pregevole di Mirko Rizzotto ha una duplice valenza didattica: riconduce il ruolo del docente a quello, antico e allo stesso tempo attualissimo, di ricercatore che funge da facilitatore dell’apprendimento filtrato dalla cura dello studioso e, allo stesso tempo, pone correttamente l’accento sulle fonti dirette. In un periodo in cui l’approccio ai grandi personaggi della storia viene rielaborato nello stile Wikipedia, il contatto diretto con figura di Cesare che si realizza dalla lettura delle Lettere è semplicemente impagabile nella sua immediatezza. Un grande ringraziamento all’Autore per il dono raro offerto ai giovani allievi. Dott. Lauro Molinaroli, Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Cologna Veneta 2 Premessa L’opera di Mirko Rizzotto è davvero importante perché ci permette di conoscere altri aspetti della vita di Giulio Cesare, personaggio per altro arcinoto. Poter approfondire la sua vita tramite altre informazioni risulta quindi stimolante, specie a chi è interessato agli aspetti più intrinsechi del grande personaggio. Saper come si confidasse ai suoi amici, oppure come trattasse i suoi colleghi, o come si dichiarava ai suoi famigliari, è vitale per capire fino in fondo la persona Caio Giulio Cesare ed andare oltre ai cliché legati al suo personaggio, quest’ultimi sapientemente costruiti da abili penne del periodo.
    [Show full text]
  • 3. Il Tragico in Shakespeare.Pdf
    William Shakespeare e il senso del tragico a cura di Simonetta de Filippis LOFFREDO EDITORE NAPOLI Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e con i fondi di ricerca di Ateneo ISBN 978-88-7564-645-5 Copertina: Progetto grafico di Mariano Cinque Impaginazione: Spazio Creativo Publishing - Napoli © 2013 by LOFFREDO EDITORE s.r.l. Via Kerbaker, 19 80126 Napoli http://www.loffredo.it - E-mail: [email protected] A tre allievi speciali, Bianca, Laura, Roberto, mio costante motivo di orgoglio. Ai miei studenti tutti, linfa e stimolo per il mio lavoro, motivo di speranza, sempre. Indice Presentazione 11 Letture del tragico Simonetta de Filippis 1. La filosofia del tragico 23 Shakespeare e il senso del tragico Simonetta de Filippis 35 Lo specchio di Richard II e il soggetto della tragedia Bianca Del Villano 51 L’assedio delle passioni nell’universo tragico di Shakespeare Laura Di Michele 75 Faust, Amleto e la tragedia della conoscenza Stefano Manferlotti 83 La tragedia dei padri: il caso di Lear Antonella Piazza 93 Il tragico come forma narrativa e come visione del mondo: aspetti “sacrificali” nella tragedia shakespeariana Michele Stanco 2. Lo sguardo tragico 113 Caritas Romana: il tragico del femminile nel King Lear Maria Del Sapio Garbero 137 La tragedia della non-comunicazione: silenzi incompresi e ferocia della parola nel King Lear Angela Leonardi 153 Othello: l’osceno in scena Laura Sarnelli 169 Belle Addormentate violate dallo sguardo: Lucrezia, Imogene, Giulietta, Desdemona Marina Vitale 8 Indice 4. Adattare, riscrivere, transcodificare il tragico 187 Digital Shakespeare: il tragico nel tempo di internet Anna Maria Cimitile 201 Omkara e Maqbool: riconfigurazioni indiane del tragico shakespeariano Rossella Ciocca 209 The Sea and the Mirror: W.
    [Show full text]
  • Giulio Cesare, a Baroque Hero Opera Arias
    GCD 923516 Giulio Cesare, a Baroque hero New release information October 2018 Opera arias NOTES (ENG) NOTES (FRA) In Baroque opera the dramatic figure of Gaius Julius Caius Julius Caesar était une star de l’opéra baroque, Caesar received a considerable amount of attention que courtisaient les librettistes et les compositeurs, from librettists and composers alike, and not just et non seulement G.F. Handel avec son collaborateur from G.F. Handel working with Nicola Francesco Nicola Francesco Haym... Dans Giulio Cesare, a Haym. With Giulio Cesare, a Baroque hero , Raffaele Baroque hero , Raffaele Pe crée un récital entièrement Pe creates a full recital devoted to the Ancient Roman dédié à la personnalité multiple du militaire et warrior and Dictator of the Republic, drawn from dictateur romain en choisissant des arias puisées operas spanning the length of the eighteenth dans des opéras composés au cours du XVIIIe siècle. century. Avec une sensibilité artistique et une musicalité With refined musicality and artistry the countertenor admirables, le contre-ténor Raffaele Pe (que nous Pe (who has appeared on a number of recent avons applaudi dans plusieurs enregistrements de recordings on Glossa, including the A due alti disc Glossa, entre autres, A due alti avec La Venexiana) with La Venexiana) approaches roles demonstrating aborde ces rôles qui révèlent des aspects différents, contrasting personality traits of the Caesar who was et même opposés, de la personnalité de César : non capable not only of heroic acts but also of seulement le héros de guerre mais encore l’homme compassion, of amorous exhilaration, of physical and bienveillant ou l’amoureux voluptueux et frêle, Giulio Cesare, a Baroque hero emotional fragility.
    [Show full text]
  • Compositores E Intérpretes Españoles En Italia En El Siglo XVIII
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Hedatuz COMPOSITORES E INTERPRETES ESPAÑOLES EN ITALIA EN EL SIGLO XVIII* Montserrat Moli Frigola II Universitá degli Studi di Roma, «Tor Vergata» Cuadernos de Sección. Música 7. (1994), p. 9-125. ISSN: 0213-0815 Donostia: Eusko Ikaskuntza (*) Nota general Mi agradecimiento para todos aquellos amigos, que estuvieron a mi lado en los amargos momentos de la muerte de mi padre. Espero no olvidarme de ninguno, pero en modo particular mil gracias a Carlo Manbribriani, que controló por mí infinidad de citas bibliográficas italianas difíciles de encontrar, Elvira Garbero Zorzi que me ayudó a colmar mis perplejidades toscanas, Jon Bagüés y Patxi Zabaleta por proponerme esta publicación en su honor y esperarla paciente- mente dos años y el apoyo incondicional y el afecto de Antonio Dominguez Ortiz, Gonzalo Anes Alvarez, Alfonso E. Pérez Sánchez, Franco Díaz de Cerio, Edmón M.ª Garreta y la comunidad cisterciense de Solius, que colmaron con creces algunos silencios. Se trata de intérpretes procedentes de Cataluña, el País Vasco y la Corona de Aragón, enviados a ampliar estudios a Italia, en especial a Bolonia, Roma y sobre todo a Nápoles con Francesco Durante, algo que se incrementará desde la llegada a las Dos Sicilias de Carlos de Borbón y Maria Amalia de Sajonia. Permanecen poco tiempo en Italia pues sólo los más privilegiados obtienen ayudas de/ Monarca napolitano, los nobles más importantes o los diplomáticos, por lo que muchos de ellos empiezan su carrera como cantantes, copistas de música e instrumentistas.
    [Show full text]
  • LIBERALIA TU ACCUSAS! RESTITUIRE L’ANTICA DATAZIONE DEL FUNERALE DI CESARE * Francesco Carotta Con La Collaborazione Di Arne Eickenberg Traduzione: Marco Garavello
    LIBERALIA TU ACCUSAS! RESTITUIRE L’ANTICA DATAZIONE DEL FUNERALE DI CESARE * Francesco Carotta Con la collaborazione di Arne Eickenberg Traduzione: Marco Garavello E’ indiscusso che il 17 marzo 44 a.C. risulti dalle antiche cronache di Nicolao di Damasco, Svetonio, Plutarco, Appiano e Dione Cassio unanimemente come la data storica della cerimonia funebre di Giulio Cesare.1 Tuttavia, gli studiosi moderni sostengono fossero tutti in errore: Come noto, gli storici antichi (Appiano, Dione, Plutarco) commettono l’errore di raggruppare gli eventi del 15, 16 e 17 marzo in due giornate.2 Come noto: questo significa che l’errore è apparentemente così evidente da non rendere necessario spiegare le ragioni per cui l’intera storiografia antica sia messa in discussione.3 I. — DRUMANN E GROEBE: LE CORREZIONI Una datazione successiva del funerale di Cesare è stata quindi assunta quasi all’unanimità, in genere il 20 marzo—con riferimento esplicito o implicito rispettivamente a Drumann ed al suo curatore Groebe.4 Drumann e Groebe sembrano essere la fonte principale per la cronologia accettata di quei giorni e per la tarda datazione del funerale—almeno per gli autori più cauti, poiché altri hanno supposto un intervallo di tempo ancora più lungo tra l’assassinio e la cerimonia. Nella spesso citata pagina 417 Groebe commenta: Secondo Ruete, Korresp. Cic. 44/3 p. 16 sq., il funerale per Cesare assassinato si tenne tra il 20 e 23 marzo. In quanto giorno festivo (Quinquatrus CIL I2 p. 298) il 19 marzo fu escluso; così come il 17 ed il 18 marzo, dato che in quei giorni si riuniva il Senato.
    [Show full text]
  • Brush up Your Shakespeare
    16/02/2021 SHAKESPEARE AND THE CLASSICAL WORLD Julius Caesar William Shakespeare Anonymous C17th portrait Busts of Julius Caesar and Mark Antony Dr William Sterling www.williamsterling.co.uk 1 2 Coin of Caesar February 44 BC Roman bust of Brutus Brutus by Michelangelo 3 4 Bust thought ot be Cassius Coin of Brutus with Ides of March and daggers 5 6 1 16/02/2021 Coin of Brutus and Casca Coin of Cassius with Liberty 7 8 Marcus Tullius Cicero was the greatest orator and lawyer of his time but opposed Caesar’s tyranny. Although not involved in the conspiracy he congratulated the assassins and was Coins of Decimus Junius Brutus Albinus killed on the orders of Mark Antony. 9 10 Coin of Fulvia Antonia, the first real woman to appear on a Roman coin. She married three important politicians: two populists Clodius and Curio followed by Mark Antony. She was a leading populist in her own right and was a witness at the trial of Milo whose gang had killed her first husband. She had been attacked in writing by Cicero who became a bitter enemy. During the war between Antony and Octavian she raised 8 legions to fight for her husband but he used her sudden death in 40 BC to reconcile with his rival. The assassination of Cicero from a C15th French manuscript 11 12 2 16/02/2021 The Vengeance of Fulvia by Francisco Maura y Montaner 1888, Prado Fulvia with the head of Cicero by Pavel Svedomsky c 1880 13 14 Edward John Poynter The Ides of March from Julius Caesar 1883 The Piacenza Liver showing sections used by an Etruscan haruspex.
    [Show full text]