Copia Finale 06.03.2017
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2 INDICE PREMESSA ………………………………………………………….…………………………. 9 INTRODUZIONE 1. Inquadramento del fenomeno mafioso ……………………………………....….. 11 1.1. Evoluzione storica. Dalla situazione post-unitaria all'azione del prefetto Mori ………………………………………………………………………. 12 1.2. Dagli anni '30 al secondo dopoguerra …………………….………….….. 13 1.3. Dalla prima alla seconda guerra di mafia ………………….……………. 14 1.4. L'omicidio di Pio La Torre e l'introduzione dell'art. 416-bis c.p. …. 15 1.5. La creazione del 'pool antimafia', il 'maxiprocesso' e gli attentati ai giudici Falcone e Borsellino ……………………………………………… 15 1.6. La decretazione d'emergenza ……………………………………………… 16 2. Rinvio ………………………………………………………………..…………….……….. 18 CAPITOLO 1 LA COLLABORAZIONE DI GIUSTIZIA 1. Inquadramento …………………………………………………...……………………… 21 2. Nascita ed evoluzione del fenomeno collaborativo………………..…….….. 23 3. Disciplina legislativa …………………………………………………………………… 27 3.1. Il d.l. 15 gennaio 1991, n. 8: l'introduzione del programma di protezione …………………………………………………………………………. 29 3.1.1. Il contenuto del programma di protezione …………………… 30 3.2. La prima fattispecie premiale: la circostanza attenuante prevista dall'art. 8 del d.l. 13 maggio 1991, n. 152 …………………………….. 31 3.3. L'introduzione dell'art. 58-ter o.p. …………………………………………. 34 3.4. La collaborazione di giustizia nel vigore della l. 82/91 e della l. 203/91 ………………………………………………………………………………. 34 3.4.1. Dati statistici …………………………………………………………... 36 3.5. Il dibattito precedente all'emanazione della l. 13 febbraio 2001, n. 45 …………………………………………………………………………………. 38 3.6. Le principali modifiche apportate dalla l. 13 febbraio 2001, n. 45 39 3 3.6.1. I benefici penitenziari ……………………………………………….. 46 4. Fotografia della situazione attuale ………………………………………………... 48 5. Il contributo della dottrina ……………………………………………………………. 50 5.1. Il dibattito precedente all'emanazione della l. 82/91 e della l. 203/91 …………………………………………………………………………….… 51 5.1.1. Sull'opportunità di disciplinare la figura del 'pentito' di mafia ……………………………………………………………….…….. 52 5.1.2. In merito all'utilità dei collaboratori di giustizia …………….. 54 5.1.3. Sulla necessità di introdurre previsioni premiali …………… 55 5.2. Il dibattito successivo all'emanazione della l. 82/91 e della l. 203/91 ………………………………………………………………………………. 57 5.2.1. L'approccio critico di Alessandro Bernasconi…………….… 57 5.2.2. L'analisi propositiva di Paolo Giordano ………………………. 59 5.3. Le posizioni seguenti all'introduzione della l. 45/01 …………………. 60 5.3.1. L'analisi critica di Carlo Ruga Riva …………………………….. 61 5.3.2. Il commento di Fabio Fiorentin ………………………………….. 62 5.3.3 Considerazioni ……...………………………………………………… 63 6. Giurisprudenza. Rinvio ……………………………………………………………….. 64 7. La difficoltà di intraprendere la scelta collaborativa …………………………. 65 7.1. Un caso emblematico: la storia di A. ………………………………….…. 66 8. Considerazioni finali …………………………………………………………………… 68 CAPITOLO 2 I LIMITI ALLA CONCESSIONE DEI BENEFICI PENITENZIARI Sezione I La prima formulazione dell'art. 4-bis o.p. 1. Inquadramento …………………………………………………………………………... 71 2. Il contesto normativo precedente all'introduzione dell'art. 4-bis o.p. …. 75 2.1. Dal d.l. 13 novembre 1990, n. 324 all'introduzione dell'art. 4-bis o.p. ………………………………………………………………………………….. 78 3. La prima formulazione della norma ……………………………………………… 79 3.1. La ratio legis ……………………………………………………………………… 80 3.2. La 'struttura a fasce' .................................................................................. 82 3.2.1. Il regime probatorio per i reati di 'prima fascia' …………… 84 3.2.2. Il regime probatorio per i reati di 'seconda fascia'. Considerazioni ………………………………………………………. 85 3.3. Il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. La magistratura di sorveglianza ……………………………………………….. 86 4 4. Le reazioni successive all'introduzione dell'art. 4-bis o.p. ……………….. 89 Sezione II La riformulazione della norma e il raccordo con gli altri istituti 1. Inquadramento ...................................................................................................... 92 2. La ratio della seconda formulazione ……………………………………... 93 3. Il testo della rinnovata disposizione ……………………………………… 94 3.1. Nuova articolazione in 'fasce' e mutamento delle modalità di acquisizione della prova ……………………………………………………... 96 3.1.1. Ancora sul regime probatorio per i reati di 'prima fascia'. La collaborazione fruttuosa ……………………………………… 99 3.1.2. Il regime probatorio per i reati di 'seconda fascia '. La collaborazione oggettivamente irrilevante …………………. 102 3.1.2. (segue ) La collaborazione inesigibile. Il regime probatorio risultante dalle pronunce della Corte Costituzionale ……………………………………………….……….. 104 4. Il ruolo delle procure antimafia …………………………………………….………. 108 5. Revoca dei benefici in mancanza di collaborazione fruttuosa ………….. 111 6. I benefici oggetto di esclusione o restrizione …………………………………. 111 6.1. L'ammissione al lavoro all'esterno ………………………………………... 112 6.2. I permessi premio ……………………………………………………………… 114 6.3. Le misure alternative …………………………………………………………. 115 6.3.1. Note sulla liberazione anticipata ………………………….……. 119 6.4. La liberazione condizionale ………………………………………………… 121 7. La non prefigurabilità del tentativo come reato ostativo ………….……….. 122 8. Il cumulo delle pene e la continuazione di reati ……………………………… 123 9. In chiusura di sezione: la sent. 8 luglio 1993, n. 306 ………………………. 125 Sezione III L'art. 4-bis o.p. oggi: prospettive di riforma 1. Nuove modifiche all'art. 4-bis o.p. Cenni alle novità legislative del terzo millennio …………………………………………………………………………... 130 1.1. Il testo aggiornato della norma …………………………………………….. 132 2. Dati statistici ……………………………………………………………………………... 133 3. Orizzonti di modifica ………………………………………………………………….. 134 3.1. La Commissione mista per lo studio dei problemi della Magistratura di Sorveglianza ………………………………………………. 134 3.2. La Commissione Palazzo …………………………………………………… 137 3.2.1. La proposta di legge n. 3091/15: possibile un'imminente modifica dell'art. 4-bis o.p.? …………………………………….. 138 5 3.2.1. (segue ) Considerazioni sulla proposta di legge n. 3091/15 ………………………………………………………………… 140 4. Note conclusive ………………………………………………………………………… 141 CAPITOLO 3 LA SOSPENSIONE TEMPORANEA DELLE NORMALI REGOLE DI TRATTAMENTO Sezione I L'introduzione del regime di esecuzione differenziata: dall'art. 90 o.p. all'art. 41-bis, comma 2, o.p. 1. Inquadramento …………………………………………………………………………. 143 2. Il quadro normativo previgente. Il regime di esecuzione differenziata stabilito dall'art. 90 o.p. ………………………………………………………………. 147 2.1. Le novità della 'legge Gozzini'. La sospensione delle normali regole di trattamento in caso di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza interne …………………………………………………………. 149 2.2. Il regime di sorveglianza particolare ……………………………………... 150 3. Gli anni '90 e la stagione delle stragi di mafia: l'introduzione del comma 2 dell'art. 41-bis o.p. …………………………………………………….…. 152 3.1. Le carceri di massima sicurezza: la riapertura di Pianosa e dell'Asinara ……………………………………………………………………….. 157 4. Il testo del comma 2 dell'art. 41-bis o.p. nella sua prima formulazione 160 4.1. Le ragioni legittimanti il provvedimento sospensivo ………………… 161 4.2. Le autorità coinvolte …………………………………………………………… 162 4.3. I destinatari del provvedimento ……………………………………………. 164 4.4. La concreta incisività del provvedimento sospensivo ……………… 167 5. Il regime detentivo speciale nel primo decennio di applicazione. Dati statistici ……………………………………………………………………………………. 169 6. Panoramica dei principali interventi legislativi. L. 7 agosto 1998, n. 11 171 6.1. La stabilizzazione del regime di sospensione temporanea delle normali regole di trattamento ………………………………………………. 173 6.2. La riforma del 2009: la supremazia delle istanze securitarie ……. 175 6.3. La formulazione odierna ……………………………………………………... 179 6 Sezione II Il contenuto del provvedimento sospensivo e i profili di garanzia Parte I Le singole prescrizioni 1. Introduzione ……………………………………………………………………………… 182 2. Oggetto e limiti del provvedimento sospensivo ………………………. 182 3. Le singole prescrizioni ……………………………………………………………….. 184 3.1. L'adozione di misure di elevata sicurezza interna ed esterna …… 185 3.2. Colloqui ……………………………………………………………………………. 187 3.2.1. Colloqui con minori di anni dodici ……………………………… 190 3.2.2. Colloqui coi difensori ………………………………………………. 191 3.3. Invio e ricezione di somme, beni e oggetti …………………………….. 192 3.4. Esclusione dalle rappresentanze dei detenuti e degli internati …. 193 3.5. Controlli sulla corrispondenza ……………………………………………… 194 3.5.1. Gli anni '90: questioni di legittimità costituzionale e ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ……………. 195 3.5.2. Dalla l. 279/02 al nuovo art. 18-ter o.p. ……………………… 196 3.5.3. Altri profili applicativi. Recenti pronunce giurisprudenziali ……………………………………………………... 198 3.6. Permanenza all'aperto ……………………………………………………….. 200 3.7. Misure di sicurezza e accorgimenti di natura logistica …………….. 202 4. Considerazioni ………………………………………………………………………….. 202 Parte II L'impugnabilità del provvedimento sospensivo 1. Inquadramento ………………………………………………………………………….. 203 2. La predisposizione di strumenti di garanzia: un percorso a ostacoli …. 204 2.1. Gli interventi della Corte Costituzionale ………………………………… 205 2.2. Gli sviluppi normativi. L'introduzione dei commi 2-quinquies e 2- sexies ………………………………………………………………………………. 205 3. L'istituto del reclamo oggi: legittimati attivi, termine e giudice competente ………………………………………………………………………………. 206 4. Svolgimento del giudizio. Limiti di sindacabilità ……………………………… 208 4.1. Ricorso per Cassazione avverso il giudizio di reclamo ………….…