Corinaldo Nel Cammino Dei Secoli (Cenni Storici) Di D.C

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Corinaldo Nel Cammino Dei Secoli (Cenni Storici) Di D.C Associazione turistica Pro-Corinaldo Vita Corinaldese 1 Collana Vita Corinaldese a cura di Ettore Montesi hanno collaborato alla pubblicazione: Cristina Baruffi Luigia Bucci Denise Costantini Associazione turistica PRO - Corinaldo 20 Via del velluto 60013 CORINALDO (AN) Questo volume e’ stato stampato con il contributo del Comune di Corinaldo E della Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo Copyright @ 1998 Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi. In copertina cartolina di Corinaldo del 1906 ( panoramica) 2 Associazione turistica Pro-Corinaldo Corinaldo nel cammino dei secoli (Cenni storici) di D.C. SFORZA 3 Casa Editrice Si ringrazia la famiglia Sforza per aver messo a disposizione questo interessante materiale. 4 Sommario @ presentazione Dott. Luciano Antonietti Sindaco di Corinaldo @ presentazione Dott. Arch. Ettore Montesi Presidente Pro - Corinaldo @ PRIMA PARTE …………………….. ………………………… ……………………….. …………………………… 5 Presentazione Il sindaco di Corinaldo Luciano Antonietti Una nuova pubblicazione, un altro tassello della storia di Corinaldo prende vita grazie alla stampa del volume di storia patrira di Domenico Clemente Sforza a cura della Pro Loco. L’opera, pubblicata nel lontano 1947 in forma incompleta, era oramai introvabile; ecco perché, dunque, l’idea e lo sforzo economico sostenuti dall’Associazione Turistica “ Pro Corinaldo” sono meritevoli di encomio da parte di questa Amministrazione Comunale, degli studiosi di storia locale e di tutti i corinaldesi. E’ un vanto per la nostra comunità poter accedere a notizie che ci fanno riflettere sul nostro glorioso passato, senza tuttavia farci dimenticare gli impegni con il presente e, soprattutto, con il futuro. Se é vero che la grandezza di un popolo si misura anche dall’insegnamento che trae dal suo comune passato per avvalorare, significare e, perché no?, correggere ove del caso il proprio presente per garantire a tutti un futuro sempre migliore, il volume dello Sforza apporta un ulteriore contributo all’approfondimento ed arricchimento della nostra conoscenza in merito alle vicende storiche di Corinaldo e dei corinaldesi. I filosofici (ma anche estremamente terreni) quesiti esistenzialistici del “chi siamo”, “da dove veniamo”, “dove andiamo” ci sospingono più o meno coscientemente ad analizzare la nostra storia, singola e collettiva, alla luce delle esperienze consolidate, delle presenti necessità e delle aspettative future. Non pensiamo che un libro possa, da solo, rispondere esaustivamente a quelle domande di fronte alle quali tanti ingegni, atei e credenti, si sono cimentati nel corso dei secoli con studi e pubblicazioni anche poderose. Ci farà, però, riscoprire alcuni nuovi aspetti forse poco noti o addirittura sconosciuti, soprattutto per le nuove generazioni, della vita e della storia della nostra città, dalle origini a metà circa degli Anni ’50. D’altra parte, senza per nulla sminuire il valore dell’opera in questione e dell’utilissima iniziativa, soprattutto per la parte antica, va detto anche che, trattandosi di una ristampa di un’opera non recentissima ed essendo deceduto l’Autore, la ricerca dello Sforza andrà comprensibilmente e necessariamente confrontata con studi e metodologie della più recente indagine storiografica. Questo libro ci accompagnerà in una piacevole e piena lettura, utile per tutti noi ma in particolare, credo, per i nostri giovani che non devono mai dimenticare la loro origine, la cultura della loro terra, le tradizioni: l’appartenenza ad una Patria ben precisa. 6 IL Presidente della Pro- Corinaldo Arch. Ettore Montesi Fu una grande sorpresa, nell’agosto scorso, quando come presidente della Pro Corinaldo, mi presentai a casa Sforza per chiedere la liberatoria per la ristampa del volumetto “Corinaldo nel cammino dei secoli cenni storici”, sentirmi rispondere dalla famiglia Sforza che quello che volevo pubblicare era solo il riassunto di una storia di Corinaldo ben più grande e completa, che arriva fino ai nostri giorni. Di questo volumetto erano già state corrette le bozze, ma per sopraggiunto decesso dell’autore non si era più proceduto alla pubblicazione. La mia voglia di pubblicare una storia di Corinaldo dopo il 1642, periodo in cui Francesco Cimarelli pubblicò “Istorie dello Stato d’Urbino, Brescia 1642”, era tanta, ma soprattutto mi interessava conoscere e far conoscere quello che nella nostra piccola comunità è successo nel 1700 e nell’unificazione d’Italia, come si sono comportati i corinaldesi e poi il grande evento religioso quale la Beatificazione e poi la Santificazione di S. Maria Goretti, come la comunità corinaldese aveva risposto a questo evento. Questa curiosità ha finalmente una risposta, forze parziale, forse qualche storico troverà da ridire sui criteri storiografici di valutazione. Be, non ci importa niente! Come Pro Corinaldo abbiamo voglia di iniziare con questa una serie di pubblicazioni che hanno soprattutto lo scopo di documentare particolari momenti della nostra storia. Abbiamo infatti intenzione di iniziare una serie di pubblicazioni mantenendo lo stesso atteggiamento cioè quello di tramandare il documento così come l’autore lo ha scritto, senza commenti nel pieno rispetto del tempo. Facciamo bene? Non lo sappiamo, ma ci sembra giusto farlo. 7 Foto di D.C. Sforza 8 Domenico Clemente sforza Una vita per la storia Scheda sintetica sulla vita di D.C. Sforza Domenico Sforza, nato a Corinaldo il 20 Gennaio 1884 da antica nobile famiglia corinaldese, è il fratello maggiore del capitano Guido degli Sforza, che nella guerra 1915-18 ha meritato la medaglia d’argento al valore militare, alla memoria, ed al quale Corinaldo ha ritenuto di dedicare la Scuola Media Statale. Trasferitosi a Roma già nel 1908, vi è rimasto con la moglie, Liduina Ciani, anche lei corinaldese, quale apprezzato funzionario della Direzione Generale del Ministero delle Comunicazioni, fin quasi al termine dell’attività lavorativa. Successivamente, pur continuando a non risiedere stabilmente a Corinaldo, si è potuto dedicare con maggiore impegno all’hobby della pittura e ai problemi della città natia, non tralasciando occasione per far conoscere, anche fuori delle Marche, Corinaldo, le sue bellezze artistiche, i suoi cittadini più illustri. Quanto sopra, sia quando nel 1946 è stato eletto consigliere comunale e vice sindaco, sia successivamente quando, quale componente dell’apposito comitato, ha operato per l’acquisto della casa natale di Santa Maria Goretti, per l’elevazione del monumento alla Santa, collocato davanti alla “Casa Canonica” di Viale degli Eroi, nonché per l’erezione alla stessa di un apposito Santuario, mai realizzato. A lui si devono i seguenti opuscoli: “Corinaldo nel cammino dei secoli (cenni storici)”, pubblicato nel 1947 e “Cenni storico–artistici riguardanti l’antico Santuario dell’Incancellata che si venerava a Corinaldo”, pubblicato nel 1949. Per disguidi editoriali il presente lavoro, già annunciato nella pubblicazione del 1947, viene dato alla stampa solo ora dopo la sua morte, avvenuta il 28 agosto 1972. 9 Restano tuttora allo stato di manoscritti: “I dintorni della città” e “Le mura di Corinaldo”. PARTE I PRESTORIA E STORIA ANTICA (Dalle origini al 476 d.C ) 1 Origini leggendarie Corinaldo ed i suoi abitanti, come continuatori della città di Suasa da cui ebbero origine, risalgono con le radici della loro storia, al periodo mitico della storia dei popoli e più propriamente alla origine del popolo Egizio, da cui Suasa si ritiene fondata. Infatti, secondo la leggenda (vedasi Catone “Origini”) Osiride il più antico dio egiziano e primo re dell’Egitto, civilizzò tutto il suo popolo e, volendo poi civilizzare le altre parti del mondo, partì dall’Egitto, lasciando il trono alla moglie Iside; ma al suo ritorno fu ucciso dal fratello Tifone, che aspirava ad impadronirsi del regno. Venuto a conoscenza della morte di Osiride, il figlio Ercole il Libico, re dei Geti, decise con i suoi compagni Egizi di vendicarlo e partito da Geti, con Ilea sua moglie, entrò in Egitto ed uccise di propria mano il crudele Tifone ed i suoi principali seguaci. Non sembrandogli però di aver completata la vendetta, se non avesse tolto la vita anche a tutti gli altri congiurati, si diresse con una armata in Fenicia ed uccise Bosiride; nella Licia uccise Tifeo il giovane; nelle spiagge di Creta uccise il ladrone Milino; nella Libia uccise Anteo; indi trasferitosi a Cadice, nella penisola Iberica, combatté ed uccise i tre fratelli Gerioni, donando al proprio figlio Ispalo il regno, che da lui prese il nome di Spagna e, al comando di una forte armata, si diresse poi ,con la madre Iside, verso l’Italia per combattere e disperdere nel Veneto i Listrigoni e Licurgo loro capo, che avevano anche essi cooperato alla morte del Padre. 10 2 Colonizzazione Egizia- Contrasti con gli Autoctoni- Fondazione di Suasa- Dominazione cui fu soggetta- Invasione dei Goti capitanati dal re Alarico- Distruzione di Suasa. Completata la vendetta e celebratone il trionfo, Ercole navigò poscia lungo le coste adriatiche; stabilendo colonie egizie nei luoghi più ameni e vi fondò alcune città, tra cui Ariminum(Rimini) nella valle del Marecchia, Pisaurum (Pesaro) nella valle del Foglia; Suasa nella valle del Cesano; ed Ostra nella valle del Misa; e più propriamente nella località oggi denominata Pongelli, da non confondere con la Ostra attuale. Pur non escludendo che possano essersi stabiliti in tale località alcuni cittadini dell’antica Ostra,(distrutta nel 409 d.C. dai Goti capitanati da Ataulfo figlio del re Alarico)
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