Quo Vadis La Prima Opera Transmediale
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CONFERENZE 137 QUO VADIS LA PRIMA OPERA TRANSMEDIALE INDICE ACCADEMIA POLACCA DELLE SCIENZE BIBLIOTECA E CENTRO DI STUDI A ROMA CONFERENZE 137 QUO VADIS LA PRIMA OPERA TRANSMEDIALE Atti del convegno Roma 14-15 novembre 2016 a cura di ELISABETTA GAGETTI E MONIKA Woźniak ROMA 2017 Pubblicato da AccAdemiA PolAccA delle Scienze BiBliotecA e centro di Studi A romA vicolo Doria, 2 (Palazzo Doria) 00187 Roma tel. +39 066792170 e-mail: [email protected] www.rzym.pan.pl Pubblicazione finanziata dall’Accademia Polacca delle Scienze con il supporto dell’Università di Wrocław nell’ambito del programma del Ministero della Scienza e dell’Istruzione Superiore della Repubblica di Polonia “Narodowy Program Rozwoju Humanistyki” Nr 0136/NPRH4/H2b/83/2016 Recensione: ANDREA CECCHERELLI Traduzioni: ALESSANDRA PINI (DALL’INGLESE) – TESTI DI M.WYKE, J. STUBBS, A. DYKMAN ELISABETTA GAGETTI (DALL’INGLESE) – TESTO DI M. M. WINKLER SALVATORE GRECO (DAL POLaccO) – TESTI DI E. SKwaRA, B. Szleszyński, R. SUCHOWIEJKO, M. BOKSZCZANIN, D. ŚWIERCzyńskA Progetto grafico: ANNA WawRZYNIAK MAOLONI Redazione tecnica: ELISABETTA GAGETTI Impaginazione e stampa: EDO – JAKUB ŁOŚ ISSN 0239-8605 ISBN 978-83-63305-41-3 © Accademia Polacca delle Scienze Biblioteca e Centro di Studi a Roma INDICE PIOTR SALWA PREMESSA 9 QUO VADIS E L'ANTICA ROMA ADAM ZIÓŁKOWSKI SIENKIEWICZ E LA TOPOGRAFIA DI ROMA ANTICA. IL MISTERO DELL’OSTRIANUM IN QUO VADIS 13 EWA SKWARA AMARE AL MODO DEI CLASSICI. ISPIRAZIONI ANTICHE PER LA RAPPRESENTAZIONE DELL’AMORE NEL QUO VADIS DI HENRYK SIENKIEWICZ 29 BARTŁOMIEJ SZLESZYŃSKI QUO VADIS: LE FOLLE E I DIVERTIMENTI. IL ROMANZO DI HENRYK SIENKIEWICZ COME TESTIMONIANZA SULLE MASSE E SUGLI SPETTACOLI PER LE MASSE 41 QUO VADIS IN ALTRI MEDIA RENATA SUCHOWIEJKO QUO VADIS DI JEAN NOUGUÈS E FELIKS NOWOWIEJSKI. PITTURA SONORA E CONTESTI CULTURALI 63 MARIA WYKE PAROLA E IMMAGINE: FATTORI COMPETITIVI DELL’ADATTAMENTO NEL LUNGOMETRAGGIO QUO VADIS? (1913) 76 137 CONFERENZE 5 IVO BLOM ALMA-TADEMA E IL QUO VADIS? DI GUAZZONI 99 ELISABETTA GAGETTI, RAFFAELE DE BERTI LA FORTUNA DI QUO VADIS IN ITALIA NEL PRIMO QUARTO DEL NOVECENTO. EDIZIONI ILLUSTRATE E PARATESTI CINEMATOGRAFICI 117 JONATHAN STUBBS “UN MONDO PIÙ DURATURO”: QUO VADIS (1951), PRODUZIONE ‘RUNAWAY’ E INTERNAZIONALIZZAZIONE DI HOLLYWOOD 139 MARTIN M. WINKLER IL QVO VADIS DELLA M-G-M; OVVERO: NEL LABIRINTO DELL’INTERTESTUALITÀ CINEMATOGRAFICA 153 MONIKA WOŹNIAK LINGUA LATINA SU LABBRA AMERICANE: IL DIALOGO CINEMATOGRAFICO DI QUO VADIS HOLLYWOODIANO 177 ANJA BETTENWORTH GEMELLI BICORIALI. I QUO VADIS DI FRANCO ROSSI (1985) E JERZY KAWALEROWICZ (2001) 192 FORTUNA LETTERARIA ED EDITORIALE DI QUO VADIS LUCA BERNARDINI NON (SOLO) QUO VADIS. NOTE SULLA RICEZIONE ITALIANA DELLE OPERE DI HENRYK SIENKIEWICZ 209 KATARZYNA BIERNACKA-LICZNAR SULLA VESTE GRAFICA DELLE EDIZIONI ITALIANE DI QUO VADIS DI HENRYK SIENKIEWICZ AD USO DELLA GIOVENTÙ 226 AMINADAV DYKMAN QUO VADIS IN YIDDISH E IN EBRAICO 237 CONFERENZE 137 CONFERENZE 6 SULLA GENESI DI QUO VADIS MARIA BOKSZCZANIN I RAPPORTI DI HENRYK SIENKIEWICZ CON L’ITALIA 248 ADRIANNA ADAMEK-ŚWIECHOWSKA QUO VADIS DI HENRYK SIENKIEWICZ. PRESUPPOSTI IDEOLOGICI DEL MOMENTO DELLA GENESI DELL’OPERA 253 AGNIESZKA KUNICZUK-TRZCINOWICZ UN ROMANZO SCRITTO SU FOGLI. LA BOZZA DI QUO VADIS TRA GLI ALTRI MANOSCRITTI DI HENRYK SIENKIEWICZ 264 DOBROSŁAWA ŚWIERCZYŃSKA QUO VADIS E PADRE JERZY LANGMAN 274 ILLUSTRAZIONI 281 CONFERENZE 137 CONFERENZE 7 PREMESSA l centesimo anniversario della morte di Henryk Sienkiewicz, celebrato nel 2016, è diventato un’occasione per ricordare l’opera di questo illustre scrittore, ma anche un’opportunità per ampliare i campi di ricerca sul suo vasto e vario patrimonio letterario. In Polonia, del resto, ISienkiewicz non è mai stato dimenticato ed è rimasto uno degli autori nazio- nali più letti in assoluto. Diversamente è successo in Italia, dove Sienkiewicz per decenni è stato uno degli scrittori stranieri più popolari, per cadere tuttavia sempre più in oblio. La popolarità di Sienkiewicz in Italia è collegata prima di tutto con un suo libro considerato un capolavoro, il romanzo Quo vadis, percepito nell’immaginario comune come opera di cultura di massa che racconta eventi della storia romana raccapriccianti ma allo stesso tempo commoventi. L’antica Roma nel romanzo di Sienkiewicz funge da sottofondo per una narrazione colma di violenza, crudeltà, amore idealizzato e ingenua fede religiosa. Non è difficile scorgervi temi che garantiscono fino a oggi la popolarità tra i lettori di gusti non troppo raffinati. La fortuna di Sienkiewicz non si è limitata, ovviamente, soltanto alla Polonia e all’Italia; grandi successi hanno ottenuto anche gli adattamenti cinematografici realizzati sin dal cinema delle origini, tra i quali un kolossal di Hollywood. L’Accademia Polacca di Roma ha deciso di contribuire alle celebrazioni dell’Anno di Sienkiewicz, proclamato dal Parlamento polacco. Il nostro obiet- tivo è stato quello di dare un incentivo, anche il più modesto, che potesse aiutare un revival del grande scrittore tra i lettori italiani. Considerando la 137 CONFERENZE 9 PREMESSA specificità del luogo abbiamo deciso di concentrarci sulle sorti del romanzo “romano”, una volta tanto in voga nella Città Eterna. In collaborazione con l’Università La Sapienza, l’Instytut Książki, l’Istituto Polacco di Roma, un gruppo di studiosi dell’Università di Wrocław che lavorano nell’ambito del progetto NPRH nr 0136/NPRH4/H2b/83/2016, nonché il Reale Istituto Neerlandese di Roma, siamo riusciti a organizzare la proiezione di alcune versioni cinematografiche di Quo vadis, restaurate da poco; la mostra “Quo vadis? Da caso letterario a fenomeno della cultura di massa” (novembre 2016), dedicata alla fortuna del romanzo; e soprattutto il convegno interna- zionale, l’evento più importante dal punto di vista dell’Accademia Polacca, intitolato “Quo vadis: Inspiration, context, reception. Henryk Sienkiewicz and his vision of Ancient Rome” (Roma, 13-15 novembre 2016). Questo volume raccoglie i contributi presentati durante il convegno. Piotr Salwa CONFERENZE 137 CONFERENZE 10 QUO VADIS E L'ANTICA ROMA A DA M Z IÓ Ł KO W SKI Uniwersytet Warszawski SIENKIEWICZ E LA TOPOGRAFIA DI ROMA ANTICA. IL MISTERO DELL’OSTRIANUM IN QUO VADIS* ENRYK SIENKIEWICZ ERA L’INVERSO DELLO SCRITTORE ODIERNO: MODESTO E poco propenso all’autoanalisi. È forse per questa ragione che le sue dichiarazioni sulla genesi del suo più grande successo lette- rario sono estremamente poche (tre, per esser esatto) e brevi. La Hpiù breve, una risposta al questionario “Sulla sua opera letteraria”, menziona laconicamente la lettura di Tacito e le impressioni di un lungo soggiorno a Roma degli anni 1893-1894. La più famosa, e forse la più conveniente al tema del mio testo, quella contenuta nella lettera a Jean-Auguste Boyer d’Agen, aggiunge qualche dettaglio: L’idea di scrivere Quo vadis mi è stata suggerita dalla lettura degli Annales di Tacito, uno di miei autori preferiti, e da un soggiorno abbastanza lungo a Roma. Il celebre pittore polacco Siemiradzki, che a quel tempo abitava a Roma, mi serviva da guida alla Città Eterna e durante una delle nostre escursioni mi fece vedere la cappella del ‘Quo vadis’. Fu allora che concepii l’idea di scrivere un romanzo d’epoca […]. È evidente che le persecuzioni di cui soffrono i polacchi sotto il giogo dei prussiani e particolarmente dei russi, hanno avuto un’influenza considerevole sui miei progetti.1 * Questo testo è une versione notevolmente modificata della conferenza da me tenuta al convegno “Henryk Siemiradzki: un polacco a Roma” (25-26 maggio 2012), organizzato dall’Istituto Polacco a Roma. 1] “L’idée d’écrire Quo vadis m’a été suggérée par la lecture des Annales de Tacite qui est un de mes auteurs préférés, et par un long séjour à Rome. Le célèbre Polonais Siemiradzki, qui de ce temps habitait Rome, me servait de guide dans la Ville Éternelle et me fit voir pendant une de nos 137 CONFERENZE 13 Adam ZIółkowski La dichiarazione più dettagliata, quella nella lettera ad Ange Galdemar, sviluppa gli stessi motivi. Primo, la sua abitudine di leggere gli storici latini, e specialmente Tacito, tanto per non dimenticare il latino quanto per il suo interesse per la storia. Fu leggendo gli Annales di Tacito, continua Sienkiewicz, che gli venne l’idea di mettere in parallelo in un’opera letteraria quei due mondi di cui l’uno era la più grande potenza governante della storia e l’altro rappresentava solamente una forza spirituale. “Come polacco ero attratto dall’idea della vittoria dello spirito sulla forza materiale e come artista da quelle forme ammirabili di cui abbondava il mondo antico”2. Secondo, la città di Roma: Sette anni fa, durante il mio ultimo soggiorno a Roma, visitavo la Città e i suoi dintorni con Tacito in mano. Posso dire che avevo già l’idea matura – si trattava solo di trovare un punto di partenza. Furono la cappella del ‘Quo vadis’, la vista della basilica di San Pietro, le Tre Fontane, i Colli Albani, a fornirmelo. […] Tale è la genesi di Quo vadis.3 Ma questo non è tutto: alla fine della lettera egli aggiunge ancora: tutto quello che vi scrivo è troppo breve, troppo secco, perché a codesti motivi bisognerebbe aggiungere i miei sentimenti personali, le mie visite alle catacombe e ancora quel paesaggio luminoso che circonda sempre la Città Eterna – e gli acquedotti visti al tramonto del sole o all’alba […].4 Vediamo dunque che, secondo l’autore stesso, i due impulsi preponde- ranti per la genesi di Quo vadis furono la lettura di Tacito e il paesaggio di Roma. Ora, se i critici e i commentatori hanno scritto centinaia di pagine excursions la chapelle de ‘Quo vadis’. C’est alors que je conçus l’idée d’écrire un roman de cette époque […]. Il est incontestable que les persécutions dont souffrent les Polonais sous le joug de la Prussie et surtout sous le joug de la Russie, eu une influence considérable sur mes projets”.