Le Icone Bizantine a Messina Cronache Parlamentari Sommario Numero 5/6 - 15/30 Marzo 2013

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Le Icone Bizantine a Messina Cronache Parlamentari Sommario Numero 5/6 - 15/30 Marzo 2013 Cronache Parlamentari Anno XII - n. 5/6 - 15-30 marzo 2013 Quindicinale dell’Assemblea Regionale Siciliana Edito dalla Fondazione Federico II Le Icone Bizantine a Messina Cronache Parlamentari sommario Numero 5/6 - 15/30 marzo 2013 La grande mostra di messina 2 Iniziata la “primavera culturale” Parla il Presidente dell’ars giovanni ardizzone 6 Le icone tornano in Sicilia dopo oltre cento anni 10 La presentazione della mostra al museo “Maria Accascina” 14 Atene-Messina: in viaggio con le icone 18 Un catalogo di 400 pagine racconta la mostra 26 L’Icona oggetto di venerazione 30 I manoscritti della biblioteca di Messina 34 La Messina cosmopolita dell’800 in questo 38numero La cultura bizantina in riva allo Stretto 42 Le meraviglie del Museo “Maria Accascina” Cronache Parlamentari Quindicinale Direttore Redazione editoriale PuBBLIcItà e BanDI Anno XII - n. 5/6 - 15-30 marzo 2013 Quindicinale dell’Assemblea Regionale Siciliana Edito dalla Fondazione Federico II dell’Assemblea Giovanni Ardizzone Via Nicolò Garzilli, 36 90141 Palermo Regionale Siciliana Tel. +390916262833 Direttore responsabile Fax +390916262962 edito dalla Fondazione Federico II Lelio Cusimano [email protected] In redazione Stampa Sergio Capraro Officine tipografiche Registrazione presso Aiello & Provenzano Srl Clara Salpietro Via del Cavaliere, 93 - Bagheria Le Icone il Tribunale di Palermo n. 21 Bizantine Progetto grafico chiuso in redazione a Messina del 13 novembre 1962 Rosy Ingrassia 26 marzo 2013 cOMPLeSSO MOnuMentaLe PaLazzO ReaLe www.federicoscondo.org s p e c i a l e Il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone racconta come è nata l’idea della mostra sulle Icone bizantine “da Messina è partita la primavera culturale” l progetto che permetteva di gurata nella città peloritana presso dizzone, il quale illustra il progetto riportare in Sicilia, per qualche il Museo Interregionale “Maria sul ritorno, temporaneo, a Mes- Imese, le icone bizantine pro- Accascina”, dove rimarrà in espo- sina delle icone bizantine e cosa venienti da Messina e trasferite sizione fino al 26 maggio. Da giu- ha rappresentato per la città dello in Grecia subito dopo il dram- gno e per circa due mesi la mostra Stretto. matico terremoto del 1908, si è sarà ospitata poi presso le Sale Presidente Ardizzone come è concretizzato. Dopo cinque anni, Duca di Montalto del Palazzo nata l’idea della Mostra sulle o forse più, di impegno e di si- Reale di Palermo. icone bizantine? nergia tra istituzioni nazionali Fervido sostenitore, sin dal primo L’idea di questa mostra nasce nel ed internazionali, la mostra “Im- momento, dell’idea della mostra lontano 2003, quando la Comu- magine e scrittura. Presenza Greca e della sua realizzazione è stato nità Ellenica dello Stretto viene a Messina dal Medioevo all’età il Presidente dell'Assemblea Re- a sapere dell’esistenza di queste Moderna” il 23 marzo è stata inau- gionale Siciliana, Giovanni Ar- icone presso il Museo Bizantino 2 Cronache Parlamentari Siciliane e Cristiano di Atene, ma prende riodo della crisi, con le elezioni corpo nel 2007 e si concretizza del 2012 (2 in Grecia e 1 in Sicilia), tra il 2010 e il 2013, col mio per- quindi non è stato semplice co- sonale impegno per un’iniziativa ronare il progetto, ma grazie alla che resterà indelebile nella me- competenza dei collaboratori, in moria della regione. Sono orgo- glioso ed emozionato, si tratta di manifestazioni che danno sod- disfazione. Perché ha creduto in questo progetto? Ho creduto in questo progetto perché ho individuato nella par- ticolare vicenda delle icone un percorso di storia, arte e spiri- tualità che può arricchire la nostra regione e le può dare una mag- giore autocoscienza. Inoltre tra i “perché” di questa mostra di icone bizantine rientra, a mio parere, anche il rapporto tra la cultura greca e bizantina, da un lato e, dall’altro, una Sicilia ac- quisita alla guida illuminata dei re Normanni. Nella complessa realtà multietnica della Sicilia medievale i Normanni, con l’ap- poggio della Chiesa romana, vol- lero infatti tutelare i princìpi della primis del dott. Cusimano, diret- cultura bizantina e di quel modello tore della Fondazione “Federico di potere che l’Impero romano- II”, alla tenacia dei Greci di Mes- bizantino – di cui la comunità sina e alla mia personale convin- grecofona era portavoce – con- zione, ogni ostacolo è stato lasciato tinuava ad esercitare. La tradi- alle spalle, con grande soddisfa- zione bizantina con il suo sistema zione per il successo conseguito. politico fortemente accentratore, Dietro l'organizzazione della mo- rappresentava per i Normanni stra ci sono procedure importanti un modello ideologico di auto- che sono state avviate, a cui si crazia monarchica da prendere aggiunge una significativa sinergia ad esempio. Questa è una mostra tra le istituzioni e un'importante che abbraccia due nazioni, la collaborazione con il governo Grecia e l'Italia e in mezzo c'è la greco. Sicilia. Cosa rappresenta la mostra Quanti anni ci sono voluti per per Messina? portare le icone bizantine in La mostra rappresenta un mo- Sicilia? mento fondamentale per l’identità I preparativi veri sono stati avviati cittadina, insieme ad altri appun- nel 2010 e hanno coinciso col pe- tamenti importanti che gradual- Numero 5/6 - marzo 2013 3 s p e c i a l e Un’emozio- La presenza greca a Messina ne indicibile ancora oggi è molto significa- ed una gra- tiva? tificazione Messina, insieme col Val Demone, impensabi- ha rappresentato nel corso dei le: Messina secoli un avamposto di presenza mente contribuiscono a far com- torna a Messina, un evento as- greca. Tutto lo testimonia: topo- prendere ai messinesi la grandezza soluto nella storia cittadina, che nimi, cognomi, agionimi, tradi- della storia cittadina e le prospet- è stato giustamente sottolineato zioni, termini dialettali, strutture tive di crescita e sviluppo legate ed esaltato. linguistiche, monumenti impor- ad essa. La città è desiderosa di tantissimi e tradizioni religiose. grandi eventi, questo si deve fare La presenza greca è sensibile e si può fare. Si è detto che dopo dappertutto e deve essere goduta la mostra del 1953 dedicata ad come un’eredità insostituibile. Antonello da Messina, questa Possiamo affermare che il rap- esposizione è il secondo vero porto tra la Sicilia e la Grecia evento culturale che si verifica a è soprattutto un rapporto cul- Messina. Fino al 26 maggio, gior- turale che ancora oggi mostra no in cui si concluderà la mostra, i suoi effetti? mi aspetto una grande parteci- La Sicilia per lunghi secoli è stata pazione da parte dei cittadini in Grecia: basti pensare ai notevo- quanto hanno voglia di approfon- lissimi monumenti, alle famose dire questi temi e sicuramente personalità artistiche e scientifiche respireranno quell'aria che negli che hanno contraddistinto la no- anni scorsi si è respirata durante stra terra, dove fiorì un impor- le notti della cultura. tante, singolare, composito aspet- Cosa ha provato quando sono to della civiltà greca. La Sicilia state aperte le casse con le possiede antichità greche della opere? stessa rilevanza di quella della 4 Cronache Parlamentari Siciliane madrepatria, se non più rilevanti Ritengo che Messina abbia fornito e presenta un ambiente culturale un contributo importante, so- composito ed aperto alle più prattutto negli ultimi anni, per varie influenze delle zone del la rinascita della Sicilia in tutti Mediterraneo. Senza dubbio l’ap- i suoi aspetti: la città ha eviden- porto e il dialogo culturale tra ziato forte interesse culturale, Grecia e Sicilia nel corso dei sociale, politico e si è rivelata un secoli si è rafforzato, ha cono- interessante laboratorio in cui sciuto canali originali, soluzioni elaborare nuove strategie sia po- sempre inedite, risultati geniali. litiche che culturali. Questa mostra ha evidenziato Qual è il prossimo evento che un intenso ed importante con- vedrà la Sicilia di nuovo pro- nubio culturale tra la Sicilia e la tagonista? Grecia. Questa è una sorpresa che non Lei ha più volte affermato che voglio svelare per ora. Ci stiamo da Messina è partita la “pri- lavorando intensamente e conto mavera culturale” della Sicilia. presto di informare la stampa. Ci può spiegare meglio? Clara Salpietro Numero 5/6 - marzo 2013 5 s p e c i a l e In esposizione 41 tavole provenienti dal Museo Cristiano e Bizantino di Atene, 9 icone del Museo di Messina e 16 manoscritti della Biblioteca “Giacomo Longo” a Messina la mostra sulle Icone bizantine l Museo Interregionale “Maria tra la Sicilia e la cultura bizantina, di persone, oggi c’è soltanto un’e- Accascina” di Messina è testi- tracce di una conversazione durata dicola votiva, donata da un medico Imone di un grande momento sette secoli, dall’epoca normanna di Salonicco e collocata dalla co- di arte e cultura, all’insegna della fino a tutto l’800, e presenti nella munità ellenica messinese nell’a- storia, della tradizione iconografica pittura dorata e brillante delle gosto del 2012. e soprattutto della fede. Il 23 marzo, icone greche. Dopo il terremoto le icone furono infatti, è stata inaugurata la mostra Prima del sisma del 28 dicembre portate in salvo dai greci giunti a “Immagine e scrittura. Presenza 1908 le opere d’arte si trovavano bordo delle due navi della Marina Greca a Messina dal Medioevo al- custodite a Messina nella chiesa Militare ellenica, la “Sfaktiria” e l’età Moderna”. In esposizione fino ortodossa di San Nicola dei Greci, la “Kriti”, che arrivarono nelle al 26 maggio vi sono 41 icone gre- edificata nel 1686 in posizione acque antistanti Messina e si pro- che della Chiesa ortodossa di San centrale sull’asse dell’odierna via digarono per scavare fra le rovine Nicola dei Greci, distrutta dal ter- Garibaldi. Della antica chiesa nulla e soccorrere la popolazione. Gli ribile sisma che nel 1908 rase al è rimasto, a ricordare l’edificio di equipaggi dei due bastimenti greci suolo la città dello Stretto.
Recommended publications
  • Fra Tardogotico E Rinascimento: Messina Tra Sicilia E Il Continente
    Artigrama, núm. 23, 2008, 301-326 — I.S.S.N.: 0213-1498 Fra Tardogotico e Rinascimento: Messina tra Sicilia e il continente FULVIA SCADUTO* Resumen L’architettura prodotta in ambito messinese fra Quattro e Cinquecento si è spesso prestata ad una valutazione di estraneità rispetto al contesto isolano. L’idea che Messina sia la città più toscana e rinascimentale del sud va probabilmente mitigata: i terremoti che hanno col- pito in modo devastante Messina e la Sicilia orientale hanno probabilmente sottratto numerose prove di una prolungata permanenza del gotico in quest’area condizionando inevitabilmente la lettura degli storici. Bisogna aggiungere che i palazzi di Taormina risultano erroneamente retrodatati e legati al primo Quattrocento. In realtà in questi episodi (ed altri, come quelli di palazzi di Cosenza) il linguaggio tardogotico si manifesta tra Sicilia e Calabria come un feno- meno vitale che si protrae almeno fino ai primi decenni del XVI secolo ed è riscontrabile in mol- teplici fabbriche che la storia ci ha consegnato in resti o frammenti di resti. Il rinascimento si affaccia nel nord est della Sicilia con l’opera di scultori che usano il marmo bianco di Carrara (attivi soprattutto a Messina e Catania) e che sono impegnati nella realizzazione di monumenti, altari, cappelle, portali ecc. Da questo punto di vista Messina segue una parabola analoga a quella di Palermo dove l’architettura tardogotica convive con la scultura rinascimentale. L’influenza del classicismo del marmo, della tradizione tardogotica e il dibattito che si innesca nel duomo di Messina, un cantiere che si andava completando ancora nel corso del primo Cinquecento, sembrano generare nei centri della provincia una serie di sin- golari episodi in cui viene sperimentata la possibilità di contaminazione e ibridazione (portali di Tortorici, Mirto, Mistretta ecc.).
    [Show full text]
  • Percorsi Etruschi "In Verità È Impressionante Constatare Che Per Due Volte, Nel VII Secolo A
    2 Prefazione "L’uomo che non è mai stato in Italia, è sempre cosciente di un’inferiorità." Samuel Johnson Perché possiamo parlare dell’Italia come Opera Unica? Certo è che in essa sono concentrati la maggior parte dei beni artistici esistenti sul pianeta Terra, questo senza tener conto delle enormi ricchezze che ci rappresentano in alcuni tra i musei più importanti del mondo come il Louvre a Parigi, l’Heritage a San Pietroburgo o la National Gallery a Londra, visto e considerato che, insieme all’Egitto e alla Grecia, siamo tra i paesi più depauperati da un punto di vista patrimoniale, oltre che, da sempre, l’Arte Italiana fa scuola a studenti e artisti provenienti da ogni dove, talvolta diventati celeberrimi come Balthus, Picas- so e Turner, e che hanno affrontato i viaggi più avventurosi per studiare i no- stri capolavori i quali hanno influenzato visibilmente le loro opere. La famosa "Sindrome di Stendhal" prende nome proprio dalla reazione emo- tiva ansiogena che colse il famoso scrittore Francese e che egli racconta nel suo libro "Roma, Napoli e Firenze" descrivendola come una sintomatologia paralizzante dovuta all’improvvisa bellezza di un monumento e che lo colse uscendo dalla chiesa di Santa Croce, nel capoluogo toscano. Nel solo territorio Italiano contiamo cinquantacinque siti UNESCO a cui va aggiunto il Vaticano e senza tener conto che luoghi come Ercolano e Pompei sono considerati un unico sito. Trattasi di un numero pari a quello che può vantare la Cina, ma l’estensione dell’Italia, come si sa, è ben più ridotta. In sostanza, ovunque ci si trovi, nel nostro bel paese, si rischia di essere colpiti dalla stessa Sindrome che colse Stendhal.
    [Show full text]
  • Debora Magno
    ARCHIVIO STORICO MESSINESE Periodico fondato nel Millenovecento SOCIETÀ MESSINESE DI STORIA PATRIA ARCHIVIO STORICO MESSINESE - 83 - MESSINA 2002 BENEDETTO ROCCO IL GIUDEO-ARABO IN SICILIA NEI SECOLI XI-XV* 1. Che gli Ebrei dimoranti in Sicilia nel periodo chiamato “della dominazione musulmana” parlassero in arabo, è cosa risaputa: ne fanno fede – se ce ne fosse bisogno – anche le lettere ritrovate, e in parte pubblicate e tradotte, nella Geni- zah del Cairo (lingua araba in caratteri ebraici). Che la con- tinuassero a parlare nel periodo normanno (sec. XI-XII) si poteva arguire dal fatto che moltissimi musulmani erano rimasti nell’Isola sotto i due Ruggeri di Altavilla e i due Guglielmi, loro successori nel regno. La documentazione coeva dice senza dubbio che ai musulmani era concesso redigere i loro atti in arabo, come ai greco-bizantini di redi- gerli in greco, e ai siculo-normanni in latino. Per il giudeo- arabo rimangono a testimoniarlo due documenti redatti in tale lingua, l'uno a Palermo, l'altro a Siracusa, rispettiva- mente del 1149 e del 1187; l’uno in lapide quadrilingue (lati- no, greco, arabo in caratteri arabi, arabo in caratteri ebraici)1 l'altro monolingue su pergamena2. La tolleranza nell'espres- * Su presentazione del socio prof. Federico Martino, l’Archivio Storico Messinese pubblica questo inedito contributo dell’eminente semitista mons. Benedetto Rocco, la cui redazione è precedente al 2001. 1 Cfr. M. AMARI, Le epigrafi arabiche di Sicilia, trascritte, tradotte e illu- strate a cura di Francesco Gabrieli, Palermo 1971, N. XXVII, pp. 201-212. 2 Cfr. J. WANSBROUGH, A Judaeo-Arabic Document from Sicily, in “Bulletin 6 BENEDETTO ROCCO sione linguistica era accompagnata alla tolleranza nell’e- sperienza religiosa.
    [Show full text]
  • Journal 08 March 2021 Editorial Committee
    JOURNAL 08 MARCH 2021 EDITORIAL COMMITTEE Stijn Alsteens International Head of Old Master Drawings, Patrick Lenaghan Curator of Prints and Photographs, The Hispanic Society of America, Christie’s. New York. Jaynie Anderson Professor Emeritus in Art History, The Patrice Marandel Former Chief Curator/Department Head of European Painting and JOURNAL 08 University of Melbourne. Sculpture, Los Angeles County Museum of Art. Charles Avery Art Historian specializing in European Jennifer Montagu Art Historian specializing in Italian Baroque. Sculpture, particularly Italian, French and English. Scott Nethersole Senior Lecturer in Italian Renaissance Art, The Courtauld Institute of Art, London. Andrea Bacchi Director, Federico Zeri Foundation, Bologna. Larry Nichols William Hutton Senior Curator, European and American Painting and Colnaghi Studies Journal is produced biannually by the Colnaghi Foundation. Its purpose is to publish texts on significant Colin Bailey Director, Morgan Library and Museum, New York. Sculpture before 1900, Toledo Museum of Art, Ohio. pre-twentieth-century artworks in the European tradition that have recently come to light or about which new research is Piers Baker-Bates Visiting Honorary Associate in Art History, Tom Nickson Senior Lecturer in Medieval Art and Architecture, Courtauld Institute of Art, underway, as well as on the history of their collection. Texts about artworks should place them within the broader context The Open University. London. of the artist’s oeuvre, provide visual analysis and comparative images. Francesca Baldassari Professor, Università degli Studi di Padova. Gianni Papi Art Historian specializing in Caravaggio. Bonaventura Bassegoda Catedràtic, Universitat Autònoma de Edward Payne Assistant Professor in Art History, Aarhus University. Manuscripts may be sent at any time and will be reviewed by members of the journal’s Editorial Committee, composed of Barcelona.
    [Show full text]
  • Federica Fazio – Mume, Museo Regionale Interdisciplinare Di Messina
    Università degli Studi di Palermo - Dipartimento Culture e Società – Corso di Laura in Storia dell’Arte Corso di Museologia e Storia del Collezionismo per le Arti Decorative (12 CFU) – Docente: Prof. Maria Concetta di Natale Studentessa: Federica Fazio – Matricola 0717249 Uno dei musei più grandi del Sud Italia. Una delle raccolte più ricche per quantità e varietà di stili e artisti, coprendo un arco storico che dall’età classica arriva fin alla fine del 1800. Esempi che riguardano non soltanto l’arte pittorica, ma che attraverso esempi di pittura, scultura e soprattutto arti applicate descrive il lustro di una città e una società florida e ricca. Poi, una città scomparsa. Prima a causa di calamità naturali, come il sisma del 28 Dicembre 1908, che rase al suolo chiese, arte e cultura. Poi, l’incuria e l’incapacità dell’uomo. Il recupero faticoso di quella dignità che tante volte hanno cercato di calpestare, ma che puntualmente risorge grazie all’impegno di alcune personalità. e seppur a fatica, dopo 30 anni possiamo godere del frutto di tanti sacrifici… 1915 - 29 1909 - 12 1806 1890 Istituzione da 1914 1939 parte del Senato 1884 1908 Messinese del primo nucleo del «Pubblico Museo Peloritano» su proposta del Dott. Carmelo La Farina. Trasferito in un edificio di Via 1915 - 29 Peculio 1909 - 12 Frumentario 1890 1806 a causa dell’incremento delle raccolte Istituzione da 1914 1939 parte del Senato 1884 1908 Messinese del primo nucleo del «Pubblico Museo Peloritano» su proposta del Dott. Carmelo La Farina. Trasferito in un edificio di Via 1915 - 29 Peculio 1909 - 12 Frumentario 1890 1806 a causa dell’incremento delle raccolte Trasferimento del Istituzione da Museo presso il 1914 1939 parte del Senato 1884 Monastero di San 1908 Messinese del Gregorio con la nuova primo nucleo del denominazione di «Pubblico «Museo Civico Museo Peloritano» Peloritano» su proposta del Dott.
    [Show full text]
  • Rivista Di Temi Di Critica E Letteratura Artistica Numero 14 – 23 Dicembre 2016 Copyright © 2010 Tecla – Tribunale Di Palermo – Autorizzazione N
    Rivista di temi di Critica e Letteratura artistica numero 14 – 23 dicembre 2016 Copyright © 2010 teCLa – Tribunale di Palermo – Autorizzazione n. 23 del 06-10-2010 ISSN 2038-6133 – DOI: 10.4413/RIVISTA RivistaRivista didi temitemi didi CriticaCritica ee LetteraturaLetteratura artisticaartistica Rivista di temi di Critica e Letteratura artistica numero 14 – 23 dicembre 2016 Direttore responsabile: Giovanni La Barbera Direttore scientifico: Simonetta La Barbera Comitato Scientifico: Claire Barbillon, Franco Bernabei, Silvia Bordini, Claudia Cieri Via, Rosanna Cioffi, Maria Concetta Di Natale, Antonio Iacobini, César García Álvarez, Simonetta La Barbera, François-René Martin, Emilio J. Morais Vallejo, Sophie Mouquin, Giuseppe Pucci, Massimiliano Rossi, Alessandro Rovetta, Gianni Carlo Sciolla, Philippe Sénéchal, Giuliana Tomasella Redazione: Carmelo Bajamonte, Francesco Paolo Campione, Roberta Cinà, Nicoletta Di Bella, Roberta Priori, Valentina Di Fazio Progetto grafico, editing ed elaborazione delle immagini: Nicoletta Di Bella e Roberta Priori issn: 2038-6133 - doi: 10.4413/rivista Università degli Studi di Palermo Copyright © 2010 teCLa Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale Tribunale di Palermo – Autorizzazione n. 23 del 06-10-2010 Dipartimento Culture e Società www1.unipa.it/tecla Società Italiana di Storia della Critica d’Arte © 2010 Università degli Studi di Palermo Rivista di temi di Critica e Letteratura artistica numero 14 – 23 dicembre 2016 4 Stefano Colonna Erasmo, la polemica sull’Antico e l’Italia 19 Antonio Cuccia Una scheda su un disegno raffigurante l’Andata al Calvario qui restituito a Polidoro da Caravaggio 27 Francesco Paolo Campione Un prototipo delle riviste d’arte in Italia: la “Deca di Belle Arti” (1813) 66 Maria Chiara Bennici La ricognizione siciliana di Giovanni Morelli e Gustavo Frizzoni 92 Elvira D’Amico La via di Palermo.
    [Show full text]
  • Corporazione Piloti Messina
    Messina Messina (IPA: [mesˈsiːna] , Missina in siciliano[4], 1 Geografia fisica Μεσσήνη/Μεσσήνα in greco) è un comune italiano di 237 603 abitanti[1] capoluogo dell'omonima città metro- politana in Sicilia, nonché tredicesimo comune italiano e terza città non capoluogo di regione più popolosa d'Italia. Sorge nei pressi dell'estrema punta nordorientale della Si- cilia (Capo Peloro) sullo Stretto che ne porta il nome. Il suo porto, scalo dei traghetti per il Continente, è il primo[5] in Italia per numero di passeggeri in transito e sesto per traffico crocieristico. Fondata come colonia greca col nome di Zancle e poi Messana, Messina raggiunse l'apice della sua grandezza fra il tardo medioevo e la metà del XVII secolo quando contendeva a Palermo il ruolo di capitale siciliana[6][7]. Messa a ferro e fuoco nel 1678 dopo una storica rivolta antispagnola che comportò l'annientamento della sua classe dirigente, venne gravemente danneggiata da un terremoto nel 1783. Fu assediata nel 1848, durante la rivoluzione siciliana del 1848 contro Ferdinando II di Borbone, subendo gravi danni. Nel 1908 un disastroso terremoto distrusse la città quasi per intero, provocando la morte di circa metà della popolazione. Ricostruita a partire dal 1912, la città moderna si presenta Veduta panoramica di Messina e dello Stretto con una maglia ordinata e regolare con vie ampie e retti- linee in direzione nord-sud. Sono in corso progetti mirati alla riqualificazione della città attraverso opere come il waterfront ed una nuova sede per la stazione ferroviaria. 1.1 Territorio Importante e storica sede universitaria (la locale Studio- rum Universitas fu fondata nel 1548 da Sant'Ignazio di Loyola), Messina è una città con un'economia basata sui servizi, i commerci, il turismo e una rilevante attività industriale nella cantieristica navale da diporto.
    [Show full text]
  • Messina: Alla Scoperta Di Un Patrimonio C
    ROTA RY CLUB MESSINA ROTARACT CLUB MESSINA INTERACT CLUB MESSINA Rotary International - Distretto 2110 Sicilia e Malta con il contributo di www.musa-srl.com ROTARY CLUB MESSINA FONDATO NEL 1928 MESSINA ALLA SCOPERTA DI UN PATRIMONIO CULTURALE NASCOSTO a cura di Giovanni Molonia Rotary International - Distretto 2110 Sicilia e Malta ROTARY CLUB MESSINA Presidente Claudio Scisca ROTARACT CLUB MESSINA Presidente Alessandro D’Aveni INTERACT CLUB MESSINA Presidente Mariabeatrice D’Andrea Si ringraziano i soci Gaetano Basile e Paolo Musarra che con il loro contributo economico hanno reso possibile la stampa di questo volume. Il recupero e lo studio delle memorie storico-artistiche di Messina, la nostra città che tanto spesso è stata vit- tima di calamità naturali e non, riuscendo però sempre a risorgere dalle sue rovine, è stato uno dei primi impegni presi dall’inizio del mio mandato. È mia convinzione difatti che la conoscenza del passato sia strumento indispen- sabile per progettare il futuro, e a questo obiettivo sia necessario indirizzare soprattutto i giovani. Il Rotary Club Messina, in linea con la Quinta Via d’Azione dedicata alle nuove generazioni e promossa dal Governatore, ha voluto privilegiare quest’anno il Rotaract e l’Interact (ai quali è delegato il socio Guido Monfor- te) coinvolgendone i componenti in una capillare e proficua ricerca delle opere d’arte meno studiate dagli esperti e quasi del tutto ignote agli stessi cittadini. L’impegno dimostrato dai due presidenti, Alessandro D’Aveni per il Rotaract che annovera trentaquattro soci dai 18 ai 30 anni e Mariabeatrice D’Andrea per l’Interact che ha dodici soci in età compresa tra i 14 e i 18 anni, è stato entusiastico: molti ragazzi hanno partecipato al progetto Tesori d’arte nascosti, ideato e coordinato dal socio onorario Giovanni Molonia con la passione e la competenza che lo contraddistinguono.
    [Show full text]
  • Un Manoscritto Inedito Del XVII Secolo. LA LETTERA DELLA
    ARCHIVIO STORICO MESSINESE Fondato nel 1900 Periodico della Società Messinese di Storia Patria CONSIGLIO DIRETTIVO Rosario Moscheo, Presidente Vittoria Calabrò, V. Presidente Salvatore Bottari, Segretario Giovan Giuseppe Mellusi, Tesoriere Consiglieri Giuseppe Campagna, Giampaolo Chillè, Gabriella Tigano COMITATO DI REDAZIONE Giovan Giuseppe Mellusi, Direttore Virginia Buda, V. Direttore Alessandro Abbate, Vittoria Calabrò, Giuseppe Campagna Mariangela Orlando, Elisa Vermiglio Direttore Responsabile Angelo Sindoni COMITATO SCIENTIFICO Gioacchino Barbera, Rosario Battaglia, Salvatore Bottari Caterina Di Giacomo, Mirella Mafrici, Cesare Magazzù, Rosario Moscheo Daniela Novarese, Andrea Romano, Caterina Sindoni, Gabriella Tigano www.societamessinesedistoriapatria.it [email protected] Antonio Tavilla, webmaster Autorizzazione n. 8225 Tribunale di Messina del 18-XI-1985 ISSN 1122-701X Archivio Storico Messinese (On-line) ISSN 2421-2997 Mediaprint S.c.a.r.l., Messina, impaginazione SOCIETÀ MESSINESE DI STORIA PATRIA ARCHIVIO STORICO MESSINESE 98 P MESSINA 2017 SAGGI INDICE SAGGI GIUSEPPE CAMPAGNA Le migrazioni spaziali e identitarie di una minoranza attraverso l’antroponimia. Ebrei e neofiti nel Valdemone nella prima età moderna 7 GAETANO NICASTRO Un siciliano tra i Copti nel 1625... ed una lacuna storiografica 17 AGOSTINO GIULIANO - MAURIZIO SCARPARI La Lettera della Madonna ai Messinesi in lingua cinese di Metello Saccano. Un manoscritto inedito del XVII secolo 35 FABRIZIO LONGO Tra Roma, Napoli e Messina. Andrea
    [Show full text]
  • Stefano Bottari
    RICERCHE INTORNO AGLI ANTONELLIANI Anloncllo Dc Saliba. - Oi Antonello Oe In certo senso, affermato il Berenson, attri­ Saliba, il piiI abile tra i seguaci del grande buendogli alcune opere che «non mostrano se­ Antonello, non conosciamo opera alcuna che gni sicuri di azione veneziana»: la Madonna possa dirsi veramente primitiva (I): dei periodo in trono col Bambino dei Signor Grenville L. cioe durante il quale opera in patria, sotto la Wintrop di New York (3) e la Madonna della immediata influenza dei suo maestro Jacobello, raccolta Marullo di Castellaci in Ragusa In­ alla cui scuola fu dal padre, l'intagliatore in feriore, da lui considerata come il piiI antico legno Giovanni, fatto entrare nel gennaio 1480, lavoro a noi noto dei De Saliba (4). Ma con in eta di 13 in 14 anni, come apprendiamo dal queste due opere il dubbio su questo punto del­ contratto in quella occasione stipulato m. I' attivita desalibiana rimane sempre lecito, pei­ Prescindendo dal ben noto gruppo di opere, che non appare sufficientemente dimostrata la le­ che fondatamente si ritengono eseguite in Ve­ gittimita deli' attribuzione: per la prima valgono nezia, e dalle quali si e soliti prendere le mosse le stesse argomentazioni del Berenson che ha per studiare il Oe Saliba, I' opera piiI antica, creduto far seguire da un prudente punto in­ con data certa, che noi conosciamo, e la tavola terrogativo I' attribuzicne; per la seconda I' af­ della Pinacoteca di Spoleto - evidentemente fermazione assoluta deI Berenson, come ha gia ispirata dalla Madonna antonelliana di Vienna osservato il Mauceri (5), non basta a far sen­ in cui il Berenson rinocobbe la parte centrale z' altro scartare le osservazioni acute del Bru­ del famoso polittico di S.
    [Show full text]
  • MANUFACERE ET SCOLPIRE in LIGNAMINE Scultura E Intaglio in Legno in Sicilia Tra Rinascimento E Barocco
    MANUFACERE ET SCOLPIRE IN LIGNAMINE Scultura e intaglio in legno in Sicilia tra Rinascimento e Barocco GIUSEPPE MAIMONE EDITORE Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Servizio Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta MANUFACERE ET SCOLPIRE IN LIGNAMINE Scultura e intaglio in legno in Sicilia tra Rinascimento e Barocco a cura di Teresa Pugliatti, Salvatore Rizzo, Paolo Russo Giuseppe Maimone Editore Servizio Soprintendenza Beni Beni Culturali ed Ambientali di per la preziosa disponibilità si ringraziano altresì: Culturali ed Ambientali Palermo, Archivio della Riserva e collaborazione si ringraziano: Salvatore Gueli Caltanissetta Speciale del Sacro Monte di Varallo le Curie Arcivescovili e Vescovili Soprintendente Beni Culturali ed Ambientali - Mariano Dallago , Copyright © interessate; i direttori e i funzionari di Caltanissetta MANUFACERE ET SCOLPIRE Museo Thyssen - Bornemisza. degli Uffici Diocesani dei Beni Angelo Alù IN LIGNAMINE Madrid, Foto Musei Vaticani, Culturali e dei Musei Diocesani di già Soprintendente reggente Beni Culturali ed Scultura e intaglio in legno in Sicilia Gabinetto fotografico dei Musei Arte Sacra, i parroci e i rettori delle Ambientali di Caltanissetta Matteo Scognamiglio tra Rinascimento e Barocco Civici di Padova, Archivio St. chiese, in particolare: Emanuela già Soprintendente Beni Culturali ed Annen-Museum di Lubecca Amoroso, Giuseppe Antoci, Franca Ambientali di Caltanissetta Cura, coordinamento
    [Show full text]
  • Apri/Scarica Il Libro
    Domenico Ligresti Sicilia aperta (secoli XV-XVII) Mobilità di uomini e idee Quaderni – Mediterranea. Ricerche storiche ISSN 1828-1818 Collana diretta da Orazio Cancila 3 2006 © Associazione no profit “Mediterranea” on line sul sito www.mediterranearicerchestoriche.it Ricerca svolta nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR, bando 2004 (ex 40%) Ligresti, Domenico <0000> Sicilia aperta (secoli XVI-XVII): Mobilità di uomini e idee / Domenico Ligresti – Palermo: Associazione Mediterranea, 2006. (Quaderni; 3) ISBN 88-902393-0-2 1. ?????????. 271.79120458 CCD-21 SBN Pal0204453 CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” PREFAZIONE Questo primo tentativo di ricondurre all’interno di un’unica rifles- sione e di un modello esplicativo coerente temi così tra loro diversi, che spaziano dalla politica all’economia, dalla religione alla scienza, dalla burocrazia all’arte, investendo un altrettanto variegato insieme di gruppi e singole personalità, non poteva realizzarsi se non adot- tando un metodo cumulativo e aggregativo, i cui esiti quasi sponta- neamente conducevano a successive germinazioni, sottili ma solide trame, inedite associazioni, inattese contiguità. La scelta di accompagnare la proposta interpretativa con alcuni quadri esemplificativi e informativi (peraltro parziali per scelta e necessità), oltre che rappresentare un sostegno all’argomentazione, può servire a suggerire al lettore altre modalità di comparazione e di composizione dei dati e a rilevare altri aggregati presenti e operanti nella vicenda storica dell’isola. Pur mantenendo tutte le insoddisfazioni, le cautele, i timori che un autore sempre ha nel momento di proporre alle stampe una ricerca che potrebbe in realtà continuare a tempo indefinito, penso in conclusione di avere assolto con successo al compito assegnatomi.
    [Show full text]