Numero 2 APRILE 2020

Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

L’ordinanza n.11 e le farmacie Ti conosco, MASCHERINA? Pare assurdo, ma è successo: il ruolo fondamentale delle farmacie nell’emergenza Covid ha finito per essere sepolto dalle polemiche su disponibilità e prezzi delle mascherine, che hanno spesso portato i farmacisti – prime vittime di un mercato impazzito – sul banco degli imputati.

Nuova Edizione Nuova Per mettere tutto a posto, il commissario per l’emergenza Arcuri ha varato un’ordinanza che impone il prezzo fisso per la vendita di questi dispositivi. Che però, anziché risolvere i problemi, sembra averne portato di nuovi, come spiegano due ben noti esperti di settore, Marcello Tarabusi e Gianni Trombetta

a pagina 6 Poste Italiane spa spedizione in a.p. 70% Roma – DCB Covid, dall’Ordine 5000 visiere Di Turi “In emergenza giusto dare protettive agli iscritti all’Albo i farmaci Pht in farmacie territoriali” a pagina 12 a pagina 17

Enpaf, costituito un fondo di 500 Società, su questione incompatibilità mila euro per l’emergenza Covid-19 tante incertezze ancora irrisolte a pagina 18 a pagina 26 in fondo

di Emilio Croce Mascherine, firmato il protocollo tra farmacie e commissario Arcuri Scrivo queste note, a giornale ormai chiuso, cinque minuti dopo aver appreso del raggiunto accordo tra le sigle delle farmacie, delle parafarmacie, dei distributori intermedi e la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri. L’accordo si era reso necessario per consentire a questi esercizi di vendere (come disposto dall’ordinanza n. 11 del 26 aprile) le mascherine chirurgiche a 0,50 euro più iva (quindi a 61 centesimi l’una) senza rimetterci, atteso che la maggior parte delle farmacie e delle parafarmacie si era approvvigionata di quei prodotti (al solo scopo di garantirne la disponibilità ai cittadini) acquistandoli a un prezzo decisamente superiore a quello finale di vendita fissato dall’ordinanza di Arcuri. A firmare il documento, nel giorno della Festa del Lavoro, sono stati i presidenti di Federfarma, Assofarm e Farmacieunite (rispettivamente Marco Cossolo, Venanzio Gizzi e Franco Gariboldi Muschietti) per le farmacie, i presidenti di Fnpi e Unaftisp (Davide Gullotta e Daniele Viti, che hanno firmato per le altre sigle: il primo per Mnlf, Culpi e FederFarDis, il secondo per Ftpi) e quelli delle associazioni dei distributori intermedi Adf e Federfarma Servizi (Alessandro Morra e Antonello Mirone). L’argomento mascherine (con la relativa ordinanza n. 11) è ampiamente trattato – da par loro, mi viene da aggiungere – da Marcello Tarabusi e Gianni Trombetta nell’articolo di copertina del giornale e dunque – per i suoi aspetti generali (a partire quelli inerenti la stessa legittimità di alcuni contenuti del provvedimento commissariale) rimando volentieri alla lettura delle considerazioni dei due esperti. Qui, per una volta, anziché svolgere le consuete riflessioni e considerazioni sui casi e le cose della nostra professione, provo a fare per una volta il cronista, riferendo quanto Tarabusi e Trombetta non potevano ancora sapere al momento di scrivere il loro articolo (che pubblichiamo per gentile concessione degli autori e della rivista iFarma, per la quale è stato scritto), essendo ancora in corso il confronto sulla materia tra Arcuri e le sigle della filiera distributiva. Cosa dice, dunque, il protocollo firmato il 1° maggio? Conferma, in primo luogo tutte le premesse fissate nell’ordinanza (a partire dalla tipologia delle mascherine da vendere a prezzo fisso) e dettaglia quindi le procedure di “ristoro” per le farmacie, le parafarmacie e i distributori intermedi che (a far data dal 27 aprile) abbiano ceduto questi prodotti a un prezzo inferiore a quello di acquisto. Gli otto articoli del protocollo dettagliano quindi oggetto (le mascherine chirurgiche con standard Uni En 14683 tipo I, II e IIR), soggetti aventi diritto (farmacie, parafarmacie di proprietà di farmacisti e distributori intermedi) e modalità delle procedure di ristoro. Verranno “ristorate” le mascherine acquistate a far data dal 1° aprile 2020 e giacenti in magazzino alle 23.59 del 26 aprile, con riferimento alle note di carico e scarico e alle note contabili corrispondenti. Ma, precisa l’art. 3 del protocollo, sono “altresì oggetto di ristoro le mascherine ordinate dalle farmacie e parafarmacie fino alle 23,59 del 3 maggio 2020”. Il commissario straordinario si impegna “a corrispondere a farmacie e parafarmacie il differenziale tra i costi sostenuti da queste ultime per approvvigionarsi di mascherine chirurgiche monouso “fino alle ore 23,59 del 26 aprile 2020, e il prezzo di 0,40 € per singola unità, in modo da assicurare la cessione al pubblico, verso il corrispettivo di 0,50 €, a decorrere dalla mezzanotte del 26 aprile e fino all’esaurimento delle scorte” così come individuate e indicate nel prima citato art. 3. La liquidazione dei corrispettivi dovuti per i ristori chiama in causa le sigle di rappresentanza: per sintetizzare, le farmacie, all’esaurimento delle scorte, emetteranno fattura all’associazione cui sono iscritte: Federfarma (per il tramite di Promofarma), Assofarm (per il tramite di Assofarm Servizi ) o FarmacieUnite (per il tramite del Consorzio Farmarca) di valore pari al differenziale tra il prezzo di acquisto e quello di vendita fissato da commissario. La fattura dovrà essere corredata da tutta la documentazione necessaria, ovvero la documentazione tecnica relativa alle quantità di riferimento, in particolare la certificazione CE di conformità allo standard Uni En 14683 e la documentazione relativa a produzioni e importazioni di mascherine effettuate in deroga al Dl emergenziale n.18 del 17 marzo 2020, e l’estratto del gestionale di magazzino riferito alle mascherine oggetto di ristoro– 8

APRILE 2020 RIF 5 Primo Piano Per gentile concessione degli Autori e della rivista iFarma

Dal prezzo fisso al “ristoro, un’analisi delle misure sulle mascherine varate dal commissario Arcuri

L’ordinanza del nostro scontento

di Marcello Tarabusi e Gianni Trombetta*

In tempi di Covid-19 ci sentiamo anche del Commissario Arcuri. Dopo aver si dell’art 16 c. 2 Dl 18/2020, rimane noi in dovere di formulare la nostra ascoltato il primo ministro Conte nella libero. teoria del complotto, che per fortuna è conferenza stampa della domenica se- Il Governo ha annunciato l’intenzione di estremamente semplice: politici e go- ra, i cittadini avevano creduto di poter eliminare l’Iva: è tutto da vedere che vernanti stanno leggendo i Promessi acquistare qualunque mascherina a 50 questo sia consentito dalle direttive Sposi alla rovescia! Prima di dimostra- centesimi; hanno poi scoperto, leggen- Ue, che per l’esenzione dettano requi- re la nostra teoria, facciamo un po’ di do il testo dell’ordinanza, che tale siti stringenti. Sarebbe necessaria chiarezza sulle mascherine. prezzo va maggiorato di Iva (arrivando un’autorizzazione comunitaria ad agire a 61 cent con l’aliquota attuale del 22 in deroga o, più probabilmente, potrà I tipi di mascherine per cento) e riguarda solo le cosiddet- essere applicata una aliquota ridotta e il loro regime di vendita te “mascherine altruiste” o chirur- come avviene per i beni di prima ne- Il prezzo di vendita delle mascherine giche classificate come dispositivi cessità (in Italia il 4 per cento). facciali è stato stabilito in 0,50 euro medici e rispondenti allo standard Prima di commentare nel dettaglio il l’una, oltre Iva (quindi 61 centesimi UNI EN 14683. Il prezzo delle altre “prezzo imposto”, riepiloghiamo bre- prezzo al pubblico Iva compresa) dal- mascherine, sia quelle Ffp2 e Ffp3 (co- vissimamente i tipi di mascherine oggi l’ordinanza n. 11 del 26 aprile 2020 siddetti Dpi) sia quelle prodotte ai sen- in commercio, per evitare confusione.

8 in fondo segue da pag. 5

Federfarma, Assofarm e Farmacieunite, attraverso le loro società di servizi, curano la raccolta delle fatture delle farmacie e provvedono all’emissione di un’unica fattura nei confronti del commissario straordinario, di importo pari alla somma dei corrispettivi delle fatture ricevute. Il commissario provvede alla liquidazione della fattura unica entro 60 giorni a favore delle stesse società di servizi che poi, per conto dei sindacati di cui sono emanazione, provvedono a loro volta alla definitiva liquidazione degli importi dovuti alle singole farmacie associate. Analoga procedura sarà seguita per le parafarmacie, le cui sigle sindacali dovranno individuare e comunicare, per ciascuna associazione, il soggetto unico abilitato alla fatturazione nei confronti del commissario straordinario. Il protocollo (art. 7) interviene a disciplinare anche la fornitura delle mascherine chirurgiche da parte del commissario a farmacie e parafarmacie: a far data dal 4 maggio, inizio della fase “, il commissario si impegna, per quanto possibile, a integrare le forniture di farmacie e parafarmacie, per il tramite dei loro distributori, con cadenza settimanale (anche in questo caso per quanto possibile) presso i loro magazzini. I distributori le acquisteranno al prezzo di 0,38 euro più Iva, fermo restando il prezzo al pubblico di 0,50, e le cederanno alle farmacie al prezzo di 0,40 euro (sempre al netto di Iva), con un ricarico quindi di due centesimi al pezzo. Ne consegue che il ricarico per le farmacie sarà di 10 centesimi a mascherina. I distributori dovranno pagare le mascherine fornite dal commissario non oltre il 60° giorno dalla consegna. Tutto questo, fatti salvi fatti eccezionali e al momento non prevedibili in grado di incidere negativamente sulla copertura del fabbisogno di mascherine, davanti ai quali verranno eventualmente stretti nuovi accordi. L’ultimo articolo del protocollo, il n. 8, apre anche uno spiraglio a nuovi provvedimenti (ove condivisi dal ministero della Salute) che portino a una semplificazione delle procedure, in vero molto macchinose, che l’ordinanza commissariale n. 9/2020 ha dettato per il deconfezionamento e riconfezionamento delle mascherine. Questo è quanto e, visto come si era messa dopo il varo dell’ordinanza n. 11/2020, si può dire che l’accordo costituisca certamente un passo in avanti nel rapporto piuttosto problematico venutosi a creare, fin dagli esordi dell’emergenza, tra mascherine e farmacie, che certe decisioni delle autorità competenti (che sono sembrate partorite dell’UCAS, il famigerato Ufficio complicazione affari semplici) avevano ulteriormente complicato e aggrovigliato, tanto da far temere un’astensione in massa (da parte delle farmacie) dalla vendita di mascherine chirurgiche a prezzo fisso. La stipula dell’accordo dovrebbe migliorare le cose: questo, almeno, è l’auspicio.

6 RIF APRILE 2020 Domenico Arcuri, commissario per l'emergenza coronavirus.

Le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, in quanto limita- no la trasmissione di agenti infettivi e ricadono nell’ambito dei dispositivi me- dici di cui al d.lgs. 24 febbraio 1997, n. 46 e s.m.i.. Sono utilizzate in am- biente ospedaliero e in luoghi ove si presti assistenza a pazienti (per esem- pio, case della salute, ambulatori, ec- (direttiva 93/42/Cee) e alla norma “marcatura CE” o “conforme diretti- cetera). Le mascherine chirurgiche, interna di recepimento della diretti- va 93/42/Cee” così chi compra per essere sicure, devono essere pro- va, ossia il D.Lgs. n.46/97 e s.m.i.. non ha obbligo di conservare la dotte nel rispetto della norma tecnica La spesa per l’acquisto di tali confezione, ovviamente se i Dpi so- UNI EN 14683:2019, che prevede ca- prodotti è sicuramente detraibi- no conformi. ratteristiche e metodi di prova, indi- le per chi compra (meglio se dal- cando i requisiti di resistenza a schizzi lo scontrino risulta anche la dicitura 3) Le mascherine “generiche” non liquidi, traspirabilità, efficienza di filtra- “marcatura CE” o “conforme diretti- vanno vendute né come disposi- zione batterica e pulizia da microbi. La va 93/42/Cee” così chi compra tivi, né come Dpi, e ben possono norma tecnica di riferimento UNI EN non ha obbligo di conservare la essere battute come semplice “pa- ISO 10993–1:2010 ha carattere gene- confezione). La vendita va battuta rafarmaco.” rale per i dispositivi medici e prevede come dispositivo medico (adesso si valutazione e prove all’interno di un suggerisce la con dicitura speciale Veniamo ora alle “certificazioni in processo di gestione del rischio. “ordinanza 11/2020” o simili per deroga”. Per la gestione dell’emergen- I facciali filtranti (mascherine Ffp2 e rendere identificabile la vendita); za Covid-19, l’articolo 15 del Decreto Ffp3) sono utilizzati in ambiente ospe- “Cura Italia” prevede due distinte e se- daliero e assistenziale per proteggere 2) che sui Dpi filtranti e allora la parate procedure di validazione straor- l’utilizzatore da agenti esterni (anche da marcatura “CE” sarà un attestato di dinaria, una per le mascherine chirurgi- trasmissione di infezioni da goccioline e conformità al regolamento UE che e un’altra per i dispositivi di prote- aerosol), sono certificati ai sensi di 2016/425 sui Dpi e alla norma in- zione individuale. quanto previsto dal d.lgs. n. 475/1992 terna D.lgs. n. 475/1992 e s.m.i. e sulla base di norme tecniche armoniz- Alla vendita il Dpi NON va bat- 1) Le mascherine facciali/chirur- zate (UNI EN 149:2009). La norma tec- tuto come dispositivo medico. È giche ad uso medico (Dm) sono nica UNI EN 149:2009 specifica i requi- sconsigliato battere come “parafar- validate, in via straordinaria e in de- siti minimi per le semimaschere filtranti maco”, mentre è raccomandato roga alle normative vigenti dall’Isti- antipolvere, utilizzate come dispositivi creare una specifica categoria tuto superiore di sanità (Iss). Una di protezione delle vie respiratorie (de- (ad es. “Dpi marcatura CE” oppure volta completata la procedura, so- nominati Fpp2 e Fpp3), ai fini di garan- “Dpi Ffp2/Ffp3” o simili). Racco- no commercializzabili come dispo- tirne le caratteristiche di efficienza, tra- mandiamo la categoria specifica sitivi medici e quindi seguono le re- spirabilità, stabilità della struttura attra- perché in caso di verifica della GdF gole del caso “a)” sopra indicato. verso prove e test tecnici. sui ricarichi sarà più agevole identi- L’elenco e le spiegazioni si trova- Veniamo alla marcatura CE e alla ficare le vendite e ricostruire la filie- no sul sito dell’Istituto Superiore di procedura alternativa Inail/Iss. ra di acquisto; inoltre la spesa oggi Sanità. Marcatura CE o certificazione Inail/Iss non è detraibile per le persone fisi- non danno di per sé una classificazio- che, ma dà diritto a credito d’im- 2) I dispositivi di protezione indivi- ne univoca perché il marchio CE è porta per le imprese e, probabil- duale (Dpi) sono invece validati, in solo un attestato di conformità alle mente, in futuro diverrà detrai- via straordinaria e in deroga alle norme comunitarie specifiche ap- bile anche per le persone fisi- normative vigenti, dall’Inail. Una plicabili al tipo di prodotto, che va- che. Infine, qualche datore di lavo- volta completata la procedura, so- riano da prodotto a prodotto. Quin- ro o ente potrebbe rimborsare gli no commercializzabili come disposi- di “CE” viene apposto: acquisti: se il farmacista si abitua a tivi medici e quindi seguono le rego- battere già con la dicitura “Dpi mar- le del caso “a)” sopra indicato. L’e- 1) sia sulle mascherine chirurgiche catura CE” o simili, eviterà in futuro lenco e le spiegazioni si trovano sul e allora la marcatura “CE” sarà un di avere contestazioni per gli acqui- sito dell’Istituto nazionale per l’assi- attestato di conformità alla direttiva sti fatti oggi. Dallo scontrino po- curazione contro gli infortuni sul la- comunitaria sui dispositivi medici trebbe risultare anche la dicitura voro. 8

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8Sui siti di Iss e Inail si possono verifi- confezione (o almeno cartello in farma- governo e politici stanno navigando care i prodotti rispettivamente certifi- cia che specifichi che non si tratta di “contromano” nel romanzo di Manzoni. cati in deroga: nel primo elenco abbia- Dpi o Dispositivi medici). Osserviamo allora che: mo prodotti assimilati a mascherine Per ciascun tipo di mascherina, il chirurgiche/dispositivi medici; nel se- farmacista deve quindi porre mol- l all’inizio si è negata l’esistenza dell’e - condo elenco assimilate a Dpi. ta attenzione al momento dell’ac- pidemia (come Don Ferrante, capi- Ogni altra mascherina reperibile in quisto accertando presso il fornitore il tolo XXXVII, in fine); commercio, diversa da quelle sopra tipo di mascherina e la relativa docu- elencate, non è un dispositivo medico mentazione tecnica, assicurandosi che l poi la spasmodica ricerca del pazien - né un dispositivo di protezione indivi- esista la marcatura CE (impressa te zero («…l’untore! dagli! dagli! dagli duale; può essere prodotta – come ab- su ogni pezzo) per i primi due tipi, all’untore!» cap. XXXIV); biamo detto – ai sensi dell’art. 16, oppure la rispettiva certificazione in comma 2, del D.L. 18/2020, sotto la deroga di Iss o di Inail. l si è infine dovuto prendere atto che responsabilità del produttore che deve Per la verifica della presenza di marca- «a chi la tocca, la tocca» (cap. XXXIII); comunque garantire la sicurezza del tura CE relativa alle mascherine già au- prodotto (a titolo meramente esemplifi- torizzate prima dell’emergenza (che l poi si è dato spazio ad una risibile cativo: che i materiali utilizzati non so- quindi non sono presenti sui siti di Inail girandola di fake news sui fantoma- no noti per causare irritazione o qual- e Iss) si possono usare le banche dati tici laboratori cinesi fucine della pe- siasi altro effetto nocivo per la salute, pubbliche: e, per i prodotti provenienti ste («piace più d’attribuire i mali ad non sono altamente infiammabili, ecce- da altri Paesi dell’Unione europea. una perversità umana, contro cui si tera). Per queste mascherine non è Sono le stesse banche dati usate dai possa far le sue vendette, che di ri- prevista alcuna valutazione dell’Istituto verificatori in caso di controllo e, di- conoscerli da una causa, con la qua- superiore di sanità e dell’Inail; non pos- mostrando di averle consultate, al le non ci sia altro da fare che rasse- sono essere utilizzate in ambiente farmacista non potrà mai essere gnarsi», cap. XXXII); ospedaliero o assistenziale in quan- contestato di aver compiuto un in- to, non hanno i requisiti tecnici dei di- cauto acquisto. l la richiesta di provvidenze pubbliche spositivi medici e dei dispositivi di pro- Per le mascherine “comuni” prodotte (sempre cap. XXXII, all’inizio); tezione individuale. Chi la indossa ai sensi del Cura Italia, il farmacista deve comunque rispettare le nor- acquisirà dal produttore tutta la relati- l il capitolo XXXI, infine, è una così me precauzionali sul distanzia- va documentazione tecnica attestante magistrale narrazione di quello che mento sociale e le altre introdotte la sicurezza del prodotto e una dichia- è accaduto dopo, da essere stato per fronteggiare l’emergenza Covid- razione scritta del fornitore di confor- nuovamente tradotto anche negli 19. Possono essere commercializzate mità all’art. 16 comma 2 Dl 18/2020. USA e pubblicato online il 6 aprile dalle farmacie ma non possono es- (sul sito Literary Hub). sere “spacciate” per Dpi/Dispositi- Il Commissario Ferrer vi medici quindi vanno battute con co- Veniamo ora alla nostra conspiracy Giunti a questo punto, i governanti so- difica a parte e preferibilmente con theory. no rimasti senza idee. Che altro spun- Sappiamo bene che è stata dimostrata to prendere da quel bellissimo roman- con rigoroso metodo probabilistico zo? Andando a ritroso si legge della l’impossibilità che un presunto com- guerra del Monferrato, della vicenda plotto resti segreto. dell’Innominato, le peripezie di lucia da Non ignoriamo nemmeno che la nuova Monza al castellaccio di quest’ultimo: tendenza à la page è quella di “affer- pagine pregevoli, ma che non offrono mare il complotto senza nemmeno di- spunti. Eppure, con un po’ di pazienza, mostrare la teoria”: è la “conspiracy qualcuno (sospettiamo il Commissario) without theory”, su cui si veda l’illumi- deve essere risalito fino al capitolo XII, nante libro di Nancy L. Rosenblum and dal quale ha avuto una splendida illumi- Russell Muirhead A lot of people are nazione. saying. Immaginatevi il dott. Arcuri che, arro- Noi, che siamo complottisti “vecchia vellatosi da giorni sul problema delle maniera”, vogliamo invece provare a mascherine, la sera del 25 aprile, tor- dimostrare la nostra teoria, ossia che nato a casa e sedutosi al suo scrittoio per leggere al lume di candela, incappi Marcello Tarabusi, in questo inatteso passo: «la penuria si dello Studio Guandalini. fece subito sentire, e con la penuria

8 RIF APRILE 2020 Giovanni Trombetta, dello Studio Guandalini.

quel suo doloroso, ma salutevole co- portare, per le mascherine “chirurgi- me inevitabile effetto, il rincaro. Ma che”, ritenute “beni strumentali utili a quando questo arriva a un certo se- fronteggiare l’emergenza” e, quindi, gno, nasce sempre (o almeno è sem- beni di primaria necessità, una lievita- pre nata finora; e se ancora, dopo tan- zione ingiustificabile dei prezzi al con- ti scritti di valentuomini, pensate in sumo» (Ferrer docet) «ritiene necessa- quel tempo!), nasce un’opinione ne’ rio intervenire, per calmierare tale molti, che non ne sia cagione la scar- eventuale ingiustificabile lievitazione sezza. Si dimentica d’averla temuta, dei prezzi al consumo di detti prodotti, predetta; si suppone tutt’a un tratto definendo un prezzo massimo racco- niale può essere imposta se non in che ci sia grano [qui Arcuri legge: ma- mandato [così testualmente la premes- base alla legge. Tale riserva è appli- scherine] abbastanza, e che il male sa dell’ordinanza] di vendita al consu- cabile anche alla disciplina del prez- venga dal non vendersene abbastanza mo», e così adotta il seguente articolo zo imposto e agli sconti obbligatori per il consumo». Ed infatti – riflette – unico: «il prezzo finale di vendita al (ben noti ai farmacisti). Per regola- da molti esponenti politici «S’implora- consumo dei prodotti indicati nell’alle- mentare i prezzi occorre una legge van da’ magistrati que’ provvedimenti, gato 1 [mascherine “chirurgiche” stan- che lo consenta, secondo un princi- che alla moltitudine paion sempre, o dard UNI EN 14683], praticato dai ri- pio enunciato fin dalle lontane sen- almeno sono sempre parsi finora, così venditori finali, non può essere supe- tenze n. 4/1953 e n. 70/1960; giusti, così semplici, così atti a far sal- riore, per ciascuna unità, ad € 0,50, al tar fuori il grano, nascosto, murato, netto dell’imposta sul valore aggiunto». 2) non basta avere il potere di imporre sepolto, come dicevano, e a far ritor- Ed ecco che, magia, il nostro Commis- i prezzi, bisogna anche saperlo usa- nare l’abbondanza». Avanzando poco sario è convinto di aver risolto tutti i re. È giurisprudenza granitica della oltre nel capitolo, il nostro Commissa- problemi!! Ne siamo sicuri? Corte costituzionale che il prezzo rio improvvisamente solleva il capo e imposto deve garantire comun- si sfila dal naso gli occhiali da lettura, Ferrer ha torto marcio que la copertura dei costi e gli occhi sgranati e lo sguardo fisso Quelli, come noi, che hanno espresso «quel ragionevole margine di guada- avanti sé, con l’aria di chi abbia avuto critiche (che vedremo assai fondate) gno che costituisce indubbiamente una visione; gli occhiali nel pugno fer- sono stati bollati in diretta Tv come «li- il nucleo inviolabile e il fine incoerci- mo a mezz’aria, che proietta sul muro beristi che parlano dal salotto di casa, bile dell’iniziativa economica privata una lunga ombra alla luce della cande- sorseggiando il loro cocktail». È il ca- delle imprese» come stabilì, proprio la. Con la stessa espressione di Gene ro, vecchio stratagemma n. 38 di in materia di farmaci, la storica sen- Wilder in Frankenstein Junior scandi- Schopenhauer (L’arte di ottenere ra- tenza n. 279/2006 (e si veda an- sce lentamente: «…si … può…fare!!». gione edizione italiana per i tipi di che la sentenza Cons. Stato, Donde viene questa fulminea illumina- Adelphi, 1991): «Quando ci si accorge 10.12.2013, n. 5910, sul “decreto zione? Il dott. Arcuri si è immedesima- che l’avversario è superiore e si finirà Abruzzo”). to in Antonio Ferrer: «costui vide, e chi per avere torto, si diventi offensivi, ol- non l’avrebbe veduto? che l’essere il traggiosi, grossolani». La prova prova- L’ordinanza del 26 aprile è illegit- pane a un prezzo giusto, è per sé una ta che Arcuri sa bene di avere torto tima perché viola entrambi i prin- cosa molto desiderabile; e pensò, e marcio, per usare le parole con cui lo cipi dettati dalla Corte Costituzio- qui fu lo sbaglio, che un suo ordine po- stesso Schopenhauer presenta l’ultimo nale. tesse bastare a produrla. … fissò la stratagemma. In primo luogo, è stata adottata senza meta del pane al prezzo che sarebbe Da che parte stia il torto marcio, si di- una specifica copertura legislativa: il stato il giusto, se il grano [la mascheri- mostra con pochi lineari passaggi. Commissario Ferrer dichiara di agire in na] si fosse comunemente venduto È certamente legittimo, e pienamente forza dei poteri di cui all’articolo 122 trentatré lire [33 centesimi] il moggio: giustificato dall’emergenza, un inter- del Dl 18/2020, ma tale articolo – per e si vendeva fino a ottanta. Fece come vento sui prezzi dei beni di prima quanto latamente interpretato – non una donna stata giovine, che pensasse necessità; la tutela della salute prevede il potere di fissare d’auto- di ringiovanire, alterando la sua fede di pubblica va però correttamente bi- rità il prezzo di vendita nella con- battesimo». lanciata con l’autonoma privata, trattazione tra privati. La mattina dopo (siamo al 26 aprile), anch’essa tutelata dalla Costituzione. In secondo luogo, se anche tale pote- baldanzoso e rincuorato, pone mano La Corte costituzionale stabilisce infat- re esistesse, sarebbe stato male eser- alla stesura della funesta ordinanza ti due limiti invalicabili: citato perché non è stata condotta 11/2020, con lo stile proprio delle gri- alcuna istruttoria per verificare da manzoniane: rilevando che un «au- 1) la riserva di legge ex art 23 Co- con le imprese interessate quale mento della domanda potrebbe com- st.: nessuna prestazione patrimo- sia il giusto prezzo, sostenibile 8

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8tanto per i cittadini quanto per gli dal prezzo al pubblico se non hai situazione economica generale; il giu- operatori economici. prima accertato i costi di produ- dizio su questo elemento spetta al giu- Un dialogo con le imprese della filiera zione e distribuzione. dice di merito, ma non è sufficiente a avrebbe consentito di stabilire un prez- Si dovrebbe quindi lavorare per una configurare “sottrazione” la detenzione zo pur sempre accessibile al pubblico, copertura legislativa più salda, con in giacenza in un magazzino della mer- ma idoneo come minimo a coprire i provvedimento avente forza di legge, ce o la prassi commerciale di preferire costi di produzione e di distribuzione. e per un sistema di determinazione dei taluni clienti ad altri; e deve comun- Le farmacie hanno in magazzino prezzi che, come per il farmaco, distri- que trattarsi di comportamenti di mascherine acquistate a costi an- buisca correttamente costi e margini portata sufficientemente ampia da che doppi rispetto al prezzo impo- lungo la filiera. Ma questi sono solo costituire un serio pericolo per la si- sto: di fatto viene loro imposto di ven- desiderata per il futuro. tuazione economica generale in una dere ampiamente sottocosto, in con- zona abbastanza vasta del territorio trasto con tutti i principi costituzionali Cosa fare? nazionale (si vedano Cass. pen., che regolano la materia. Le farmacie Che fare ora? Il prezzo massimo di 13.11.1980 e Cass. pen., 2.3.1983). vengono di fatto costrette a vendere in vendita delle mascherine facciali è in Quindi sembrerebbe escluso che perdita e smetteranno probabilmente 0,50 euro l’una oltre Iva solo per le preferire un cliente B2b ai consu- di distribuire le mascherine chirurgi- mascherine chirurgiche, e riguarda il matori costituisca reato; ma la rica- che. Inoltre, cosa assai più grave, il prezzo finale di vendita al consumo: duta di immagine sarebbe comunque prezzo imposto lede tutte le imprese probabilmente la vendita B2b (ad seria, e non è lieve il rischio che qual- italiane che meritoriamente hanno ini- aziende che acquistano per i propri di- che Pm dall’avviso contesti co- ziato a produrre mascherine e che sa- pendenti in vista della fase 2) può es- munque il reato (e immediatamente ranno costrette ad abbandonare il ser fatta anche a un prezzo più alto an- dopo lo dia in pasto alla stampa). Se mercato. che sotto il vigore dell’ordinanza (ille- anche si viene assolti, si avranno costi Il Commissario è dovuto così tornare gittima) 11/2020. Certo il farmacista di difesa e, soprattutto, si incorre nel sui propri passi e concludere con Fe- dovrà valutare la ricaduta di immagine: ripetuto ascolto del tredicesimo e ulti- derfarma, Fofi e Assofarm appositi dire “Non vendo al pubblico, ma mo singolo del duo Cochi e Renato, accordi per ristornare i farmacisti vendo ad aziende a prezzo più al- pubblicato il 24 settembre 1978 (chi ed assicurate forniture aggiuntive a un to” espone al rischio di accuse (per ne conosce il titolo, capirà al volo; per prezzo inferiore a quello massimo fis- quanto ingiustificate) di sciacallaggio. gli altri, diamo un indizio: il lato B era sato dall’ordinanza. Qualcuno addirittura potrebbe conte- “Silvano”, cercatelo su Wikipedia). Il rimedio che meritoriamente Federfar- stare il reato ex art 508 c.p.: «Fuori Quindi è bene adeguarsi all’ordinanza, ma ha cercato e trovato è una pecetta dei casi previsti dall’articolo preceden- per evitare strumentalizzazioni. calda sulla ferita aperta. Il Maestro Ni- te, chiunque, nell’esercizio di qualsiasi Risulta quanto mai opportuno procede- coloso direbbe “Xe pèso el tacòn del attività produttiva o commerciale, re (limitatamente alle sole maschere buso”: da un lato, costringe i farmaci- compie manovre speculative ovvero facciali di tipo medico / chirurgico sti a raccogliere un’ampia quantità di occulta, accaparra o incetta materie classificate come dispositivo medico, dati per documentare le proprie perdi- prime, generi alimentari di largo con- dunque non Ffp2 e Ffp3) a una stam- te da vendita sottocosto; dall’altro, sumo o prodotti di prima necessità, in pa dell’inventario al 26/04/2020, consentirebbe – a quanto si apprende modo atto a determinarne la rarefazio- o alla prima data utile successiva, dal – di recuperare la differenza tra costo ne o il rincaro sul mercato interno, è quale si possa evincere il numero di d’acquisto e prezzo sottocosto, ma punito con la reclusione da sei mesi a mascherine in giacenza e il relativo co- non il margine di utile (ricarico) tre anni e con la multa da euro 516 a sto di acquisto, nonché stampare e/o che ragionevolmente, per quanto euro 25.822. Alla stessa pena soggia- conservare le relative fatture di ac- contenuto, il farmacista ha diritto ce chiunque, in presenza di fenomeni quisto, comprese le bolle doganali per di applicare. di rarefazione o rincaro sul mercato in- gli acquisti dall’estero o le fatture I numerosi controlli di Nas e Gdf fatti in terno delle merci indicate nella prima emesse da venditori dell’Unione euro- queste settimane certificano che i tito- parte del presente articolo e nell’eser- pea (che non sono elettroniche). lari (salvo pochissime disdicevoli ecce- cizio delle medesime attività, ne sot- Al fine di documentare l’avvenuta ces- zioni giustamente stigmatizzate dalla trae all’utilizzazione o al consumo rile- sione delle mascherine al prezzo stabi- categoria) certamente si comportano vanti quantità». lito dall’ordinanza, e la conseguente correttamente e non speculano sulle La risalente giurisprudenza ricorda che perdita economica, è altrettanto consi- mascherine. per potersi configurare il reato di ma- gliato: Il principio giuridico però andrebbe di- novre speculative su merci bisogna feso: non si può lavorare a margine ze- che si tratti di rilevanti quantità in mo- l conservare il riepilogo degli scon - ro, e soprattutto, non si può partire do che si crei un serio pericolo per la trini (documenti commerciali)

10 RIF APRILE 2020 emessi ai clienti, con separata in- data di ciascun documento com- riera che da un momento all’altro dicazione della mascherina ceduta, merciale contenente la vendita di ma- può generare un “assalto alla Far- con eventuale apposita voce ad hoc, scherine o comunque copie con codi- macia delle Grucce”. in conseguenza dell’applicazione ce fiscale oscurato. Quindi bene ha fatto Federfarma a dell’ordinanza (per esempio, “ma- mantenere calma e lucidità e ad asse- scherina ord.11/2020”); La Farmacia delle Grucce condare Arcuri, ottenendo quantome- La vicenda, comunque la si pensi, non no il ristoro dalle perdite: apparente- l riportare, nel registro dei corrispet- finisce qui. Dalle repliche televisive del mente “porgendo l’altra guancia”, tivi, un’apposita annotazione con Commissario abbiamo capito dove si ma certamente con una chiara strate- l’indicazione dell’importo delle va a parare: «La moltitudine attribuiva gia per il contrattacco che consocere- vendite di mascherine a prezzo un tale effetto alla scarsezza e alla de- mo nelle prossime settimane. imposto dall’ordinanza 11/2020 bolezza de’ rimedi, e ne sollecitava ad ed il numero dei pezzi venduti. alte grida de’ più generosi e decisivi. E Nell’attesa di arrivare, prima possibile, per sua sventura, trovò l’uomo secon- a risalire fino all’inizio del capitolo VIII La conservazione di una copia a stam- do il suo cuore» (è sempre l’ottimo dei Promessi Sposi per chiederci, as- pa dei documenti commerciali rilasciati Manzoni a parlare). sieme a Don Abbondio: «Arcuri… chi ai clienti potrebbe invece comportare Il timore è che si scateni un altro attac- era costui?». trattamento di dati personali sanitari co mediatico alla categoria, suscitan- dei clienti, specie se i documenti con- do la sempre latente invidia sociale tenessero anche acquisti di altri medi- (ma forse è più appropriato parlare di * commercialisti ed esperti cinali o dispositivi. Per evitare violazio- odio) e i proclami delle associazioni di in consulenza fiscale, analisi di bilancio ni del Gdpr si consiglia quindi di con- consumatori e dei loro avvocati. Sia- e consulenza gestionale delle farmacie, servare solo evidenza di numero e mo seduti sulla proverbiale polve- Studio Guandalini, Bologna

costretta a indirizzarsi ver La Global Consulting Srl nasce dall’idea dell'imprenditore romano Giuseppe Cella. La recente e drastica emergenza che ha costretto il mondo commerciale e produttivo a riadattarsi in maniera trascendentale ha colpito, ovviamente, anche la Global Consulting Srl, la quale con un repentino cambio di marcia si è trovata costretta a indirizzarsi verso una nuova direzione: quella sanitaria. L'etica, la serietà, e l’intento di compiere una missione, più che una tattica commerciale, ha permesso al comparto dedicato di gestire e distribuire prodotti di primaria necessità in modo veloce e conveniente per ogni tipologia di cliente.

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