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CASA MUSEO ALFREDO PIZZO GRECO

La Biblioteca di Alessandria di Alfredo Pizzo Greco alla Biblioteca Sormani

In occasione delle celebrazioni dei 60 anni nella sede di , la Biblioteca Centrale propone ai lettori un’ d’arte che rievoca un archetipo bimillenario, custode di uno dei più antichi tesori del sapere umano.

La Biblioteca di Alessandria di Alfredo Pizzo Greco si compone di 2063 volumi tra libri combusti e libri rossi, realizzati dal 1922 al 2013, e sarà allestita nella sala Cataloghi al primo piano con progetto dell’Architetto Rosmary Pirotta. L’opera sarà inaugurata domenica 13 marzo alle ore 17.00 e sarà visitabile fino al 4 giugno 2016 .

Così l’artista motiva la sua poetica ed esprime l’energia che si effonde dalla sua opera:

Corso di Porta Vittoria, 6 – 20122 Milano tel. +39 02 88463372 – fax +39 02 88463616 www.comune.milano.it/biblioteche La Biblioteca di Alessandria di Alfredo Pizzo Greco Biblioteca Sormani 13 marzo-4 giugno 2016

“Qui si consuma il tempo nella polvere degli eventi, ove non si custodisce l’incubo dei percorsi ma bensì l’affascinante culla della bellezza, dell’energia vitale e vitalizzante da liberare nel presente … e ciò, è per chi lo voglia e per chi necessita di scoprire la passione nel “segno e nel “simbolo” dell’umanità tutta!”

I libri sono stati realizzati con il fuoco, con il colore acrilico, con la pece bruna, legati dalla juta, sigillati con cera lacca ed esaltati dalle foglie dell’oro. L’opera li espone nella condizione intonsa, come classificati dall’artista, per lasciare inviolata la loro traccia emotiva attraverso la forza cromatica del colore rosso lacca, dell’odore di fumo e del colore opacizzante della polvere che incide il segno del suo tempo.

L’installazione riunisce simbolicamente le due biblioteche – la Biblioteca di Alessandria e la Biblioteca Sormani - icone del sapere che si trasmette nel tempo e nello spazio. Dalle ceneri della “biblioteca scomparsa” è nata la civiltà che ha disseminato il mondo di luoghi consacrati al libro e dalla furia distruttiva del fuoco, provocato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è nata la Sormani, oggi centro propulsivo di cultura e luogo di circolazione di testi e di teste che dialogano negli spazi reali e virtuali di un universo culturale.

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Un’opera capitale non un destino

Testo Critico di Enrico Crispolti

Realizzata utilizzando, in varia disposizione, una vera e propria proposta ambientale estremamente suggestiva (2063 libri, intonsi o meno, combusti o meno, invasi provocatoriamente di rosso vivo, variamente elaborata lungo una ventina d’anni, fra 1992 e 2013), la Biblioteca di Alessandria rimane certamente una delle imprese propositive maggiori nella svariata carriera artistica di Pizzo Greco. E tuttavia non vi rappresenta se non un grande ma particolare episodio. Fra anni Sessanta e Settanta del secolo trascorso circolavano in gallerie milanesi singolari opere materico-oggettuali di un artista di opzione inglese, John Latham, che in clima oggettuale di eco post-new-dada proponeva insistentemente libri consunti e anche parzialmente combusti, forse in una sorta di rivendicativa dispersa memoria culturale. Ma, in quegli anni, e lungamente, il protagonismo del libro relittuale era distintivo del suo fare, non comunemente noto altrimenti: non soltanto un soggetto ricorrente ma si direbbe il distintivo del suo operare, tridimensionale, oggettuale. Malgrado l’imponenza ed eminenza dell’opera la Biblioteca di Alessandria va fruita, goduta, ripercorsa fisicamente e immaginativamente non come il culmine di un’affezione oggettuale libraria della creatività di Pizzo Greco, ma soltanto come un suo alto e maggior episodio. Il ricorso al libro, combusto o meno, risulta infatti soltanto un episodio nel fenomenologicamente assai molteplice operare di Pizzo Greco, il cui senso più intimo risiede non in una ricorrente opzione del suo produrre manufatti o situazioni artistiche ma nella svariata progettualità che immaginativamente di volta in volta, diversamente, vi presiede. Ed è infatti interamente in quella continuamente svariata pulsione e disponibilità progettuale, anziché in eventuali opzioni operative formalmente, oggettualmente o comportamentalmente caratterizzanti che va riconosciuto il realizzarsi reale della sua personalità immaginativa. Una continuamente ricaricata sua apertissima disponibilità progettuale anziché in una caratterizzata (e caratterizzante) produttività formale-oggettuale. Un’immaginazione progettualmente apertissima, dunque, imprevedibilmente la sua. Per cui ogni tappa o aspetto della sua lunga vicenda operativa, dagli anni Sessanta, fra astrazione formale pittorica, oggettualità svariata, pratica pittorica o plastica, fra modularità strutturale e fisicità di citazione figurativa, interventi ambientali e progettazione di design.

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L’artista

Alfredo Pizzo Greco nasce a Palermo nel 1942 e si trasferisce a Milano nel 1945. Qui cresce e frequenta l’ Accademia di Brera e si forma sotto la guida del suo Maestro, il pittore Gianfilippo Usellini. Sin dagli anni 60, con Piero Manzoni, è riconosciuto dal mondo artistico e culturale milanese come artista d’avanguardia di spicco, distinguendosi dagli altri per le sue azioni performative, che attiva in Italia ed all’estero. Da Lucio Fontana e Giò Ponti, suoi appassionati sostenitori, e dalle Gallerie Minima Toninelli, Del Milione, Grossetti, Cadario, Monte Napoleone, Zita Vismara e da molte altre attinge tutta la cultura osmotica delle arti, dei modi e dei comportamenti sociali della mitica “Via Brera” di Milano, cuore pulsante dei movimenti futuristi e performativi internazionali. Nel 1980 apre i suoi laboratori e gli spazi espositivi a Suisio (Bg), fondando un’Accademia dell’Arte e dello Spettacolo. Si sposta frequentemente a Los Angeles (USA) nel suo atelier, dove opera dal 1989 con mostre personali, spesso presentate da Giuseppe Panza di Biumo. La forza del suo linguaggio artistico e la sua fama internazionale lo portano alla nomina di “Ambasciatore per la Pace nel Mondo” nel 1989, conferitogli dalla città di Hiroshima (Giappone), dove realizza la performance in azione col fuoco “incontro tra Oriente e Occidente”. Tra i numerosi altri riconoscimenti internazionali, ricordiamo il prestigioso premio della Pollock-Krasner Foundation in New York dell’anno 2005. Nella pittura e nella scultura, così come nelle sue performances, il “fuoco” è l’elemento e lo strumento alchemico che caratterizza costantemente il suo linguaggio creativo sin dal 1960. E’ recente il suo percorso collaborativo innescato con musicisti, attori, poeti per la realizzazione di performances realizzate in pubblico. Muore a Suisio il 30 dicembre 2013.

I suoi gesti e le sue opere hanno segnato un percorso qualificante e significativo per tutta l’arte contemporanea europea sin dagli anni 60, dando un contributo particolarmente lucido e visionario all’intero periodo che lo ha identificato e riconosciuto come artista internazionale d’eccezione e di innovazione, ammirato per i suoi valori e per la sua poetica d’arte. Il “fuoco” è stato l’elemento e lo strumento alchemico che ha caratterizzato costantemente il suo linguaggio creativo ed ha reso riconoscibile tutte le sue sensibilità artistiche sino ad oggi.

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PERCORSO E SVILUPPO ARTISTICO

 1960 – Realizza le sue prime opere non figurative utilizzando il “fuoco” come strumento gestuale alchemico che lo renderà unico e riconoscibile in tutti i suoi percorsi linguistici sino ad oggi. Inizia con impegno costante la sua intensa, appassionata e impegnata carriera artistica che lo vede protagonista d’avanguardia e promotore di iniziative emblematiche e significative per il mondo internazionale dell’arte e della cultura in genere.

 1962 - Stipula un contratto con Guanda Editore di Parma per la collana di poesie “La Fenice” come raccolta di testi poetici giovanili ideati dal 1960. Nascono le prime ricerche e le prime opere comportamentali: le sculture-oggetto, i labirinti mobili e i non luoghi, i puzzles, le sculture-paravento, le sculture-abitabili

 1963 - Nascono le “Pitture bianche” e “I moduli lineari” concepiti anche come opere lineografiche. Partecipa alla 1° Biennale Internazionale di pittura (Macerata/It), che segna il suo entusiasmo collaborativo con altri artisti ed autori in genere.

 1964 - Prime progettazioni di opere a base matematica e seriale “Ziggurat” / moduli tridimensionali/ realizza le prime grandi opere urbane “ sculture-strutture a parti mobili”.

 1965 - Apre a Milano uno studio di Industrial Design destinato alla progettazione di settore, fondando e depositando il marchio “Ind’art- Design” con il quale dà vita a più opere e collezioni prodotte da Zanotta, Gabbianelli, Gavina, Poltronova, Acerbis, Bonacina ed altri. Inoltre realizza allestimenti, locali pubblici ed abitazioni private come opere d’autore per un’ immagine personalizzata. All’attività artistica affianca un settore di ricerca e studio di materiali applicati all’industria dei complementi di arredo e della luce. Nello stesso anno Progetta e realizza per le gamme cromatiche dei costumi di scena in 243 colori dell’opera teatrale Il gioco dei potenti da “Enrico IV” di Shakespeare per il di Milano e per il . Questa esperienza si evolve sino a rappresentarlo con successo nell’ambito del disegno tessile progettando per Coco Chanel e successivamente per la Soc. Mazerica di Como, per poi proseguire con collezioni personali edite dalla Mateb di Como e da altre case produttrici

 1966 - Con le grandi sculture strutturali in scala urbana compone il gruppo della “Nuova Scultura Italiana” con Icaro, Lorenzelli, Marotta, Pierelli, e Remotti, come nuova proposta tra arte-progetto-design, in dialogo con Gillo Dorfles e Nanni Loy. Su committenza di Giò Ponti, Italsider e Fiera di Genova realizza il simbolo e l’emblema in acciaio Cor-Ten della prima rassegna internazionale dell’ “Eurodomus 1” di Genova: la monumentale struttura urbana “ Ziggurat” (h. 6 ml), oggi esposta al Museo Remo Brindisi a Lido di Spina (Ferrara). Questa esperienza lo porta a progettare su grande scala anche edifici tipologici concepiti per l’architetto Jon Sreep di New York (USA) e per l’architetto Guido Canella di Milano(It.

 1967-1971- Insegna “ornato e figura modellata” presso il Civico Liceo artistico “N.Barbino” di Genova dove ha sperimentato e sviluppato una nuova didattica di tipo metodologico e strutturale chiamata “neoplastica interdisciplinare” formando così una nuova generazione sensibilizzandola “all’arte applicata ed al design“ : ricerca lievitata e riconosciuta nel tempo sino ai giorni nostri. Ne rimane testimonianza il volume “Metodo e Didattica sulle 4 dimensioni: 400 lezioni in 232 esercizi vari di Alfredo Pizzo Greco”.

 nel 1968 - Realizza la prima performance pubblica presso il Piper Pluri Club di Torino “La fine di Berenice”, strutturando lo spazio con pannelli di acciaio collegati ad apparecchi acustici che ne ampliano i suoni, coinvolgendo in forma attiva il pubblico sino a diventare esso stesso il protagonista.

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 1970 - A Milano Inizia la sua “arte - programmata” come fase di ricerca, anticipando un’epoca che poi si rivelerà essere pianificata dal design e dall’architettura contemporanea con Ettore Sottsass nel gruppo Menfis (1981), a cui farà seguito il linguaggio degli architetti Alessandro Mendini, Matteo Thun ed altri. Prosegue la sua ricerca cromatica sviluppando progetti per le nuove collezione di “Arte e Design” pianificate e promosse da Gavina, Gabbianelli, Zanotta, Acerbis, B&B Bonacina, ed altri ancora .

 1971 - Con la sua società “Ind’Atr Design” produce oggetti di autori finlandesi come Liisi Beckmann ed altri, promuovendo la divulgazione del loro linguaggio ed attivando scambi culturali coinvolgendo altri artisti nazionali .

 1973 – Partecipa alla XV Triennale al “Contatto Arte-Città” con De Chirico, Arman, Burri e altri con il “Pianoforte ambientale”, un ponteggio che accoglie una piattaforma di mt 22 x 17 composta da pedane collegate singolarmente alle Pianole Frafisa, in grado di essere compresse per emettere note musicali e comporre delle vere e proprie composizioni musicali. Tale esperienza lo proietta verso una visione allargata al territorio che lo immagina proprio come una pianola d’arte retificata , una sorta di rete collegata da un percorso unico e motivato nella bellezza e nello spazio. Nello stesso anno la città di Milano realizza con sue grandi strutture mobili cromatiche in lamiera i primi interventi di Itinerari d’ Arte nel tessuto urbano con le “Sculture nella Città”, che lo vedono interprete, protagonista e antesignano di un linguaggio sociale, diventato esempio internazionale.

 1974 - E’ membro della Giuria Internazionale d’arte del “Premio Dimensione Uomo” a Venezia con Mario Radici, Giuseppe Marchiori ed altri, a cui seguiranno numerose altre sue colte e significanti presenze in ambiti similari.

 1975 - Con la mostra antologica di Palermo a lui riservata, si espongono 470 opere d’arte nel Palazzo dei Principi di Butera. Con le sue sculture-mobili-cromatiche urbane nei “Giardini di Villa Giulia” provenienti da Milano, si pubblica la prima monografia “Flashbeck: Ritratto d’Autore” per le Edizioni Vanni Scheiwiller. Per l’amico Lucio Fontana, che è stato il suo mentore promotore e divulgatore della sua arte, diviene membro fondatore dell’Associazione “Lucio Fontana” di Brescia.

 1976 - Fonda a Milano l’Associazione del “Centro Studi di Arte Plastica Programmata (C.S.A.P.P.) “ - centro polivalente per la sperimentazione sulla didattica artistica e creativa lasciando spazio nel suo atelier di Via Dante 12 a numerose ricerche attivate dai suoi studenti e giovani talenti. Per i tipi dello CSAPP con Rosmary Pirotta produce edizioni d’arte, di spettacolo (con Dario Fo e Franca Rame) oltre che libri fotografici che dibattono temi sociali utilizzando immagini proposte da Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Aldo Vito Bonasia e altri.

 1977 – Italo Gomez lo chiama a Villa Olmo per la rassegna “Dell’Autunno Musicale di Como”: lo unisce in performance con i musicisti Paul e Limpe Fuxs in un happening durato 6 ore consecutive dalle 21 alle ore 3 della mattina successiva. Da questo anno procede e prosegue l’impegno artistico con le performances individuali e di gruppo; la collaborazione con studi di architettura integrando le sue opere in spazi pubblici e privati; creando opere illuminotecniche le “Torri Luminose” (h. 6 mt): ricordiamo la realizzazione sulla piattaforma galleggiante nel mare di Viareggio (Salone della Motonautica) / “ Il Pozzo di luce” per Gold Italia Fiera di Milano / “Contrappunti “ Fiera di Genova / a Vigevano l’integrazione luminosa nella bifora del Palazzo del Filarete “Ragnatela in iperpiano” / ed altro, sino a realizzare la prestigiosa opera illuminotecnica del “Contrappunto Armonico” in Bergamo Alta (vedi 1986). Contestualmente inizia l’evocazione dei “Libri Combusti” che andranno successivamente a definire le 2.063 opere uniche della “Biblioteca di Alessandria” (vedi anno 2014).

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 1986 - Realizza l’opera d’arte illuminotecnica che ingloba ed avvolge la Cisterna Romana in Piazza Mercato delle Scarpe di Bergamo Alta. L’installazione voluta dalla Città di Bergamo e dall’Ente Autonomo del Turismo, nella sua sede di Città Alta, vuole essere un esempio di integrazione tra storia e contemporaneità.

 1989 - La forza del suo linguaggio artistico e la sua fama internazionale lo portano alla nomina di “Ambasciatore per la Pace nel Mondo” conferitogli dalla città di Hiroshima (Giappone). Qui dirige il Forum Internazionale “La Civiltà dell’Abitare” e attiva una performance, realizzando teli ustionati , oggi esposti al Museo di Arte Contemporanea di Hiroshima.

 nel 1991 - E’ membro fondatore dell’Associazione Culturale “Per un Museo d’Are della Archeologia Industriale del Medio Corso dell’Adda” con impegni ambientali e di recupero delle aree storiche Leonardesche sulle sponde dell’Adda. E’ nominato Ispettore Onorario del Ministero per i Beni Architettonici e Ambientali della provincia Di Milano, che lo vede sempre più impegnato verso la riqualificazione ambientale e la tutela del territorio. E’ chiamato a partecipare al “4° Salon International de l’Architecture” alla Villette di Parigi ed all’Area Ansaldo di Milano, dove realizza “Il Giardino Zen per il Lama Tenzin Gompo” il quale presenzia e interviene nella performance col fuoco.

 1992 –E’ protagonista con l’arch. Rosmary Pirotta e A. Zappettini alla nell’edizione “La vita tra cose e Natura: il progetto e la sfida ambientale” presentando il progetto “Guida al Modulo Museale d’Area del Medio Corso dell’Adda”: 1000 mq di spazio per proporre il vincolo come MUSEO D’AREA del territorio del medio corso dell’Adda (da Imbersago a Cassano d’Adda), comprendendo i territori ed i paesaggi Leonardeschi di Vaprio d’Adda e Cornate d’Adda. L’impegno nel mondo della conservazione per i Beni Culturali , Architettonici e Ambientali apre la sua visione artistica verso il mondo fantasioso della teatralità e dello spazio riportato in scenografia e realizza numerose produzioni di Film d’Arte e produzioni Teatrali.

 1994 - La rappresentazione teatrale de “La morte e la Grazia” messa in scena al Teatro Outoff di Milano che ha richiesto inaspettatamente altre 2 repliche, lo convincono, nell’entusiasmo, ad aprire il suo atelier di Suisio ad un’operatività di laboratorio teatrale interdisciplinare alle altre arti e mestieri.

 1994-2005 - Produce 35 film di cui ne è autore e regista con il videomaker Giorgio Longo .

 1995 – Nei suoi atelier di Suisio imposta un programma accademico che prende corpo e dimensione a mezzo di numerosi operatori artistici e culturali di genere differente, dando ampio spazio alla ricerca ed alla sperimentazione tra le diverse discipline. Organizza incontri anche di esposizione scientifica per affrontare e conoscere il misterioso mondo dell’astrofisica: con Margherita Hack stabilisce uno stretto rapporto di scambio intellettuale, della quale diviene grande amico ed estimatore.

 Nel 1997 – l’amico Attilio Codognato di Venezia lo spinge a partecipare alla rassegna di Gold Italia a Milano per presentare al pubblico le sue singolari ed innovative opere orafe anatomiche: gioielli in oro e rodoide come risultato di calchi sul corpo femminile e maschile, là dove il gioiello rappresenta l’intimità ed anche il feticcio più prezioso di sé stessi, nella collezione “De Anatomia”.

 1998 - Una grave malattia lo colpisce e lo obbliga su una sedia a rotelle, ma ciò non gli toglie l’impulso creativo dell’arte e la forza della vita. Le prime opere da lui realizzate dopo la disabilità sono “I Leggii Leggiadri” costruiti a mezzo di robot computerizzato per il taglio dell’acciaio (1999/2000).

 2000 - Porta dall’ Hiroshima Peace Memorial Museum al Museo della Permanente di Milano i reperti testimoniali dell’esplosione della bomba atomica avvenuta la mattina del 6 agosto alle ore 8,15 del 1945 e che per la prima volta sono espatriati : una

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camicetta da bambina / un orologio da polso che segna l’ora dell’esplosione / una borraccia : “ ….i reperti sono accolti da due grandi corpi isolati realizzati da Pizzo Greco, come Rocce Grigie che, accostati ai “Cespugli in ferro” compongono la sua opera unica (h. 3,40 x 1,70 circonferenza di base) “L’esposizione “Cantico 2000” a cura di Ivan Rizzi , con Pizzo Greco è partecipata da Joseph Beuys, Christo, Richard Long, Fabrizio Plessi, Hidetoshi Nagasawa, altri…

 2002/ 2012 – è relatore di Tesi di Laurea al Politecnico di Milano ed altri Istituti Universitari e di Formazione per ricerche mirate su “Arte e Luce”.

 2004/2009- E’ autore di n.10 nuovi spettacoli performatici con attori e musicisti realizzati alla Cascina Corte Amata- Suisio che dal 2009 diviene Sede di Teatro, aperta al pubblico.

 2005 – Riceve, tra i numerosi altri riconoscimenti Internazionali, il prestigioso premio dalla nota Pollock-Krasner Foundation in New York al merito per l’ alta qualità della sua arte, della sua ricerca e per il grande contributo artistico e di divulgazione dell’arte nel mondo.

 2006 - al Museo della Permanente nel contesto della mostra “La Bellezza” presenta la sua opera poetica “Il Giardino del Silenzio” (mt 12 x 8 x h. 1,50): una composizione romantica e assoluta composta da sabbia naturale, cespugli di ferro, legno, pietra Con Pizzo Greco espongono Mimmo Paladino, Alzek Misheff, Igor Mitoraj, Massimo Kaufmann, Anish Kapoor, Omar Galliani, Daniele Boetti, Giulio Paolini….

 2009 - Fonda e costituisce una “Libera Accademia delle Arti e dello Spettacolo” con sede in Suisio – avente scopo di formazione, scambi culturali nel campo delle arti, dello spettacolo, della musica, della letteratura e delle scienze applicate

 2010 – procede le attività dell’Accademia mettendo a disposizione anche i suoi ateliers personali di Suisio, per dar spazio ai numerosi gruppi sperimentali artistici di nuova generazione e di pensiero che lo stanno seguendo. Qui dà corpo e vita ad eventi di carattere dinamico e performativo destinati al successo di un pubblico più ampio in Italia ed all’estero.

 2012 - le Edizioni del Pulcino Elefante pubblicano, sin dal 1996, 35 titoli e 14 pubblicazioni con Alda Merini, ed altri autori.

 2013 - Il suo lavoro artistico nell’atelier di Suisio procede eseguendo le ultime opere dedicate alla pace nel mondo ed alla scienza , elaborando teli dipinti e combusti - sculture in legno combusto, “Gli Stocchi”- procedendo con la realizzazione dei libri combusti per la “Biblioteca di Alessandria” ed i “Libri rossi” per un totale di n. 2.063 opere in acrilico rosso, pece, juta, cera lacca, foglio oro, elaborati e scalfiti col fuoco.

 Il 23 dicembre 2013 – elabora e termina, con l’amore e la passione di sempre, la sua ultima opera: il telo “ Lo Zinzulu per Hiroshima”.

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La sua presenza nel mondo artistico procede esponendo:

 Dal 13 al 14 novembre 2014 – in Rassegna per Bookcity Milano viene sposta integralmente “La Biblioteca di Alessandria” al Museo Messina in n. 2.063 opere uniche di libri combusti

 Dal 13 al 16 novembre 2014: in rassegna di Boookcity Milano, il Museo Casa- Boschi Di Stefano (Mi) ospita i suoi “LEGGII - LEGGIADRI” accanto ai De Chirico nella sala del pianoforte per cura della dr. Maria Fratelli (Dirigente Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici, Servizio Case Museo e Progetti Speciali).

 Il 30 settembre 2014 nella “Giornata di Studi: I MUSEI DEGLI SCULTORI” presso il Museo Messina è annunciata la costituenda formazione della Casa-Museo di Alfredo Pizzo Greco in Suisio (bg) , che vuole procedere e perseguire gli scopi e gli intenti già attivati dall’artista. La volontà del progetto identificato nella giornata di studio suindicata, intende unire le realtà dislocate sul nostro territorio nazionale, per costituire una struttura simile ad un “Museo Diffuso” dando forma attiva alla cultura ed al patrimonio collettivo dell’arte. La Casa Museo Alfredo Pizzo Greco v a ad aggregarsi al Museo Canova di Possagno, Museo Medardo Rosso, allo Studio Museo Mario Negri, Studio Museo Messina, Museo Floriano Boldrini, Museo Enrico Butti, ed altri ancora.

 Dal 18 settembre al 8 novembre 2015 – nel contesto urbano di Expo in Città espone i libri combusti nella versione “La Cattedrale delle Storie” – concertata nel contesto espositivo ideato da Pane e Mate: “Il Cerchio dei Sogni” - Studio Museo Messina di Milano.

 Dal 13 marzo al 04 giugno 2016 – nel contesto della Celebrazione Milanese per il 60° compleanno della storica Biblioteca Sormani: espone “LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA” con i suoi 2.063 libri combusti: testo di Enrico Crispolti a cura di Rosmary Pirotta e della Casa-Museo Alfredo Pizzo Greco.

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Stralci critici su La Biblioteca di Alessandria

… In questa biblioteca infinita, inerzia e lascito di una combustione, di un vulnus inferto al meglio della mente umana, l’opera nasconde molto di più di quello che mostra. I libri arsi sono raccolti in un delicato atto di pietà, salvati e unti nel rosso sangue…

La libreria ardente di Alfredo Pizzo Greco sembra voler conservare in vita tutta la conoscenza umana, le parole, i versi, i racconti, le congetture, le formule, le algebre, le immagini che hanno consentito il vincolo segreto tra il particolare e l’universale, tra la singola mente e l’immenso respiro della culturalità. Tutto è sigillato da un unico colore, vale a dire dalla pura solitudine dell’autore, ma tutto è anche preservato come in una attesa che guarda con speranza al futuro … Ivan Rizzi – Book City Milano – 2014- Museo Messina maggio 2015

… Se nell’attività giovanile, che peraltro è evoluta verso le nuove invenzioni in successione coerente, era leggibile una sorta di geometrismo, Pizzo Greco ha realizzato anche grandiose strutture architettoniche; e il geometrismo man mano veniva subliminandosi e disfacendosi negli effetti di luce; le opere degli ultimi anni, in particolare dell’ultimo decennio, sottolineano, per così dire, il fervore espresso degli oggetti combusti. Libri combusti, si chiama questa bellissima e stupefacente composizione di Pizzo Greco, che costituisce un grande capitolo dell’arte, raccolti in un opera omnia dal titolo “ La Biblioteca di Alessandria ” . Qui ognuno li può leggere secondo le proprie emozioni, legandoli se vuole, a drammatici eventi storici: Pizzo Greco non è artista che viva in solitudine esistenziale: anzi partecipa agli eventi pubblici in maniera insieme appassionata e riflessiva. Ma la lezione che ne esce, in campo artistico, è appunto che l’arte ci difende dalla distruzione: le pagine bruciate non sono testi obliterati in quanto distrutti, bensì testi che nella forma espressiva del loro presentarsi ci appaiono sempre più esteticamente significativi. Qui davvero l’artista ”ciò che tocca, oro diventa” ed anche ora, Pizzo Greco non finisce mai di emozionarci.”

Rossana Bossaglia – Museo della Permanente Milano 2000 e Galleria Casati – Bergamo 2001/2002

… un patrimonio culturale ben raramente duplicabile dove le opere combuste ne sono la sintesi. Segni definiti, incisi, decisi e sicuri, composti dalla natura dell’essere nella concentrazione dell’essenza umana . Immagini ed emozioni giunte a noi per essere fissate dal fuoco nella loro memoria, testimonianza di una tensione appassionata e passionale, e nello stesso tempo maestralmente controllata …

Italo Gomez – 13° Ed. Internazionale Autunno Musicale di Como “ Spazio-Suono-Immagine” – 1979

Hanno scritto sull’arte di Alfredo Pizzo Greco dal 1964: tra gli altri: Giulia Veronesi – Bruno Alfieri -Bruno Munari - Carlo Belloli - Dino Buzzati - Franco Russoli - Franco Passoni – Gillo Dorfles - Gio’ Ponti - Giorgio De Chirico - Giorgio Mascherpa - Giulia Veronesi -Giulio Carlo Argan –Giuseppe Marchiori - Italo Gomez – Italo Tommasoni - Lara Vinca Masini- Luca Goldoni - Luciano Caramel - Nanni Loy – Pierre Restany - Raffaele De Grada - Remo Brindisi - Rossana Bossaglia – Tommaso Trini - Vanni Scheiwiller.

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Si ringraziano

| | Tullio Bonetti-Vaprio d’Adda | [email protected] |