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Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 45% art. 2. c. 20 A.P. Sped. in let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 arte architettura design musica moda filosofia hitech teatro videoclip editoria cinemaonpapergallerie danza trend mercato politica vip musei gossip . Exibart. .. free | anno ottavo | numero cinquantanove | luglio - agosto duemilanove | www.exibart.com Si parla davvero troppo poco dei collezionisti. Non si analizza a sufficienza questa particolarissima figura in convegni, saggi, simposi, dibattiti pubblici. Soprattutto si manca nello specifi- care quanto sia peculiare il collezionismo italiano, assolutamente unico al mondo nel suo genere a livello internazionale per diffusione, cuore, atteggiamento e spirito. E non si tratta solo di registrare il fatto che i collezionisti italiani sono, in assoluto, i più presenti in tutti gli eventi anche più sperduti. Si tratta invece di sottolineare qualcosa di molto, molto più serio: in questa precisa fase storica i collezionisti stanno cambiando la faccia dell’offerta espositiva d’arte contemporanea del Paese. Nascono fondazioni a tutto spiano e, nella stragrande maggioranza dei casi, sono fondazioni di ‘derivazione collezionistica’. Guardiamo cosa succede a Roma: Sciarretta, Giuliani, Guastalla, Barzan e altri. Oggi fanno i mecenati, ma nascono e sono essenzialmente collezionisti. Oltre alle fondazioni di ricerca, come quelle che abbiamo citato, ci sono poi dei veri e propri musei privati che stanno nascendo e dei quali, tra l’altro, vi diamo ampia documen- tazione in questo numero tutt’altro che ‘estivo’. Tullio Leggeri ad Alzano Lombardo, i Lauro a Città della Pieve, Cecilia Bertoni a Lucca: sono tutte realtà nate da un substrato collezionistico. E non c’è neppure da dire che i privati reagiscono ad una latitanza del pubblico, perché se è vero che l’intervento di Stato, Regioni e Comuni nell’arte contemporanea non è così irresistibile, è altrettanto vero che gli enti pubblici investono nel settore un pelino di più di quanto non facevano anche solo una decina d’anni fa. Così ad un’offerta pubblica che pian pianino si rafforza, l’Italia assomma un’offerta espositiva privata che dimostra una vivacità inaspettata e per certi versi inspiegabile. Inspiegabile perché è inspiegabile che in un paese le cui grandi aziende se ne fregano di restituire qualcosa alla società che le ha fatte grandi (Bulgari, Caltagirone, Benetton, Diesel, Armani dove sono i vostri musei aziendali? Dove sono le vostre fondazioni? Perché esiste la Fondation Cartier e non esiste la Fondazione Bulgari?); in un paese dove i vantaggi fiscali nel regalare alla collettività un prodotto culturale sono nulli o negativi; insomma è inspie- gabile che in un contesto simile vi siano dei privati cittadini che, nonostante tutto, fanno quello che stanno facendo. A occhio e croce c’è da iniziare a togliersi il cappello. $ --/%) !&!,-%() L’arte che forma l’arte. .!,-1&(%' !&*+)#!--) $!,!&!0%)( .!)+,! %,-. %) *!+#%)/(%-&!(-%$!/%/+(()! &/)+!+(()*!+ '!,%)(---) )(""!+'-%+-%,-%&&%(-!+() !&&),*0%) +!-%/),-%"%%) !+!+! %)' &( ), !%&,!--!'+! &*+)#!--)1*+)'),,) &&2 ,,)%0%)(! %/%- !&)( 0%)(!,-%"%%) !+!+! )(%&)(-+%.-) % &&%(0 !+*+-!%*+!&&,!&!0%)(!,+%&!%(")! %&( ) &,%-)www.6artista.it Un’iniziativa per assicurare il futuro dell’arte. 4.retrocover Exibart.onpaper sondaggi. http://sondaggi.exibart.com UN GIUDIZIO, DOPO UN ANNO, SULLA POLITICA CULTURALE DEL GOVERNO buona e lucida 10,41% mediocre 12,77% pessima 27,50% inesistente 43,31% vignetta i perché del mese mandateci le vostre vignette sull’arte a: [email protected] sexybart. la MARKETING TERRITORIALE? MOJMIR JEŽEK SIAMO ANCORA di ferruccio giromini La scelta non vogliamo neppure pensare EXINDUSTRIAL? lontanamente che abbia derivazioni sindacali. Sta di La tendenza sembrava qualche anno fa morta e sepolta. E invece è più viva fatto che al di fuori di quella spiegazione altri perché OK che mai. Stiamo parlando della moda non riusciamo a darceli. Di che parliamo? Degli orari di collocare nuovi spazi d’arte in strutture ex industriali. E se ci pensiamo un attimo anche l’Italia, anzi soprattutto l’Ita- di apertura di Giardini e Arsenale in Biennale. Anzi, lia, non si tira indietro rispetto al proposito di riqualificare più che altro degli orari di chiusura. I primi restano aree urbane destinate all’abbandono, a riprova che il mood in questione non è solo berlinese o newyorchese. Basti pensare chiusi il martedì, il secondo il lunedì. Lasciando al alle nuove aperture di cui parliamo in questo numero: Alt ad visitatore di passaggio il rischio di capitare in un Alzano Lombardo, il Giardino dei Lauri in Umbria, il Museo Vedova a Venezia. giorno in cui uno dei due spazi non è visitabile... C’ERA UNA VOLTA IL PORTOGALLO Lo sappiamo tutti: prima o dopo, assieme alla Grecia, alla PADIGLIONE ITALIA-NO! Polonia, alla Turchia, alla Romania ed a molti altri paesi, anche Ha generato equivoci a non finire, negli anni, la il Portogallo supererà il nostro sciagurato paese in tutti quanti gli indicatori del benessere. Tra i quali, potete scommetterci, confusione nominale tra ‘Padiglione Italiano’ e ci sarà anche l’afflusso dei turisti. Abbiamo notato da qualche ‘Padiglione Italia’ (l’odierno Palazzo delle Esposizioni tempo, infatti, una particolare solerzia e professionalità da parte degli enti lusitani a incaricare uffici stampa e grandi della Biennale). Dipanata finalmente la matassa, agenzie di comunicazione a divulgare all’estero bellezze ed quando abbiamo visto campeggiare all’ingresso eventi in riva all’Oceano. E così anche a noi, su Exibart.com, di fronte ad un così composto e efficacie fuoco di fila di co- della struttura lo stesso pannello-logo del 2007 municati stampa ben mirati, qualche notizia l’abbiamo fatta con su scritto “Padiglione Italiano”, sciattamente uscire. La promozione del proprio territorio all’estero si fa così, con puntualità ed accattivante insistenza. Complimenti riproposto con il suffisso materialmente cancellato, a loro che, a differenza nostra, di essere “fanalini di coda” si Trigonometria sferica II, 2002, cm 140x100 non potevamo che pensare: “Nooooooo!”. E sono ampiamente scocciati. stupefatti ci siamo chiesti: perché? Questioni di cuore? Croci & delizie, sì, per tanti e FONDAZIONE ROMA tante. Croce & delizia particolari, però, per un uomo Grande è l’attivismo di questo ente ormai sempre più inner- vato colle dinamiche dell’arte nella Capitale. A riprova che – in particolare: Mojmir Ježek (che a dispetto del LOGHI FUORI LUOGO nome di suono ceco, ereditato dal padre, si espri- nonostante quanto si dica nell’editoriale di questo numero – le me con rotondo accento romano, ereditato dalla Sicuramente ci avranno pensato e sicuramente lo fondazioni possono essere anche di origine bancaria e non solo promosse da privati. L’istituzione presieduta da Emma- madre), noto ai più per illustrare settimanalmente avranno fatto tutti e tre. In caso contrario ci sarebbe da decenni con incredibili pazienza & fantasia ap- nuele Emanuele ha negli ultimissimi mesi centrato una serie punto la rubrica “Questioni di cuore”, tenuta setti- davvero da chieder loro conto e urlargli “perché” a di obbiettivi che l’hanno messa al centro della scena, tra cui un importante protocollo di intesa con il Comune di Roma e, manalmente da decenni con incredibili pazienza & squarciagola. La domanda è molto semplice: perché fantasia dalla giornalista Natalia Aspesi sulle pagine soprattutto, una partnership ad altissimi livelli con il Palazzo de “Il Venerdì di Repubblica”. Quasi manca il respi- i tre centri romani (di cui due prossimi al grande Reale di Milano che permetterà di portare a Roma, da feb- braio 2010, una particolare ed innovativa mostra di Edward ro, davvero, a voltarsi indietro e rivedere tutto as- opening) dedicati ad ospitare mostre internazionali sieme il loro ininterrotto incarico comune. Di fatto, il Hopper. lungo & fecondo sodalizio con la Donna Letizia del e contemporanee non si danno una mossa per MIO CARO PINAULT Terzo Millennio rappresenta per il Nostro una delizia, modificare i loro logotipi? Macro, Maxxi e Palazzo Va bene che c’è il restauro della Dogana ed il rinnovo di Palaz- perché è lavoro continuativo che gli ha dato gran- zo Grassi. Va bene che avere i guardasala vestiti Gucci costa de notorietà, ma significa anche una croce pesante delle Esposizioni si presentano con dei marchi e l’arte contemporanea non ha certo prezzi cinesi. Ma venti da portarsi addosso, perché è un marchio duro da indegni anche di un’agenzia di lavoro interinale in eurini non sono troppi per vedere a Venezia, nelle due sedi, la scrollarsi di dosso. Su quei cuori vermigli il legittimo collezione di uno degli uomini più ricchi del mondo? Insomma, genitore ha impostato anche uno specifico business franchising... se si vuole fare i mecenati lo si potrebbe fare fino in fondo. d’un certo successo (libro, cards, t-shirt acquistabili Magari evitando ad una famiglia un esborso superiore al bi- su www.e-core.it), ma da quel muscolo involon- glietto aereo per raggiungere Venezia. tariamente pulsante l’artista si allontana pure, per fortuna sua e nostra, volgendo lo sguardo su altre LA SOLITA MINISTRA carni, decisamente femminili stavolta, proprio quel- E alla fine, come per “magggia”, l’ha spuntata. Contro tutto e le che fanno pulsare più o meno involontariamente tutti (soprattutto il buon gusto), la rossa ministra del Turismo quell’altro muscolo invece squisitamente maschile. vedodo piop Michela Vittoria Brambilla è riuscita a riciclare il vituperato Forme opìme: che è un bell’arcaismo per dire opu- logo “Magic Italy”. La