Atelier-58-XV-Giugno-2010
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www.andreatemporelli.com www.andreatemporelli.com April is the cruellest month, breeding Lilacs out of the dead land, mixing Memory and desire, stirring Dull roots with spring rain. T. S. Eliot www.andreatemporelli.com Trimestrale di poesia, critica, letteratura Direttori: Giuliano Ladolfi (direttore responsabile) e Andrea Temporelli Collaboratori: Paolo Bignoli, Davide Brullo, Matteo Fantuzzi, Umberto Fiori, Riccardo Ielmini, Federico Italiano, Andrea Masetti, Massimo Orgiazzi, Alessandro Rivali, Riccardo Sappa, Giovanni Tuzet, Cesare Viviani Direzione e amministrazione C.so Roma, 168 - 28021 Borgomanero (NO) - tel. e fax 0322835681 - Sito web: http://www.atelierpoesia.it indirizzo e-mail: [email protected] Stampa Tipografia Litopress - Borgomanero (NO) - Via Maggiate, 98 Autorizzazione del tribunale di Novara n. 8 del 23/03/1996. Associazione Culturale “Atelier” Quote per il 2010: euro 25,00 sostenitore: euro 50,00 I versamenti vanno effettuati sul ccp n 12312286 intestato a Ass. Cult. Atelier - C.so Roma, 168 - 28021 Borgomanero (NO). AI «SOSTENITORI» SARANNO INVIATE IN OMAGGIO LE PUBBLICAZIONI EDITE DALL’ASSOCIAZIONE NEL 2010 www.andreatemporelli.com Indice Editoriale 5 Morte e fioritura dei talenti Andrea Temporelli 7 In questo numero Giuliano Ladolfi L’incontro 8 Il corpo, la voce, lo sguardo. Incontro con Tiziano Scarpa, un’amica a qualche fantasma Andrea Temporelli L’inchiesta 14 Carotaggio grullo e geniale per tastare la narrativa d’oggidì Andrea Temporelli Voci Paolo Fabrizio Iacuzzi 30 Notizia biografica 33 Opere: poesia 33 Opere: traduzioni 33 Opere: prosa 34 Bibliografia critica, articoli, recensioni, interviste e saggi 37 Antologia della critica 55 Interventi critici inediti La bicicletta Bianca e altre biciclette di Iacuzzi Theodore Ell La poesia “incivile” di Paolo Fabrizio Iacuzzi Giacomo Trinci L’ombra del giallo in «Germania Germinaia» di Iacuzzi Gianluigi Paganelli www.andreatemporelli.com Rosso degli affetti di Paolo Fabrizio Iacuzzi Marco Marchi La mummificazione di Iacuzzi: appunti a partire da Rosso degli affetti Martino Baldi La poesia matura, compiuta, completa di Iacuzzi André Ughetto Paolo Fabrizio Iacuzzi: l’epoca adolescenziale Giuliano Ladolfi La vita a quadri Colloquio tra Riccardo Ielmini e Paolo Fabrizio Iacuzzi 97 Antologia di testi editi 118 Testi inediti: “Salva con il cognome” Letture POESIA 120 Alessandro Moscè : “Stanze all’aperto” Giuliano Ladolfi 121 Serena Nunzia Di Lecce : “Dopoguerra” Giuliano Ladolfi SAGGISTICA 124 Giorgio Agamben : “Nudità” Gennaro Di Biase 125 Franco Loi : “Da bambino il cielo. Autobiografia” Paolo Lagazzi www.andreatemporelli.com Editoriale Morte e fioritura dei talenti Forse nessuno o quasi se n’è accorto, ma dal numero scorso la rivista non ha più una redazione. Che cosa è successo? Nulla. Il fatto è che ogni cosa ha il suo tempo e la sua evoluzione biologica, tutto qui. Ci si vede di meno, ognuno va per la sua strada, attivando mille altri contatti e avventure oppure prendendosi un periodo di rigenerazione, all’interno della propria famiglia. I giovani si fanno uomini, direbbe qualcuno. Tant’è vero che stanno uscendo a raffica libri… come definirli, senza eccedere nella retorica? Maturi? Penso al nuovo “romanzo” di Brullo, scritto «con la pazienza adamantina di un copista che vada corrompendo un testo sacro parola per parola, sostituendolo con un altro, di propria invenzione», e penso ai libri di poesia, anche molto attesi, di Italiano, di Gezzi, di Rivali, di Santi (autore, quest’ultimo, già di lungo corso, peraltro). E l’elenco andrebbe aperto ovviamente a tutti gli altri, qui percepiti idealmente come parte della medesima officina, dal momento che è capitato anche con loro di incrociare lo sguardo in frangenti impor - tanti o comunque ci si è seguiti pure nella distanza, in un silenzio non ostile ma rispettoso delle divergenze culturali o caratteriali e per questo, anzi, ancor più carico di attenzione e di curiosità (penso, allora, personalmente, anche al lavoro che si sta facendo ormai robusto di Marchesini, di Desiati, di Biagini, di Pugno, di Piccini e di tanti altri). In effetti, direi che questa ondata raggruppi tutte opere decisive — e in tanti sensi, per ciascun autore e per tutti noi, a prescindere dal valore letterario che verrà ad esse riconosciuto. Decidere, del resto, significa tagliare; aprire un orizzonte nuovo significa sacrificare mille sentieri per seguirne fino in fondo uno solo. E non esistono mappe già pronte da seguire, non ci sono guide. I critici, eventualmente, giungeranno dopo, riconosceranno le tracce sui percorsi a loro più congeniali (io stesso smarrito nella selva, a tal punto: queste Editoriale - 5 www.andreatemporelli.com righe sono già il segno di uno smarrimento, l’intuizione di una radura ormai supe - rata che rappresentava l’ultimo crocevia buono come punto di osservazione gene - rale). Questa straordinaria fioritura è frutto, quindi, anche di una dolorosa, per quan - to ineluttabile, potatura. Tant’è vero che qualcuno, in tale congiuntura, si è perso, sebbene si continui ad aspettarne i doni («Non è importante ciò che resta o si è fatto», Simone, «sono le cicatrici suppergiù visibili / disegnate sul corpo come una mappa di punti interrogativi / che mi piombano addosso e mi inchiodano qui davanti a te»). Altri, ancora in silenzio, non sono affatto esclusi dal processo, ma stanno lavorando con pazienza per la fioritura autunnale. La mia generazione, che forse non è mai esistita, ma che per un certo periodo ha saputo sognarsi, è dunque ufficialmente sciolta. L’opera comune lascia il posto al lavoro individuale. Non chiamateci più giovani, dunque, e volgetevi a noi come a uomini pronti a rendere conto. Imparate, adesso, a distinguerci, perché ciascuno, anche grazie al confronto con gli altri, è diventato sé stesso. Inizia così la stagione della raccolta, del discernimento, della valutazione dei frutti, che prelude a quella del giudizio definitivo. Suppergiù, un paio di decenni: se ci guardiamo alle spalle, pensando all’aprile del ’96, ci si sente a metà del cam - mino. Ma sia chiaro che meditiamo questo senza lasciarci incantare dalla nostal - gia. Nulla è finito, siamo solo a un cambio di stagione, e con qualcuno, chissà, sarà bello ritrovarsi in seguito, dopo aver fatto tanta strada da soli (per accorgerci, magari, di essere ritornati alla fine nello stesso luogo). Con qualcuno invece il discorso anziché diradarsi si infittirà, si farà persino più intimo e intenso, laddove maggiore è la corrispondenza d’indole o, semplicemente, più favorevoli sono le circostanze. Il vento è sovrano e capriccioso. L’augurio è che il lavoro finora compiuto, a partire da quello svolto insieme, permetta a questa straordinaria fioritura di affrancarsi dall’invidia, dall’omertà, dall’inerzia culturale di tante membra del nostro Paese, per manifestarsi compiu - tamente, favorendo quelle mani voraci che vorremmo ne strappassero i frutti, speranzosi come siamo in bocche esigenti e sapienti nella valutazione. Alla fine, dovrà rimanere solo ciò che non è nocivo e, possibilmente, ciò che può far bene, anche quando il sapore non è subito allettante. L’opera comune, in verità, perdura in altra forma, travalica le generazioni. L’impegno della rivista, che non è mai stato di parte ma certamente, per ragioni naturali, scaturiva da una prospettiva generazionale, adesso dovrà assestarsi su un altro livello, certificato anche dalla scelta di dedicare ogni numero alla monogra - fia di un poeta (mentre agli esordienti si continua a dare attenzione con la costan - te pubblicazione di libri gratuiti). Pazienza, dunque, se nel frattempo l’inverno ha ancora colpi di coda imprevisti che schiantano gemme e condannano i fiori più temerari, quelli che hanno osato sognare anzitempo. L’estate è già qui, e sarà impietosa. Andrea Temporell i (9 aprile 2010) 6 - Atelier www.andreatemporelli.com In questo numero L’editoriale di Andrea Temporelli suona, da un lato, come la colonna del film Exodus e dall’altra come Ouverture . La rivista si sta rinnovando non solo sotto il profilo formale, ma soprattutto nell’impostazione concettuale. Negli ultimi dieci anni è stata organizzata su un concetto di “opera comune” che ha contemplato la condivisione progettuale di un gruppo di giovani autori, i quali sulle nostre pagine hanno trovato l’opportunità di affinare e di rendere visibile il loro talento. Ora è sopraggiunta l’età della maturità e le strade si sono allontanate. Il direttore ne prende atto senza nostalgia, grato dei contributi. E proprio nell’ideale di un giro di boa lo stesso Temporelli imposta un ricerca sulla narrativa italiana contemporanea, paragonabile a quello svolto per la poesia: la rubrica L’incontro presenta una conversazione con Tiziano Scarpa, seguita da un’ Inchiesta con alcuni giovani narratori: Davide Brullo, Antonella Cilento, Gabriele Dadati, Andrea Di Consoli, Giorgio Fontana, Marco Missiroli, Massimiliano Parente, Angelo Petrella, Francesca Petrizzo, Laura Pugno, Giuseppe Rizzo. In Voci viene presentato Paolo Fabrizio Iacuzzi: particolarmente nutrita appare la sezione degli interventi critici inediti per indicare che il poeta a questo punto della carriera necessita di un più completo inquadramento generale. Segue Letture . G. L. In questo numero - 7 www.andreatemporelli.com L’incontro Andrea Temporelli Il corpo, la voce, lo sguardo. Incontro con Tiziano Scarpa, un’amica e qualche fantasma Milano, 9 maggio 2010 Sono a Milano per festeggiare un’amica. È uscito il nuovo libro di Giovanna Rosadini, Unità di risveglio , Einaudi, e io prendo posto