Archivio Turati

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Archivio Turati PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CXVI ARCHIVIO TURA TI Inventario a cura di ANTONIO DENTONI-LITTA MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI 1992 UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI DIVISIONE STUDI E PUBBLICAZIONI Comitato per le pubblicazioni: Renato Grispo, presidente, Giulia Bologna, Pao­ la Carucci, Antonio Dento'ni-Litta, Cosimo Damiano Fonseca, Romualdo Giuffrida, Lucio Lume, Enrica Ormanni, Giuseppe Pansini, Claudio Pavone, Luigi Prosdocimi, Leopoldo Puncuh, Isidoro Soffietti, Isabella Zanni Rosiel­ lo, Lucia Fauci Moro, segretaria. SOMMARIO Premessa di Renato Grispo Pag. VII Prefazione di Maurizio Degl'Innocenti " IX Introduzione " 1 I. Internationaal Institut voor Sociale Geschiedenis (IISG) Amsterdam 13 IL Biblioteca comunale «A. Saffo> Forlì " 195 III. Archivio di Stato Forlì " 269 IV. Archivio centrale dello Stato Roma " 327 © 1992 Ministero per i beni culturali e ambientali V. Società Umanitaria Milano " 333 Ufficio centrale per i beni archivistici ISBN 88-7125-027-3 VI. Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli Milano " 369 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Indici Piazza Verdi 10 - 00198 Roma Indice cronologico archivio Turati " 381 Elenco cronologico carteggio Turati-Kuliscioff " 419 Indice dei corrispondenti " 421 Finito di stampare nel mese di aprile 1992 Indice dei nomi " 429 Indice dei luoghi " 447 nell'Azienda Grafica Eredi dott. G. Bardi s.r.l. -Salita de' Crescenzi, 16 - 00186 Roma L'interesse dell'amministrazione degli Archivi di Stato per l'archivio di Filippo Turati, disperso in più sedi in Italia e all'estero, è ormai di vec­ chia data. Risale infatti al 1978 il disegno avviato da chi scrive - allora soprintendente all'Archivio centrale dello Stato - con la collaborazione della compianta collega Elvira Gencarelli, per il recupero in copia e la concentrazione presso l'Archivio centrale di tutte le carte Turati, ovunque conservate. Quell'operazione si dimostrò impossibile per una serie di difficoltà e per le resistenze di alcuni istituti depositari delle carte; e fu quindi aggiornata sine die. Ma rimaneva l'esigenza di fornire agli studiosi di Turati e del movimento socialista un efficace strumento di lavoro e di consultazione con la redazione di un inventario di tutto il materiale documentario esi­ stente. È quanto ha voluto approntare Antonio Dentoni Litta, oggi diri­ gente della divisione studi e pubblicazioni degli Archivi di Stato, avvian­ do, dal 1980, un'attenta schedatura della documentazione, a partire da quella depositata presso l'Istituto di studi sociali di Amsterdam. La schedatura - accompagnata da un breve regesto delle lettere (con esclusione del carteggio Turati-Kulisciojf già pubblicato) e da una serie di indici preziosi, cronologico, onomastico e toponomastico, oltre che per corrispondenti - ha interessato poi tutte le carte Turati, ovunque conser­ vate. E il risultato è ora la presentazione, in un unico strumento di lavoro, dell'archivio Turati nel suo complesso, un modello di ricomposizione di un archivio frazionato che rimane esemplare per metodologia e precisione. Il volume, che viene così ad arricchire le collane delle Pubblicazioni de­ gli Archivi di stato, ben si inserisce d'altra parte nell'attuale politica culturale dell'amministrazione archivistica, preoccupata di sottolinea- VIII Archivio Turati re, accanto al momento della conservazione, quello della valorizzazione · del patrimonio documentario, così da porsi, con gli strumenti di lavoro, con le ricerche, con i convegni di studi, come polo complementare dell'at­ tività scientifica degli altri istituti di ricerca del paese. In particolare, l'attenzione per gli archivi degli uomini politici e delle maggiori personalità dello Stato e della cultura, se è stata una costante del­ la politica archivistica (si ricordi il riferimento specifico nell'art. 13 del­ la legge 22.12.1939, n. 2006) ha avuto negli ultimi quindici anni un impulso molto accentuato, dopo l'acquisizione delle carte di Ugo La Mal/a all'Archivio centrale dello Stato, cui ha fatto seguito il deposito o il dono di altri archivi privati di personalità di significativo rilievo (da Nenni a Parri, da Albertini a ]emolo, da Cassandra ad Egidio Reale). Nella impossibilità di acquisire materialmente certuni complessi archi­ Pur mancando un'edizione completa e criticamente fondata dalle ope­ vistici, la creazione di organici strumenti di corredo consente d'altra par­ re e dei carteggi di Filippo Turati, ne esistono varie raccolte e ristampe te di mettere a disposizione di un numero sempre più ampio di utenti il parziali. Ad esse, di volta in volta, si sono accompagnati saggi e discorsi quadro generale della documentazione, operando così sulla carta quella commemorativi, ricostruzioni più o meno agiografiche o fortemente ca­ concentrazione documentaria che si presenta.spesso impossibile nella realtà. ratterizzate dall'urgenza della polemica politica. Più di recente sono com­ In tale quadro il complesso organico delle carte Turati acquista con que­ parse due più solide biografie, insieme ad altre su esponenti del socialismo sto inventario una leggibilità nuova che sarà di qualche utilità per tutti riformista - da Rigola a Bissolati, a Treves, a Modigliani, alla stessa Ku­ gli istituti che le conservano, in originale o in copia, in Italia e fuori: un liscioff -, l'una di Franco Livorsi per i tipi Rizzali di taglio più divulga­ contributo importante, in ogni caso, all'opera di valorizzazione di un tivo, l'altra di Renato Monteleone per i tipi UTET più rigorosa, ma volu­ complesso documentario d'interesse italiano ma anche certamente europeo. tamente fondata su una chiave di lettura più «privata» e perfino «intimi­ stica», con risultati qualche volta discutibili. RENATO GRISPO L'esistenza di un'ampia letteratura di e su Turati, pur discontinua e Direttore generale per i beni archivistici frammentaria, potrebbe far ritenere non peregrina l'opinione di chi non avvertisse l'urgenza di ulteriori interventi editoriali. E tuttavia non può non sottolinearsi come essa appaia oggi fortemente datata, e anzi merite­ vole per ciò stesso di una attenta riflessione sulle ragioni culturali e politi­ che della sua controversa fortuna. In una fase di profondo rinnovamento della storiografia politica specialmente contemporanea, accelerato dai re­ centi eventi internazionali, la caduta delle tradizionali pregiudiziali di tipo ideologico e l'apertura a problematiche più vaste e complesse in rela­ zione agli studi sulla rappresentanza politica, impongono oggi più rigoro­ si metodi di indagine, che possano intanto e in via preliminare avvalersi di strumenti più adeguati e contare sulla massima disponibilità delle fon­ ti, pubbliche e private. In questo ambito, dunque, uno stimolo puntuale e un utile contributo possono venire da lavori come questo di Antonio Dentoni Litta, tanto più che ad esso presto si aggiungerà la pubblicazione della bibliografia e dei carteggi turatiani a cura della Fondazione di studi storici «Filippo Turati» di Firenze. XI X Archivio Turati Prefazione L'inventario delle carte di Filippo Turati redatto da Dentoni Litta serrata e rigorosa, frutto degli studi letterari e causidici. Vi era infine, nel­ ha il grande merito di ricostruire l'insieme dell'archivio personale~ di-· la stessa cura per la documentazione, la consapevolezza del ruolo ricoper­ viso essenzialmente tra l'Internationaal Instituut voor Sociale Geschie­ to, secondo quel senso della storia che appare qualità peculiare delle grandi denis e la Biblioteca comunale di Forlì. Esso è corredato da un intelli­ leadership politiche. gente regesto, che risulta utilissima guida per lo studioso. Sono inven­ tariati ben 7277 documenti, di vario genere, a contrassegnare le vicen­ Maurizio Degl'Innocenti de di un lungo e denso percorso politico che, al di là delle alternefor­ direttore Fondazione di studi storici «Filippo Turati» tune, si collocò sempre in una posizione centrale nella vita politica ita­ liana. La corrispondenza con Anna Kuliscioff, ricca di 4616 lettere, ne costituisce la parte più consistente e più integra, probabilmente per la conservazione fattane da Andreina Costa nella casa di Desio. Com'è noto, essa è stata in larga parte pubblicata dall'editore Einaudi, per la curatela prima di Alessandro Schiavi e poi di Franco Pedone, ma senza quell'auspicabile rigore filologico al quale ora il lavoro di Dentoni-Lit­ ta potrà consentire di rimediare. Nel complesso, dal carteggio esce confermata tra Filippo e Anna l'esistenza di un rapporto umano e culturale intenso, profondo, ma an­ che complesso, tutt'altro che univoco. Ne risulta altresì consolidata l'immagine di Turati «maestro», come guida o almeno punto di riferi­ mento per intere generazioni che al socialismo si accostarono o ade­ rirono. Una più approfondita analisi di esso potrà consentire una opportuna riconsiderazione della fortuna del socialismo riformista, che fino all'avvento del fascismo rimase l'esperienza più valida e du­ ratura del movimento operaio italiano, anche nelle condizioni di minoranza patite all'interno del partito. Turati ne emerge come un leader del socialismo europeo, che pen­ sava e operava non in termini regionali, settari o corporativi, ma na­ zionali e internazionali. Opportunamente il curatore dà conto del rapporto particolare che legava Turati al suo archivio. Se si vuole ciò era il frutto di una certa pe-· danteria, ma forse, meglio, era soprattutto la conseguenza dell'attenzione tutta particolare con cui il direttore di «Critica sociale»,
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