RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE PER LA ISTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO MAGNETICO CENTRALE

M. GIORGI - E. MKDI - C. MORELLI

1. Premessa. — Uno dei compiti fondamentali dell'Istituto Nazio- nale di Geofisica è la realizzazione di una rete di osservatori magne- tici per cui è necessaria innanzitutto la istituzione di un Osservatorio Magnetico di primo ordine nell'Italia Centrale. A questo fine da vari anni (1) l'I.N.G. ha compiuto campagne magnetiche sistematiche un po' dovunque, specialmente nel Lazio e nell'Umbria (*). Per ovvie ragioni non è il caso di riportare nella presente nota i risultati in dettaglio avendo essi mostrato come queste zone si pre- sentano in generale non del tutto favorevoli allo scopo. Necessita infatti a questo fine una località pianeggiante, sufficien- temente distante dai grossi centri abitati, dalle linee elettriche ad alta tensione, dalle ferrovie (specie se alimentate da corrente continua), e preferibilmente dal mare, in zona geologicamente non perturbata e esen- te da anomalie magnetiche locali (e possibilmente anche regionali). Ne consegue subito che una località con queste caratteristiche è difficilmente reperibile nell'Italia Centrale dove in epoche geologiche anche recenti l'attività vulcanica è stata molto cospicua : per buona parte del versante Tirrenico, anche quando la geologia di superficie sembra essere favorevole, le misure magnetiche rivelano la presenza, a profondità generalmente esigue, di materiale vulcanico, presumibil- mente depositato per trasporto eolico. Si può dire inoltre che in tutto il restante territorio italiano, quando si escludano poche zone che sono d'altra parte da scartare per ragioni di disturbi artificiali già presenti o possibili a verificarsi in un immediato futuro (per industrializzazione od elettrificazione di linee ferroviarie od altre cause), non è facile trovare una località sod- disfacente ad ogni necessario requisito per la fondazione di un Osser- vatorio magnetico di prim'ordine. L'Italia infatti è una terra geologi- camente molto tormentata e varia dal punto di vista cronologico e litologico; il suo complesso aspetto geologico è fortemente complicato

(*) Fra le zone oggetto delle indagini compiute da E. MEDI, C. MORELLI ed altri sono: Fondi, Lenola, Genazzano, Magliana Sabina, Subiaco, Spoleto, Lago Trasimeno, ecc. 144 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI dai vivacissimi fenomeni tettonici, verificatisi negli ultimi periodi geo- logici, che hanno determinato spesso una struttura morfologica molto movimentata. In definitiva, le carte geologiche, i suggerimenti dei geologi, e l'esame della carta (scala 1:2.000.000) in cui è rappresentata la com- ponente orizzontale della perturbazione del campo magnetico terrestre nelle stazioni (assolute) di primo ordine dell'Istituto Geografico Mili- tare (2), hanno indicato come regione consigliabile quella delle Marche. Questa regione, infatti, tra la parte occidentale mesozoica dell'Appen- nino, piuttosto complessa, ed il monte Conerò (m 572), che costituisce l'estremo lembo orientale del corrugamento secondario e terziario, pre- senta una vasta zona collinosa pliocenica di grande uniformità li- tologica e tettonica. Le formazioni plioceniche del Piacenziano (per la maggior parte) e dell'Astiano, con stratificazione quasi orizzontale o di poco inclinata, occupano quasi tutta la fascia litoranea fra Seni- gallia ed Ascoli Piceno fino ad una profondità di 20-30 km dalla costa. La forte erosione delle acque torrentizie e di precipitazione, molto intensa nell'era quaternaria, agendo su questi terreni pliocenici poco coerenti ha formato una monotona successione di più o meno dolci rilievi collinosi (al di sotto di circa 600 m), sviluppatisi fra un corso d'acqua e l'altro, con andamento parallelo man mano degradanti verso il mare. Il Piacenziano, per la minor resistenza di questi terreni argil- losi all'azione abrasiva, arriva solo fino ai 300 m sul livello del mare, mentre l'Astiano supera anche i 400 in. Tra un rilievo e l'altro, nelle valli e sui fianchi delle colline specialmente lungo il corso medio e infe- riore dei fiumi, si estendono i terreni quaternari costituiti da depositi fluviali. I terreni pleistocenici si sviluppano in piani con pendenza più o meno regolare verso il fondo delle valli, di preferenza a sinistra dei corsi d'acqua; più grande estensione hanno lungo l'asse vallivo le formazioni oloceniche (alluvioni fluviali, detriti di falda) di potenza da pochi metri fino a 40-50, specialmente verso il termine dei corsi d'acqua (3).

Da tutta la fascia pliocenica sopraddetta vanno scartati ai fini della ricerca una fascia di circa 7-10 km lungo la costa, anche per la fer- rovia litoranea elettrificata, ed altre fascie all'incirca della stessa pro- fondità a cavallo delle linee ferroviarie trasversali. Sicché in definitiva rimangono utilizzabili nella zona alcune « isole » omogenee, del dia- metro dell'ordine di una ventina di km, nelle quali appunto si mo- strava consigliable l'esplorazione magnetica. Nel mese di giugno dello scorso anno fu eseguita una campagna RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 145 di prima esplorazione magnetica specialmente in due zone, ritenute tra le più opportune, situate a nord e a sud della linea ferroviaria elet- trificata -Jesi-Falconara; precisamente le due zone sondate comprendono una fascia della regione geologicamente omogenea plio- cenica sopraddetta, larga una diecina di chilometri con asse in dire- zione NNW-SSE che a nord va da Corinaldo, , fino a e a sud da Iesi, Torre di Iesi, , fino a Montefano. I terreni maggiormente sondati con un infittimento delle misure fu- rono ovviamente quelli più eccentrici rispetto alla linea ferroviaria elettrificata. Le misure, eseguite con la bilancia verticale Schmidt n. 300075, avente una sensibilità di oltre 10 y per divisione, confermarono la bontà della scelta e dettero modo di individuare le zone più adatte agli scopi della ricerca in due regioni aventi press'a poco come cen- tro: la prima Belvedere Ostrense, la seconda Filottrano, rispettiva- mente a nord e a sud dell'Esino. Fu deciso allora di eseguire una campagna di misure sistemati- che e definitive in tutta la fascia litoranea, comprendente cioè non solo le regioni sopraddette ma anche le zone geologicamente omoge- nee e identiche alle precedenti a nord dal Tenna fino al Olienti e a sud del Tenna fino all'Aso. Successivamente queste misure vennero estese verso nord per al- largare ed infittire la rete di osservazioni nella zona di Corinaldo ar- rivando a comprendere il territorio a sud ed a nord lungo la valle del . I risultati che qui sotto riportiamo si riferiscono appunto a que- sta campagna che si è svolta in due tempi: nel dicembre 1949 e — per estendere la zona studiata sulla base di queste prime risultanze — nel marzo 1950. Un'ulteriore breve estensione ad W di Corinaldo ven- ne eseguita nel maggio 1950. Di preferenza le misure sono state eseguite sulle creste collinose evitando per lo più il fondo-valle dove il terreno di riporto, di po- tenza molto variabile da punto a punto, è generalmente impuro ed eterogeneo per la sua stessa natura. I criteri eseguiti sono stati quelli già esposti in altro lavoro (4), limitando le misure alle variazioni della sola componente verticale Z in quanto ciò era sufficiente per la ricerca in oggetto.

2. Strumenti. — Sono state adoperate tre bilance magnetiche di Schmidt, di cui una con testa di registrazione ha costituito l'Osser- 146 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI vatorio per la variazione diurna e per l'indicazione di eventuali tem- peste magnetiche, che ha funzionato con continuità dal dicembre 1949; alla fine di marzo 1950 venne inoltre messa in funzione in località diversa una seconda bilancia con testa di registrazione, secondo quan- to si dirà al § 4. Gli equipaggi magnetici erano tutti compensati per la temperatura, ad eccezione di quello della prima bilancia registra- trice che era del vecchio tipo; ma ciò non ha avuto alcuna conse- guenza essendo stato sistemato in un ambiente dove la temperatura controllata con Lin termografo è rimasta praticamente costante. Le massime escursioni diurne (differenze tra massima e minima) della temperatura che sono state registrate in detto ambiente non hanno mai oltrepassato 5 °C; sensibilmente minori si sono poi mantenute nei giorni delle prime due campagne (v. § 3). Prima di iniziare la campagna, con tutte le dovute cautele e nor- me raccomandate allo scopo (5), sono state eseguite sugli equipaggi magnetici le seguenti operazioni : a) Aggiustamento per la latitudine. Richiedendosi, almeno a priori, una precisione notevole (v. b), si è preferito non operare con i magneti ausiliari, ma variare piuttosto l'aggiustamento in latitudine degli equipaggi. Nel nostro caso, essendo essi aggiustati per latitudini inferiori, ciò si è ottenuto spostando (di circa 1/8 di giro) verso l'e- sterno il contrappeso situato verso il polo sud dell'equipaggio. Data l'esiguità di tale spostamento, esso non ha alterato la compensazione per la temperatura. b) Aumento della sensibilità. Dato lo scopo per cui doveva ser- vire il rilievo e dato che si doveva operare in una zona che a priori si poteva ritenere normale, bisognava mettersi in condizione di poter rivelare ogni minima anomalia. Invece la sensibilità di due degli equi- paggi era piuttosto ridotta (circa 100 y/ divis.). Il loro contrappeso inferiore è stato quindi elevato al massimo, e si è ottenuta così una sensibilità dello stesso ordine di grandezza del terzo equipaggio (v. c). c) Taratura. È stata eseguita con la bobina di Iielmholtz per diversi valori dell'intensità di corrente; si sono ottenuti i seguenti

dicembre mar70 maggio Equipaggio 1949 1950 1950

n. 949 (bilancia n. 300076) .... 11,58 + 0,08 10,25 + 0,06 12,18+ 0,08 n. 646 (bilancia n. 98570) .... 11,70 + 0 07 12,89 + 0,08 12,76 + 0.06 n. 849 (registratore n. 97851) . . . 1,76 + 0,01 1,76 + 0.01 2,21 + 0,02 n. 1041 (registratore n. 300075) . . . 5,91 + 0,07 4,96 + 0,02 ? V- > •

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Fig. 1 - Distribuzione delle stazioni e valori convenzionali (n. 1=500Y) ridotti per la variazione diurna, nella zona di Jesi. RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 147 valori per le costanti di scala f* dei tre equipaggi (y/ divis. per le bilancie a lettura diretta, y/mm per le bilancie registratrici). Con un magnete ausiliario, sono stati poi determinati i segni pel- le bilancie registratrici, e controllati per le altre due bilancie per veri- ficare se effettivamente ad un aumento del valore della componente ver- ticale del campo Z corrispondeva un aumento delle letture alla scala. Dato che (soprattutto per ridurre al minimo gli errori di orien- tamento e di livellamento) nell'eseguire la campagna è stato poi se- guito il metodo delle quattro letture (sinistra, destra, destra, sinistra), si è voluto determinare il grado di precisione con esso compatibile (per i valori sopraindicati delle costanti di scala). A questo scopo, sono state eseguite sulle due bilancie destinate ad operare in campagna, due serie di 10 determinazioni complete col metodo sopra indicato. Ne sono risultati i seguenti errori medi:

bilancia n. 98570 : + 1,57 y ; » » 300076 : ± 1,82 y .

Si conclude che, facendo astrazione da altre cause di errore (non comprese in quelle ora indicate), le bilancie adoperate possono ga- rantire i valori osservati entro + 5 y. Le differenze fra di essi pos- sono essere garantite quindi entro + 7 y. Risultato soddisfacente se si pensa che si tratta di bilancie ad equipaggi che hanno già un lungo stato di servizio, talvolta anche in condizioni tutt'altro che ideali. Naturalmente qui si fa astrazione dagli errori di riduzione e prin- cipale fra questi la variazione diurna, del cui influsso parleremo al paragrafo 4.

3. Operazioni di campagna. — a) La prima campagna è stata ese- guita dal 6 all'11 dicembre 1949. Onde consentire uno svolgimento rapido delle operazioni, sono state costituite due squadre indipen- denti, ognuna delle quali ha operato secondo circuiti opportunamente scelti e studiati preliminarmente sulle carte topografiche. In ogni cir- cuito, le stazioni venivano eseguite a distanze variabili da 1 a 5 km l'una dall'altra, a seconda che si trattava di un raffittimento o di un primo rilievo a carattere regionale. In ogni stazione le misure venivano eseguite in almeno due punti, distanti l'uno dall'altro da 10 a 50 m, onde controllare la « norma- lità » della stazione stessa. I valori riportati nelle tabelle che seguono sono pertanto la media di almeno 8 letture. Sono state seguite sempre tutte le norme prescritte (5); in par- ticolare l'orientamento è stato sempre curato entro il mezzo grado 148 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI ed il livellamento entro mezza suddivisione delle livelle. Specialmen- te quest'ultima condizione si è ancora una volta dimostrata essenziale data la grande sensibilità; infatti per es., per uno scostamento della bolla di una sola suddivisione nel livellamento si sono riscontrate dif- ferenze nelle letture di ben 8-^10 y. Durante il rilevamento eseguito in questo primo periodo il cielo quasi sempre coperto ha facilitato molto la pratica realizzazione di questa condizione. Ma anche negli altri momenti lo strumento è stato sempre protetto dai raggi diretti del Sole, perché si è nuovamente con- statato che l'irraggiamento rende quasi impossibile il mantenimento di una livellazione corretta, srettificando quasi subito le livelle. Per questo motivo, e per il fatto che l'escursione diurna esterna della tem- peratura è stata quasi sempre limitata a 7-=-8 °C al massimo, la sta- gione in cui si è operato può essere considerata tutt'altro elle inadatta per tali campagne. Complessivamente sono state eseguite 106 stazioni (non compren- dendo in questo numero le indispensabili ripetizioni e numerose sta- zioni eseguite in fondo valle o in relativa prossimità di centri abi- tati, o di linee di conduzione elettriche o di linee ferroviarie elettri- che onde stabilire una approssimativa valutazione delle relative per- turbazioni). La loro successione è indicata nelle figure 1 e 2, dalle qua- li risulta pure chiaramente l'ordine dei circuiti. Tutti i dati che ad esse si riferiscono, sia per le osservazioni che per le riduzioni, sono riportati nelle tabelle I e II allegate. Punto di partenza è stata la stazione n. 1, a SW di Belvedere Ostrense (v. fig. 1), alla quale è stato attribuito convenzionalmente il valore di 500 per le letture. Le letture medie Lm riportate nelle tabelle I e II sono appunto tutte riferite a questo valore convenzionale. Nelle tabelle I e II i riferimenti sono effettuati rispetto alla carta- li 100.000 dell'Istituto Geografico Militare, da cui sono ricavate pure le figg. 1 e 2. b) La seconda campagna è stata eseguita nei giorni 27-29 mar- zo 1950, con le stesse norme della precedente. Sono state eseguite al- tre 52 stazioni, oltre alle varie ripetizioni indicate nella tabella III. Altre numerose stazioni sono state escluse perchè eseguite in giorni troppo perturbati, sicché non sarebbe stato possibile applicare una esatta correzione diurna, secondo quanto si dirà al § 4. La loro distri- buzione risulta dalla fig. 1. Inoltre nelle zone che più parevano indicate per la scelta del posto dell'Osservatorio (stazioni n. 107, 124, 125, 136, 156, 157, 167) I.omjìtudiiic di

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Fig. 2 - Distribuzione delle stazioni e valori convenzionali (n. 1=500 y) ridotti per la variazione diurna, nella zona di Fermo,

150 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

TABELLA li rumilo)

38 5)8Ul3 k* llì| Relvfdire scth ? ">.7 »uT 12'ioom E SNi'cola Mà * 2 47 bivio M"tr BuscK'

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12 nkm. N. S.Nicola io l.slnn.SW.yg Mei Lm.251 4mJ Jl I ctii'uiura 1 ^rràrt fi ^iosur&jsY_

S.W. Belvedere :J8£lt:jU34±a. I km. NE.Vatcarilf

I km.SE. Pidnetio .. fMQ. i s !• I I 559)* I HI MB2 15 fj'5oom.$E &tHo_neJk_ • 557j+7 U iÀ SOIil 500 m. N. FiLpHo

U «m*l bivio SOOro.W. Barchicsi 54ikl0 Ih

W) Wì. |kmK|. Morrò d'Albi! SU • ir <1 ÌS ili tchiuiuraj £rmej> t

l[tì te !j0 I" S mgr.eim.5.Marcello JÌÌUS.O.À5KML 4»; JS510

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.!lZJ0I15Il.J.km ESrtaria-d. fiore «.ti 45.1 15 . y _ «File. Veneri __ Imi 4é(,|i55 I 34.ìl 48.il ID5 JiUi IO.12 2 km. N. S.Maria

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12 MiilsljyJJiSe. min 0 41.15 1} 10 lo]30m. N E Villa Mei _J4J 1135.UÌ15o m SW. bivio flfej.UbalJoÌ5.1 5 528 *io li 05.11"[S O !TUS Vv incroc.CappI Ojìra jii! 537 * 13 t-7 5o w.N LP^tlUHola SulTrjpof IO » 53>'*I4 1*3

Capp'-MaJ.fatima 35.< i

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50I1U IckiuSuraì £.rrort_Ji chìuìure -6.8 Y.

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TABELLA I? Inulto)

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sono stati eseguiti dei raffittimenti di dettaglio, secondo gli schemi to- pografici di cui alla fig. 3. c) Il 7 maggio 1950, in occasione di una revisione alle stazioni registrataci, sono state eseguite altre 12 stazioni, con l'estensione di un raffittimento di dettaglio alla Croce del Termine (stazione n. 167). Essendo risultata questa giornata alquanto perturbata è stato ripor- tato un solo circuito di 12 stazioni per le quali è stato possibile ap- plicare accuratamente la correzione per la variazione diurna. Esse sono riportate nella tabella III e indicate nella fig. 1. Complessivamente quindi sono qui riportati i valori di 170 sta- zioni, mentre in tutto se ne sono eseguite oltre 400, senza computare le ripetizioni e i raffittimenti. 152 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

TABELLA D^ STAZIONI MAGNETICHE NEL TEORITORIO DI FEPMO (f.izs),ESEGUITE NEL DICEM.1949

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E SO Il 10 1! 150 m S* C Fortuna Ulll 1 15.15 ICO 244.5 206 58 224 <27 ÌS.7 -83 • HI -0 2" •ÌT-V —51 12 00 1fc 1 Km SW Monterubbuno WJ 15 2 110 Z!7 19? 1?"! •26 -27 -25 2 •51 0 -ol •5.) 146 2U - 30X S Agaia 01 290 1 72 190 •54-' -11 .0» -11 t HO -l.| il 11.5 204 5) 100 m N Rei M VOfmine od 320 161 179 + iA • 1 1 -il A .UT -0 5 '1 1 IJ IO <6 - p4 500m. 5W. Croct S-lorrnto 09 101 320 192 149 167 • 55 .13 •0 1 •))i -110 00 HI 55 >5 16 50 TI N. vtCcHlO CiW Collina 10 0 305 220 182 200 >52 05 q ... • 55 -il -101 -0.1 -96 Si 14 0016" 1 lem N. tttn Montoltor* 011 08! 255 223 IM 201 •4? '1! •71 -IU -0 1 -1.5 SI IS itf Sirp 3km N. Monlollotw Oi! Olì HO 2 54 190 208 •34 ni -5 i 47.J TT .0» -0.1 58 SS 16* 1 km NlV.M-Gibtrto K! 100 1(0 243 5 m. 215 '34 • -iS •UT •US •ÌST• 517 59 55 17 l km Sw Moregnano 041 II.» 300 228 177 195 • 26 HO •i6 1 -196 • 0 ! -1.0 60 16 10,14* l.S km. N.*forchiflro j U.2 175 244 1% _2I4 • 26 •> » -0, •1.» SO 40 1* (chiusura 1 . Errore (hiusua à-1.21 252 204 5 53223

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4. Variazioni nel tempo. — In misure così poco variabili da stazione a stazione come quelle che dovevamo attenderci durante il rilevamento magnetico in questione in una zona presunta « normale », abbiamo pensato di non poter fare a meno di applicare la correzione per la variazione diurna nel modo più accurato possibile ed abbiamo provveduto quindi all'impianto di una registrazione continua delle variazioni della componente Z del campo. La prima bilancia registratrice è stata sistemata il 6 dicembre 1949 in una vecchia fattoria ora disabitata, circa 500 m a sud di Villa Mei; in prossimità della fattoria è stata fissata la stazione base n. 61 (v. fig. 1). La località è del tutto isolata, in aperta campagna e solo una volta al giorno il custode vi si reca per il cambio della carta fotografica. Il registratore tipo « I.N.G. » costruito nelle officine dell'Istituto Nazionale di Geofisica, ha funzionato per i primi due giorni con ve- locità di 10 mm/ora; successivamente questa è stata aumentata a 16,5 min/ora poi ulteriormente e definitivamente a 30 mm/ora. Ciò soprat- tutto per mettere in evidenza le variazioni a breve periodo di cui ora parleremo. La variazione diurna si è rivelata anche qui incostante.

154 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

L'escursione diurna fu di 20 y ca., nel primo periodo, e notevol- mente maggiore nelle campagne del marzo e del maggio. Le registrazioni nei primi due giorni delle misure nella campa- gna del dicembre non sono complete a causa di guasti al registratore verificatisi durante il trasporto. Dall'andamento della variazione diurna nei giorni immediatamen- te successivi si è estrapolato l'andamento per le ore mancanti nei gior- ni incompleti.

Fig. 4 - Variazione diurna media a Belvedere nei giorni 6-11 dicembre 1949

Per i giorni delle misure della prima campagna la variazione diur- na è rappresentala dal grafico della fig. 4 ottenuto mediando i valori di retti delle registrazioni. Queste, come si può vedere in un esempio riportato io fig. 5, presentano infatti un aspetto molto complicato. Alla variazione diurna si sovrappongono variazioni rapide che denun- ciano una complessa microstruttura dell'andamento del campo. Sono facilmente visibili onde aventi periodo dell'ordine di grandezza d'un minuto o meno (in genere non bene individuabile a causa della scala dei tempi), che costituiscono una micropulsazione quasi sempre pre- sente; rappresenta il fondo instabile della registrazione; l'ampiezza di questa oscillazione non supera al massimo 2 o 3 y. Su queste microoscillazioni si sovrappongono, a tratti, altri im- pulsi, di periodo variabile da 2 a 3 minuti, che permangono per bre- RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 155

TABELLA 111 STAZIONI MAGNETICHE NEL TERRITORIO DI JESI -(I.IZS)ESEGUITE NEI MESI 01 MA*-°« MAGGIO uso

RIDUZIONI ANOMALIE

64 7 5i 5tilÌQnt_bìiC .43.341 5 41 2001525 38520

£2, a UO villa Mtj iti 41.1 Ili. .512 519 10719 » lì 5-&r• SA 576 579

_5_82 SU )7 II 05 IT Jfi°.5fÀ 510 5Zi 17. Tritio NW- 5 Gregorio gju tRa Ig 5 573 «27 »2> !Zl iOOrn. E. IDotncnico 341 58.0 .90. J^A ±17.12) 110:1200 17*1 Tuado sul Ne^ola 31J 38.0 50 569 +18 j+22 bivi0 S.£. Coi-inaldo JJJ ìfcJLlZO. 57o|*l7 '28 i6 bivt'q a 5. Cappuccini 39J itti «5 573 +J1+24 ÌUiiS_ lìl (chiusura) Errore e/f ftt'uJure.-S.oY

GSE 15 40 J2j_b±yi_0 S. Cappuccini Uh?«. 0 15 E. 225 576-i -1(5 JifiO iJtkm.MW. S. Michele J9.7aÌi 32.2 30 576. +Tf m IO. 14 Cimitero Mondarlo

TABELLA f Seguito Circuito > jndlD0016* Ikm.NNW. l Palano

15 l6|Bivio S M 23 f+70 |_ 30lt*2lc m. E..Manteca rotto js.d 123. I 55 I6]t 5 km. SE. .Serra dr'Conti 4B9;t-io |mOI7]tkm H. Madonna d.Bano •4JU2I 505U- 9 k-26 25 l7jCim. Barbara 53 3 Li? |«32 BicJÌo Cim. Ca net Leon» _J.l.8i220 636 ff .1 km. N. l'roce d. Termine ree km 153 1201 200m.SE. S.Maria 34-2-1?0 577L16 Cappuccini

(ijsjdl4.25.l4 Cappuccini MÌlZ«I±!6_ _• 13A _4iUiC .5. Ma ria i SJQ Ili. W 65 15] CVoC e del Te-mine 136'15 lOj'V 300-n E S£.Ci-;e i:'. T .136.. 15114] 1K, 20 1';

N SO, 2 536| 52.8 <17jlt iSjitl S.Vincenzo 531 549+10 1 .lM X '5' tkm. S. le Fonfancll, 558] 576 ut. H9 4515 500m. S. Brujnetip^ 566j 5621*20 ,|«o 1700.14.500>n SW casette «6_ 5 64,t'}_ JOJJ: S Silv/ejtro 30J2J Quad-^io 5. Caitcllaro 50.12..Bivi o SoQrn.N ti',-5 Andrea 18 06 ij SSOm.W. 5.Lucia 25 12 Ikm.SW. Morrò Cim. S.Marcrllo

II) = attilla j.'sy ( ehlu lurwj fn-orr J, cAù.lv

z^iMl^ti? 3o|«'| Bivio S Cappuccini 539.4 OJ56 ko.i. US 50 kj Casale Montesi ifli J 14^1805 i2*|Bivio Cimitero di Montcrfljo 41.5 38.11 147 20iI2*8ìcio Cailtl Colonna ±03 3»2 _ U 40 ilSj i km W Borsetto J£s 39.85 _ Ì1.WOO 11'1 P'-* Lucerta U92I 38.1 ;i I112I 2olllfl(ch iumra) bivio (amputi: CWK//V.-3Jj

1020123 Bivio Cimitero fioritecelo tì^i 35 lt" Biviofrancauilla MonttraJo Al. 55 iti Cimitero Riccitel li 42J il IQili C-'Rocchttti JtfJ !8j}oJjJnqelo.

.Sourajio. Bettole Ile 139 3 A^i .n. . ! irrori dì chiù-. Htlawk'jSiuioti'liu ? Monterà jo-OiBilura-' RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 157

TABELLA (SCSUITO) ai ffl 6ii7 so In" Stazione base 13345 0 41.15 200|525 50? 3S 520 • 16 Ili -3-3 + 2)7 -Ibi -lf.7 361516 17 300m.ESE. (VocedelTerm" 378 33 0 2541552.! S76 Hht i +20 •0-2 + 4.2 «t! zo 17 » 254 530 548 IW 2117 y> 253 552.-" 526 544 •'2 + 0Z +12.2 'liti ZStti 254 5645 538 » u 556 -1 +(17 0.8 !116| 23 16"! » 255 561.5 5 37 m +0 2 -8.1 J36I 31 165 » 256 555 * 529 547 i r+IQ -0.4 +9 b IH. 36IM « 253 565 i Sii 557 1 l| . " > -o.s -3-5 )16 40 ito » 25 2 662 535 553 + 11 -0 4 +I0.t lisi 43I6Ì » 255 573 54 6 564 - / -4 9 •11.9 •il 0.0 -6 6 Mi 06 1» 20DW ipcrociojra Cas.e CVo Vi 33.0 260 566 534 552 +14 +33 ce del Termine - MT" -15 iota I26I 5515 5i 9 517 1 1 • tu 5 +1-2 + 1.7 156' 15 15 o » 259 552 521 539 + 65 +0? + b.8 » 156 20 15 c ??8 5585 52S <346 n *b 0.0 + 6 •5c| ?2 -I5C 260 564 534 552 - -2.5 -0.1 -2-8 «3 25151 » 262 562 631 5/. 9 -6 -1 ? -7.5 LI 2!1» 2*01556 523 541 -4 00 -4 i y » 257 557 519 537 -1.4 •3.6 1 1 35i 35 !|U 259 557 523 541 +•22.°, -OS + 2 2 -Zfl.6 •l.j + z 9 13571 7 0811 Le Ville - 39,15 375 160 579 5.35 553 -4 + 2 - •3 -O.Z 157! Il tt » 160 580 =336 554 -1 -0,2 y i7 14 159.5 579 534 552 + 1 1 i>; » +0.4 • 1.1+ 157 20 15° 160 560 536 q -3 +0.5 -0.5 '1571 25 H" i> 160 57» 535 551 -5 +0.9 15? 27 jttT » 160 574 531 549 •5-6 <0.5 +4 >1 y so li; 1595 5775 535 553 + 15 + 12 +4T ISTI 34. L" 1595 581 540 55fi » "2 0.0 -2 J 37 il" 160 579 538 556 +o5 -L5 -)8 - 1.0 15 47,', 50 m. a il. della Cappella di leV.'-395 37-2 183 577 536 554 - t _0j -'9 •2.8 -lfa-2 •24.7 + i.5 + 6-5 |73|l8 25lV S. M aria A pparve 17.3 41 6 117 558 n 520 53< » 2 - 3 -31 +0.1 -25 16119 Oolll' Stazione bafc-(diiu5urd>jL/^-Vr 577 495 l/fB86 I 7 zo 161 Stazioni base 51313 0 41.15 200 298. 38 520 + 16 +(( +TJ- w 45 8" -«.s -1.9 '<12110 al 22 Cappuccini -Corinaldo -124 35.6 22S 311.4 560 57* + 19 j+29 -2.5 • 25 0 5 -0 5 56Z3S S.Maria 1 Lepri 389 3095 560 + 25 3-34 Hi ìLl 230 + 5 78 - 8 0 -8 | Z 3 -0.5 159 Il 0875' Casa Coe.n 3ft.7 33.3 243 3Q2J 55? 570 ilS.^J. -1 1 + 2.J •90 -02 135 22 Croce del Termine 37.9 32-7 |26S 307 553 571 + 29 +44 r" 5 +9.0 -13 5 +48 -0.1 16(1 51 Ti Bivio S. Lucia 3745 32.15 201 2835 540 55S +21 D9 -50 -13 + 6.5 -0 2 1611 2 04.127*lncr"°500ni.N.Caitelteon e di 5. ,36 !5 31.65 150 277.3 " ^ 527 545 + 11. +37 «85 rro- +9.6 -3 -0 4 167 ivz?; Incrocio Case NuovJe 37.1 30.35 160 284). 5 37 554 +20 + 44 +28 -c 5 +zi.$ -14 <0 J 163 18 te Bivio 1.5 km.NMirabello 38.4 3135 170 55 ft 576 +28 +49 - -10- ~vr + 2,3 -0.3 IM 52ÌZS S.Ubildo . 138.2 SO.JiLiXl 286 ! 523 541 -5 + 19] I . + 40 +Z.S +42.5 -15 + 0.6 1651 3 06 28 Incrocio 5.Michele 396 32.25 106 319 565 583+22 +40 „ r'4-j +3, -Il 5 •1 + 0 b 166' 32 25 Incrocio S.Maria J7.35 34 OS loo 3oJi 554 572 n5 •27. -1 4 + 0.5 • 18 -0.4 67 li 171271300 m. SSE. Cc-del Termine JIL. 32.95 260 3o?o 554 572 +13 +48; - « -1.5 -5.0 26 27] i> 30ti">5 54 9 -11 +12 + 1.0 167Ì ' 28 77*1 » tim 550 : •ir -10 8 -2 3 «1 36271 » 04-3. 548 1 + 9.0 0 0 tjj 42 2i* » I Wfc.8 ' 548 *É. 5 -52 3 -*58 6lli005y (chiusura) 1 34.51 43.15 I 303.1 50?

Errore t/i'eAiujura.+llslf | 1 || 158 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI ve tempo (una o due oscillazioni); esse hanno ampiezze molto varia- bili, maggiori delle precedenti, ed arrivano al massimo a 6-h7 y ca. Soprattutto spiccano però tra le altre, oscillazioni, che durano a volte oltre un'ora, aventi il periodo di 6-4-8 minuti; queste presentano un aspetto più regolare come periodo e come ampiezza; le ampiezze mas- sime si aggirano attorno al valore di 10 y ca. Non appare evidente una qualsiasi periodicità di tutti questi tipi di onde; in circa sei mesi di registrazione, se si eccettuano brevi periodi in cui compaiono

Fig. 5 - Esempi di registrazioni di variazioni della componente Z del c. ni. t. ottenute nelle Stazioni di Belvedere e Corinaldo

perturbazioni molto irregolari e notevolmente più ampie delle pre- cedenti nei giorni perturbati, e una maggiore ampiezza della variazio- ne diurna man mano che si passa dai mesi invernali verso l'estate, non si è notata in genere una sensibile diversità sul carattere delle registrazioni, che presentano sempre lo stesso aspetto irregolare sia di giorno che di notte. Per controllare la indipendenza di dette perturbazioni rapide da cause strettamente locali e per meglio analizzare il comportamento di queste variazioni a breve periodo è stata allestita nel marzo 1949 una nuova stazione registratrice presso il Convento dei Cappuccini di Corinaldo, 12 km ca. a NW di quella di Belvedere. Come si vede nella fig. 5 in cui vengono riprodotte le registrazioni contemporanee della componente Z ottenute nelle due stazioni registratoci, l'anda- mento delle variazioni, qualora si tenga conto della diversa sensibilità RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 159

(v. § 2, c) del diverso periodo proprio degli equipaggi nonché del relativo smorzamento, è perfettamente lo stesso in entrambe. Inoltre l'esame delle registrazioni contemporanee di un declino- metro e variometro per la componente orizzontale dell'Osservatorio magnetico di Genova, gentilmente inviateci dal prof. M. Tenani, ese- guite con apparecchi aventi una minore sensibilità ba potuto far ri- levare la presenza in esse di una analoga microstruttura delle varia- zioni. Esse sono d'altra parte analoghe a quelle registrate in tutti gli Osservatori delle medie e delle alte latitudini dove si fa la registra- zione continua degli elementi magnetici (7) e già furono messe in evi- denza da molti ricercatori tra cui per citare i principali Eschehan- gen (8), Angenbeister (9), Terada (10), Chapman (11), ecc. Esse sem- brano provocate da movimenti degli alti strati atmosferici ionizzati in relazione alle variazioni di concentrazione ionica in stretta dipen- denza con l'irraggiamento ultravioletto solare. Si può quindi affermare che comunque sono da escludere per la zona da noi esplorata cause di perturbazioni strettamente locali sia naturali sia artificiali.

• Nella fìg. 6 viene rappresentata la variazione diurna durante i giorni della seconda campagna. Anche qui, come nella fìg. 4, i grafici,

Fig. 6 - Variazione diurna a Belvedere nei giorni 27-29 marzo 1950

sui quali è stata effettivamente computata la correzione delle misure dirette, si sono ottenuti lisciando la curva dei valori diretti delle registrazioni e quindi rappresentano l'andamento medio della varia- zione diurna. Ciò è stato fatto non solo per la impossibilità pratica di rintracciare sul magnetogramma, la cui scala dei tempi è di 1,65 cm/h, l'istante corrispondente a quello in cui veniva effettuata la mi- 160 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI sura ma anche perché il valore adottato per ciascuna stazione rap- presenta come già si è detto, il valore medio di almeno 8 misure eseguite in tempi diversi (generalmente con intervallo di pochi minuti l'una dall'altra (*), ma sufficiente per cambiare l'influenza delle va- riazioni sopramenzionate). Il tempo della misura indicato nelle tabelle è la media di questi tempi arrotondata al minuto. Abbiamo anche fatto dei tentativi per applicare una correzione per la variazione diurna dedotta direttamente per ogni misura dalla curva non lisciata; ma, data la brevità dello scorrimento e lo spessore del grafico stesso, questa operazione oltre a presentare una difficoltà pratica notevole dà luogo a misure molto incerte. I risultati ottenuti con questo metodo diretto non danno quindi valori più attendibili di quelli ottenuti con il metodo del lisciamento. Dall'esame attento delle misure dirette e delle misure corrette per la variazione diurna risulta che gli scarti di pochi y che si ri- scontrano in alcune stazioni ripetute (v. tab. VII) e qualche sensibile differenza anche nelle misure di stazioni relativamente vicine di uno stesso circuito o di circuiti diversi, debbono attribuirsi alla impossi- bilità di applicare una perfetta correzione per la variazione diurna piuttosto che ad una eventuale imprecisione delle misure stesse (ese- guite sempre con molta cura) oppure ad effettive anomalie locali. La correzione per la variazione diurna per il giorno 7 maggio è stata ottenuta, al fine di evitare ogni possibile causa di errore, fa- cendo misure dirette, contemporanee a quelle di campagna, su una bilancia tenuta fissa alla stazione n. 135. Il grafico relativo a dette mi- sure è riportato nella zona centrale della fig. 7. Per quanto riguarda le variazioni nel tempo in generale è im- portante notare, come si può vedere anche nella fig. 6, le diversità della variazione diurna anche in giorni immediatamente successivi, e

Fig. 7

(*) In media, la distribuzione nel tempo delle 8 misure è così ripartita: le prime quattro misure entro 2 minuti ca. le successive quattro ugualmente entro 2 minuti ca. ma ad un intervallo di 5-=-6 minuti dalle prime. RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 161

ciò specialmente nelle ore meridiane, proprio quelle in cui si opera in campagna : per cui la riduzione delle misure non basata su dati contemporanei di lina stazione registratrice molto prossima alla zona del rilievo, può portare ad errori ancbe molto forti (elle non è escluso possano raggiungere i 15-^-20 y). Si deduce da ciò ancora la necessità di impiantare in Italia un congruo numero di stazioni di registrazione delle variazioni che in- tegrino i dati degli Osservatori Magnetici. Soprattutto per lo studio delle micropulsazioni occorrerebbero variometri con equipaggi di bre- ve periodo opportunamente smorzati, con registratori aventi una scala dei tempi di almeno 12 cm/h.

5. Precisione del rilievo. — La precisione del rilievo può deter- minarsi, come è noto, in base agli errori di chiusura dei diversi circuiti. Tenendo conto del numero di stazioni comprese in ciascun cir- cuito, cioè dando un peso a ciascun errore di chiusura inversamente proporzionale al numero di stazioni relativo a quel circuito, è stato calcolato l'errore medio di ogni singola stazione per le due zone di Iesi e Fermo (f. 117 e 125 della carta topografica 1:100.000) della prima campagna; i calcoli relativi sono riportati nelle tabelle IV e V. Si sono trovati i seguenti valori:

, _ 4- -|/[P*J_ 4- 1/47.2654 311 \ -2[pr ~ I 4.058 - - , 1/ 4.9909 , m = + / = + 3 92 v 0.516 - ' 1

Applicando invece la formula consueta, che tiene conto soltanto del numero n dei circuiti (e non del numero delle stazioni in ogni sin- golo circuito):

I /[dd]

si ottiene per l'errore medio delle stazioni comprese nei fogli 117 e 125:

m'= + 3,44 y , m"= + 3,92 y

L'errore medio di ogni singola stazione è quindi aU'incirca dop- pio di quello che compete ad ogni singola lettura (§ 2). 162 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

TABELLA IV

Calcolo dell'errore medio di ogni singola stazione nel F° 117 per la prima campagna

1 Circuito d d> pd'

I - 6 1 37 21 0 125 4.6512

II — 6.0 36.00 0.200 7.2000

III - 2.0 4.00 0.125 0.5000

IV - 33 10 89 0.111 1 2100

V + 5 1 26.01 0.143 3.7157

VI + 3.8 14 44 0.143 2 0629

VII - 3.9 15 21 0.143 2 1729

Vili — 4 0 16 00 0.200 3 2000

IX -6.8 46 24 0.143 6 6123

X - 6.2 38.44 0,100 3.8440

XI —5.7 32 49 0 200 6.4980

XII —5.9 34.81 0.071 2 4864

XIII + 2 4 5.76 0 125 0.7200

XIV —3 6 12.96 0.200 2.5920

[d»] = 330.46 [p] = 2.029 [pd°] = 47 2654

TABELLA V

Calcolo dell'errore medio di ogni singola stazione nel F° 125

1 Circuito d d* dpi

XV —1.2 1 44 0 091 0.1309

XVI —5.4 29 16 0 167 4 8600

2] = 30.60 [p]=0.258 [pci2] = 4.9909 RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 163

La precisione clie compete alla seconda campagna risulta invece dalla tabella VI che segue:

TABELLA VI

Calcolo dell' errore medio di ogni singola stazione per la seconda campagna (marzo-maggio 1950)

1 Circuito d di P= — pdt

XVII —5.0 25.00 0 056 1.4000

XVIII —3 9 15.21 0.083 1 2624

XIX + 4.0 16 00 0 048 0.7680

XX + 2 0 4 00 0.046 0.1840

XXI —3 0 9.00 0.167 1.5030

XXII —1.2 1.44 0.143 0 2059

XXIII —7.0 49 00 0.033 1.6170

XXIV + 0 5 0.25 0,063 0.0158

[d2] = 119 90 [p]=+ 0.639 [pds] = 6.9561

da cui si ricava: ni = ±2,34 y

Per controllo, durante la seconda campagna sono state ripetute al- cune stazioni già occupate nella prima campagna; le differenze risul- tano dalla Tab. VII. Come si vede, queste differenze rientrano nei limiti della preci- sione degli strumenti con cui si è lavorato, (secondo quanto esposto dalla fine del § 2), tenendo conto anche dell'ulteriore incertezza de- rivante dalla variazione diurna (di cui si è discusso al § 4). Le anoma- lie per queste stazioni sono calcolate sulla base del valore medio. Un altro controllo della precisione che compete alla seconda cam- pagna si ba dal confronto dei collegamenti fra le stazioni 61 e 112, effettuati più volte con i seguenti risultati: 164 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

circuito XVII (27 marzo 1950) + 53,3 y » XIX (28 » » ) + 61,5 » » XX (28 » » ) + 56,7 » » XXIV ( 7 maggio » ) + 58,0 » ( 8 » » ) + 60,0 .

media = + 57,8 + 1,2 y

Alla stazione n. 112 è stato quindi attribuito il valore (convenzionale) di 560 y, e gli errori di chiusura dei circuiti XVII, XIX, XX sono calcolati appunto quale scostamento da questo valore medio.

TABELLA VII

Differenze in y fra i valori della seconda e della prima campagna, per alcune stazioni ripetute

Staz. n° Differenze S'az. n° Differenze

2 —1 136 —4

3 + 10 > a + 1 11 + 9 > b —4

13 + 10 » c + 8

34 • +3 » d + 8 62 —2 » e —2

73 —2 . f + 8

134 + 13 » g + 5

135 + 2 > h + 10

6. Valori assoluti. — Per attribuire ai risultati delle misure valori assoluti, ci siamo appoggiati ai valori delle quattro stazioni assolute effettuate nella zona di Iesi (F. 117) dall'Istituto Geografico Militare (contornate con un quadratino nella fig. 1). Nella tabella che segue sono riportati i valori osservati dall'I.G.M. (I, H), ridotti al 1935,0 ed il valore della Z calcolato in corrispondenza, e successivamente ri- dotto al 1942,0 (epoca per cui è stato calcolato il campo normale della RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 165

Z in Italia) sulla base delle variazioni registrate all'Osservatorio Ma- gnetico di Genova (Z 1942,0 — Z 1935,0 = -f 0,00218). Nella penultima colonna è riportato pure il valore della Z ricavato da una compensazione fra misure assolute e misure variometricbe, nel- la quale si è imposta la condizione dell'annullarsi delle reciproche dif- ferenze (ultima colonna).

Val ori assoluti 15 35,0 Valori Staz. (I.G.M ) Z variome- n. osse r v a t i calcolato 1942,0 trici I H z

17 59.27' 0.22646 0 38369 0,38587 0,38540

82 15 725 197 415 436

31 14 694 120 338 406

68 27 633 347 565 522

Poiché (da quanto precede) è lecito attribuire la maggior parte de- gli scarti ora individuati alle stazioni assolute, si ha così un'altra prova della insufficiente precisione attuale dei valori della Z ricavati indi- rettamente dalle misure di / ed H mediante la formula : Z = H . tgl, e della necessità di seguire altri criteri nella determinazione di que- sta componente del campo magnetico terrestre (4).

7. Variazioni normali nello spazio. Anomalie regionali. — Me- diante la formula che esprime la distribuzione normale della compo- nente magnetica verticale in Italia al 1942,0 (6):

Z„ = 37810,19 + 10,9624. (

[1] dove cp', À' sono le coordinate geografiche del punto considerato espres- se in primi, con la longitudine riferita al meridiano di Roma, abbia- mo calcolato anzitutto il valore normale Z„ per le stazioni prima e penultima di ogni circuito; e poi dalla prima stazione di ogni circuito si sono ricavati i valori normali nelle altre in funzione delle dille- 166 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI renze di latitudine e di longitudine, sulla base dei seguenti valori per i gradienti normali (5):

— 5,95 y/km di latitudine verso nord, -f- 0,25 y/km di longitudine verso est.

Correzione di latitudine (normale).-5.95~jykTTi

km + 0.5 km 1.0

Fig. 8 - Correzione di latitudine per la componente verticale del c. ni. t.

Le differenze fra i valori assoluti osservati ed i valori normali così calcolati, hanno fornito i valori delle anomalie normali AZ„ ri- portati nelle tabelle I, II e III e graficamente nelle figure 10 e 12. Come si vede, nella zona di Iesi il campo presenta un'anomalia regionale positiva molto spiccata verso E : essa potrebbe indicare l'av- vicinarsi alla superficie di quegli strati sotterranei, a suscettività ma- gnetica più elevata, che danno origine alla cospicua anomalia regio- nale già messa in evidenza a SE di dalla rappresentazione vettoriale della componente orizzontale corrispondente alla perturba- zione totale del campo magnetico terrestre in Italia (2). .E del resto la presenza in questa zona del Monte Conero, caratteristico massic- cio costituito da terreni cretaceo-paleogenici, dimostra chiaramente che l'ampiezza dell'anticlinale è molto cospicua, tanto da far emerge- re appunto terreni della serie mesozoica. A scopo puramente illustrativo abbiamo riportato nella fig. 13 pJ°4J

jaeoo

• 40'

38.500 62\1?4 X 61

50'

38400

43°2?

0°3O' 40' 45' 50' 0°S5' Fig. 10 - Isodinamiche verticali normali (equidistanza 200y) e isoanomale verticali regionali nella zona di Jesi (equidistanza 10 y). RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 167 una sezione, da Piagge a Montecassiano, in cui è schematicamente indicata accanto alla topografia superficiale, l'anomalia regionale ora discussa. Nella stessa fig. 13 è riportato anche l'andamento locale del- l'anomalia, secondo quanto vedremo nel § 8. Nella fig. 10 sono poi ancora degne di menzione alcune anomalie locali fra cui tre positive: una nella zona di Belvedere Ostrense, un'al- tra nella zona a S di Mondavio e la terza in quella di S. Silvestro,

Correzione di longitudine (normale): +0,25y/Km

o

-ai -0.J

-0.3

-ai -0.5

Fig. 9 - Correzione di longitudine per la componente verticale del c. m.t.

e altra negativa nella zona di Corinaldo, e Cupramon- tana. Le prime si possono imputare probabilmente a qualche dorsale sotterranea, molto limitata in potenza, delle stratificazioni sopra men- zionate; mentre le anomalie negative forse fanno parte di una ano- malia più estesa, conseguente alla sinclinale in corrispondenza degli strati di terreni eo-miocenici superficiali. Le isanomale nella zona di Fermo (fig. 12) presentano invece una spiccata anomalia regionale positiva verso sud ed un'anomalia positi- va non meglio precisata a N di Fermo. Dal punto di vista regionale il campo sembra qui un po' più movimentato che nella zona a NW di Iesi, anche se l'esiguo numero di misure eseguite in questa zona non consente di entrare in maggiori particolari.

8. Campo normale locale. Anomalie locali. — Di particolare inte- resse, specie ai fini della presente ricerca, era però mettere in eviden- za le anomalie locali, specie nella regione attorno a Iesi, dove il rilievo magnetico è stato più dettagliato. A tale fine è stato neces- sario calcolare anzitutto il campo locale della Z nella regione consi- derata. Data la limitata estensione di questa, esso si può pensare 163 M. GIORGI - E. MEDI - C. MORELLI

Fig. 11 - Profilo magnetico mostrante l'andamento della anomalia regionale e locale in una sezione tra Piagge e Montecassiano esprimibile con uno sviluppo in serie della Z in funzione delle coor- dinate geografiche, arrestate ai termini del 1° ordine:

Z = Z0 + A

dove con Z0 — Z (qp„, À0) indichiamo il valore della Z in un punto centrale di riferimento, e con Aqp = cp—qp„ , A A=A—)„ le differenze fra le coordinate geografiche dei singoli punti e quelle del punto centrale. Come tale è stato preso il punto

cp0 — 43°30' N , A„ = 0°45' E, che corrisponde al centro del f. 117 (Iesi). Scritta allora la [2] nella forma

Z0 + z1Acp+z2AX — Z = 0, [3]

per tutte le 89 stazioni della prima campagna nella regione conside- rata, e per i valori convenzionali di Z di cui alla fig. 1 (dato che interessano solo valori relativi) ne è risultato un sistema di 89 equa-

zioni nelle tre incognite Z0, z\ e z2. Risolto col metodo dei minimi quadrati, esso ba dato luogo al seguente sistema normale:

89.Z0 + 146,25.Zl + 132,15.z2 — 42096 =0

2295,44..zj, — 1440,50.z2 — 87683,85 = 0

35I6,02.Z2 — 52720,9 =0 Fig. 12 - Isodinamiche verticali normali (equidistanza 200 7) e isoanomale verticali regionali nella zona di Fermo (equidistanza 6 y). RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE 169 da cui si ricava il seguente sistema risolvente:

89Z0 + 146,25zi + 132,15z2 — 42096 — = 0

2055,llzi —1657,66Z2 —18509,24 = 0

1982,896z2 — 5145,040 = 0 con [vv~\ = 7.624,69; e da questo:

Z0 — + 450,90 , zi = + 11,0991 , z2 = + 2,5947 . [4]

L'errore medio dell'unità di peso risulta

to0 = + 9,42 . [5]

Risolto il sistema normale anche con il metodo dei coefficienti indeterminati, si sono ottenuti per le incognite i seguenti valori, con i rispettivi errori medi :

Z0 = + 450,90 + 1,21

'Zl=+ 11,1014+0,27 [6]

z2 = + 2,5943 + 0,21

Le [6] coincidono con le [4] a meno di 0,003, e questo è appunto l'ordine di precisione occorrente per le incognite nello sviluppo [2], Si noti poi che il valore di Zo qui ricavato è in buon accordo con quello di 449 y che si legge dalla fig. 1 in corrispondenza al punto considerato. Il campo locale della Z risulta quindi (valori relativi) sulla zona considerata (praticamente compresa nel f. 117):

Z = 450,9 + 11,1003 A

9. Conclusione. — Da quanto precede risulta chiaramente che la zona investigata non presenta in generale anomalie locali degne di rilievo, che possano sconsigliarla per la scelta di un Osservatorio ma- gnetico con le caratteristiche desiderate. Ai bordi della zona sono bensì manifeste alcune anomalie locali positive piuttosto sensibili ed una cospicua anomalia regionale è manifesta verso SE, ma il loro ca- rattere non si ritiene sia tale da pregiudicare queste conclusioni. Ad ogni modo, come risulta dalla fig. 10 e 13 ed ancor meglio dalla fig. 11, nella zona da Belvedere a Poggio queste hanno valori (assoluti) mini- mi, per cui sembra lecito concludere che è in questa zona che conver- rebbe scegliere la località definitiva per l'Osservatorio.

Roma — Istituto Nazionale di Geofisica — Maggio 1950.

RIASSUNTO

Da vari anni l'Istituto Nazionale di Geofisica ha compiuto cam- pagne magnetiche sistematiche un po' dovunque nell'Italia centrale allo scopo di ricercare una zona geologicamente non perturbata e esen- te da anomalie magnetiche locali (e possibilmente anche regionali) adatta alla fondazione di un Osservatorio Magnetico di prim'ordine. I risultati di queste ricerche ed indagini, hanno indicato le Marche come regione rispondente allo scopo. In questa nota vengono ripor- tati i risultati del rilievo magnetico regionale ivi eseguito. Essi con- fermano che la zona investigata non presenta in generale anomalie lo- cali degne di rilievo, che possano sconsigliarla per la scelta di un Osservatorio Magnetico con le caratteristiche desiderate. Ai bordi della zona si sono messe in evidenza alcune anomalie locali positive ed una anomalia regionale verso SE, ma esse non pregiudicano le conclusioni favorevoli sopraddette; comunque nella zona tra Belvedere e Poggio le anomalie hanno valori minimi per cui proprio in questo territorio si ritiene opportuno scegliere la località adatta per l'Osservatorio.

£

36 RILIEVO MAGNETICO REGIONALE NELLE MARCHE

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