AssicurazioniAssicurazioni SpeseSpese LegaliLegali PeritaliPeritali ee RischiRischi Accessori Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 I BRIGANTI (Fra storia e leggenda)

CALENDARIO 2007 IMPOSTA A CARICO DI CHI LO ESPONE - DPR 639 DEL 29-10-72

“Briganti in agguato sulla strada per Napoli” Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari Litografia acquarellata di François Sèraphin Delpech (Parigi 1778-1825)

Gennaio Febbraio Marzo Aprile “Paesaggio italiano con briganti” “Briganti presi dalla Forza” “Lo sbarco di Fra Diavolo a Sperlonga” “La divisione della preda”

Maggio Giugno Luglio Agosto “Combattimento dei briganti contro i soldati del Papa” “Esterno di una Osteria di Campagna” “Briganti carcerati” “Rifugio di briganti con ostaggi”

Settembre Ottobre Novembre Dicembre “Briganti avvisati da una loro donna” “Il caporale Fantuzzi salva sedici carabinieri assediati” “La fine d’un celebre brigante” “L’arresto di Musolino” “CHI SONO I BRIGANTI?” (Da F.S. Sipari di Pescasseroli ai censurari del Tavoliere - Foggia 1863) “Chi sono i Briganti? Lo dirò io, nato e cresciuto tra essi. Il contadino non ha casa, non ha campo, non ha vigna, non ha prato, non ha bosco, non ha armento; non possiede che un metro di terra in comune al camposanto. Non ha letto, non ha vesti, non ha cibo d’uomo, non ha farmachi. Tutto gli è stato rapito dal prete al giaciglio di morte o dal ladroneccio feudale o dall’usura del proprietario o dall’imposta del comune e dello stato. Il contadino non conosce pan di grano, nè vivanda di carne, ma divora una poltiglia innominata di spelta (farro), segale omelgone, quando non si accomuni con le bestie a pascere le radici che gli dà la terra matrigna a chi l’ama. Il contadino robusto e aitante, se non è accasciato dalle febbri dell’aria, con sedici ore di fatica, riarso dal sollione, eivolta a punta di vanga due are di terra alla profondità di quaranta centimetri e guadagna ottantacinque centesimi, beninteso nelle sole giornate di lavoro, e quando non piobe, e non nevica e non annebbia. Con questi ottanticinque centesimi vegeta esso, il vecchio padre, spesso invalido dalla fatica già passata, e senza ospizio, la madre, un paio di sorelle, la moglie e una nidiata di figli. Se gli mancano per più giorni gli ottantacinque centesimi, il contadino, non possedendo nulla, nemmeno il credito, non avendo da portare nulla all’usuraio o al monte dei pegni, allora (oh, io mentisco!) vende la merce umana.; esausto l’infame mercato, pigli il fucile e strugge, rapina, incendia, scanna, stupra, e mangia. Dirò cosa strana: mi perdonino. Il proletario vuol migliorare le sue condizioni nè più nè meno che noi. Questo ha atteso invano dalla stupida pretesa rivoluzione; questo attende la monarchia. In fondo nella sua idea bruta, il brigantaggio non è che il progresso, o, temperando la crudezza della parola, il desiderio del meglio. Certo, la vita è scellerata, il modo è iniquo e infame...Ma il brigantaggio non è che miseria, è miseria estrema, disperata: le avversioni del clero, e dei caldeggiatori il caduto dominio, e tutto il numeroso elenco delle volute cause originarie di questa piaga sociale sono scuse secondarie e occasionali, che ne abusano e la fanno perdurare. Si facciano i contadini proprietari. Non è cosa così difficile, ruinosa, anarchica e socialista come ne ha la parvenza. Una buona legge sul censimento, a piccoli lotti dei beni della Cassa ecclesiastica e demanio pubblico ad esclusivo vantaggio dei contadini nullatenenti, e il fucile scappa di mano al brigante...Date una moggiata al contadino e si farà scannare per voi, e difenderà la sua terra contro tutte le orde straniere e barbariche dell’Austro-Francia”. (Da B. Croce, Storia del Regno di Napoli - Laterza, Bari, 1966)

SERAFINA CIMINELLI MICHELINA DE CESARE MARIANNA OLIVIERO MARIA LUCIA NELLA MARIA ROSA MARINELLI BANDA CROCCO FILOMENA CIANCIARULLO Compagna del brigante A. Franco Compagna del brigante F. Guerra REGINALDA CARIELLO Detta “Ciccilla”. Nacque nel 1840 Compagna del feroce brigante Brigantessa palermitana della Filomena Pennacchio - Giuseppa Della Banda di Colicchione Morì in carcere a 21 anni nel 1866 Fu con lui uccisa nel 1868 Sposò il brigante Pietro Monaco Summa, detto “Ninco-Nanco” Banda Masini Vitale - Giovanna Tito Venne arrestata nel 1864

MICHELE VOLONNINO MICHELE CARUSO GIUSEPPE CARUSO NUNZIO TAMBURINI LUIGI ALONZI RICCARDO COLASUONNO ARCANGELO CRISTELLA COSIMO MAZZEO Capobrigante da Rionero in Capobrigante, da Torremaggiore Vaccaro e guardiaboschi, costi- Capobanda. Pastore di Roccaraso Detto “Chiavone”. Nato nel 1825 Detto “Ciucciariello”. Vice del Detto “Pirichillo”. Capobanda. Di Detto “Pizzichicchio”. Ex soldato Vulture (Potenza). Costituì una (Fg). Costituì una banda di grandi tuì una banda di grandi dimensio- (Aq). Costituì una banda di medie a Sora (Lt); fucilato nel giugno sergente Romano. Ex soldato bor- Gioia (Taranto). Militare del- borbonico, costituì una banda di banda di medie dimensioni. Ope- dimensioni. Operò in Capitanata, ni. Operò in Atella (Pz) fino alla dimensioni. Operò tra l’Aquilano, 1862, presso Trisulti. Si bonico. Operò in Capitanata (Fog- l’esercito italiano, disertò dal 51° medie dimensioni. Operò in Terra rò in tutta la Basilicata. Sulla sua in Molise e nel Beneventano. Capitanata (Foggia e provincia). il Chietino, il Molise ed il autonominò luogotenente gene- gia) anche con Crocco. Cattura- reggimento fanteria. Operò nel- di Bari e Terra d’Otranto. La testa pendeva una taglia di 9.000 Unitosi a Schiavone, compì deva- Si costituì nel settembre 1863, di- Casertano. Catturato, fu porta- rale. Banda di 400 uomini. Ope- to nel 1865, venne portato a Bari la provincia tarantina. Cattura- banda venne distrutta nel 1863. lire. Costituitosi, venne condan- stanti incursioni nel 1863. Fucila- venendo guida delle truppe rego- to a Teramo. Fu processato e fu- rò in Terra di Lavoro (Sorano e e fucilato nella piazza principale to, venne fucilato a Bari il 15 di- Catturato, venne fucilato in nato all’ergastolo nel 1865. to a Benevento nello stesso anno. lari contro la Banda Crocco. cilato nella primavera del 1868. Val Rovetto) e Stato Pontificio. dinanzi ad una folla silenziosa. cembre 1865. Basilicata nel 1864.

GIUSEPPE PETRELLI ANTONIO COZZOLINO MICHELE SCHIRO GIUSEPPE SCHIAVONE VITO DI GIANNI CIPRIANO E GIONA LA GALA ANTONIO TRAPASSO GIOSEFFI TEODORO Luogotentente di Giuseppe Detto “Pilone”. Maestro scalpel- Contadinello di Melfi (Potenza) Capobrigante. Formò una gran- Detto “Totaro”. Costituì una ban- Guidarono una banda di 500 uo- Detto “Gallo”. Di Gagliano (Cz). Detto “Caporal Teodoro”. Brac- Schiavone insieme a Rocco lino ed ex soldato borbonico, co- di soli 13 anni. Seguì la Banda de banda. Operò nel Bovino e da di piccole dimensioni. Operò nel mini. Operarono sul Monte Operò in Calabria con crudeltà. ciante da Barile (Potenza). Co- Marcelli. Venne catturato in una stituì una banda di medie dimen- Casaletta. Dopo l’uccisione del Beneventano. Ardito e abile, col- Melfese (Pz) per quattro anni. Si Taburno (Bn), nel Nolano e In migliaia gli detterò la caccia. stituì una banda di medie dimen- masseria con lo stesso Schiavone sioni. Operò in provincia di Napo- capo, continuò l’attività laborò con Michele Caruso e consegnò, previo patto di non es- nell’Avellinese. Battuti nel dicem- Venne arrestato dai Carabinieri sioni, che operò in Basilicata. Cat- e Rendina dal maggiore Rossi del li (Boscotrecase, Pompei, Torre brigantesca compiendo furti e Crocco,battendo ripetutamente sere fucilato, al Gen. Pallavicini bre 1861, ripararono a Roma. sull’Aspromonte. Condotto a turato, evase nel 1861. Costitui- 29° bersaglieri. Tradotto a Melfi, del Greco). La banda fu dispersa ricatti. Dopo qualche tempo ven- truppe e guardie nazionali. Fuci- nel 1865 insieme ad altri. Venne Catturati a Genova, vennero Cosenza, venne fucilato senza tosi, venne condannato ai lavo- venne ivi fucilato il 28/11/1864. nel 1866. Ucciso a Napoli nel 1870. ne catturato dalle forze di polizia. lato a Melfi (Pz) il 28/11/1864. condannato all’ergastolo. condannati all’ergastolo nel 1864. processo il 1° dicembre 1872. ri forzati a vita nel giugno 1865.

BANDA BASILE BANDA CIARDULLO BANDA FRANCO BANDA TOTARO BANDA CARBONE BRIGANTI DELLA BANDA CICCONE BANDA MANZO Banda di piccole dimensioni, guidata Banda di medie dimensioni Banda di medie dimensioni gui- Operò nel Melfese (Potenza) nel Banda di medie dimensioni guidata da Banda di medie dimensioni, guidata da Giacomo Banda di piccole dimensioni costituitasi del da Francesco Basile, da Colle Sannita guidata da Antonino data da Antonio Franco. Ope- periodo dal 1861 al 1865. Caso par- Alfonso Carbone (omonimo di un altro Ciccone. Operò nello Stato Pontificio e successiva- marzo 1866 e guidata da Gaetano Manzo, (Benevento). Operò nel Molise, Maratea, detto “Ciardullo”. rò da Sapri (Salerno) alla ticolarissimo, in Basilicata, in capobanda), nato a Montella (Avellino) nel mente nel Casertano, unendosi alle bande Fuoco, pastore di Acerno (Sa). Operò nell’Irpinia e Sannio e Beneventano. Invase San Operò in Irpinia e nel Calabria, alla foce del Sinni e quanto la banda era composta per 1847. Operò nei boschi dell’Appennino Cam- Pace, Guerra, Santaniello. Ciccone venne ucciso nel Salernitano (San Cipriano e Giffoni). Rapì pietro Infine (Caserta). Francesco Salernitano. Venne distrut- nel Pollino calabro-lucano. la quasi totalità da “scugnizzi” non pano. Costituitosi, Carbone venne proces- insieme a Francesco Guerra il 30 agosto 1868 sul quattro cittadini svizzeri esponenti della Basile fu fucilato nel 1861 ed il resto ta nel giugno 1865. Nella Catturato, Antonio Franco ancora maggiorenni. Il capo Vito sato e condannato a morte, ma la pena ven- Monte Morrone, a seguito di un attacco sferrato filanda Wenner. Nel marzo 1868 Gaetano della sua banda sconfinò nello Stato fotografia “Ciardullo” com- venne fucilato a Lagonegro Di Gianni venne condannato all’er- ne commutata nell’ergastolo. Una succes- dal 27° fanteria, Carabinieri e Guardia Nazionale. Manzo si costituì insieme ad alcuni suoi gre- Pontificio ed in parte si disperse. pare con alcuni gregari. (Potenza) nel dicembre 1865. gastolo. La foto risale al 1865. siva domanda di grazia venne respinta. Il cadavere fu esposto nella piazza di Mignano (Ce) gari e fu condannato ai lavori forzati a vita. “Paesaggio italiano con briganti” - Particolare da un quadro ad olio (1830) di Martin Verstappen (Anversa 1773 - Roma 1853) Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

GHINO DI TACCO Le origini: Ghinotto di Tacco, detto Ghino, nacque a GENNAIO Torrita di nella seconda metà del XIII secolo dall’importante casato dei Cacciaconti Monacheschi Pecorai. Morì nel primo ventennio del trecento forse 2007 a Roma o secondo altri venne assassinato ad Lun Mer Asinalunga. 1 Maria Madre di Dio 17 S. Antonio Abate Zona di operazioni: Toscana e Stato Pontificio. Mar Gio La storia:La dinastia Cacciaconti controllava una 2 SS. Basilio e Gregorio 18 S. Prisca vasta area nella Val di Chiana. Nel 1270 i Guelfi senesi Mer Ven imposero nei feudi la presenza di un podestà. I 3 S. Genoveffa 19 S. Mario Cacciaconti, non volendo perdere la loro autonomia, si ribellarono. Siena li proclamò nemici dello Stato, Gio Sab 4 S. Fausta 20 SS. Sebastiano e Fabiano (Siena) - La fortezza confiscò i loro beni e ne decretò l’espulsione. Accusati di uccisioni, furti e rapine e malgrado la loro protesta Ven Dom S. Nazario S. Agnese di innocenza, il padre Tacco, insieme al fratello ed al 5 21 figlio minore Turino, furono catturati nel 1285, torturati Sab Lun e giustiziati a Siena. Ghino, cacciato dalla sua città, 6 Epifania di N.S. 22 S. Vincenzo passò alcuni anni come brigante in Maremma. Dom Mar Impadronitosi della rocca-fortezza di Radicofani, la 7 Battesimo del Signore 23 Sposalizio di Maria V. tenne dal 1297 al 1300. Qui si dedicò alla rapina, Lun Mer diventando leggendario per la sua spavalderia. La 8 SS. 40 Martiri 24 S. Francesco di Sales figura di Ghino di Tacco fu ed è controversa: per alcuni Mar Gio è il castigatore di ingiustizie e di potenti, generoso e S. Giuliano Convers. S. Paolo gentiluomo; per altri è semplicemente un audace 9 25 bandito, che derubava i passanti. Per punire il giudice Mer Ven Ghino di Tacco Benincasa, che aveva fatto giustiziare il padre, lo zio 10 S. Aldo 26 SS. Tito e Timoteo Scultura di Aldo Fatino ed il fratello, al comando di 400 uomini andò a Roma, Gio Sab entrò nel tribunale e gli recise la testa. Tale episodio 11 S. Igino 27 S. Angela Merici viene riportato da Dante nel canto VI del Purgatorio. Ven Dom Anche Boccaccio dedicò nel Decamerone una novella 12 S. Probo 28 S. Tommaso d'Acquino a Ghino, narrando della cattura dell’abate di Cluny e Sab Lun del modo col quale Ghino lo guarì dal mal di stomaco 13 S. Ilario 29 S. Aquilino (ferrea dieta con pane e fave secche). Il successivo perdono accordato dal Papa Bonifazio VIII segnò Dom Mar S. Macrina S. Martina l’inizio della redenzione umana e sociale di Messere 14 30 Ghino di Tacco. Lun Mer Curiosità: Bettino Craxi, che firmava i suoi articoli 15 S. Mauro 31 S. Giovanni Bosco politici con lo pseudonimo di Ghino di Tacco, scrisse Mar Note un libro su Ghino di Tacco, brigante gentiluomo. 16 S. Marcello Ghino di Tacco davanti a Bonifacio VIII

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Briganti presi dalla Forza” - acquaforte di un artista anonimo dell’Ottocento, imitatore di Bartolomeo Pinelli Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

MARCO BERARDI “RE DELLA SILA” FEBBRAIO Le origini: Nacque a Mangone (CS) da nobile famiglia e fu di scena attorno al 1563. Trovato morto in una 2007 grotta, fu sepolto nella Chiesa di S. Francesco d’Assisi. Zona di operazioni: Calabria Silana (Cosentino, Gio Sab S. Severo S. Marianna Catanzarese e Crotonese). 1 17 Storia: Istruito, anticonformista e contestatore, in Ven Dom breve tempo attirò su di sè la sgradita attenzione della 2 S. Cornelio 18 S. Costanza Santa Inquisizione. Arrestato e condannato, riuscì ad Sab Lun evadere dal carcere e si rifugiò nei boschi della Sila, in 3 S. Biagio 19 S. Corrado parte feudo di proprietà della sua famiglia. Iniziò Dom Mar quindi la sua attività di “brigante”, guadagnandosi in 4 S. Andrea Corsini 20 S. Eleuterio breve tempo il soprannome di “giustiziere”. Messosi Lun Mer alla testa dei contadini, nel 1563 provocò insurrezioni 5 S. Agata 21 Le Ceneri popolari contro le tasse e la servitù della gleba; Mar Gio organizzando quindi militarmente la sua banda armata, 6 S. Dorotea 22 S. Isabella forte di 3000 uomini, che scorazzò per tutto il territorio Mer Ven silano, occupando le terre dei baroni e distribuendole 7 S. Ezio 23 S. Policarpo ai contadini. Tenne testa a tutti i reparti spagnoli inviati Gio Sab dal Vicerè di Napoli, Duca di Alcalà. Poichè non fu S. Girolamo Emiliani S. Ida possibile sedare la rivolta, si trattò col “brigante” e 8 24 Filippo II gli offrì lo scettro di “Re della Sila”, che Ven Dom SS. Apollonia e Rinaldo I di Quaresima Marco Berardi accettò. Resosi però conto che veniva 9 25 “usato” al fine di ristabilire l’ordine tradizionale, ritornò Sab Lun Costumi calabresi - Litografia di Emile Lasalle alla macchia e riprese la lotta contro gli Spagnoli. 10 S. Scolastica 26 S. Nestore Attaccò Crotone, anche per garantirsi l’appoggio via Dom Mar mare dei Turchi, con i quali aveva stipulato accordi, 11 N.S. di Lourdes 27 S. Gabriele ma ebbe la peggio. Re Marcone, ferito, si nascose fra Lun Mer i boschi, cercando di riorganizzare la sua banda, ma i 12 S. Damiano 28 S. Macario soldati spagnoli non gli diedero tregua e quando Mar Note commise l’errore di accettare battaglia in campo 13 S. Maura aperto, venne definitivamente battuto. Quelli della sua Mer banda che non riuscirono a scappare, vennero 14 S. Valentino catturati e giustiziati. L’utopia di Marco Berardi di dare Gio a tutti la libertà e la proprietà della terra naufragò nel 15 S. Faustino e Giovita 1563 quando venne catturato e consegnato alla “Santa Inquisizione”, che non se lo lasciò più scappare. Ven 16 S. Giuliana Briganti calabresi - Litografia di F. Cerrone

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Itri (Latina) - Castello di Fra Diavolo” - Foto di Ivano Manzi

“Lo sbarco di Fra Diavolo a Sperlonga” - Litografia di Francesco Corsi “Brigante carcerato a Terracina” - Acciaio di E.F. Finden (Londra 1791 - 1857) Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

MICHELE PEZZA, Colonnello “FRA’ DIAVOLO” MARZO Le origini: Michele Arcangelo Pezza, secondo di 12 figli, nacque ad Itri (Latina) il 07/04/1771 e morì impiccato a Napoli in Piazza del Mercato l’11/11/1806. 2007 Zona di operazioni: Regno di Napoli e Stato Pontificio. Gio Sab La storia: Dopo un duplice omicidio per motivi 1 S. Albino 17 S. Patrizio d’onore, scelse di tramutare la pena arruolandosi Ven Dom nell’esercito borbonico. Alla guida di bande contadine 2 S. Simplicio 18 IV di Quaresima nel 1798 fermò l’avanzata del potente esercito francese Sab Lun che voleva invadere il Regno di Napoli. I Francesi 3 S. Cunegonda 19 S. Giuseppe misero a ferro e fuoco Itri, uccisero circa 60 persone (tra cui il padre di Fra’ Diavolo), saccheggiarono, Dom Mar II di Quaresima S. Alessandra rubarono ed occuparono il Regno di Napoli, facendo 4 20 nascere la Repubblica Partenopea. Ferdinando IV Lun Mer scappò e si rifugiò a Palermo. Quando il Cardinale 5 S. Virgilio 21 S. Giustiniano Fabrizio Ruffo di Calabria, in nome della Santa Fede, Mar Gio organizzò la riconquista del Regno, Frà Diavolo guidò 6 S. Claudio 22 S. Benvenuto le bande calabresi e Napoli venne riconquistata. Nel Mer Ven 1799 sposò la giovanissima Fortunata Rachele Di 7 SS. Perpetua e Felicita 23 S. Vittoriano Franco. Nominato colonnello per i suoi meriti, nel 1806 Gio Sab si battè contro i Francesi in Calabria, in Abruzzo e in S. Giovanni di Dio S. Romolo Campania. Sconfitto dal generale S. Hugo, padre dello 8 24 scrittore francese Victor, e riconosciuto da un soldato Ven Dom borbonico passato ai Francesi venne catturato a 9 S. Francesca Romana 25 V di Quaresima - Ann. di N.S. Baronissi (SA), giudicato da un tribunale Sab Lun straordinario, condannato a morte e quindi impiccato 10 S. Emiliano 26 S. Emanuele Colonnello Michele Pezza a Napoli dinnanzi ad alcune centinaia di cittadini Dom Mar Itri 07/04/1771 - Napoli 11/11/1806 napoletani. Muore con addosso l’uniforme di 11 III di Quaresima 27 S. Augusto brigadiere dell’esercito di Re Ferdinando e con appeso Lun Mer al collo il brevetto col quale Ferdinando IV di Borbone 12 S. Massimiliano 28 S. Sisto Papa lo aveva nominato Duca di Cassano. Amato dal popolo Mar Gio e temuto dai Francesi, divenne leggendario per il suo S. Rodrigo S. Secondo coraggio, la sua astuzia, la spericolata audacia in 13 29 combattimento e per l’estrosità di alcune sue imprese. Mer Ven Curiosità:Il soprannome gli deriva dal suo maestro 14 S. Matilde 30 S. Amedeo che lo chiamò Fra’ Diavolo per il carattere vivace e Gio Sab per il saio francescano che la madre gli faceva 15 S. Cesare 31 S. Beniamino indossare per un voto fatto a causa della sua salute Ven Note cagionevole. 16 S. Agapito LASCIAPASSARE

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “La divisione della preda” - Acquatinta (1760) di François Vivares (Lodève 1709 - Londra 1780) Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

GIUSEPPE ANTONIO MAJNO “RE DI MARENCO” APRILE Le origini: Nacque a Spinetta Marenco (AL) nel 1780 e venne ucciso il 12 aprile 1806. Conosciuto anche come 2007 “Imperatore delle Alpi” o “Majno della Spinetta” . Zona di operazioni: Province del Piemonte e montagne Dom Mar Le Palme S. Aniceto e paesi tra Liguria e Lombardia. 1 17 La storia: Di famiglia agiata, intelligente e vivace, si Lun Mer arruolò, come soldato di Vittorio Amedeo III di Savoia, 2 S. Francesco da Paola 18 S. Galdino nel reggimento di Tortona per combattere l’ invasore Mar Gio francese. Arrestato dopo una rissa con un ufficiale, 3 S. Riccardo 19 S. Emma evase e si diede alla macchia. Sparì per un po’ di tempo Mer Ven e riapparve per sposare a Spinetta Marengo il 19/02/ 4 S. Isidoro 20 S. Adalgisa 1803 Maria Cristina Ferraris, una ragazza di 14 anni; da Gio Sab tale unione nacque Maria Teresa. In breve tempo Majno 5 S. Vincenzo Ferreri 21 S. Anselmo formò una temibile banda, costituita da oltre 250 uomini, Ven Dom di cui 40 a cavallo, seminando il terrore nelle province 6 S. Celestino 22 S. Leonida di Alessandria, Vercelli, Cuneo ed Asti con continue Sab Lun razzie e rapine, assalti a diligenze, sequestri, uccisioni. 7 S. G.B. de la Salle 23 S. Giorgio I francesi cercarono con tutti i mezzi di acciuffare il Dom Mar “Il brigante di Marengo” brigante, ma Majno per le complicità che aveva nella Pasqua di Resurrezione S. Fedele polizia sfuggì sempre alla cattura. Intervenne allora 8 24 direttamente Napoleone, che ordinò di chiudere la Lun Mer dell’Angelo S. Marco - Ann. Liberazione partita con Majno e tale compito fu affidato al 9 25 comandante Galliot del 56° squadrone, esperto nella Mar Gio lotta contro i briganti. Il 12 aprile 1806 venne segnalata 10 S. Ezechiele 26 S. Cleto la presenza del Majno presso la casa della moglie in Mer Ven Spinetta. Immediatamente due carrozze stracolme di 11 S. Stanislao 27 S. Zita gendarmi raggiunsero e circondarono l’abitazione. Il Gio Sab primo ad irrompervi fu proprio Galliot seguito dal suo 12 S. Zenone 28 S. Pietro Chanel aiutante, che venne ucciso dal brigante. Il Majno, Ven Dom colpito a sua volta, stramazzò sanguinante sul 13 S. Martino I 29 S. Caterina da Siena pavimento e venne finito a fucilate dai gendarmi. Il suo Sab Lun corpo, irriconoscibile per le sciabolate e fucilate 14 S. Valeriano 30 S. Pio V ricevute, venne trasportato ad Alessandria ed esposto Dom Note in Piazza d’Armi. Morto Majna la banda si dissolse in 15 S. Annibale breve tempo. Anche la moglie Maria Cristina venne “La famiglia del brigante” arrestata e condannata a 24 anni di carcere. Lun 16 S. Bernardetta Tempera di Henry Lèveque

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Combattimento dei briganti contro i soldati del Papa” - Litografia acquerellata di Henri Gosselin (Bruxelles 1833 - 1867) Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

STEFANO PELLONI “IL PASSATORE” MAGGIO Xilografia del 1923 Le origini: Pelloni Stefano nacque a Boncellino di Bagnacavallo (Ravenna) il 4 agosto 1824 e venne ucciso a Russi (Ravenna) il 23 marzo 1851. 2007 Zona di operazioni: Province dell’Emilia-Romagna. Mar Gio La storia: Studiò per diventare prete, ma diventò 1 S. Giuseppe - Festa del Lavoro 17 S. Pasquale B. traghettatore. Amato per il suo fascino, durante una Mer Ven lite con un rivale in amore, gli lanciò un sasso, che 2 S. Atanasio 18 S. Felice invece colpì una donna incinta, che morì. Condannato Gio Sab per omicidio colposo a tre anni, evase dal carcere di 3 SS. Filippo e Giacomo 19 S. Ivo Bagnocavallo (RA) e quindi organizzò una banda di Ven Dom 40/50 persone. Per tre anni scorazzò nelle province di 4 S. Floriano 20 Ascensione di N. S. , Forlì, Ravenna e Ferrara, occupando interi Sab Lun paesi. Famosa è l’incursione fatta dal Pelloni nel teatro 5 S. Silvano 21 S. Vittorio di Forlimpopoli la sera del 25 gennaio 1851: i notabili Dom Mar presenti al concerto vennero accompagnati nelle S. Domenico Savio S. Rita da Cascia rispettive case ed il bottino di danaro e gioielli raccolto 6 22 fu portato in teatro e riversato su una coperta. Lun Mer L’impresa di Forlimpopoli aumentò la notorietà del 7 S. Flavio 23 S. Desiderio “Passator cortese”, così definito dal poeta G. Pascoli, Mar Gio ma segnò l’inizio della fine. Il capitano pontificio 8 S. Vittore 24 Maria Ausiliatrice “Romagna solatia, dolce paese, cui regnaro- Michele Zambelli creò una rete di informatori, finchè Mer Ven no Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator il 23 marzo 1851 tale Vincenzo Querzola lo informò che S. Geronzio S. Rossana 9 25 Cortese, re della strada, re della foresta”. Pelloni ed il suo compagno Torelli si trovavano in un Gio Sab Da “Romagna” di Giovanni Pascoli casotto in località Russi. Circondato dalla milizia, il 10 S. Beatrice 26 S. Filippo Neri Passatore tentò una sortita. Mentre il Torelli, riuscì a Ven Dom dileguarsi, Stuvanè, colpito da una fucilata, rimase a 11 S. Fabio 27 Pentecoste terra agonizzante, finito con un colpo di grazia alla Sab Lun testa dal caporale Giacinto Calandri. Il corpo di Pelloni, S. Pancrazio S. Emilio caricato su una carretta, venne portato in giro per la 12 28 Romagna. L’inafferrabile primula rossa aveva perso Dom Mar lo scettro di “re della strada e della foresta”; moriva il 13 N.S. di Fatima 29 S. Massimino brigante, ma nasceva la leggenda di Stuvanè, il Lun Mer bandito gentiluomo che rubava ai ricchi per dare ai 14 S. Mattia 30 S. Ferdinando poveri. Mar Gio Curiosità:Il soprannome gli deriva dal mestiere, 15 S. Torquato 31 S. Silvio ereditato dal padre, di traghettatore sul fiume Lamone Mer Note Rocca di Forlimpopoli (FO). Al suo interno c’era il fra i comuni di Bagnacavallo e Russi. 16 S. Ubaldo teatro luogo dell’incursione di Pelloni nel 1851

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Esterno di una Osteria di Campagna” - Acquaforte acquerellata (1820) di Bartolomeo Pinelli Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

CARMINE CROCCO DONATELLI “IL GENERALISSIMO” GIUGNO Le origini: Nacque, secondo di cinque figli, da Francesco e da Maria Gera a Rionero in Vulture (PZ) il 5 giugno 1830. Morì, dopo 40 anni di carcere, il 28 2007 giugno 1905 a Portolongone sull’Isola d’Elba. Ven Dom Zona di operazioni: Formò una banda di grande 1 S. Giustino 17 S. Gregorio dimensioni (2200 uomini), operando in Basilicata Sab Lun (Melfese), in Alta Irpinia e Barese. 2 S. Erasmo - Festa Repubblica 18 S. Marina Storia: Fece il pastore ed il vaccaro. Nel 1849 si Dom Mar arruolò nell’esercito borbonico e venne promosso 3 SS. Trinità 19 S. Romualdo caporale. Per motivi non chiari uccise un commilitone Lun Mer e disertò. Uccise quindi un signorotto che aveva 4 S. Quirino di T. 20 S. Ettore tentato di sedurre la sorella Rosina. Si diede quindi Mar Gio alla macchia e conobbe Giuseppe Nicola Summa, che 5 S. Bonifacio 21 S. Luigi Gonzaga sarebbe diventato brigante di spicco col soprannome Mer Ven di Ninco-Nanco e suo luogotenente. Catturato nel S. Norberto S. Paolino da Nola 1855, venne condannato a 19 anni di lavori forzati, 6 22 ma riuscì ad evadere dal bagno penale di Brindisi. Gio Sab Mentre Garibaldi risaliva la Penisola, pensò di 7 S. Eugenia 23 S. Lanfranco arruolarsi nelle camicie rosse e venne inquadrato Ven Dom come sottufficiale in una legione di patrioti lucani. 8 S. Adriano 24 Nat. di S. Giovanni Battista Gli dissero però che la sua posizione restava quella Sab Lun di un evaso ricercato e quindi, deluso, si schierò 9 S. Efrem 25 S. Guglielmo Carmine Crocco Donatelli, il “Generalissimo” con i Borboni al comando di 200 uomini con quartier Dom Mar generale nel castello di Lagopesole, frazione del 10 Corpus Domini 26 S. Rodolfo comune di Avigliano (Pz). Dal 1860 al 1865 operò, Lun Mer come generale di Francesco II ed a fianco delle bande 11 S. Barnaba 27 S. Cirillo borboniche del generale catalano Josè Borges, Mar Gio contro le truppe regolari italiane infliggendo ad esse S. Onofrio S. Attilio gravi perdite. Carmine Donatelli Crocco non fu un 12 28 brigante qualsiasi, fu il brigante per eccellenza, il Mer Ven “generalissimo” con un’armata costituita da 43 13 S. Antonio da Padova 29 SS. Pietro e Paolo bande e 2200 uomini, di cui molte centinaia a cavallo. Gio Sab Rifugiatosi nel 1865 nello Stato Pontificio fu presto 14 S. Eliseo 30 SS. Protomartiri romani catturato. Processato a Potenza con l’accusa di aver Ven Note compiuto 67 omicidi ed altri reati, l’11 settembre 1872 15 Sacratissimo Cuore venne condannato a morte, ma la sentenza venne Sab Scontro fra 5 carabinieri di Acerenza (PZ) e 25 commutata nei lavori forzati a vita. 16 S. Aureliano briganti di Ninco Nanco, luogotenente di Crocco

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Briganti carcerati” - Acquaforte acquerellata di Achille Pinelli Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

PASQUALE DOMENICO ROMANO “IL SERGENTE ROMANO” LUGLIO Le origini: Romano Pasquale Domenico, conosciuto anche come Errico La Morte o il Francescano Terribile, nacque, da Giuseppe e da Anna Concetto Lorusso, a 2007 Gioia del Colle (BA) il 24 agosto 1833 e venne ucciso Dom Mar in uno scontro nei pressi di Gioia il l3 gennaio 1863. 1 S. Ester 17 S. Alessio Zona di operazioni: Formò una grande banda (circa Lun Mer 300 uomini), operando in Puglia (barese e brindisino). 2 S. Vitale 18 S. Federico La storia: Pecoraio, si arruolò nel 1851 nell’esercito Mar Gio borbonico, diventando tenente. Al suo discioglimento 3 S. Tommaso 19 S. Simmaco rientrò a Gioia. Assunto il comando dei primi comitati clandestini filoborbonici, passò subito all’azione. Nel Mer Ven S. Antonino S. Elia luglio 1861, attaccò Alberobello e la sua Gioia, 4 20 costringendo i soldati piemontesi a ritirarsi. Nel Gio Sab febbraio 1862, unitamente al “generalissimo” Crocco, 5 S. Filomena 21 S. Prassede sconfisse la guardia nazionale di Andria e Corato. Ven Dom Ufficiali in tenuta da campagna Nell’agosto dello stesso anno, la sua banda, 6 S. Maria Goretti 22 S. Maria Maddalena unitamente a quelle del Laveneziana (detto “Figlio Sab Lun del Re”), del Valente (detto “Nenna Nenna”), del 7 S. Edda 23 S. Brigida Mazzeo (detto “Pizzichicchio”), attaccò moltissime Dom Mar masserie. Romano avrebbe voluto portare avanti un S. Priscilla S. Cristina progetto politico per far sollevare le masse contro il 8 24 nuovo Re di Savoia, ma il Crocco non lo seguì su tale Lun Mer strada. Romano ottenne altri successi, occupando 9 S. Armando 25 S. Giacomo Carovigno, Cellino, Erchie. Nel dicembre 1862 alla Mar Gio Masseria dei Monaci, conobbe la prima vera disfatta, 10 S. Rufina 26 SS. Anna e Gioacchino ma non si diede per vinto e cercò di riorganizzare la Mer Ven “Scena di brigantaggio”, disegno di G. Carelli sua banda, fino a quando, nella notte tra il 4 ed il 5 11 S. Benedetto 27 S. Arnaldo gennaio 1863, venne intercettato nei boschi della Gio Sab Vallata presso Gioia da un reparto di cavalleggeri di 12 S. Fortunato 28 SS. Nazario e Celso Saluzzo. Ci fu uno scontro terribile: Romano si battè Ven Dom come un leone, ma alla fine venne ucciso gridando S. Enrico S. Marta “Evvivorrè” da un sottufficiale del “Saluzzo 13 29 Cavalleria”. Il suo corpo, dilaniato dalle sciabolate, Sab Lun venne trasportato sul dorso di un mulo a Gioia e 14 S. Camillo 30 S. Pietro Crisologo lasciato esposto per una settimana sotto le finestre Dom Mar dei familiari. Nella gente rimase il ricordo di un uomo 15 S. Bonaventura 31 S. Ignazio di Loyola leale che si battè per il proprio Re, per i poveri e per i Lun Note più deboli. 16 Beata Vergine del Carmelo Carica di cavalleggeri

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Rifugio di briganti con ostaggi” - Particolare di acquerello di un artista anonimo della prima metà dell’Ottocento Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

COSIMO GIORDANO “CAPORAL COSIMO” AGOSTO Le origini: Giordano Cosimo nacque a Cerreto Sannita (BN) il 15/10/1839 e morì in carcere nel 1887. Zona di operazioni: Formò una banda di medie 2007 dimensioni (circa 100 uomini), operando nel Cerretese Mer Ven (Bn), nel Matese (Bn - Ce - Cb), Terra di Lavoro (Ce). 1 S. Alfonso 17 S. Giacinto La storia: Nato da famiglia povera, guardava le pecore. Gio Sab Il 28/06/1855 il padre Generoso, non avendo restituito 2 S. Eusebio 18 S. Elena un prestito, venne ucciso da G. Baldini e Cosimo, Ven Dom presente, a sua volta uccise l’assassino del padre. 3 S. Lidia 19 S. Giovanni Eudes Processato, venne assolto per la sua giovane età Sab Lun (aveva 16 anni) e per il movente affettivo. A 20 anni si 4 S. Giovanni M. Vianney 20 S. Bernardo arruolò nell’esercito borbonico e partecipò alla Dom Mar Capobrigante Cosimo Giordano (primo battaglia del Volturno dell’1/10/1860, distinguendosi S. Osvaldo S. Pio X per atti di valore. Dopo la rotta dell’esercito borbonico, 5 21 a sinistra) con Sartore (centro) e Guerra (destra) cercò di arruolarsi nel nuovo esercito, ma non vi riuscì Lun Mer per il suo passato. Tornato a Cerreto, lavorò come 6 S. Giordano 22 Maria Regina bracciante e quindi si diede alla macchia, compiendo Mar Gio una serie di omicidi, rapimenti ed estorsioni. In breve 7 S. Gaetano 23 S. Rosa da Lima tempo formò una grossa banda ed, appoggiato dal Mer Ven comitato borbonico di Napoli, organizzò e coordinò 8 S. Domenico 24 S. Bartolomeo tutte le bande della regione contro l’esercito Gio Sab piemontese, guadagnandosi la fama di “inafferrabile”. 9 S. Romano 25 S. Ludovico Nell’agosto del 1861 nella zona da lui controllata Ven Dom avvenne il massacro di 46 soldati dell’esercito 10 S. Lorenzo 26 S. Alessandro piemontese, cui seguì la distruzione di Pontelandolfo Bersaglieri in marcia e Casalduni (vedi scheda). Operò sulle montagne fino Sab Lun S. Chiara S. Monica al 1870, convinto di diventare generale non appena 11 27 Francesco II fosse ritornato sul trono di Napoli. Dom Mar Rifugiatosi in Francia, per un decennio la zona in cui 12 S. Ilaria 28 S. Agostino operava restò tranquilla. Ritornato nel giugno del 1880 Lun Mer sulle “sue” montagne, seguirono altri omicidi e rapine. 13 S. Ippolito 29 S. Sabina Riparò di nuovo in Francia, risiedendo a Lione ed Mar Gio aprendo un negozio di frutta. Ma la cattura era vicina. 14 S. Massimiliano Kolbe 30 S. Gaudenzia Un ispettore di polizia riuscì ad entrare con lui in Mer Ven rapporto di affari, attirandolo a Genova, dove 15 Assunzione M.V. 31 S. Aristide Giordano venne arrestato il 25/08/1882. Processato a Benevento, venne condannato ai lavori forzati a vita. Gio Note 16 S. Rocco Il generale Pallavicini interroga un contadino

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FRANCESCO GUERRA Le origini: Francesco Guerra nacque il 12 Ottobre SETTEMBRE 1836 da Michelangelo e A.M. Verducci a Mignano (Caserta) e venne qui ucciso la sera del 30 agosto 1868. 2007 Zona di operazioni: Formò, col brigante Pace, una Sab Lun grande banda, operando in Terra del Lavoro (Caserta 1 S. Egidio 17 S. Roberto - Mignano - Roccamonfina - Galluccio) e Sorano (Fr). Dom Mar La storia: Col grado di sergente dell’esercito 2 S. Mansueto 18 S. Eustorgio borbonico, partecipò nell’ottobre del 1860 alla battaglia Lun Mer del Volturno. Dopo la rotta dell’esercito di Francesco 3 S. Gregorio Magno 19 S. Gennaro Capobrigante Francesco Guerra (primo II, ritornò a Mignano. Arrestato nel 1861 e quindi Mar Gio a destra) con Sartore (centro) e Giordano (sinistra) rilasciato, si diede alla macchia, formando una grande S. Rosalia S. Eustacchio banda. Dalle località montuose ed impervie della zona, 4 20 Guerra partiva per assaltare i villaggi di San Castrese, Mer Ven Sessa Aurunca e Galluccio, operando insieme alle 5 S. Vittorino 21 S. Matteo bande Marino, Pace, Ciccone e Fuoco. Contro tali Gio Sab bande, venne costituito il Comando Generale delle 6 S. Petronio 22 S. Maurizio Truppe per la Repressione del Brigantaggio con sede Ven Dom a Caserta ed affidato al Generale Pallavicini di Priola. 7 S. Regina 23 S. Pio da Pietralcina Il 30 agosto del 1868, truppa, carabinieri e milizia civica, Sab Lun al comando del maggiore Lombardi del 27° fanteria, Natività di Maria S. Terenzio raggiunsero la masseria situata sotto il monte Morrone 8 24 nei dintorni della quale era stata segnalata la presenza Dom Mar della banda Guerra. Erano le 10 di sera e sulla zona 9 S. Pietro Claver 25 S. Aurelia imperversava un violentissimo temporale. Le ricerche Lun Mer sembravano non dare alcun esito, quando, nascosti 10 S. Nicola da Tolentino 26 SS. Cosma e Damiano dietro una quercia, vennero avvistati due briganti. Il Mar Gio Capitano Cazzaniga, abbandonato il fucile, si gettò 11 S. Diomede 27 S. Vicenzo de’ Paoli su uno di loro. Ne seguì una violentissima Mer Ven colluttazione, finchè un soldato, puntato il fucile 12 SS. Nome di Maria 28 S. Venceslao contro il brigante, sparò e lo uccise. Quel brigante era Gio Sab Francesco Guerra. L’altro brigante cercò di fuggire S. Maurilio SS. Arcangeli ma, dopo essere stato ferito, venne a sua volta 13 29 abbattuto dai soldati. Si trattava di Michelina De Ven Dom Cesare, la bella quanto impavida donna di Francesco 14 S. Crescenzio 30 SS. Girolamo e Sofia Guerra. Nell’azione vennero anche uccisi i briganti Sab Note Orsi Francesco ed il capobanda Giacomo Ciccone. Il 15 Beata Vergine Addolorata giorno dopo i cadaveri dei quattro briganti vennero Dom Michelina De Cesare esposti nella piazza di Mignano. 16 S. Eufemia la bella e impavida donna di Francesco Guerra

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GLI ECCIDI DI PONTELANDOLFO (BN) E CASALDUNI (BN) OTTOBRE La storia: 1861. E’ diffuso nel sud il malcontento per il cambiamento del governo dal regno borbonico al nuovo stato sabaudo. C’è ostilità nei confronti dei 2007 Piemontesi e di coloro i quali sono saliti sul carro dei Lun Mer vincitori. Da una parte si integrano perfettamente 1 S. Remigio 17 S. Ignazio d’Antiochia reazione contadina e brigantaggio; dall’altra esercito Mar Gio piemontese e nuovi liberali si impegnano nella 2 SS. Angeli Custodi 18 S. Luca E. repressione. Primi di agosto 1861: la banda di Cosimo Mer Ven Giordano (vedi scheda) entra nei paesi di 3 S. Gerardo 19 S. Laura Pontelandolfo e Casalduni, abbandonati dai Sindaci Gio Sab e dalla Guardia Nazionale. Al grido di “Viva Francesco 4 S. Francesco d’Assisi 20 S. Irene II”, i briganti abbattono gli stemmi sabaudi, issano il Ven Dom drappo borbonico, aprono le prigioni e bruciano gli S. Placido S. Orsola archivi. Seguono saccheggi ed uccisioni. Viene 5 21 assaltata la carrozza postale e massacrati i soldati e i Sab Lun carabinieri di scorta. Il Tenente Augusto Bracci del 6 S. Bruno 22 S. Donato 36° reggimento fanteria viene inviato in ricognizione. Dom Mar Il drappello viene assalito dai briganti e, dopo un 7 B. Vergine del Rosario 23 S. Domizio tentativo di resistenza, i soldati si arrendono. Segue Lun Mer una carneficina: 45 soldati vengono massacrati ed il 8 S. Sergio 24 S. Antonio M. Claret tenente Bracci, già cadavere, viene decapitato e la Mar Gio sua testa portata in giro. Il Comando Piemontese 9 S. Dionigi 25 S. Crispino reagisce con l’ordine del Generale Cialdini di “Assalto dei gendarmi ad un villaggio Mer Ven occupato dai briganti”, litografia di F. Corsi distruggere i due paesi. La colonna comandata dal 10 S. Daniele 26 S. Evaristo luogotenente Gaetano Negri viene ancora attaccata dai briganti di Cosimo Giordano: altri 25 soldati Gio Sab S. Firmino S. Gaudioso vengono uccisi. Al mattino del 14 agosto i bersaglieri 11 27 entrano nei due paesi. Segue un’altra carneficina. In Ven Dom uno scenario di terrore, le case vengono incendiate: 12 S. Serafino 28 SS. Simone e Taddeo molte persone vengono passate per le armi senza Sab Lun distinzione di età o di sesso, altre 400 persone 13 S. Edoardo 29 S. Ermelinda vengono arrestate con l’accusa di favoreggiamento. Dom Mar Da Fragneto (BN) parte per il Comando Generale il 14 S. Callisto 30 S. Germano celebre messaggio: “Giovedì 14 Agosto 1861. Ieri Lun Mer all’alba, giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e 15 S. Teresa d’Avila 31 S. Lucilla Casalduni. Essi bruciano ancora. Firmato: Mar Note “Fucilazione di brigante” Luogotenente Gaetano Negri”. 16 S. Edvige illustrazione per un settimanale popolare

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “La fine d’un celebre brigante” - Litografia (08/11/1896) per “La Tribuna” “Briganti uccisi dai carabinieri” - Litografia (1897) per “La Tribuna” Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari

DOMENICO TIBURZI “IL RE DELLA MAREMMA” NOVEMBRE Le origini: Tiburzi Domenico nacque a Cellere il 28 maggio 1836 e morì il 23 ottobre 1896 a “Le Forane” di Capalbio durante un conflitto a fuoco coi carabinieri. 2007 Zona di operazioni: Toscana - Maremma. Gio Sab La storia: Tiburzi possedeva un minuscolo gregge di 1 Tutti i Santi 17 S. Elisabetta pecore. Un giorno andò a falciare dell’erba nel feudo Ven Dom del marchese Guglielmi. Il guardiabosco Angelo Del 2 Commemorazione defunti 18 S. Oddone Bono lo sorprese con il sacco d’erba sulle spalle e lo Sab Lun multò di 20 lire. Una somma enorme per l’epoca, che 3 S. Silvia 19 S. Fausto Tiburzi non avrebbe raggiunta neanche vendendo tutto Dom Mar il suo gregge; gettò quindi via l’erba, supplicando il S. Carlo Borromeo S. Benigno guardiano di non multarlo. Nulla da fare: il Del Bono 4 20 annotò il nome di Tiburzi, che si allontanò in preda Lun Mer all’ira. All’alba, imbracciato il fucile, andò a cercare il 5 S. Zaccaria 21 S. Colombano Del Bono e, senza dire una parola, lo uccise. Arrestato, Mar Gio venne condannato dal Tribunale di Civitavecchia a 18 6 S. Leonardo 22 S. Cecilia anni di reclusione. Ne trascorse tre nel carcere di Mer Ven Corneto Tarquinia, poi evase insieme a Domenico 7 S. Ernesto 23 S. Clemente I Biagini, soprannominato “il curato” per la devozione Gio Sab religiosa. Si diedero alla macchia in Maremma, unendosi 8 S. Goffredo 24 S. Prospero alla banda di David Biscarini, ucciso dai carabinieri in uno scontro a fuoco. Tiburzi diventò quindi capobanda Ven Dom e da questo momento per 25 anni visse da brigante con 9 S. Oreste 25 S. Caterina una taglia sulla testa di ben 10.000 lire. Gli vennero Sab Lun I carabinieri che hanno scoperto il brigante attribuiti 17 omicidi, di cui “soltanto” sette 10 S. Leone Magno 26 SS. Corrado e Delfina effettivamente accertati. Il capitano dei carabinieri Dom Mar Giacheri gli dette una caccia spietata, finchè Tiburzi, 11 S. Martino 27 S. Gustavo sorpreso e circondato,venne ucciso nel conflitto a fuoco Lun Mer che ne seguì. Qualcuno sostiene che il Tiburzi si suicidò 12 S. Renato 28 S. Sostene per non essere catturato vivo. Seguì il rito della foto Mar Gio post mortem: il corpo del Tiburzi, legato ad una colonna, S. Diego S. Saturnino venne fotografato. La gente lo pianse sinceramente: 13 29 Tiburzi si era guadagnata la fama di “livellatore”, il Mer Ven bandito buono che toglieva ai ricchi per distribuire ai 14 S. Giocondo 30 S. Andrea Ap. poveri. Quando il feretro, scortato dai carabinieri, giunse Gio Note al cimitero, il parroco negò la sepoltura. Alla fine si 15 S. Alberto Magno trovò un compromesso: il feretro fu interrato metà dentro Ven Orane (Orbetello) dove venne scoperto Tiburzi e metà fuori del camposanto. 16 S. Margherita

Assicurazioni Spese Legali Peritali e Rischi Accessori Sede e Dir Gen: 10121 Torino - C.so Matteotti 3 bis - Tel. 011.548.003 - 011.548.748 - Fax 011.548.760 - sito www.slpspa.it Capitale Sociale € 2.508.000 interamente versato - C.C.I.A.A. TO 528412 - P.IVA 02025890019 “Musolino in carcere”

“L’arresto di Musolino” - Litografia di Achille Beltrame per “La Domenica del Corriere” “Il carabiniere A. Laserra” Dal libro “I Briganti” - Ed. Edimond - Per gentile concessione del suo Autore, Avv. Renato Mammucari che catturò Musolino

GIUSEPPE MUSOLINO Nel cuore dell’Aspromonte “IL RE DELL’ASPROMONTE” DICEMBRE Le origini: Nacque a Santo Stefano d’Aspromonte (Reggio Calabria) il 26/09/1875 e morì il 22/01/1956. Zona di operazioni: Calabria - Aspromonte. 2007 La storia: Giovanissimo, venne accusato di un Sab Lun omicidio, del quale sempre si proclamò innocente, e 1 S. Eligio 17 S. Lazzaro condannato a 21 anni di carcere. Evaso, iniziò la sua Dom Mar vendetta, uccidendo 7 persone, tra cui alcuni suoi 2 I d’Avvento 18 S. Graziano accusatori e tentando altri 8 omicidi. Rifugiatosi in Lun Mer Aspromonte, per quattro anni tenne in scacco oltre 3 S. Francesco Saverio 19 S. Urbano mille tra carabinieri, poliziotti e soldati. In breve il suo Mar Gio La Fiumara Bonamico nome divenne famoso in Italia e all’estero con un 4 S. Barbara 20 S. Liberato alone di leggenda. Sembrava essersi volatilizzato, Mer Ven sparito, finchè mercoledì 9 ottobre 1901 l’appuntato S. Giulio S. Pietro Canisio Amerigo Feliziani ed il carabiniere Antonio La Serra 5 21 della Stazione di Acqualagna (Pesaro Urbino) Gio Sab ricevettero l’ordine dal brigadiere Antonio Mattei 6 S. Nicola 22 S. Flaviano (padre di Enrico Mattei, il presidente dell’Eni morto Ven Dom nell’incidente aereo del 1961) di effettuare una 7 S. Ambrogio 23 IV d’Avvento perlustrazione per ricercare l’autore dell’uccisione di Sab Lun un altro carabiniere. Avvistato in aperta campagna 8 Imacolata Concezione 24 S. Adele “un giovanotto aitante, robusto, elastico”, che si Dom Mar aggirava in modo sospetto, i carabinieri si gettarono 9 II d’Avvento 25 Natale di N.S. al suo inseguimento. Mentre l’appuntato Feliziani Lun Mer stava per raggiungerlo, Musolino inciampò sul filo 10 N.S. di Loreto 26 S. Stefano Santuario Madonna di Polsi (mt. 862) metallico di una vigna e Feliziani gli fu addosso. Nel dal Montalto (mt. 1955) frattempo arrivò anche il La Serra e, dopo asperrima Mar Gio S. Damaso S. Giovanni evangelista colluttazione, al Musolino vennero messe le catenelle 11 27 di ferro. I carabinieri non sapevano ancora di aver Mer Ven catturato il brigante Musolino: portato alle carceri di 12 S. Amalia 28 SS. Innocenti Urbino, venne riconosciuto. Il processo si concluse Gio Sab con la condanna all’ergastolo. Scontò la pena nel 13 S. Lucia 29 S. Davide carcere di Portolongone e poi a Ventotene. Dopo 44 Ven Dom anni di carcere, nel 1945 venne graziato ma non 14 S. Pompeo 30 S. Eugenio liberato; la sua mente incominciò a vacillare e venne Sab Lun trasferito nel manicomio di Reggio Calabria. La morte 15 S. Achille 31 S. Silvestro arrivò nel 1956 ed i cantastorie a lungo cantarono “chillu filu” che pose fine all’avventura del bandito. Dom Note 16 III d’Avvento Pietra Cappa (mt. 737)

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