FONDAZIONE TEATRO LIRICO “ DI

Nabucco

Musica di Giuseppe Verdi

Stagione lirica e di balletto 2014-2015 Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Stagione Lirica e di Balletto 2014-2015

1 Fondazione del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

VICEPRESIDENTE Paolo Marchesi

CONSIGLIERI Francesco Cainero Anna Illy jr. Franco Miracco Domenico Romeo Luciano Sampietro

SOVRINTENDENTE E DIRETTORE ARTISTICO Claudio Orazi

COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Tiziana Marcolin (Presidente) Alfredo Paparo (Revisore) Vittorio Pella (Revisore)

2 Fondazione del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

PRESIDENTE Roberto Cosolini

STRUTTURA:

DIRETTORE OPERATIVO Antonio Tasca

RESPONSABILE AREA ARTISTICA Paolo Rodda

RESPONSABILE UFFICIO STAMPA E RELAZIONI ESTERNE Nicoletta Cavalieri

RESPONSABILE UFFICIO PRODUZIONE Paolo Albertelli

RESPONSABILE SERVIZIO BILANCIO E CONTABILITÀ Denise Sfreddo

RESPONSABILE SERVIZIO ACQUISTI E MANUTENZIONI Valter Bigatto

RESPONSABILE SERVIZIO TECNICO Aurelio Barbato

3 Teatro vuoi farVe rdparte i d

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PROVINCIA 4 di TRIESTE Comune di Trieste comune di trieste Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste” ei nostri amici?

I Fondatori I Sostenitori I Finanziatori

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5 6 Musica di Giuseppe Verdi

7 Anonimo. Giuseppe Verdi, 1850 circa.

8 Nabucco

Opera in quattro atti su libretto di Temistocle Solera

Editore: E.F. Kalmus & Co., New York

Prima rappresentazione: 9 marzo 1842, Teatro alla Scala di Milano

Musiche di Giuseppe Verdi

Prima rappresentazione Giovedì 29 gennaio 2015, ore 20.30 A

Repliche

Sabato 31 gennaio 2015 Domenica 1 febbraio 2015 ore 20.30 C* ore 16.00 E*

Venerdì 6 febbraio 2015 Sabato 7 febbraio 2015 ore 20.30 B ore 16.00 S*

Domenica 8 febbraio 2015 ore 16.00 D

* altro cast

9 Anonimo. Ritratto di con lo spartito di Nabucodonosor. Il 9 marzo 1842 Giuseppina fu alla Scala la prima Abigaille (Milano, Museo Teatrale alla Scala).

10 Nabucco

Opera in quattro atti su libretto di Temistocle Solera

Musiche di Giuseppe Verdi

Personaggi

Nabucco baritono Ismaele tenore Zaccaria basso Abigaille soprano Fenena soprano Il Gran Sacerdote di Belo basso

Abdallo tenore Anna soprano

Coro: Soldati babilonesi, Soldati ebrei, Vergini ebree, Donne babilonesi, Magi, Grandi del Regno di Babilonia, Popolo, ecc.

Nella prima parte la scena fingesi in Gerusalemme, nelle altre in Babilonia.

11 Joseph Kriehüber. , il primo interprete di Nabucco. Litografia (Milano, Museo Teatrale alla Scala).

12 “...quasi una parafrasi della Bibbia” di Fedele D’Amico

Alle scene Verdi era arrivato per la in scena il 5 settembre: incontrando prima volta il 13 novembre 1839 un insuccesso tanto clamoroso da con l’, conte di San Boni- arrestarne il cammino alla prima facio, testo di Temistocle Solera, sera. E forse fu colpa dell’esecu- alla Scala. E felicemente; tanto che zione; giacché non solo a noi d’oggi l’impresario, Bartolomeo Merelli, quello spartito appare tutt’altro che lo scritturò immediatamente per degno d’una giustizia tanto somma- altre tre opere, da comporre nello ria, ma sta di fatto che nel 1845 si spazio di due anni. Ma cominciò rifece vivo al San Benedetto di Vene- con un passo falso: pretese che la zia, e nel 1849 al San Carlo di Na- prima fosse buffa, su un libretto poli, con esito lietissimo. Tale però che il giovane esordiente avrebbe non apparve, allora a Verdi stesso; potuto scegliere tra alcuni di Feli- il quale dal rovescio trasse il partito, ce Romani. Ora quel giovane, non né più né meno di cambiar mestie- solo era il compositore meno vocato re. Partito della cui sincerità si può al buffo che si potesse immaginare rispettosamente dubitare, data an- (circostanza, è vero, che solo l’avve- che la contemporanea decisione di nire avrebbe chiarito), ma meno che rimanere a Milano; ma comunque mai doveva sentirsi tale in quell’e- fermissimamente contrastato da state del ’40, mortagli nel giugno la Merelli il quale, nonostante il fiasco, moglie, e dopo che i suoi due pic- non consentì a rompere la scrittura, coli erano scomparsi nei due anni e di lì a poco lo costrinse a leggersi precedenti. Tuttavia dovette fare i un libretto di Temistocle Solera che conti di necessità virtù; e pur non , il futuro autore delle trovando in questi nulla che lo at- Allegre comari di Windsor, aveva traesse, scelse quello che gli parve rifiutato, intitolato Nabucodonosor. il “meno male”, il quale s’intitola- E Verdi lesse, e s’entusiasmò. Ma va Il finto Stanislao e, debitamente era una testa dura, e ribadì il rifiuto potato (probabilmente da Solera) riportando il manoscritto in teatro, fu ribatezzato e, all’impresario, il quale però la testa rapidissimamente musicato, andò doveva averla dura altrettanto, per-

13 Prosper Dérivis, il primo interprete di Zaccaria. Litografia Aubert, Parigi (Pesaro, casa di Rossini).

14 ché glielo rifilò direttamente in ta- mo ballo che il coreografo Antonio sca, e spingendolo energeticamente Cortesi ne aveva derivato nel 1838 fuori dal camerino girò la chiave per . Spesso ne è stata ri- nella toppa. levata la somiglianza – che non è Passarono cinque mesi; finalmente davvero identità – col Mosé di Ros- fruttificato il seme, Verdi si mise al sini2 in entrambi i casi trattandosi pianoforte e affrontò per prima, l’ul- dell’oppressione subita dal popolo tima scena, cioè l’aria della morte di ebreo – là guidato da Mosé, qui da Abigaille. Stando a quanto ne rac- Zaccaria – da parte, là degli Egi- contò più tardi lui stesso,1 in agosto ziani guidati dal Faraone, qua degli l’opera era già compiuta; e il 9 mar- Assiri guidati da Nabucodonosor, e zo del successivo ’42 andò in scena seguita dalla sua liberazione. Ani- alla Scala: con Giuseppina Strepponi ma inoltre il dramma in entrambi Abigaille, il grande Giorgio Ronconi i casi, anche se in circostanze di- protagonista, e il poco meno grande verse, l’amore fra due giovani ap- Prosper Dérivis, Zaccaria. Con suc- partenenti ai campi opposti (che il cesso colossale. Se le repliche non genere melodrammatico soffra del furono più di otto, è soltanto perché complesso Romeo-Giulietta è ben si era in fine di stagione; ma il fat- noto, e in particolare è stato sot- to che, ripresa il 13 agosto, l’opera tolineato da Mila); qui tra Ismaele entro l’anno ne contasse altre cin- nipote del re di Giudea e Fenena quantasette, battendo ogni record figlia di Nabucco re di Babilonia, la locale, parla chiaro. Innumerevoli quale ben presto si fa israelita. Fra teatri italiani la accolsero negli anni le differenze ne noteremo almeno immediatamente successivi, e alcuni tre. Diversamente dal Faraone di stranieri (fu in uno di questi, il San Rossini, personaggio di scarso spic- Giacomo di Corfù, che nel settembre co e impiegato esclusivamente nel 1844 il nome del protagonista, e del dilemma fra liberare o no gli Ebrei titolo, divenne Nabucco, e definiti- che tiene assoggettati, Nabucco è vamente); dove si trovò ben presto un personaggio eminentemente at- sopravanzata dall’, apparso tivo, drammaturgicamente in pri- alla Fenice di Venezia il 9 marzo missimo piano; alla testa dei suoi del 1843, cioè esattamente un anno invade Gerusalemme distruggen- dopo. done il Tempio, quindi in un acces- Il libretto, Solera l’aveva assai li- so di megalomania si proclama Dio beramente tratto dall’omonimo e perciò, colpito dal fulmine, per- dramma di Anicet-Bourgeois e de il senno; che riacquisterà solo Francis Cornue, andato in scena quando si prostrerà al Dio d’Israele nel 1836 all’Ambigu-Comique di (caso sostanzialmente ispirato alla Parigi, e anche dal pure omoni- Bibbia, Dan. 4). Inoltre il prodigio,

15 nel testo di Solera, interviene solo quasi violento, gettai il manoscrit- due volte, nel fulmine che atterra to sul tavolo, fermandomisi ritto in Nabucco, e nel crollo del suo ido- piedi davanti. Il fascicolo cadendo lo, segnali rispettivamente del suo sul tavolo stesso si era aperto: senza precipitare nell’insania, e del sor- sapere come, i miei occhi fissano la tirne; e in entrambi i casi viene pagina che stava a me innanzi, e mi dal cielo, non da Zaccaria; mentre si affaccia questo verso: “Va, pen- il Mosé di Rossini ha il miracolo siero, sull’ali dorate”. Scorro i versi talmente facile da potersi assimi- seguenti e ne ricevo una grande im- lare ad un prestigiatore. Zaccaria pressione, tanto più che erano quasi prega, conforta, profetizza e, una una parafrasi della Bibbia, della cui volta, terribilmente agisce: allorché lettura mi dilettavo sempre. Leggo per difendere Gerusalemme da Na- un brano, ne leggo due: poi fermo bucco minaccia di pugnalarne la nel proposito di non scrivere, faccio figlia, di cui ignora i rapporti con forza a me stesso, chiudo il fascico- Ismaele (che appunto la salva in lo e me ne vado a letto! ... ma sì... extremis) ma non fa miracoli. Nabucco mi trottava pel capo! ... Il Inoltre c’è un personaggio affatto sonno non veniva: mi alzo e leggo nuovo, Abigaille, la creduta figlia il libretto, non una volta ma due, primogenita di Nabucco che a un ma tre, tante che al mattino si può certo punto si scopre figlia di schia- dire ch’io sapeva a memoria tutto vi e, distrutto il documento che lo quanto il libretto del Solera”. attesta, estorce al padre impazzito Dunque, ciò che fa nascere il coup la firma alla condanna a morte di de foudre, e induce Verdi a leggere Fenena divenuta ebrea e ne usurpa il testo intero, non è una suggestio- la corona facendolo arrestare; ma ne drammatica, l’apparizione di un quando Nabucco rinsavisce è col- personaggio, il profilarsi di un’a- ta dai rimorsi e si dà il veleno, non zione, ma un’immagine puramente senza aver chiesto il perdono di lui lirica: consegnata ad un verso, o, e di Fenena, e aver protestato anche che fa lo stesso, a quattro quarti- lei sottomissione al Dio d’Israele. ne, puramente liriche anch’esse. Che cosa attrasse Verdi in tutto Le quali hanno la virtù di evocargli questo? Cominciamo a notare che la Bibbia. Ora la Bibbia (cioè per cosa lo attrasse anzitutto, e pos- eccellenza l’Antico Testamento, il siamo farlo benissimo ricorrendo a Nuovo essendo per lui rappresen- quanto nel 1879 raccontò lui stesso tato – forse senza che se ne renda a Giulio Ricordi (vedi nota 1) del conto – da Manzoni) era per lui un suo primo contatto col manoscrit- mondo di figure, di eventi, di si- to che Merelli gli aveva messo in tuazioni, che dalla collocazione nel mano. “Mi rincasai e con un gesto “libretto per eccellenza” ricavano

16 una capacità unica di far risuonare sto del tutto. Chi è infatti, obietti- i loro significati, ingigantiti, nell’a- vamente, nel testo di Solera, quel nima popolare, perciò nella sua. Dio che risolve il conflitto fra Ebrei Per questo Verdi sente quei versi e Assiri in favore dei primi? Sem- come “quasi una parafrasi della plicemente un taumaturgo più po- Bibbia”: della Bibbia in genere, tente di quello che protegge i secon- cioè in quanto concepiti nel “tono” di; i quali appunto a questo titolo biblico, quello appunto a ribadire si prostreranno in fine dinanzi a lui. il quale, nel corso della composi- Ma il Dio della Bibbia è esclusivo, zione, al posto d’un duetto d’amo- è “colui che è” di fronte a dei puri re inserì la “profezia” di Zaccaria simulacri, cui si contrappone come ingiungendo a Solera di ricavarne il vero – il solo vero – al falso. Don- dalla Bibbia il testo.3 de una sua legge e una sua morale, Vero è che i commentatori si pre- date come le sole valide; e donde i murarono di precisare: parafrasi del suoi interventi sulle cose umane non salmo Super flumina Babylonis, n. già, obbligatoriamente, a difesa del 136 della Vulgata. Ma ben a torto, “popolo eletto”, bensì in suo favore dei nove versetti di cui quel salmo è o disfavore, rispettivamente a pre- costituito uno soltanto – “In salici- mio o condanna della sua fedeltà e bus in medio ejus suspendimus or- infedeltà a Lui, cioè a un codice di gana nostra” – è echeggiato in due valore assoluto. dei sedici versi di Solera, e in modo Naturalmente, pretendere l’accer- libero assai – “Arpa d’or dei fatidici tamento d’una tale identità da un vati, / perché muta dal salice pen- libretto d’opera dell’epoca sarebbe di?” -; in tutto il resto i due testi non ingenuo; e basti tornare a citare il hanno in comune se non il rimpian- Mosé, dove gli Ebrei sono sempli- to della patria perduta, ma nutrito, cemente un popolo cui ripetuta- nel salmo, di scongiuri e vendicati- mente viene promessa la libertà da ve maledizioni di cui in quelle no- qualcuno che puntualmente man- stalgiche quartine non è la minima ca all’impegno, e solo per questo traccia. (Anche se Verdi ne avreb- si guadagnano le nostre simpatie. be recuperato qualcosa nella citata Senonché i loro casi, per la musica “profezia” interpolata più tardi, che dell’olimpico Rossini, sono essen- appunto annuncia la futura rovi- zialmente oggetto di una distaccata na di Babilonia). Il fatto è che non e spettacolare “rappresentazione”; solo in quelle quartine, ma in tutto invece la musica del Nabucco è cal- il libretto, Verdi scorgerà l’elemento da di partecipazione ad un mondo biblico in un senso che né quelle né di tradizioni morali e sentimentali questo posseggono; e a suo modo ce che di gran lunga scavalca i dati lo comunicherà come un presuppo- d’un determinato “libretto”, e sta

17 Temistocle Solera, autore del libretto di Nabucodonosor, in una caricatura comparsa nel periodico L’uomo di pietra, 1856.

18 alle basi di una memoria collettiva. suoi capolavori, ha tutta l’aria di Quale appunto la Bibbia, o meglio avere un senso preciso; giacché, la sua immagine popolare. come Mario Apollonio ha osserva- “Popolare”: in che senso adoperia- to, funzione del coro in Verdi è di mo questa parola per Verdi? Nel istituire un “giudizio sopra ciascu- senso che i suoi dati espressivi sono na vicenda, chiamandola al cospet- tutti registrati su un minimo comu- to di un tribunale popolare”.4 ne denominatore che sorge, social- Nel Nabucco il coro ha cinque pez- mente parlando, dal basso: in quel zi in proprio, e partecipa a tutti quarto stato che intende passioni e quelli dei solisti, esclusi soltanto il concetti etici in accezioni nette, non Terzettino Abigaille-Fenena-Isma- mai ambigue, e pre-borghesi; ma un ele nella parte prima (Solera-Verdi denominatore tuttavia comune, cioè usano il termine “parte” in luogo nient’affatto eversivo rispetto all’e- di “atto”), la Preghiera di Zaccaria thos borghese del tempo, giacché di nella seconda e il Duetto Abigaille- questo ethos, non diversamente da Nabucco nella terza. Ma lo spetta- Beethoven, Verdi scorge soltanto i tore lo sente onnipresente, come il valori positivi, liberatori, sdegnosa- codice morale e sentimentale a cui mente ignorando le sue potenzialità misurare ogni punto della vicenda: evolutive: perciò “tutti” può aduna- davvero il “tribunale popolare” di re sotto la sua bandiera. E questo Apollonio. E questa presenza, là vale lungo tutto l’enorme cammino dove (come quasi sempre) è quel- del suo teatro tranne che, per cer- la degli ebrei, si prolunga nel per- ti aspetti o momenti, nella sua fase sonaggio di Zaccaria, loro guida e estrema; nella quale pure, tuttavia, portavoce. Il che Verdi esprime con è difficile trovare qualcosa che il straordinaria eloquenza nei modi pubblico del Nabucco e o dell’Erna- non convenzionali con cui il coro ni non possa accogliere. raccoglie dalla sua voce una me- Naturalmente i mezzi stilistici e lodia, ad esempio nella cavatina formali che Verdi lungo mezzo se- “D’Egitto là sui lidi”, nella parte colo adotta, trasforma, inventa, prima, o meglio ancora nella Pro- sono innumerevoli, e ognuno è pre- fezia della terza, in cui ne ripren- scelto in funzione del caso specifi- de non già la melodia iniziale ma co, non in base a deterministiche il tema marziale in cui a un certo evoluzioni che ne privilegiano ir- punto essa sbocca (“niuna pietra”), reversibilmente via via alcuni defi- e prima ancora che sia terminata, nitivamente scomunicandone altri. cioè quasi togliendo al profeta la Eppure il fatto che il predominio parola di bocca. Ancora più raffi- del medium corale si dia appunto nato perché celato, ma tuttavia in- nel primo, cronologicamente, dei negabile, è il rapporto che emerge

19 dalla Preghiera della parte seconda, questo il suo carattere espressivo è “Tu sul labbro dei veggenti”, con quello d’un’aria solistica, ma ap- l’orchestra ridotta a sei violoncelli punto del suo contrario; giacché, divisi; nella sezione introduttiva la per dirla con il più illustre degli stu- voce solista, per due battute priva diosi verdiani, “la tristezza che gli è di sostegno, nelle dieci successive sottesa è quella di tutto un popolo, è contrappuntata da una sola voce non di un individuale eroe o eroina. strumentale, nel basso, dal che si Il suo ampio fluttuare, l’impressione crea una sorta di spazio desertico; di mille voci è qualcosa d’inerente ma un calore improvviso s’accende alla melodia stessa, anche a can- alla tredicesima, con l’aprirsi della tarla solo, o a suonarla su uno stru- melodia vera e propria, nell’alveo mento”.5 Eppure delle sue quattro dei sei violoncelli contemporanea- quartine le prime due – cioè la mente entrati in gioco, a costituire metà – sono intonate, sottovoce, in un tessuto omofonico. E l’effetto è ottava, e così i due ultimi versi, e la doppiamente “corale”; sia per la successiva “coda”; accordale è solo natura maestosamente innodica l’esplosione “fortissimo” nel tono della stupenda melodia, sia per il della dominante, sul primo verso fatto che dalle sei voci timbriche della terza quartina (“arpa d’or omogenee del sommesso sostegno dei fatidici vati”) e poi sul terzo: strumentale sembra vaporare il “colpo di genio” questo, osserva lo fantasma d’un coro a bocca chiusa. stesso studioso, in virtù del quale Non è difficile, a questo punto, in- abbiamo l’impressione d’un balzo tendere quali succhi nutrano l’irre- verso il registro acuto, più alto di sistibile attrattiva che da centoses- quanto le note non definiscano. È il santun anni esercita, come pochi momento di stasi, nel cuore dell’o- altri della storia dell’opera, quel pera. Il popolo che la vicenda ha “Coro di schiavi ebrei” che apre il messo in moto, e scosso e percosso, quadro “sulle sponde dell’Eufrate”, siede ora a ricordare, a guardarsi conclusivo della parte terza, e che, dentro; e la realtà vissuta e quella trascinante anche a considerarlo in sperata, il lamento e la preghiera, sé, lo è dieci volte tanto a coglierlo accettano di adunarsi ad un passo in loco. Rossini lo definì “una gran- comune e costante, pacato e virile: de aria cantata da soprani, con- secondo pulsazioni dichiaratamen- tralti, tenori e bassi”; ma conviene te elementari. Come la coscienza intendersi: la definizione vale sì a d’una collettività che si vuole tale chiarire che la tournure, l’ampiezza esige, senza riserve. È qui la mora- della sua melodia sono ben insolite le del primo capolavoro di Verdi, e rispetto alla comune scrittura dei insieme la categoria etica in riferi- cori d’opera del tempo. Non per mento alla quale tutto il mondo del

20 Verdi futuro vorrà misurare i suoi tato Terzettino della parte prima, e innumerevoli valori. E ricordiamo un’aria dell’ultima, quando è tratta la predestinazione. Fu cadendogli da morte – di abbozzare il ritratto lo sguardo sul primo verso di que- di una fragile creatura femminile, sto coro, l’abbiamo visto, che Verdi tuttavia intrepida). A muovere il fu colto dalla tentazione di diven- dramma ci sono comunque due per- tare Verdi. sonaggi, certo meno caratterizzati Naturalmente, fuori dal Nabuc- di un o di una Violetta, co “Va’ pensiero sull’ali dorate”, ma non per questo riducibili a tipi: dato e assolutamente non concesso Nabucco e Abigaille. che sarebbe potuto nascere come Nabucco ha certamente una sua vi- un pezzo autonomo, non avrebbe cenda: dall’ambizione alla caduta il significato che ha, di espansione nella follia a cui il Dio d’Israele lo lirica repleta di dramma. Il che ci condanna, e di lì alla conversione; mette fortemente in sospetto contro il tutto attraversato dall’ansia per la tendenza, diffusissima, a scorgere le sorti della figlia. E questa vicen- in quest’opera non tanto un’opera da non ripete il suo interesse sem- quanto una sequenza di quattro plicemente, né principalmente, dal operazioni distinte, ciascuna valida fatto tuttavia innegabile che la mu- per sé e “difatti” provvista ciascu- sica vi mette in campo numerose na di un titolo: “Gerusalemme”, locuzioni che fruttificheranno am- “L’empio”, “La profezia”, “L’idolo piamente nel Verdi futuro, quanto infranto”. Argomento quest’ultimo, dalla pietà, più propriamente cri- oltretutto, nient’affatto probante stiana cioè neo anzi veterotesta- perché nell’opera italiana la prassi mentaria, con cui Verdi ci presenta di sormontare ogni atto (o “parte”) la degradazione del personaggio e di un titolo non è affatto specifica il suo anelito a sortirne; il che non del Nabucco: si ritroverà in altre manca di punti di contatto, come cinque opere dello stesso Verdi, fra Arruga notò parecchi anni fa,6 col cui , e proseguirà ben ol- Saul di Alfieri. tre la metà del secolo anche in opere Ancora più importante Abigaille: famose, esempio . In personaggio per vari aspetti al- verità il Nabucco è indubbiamente quanto nuovo. Abigaille ama Isma- un dramma seguito, e coerentis- ele ma invano, e questo scatena la simo; anche se la sua molla non è sua gelosia verso Fenena: più tardi, certo quella, relativamente poco ri- scoperta la sua identità di schiava levante, dell’ennesimo caso Romeo- insorgerà contro Nabucco, e tente- Giulietta (il che non impedisce alla rà quello che oggi si chiamerebbe il breve ma incantevole parte di Fene- suo colpo di stato finché, converti- na – in pratica, un intervento nel ci- tosi Nabucco al Dio d’Israele, sarà

21 uccisa dai rimorsi, ma pur invo- no drammatico d’agilità ci riesce cando il perdono. Ora tutto questo davvero difficile. Difatti la critica la è seguito da Verdi con sensibilità trattò maluccio (vero è che anche a notevolissima, in certi punti capil- prescindere da quanto sopra la sua lare: come nella sua aria della parte voce era già in decadenza), e per seconda dove, nell’andante, sono una ragione o per l’altra, sta di fatto istantanei ma indubitabili abban- che la sua aria finale fu soppressa doni amorosi che impediscono allo dopo la prima sera (ma il fatto che spettatore di identificarla senz’al- rimase soppressa, a quanto pare, tro come il “vilain”. La sua novità per tutto il secolo e oltre, fa pensare rispetto a Donizetti (e a fortiori a che la ragione fosse “altra”). Bellini), e invece imparentata con Ci si è domandato come mai Ver- alcune trovate di Mercadante, sta in di potesse commettere un tale er- violenze vocali, spesso assai spinte. rore: di immaginare una tal parte Già la sua sarcastica prima entrata, per colei. Si è ipotizzato così, da sul registro basso, è parecchio elo- Budden e poi da altri, che così non quente; e tipici saranno in questo fosse: nella stessa stagione, infatti, senso i frequentissimi salti d’ottava era scritturata anche Sofia Loewe, dell’alto in basso, tanto frequenti da fungere quasi da Leit-motiv. E nei forse Verdi pensò a lei, e la Strep- momenti di ripiegamento amoroso poni fu un ripiego dell’ultim’ora. intona vocalizzi di tipo belcantisti- Poco importa. La Strepponi ebbe co; ma altrove, cioè quasi sempre, poi, oltre ad altri dispiaceri, mi- le sue colorature sono esplosioni ira- glior fortuna nella vita. E anche conde. Così soprattutto nel grande Abigaille. concertato della parte prima, dove con maestria assoluta Verdi fa spic- care, di tra l’intrico delle voci, la vo- calità di lei e quella di Nabucco, tra loro diverse ma soprattutto diverse da quelle di tutti gli altri, e così ci indirizza ad identificare due “perso- naggi”. Abigaille fu alla Scala, come sap- piamo, la Strepponi, e questo ci stu- pisce perché la Strepponi era voce delicata – aveva debuttato nell’Eli- sir d’amore, opera rimasta tra le sue favorite – e immaginarla in questo decisissimo preannuncio del sopra-

22 NOTE 3. Molto opportunamente Petrobelli (loc. cit.) sottolinea questo punto riprenden- 1. Come questo particolare, così tutta la dolo dal citato racconto a Giulio Ricordi: storia di questa nascita si ricava da Vo- «Per comporre il testo di questa bene- lere e potere (Firenze, 1869) di Michele detta “profezia” non c’è bisogno di an- Lessona, cui Verdi l’aveva raccontata, e dar lontani: “Eccoti la Bibbia, hai già le che poi avallò come “vera, vera, vera” in parole belle fatte”, dice Verdi all’allibito una lettera del 1874 all’amico Opprandi- Solera; e il cambiamento viene fatto, ma no Arrivabene (in A. Alberti, Verdi inti- viene fatto proprio per mantenere (…) mo, Milano, 1931). Si ritrova ancora nel “la grandiosità biblica che caratterizzava racconto autobiografico fatto da Verdi a il dramma”» (corsivo di Pietrobelli). Giulio Ricordi nel ’79, e pubblicato con la 4. M. Apollonio, Storia del teatro italia- sua approvazione nella traduzione italia- no, voll. II, 2° ed., Firenze , 1954, p.600. na della sua biografia verdiana di A. Pou- 5. J. Budden, The of Verdi, Lon- gin a cura di Folchetto (Giuseppe Verdi, dra e Southampton, 1973, vol. I, pag. Vita anedottica, Milano, 1881), che con 107; trad. it. EDT, Torino, 1985-1988. l’altra presenta divergenze più apparenti 6. L. Arruga, “Poeti e musicisti nell’opera che reali. romantica italiana”, in Contributi dell’I- 2. Vi ha particolarmente insistito P. Pe- stituto di Filologia Moderna (dell’Uni- trobelli, fornendo anche un’analisi pa- versità Cattolica del Sacro Cuore) serie rallela delle due scene iniziali (in Confe- Storia del teatro, Milano, 1968, vol. I, renze 1966-67). Naturalmente per Mosé pag. 249. s’intende la versione parigina del 1827 (Moïse et Pharaon) che, presto tradotta in italiano, aveva soppiantato sulle scene quella napoletana del 1818-19 (Mosé in Egitto), quasi certamente rimasta ignota Per gentile concessione della signora a Verdi. Suso Cecchi D’Amico

23 Joseph Mallard William Turner. Le rovine di Babilonia, 1834 (Londra, The Tate Gallery).

24 “Nabucodonosor” ossia la realtà del Risorgimento di Michele Girardi (*)

Il Nabucodonosor viene ricordato che l’opera, pur allestita al rispar- dai commentatori come l’opera che mio (vennero utilizzate le scene del segna il riscatto di Verdi dopo lo balletto Nabucodonosor di Cortesi, scacco di Un giorno di regno (1840) dato quattro anni prima), ottenne e la sua definitiva affermazione un esito clamoroso alla Scala di quale stella di prima grandezza nel Milano, e il coro in particolare, che melodramma del tempo. Lo stes- iniziò allora, 9 marzo 1842, la lun- so compositore mise in enfasi, nel ga catena di bis ottenuti dal pub- racconto dettato a Giulio Ricordi blico plaudente. Nel racconto di quasi quarant’anni dopo i fatti, la Verdi emerge la volontà di fissare, molla che fece scattare in lui la vo- a beneficio dei posteri, un episodio lontà di tornare sulle scene. L’im- esemplare dei suoi “anni di gale- presario Merelli, che aveva pro- ra”, al di là di quel che veramente dotto, grazie anche alle insistenze accadde. Il libretto, ad esempio, di Giuseppina Strepponi, cantante non fu musicato di getto a partire affermatissima e futura compagna da quel coro, come disse il compo- del maestro, l’Oberto, conte di San sitore, ma rimane il dato di fatto, Bonifacio (1839), infilò nelle ta- incontrovertibile, che basterebbero sche del musicista, apparentemen- le pagine affidate agli Ebrei sulle te deciso a smetterla col teatro, un rive dell’Eufrate (parte III, scena libretto rifiutato dal prussiano Otto IV, n. 11, Coro e Profezia), per il- Nicolai, allora giovane composito- luminare la vita di un artista: udite re ma già di successo. Tornato a milioni di volte nel mondo, e tanto casa Verdi gettò lo scartafaccio sul rappresentative di un sentimento tavolo, che si aprì e, “senza saper di nostalgia di patria che da varie come,” – narra l’artista – “i miei parti si è reclamato di recente, non occhi fissano la pagina che stava a senza contraddizioni palesi proprio me innanzi, e mi si affaccia questo in quelle forze politiche più toni- verso: Va’, pensiero, sull’ali dora- truanti, che il brano fosse adottato, te” 1... E, come il pensiero, anche la come nuovo inno d’Italia. In realtà sua ispirazione prese il volo, tanto il “Va’, pensiero” non ha le carat-

25 teristiche dell’inno, ma piuttosto e Verdi finì per essere incoronato quelle di un’elegia, ricca di rimem- come profeta risorgimentale, specie branze di un’età felice oramai tra- dopo Ernani (1844) e “Si ridesti il montata: Leon di Castiglia”. In realtà il ma- estro nutriva una vera passione per Oh mia patria sì bella e perduta! la Bibbia, e aveva trovato nel li- Oh rimembranza sì cara e fatal! bretto di Solera ‘posizioni sceniche’ per lui del massimo interesse: tutto E quando un canto più ‘eroico’ qui (e non è poco). Nessun proget- subentra alla lunga melodia in Fa to ‘politico’ particolare lo mosse, diesis maggiore punteggiata dai pure egli seppe incarnare al meglio flauti, quel popolo evoca con for- lo spirito del suo tempo, che allora za una gloria passata e ne auspi- era proprio quello dei moti insur- ca il ritorno, senza disporsi alla rezionali culminati in quel famoso lotta: Quarantotto, quanto l’Europa in- tera fu sconvolta. Le memorie nel petto raccendi, Il Verdi democratico e ‘risorgi- ci favella del tempo che fu! mentale’ emerge maggiormente in un’altra situazione dell’opera, che D’altra parte le priorità di Ver- poteva essere recepita dagli italia- di sono, come sempre, di natura ni di allora in relazione diretta con drammatica: in quel momento gli la vita di tutti i giorni. Quando Ebrei, resi schiavi da Nabucco, il sovrano babilonese fa il suo in- lavorano rassegnati sulle sponde gresso nel tempio di Salomone a dell’Eufrate, e tocca al ‘Gran Sa- Gerusalemme (parte I, scena IV) cerdote’ Zaccaria, indossati i panni Verdi impiegò per la prima volta del demiurgo, levare subito dopo la la banda, introdotta sul far del se- sua voce possente di basso in una colo nelle scene liriche italiane per “profezia” ch’è esortazione alla ri- diversi fattori, il più importante volta, tale da trascinare il suo po- dei quali fu forse di natura poli- polo.2 Ciò segue anche proporzioni tico-sociale: la presenza nel nostro formali in via di consolidamento territorio di eserciti d’occupazio- allora: un brano statico precede ne francesi e austriaci, entrambi una sezione cinetica che spinge gli dotati di un’affermata tradizio- animi al possente canto corale con- ne bandistica.3 Non può sfuggire clusivo. il realistico impiego dei fiati, che La condizione del popolo ebreo nella maggioranza dei casi reci- nella cattività babilonese è stata da tavano una parte poco figurale: molti associata a quella del popolo accompagnando in scena un eser- italiano, sottomesso allo straniero, cito la banda non faceva altro che

26 svolgere la sua abituale funzione identificare come un “montaggio marciando alla testa delle truppe, d’un frammento di realtà sono- e gli strumentalisti divenivano di ra”5... L’effetto propagandistico fatto attori. Così descrisse lo scor- antiaustriaco di questo scorcio mi cio Mazzucato: pare meno nascosto della più volte rilevata analogia fra la condizione [Nabucco] si appresenta a cavallo sul degli Ebrei sulla riva dell’Eufrate limitare del tempio, e preceduto dai che cantano il “Va’, pensiero” e i soldati non solo ma ed anche dalla patrioti italiani, data la frizione banda, la quale fa udire una marcia tra l’ambientazione favolosa e la che a buona ragione si guadagnò il disarmante realtà degli esecutori. gradimento di tutti i nostri dilettanti. Per capire meglio che accadeva Parve ad alcuni severi critici che Na- ecco come tale attrito è stato spi- bucco non avesse a poter averne la pa- ritosamente rilevato nella prassi zienza di ordinare così tranquillo uno tedesca del tempo: sfilamento di tutti i suoi soldati al suo- no di una marcia, gaja sì, ma tranquil- In queste opere babiloniche, assiriche la pur essa. Anche il poeta si esprime ed egiziane, la banda assume un ruolo che i guerrieri babilonesi irrompono molto divertente per via del costume. nel tempio. Il maestro interpretò il Immaginiamoci un onesto corpo mi- punto scenico come se si trattasse del litare reale prussiano messo in questo trionfale ingresso di un conquistatore, favoloso guardaroba, e molti esecutori e così sia. Non di meno, il ripetiamo, con gli occhiali sul naso senza trucco la marcia è bella, e il medesimo com- né barba, lo spartitino attaccato agli positore l’ebbe per tale dacché più strumenti, mentre attraversa la scena volte la ricordò con predilezione nel a passo militare prussiano suonando il 4 corso dello spartito. suo pezzettino.6

Se nell’aggettivo “tranquillo” il Puntuale è altresì il rilievo di critico volle mettere in luce una Mazzucato sull’impiego di que- lieve inverosimiglianza (recita in- sta marcia come reminescenza fatti la didascalia: “Irrompono nel (“più volte la ricordò con predi- tempio e si spargono per tutta la lizione”), anche se non ne colse la scena i Guerrieri babilonesi”, par- portata drammatica: Verdi, infat- te I, scena VII), pure l’intento di ti, ripetè la marcia all’inizio della rappresentare “il trionfale ingres- terza parte dell’opera, affidando- so di un conquistatore” median- la alla banda interna prima della te l’uscita in scena di una banda levata del sipario, per poi unire era uno spettacolo reale a cui gli questa fonte all’orchestra in sala. italiani, nel 1842, dovevano certo Non è affatto il ‘ricordo predilet- essere abituati, tanto da poterlo to’ di un bel pezzo, dunque, poi-

27 Gustave Doré: Festino di Baldassarre. Incisione; da La Sacra Bibbia, Milano, Treves, 1870.

28 ché la banda ha il preciso compito La quarta e ultima parte di questo di rammentare l’iniziale fierezza spartito ha cominciamento da un bene del conquistatore alla sua prima ideato strumentale [...]. Il recitativo comparsa, dopo che nel finale susseguente è rettamente inteso, bene della parte precedente egli aveva svariato nelle tinte differenti che la po- perduto il potere: eco, dunque, esia richiede, dolce e melanconica la marcia eseguita di dento dalla banda, d’una gloria perduta. che si suppone accompagnare Fenena Come si evince da questi scarni ri- alla morte. La banda, però, dovrebbe lievi, Verdi tracciò la ‘tinta’ dram- esser situata più da lontano per non co- matica del Nabucco con molta prir pressoché al tutto il recitativo del precisione e, se creò occasioni protagonista che sopra vi campeggia. spettacolari, badò che fossero la- Alle interne grida di – Fenena a morte trici di un contenuto profondo, – Nabucodonosor si scuote, corre alle inoltre le coordinò sapientemente, porte e, trovatele chiuse, grida – Ah! intrecciando diversi fili per arriva- prigioniero io sono – Dio degli ebrei re al finale con diverse prospettive perdono. aperte: il dramma individuale del potere – vissuto sia dal protagoni- La descrizione ben dimostra l’im- sta, sia dalla figliastra Abigaille, portanza che questa musica fune- che ne usurpa il trono –, quello bre per banda riveste nel contesto dell’amore tra Ismaele e Fenena e drammatico dell’opera: oltre ad quello corale del popolo di Israele, allargare il campo sonoro del pal- sino alla conversione, che ridona coscenico in profondità, aumenta a Nabucco uno scettro purificato l’intensità emotiva delle parole di dalla superbia che lo aveva spin- Nabucco pronunciate sulla scena to a proclamarsi Dio (alla figlia (si noti il preciso rilievo mosso Fenena, già convertitasi all’ebrai- all’eccessivo volume della ban- smo: “Giù! pròstrati!... / non son da, che mette in pericolo il dato più re, son Dio!!” parte II, scena primario dell’intellegibilità del VIII). testo) e motiva, a causa del peri- Merita un cenno, in quest’ottica, colo mortale che sovrasta la figlia un’altra situazione dove la banda Fenena, il suo rinsavire e la sua non ha solo una funzione denota- repentina conversione. Prevale tiva, almeno al primo livello (cioè qui la funzione connotativa dell’a- quella di caratterizzare un eser- zione che si svolge fuori scena: la cito d’occupazione), ma assume musica accompagna Fenena alla anche una funzione connotativa. morte, ma non si tratta di un vero Proseguiamo nella lettura del e proprio funerale con banda, per commento di Mazzucato poc’anzi cui Verdi aveva senza dubbio dei citato: punti di riferimento precisi e sug-

29 gestivi nella tradizione emiliana, tamburo e dai colpi possenti del- direttamente sperimentata negli la grancassa) incalzante sino alla anni in cui diresse la Società filar- frenesia, con l’interpolazione lirica monica di (1836-1838). del “Va’, pensiero”. Un crescendo Verdi qui impiegò l’effetto anche ‘rossiniano’ fa lievitare la tempera- per dare l’impressione che i due tura e spinge lo spettatore in me- eventi, il rinsavire di Nabucco e dias res: quando appaiono le masse l’avanzare del corteo, continuino a nel Tempio (“Gli arredi festivi giù svolgersi in piena sincronia. Nella cadano infranti, / il popol di Giuda prima scena il baritono ode la mu- di lutto s’ammanti!”) piomba sul sica funebre, si affaccia alla log- pubblico una potenza sonora sino gia scorgendo la figlia e si riscuote ad allora di là da venire, che è, an- dalla pazzia; nella seconda (voci zitutto, Dramma, vivo e avvincen- e banda tacciono) ottiene la re- te, e d’alta tensione etica. stituzione delle armi dai suoi fidi; Comincia da queste pagine la lun- nella terza la scenografia cambia e ga avventura artistica di Giuseppe “Una musica cupa e lugubre an- Verdi, e le sue riflessioni sul potere nuncia l’arrivo di Fenena”7: subito che si svilupperanno costantemen- dopo avanza lentamente il corteo, te, fino a dipingere ritratti indi- accompagnato dal suono della menticabili di tiranni (da Guy de banda che ripete la marcia fune- Montfort a Filippo II), puniti nel bre precedente. Infine irrompe mondo degli affetti e condanna- Nabucco, rinsativo, alla testa dei ti alla solitudine. Nodo centrale suoi per liberare la figlia. Il modo della peripezia di Nabucco è il fi- di realizzare il montaggio delle nale della seconda parte, quando due azioni grazie all’apporto in- Abigaille, ‘mostro’ in gonnella che dispensabile della musica in scena precede Lady sulle stra- rivela come fosse scaltrita la mano de insanguinate che menano al di Verdi nel realizzare gli effetti soglio,9 viene a reclamare in armi drammatici.8 la corona concessa alla sorellastra Fenena. Nel momento in cui sta Cifra dell’opera è la sequenza che per strapparla alla rivale irrompe accosta la trascinante Sinfonia Nabucco e la pone sul suo capo: all’imponente affresco corale su poche battute che capovolgono la cui si spalanca il sipario. Nel brano situazione, dando vita a un coup orchestrale si oppongono, con sem- de théâtre memorabile che inne- plicità elementare, l’elemento sacro sca il tradizionale “pezzo concer- – rappresentato dal corale iniziale tato”, affidato in canone all’ottava degli ottoni – e l’elemento marziale, al quartetto di solisti e a Zaccaria incendiato da un ritmo feroce del insieme al coro:

30 S’appressan gl’istanti del sovrano, svenuto, ed esclama: D’un’ira fatale; sui muti sembianti Ma del popolo di Belo già piomba il terror! non fia spento lo splendor!

All’origine di questa idea vi è forse Viene in mente il finale III di , il concertato “Qual mesto gemito dove Jago posa il piede sul petto del – Da quella tomba” (I.13) di Se- ‘Leone di Venezia’ svenuto anch’e- miramide (1823), ma il modello è gli, ma era storia di là da venire e, ampiamente rivissuto in una pro- soprattutto, interamente centrata spettiva formale e drammatica di- sul dramma individuale del prota- versa: Rossini articola il brano in gonista. Al contrario Nabucco sfida falso canone a partire da un tuono un popolo intero e le sue tradizioni, sotterraneo e da un fulmine, divino privandolo della libertà, e le ultime segnale della colpa della protago- parole di Zaccaria, “Gran Ponte- nista, Verdi parte dallo stupore ge- fice degli Ebrei” secondo Solera, nerato da un’azione umana, e dalla chiudono l’opera esibendo una rin- stasi della riflessione, accentuata novata armonia politica del mondo dal giro del canone, per sviluppare su base teocratica: un nuovo movimento, che porta il sovrano assiro alla sfida suprema, Servendo a Jehovah, alla divinità. Ed è qui che inter- sarai de’ regi il re!... viene il soprannaturale, incarnato dal fulmine che colpisce sul capo Negli anni Quaranta era ancora il protagonista, dando inizio alla tempo di sperare, e nel mondo fit- sua follia. Inoltre, mentre Rossini tizio del melodramma la morte di chiude l’atto con una stretta (“Ah! Abigaille, circondata dalla pietas sconvolta nell’ordine eterno / È dell’autore (come spesso fece Ver- natura in si orribile giorno”), Verdi di con i suoi ‘cattivi’), permette a affida a Nabucco un’aria dolente in tutti di rialzare il capo e guardare Fa minore (“Chi mi toglie il regio al futuro: quello del popolo italia- scettro?...”), rompendo una catena no, nella realtà quotidiana, era di formale legata sia alle articolazioni conquistare nuove regole democra- abituali di un finale centrale (pezzo tiche, quello dei sovrani di trovare concertato-stretta) sia alle scene di la coscienza per accordare riforme pazzia (andante-cabaletta: si pensi oramai necessarie. Su questo cam- a Lucia, o ai Puritani). L’effetto è mino di lusinghe incontrarono un di sconvolgente presa drammatica, pontefice, Pio IX, che prima con- e viene rafforzato da Abigaille, che cesse alcune libertà indispensabili raccoglie la corona caduta dal capo (1846-47), per poi rimangiarsele

31 Gustave Doré. Nabucodonosor fa uccidere i figli di Sedecia sotto gli occhi del padre loro. Incisione da La Sacra Bibbia, Milano, Treves, 1870.

32 quattro anni dopo, fino a promul- di massa, e serve ad aumentare lo slan- gare il Sillabo (1864), tra le più ra- cio trionfale della “marcia militare” che dicali messe al bando di ogni idea accompagna l’ingresso di Almanzor e del suo seguito nella quarta scena del primo liberale. Verdi, osservatore profon- atto. L’organico era quello standard della do della realtà politica e sociale, tradizione francese e austriaca: ottavino, ebbe a scrivere: due clarinetti, fagotto, serpentone, due corni in Mi bemolle e gran cassa (cfr. Jür- Che domani ci venga un Papa destro, gen Maehder, “Banda sul palco” – Varia- astuto, un vero furbo, come Roma ne ble Besetzungen in der Bühnenmusik der ha avuti tanti, e ci ruinerà. Papa e Italienischen Oper des 19. Jahrhunderts Re d’Italia non posso vederli insieme als Relikte alter Besetzungtraditionen?, nemmeno in questa lettera.10 in Kongressbericht Stuttgart 1985, a cura di D. Berke e D. Hanemann, Kas- Ma allora era già venuto il 1870, e sel, Bärenreiter, 1987, II, pp. 293-310: 294). con esso il tempo della caduta degli 4. “Gazzetta musicale di Milano”, a. I, ideali e delle sconfitte individuali. n. 12, 20 marzo 1842, pp. 45-47. La cronaca non è firmata, ma si può attri- buire comunque al compositore Alberto Mazzucato. 5. Carl Dahlhaus, Drammaturgia dell’o- pera italiana, in Storia dell’Opera italia- na, vol. VI, Teorie e tecniche. Immagini e fantasmi, Torino, EDT/Musica, 1988, pp. 79-162: 114. Molto opportuno risulta il richiamo al libretto, che consente di riba- NOTE dire ancora una volta come la fruizione del tempo intendesse per dramma vero- 1. Arthur Pougen, Giuseppe Verdi: Vita simile quello che alle didascalie facesse anedottica, con note e aggiunte di Fol- riferimento. In molti casi esse vengono a chetto, Milano, 1881, p. 44. Solera aveva dar voce al destinatore del testo dell’ope- tratto il proprio libretto dal dramma Na- ra, il librettista, e nel caso specifico sulla bucodonosor (1836) di Auguste Anicet- base delle precise necessità di Verdi, che Bourgeois e Francis Cornue, e dal ballo le indicava al collaboratore. Nabucodonosor di Cortesi (1838). 6. Ottmar Schreiber, Orchester und Or- 2. E sono semmai versi profetici alla luce chesterpraxis in Deutschland zwischen di fatti recentissimi, quelli che declama 1790 und 1850, Berlin, Triltsch & Hu- Zaccaria: “niuna pietra ove sorse l’altiera ther, 1938, p. 47. / Babilonia allo stranio dirà!”. 7. Cfr. Nabucodonosor, partitura d’or- 3. A quanto risulta la prima opera in cui chestra e commento critico a cura di la banda entrò in scena fu Zamori, ossia Roger Parker, Chicago-London/Milano, l’eroe delle Indie di Giovanni Simone The University of Chicago Press-Ricordi, Mayr, che inaugurò nel 1804 il Nuovo 1988, didascalia sopra le bb. 16-20, p. Teatro Comunale di . L’indica- 452. Anche l’apparato visivo asseconda zione “con bande” appare in una scena l’incrocio delle due situazioni attuato

33 dalla musica: il corteo funebre fa il suo 9. Si pensi alla cabaletta “Salgo già dal ingresso sullo stesso sfondo in cui Abi- trono aurato / lo sgabello insanguina- gaille aveva firmato la condanna a morte to” (n. 2) in paragone alla gran scena di di Fenena (“Orti pensili, come nella parte Lady Macbeth (I.5). terza”). 10. Lettera a Clarina Maffei, 30 settembre 8. Per una distinzione fra ‘musica di sce- 1870, in I copialettere di Giuseppe Verdi, na’ e ‘musica in scena’, si veda Michele pubblicati e illustrati da Gaetano Cesari Girardi, Per un inventario della musica e Alessandro Luzio, Milano, 1913 (rist. in scena nel teatro verdiano, “Studi ver- fotomeccanica: , Forni, 1968, diani”, 6, 1990 (1991), pp. 99-145. p. 605).

(*) Michele Girardi, veneziano, inse- letteratura», (Pisa, Edizioni PLUS-Uni- gna Drammaturgia musicale nella Fa- versità di Pisa). Ha collaborato con im- coltà di musicologia dell’Università portanti istituzioni nazionali ed europee degli studi di Pavia. Le sue ricerche come autore di voci d’enciclopedia (New vertono principalmente sulla musica del Grove Dictionary of Opera e New Grove secoli XIX e XX, e in particolare sul tea- Dictionary of Music and Musicians, Pi- tro musicale fin de siècle (saggi su Puc- pers Enzyklopädie des Musiktheaters), e cini, Berg, Verdi, Boito e altri). L’opera collabora coi maggiori teatri italiani ed più rappresentativa è la biografia critica esteri e le principali case discografiche . L’arte internazionale per la stesura di note introduttive a pro- di un musicista italiano (Venezia, Mar- grammi di sala ed incisioni, e con riviste silio, 1995, 2000), che ha vinto il pri- divulgative. È spesso invitato a trasmis- mo premio letterario «Massimo Mila». sioni televisive di carattere culturale. Dal Dirige la rivista « prima del- settembre 2007 al marzo 2012 ha pre- l’opera», ed è socio fondatore del Cen- sieduto l’Edizione nazionale delle opere tro studi «Giacomo Puccini» di Lucca. di Giacomo Puccini, ed è tuttora mem- È autore, in collaborazione con Anna bro della commissione scientifica prepo- Laura Bellina, de Il teatro La Feni- sta all’Edizione, oltre che dei comitati ce 1792-1996. Il teatro, la musica, il editoriali per le musiche e l’epistolario, pubblico, l’impresa (Venezia, Marsilio, e responsabile della collana di Disposi- 2003). Ha inoltre ideato e organizzato zioni sceniche e Livrets de mise en scène. tavole rotonde e convegni internazio- In questo contesto è uscita la sua ultima nali, e dal 2002 è responsabile editoria- monografia, l’edizione critica della mise le e musicologico del Teatro La Fenice en scène di Madama Butterfly, con la di Venezia, inoltre condirige, insieme a regia di Albert Carré (Parigi, 1906), per Guido Paduano, la collana «Musica e i tipi dell’EDT (dicembre 2012).

34 Nabucco a Trieste Un’opera-simbolo, amata e temuta di Gianni Gori (*)

Ancora una decina di anni fa, in (rimembranza dolente e commossa una paginetta sull’opera verdiana, nostalgia degli Ebrei per la “pa- richiamando il dibattito mai del tria contrada” lontana) destinata tutto sopito sul nostro inno na- a diventare preghiera-simbolo in zionale, ricordavo come qualcuno un’opera-simbolo, e poi canto uni- avesse candidato (si ricorderà) il versale di speranza. Era scritto. coro dei prigionieri ebrei (atto ter- Nabucco nasceva con “Va’ pensie- zo, seconda parte) di Nabucco a ro”. E “Va’ pensiero” nasceva nella sostituire la pur gloriosa paginetta leggenda, per scandire la Storia e di Mameli e Novaro. Forse se ne per legarsi inscindibilmente alla parlerebbe ancora se, nel tiro in- Storia. Anche, e possiamo ben crociato di inutili sciocchezze, non dirlo, soprattutto, alla storia della fosse intervenuto già allora uno che nostra città. Per ragioni ovvie, che contava (e conta); uno insomma hanno rigenerato nel Novecento il che se ne intende, come Riccardo carattere simbolico dell’opera cele- Muti, con un’osservazione ovvia brato nel secolo precedente. solo per le persone sensate. È tuttavia molto probabile che lo Aveva spiegato Muti che quel “coro spirito nazionale dei liberali triesti- d’Israeliti, assolutamente bello pel ni – e in genere quello risorgimen- musicale pensiero di concertar la tale degli italiani – sia stato acce- frase a sole voci, e rinforzarla poi so, prima ancora che dalla corale coll’entrar dell’istromentazione” (co- preghiera degli ebrei in cattività, me ebbe a scrivere già, sommaria- dall’incalzante “furore” prequa- mente ma non senza discernimen- rantottesco enunciato non solo dai to, il cronista della Gazzetta Pri- Leviti nella guerresca sillabazione vilegiata di Milano dopo la storica dell’anatema ad Ismaele (“Il male- “prima” scaligera) tutto poteva es- detto – non ha fratelli”), ma persi- sere fuorché un “inno”. Era e reste- no dalla “gioia feroce” di Nabuc- rà una grande preghiera di popolo co nel finale primo. Per non dire

35 , Nabucco a Trieste nel novembre 1843 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

36 dell’impeto di Zaccaria al termine mente, il lungo declino del “primo di una profezia che fin dal libretto Verdi”, emarginato dai capolavo- di Solera è “un pezzo di romanti- ri della maturità fino al ritorno di cismo lugubre e biblico che meri- fiamma e di fortuna prodotto dalla ta –giusta l’osservazione di Marzio “renaissance” della giovinezza ver- Pieri- l’antologia, e occhieggia alla diana, “anni di galera” compresi. parodia”: “Niuna pietra ove sor- Tutto ciò si può già leggere nei nu- se l’altera / Babilonia allo stranio meri, ovvero nella cronologia. dirà”. Dove si insinuano impreve- Nel solo arco di tempo dal 1843 al dibili (ed inquietanti) analogie con 1860 vanno in scena al Comuna- l’attualità. Tutte per altro scritte e le ben undici edizioni di Nabucco: prefigurate nella Bibbia, che Verdi due volte nel ’43 (a pochi mesi teneva sempre accanto a sé. dalla “prima” alla Scala); e poi L’attesa di Nabucco nella Trieste di seguito nel 1844, 1845, 1847, del 1843 è febbrile anche per que- 1850, 1851, 1853, 1855, 1858, sto coinvolgimento storico, com- 1860. Alle quale vanno aggiun- plici da una parte il carisma del te cinque edizioni al Mauroner. Il giovane Verdi, e dall’altra la fre- tutto per oltre un centinaio di rap- nesia del “nuovo” che il pubblico presentazioni. Poi nell’ultimo qua- alimentava. Ma più intensa anco- rantennio del secolo XIX solo due ra, più febbrile, sarà a Trieste l’at- edizioni al Comunale (quella del tesa per Nabucco un secolo dopo. 1876, ancorché in uno spettacolo Nell’epocale “ricorso” di quest’o- raffazzonato, regge una ventina di pera amata (al punto di venir so- rappresentazioni), due all’Armo- pravvalutata anche rispetto ad al- nia, due al Mauroner e tre al Po- tre, ben più importanti, opere della liteama Rossetti. E proprio in oc- giovinezza verdiana) e temuta. Te- casione dell’edizione 1896 al Po- muta, prima, dai cantanti, poi dal liteama un cronista triestino offre potere politico. in poche righe, sia pur grossolana- Con la differenza che nella prima mente, la motivazione del declino: metà dell’ottocento la “domanda” “La scelta non ci parve delle più teatrale fa di Nabucco non solo un felici, avendo quel genere di musi- titolo “di repertorio”, ma addirit- ca ormai fatto il suo tempo, quan- tura una sigla teatrale ricorrente a tunque contenga delle peregrine furor di popolo. Mentre nel Nove- bellezze melodiche. Il gusto del cento Nabucco diraderà le proprie pubblico si è completamente cam- presenze in cartellone. A Trieste per biato, la musica ha fatto una stra- una sorta di “concorso di colpe”: ordinaria evoluzione e quindi quei le diffidenze d’ordine politico per canti facili e rumorosi, quelle ca- quest’opera-simbolo e, parallela- balette antiquate appartengono ad

37 Luigia Abbadia, Abigaille, nella “prima” di Nabucco a Trieste nel 1843 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

38 un tempo che fu”. Valeva, allora, Abigaille triestina nel gennaio del l’idea evolutiva dell’arte, che non 1843. L’ònere e l’onore toccaro- consentiva di storicizzare l’opera no al ventiduenne soprano Luigia del “passato”. E poi chi avrebbe Abbadia, che risultò alla fine la potuto sostenere il contrario dal colonna più salda della compagnia momento che lo stesso Maestro nel nell’esecuzione concertata da Luigi lontano 1850 aveva definito il Na- Ricci. bucco “opera vecchia, stravecchia Primadonna assoluta di una stagio- fuor di moda e da mettere fra gli ne fastosa, “l’Abbadia fu stupenda invalidi”? per la possente sua voce – scrisse il Infine il Novecento: in cent’anni Bottura – il Ferlotti si resse bene, e solo sette edizioni al “Verdi”, una nella piccola parte del tenore esordì al Fenice (1901) ed una all’Anfi- felicemente il triestino Mechsa. Il teatro Minerva nel 1907. Quando, Tabellini faceva del suo meglio, ma attraversando le sofferte vicende la clamide sacerdotale gli era peso civili e politiche della città, Nabuc- assai grave”. co ritroverà l’immagine antica di Curioso notare come il soprano opera-simbolo, saranno ragioni di genovese condividesse il successo “convenienza” a frenare il ritorno in Nabucco con il suo partner (il dell’opera nel repertorio popolare. baritono Raffaele Ferlotti, di musi- Il che non impedirà a Nabucco di calissima famiglia bolognese) dopo riemergere festosamente al Comu- il clamoroso fiasco verdiano di nale – con il beneplacito delle au- Un giorno di regno, cui entrambi torità – nel 1913, in una stagione avevano partecipato. Ma in quello nel segno del centenario verdiano. stesso 1843, alla ripresa autunna- Ai “capricci della sorte” vanno ag- le dello spettacolo, in un’edizione giunte le difficoltà vocali che l’o- rabberciata e ridotta, i triestini pera imponeva agli interpreti fra ebbero la rara opportunità di ap- lo scenario belliniano-donizettiano plaudire il grande baritono verdia- e quello inedito che Verdi andava no Felice Varesi, già acclamato, in spalancando nella vocalità barito- quella stessa stagione, nella Linda nale del protagonista. Insidie delle di Donizetti e nel Reggente di Mer- quali farà le spese, fino a rovinar- cadante. si la carriera, la stessa Giuseppina Interamente affidata alle cure Strepponi, prima Abigaille alla musicali di Luigi Ricci, la “galle- Scala accanto al baritono Giorgio ria” tergestina del Nabucco fino Ronconi. al 1860 è ricca di nomi e voci il- Non sarà però lei – la futura signo- lustri. L’“ala” più prestigiosa spet- ra Verdi, che pure a Trieste si era ta ad Abigaille con due presenze rivelata sette anni prima – la prima straordinarie negli anni quaranta:

39 Sophie Loewe, grande interprete di Abigaille a Trieste nel 1845 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

40 il soprano tedesco Sophie Loewe avrebbe frequentato brillantemen- (1845) e l’italiana Marietta Gazza- te ruoli come Lucia, Gilda, Philine niga. Talento incandescente, redu- in Mignon. ce dall’Ernani alla Fenice, la Loewe Il novecento si schiude per Nabuc- suscita il fanatismo del pubblico, co su un palcoscenico operistico confermandosi inattaccabile fra le “minore”. Ma a far grande, almeno cantanti verdiane “cinte di ferro in quella occasione (1901) il Tea- il seno”. Ma proprio dopo l’ tro Fenice basta il Nabucco di un Verdi si sarebbe lamentato e avreb- baritono pisano ventitreenne: Titta be detto: “Impossibile stonare più Ruffo, voce poderosa e già impres- della Loewe!”. La Gazzaniga, voce sionante per il colore ombrato e fresca e di metallo pregiato (ha 22 l’arcata ampia ed imperiosa. anni nel 1847), si guadagna invece Sono invece nella pienezza della sul campo i galloni verdiani che tre maturità vocale e artistica i due anni dopo le valgono il contratto protagonisti del 1913 e del 1923: il del Comunale per il primo , baritono siciliano Antonio Bellan- concertato dall’autore. toni allievo di , ed Le peculiarità estreme, per esten- Enrico De Franceschi, che proprio sione e spessore, del ruolo han- nel ’23 canta alla Scala Lucia con no sempre esercitato una sorta di Toti Dal Monte ed Aureliano Per- equivoca attrazione, coinvolgendo tile. occasionalmente nell’avventura Poi su Nabucco calano ventiquat- anche “mezzosoprani” dotati di tro anni di silenzio. agilità e di registro sopracuto. È Ma pur rimosso dai cartelloni come quanto avviene nel 1860 con Isa- tutti gli altri titoli verdiani prece- bella Galletti Gianoli. E un secolo denti la trilogia romantica, l’opera dopo, in tempi più recenti, non biblica di Verdi riacquista il pro- sfuggirà alla tentazione, con esi- prio valore emblematico prequa- ti discontinui, un mezzosoprano rantottesco dopo il calvario della come Gail Gilmore. Mentre altre seconda guerra mondiale, che per cantanti – come Mirella Parutto Trieste non finisce nel ’45. nel 1961 – compiranno il percorso Il teatro che non ha interrotto inverso. la propria attività neppure sot- Diverso è il caso del soprano geor- to i bombardamenti recupera, nel giano ma triestino di adozione (il traumatico dopoguerra, il proprio padre era maestro del coro al “Ver- ruolo: quello di tempio civile della di”) Fanny Toresella, giovanissima città “divisa” che difende la pro- Fenena nel Nabucco del 1876. Più pria identità culturale. Nel rin- tardi – oltre ad essere la prima Mu- novato e quasi incredibile fervore setta pucciniana a – produttivo, Cesare Barison, aven-

41 Fanny Toresella, Fenena al Teatro Verdi di Trieste nel 1876 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

42 do sostituito Giuseppe Antonicelli dalla bacchetta del maestro Arturo alla Sovrintendenza, programma Lucon. Poche altre volte un teatro nel 1947 – protagonista Carlo Ta- ha fatto riecheggiare un applauso gliabue – un’edizione di Nabucco tanto lontano nello spazio: tanto che assume subito un significato lontano da farsi sentire persino dai politico enorme, tale da sovrap- governi inglese, americano e fran- porsi all’aspetto artistico. Chi a cese, firmatari, tre mesi dopo, della quello spettacolo ha assistito e ne “nota tripartita”. conserva l’eco impressa nella me- Ed è significativamente ancora moria, ha la certezza, più che la Nabucco a chiudere un ciclo sto- sensazione, di aver vissuto in quel rico nel 1954 con un’edizione più preciso momento, in presa diretta, modesta nella stagione popolare una “svolta” decisiva nella storia del Politeama. Il protagonista Ben- tormentata della città. venuto Franci, a 63 anni, non ha la E non dimenticherà il fruscìo di profonda nobiltà vocale di Taglia- quelle bandiere spiegate in silenzio, bue, ma conserva la grinta e l’im- nel buio delle gallerie e del loggio- peto ruggente degli anni migliori. ne, durante le battute d’orchestra Il resto lo fanno ancora una volta che precedono il coro del terzo atto: il coro e la calorosa predisposizione quel coro atteso da una folla stra- del pubblico. ripante ed emozionata, il brivido Nel decennio successivo l’opera di quel “Va’ pensiero” che sem- trova però al “Verdi” un’edizione brava davvero (come Guglielmo omogenea e d’alto profilo, sia per Barblan avrebbe scritto più tardi) la illuminante direzione di Bruno la coralità univoca e compatta nel Bartoletti, sia per la classe di Gian sentimento religioso della patria Giacomo Guelfi, nel pieno rigoglio lontana, “carme di dolore, di umil- della sua maturità vocale ed inter- tà, di nostalgia e di speranza che pretativa. Nel ’71 lo ci giunge alatamente immobile al renderà partecipe delle memorabili di là della situazione drammatica; edizioni dell’Africana di Meyerbeer quasi in rapimento estatico, uni- e dell’Agnese di Hohenstaufen di versale” (ecco perché “Va’ pensie- Spontini al Maggio Musicale Fio- ro” non potrà mai essere un inno). rentino. E non dimenticherà, nel turbinio E siamo già nel clima culturale di di bandiere, di fazzoletti e di vo- rivalutazione critica del “primo lantini, l’interminabile manifesta- Verdi”. Al “Verdi”, però, Nabucco zione di entusiasmo e commozione continuerà a percorrere i viali lar- esplosa subito dopo e dilatata dal ghi della tradizione. Anche nella bis, intonato da tutto il teatro, vale messinscena. Come nell’edizione a dire da tutta una città, guidata del 1981 (scene e costumi di gran

43 Enrico De Franceschi, Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1923 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

44 pregio firmati da Mischa Scandel- sionante Renato Bruson come pro- la) diretta da Oliviero de Fabritiis tagonista. Gli è antagonista (anche con un’Abigaille di forte tempera- nel laminato bagliore vocale) il mento, il soprano serbo Radila Ba- soprano americano Andrea Erika kocevic. Nel 2003 la concerta e la Gruber, mentre Fenena è una spe- dirige Daniel Oren con un cast di cialista del ruolo come la triestina lusso: il glorioso e ancora impres- Nicoletta Curiel.

(*) Gianni Gori, scrittore e critico mu- a Bayreuth, I fantasmi sicale (per oltre 25 anni critico musicale dell’Opera (con prefazione di Fran- del quotidiano “Il Piccolo”, collabora ca Valeri), Il Teatro Verdi di Trieste, alla rivista “Musica” e ad altre pubbli- 1801-2001 (Marsilio Venezia, 2001), cazioni italiane e straniere). Docente Brünnhilde-Morte a Trieste (Zecchini, all’Università di Trieste e all’Università Varese 2006), Mille guerrier m’inseguo- di Udine, ha scritto lavori teatrali e nu- no-Mario Del Monaco (Zecchini, Varese merosi originali radiofonici per la RAI. 2007) e il Il vero di Mozart e Per l’editrice “La finestra” di Trento di- altri fantasmi dell’Opera (con prefa- rige la collana delle opere di Silvio Ben- zione di Donato Renzetti - La finestra co. Fra le opere di saggistica e narrativa: editrice, 2013).

45 Carlo Tagliabue, Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1947 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

46 Le rappresentazioni di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste

1843 1845 Gennaio (tredici rappresentazioni) Ottobre (quindici rappresentazioni) Interpreti principali: Interpreti principali: Luigia Abbadia, Margherita Sofia Loewe, Leonilda Stolz, Luigi Tizzoni, Raffaele Ferlotti, Valli, Luigi Mei, Pietro Balzar Demetrio Mechsa, Luigi Tabellini Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro direttore: Maestro direttore: Alessandro Scaramelli Alessandro Scaramelli Maestro del coro: Maestro del coro: Francesco Desirò Francesco Desirò 23 novembre (una rappresentazione) 1847 Interpreti principali: Ottobre (otto rappresentazioni) ?, Amalia Munoz, Felice Varesi, Interpreti principali: Polidoro Covas, Prospero Derino Marietta Gazzaniga, Teresa Maffei, Maestro concertatore: Luigi Ricci Antonio Superchi, Luigi Ferretti, Maestro direttore: Gustavo Enzet Alessandro Scaramelli Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro del coro: Maestro direttore: Francesco Desirò Alessandro Scaramelli Maestro del coro: 1844 Francesco Desirò Novembre (sei rappresentazioni) Interpreti principali: Giovannina Caspani, Giovannina 1850 Berger, Fortunato Gorin, Albino Febbraio (sei rappresentazioni) Cosma, Antonio Selva Interpreti principali: Maestro concertatore: Luigi Ricci Carlotta Rapazzini, Maestro direttore: Amalia Viezzoli, Francesco Cresci, Paolo Coronini , Maestro del coro: Cesare Dalla Costa Francesco Desirò Maestro concertatore: Luigi Ricci

47 Gian Giacomo Guelfi, Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1961 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

48 Maestro direttore: 1858 Alessandro Scaramelli Febbraio (dodici rappresentazioni) Maestro del coro: Interpreti principali: Francesco Desirò Argentina Angelini, Celestina Corbetta, Vito Orlandi, Giuseppe 1851 Cappello, Luigi Rossi Ottobre (sei rappresentazioni) Maestro concertatore: Luigi Ricci Interpreti principali: Maestro direttore: Augusta Albertini, Carolina Alessandro Scaramelli Carraro, Gaetano Ferri, Giovanni Maestro del coro: Petrovich, Cesare Dalla Costa Francesco Desirò Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro direttore: 1860 Alessandro Scaramelli Febbraio (tre rappresentazioni) Maestro del coro: Interpreti principali: Francesco Desirò Isabella Galletti, Teresa Bisaro, Federico Monari Rocca, Giuseppe 1853 Forti, Augusto Fiorini Gennaio (nove rappresentazioni) Maestro concertatore: Luigi Ricci Interpreti principali: Maestro direttore: Antonietta Ortolani, Teresa Bagatti, Alessandro Scaramelli Alessandro Ottaviani, Giovanni Maestro del coro: Petrovich, Cesare Dalla Costa Antonio Bellondin Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro direttore: 1865 Alessandro Scaramelli Marzo (due rappresentazioni) Maestro del coro: Interpreti principali: Francesco Desirò Giulietta Borsi Deleurie, Filomena Basso, Vito Orlandi, Ernesto 1855 Palermi, Luigi Rossi Marzo (otto rappresentazioni) Maestro concertatore: Interpreti principali: Giuseppe Rota Rosalia Gariboldi-Bassi, Eugenia Maestro direttore: Tebaldi, Antonio Morelli, Giuseppe Antonio Cremaschi Mercuriali, Nicola Benedetti Maestro del coro: Alberto Zelman Maestro concertatore: Luigi Ricci Maestro direttore: 1876 Alessandro Scaramelli Febbraio (quindici rappresentazioni) Maestro del coro: Interpreti principali: Francesco Desirò Flora Mariani, Fanny Toresella,

49 Gian Giacomo Guelfi, Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1961 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

50 Antonio Faentini Galassi, 1961 Enrico Sbriscia, Cesare Melzi Novembre (quattro rappresentazioni) Maestro concertatore: Interpreti principali: Gialdino Gialdini Mirella Parutto, Giovanna Maestro direttore: Fiorono, Gian Giacomo Guelfi, Antonio Cremaschi Giovanni Gibin, Paolo Washington Maestro del coro: Maestro concertatore e direttore: Antonio Toresella Bruno Bartoletti Maestro del coro: Gianni Lazzari 1913 Regia: Carlo Piccinato Gennaio (undici rappresentazioni) Interpreti principali: 1968 Maria Magana Lopez, Ladislava Dicembre (cinque rappresentazioni) Hotoska, Giuseppe Bellantoni, Interpreti principali: Enrico Giunta, Paolo Ludikar Linda Vajna, Adriana Lazzarini, Maestro concertatore e direttore: Licinio Montefusco, Tito Del Bianco, Rodolfo Ferrari Carlo Gava Maestro del coro: Romeo Bartoli Maestro concertatore e direttore: Fernando Previtali 1923 Maestro del coro: Marzo (cinque rappresentazioni) Gaetano Riccitelli Interpreti principali: Regia: Gianrico Becker Nadina Borina, Camilla Rota, Enrico De Franceschi, Emilio Venturini, 1981 Antonio Righetti Novembre (nove rappresentazioni) Maestro concertatore e direttore: Interpreti principali: Arturo Vigna Radmila Bakocevich, Eleonora Maestro del coro: Luigi Galanti Jankovic, Kari Nurmela, Gaetano Scano, Alfredo Zanazzo 1947 Maestro concertatore e direttore: Dicembre (cinque rappresentazioni) Oliviero De Fabritiis Interpreti principali: Maestro del coro: Andrea Giorgi Lucia Turcano, Iolanda Gardino, Regia: Dario Dalla Corte Carlo Tagliabue, Alfonso Popolato, Andrea Mongelli 1991 Maestro concertatore e direttore: Gennaio (dieci rappresentazioni) Arturo Lucon Interpreti principali: Maestro del coro: Roberto Benaglio Gail Gilmore / Linda Roark Regia: Domenico Messina Strummer, Eleonora Jankovic,

51 Radmila Bakocevic, Abigaille al Teatro Verdi di Trieste nel 1981 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

52 Mihály Kálmándi / Eduard Tumagian, Fabio Armiliato, Branislav Jatic / Jonathan Deutsch Maestro concertatore e direttore: Piergiorgio Morandi Maestro del coro: Ine Meisters Regia: Pasquale D’Ascola

2003 Maggio (otto rappresentazioni) Interpreti principali: Andrea Erika Gruber / Susan Neves, Nicoletta Curiel, Renato Bruson / Boris Statsenko, Nazzareno Antinori, Paata Burtschuladse Maestro concertatore e direttore: Daniel Oren Maestro del coro: Emanuela Di Pietro Regia: Pier Francesco Maestrini

Gli interpreti sono elencati nel seguente ordine: Abigaille, Fenena, Nabucco, Ismaele, Zaccaria.

53 Foto dell’allestimento di Nabucco ideato dal regista Stefano Poda. (Foto Parenzan)

54 Note di regia di Stefano Poda

La via di questo Nabucco non ri- persona in punti diversi del proprio siede né nelle convenzioni, né nelle percorso di vita, oppure anche in provocazioni degli spettacoli attua- attimi ravvicinati in maniera scis- lizzati per cui la dicotomia “Ebrei/ sa, forse schizofrenica, a mostrare Nazisti” oppure “Occidentali /Al che bene e male sono in ogni uomo Qaeda” dovrebbe portare a qual- e ogni popolo attraversa fasi di ag- cosa di più facilmente decodifica- gressività e momenti di debolezza. bile o “più comprensibile”. Per dar Quel che importa è il dilemma tra corpo alla lacerante antitesi fra le fede e obiettività. Sul palcoscenico, umanità del libretto, anzichè un sopra alle teste, riflessa e immobi- manicheismo fra bianco e nero, la le, si scorge semplicemente l’ani- strada è forse quella di eliminare ma nuda e silente di ognuno dei ogni riferimento contingente, spo- personaggi. O meglio: l’immagine gliare tutto e affidarsi davvero alla speculare di una umanità incarce- musica. rata nel proprio involucro. Dunque Niente più divise, niente più buoni non statue rovesciate o appese, ma e cattivi, niente più armi e oppres- appunto lo specchio della propria si. La drammaturgia cessa di essere prigione. I “vivi” guardano in alto un peplum antico o moderno, ras- e si vedono “da sopra”, che è sotto. sicurante in questa epoca malata di Ecco: riescono a vedersi da sopra. realismo e di tautologia, ma diven- Un incubo infernale, una visione ta una dimensione solo interiore: che nasce dall’assunto secondo cui tutta la contrapposizione fra Ebrei il dissidio, l’antitesi, la lotta tra il e Babilonesi, fra Jeovah e Belo, fra bene e il male sono dentro di noi. fede e razionalità, viene ricondot- Non ci sono quindi i buoni da una ta all’interno delle singole persone parte e i cattivi dall’altra. I cattivi che abitano il palcoscenico. nascono dalla paura del diverso, Il dissidio, la paura del diverso, che poi è la paura di quel diverso l’antitesi non opprimono più gene- che ciascuno di noi è per se stesso, ricamente un “popolo”, ma l’indi- e da cui ostinatamente ci difendia- viduo: buoni e cattivi sono la stessa mo per mantenere la nostra iden-

55 Foto dell’allestimento di Nabucco ideato dal regista Stefano Poda.

56 tità. Diceva Sartre: “gli altri sono privo di “effetti” ma come una il nostro inferno, ci tengono in pu- sorta di strumento ottico, affinché gno perché ci guardano e ci vedono chi vede ed ascolta, veda ed ascolti come siamo, possiedono quello che la storia della propria anima, nel a noi sfugge e quindi hanno un po- miserere della civiltà delle parole tere terribile su di noi.” e delle immagini sprecate, dove Uno spettacolo quindi né moder- Eros si crede libero e Thanatos ri- no né convenzionale, ma “antico”, mosso.

Foto dell’allestimento di Nabucco ideato dal regista Stefano Poda.

57 Foto di scena del IV atto dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1961 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

58 Argomento

PARTE PRIMA – Gerusalemme respinta. Dichiarandosi ancora egli insensibile al suo amore, Abi- Gerusalemme è caduta. Sconfitti gaille giura di vendicarsi di lui e di i difensori, fatto prigioniero il re Fenena. Nabucco, travolta l’ulti- Sedecia con i suoi dignitari, Na- ma resistenza, s’affaccia vittorioso bucco sta mettendo a ferro e fuoco sulla soglia del Tempio. Zaccaria la capitale della Giudea e, alla te- vuole impedire che egli profani il sta degli armati babilonesi, inve- luogo sacro minacciando i fulmini ste l’ultimo baluardo dei superstiti di Jehova e brandendo un pugna- Ebrei: il Tempio di Salomone. Qui, le contro Fenena. Nabucco esita intorno al gran pontefice Zaccaria, dapprima, ma poi dà ordine di il popolo invoca disperatamente la uccidere tutti gli Ebrei che non si salvezza dal Dio d’Israele. Una prosterneranno a lui. Zaccaria sta speranza rianima tutti: Zacca- per colpire la fanciulla ma Ismaele ria è riuscito a catturare Fenena, gliela strappa di mano e la sospin- la figlia minore di Nabucco, che ge tra le braccia del padre. Il gesto nelle sue mani potrà costituire un gli attira la maledizione dei suoi prezioso ostaggio. Egli l’affida ad correligionari. Ismaele, nipote di Sedecia e, insie- me ai più validi rimasti, si accin- ge alla difesa del Tempio. Ismae- PARTE SECONDA – L’empio le riconosce, in Fenena, colei che un giorno alla corte di Nabucco Quadro primo gli ha salvato la vita e della qua- le s’è innamorato. Decide quindi Appartamenti nella reggia di Ba- di proteggerla contro tutti. Ma bilonia. ecco irrompere nel Tempio, con A Babilonia, in attesa di Nabucco, un gruppo di Babilonesi travesti- ancora impegnato a sottomette- ti da Ebrei, Abigaille, l’ambiziosa re l’intera Giudea, regna Fenena, primogenita di Nabucco o almeno designata a ciò dal padre, con ira ritenuta tale. Anche lei si è inva- violenta di Abigaille la quale ha ghita di Ismaele che l’ha sempre appreso da un documento segre-

59 Foto di scena del III atto dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1981 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

60 to che non è figlia del re, bensì di PARTE TERZA – La profezia una schiava da lui protetta. Ma ecco che Fenena, dando la libertà Quadro primo ai prigionieri Ebrei, le offre l’occa- Orti pensili nella reggia di Babilo- sione di riguadagnare il favore dei nia. Babilonesi. Abigaille sparge la voce che Nabucco è morto combattendo Il trionfo di Abigaille è completo. Il e viene acclamata regina, al posto Gran Sacerdote di Belo, suo com- di Fenena, detronizzata come in- plice, chiede la morte di Fenena, degna. spergiura, e di tutti gli Ebrei. La sentenza sta per essere approvata Quadro secondo da Abigaille, ipocritamente com- mossa quando, inatteso, irrompe Sala nella reggia. Nabucco. Sempre sconvolto dal- Intanto Zaccaria, prigioniero an- la pazzia è riuscito a fuggire dalle che lui nella reggia nemica, sta stanze in cui è relegato spinto da per raccogliere la conversione di Fenena alla religione ebraica, fat- confusi ricordi verso il trono per- to questo che varrà ad assolvere duto. Rimasta sola con lui, Abi- Ismaele dall’accusa di tradimento. gaille lo convince con subdole ma- Abigaille interrompe il rito, strap- nifestazioni di affetto a firmare il pa la corona a Fenena e ordina di decreto di soppressione degli Ebrei. imprigionare nuovamente i giudei. E quando lo ha in pugno, perfida- D’improvviso ritorna Nabucco. mente rivela al vecchio sovrano Imbaldanzito dalle sue vittorie, ri- che tra questi c’è anche sua figlia prende le redini del potere, dichia- Fenena. ra decaduti per sempre gli Dei di Babilonia e di Israele e proclama se stesso unico Dio, imponendo a Quadro secondo tutti di adorarlo. Fenena è la pri- Le sponde dell’Eufrate. ma a rifiutarsi, rivelando al padre Incatenati e condannati ad un di essersi fatta Ebrea. Il re l’afferra e vuole piegarla alle sue ginocchia duro lavoro per ordine della spie- allorché una folgore lo colpisce e gli tata Abigaille, gli Ebrei alzano il strappa la corona rendendolo folle. cantico d’invocazione a Jehova Tutti assistono atterriti alla scena perché salvi il popolo eletto e gli fuorché Abigaille che, raggiunto ridoni la patria perduta. Zaccaria, il suo scopo, raccoglie da terra la come ispirato, preannuncia pros- corona e se ne cinge, proterva, il sima la liberazione e la fine di Ba- capo. bilonia.

61 Foto di scena del II atto dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1981 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

62 PARTE QUARTA – L’idolo infranto Quadro secondo

Quadro primo Orti pensili nella reggia di Babilo- nia. Appartamento nella reggia di Ba- Intanto Fenena, col primo grup- bilonia. po di Ebrei condannati a morte Prigioniero di Abigaille, Nabucco è trascinata sul luogo del suppli- è agitato da sogni inquietanti. Lo zio, presso l’altare del dio Belo. distoglie d’improvviso dalle sue al- Il sacrificio sta per compiersi, ma lucinazioni il nome di Fenena, ur- prima la giovane si prostra di- lato dalla folla che segue la giovane nanzi a Zaccaria e chiede la sua incatenata trascinata alla morte. benedizione. Allo stesso tempo L’impressione che egli prova è tale da fargli riacquistare la lucidità di appare Nabucco. Libera Fenena mente. Vuole accorrere in difesa e gli altri Ebrei. Poi, tra lo sbi- della fanciulla, ma la porta della sua gottimento dei presenti, ordina stanza è chiusa e non si lascia ab- di distruggere l’idolo malefico battere. Nabucco cade in ginocchio di Belo. Basta però la sua parola e chiede perdono al Dio dei Giudei. perché il simulacro del falso dio Lo ringrazia della sua guarigione e crolli polverizzato sotto gli occhi lo implora di salvare sua figlia. In di tutti, paralizzati dallo stupore e cambio promette di distruggere tut- dallo spavento, mentre alta si leva ti gli idoli e di erigergli un Tempio la voce di Nabucco che esalta la a Babilonia. Ha appena terminato potenza e la gloria del vero Dio e di pronunciare la promessa che so- dona la libertà agli Ebrei. Vinta praggiunge, con un gruppo di armi- e sconvolta, Abigaille si uccide, geri, Abdallo, il più fedele dei suoi mentre tutt’intorno risuona un guerrieri. E insieme a lui il re esce cantico di riconoscenza e di ado- brandendo la spada vendicatrice. razione al Dio d’Israele.

63 Foto di scena dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1991 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

64 Synopsis

ACT I – Jerusalem love. He refuses once again and Abigaille swears to avenge herself In the Temple of Solomon in Jeru- on him and on Fenena. salem, the Hebrews complain for Nabucco is approaching, As he their sad fate: Nabucco, king of As- enters the Temple, Zaccaria con- syria, has attacked the city with his fronts him, invoking God’s light- soldiers and now is laying waste. ning and threatening to stab As they offer desperate prayers Fenena. At first Nabucco hesi- to God, Zaccaria, their High tates, then he orders to kill all Priest, enters with his sister Anna the Hebrews that don’t prostrate and Nabucco’s younger daugther themselves before him. Zaccaria is Fenena, whom the Hebrews hold about to stab the girl but Ismaele hostage. Ismaele, nephew of Sede- stops him and hands Fenena over cia – the king of Jerusalem – and to her father. For this act, Ismaele leader of the army, comes in with is cursed by the Hebrews. soldiers to defend the Temple. Zac- caria turns Fenena over to Ismaele for safekeeping. ACT II – The wicked Ismaele recognizes in Fenena the woman who had saved his life, Scene one some time before, at Nabucco’s Apartment in the palace in Bab- court and with whom he had fallen ylon. in love. He decides to protect her. In Nabucco’s palace in Babylon, As they talk, Abigaille, Nabucco’s Abigaille is furious: she has found ambitious elder daugther, brusts a secret document that certifies in to occupy the Temple leading that she is not Nabucco’s daugh- a group of Assyrians (disguised ter but the child of a slave. She as Hebrew soldiers). She greets swears vengeance on Nabucco and Ismaele with scorn: she is in love his appointed heiress, Fenena. with him too, but he has always Fenena has freed the Hebrew pris- rejected her. She tells him he can oners: this is the chance for Abi- save his people if he returns her gaille to regain her people’s favour.

65 Foto di scena dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 1991 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

66 She spreads the voice that the Abigaille’s triumph is comple- king has fallen in battle and the te. The High Priest of Baal, her religious authorities decide to of- accomplice, insists to put Fene- fer Abigaille the throne, accusing na and the Hebrews to death, Fenena of treason. but before Abigaille can sign the warrant, Nabucco bursts in. Still Scene two upset by his madness, he mana- ged in escaping from the room in A hall in the palace, communi- which he was confined, pushed by cated on one side with a gallery vague memories towards his lost and on the other with the regent’s throne. apartments. Left alone with him, Abigail- Meanwhile Zaccaria, prisoner in le explains that she is serving as the palace, too, is about to convert Fenena to the Jewish religion. Doing regent, since he doesn’t feel well; so, Ismaele will be pardoned, for he she gives him the sentence of de- saved a fellow Hebrew. The aged pal- ath for the Hebrews and when she ace adviser Abdallo rushes in to tell taunts him for lack of resolution, Fenena about the king’s death and to he signs. Then Abigaille wickedly warn that she is in danger. Abigaille reveals that among the Hebrews rushes in and interrupts the rite: she there is also his daughter Fenena. tears off the crown and orders to im- When Nabucco tries to find in his prison the Hebrews again. garments the document proving Suddenly, Nabucco enters: he takes that Abigaille is an impostor, she the crown, places it on his own head confronts him with it and tears it and annunces he is the only God to to bits. Nabucco calls the guards be adored, having overthrown both but they, on the contrary, imprison Baal and Jehovah. As he tries to force him. Fenena to prostrate herself, lightning strikes him and knocks the crown from his head, driving him insane. Scene two Everyone is upset but Abigaille pick By the banks of the Euphrates. up the crown and puts it on her own The Hebrews, in chains, are re- head. sting from forced labour. They in- voke Jehova to save their lives and ACT III – The prophecy to give their lost homeland back. Scene one Zaccaria predicts they will over- come captivity and defeat Babylon The hanging gardens of Babylon. with God’s help.

67 Foto di scena dell’allestimento di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste nel 2003 (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste).

68 ACT IV – The broken idol heads his followers to regain the throne. Scene one

Apartment in the palace in Babylon. Scene two In his apartment, Nabucco awa- kens from a troubled sleep to The hanging gardens of Babylon. hear outside Fenena’s name shou- Meanwhile Fenena, with the first ted by the crowd that is following group of Hebrews, is dragged to the girl dragged to execution. The execution, by the altar of Baal. impression he has is so strong that Zaccaria hails Fenena as a martyr. he recovers his lucidity. Nabucco Nabucco arrives, sets Fenena and wants to go and save Fenena but Hebrews free and orders the statue the door is loked. Desperate, he of Baal destroyed. As if by super- kneels and prays to the God of natural powers, it falls shattering the Hebrews for forgiveness; he to the ground of its own accord. thanks for his recovering and Nabucco magnifies the power and pledges to convert himself and glory of God and tells the Hebrews his people. Abdallo arrives with a to return to their native land. Defe- group of soldiers to see why he is ated and upset, Abigaille confesses trying to force the door; Nabucco her crimes and kills herself. The convinces them that he is his old crowd praises God with gratitude self again. Wielding a sword, he and adoration.

69 Locandina della prima edizione di Nabucco al Teatro Grande di Trieste, 1843. (Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Trieste)

70 Nabucodonosor [Nabucco]

Libretto

71 PARTE PRIMA TUTTI Deh! l’empio non gridi, con baldo G E R U S A L E M M E [blasfema: «Il dio d’Israello si cela per tema?» Così ha detto il signore: Non far che i tuoi figli divengano preda «Ecco, io do questa città D’un folle che sprezza l’eterno poter! in mano del re di Babilonia; Non far che sul trono davidico sieda egli l’arderà col fuoco». Fra gl’idoli stolti l’assiro stranier! (si alzano) Geremia XXXII

Scena I Scena II

Interno del tempio di Salomone. Zaccaria tenendo per mano Fenena, Anna, e detti. Ebrei, Leviti e Vergini ebree. ZACCARIA TUTTI Sperate, o figli! Iddio Gli arredi festivi giù cadano infranti, Del suo poter diè segno; Il popol di Giuda di lutto s’ammanti! Ei trasse in poter mio Ministro dell’ira del Nume sdegnato Un prezïoso pegno; Il rege d’Assiria su noi già piombò! (additando Fenena) Di barbare schiere l’atroce ululato Del re nemico prole Nel santo delubro del Nume tuonò! Pace apportar ci può. LEVITI TUTTI I candidi veli, fanciulle, squarciate, Di lieto giorno un sole Le supplici braccia gridando levate; Forse per noi spuntò! D’un labbro innocente la viva preghiera È dolce profumo che sale al signor. ZACCARIA Pregate, fanciulle!... Per voi della fiera Falange nemica s’acqueti il furor! Freno al timor! V’affidi (tutti si prostrano a terra) D’Iddio l’eterna aita. D’Egitto là sui lidi VERGINI Egli a Mosè diè vita; Gran Nume, che voli sull’ale dei venti, Di Gedeone i cento Che il folgor sprigioni dai nembi frementi, Invitti Ei rese un dì... Disperdi, distruggi d’Assiria le schiere, Chi nell’estremo evento Di David la figlia ritorna al gioir. Fidando in Lui perì? Peccammo!... ma in cielo le nostre [preghiere LEVITI Ottengan pietade, perdono al fallir!... Oh qual rumore!

72 Scena III Scena IV

Ismaele con alcuni Guerrieri ebrei e detti. Ismaele e Fenena.

ISMAELE ISMAELE Furibondo Fenena!! O mia diletta! Dell’Assiria il re s’avanza; Par ch’ei sfidi intero il mondo FENENA Nella fiera sua baldanza! Nel dì della vendetta Chi mai d’amor parlò? TUTTI Pria la vita... ISMAELE Misera! oh come ZACCARIA Più bella or fulgi agli occhi miei d’allora Forse fine Che in Babilonia ambasciador di Giuda Porrà il cielo all’empio ardire; Io venni! ~ Me traevi Di Sïon sulle rovine Dalla prigion con tuo grave periglio, Lo stranier non poserà. Né ti commosse l’invido e crudele (consegnando Fenena ad Ismaele) Vigilar di tua suora, Questa prima fra le Assire Che me d’amor furente A te fido! Perseguitò!...

TUTTI FENENA Oh Dio, pietà! Deh! che rimembri!... Schiava Or qui son io! ZACCARIA Come notte a sol fulgente, ISMAELE Come polve in preda al vento, Ma schiuderti il cammino Sparirai nel gran cimento, Io voglio a libertà! Dio di Belo menzogner. Tu, d’Abramo iddio possente, FENENA A pugnar con noi discendi; Misero!... Infrangi Ne’ tuoi servi un soffio accendi Ora un sacro dover! Che sia morte allo stranier. (escono tutti, meno Fenena ed Ismaele) ISMAELE Vieni!... Tu pure L’infrangevi per me... Vieni! Il mio petto A te la strada schiuderà fra mille...

73 Scena V Io per me non so tremar. Sol ti possa il pianto mio Mentre [Ismaele] fa per aprire una porta Pel mio popolo parlar. segreta, entra colla spada in mano Abi- gaille, seguìta da alcuni Guerrieri babi- FENENA lonesi celati in ebraiche vesti. Già t’invoco, già ti sento, Dio verace d’Israello: ABIGAILLE Non per me nel fier cimento Guerrieri, è preso il tempio!... Ti commova il mio pregar. Sol proteggi il mio fratello, ISMAELE, FENENA E me danna a lagrimar! (atterriti) Abigaille!!...

ABIGAILLE Scena VI (Abigaille s’arresta innanzi ai due aman- ti, indi con amaro sogghigno dice ad Donne, Uomini ebrei, Leviti guerrieri che Ismaele:) a parte a parte entrano nel Tempio, non Prode guerrier!... D’amore abbadando ai suddetti, indi Zaccaria ed Conosci tu sol l’armi? Anna. (a Fenena) D’assira donna in core DONNE Empia tal fiamma or parmi! Lo vedeste?... Fulminando (con ira) Egli irrompe nella folta! Qual Dio vi salva? Talamo La tomba a voi sarà... VECCHI Di mia vendetta il fulmine Sanguinoso ergendo il brando Su voi sospeso è già! Egli giunge a questa volta! (dopo breve pausa s’avvicina ad Ismaele e gli dice sottovoce:) LEVITI Io t’amava!... Il regno, il core (che sorvengono) Pel tuo core io dato avrei! De’ guerrieri invano il petto Una furia è questo amore, S’offre scudo al tempio santo! Vita o morte ei ti può dar. Ah! se m’ami, ancor potrei DONNE Il tuo popol salvar! Dall’Eterno è maledetto Il pregare, il nostro pianto! ISMAELE No!... La vita io t’abbandono, TUTTI Ma il mio core nol poss’io; Oh felice chi morì Di mia sorte io lieto sono, Pria che fosse questo dì!

74 GUERRIERI Scena VII (entrando, disarmati) Ecco il rege! Sul destriero Irrompono nel Tempio e si spargono per Verso il tempio s’incammina, tutta la scena i Guerrieri babilonesi. Come turbine che nero Nabucco presentasi sul limitare del Tem- Tragge ovunque la ruina. pio a cavallo.

ZACCARIA ZACCARIA (entrando precipitoso) Che tenti?... Oh trema, insano! Oh baldanza!... Né discende (opponendosi a Nabucco) Dal feroce corridor! Questa è di Dio la stanza! TUTTI Ahi sventura! Chi difende NABUCCO Ora il tempio del Signor? Di Dio che parli?

ABIGAILLE ZACCARIA (s’avanza co’ suoi guerrieri e grida:) (corre ad impadronirsi di Fenena, e al- Viva Nabucco! zando verso di lei un pugnale grida a Nabucco:) VOCI Pria (nell’interno) Che tu profani il tempio, Viva! Della tua figlia scempio Questo pugnal farà! ZACCARIA (ad Ismaele) NABUCCO Chi il passo agl’empi apriva? (scende da cavallo) (Si finga, e l’ira mia ISMAELE Più forte scoppierà. (additando i Babilonesi travestiti) Tremin gl’insani ~ del mio furore... Mentita veste!... Vittime tutti ~ cadranno omai! ABIGAILLE In mar di sangue ~ fra pianti e lai È vano L’empia Sïonne ~ scorrer dovrà!) L’orgoglio... Il re s’avanza! FENENA Padre, pietade ~ ti parli al core!... Vicina a morte ~ per te qui sono!... Sugl’infelici ~ scenda il perdono, E la tua figlia ~ salva sarà!

75 ABIGAILLE NABUCCO L’impeto acqueta ~ del mio furore (con gioia feroce) Nuova speranza ~ che a me risplende; Mio furor, non più costretto, Colei, che il solo ~ mio ben contende, Fa’ dei vinti atroce scempio; Sacra a vendetta ~ forse cadrà! (ai Babilonesi) Saccheggiate, ardete il tempio, ISMAELE, ZACCARIA Fia delitto la pietà! (Tu che a tuo senno ~ de’ regi il core Delle madri invano il petto Volgi, o gran Nume, ~ soccorri a noi! Scudo ai pargoli sarà. China lo sguardo ~ sui figli tuoi, Che a rie catene ~ s’apprestan già!) ABIGAILLE Questo popol maledetto NABUCCO Sarà tolto dalla terra... O vinti, il capo a terra! Ma l’amor che mi fa guerra Il vincitor son io... Forse allor s’estinguerà?... Ben l’ho chiamato in guerra, Se del cor no ’l può l’affetto, Ma venne il vostro dio? Pago l’odio almen sarà. Tema ha di me; resistermi, ANNA, FENENA, ISMAELE Stolti, chi mai potrà? Sciagurato, ardente affetto suo Sul ciglio un velo stese! ZACCARIA mio (alzando il pugnale su Fenena) lo Ah l’amor che sì accese Iniquo, mira!... vittima mi Lui Costei primiera io sveno... d’obbrobrio coprirà! Me Sete hai di sangue? versilo Della tua figlia il seno! Deh non venga maledetto L’infelice, per pietà! NABUCCO Ferma! ZACCARIA, EBREI Dalle genti sii reietto, ZACCARIA Dei fratelli traditore! (per ferire) Il tuo nome maledetto, No, pèra!... Fia l’obbrobrio d’ogni età! «Oh fuggite il maledetto», ISMAELE Terra e cielo griderà! (ferma improvvisamente il pugnale e libe- ra Fenena, che si getta nelle braccia del padre) Misera, L’amor ti salverà!

76 PARTE SECONDA Tutto parlarmi intorno Udia di santo amore; L ’ E M P I O Piangeva all’altrui pianto, Soffria degli altri al duol; Chi del perduto incanto Ecco!... il turbo del signore è uscito fuori, Mi torna un giorno sol? cadrà sul capo dell’empio. Geremia XXX Scena II

Quadro primo Il Gran Sacerdote di Belo, Magi, Grandi del Regno, e detta. Appartamenti nella reggia. ABIGAILLE Chi s’avanza?... Scena I GRAN SACERDOTE Abigaille esce con impeto, avendo una (agitato) pergamena fra le mani. Orrenda scena S’è mostrata agl’occhi miei! ABIGAILLE Ben io t’invenni, o fatal scritto!... In seno ABIGAILLE Mal ti celava il rege, onde a me fosse Oh! che narri! Di scorno!... Prole Abigail di schiavi! Ebben!... Sia tale! ~ Di Nabucco figlia, GRAN SACERDOTE Qual l’assiro mi crede, Empia è Fenena, Che son io qui?... Peggior che schiava! Manda liberi gli Ebrei; [Il trono Questa turba maledetta Affida il rege alla minor Fenena, Chi frenare omai potrà? Il potere a te s’aspetta... Mentr’ei fra l’armi a sterminar Giudea L’animo intende!... Me gli amori altrui ABIGAILLE Invia dal campo a qui mirar!... Oh iniqui (vivamente) Tutti, e più folli ancor!... d’Abigaille Come? Mal conoscete il core... Su tutti il mio furore GRAN SACERDOTE, CORO Piombar vedrete!... Ah sì! Cada Fenena... Il tutto è pronto già. Il finto padre!... Il regno!... Noi già sparso abbiamo fama Su me stessa rovina, o fatal sdegno! Come il re cadesse in guerra... Anch’io dischiuso un giorno Te regina il popol chiama Ebbi alla gioia il core; A salvar l’assiria terra.

77 Solo un passo... è tua la sorte! Codice reca! Di novel portento Abbi cor!... Me vuol ministro Iddio! Me servo manda, Per gloria d’Israele, ABIGAILLE Le tenebre a squarciar d’un’infedele. (al Gran Sacerdote) Tu sul labbro de’ veggenti Son teco. Va’! Fulminasti, o sommo Iddio! Oh fedel! Di te men forte All’Assiria in forti accenti Questa donna non sarà! Parla or tu col labbro mio! Salgo già del trono aurato E di canti a te sacrati Lo sgabello insanguinato; Ogni tempio suonerà; Ben saprà la mia vendetta Sovra gl’idoli spezzati Da quel seggio fulminar. La tua legge sorgerà. Che lo scettro a me s’aspetta (entra col Levita negli appartamenti di Tutti i popoli vedranno!... Fenena) Regie figlie qui verranno L’umil schiava a supplicar.

GRAN SACERDOTE, CORO Scena IV E di Belo la vendetta Con la tua saprà tuonar. Leviti, che vengono cautamente dalla porta a destra, indi Ismaele che si pre- senta dal fondo.

Quadro secondo LEVITI I Che si vuol? Sala nella reggia che risponde nel fondo II Chi mai ci chiama or di notte in dubbio ad altre sale; a destra una porta che con- [loco? duce ad una galleria, a sinistra un’altra porta che comunica con gli appartamenti ISMAELE della reggente. Il Pontefice vi brama... Scena III LEVITI È sera. La sala è illuminata da una lam- Ismael!!! pada. ISMAELE Zaccaria esce con un Levita che porta la Fratelli! Tavola della Legge. LEVITI ZACCARIA Orror!!! Vieni, o Levita!... Il santo Fuggi!... Va’!

78 ISMAELE FENENA Pietade invoco! Ma qual sorge tumulto!

LEVITI ISMAELE, ZACCARIA, CORO Maledetto dal signor! Oh ciel! che fia! Il maledetto ~ non ha fratelli... Non v’ha mortale ~ che a lui favelli! Ovunque sorge ~ duro lamento All’empie orecchie ~ lo porta il vento! Sulla sua fronte ~ come il baleno Scena VI Fulge il divino ~ marchio fatal! Invano al labbro ~ presta il veleno, Il vecchio Abdallo, tutto affannoso, e Invano al core ~ vibra il pugnal! detti.

ISMAELE ABDALLO (con disperazione) Donna regal! Deh fuggi!... Infausto grido Per amor del Dio vivente Annuncia del mio re la morte! Dall’anàtema cessate! Il terror mi fa demente! FENENA Oh la morte per pietà! Oh padre!...

ABDALLO Fuggi!... Il popolo or chiama Abigaille, E costoro condanna.

Scena V FENENA A che più tardo?... Fenena, Anna, Zaccaria ed il Levita che Io qui star non mi deggio! In mezzo porta la Tavola della Legge. [agli empi Ribelli correrò... ANNA Deh fratelli, perdonate! TUTTI Un’ebrea salvata egli ha! Ferma! Oh sventura!

ISMAELE, FENENA Oh che narri!...

ZACCARIA Inni levate All’Eterno!... È verità!

79 Scena VII NABUCCO S’oda or me!... Babilonesi, Il Gran Sacerdote di Belo, Abigaille, Gran- Getto a terra il vostro dio! di, Magi, Popolo, Donne babilonesi. Traditori egli v’ha resi, Volle tôrvi al poter mio; GRAN SACERDOTE Cadde il vostro, o stolti Ebrei, Gloria ad Abigaille! Combattendo contro me. Morte agli Ebrei! Ascoltate i detti miei... V’è un sol nume... il vostro Re! ABIGAILLE (a Fenena) FENENA Quella corona or rendi! (atterrita) Cielo! FENENA Pria morirò... GRAN SACERDOTE Che intesi!...

ZACCARIA, ANNA, EBREI Ahi stolto!... Scena VIII GUERRIERI Nabucco, aprendosi co’ suoi Guerrieri la Nabucco viva! via in mezzo allo scompiglio, si getta fra Abigaille e Fenena; prende la corona, e NABUCCO postasela in fronte dice ad Abigaille: Il volto A terra omai chinate! NABUCCO Me Nume, me adorate! (Terrore generale) Dal capo mio la prendi! ZACCARIA Insano! a terra, a terra TUTTI Cada il tuo pazzo orgoglio... S’appressan gl’istanti Iddio pe ’l crin t’afferra, D’un’ira fatale; Già ti rapisce il soglio! Sui muti sembianti Già piomba il terror! NABUCCO Le folgori intorno E tanto ardisci? Già schiudono l’ale! (ai guerrieri) Apprestano un giorno O fidi, Di lutto e squallor! A piè del simulacro

80 Quel vecchio omai si guidi E di sangue il ciel vermiglio Ei pèra col suo popolo... Sul mio capo si versò! Ah! perché, perché sul ciglio FENENA Una lagrima spuntò? Ebrea con lor morrò. Chi mi regge?... io manco!...

NABUCCO ZACCARIA (furibondo) Il cielo Tu menti!... O iniqua, pròstrati Ha punito il vantator! Al simulacro mio! ABIGAILLE FENENA (raccogliendo la corona caduta dal capo No!... Sono Ebrea! di Nabucco) Ma del popolo di Belo NABUCCO Non fia spento lo splendor! (prendendola pe ’l braccio) Giù!... Pròstrati!... Non son più re, son Dio!!!

(Rumoreggia il tuono, un fulmine scop- pia sul capo del Re; Nabucco atterrito sente strapparsi la corona da una forza soprannaturale; la follia appare in tutti i suoi lineamenti. A tanto scompiglio suc- cede tosto un profondo silenzio).

TUTTI (eccetto Nabucco) Oh come il cielo vindice L’audace fulminò!

NABUCCO Chi mi toglie il regio scettro?... Qual m’incalza orrendo spettro!... Chi pe ‘l crine, ohimè, m’afferra?... Chi mi stringe?... Chi m’atterra? ~ Oh! mia figlia!... E tu pur anco Non soccorri al debil fianco? Ah fantasmi ho sol presenti... Hanno acciar di fiamme ardenti!

81 PARTE TERZA Essa Belo tradì... (presenta la sentenza ad Abigaille) L A P R O F E Z I A ABIGAILLE (con finzione) Le fiere dei deserti avranno in Babilonia Che mi chiedete!... la loro stanza insieme coi gufi, Ma chi s’avanza?... e l’ulule vi dimoreranno. Geremia LI

Quadro I Scena II

Orti pensili. Nabucco con ispida barba e lacere vesti presentasi sulla scena. Le Guardie, alla cui testa è il vecchio Scena I Abdallo, cedono rispettosamente il passo.

Abigaille è sul trono. I Magi, i Grandi ABIGAILLE sono assisi ai di lei piedi; vicino all’ara Qual audace infrange ove si erge la statua d’oro di Belo sta coi L’alto divieto mio?... Nelle sue stanze seguaci il Gran Sacerdote. Si tragga il veglio!... Donne babilonesi, Popolo, Soldati. NABUCCO CORO Chi parlare ardisce È l’Assiria una regina, Ov’è Nabucco? Pari a Bel potente in terra; Porta ovunque la ruina ABDALLO Se stranier la chiama in guerra: (con devozione) Or di pace fra i contenti, Deh! Signore, mi segui. Giusto premio del valor, Scorrerà suoi dì ridenti NABUCCO Nella gioia e nell’amor. Ove condur mi vuoi? Lasciami!... Questa È del consiglio l’aula... Sta!... Non vedi? GRAN SACERDOTE M’attendon essi... Il fianco Eccelsa donna, che d’Assiria il fato Perché mi reggi? Debil sono, è vero, Reggi, le preci ascolta Ma guai se alcuno il sa!... Vo’ che mi De’ fidi tuoi! ~ Di Giuda gli empi figli [creda Perano tutti, e pria colei che suora Sempre forte ciascun... Lascia... ben io A te nomar non oso... Mio seggio troverò...

82 (s’avvicina al trono e fa per salire) NABUCCO Chi è costei? (M’ange un pensier!...) Oh qual baldanza! ABIGAILLE ABIGAILLE Resisti?... (scendendo dal trono) Sorgete Ebrei giulivi! Uscite, o fidi miei! Levate inni di gloria Al vostro Dio!... Si ritirano tutti, meno Nabucco ed Abi- gaille. NABUCCO Che sento!...

Scena III ABIGAILLE Preso da vil sgomento, Nabucco ed Abigaille. Nabucco non è più! NABUCCO Donna, chi sei?... NABUCCO Menzogna! A morte, a morte ABIGAILLE Tutto Israel sia tratto!... Custode Porgi!... Del seggio tuo qui venni!... (pone il suggello reale sulla pergamena e la consegna ad Abigaille) NABUCCO Tu?... Del mio seggio? Oh frode! ABIGAILLE Da me ne avesti cenni? (con gioia) Oh mia lieta sorte! ABIGAILLE L’ultimo grado è fatto! Egro giacevi... Il popolo Grida all’Ebreo rubello; NABUCCO Porre il regal suggello Oh!... Ma Fenena?... Al voto suo dêi tu! (gli mostra la sentenza) Morte qui sta pei tristi... ABIGAILLE Perfida NABUCCO Si diede al falso Dio!... Che parli tu?... (per partire) Oh pèra! ABIGAILLE (dà la pergamena a due Guardie, che to- Soscrivi! sto partono)

83 NABUCCO ABIGAILLE (fermandola) (Oh, dell’ambita gloria È sangue mio!... Giorno, tu sei venuto! Assai più vale il soglio ABIGAILLE Che un genitor perduto: Niun può salvarla!... Cadranno regi e popoli Di vile schiava al piè.) NABUCCO (odesi dentro suono di trombe) (coprendosi il viso) Orror! NABUCCO Oh qual suon!... ABIGAILLE Un’altra figlia... ABIGAILLE Di morte è suono NABUCCO Per gli Ebrei che tu dannasti! Pròstrati, O schiava, al tuo signor!... NABUCCO Guardie olà!... Tradito io sono!... ABIGAILLE Guardie!... Stolto!... Qui volli attenderti!... (si presentano alcune Guardie) Io schiava?... ABIGAILLE NABUCCO O stolto!... E ancor contrasti?... (cerca nel seno il foglio che attesta la Queste guardie io le serbava nascita servile di Abigaille) Per te solo, o prigionier! Apprendi il ver!... NABUCCO ABIGAILLE Prigionier? (traendo dal seno il foglio e facendolo a pezzi) ABIGAILLE Tale ti rendo, o misero, Sì!... D’una schiava Il foglio menzogner! Che disprezza il tuo poter!

NABUCCO NABUCCO (Oh di qual onta aggravasi Deh perdona, deh perdona Questo mio crin canuto! Ad un padre che delira! Invan la destra gelida Deh, la figlia mi ridona, Corre all’acciar temuto! Non orbarne il genitor! Ahi miserando veglio!... Te regina, te signora L’ombra son io del re.) Chiami pur la gente assira;

84 Questo veglio non implora Scena V Che la vita del suo cor! Zaccaria e detti. ABIGAILLE Esci!... invan mi chiedi pace, ZACCARIA Me non move il tardo pianto; Oh chi piange? Di femmine imbelli Tal non eri, o veglio audace, Chi solleva lamenti all’Eterno? Nel serbarmi al disonor! Oh sorgete, angosciati fratelli, Or vedran se a questa schiava Sul mio labbro favella il Signor! Mal s’addice il regio manto! Del futuro nel buio discerno... Or vedran s’io deturpava Ecco rotta l’indegna catena!... Dell’Assiria lo splendor! Piomba già sulla perfida arena Del leone di Giuda il furor! A posare sui crani, sull’ossa Qui verranno le iene, i serpenti! Quadro II Fra la polve dall’aure commossa Un silenzio fatal regnerà! Le sponde dell’Eufrate. Solo il gufo suoi tristi lamenti Spiegherà quando viene la sera... Scena IV Niuna pietra ove sorse l’altera Babilonia allo stranio dirà! Ebrei incatenati e costretti al lavoro. TUTTI EBREI Oh qual foco nel veglio balena! Va’, pensiero, sull’ali dorate, Sul suo labbro favella il signor... Va’, ti posa sui clivi, sui colli, Sì, fia rotta l’indegna catena, Ove olezzano tepide e molli Già si scuote di Giuda il valor! L’aure dolci del suolo natal! Del Giordano le rive saluta, Di Sïonne le torri atterrate... Oh mia patria sì bella e perduta! Oh membranza sì cara e fatal! Arpa d’ôr dei fatidici vati Perché muta dal salice pendi? Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu! O simìle di Sòlima ai fati Traggi un suono di crudo lamento, O t’ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù!

85 PARTE QUARTA VOCI (al di fuori) L ’ I D O L O I N F R A N T O Fenena! NABUCCO Bel è confuso: Oh sulle labbra de’ miei fidi il nome i suoi idoli sono rotti in pezzi. Della figlia risuona! Ecco! Ella scorre Geremia XLVIII Tra le file guerriere!... (s’affaccia alla loggia) Ohimè!... Traveggo? Perché le mani di catene ha cinte? Piange! Quadro I VOCI Appartamenti nella Reggia come nella (al di fuori) parte seconda. Fenena a morte!

Scena I NABUCCO (il volto di Nabucco prende una nuova Nabucco seduto sopra un sedile, trovasi espressione; corre alle porte e, trovatale immerso in profondo sopore. chiuse, grida) Ah, prigioniero io sono! NABUCCO (ritorna alla loggia, tiene lo sguardo fis- (svegliandosi tutto ansante) so verso la pubblica via, indi si tocca la Son pur queste mie membra!... Ah! fra fronte ed esclama:) [le selve Dio degli Ebrei, perdono! Non scorreva anelando Quasi fiera inseguita?... (s’inginocchia) Ah sogno ei fu... terribil sogno! Dio di Giuda!... L’ara, il Tempio Or ecco, A te sacro, sorgeranno... Deh mi togli a tanto affanno (Voci al di fuori) E i miei riti struggerò. Ecco il grido di guerra!... Oh, la mia Tu m’ascolti!... Già dell’empio [spada!... Rischiarata è l’egra mente! Il mio destrier, che alle battaglie anela Dio verace, onnipossente, Come fanciulla a danze! Adorarti ognor saprò. O prodi miei!... Sïonne, La superba cittade ecco torreggia... (si alza e va per aprire con violenza la porta) Sia nostra, cada in cenere! Porta fatale, oh t’aprirai!...

86 Scena II S’apre alla mente il giorno; Ardo di fiamma insolita, Abdallo, Guerrieri babilonesi, e detti. Re dell’Assiria io torno! Di questo brando al fulmine ABDALLO Cadranno gli empi al suol; Signore, Tutto vedrem rifulgere Ove corri? Di mia corona al sol.

NABUCCO Mi lascia... Quadro II ABDALLO Uscir tu brami Orti pensili, come nella parte terza. Perché s’insulti alla tua mente offesa? Scena III GUERRIERI Oh noi tutti qui siamo in tua difesa! Zaccaria, Anna, Fenena, il Sacerdote di Belo, Magi, Ebrei, Guardie, Popolo. NABUCCO (ad Abdallo) Il Sacerdote di Belo è sotto il peristilio del Che parli tu?... La mente Tempio presso di un’ara espiatoria a’ lati Or più non è smarrita... Abdallo, il brando, della quale stanno in piedi due sacrifica- Il brando tuo... tori armati di asce. Una musica cupa e lugubre annuncia ABDALLO l’arrivo di Fenena e degli Ebrei condan- (sorpreso e con gioia) nati a morte; giunta Fenena nel mezzo Per acquistare il soglio della scena si ferma e si inginocchia da- Eccolo, o re!... vanti a Zaccaria.

NABUCCO ZACCARIA Salvar Fenena io voglio. Va’! la palma del martirio, Va’! conquista, o giovinetta; ABDALLO, GUERRIERI Troppo lungo fu l’esilio; Cadran, cadranno i perfidi È tua patria il ciel!... T’affretta! Come locuste al suol! Per te vedrem rifulgere FENENA Sovra l’Assiria il sol! Oh dischiuso è il firmamento! Al Signor lo spirto anela... NABUCCO Ei m’arride, e cento e cento O prodi miei seguitemi, Gaudi eterni a me disvela!

87 O splendor degl’astri, addio! Sorga al tuo Nume ~ tempio novello... Me di luce irradia Iddio! Ei solo è grande, ~ è forte Ei sol! Già dal fral, che qui ne impiomba, L’empio tiranno ~ ei fe’ demente, Fugge l’alma e vola al ciel! Del re pentito ~ diè pace al seno... D’Abigaille ~ turbò la mente, VOCI Sì che l’iniqua ~ bevve il veleno! ~ (di dentro) Ei solo è grande, ~ è forte ei sol!... Viva Nabucco! Figlia, adoriamlo ~ prostrati al suol.

TUTTI TUTTI Qual grido è questo! (inginocchiati) Immenso Jehovah, VOCI Chi non ti sente? (di dentro) Chi non è polvere Viva Nabucco! Innanzi a te? Tu spandi un’iride?... Tutto è ridente. GRAN SACERDOTE Tu vibri il fulmine?... Si compia il rito! L’uom più non è. (si alzano)

Scena IV Scena ultima Nabucco accorrendo con ferro sguainato, seguìto dai Guerrieri e da Abdallo. Entra Abigaille sorretta da due Guer- rieri. NABUCCO Empi, fermate! ~ L’idol funesto, NABUCCO Guerrier, struggete qual polve al suol! Oh! chi vegg’io?...

L’idolo cade infranto da sé. TUTTI La misera TUTTI A che si tragge or qui? Divin prodigio! ABIGAILLE NABUCCO (a Fenena) Torna Israello, Su me... morente... esanime... Torna alle gioie ~ del patrio suol! Discenda il tuo... perdono!

88 Fenena! Io fui colpevole... Punita or ben ne sono!

(ad Ismaele) Vieni!... Costor... s’amavano...

(a Nabucco) Fidan lor speme in te!... Or... chi mi toglie al ferreo Pondo del mio delitto!

(agli Ebrei) Ah! tu dicesti... o popolo: «Solleva iddio l’afflitto!...» Te chiamo... o Dio... te venero... Non maledire a me! (cade e muore)

TUTTI Cadde!

ZACCARIA (a Nabucco) Servendo a Jehovah, Sarai de’ regi il re.

FINE DELL’OPERA

89 Giampaolo Bisanti Maestro concertatore e Direttore

90 È considerato uno dei migliori di- Rigoletto al Teatro Verdi di Salerno. rettori d’orchestra della sua genera- Numerosi i debutti nella stagione zione e ha un repertorio molto am- 2008: Orphée et Eurydice di Gluck pio, che abbraccia tutta la musica al Teatro Comunale di Bologna; operistica e i grandi capolavori sin- Macbeth nei teatri di Trento, Rovi- fonici. Nato a Milano, compie i suoi go e Pisa; al Teatro studi musicali presso il Conserva- Massimo di ; La bohème torio “G. Verdi” della sua città di- al Teatro La Fenice di Venezia e plomandosi con il massimo dei voti al Teatro Comunale di Firenze. nel 1997. Nel 1998 è vincitore del- Seguono numerosi concerti con lo Stage per Direttori d’Orchestra alcune delle più prestigiose realtà tenuto da Donato Renzetti presso i in campo nazionale: l’Orchestra Pomeriggi Musicali di Milano. Ha Regionale Toscana, la Filarmonica debuttato trentadue titoli operisti- Marchigiana, l’Orchestra Haydn di ci e diretto più di trecento concerti Bolzano, l’Orchestra Sinfonica del sinfonici tra cui numerose partitu- Friuli Venezia Giulia. La stagione re contemporanee. Vince numero- 2009/10 lo vede ancora protagoni- si Concorsi Internazionali tra cui sta con Madama Butterfly al Teatro spicca il prestigioso Concorso In- Valli di Reggio Emilia con la regia ternazionale “Dimitri Mitropoulos” di Daniele Abbado; Ernani nei Tea- di Atene. Nella stagione 2005/06 tri di Piacenza, e Ravenna partecipa alla versione integrale de con la regia di Massimo Gasparon; Il Trittico di Puccini presso l’Audi- concerti lirico sinfonici presso il Te- torium di Milano e con l’Orchestra atro Carlo Felice di Genova con i ed il Coro Giuseppe Verdi di Milano Carmina Burana ed un recital con dirige, in prima esecuzione assolu- Mariella Devia; con la ta, L’Aumento di Luciano Chailly, regia di Henning Brockhaus presso trasmessa in diretta da Radio-Rai. i Teatri di Jesi, Fermo e per l’inau- Dalla stagione 2006/07 ha inizio gurazione del Nuovo Teatro Giu- una rapida carriera con due im- seppe Verdi di Brindisi. La stessa portanti debutti: La bohème a Tel produzione di La traviata ha se- Aviv alla guida della Israel Philhar- gnato il suo debutto al Teatro San monic Orchestra, e a San Francisco Carlo di Napoli. Unitamente a que- con la Monterey Symphony Or- sti successi in campo operistico si chestra. Sempre nello stesso anno segnala il debutto con l’Orchestra ha riscosso numerosi successi con Nazionale della Rai di Torino quale Otello di Verdi al Teatro Alighieri unico direttore italiano nella sta- di Ravenna, al Goldoni di Livor- gione; è seguito il suo debutto sulle no, al Sociale di Trento e al Teatro scene sinfoniche americane a San dell’Opera Giocosa di Savona; con Francisco, nel dicembre 2010. La a Bassano del Grap- Stagione 2011/12 si è aperta nuo- pa e al Teatro Verdi di Padova; con vamente negli Stati Uniti presso la

91 Monterey Symphony Orchestra, e Verdi di Salerno, al Per- con il debutto in Giappone presso forming Art Center di Seoul, Otello i Teatri di Kyoto ed Osaka con Ma- al Teatro Lirico di , L’elisir dama Butterfly. Nel marzo 2011 ha d’amore al di Torino, ripreso La traviata con la Fonda- alla Royal di zione Pergolesi Spontini presso il Stoccolma, con la Fonda- Teatro di Ascoli Piceno sempre con zione Pergolesi Spontini, Otello al la regia di Henning Brockhaus. Ha Teatro degli Arcimboldi di Milano. diretto in dicembre Rigoletto con Nel 2014 ha diretto Stiffelio alla la Fondazione Pergolesi Sponti- Royal Opera House di Stoccolma, ni a Jesi e a Fermo per la regia di Turandot al Teatro Regio di Torino, Massimo Gasparon; è stato ospite La boheme al Teatro Carlo Felice del Seoul Arts Center per una pro- di Genova, Madama Butterfly alla duzione di Tosca. Recentemente è Fenice di Venezia e Turandot al Te- ritornato al Maggio Musicale Fio- atro Lirico di Cagliari. rentino con La traviata. Il 2013 Al Teatro Verdi di Trieste ha diretto lo ha visto dirigere al Teatro Macbeth nel marzo 2013.

92 Stefano Poda atro Municipal de São Paulo, Otel- Regia, scene, costumi, luci lo all’Opera di Budapest, Andrea Chénier alla Korea National Opera. Ha al suo attivo un centinaio di spettacoli, che hanno portato in tut- to il mondo il segno di uno stile in- confondibile, peculiare, visionario, fortemente ancorato al contempo- raneo, tra cui si ricordano: Thaïs di Massenet al Teatro Regio di Torino nel 2008 (DVD e Blu-ray RAI/Ar- thaus); Falstaff alla Opéra Royal de Wallonie, Liège, nel 2009, trasmes- so in diretta in 200 sale cinemato- grafiche di USA ed Europa (DVD RAI/Dynamic); Il concilio dei pia- neti di Albinoni con i Solisti Veneti (DVD Unitel); Per dare all’interpretazione operi- inaugurazione della Stagione 2011 stica la rigorosa unità estetica e con- del Teatro Regio di (DVD cettuale di un teatro fondato sulla Unitel) e del Festival Verdi 2014; totalità delle arti e rivolto a una Rigoletto (2010), Lucia di Lammer- percezione integrale, plastica, ricca moor (2011), Nabucco (2012) per di visioni, Stefano Poda riunisce le il Teatro Verdi di Padova e Trieste; dimensioni di regista, scenografo, Il Trittico di Puccini al Teatro Colon costumista, disegna le luci e realizza di Buenos Aires (2011); Leggenda la coreografia. al Teatro Regio di Torino e Festival Nel 2014 Stefano Poda firma l’i- MITO 2011; Maria Stuarda alla naugurazione del 77° Festival del Oper Graz (2012) ed alla ABAO di Maggio Musicale Fiorentino con la Bilbao (2013); Tosca a Klagenfurt nuova produzione di Tristan und (2012) ed a Wuppertal (2014); Il Isolde di Richard Wagner, sotto la trovatore che inaugura il Festival direzione musicale di . 2012 all’Herodes Atticus di Atene; Nel 2015 mette in scena Faust al Attila al St. Galler Festspiele 2013; Teatro Regio di Torino (in coprodu- Don Carlo all’inaugurazione del- zione con Israeli Opera di Tel Aviv e la stagione 2013/14 del Theater Opéra de Lausanne), Thaïs al The- Erfurt.

93 Paolo Giani Cei Muse di Ancona, 2010; Don Gio- Ripresa della regia, scene, costumi, luci vanni, Palm Beach Opera, 2010; Così Fan Tutte, Teatro Principal de Menorca, 2010; Rigoletto, Teatro Verdi di Padova, 2010; La forza del destino, Teatro Regio di Par- ma, gennaio 2011 (DVD Unitel); il Trittico, Teatro Colon de Buenos Aires, 2011; Leggenda (Solbiati), Teatro Regio di Torino, 2011; Lu- cia di Lammermoor, Teatro Verdi di Padova, 2011; Maria Stuarda, Oper Graz, 2012; Tosca, Stadtthe- ater Klagenfurt, 2012; Il trovatore, Teatro di Herodes Atticus, Opera Nazionale, Atene, 2012; Nabuc- co, coproduzione tra Teatro Verdi di Trieste, Padova, Operafestival Nasce a Torino e dal 2008 segue Bassano, Rovigo; Maria Stuarda, in tutto il mondo le produzioni di ABAO Bilbao, 2013; Attila, St. Gal- Stefano Poda in qualità di aiuto re- ler Festspiele, St. Gallen, Svizzera, gista e assistente a scene, costumi, 2013; Don Carlo, Theater Erfurt, luci. Per l’inaugurazione del 77° 2013; Rigoletto, Teatro Verdi di Maggio Musicale Fiorentino cura la Padova, 2013; , drammaturgia di Tristan und Isolde Maggio Musicale Fiorentino, 2014; diretto da Zubin Mehta. Nell’ottobre 2014 al Teatro Ver- Tosca, Wuppertal, 2014; La forza di di Padova, realizza una propria del destino, Festival Verdi di Par- messa in scena di Madama But- ma, 2014. terfly di Puccini. Tra le produzioni Tra gli impegni immediati figura- di cui è stato regista collaboratore no: Andrea Chénier, KNO Korean si ricordano: Falstaff, Teatro Vil- National Opera, 2015; Faust (co- lamarta de Jerez de la Frontera, produzione con Israeli Opera di 2009; Don Giovanni, Foro romano Tel Aviv), Teatro Regio di Torino, di Stara Zagora, 2009; Il Concilio 2015; Thaïs (produzione del Teatro dei Pianeti (Albinoni), Sala della Regio di Torino) al Theatro Muni- Ragione di Padova, Solisti Veneti cipal de São Paulo, 2015; Otello, diretti da Claudio Scimone, 2009; Opera di Budapest, 2015; Ariodan- Falstaff, Opéra Royal de Wallonie, te all’Opéra di Lausanne, nel 2016. Liège, 2009 (DVD RAI/Dynamic); Per il Teatro Verdi di Trieste aveva Hin und Zurück (Hindemith)/Heu- già ripreso la regia di Nabucco a re Espagnole (Ravel), Teatro delle Udine e Pordenone nel 2013.

94 Alberto Macrì Nel 1985 è risultato finalista al Pri- Maestro del Coro mo Concorso Internazionale “Sergio Lorenzi” (ora Premio “Trio di Trie- ste”) per formazioni cameristiche. Dal 1987 svolge le mansioni dap- prima di maestro collaboratore, suc- cessivamente di aiuto ed infine altro Maestro del Coro, presso la Fonda- zione Teatro “Giuseppe Verdi di Trie- ste”, partecipando come pianista, clavicembalista ed organista ai con- certi programmati dalla Fondazione. Come Maestro del Coro ha diretto nel 2003 Tancredi di Rossini in occasio- ne della tournée svoltasi in Giappone; nel 2005 Die Fledermaus di Strauss jr.; nel 2006 il Requiem di Mozart ed Il mondo della luna di Paisiello; nel Triestino, si è diplomato al Conser- 2007 e nel 2008 le operette Il paese vatorio di Musica della sua città, con dei campanelli, Cin-Ci-là ed Il paese il massimo dei voti e lode in piano- del sorriso. Nel 2009 Madame But- forte e clavicembalo. terfly in occasione della trasferta a Dal 1983 al 1985 ha seguito i cor- Seul; nel 2010 Maria Stuarda di Do- si della Scuola di Musica di Fiesole, nizetti e nel 2011 le operette La me- partecipando ai concerti finali e, scel- tamorfosi di una gatta di Offenbach to dal maestro Piero Farulli, rappre- e Una notte a Venezia di Strauss jr. sentandola in vari concerti nazionali. In qualità di altro Maestro del Coro In qualità di pianista (musica da ca- ha in repertorio un’ottantina di ope- mera) e clavicembalista (solista) ha re liriche, una trentina di titoli d’o- vinto diversi premi in Corsi e Con- peretta ed una cinquantina di lavori corsi nazionali. sinfonico-corali.

95 Devid Cecconi Arts in Mumbay in Madama But- Nabucco terfly. Al Teatro Regio di Parma ha debut- tato in Giovanna d’Arco diretta dal M° Bruno Bartoletti e in Rigoletto in occasione della tournée di Pechino. Hanno fatto seguito Gianni Schic- chi al Teatro di Lecce e Rigoletto, al Festival di St. Margarethen e Nabucco a Masada per l’inaugura- zione del Festival del Teatro di Tel Aviv. Nel 2011 è stato Roberto Devereux al Teatro dell’Opera di Roma, alla Bayerische Staatsoper, al Bunka Kaikan di Tokyo ed ha cantato ne La bohème al Comunale di Firenze Nasce a Firenze nel 1971. Comple- e all’Opera di Toulon. Ancora nel tati gli studi di canto, ha partecipa- 2011 è stato al Teatro Filarmonico to al Concorso “”, edizione 2006, vincendo il primo di Verona per Pagliacci, al Teatro premio. Nello stesso anno è stato Verdi di Trieste e al Teatro dell’O- Rigoletto al Teatro Verdi di Trieste pera di Lipsia per Rigoletto e al (direttore Daniel Oren) con recite Massimo di Palermo per Madama successive a Udine, Pordenone e Butterfly e Nabucco. Gorizia. Nel corso del 2007 ha de- Nell’estate 2013 ha cantato Rigolet- buttato ne Il tabarro al Teatro Co- to al Festival del Lago Puccini e il munale di Modena ripreso poi nei ruolo di Ezio in Attila al Teatro Ver- teatri di Piacenza e Ferrara. di di Trieste; Rigoletto e il ruolo di Al Teatro Carlo Felice di Genova Paolo Albiani in ha interpretato i principali ruoli al Teatro Regio di Torino e ancora in La forza del destino, Rigoletto e Rigoletto a Lipsia. Nabucco; al Festival di Caracalla a Il suo attuale repertorio include Roma è stato interprete in Pagliacci e Aida; al Teatro Verdi di Salerno in anche i ruoli di Falstaff, di Renato Rigoletto e Madama Butterfly. in , Macbeth, Nei Teatri di Lucca, Pisa, Livorno, Gerard in Andrea Chenier, Rodrigo Ravenna, Bolzano, Modena è stato nel Don Carlo. interprete nei rispettivi ruoli di Il Nel 2014 ha interpretato Renato in tabarro e Gianni Schicchi; mentre Un ballo in maschera ed Ezio in At- al National Center of Performing tila al Teatro Verdi di Trieste.

96 Sergio Bologna nel 1997 debutta in entrambi i ruoli Nabucco de L’elisir d’amore. Successivamente affronta anche il teatro pucciniano debuttando a Ma- drid il ruolo di Scarpia in Tosca, a cui seguiranno Madama Butterfly, La bohéme (Marcello e Schaunnard) Turandot e, nel 2006, Manon Le- scaut a Tel Aviv. Nel 1997 a Como debutta il suo pri- mo ruolo verdiano ne Il trovatore a cui seguiranno tanti grandi titoli verdiani che diventeranno il terreno d’elezione del baritono carrarese: Rigoletto, La traviata, , Otello, Na- bucco, Un ballo in maschera, , Simon Boccanegra, Aida. A fianco di questi ruoli compaiono poi titoli del Nato a Carrara, si diploma presso come , il Conservatorio “G. Puccini” di La Andrea Chenier, Spezia sotto la guida del soprano An- (produzione del centenario dell’ope- tonietta Cannarile. Nel 1996 vince ra) e Pagliacci in cui alterna Tonio e i concorsi “Città di Roma” ed “Iris Silvio e con cui ha fatto il suo debutto Adami Corradetti” di Padova. al Teatro dell’Opera di Tel Aviv con Nello stesso anno debutta a Roma la regia di Franco Zeffirelli. Nel gen- quale Figaro ne Il barbiere di Si- naio 2005 ha partecipato alla prima viglia, ruolo ripreso decine di volte ripresa in epoca moderna dell’opera in Italia ed all’estero e con cui nel I Normanni a Salerno di Temistocle 2003 ha fatto il suo debutto al Teatro Marzano al Teatro Verdi di Salerno. dell’Opera di Roma sotto la direzione Nel suo repertorio non manca Bellini del M° Gianluigi Gelmetti. () ed il teatro contempora- Il suo repertorio abbraccia dapprima neo con Il gatto degli stivali di Marco il Belcanto con particolare predilezio- Tutino in una produzione del Teatro ne per i ruoli donizettiani. A Bergamo dell’Opera di Roma che prossima- nel 1997 e nel 1998, in occasione del mente riprenderà a Trapani. Per la bicentenario donizettiano partecipa a Kicco Music ha inciso Rigoletto ed un tutte le produzioni in cartellone: Lu- recital in memoria di Alfredo Kraus cia di Lammermoor, e per la Phenix ha inciso la Messa (Malatesta), Adelia ed Il furioso all’I- di Gloria di Mascagni. Tra i prossi- sola di Santo Domingo (Kaidamà) e mi impegni interpreterà Sharpless in la prima esecuzione assoluta in epoca Madama Butterfly al Teatro Comu- moderna de L’ira di Achille. Sempre nale di Bologna.

97 Mikheil Sheshaberidze nata Tebaldi e Mario del Monaco”, Ismaele Città di Pesaro. Attualmente si de- dica allo studio del canto sotto la guida del M° Gianfranca Ostini. Nel 2011 si classifica terzo al con- corso per giovani cantanti lirici “Gaetano Fraschini” a Pavia. Nello stesso anno ha partecipato alla XV edizione di Opera Domani, proget- to dell’AsLiCo, cantando nell’opera “Nabucco, c’era una volta la figlia di un re”, al Teatro Verdi di Trieste e al Teatro Duni di Matera. Nel 2012 ha debuttato nei seguen- ti ruoli: Pinkerton nella Madama Butterfly di Puccini (direttore d’or- chestra Paolo Olmi), Don Josè nella Nato a Kaspi (Georgia), ha studiato Carmen di Bizet, Cavaradossi in To- al Conservatorio di Stato “Vano Sa- sca e Roberto ne Le Villi di Puccini. rajishvili” di Tbilisi, dove ha com- Inoltre ha vinto il terzo premio al pletato gli studi di canto nel 2006. Concorso Lirico Internazionale “La Successivamente ha frequentato la Città Sonora 2012” a Cinisello Bal- masterclass del soprano statuniten- samo (Milano). se Lella Cuberli. Ha cantato in numerosi concerti Nel 2010 ha partecipato all’Acca- con grande successo di pubblico e demia Internazionale di Canto “Re- critica.

98 Ernesto Morillo grande repertorio della vocalità Zaccaria di basso debuttando nel ruolo di protagonista in Attila di Verdi alla Opernwerkstatt di Vienna. Tra le sue interpretazioni più si- gnificative: Mephistofeles in Faust di Gounod; Nilakanta in Lakmé di Delibes; Escamillo in Carmen di Bi- zet; Sarastro in Die Zauberflöte di Mozart; Leporello in Don Giovanni di Mozart; Oroveso in di Bel- lini. Tra i titoli verdiani interpretati: Sparafucile in Rigoletto, Zaccaria in Nabucco, Don Ruiz da Silva in Ernani, Banco in Macbeth, Padre Guardiano in La forza del destino, il Venezuelano, Ernesto Morillo ini- Grande Inquisitore in Don Carlo. Di zia i suoi studi presso l’Accademia recente veste i panni di Colline ne latino-americana di Canto “Car- La bohème di Puccini per il Teatro men Teresa Hurtado” sotto la guida Massimo di Palermo, di Fiesco in Si- di Pedro Liendo e Claudio Muskus. mon Boccanegra di Verdi al Teatro Successivamente si trasferisce in Colón di Buenos Aires; è Sparafucile Italia, dove continua gli studi di in Rigoletto e Ferrando ne Il trova- canto a Milano perfezionandosi con tore di Verdi all’Opera di Montréal; Cecilia Nunez Albanese, Bianca Be- interpreta Scarpia in Tosca di Puc- rini e Bonaldo Giaiotti. cini al Teatro Teresa Carreño di Ca- Nel 2001 con la Fondazione Artu- racas, il Grande Inquisitore in Don ro Toscanini di Parma interpreta il Carlo al Teatro Jorge Eliécer Gaitan ruolo del Re in Aida di Verdi con la di Bogotà e ancora Sparafucile in regia di Franco Zeffirelli. Rigoletto all’Opéra di Digione. Tra il 2003 e il 2004 lavora pres- Nel 2013 debutta al Teatro Filar- so l’Opéra national du Rhin parte- monico di Verona nel ruolo prota- cipando al programma per giovani gonista in Attila, ruolo che ha in- cantanti Jeunes Voix du Rhuin. terpretato nuovamente nel 2014 al A partire dal 2005 si accosta al Teatro Verdi di Trieste.

99 Michail Ryssov Ha cantato anche alla Fenice di Ve- Zaccaria nezia, alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf, alla Pittsburgh Ope- ra (1997), al di Palermo (2003), al Teatro Muni- cipal di Santiago del Cile (2007), ad Avenches (1999) e all’Arena di Verona (1991, 1998 e 2000), alla Scala di Milano nella memorabile produzione di Giorgio Strehler, al Sao Carlos di Lisbona, al Teatro Bellini di , alla Deutsche Oper di Berlino. Voce poderosa dal timbro scuro, cal- da e duttile, considerato dalla criti- ca uno dei migliori interpreti delle opere di Dmitri Shostakovich, nel Nato in Crimea, nell’ex-Unione So- 1996 Ryssov viene invitato dal M° vietica, si diploma presso il Conser- Sir Simon Rattle per l’esecuzione vatorio di Minsk, capitale bielorus- della Sinfonia n. 14 di Shostakovich sa. Successivamente completa gli con la City of Birmingham Sympo- studi al Centro di Perfezionamento ny Orchestra, la stessa opera in cui del Teatro alla Scala di Milano. Vin- qualche anno prima si era già esi- citore di numerosi concorsi nazio- bito a Birmingham con la Contem- nali e internazionali, esordisce nel porary Music Group guidata dal M° 1989 in Don Giovanni al Comu- Mark Elder. nale di Treviso, quale vincitore del Tre anni più tardi, avrà un partico- Concorso “Toti Dal Monte”. Nel lare apprezzamento dal M° Maxim 1990 debutta all’Arena di Verona in Shostakovich, sotto la cui guida si Aida e viene subito apprezzato per era esibito nella medesima opera l’imponenza della voce e le doti in- terpretative. Da allora si è esibito con la Prague Chamber Orchestra in diversi teatri e festival: al Palais (registrata dal vivo dalla casa disco- Bercy di Parigi, alle Deutsche Oper grafica Supraphon). am Rhein di Düsseldorf e Duisburg, Recentemente ha interpretato Il alla Deutsche Oper di Berlino e alla Grande Inquisitore in Don Carlo Scottish Opera di Glasgow ed Edim- (Lecce) e Il Commendatore nel Don burgo, al Teatro Teresa Carreño di Giovanni a Palermo. Caracas, all’Arena di Avenches, a Nel 2013 al Teatro Verdi di Trieste Dortmund, a Choregies d’Orange, a ha interpretato Giovanni ne Il cor- Rio de Janeiro e Reykjavik. saro e Zaccaria in Nabucco.

100 Dimitra Theodossiou quali Violetta in La traviata (Ope- Abigaille ra di Roma, Maggio Fiorentino, Teatro La Fenice Tournee in Giap- Copyright: New Press Photo (Firenze) pone, Seoul); Giselda nei Lombardi (Maggio Fiorentino, San Carlo di Napoli, Santiago del Cile, Teatro Regio di Parma); Odabella in Atti- la (Teatro Verdi di Trieste, Maggio Musicale Fiorentino, Covent Garden di Londra, Oper Frankfurt, Opera di Atene, Teatro La Fenice, Teatro dell’Opera di Roma); Elvira, in Er- nani ( di Madrid, Teatro Comunale di Bologna, Tournee in Giappone del Comunale di Bolo- gna); Luisa in Luisa Miller (Teatro Verdi di Salerno); Lida nella Bat- Considerata uno dei più importanti taglia di Legnano (Teatro Verdi di soprani a livello internazionale, il so- Trieste); Amalia ne prano greco si è specializzato sotto la (Teatro Massimo di Palermo, Kon- guida di Birgit Nickl ponendosi subito zerthaus di Vienna, Theatre de La all’attenzione come straordinario in- Monnaie di Bruxelles); Desdemona terprete del repertorio verdiano e bel- in Otello (Teatro La Fenice di Vene- cantistico. Agli inizi della sua carriera zia, Teatro Verdi di Salerno, Teatro si è imposta in prestigiosi concorsi tra Sao Carlos di Lisbona); Elisabetta cui il “Belvedere”, “Operalia”, “Viot- nel Don Carlo (Teatro San Carlo di ti”, “Di Stefano”; nel 2002 è stata Napoli, Opernhaus Zurich, Teatro premiata a Milano come Migliore So- dell’Opera di Roma); Leonora ne prano per le produzioni legate ai Fe- Il trovatore (Teatro Massimo di Pa- steggiamenti Verdiani (Premio “Ver- lermo, Teatro alla Scala di Milano, di d’Oro”) ed ha ricevuto nel 2006 il Teatro dell’Opera di Roma, Balti- Premio “Associazione Parma Lirica” mora, Atene, Copenaghen, Monte- e il Premio “Monteverdi” a Cremona, carlo, Arena di Verona, Bologna); nel 2007 il Premio “Tiberini d’Oro” Lina nello Stiffelio (Teatro Verdi alla carriera. di Trieste, Teatro Massimo Bellini Si è imposta all’attenzione mon- di Catania); Lucrezia ne I due Fo- diale nel 1999 con la sua inter- scari (Teatro alla Scala di Milano). pretazione di Odabella in Atti- A questa straordinaria galleria si la al Teatro Comunale di Bolo- sono ultimamente aggiunti i ruoli di gna ed al Teatro Regio di Parma. Abigaille in Nabucco (Teatro Lirico Ha interpretato numerose eroine di Cagliari, Teatro Verdi di Salerno,

101 Arena di Verona, Teatro Carlo Fe- Massimo di Palermo); Elisabetta nel lice di Genova, Tel Aviv, Ancona) e Roberto Devereux (Teatro Donizetti di Lady Macbeth (Teatro Sao Car- di Bergamo, Las Palmas, Teatro del- los, Opera di Atene, Teatro Verdi di le Muse di Ancona); Trieste, Teatro Verdi di Pisa).Tutti (Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro questi ruoli sono stati cantati nei Regio di Torino); più prestigiosi Teatri del mondo ed (Teatro Massimo Bellini di Catania) è stata diretta dalle più prestigiose e Norma. Nelle ultime due stagioni bacchette internazionali. Dimitra Theodossiou ha conferma- A questo straordinario repertorio ha to la sua maturità vocale e la sua affiancato la costante frequentazione predilezione alla vocalità verdiana, di opere ricercate e di grande spes- debuttando in Leonora di Vargas ne sore emotivo quali L’amico Fritz di La forza del destino (Teatro Regio di Mascagni, Mefistofele di Boito, Cor- Parma); Aida (Erode Attico e Mega- rado d’Altamura di Ricci, Cleopatra ron di Atene); Amelia in Un Ballo in di Lauro Rossi, Medea di Cherubini, Maschera (Teatro Sociale di Rovigo, Cavalleria Rusticana di Mascagni. Teatro Donizetti di Bergamo, Tea- Ha interpretato inoltre tro Massimo Bellini di Catania). Al (Teatro Donizetti di Bergamo, Tea- “Verdi” di Trieste nel 2012 ha inter- tro San Carlo di Napoli, Tournée in pretato di Giappone); Maria Stuarda (Teatro Verdi.

102 Tiziana Caruso direzione del M° Bisanti e con la re- Abigaille gia di Massimo Gasparon. Le successive tappe più prestigiose della sua carriera sono state: Tosca al Teatro La Fenice di Venezia per la regia di Robert Carsen e la direzione del M° Callegari; Tosca allo Sferiste- rio Opera Festival di Macerata per la regia di Massimo Gasparon sem- pre con la direzione del M° Callega- ri; Aida al Baltimora Opera House sotto la direzione del M° Licata e per la regia di Paolo Micciché; Ame- lia in Simon Boccanegra al Massimo di Palermo e Il trovatore ad Ascoli Piceno. Nella Stagione 2011/12 è a Toronto per Otello (Desdemona); alla Detroit Opera House, al Carlo Nata a Catania, intraprende gli stu- Felice di Genova, all’Opera Nazio- di musicali con Antonio Annaloro. nale di Atene per Tosca; al Teatro Si diploma in canto al Conservato- Herodion di Atene come Aida e con rio “A. Casella” dell’Aquila. Attual- Cavalleria rusticana. mente si perfeziona con Massimo Nella Stagione 2012/13 ha inaugu- Annaloro. rato la Stagione del Teatro Regio di Risulta vincitrice di numerosi Con- Parma interpretando Aida diretta corsi e Premi quali l’“Iris Adami dal M° Fogliani, riscuotendo un no- Corradetti”, “Rocca delle Macìe”, tevole successo di pubblico e critica. “Ottavio Ziino” ed il primo premio Ha debuttato il ruolo di Lady Mac- assoluto al Concorso “Voci Verdia- beth nel Macbeth di Verdi con la ne” di Busseto nel 2007. A seguito di Fondazione Pergolesi Spontini, al questa prestigiosa vittoria incomin- Teatro Filarmonico di Verona, al cia nel 2008 la sua carriera interna- Teatro Carlo Felice di Genova ed al zionale che la porterà ad esibirsi nei Teatro Verdi di Trieste, diretta dal teatri delle città di Detroit, Astana, M° Bisanti, dal M° Battistoni e dal Baltimora, Atene, Toronto interpre- M° Wellber. tando i ruoli di Aida, Manon, Tosca, La stagione 2013/14 ha segnato altri Leonora ne La forza del Destino e ne due straordinari debutti: Abigaille in Il trovatore. Nabucco al Festival 2013 dell’Arena Nel 2009 avviene il suo debutto in di Verona diretta dal M° Kovatchev e Italia con il ruolo di Elvira nell’Er- con la regia storica di De Bosio; To- nani di Verdi presso i Teatri di Pia- sca al Teatro Comunale di Bologna cenza, Modena e Ravenna, sotto la diretta dal M° Bignamini.

103 Marina Comparato di Palermo, San Carlo di Napoli, Fenena Teatro alla Scala di Milano, Opera National de Paris, Opera di Liegi, Nederlandse Opera di Amsterdam, Opera di Francoforte. In tournée è stata a Pechino, all’Opera du Cha- telet, al Theatre de la Monnaie di Bruxelles, alla Vlaamse Opera di Anversa, al Festival di Glyndebou- rne, all’Opera di Lipsia, al Teatro Real di Madrid, al Festival di Sali- sburgo. Si è esibita anche in diverse sale da concerto tra cui Concertge- bouw di Amsterdam, Royal Albert Hall di Londra, Barbican Center di Londra, NHK Concert Hall di To- kio, Accademia di Santa Cecilia ed Nata a , nel 1996 consegue ha collaborato con diversi direttori il diploma in Canto col massimo dei internazionali. voti e la lode a Firenze sotto la gui- Ha inciso per Philips di Ver- da di Renata Ongaro. Debutta nel di, per Opus 111 Juditha Trium- 1996 a Londra come Rosina ne Il phans, Orlando finto pazzo e Ar- barbiere di Siviglia e al 59° Maggio mida di Vivaldi; per Virgin Classics Musicale Fiorentino nell’Elektra, il Giustino di Vivaldi; per Decca diretta dal M° Abbado. Sempre Oberon di Weber diretto dal M° nel 1996 vince il primo premio al Gardiner; in DVD Gianni Schicchi Concorso Internazionale “Valentino diretto dal M° Chailly per il Con- Bucchi” di Roma e l’anno seguente certgebouw di Amsterdam; in DVD è prima classificata al Concorso del Le nozze di Figaro a Firenze diretto Teatro Lirico Sperimentale “A. Bel- dal M° Mehta; per Deutsche Gram- li” di Spoleto, debuttando nei ruoli mophon, in DVD, La finta sem- di Sesto ne La clemenza di Tito e plice diretta dal M° Hofstaetter. Siebel in Faust. Dal 1998 ad oggi è Al Teatro Verdi di Trieste ha inter- stata ospite di diversi teatri italiani pretato nell’ aprile 2013 il ruolo di ed esteri tra i quali: Maggio Musi- Sesto in La clemenza di Tito. Re- cale Fiorentino, Teatro Comunale centemente al Verdi ha cantato da di Ferrara, Rossini Opera Festival solista nel Requiem di Mozart, per di Pesaro, Opera di Roma, Teatro l’inaugurazione della Stagione Sin- Lirico di Cagliari, Carlo Felice di fonica 2014/15, e nello Stabat Ma- Genova, Teatro Regio di Torino, ter di Rossini a Sarajevo, sotto la Fenice di Venezia, Teatro Massimo direzione del M° Gelmetti.

104 Pietro Toscano gli impegni delle stagioni recenti si Il Gran Sacerdote di Belo segnalano: La notte di un nevraste- nico (ruolo del titolo) di Nino Rota a Campobasso e Potenza; Macbeth (domestico/araldo/medico) al Teatro Verdi di ; Lodovico in Otello con la regia di Renato Bruson e la di- rezione del M° Montanari nel circuito dell’Abruzzo e del Molise; il debut- to alla Carnegie Hall di New York con la Kronungsmesse di Mozart e il Requiem di Fauré; Colline ne La bohème al Teatro Massimo di Paler- mo; Don Giovanni (Leporello) al Te- atro del Giglio di Lucca, al Donizetti di Bergamo e al Coccia di ; Nabucco (Gran Sacerdote di Belo) al Teatro Marrucino di Chieti; ancora Si diploma nel 2002 al Conservato- la Kronungsmesse e la Petite Messe rio Rossini di Pesaro e partecipa poi Solennelle di Rossini con la direzione a diverse masterclass (William Mat- del M° Zambelli a Genova. Più re- teuzzi, Nazareno Antinori, Roberto centemente ha cantato a Foggia ne Merolla, ecc.) e corsi di perfeziona- Il barbiere di Siviglia (don Basilio), mento. Debutta già nel 2000 ne La ha debuttato nel ruolo di Raimondo serva padrona di Pergolesi al Tea- in all’Opera tro Comunale di Cagli e prende poi di Stato di Crajova in Romania e in parte, nel Circuito Lirico Toscano, a quello di Zuniga in Carmen all’Are- un ciclo di opere di Mozart: Bastian na Sferisterio di Macerata. Nel 2013 und Bastienne (Colas), La finta è presente al Festival di Savonlinna semplice (Simone e Cassandro) e Die ne La traviata (dottor Grenvil) con Entführung aus dem Serail (Osmin) la direzione del M° Paolo Olmi e del con la direzione del M° Demby. Se- M° Stefano Romani; ha debuttato guono altri debutti: La traviata (dot- inoltre nella Messa da Requiem di tor Grenvil) a Rimini con la regia di Verdi ad Avellino. Nel 2014 si alter- Gianmaria Romagnoli e la direzione na nei ruoli di Don Giovanni e del del M° Agiman; Don Giovanni allo Commendatore nel Don Giovanni Sheldonian Theatre di Oxford con la in scena a Treviso, Belluno e Pado- direzione del M° Papadoupulos; Re- va. Recentemente al Teatro Verdi di quiem di Mozart per i 40 anni della Trieste ha interpretato il ruolo del- scomparsa di Padre Pio da Pietrelci- lo Zio Bonzo in Madama Butterfly na a Benevento; La bohème (Colline) (2014) e di Danieli in Das Liebesver- al Teatro del Fuoco di Foggia. Tra bot (2014/15).

105 Lucia Casbarra Nel mese di luglio 2011 si esibisce Anna in un concerto su musiche di Verdi presso l’Anfiteatro Luchino Viscon- ti, Villa La Colombaia a Ischia sotto la direzione artistica del M° Sergio Segalini. Dal 2007 ad 2011 ha la- vorato in qualità di artista del coro presso il Teatro Verdi di Salerno con la direzione artistica del M° Daniel Oren, nelle seguenti produzioni: Tu- randot, Tosca, Madama Butterfly, , Lucia Lammermo- or, La traviata, L’elisir d’amore, Un ballo in maschera, Romeo et Juliet- te, Aida, Nabucco, Carmen, Fran- cesca da Rimini e Luisa Miller. Dal 2005 al 2008 si è esibita come Ha partecipato ai corsi di canto te- solista in numerosi concerti accom- nuti dal M° Elio Battaglia sulla vo- pagnata dal Quartetto d’archi Arte- calità belliniana; dal M° Rose Marie misia di Benevento. Meister (Conservatorio di Neucha- Nel 2000 ha conseguito brillante- tell) sul repertorio liederistico; dal mente il compimento inferiore di M° A. Sallustio presso il Laborato- canto presso il Conservatorio di mu- rio Lirico N. Van Westerhout e dal sica di Benevento sotto la guida del M° Emanuela Salucci presso l’Acca- M° Silvano Pagliuca; nel 2007 il di- demia Lirica-Teatro Italia di Roma. ploma di Musica vocale da camera Nel novembre 2014 si è esibita in un presso il Conservatorio di Musica S. concerto accompagnata al pianofor- Cecilia di Roma con il massimo dei te dal M° Otello Visconti presso il voti e lode e nel 2010 la laurea di II° Conservatorio di Musica di Livorno livello in canto presso il Conserva- con la presentazione di Alessandro torio di Musica S. Cecilia di Roma. Greco e Beatrice Bocci. Dal 2001 al 2007 si è esibita come Nel mese di ottobre 2012 si esibisce solista, accompagnata dal Coro e accompagnata da orchestra, in un Orchestra di S. Cecilia in numero- concerto di celebri arie e duetti d’o- si concerti, tra i quali si ricordano pera con il baritono Roberto Fron- in particolare il Messia di Haendel tali presso l’Università degli studi di e delle composizioni inedite del M° Milano La Statale. Lupo Ciaglia.

106 Sharon Pierfederici ragliano e il tenore Enzo Consuma. Anna Dal 2006 collabora con la pianista Irene Dotti Castellini, con la quale ha eseguito concerti di musica da camera, specializzandosi in partico- lare nei Lieder di Schubert e con- certi internazionali in favore dell’U- nicef. Ha all’attivo numerosi concerti di musica sacra (Petite Messe So- lennelle di Rossini, di Pergolesi, Gloria, Magnificat e Stabat Mater di Vivaldi) con l’or- chestra genovese del M° Fabrizio Callai, organista e compositore, di cui esegue in prima assoluta inedite composizioni. Genovese, ha studiato pianoforte e Dal 2008 partecipa alla stagione successivamente canto con Giuliana estiva dell’Arena di Verona come Cortese, Laura Bulian, Raina Kabai- artista del coro. vanska e Mauro Giampaoli. Ha vinto Nel novembre 2008 è la Terza Orfa- il Concorso “Voci per Cilea” di Varaz- nella nell’opera Der Rosenkavalier ze nel 2000; si è laureata in Farmacia all’Opera di Roma, diretta dal M° nel 2002 e, dal 2003, collabora come Gelmetti e nel marzo 2010 parteci- artista del coro al Teatro Carlo Felice pa alla messa in scena de Il tabarro di Genova, città dove prosegue la sua ricoprendo il ruolo di Frugola con la formazione con il soprano Luisa Ma- direzione del M° Hunterhofer.

107 Alessandro D’Acrissa sia in quello di prosa. Debutta nel Abdallo 2004 nel ruolo di René, protago- nista dell’operetta Il conte di Lus- semburgo di Franz Lehàr al Teatro Rendano di Cosenza. Nel 2006 è Pinkerton nella Madama Butterfly a Pordenone e Vicenza, con l’Orche- stra Rossini di Pesaro diretta dal M° Maurizio Baldin. L’anno dopo è protagonista (can- tante e attore) di Cristina ’a spedesa di Vincenzo Ziccarelli e di A tempo dell’anima. Monteverdi soul, scritto e diretto da Vittorio Mennella, al Teatro Duse di Roma. Nello stesso teatro è poi nel cast di Da che parte stai? di Ronald Harwood. Diplomato brillantemente in canto È nuovamente protagonista (can- lirico al Conservatorio “Giacoman- tante e attore) di Ioeio, con la regia tonio” di Cosenza, sotto la guida di Cesare Lievi, spettacolo dedicato del maestro Claudia Sisca, e diplo- alla grande poetessa tedesca Else mato poi in recitazione all’Acca- Lasker Schueler, e interpreta suc- demia d’arte drammatica “Silvio cessivamente il ruolo di Lorenzo ne D’Amico” di Roma, si perfeziona Il mercante di Venezia di Shakespe- con Isabelle Gentile, José Sanchis are al Globe Theatre di Roma con la Sinisterra, Augusto Humet, Peter regia di Loredana Scaramella. Clough, Luca Ronconi, Anna Mar- Recentemente al Teatro Verdi di chesini. Trieste ha interpretato il ruolo di Annovera nel suo percorso artistico Gastone in La traviata e Agenore in esperienze sia nel teatro musicale Il re pastore di Mozart.

108 Orchestra del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Violini primi Viole Stefano Furini (violino di spalla) Benjamin Bernstein (prima viola) Elia Vigolo (concertino) David Briatore (prima viola) Roberta Nitta (concertino) Elisabetta Chiappo Andrea Schibuola (concertino) Luca Degrassi Eliseo Baldizzi Antonella Fomularo Romina Concion Giorgio Gerin Dario Czerwenka Laura Menegazzo Giuseppe Dimaso Paolo Ota Rossella Ivicevic Claudio Pizzamei Francesco Lana Davide Prelaz Jan Leszczynski Mirella Palcich Violoncelli Luisa Rizzo Tullio Zorzet (primo violoncello) Franca Sciarretta Matteo Salizzoni (secondo violoncello) Marianna Sinagra (secondo violoncello) Violini secondi Irena Cristin Michela Bergamasco (primo) Andrea Di Corato Valentino Dentesani (primo) Simona Slokar Diana Mustea (primo) Chiara Urli Paolo Blazina Giuseppe Carbone Contrabbassi Federico Crisanaz Angelo Colagrossi (primo contrabbasso) Fabrizio Ficiur Mauro Muraro (primo contrabbasso) Andrea Nanni Paolo Monetti Alessandro Pinzani Marian Nowakowski Sara Rizzuto Livio Pavese Stefano Sommati Danilo Sisto Stefano Toso Michele Veronese

109 Orchestra del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Flauti Trombe Giorgio di Giorgi (primo flauto) Massimiliano Morosini* (prima tromba) Walter Zampiron (primo flauto) Marco Bellini* (prima tromba) Daniela Astolfi Carlo Beltrami Maria Ginaldi Massimiliano Oldrati Ottavino Tromboni Daniele Porcile Domenico Lazzaroni (primo trombone) Oboi Luca Erra Paola Fundarò (primo oboe) Mauro Ferrari Francesca Guerra (primo oboe) Alberto Ventura Fabio Sambo Tuba Corno inglese Ercole Laffranchini Giovanni Scocchi Timpani Clarinetti Daniele Sandri (primo timpano) Stefano Torcellan (primo clarinetto) Paolo Di Nisio (primo timpano) Marco Masini (primo clarinetto) Percussioni Fagotti Fabian Perez Tedesco Matteo Rivi (primo fagotto) Claudio Pribetti Aldo Leonardi Antonio Marotta Claudio Verh Arpa Corni Marina Pecchiar (prima arpa) Imerio Tagliaferri Prina (primo corno) Nilo Caracristi (primo corno) Simone Berteni Chiara Bosco Giorgio Raseni * con rapporto di lavoro a tempo determinato. Paolo Vissani Organico al 23 gennaio 2015

* con rapporto di lavoro a tempo determinato. Organico al 1° gennaio 2014

110 Coro del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Paolo Vero Altro maestro del coro Maestro del Coro Alberto Macrì Soprani primi Carolina Arditi Federica Guina Vania Soldan Miriam Spano Graziella Riggio Livia Valentinsig Elena Vangelista Sandra Vascotto Silvia Verzier Nato a Roma, si è diplomato in Pia- Soprani secondi noforte, dedicandosi poi alla Musica Chiara Ambrosi Corale. Antonella De Gennaro Dal 1990 al 1993 cura la prepara- Franzil Francesca Romana zione delle opere al Teatro dell’Opera Liliana Moro di Roma. Loredana Pellizzari Nel triennio 1993-95 collabora con il Festival di Bayreuth come Assistente Mezzosoprani musicale del Maestro del Coro Norbert Patrizia Angileri Balatsch, preparando tutte le opere Silvia Bonesso wagneriane. Simonetta Cavalli Dal 1996 è Maestro del Coro del Tea- Christa Hetzenegger tro Lirico di Cagliari, dove dirige pro- Vesna Topic duzioni di successo, da alcune delle quali sono state realizzate incisioni Contralti che hanno ottenuto riconoscimenti Elena Boscarol e premi. Micaela Jerkic Dal 2005 al 2006 ricopre il ruolo di Manuela Ricciardi Maestro del Coro al Teatro Massimo Silvia Russo Barbara Sandri di Palermo, incarico assunto a partire dal 2006 presso il Teatro Comuna- le di Bologna e ora al Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”.

111 Coro del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Tenori primi Bassi Francesco Cortese Hektor Leka Leone Ferri Francesco Lubini Paolo Gasparini Renzo Mangini Massimo Marsi Nicolò Marsi Roberto Miani Leonardo Palmigiani Aldo Micco Marcello Panerai Francesco Paccorini Gabriel Zgur Renato Rossi Luigi Silvestre Dax Velenich Roberto Verzier Tenori secondi Pietro Da Dalt Andrea Fusari Franco Nallino Roberto Rados Edin Sarajlic Baritoni Armando Badia Alessandro Chiarion Michele Codarin Damiano Locatelli Giuliano Pelizon Giovanni Alberico Spiazzi Giovanni Palumbo Organico al 23 gennaio 2015

112 Direttore musicale Capo scenografia di palcoscenico Giampiero Ferlan Paolo Longo Capo scenografo realizzatore Altro maestro del coro Mara Mitri Alberto Macrì Scenografo realizzatore Alessandro Starc Maestri collaboratori Stefano Buri* Capo costruzioni Adele D’Aronzo* Fabrizio Mauro Ilario Lavrencˇicˇ* Roberta Torzullo* Capo elettricista Roberto Zanellato Archivio musicale Cosmo Bernasconi Vice capo attrezzista David Dionisi Direttore di scena e aiuto regista Vice capi macchinisti Giulio Ciabatti Giorgio Stoppari Fabio Canciani Responsabile della sicurezza * con rapporto di lavoro a tempo determinato. Luciano Postogna Organico al 1° gennaio 2015

Servizi call center

113 Prossimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2014-15

Venerdì 13 febbraio 2015, ore 20.30 - Turno A Sabato 14 febbraio 2015, ore 18.00 - Turno B

Direttore MOSHE ATZMON Violoncello WEN-SINN YANG Mezzosoprano SOFIA KOBERIDZE

Maestro del Coro PAOLO VERO

Programma

GABRIEL FAURÉ (1845-1924) Pavane per orchestra e coro op. 50

CAMILLE SAINT-SAËNS (1835-1921) Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in la min. op. 33

ADRIEN-FRANÇOIS SERVAIS (1807-1866) Grande Fantaisie sur Le Barbier de Séville per violoncello e orchestra op. 6

CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) La damoiselle élue poema lirico per mezzosoprano, coro femminile e orchestra

MAURICE RAVEL (1875-1937) La Valse «poème chorégraphique»

Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

114 Prossimo appuntamento della Stagione Lirica e di Balletto 2014-15

Orfeo ed Euridice Azione teatrale in tre atti di Ranieri de’ Calzabigi

Musica di CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater, 5 ottobre 1762

Edizioni Baerenreiter Verlag, Kassel Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano Versione di Vienna del 1762

Personaggi ed interpreti:

Orfeo Laura Polverelli / Rossana Rinaldi* Euridice Cinzia Forte / Larissa Alice Wissel* Amore Milica Ilic

Direttore FILIPPO MARIA BRESSAN Regia GIULIO CIABATTI Scene e costumi AURELIO BARBATO

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

PRIMA RAPPRESENTAZIONE: Giovedì 5 marzo 2015, ore 20.30, turno A Sabato 7 marzo 2015, ore 16, turno S* Domenica 8 marzo 2015, ore 16, turno D Venerdì 13 marzo 2015, ore 20.30, turno C Sabato 14 marzo 2015, ore 20.30, turno B* Domenica 15 marzo 2015, ore 16, turno E

115 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Anno 2000 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Antoniana Veneta Popolare Vita, Ass.Amici del Teatro Verdi, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicurazioni Generali SpA, Camera di Commercio di Trieste, Comune di Pordenone, Fondazione CRT, IllyCaffè SpA, Lloyd Adriatico SpA, Provincia di Trieste, RAS SpA. Persone fisiche: Amione Franca, Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, Chersi Giuliano, Cosulich Silvio, Crechici Guido, de Banfield Graziella, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Del Piccolo Luciano, Diego Mario, Gilleri Alessandro, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Lokar Giovanni, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Pacorini Marchesi Luisa, Panic- cia Massimo, Polojaz Lokar Sonia, Ribotta Giorgio, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Sandrinelli Oscar, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Vitrani Leonardo, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Colombin G.M. & Figlio SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA, INSIEL SpA. Persone fisiche: Alessio Bean Luciana, Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Mat- teo, Borgna Giovanni, Calligaris Mario, Cavalieri Nicoletta, Cividin Giorgio, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, D’Attoma Capozzari Gabriella, De Paoli Sasson Adalgisa, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Gelb Kropf Rahela, Grego Alessandro, Gurian Maurizio, Gurian Paolo, Iaccheo Giovanni, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mayneri Maria Maddalena, Menia Roberto, Milani Piccini Nives, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Rottini Lauramarina, Sadar Gianni, Sam- bri Claudio, Sandrinelli Tiziana, Sandrini Rottini Laura, Stavro Santarosa Giancarlo, Taucer Ferlat Miryam, Turello Antonio Vinicio, Ucropina Malipiero Eva, Ulian Francesco, Viozzi Gualtiero, Vogrich Paola.

Anno 2001 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Antoniana Veneta Popolare Vita, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicurazioni Generali SpA, Camera di Com- mercio di Trieste, Comune di Pordenone, Fondazione CRT, Illy Caffè SpA, Lloyd Adriatico SpA, Provincia di Trieste, RAS SpA. Persone fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, Chersi Giuliano, Cosulich Silvio, Crechici Guido, de Banfield Graziella, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Del Piccolo Luciano, Diego Mario, Gilleri Alessandro, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Lokar Giovanni, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Pacorini

116 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Marchesi Luisa, Paniccia Massimo, Polojaz Lokar Sonia, Ribotta Giorgio, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Sandrinelli Oscar, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Vitrani Leonardo, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Colombin G.M. & Figlio SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA, INSIEL SpA. Persone fisiche: Alessio Bean Luciana, Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo, Borgna Giovanni, Calligaris Mario, Cavalieri Nicoletta, Cividin Giorgio, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, D’Attoma Capozzari Gabriella, De Paoli Sas- son Adalgisa, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Gelb Kropf Rahela, Grego Alessandro, Gurian Maurizio, Gurian Paolo, Iaccheo Giovanni, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mayneri Maria Maddalena, Menia Roberto, Milani Piccini Nives, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Rottini Lauramarina, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sandrinelli Tiziana, Sandrini Rottini Laura, Stavro Santarosa Giancarlo, Taucer Ferlat Miryam, Turello Antonio Vinicio, Ucropina Malipiero Eva, Ulian Francesco, Viozzi Gualtiero, Vogrich Paola.

Anno 2002 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Antoniana Veneta Popolare Vita, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicurazioni Generali SpA, Camera di Com- mercio di Trieste, Comune di Pordenone, Fondazione CRT, Illy Caffè SpA, Lloyd Adriatico SpA, Provincia di Trieste, RAS SpA. Persone fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, Chersi Giuliano, Crechici Guido, de Banfield Graziella, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Del Piccolo Luciano, Diego Mario, Gilleri Alessandro, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Lokar Giovanni, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Pacorini Marchesi Luisa, Paniccia Massimo, Polojaz Lokar Sonia, Ribotta Giorgio, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Sandrinelli Oscar, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Vitrani Leonardo, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Colombin G.M. & Figlio SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA, INSIEL SpA. Persone fisiche: Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo, Borgna Giovanni, Calligaris Mario, Cavalieri Nicoletta, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, D’Attoma Capozzari Gabriella, De Paoli Sasson Adalgisa, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Gelb Kropf Rahela, Grego Alessandro, Gurian Maurizio, Gurian Paolo, Iaccheo Giovanni, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mayneri

117 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Maria Maddalena, Menia Roberto, Milani Piccini Nives, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Rottini Lauramarina, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sandrinelli Tiziana, Stavro Santarosa Giancarlo, Taucer Ferlat Miryam, Turello Antonio Vinicio, Ucropina Malipiero Eva, Ulian Francesco, Viozzi Gualtiero, Vogrich Paola.

Anno 2003 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicurazioni Generali SpA, Camera di Commercio di Trieste, Fondazione CRT. Persone fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, De Banfield Raffaello, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Diego Mario, Dipiazza Roberto, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Montanelli Roggero Gabriella, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Editoriale FVG SpA, INSIEL SpA. Persone fisiche: Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo, Borgna Giovanni, Bruno Raffaele, Chersi Giuliano, Cioli Rinaldi Marina, Cividin De Sario Sara, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, Danneker de Szombathely Licia, D’Attoma Capozzari Gabriella, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Fabbro Raffaello, Ferluga Matera Eleonora, Fortini Giuseppe, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Gelb Kropf Rahela, Kropf Gabriella, Longo Bruno, Mandich Antonio, Migliorini D’Adda Gabriella, Monti Fabrizio, Omero Sergio, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Sadar Gianni, Sancin De Longhi Fulvia, Stavro Santarosa Giancarlo, Stoppani Mario, Ucropina Malipiero Eva, Vidali Piero, Viozzi Gualtiero.

Anno 2004 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assi- curazioni Generali SpA, Comune di Pordenone, Fondazione CRT. Persone fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Diego Mario, Dipiazza Roberto, Kavcic Dukcevich Sonia, Kul- terer Pacorini Siglinde, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Montanelli Roggero Gabriella, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA. Persone fisiche: Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo,

118 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Borgna Giovanni, Bruno Raffaele, Cavalieri Nicoletta, Chersi Giuliano, Cioli Rinaldi Marina, Cioli Rinaldi Marina, Cividin De Sario Sara, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, Danneker de Szombathely Licia, De Paoli Sasson Adalgisa, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Fabbro Raffaello, Ferluga Matera Eleonora, Fortini Giuseppe, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giam- paolo, Gelb Kropf Rahela, Kropf Gabriella, Longo Bruno, Magris Roberto, Mandich Antonio, Migliorini D’Adda Gabriella, Monti Fabrizio, Omero Sergio, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Piscanec Gianni, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sancin De Longhi Fulvia, Stavro Santarosa Giancarlo, Stoppani Mario, Ucropina Malipiero Eva, Vidali Piero, Viozzi Gualtiero.

Anno 2005 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assi- curazioni Generali SpA, Comune di Pordenone, Fondazione CRT. Persone fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Diego Mario, Dipiazza Roberto, Kavcic Dukcevich Sonia, Kul- terer Pacorini Siglinde, Marchesi Paolo, Modugno Aldo, Montanelli Roggero Gabriella, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA. Persone Fisiche: Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo, Borgna Giovanni, Cavalieri Nicoletta, Chersi Giuliano, Cioli Rinaldi Marina, Cividin De Sario Sara, Coppola di Canzano Eugenio, Dado Daniela, Danneker de Szombathely Licia, Danneker de Szombathely Licia, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Fabbro Raffaello, Ferluga Matera Eleonora, Fortini Giuseppe, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Gelb Kropf Rahela, Kropf Gabriella, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mandich Antonio, Migliorini D’Adda Gabriella, Mina Sergio, Monti Fabrizio, Omero Sergio, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Piscanec Gianni, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sancin De Longhi Fulvia, Stavro Santarosa Giancarlo, Stoppani Mario, Ucropina Malipiero Eva, Vidali Piero, Viozzi Gualtiero.

Anno 2006 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicu- razioni Generali SpA, Comune di Pordenone, Fondazione CRT. Persone Fisiche:

119 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Diego Mario, Dipiazza Roberto, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Nasti Michele, Rossi Illy Anna, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Fincantieri SpA, Editoriale FVG SpA. Persone Fisiche: Abram Zanfagnin Vilma, Barbieri Della Casa Adele, Borgna Giovanni, Chersi Giuliano, Cioli Rinaldi Marina, Cividin De Sario Sara, Dado Daniela, Danneker de Szombathely Licia, De Longhi Silvia, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Fabbro Raffaello, Ferluga Matera Eleonora, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mandich Antonio, Mina Sergio, Monti Fabrizio, Omero Sergio, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Piscanec Gianni, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Rottini Lauramarina, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sancin De Longhi Fulvia, Ucropina Mali- piero Eva, Viozzi Gualtiero.

Anno 2007 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, ACEGAS SpA, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Assicu- razioni Generali SpA, Comune di Pordenone, Fondazione CRT. Persone Fisiche: Carignani Etta, Cassis Faraone Margherita, de Ferra Giampaolo, Dei Rossi Furio, Diego Mario, Dipiazza Roberto, Kavcic Dukcevich Sonia, Kulterer Pacorini Siglinde, Marchesi Paolo, Nasti Michele, Rossi Illy Anna, Samer Dario, Varridi Antonini Franca, Viani Giuseppe, Von Mautner Markhof Theodor, Zanfagnin Giorgio. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria SpA, Editoriale FVG SpA, Fincantieri SpA, INSIEL SpA. Persone Fisiche: Abram Zanfagnin Vilma, Antonini Emilio, Barbieri Della Casa Adele, Bartoli Matteo, Bellarosa Gio- vanni, Borgna Giovanni, Chersi Giuliano, Cioli Rinaldi Marina, Cividin De Sario Sara, Comolli Raimondo, Dado Daniela, Danneker de Szombathely Licia, De Longhi Silvia, De Rosa Giorgio, Delise Giulio, Fabbro Raffaello, Ferluga Matera Eleonora, Fogazzaro Antonio, Fortini Giuseppe, Frandoli Oppenhaim Giovanna, Gei Giampaolo, Kropf Gabriella, Kunstler Morpurgo Mina, Longo Bruno, Magris Roberto, Mandich Antonio, Massarutto Mario Gabriele, Mina Sergio, Monico Tullio e Maja, Monti Fabrizio, Omero Sergio, Pallini Marisa, Paparo Massimo, Petronio Delbello Marina, Piscanec Gianni, Riccesi Ennio, Rismondo de Smecchia Giuseppe, Rottini Lauramarina, Sadar Gianni, Sambri Claudio, Sancin De Longhi Fulvia, Ucropina Malipiero Eva, Viozzi Gualtiero, Zanini Aldo.

120 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Anno 2008 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipen- denti del Teatro Verdi, Comune di Pordenone. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Giampaolo de Ferra, Furio Dei Rossi, Mario Diego, Roberto Dipiazza, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Etta Melzi Carignani di Novoli, Theodor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Dario Samer, Franca Varridi Antonini, Giuseppe Viani, Giorgio Zanfagnin. Sostenitori. Enti e società: Banca Popolare FriulAdria, Editoriale Friuli Venezia Giulia, Fincantieri-Cantieri Navali Italiani, Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Wilma Abram Zanfagnin, Emilio Antonini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Giovanni Borgna, Giuliano Chersi, Marina Cioli Rinaldi, Serena Cividin, Sara Cividin De Sario, Raimondo Comolli, Fulvia Costantinides, Daniela Dado, Licia Danneker de Szombathely, Elvira D’Auria Serschen, Silvia De Longhi, Giorgio De Rosa, Giulio Delise, Raffaello Fabbro, Eleonora Ferluga Matera, Antonio Fogazzaro, Giovanna Frandoli Oppenheim, Giampaolo Gei, Francesco Mario Granbassi, Gabriella Kropf, Bruno Longo, Roberto Magris, Antonio Mandich, Gabriele Massarutto, Sergio Mina, Tul- lio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Mina Morpurgo, Sergio Omero, Marisa Lorenzon Pallini, Massimo Paparo, Marina Petronio Delbello, Annamaria Piemontesi Alzetta, Gianni Piscanec, Ennio Riccesi, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Marina Rottini, Gianni Sadar, Fulvia Sancin De Longhi, Arduina Sbisà, Evi Ucropina Malipiero, Gualtiero Viozzi, Aldo Zanini, Serena Cividin.

Anno 2009 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi, Comune di Pordenone. Persone Fisiche: Mar- gherita Cassis Faraone, Giampaolo de Ferra, Furio Dei Rossi, Mario Diego, Roberto Dipiazza, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Theodor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Dario Samer, Franca Varridi Antonini, Giuseppe Viani, Giorgio Zanfagnin, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e società: Editoriale Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Wilma Abram Zanfagnin, Emilio Antonini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Gianfranco Cergol, Giuliano Chersi, Marina Cioli Rinaldi, Serena Cividin, Sara Cividin De Sario, Raimondo Comolli, Fulvia Costantinides, Daniela Dado, Licia Danneker de Szombathely, Elvira

121 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

D’Auria Serschen, Silvia De Longhi, Giorgio De Rosa, Raffaello Fabbro, Ele- onora Ferluga Matera, Antonio Fogazzaro, Giovanna Frandoli Oppenheim, Giampaolo Gei, Francesco Mario Granbassi, Gabriella Kropf, Bruno Longo, Roberto Magris, Antonio Mandich, Gabriele Massarutto, Sergio Mina, Tul- lio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Mina Morpurgo, Sergio Omero, Marisa Lorenzon Pallini, Massimo Paparo, Marina Petronio Delbello, Annamaria Piemontesi Alzetta, Ennio Riccesi, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Marina Rottini, Gianni Sadar, Fulvia Sancin De Longhi, Arduina Sbisà, Evi Ucro- pina Malipiero, Gualtiero Viozzi, Aldo Zanini.

Anno 2010 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipen- denti del Teatro Verdi, Comune di Pordenone. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Giampaolo de Ferra, Furio Dei Rossi, Mario Diego, Roberto Dipiazza, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Mar- chesi, Theodor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Dario Samer, Franca Varridi Antonini, Giuseppe Viani, Giorgio Zanfagnin, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e Società: Editoriale Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Wilma Abram Zanfagnin, Emilio Antonini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Gianfranco Cergol, Giuliano Chersi, Marina Cioli Rinaldi, Serena Cividin, Sara Cividin De Sario, Raimondo Comolli, Fulvia Costantinides, Daniela Dado, Licia Danneker de Szombathely, Elvira D’Auria Serschen, Silvia De Longhi, Giorgio De Rosa, Raffaello Fabbro, Eleonora Ferluga Matera, Antonio Fogazzaro, Giovanna Frandoli Oppen- heim, Giampaolo Gei, Francesco Mario Granbassi, Bruno Longo, Roberto Magris, Antonio Mandich, Gabriele Massarutto, Sergio Mina, Tullio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Mina Morpurgo, Sergio Omero, Marisa Lorenzon Pallini, Massimo Paparo, Marina Petronio Delbello, Annamaria Piemontesi Alzetta, Ennio Riccesi, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Marina Rottini, Gianni Sadar, Elvino Sancin, Fulvia Sancin De Longhi, Arduina Sbisà, Evi Ucropina Malipiero, Gualtiero Viozzi, Aldo Zanini.

Anno 2011 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Piero Cattaruzzi, Giampaolo de Ferra, Mario Diego, Roberto Dipiazza, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Theodor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Dario Samer, Franca Varridi

122 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Antonini, Giuseppe Viani, Giorgio Zanfagnin, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e Società: Editoriale Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Wilma Abram Zanfagnin, Emilio Antonini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Gianfranco Cergol, Giuliano Chersi, Marina Cioli Rinaldi, Sara Cividin De Sario, Raimondo Comolli, Daniela Dado, Licia Danneker de Szombathely, Elvira D’Auria Serschen, Furio Dei Rossi, Silvia De Longhi, Diana De Rosa, Raffaello Fabbro, Eleonora Ferluga Matera, Antonio Fogazzaro, Giovanna Frandoli Oppenheim, Giampaolo Gei, Francesco Mario Granbassi, Bruno Longo, Roberto Magris, Antonio Mandich, Sergio Mina, Tullio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Mina Morpurgo, Sergio Omero, Marisa Lorenzon Pallini, Massimo Paparo, Marina Petronio Delbello, Annamaria Piemontesi Alzetta, Ennio Riccesi, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Marina Rottini, Gianni Sadar, Elvino Sancin, Fulvia Sancin De Longhi, Arduina Sbisà, Evi Ucropina Malipiero, Gualtiero Viozzi, Aldo Zanini.

Anno 2012 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipen- denti del Teatro Verdi. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Piero Cat- taruzzi, Giampaolo de Ferra, Mario Diego, Sonia Kavcic Dukcevich, Sig- linde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Thedor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Franca Varridi Antonini, Giuseppe Viani, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e Società: Finegil Editoriale S.p.A. Persone Fisiche: Emilio Anto- nini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Odette Bockmann Rosin, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Giovanna Cecovini Cavallar, Gianfranco Cergol, Fabio Chiodo Grandi, Marina Cioli Rinaldi, Sara Cividin De Sario, Licia Dannaker de Szombathely, Elvira D’Auria Serschen, Furio Dei Rossi, Silvia De Longhi, Diana De Rosa, Raffaello Fabbro, Eleonora Ferluga Matera, Isabella Gallo Cobianco, Francesco Mario Gran- bassi, Roberto Magris, Antonio Mandich, Sergio Mina, Tullio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Sergio Omero, Marisa Lorenzon Pallini, Annamaria Piemon- tesi Alzetta, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Marina Rottini, Gianni Sadar, Elvino Sancin, Fulvia Sancin De Longhi, Evi Ucropina Malipiero, Aldo Zanini. Si ringraziano per il contributo straordinario: William C. Morris, Maria Bianca Scarperi, Alida Furlan, Luciana Gravisi Furlan.

Anno 2013 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipendenti del Teatro Verdi. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Piero

123 Albo dei Soci del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”

Cattaruzzi, Giampaolo de Ferra, Mario Diego, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Theodor von Mautner Markhof, Anna Rossi Illy, Franca Varridi Antonini, Maria Luisa Vaccari, Giuseppe Viani, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e società: Finegil Editoriale S.p.A., Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Emilio Antonini, Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Odette Bockmann Rosin, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Giovanna Cecovini Cavallar, Gianfranco Cergol, Fabio Chiodo Grandi, Marina Cioli Rinaldi, Sara Cividin De Sario, Licia Dannaker de Szombathely, Furio Dei Rossi, Silvia De Longhi, Diana De Rosa, Eleonora Ferluga Matera, Isabella Gallo Cobianco, Francesco Mario Granbassi, Roberto Magris, Antonio Mandich, Sergio Mina, Tullio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Sergio Omero, Giovanna Frandoli Oppenheim, Marina Petronio Del Bello, Marisa Lorenzon Pallini, Annamaria Piemontesi Alzetta, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Ennio Riccesi, Marina Rottini, Gianni Sadar, Elvino Sancin, Fulvia Sancin De Longhi, Giovanni Sblattero, Evi Ucropina Malipiero, Aldo Zanini.

Anno 2014 Fondatori. Enti e società: Stato Italiano, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Associazione Dipen- denti del Teatro Verdi. Persone Fisiche: Margherita Cassis Faraone, Piero Cat- taruzzi, Giampaolo de Ferra, Mario Diego, Anna Benci Illy, Anna Rossi Illy, Sonia Kavcic Dukcevich, Siglinde Kulterer Pacorini, Paolo Marchesi, Thedor von Mautner Markhof, Federico Pacorini, Franca Varridi Antonini, Giuseppe Viani, Fam. Roberto Zuculin. Sostenitori. Enti e società: Finegil Editoriale S.p.A., Provincia di Trieste. Persone Fisiche: Adele Barbieri Della Casa, Matteo Bartoli, Giovanni Bellarosa, Odette Bockmann Rosin, Giovanni Borgna, Etta Melzi Carignani di Novoli, Giovanna Cecovini Cavallar, Gianfranco Cergol, Fabio Chiodo Grandi, Marina Cioli Rinaldi, Sara Cividin De Sario, Licia Dannaker de Szombathely, Furio Dei Rossi, Silvia De Longhi, Diana De Rosa, Eleonora Ferluga Matera, Isabella Gallo Cobianco, Francesco Mario Granbassi, Roberto Magris, Antonio Mandich, Sergio Mina, Tullio e Maja Monico, Fabrizio Monti, Sergio Omero, Giovanna Frandoli Oppenheim, Marina Petronio Del Bello, Marisa Lorenzon Pallini, Annamaria Piemontesi Alzetta, Giuseppe Rismondo de Smecchia, Ennio Riccesi, Marina Rottini, Gianni Sadar, Elvino Sancin, Fulvia Sancin De Longhi, Giovanni Sblattero, Aldo Zanini. Finanziatori: Rotary Club Trieste, Rotary Club Trieste Nord, Rotary Club Muggia.

124 Indice

Fondazione Teatro Lirico 3 Argomento 59 “Giuseppe Verdi di Trieste”

Synopsis 65 Calendario 9 delle rappresentazioni Libretto 71 “...quasi una parafrasi 13 della Bibbia” Interpreti 90 di Fedele D’Amico Orchestra del Teatro Lirico 109 “Nabucodonosor” 25 “Giuseppe Verdi di Trieste” ossia la realtà del Risorgimento di Michele Girardi Coro del Teatro Lirico 111 “Giuseppe Verdi di Trieste” Nabucco a Trieste 35 Un’opera-simbolo, amata e temuta Prossimo appuntamento 114 di Gianni Gori della Stagione Sinfonica 2014-2015

Le rappresentazioni 47 Prossimo appuntamento 115 di Nabucco al Teatro Verdi di Trieste della Stagione Lirica e di Balletto 2014-2015 Note di regia 55 di Stefano Poda Albo dei Soci 116

A cura dell’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste” Composizione e Stampa: Stella Arti Grafiche (Trieste)

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