Anno Accademico 2007 Anno
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ISSN 1121-9238 ATTI DELLA ACCADEMIA PONTANIANA NUOVA NUOVANUOVA SERIE SERIE - -VOLUME VOLUME LXIV LVI SERIE ANNOANNO ACCADEMICOACCADEMICO 2015 2007 VOLUME LXIV 2015 DLXXIII DALLA FONDAZIONE DLXV DALLA FONDAZIONE DLXXIII DALLA FONDAZIONE GIANNINI EDITORE NAPOLI 2016 GGIANNINIIANNINI EDITORE NAPOLINAPOLI 20162008 ATTI DELLA ACCADEMIA PONTANIANA ISSN 1121-9238 ATTI DELLA ACCADEMIA PONTANIANA NUOVA SERIE - VOLUME LXIV ANNO ACCADEMICO 2015 DLXXIII DALLA FONDAZIONE GIANNINI EDITORE NAPOLI 2016 Il presente volume è stato pubblicato grazie al contributo di COINOR Università “Federico II”, COINOR Centro di Ateneo per la Comunicazione e l ’Innovazione Organizzativa del MIUR, dell’Istituto Banco di Napoli - Fondazione, della Regione Campania, REGIONE CAMPANIA del Banco di Napoli SpA NORME REDAZIONALI Per ovviare alla diffusa anarchia riscontrabile nell’impostazione grafica degli Atti della nostra Accademia; per contrastare il deprecabile fenomeno della moltiplicazione, indebita quanto onerosa, delle prove di stampa (uno dei contributi di questo numero ha richiesto la correzione di ben sette bozze!); per migliorare, altresì, la qualità, e non solo grafica, dei contributi (in alcuni si riscontra l’uso ingiustificato delle maiuscole, del corsivo, e della successione di tre o quattro punti esclamativi, per segnalare stupore o indignazione!), nella mia qualità di Direttore Responsabile, e con il convinto sostegno della Presidenza, ho preso l’iniziativa di approntare le Norme Redazionali e di razionalizzare il funzionamento dell’iter di stampa, che i Soci sono tenuti a osservare, pena la non pubblicazione delle loro Note. I testi, nella stesura definitiva, vanno inviati, come allegati di posta elettronica, in formato Word (.doc) (non in pdf), con caratteri Times New Roman, al Segretario prof. Ugo Criscuolo ([email protected]), che insieme con i Resoconti delle tornate accademiche li trasmetterà al Direttore Responsabile Antonio V. Nazzaro ([email protected]), cui spetta il compito di rivedere il materiale e inviarlo all’Editore. L’autore (che avrà cura di segnare sulla Nota l’indirizzo postale ed elettronico) apporterà sulle prime bozze le correzioni, che dovranno limitarsi a refusi tipografici o errori ortografici; le ulteriori bozze saranno riviste dal Direttore Responsabile, che darà il si stampi. I contributi devono essere corredati di un breve riassunto (abstract) in una delle lingue europee di maggior diffusione, di non meno di 1000 e non più di 1500 battute spazi inclusi. Gli Autori riceveranno via e-mail l’estratto del proprio contributo in formato pdf stampabile. Per eventuali estratti a pagamento gli Autori prenderanno contatto con l’Editore. IMPOSTAZIONE GRAFICA I capoversi saranno evidenziati con il rientro (tabulazione) di 0,5 cm. Eventuali titoli di paragrafo, in corsivo, allineato a sinistra, con numero progressivo, in tondo, non seguito da punto fermo, dovranno essere brevi (es.: 2. Il problema delle fonti). Lo stesso rientro deve essere rispettato a inizio di ogni nota, nella cui stesura non è consentito andare a capo. I numeri di rinvio alle note devono essere collocati in apice prima del segno d’interpunzione. [es.: Chi poteva saperlo¹?; come ho detto»¹. ; nelle sue opere)¹.] Le note numerate in cifre arabe progressive devono essere stampate a pie’ di pagina. Le locuzioni latine o straniere vanno in corsivo (es.: passim, élite, Weltanschauung); i caporali « » si usano per le citazioni tratte da testi in lingue moderne; gli apici doppi “ ” si usano per brevi citazioni all’interno di una citazione più ampia; gli apici semplici ‘ ’ si usano per evidenziare termini moderni il cui significato è da intendere in senso traslato; i tre puntini racchiusi da parentesi quadre […] segnalano l’omissione di parole nella citazione. 6 NORME REDAZIONALI Per le più ampie citazioni di testi latini o moderni l’Autore può dare a esse rilievo ponendole a centropagina in tondo, corpo minore e senza caporali. Per gli scrittori antichi, il nome dell’autore va in minuscolo, seguito senza virgola dal titolo in corsivo: per gli scrittori latini è possibile utilizzare le abbreviazioni del Thesaurus linguae Latinae (es.: Verg. Aen. 1, 12); per i greci si faccia riferimento al Lampe e al Liddell-Scott-Jones (es.: Hom. Il. 18, 445-446); per la Sacra Scrittura, si usino le sigle, in tondo, senza punto dei libri secondo la Bibbia di Gerusalemme (es.: Mt 22, 6). Si raccomanda di prestare attenzione alle vocali accentate (specie maiuscole: in particolare È, non E’, a inizio di frase) e ai caratteri alfabetici speciali. Si indicano qui le più comuni abbreviazioni : ca. (circa); cap., capp. (capitolo, -i); cfr.(confronta); col. coll. (colonna, -e); fig. figg. (figura, -e);fr. frr. (frammento, -i); n. nn. (numero, -i); per es. (per esempio); par. parr. (paragrafo, -i); s., ss. (seguente, -i); s. v. (sub voce). Per eventuali immagini l’autore avrà curare di nominare i file con il cognome dell’Autore seguito da Figura1, Figura2 ecc… (es.: Criscuolo Figura1.jpg); indicare chiaramente dove inserire le immagini; e di consegnare anche un file con le didascalie relative alle immagini. Per le citazioni da pagine web si indichi l’indirizzo completo in corsivo e la data di consultazione della pagina. CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE Il sistema abbreviato comporta l’indicazione in nota del cognome dell’autore o del curatore, in minuscolo, seguito senza virgola dall’anno di edizione, e, con la virgola, dall’indicazione della pagina citata. Esempi: - Berti-Tongiorgi 1981, pp.7-14. - Prete 1987, p. 15. - Rotili (a cura di) 1997, p. 124. - Pani Ermini et alii 1993, p. 228. - Luongo 2015, p. 135. Solo nel caso di titoli simili e di possibili confusioni vanno usati il nome dell’autore (in minuscolo) e, senza virgola, il titolo dell’opera (in corsivo). Es.: Gregorii I Papae Registrum epistolarum 3, 63, p. 224. ABBREVIAZIONI E BIBLIOGRAFIA In questa sezione, posta alla fine del contributo, vanno sciolte le abbreviazioni secondo lo schema seguente: Cognome dell’autore e iniziale del nome, in minuscolo, data e, separato dalla virgola, in corsivo il titolo e, in tondo, il luogo di edizione (nella lingua originale, come da frontespizio; es.: Paris o Parisiis, Venezia o Venetiis) virgola Casa editrice e tra parentesi tonde eventuale collana. Es.: - Berti G.-Tongiorgi L. 1981, I bacini ceramici medievali delle chiese di Pisa, Roma. - Prete S. 1987, Motivi ascetici e letterari in Paolino di Nola, Napoli- Roma, LER (Strenae Nolanae 1). - Rotili M. (a cura di, oppure ed. ) 1998, Incontri di popoli e culture tra V e IX secolo. Atti delle V Giornate di studio sull’età romanobarbarica, Benevento 9-11 giugno 1997, Napoli. NORME REDAZIONALI 7 - Pani Ermini L. et alii 1993, Recenti indagini nel complesso martiriale di S. Felice a Cimitile, «Rivista di Archeologia Cristia na» 69, pp. 223- 313 (obbligatoria è l’indicazione della pagina iniziale e finale del contributo). - Luongo G. 2015, Strutture di accoglienza nel Santuario di San Felice, in Piscitelli T. (a cura di, oppure ed. ), Studia Humanitatis. In memoria di Mons. Andrea Ruggiero, Marigliano, LER (Strenae Nolanae 11), pp. 125- 54. Per le fonti vanno citati in minuscolo il nome dell’autore e quello del curatore. Esempi: - Geoffrey of Monmouth, Historia regum Britanniae, ed. by J. Hammer, Cambridge, Massachussets 1951. - Gregorii Episcopi Turonensis, Historiarum libri X, editionem alteram curavit B. Krusch, in MGH, Scr. rer. Mer. I 1/1, Hannover 1937. Obbligatorio lo scioglimento delle abbreviazioni di archivi, biblioteche e fonti manoscritte. Esempi: - ASNa = Archivio di Stato di Napoli; BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana, etc. Il Direttore Responsabile NOTE Atti Accademia Pontaniana, Napoli N.S., Vol. LXIV (2015) pp. 11-26 I segreti del leone di Mergellina Nota di CARLO KNIGHT A Mergellina, lo sappiamo, giace un martoriato leone di marmo (fig. 1). Fa parte del paesaggio. I passanti e gli sfaccendati che affollano la piazzetta non lo degna- no d’uno sguardo. E lui sembra osservare smarrito il mondo che lo circonda. Ha il volto imbrattato da osceni segni di pennarello e macchie di vernice (fig. 2). Negli occhi spenti si legge la nostalgia dei tempi passati. Quando Napoli conservava in- tatto il fascino donatole dalla natura. E a Mergellina, emblema della bellezza della città, guizzavano nel mare pesci variopinti e l’aria era satura del profumo dei fiori d’arancio (fig. 3). L’incanto di Mergellina forniva ispirazione agli artisti. A tal punto che il poeta Sannazaro vi compose le Eglogae Piscatorie, ambientate in un magico scenario bucolico marino, dove i pescatori sostituivano i pastori virgiliani. Nel 1785 Ferdinando IV, riattando un vecchio “casino di pesca”, s’era fatto costruire a Mer- gellina un delizioso palazzo affacciato sul mare (figg. 4 e 5), accanto al quale aveva ordinato d’erigere una fontana. Nel 1845 Francesco Alvino vide quella fontana. E così la descrisse: «Il celebre leone è posto a metà della strada e scaturisce continua- mente dalla bocca la più leggiera, salutifera e medicinale acqua dell’intera città, ed è perciò usata dalla famiglia reale e da tutti. Sovrasta al leone quell’antico dattilo ritratto infinite volte da tutti quelli che han disegnato Mergellina; bello tuttora e vegeto, si conserva sempre selvaggio senza procreare frutta benché abbia più d’un secolo di vita»1. Il 15 dicembre 1989, in occasione della “Settimana per i Beni Culturali”, fu inau- gurata al Palazzo Reale di Napoli la mostra 30 fontane di Napoli, l’utile e l’effimero nell’arredo urbano organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Archi- tettonici (fig. 6). Ecco la storia della Fontana del Leone di Mergellina riportata nella scheda del suddetto catalogo: «XVIII sec. (1785) Eretta durante il rifacimento del Casino Reale di Mergellina per volere di Ferdinando IV di Borbone che intese così sfruttare una sorgente che scaturiva dalla montagna tufacea (Porcaro 1967, pp. 86-88) e che già dal secolo XVII era conosciuta come la ‘sorgente del Mergoglino’ (Delli 1978, p. 142). La fonta- na trasse il nome dalla collina sovrastante denominata ‘Monteleone’ (Mazzeo 1955). 1 Alvino 1845, pp.