Alle Origini Di Demokratie Und Klassenkampf Im Altertum. Il

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Alle Origini Di Demokratie Und Klassenkampf Im Altertum. Il ISSN: 2632-4091 History of Classical Scholarship 3 July 2020 Issue 2 (2020): 69–104 ALLE ORIGINI DI DEMOKRATIE UND KLASSENKAMPF IM ALTERTUM IL DIBATTITO TRA ARTHUR ROSENBERG, OTTO JENSSEN ED ETTORE CICCOTTI SULLA DEMOCRAZIA ATENIESE — VITTORIO SALDUTTI — ABSTRACT Negli anni che seguirono la presa del potere dei bolscevichi in Russia il mo- vimento socialista internazionale fu agitato da un duro scontro sulla natura della democrazia sovietica che influenzò la riflessione di Arthur Rosenberg. Nell’ottobre del 1919 lo studioso tedesco pubblicò un lavoro su una rivista dei socialdemocratici indipendenti, in cui la democrazia ateniese veniva para- gonata al moderno regime dei Consigli. L’articolo scatenò la reazione di Otto Jenssen, che aprì un dibattito, nel quale venne in un secondo momento coinvolto Ettore Ciccotti, sulla natura economica, sociale e politica dell’antico regime ateniese. La querelle ebbe un notevole impatto sulla successiva produzione di Ciccotti e sull’elaborazione di Demokratie und Klassenkampf im Altertum, il lavoro più importante di Rosenberg come antichista. In the years following the Bolsheviks’ seizure of power in Russia the inter- national Socialist movement was divided by a harsh debate on the nature of Soviet democracy, which had a major influence on Arthur Rosenberg’s thought. In October 1919, he published an article in the journal of the Independent Social Democratic Party in which he compared Athenian democracy with contem- porary workers’ councils. The piece prompted the reaction of Otto Jenssen, who opened a controversy on the economic, social and political character of the ancient Athenian polity that came to involve also Ettore Ciccotti. The exchange had a considerable impact on the later works of Ciccotti and on the writing of Demokratie und Klassenkampf im Altertum, Rosenberg’s most important con- tribution to classical scholarship. KEYWORDS Arthur Rosenberg, Ettore Ciccotti, Athenian democracy, Demokratie und Klassenkampf im Altertum, historical comparativism e opposte traiettorie scientifiche e politiche di Arthur Rosenberg (1889–1943) ed Ettore Ciccotti (1863–1939) si incrociarono nella L primavera del 1920, quando lo studioso italiano fu chiamato a dirimere una controversia sulla democrazia antica che aveva visto con- trapposti nei mesi precedenti Rosenberg e il meno noto Otto Jenssen. La https://doi.org/ [tbc] 70 Vittorio Saldutti disputa è stata successivamente dimenticata1, nonostante abbia avuto un notevole impatto sulla riflessione dei due principali protagonisti, con- sentendo allo studioso tedesco di precisare alcuni elementi del suo pensiero sulla democrazia antica che sarebbero stati alla base di Demo- kratie und Klassenkampf im Altertum (1921), uno dei suoi lavori più importanti; e a Ciccotti di mettere a fuoco alcuni problemi metodologici sollevati dall’impiego del metodo comparativo nell’indagine storica. 1. Il confronto tra Kautsky e Lenin su democrazia e dittatura del proletariato Dall’estate del 1918 il movimento socialdemocratico e comunista fu agitato da un duro confronto sui concetti di democrazia e dittatura. Karl Kautsky, principale teorico e dirigente di punta del Partito Socialdemo- cratico Indipendente di Germania (Unabhängige Sozialdemokratische Partei Deutschlands — USPD), sollecitato dall’amico menscevico Pavel Aksel’ród e deluso dalla scelta dei bolscevichi di sciogliere in maniera coatta l’Assemblea costituente appena eletta, diede vita a un’aspra pole- mica contro Lenin e il suo partito, ormai saldamente al potere in Russia2. In Die Diktatur des Proletariats, il primo di una lunga serie di pamphlet su questo tema3, Kautsky evidenzia che gli avvenimenti russi e l’instau- razione della repubblica sovietica avevano imposto al movimento sociali- sta internazionale una riflessione sulla democrazia, una forma di governo 1 I due articoli di Rosenberg sono assenti nelle bibliografie dei suoi scritti che completano i recenti lavori a lui dedicati di Lorenzo Riberi (Arthur Rosenberg. De- mocrazia e socialismo tra storia e politica, Milano 2001) e Mario Keßler (Arthur Rosenberg. Ein Historiker im Zeitalter der Katastrophen, 1889–1943, Köln 2003). Solo parzialmente diverso il destino dell’intervento di Ciccotti, la cui successiva pub- blicazione in italiano, con alcune lievi modifiche, nella Nuova Rivista Storica (n. 5, 1920, pp. 514–519), è menzionata nell’elenco dei suoi lavori presente nella biografia curata da Giuseppe Pascarella e Giuseppe Campanelli (Ettore Ciccotti. Sud e politica tra realismo e utopia, Potenza 2016), dove, tuttavia, non è ricordata la precedente edizione in tedesco. Il testo italiano fu poi incluso nella raccolta Confronti Storici (Milano–Genova–Roma–Napoli 1929, pp. 181–188). Tutti gli interventi sono ripro- posti nell’appendice del presente lavoro. 2 La genesi del dibattito e i suoi aspetti salienti sono ricostruiti da I. Getzler, Ottobre 1917: il dibattito marxista sulla rivoluzione in Russia, in Storia del marxismo, III. Il marxismo nell’età della Terza Internazionale 1. Dalla rivoluzione d’Ottobre alla crisi del ’29, Torino 1980, pp. 21–47. 3 Dopo questo saggio, pubblicato a Vienna, seguirono Demokratie oder Diktatur, Berlin 1918; Terrorismus und Kommunismus, Berlin 1920; e Von der Demokratie zur Staatssklaverei: Eine Auseinandersetzung mit Trotski, Berlin 1921. Alle origini di Demokratie und Klassenkampf im Altertum 71 antitetica alla dittatura del proletariato per come la intendevano i bol- scevichi (pp. 3–4). L’esistenza di un sistema parlamentare (in questo si risolve ai suoi occhi la democrazia) costituisce un prerequisito indispen- sabile per la costruzione del socialismo, che passa attraverso la conquista della maggioranza da parte dei partiti operai in libere elezioni (pp. 13– 19). Ogni altro tentativo di imporre un regime socialista attraverso organi differenti, come stava avvenendo con i Soviet in Russia, è destinato al fallimento (pp. 26–39). L’attacco scatenò la violenta reazione di Lenin che, in Die Diktatur des Proletariats und der Renegat K. Kautsky4, osservò come secondo una prospettiva marxista non possa esistere una vera democrazia senza l’uguaglianza di tutti i cittadini, irrealizzabile in una società divisa in classi (pp. 17–24). Disquisire su una astratta democrazia è del tutto inutile e occorre, dunque, indicare la natura di classe dei vari regimi che si intendono analizzare e verificare se siano governi della borghesia o del proletariato. Compito dei rivoluzionari è sostituire gli strumenti della dittatura della borghesia, parlamento e Assemblea costituente, con quelli propri della dittatura del proletariato, i consigli operai, organi in cui si rispecchiano ed esprimono gli stati d’animo e i mutamenti di idee dei lavoratori (pp. 31–38). Il regime sovietico era, in altre parole, un tipo superiore di democrazia, non la sua antitesi. L’ala sinistra dell’USPD, che si organizzava nella Lega di Spartaco, assunse inizialmente una posizione di compromesso. Rosa Luxemburg, per sfuggire alla contrapposizione democrazia-dittatura, affermò in un primo momento che i Soviet e l’Assemblea costituente dovessero convi- vere, non elidersi5. Un’idea che, però, abbandonò quando la Germania si trovò in un fermento rivoluzionario che ripropose la dicotomia in termini molto simili alla Russia del ’17. Dopo l’abbattimento del regime gugliel- mino nel novembre del ’18, il Partito Socialdemocratico di Germania (Sozialdemokratische Partei Deutschlands — SPD) attivò una poderosa campagna per l’elezione di un’Assemblea costituente che sostituisse il potere dei Consigli, nel frattempo sorti numerosi in tutto il paese6. Nei 4 Il testo venne pubblicato a Lipsia nel 1919, ma fu preceduto da una sintesi con il medesimo titolo apparsa sulla Pravda nr. 219 dell’11 ottobre 1918. 5 Queste considerazioni vennero sviluppate nel testo Die russische Revolution, scritto in prigione nel 1918 ma pubblicato da Paul Levi, in forma incompleta, solo alla fine del 1921 come ritorsione contro i bolscevichi che lo avevano da poco espulso dal Partito Comunista. Sulla storia e i contenuti dell’articolo vd. L. Basso (a cura di), Rosa Luxemburg, Scritti politici, Roma 1967, pp. 555–562. 6 Gli avvenimenti di quel convulso periodo sono ricostruiti in dettaglio da P. Broué, Rivoluzione in Germania 1917–1923, Torino 19772, pp. 128–247. 72 Vittorio Saldutti loro ultimi giorni di vita, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht ingag- giarono una dura battaglia contro la parola d’ordine dell’Assemblea nazionale, organo della falsa e formale democrazia borghese, a favore dei Consigli, strumenti della vera democrazia7. È alla luce di questo dibattito che occorre leggere i lavori sulla de- mocrazia antica di Arthur Rosenberg, che li elaborò e pubblicò per gli stessi giornali e lettori ai quali si erano rivolti i più autorevoli capi del movimento operaio internazionale nei mesi precedenti. 2. La formazione politica e intellettuale di Arthur Rosenberg Berlinese di nascita e di formazione, Rosenberg frequentò con particolare interesse i corsi di Eduard Meyer, che lo avviarono agli studi sullo stato e sulle forme organizzative che esso può assumere8. Mosse i suoi primi passi nella ricerca antichistica con il sostegno di Otto Hirschfeld, relatore della dissertazione di laurea Untersuchungen zur römischen Zentu- rienverfassung del 1911. Due anni dopo discusse la tesi di abilitazione su Der Staat der alten Italiker, in cui confermò il suo interesse per la storia costituzionale antica che gli valse, oltre alla libera docenza, la possibilità di redigere alcune voci per la Pauly-Wissowa9. In particolare nel lemma
Recommended publications
  • I Maestri Del Pensiero Riformista / 2
    FONDATA DA FILIPPO TURATI NEL 1891 DIREZIONE GIORNALISTI EDITORI scarl Ugo Finetti Sergio Scalpelli Via Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano Stefano Carluccio (direttore responsabile) Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria Tel. +39 02 6070789 / 02 683984 Email: [email protected] Fax +39 02 89692452 [email protected] Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano Anno CXX – N. 10 / 2011 Email: Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00 ■ CINQUE FASCICOLI SPECIALI CON GLI AUTORI E I TEMI DI 120 ANNI DELLA CRITICA SOCIALE I MAESTRI DEL PENSIERO RIFORMISTA / 2 SOMMARIO GENERALE DELL’OPERA PER L’AVANTI! ■ 120-115. DICIOTTO ANNI DOPO FILIPPO TURATI MARIO BORSA Rifare l’Italia Le case operaie in Inghilterra - 1902 L’eterna questione - 1891 25 DICEMBRE 1896 Il partito socialista - 1901 ANGELO OMODEO Il programma dell’Umanitaria - 1902 OSVALDO GNOCCHI VIANI Socialismo e Umanesimo - 1891 RERUM SCRIPTOR (SALVEMINI) Per il suffragio universale - 1905 Il 25 corrente, giorno di Natale, nel quale lontà poderosa degli amici che se l’assunsero. ACHILLE LORIA non escono di regola altri giornali, avremo La direzione del Bissolati; la competenza e Uno scritto postumo di Carlo Marx - 1891 GIOVANNI MONTEMARTINI dunque il primo numero del nostro quotidia- lo zelo amministrati vo di Morgari e Mongini; Gli uffici di collocamento (parte 1) - 1906 no socialista - il quale sarà accolto certamen- la cooperazione affettuosa dei collaboratori e FEDERICO ENGELS te, all’arrivo, con manifestazione di giubilo, dei compagni di Roma, tutto autorizza a spe- A proposito della lotta di classe - 1892 MEUCCIO RUINI dalla folla dei compagni delle principali città, rare, tutto conferma che fu buon consiglio La forza idrica e la sua socializzazione - 1907 e porterà anche nei remoti villaggi una testi- l’osare.
    [Show full text]
  • Appendix: Einaudi, President of the Italian Republic (1948–1955) Message After the Oath*
    Appendix: Einaudi, President of the Italian Republic (1948–1955) Message after the Oath* At the general assembly of the House of Deputies and the Senate of the Republic, on Wednesday, 12 March 1946, the President of the Republic read the following message: Gentlemen: Right Honourable Senators and Deputies! The oath I have just sworn, whereby I undertake to devote myself, during the years awarded to my office by the Constitution, to the exclusive service of our common homeland, has a meaning that goes beyond the bare words of its solemn form. Before me I have the shining example of the illustrious man who was the first to hold, with great wisdom, full devotion and scrupulous impartiality, the supreme office of head of the nascent Italian Republic. To Enrico De Nicola goes the grateful appreciation of the whole of the people of Italy, the devoted memory of all those who had the good fortune to witness and admire the construction day by day of the edifice of rules and traditions without which no constitution is destined to endure. He who succeeds him made repeated use, prior to 2 June 1946, of his right, springing from the tradition that moulded his sentiment, rooted in ancient local patterns, to an opinion on the choice of the best regime to confer on Italy. But, in accordance with the promise he had made to himself and his electors, he then gave the new republican regime something more than a mere endorsement. The transition that took place on 2 June from the previ- ous to the present institutional form of the state was a source of wonder and marvel, not only by virtue of the peaceful and law-abiding manner in which it came about, but also because it offered the world a demonstration that our country had grown to maturity and was now ready for democracy: and if democracy means anything at all, it is debate, it is struggle, even ardent or * Message read on 12 March 1948 and republished in the Scrittoio del Presidente (1948–1955), Giulio Einaudi (ed.), 1956.
    [Show full text]
  • 4. ETTORE CICCOTTI 4.1. Tra I Miti Dell'adolescenza
    4. ETTORE CICCOTTI “La figura così poliedrica così multifor- me e così complessa di Ettore Ciccotti, storico, giurista, pubblicista, docente, parlamentare non può essere agevolmen- te riassunta e fermata in queste rapide e brevi note”40. Sergio DE PILATO 4.1. Tra i miti dell’adolescenza Ciccotti40Ettore, Antonio, Achille, Alberto41 nacque a Potenza il 23 marzo 1863, alle ore tredici, nella casa paterna posta a Largo Collegio Parrocchiale San Gerardo. Alcune biografie indicano quale nascita il giorno 24, ma l’esame degli atti custoditi presso gli uffici dello stato ci- vile del comune di Potenza, evidenzia che quest’ultima data si riferisce a quando il padre Pasquale diete notizia agli ufficiali del comune, ovvero il giorno in cui fu compilato l’atto n. 124, su cui fu scritto che: “L’anno milleottocentosessantatre il Ventiquattro di Marzo alle ore quindici avan- ti a noi Leonardo Antonio Montesano assessore anziano ed ufficiale dello Stato Civile di Potenza Provincia di Basilicata, è comparso Don Pasquale cavaliere Ciccotti figlio del fu Don Teodoro di anni quarantacinque professione avvocato domiciliato in Potenza, quale ci ha presentato un Bambino secondo che abbiamo oculatamente riconosciuto, ed à dichiarato lo stesso è nato da sua moglie Anna 40 S. DE PILATO , Fondi, cose e figure di Basilicata, Roma, Maglione, 1923, p.63. 41 Comune di Potenza, Ufficio Stato Civile, Estratto di nascita del 23 ottobre 2008. 39 Lauretta Addone di anni trentacinque (…) nel giorno Ventitre del suddetto mese alle ore tredici nella casa di essi signori coniugi Largo Collegio Parrocchia San Gerardo”42. Il Nostro apparteneva a una colta e doviziosa famiglia “agraria”, che sin dal 1799 fu presente nei gangli del potere provinciale, il cui nonno pater- no, Teodoro, fu commissario repubblicano di Rionero, mentre il padre Pasquale, fu avvocato iscritto nei Ruoli dei Contribuenti per un impo- nibile di 431,42 ducati.
    [Show full text]
  • The Future Italian Fascist Representations of the Roman Past
    fascism 3 (2014) 1-19 brill.com/fasc Back to the Future Italian Fascist Representations of the Roman Past Jan Nelis Université libre de Bruxelles-CIERL, Brussels, Belgium [email protected] Abstract Among the many ‘founding myths’ of Italian Fascism such as those regarding its relationship to the First World War, one element stood out as key to both its quest for absolute dominion over the Italian peninsula and its historically based self-concept and representation: the idea of present-day Italy as incarnating the spirit and virtu- ousness of Roman (late Republican and early Imperial) antiquity, creating the image of a Terza Roma, of a ‘third’, Fascist Rome. This concept was omnipresent throughout the entire period within which Mussolini dominated Italian politics. This very spe- cific use of the historical past is discussed in this article, tracing its presence in vari- ous parts of the cultural and intellectual field, identifying the manifold ways in which history can meet contemporary, and ‘futural’, prerequisites. In so doing, it is inspired by recent scholarship underlining the futural, temporal thrust of Fascism and romanità, rather than its traditionally reactionary, backward-looking dynamic. As seems, at least to a certain extent, to have been the case in Nazi Germany, for the Fascists, antiquity indeed was no faraway, dusty past, but a lively source of inspira- tion and energy revealing the regime’s modernist, revolutionary ambition to build a ‘Third Rome’ which, literally and figuratively, made visible the earlier layers of Roman heritage. Keywords Fascism – romanità – antiquity – modernism – reception – culturalism – Third Rome – Pietro De Francisci * This paper is dedicated to the memory of Jane Dunnett (1960–2013).
    [Show full text]
  • Economics, Politics and Philosophy
    ECONOMICS, POLITICS AND PHILOSOPHY Peter Harrington london We are exhibiting at these fairs 4–7 October 2018 frieze masters Regent’s Park, London frieze.com/fairs/frieze-masters 14–15 October seattle Seattle Antiquarian Book Fair Seattle Center Exhibition Hall Seattle, WA www.seattlebookfair.com 3–4 November chelsea Chelsea Old Town Hall Kings Road, London www.chelseabookfair.com 16–18 November boston Boston International Antiquarian Book Fair Hynes Convention Center Boston, MA bostonbookfair.com 30 November–2 December hong kong China in Print Hong Kong Maritime Museum www.chinainprint.com VAT no. gb 701 5578 50 Peter Harrington Limited. Registered office: WSM Services Limited, Connect House, 133–137 Alexandra Road, Wimbledon, London SW19 7JY. Registered in England and Wales No: 3609982 Coin illustrations from Ordonnance et instrvction, item 59. Design: Nigel Bents; Photography: Ruth Segarra. Peter Harrington london catalogue 146 ECONOMICS, POLITICS AND PHILOSOPHY All items from this catalogue are on display at Dover Street Dover St opening hours: 10am–7pm Monday–Friday; 10am–6pm Saturday mayfair chelsea Peter Harrington Peter Harrington 43 dover street 100 FulHam road london w1s 4FF london sw3 6Hs uk 020 3763 3220 uk 020 7591 0220 eu 00 44 20 3763 3220 eu 00 44 20 7591 0220 usa 011 44 20 3763 3220 www.peterharrington.co.uk usa 011 44 20 7591 0220 well-known to many of the key figures of the German Romantic movement, who often met each other at her Berlin salon: regulars included Friedrich Gentz, Motte Fouqué, Schlegel, Schelling, and Steffens. She was introduced to Goethe in 1795.
    [Show full text]
  • The Future Italian Fascist Representations of the Roman Past
    fascism 3 (2014) 1-19 brill.com/fasc Back to the Future Italian Fascist Representations of the Roman Past Jan Nelis Université libre de Bruxelles-CIERL, Brussels, Belgium [email protected] Abstract Among the many ‘founding myths’ of Italian Fascism such as those regarding its relationship to the First World War, one element stood out as key to both its quest for absolute dominion over the Italian peninsula and its historically based self-concept and representation: the idea of present-day Italy as incarnating the spirit and virtu- ousness of Roman (late Republican and early Imperial) antiquity, creating the image of a Terza Roma, of a ‘third’, Fascist Rome. This concept was omnipresent throughout the entire period within which Mussolini dominated Italian politics. This very spe- cific use of the historical past is discussed in this article, tracing its presence in vari- ous parts of the cultural and intellectual field, identifying the manifold ways in which history can meet contemporary, and ‘futural’, prerequisites. In so doing, it is inspired by recent scholarship underlining the futural, temporal thrust of Fascism and romanità, rather than its traditionally reactionary, backward-looking dynamic. As seems, at least to a certain extent, to have been the case in Nazi Germany, for the Fascists, antiquity indeed was no faraway, dusty past, but a lively source of inspira- tion and energy revealing the regime’s modernist, revolutionary ambition to build a ‘Third Rome’ which, literally and figuratively, made visible the earlier layers of Roman heritage. Keywords Fascism – romanità – antiquity – modernism – reception – culturalism – Third Rome – Pietro De Francisci * This paper is dedicated to the memory of Jane Dunnett (1960–2013).
    [Show full text]
  • Michael Lowy Georg Lukacs: from Romanticism to Bolshevism
    Michael Lowy Georg Lukacs: From Romanticism to Bolshevism Michael Lowy NLB Georg Lukacs - From Romanticism to Bolshevism Translated by Patrick Camiller Pour une sociologie des intellectuels rivolutionnaires - L' evolution politique de Lukdcs 1908-1929 was first published by Presses Universitaires de France, Paris, 1976 0 Presses Universitaires de France This edition first published 1979 CJNLB, I979 NLB, 7 Carlisle Street, London W 1 The translation of Chapter V, 'Luk:ics and Stalinism', was made by Ann Clafferty and was first published, in slightly different form, in New Left Review, 9 I (May-June I975). Filmset in 'Monophoto' Ehrhardt by Servis Filmsetting Ltd, Manchester Printed in Great Britain by Lowe & Brydone Printers, Thetford, Norfolk Bound by Kemp Hall Bindery, Oxford ISBN 8609 I 003 2 for !LANA co-author of this work Contents Acknowledgements 7 Introduction 9 I Towards a Sociology of the Anti-Capitalist Intelligentsia 15 r Intellectuals as a Social Category r 5 2 The Anti-Capitalist Radicalization of Intellectuals r6 3 The Anti-Capitalism of Intellectuals in Germany 22 4 The Revolutionary Intelligentsia in Hungary 67 II How an Intellectual Becomes a Revolutionary: Lukacs 1909-19 9' I Lukics's Anti-Capitalism and Tragic View of the World 9' 2 The Passage to Communism 128 III Lukacs's Leftist Period (1919-:n) '45 I Ethical Ultra-Leftism: 1919 148 2 Political Leftism: 1920 ' 54 3 Left Bolshevism: 1921 r6o 4 The Problematic of the Reign of Freedom r6s IV 'History and Class Consciousness': 1923 r68 v Lukacs and Stalinism '93 Index 215 Acknowledgements I would like first of all to express my profound gratitude to Professor Louis-Vincent Thomas ofl'Universit€:Rene-Descartes, supervisor of my doctoral thesis, whose contribution to the direction of my research was of inestimable value.
    [Show full text]
  • The United States in the Eyes of Italian American Radicals
    The “Land of the Free”? The United States in the Eyes of Italian American Radicals stefano luconi This short essay examines how Italian American radicals perceived American in- stitutions and political environment between the late nineteenth century and the mid nineteen-twenties. It argues that, after an early fascination with the United States, whose liberties seemed to offer a fitting context for the establish- ment of a socialist society, disillusionment eventually set in and even made some of the subversives receptive to nationalistic feelings. To many Italians, America had been a promised land since William Penn’s suc- cessors promoted Pennsylvania as the epitome of religious tolerance and self-gov- ernment to attract settlers from the Venetian Republic in the eighteenth century (Del Negro). The image of the United States as a free nation gained momentum following independence from Great Britain and, more especially, after the eman- cipation of the slaves in the wake of the Civil War because it had been precisely the legality of human bondage that had previously stood out as detrimental to the ide- ological appeal of the country (Gemme 31-32). As Gianfausto Rosoli has remarked, a long tradition rooted in the enlightenment and the Risorgimento in Italy made America seem “an absolute model of liberty” in the eyes of the Italians (223). The identification of the United States with freedom was so entrenched that it also lured a few Italian anarchists and socialists into making their way across the Atlantic and pursuing an American dream of their own at the turn of the twentieth century.
    [Show full text]
  • The Future Italian Fascist Representations of the Roman Past
    fascism 3 (2014) 1-19 brill.com/fasc Back to the Future Italian Fascist Representations of the Roman Past Jan Nelis Université libre de Bruxelles-CIERL, Brussels, Belgium [email protected] Abstract Among the many ‘founding myths’ of Italian Fascism such as those regarding its relationship to the First World War, one element stood out as key to both its quest for absolute dominion over the Italian peninsula and its historically based self-concept and representation: the idea of present-day Italy as incarnating the spirit and virtu- ousness of Roman (late Republican and early Imperial) antiquity, creating the image of a Terza Roma, of a ‘third’, Fascist Rome. This concept was omnipresent throughout the entire period within which Mussolini dominated Italian politics. This very spe- cific use of the historical past is discussed in this article, tracing its presence in vari- ous parts of the cultural and intellectual field, identifying the manifold ways in which history can meet contemporary, and ‘futural’, prerequisites. In so doing, it is inspired by recent scholarship underlining the futural, temporal thrust of Fascism and romanità, rather than its traditionally reactionary, backward-looking dynamic. As seems, at least to a certain extent, to have been the case in Nazi Germany, for the Fascists, antiquity indeed was no faraway, dusty past, but a lively source of inspira- tion and energy revealing the regime’s modernist, revolutionary ambition to build a ‘Third Rome’ which, literally and figuratively, made visible the earlier layers of Roman heritage. Keywords Fascism – romanità – antiquity – modernism – reception – culturalism – Third Rome – Pietro De Francisci * This paper is dedicated to the memory of Jane Dunnett (1960–2013).
    [Show full text]
  • Ideology and Reception of Textbooks Under Italian Fascism
    CHILDREN’S UTOPIA / FASCIST UTOPIA: IDEOLOGY AND RECEPTION OF TEXTBOOKS UNDER ITALIAN FASCISM A Dissertation Presented to the Faculty of the Graduate School of Cornell University in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy by Sylvia Tamara Hakopian August 2017 Copyright © 2017 Sylvia Tamara Hakopian All Rights Reserved CHILDREN’S UTOPIA / FASCIST UTOPIA: IDEOLOGY AND RECEPTION OF TEXTBOOKS UNDER ITALIAN FASCISM Sylvia Tamara Hakopian, Ph.D. Cornell University 2017 ABSTRACT Capitalizing on children’s “extraordinary ability to learn,” Italian Fascist dictator Benito Mussolini decreed an order to issue five elementary school textbooks, known as the Libro unico dello Stato in 1926. Reaching across Italy’s geographic and multicultural barriers, the purpose of this state-issued textbook was to standardize Italian schooling and create a unified body of Fascist subjects. Yet, Fascist Italy’s new curricula proved anything but uniform, as the regime issued two distinct rural and urban editions of the Libro unico between 1929 and 1944 following Mussolini’s decree. Exploring tensions within the regime’s ideas on nationalism in a study that combines literary, theoretical, and historical analyses, my dissertation, Children’s Utopia / Fascist Utopia: Ideology and Reception of Textbooks under Italian Fascism, argues that the Libro unico served purposefully to stratify and not unify Italy’s student body at the primary school. Approaching my study of the regime’s education reforms, pedagogic manuals, and scholastic reading material through an Althusserian framework, my work diverges from the issues which current scholarship has tended to focus on (i.e. militarism, Aryanism, questione meridionale) and in this way offers a new perspective on Fascist cultural history.
    [Show full text]
  • Catholicism and the Italian Fascist Myth of Romanità: Between Consciousness and Consent
    HAOL, Núm. 17 (Otoño, 2008), 139-146 ISSN 1696-2060 CATHOLICISM AND THE ITALIAN FASCIST MYTH OF ROMANITÀ: BETWEEN CONSCIOUSNESS AND CONSENT Jan Nelis Universiteit Gent, Belgium. E-mail: [email protected] Recibido: 2 Julio 2008 / Revisado: 31 Julio 2008 / Aceptado: 4 Septiembre 2008 / Publicación Online: 15 Octubre 2008 Abstract: Drawing on current scholarly informed about fascism’s origins and nature. research on “political religions,” as well as on Apart from the myth of the nation, the myth of the “politicisation” of religion, this article the Great War (which was seen as a purifying presents a study of the Jesuitical periodical La experience), and the myth of the uomo and Stato Civiltà Cattolica, of which it analyses the years nuovo, one idea in particular stood out as central 1922-1943. The specific focus is on the Catholic to the creation of the new, Italian fascist discourse on Roman antiquity: as the fascist identity: a spiritual heritage from Roman regime made ample use of a supposed antiquity, better known as romanità “spiritual” heritage from antiquity –an idea (“Romanness”). which was summarised in the notion of romanità (“Romanness”)-, the Catholic press When one observes Mussolini’s discourse on reacted by defining its position in this debate, antiquity5, it seems so that already quite early especially with regard to the relationship on, he realised the effectiveness of an between pagan and Christian, fascist and identification with the greatness of Roman Catholic Rome. This study joins the already antiquity. Even if initially opposed to all that extensive body of research concerning the invoked the city of Rome, its inhabitants and its fascist myth of romanità.
    [Show full text]
  • LA DIFFUSIONE DEL MARXISMO in ITALIA DAL 1848 AL 1926 Il Saggio
    LA DIFFUSIONE DEL MARXISMO IN ITALIA DAL 1848 AL 1926 Il saggio che qui si presenta al lettore ungherese è un estratto del nostro lavoro, Diffusione, popolarizzazione e volgarizzazione del marxismo in Italia. Scritti di Marx ed Engels pubblicati in italiano dal 1848 al 1926, edito dalle “edizioni Pantarei” di Milano nel 2004 a cura dell’ “Istituto di Studi sul Capitalismo” di Genova. Con questo studio si intendeva colmare un vuoto in questo genere di ricerche che risaliva in Italia ai primi anni ’60 del 900. Il lavoro, basato sull’esame di pressoché tutti i libri, opuscoli e articoli di Marx-Engels editi in italiano – riproposti poi anche in forma di catalogo nel libro –, si era posto come limite temporale il 1926 che, anno del consolidamento della dittatura fascista in Italia, dell’avvento e delle prime affermazioni della controrivoluzione staliniana in Russia, ben si prestava come spartiacque storico. Gli anni delle rivoluzioni borghesi e dell’unificazione nazionale Gli anni che vanno dal 1848 al 1871 racchiudono un’intera fase storica. Quella delle rivoluzioni e delle guerre nazionali borghesi. Il proletariato, che con il Manifesto del 1848 compie politicamente il suo passaggio dall’utopia alla scienza, chiude quella fase tentando il primo dei suoi “assalti al cielo” con la “Comune” parigina del 1871. E’ anche il periodo storico nel quale si compie l’unificazione italiana. E’ un processo lungo e travagliato che esordisce nel 1848, e si chiude dopo 22 anni con la presa di Roma del 1870. Scandito sui tempi delle altre capitali europee e condizionato dai suoi molti ritardi, consumò un’intera generazione nel tentativo di coronarsi.
    [Show full text]