Copia Finale 06.03.2017
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Load more
Recommended publications
-
Articolo: "L'ingiusta Detenzione E Il Suo Prezzo", Di Mario Iannucci (Pdf)
“L’ingiusta detenzione e il suo prezzo” Dr. Mario Iannucci Psichiatra psicoanalista, Responsabile Progetto Eracle Regione Toscana Consulente Psichiatra nel Carcere di Sollicciano [Propongo volentieri, in questo periodo in cui si torna a parlare della Responsabilità dei Magistrati, il testo dell’intervento che effettuai al Convegno I nuovi danni, che Persona & Danno e altri organizzarono a Pistoia il 13/10/2012] Parlando a un prevalente pubblico di Avvocati e di operatori della Giustizia, si potrebbe facilmente immaginare che mi debba occupare in modo precipuo delle norme che regolano i risarcimenti per “ingiusta detenzione”. Io però non sono avvocato e a dire il vero, dopo trentatre anni di presenza in carcere, comincio ad essere un po’ insofferente per le norme dei vari Codici. Meglio: comincio ad avere una certa motivata diffidenza nei confronti di queste norme che proliferano, si sovrappongono e talora si contraddicono (sì, talora si contraddicono!). Specie nel caso di certe questioni. Vedremo se questo accade anche per la “ingiusta detenzione”. Cercheremo inoltre di capire in che misura la “ingiusta detenzione” abbia a che fare con l’annosa e mai risolta questione della “responsabilità dei magistrati”. Illustrerò tre casi che a me paiono emblematici. Partirò da lontano. Da quel momento che l’immaginario collettivo, ma anche l’interpretazione storica di qualcuno, identificano come uno degli avvenimenti storici simbolici dell’abbattimento del potere oligarchico, del potere delle caste: la Presa della Bastiglia, avvenuta il 13 luglio 1789. Ai fini della questione che mi accingo a trattare, evocherò quell’eroico momento storico attraverso una stampa che Gemma Brandi tiene nello studiolo della nostra casa: la liberazione del Conte di Lorges dalla Bastiglia quel 13 luglio, dopo 32 anni di prigionia. -
Impag Annali 09/05/17 09:06 Pagina 1
annali_2017_stampa_ultimo.qxp_impag annali 09/05/17 09:06 Pagina 1 ANNALI del CENTRO PANNUNZIO TORINO Anno 2016 – 2017 Ad Armando Testa, signore del segno grafico e coraggioso spirito libero, nel centenario della nascita annali_2017_stampa_ultimo.qxp_impag annali 09/05/17 09:06 Pagina 2 Armando Testa annali_2017_stampa_ultimo.qxp_impag annali 09/05/17 09:06 Pagina 3 ANNALI del CENTRO PANNUNZIO CENTRO PANNUNZIO TORINO 2016 – 2017 annali_2017_stampa_ultimo.qxp_impag annali 09/05/17 09:06 Pagina 4 annali_2017_stampa_ultimo.qxp_impag annali 09/05/17 09:06 Pagina 5 SOMMARIO Editoriale p. 7 Difesa del Risorgimento contro i populismi di Dino Cofrancesco e Pier Franco Quaglieni Primo piano p. 9 Che cos’è eguaglianza? di Gian Domenico Romagnosi p. 27 “Eguaglianza” e “libertà” nel pensiero di Gian Domenico Romagnosi di Girolamo Cotroneo p. 37 Giovanni Gentile: la Grande Guerra come conclusione delle guerre risorgimentali di Hervé A. Cavallera p. 53 Benedetto Croce e la bomba atomica di Giuseppe Giordano p. 59 Benedetto Croce e il paesaggio di Marta Herling p. 61 “Il Mondo” di Pannunzio 1949-1966 e le arti visive di M. Grazia Imarisio Storia, società, costume p. 91 Discorso a’ giovani di Francesco De Sanctis a cura di Beatrice Ronco p. 101 Il “Croce filosofo italiano” di Girolamo Cotroneo di Guglielmo Gallino p. 115 5 giugno 1944 – 9 maggio 1946: due anni difficili – la luogote- nenza del principe Umberto di Savoia di Domenico Giglio p. 133 Enzo Tortora di Dante Mirenghi p. 145 Ricordo di Ernesto Rossi di Mario Barnabè Il giardino delle Muse p. 147 Giordano Bruno nella Londra elisabettiana di Franco Mazzilli p. -
UN UOMO PERBENE Sceneggiatura Originale Di Umberto Contarello E Maurizio Zaccaro © Copyright Clemi Cinematografica 1999 Tutti I Diritti Riservati
UN UOMO PERBENE Sceneggiatura originale di Umberto Contarello e Maurizio Zaccaro © copyright Clemi Cinematografica 1999 tutti i diritti riservati 1. INT. UFFICIO COMUNALE . GIORNO L’ufficio anagrafico di un assolato paese del Sud, immerso in una calma levantina. Una didascalia annuncia: Liveri di Nola primavera 1970 Un uomo stempiato, sulla trentina, si avvicina allo sportello. Nel suo sguardo brilla una luce febbrile. Si rivolge all’impiegato che sta leggendo il giornale. UOMO Vorrei il duplicato dell’atto di nascita, per favore… IMPIEGATO A che nome? UOMO Pandico… Giovanni Pandico… L’impiegato scrive il nome su un foglio prestampato. IMPIEGATO Pandico… va bene, ripassi fra un paio di giorni… 1 Le labbra dell’uomo si piegano in un ghigno sprezzante PANDICO Uh, e perché due giorni? Se si può fare adesso… IMPIEGATO (ANNOIATO) Se si poteva fare adesso, glielo avrei fatto adesso… PANDICO E che ci vuole a fare un pezzo di carta che é la copia di una carta che c’avete? IMPIEGATO Ci vuole due giorni, come le ho detto… quindi riapre il giornale e si rimette a leggere. PANDICO Siete così ignorante che ci mettete due giorni a leggere il giornale, voi? L’impiegato, con calma, abbassa il giornale e risponde provocatorio IMPIEGATO Purtroppo siccome io non so leggere, guardo le parole. Pandico fissa per un attimo l’impiegato che ha nuovamente ripreso la lettura poi si avvia verso l’uscita. Ma sulla porta si gira. PANDICO No… no… Non si risponde così… 2 ripete a bassa voce, fra sé, come la litania di un pazzo. Mette una mano in tasca ed estrae una pistola. -
Di Godard Di Un Leader
SABATO r - VITA ITALIANA 20 APRILE 1985 Contro «Je vous salile, Marie» Aveva armi» esplosivo e gioielli per cento milioni Fame nel mondo: salta ancora la nomina del sottosegretario ROMA — Nuovo rinvio per la nomina del sottosegretario agli Esteri che dovrà gestire i 1.900 miliardi destinati alla lotta contro la fame nel mondo. Le divisioni nella maggioranza, i contrasti nel Aggressione Arrestato a Bolzano governo hanno infatti imposto ieri un nuovo rinvio. Nonostante le promesse, più volte ripetute da esponenti del governo, il Consiglio dei ministri ieri si è concluso con un nulla di fatto. «I candidati — ha dichiarato il ministro Andreotti — sono tanti. La discussione è aperta e ancora deve essere fatta una proposta formale. Se era per me, la nomina si sarebbe avuta un mese fa». Secondo alcune indi- Franz Hosp, fratello screzioni. durante la riunione, Craxi ha proposto una rosa di tre fascista candidati: Loris Fortuna, Marco Pennella, Giuseppe Zamberletti. Ma quest'ultimo si è detto contrario a lasciare l'attuale incarico di ministro per la Protezione civile. di un leader Svp Ordine di cattura emesso per il film contro Vincenzo Cultrera Manette anche per due coniugi - Sospetti per una serie di rapine a MILANO — Ora contro Vincenzo Cultrera, uno dei «re» dei titoli banche - Bruno Hosp è il comandante degli «SchUtzen» sudtirolesi atipici, c'è un ordine di cattura. Lo ha firmato il sostituto procura tore Edoardo Monti; lo stesso che tre giorni fa aveva presentato d'ufficio al Tribunale civile di Milano istanza di fallimento contro di Godard BOLZANO — Dopo lunghi «coscienza politica del Sudtl- zo di miccia, sei detonatori. -
Mina Da Un Chilo Per Punire Pandico «Grande Accusatore»
MARTEDÌ l'Unità OGGI 4 GIUGNO 1985 L'attentato in un campo di terremotati Francesca Muronl, la madre di Gio vanni Pandico. Al lato: Gisella Gio E al processo Mina da un chilo per punire berti, la conviven te di Nicola Pandi- co, giovomente ferita. Al centro: Giovanni Pandico, subito dicono e in basso il fratel Pandico «grande accusatore» lo Nicola. «Ora noi non L'esplosione è avvenuta nella notte ed è stata rivendicata dalla Nco - L'unica protezione per la famiglia una «volante» che, ogni tanto, passava di lì - Il «pentito» sta parlando sugli scottanti casi Cirillo e Casillo parliamo più» Dalla nostra redazione con circa un chilo di polvere NAPOLI — È stata una ven da mina, è stato sistemato al Nell'aula di Poggioreale due «pentiti» detta trasversale. Gli Inqui di sotto del container (che renti non hanno dubbi. L'or come tutte le strutture di rifiutano le deposizioni e i confronti digno esplosivo, confeziona questo genere è sempre sol to con un chilo di polvere da levato di qualche decina di mina, che l'altra notte ha uc centimetri dal suolo) ed ha Eppure il boss di Ottaviano gli aveva affidato il figlio Rober Dalla nostra redazione noi, allora, non parliamo ciso sul colpo Francesca Mu- creato un cono nel terreno al momento dell'esplosione, di to per fargli da precettore. NAPOLI — «Venendo qui ho iù». E quella di ieri, dunque, roni, 65 anni, madre di Gio 40 centimetro di diametro e Pandico ha cominciato a collaborare con 1 giudici e il suo appreso che cosa è successo stata un'udienza (era la vanni Pandico, ex segretario 15 di profondità». -
Seduta Di Martedì 11 Giugno 198 5
Atti Parlamentari — 28447 — Camera dei Deputati IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL '11 GIUGNO 1985 RESOCONTO STENOGRAFICO 318. SEDUTA DI MARTEDÌ 11 GIUGNO 198 5 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ODDO BIASIN I INDICE PAG. PAG. Missioni 28449 (Proposta di assegnazione a Commis- sione in sede legislativa) 28452 Disegni di legge : (Trasmissioni dal Senato) 28450 (Annunzio) 28450 (Assegnazione a Commissione in sed e Proposte di legge di iniziativa regio- referente) 2845 1 nale: (Proposta di assegnazione a Commis - (Annunzio) 28450 sione in sede legislativa) 28452 (Assegnazione a Commissione in sed e (Trasmissioni dal Senato) 28450 referente) 28502 Interrogazioni e interpellanze Disegno di legge di conversione: : (Annunzio) 28502 (Autorizzazione di relazione orale) . 28501 Interpellanza e interrogazioni (Svolgi - Proposte di legge: mento): (Annunzio) 28449 PRESIDENTE 28488, 28489, 28492, 28494, (Assegnazione a Commissione in sede 28495, 28497, 28498, 28499, 2850 1 referente) 28451 ANIAsI ALDO (PSI) 28488. 28492 Atti Parlamentari — 28448 — Camera dei Deputat i IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 GIUGNO 1985 PAG. PAG . COLUMBA MARIO (Sin. Ind.) 28501 Corte dei conti : CUFFARO ANTONINO (PCI) . 28494, 28497, (Trasmissione di documenti) 28453 28498 GRANELLI LUIGI, Ministro senza portafo- Corte costituzionale: glio 28489, 28493, 28495, 28497, 28498 , (Annunzio della trasmissione di atti) 28455 28499 Documento ministeriale: Interrogazioni urgenti sull'uccisione (Trasmissione) 28454 della madre del detenuto Giovanni Pandico (Svolgimento) : Ministro del tesoro : PRESIDENTE 28455, 28475, 28476, 28477, (Trasmissione di documenti) 28453 28478, 28479, 28480, 28481, 28482, 28483, 28484, 28485, 28486, 28487 Nomine ministeriali : AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) 28487 (Comunicazione ai sensi dell 'articolo BALESTRACCI NELLO (DC) 28484 33 della legge n. 70 del 1975) . 28454 CIFARELLI MICHELE (PRI) 28475 (Comunicazione ai sensi dell'articolo DI DONATO GIULIO (PSI) 28479 9 della legge n. -
«Tramite Cutolo Trattarono Con Le Br> >
POLITICA INTERNA Il giudice Memi: «Non vi è matematica certezza, ma vi sono sufficienti I quindici La verità rinviati elementi per ritenere probabile che uno (o più) dei tre esponenti a giudizio sul caso Cirillo politici citati (gli onorevoli Antonio Gava, Vincenzo Scotti e il senatore Ecco le varie imputazioni che risultano dall'ordinanza di Francesco Patriarca) sia entrato nel carcere di Ascoli Piceno» nnvio a giudizio del giudice Cario Alemi, composta da I.6G0 cartelle suddivise in 12 capitoli: per estorsione in relazione al rapimento Cirillo, Raffaele Culaio (nella foto), Corrado lacolare, Enrico Madonna; per tentata estorsione in relazione al documento pubblicato da l'Unità: Giovanni Pandìco, Raffaele Cutolo, Corrado lacHare, Enrico Ma donna; per ricettazione Giovanni Pandico; per falso, in > relazione alla fattura del documento pubblicato da l'Unità, «Tramite Cutolo trattarono con le Br> Raffaele Cutolo, Ennco Madonna, Giovanni Pandico, Mari na Maresca, Luigi Rotondi; per diffamazione in relazione allo stesso documento Marina Maresca e Luigi Rotondi. tm NATOLI II capitolo dei A trattare la liberazione di Ciro Cirillo, mente pagato un riscatto alle Br, furo ca 30 anni, con la quale veni Per lo stesso reato Claudio Petruccioli in quel periodo «politici» è senz'altro fra i più esponente napoletano della De in ma no promessi a Cutolo favori di altro vo convocato nella sua casa direttore dell'Unità; per falso in atto pubblico per le con importanti. Certo non condu no alle Brigate rosse, ripetutamente, in genere, sentenze favorevoli, trasferi di Castellammare di Stabia. traffazioni del registro delle visite di Ascoli, Cosimo Gior ce a verità assolute, ma il ma menti di detenuti. -
Retata Gigante Di Camorristi Niente Contratti Un'estesa Trama Politico-Affaristica Prima Del Voto Che Fa Capo a Olitolo
O O A O Centinaia di arresti, fra cui esponenti della PC e del , negoziato fallito Retata gigante di camorristi Niente contratti Un'estesa trama politico-affaristica prima del voto che fa capo a Olitolo. l caso Cirillo Lo ha voluto la DC Clamoroso coinvolglmento di Enzo Tortora fermato all'alba a a , partita da Napoli, ha impegnato diecimi- e significative ammissioni di Scotti davanti ai giornalisti la carabinieri e agenti in tutta a 412 in galera, decine i latitanti, 337 mandati notificati a persone già detenute sugli attacchi di e a e Goria all'accordo del 22 gennaio A — Scotti ha gettato la spugna dichia- per lunedi) dal canto suo ha posto sul banco rando fallimento. i sera alle 21, al culmine degli accusati 11 governo. Un governo — ha di una giornata stressante e dopo contatti e ricordato duramente Pio Galli, segretario ge- i con le parti ha annunciato di non nerale della — «che è stato artefice, con- Una drammatica poter procedere alla formulazione di una sua traente e garante di quella intesa del 22 gen- proposta di mediazione per 11 contratto del naio sul costo del lavoro che comprendeva metalmeccanici. È stato impedito dalla Fe- anche 1 rinnovi del contratti!. A questo punto dermeccanica sostenuta da e a e dalla il dlegno confindustriale di proiettare lo . scontro sociale al di là della campagna elet- conferma della o stesso ministro ha detto al giornalisti torale per rimettere n discussione anche che mentre 11 sindacato ha accettato una sua quell'accordo, è scoperto. Con un rinvio al 38 proposta dt «lodo», la Federmeccanlca ha op- giugno, tra l'altro, si è concluso i il con- posto un secco no. -
L'ultima Parola Alla Cassazione
La Repubblica - Venerdì, 18 marzo 1988 In 346 pagine, i giudici della Suprema Corte spiegano perché hanno definitivamente assolto il presentatore e Califano L'ULTIMA PAROLA ALLA CASSAZIONE "Contro Tortora i pentiti mentirono" Le chiamate di correità non erano corredate da prove attendibili Uno degli accusatori parlò dello showman solo quando erano usciti i nomi dei camorristi di FRANCO SCOTTONI ROMA Erano infondate le accuse dei camorristi Pandico, Barra e Melluso contro Enzo Tortora e il cantante Franco Califano perché non corredate da elementi probatori attendibili. E' questo l'aspetto più importante della motivazione, depositata ieri, della sentenza che la Cassazione pronunciò il 13 giugno dello scorso anno, con la quale furono rese definitive le assoluzioni dei due noti personaggi dello spettacolo, accusati dalla magistratura di Napoli di associazione per delinquere di stampo camorristico e di spaccio di sostanze stupefacenti. La motivazione di 346 pagine, firmata dal presidente Roberto Modigliani e redatta dal giudice relatore Vincenzo Serianni, analizza la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli che assolse con formula piena Tortora e altri imputati già condannati in primo grado. Contro quella sentenza era stato proposto il ricorso in Cassazione da parte della pubblica accusa che, tra l' altro, sostenne trattarsi di una esasperata concezione di nuove frontiere del garantismo. Nelle 100 pagine del documento della Suprema Corte dedicate a Tortora viene riconosciuta valida e fondata la decisione di assolvere l'imputato. Le chiamate di correità dei presunti pentiti Giovanni Pandico, Gianni Melluso e Pasquale Barra erano infondate. Barra parlò di Tortora al suo quattordicesimo interrogatorio e solamente dopo che Pandico aveva fatto pubblicamente la lista dei camorristi. -
'Il Caso Tortora': Assuming the Celebrity's Guilt* Silvia Vacirca**
Mediascapes journal 11/2018 'Il Caso Tortora': Assuming the Celebrity's Guilt* Silvia Vacirca** Sapienza Università di Roma On Friday, June 17th 1983, the face of Portobello, Enzo Tortora, is put under arrest for drug trafficking and mafia crimes. With these words, on Tg2, that day, Italy followed the tv images displaying the famous anchorman being arrested. The role played by media, which circulated not verified news and espoused almost unanimously the 'guilt hypotesis', in the shaping of court cases and public perception of the facts was relevant. 'Il caso Tortora' was an impressive example of spectacular justice. In the light of the scholar Steven Connor's words, that “It is the destiny and function of the celebrity to be exposed to scandal and absurdity and to bear its mark forever” (Connor, 2005, p. 4), this paper intends to focus on the media construction of the 'guilty narrative', in order to underline the possible presence of pre-conditions that could have favoured the destruction of his public persona and the ways through which his 'presumption of guilt' could be linked to his status as TV celebrity. Keywords: Enzo Tortora, celebrity culture, Italy, guilt, media trial On June 17th 1983, Enzo Tortora, an Italian journalist and TV presenter that reached 'celebrity' status thanks to the TV show Portobello, was arrested and charged with membership of the camorra and with drug-trafficking. The next day the news was on every national newspaper's first page, while the audiovisual images of his arrest were broadcasted over and over again. Just over two years later, in September 1985, he was found guilty and sentenced to ten years' imprisonment, while in 1986 the Court of Appeal and then the Court of Cassation proclaimed his innocence. -
“'O Professore”: Raffaele Cutolo E La Nuova Camorra Organizzata
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE POLITICHE “'O PROFESSORE”: RAFFAELE CUTOLO E LA NUOVA CAMORRA ORGANIZZATA. TRA PROGRAMMA CRIMINALE E IDEOLOGIA Elaborato finale di: Nicolò ESPOSITO Relatore: Prof. Fernando DALLA CHIESA Anno Accademico 2014/2015 Indice Prefazione Capitolo I - Napoli, camorra e politica negli anni ‘70 Capitolo II -‘O Professore di Ottaviano Capitolo III - La mistica di Don Raffaele Capitolo IV - Il cutoliano tipo Capitolo V - NCO, economia e politica Bibliografia 1 Prefazione Trasformare la camorra in un’organizzazione criminale potente, gerarchica e verticistica, ponendo come basi una forte ideologia delinquenziale regional-popolare e un’obbedienza cieca verso il capo. È stato questo, in estrema sintesi, il progetto criminale perseguito da Raffaele Cutolo, spietato boss della camorra napoletana e protagonista assoluto della scena delinquenziale campana (e nazionale) per tutto il corso degli anni ‘70 e per i primi anni ‘80. Un periodo in cui la camorra ha compiuto un definitivo salto di qualità, trasformandosi da criminalità di modesto profilo a organizzazione ricca e credibile, con una forza e una spietatezza mai avute prima. Al fianco di una innovativa dottrina criminale e del culto della personalità del leader, Cutolo ha inserito diversi elementi funzionali a dare importanza e sostanza al suo progetto. Se la ripresa dei riti e della struttura della vecchia camorra dell’800 sono un netto richiamo al passato, per dare alla “sua” Nuova Camorra Organizzata un background storico e una veste esoterica, l’apertura alla modernità è data dal traffico degli stupefacenti (e in particolare della cocaina), dalla nascita di una nuova figura criminale, l’imprenditore-camorrista, ma anche dall’ottenimento della legittimazione da parte della classe politica locale e nazionale, culminata nella trattativa con le Brigate Rosse per la liberazione del potente assessore ai lavori pubblici della Campania Ciro Cirillo. -
Il 29 Aprile 1986 Viene Arrestato L'esponente Democristiano Giuliano
Terrorismo Brigate rosse Il sequestro Cirillo e i delitti della colonna napoletana IL PROCESSO (“FARSA”) PER LA TRATTATIVA Il caso Cirillo consta di due distinti capitoli giudiziari: il processo agli esponenti della colonna napoletana delle Brigate rosse, responsabili del sequestro dell’esponente politico, dell’assassinio dei componenti della scorta e dei delitti commessi in Campania e il procedimento-stralcio relativo alle trattative che condussero alla liberazione di Ciro Cirillo, avvenuta il 24 luglio 1981, dopo 88 giorni di prigionia, dietro pagamento di un riscatto. Il 29 aprile 1986 viene arrestato l’esponente democristiano Giuliano Granata, già sindaco di Giugliano in Campania, e segretario dell’ex assessore regionale Ciro Cirillo. Granata riceve un mandato provvisorio di arresto emesso dal giudice istruttore Carlo Alemi. L’accusa è di falsa testimonianza mediante reticenza. Quello di Granata è il primo arresto nell’ambito dell’inchiesta che Alemi ha cominciato nel 1982 sugli aspetti rimasti oscuri della trattativa per la liberazione di Cirillo. Il giorno dopo, 30 aprile 1986, nel supercarcere di Bellizzi irpino, a pochi chilometri da Avellino, Granata, alla presenza del giudice Alemi, viene messo a confronto con il capo della Nuova camorra organizzata (Nco) Raffaele Cutolo. Al termine del confronto l’arresto di Granata viene confermato. Il 17 set 1986 la commissione bicamerale Inquirente comincia l’esame di alcuni documenti trasmessi dalla magistratura su un possibile coinvolgimento dell’ex ministro della Difesa Lelio Lagorio nel caso Cirillo. La vicenda nasce dalle affermazioni del maresciallo dei carabinieri Sanapo, il quale aveva affermato di aver sapuito dal col. Belmonte del Sismi che la metà dei tre miliardi destinati al riscatto non era mai arrivata alle Br e che era stata invece spartita tra alcuni dirigenti dei servizi segreti e il ministro della Difesa dell’epoca.