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Comune di ______

INDICE

PREMESSA ...... 3 1. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... 4 2. ITER PROCEDURALE DELLA VALUTAZIONE ...... 6 2.1. Il processo di Valutazione del Piano Regolatore Comunale ...... 7 3. LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE ...... 10 4. IL CONTESTO TERRITORIALE ...... 12 4.1. Generalità ...... 12 4.2. La popolazione ...... 13 4.3. Le attività ...... 16 4.3.1. Settore primario ...... 16 4.3.2. Settore secondario e terziario...... 17 4.4. L’ambiente ...... 18 4.4.1. Suolo ...... 18 4.4.2. Aree naturali ...... 26 4.4.3. Fauna ...... 31 4.4.4. Paesaggio ...... 33 4.4.5. Qualità dell’aria ...... 39 4.4.6. Reti tecnologiche ...... 47 4.4.7. Rifiuti ...... 51 4.4.8. Inquinamento elettromagnetico ...... 54 4.4.9. Inquinamento da radon ...... 55 4.4.10. Mobilità ...... 57 4.4.11. Rumore...... 60 5. LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO: ANALISI PRELIMINARE DELLE POTENZIALITÀ E DELLE CRITICITÀ ...... 62 6. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA...... 66 6.1. Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella ...... 69 6.1.1. Inquadramento geografico ...... 69 6.1.2. Inquadramento naturalistico e specificità del sito ...... 70 7. ORIENTAMENTO DEL PIANO ...... 74

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7.1. Analisi preliminare dell’orientamento del Piano ...... 78 8. PROPOSTA PRELIMINARE DEI PRINCIPALI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ ...... 80 8.1. Settimo programma comunitario d’azione in materia ambientale 2014-2020 ...... 80 8.2. Strategia tematica per la protezione del suolo ...... 81 8.3. EEA report -10/2006- Urban sprawl in Europe ...... 81 8.4. Direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sull'efficienza energetica...... 81 8.5. Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile, 2002 ...... 82 8.6. Set di obiettivi di sostenibilità ...... 83 9. IL RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI ...... 85 10. FONTI DATI ...... 86 10.1. Irdat - Daet ...... 86 10.2. I rapporti sullo stato dell’ambiente dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ...... 86 11. PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE ...... 88 11.1. Metodologia per la stesura del Rapporto ambientale ...... 89 12. LA PARTECIPAZIONE NELLA FORMAZIONE DEL PIANO ...... 91

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PREMESSA Il Comune di Rivignano Teor è stato istituito il 1° gennaio 2014, con Legge regionale n° 1 del 7/02/2013, e nasce dalla fusione dei comuni di Rivignano e Teor. Con la nascita del nuovo Ente è iniziata una fase molto importante per l’integrazione tra le due precedenti entità che sta impegnando la nuova Amministrazione in una complessa e impegnativa operazione di revisione delle proprie regolamentazioni amministrative, tra le quali appunto la sostituzione dei due precedenti strumenti di pianificazione con un unico piano regolatore che dovrà sia governare in modo univoco le trasformazioni edilizie ed infrastrutturali, che salvaguardare secondo un univoco principio le emergenze di qualità dell’intero nuovo territorio comunale. Il nuovo strumento urbanistico, perseguendo l’operazione di integrazione territoriale, dovrà cercare di omogeneizzare definizioni, valutazioni, regole, dimensionamenti e quant’altro era presente nei precedenti piani senza sottovalutare le possibili oggettive diverse situazioni che possono esserci tra le componenti antropiche e naturali presenti nei due precedenti territori, conseguenti al fatto da che da diversi decenni sono state regolamentate da due diversi strumenti di pianificazione. Il Piano regolatore comunale è uno strumento di gestione programmatica del territorio sia naturale che antropizzato. Nella redazione del piano devono pertanto essere prese in esame la generalità degli aspetti, di qualsiasi natura essi siano: sociali, economici, ambientali, insediativi, della salute ecc. e, partendo da un quadro di riferimento certo, rappresentato da una attenta analisi dello stato di fatto, dettare e governare le possibili future trasformazione definendo dei principi e delle regole per intervenire secondo una precisa visione politica che gli amministratori chiamati al governo hanno del territorio stesso. I piani regolatori vigenti risultano datati e del tutto inadeguati ad affrontare le complesse problematiche che oggi interessano in modo sempre più incalzante questo territorio non tanto per dare risposte a richieste di interventi per nuove ed ulteriori trasformazioni (comunque ancora presenti) quanto piuttosto per governare un processo di decrescita economica in modo equilibrato e sostenibile. Un aspetto non certamente secondario è il fatto che ad oggi sul territorio comunale sono in vigore due distinti piani regolatori che non è possibile modificare, attraverso l’istituto della variante, in quanto la legislazione vigente in materia urbanistica non contempla il caso in cui su un territorio comunale siano operativi due piani regolatori. Questo, di fatto, comporta il congelamento della gestione del territorio senza la possibilità di adeguamenti, anche parziali, degli strumenti urbanistici alle reali esigenze della collettività Da queste premesse, l’Amministrazione comunale del neo costituito comune di Rivignano Teor è oggi chiamata ad uniformare gli strumenti urbanistici dei due ex comuni in un unico piano regolatore generale che ricomprenda l’intero territorio comunale, pertanto si rende necessario, ai sensi delle disposizioni legislative in materia di ambiente, procedere l’attivazione di un processo di Valutazione Ambientale Strategica così come disciplinato alla parte II D,lgs 152/2006 e smi L’attivazione della Valutazione ambientale strategica dora in poi VAS, è da intendersi come quel processo contenuto, che si sonda lungo l’interno ciclo di vita del piano allo scopo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’elaborazione e approvazione di piani e programmi.

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1. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA L’adozione da parte del Parlamento e del Consiglio dell’UE della direttiva “Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” (n.2001/42/CE del 27/06/01, meglio nota come “direttiva sulla VAS” individua nella valutazione ambientale un “... fondamentale strumento per l’integrazione della dimensione ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di piani, in quanto garantisce che gli effetti dell’attuazione dei piani siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro adozione”. Tale valutazione non si riferisce alle opere, come nella nota Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), ma a piani e programmi, assumendo per queste caratteristiche più generali la denominazione “strategica”. La VAS riguarda i processi di formazione dei piani più che i piani in senso stretto. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) rappresenta un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali di piani e programmi destinati a fornire il quadro di riferimento di attività di progettazione. Essa nasce dall’esigenza, sempre più radicata sia a livello comunitario sia nei singoli Stati membri, che nella promozione di politiche, piani e programmi, insieme agli aspetti sociali ed economici, vengano considerati anche gli impatti ambientali. Si è infatti compreso che l’analisi delle ripercussioni ambientali applicata al singolo progetto (propria della Valutazione d’Impatto Ambientale) e non, a monte, all’intero programma, non permette di tenere conto preventivamente di tutte le alternative possibili.

La direttiva 42/2001

L’articolo 1 della Direttiva 2001/42/CE in materia di VAS definisce quale obiettivo del documento quello di "garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile". Più precisamente, la valutazione ambientale prevede l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale, la valutazione dei risultati delle consultazioni e la messa a disposizione, del pubblico e delle autorità interessate, delle informazioni sulle decisioni prese. In base alla stessa Direttiva, la VAS ha come oggetto i piani e i programmi, preparati e/o adottati da un’autorità competente, che possono avere effetti significativi sull'ambiente. Si applica ai settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli.

Il livello nazionale

A livello nazionale la Direttiva europea è stata recepita con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” successivamente modificato e sostituito integralmente alla parte seconda dal D.lgs 16 gennaio 2008, n. 4, entrato in vigore il 13 febbraio 2008. Quest’ultimo provvedimento legislativo ha adeguato i contenuti inerenti la procedura di VAS ai canoni della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE, facendo uscire di fatto l’Italia da alcune procedure di infrazione a cui era incorsa successivamente all’entrata in vigore della parte II del Dlgs 152/06 e smi. Nel corso del tempo sono state operate diverse correzioni/specifiche al testo originario, un tanto per renderlo più aderente ai contenuti ed ai principi della direttiva 42/2001 CE.

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In questa fase, la procedura risulta delineata agli artt. 13-18 del medesimo decreto, mancando di fatto, allo stato attuale una regolamentazione a livello regionale.

Il livello regionale

La Regione autonoma , aveva legiferato in materia con propria legge 11/2005, successivamente abrogata negli artt. 4-11, con un esplicito rimando alle disposizioni di carattere nazionale. (cfr. LR Legge regionale 30 luglio 2009, n. 13) L’unica disposizione legislativa vigente in materia di VAS, aggiornata ai contenuti della Legge regionale 30 luglio 2009, n. 13, è l’art. 4 della Legge regionale 5 dicembre 2008 n.16, “Norme urgenti in materia di ambiente, territorio, edilizia, urbanistica, attività venatoria, ricostruzione, adeguamento antisismico, trasporti, demanio marittimo e turismo. Tal articolo, per quanto utile ai fini dell’attivazione di una Valutazione ambientale strategica, e pertanto nei contenuti del percorso che l’amministrazione comunale dovrà avviare, fornisce all’art. 4 co 1 le definizioni per individuare gli attori della valutazione, ovvero:

Art. 4 (Valutazione ambientale strategica degli strumenti di pianificazione comunale)

1. Per le finalità di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), limitatamente alla pianificazione urbanistica comunale, si intende per: a) proponente: l'ufficio comunale o il soggetto privato che elabora il piano urbanistico; b) autorità procedente: la pubblica amministrazione che elabora il piano o il programma soggetto alle disposizioni della presente legge, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano o il programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano o il programma; c) autorità competente: la Giunta comunale; d) (ABROGATA); 2. Ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 152/2006, sono considerate piccole aree a livello locale: a) le aree oggetto di varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici comunali di cui all'articolo 63, comma 5, della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma dell'urbanistica e disciplina dell’attività edilizia e del paesaggio); b) le aree interessate dai piani particolareggiati comunali ancorché' comportino variante agli strumenti urbanistici nei limiti di cui alla lettera a). 3. Per i piani urbanistici di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 152/2006, che determinano l'uso di piccole aree a livello locale così come definite al comma 2 e per tutti i piani e varianti agli strumenti urbanistici comunali di cui all'articolo 6, comma 3 bis, del decreto legislativo 152/2006, l'autorità competente valuta, sulla base della relazione allegata al piano e redatta dal proponente con i contenuti di cui all'allegato I della parte II del decreto legislativo 152/2006, se le previsioni derivanti dall'approvazione del piano possono avere effetti significativi sull'ambiente.

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3 bis. Qualora, ricorrendone i presupposti, uno strumento urbanistico comunale possa essere variato con accordo di programma, ai sensi dell'articolo 24 della legge regionale 5/2007 e successive modifiche, con le procedure di cui all'articolo 19 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso), e successive modifiche, la valutazione ambientale strategica o la verifica di assoggettabilità di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche, viene fatta sugli elaborati previsti per lo strumento urbanistico che si intende variare, relativamente all'ambito oggetto dell'accordo di programma e al suo congruo intorno. Note: 1 Aggiunto il comma 3 bis da art. 35, comma 1 lettera b ), L. R. 13/2009 2 Sostituita la lettera b ), comma 1 da art. 35, comma 1 lettera a ), L. R. 13/2009 3 Abrogata la lettera d ), comma 1 da art. 3, comma 25, L. R. 24/2009

Estratto - Legge regionale 5 dicembre 2008 n.16, art. 4

2. ITER PROCEDURALE DELLA VALUTAZIONE La piena integrazione della dimensione ambientale nella pianificazione e programmazione implica un evidente cambiamento rispetto alla concezione di modello di pianificazione adottato prima dell’entrata in vigore della Direttiva VAS e delle leggi di recepimento di quest’ultima. Tale cambiamento consiste soprattutto nel fatto che la integrazione della dimensione ambientale nel Piano e la valutazione del suo livello di efficacia devono essere effettive a partire dalla fase di impostazione dello strumento fino alla sua attuazione e revisione. Ciò comporta che l’integrazione debba essere effettiva e continua e che si sviluppi durante tutte le quattro fasi principali del ciclo di vita di un Piano: ° Orientamento e impostazione; ° Elaborazione e redazione; ° Consultazione, adozione ed approvazione; ° Attuazione, gestione e monitoraggio Al fine di esplicitare la piena integrazione che si deve instaurare fra il Piano ed il processo di VAS, si prende a riferimento lo schema VAS proposto nell’ambito del Progetto Enplan, dal quale è possibile comprendere come l’elaborazione dei contenuti di ciascuna fase è sistematicamente integrata con la Valutazione ambientale.

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Figura 2.1: Schema del processo di Piano e processo di valutazione

Fonte: Linee Guida per la Valutazione Ambientale di piani e programmi - ENPLAN

Il filo conduttore che lega il processo di formazione del Piano al processo di Valutazione è costituito dalla partecipazione del pubblico e dei soggetti con competenze ambientali, intesi quale componente irrinunciabile per la condivisione dei risultati di ciascuna singola fase.

2.1. Il processo di Valutazione del Piano Regolatore Comunale Il paragrafo precedente ha inteso anticipare l’importanza della complementarietà fra il processo di redazione del Piano e quello di valutazione. A regolamentare la Valutazione Ambientale strategica del nuovo Piano regolatore del Comune di Rivignano Teor, saranno le disposizioni contenute alla parte II del D.lgs 152/2006 e smi ed in particolare gli articoli 11- 18 del medesimo decreto.

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Al fine di calare i contenuti dell’articolato normativo appena richiamato e rendere aderente l’iter metodologico procedurale da cui prenderà forma la presente valutazione, si elencano di seguito le fasi (individuate in 5 momenti del percorso) che dovranno guidare la formazione l’orientamento ed i monitoraggio del Nuovo Piano. Tale schema risulta molto utile a chiarire a tutti coloro i quali interverranno nel processo, in primis l’autorità competente e l’autorità procedente, di comprendere il percorso da intraprendere e gli adempimenti richiesti.

FASE 1

- redazione del rapporto preliminare, presa d’atto del documento da parte dell’autorità procedente e dell’autorità competente e trasmissione ai soggetti con competenze ambientali; - svolgimento delle consultazioni sul rapporto preliminare da parte del soggetto proponente con i soggetti competenti in materia ambientale, ai sensi dell’articolo 13, comma 1 del decreto legislativo 152/2006.

FASE 2

- predisposizione del rapporto ambientale secondo i contenuti dell’allegato VI alla parte II del decreto legislativo 152/2006, corredato dal documento sintesi non tecnica .

FASE 3

- adozione , da parte dell’Autorità procedente, del Piano, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica. - pubblicazione dell’avviso contenente le informazioni di cui all’articolo 14, comma 1 del decreto legislativo 152/2006. - messa a disposizione e deposito del PRGC e del Rapporto ambientale presso gli uffici Comunali, sul sito istituzionale del Comune e nelle ulteriori forme che eventualmente l’autorità competente e l’autorità procedente riterranno utili a garantire la consultazione pubblica; - consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale per il Piano e relativo Rapporto ambientale da parte del soggetto proponente: tale consultazione, relativamente alle osservazioni ai sensi dell’art. 14 co 3 del D.lgs 152/06 si conclude decorsi 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso di cui alla presente fase. - esame istruttorio e valutazione delle osservazioni al Rapporto ambientale e relativa sintesi non tecnica.

FASE 4

- espressione del parere motivato da parte dell’Autorità competente, ai sensi dell’articolo 15, comma 1 del decreto legislativo 152/2006.

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- introduzione di eventuali modifiche al Piano, da parte del soggetto proponente, alla luce del parere motivato dell’autorità competente, entro il termine di 45 giorni dalla trasmissione di tale parere. - trasmissione del Piano, del Rapporto ambientale, del parere motivato e della documentazione acquisita nella fase della consultazione all’organo competente per l’approvazione del Piano. - approvazione del Piano, del Rapporto ambientale corredato della Sintesi non tecnica e della Dichiarazione di sintesi; - pubblicazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 152/2006 del Parere dell’autorità competente, della Dichiarazione di sintesi, delle misure relative al monitoraggio, sul sito web del Comune di Rivignano Teor.

FASE 5

- monitoraggio degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione previsioni introdotte e verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati;

Il presente schema è da intendersi coordinato con le procedure di natura urbanistica previste dalla LR. 5/2007 e smi per la formazione del Piano regolatore generale comunale.

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3. LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE In Italia si è avuta una normativa organica della materia urbanistica con la legge 16 agosto 1942, n. 1150, che, attraverso la previsione del piano regolatore, ha fissato le linee programmatiche dello sviluppo urbano. La disciplina relativa alla formazione del piano regolatore generale è tuttora delineata dalla citata legge che, seppure con significanti modifiche, conserva la propria valenza quale legge di principi. Il piano regolatore per sua natura è suddiviso in zonizzazioni e vincoli che, rispettivamente, indicano le prescrizioni di ogni singola zona del territorio comunale e le aree espropriative destinate ad opere pubbliche o a protezione di infrastrutture. Detto strumento, infatti, comprende, non solo le scelte urbanistiche effettuate dal Consiglio comunale, nell’interesse della comunità rappresentata, ma ulteriori prescrizioni disposte per legge o da altri atti pianificatori sovraordinati. In linea generale, il piano regolatore ha la funzione di fissare le linee fondamentali di programmazione dell’assetto urbanistico dell’intero territorio comunale: esso si attua, di regola, con la pianificazione di dettaglio, che ne esegue le prescrizioni. La legge urbanistica di riferimento vigente nella regione Friuli Venezia Giulia è la LR 5/2007 accompagnata dal successivo decreto di attuazione DPR 20 marzo 2008 n° 086. Tali atti indicano una precisa scala gerarchica degli strumenti urbanistici a livello di pianificazione territoriale e definiscono gli elementi, i contenuti e le modalità di attuazione dei singoli strumenti di pianificazione. Alla Regione spetta la redazione del Piano di governo del territorio regionale e, a cascata, al comune spetta la predisposizione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del Piano Operativo Comunale (POC).

Attualmente i territori di Rivignano e Teor sono dotati di propri Piani autonomi ed in particolare: - Rivignano, con la Variante generale n. 12 al PRGC approvata con delibera di Consiglio Comunale n° 60 del 11/12/2001 e divenuta esecutiva con DPG n° 0256/Pres. del 25/07/2003. Successivamente sono state apportate ulteriori varianti allo strumento urbanistico - dalla n. 13 alla n. 36 - che hanno avuto per oggetto sia aspetti azzonativi che normativi del piano ma che non hanno inciso in modo significativo sui parametri generali posti dalla variante n° 12. Con la Variante n° 28, adottata con delibera di Consiglio n. 17 del 28/04/20011, approvata con delibera del Consiglio n. 31 del 26/09/2011 e confermata con la pubblicazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 2607 del 29/12/2011 sul BUR del 11/02/2012, il Comune ha provveduto alla reiterazione dei vincoli espropriativi e procedurali. Quest’ultima variante inoltre riassume tutte le altre precedenti. - Teor, con la Variante generale n. 8 al PRGC di revisione dei vincoli espropriativi e procedurali, adottata con delibera di Consiglio Comunale n° 44 del 27/12/2012 approvata con delibera consigliare n° 10 del 30/05/2013 e resa esecutiva con DPGR n° 0177/Pres. del 20/09/2013. Successivamente allo strumento urbanistico è stata apportata un’unica variante, la n° 9, che ha per oggetto solamente variazioni normative.

Come anticipato nelle premesse, i piani regolatori vigenti risultano datati e del tutto inadeguati ad affrontare le complesse problematiche che oggi interessano in modo sempre più incalzante questo territorio non tanto

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 10 Comune di Rivignano Teor ______per dare risposte a richieste di interventi per nuove ed ulteriori trasformazioni (comunque ancora presenti) quanto piuttosto per governare un processo di decrescita economica in modo equilibrato e sostenibile. Ai sensi delle vigenti disposizioni regionali in materia di urbanistica, il Piano, così come riportato nel documento di direttive, farà propri i contenuti riportati al comma 2 dell’art. 63 bis della LR 5/2007, perseguendo i seguenti macro obiettivi :

a) la tutela e l'uso razionale delle risorse naturali, nonché la salvaguardia e la valorizzazione dei beni di interesse culturale, paesistico e ambientale con particolare riferimento al parco naturale del fiume Stella ed alle emergenze di carattere architettonico presenti sul territorio; b) un equilibrato sviluppo degli insediamenti, con particolare riguardo alle attività economiche presenti o da sviluppare nell'ambito del territorio comunale che punti al recupero e riutilizzo delle are degradate e dismesse; c) il soddisfacimento del fabbisogno abitativo e di quello relativo ai servizi e alle attrezzature collettive di interesse comunale, da conseguire prioritariamente mediante interventi di recupero e completamento degli spazi urbani e del patrimonio edilizio esistente; d) l'equilibrio tra la morfologia del territorio e dell'edificato, la capacità insediativa teorica del piano e la struttura dei servizi; e) riconoscere e valorizzare le aree di eccellenza consentendo l’insediamento di attività complementari che consolidino la loro presenza sul territorio; f) il paese inteso come luogo di elevate relazioni sociali da conseguire attraverso l’abbattimento di quelle barriere che si vengono a frapporre tra gli individui frutto di strutture abitative che privilegiano sempre di più l’isolamento delle persone. Puntare a ricostruire, con i limiti dati dai modelli sociali contemporanei, l’antico modo di utilizzare gli spazi urbani sia pubblici che privati del paese; g) recepire nelle norme di attuazione del PRGC i contenuti normativi più recenti in ambito regionale in materia edilizia ed urbanistica dal “Codice regionale dell’edilizia” così come sono stati definiti dalla L.R. 19/2009 con particolare riferimento ai principi “Misure per la promozione del rendimento energetico degli edifici”, alla legge regionale L.R. 5/2007 ed in particolare ai principi della “Perequazione urbanistica e della “Compensazione urbanistica”.

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4. IL CONTESTO TERRITORIALE Il presente capitolo, propone una prima analisi del contesto territoriale, includendo informazioni sia sulle componenti che sui fattori ambientali, con il fine di giungere ad una preliminare indicazione delle potenzialità e delle criticità in atto. Si configura pertanto come un primo lavoro di ricostruzione del contesto, che sarà propedeutico alla successiva predisposizione del Rapporto ambientale, a cui si giungerà tramite un’organizzazione delle informazioni e dei dati ambientali/territoriali attraverso il Modello DPSIR, stabilito che gli indicatori saranno base utile per costruire, nell’ambito della valutazione, il piano di monitoraggio. Indispensabili saranno in tal senso eventuali contributi e suggerimenti che perverranno dai soggetti con competenze ambientali, per la completezza tecnico documentale del Rapporto ambientale.

4.1. Generalità Il Comune di Rivignano Teor, la cui attuale conformazione territoriale deriva dalla fusione dei due Comuni avvenuta a decorrere dal 1.1.2014, si estende nella bassa pianura friulana a sud della linea delle risorgive, tra il fiume Stella e il fiume Tagliamento, su una superficie complessiva di 47,75 kmq. Il territorio comunale comprende al suo interno i nuclei abitati di Rivignano, Teor, Ariis, Flambruzzo, Campomolle, Driolassa, Chiarmacis, Rivarotta, Sella e Sivigliano. I confini amministrativi risultano così definiti: verso nord troviamo il comune di , a nord-est il Comune di , a est il Comune di , a sud il Comune e a ovest i Comuni di e .

Figura 4.1: inquadramento territoriale

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Sotto il profilo viabilistico, il Comune è attraversato in direzione nord -sud SP n. 56 “dello Stella ”, in direzione est-ovest dalla SP n. 7 “di ” che collega l’abitato di Rivignano a all’abitato di Teor, e nella zona nord ovest dalla SP n. 93 di Belgrado. Il quadrante sud del t erritorio, tra Chiarmacis e Rivarotta, è interessato da un tratto dell’autostrada A4 Torino -. Le stazioni ferroviarie più prossime all’ambito comunale sono localizzate a per la linea - Venezia e a Latisana per la linea Trieste -Venezia.

4.2. La popolazione L’andamento demografico della popolazione residente è stato calcolato considerando il valore cumulativo degli abitanti registrati nei due Comuni prima della loro fusione avvenuta nel 1.1.2014. Come si può osservare dalla tabella e dal grafi co riportati, la popolazione ha registrato una significativa crescita fino al 2008 e una lieve flessione negli ultimi anni, portandosi a un totale di 6382 abitanti alla data del 31/12/2013.

Tabella - Grafico .4 .1: andamento demografico (dati al 31/12)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Rivignano Teor 6209 6289 6362 6392 6444 6456 6459 6450 6385 6364 6382 Differenza anno + 142 +80 +73 +30 +52 +12 +3 -9 -18 -21 +18 precedente:

Fonte: elaborazione dati ISTAT (www.demoistat.it)

L’analisi del saldo migratorio e del saldo naturale mette in luce che il rapporto tra le nascite e i decessi è tendenzialmente negativo ad eccezione del 2007, mentre il rapporto tra il numero di immigrati ed emigrati, risulta sempre positivo ad esclusione del 2009. L’aumento demografico registrato fino al 2009 è stato pertanto determinato dal saldo migratorio che ha annullato la differenza negativa dovuta al saldo naturale.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 13 Comune di Rivignano Teor ______

Grafico 4.2: andamento demografico (dati al 31/12)

Fonte: elaborazione dati ISTAT (www.demoistat.it)

Per quanto riguarda i dati relativi alla popolazione straniera residente sul territorio comunale, si osserva che alla data del 31/12/2013 erano presenti 503 unità, pari all’8% della popolazione residente totale, dato più che raddo ppiato rispetto al 2004 in cui si contavano 234 unità.

Grafico 4.3: popolazione straniera residente (dati al 31/12)

Fonte: elaborazione dati ISTAT (www.demoistat.it)

Per l’anno 2013 la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con un’incidenza del 22% pari a 110 unità, seguita dalla Bosnia -Erzegovina (14,0%) e dalla Repubblica di Macedonia (13,2%). I paesi di provenienza appartenenti alla comunità europea sono i più rappresentati, con una percentuale dell’83,20%, seguiti dai pae si dell’Africa (10,80%), Asia (4%) e America (2%).

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Tabella 4.2: paesi di provenienza dei cittadini stranieri Comunità europea Romania 22.00% Bosnia-Erzegovina 14.00% Repubblica di Macedonia 13.20% Albania 9.60% Ucraina 7.20% Kosovo 3.60% Repubblica Moldova 2.80% Croazia 2.80% Altre nazionalità UE 8.00% Totale 83,20% Africa Marocco 8.40% Altre nazionalità Africa 2.40% Totale 10.80% Altre nazionalità Asia 4.00% America 2.00%

www.tuttitalia.it

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4.3. Le attività Il settore che in questi ultimi trent’anni ha sofferto maggiormente è quello del commercio che , se da un lato ha visto un incremento nel numero di unità locali , dall’altro ha visto rimanere pressoché invariati il numero di addetti. Questo si può spiegare con la grave crisi che ha subito il comparto della piccola distribuzione a vantaggio della grande distribuzione sia a livello locale che regionale e nazionale. La nascita di grandi centri commerciali ha portato alla chiusura di tante piccole realtà locali che non riescono a far fronte alla concorrenza in termini di qualità dei prodotti che di prezzi praticati sugli stessi. Per il settore dell’industria e dell’artigianato, invece, pur registrando una lieve diminuzione del numero di unità locali, continuano invece a crescere il numero di addetti, segno di un consolidamento ed un rafforzamento delle attività produttive insediate.

4.3.1. Settore primario Il settore agricolo, ha da sempre avuto un ruolo trainante per l’economia dell’intera bassa pianura friulana, ma a partire dagli anni ’90, si registra un costante e significativo calo delle attività presenti sul territorio. Tale riduzione si è verificata anche per l’ambito comunale di Rivignano Teor dove, nel 1970 erano presenti un numero di 743 aziende agricole, diminuite significativamente nel corso degli anni fino a raggiungere le 267 unità nel 2010, con una riduzione percentuale del 64% Nel tempo sono variate anche l’uso delle superfici agricole e la tipologia di coltivazione; si assiste ad una forte riduzione della superficie coltivata in tu tti i comparti ed in particolare nel settore dei seminativi. La superficie agraria totale (SAT) è calata del 18%, passando da 3.935 ettari nel 1982, a 3.240 ettari nel 2010. La SAU, superficie agraria utilizzata (SAU), nello stesso arco temporale è scesa d el 25%, passando da 3.471 ettari del1982 a 2.634 ettari nel 2010. Per entrambe, la diminuzione maggiore è avvenuta tra il 1991 e il 2010. Relativamente all’utilizzo della superficie agraria al 2010, si rileva che il 77% del totale è destinata a seminativo, risultando così ripartita per tipologia di coltivazioni: cereali 80%, foraggere avvicendate 13%, vite 4%, frutteti 2% e coltivazioni ortive 1%,

Grafico 4.4: t ipologia delle coltivazioni 2010

Elaborazione dati 6° censimento dell’Agricoltura 2010

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Per qua nto riguarda il settore dell’allevamento, nel 2010 le aziende con allevamenti zootecnici presenti sul territorio risultavano pari all’8%, ovvero 22 su 267 aziende totali. Anche in questo settore, al pari delle attività agricole, dal 1990 si è assistito a u n drastico calo pari al 90% del totale delle aziende con allevamenti, con perdite così ripartite: 82% per le aziende con allevamenti di bovini, 96% per quelle con allevamenti di suini e 93% per quelle con allevamenti di avicoli. Anche il numero dei capi è di conseguenza diminuito, tranne che per i capi avicoli, quasi raddoppiati dal 1990.

4.3.2. Settore secondario e terziario Il settore dell’industria nel decennio 1991 -2001, mostra un consistente incremento sia delle unità locali che degli addetti. Le unità locali nell’industria e nell’artigianato sono passate da 263 del 1991 a 478 del 2001 pari all’ 81,17%, con un conseguente incremento del numero di addetti da 848 a 2.636, aumentati del 210%. Tra il 2001 e il 2011, il numero di unità locali nell’industria è lievemente diminuito passando da 478 a 448 unità, mentre è aumentato il numero di addetti, passato da 2.636 unità nel 2006 a 2.798 nel 2011. Analizzando i dati riferenti al settore del commercio si rileva un andamento alterno. Le unità locali passano da 185 del 1981 a 181 del 1991. Nel 2001 le unità locali crescono a 264 con un incremento percentuale del 45,83% una pari a 202 unità nel 2011 con una decrescita percentuale del 23,48%. Anche il numero di addetti rispecchia grosso modo lo stesso andamento: rimane costante o cresce lentamente dal 1981 al 1991 passando a 390 a 399 unità con un incremento percentuale del 2,3%,aumenta in modo più marcato nel censimento del 2001 attestandosi su 500 unità con un incremento percentuale del 20;2% per poi ridiscendere a 470 unità nel 2011 con una decrescita di 30 unità pari al 6% del totale. Per quanto ottiene al settore dei servizi che comprende sia il settore pu bblico che il settore privato, il numero di unità locali è in costante incremento con il maggiore differenziale registrato nel decennio che va dal 1991 al 2001 dove il numero delle unità locali è passato da 146 a 340 con un incremento percentuale del 132%. Nel decennio successivo l’incremento percentuale è stato del 7%, portando il numero delle unità locali nel 2011 a 367. L’andamento degli addetti si discosta da quelle delle unità locali: cresce in modo esponenziale dal 1991 al 2001 passando a 357 addetti a 778 addetti con un incremento del 117%, per poi diminuire a 738 unità nel decennio successivo pari al 5,14%.

Grafico 4.5: unità locali per settore di attività economica

Fonte: elaborazione dati Censimenti dell'industria e dei servizi, ISTAT

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Grafico 4.6 : numero di addetti per settore di attività economica

Fonte: elaborazione dati Censimenti dell'industria e dei servizi, ISTAT

4.4. L’ambiente 4.4.1. Suolo

• Aspetti geomorfologici e geologici Il territorio comunale di Rivignano Teor fa parte geograficamente della Bassa Pianura Friulana di natura alluvionale, a valle della linea delle risorgive. L'assetto morfologico dell’area è pianeggiante, leggermente degradante verso Sud, risultante dai processi di rimobilizzazione dell’enorme massa detritica rilasciata da i ghiacciai da parte dei corsi d’acqua della pianura durante la seconda fase del Wurmiano ed in particolare all’inizio del postglaciale. Generalmente, nel territorio si rinvengono sedimenti alluvionali piuttosto eterogenei e a granulometria prevalentemente medio -fine (sabbie, limi ed argille), con composizione granulometrica estremamente variabile in senso orizzontale e verticale. Sono presenti, inoltre, lenti di alluvioni grossolane (sabbie ghiaiose) costituite da elementi calcarei ed arenacei in abbondant e matrice limoso-sabbiosa. I clasti presentano tipicamente un aspetto arrotondato o sub arrotondato con dimensioni variabili, mediamente attorno ad un paio di centimetri. Lo spessore del terreno vegetale è generalmente compreso tra 0,2 e 1,5 m. Le litologi e dei primi metri di sottosuolo sono costituite da alternanze di ghiaia mista a sabbia e sabbia cui si associa limo. Il substrato roccioso, costituito da depositi terrigeni terziari, ha un andamento irregolare, ed è presente a profondità comprese tra i 400 e i 450 m.

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Figura 4.2: carta geologica semplificata del territorio regionale.

Fonte: Regione FVG Di seguito vengono riportate alcune mappe tematiche estratte dal Piano generale di bonifica e di tutela del territorio , elaborato dall’ERSA Fvg, che classifica i terreni della Bassa Pianura friulana in base a differenti parametri presi in considerazione. Per quanto riguarda le proprietà granulometriche e chimiche dei terreni, il Comune di Rivignano Teor è caratterizzato da tre classi differenti: grossolana, media (lungo il corso del F. Stella) e fine.

Figura 4.3: granulometria dei suoli della Bassa Pianura friulana

Fonte: Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

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La categoria dei terreni a tessitura media (terreno franco), ritenuta la più idonea alle varie utilizzazioni agricole, è individuata nella zona nord del Comune, mentre la restante parte è classificata con tessitura franco – limosa.

Figura 4.4: tessitura dei terreni della Bassa Pianura friulana

Fonte: Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

Un ulteriore parametro di valutazione è costituito dal contenuto di sostanza organica presente nei terreni. Questo aspetto può infatti influire notevolmente sulla vocazione produttiva e sulla capacità idrica del terreno. La sostanza organica, inoltre, nei terreni di bonifica tende ad essere più abbondante laddove la falda è poco profonda e dove ci sono fenomeni di idromorfia. La distribuzione del contenuto in sostanza organica per il territorio di Rivignano Teor è compresa tra il 2% e il 4%, ad esclusione di una limitata zona in cui la sostanza organica è compresa tra 4% e 6%.

Figura 4.5: sostanza organica dei terreni della Bassa Pianura friulana

Fonte: Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

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La potenziale fertilità dei terreni, può essere inoltre valutata in base alla capacità di scambio cationico (CSC) che rappresenta uno dei principali meccanismi con cui il terreno trattiene e mette a disposizione delle piante e dei microrganismi elementi quali il calcio, il magnesio, il potassio, l'azoto ammoniacale. Il Comune di Rivignano Teor è interessato prevalentemente da valori bassi e moderati di CSC, in corrispondenza alle zone limitrofe al Fiume Stella.

Figura 4.6: capacità di scambio cationico dei terreni della Bassa Pianura friulana

Fonte: Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

Tra i fattori ambientali che possono concorrere a determinare lo stato di contaminazione dei suoli vi è la cosiddetta “capacità di attenuazione” del suolo nei confronti degli inquinanti, che rappresenta la potenzialità del terreno di ridurre gli impatti nocivi degli inquinanti trasportati verso le falde sottostanti. La carta sottostante evidenzia che per il Comune la capacità di attenuazione risulta essere bassa e moderata lungo il corso del Fiume Stella.

Figura 4.7: carta della capacità protettiva del suolo della pianura friulana

Fonte: Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

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• Uso del suolo Il territorio del Comune di Rivignano Teor, è caratterizzato da una significativa presenza di aree a carattere agricolo e forestale, che occupano circa l’85% dell’intera estensione comunale. La superficie agricola è caratterizzata da vaste aree riordinate, contrapposte a zone dove persiste ancora la struttura fondiaria tradizionale contornata da elementi naturali, siepi arboree e filari di gelsi. Le aree urbanizzate, costituite dalle aree residenziali, produttive e commerciai, si sono sviluppate prevalentemente lungo il tracciato della SP 7 di Latisana che collega Flambruzzo, Rivignano e Teor, proseguendo poi verso ovest in direzione di Campomolle, e lungo la SP 56 dello Stella che conduce alla frazione di Rivarotta. Verso est, superato il Fiume Stella, si estende il nucleo abitato di Ariis. La zone produttive più estese sono localizzate nel quadrante nord ovest del Comune, tra Rivignano e Flambruzzo e lungo la SP 7 in direzione Teor. Altri insediamenti produttivi si trovano tra Campomolle e Driolassa. Le zone commerciali presenti sul territorio sono limitate a due ambiti in prossimità di Rivignano. In ambito comunale trovano spazio anche le zone industriali/commerciali situate lungo la SP 7 ed in prossimità dell’Autostrada A4 Trieste Venezia.

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Figura 4.8: localizzazione delle zone produttive, industriali e commerciali presenti sul territorio comunale

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 23 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 4.9: localizzazione delle zone produttive, industriali e commerciali di Rivignano e Teor

Figura 4.10: localizzazione delle zone industriali commerciali a sud di Chiarmacis

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La restante parte del territorio è costituita da aree coltivate a pioppeti, a vigneto e ad altre colture arboree. Rilevante è inoltre la presenza delle aree dall’alto valore ambientale e naturalistico, localizzate lungo il corso del Fiume Stella che attraversa la zona orientale del territorio in direzione nord-sud. Dalla cartografia proposta di seguito, relativa all’uso del suolo, emerge con chiarezza che la superficie destinata alle aree agricole occupa la gran parte del territorio (aree di colore giallo), mentre le aree urbane (prive di colorazione) ricoprono una superficie pari a circa il 10,4% rispetto al totale, un’incidenza contenuta che fa emergere la marginalità del territorio urbanizzato rispetto a quello naturale.

Figura 4.11: uso del suolo – assetto paesaggistico

Fonte: Carta assetto paesaggistico – Tavole di analisi Nuovo PRGC

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4.4.2. Aree naturali

• Zona Speciale di Conservazione La Zona di Conservazione Speciale (ZSC) IT IT3320026 - Risorgive dello Stella, si sviluppa a sud della linea delle risorgive su una superficie di circa 796 ettari tra Comuni di Codroipo, Bertiolo, Talmassons e Rivignano Teor. La zona di conservazione interessa il territorio di Rivignano Teor per una superficie di 230.9 ha, e si estende lungo la fascia centro orientale del territorio seguendo il corso del Fiume Stella. Nell’area vasta si segnalano inoltre le seguenti aree della “Rete Natura 2000”, individuate nella cartografia proposta di seguito: - ZSC Bosco di Golena del - IT3320030

- ZSC Palude Moretto - IT3320027

- ZSC Bosco Boscat – IT3320033

Figura 4.12: localizzazione dei siti “Rete Natura 2000”

Fonte: elaborazione dati IRDAT

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• Prati stabili Nell’ambito del territorio comunale sono inoltre presenti alcuni prati stabili tutelati ai sensi della L.R. 9/2005 (Norme regionali per la tutela dei prati stabili naturali), ovvero formazioni erbacee che non sono sottoposte a dissodamento (aratura o erpicatura) e mantenute esclusivamente attraverso lo sfalcio e l’eventuale concimazione. I prati stabili individuati all’interno del confine comunale sono localizzati prevalentemente nella zona nord del territorio e risultano ricompresi prioritariamente all’interno del perimetro della ZSC – Risorgive dello Stella.

Figura 4.13: individuazione dei prati stabili presenti nel territorio e nell’area vasta

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

• Area di rilevante interesse ambientale

Lungo il confine sud-est con i comuni di Pocenia e Palazzolo dello Stella si estende inoltre l’Area di Rilevante Interesse Ambientale (ARIA) N. 14 Fiume Stella, come identificata ai sensi della LR.42/1996 “Norme in materia di parchi e riserve naturali regionali”.

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Nell’area vasta a ovest del territorio comunale, si sviluppa inoltre l’Area di Rilevante Interesse Ambientale N. 8 Fiume Tagliamento.

Figura 4.14: ARIA - N.14 Fiume Stella

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

ARIA - N.14 Fiume Stella D.P.G.R. 031/Pres. del 06/02/2001 riferimento normativi BUR S.S.4 del 15/03/2001 Provincia Udine Comuni interessati Palazzolo dello Stella, Pocenia, , Rivignano Teor Superficie totale 915.8 ha Superficie per singolo Palazzolo dello Stella (311.5); Pocenia (344.1); Precenicco (159.4); comune Rivignano Teor (100.8)

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• Biotopi I biotopi naturali sono aree di limitata estensione territoriale, individuati in aree esterne ai parchi e alle riserve, caratterizzate da emergenze naturalistiche di grande interesse. Il Biotopo n. 11 Risorgive di Zarnicco , istituito con D.P.G.R. n. 0236/Pres. del 23.06.1998 si estende nella fascia nord del territorio comunale, su una superficie di 44,8 ha e risulta ricompreso all’interno del perimetro della ZSC – Risorgive dello Stella. La cartografia proposta di seguito, permette di inquadrare i Biotopi presenti nell’area vasta, a rimarcare l’importanza del contesto territoriale più ampio.

Figura 4.15: individuazione dei Biotopi presenti nel territorio e nell’area vasta

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

• Zona Umida, Area di reperimento e Parco Comunale dello Stella

Il Fiume Stella rappresenta un importante sistema ambientale dal punto di vista naturalistico e della biodiversità.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 29 Comune di Rivignano Teor ______

Lungo il suo corso sono state individuate la Zona Umida Risorgive del Fiume Stella , nonché l’Area di Reperimento Risorgive dello Stella , che si estende su una superficie di 2021 Ha, tra i Comuni di Bertiolo, Codroipo, Pocenia, Rivignano Teor, Talmassons e Varmo. Le aree di reperimento sono aree caratterizzate da elevati contenuti naturali, nelle quali vigono specifiche norme di salvaguardia per quanto concerne la modifica dello stato dei luoghi, dei corsi d'acqua, della superficie dei boschi e dei prati naturali. Sul territorio è stato inoltre istituito con DPGR n° 0413/Pres. dd. 15.12.2004 il Parco Comunale dello Stella , che occupa una superficie di 636.32 ha, e che ricomprende al suo interno l’ambito ZSC Risorgive dello Stella.

Figura 4.16: individuazione Zona Umida, Area di reperimento, Parco Comunale dello Stella

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

Secondo le valutazioni disponibili all’interno del progetto della Carta Natura del FVG, le aree di tutela e di importanza naturalistica presenti nel Comune di Rivignano Teor, sono caratterizzate da un valore ecologico medio/alto, che interessa prevalentemente gli ambiti più prossimi al corso del Fiume Stella. La restante porzione del territorio, occupata da ampie zone agricole, è classificata con valore molto basso.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 30 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 4.17: Carta della natura FVG – valore ecologico

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

4.4.3. Fauna Il seguente paragrafo è stato estratto dal documento Progetto ST.A.R. Conservazione e valorizzazione dei boschi umidi di frassino e ontano nero sulle rive dello Stella.

“…Le risorgive dello Stella risultano essere, nel contesto planiziale friulano, una vera e propria oasi faunistica, caratterizzata da una diversità specifica davvero significativa. La ricchezza di acque sorgive, la presenza di torbiere, di lembi di bosco planiziale e ripariale, di siepi e di ampie zone sottoposte ad interventi di ripristino finalizzati alla conservazione di habitat e specie, garantisce inoltre la presenza di entità di notevole rilievo da un punto di vista conservazionistico. Per tali ragioni buona parte di questi ambienti di risorgiva è stata inclusa nel sito d’importanza comunitaria IT33200026 “Risorgive dello Stella”. Complessivamente in questo sito vengono segnalate 18 specie inserite nell’Allegato II della Direttiva “ Habitat”, 12 specie inserite nell’Allegato IV della Direttiva “ Habitat” e 49 specie inserite nell’Allegato I della Direttiva “Uccelli”. Gli ambienti prettamente acquatici, costituiti da rogge, fontanili, olle e corsi d’acqua sorgiva ospitano una fauna ittica molto ricca; in particolare sono presenti popolazioni di salmonidi come la trota fario (Salmo trutta

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 31 Comune di Rivignano Teor ______trutta) e la più rara trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) associate allo scazzone (Cottus gobio). Oltre a queste specie reofile, compaiono pesci tipici dei fiumi di pianura come il luccio (Esox lucius), il barbo (Barbus plebejus) e l’anguilla (Anguilla anguilla), entità migratrice in forte contrazione numerica in gran parte del suo areale di distribuzione. L’erpetofauna è rappresentata da un numero considerevole di specie; tra queste vanno sicuramente citate la rana di Lataste (Rana latastei), endemita padano-veneto presente con popolazioni signi-ficative del sito, e la lucertola vivipara (Zootoca vivipara carniolica), specie relitta dell’ultimo periodo glaciale che condivide le zone ecotonali poste ai margini delle torbiere e dei boschi con la rara vipera comune di Francesco Redi (Vipera aspis francisciredi), presente con piccole popolazioni isolate. Nelle zone con presenza di ristagni d’acqua permanenti si incontra con una certa facilità la testuggine palustre europea (Emys orbicularis). La componente avifaunistica di questo sito risulta pure estremamente interessante. Secondo recenti indagini nell’area vengono segnalate 63 specie nidificanti, tra cui l’albanella minore (Circus pygargus), entità le cui stazioni riproduttive a livello regionale risultano molto localizzate. Tra le altre specie d’interesse conservazionistico si segnala la nidificazione del picchio nero (Dryocopus martius), del picchio cenerino (Picus canus), del picchio rosso minore (Dendrocopos minor), del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), del tarbusino (Ixobrychus minutus), della moretta tabaccata (Aythya nyroca) e dell’averla piccola (Lanius collurio). Nel SIC è inoltre presente un’importante garzaia in cui si riproduce l’airone cenerino (Ardea cinerea) e dove potenzialmente potrebbero nidificare in futuro altre specie di ardeidi. Anche per quanto concerne la teriofauna nelle risorgive dello Stella sono presenti entità di pregio. Oltre a differenti specie di chirotteri, questi ambienti ospitano popolazioni di puzzola (Mustela putorius), di tasso (Meles meles) e di moscardino (Muscardinus avellanarius). Le cenosi faunistiche di queste aree hanno subito negli ultimi anni trasformazioni legate al differente utilizzo delle risorse del agricole e forestali del territorio; in particolare le risorse boschive vengono oggi sottoutilizzate rispetto al passato, sia su scala regionale sia su scala locale, determinando l’irradiazione e la diffusione delle specie legate alla presenza del bosco anche in ambito planiziale. Per queste ragioni oggi nei boschi delle risorgive dello Stella è possibile osservare specie come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale (Sus scropha), il tasso (M. meles), il picchio nero (D. martius), il picchio rosso minore (Dendrocopos minor), il rampichino comune (Certhia brachydactyla) che sino a trent’anni fa erano assenti o sporadiche. Le zone boscate presenti nel sito hanno un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità locale; esse infatti, oltre ad essere essenziali per la sopravvivenza di entità di notevole importanza da un punto di vista conservazionistico, ad esempio le popolazioni locali di rana di Lataste (R. latastei) o di cervo volante (Lucanus cervus) o le 3 specie di picchi di Allegato I della Direttiva Uccelli, presenti come nidificanti, costituiscono, unitamente alle siepi ed alla vegetazione perifluviale di rogge e corsi d’acqua, un sistema di corridoi ecologici essenziale a garantire lo spostamento delle specie tra i vari biotopi presenti. Quest’elemento risulta di fondamentale importanza in un contesto come quello della bassa pianura friulana,

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 32 Comune di Rivignano Teor ______caratterizzato in larga prevalenza da agro - ecosistemi poco funzionali alla vita delle specie animali. Per tali ragioni sarebbe auspicabile gestire negli anni il patrimonio boschivo locale favorendone il miglioramento strutturale e l’espansione…”.

4.4.4. Paesaggio Al fine di fornire alcuni elementi preliminari dei tratti caratteristici del paesaggio del Comune di Rivignano Teor, in questa fase, si riprendono i contenuti delle suddivisione del territorio regionale in ambiti paesaggistici e relative schede disponibili sul sito istituzionale della regione Friuli Venezia Giulia

Il Comune di Rivignano Teor è riconosciuto all’interno di due ambiti paesaggistici: - AP 24: Bassa Pianura delle Bonifiche a Scolo Naturale - AP 26: Bassa Pianura delle Risorgive e delle Strutture Agricole Tradizionali

Figura 4.18: ambiti di paesaggio

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

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AP 24: Bassa Pianura delle Bonifiche a Scolo Naturale • Territorio unico per la complessità dei suoi aspetti idraulici e per le sue caratteristiche ambientali in fragile equilibrio • Terre nelle quali si è sviluppato per diversi secoli l’attività di bonifica: processo segnato dall’impiego di grandi risorse e fatiche da parte delle popolazioni dei luoghi che hanno trasformato il territorio in una delle zone più fertili del territorio regionale • Usi antropici delle risorgive e corsi d’acqua e loro apporto visibile alla storia dei luoghi ad essi collegati (es: mulini, segherie, opere di presa, stazioni di pompaggio) • Presenza di insediamenti di archeologia industriale • Strutture fondiarie a maglia stretta • Associazione fra avvicendamento colturale e pioppeto • Residui di boschi planiziali • Alberature di platano in filare e viali alberati monumentali • Elementi vegetali arborei e arbustivi connotanti il paesaggio rurale tradizionale: prati VALORI stabili, sistemi di macchie e/o corridoi boscati, vegetati, siepi, filari, viali alberati, alberi PAESAGGISTICI isolati ed ogni altro tipo di struttura della vegetazione avente carattere di tipicità • Presenza di centri rurali nei quali la tipologia insediativa ed architettonica tradizionale si è ancora parzialmente mantenuta nonostante molte e diffuse compromissioni • Grandi rustici e aziende agricole isolate • Insediamenti storici di villa • Presenza di borghi storici connotati da rogge storiche • Presenza di numerose testimonianze archeologiche di evidenza paesaggistica Corridoio ecologico del Fiume Stella Fiume di risorgiva avente eccezionale valore paesaggistico ed ambientale, ricco di, ville, mulini, e testimonianze archeologiche di epoca protostorica e romana legate alla navigazione fluviale (approdi, relitti); rappresentativo di un paesaggio vegetazionale e rurale quasi completamente scomparso che interessa un territorio di pianura assai trasformato • Tendenza alla scomparsa delle tracce di centuriazione romana e degli allineamenti della viabilità coeva nonchè dei segni degli antichi particellari • Spianamenti delle morfologie antiche (dossi abitati) • Riduzione delle formazioni vegetali puntuali, lineari e di macchie boscate (es. alberi isolati, siepi arbustive, arboree, alberature di platano, boschetti) e delle aree a pascolo naturale FATTORI DI RISCHIO • Eccessivo sfruttamento delle risorse idriche superficiali e profonde (peschiere, pozzi PAESAGGISTICO artesiani individuali diffusissimi, sistemi di irrigazione ad elevato consumo di acqua generalmente poco efficienti e funzionali) che deprimono eccessivamente la falda e che causano sofferenza dello stato ecologico e paesaggistico dei luoghi • Bassa qualità delle acque di scarico di provenienza puntuale (allevamenti, peschiere, attività industriali) e diffusa (attività agricola, irrigazione) • Mancanza di valori ambientali ed ecologici nei settori agricoli meno tradizionali (es.

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monocoltura agraria) • Rettifica dell’idrografia minore (tracciati e sezioni) e perdita progressiva della relazione naturale tra canali e corsi d’acqua e sistemi territoriali attraversati nonché delle tracce dell’antica navigabilità • Aggressione delle aree urbanizzate al reticolo idrografico (tombamenti, impermeabilizzazione delle sponde, perdita di volumi utili alla laminazione delle piene) • Progressiva riduzione della superficie boscata ed indebolimento di boschetti riparali e dei residui dei boschi planiziali • Riduzione delle aree costiere basse con vegetazione situate al di sotto del livello di alta marea • Trasformazione delle tipologie architettoniche tradizionali • Abbandono degli edifici rustici isolati • Bassa qualità dell’edilizia recente; banalizzazione degli spazi pubblici dovuta all’arredo urbano poco attento al contesto paesaggistico • Proliferazione diffusa, disordinata e intensa di reti di infrastrutture energetiche e tecnologiche aeree di distribuzione (pali della luce e del telefono, cavi ed allacciamenti, cabine) e di produzione/trasporto (centrali, linee alta tensione, antenne, ripetitori, manufatti di servizio) che impediscono e/o inficiano le visuali paesaggistiche ed alterano i rapporti fra gli elementi di composizione del paesaggio • Cartellonistica stradale pubblicitaria molto invasiva • Saldatura progressiva dei nuclei edificati configurante espansioni nastriformi • Espansione di aree industriali e commerciali con scarsa considerazione del contesto paesaggistico • Forzatura di infrastrutture della nautica da diporto in ambienti privi di vocazione, con scarsa considerazione dei valori paesaggistici ed ambientali • Commistione di tipi residenziali - industriali – artigianali con residui di sistemi agrari tradizionali e conseguente perdita delle componenti identificative del paesaggio di matrice rurale e delle tracce storiche • Edificazione sparsa ad alto consumo di suolo Riordini fondiari: Paradiso e Paludi tra Stella e Tagliamento • Banalizzazione del paesaggio derivante dagli appezzamenti monocolturali con scarsità di macchie vegetate e formazioni vegetali lineari

AP 26: Bassa Pianura delle Risorgive e delle Strutture Agricole Tradizionali • Tipici paesaggi di risorgiva semitrasformati dall’uomo che hanno raggiunto un equilibrio particolarmente suggestivo • Presenza di olle e fontanili, torbiere, praterie umide, praterie asciutte VALORI • Canali, rogge storiche PAESAGGISTICI • Presenza di aree esondabili con funzioni di compensazione e riduzione del rischio di alluvione • Residui di boschi planiziali

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• Varietà boschiva: boschi di salici e pioppi lungo i corsi d’acqua, boschi a ontano nero nei terreni occasionalmente allagati e boschetti di farnia, olmo e frassino nei terreni più asciutti • Alberature di platani e di salici in filare • Siepi arbustive ed arboree • Prati stabili soggetti a sfalcio • Canneti e vegetazione erbacea di luoghi umidi di grande importanza ecologica e paesaggistica • Ambienti con zone umide ancora integre • Strutture fondiarie a maglia stretta • Scenari paesaggistici di pregio naturale e rarità • Piccoli centri rurali ben conservati • Presenza di centri rurali nei quali la tipologia insediativa ed architettonica tradizionale si è ancora parzialmente mantenuta nonostante alcuni compromissioni • Insediamenti storici di villa • Tipologia architettonica tradizionale conservata • Grandi rustici e aziende agricole isolate • Manufatti puntuali legati all’idrografia naturale ed artificiale (mulini) • Varietà percettiva dei luoghi in contrasto con la monotonia dei grandi riordini confinanti • Strade comunali e vicinali con suggestivi scorci paesaggistici Risorgive di Zarnicco, Virco e Flambro Aree di limitata estensione caratterizzate da una grande concentrazione di habitat ancora integri da conservare per l’elevato valore ambientale e paesaggistico connotato da un vasto insieme di torbiere generate dall’affioramento della falda in corrispondenza di olle di risorgiva, prati chiusi, che rappresenta il più ampio complesso di vegetazione umida di acqua dolce e paludi della Regione. L’area è arricchita dalla presenza del Mulino Braida, un antico opificio di notevole pregio architettonico soprattutto per le parti prettamente molitorie che testimonia l’adattamento dell’uomo in un territorio caratterizzato dalla presenza dell’acqua Corridoio ecologico del Fiume Stella Fiume di risorgiva avente eccezionale valore paesaggistico ed ambientale, ricco di, ville, mulini, e testimonianze archeologiche di epoca protostorica e romana legate alla navigazione fluviale (approdi, relitti); rappresentativo di un paesaggio vegetazionale e rurale quasi completamente scomparso che interessa un territorio di pianura assai trasformato • Sfr uttamento agricolo monoculturale dei seminativi intensivi ed arboricoltura da legno con l’estensione di impianti per rapido accrescimento (pioppi) FATTORI DI RISCHIO • Abbassamento della falda acquifera provocata da bonifiche delle zone umide e PAESAGGISTICO dalla diffusione delle peschiere di grande dimensione, con compromissione della fascia di vegetazione presente • Rischio di inquinamento delle acque derivato dall’agricoltura e dalle peschiere

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• Scomparsa delle strutture produttive agricole tradizionali legate al reticolo idrografico minore • Rettifica dei corsi d’acqua e loro costrizione entro alvei ristretti • Vigneti e pioppeti intensivi messi a dimora in anni recenti, in sostituzione dell’originario paesaggio agrario • Diffusa impermeabilizzazione dei suoli nelle aree antropizzate e semplificazione dell’originaria rete idraulica,con conseguente aumento dei tempi di corrivazione • Abbandono degli edifici rustici isolati • Rischio di alluvioni • Presenza di discariche Stella e sue risorgive • Scomparsa degli elementi di cultura materiale legati allo sfruttamento dell'energia idraulica • Modifiche della rete idrica minore per organizzare forme di coltivazione moderne • Diffusione della coltivazione del pioppo e conseguente semplificazione morfologica dei suoli(spianamenti ed interramenti)

Tra i Beni di interesse culturale maggiormente significativi si segnalano: - Villa Pertoldeo a Rivignano, - Villa Ottelio -Savorgnan e Villa Deciani -De Eccher ad Ariis, - Villa Badoglio Rota a Flambruzzo, - Villa Romanelli (conosciuto anche come Palazzo Belgrado) a Sella, - Villa Mazzarola (ora Zanello) a Teor, - Villa Savorgnan Milocco a Rivarotta, - Villa Pancera a Chiarmacis, - Palazzo Savorgnan a Driolassa. Diverse sono anche le chiese degne di nota come la chiesetta di San Giacomo Apostolo ad Ariis, al cui interno si possono ammirare degli affreschi del XV secolo, la chiesa di S. Maria del XIIV sec. A Flambruzzo, a Sivigliano si erge una chiesa del XVI sec. dedicata a S. Marco, a Sella c’è la Chiesetta diS. Leonardo del XV sec., la chiesetta del Falt risalente al XI sec. e la chiesa di S. Andrea a Rivarotta del XIII secolo.

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4.4.4.1 Vincoli e tutele Il territorio comunale, è interessato da beni paesaggistici di cui alla D.lgs 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che vengono individuati di seguito nell’estratto ripreso dalla Cartografia regionale delle zone sottoposte a vincolo paesaggistico.

Figura 4.19: cartografia regionale delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico.

Fonte: Regione FVG .

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4.4.5. Qualità dell’aria La normativa vigente in materia di qualità dell’aria è rappresentata dal D.Lgs. 155/2010 del 13 agosto 2010, in applicazione della Direttiva 2008/50/CE "Relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa", modificato dal D.lgs 250/2012, il quale definisce le soglie e il rispetto di valori limite di concentrazione in atmosfera degli inquinanti considerati. A seguito di tali disposizioni e dell’approvazione del Progetto di adeguamento della rete di rilevamento della qualità dell'aria (deliberazione del Direttore generale n. 249 del 28/12/2012), la rete di monitoraggio della qualità dell'aria gestita da ARPA FVG, risulta in fase di revisione. La rete esistente, i cui lavori prevedono ristrutturazione, spostamenti, dismissioni e l’installazione di nuove centraline, sarà costituita a pieno regime da 34 stazioni di cui 21 per le fonti diffuse e 13 per le fonti puntuali. In Comune di Rivignano Teor non sono presenti centraline dedicate all’analisi della qualità dell’aria; la più vicina al territorio comunale è localizzata in Comune di Morsano al Tagliamento, così come indicata nell’immagine seguente.

Figura 4.20: localizzazione centraline ARPA FVG per il monitoraggio della qualità dell’aria

Fonte: www.arpa.fvg.it

La regione Friuli Venezia Giulia ha inoltre avviato a livello regionale, con il supporto di ARPA FVG, una serie di monitoraggi i cui risultati sono raccolti in vari documenti, tra cui la Relazione sulla qualità dell'aria nella Regione Friuli Venezia Giulia (anno 2013) e il Piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria” di cui all’art. 9 della LR 16/2007, recentemente aggiornato. Dai risultati dei monitoraggi eseguiti da ARPA FVG, nel corso del 2013, le aree che hanno superato il limite dei 35 giorni con una concentrazione media del PM10 superiore a 50 ug/m 3 sono localizzate nella bassa pianura e nel Pordenonese. Per il Comune di Rivignano Teor, i superamenti si attestano su valori compresi tra 25 e 35 superamenti/anno. Meno problematico è risultato l'andamento della concentrazione media annuale di PM10, con concentrazioni comprese tra 20 e 30 µg/m 3 rispetto alla soglia fissata per legge pari a 40 µg/m 3.

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Figura 4:21: a) Aree di superamento del massimo numero di giorni con media del PM10 superiore a 50 ug/m3. b) Concentrazione media annuale del PM10

a) b)

Fonte: ARPA FVG, Relazione sulla qualità dell'aria nella Regione Friuli Venezia Giulia, anno 2013

Relativamente alle concentrazioni di Ozono, nel corso del 2013 sul territorio regionale si è rilevato un aumento del numero di superamenti rispetto al 2012, concentrati prevalentemente nella bassa pianura e lungo la costa orientale. Per il Comune di Rivignano Teor la concentrazione media massima giornaliera calcolata su 8 ore, risulta compresa nella fascia medio alta tra 50 e 75 superamenti rispetto alla soglia limite pari a 25 superamenti/anno .

Figura 4.22: concentrazione media massima giornaliera calcolata su 8 ore per il PM10

Fonte: ARPA FVG, Relazione sulla qualità dell'aria nella Regione Friuli Venezia Giulia, anno 2013

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I dati relativi ai principali inquinanti attualmente disponibili alla scala comunale, suddivisi per macrosettore, fanno riferimento ai contenuti dell’inventario emissivo regionale INEMAR per l'anno 2010. Il grafico evidenzia che le emissioni più consistenti si rilevano per il metano (CH4), prodotto dalle attività di distribuzione combustibili e dal settore agricolo. Per quanto riguarda le emissioni di monossido di carbonio (CO), questo è prodotto dalla combustione non industriale e dal trasporto su strada che risulta coinvolto in primo luogo anche nella produzione degli ossidi di azoto. Non si segnalano particolari criticità relativamente alle emissioni di PM10 e PM2,5.

Figura 4.23: emissioni in atmosfera per macrosettore

Elaborazione dati INEMAR 2010

• Acque superficiali

Il territorio comunale di Rivignano Teor è collocato a valle della linea delle risorgive, che ne lambisce il limite settentrionale determinando il permanere di alcune zone umide nell’area. L’idrografia superficiale nel territorio è dominata dal Fiume Stella, che scorre in direzione nord sud nella fascia centro-orientale del territorio e dai suoi affluenti, corsi d’acqua di risorgiva con acque perenni e a portata pressoché costante; la fitta rete idrografica è quindi completata da numerose rogge, fossi e canali di bonifica. L’immagine seguente individua la rete idrografica principale che interessa il territorio comunale.

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Figura 4.24: rete idrografica superficiale

Fonte: elaborazione dati IRDAT

Al fine di garantire la protezione e la gestione sostenibile delle acque, la Direttiva della Comunità Europea 2000/60/CE, conosciuta anche come Direttiva Quadro per le Acque o “Water Framework Directive” (WFD), fissa gli obiettivi ambientali e le misure necessarie per rendere operativi i piani di gestione dei bacini idrografici, stabilendo le misure necessarie per impedire il deterioramento dello stato di tutti i corpi idrici superficiali e per proteggere, migliorare e ripristinare tutti i corpi idrici superficiali al fine di raggiungere un buono stato delle acque superficiali entro il 2015. Fino al 31 dicembre 2012 sono state monitorate 430 stazioni di campionamento in 424 corpi idrici (in alcuni sono state collocate più stazioni di campionamento, valutando altresì un’ulteriore suddivisione). In 419 corpi idrici è stato valutato lo stato ecologico sulla base di tre elementi biologici (diatomee, macrofite e

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 42 Comune di Rivignano Teor ______macroinvertebrati). I rimanenti 5 sono laghi e invasi artificiali per i quali i campionamenti sono in fase di ultimazione. Nel 2013 i prelievi per il territorio di Rivignano Teor sono stati effettuati in tre stazioni di monitoraggio: lungo il Fiume Stella, lungo il Rio Molini e lungo la Roggia Miliana. La figura che segue individua le stazioni e le relative valutazioni per il Comune di Rivignano Teor.

Figura 4.25: stazioni di monitoraggio

Fonte: ARPA FVG

Oltre alla qualità delle acque superficiali, va tenuta in considerazione l’assetto idrogeologico dell’ambito territoriale di riferimento. La Giunta regionale con deliberazione n. 2278 dd. 28 novembre 2014, ha approvato, ai sensi dell’articolo 14 della L.R. 16/2002, il Progetto di Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini regionali (PAIR), tra i quali rientra l’area del bacino del fiume Stella. Le norme di attuazione del Progetto di Piano stralcio, con le relative cartografie, sono entrate in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione FVG (BUR n.51 del17 dicembre 2014) ed hanno carattere immediatamente vincolante per le Amministrazioni ed enti pubblici, nonché per i soggetti privati. Il Progetto di PAIR include anche valutazioni aggiornate sulla pericolosità idraulica di aree ricadenti all’esterno dei bacini regionali ed attualmente inserite all’interno dei bacini idrografici nazionali del fiume Tagliamento e del fiume Isonzo ovvero nei territori dei PAI vigenti (DPCM 21 novembre 2013, G.U. n.97 del 28 aprile 2014). Si tratta di una proposta di perimetrazione ai sensi dell’art. 6 delle norme di

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 43 Comune di Rivignano Teor ______attuazione avanzata dalla Regione alle Province ed ai Comuni interessati. Detta proposta include anche la classificazione di alcune “zone di attenzione” idraulica (art. 5) dei PAI vigenti La classificazione operata con questo strumento, prevede per il comune in esame, la suddivisione nelle seguenti zone: - zona a pericolosità elevata P3 - zona a pericolosità media P2 - zona a pericolosità bassa P1 Le aree più prossime al corso del Fiume Stella, sono classificate con pericolosità P2 e P3

Figura 4.26: pericolosità idraulica individuata dal PAIR

Fonte: Analisi propedeutiche Tavola 1.2 Individuazione del PAIR

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A far data dal 17 dicembre 2014 e fino al 6 febbraio 2015, è stato garantito un periodo di consultazione del Piano affinchè il pubblico e tutti gli organismi interessati, potessero avanzare osservazioni e contributi al Piano stesso. Durante tale periodo l’amministrazione comunale di Rivignano Teor, ha avanzato un documento di osservazioni in ordine alla classificazione assegnata al territorio di competenza.

• Acque sotterranee

La bassa pianura friulana è caratterizzata dalla presenza di falde artesiane poste in profondità, collocate in corrispondenza di orizzonti ghiaiosi maggiormente permeabili. Nel territorio comunale, tali falde, solitamente sono presenti a profondità maggiori di 30 m, ed in particolare tra 45 e 60 metri di profondità, tra 115 e 135 metri di profondità, tra 145 e 165 metri di profondità e tra 180 e 192 metri di profondità. (Relazione Studio preliminare alla formazione delle Direttive del nuovo PRGC) Al fine di valutare la qualità delle acque sotterranee, l’ARPA FVG effettua sistematici prelievi e analisi su oltre 170 stazioni della rete di monitoraggio, distribuite sull’intero territorio regionale. Per il territorio comunale di Rivignano Teor, ricompreso all’interno del corpo idrico della bassa pianura P23B – Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento: falda freatica locale , lo stato di qualità risulta “buono”, come mostrato nella figura seguente.

Figura 4.27: stato di qualità dei corpi idrici sotterranei freatici e montano-collinari per l’anno 2013

Fonte: www.arpa.fvg.it

L’ARPA FVG è altresì preposta alla verifica della qualità dell’acqua dei nuovi pozzi perforati. In territorio comunale, come in generale nella Regione Friuli Venezia Giulia sono ancora molto diffusi gli attingimenti idrici ad uso domestico per mezzo di pozzi privati. I prelievi interessano i sistemi di acquiferi in pressione poco o mediamente profondi ed avvengono prevalentemente in modo continuo, essendo i pozzi naturalmente zampillanti e generalmente non dotati di dispositivi per la regolazione delle portate. Si stima che i prelievi siano ben superiori ai reali fabbisogni della popolazione; le acque che sgorgano liberamente di norma vengono recapitate a mare, attraverso la rete di canali irrigui e di bonifica, o vanno ad alimentare la debole falda freatica superficiale . (tratto da “Risorse idriche sotterranee del Friuli Venezia Giulia sostenibilità dell’attuale utilizzo”, Regione FVG, 2011).

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Il territorio del Comune di Rivignano Teor si presenta con un numero totale di pozzi censiti pari a 1667, collocandosi nella fascia medio alta rispetto ai valori dei comuni limitrofi.

Figura 4.28: numero pozzi domestici

Fonte: “Risorse idriche sotterranee del Friuli Venezia Giulia sostenibilità dell’attuale utilizzo” , Regione FVG, 2011

• Nitrati

La presenza di alte concentrazioni di nitrati e fitofarmaci nei terreni, con conseguente contaminazione delle falde sotterranee in seguito alla percolazione nel sottosuolo, sono causate prevalentemente dall’uso di tali sostanze nel settore agricolo. Il Comune di Rivignano Teor è compreso nell’elenco regionale delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola approvato con DGR n. 1920 del25/09/2008, in attuazione all’art. 92 del D.lgs 152/2006. Dall’immagine riportata di seguito, relativa al 2013, non si rilevano particolari criticità per il territorio comunale, con una concentrazione di nitrati compresa nella fascia bassa tra 5 e 10 mg/l.

Figura 4.29: concentrazione media di nitrati nelle falde (2013)

Fonte: www.arpa.fvg.it

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4.4.6. Reti tecnologiche • Rete fognaria e rete idrica

La gestione della fornitura di acqua per il Comune di Rivignano Teor, è affidata a CAFC spa, che offre il servizio idrico integrato dalla captazione alla depurazione delle acque a 83 Comuni della Provincia di Udine. La qualità delle acque destinate al consumo umano viene garantita da CAFC S.p.A. secondo quanto specificato all'Allegato II del D.Lgs. 31/01, prevedendo controlli di routine sulla qualità organolettica e microbiologica della acque e controlli di verifica per accertare se tutti i valori di parametro contenuti nel decreto sono rispettati. L’approvvigionamento idrico per Il Comune di Rivignano Teor è garantito dalla centrale di Biauzzo - .

Figura 4.30: gestione dell’approvvigionamento idrico

Fonte: www.cafcspa.com

I nuclei abitati del territorio comunale sono in gran parte serviti dalla rete idrica, ad esclusione delle frazioni di Sivigliano, Flambruzzo e Ariis, il cui approvvigionamento avviene tramite pozzi.

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Figura 4.31: distribuzione della rete idrica potabile

Fonte: Tav. 2.1 delle analisi propedeutiche al nuovo PRGC

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Per quanto riguarda la rete di smaltimento delle acque reflue, gestita da CAFC spa, i nuclei urbani principali e le zone industriali/produttive risultano coperte dal servizio e collegate agli impianti di depurazione distribuiti sul territorio. Figura 4.32: distribuzione della rete fognaria

Fonte: Tav. 2.2 delle analisi propedeutiche al nuovo PRGC

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• Risorse energetiche

La localizzazione delle infrastrutture energetiche e la distribuzione della rete dell’illuminazione pubblica presenti sul territorio sono raffigurate nella cartografie proposta di seguito, dalla quale si può osservare che i centri abitati e le frazioni, ad esclusione di alcune case sparse, sono coperte dal servizio.

Figura 4.33: individuazione delle linee elettriche e della rete di illuminazione pubblica

Fonte: Tav. 2.4 delle analisi propedeutiche al nuovo PRGC

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Relativamente, alla rete metanifera, si riportano i consumi di metano attualmente disponibili, ricavati all’interno del documento elaborato da ARPA FVG nel 2013 Distribuzione dei Vettori energetici in Friuli Venezia Giulia per il riscaldamento domestico e loro emissioni. I consumi calcolati per famiglia, mostrano che il territorio comunale si inserisce nelle fasce medio basse.

Figura 4.34: quantitativi di metano utilizzato nel 2010

Fonte: Distribuzione dei Vettori energetici in Friuli Venezia Giulia per il riscaldamento domestico e loro emissioni. In questa fase non risultano disponibili i dati relativi ai consumi di energia elettrica, relativamente ai consumi suddivisi per settore, unitamente ai dati sull’energia prodotta da fonti rinnovabili. In fase di stesura del rapporto ambientale, dovranno essere reperite le informazioni del comparto energetico e quelle attinenti agli impianti di produzione da fonti rinnovabili.

4.4.7. Rifiuti Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati è affidato alla società A&T2000 S.p.A., che si occupa della raccolta, del trasporto e dello smaltimento. Sul territorio comunale è attiva la raccolta differenziata “porta a porta” per le principali tipologie di rifiuti e dal 2014 è inoltre operativo il centro di raccolta situato nella zona PIP di Teor. Di seguito, si riportano i dati sulla produzione totale di rifiuti urbani per il territorio comunale contenuti nel Catasto dei Rifiuti dell’ARPA FVG. I dati disponibili fanno riferimento al periodo 1998 – 2013, precedente alla fusione dei due comuni, che pertanto in questa fase verranno considerati separatamente.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 51 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 4.35: andamento produzione rifiuti urbani

Rivignano Teor

Dall’analisi dei dati relativi la produzione di rifiuti urbani si assiste a sensibile decrescita della produzione totale di rifiuti a partire dal 2009-2010, con un lieve aumento nel 2013, mentre è aumentata significativamente la percentuale di raccolta differenziata che nel 2013 si attestava rispettivamente al 84,78% e al 66,87%. Gli obiettivi fissati dal D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, art. 205 in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani prevedevano il raggiungimento del 65% entro il 31 dicembre 2012; tale soglia è stata raggiunta e superata in entrambi gli ambiti territoriali. Un indicatore utile alla valutazione dell’andamento della produzione di rifiuti è il calcolo della produzione procapite; “Ecosistema Urbano” (Legambiente) indica come valore di riferimento ottimale una produzione di rifiuti urbani pari a 365 kg/abitante/anno; gli indirizzi della Comunità europea tendono ad una produzione procapite inferiore ai 100 kg/abitante/anno. Nel 2013 tale produzione si attestava intorno ai 477 kg/ab per il territorio di Rivignano e 421 kg/ab per Teor; per la Provincia di Udine il valore medio è pari a 455,66 kg/ab, mentre la media regionale si attesta su 449,38kg/ab (fonte: Catasto dei Rifiuti – ARPA FVG).

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Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti urbani, gli impianti più prossimi al Comune di Rivignano Teor sono localizzati nei comuni limitrofi di Ronchis e Morsano al Tagliamento, deputati al recupero e allo stoccaggio. Si segnala inoltre che, non sono presenti nelle vicinanze del territorio comunale discariche per rifiuti non pericolosi (urbani e speciali) e inerti.

Figura 4.36: impianti trattamento rifiuti urbani – 2012

Fonte: ARPA FVG

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4.4.8. Inquinamento elettromagnetico Il fenomeno definito "inquinamento elettromagnetico" è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè prodotti da impianti realizzati per trasmettere informazioni attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche (impianti radio-TV e per telefonia mobile) e da impianti utilizzati per il trasporto e la trasformazione dell'energia elettrica dalle centrali di produzione fino all'utilizzatore in ambiente urbano (elettrodotti), da impianti per lavorazioni industriali, nonché da tutti quei dispositivi il cui funzionamento è subordinato a un'alimentazione di rete elettrica (tipico esempio sono gli elettrodomestici).

• Campi elettromagnetici a bassa frequenza

Sulla base della tensione di esercizio le linee elettriche si dividono in: - linee ad Altissima Tensione (AAT - 220 kV e 380 kV), - linee ad Alta Tensione (AT - da 40 kV a 150 kV), - linee a Media Tensione (MT - da 1 kV a 40 kV), - linee a Bassa Tensione (BT- 380 V e 220 V). Nell’ambito comunale di Rivignano Teor, nella fascia sud del territorio si sviluppa la linea aerea AAT da 380kV evidenziata in figura. i monitoraggi più prossimi sono localizzati in Comune di Pocenia.

Figura 4.37: linee elettriche presenti sul territorio e monitoraggi

Fonte: www.arpafvg.it

• Campi elettromagnetici ad alta frequenza

L’ARPA FVG ha istituito il Catasto Regionale Radiofrequenze, sul quale risultano visibili le informazioni sugli impianti di Stazioni Radio-Base (SRB), impianti radio e impianti tv. Tra le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF) si trovano gli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e dagli impianti per la telefonia mobile.

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I valori stabiliti dalla legge (DPCM 08.07.03 relativo alle frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz) sono: - 6 V/m — Valore di attenzione: è un valore definito a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine. Deve essere applicato ad edifici e pertinenze a permanenza non inferiore alle 4 ore giornaliere. Coincide numericamente con l’obiettivo di qualità, definito ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici nelle aree intensamente frequentate. - 20 V/m — Limite di esposizione per frequenze comprese tra 3 e 3000 MHz: è un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione. Per le rimanenti frequenze nell’intervallo tra 100 kHz e 300 GHz il limite di esposizione è più elevato. La mappa che segue, individua i quattro impianti di telefonia mobile localizzati sul territorio di Rivignano Teor ed i punti di misura dei monitoraggi effettuati da ARPA FVG nel 2012 e nel 2013. Come si può osservare i valori registrati risultano ampiamente inferiori al limite di attenzione di 6 V/m, attestandosi al massimo entro un intervallo da 0,3 a 1 volt/metro.

Figura 4.38: distribuzione degli impianti per le telecomunicazioni e risultati analisi

Fonte: Catasto radiofrequenze ARPA FVG

4.4.9. Inquinamento da radon Il Radon (Rn) è un gas nobile, radioattivo, che si forma dal decadimento del radio (Ra), generato a sua volta dal decadimento dell'uranio (U). Il radon è un gas molto pesante e viene considerato pericoloso per la salute umana se inalato ; in spazi aperti, è diluito dalle correnti d'aria e raggiunge solo basse concentrazioni mentre

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 55 Comune di Rivignano Teor ______in un ambiente chiuso, come può essere quello di un'abitazione, il radon può accumularsi e raggiungere alte concentrazioni. Nel biennio 2000-2002 è stata realizzata una campagna di misure del radon nelle scuole e negli asili nido della regione, descritta nella edizione del 2002 del Rapporto sullo stato dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia. La percentuale di scuole la cui concentrazione media di radon superava il limite di 500 Bq/m3, fissato dal d.lgs. 241/2000 per i luoghi di lavoro, è risultata il 3% in provincia di Pordenone e l’1% in tutte le altre province. Secondo i risultati della campagna 2000/2002, coerenti con quanto emerso nelle indagini precedenti effettuate su scuole e abitazioni in regione, il Friuli Venezia Giulia risulta essere un territorio ”a rischio” dal punto di vista del radon. Secondo lo stesso Rapporto del 2002, la distribuzione della concentrazione di radon negli edifici scolastici, che sono diffusi in tutte le zone abitate della regione, può fornire utili indicazioni su quali siano le aree in cui è più probabile trovare edifici con concentrazioni significative di radon. Tali aree possono essere genericamente indicate nell’alta pianura Friulana e nel Carso Triestino e Goriziano. Tuttavia esistono zone diverse da queste in cui sono stati riscontrati elevati valori di concentrazione di radon. Le concentrazioni di radon nelle acque della regione risultano, invece, del tutto trascurabili. Nel successivo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, pubblicato dall’ARPA-FVG nel 2005, è stata presentata l’analisi dei risultati definitivi sulle misurazioni delle concentrazioni di radon, relative a 1.300 scuole oggetto di indagine: circa il 2% delle strutture scolastiche risulta avere concentrazioni medie superiori a 500 Bq/m3, e 48 edifici, circa il 4% del totale, presentano almeno un locale abitabile con concentrazione media superiore a 500 Bq/m3. L’immagine seguente individua attraverso una scala cromatica le concentrazioni di radon indoor registrate all’interno delle abitazioni monitorate nel periodo 2005-2006 sul territorio regionale. Come si può osservare, il Comune di Rivignano Teor presenta valori compresi tra 38 e 181 Bq/m3.

Figura 4.39: concentrazioni di radon indoor (Bq/m3)effettuate in oltre 2.400 abitazioni della regione.

Fonte: ARPA FVG – RSA 2012

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L’immagine seguente riporta, invece, i risultati sulle concentrazioni di radon rilevate da ARPA FVG in quattro strutture scolastiche (scuole materne ed elementari) presenti sul territorio comunale di Rivignano Teor, che non evidenziano situazioni di criticità.

Figura 4.40:risultati delle concentrazioni di Radon nelle scuole monitorate.

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Fonte: www.arpa.fvg.it

4.4.10. Mobilità

Le infrastrutture viabilistiche che attraversano il territorio comunale sono costituite da una rete principale e da una rete secondaria di strade locali che collegano tra loro le frazioni e i nuclei abitati distribuiti sul territorio e nei Comuni contermini. La rete infrastrutturale del territorio comunale è costituita, da tre arterie principali classificate come viabilità provinciali: - la SP n. 56 “dello Stella” che attraversa in direzione nord sud il quadrante centrale del Comune collegando Muscletto, Rivignano, Teor, Palazzolo, Precenicco e Pertegada; - la SP n.7 “di Latisana” che garantisce il collegamento da Pozzuolo, Talmassons, Rivignano, Latisana - la SP 93 “di Belgrado” nel quadrante nord ovest del territorio tra Codroipo, Camino, Varmo e Rivignano Il quadrante sud, tra Chiarmacis e Rivarotta è attraversato da un tratto dell’autostrada A4 Torino-Trieste.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 57 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 4.41: Assetto della viabilità

Fonte: Tav. 2.5 delle analisi propedeutiche al nuovo PRGC

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 58 Comune di Rivignano Teor ______

Per quanto attiene alla mobilità ciclo-pedonale, il territorio comunale offre una rete esistente in grado di collegare tra loro Flambruzzo, Rivignano, Teor, Driolassa e Campomolle. Tale rete verrà implementata dalle previsioni progettuali contenute nel Piano Provinciale delle piste ciclabili di Udine, che individua all’interno del Comune alcuni tracciati di interesse regionale, quali: l’itinerario ciclabile dello Stella (A15) e l’itinerario di Teor e Torsa (A17), per alcuni tratti già realizzati.

Figura 4.42: Rete della mobilità lenta

Fonte: Tav. 2.6 delle analisi propedeutiche al nuovo PRGC

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 59 Comune di Rivignano Teor ______

4.4.11. Rumore La Legge quadro sull’inquinamento acustico, n. 447/95, prevede nel livello della pianificazione locale l’introduzione del Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA) che persegue l’obiettivo primario di rendere compatibili e regolamentare, dal punto di vista acustico, lo svolgimento di diverse attività che coinvolgono tutti gli aspetti del vivere sociale quali la produzione, i trasporti, i servizi sanitari, le attività ricreative, culturali o di altro genere. A livello regionale, la pianificazione ed il controllo del rispetto dei dettami della normativa di settore è regolato dalla L.R. del 18 giugno 2007, n. 16 "Norme in materia di tutela dall’inquinamento atmosferico e dall’inquinamento acustico" e dai "Criteri e linee guida per la redazione dei Piani comunali di classificazione acustica del territorio", approvati con DGR 463/2009. Il comune di Rivignano Teor non è attualmente dotato del Piano di Classificazione Acustica Comunale (PCCA), secondo quanto previsto dalla LR 16/2007. Come anticipato precedentemente, il Comune è attraversato in direzione nord-sud dalla SP n. 56 dello Stella, in direzione est-ovest dalla SP n. 7 di Latisana che garantisce il collegamento tra Rivignano e Teor, e nella zona nord ovest dalla SP n. 93 di Belgrado. Il quadrante sud del territorio, è interessato da un tratto dell’autostrada A4 Torino-Trieste. La componente “rumore” prodotta dal traffico veicolare, rappresenta la principale fonte di inquinamento acustico all’interno delle aree urbane; a tale proposito si riporta la cartografia elaborata da ARPA FVG relativa alla classificazione acustica dei tronchi stradali extraurbani per l’intero territorio regionale.

Figura 4.43: Classificazione dell’impatto acustico lungo la viabilità extraurbana

Rivignano Teor

Fonte: RSA 2012 - ARPA FVG

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Da una prima lettura della classificazione operata, il Comune presenta alcuni tratti critici individuati in prossimità delle strade extraurbane secondarie: la SP 56 che collega Teor alla frazione di Rivarotta è classificata con impatto alto mentre la SP 7 tra Rivignano e Teor, la viabilità che collega Rivignano ad Ariis (Via VIII Bersaglieri) ed i tratti della SP93 e della SP 56 nella zona nord ovest, sono classificati con impatto medio. L’Autostrada A4 è stimata con impatto medio. La restante viabilità extraurbana, esterna ai centri abitati, non presenta particolari criticità acustiche (impatto basso).

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5. LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO: ANALISI PRELIMINARE DELLE POTENZIALITÀ E DELLE CRITICITÀ Il presente capitolo, viene predisposto con il fine di individuare in modo schematico le risultanze dell’analisi del contesto. Si è optato pertanto per una definizione puntuale delle principali criticità e potenzialità per componenti, quale “quadro” di riferimento per la successiva fase del processo di VAS; tenendo presente che le azioni che il Piano andrà ad individuare dovranno prendere atto da questo scenario. La matrice riporta per colonne, la componente, la criticità e la potenzialità. La lettura per riga permetterà di comprendere le valutazioni affrontate per ogni componente.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 62 Comune di Rivignano Teor ______

Componente Sintesi delle criticità e delle emergenze ambientale Potenzialità POPOLAZIONE L’andamento demografico ha registrato negli ultimi 10 anni un aumento pari a 173 unità, in leggera flessione a partire dal 2010. Criticità Il settore che in questi ultimi trent’anni ha sofferto maggiormente è quello del commercio che seppure ha visto un incremento nel numero di unità locali ha visto rimanere pressoché invariati il numero di addetti. Nel 1970 erano presenti un numero di 743 aziende agricole, diminuite significativamente nel corso degli anni fino a raggiungere le 267 unità nel 2010, con una riduzione percentuale del 64% ATTIVITÀ Drastico calo pari al 90% del totale delle aziende con allevamenti. ED ECONOMIA

Potenzialità Il settore dei servizi che comprende sia il settore pubblico che il settore privato, il numero di unità locali è in costante incremento, l’andamento degli addetti si discosta da quello delle unità locali con una riduzione del 5.14% nel decennio 2001-2011. L’industria, per quanto possa avere registrato una riduzione nell’ultimo decennio, rappresenta un’importante realtà locale, sia in termini di unità locali che di addetti. Criticità Ampie superfici sottoposte a pianificazione attuativa, inedificate e non attuate. Presenza di Piani di espansione residenziale non attuati per un totale di 122.233 mq (fonte: Studio preliminare alla formazione delle direttive del nuovo PRGC) SUOLO/ USO DEL SUOLO Potenzialità La gran parte del territorio comunale è occupata da aree a carattere agricolo e forestale pari a circa l’85% del totale, mentre le zone edificate/urbanizzate, occupano una percentuale marginale del territorio pari al 10,4%. Rilevante è la presenza di aree naturali e di tutela localizzate lungo il corridoio fluviale del Fiume Stella. Potenzialità Il Comune di Rivignano Teor è interessato dalla presenza di Aree inserite nella “Rete Natura 2000”, localizzate lungo il corso del Fiume Stella dall’alto valore ecologico. La AREE NATURALI presenza del Piano di Gestione pel l’area di tutela ZSC Risorgive dello Stella rappresenta uno strumento di protezione dell’ambiente e della biodiversità del sito. Nell’ambito del territorio comunale sono inoltre presenti prati stabili, il biotopo di Zarnicco e il Parco comunale dello Stella. Criticità PAESAGGIO Parte del territorio agricolo è stato interessato negli anni da interventi di riordino fondiario che hanno portato alla perdita di elementi tipici del paesaggio agrario.

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Potenzialità Il paesaggio del territorio offre numerosi elementi di pregio, sia dal punto di vista naturalistico che storico-culturale. Tra i primi, il corridoio fluviale del Fiume Stella rappresenta un elemento di significativa valenza ambientale, che si inserisce e attraversa il paesaggio rurale tradizionale fatto di siepi, filari e corridoi boscati. Tra i Beni di interesse culturale si segnala la presenza di numerose Ville storiche e di borghi rurali di antico impianto. Criticità La presenza di strade provinciali e del tratto autostradale che attraversa la fascia sud del territorio possono determinare un innalzamento delle emissioni inquinanti in atmosfera. Tuttavia, i monitoraggi della qualità dell’aria non rivela significative criticità relativamente ai superamenti delle concentrazioni medie annuali di PM10. L’ozono si ARIA attesta invece su valori medio alti che caratterizzano comunque l’intera fascia della bassa pianura.

Potenzialità L’assenza di attività produttive con contributi emissivi rilevanti rappresenta un elemento positivo per lo stato della qualità dell’aria. Criticità L’attuale classificazione assegnata dal PAIR, riconosce il territorio comunale in zona P1, P2, P3.

ACQUA Potenzialità (acque L’idrografia superficiale nel territorio, collocato a valle della linea delle risorgive, è superficiali) dominata dal Fiume Stella quali importante sistema fluviale e dai suoi affluenti, costituiti da corsi d’acqua di risorgiva, rogge e canali. I prelievi sulle acque che attraversano il Comune di Rivignano Teor hanno consentito di rilevare lo stato ecologico di tre corsi d’acqua: il Fiume Stella e la Roggia Miliana, classificati con giudizio esperto “sufficiente”, e il Rio Molini con giudizio “buono”. Criticità All’interno del territorio comunale, risultano censiti 1667 pozzi, un dato che si attesta su livelli superiori rispetto ai comuni limitrofi.

ACQUA Potenzialità (acque Le falde artesiane presenti sul territorio comunale sono localizzate a profondità sotterranee) considerevoli e la qualità delle acque sotterranee è stata valutata con valore buono. Il Comune di Rivignano Teor è ricompreso nell’elenco regionale delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, tuttavia non si rilevano criticità relativamente ai valori presenti nelle falde.

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Criticità Il servizio della rete idrica è esteso a gran parte del territorio comunale ad esclusione delle frazioni di Sivigliano, Flambruzzo e Ariis, il cui approvvigionamento avviene tramite pozzi. Anche per quanto riguarda la rete di smaltimento delle acque reflue, alcune frazioni e RETI nuclei abitati del Comune non risultano coperti dal servizio. TECNOLOGICHE Al momento non si dispone di dati relativi ai consumi energetici e alla presenza e utilizzo di fonti rinnovabili sul territorio comunale.

Potenzialità I centri urbani principali e le zone industriali/produttive sono raggiunti dalla rete fognaria connessa agli impianti di depurazione distribuiti all’interno del territorio. Criticità Nel 2013 la produzione di rifiuti urbani pro capite si attestava intorno ai 477 kg/ab per il territorio di Rivignano e 421 kg/ab per Teor. Per la Provincia di Udine il valore medio è pari a 455,66 kg/ab, mentre per il territorio regionale 449,38 kg/ab.

RIFIUTI Potenzialità La produzione totale di rifiuti urbani nell’ambito comunale ha registrato una significativa decrescita a partire dal 2009-2010 con un isolato aumento nel 2013, a fronte di un aumento consistente della percentuale di raccolta differenziata che si attesta su valori superiori al 65%. Criticità Il territorio è attraversato dal tracciato di due elettrodotti: una linea ad alta e una ad altissima tensione. INQUINAMENTO

ELETTROMAGNE Potenzialità TICO I monitoraggi effettuati da ARPA FVG non evidenziano il superamento dei limiti di legge generati dalla localizzazione di stazioni radiobase per il servizio di telefonia mobile. Potenzialità INQUINAMENTO Le concentrazioni di radon nelle abitazioni e nelle scuole monitorate all’interno DA RADON dell’ambito comunale risultano conformi ai parametri di legge. Criticità La viabilità è costituita da una rete principale che attraversa i centri urbani maggiori e da una rete secondaria di strade locali. Nella fascia sud del territorio, tra Rivarotta e MOBILITÀ Chiarmacis, si segnala la presenza del tratto autostradale dell’A4Torino-Tieste.

Potenzialità Relativamente alla mobilità lenta, in aggiunta ai tratti ciclopedonali esistenti, è

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previstala realizzazione di nuovi tracciati di completamento della rete ciclabile di interesse regionale. Criticità L’inquinamento acustico presente sul territorio è determinato prevalentemente dal traffico veicolare presente lungo le strade provinciali che attraversano i centri abitati.

RUMORE Potenzialità La predisposizione del PCCA consentirà di regolamentare, dal punto di vista acustico, le attività e i limiti di rumore ad esse connesse nel rispetto della tutela della popolazione.

6. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA Il Comune di Rivignano Teor, è in interessato da una Zona di Conservazione Speciale (ZSC) IT IT3320026 - Risorgive dello Stella, che si sviluppa a sud della linea delle risorgive su una superficie di circa 796 ettari tra Comuni di Codroipo, Bertiolo, Talmassons e Rivignano Teor.

Figura 6.1: Comuni interessati dalla ZSC – Risorgive dello Stella

Fonte: Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella

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Figura 6.2: localizzazione del sito di tutela

Fonte: Elaborazione dati IRDAT

Tale area risulta ricompresa entro i Siti della Rete Natura 2000, quale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. L’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" introduce la “valutazione di incidenza” con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei Siti natura 2000 attraverso l’esame delle interferenze di piani, progetti e interventi non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l’equilibrio ambientale. In tal senso la procedura della valutazione d’incidenza è finalizzata a stabilire se il Piano, da attuarsi secondo modalità definite, sia compatibile - eventualmente sotto specifiche condizioni - con gli obiettivi di conservazione di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o di Zone di Protezione Speciale (ZPS) di Rete Natura 2000, interessati dal Piano in argomento. Nell’ambito della valutazione di incidenza è necessario procedere all’elaborazione di un’apposita relazione, i cui contenuti minimi, elencati nell’Allegato G del DPR 357/1997 e nella DGR 1323/2014, interessano fondamentalmente le caratteristiche del Piano (delle azioni proposte dallo strumento pianificatorio) e l’identificazione/analisi dell’area di influenza del Piano - ossia le interferenze con il sistema ambientale.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 67 Comune di Rivignano Teor ______

A livello regionale, con la DGR 1323/2014 “Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza”, sono stati deliberati gli “Indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti e interventi” e le indicazioni tecnico-operative per la predisposizione della documentazione relativa alle procedure in materia di valutazione di incidenza. L’allegato A alla suddetta deliberazione della giunta regionale, al punto 2 definisce l’ambito di applicazione e nello specifico al punto 2.2 recita:

Sono soggetti alla procedura di valutazione di incidenza i piani, i progetti e gli interventi così come di seguito individuati: a) i piani, la cui area di competenza comprende, anche parzialmente uno o più Siti Natura 2000, e che rientrano nelle tipologie di cui all’art. 6 comma 2 lett. a) del d. lgs. 152/2006 e non determinano l’uso di piccole aree a livello locale o costituiscono modifiche minori;

La lettura combinata delle disposizioni vigenti per la tutela delle aree della rete natura 2000, fa si che il nuovo Piano regolatore debba essere altresì accompagnato dalla valutazione di incidenza. Le schede di cui all’allegato B) della deliberazione della giunta regionale 1323/2014, definiscono i contenuti da inserire nei documenti previsti a seconda che trattasi di una verifica di significatività dell’incidenza piuttosto che una valutazione di incidenza vera e propria. Ai sensi dell’articolo 10, comma 3 del d.lgs. 03 aprile 2006 n. 152, la VAS ricomprende la procedura della valutazione d’incidenza di cui all’articolo 5 del decreto n. 357 del 1997. A tal fine, il Rapporto ambientale dovrà contenere gli elementi di cui al citato allegato G del citato decreto n. 357 del 1997, ovvero di cui alla scheda corrispondente definita nell’allegato B di cui sopra. Inteso che il Rapporto ambientale sarà implementato con la valutazione di incidenza, questa sarà strutturata con gli elementi necessari alla valutazione, in funzione delle tipologie e del livello di cogenza delle azioni proposte dal Piano. In quest’ottica, si intende evidenziare alcuni elementi conoscitivi che saranno approfonditi nel Rapporto ambientale e che, nella fase preliminare, possono essere utili per porre i soggetti competenti in materia ambientale nella condizione di avanzare utili contribuiti metodologico-procedurali la valutazione di incidenza del nuovo Piano. In ultimo, secondo quanto stabilito dalla richiamata delibera 1323/2014, il servizio Valutazioni Ambientali deve essere individuato fra i soggetti competenti ai sensi dell’art. 5 lettera s) del D.lgs 152/2006 e smi. Per i Siti appartenenti alla rete Natura 2000, la Direttiva Habitat prevede diversi strumenti di gestione, tra i quali rientrano le misure di conservazione , ovvero “quel complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato di conservazione soddisfacente”. In accordo con le previsioni comunitarie, tra le misure di conservazione obbligatorie disposte dalla Regione FVG con la LR. 14 giugno 2007, n. 14 modificata e integrata dalla L.R. n. 7/2008, sono ricompresi i Piani di Gestione , volti a “garantire la tutela di specie ed habitat naturali e a trovare, all’interno delle singole aree tutelate, le giuste sinergie tra lo sviluppo ed il mantenimento delle attività socioeconomiche e le esigenze di conservazione ripristino e valorizzazione della biodiversità” (Regione FVG).

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Il Piano di Gestione per il sito “Risorgive dello Stella”, è stato approvato con D.Preg. n. 1030 dd 15/05/2013, pubblicato sul BUR n. 22 del 29.05.2013. Il sito, per la sua importanza è inoltre considerato tra le aree prioritarie di tutela ai sensi dell’art. 4.4 della Direttiva 92/43/CEE che prevede tramite i Progetti Life Natura il cofinanziamento di interventi e iniziative a favore dell’ambiente e per la conservazione della natura. Il progetto Life+ ST.A.R. (STella Alnus Recovery – Conservazione e ampliamento dei boschi umidi appartenenti all’habitat 91E0) di cui ha beneficiato il sito Risorgive dello Stella nel periodo di programmazione 2007-2013, ha perseguito l’obiettivo di tutelare e conservare gli habitat naturali e le specie di interesse comunitario, al fine di arrestare la perdita di biodiversità. Nello specifico il progetto è stato orientato alla conservazione dell’Habitat 91E0 (Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior) presente nella Pianura Padana e ricadente nella ZSC -IT3320026 “Risorgive dello Stella”, che rileva un significativo rischio ambientale a causa delle sempre più forti pressioni antropiche (Fonte: starlifenatura.it).

6.1. Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella Come anticipato nel paragrafo precedente, il procedimento amministrativo di adozione ed approvazione del Piano di gestione per il sito “Risorgive dello Stella”, ai sensi della LR7/2008 è stato avviato nel giugno 2010 e si è concluso con la pubblicazione sul BUR n. 22 del 29 maggio 2013 del Decreto n.103 del presidente della Regione di approvazione del Piano. In tal senso si richiamano in sisntesi alcuni contenuti del Piano di Gestione al fine di definire le caratteristiche della Zona di Conservazione, che possano essere propedeutiche alla consultazione ed alla successiva fase di redazione del Rapporto Ambientale.

6.1.1. Inquadramento geografico Ubicato nella Bassa Pianura Friulana, in corrispondenza della cosiddetta “linea delle risorgive”, il SIC Risorgive dello Stella occupa una superficie di circa 796 ettari ed è situato a circa 20 km a SO di Udine e alla stessa distanza dalla Laguna di Marano e Grado, posta a SE del sito. L'area del SIC si colloca ad un’altezza media di 22 m slm e si estende in sinistra Tagliamento, con la forma di una “Y” tutta compresa tra i nuclei abitativi di Codroipo, Bertiolo e Talmassons a Nord; Varmo, Rivignano, Teor e Pocenia a Sud (Figura 6.2). L'accessibilità è garantita, oltre che dalla viabilità comunale, dalla prossimità a Sud dell'A4 e a Nord della SS252, che corrono più o meno in direzione Est/Ovest. Il Sito è attraversato dalla SP95 ed è fiancheggiato quasi interamente dalla SP39, che collega Codroipo all'Autostrada A4.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 69 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 6.3: localizzazione geografica del Sito

Fonte: Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella

6.1.2. Inquadramento naturalistico e specificità del sito l sito rappresenta il lembo superstite di maggiori dimensioni degli habitat che caratterizzavano le risorgive della Regione prima delle grandi bonifiche degli anni ’30 e ’50. La superficie di questi habitat nel 1930, tra il corso del Tagliamento e quello dell’Isonzo, era stimabile in oltre 6000 ettari, mentre l’insieme degli habitat attuali non supera complessivamente i 200 ettari, frazionati in molte aree di piccola estensione. Il SIC ospita il 99% della popolazione mondiale di Armeria helodes (Martini & Poldini), specie di interesse comunitario prioritario, e il 12% della popolazione mondiale di Erucastrum palustre (Pirona) Vis, anch’essa specie di interesse comunitario. Queste specie, per la continua riduzione numerica e dei loro areali, vanno considerate a rischio di estinzione imminente. Il SIC ospita inoltre la principale popolazione mondiale della specie di Allegato II di Direttiva Euphrasia marchesettii. Gli habitat presenti nel SIC rappresentano un’area chiave per la conservazione di diverse specie di anfibi, quali Triturus carnifex, Bombina variegata, Rana latastei, Rana lessonae, Rana dalmatina e Hyla intermedia, che nelle aree agricole più intensamente sfruttate sono ormai quasi scomparse per la distruzione degli ambienti umidi; per lo stesso motivo l’area è di importanza fondamentale per la sopravvivenza della testuggine palustre Emys orbicularis. Il sito ospita abbondanti popolazioni della rara lucertola Zootoca vivipara carniolica, una sottospecie presente esclusivamente in pianura. Le popolazioni padane di questa lucertola ovipara, pur non menzionata nella Direttiva Habitat, hanno uno straordinario pregio scientifico e biogenetico. Rappresenta inoltre una delle rare stazioni di Vipera aspis francisciredi nella Pianura Padano- Veneta.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 70 Comune di Rivignano Teor ______

Di seguito verranno presi in considerazione alcuni estratti delle tavole grafiche allegate al Piano di Gestione del sito di tutela, che individuano le tipologie degli habitat presenti all’interno della ZSC – Risorgive dello Stella. La figura 6.3 fa riferimento alla carta degli Habitat, realizzata secondo le tipologie contenute nel “Manuale degli Habitat FVG” (Poldini et al., 2006), mentre la figura 6.4 individua gli Habitat Natura 2000 come classificati nell’allegato I alla Dir. 92/43/CEE.

Figura 6.4: Carta degli habitat secondo il manuale degli habitat FVG

Fonte: estratto Tav. 2 - Piano di Gestione del Sito Risorgive dello Stella

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 71 Comune di Rivignano Teor ______

Figura 6.5: Carta dei tipi di habitat Natura 2000 (All. I Dir. 92/43/CEE)

Fonte: estratto Tav. 3 - Piano di Gestione del Sito Risorgive dello Stella

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 72 Comune di Rivignano Teor ______

Il piano di gestione risulta costituito da una corposa sezione di analisi e da specifiche valutazioni che portano all’elaborazione la strategia di Piano proposta, oltre che ad assicurare la conservazione delle specie e degli Habitat di interesse comunitario alla base dell’istituzione del Sito in oggetto, intende perseguire un obiettivo generale più ampio, che pone enfasi sulla sua importanza nella rete ecologica regionale.

L’obiettivo generale risulta così formulato:

L’articolazione del Piano è così strutturata: Per perseguire l’obiettivo generale, è stato individuato un primo corpo di misure, corredate di obiettivi specifici che scaturiscono dalle esigenze di gestione. Sono quindi state delineate le proposte di tutela e gestione, di regolamentazione e di monitoraggio ritenute necessarie, dal punto di vista tecnico, per perseguire gli obiettivi e soddisfare le esigenze individuati. Le misure sono state raggruppate in diversi assi, corrispondenti ad altrettanti principali “ambiti” di intervento, ritenuti di validità generale per rappresentare le problematiche prioritarie da affrontare nella gestione del sito, così come di altre aree del Sistema regionale delle aree tutelate del sistema delle risorgive friulane.

Come anticipato, il Rapporto ambientale sarà implementato con la valutazione di incidenza, questa sarà strutturata con gli elementi necessari alla valutazione tenuto conto di quanto stabilito nel Piano di gestione, in funzione delle tipologie e del livello di cogenza delle azioni proposte dal Piano.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 73 Comune di Rivignano Teor ______

7. ORIENTAMENTO DEL PIANO Le disposizioni legislative vigenti in Friuli Venezia Giulia in materia di pianificazione urbanistica sono individuate nella LR 23 febbraio 2007 n.5 e nelle successive modificazioni introdotte con la LR 21 ottobre 2008 n.12. L’articolo 63 bis della LR 5/2007 e smi stabilisce che la formazione degli strumenti urbanistici generali comunali e loro varianti (Piani Regolatori Generali Comunali), che non rientrano nelle fattispecie di cui all'articolo 63 e all'articolo 17 del regolamento emanato con decreto del Presidente della Regione 20 marzo 2008, n. 86 (Regolamento di attuazione della parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5), e' soggetta ai contenuti e alle procedure stabiliti dal medesimo articolo. Il successivo comma 8 stabilisce che: il Consiglio comunale impartisce le direttive da seguire nella predisposizione di un nuovo strumento urbanistico generale e delle sue varianti che incidono sugli obiettivi e sulle strategie di cui al comma 3, lettera a). Le direttive vengono portate a conoscenza dell'Amministrazione regionale, delle Amministrazioni statali interessate, degli enti e delle aziende che esercitano pubblici servizi, nonché dei Comuni contermini. Le fasi iniziali di un Piano regolatore, prendono pertanto forma nella fase di definizione delle direttive, quale documento di indirizzo su cui impostare la redazione del Piano, traducendosi poi nella fase di stesura negli obiettivi e nelle strategie su cui impostare il governo del territorio. Nel caso in esame, il documento di direttive si configura come l’esito di un’importante fase di analisi, che ha visto il contribuito di diverse figure professionali, ed i cui contenuti sono raccolti all’interno dell’elaborato “R – Relazione illustrativa”. Tale documento ha permesso di indagare lo stato del territorio, le dinamiche in atto ed un’ampia conoscenza della realtà territoriale del nuovo Comune, in modo tale da permettere all’Amministrazione comunale di individuare le linee pianificatorie future per il proprio territorio. Un aspetto decisamente innovativo nella concezione di “pensare” il nuovo piano regolatore comunale sarà quella di affiancarlo ad uno studio di Marketing Territoriale (MT) mirato per il territorio. Il PRGC diventa uno strumento per promuovere e mettere in rete le eccellenze presenti nel territorio. I due ex comuni di Rivignano e Teor negli ultimi anni hanno avviato delle politiche lungimiranti sia a livello istituzionale/organizzativo (unione dei comuni, coinvolgimento operatori esterni, comunicazione più efficace, etc.) sia di governo del territorio (dalle varianti urbanistiche ad impatto sempre più contenuto, agli interventi di recupero edilizio/funzionale di immobili rilevanti come Villa Ottelio, agli interventi di recupero/ricostruzione ambientale come i boschi del progetto LIFE, etc.), politiche che adesso vengono riprese e rilanciate con l’avvio del nuovo comune, integrando il processo di formazione del nuovo PRGC con elementi di MT in modo da attivare concrete politiche di sviluppo sostenibile e competitivo, di medio/lungo periodo e non di semplice promozione territoriale a breve termine. Il MT riprende le logiche della pianificazione strategica di tipo aziendale/organizzativo declinandole, con gli opportuni adattamenti, ai fini della definizione di politiche di valorizzazione e sviluppo territoriale che, negli ultimi decenni, sono state applicate a realtà molto diverse anche per scala d’intervento. Nel caso di specie, trattandosi di una comunità virtuosa ma di dimensioni contenute, si dovrà attuare un processo di MT che non si limiti all’applicazione di procedure efficaci calate dall’alto, ma si dovrà piuttosto puntare su un processo di cooperazione che si adatti via via nel medio/lungo periodo alle trasformazioni sociali, culturali ed economiche del territorio cercando di coinvolgere al massimo l’intera comunità che lo abita. Nel recente passato il territorio di Rivignano Teor è stato oggetto di studi, di vario tipo, di gruppi provenienti da ben quattro università: Padova, Trieste, Udine, Venezia che hanno evidenziato come principali elementi identitari: il fiume e la villa. In particolare: lo Stella che attraversa

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 74 Comune di Rivignano Teor ______praticamente tutto il territorio e che, oltre a costituire un unicum dal punto di vista naturalistico/ambientale, presenta una rilevanza di tipo archeologico essendo stato nell’antichità un percorso fondamentale per il trasporto fluviale locale; la Villa Otellio con tutto il suo compendio ad Ariis. E’ stato poi individuato un patrimonio diffuso comprendente: vari borghi rurali, singoli complessi di pregio (es. Castello di Flambruzzo) architetture rurali e mulini abbandonati, un sistema idrico superficiale molto differenziato (con fiumi, rogge, torbiere, laghetti, etc.). Dal punto di vista produttivo sono poi stati individuati da tali studi anche numerose aziende agricole e di allevamento che puntano su produzioni di qualità (mele, erbe officinali, riso, zafferano, trota etc.) nonché varie iniziative di tipo agrituristico. Il filo conduttore, tra questi studi iniziali e la formazione delle direttive, risulta essere il documento di Scoping, teso a garantire che la Valutazione Ambientale Strategia possa accompagnare il Piano fin dai momenti preliminari della sua elaborazione e fino al monitoraggio durante la sua attuazione. In tal senso, i contenuti che emergono dalla proposta di direttive, permettono di cogliere alcuni tratti iniziali dell’orientamento del nuovo piano regolatore e di avanzare alcuni elementi utili, per quanto embrionali, per avviare la fase di consultazione con i soggetti con competenze ambientali. Quest’ultimi potranno essere agevolati sia nella comprensione degli indirizzi pianificatori che nella formulazione di utili suggerimenti per la successiva fase di valutazione, inteso che pianificazione e valutazione non costituiscono due processi paralleli e indipendenti ma da intendersi come fortemente integrati. Al fine di circoscrivere le linee di indirizzo, e fornire un primo orientamento del futuro Piano regolatore, si richiamano in sintesi parte dei contenuti del documento di direttive, procedendo successivamente ad una analisi preliminare degli indirizzi. Il piano, nella sua componente operativa, è chiamato a gestire la fase del presente e del medio termine e si deve rapportare con tutte le normative in tema urbanistico che fanno riferimento al dimensionamento del piano stesso e al fabbisogno abitativo che il territorio denuncia. Il piano operativo deve privilegiare la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e dare l’avvio ai processi di recupero delle aree dismesse e/o sottoutilizzate . Il mantenimento, la conservazione e la valorizzazione del paesaggio agrario è un altro importate tema che il nuovo piano operativo deve affrontare. Gli ambiti strategici dove si ritiene di dover intervenire in modo prioritario risultano pertanto essere quelli urbani, già edificati, siano essi di antico impianto che di più recente edificazione ma in stato di abbandono, verificando/eliminando ogni previsione di nuova espansione urbana se non limitata a singoli episodi . Si intende puntare alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente anche attraverso una riqualificazione degli spazi pubblici e del contesto paesaggistico ed ambientale nel quale sono inseriti. Riguardo al territorio naturale/agricolo, il nuovo piano dovrà incentivare tutti quei processi che salvaguardano il territorio in modo da incentivare la produzione agraria secondo principi di sostenibilità. In questi ultimi anni nel settore agroalimentare si è sviluppato un ampio dibattito che vede contrapposti due diverse scuole di pensiero: da un lato si pone un modello di agricoltura che segue il mercato globale con lavorazioni improntate su principi di coltivazione industriale, dall’altro un modello di sviluppo locale che privilegia una produzione di nicchia su prodotti autoctoni e lavorazioni tradizionali. Il nuovo piano deve farsi carico di contemplare tutti questi aspetti, favorendo ed incentivando un modo nuovo di fare agricoltura. Stabilito che gli indirizzi di Piano anticipano la redazione dello strumento urbanistico, si opera di seguito una descrizione sintetica degli impartiti suddivisi per sistemi di riferimento.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 75 Comune di Rivignano Teor ______

Tale operazione è finalizzata a esplicitare l’orientamento del piano e le indicazioni di sviluppo territoriale che si intende sviluppare e studiare all’interno del nuovo strumento urbanistico. Spetterà al rapporto ambientale, la valutazione degli obiettivi e delle azioni che saranno adottati nel Nuovo Piano regolatore per singoli sistemi. Le direttive di settore previste, sono strutturate per i seguenti sistemi, che singolarmente si elencano: ° Residenza ed i servizi collettivi, che a sua volta risulta così suddivisa:

- nuclei centrali di antico impianto;

- aree di più recente espansione o di completamento;

- ambiti di espansione residenziale;

- aree individuate come potenziali direttrici di sviluppo residenziale;

- aree destinate a servizi ed attrezzature collettive;

° attività produttive

° attività commerciali

° infrastrutture

° territorio agrario ed il paesaggio

Per quanto attiene agli indirizzi per i “nuclei centrali di antico impianto” si parte della consapevolezza che i centri abitati sono a diverso titolo riconosciuti dal PURG come “centro storico con elevato grado di trasformazione”, “nuclei di interesse ambientale di tipo A” e “Ambiti degli altri sistemi insediativi”. Per questi centri il Piano sarà orientato: alla salvaguardia dell’originario impianto urbano delle singole unità edilizie (…), alla previsione di specifiche forme di tutela per i fabbricati di maggior pregio (…), allo sviluppo di forme di ricettività turistica in modo da sfruttare al meglio l’immagine data dalla peculiarità dei luoghi e del loro buon livello di conservazione sotto il profilo dell’impianto urbano (…).

Per quanto attiene agli indirizzi per le “aree di più recente espansione o di completamento” , il Piano andrà a considerare quelle aree a prevalente carattere residenziale che hanno trovato il loro sviluppo negli anni sessanta, settanta e ottanta. Per queste aree il piano sarà orientato: verso la conferma delle scelte dei PRGC vigenti (…), al controllo delle destinazioni d’uso escludendo quegli usi che sono in conflitto con la prevalente destinazione residenziale dei fabbricati (…), alle richieste formulate dai cittadini (…), al completamento delle opere di urbanizzazione (…), al recupero ed al riutilizzo dei fabbricati in disuso anche attraverso incentivi (…), alla ricerca nelle nuove realizzazioni, da includere tra le misure di perequazione e compensazione la realizzazione di una parte dell’abitato ad edilizia sociale (…).

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Per quanto attiene agli indirizzi per le “aree individuate come potenziali direttrici di sviluppo residenziale” il Piano sarà orientato: verso scelte pianificatorie rivolte al contenimento del consumo di suolo (…), al completamento degli ambiti di espansione residenziale già avviati (…), all’individuazione di nuovi comparti edificatori solo all’interno di aree già compromesse ed in stato di abbandono (…), all’individuazione di nuove e diverse direttrici di espansione urbana solo a livello di piano struttura (…), ricercare forme di perequazione e compensazione urbanistica, alla definizione di regole che permettano di imporre ai nuovi comparti la condizione di autosufficienza energetica (…).

Per le “aree destinate a servizi ed attrezzature collettive” il Piano sarà orientato: alla creazione di un sistema integrato tra abitazioni e servizi pubblici che tenga conto delle tendenze evolutive della popolazione residente, al coinvolgimento degli operatori privati nella realizzazione dei servizi a titolo compensativo (…) prevedere lo sviluppo di aree a carattere ludico/sportivo (…).

Per quanto attiene agli indirizzi per le “attività produttive” , si parte dalla consapevolezza che una rilevante parte del territorio comunale, risulta occupato da insediamenti produttivi che hanno consolidato la loro presenza nell’arco di oltre quarant’anni. Per le attività produttive, il Piano sarà orientato a : favorire il consolidamento delle imprese attualmente insediate e lo sviluppo di nuove iniziative all’interno di aree che risultano già dotate delle opere infrastrutturali (…), individuare le direttrici di espansione delle zone produttive solo in corrispondenza delle aree interessate da attività industriali già insediate e che hanno la necessità di espandersi in modo da favorire l’ampliamento dell’attività stessa (…), ripensare e riconsiderare le possibili direttrici di sviluppo come oggi risultano individuate dal PRGC (…), incentivare all’interno delle zone produttive l’uso di energie da fonti rinnovabili (…).

Per quanto attiene agli indirizzi per le “attività commerciali” , si rileva che le attività commerciali presenti sul territorio sono localizzate essenzialmente nei centri abitati e rappresentano un settore in sofferenza che necessita di essere in qualche modo salvaguardato e incentivato. Per tali aree il nuovo Piano sarà orientato: a consolidare e favorire la completa attuazione delle zone commerciali individuate dai vigenti Piani (…), le nuove direttrici di espansione del comparto commerciale dovranno interessare aree già compromesse e non più utilizzate sotto il profilo agricolo e produttivo ed essere rivolte a strutture commerciali di piccole dimensioni (…), incentivare l’insediamento di attività commerciali specializzate per la commercializzazione di prodotti tipici del territorio (…), all’interno dei nuclei abitati di antico impianto da mettere in filiera con le aziende di produzione agricola (…).

Gli indirizzi impartiti per la “componente infrastrutturale”, prendono atto della presenza di un’importante infrastruttura qual è l’autostrada A4 ed il futuro ampliamento con la terza corsia, unitamente alla maglia infrastrutturale di carattere provinciale che serve e attraversa l’intero territorio comunale. Per il sistema infrastrutturale nuovo Piano sarà orientato:

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 77 Comune di Rivignano Teor ______a verificare la sostenibilità e la compatibilità dei tratti viari locali di completamento previsti dagli strumenti urbanistici vigenti (…), alla razionalizzazione delle intersezioni a raso che sultano non idonee, a creare una rete comunale di itinerari ciclabili (…), a riproporre le viabilità di antico impianto presenti sul territorio che collegavano gli abitanti al loro Contado (…).

Gli indirizzi impartiti per il “territorio agrario ed il paesaggio ”, in sintesi prendono prioritariamente atto della complessità del sistema ambientale che connotano il corso del Fiume Stella (SIC “Risorgive dello Stella” IT 3320026, dall’ARIA 14 “Fiume Stella” istituita con DPGR 125 del 19/012001 e dal Biotipo Naturale “Risorgive di Zarnicco” introdotto con DPGR 23/06/1998 0236/Pres) e della componente paesaggistica rappresentata dalle aree agricole che non sono ancora state interessate da importanti interventi di riordino fondiario e che conservano un’antica trama di coltivazione agraria. Per il “territorio agrario ed il paesaggio” il nuovo Piano sarà orientato: alla tutela delle parti di territorio di preminente interesse naturalistico, forestale, idrogeologico, geologico, geomorfologico e paesaggistico (…), al coordinamento con le “Best practice” individuate con il progetto “Star Life natura” (..), a salvaguardare le risorse agricolo forestali esistenti incentivando quegli interventi che puntano al ripristino di quelle condizioni di maggior complessità ambientale (…), a considerare il potenziamento delle realtà agricole esistenti al fine di creare le condizioni per sostenere la formazione di nuove strutture agricole (…), a integrare maggiormente nell’ambiente gli impianti esistenti sia di produzione animale e dell’itticoltura che delle coltivazioni in serra prevedendo specifiche forme di mitigazione (…).

A questi indirizzi settorializzati, il documento direttive introduce una voce “altro”, all’interno della quale il Piano dovrà esaminare e valutare la previsione di un ambito di trasformazione per la realizzazione di un parco tematico/sportivo/ricettivo di supporto al settore turistico.

7.1. Analisi preliminare dell’orientamento del Piano Sulla scorta di quanto richiamato in sintesi nel precedente paragrafo, per quanto gli indirizzi possano intendersi generali rispetto alla successiva fase di definizione degli obiettivi e delle azioni di Piano, si procede ora ad avanzare alcune valutazioni utili a indagare possibili effetti positivi e negativi che il Rapporto ambientale dovrà affrontare.

Gli indirizzi impartiti, settorializzati su diverse componenti, portano alle seguenti valutazioni preliminari di carattere ambientale:

° la valorizzazione, il riutilizzo, il recupero, la salvaguardia del tessuto urbano esistente, sia di antico impianto che di recente edificazione, traguardano prioritariamente verso politiche di contenimento del consumo di suolo;

° l’individuazione di nuove direttrici di espansione residenziale, dovranno essere attentamente valutate, nel rispetto di modelli si sviluppo che devono tendere al contenimento della risorsa suolo. L’indirizzo di riconsiderare le direttrici presenti nei vigenti piani regolatori e l’indirizzo di individuare nuovi comparti solo all’interno di aree già compromesse ed in stato di abbandono possono inserirsi nel processo di valutazione come utili alternative.

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° analoghe valutazioni possono essere espresse per il tessuto produttivo, per il quale gli indirizzi prevedono il riutilizzo di strutture dismesse, il ripensamento delle direttrici di sviluppo presenti nei vigenti piani regolatori, e l’individuazione di eventuali espansioni solo a livello strutturale ma finalizzate all’ampliamento di realtà già insediate.

° per il sistema commerciale, si prevede il consolidamento e lo sviluppo del tessuto esistente, prevedendo eventuali direttrici per aree commerciali con spazi di vendita contenuti e su aree compromesse. La valutazione dovrà considerare attentamente quest’ultimo indirizzo per porre in atto uno scenario che sia sostenibile sotto il profilo ambientale sociale ed economico.

° per il tessuto infrastrutturale, gli indirizzi sono valutabili favorevolmente in considerazione di una volontà di implementare la mobilità ciclopedonale legata altresì alla fruizione del territorio, unitamente alla riproposizione della viabilità di antico impianto.

° per la componente Territorio agrario e paesaggio, la salvaguardia e la valorizzazione del sistema delle aree ad altro valore ecologico ed ambientale, associato al mantenimento/sviluppo del comparto agricolo, traguardano verso obiettivi di sostenibilità ambientale richiamati in diverse direttive di carattere comunitario. Lo strumento del marketing territoriale, quale modello per promuovere e mettere in rete le eccellenze presenti sul territorio, pone difronte alla valutazione uno scenario che potrà trovare ampi margini di condivisione e di coerenza verso una gestione sostenibile del territorio agrario e del paesaggio.

° la componente “altro”, che negli effetti potrà essere considerata come sistema trasversale a quelli richiamati, dovrà essere attentamente valutata, all’interno di un’analisi costi benefici per stabilire se sussistano le condizioni ambientali sociali ed economiche per la trasformazione. In tal senso, sarà determinante comprendere se la valutazione degli effetti permetta di inquadrare un determinata scelta di sviluppo, entro quello scenario di sostenibilità che gli indirizzi impartiti, in questa fase preliminare, tendono a traguardare.

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8. PROPOSTA PRELIMINARE DEI PRINCIPALI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ La Direttiva 42/2001 e le disposizioni legislative nazionali di recepimento, individuano un passaggio importante all’interno del documento di supporto alla valutazione: la definizione di un set di obiettivi su cui orientare l’analisi della coerenza. La coerenza ha il fine ultimo di verificare l’esistenza di relazioni tra gli obiettivi del Piano e gli obiettivi di sostenibilità (ambientale, sociale, territoriale ed economica) desunti da documenti programmatici di livello diverso da quello del Piano considerato nonché da norme e direttive All’interno del presente punto verranno pertanto presentati i documenti di carattere comunitario e nazionale di cui si dovrà tener conto nella predisposizione del Piano regolatore. Si procederà ad un’elencazione dei principali obiettivi selezionati e successivamente si andrà a costituire un set di obiettivi da associare al Piano.

8.1. Settimo programma comunitario d’azione in materia ambientale 2014-2020 Il Settimo programma comunitario di azione in materia di ambiente 2014 - 2020 «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta», è stato approvato il 20 novembre 2013 con una decisione del Parlamento e del Consiglio europeo. Il Programma intende raggiungere un elevato livello di protezione ambientale, una migliore qualità della vita e un determinato grado di benessere dei cittadini attraverso specifiche azioni fondate sui principi di precauzione, di azione preventiva e di riduzione dell’inquinamento alla fonte, in una prospettiva che va oltre il 2020.

ID VII Programma comunitario di azione in materia di ambiente SPAA 1 Proteggere, conservare, ripristinare e valorizzare il capitale naturale dell’Unione. Trasformare l'Unione in un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell'impiego SPAA 2 delle risorse, verde e competitiva Proteggere i cittadini dell'Unione da pressioni e rischi d'ordine ambientale per la salute e il SPAA 3 benessere. Garantire la divulgazione, l’accesso alle informazioni e l’effettiva attuazione della legislazione SPAA 4 dell’Unione in materia di ambiente. Rafforzare le basi di conoscenza in materia di politica ambientale favorendo l’accessibilità a SPAA 5 dati credibili, confrontabili e di qualità certa. Agevolare finanziamenti e investimenti a sostegno delle politiche in materia di ambiente, SPAA 6 clima e impiego sostenibile delle risorse. SPAA 7 Migliorare l’integrazione ambientale e la coerenza delle politiche. Migliorare la sostenibilità delle città dell’Unione (corretto uso delle risorse e del territorio, SPAA 8 riduzione delle emissioni di carbonio, mobilità urbana sostenibile, ecc) Cooperazione tra i paesi dell’unione per far fronte alle sfide ambientali e climatiche nei SPAA 9 settori prioritari (energia, risorse idriche, sicurezza alimentare, consumo e produzione sostenibili, lavoro dignitoso, buon governo e stato di diritto.

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8.2. Strategia tematica per la protezione del suolo La Strategia tematica dell’Unione Europea (COM-2006-231 e COM -2012-46 FINAL) per la protezione del suolo propone misure destinate a proteggere il suolo e a preservare la sua capacità a svolgere le sue funzioni ecologiche, economiche, sociali e culturali. La strategia prevede l'istituzione di un quadro legislativo che consenta di proteggere e utilizzare i suoli in modo sostenibile, l'integrazione della protezione del suolo nelle politiche nazionali e comunitarie, il rafforzamento della base di conoscenze, nonché una maggiore sensibilizzazione del pubblico.

Strategia tematica per la protezione del suolo

Proteggere il suolo consentendone un uso sostenibile, attraverso la prevenzione di 01 un’ulteriore degradazione, la tutela delle funzioni del suolo e il ripristino dei suoli degradati

8.3. EEA report -10/2006- Urban sprawl in Europe Il report evidenzia il problema dello “sprawl urbano” in Europa come un fenomeno provocato, non solo dall’aumento demografico, ma anche da altri fattori di natura sociale e culturale come la richiesta di una qualità di vita migliore (più strutture, abitazioni più grandi etc..). Tali fattori, provocano attraverso l’impermeabilizzazione del suolo numerosi impatti sull’ambiente. Nella relazione vengono anche riportati esempi di città europee che sono riuscite a contrastare la situazione attraverso una attenta pianificazione territoriale/urbanistica (per esempio Monaco di Baviera).

Obiettivi

01 Ridurre l’espansione delle aree urbane in Europa

02 Politica di densificazione delle aree urbane

8.4. Direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sull'efficienza energetica. La strategia dell’Unione europea riguardante l’efficienza energetica si esprime in tre obiettivi e ha come scadenza temporale il 2020.

Obiettivi della Direttiva

01 Consumi da fonti primarie ridotti del 20%

02 Emissioni di gas climalteranti ridotte del 20 % entro il 2020

03 Aumento del 20 % entro il 2020 delle quote di fonti rinnovabili (usi elettrici, trasporti e termici)

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8.5. Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile, 2002 Con deliberazione 2 agosto 2002 n. 57, il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato la Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010, che individua gli strumenti, gli obiettivi, le aree tematiche principali e gli indicatori per monitorarne lo stato di attuazione. La Strategia Nazionale garantisce la continuità con l’azione dell’Unione Europea in materia di piena occupazione, di coesione sociale e di tutela ambientale. Si articola in quattro grandi aree tematiche prioritarie, le medesime indicate dal Sesto Piano d’Azione Ambientale dell’UE: ° cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozono; ° protezione e valorizzazione sostenibile della natura e della biodiversità; ° qualità dell’ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani; ° prelievo delle risorse e produzione di rifiuti. Inoltre identifica gli strumenti operativi per attuare la strategia. La scelta di traguardare gli obiettivi con la Strategia di azione è motivata sostanzialmente dalla necessità di verificare la coerenza degli obiettivi proposti con un documento nazionale la cui revisione è prescritta all’interno del D.lvo 4/2008. Infatti nel decreto correttivo si norma che le Regioni dovranno dotarsi di una strategia di sviluppo sostenibile che sia coerente e definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della strategia nazionale(…) le strategie di sviluppo sostenibile definiscono il quadro di riferimento per le valutazioni ambientali.

ID STRATEGIA DI AZIONE AMBIENTALE (CIPE 157/2002)

Riduzione delle emissioni nazionali dei gas serra del 6,5% rispetto al 1990, nel periodo tra il SAA1 2008 e il 2012;

SAA2 Conservazione della biodiversità;

Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e SAA3 forestale;

SAA4 Uso sostenibile delle risorse ambientali;

Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e mantenimento delle concentrazioni di SAA5 inquinanti al di sotto di limiti che escludano danni alla salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio monumentale;

SAA6 Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita;

SAA7 Valorizzazione delle risorse socioeconomiche e loro equa distribuzione.

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8.6. Set di obiettivi di sostenibilità Valutate le principali Direttive comunitarie e la relativa Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, il set di obiettivi che si propone di associare alle valutazioni di coerenza del Piano sono elencati di seguito:

Tema Obiettivo Componente Contenimento delle emissioni da traffico veicolare; Atmosfera e clima Limitazione delle localizzazioni puntuali di nuove sorgenti inquinanti; Garantire la sicurezza idrogeologica e la qualità ambientale del reticolo Acqua idrografico superficiale; Limitare il consumo della risorsa, anche mediante sistemi di recupero; Promuovere l’integrazione paesaggistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la Beni culturali, migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati; materiali e paesaggio Garantire la qualità degli spazi aperti (aree verdi, strade parcheggi) e dell’edificato in termini di assetto complessivo e scelte realizzative; Intervenire e recuperare il patrimonio architettonico e culturale esistente; Flora, fauna e Tutela dei luoghi di particolare interesse naturalistico locale; biodiversità Limitare il consumo di suolo, contenere i fenomeni di Sprawling urbano Suolo e sottosuolo (espansione disordinata e a macchia d’olio); Proteggere il suolo da fenomeni di inquinamento puntuale diffuso; Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli; luminoso e atmosferico; Popolazione, aspetti Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo economici e salute del territorio agendo sulla previsione e diffusione della conoscenza del rischio e umana sulla pianificazione; Includere destinazioni d’uso, spazi e servizi che assicurino sostenibilità ambientale e qualità sociale anche nel rispetto di soggetti diversamente abili. Rumore Tutelare l’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico; Valorizzare la risorsa rifiuti con politiche di massimizzazione della Rifiuti differenziazione e del recupero; Incrementare gli spazi destinati alla mobilità pedonale; Mobilità e trasporti Governare e contenere l’incremento veicolare; Contenere l’incidentalità con interventi di messa in sicurezza stradale;

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Massimizzare la sicurezza stradale e ottimizzare la circolazione, mediante un’adeguata configurazione delle aree di sosta, della rete viaria/ciclo pedonale e una opportuna regolamentazione del traffico; Attuare i necessari presupposti infrastrutturali e adeguate misure gestionali, al fine di realizzare una mobilità sostenibile delle persone e delle merci; Energia Promuovere l’impiego e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.

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9. IL RAPPORTO CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI Ai sensi del D.lgs 152/06 e della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE, il Rapporto Ambientale deve prevedere l’illustrazione della coerenza del Piano/Programma con altri Piani e Programmi pertinenti. Esaminatigli strumenti di governo e di tutela del territorio in vigore presso al Regione Friuli Venezia giulia, in questa fase può essere individuato un primo elenco di piani e programmi “pertinenti” da considerare all’interno della valutazione. I Piani e Programmi che saranno oggetto di analisi e successiva verifica di coerenza con gli obiettivi, le azioni e le strategie del nuovo PRGC, risultano essere i seguenti:

° Piano Urbanistico Regionale Generale (approvato con DPGR, n. 0826/Pres, 15/09/1978) ° Piano di Governo del Territorio (approvato con DGR n. 693, 11/04/2013) ° Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità, delle merci e della logistica (approvato con d.P.reg n. 300, 16/12/2011) ° Piano regionale del trasporto pubblico locale (PRTPL) approvato con d. P.reg n. 80, 15/04/2013). ° Piano provinciale della viabilità – Provincia di Udine (aggiornato alla Variante 2 approvata in data 04 novembre 2013) ° Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione (approvato con DPCM 21.11.2013) ° Piano regionale di tutela delle acque (Progetto di Piano approvato con d.P.reg n. 013/Pres, 19/01/2015 (in fase post periodo di consultazione) ° Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dei bacini idrografici dei tributari della Laguna di Marano - Grado, della Laguna medesima, del bacino idrografico del torrente Slizza e del bacino idrografico di Levante e corrispondenti misure di salvaguardia (approvato con DGR 2278 del 28/11/2014). ° Il Piano di Gestione per il sito “Risorgive dello Stella” (approvato con d.P.reg. n. 1030/Pres , 15/05/2013). ° Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 (in fase di redazione - in iter la procedura di VAS); ° Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (approvato con d.P.reg n. 0278/Pres, 31/12/2012) ° Programma provinciale di attuazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti - Sezione rifiuti urbani della provincia di Udine (approvato con d. P.reg. n. 03/Pres. 9/01/2004) ° Piano Energetico Regionale (approvato con d.P.reg, n. 0137/Pres, 21/05/2007) (in attesa della redazione del nuovo Piano energetico regionale) ° Piano regionale per il miglioramento della qualità dell’aria (approvato con d.P.reg n. 0124/Pres, 31/05/2010) ° Piano di azione regionale (approvato con DGR n. 2596, 29/12/2011) ° Piano di azione regionale in materia di inquinamento atmosferico (approvato con d.P.reg n. 10, 16/01/2012) ° Piano Paesaggistico Regionale (PPR) - Obiettivi di Piano per la parte statutaria e per la parte strategica – (cfr. – par. 4.3 Obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale – Documento di Scoping di cui alla Dgr 858 dd. 8/5/2015).

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10. FONTI DATI L’esistenza di una base di conoscenza comune contenente quantomeno le informazioni minime essenziali sul territorio e sull’ambiente utilizzabili per la Valutazione ambientale di Piani e programmi è una premessa necessaria al fine di non rallentare i tempi dell’elaborazione del P/P e rendere agevole la consultazione. Il presente capitolo riporta pertanto le informazioni relative alle fonti dati che saranno utilizzate per la predisposizione del rapporto ambientale e la successiva definizione degli indicatori di monitoraggio. Per la specificità di alcune tematiche, in fase di valutazione si potrà eventualmente ricorrere ad ulteriori fonti che allo stato attuale non sono individuate e che verranno esplicitamente citate nel successivo rapporto ambientale.

10.1. Irdat - Daet Il Catalogo dei Dati Ambientali e Territoriali ( Catalogo DAeT ) nasce dall'esigenza di integrare, attraverso un'unica piattaforma informatica, l'accesso al patrimonio informativo di carattere ambientale e territoriale dell'Amministrazione regionale. Lo sviluppo di questo strumento si colloca all'interno delle attività e dei servizi che l'Amministrazione regionale intende implementare nel contesto del progetto generale per la realizzazione di un' Infrastruttura Regionale di Dati Ambientali e Territoriali per il Friuli Venezia Giulia (IRDAT-FVG) , approvato con Decreto del Presidente della Regione n. 063 del 7 marzo 2006. Tale progetto si pone l'obiettivo di migliorare il livello di diffusione e di condivisione delle conoscenze e delle informazioni di carattere ambientale e territoriale, in una logica di integrazione tra sistemi informativi ambientali e territoriali esistenti sia all’interno dell'Amministrazione regionale che presso gli altri soggetti che operano sul territorio. Il motore di ricerca sviluppato permette di individuare - tra i temi esistenti (dataset) - quelli di proprio interesse, e per specifiche categorie di dati, ne consente la visualizzazione tramite uno strumento di rappresentazione geografica (WebGIS). E’ possibile usufruire anche di un servizio per lo scarico dei dati stessi (download) nei formati informatici adeguati. Inoltre i dataset sono fruibili come servizi web geografici nei formati OpenGIS WFS e WMS rendendo possibile, nel contesto dei più diffusi software GIS, l'utilizzo della risorsa geografica senza effettuare il download ma utilizzando un servizio accessibile via rete. Il profilo di metadati che descrive i dati territoriali pubblicati attraverso il Catalogo si basa sulla norma ISO19115, frutto del lavoro della commissione ISO TC211, che delinea lo standard, ampiamente utilizzato a livello europeo, per la costruzione di repertori di dati territoriali. Inoltre utilizza al suo interno il thesaurus GEMET (Global Environmental Multilingual Thesaurus), prodotto nell'ambito del progetto europeo EEA- ETC/CDS & T finanziato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente: un dizionario di oltre 5000 termini realizzato esplicitamente per favorire le ricerche di temi di carattere ambientale.

10.2. I rapporti sullo stato dell’ambiente dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente

L'ARPA FVG ha realizzato alcune pubblicazioni che forniscono una visione d'insieme delle tematiche ambientali della nostra regione. La principale pubblicazione di questo tipo è il Rapporto sullo Stato dell'Ambiente (RSA), che l'ARPA FVG presenta periodicamente. Sono ora disponibili on-line le cinque edizioni finora realizzate:

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° Rapporto sullo Stato dell'Ambiente 2001; ° Rapporto sullo Stato dell'Ambiente - Aggiornamento 2002; ° Rapporto sullo Stato dell'Ambiente - Aggiornamento 2005; ° Rapporto sugli indicatori dello Stato dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia(estratto da Piano Territoriale Regionale) - Anno 2008 dello Stato dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia – 2008; ° Rapporto sullo stato dell’ambiente 2012. L’edizione 2012 del Rapporto è stata concepita dall’Agenzia con l’intento di fornire una visione complessiva e aggiornata dei differenti scenari ambientali del territorio regionale e si pone quale strumento utile alla lettura del complesso rapporto uomo-ambiente. La pubblicazione presenta un quadro ampio e articolato della situazione ambientale della nostra regione, in grado di rispondere a diverse domande informative. Si configura come un report utile ed efficace per elaborare interventi amministrativi e strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, basati sullo stato dell’arte della realtà ambientale, aderenti alla normativa vigente e alle indicazioni nazionali ed internazionali. Il rapporto presenta la sua analisi utilizzando i cosiddetti ‘indicatori ambientali’, uno strumento capace di illustrare in modo sintetico i diversi problemi indagati, senza perdere il contenuto informativo dell’indagine. In campo ambientale, si utilizza il metodo DPSIR, che esamina la relazione ‘Determinanti- Pressioni-Stato- Impatti-Risposte’, adottato da diversi enti nazionali ed europei, come l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e la stessa Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA). Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, in quest’ultima edizione, non si presenta come un elenco di dati, organizzati in tabelle, ma come uno strumento di comunicazione con una descrizione dei principali fenomeni e dei focus ambientali da affrontare.

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11. PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE

Il Rapporto ambientale si presenta come il documento di riferimento per la procedura di valutazione ambientale strategica, configurandosi come parte integrante del Piano all’interno del processo di elaborazione e approvazione. Nel Rapporto Ambientale sono "individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del Piano potrebbe avere sull'ambiente". In particolare, le informazioni di "minima" da riportare nel rapporto sono contenute nell'Allegato I della Direttiva 42/2001/CE, ovvero dell’allegato VI del D.lgs 152/2006. L'elaborazione del rapporto ambientale, una volta individuati e condivisi gli indirizzi generali definiti durante la fase di scoping (sulla scorta del presente documento), si articola in fasi di natura "tecnica" che hanno lo scopo di verificare l'adeguatezza del Piano al contesto programmatico, pianificatorio e fisico di riferimento. Tenuto con delle informazioni da inserire nel rapporto ambientale così come individuate nel D.lgs 152/2006, si propone di seguito l’articolazione di una proposta di indice per la definizione del documento di riferimento per la Valutazione ambientale strategica per il Piano regolatore generale comunale.

° PREMESSA

° NORMATIVA DI RIFERIMENTO

° OBIETTIVI E INQUADRAMENTO DEL PIANO

° RAPPORTO CON GLI ALTRI PIANI EPROGRAMMI PERTINENTI

° QUADRO CONOSCITIVO

° OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE

° VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI

° ALTERNATIVE

° VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE

° AZIONI DI MITIGAZIONE

° PIANO DI MONITORAGGIO

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11.1. Metodologia per la stesura del Rapporto ambientale

I contenuti del rapporto ambientale dovranno attenersi alle disposizioni contenuti nell’allegato VI) al D.lgs 152/2006 in tal senso a livello metodologico, a seguito della fase di Scoping, le direttive impartite saranno “esplicitate in termini di obiettivi generali, obiettivi specifici e azioni, che contribuiranno a definire la prima parte del rapporto ambientale. In tal senso il rapporto ambientale sarà strutturato con grado di dettaglio tale da consentire la successiva valutazione degli impatti di ciascuna singola azione di piano. Il quadro conoscitivo sarà strutturato a partire dalle informazioni inserite nel presente documento e si procederà, seguendo le tematiche esplicitate nell’art. 6 del D.lgs 152/2006 e smi con l’organizzazione delle informazioni attraverso la compilazione di “schede indicatori”. Il modello su cui sarà strutturata l’analisi e la successiva valutazione dell’impatto, seguirà il Modello DPSIR (Determinanti-Pressioni-Stato-Impatti-Risposte), utilizzando in larga parte gli indicatori resi disponibili sul sito istituzionale dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente. Questa modalità di organizzazione del quadro conoscitivo permetterà altresì di disporre degli indicatori da inserire nello schema di monitoraggio alla voce “indicatori di contesto” ed “indicatori di contributo”. Un passaggio chiave del rapporto ambientale sarà quello delle coerenze, ovvero quella esterna e quella intera. Per quanto attiene la coerenza esterna, attraverso i piani individuati al capitolo 9 e gli obiettivi di sostenibilità al paragrafo 8.6 questa sarà organizzata come decritta di seguito. Coerenza esterna verticale : sarà finalizzata a verificare l’esistenza di relazioni di coerenza tra obiettivi e strategie generali del Piano regolatore generale comunale e obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale, territoriale ed economica, desunti da documenti programmatici di livello diverso da quello del Piano considerato, nonché da norme e direttive di carattere comunitario nazionale regionale e locale. L’analisi di coerenza esterna orizzontale sarà volta invece a verificare la compatibilità tra gli obiettivi generali del P/P e gli obiettivi generali desunti dai Piani e programmi di settore, considerando i P/P e gli obiettivi dello stesso livello di governo dello stesso ambito territoriale di riferimento. Nel caso della coerenza interna , come anticipato in precedenza, obiettivi generali, obiettivi specifici e azioni dovranno essere definiti e esplicitati chiaramente al fine valutare corrispondenze e incoerenze. Lo schema che verrà impiegato nella definizione del Piano di monitoraggio potrà contribuire ad un’ulteriore verifica della coerenza interna. La valutazione degli effetti sarà sviluppata anche in forma tabellare al fine di rendere chiaro il peso di ciascuna azione, mentre il carattere cumulativo sarà analizzato con l’ausilio di una specifica matrice (fonte: Scottish Executive “Strategic Environmental Assessment Tool Kit” 2006) che si propone di seguito

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La Direttiva VAS afferma che nella predisposizione del Rapporto ambientale gli effetti delle azioni di Piano devono essere individuati, descritti e valutati sia in rappor to allo stato attuale dell’ambiente sia in rapporto ai possibili effetti futuri, attraverso l’individuazione di ragionevoli alternative. La predisposizione/generazione di alternative di Piano risulterà dunque uno degli aspetti irrinunciabili del processo d i valutazione ambientale. Infine, uno dei passaggi più importanti introdotti dalla Direttiva Comunitaria 2001/42/CE è il monitoraggio : un aspetto che ha come finalità principale quella di misurare l’efficacia degli obiettivi al fine di proporre azioni corr ettive in tempo reale, e di permettere quindi, a chi ha il diritto/dovere di decidere, di implementare un sistema di pianificazione che sia in grado di seguire tempestivamente le dinamiche di evoluzione del territorio, anticipando e guidando le trasformazi oni invece di adeguarvisi a posteriori. In tal senso si prenderà a riferimento lo schema estratto dal rapporto finale “Convenzione per la definizione di indicatori utili per l’attuazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS)” prodotto da ISPRA e da lle Agenzie Ambientali nell’ambito delle attività sul monitoraggio della Valutazione Ambientale Strategica.

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12. LA PARTECIPAZIONE NELLA FORMAZIONE DEL PIANO La direttiva 2001/42/CE stabilisce la necessità di prevedere una partecipazione attiva del pubblico e dei “soggetti competenti in materia ambientale” da consultare già in fase di elaborazione del piano. Ad integrazione e rafforzamento di alcuni concetti introdotti con la direttiva sulla VAS, a livello europeo esistono ulteriori direttive, in materia di partecipazione e di accesso del pubblico all’informazione ambientale. La direttiva 2003/35/CE ha come oggetto la partecipazione del pubblico nell’elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale. Essa promuove l’individuazione e l’offerta al pubblico di effettive opportunità di partecipare all’elaborazione, alla modifica o al riesame di piani e programmi. A tal fine, è necessario che il pubblico sia informato di tutte le proposte di strumenti di pianificazione o programmazione in materia di ambiente e che conosca le modalità e i soggetti cui potersi riferire per esprimere osservazioni o quesiti, quando ancora le scelte finali di piano non sono state definite. L’autorità competente per il piano o programma è obbligata a prendere in considerazione le osservazioni del pubblico, informando in merito alle decisioni adottate e ai motivi e alle considerazioni su cui le stesse sono basate. La direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale è invece finalizzata a garantire il diritto di accesso all’informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche e a definire condizioni e modalità operative per il suo esercizio, nonché a garantire che tale informazione sia messa a disposizione del pubblico e diffusa in modo sistematico e progressivo. La direttiva promuove in particolare le tecnologie di telecomunicazione informatica e/o le tecnologie elettroniche per la diffusione dell’informazione. Le autorità pubbliche sono tenute a rendere disponibili e fruibili le Informazioni ambientali in proprio possesso, garantendo la qualità dell’informazione e documentandone le modalità di raccolta, sistematizzazione ed elaborazione. Quest’ultima direttiva è stata recepita a livello nazionale mediante il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195 “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all'informazione ambientale”, volto a “garantire il diritto d’accesso all'informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche e stabilire i termini, le condizioni fondamentali e le modalità per il suo esercizio” ed a “garantire, ai fini della più ampia trasparenza, che l’informazione ambientale sia sistematicamente e progressivamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici, in forme o formati facilmente consultabili, promuovendo a tale fine, in particolare, l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.” A livello nazionale il D.lgs 152/006, relativamente alla parte seconda, fissa più volte il concetto della partecipazione, orientato alla consultazione del pubblico e dei soggetti con competenze ambientali. Nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti, in questa fase preliminare, l’Amministrazione comunale di Rivignano Teor ha organizzato una serie di incontri pubblici al fine di coinvolgere la popolazione nella formazione del nuovo Piano regolatore generale. Nello specifico gli incontri sono stati così articolati:

• 02.03.2015: Incontro con coltivatori diretti • 02.03.2015 Incontro con residenti nella Frazione di Chiarmacis • 12.05.2015: Incontro con coltivatori diretti • 20.05.2015: incontro con professionisti che operano sul territorio • 10.07.2015 Incontro convocato con gli amministratori comunali.

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Tale ciclo di incontri, ha aperto una fase di discussione e di condivisione dei contenuti, con l’intento di porre le basi per una partecipazione dal basso fin dalle fasi preliminari, garantendo altresì il coinvolgimento del pubblico anche nelle fasi successive di redazione del Piano e della Valutazione ambientale strategica.

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Bibliografia

- Studio preliminare alla formazione delle Direttive del nuovo PRGC

- Progetto di Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico dei bacini regionali (PAIR)

- Piano generale di bonifica e di tutela del territorio - Consorzio di bonifica Bassa Friulana

- Piano di Gestione ZSC – IT 3320026 – Risorgive dello Stella

- Progetto ST.A.R. Conservazione e valorizzazione dei boschi umidi di frassino e ontano nero sulle rive dello Stella.

- Il Marketing Territoriale (Studio preliminare alla formazione delle Direttive del nuovo PRGC)

- Polli S., 1971, Il clima della regione, in “Enciclopedia Monografica del Friuli Venezia Giulia.

- Impatto ambientale e Valutazione strategica – Sergio Malcevschi/ Maria Belvisi (2008)

- La valutazione ambientale strategica nella pianificazione territoriale – Garano e Zoppi (2003)

- Progetto Enplan - Linee Guida per la valutazione ambientale di Piani e Programmi

- Valutazione ambientale – quaderni associazione analisti ambientali

- L’impatto ambientale – tecniche e metodi – Virginio Bettini – maggio 1995

- Documenti propedeutici alla definizione delle analisi del PTR regionale

- Piano Urbano della Mobilità – Comune di Udine

- Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta- Bacchiglione” 2012

- RSA ARPA FVG, 2012

- Piano Regionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria - Regione FVG

- Catasto rifiuti - ARPA FVG

- Carta della Natura del Friuli Venezia Giulia – Regione FVG, 2007

- Regione Autonoma Friuli Venezia – Giulia, 2009 – Progetto ANSER – Relazione progettuale finale. Regione Autonome FVG.

Valutazione ambientale strategica – Rapporto Preliminare 93 Comune di Rivignano Teor ______

- L. Poldini, G. Oriolo, M. Vidali, 2002. La flora vascolare del Friuli Venezia Giulia. Catalogo annotato ed indice sinonimico. Reg. Aut. F.V.G., Az. Parchi e Foreste Regionali - Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Biologia, Udine, 413 pp.

- Reg. Aut. Friuli Venezia Giulia (Direzione centrale ambiente e lavori pubblici - Servizio valutazione impatto ambientale), Università degli Studi di Trieste (Dipartimento di Biologia), 2006. Manuale degli Habitat del Friuli Venezia Giulia - Strumento a supporto a supporto della valutazione d’impatto ambientale (VIA), della valutazione ambientale strategica (VAS) e d’incidenza ecologica (VIEc).

Siti web

- www.regione.fvg.it

- www.arpa.fvg.it

- www.irdat.fvg.it

- www.demoistat.it

- www.starlifenatura.it

- www.comune.rivignanoteor.it

- www.cbbf.it

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