Caro Turista, questa pubblicazione è dedicata a quanti vorran- no vivere e scoprire il grande patrimonio artisti- co, culturale, religioso e naturalistico della nostra stupenda cittadina. La guida “Benvenuti a Calolziocorte” è stata re- alizzata suddividendo le nostre risorse territoriali in tre itinerari; lungo questi percorsi è possibile conoscere i luoghi più suggestivi ed interessanti. Auspichiamo che questa nostra brochure, pos- sa, anche solo in minima parte, illustrare le bel- lezze della città, ed essere un mezzo di diffusio- ne e di promozione turistica della realtà ricettiva del nostro bellissimo territorio. Non ci resta che augurare a tutti una buona permanenza a Calolziocorte.

Pro Loco Calolziocorte Abitanti: Frazioni: Calolzio (con Casale, Cornello e Tovo) Strade statali: Strada Nazionale 639 Aeroporti: Bergamo - Orio Al Serio 14.315 (dati INSTAD al 31.12.2010) Corte (con Carsano e Gerra) - Bergamo Milano - Linate Superficie: 9,14 km2 Foppenico (con Lavello, Monastero e Serta) Strada Provinciale 72 Lecco - Milano Milano - Malpensa Densità: 1.566,19 ab./km2 Lorentino (con Moioli) Ferrovie: Stazione di Calolziocorte - Distanze principali: da Lecco km. 7 Coordinate: 45° 48’ 00’’ N Pascolo (con Gallavesa) Linee: Milano - Lecco - Sondrio - Tirano da Bergamo km. 26 città di Calolziocorte 9° 25’ 00’’ E Rossino (con Castello, Erola, Gaggio, La Ca’ e Oneta) Lecco - Bergamo - Brescia da Como km. 30 Altitudine: da mt. 199 s.l.m. (rif. lago di Olginate) Sala (con Gerola, Portico e Premerlano) da Milano km. 43 a mt. 1.104 s.l.m. (rif. Spedone) Sopracornola (con Rigolgrosso) Provincia: Lecco (LC) C.A.P.: 23801 Prefisso: 0341 Diocesi: Bergamo città di Calolziocorte

2 3 Situata in una valle morfologicamente estesa per palafitticole rinvenute presso il Lavello, testimonian- boschi e della luna, rinvenuta presso la chiesa par- me attestazioni di Calolzio (Caluxio o Caluce) all’anno quindici chilometri dalle sponde del Lago di Olginate ze, forse, di un primo insediamento ubicato lungo rocchiale di Lorentino e che recita DIANAE Q. VIBIUS 887 quella di Cremellina (località in seguito scompar- sino ad Ambivere e denominata ufficialmente Valle le rive del fiume Adda. Anche in epoca protostorica, SEVERUS (databile tra il I ed il II secolo d.C). sa, da collocarsi presso l’attuale frazione Pascolo), e con ogni probabilità, il territorio di La prima testimonianza scritta di una località calol- poi Foppenico (985, Flaponico), Casale (985), Lavello Calolzio fu oggetto di un qualche ziese, ovvero Corte, va forse ricondotta all’estremo (1014, definito addirittura castello), Lorentino (1036, popolamento: tralasciando le va- limite dell’età longobarda e precisamente all’anno Lograntino), etc. rie ipotesi sull’origine preromana 774: Rado de Curte compare infatti come testimo- Le chiese del calolziese dipendevano dalla Pieve di della località, formulate sulla base ne in una pergamena bergamasca; quest’uomo di e, anche se territorialmente bergamasche, dell’etimologia del toponimo Calol- milleduecento anni fa - stando alla documentazione fecero parte della Diocesi Ambrosiana sino al 1788 zio, significativa è la presenza di conosciuta - rimane a tutt’oggi il più antico abitan- per poi venire aggregate a quella di Sant’Alessandro. cenni storici un insediamento riferibile all’età te di Calolziocorte, la cui memoria sia sopravvissu- Nel 1274 Napoleone della Torre conquistò la Valle San del ferro ed alla cultura celtica di ta fino ai giorni nostri. È molto probabile che già in Martino ed il suo capoluogo: in quegli anni, su Calol- Golasecca (IX-V secolo a.C.) indi- epoca alto medievale esistesse in Calolzio, e sempre zio, forte era il potere esercitato dalla nobile famiglia viduato presso la vicina Rocca di in località La Gerra, una primitiva chiesa intitolata a feudale dei Benaglio, tra l’altro detentrice di numerosi Somasca. San Martino Vescovo di Tours - Santo particolarmen- castelli ed alleala dei Torriani in chiave antiviscontea. Più consistenti appaiono, invece, te caro ai Franchi - importante, o antica, tanto da Tra i numerosi avvenimenti militari e politici che se- le vestigia della presenza romana, estendere poi la stessa dedicazione all’intera vallata guirono a questo tragico periodo di lotte intestine, ascrivibili soprattutto all’epoca im- su di essa gravitante. A conferma dell’ubicazione di si ricorda la battaglia del Campo Cerese (1398) tra i periale. Per il fatto di essere attra- questa chiesa proprio in Calolzio risultano due per- guelfi di Calolzio e i ghibellini di Olginate. versata dalla strada pedemontana gamene della metà del XIII secolo: la prima, datata Con il trattato sti- che collegava Brescia, Bergamo, 1249, ci ricorda alcuni abitanti a Calolzo vallis Sancti pulato nell’aprile cenni storici Como e che varcava il fiume Adda Martini; l’altra, stesa nel 1264, riguardo le località di del 1454 la Valle grazie al ponte di Olginate, riferi- Calolzio, Cremellina, Carzano, Foppenico, Rossino e San Martino pas- bile al III secolo d.C. (i cui resti si Somasca; tutte situate nella Valle San Martino defini- sò definitivamen- conservano ancora oggi in alcuni ta de Calolzo plano. Indubbiamente, è nel corso degli te sotto il dominio piloni di forma esagonale), l’inse- anni immediatamente prima e dopo l’anno Mille che della Repubblica di Calolziocorte - veduta panoramica 1946 diamento di Calolzio acquisì un’importanza rilevante Calolzio raggiunge l’apice del suo sviluppo: anche se Venezia che già da certamente trovando in questa risorsa viaria la ragio- le dedicazioni di alcune chiese lasciano il sospetto di qualche decennio San Martino a partire dalla prima metà del secolo XV, ne del proprio sviluppo. Oltre ai numerosi sarcofagi fondazioni molto più antiche, la maggior parte delle aveva cominciato Calolziocorte affonda le sue radici in un passato assai a vasca con coperchio a spiovente e ad una piccola località calolziesi - se si escludono i casi di Corte e ad affacciarsi sul lontano. necropoli rinvenuta in località La Gerra, particolare di Sala, toponimi longobardi - nasce ed assume una territorio calol- Indizi di una probabile frequentazione umana in età attenzione merita il ritrovamento dell’epigrafe sacra precisa fisionomia solo tra il IX e l’ XI secolo: stando ziese nell’intento preistorica risultano essere i resti di alcune strutture in marmo con dedica a Diana, dea della caccia, dei alla documentazione nota, al ‘886 risale una delle pri- di occupare Lecco. Battello di Leonardo

4 5 Con il mite dominio della Serenissima, Calolzio inau- tratta Milano-Lecco. La posizione strategica e la pre- zione del castello e dell’adiacente chiesa ad opera di gurò un periodo di maggior tranquillità e prosperità e senza di importanti crocevia ferroviari favorirono lo Barnabò Visconti, Ghibellino, Signore di Milano. trasse numerosi benefici dai vari privilegi che il Go- sviluppo a Calolziocorte di numerosi insediamenti in- Il Lavello viene abbandonato per quasi cento anni; verno Veneziano le concesse in quanto terra di confi- dustriali, soprattutto fra gli anni ‘20 e ‘40 del secolo è frequentato solo da contrabbandieri e banditi fino scorso. Da ricordare lo stabilimento “Sali di Bario”, da all’arrivo di un personaggio che viene ricordato col tutti i Calolziesi conosciuto come “Fabricù”, fondato nome di “Jacomino heremitto”. L’eremita inizia, con nel 1902 da Pietro Cugnasca e Domenico Baggioli. l’aiuto di persone devote, la ricostruzione della chie- Nel 1927, con un Regio Decreto emanato da Vittorio sa. Emanuele III re d’Italia, venne attuata l’unificazione Nelle fonti troviamo scritto che durante gli scavi per le dei comuni di Calolzio e Corte (ai quali, l’anno succes- fondamenta “aparse una fontana a di 25 aprile 1480.. itinerario 1 sivo, vennero fusi quelli collinari di Rossino e Loren- et li trovarono un morto disfatto”. Tolto il corpo, dal- tino), precedentemente separati e autonomi: in qui la sepoltura scaturisce l’acqua, subito la popolazione l’attuale denominazione composito di Calolziocorte. credente vi attribuisce poteri miracolosi. Le cronache registrano il primo miracolo il 26 aprile 1480. Martino, un bambino completamente paraliz- Stazione di Calolziocorte 1914 zato, della località Monastero, viene immerso nella Interno - Santuario Santa Maria del Lavello fonte ed esce risanato. È il primo di una lunga serie di miracoli ed è l’inizio dello splendido periodo di de- Partenza: Santuario di Santa Maria del Lavello vozione popolare che accompagna la lunga storia di Arrivo: Giardino botanico “Villa de’ Ponti” Santa Maria del Lavello. Percorrenza: a piedi, bicicletta, alcuni tratti in au- Nel 1489 sono chiamati alla cura del luogo i Servi di cenni storici tovettura e pullman Maria, che costruiscono una prima chiesa nel 1490. ne con il Ducato di Milano. Il 1797, anno del trattato Aree attrezzate: lungo fiume attrezzato per pic-nic Purtroppo, con la peste del 1630, il Santuario viene di Campoformio e della soppressione della Repubblica trasformato in lazzaretto e tutti i padri periscono du- di San Marco ad opera di Napoleone Bonaparte, vide Santuario Santa Maria del Lavello rante l’assistenza agli ammalati. Negli anni successivi Calolzio, come tutta la Lombardia di allora, annove- La Storia il convento faticosamente si riprende ed i fedeli tor- rata nei possedimenti austriaci del Regno Lombardo È l’anno 1014 quando l’imperatore Enrico II, l’ultimo nano al loro Santuario. Veneto sino all’unità d’Italia. imperatore della casa Sassone, investe il Vescovo di Il 5 settembre 1772, con decreto del senato vene- Anello di congiunzione fra la Lombardia occidentale Bergamo della proprietà e dell’usufrutto della Corte to, il convento viene chiuso e in seguito convertito in e quella orientale, l’abitato di Calolziocorte venne nel di Almenno, del Castello di e del Castello del abitazioni. Il 24 giugno 2011, dopo quasi 10 anni di 1863 interessato dalla costruzione della linea ferro- Lavello, confermando precedenti diplomi imperiali. La chiusura, si sono riaperte le porte ai fedeli. viaria Lecco-Bergamo-Brescia (una delle più antiche scelta dei Signori della Valle San Martino di parteg- Il Convento d’Italia) e, tre anni più tardi, dall’attivazione della giare per la parte Guelfa, porta, nel 1373, alla distru- Al piano terreno, all’ingresso principale, si trova il

6 7 chiostro maggiore, scan- to in due cappelle. La cappella di sinistra (per di origine medioevale e le “vasche miracolose”. rana verde e quella temporaria, il rospo e la rana dito da venti arcate a tut- chi guarda), normalmente utilizzata per il culto agile. to sesto coperte da volte mariano, è arricchita dall’affresco della Croci- Lungo Fiume Adda, fauna e flora lacustre Tra i volatili degni di essere ricordati assieme ad altri, a crociera di laterizio in- fissione del 1487 attribuito al piemontese Gio- Il fiume Adda, confine storico tra la Serenissima ed l’airone cinerino, il gabbiano, la cornacchia grigia, il tonacato su colonne di vanni Tornelli. La cappella di destra, destinata il Ducato di Milano, via di comunicazione e commer- cigno, l’anatra, il germano reale, l’allocco, il cuculo, il pietra molera. Il chiostro, alla celebrazione quotidiana della Santa Mes- ci, oggi è un territorio artistico e naturale di grande merlo, il pettirosso, il rondone e l’usignolo di fiume. dedicato al raccoglimento sa, è decorata con una pala di Antonio Caneva rilievo. Nelle sue acque, in particolar modo nel Lago Tra i rettili la biscia dal collare, il ramarro e la testug- e alla preghiera dei padri, (1603) con i Santi Fermo, Agata, Apollonia. di Olginate, Calolzio e le Prealpi alle sue spalle si gine palustre. fu costruito tra il 1566 e il Accanto al pulpito di età barocca si trova un specchiano, creando un paesaggio, dove non solo la Ricca la fauna acquatica: 1597. Dal chiostro maggio- affresco votivo di fine Quattrocento di autore infatti nelle acque dell’Adda natura e l’ambiente sono i protagonisti, ma itinerario 1 re si accede alle cucine ed ignoto. anche l’uomo con la sua vita, l’arte e l’archi- e nella palude vivono l’an- al refettorio trasformato in Sull’arco trionfale, nel 1597 il pittore Dome- tettura. guilla, l’alborella, la carpa, sala conferenze. nico Scaretto dipinse storie della Vergine e Oggi le sponde dell’Adda fanno parte del il luccio, il persico reale e Per mezzo di un’angusta ovali con figure allegoriche che sono stati Parco Adda Nord, un’oasi naturalistica ed la trota fario. scaletta, si accede all’appar- Complesso coperti quasi totalmente dalla Madonna del- ambientale che si estende per 54 km. di lun- Infine, ma non trascurabi- tamento del priore Gerolamo Santuario Santa Maria del Lavello la Pace, realizzata da Galizzi nel 1950. ghezza, le sue rive offrono un patrimonio, sia le è la presenza dei mam- Ratti (1716) arricchito da Di fine dal punto di vista faunistico sia da un punto di miferi; il coniglio selvati- una graziosa e panoramica Cinque- vista floristico di grande rilievo, passando da co, la donnola, la faina, il loggetta. Seguono al primo cento è pure la un ambiente lacustre, al quale fanno da cor- ghiro, la lepre, il riccio, la piano le sale espositive ed un ampio loggiato di sen- cappella latera- nice le Prealpi, ad un ambiente boschivo che talpa, il tasso e la volpe.

itinerario 1 tore rinascimentale. le, affrescata con costeggia le sponde. Scendendo al pian terreno si incontra il chiostro mi- una decorazione a La vegetazione della palude si caratterizza per Casello di Sanità nore con un elegante portico con colonnine in pie- punta di diaman- la presenza di alberi ad alto fusto quali platani, (non visitabile) tra serena a capitelli fogliati, costruito probabilmente te e con Cristo ontani neri, betulle, querce e salici; oltre a va- Paesaggio naturalistico Il casello di Sanità di nel 1510 ed originariamente adibito a foresteria. Dal nell’orto del Get- rietà tipiche del sottobosco e del bosco ceduo Parco dell’Adda Nord epoca veneziana sorge chiostro minore si esce dal convento e si accede al semani affresca- quali il carpino, il nocciolo e la robinia. Da non nei pressi della frazione sagrato di Santa Maria del Lavello. to nella lunetta di dimenticare la presenza poi dell’acero campe- calolziese del Pascolo e La Chiesa fondo. stre, del ciliegio selvaggio, del frassino, del salice del ponte di Olginate, chiuso fra la riva Si entra attraverso un portale a sesto acuto di ispira- Gli scavi arche- bianco e del tiglio. dell’Adda e la moderna strada che porta al Lavello, zione tardo gotico. La chiesa si presenta ad un’unica ologici hanno ri- Numerose anche le specie animali dalle varietà più in un’area prativa inserita in ambito naturalistico di navata ed è suddivisa, in corrispondenza delle lesene, portato alla luce Chiesa Santuario Santa Maria del Lavello disparate. Animale tipico dell’area è la raganella dalla valore forse un tempo sede dell’abitato ormai scom- in tre parti da due arconi ogivali di stampo gotico. i resti della cap- livrea brillante decorata con una striscia nera lungo parso di Cremellina. Esso ci appare oggi come un co- L’edificio è caratterizzato da un presbiterio sdoppia- pella più antica i fianchi, ma a farle compagnia altri anfibi, quale la mune edificio di forma quadrangolare con murature

8 9 irregolari di pietra sassinesi di Cortabbio, nonché alla produzione di sali da archetti pensili pseudo-romanici. Seguono altri una siepe di carpino bianco che delimitano il parco, e mattoni e coper- di bario. Successivamente, la necessità di un mag- corpi di fabbrica contrassegnati da archeggiature di alberi da frutto e un orto che conferiscono al luogo tura in tegole, in giore approvvigionamento di materia prima porterà respiro neomedioevale, vetrate, oculi e cornici impie- un’atmosfera di pace e tranquillità. Recentemente, il gran parte invaso allo sfruttamento di cave bergamasche e sarde e ad gati secondo il gusto dell’epoca e i tipici capannoni “a patrimonio vegetale del giardino botanico si è arric- dalla vegetazione un ampliamento della produzione verso altri rami del shed” (in un evidente richiamo al di poco precedente chito di ulteriori alberi ed arbusti autoctoni, destinati e in forte situa- settore chimico, in special modo durante la gestio- villaggio operaio di Crespi d’Adda). Il tutto sovrasta- soprattutto ad un uso didattico. zione di degrado ne operata dalla famiglia De’ Ponti nel secondo do- to dalla massiccia ciminiera, purtroppo rimaneggiata, strutturale. At- poguerra. Dopo il susseguirsi di diverse destinazio- impostata sopra una torre di forma cilindrica. traverso questo ni produttive e gestioni societarie protrattesi sino ai casello, vera e giorni nostri (da ricordare, ultima in ordine di tempo, Giardino Botanico Villa de’ Ponti itinerario 1 propria dogana quella dell’I.C.S.), nel 1998 lo stabilimento ha cessato La villa venne realizzata nel 1925 su progetto dell’In- Giardino Botanico Villa de’ Ponti igienico-sani- in modo definitivo ogni attività. È in corso di definizio- gegner Dugnani dietro commissione della famiglia taria, veniva- ne la futura destinazione del complesso, uno dei più milanese De’ Ponti, attiva nel ramo chimico e presen- no infatti pre- significativi esempi di archeologia industriale presenti te a Calolziocorte in quanto legata alla vicina fabbrica Casello Veneto di Sanità ventivamente sul territorio calolziese. Il nucleo autentico dell’intero dei sali di bario. Di proprietà della Comunità Montana controllati i insediamento industriale, il Valle San Martino dal 1994, che vi ha collocato la pro- viandanti pro- cui interno si pria sede amministrativa e operativa, Villa de’ Ponti venienti dal confine distingue per ospita anche il centro visitatori dell’Ecomuseo della dell’Adda al fine di contrastare il diffon- gli spazi molto Valle San Martino. È situata nei pressi della stazione dersi di malattie infettive, la peste “in primis”. ampi, la libertà ferroviaria e ci appare quale villa eclettica con vasto

itinerario 1 e la luminosità giardino annesso di impianto assai semplice benché Fabbrica Sali di Bario (detto Fabricù) delle sue plani- ricco di numerose e diverse specie arboree e arbu- L’origine di questo stabilimento, la cui fondazione, av- metrie, è costi- stive di pregio, anche esotiche e alcune delle quali di venuta per volere di Pietro Cugnasca e di Domenico tuito da una pa- dimensioni ragguardevoli, piantumate all’epoca della Baggioli nei pressi della ferrovia, ha segnato l’evolu- lazzina per uffici costruzione della villa stessa. Sistemato ad orto bota- zione socio-economica più recente di Calolziocorte, è disposta su due nico ed intitolato alla memoria di Gaspare De’ Ponti, da collocarsi a cavallo fra la fine dell’Ottocento e gli piani, costruita il giardino si sviluppa intorno ad un viale con anda- inizi del secolo appena trascorso. A quegli anni risale in pietra arena- mento ellittico e la distribuzione della vegetazione, ad la costruzione dell’impianto che risulta infatti ultimato ria e mattoni, altezze variabili ed alternata a tappeti erbosi, rivela nel 1902 e che, per l’imponenza, si guadagnò sin da e da un edificio un attento studio ambientale ed architettonico d’in- subito l’appellativo di “Fabricù”. L’attività della fab- ad ampio fronte, Fabbrica Sali di Bario sieme che si dipana attraverso una parete verticale brica fu all’origine destinata alla trasformazione del sempre in lateri- che simula una balza scoscesa, una valletta di conife- minerale di barite, recuperato presso le miniere val- zio, caratterizzato re che richiama il bosco d’altura, faggi, tigli, cedri ed

10 11 na sottostante la Chiesa parrocchiale era stata scelta onore dell’ultima famiglia nobile bergamasca che ne possiamo identificare con la nostra torre, ammiriamo per numerosi interventi edilizi di pregio ancora oggi in fu proprietaria unitamente all’omonimo palazzo non l’arco di ingresso alla piazza, la torre dell’orologio, i parte conservati, come le Ville Gamba, Anna e Piera. più esistente. Venne forse edificata fra i secoli XIII e porticati con i banchi del mercato, i nobili Regazzoni Il terreno, come nel nostro caso, ha permesso la rea- XIV per volere della famiglia feudale dei Benaglio che affacciati al balcone del loro sontuoso palazzo, il con- lizzazione di una piazzola d’accesso all’ingresso prin- alcuni vogliono originaria dell’Angiò, altri proveniente corso di popolo e persino un teatrino dei burattini. La cipale della villa dal quale si dipartono altri collega- dal Milanese, che operò con successo in ambito co- massiccia torre Benaglio-Regazzoni, sopravvissuta ai menti minori verso le zone basse tra piante masco e lecchese nella prima metà del secolo XIII. In giorni nostri, si presenta a pianta rettangolare, for- ornamentali, piccole contrasto con i Visconti, i Benaglio detenevano piccoli temente rimaneggiata e ribassata rispetto all’altezza

grotte artificia- feudi sul territorio e ricoprivano il ruolo di fiduciari dei originaria. Mostra tuttavia un’interessante struttura itinerario 2 li in blocchi di Torriani in Val San Martino. Importante esponente dei muraria a vista con disposizione dei conci a spina di tufo e suggesti- Benaglio fu Filippo che, pur non nobile, si era fatto pesce, aperture monofore e finestre quattrocente- vi scorci verso il una certa fortuna nella zona di Incino d’Erba. A capo sche. lago. della signoria guelfa di e Calolzio, dai ca- Nella parte sot- stelli di Somasca e Vercurago, nel 1282, Filippo Bena- Chiesa di San Martino Vescovo tostante è ubica- glio guidò la riscossa dei Guelfi contro Ottone Viscon- Agli albori dell’Ottocento, la sensibile crescita della Piazza Regazzoni ta la Foresteria, ti, attaccando Lecco e il palazzo visconteo e tenendo il popolazione calolziese - che aveva ormai raggiunto edificio a se stan- borgo fino alla sua cattura operata da Matteo Visconti la soglia dei duemila abitanti – rese necessaria Partenza: Monumento dei Caduti te, segnato da nel 1296. Le cronache ci narrano di un attacco por- l’edificazione di una più gran- Arrivo: Maglio Offredi una serie di arco- tato dai Ghibellini di Olginate ai danni dei Benaglio de e capiente chie- Percorrenza: a piedi, bicicletta, alcuni tratti in au- ni a tutto sesto un nel 1383 proprio in quel di Calolzio. È lecito dunque sa di San Martino, in tovettura tempo a servizio pensare alla presenza “in loco” di una fortificazione di sostituzione di quella itinerario 2 Aree attrezzate: nessuna del vasto giardino, rilievo, con ogni probabilità da identificarsi con il si- già esistente di ori- Villa Guagnellini oggi riconvertito stema di torri ancora visibili nel secolo XVII ed oggi a gine cinquecentesca. Villa Guagnellini dopo una accurata stento rintracciabile sull’altura compresa fra il nucleo L’8 dicembre del 1817, L’edificio edificato intorno ai primi anni Venti del No- ristrutturazione a di Casale, Piazza Regazzoni e la chiesa parrocchiale di infatti, la popolazione vecento è caro alla memoria dei calolziesi per esse- sede di Civica Scuo- San Martino. Un dipinto conservato presso il Semina- capeggiata dal Parroco re stato la dimora di un valente aviatore, Presidente la di Musica. rio vescovile di Bergamo sito in Città Alta, provenien- don Giovanni Clemente dell’Aereoclub milanese e podestà della stessa citta- te dal palazzo della famiglia Solza un tempo esistente Longo (1748-1826) si dina; donato al è ora sede di una Comunità Piazza Regazzoni - Torre Regazzoni/Bena- nelle sue adiacenze, oltre a testimoniare il probabile rivolse all’Imperial Re- di recupero giovanile. glio (la torre non è visitabile) possesso della torre al suddetto casato, successiva- gio Governo austriaco Realizzata a pianta quadrata, la costruzione è situata La torre si erge nel cuore del borgo antico di Calol- mente ai Benaglio e precedentemente ai Regazzoni, di Milano per ottenere il in una delle zone più qualificate sotto il punto di vista zio, presso la piazza un tempo denominata “dell’Of- offre una splendida veduta di fine Settecento della permesso di erigere un Piazza Regazzoni: da un punto di osservazione che Facciata ambientale. Infatti già dalla fine dell’800 l’area appe- ficio” e oggi conosciuta come Piazza Regazzoni in nuovo tempio in Calol- Chiesa di San Martino Vescovo 12 13 zio. Ottenuta la neces- far scaturire l’acqua dalla roccia. Alle sue spalle, il Clusone. Nella sagrestia maggiore si conserva una rio di quella progettata che doveva invece occupare saria concessione, die- coro in legno di noce realizzato da Cesare Zonca di lapide commemorativa sormontata da una masche- con la sua navata tutta la piazza sino al lavatoio posto tro il progetto firmato Treviolo a partire dal 1892 soverchiato dall’affresco ra mortuaria raffigurante il volto di Giuseppe Bovara. a ridosso dell’attuale strada per Rossino. L’erezione dall’illustre ingegnere absidale raffigurante l’apoteosi della Carità con l’ap- Tale monumento venne eretto per volere del Parroco del Santuario di San Gerolamo a Somasca, località Giuseppe Bovara di parizione di Cristo a San Martino, opera del pittore Don Antonio Ubiali (1794-1883), una volta termina- altresì cara alla devozione calolziese, finì invece per Lecco, l’11 maggio del Luigi Morgari di Torino ed eseguito nel 1907. Ai lati, ti i lavori di costruzione della chiesa, quale omaggio orientare altrove le oblazioni della popolazione e ridi- 1818, nel fondo appo- partendo dal fondo, si osservano rispettivamente: a all’opera prestata gratuitamente dall’esimio architet- mensionò il progetto. La fac- sitamente donato dal destra l’altare di San Giuseppe realizzato nel 1898 e to. ciata del santuario, con pro- nobile conte Giacomo quello di San Martino e dei Santi Rocco e Sebastiano nao a serliana, è semplice

Regazzoni Benaglio, eretto nel 1837 per voto ed offerta della popolazione Santuario della Madonna del Buon ed armoniosa: essa è ornata itinerario 2 si iniziarono i lavori di a protezione dal morbo del colera; a sinistra gli altari Consiglio (Casale) da cornici, lesene e paraste costruzione destinati dell’Addolorata (o del Crocifisso) e della Beata Vergine Non molto distante da Piazza Regazzoni, e da un timpano triangola- a durare per ben di- del Carmine, consacrati, rispettivamente, nel 1851 e nel luogo di Casale, località già citata in una re. All’interno, notevole è Interno Chiesa di San Martino Vescovo ciassette anni. L’ulti- nel 1869. Presso l’altare dei Santi Rocco e Sebastiano pergamena dell’anno 985 nella quale si as- l’altare marmoreo con ba- ma tegola venne po- notevole è la preziosa tavola cinquecentesca del San- siste alla donazione di alcuni beni alla chiesa laustra in marmi policro- sta sul tetto il giorno to Patrono, opera del pittore comasco Lattanzio di Sant’Alessandro di Bergamo, esisteva un mi, custode del venerato 7 ottobre 1826 mentre Grassi. Essa raffigura San antico tabernacolo dedicato alla Madonna che dipinto della Madonna del la solenne consacrazione avvenne il Martino in abiti episcopali nel 1730 cominciò ad operare prodigi e mira- secolo XVII. La decorazio- 29 settembre 1835. In questa chiesa di sti- attorniato da diversi San- coli. La popolazione calolziese decise quindi di ne pittorica risale al 1942 le neoclassico si accede attraverso il grande ti, tra i quali si scorgono, costruire un santuario in onore della Vergine e viene ricondotta ai pit- pronao a quattro colonne con capitelli corin- appunto, San Rocco e tori Vittorio Manini e Al-

itinerario 2 sul fondo attiguo donato dalla nobile famiglia zi sormontato dalle tre statue di San Martino San Sebastiano. La vol- dei Benaglio. Autorizzato con decreto del Se- Facciata bano Dressato. Una tela patrono, San Giovanni Evangelista e San Gio- ta a botte della navata è nato veneto, nel 1734 l’architetto Ferdinando Chiesa Madonna del Buon Consiglio nel coro, con San Giu- vanni Battista, realizzato in pietra di Mapel- decorata in stucco con Saijz stendeva il progetto per la costruzione di seppe, proveniente dal- lo su disegno del Bovara negli anni 1842-47 e la presenza di ben 258 quello che sarebbe diventato un semplice edifi- la vecchia chiesa di San definito oggi monumento nazionale. Superata rosoni, mentre la tazza cio barocco a pianta centrale ottagona coperta Martino, è stata assegnata al vene- la bussola di ingresso alla porta principale, ma- del presbiterio presen- da una piccola cupola (decorata da otto spicchi che ziano Pietro Muttoni detto Della Vecchia. L’annuale estoso davanti agli occhi del visitatore, si erge ta il motivo affresca- mostrano altrettante figure di Santi fra i quali ricor- festa solenne si celebra nel giorno dell’Immacolata l’altare maggiore: interamente in marmo bianco to della Gloria di San diamo San Giuseppe, San Carlo Borromeo e San Do- Concezione di Maria Vergine, l’8 dicembre. Da tempi di Carrara con ornati in rame e bronzo, esso reca Martino con i quattro menico) e caratterizzato da un presbiterio poligona- immemorabili in quello stesso giorno hanno luogo la sul basamento due bassorilievi opera dello scul- Evangelisti, eseguito le. Tuttavia, l’opera del santuario fu realizzata solo in processione con la statua della Madonna e la tradizio- tore Francesco Somaini rappresentanti re Davide Coro nel 1830 dal pittore parte: infatti, secondo il progetto originario, l’attuale nale “Féra di pom”. Chiesa di San Martino Vescovo nell’atto di offrire un sacrificio e Mosé intento a Giovanni Brighenti di chiesa avrebbe dovuto costituire il coro e il presbite-

14 15 Villa Siola interrotto centralmente dalla “Torretta” usata lo, il corso d’acqua e raggiunge la carrozzabile per (non visitabile) in prevalenza come zona privilegiata di riposo, Rossino. Situato in località Tovo, caratterizzata dalla Edificata lungo la via S. chiamata “pensatoio”. presenza di cave di pietra, il maglio è inserito in un Antonio, arretrata rispet- Ancora originali le finestre binate ubicate sui contesto di pregio ambientale ricco di testimonianze to al percorso stradale, la quattro lati della facciata segnate dai vetri preindustriali le quali, benché rese quasi ormai irrico- Villa realizzata, tra il 1902 “cattedrale” per ottenere all’interno una luce noscibili dal recente adattamento a residenze private, e il 1986 costituisce un soffusa e attutita. mantengono comunque alcuni elementi caratteristi- esempio ben conservato di Di grande effetto i profili delle finestre prin- ci della loro originaria destinazione - quali canaliz- abitazione borghese carat- cipali e i raffinati balconi in aggetto con ba- zazioni, macine, ingranaggi - e suggeriscono ancora

teristica del nostro territo- laustre decorate da motivi floreali in ferro oggi la loro originaria funzione: folle, torchi, mulini, itinerario 2 rio comunale. battuto. e, appunto, magli. Nato come mulino da grano, forse Un tempo l’area di sua per- Tutta la facciata è realizzata a scomparti in età quattrocentesca, l’insediamento produttivo del tinenza, degradante verso verticali, delimitati da leggere lesene in ri- Tovo venne trasformato in maglio per utensili agricoli la parte bassa dell’alto muro Torretta con vetri cattedrale lievo collegate tra di loro all’altezza dei di- intorno alla metà dell’Ottocento. L’edificio, passato nel di contenimento, era coltiva- Villa Siola versi piani. 1875 alla famiglia Offredi e fino a qualche decennio fa ta a vigneto così che l’archi- Ben conservato il giardino circostante utilizzato dalla famiglia Valsecchi per la fabbricazio- tettura appariva ben visibile con piante ornamen- ne di roncole e falci, conserva parte dei macchinari, nell’intorno, spaziando verso tali tra le quali nonché attrezzi ed utensili legati alla produzione. Nei la valle e l’Adda. spiccano le pal- pressi del maglio sono tuttora visibili le canalizzazio- Nonostante alcuni interventi più tardi, l’impianto di me insieme ad ni derivate dal torrente Gallavesa, l’intero sistema di chiara fattura Liberty, evidenzia le peculiarità di que- altri sempreverdi trasmissione ancora funzionante e la ruota in ferro itinerario 2 sto stile che utilizzava materiali industrializzati come di grande impatto proveniente forse da un mulino di che nel 1930 ferro, cemento Portland per i decori, insieme a quelli naturalistico. ha sostituito le due ruote derivati dall’edilizia di tradizione, come mattoni a vi- di legno originarie. sta per i paramenti murari sia esterni che interni, le Maglio Offredi pietre sbozzate e le tegole “piatte” alla marsigliese Il maglio è posto per le coperture. lungo il torrente In particolare il tetto è sostenuto da una serie di “sa- Gallavesa in cor- ette” esterne in legno che segnano il perimetro del rispondenza della sottogronda, sdoppiandosi negli angoli, ottenendo vecchia strada co- così un effetto decorativo insieme alla principale fun- munale che dalla lo- zione statica. calità Folla supera, Ruota del Maglio Offredi Il corpo della Villa si sviluppa su tre piani e viene grazie ad un ponticel- Villini eclettici del territorio calolziese 16 17 to riferibile alle visite pastorali, un tempo conservato la medesima dedicazio- della Madonna dello Spasimo) e di Santa Caterina di presso l’archivio parrocchiale di Rossino, la fortifica- ne. Di probabile Alessandria (poi trasferito nella nuova Parrocchiale). zione in origine era forse munita di più torri (quattro origine altome- Oggi la chiesa presenta perciò un’unica navata con o addirittura sei), collegate da mura difensive, poi di- dievale o, stando tetto a vista, caratterizzata da un arco traverso leg- strutte (con parte del materiale recuperato in alcuni a recenti ricerche, germente ogivale che separa l’aula dal presbiterio con rifacimenti presso la Parrocchiale). Purtroppo l’asset- addirittura di ge- volta a botte. Quest’ultimo custodisce un pregevole to medioevale del castello, a causa del riattamento nesi paleocristiana apparato di decorazioni ad affresco murali: i più an- in forma di maniero operato nel corso dell’Ottocento in quanto oratorio tichi risultano essere quelli posti riscontrabile soprattutto nel recinto merlato, risulta testa di ponte della nella volta, ovvero

attualmente compromesso e di difficile lettura. Si- prima evangelizza- il Cristo Pantocra- itinerario 3 gnificativo elemento del complesso originario resta, zione del territorio tore con i Dottori dunque, l’unica torre a cinque piani sopravvissuta al della Val San Marti- della Chiesa e i tempo e alla distruzione. Questa rocca è stata attri- no, la chiesa di San quattro Evan- buita alla famiglia Benaglio, che la deteneva nel corso Lorenzo Vecchio vie- gelisti. Al primo del Trecento. Poi passò nelle mani della famiglia Rota ne tuttavia ricordata Quattrocento ap- Castello detto dell’Innominato Chiesa e nel Settecento la ritroviamo, ormai però in degra- per la prima volta sul San Lorenzo Vecchio partengono inve- do, nel novero della proprietà dei marchesi Solza. Si finire del Duecento. ce le raffigurazio- Partenza: Castello di Rossino tratta di una solida costruzione con finestre trilitiche, Intorno alla metà del ni relative ai Santi Arrivo: Monastero di Santa Maria del Lavello ad arco a tutto sesto e con copertura a capanna. La Quattrocento essa era Sebastiano e Lorenzo Percorrenza: a piedi, alcuni tratti in autovettura (no sua muratura è costituita da corsi non molto rego- costituita in rettoria autonoma dalla e al medesimo seco- pullman gran turismo) itinerario 3 lari di pietre e ciottoli locali spaccati o leggermente plebana di Garlate. La chiesa suggerisce fattezze di lo risalgono anche la Aree attrezzate: nessuna sbozzati, di diversa tipologia e dimensioni; gli spigoli epoca romanica nelle pareti settentrionale e meri- splendida Crocifissione invece sono costruiti con pietre rifinite ma della me- dionale come d’altronde la torre campanaria, di poco della parete absidale di Interno Castello detto dell’Innominato desima qualità petrografica. La stessa tecnica si può discosta dalla facciata, che mostra chiari caratteri di- fondo ed un San Giorgio Chiesa di San Lorenzo Vecchio (non visitabile) osservare anche in altre torri della Valle San Martino. fensivi ed è caratterizzata da un portale romanico. a cavallo posto sul mon- Il castello di Rossino, tradizionalmente conosciuto Sulla base di questi e altri confronti si può ipotizzare Nel corso del secolo XV si assiste ad un ampliamento tante dell’arco. come il castello dell’Innominato di manzoniana me- per la torre di Rossino una probabile datazione all’età dell’aula verso ovest, con la costruzione di una nuova moria, è ubicato in posizione dominante su un’altu- comunale. facciata estesa sino ad inglobare il fronte orientale Museo Parrocchiale “Don Carlo Villa” ra che sovrasta Calolziocorte. Con ogni probabilità del campanile, e l’edificazione di un nuovo presbiterio (per le visite informazioni a pag. 26) sorgeva lungo il tracciato della antica strada che fin Chiesa di San Lorenzo Vecchio sovrapposto al precedente di età romanica. Nel Cin- Il museo parrocchiale di Rossino intitolato alla memo- dall’età romana collegava i “municipia” pedemontani (visite su appuntamento, informazioni a pag. 27) quecento venne infine aggiunta la sagrestia e furono ria del sacerdote don Carlo Villa (Parroco a Rossino di Brescia, Bergamo e Como e presidiava il passaggio Sorge nella frazione calolziese di Rossino, prospicien- eretti gli altari laterali dei Santi Rocco, Sebastiano dal 1875 al 1916), inaugurato nell’ottobre del 2005 di persone e merci. Stando ad un presunto documen- te la nuova chiesa parrocchiale che dal 1615 riporta Defendente (nel secolo XVII tramutato nella cappella e annoverato nella rete ecomuseale della Valle San

18 19 Martino, è col- suti liturgici finemente ricamati ed altri reperti che Da segnalare inoltre il contrasto tra le diverse aper- senza esserne incorporata e con una sola parte mu- locato nell’edi- rendono questo museo veramente unico nel suo ge- ture come quelle mistilinee del corpo intermedio e raria in comune. Tale torre costituisce, sin dal secolo ficio addossato nere. quelle eseguite a tutto sesto del corpo principale che XVI, l’ingresso principale alla chiesa dedicata a San- al coro della si sviluppano in modo ternario sui quattro lati. ta Brigida d’Irlanda e originariamente a San Pietro, nuova chiesa Villa Zucca (non visitabile) Un tempo la Villa si ergeva elegantemente all’inter consacrata da Rolando Conte di Rovelasca vescovo parrocchiale di Tra gli edifici di maggior qualità della zona spicca si- no di un ricco giardino con piante sempreverdi che di Alessandria, secondo la tradizione, nel 1005 (data San Lorenzo. curamente Villa Zucca (ora Valsecchi) sulla strada per ne costituivano la sua più importante caratteristica. ancora riportata sull’intonaco superstite della facciata Esso si distribu- Erve. Nel fregio del sottotetto sono riportati in nume- Oggi purtroppo la realizzazione di alcuni recenti edifi- interna). Nel 1455 essa era legata alla Parrocchiale isce su due pia- ri romani l’anno di esecuzione, 1929. Siamo così di ci hanno interrotto questo rapporto percepibile ormai di da cui si staccò nel 1489, evento questo

ni per un totale fronte ad un esempio di architettura Decò che prende solo in parte. che portò la chiesa a subire un primo radicale inter- itinerario 3 di tre ampie sale il nome dallo stile che si sviluppò subito dopo il Liber- vento presso i perimetrali laterali che so- espositive. Fra le ty nel primo decennio del Novecento. Chiesa Parrocchiale di Santa Brigida stenevano l’origina- numerose testi- Il complesso è concepito con diversi corpi di fabbrica La chiesa di Lorenti- rio tetto a capanna. monianze artisti- Museo Parrocchiale “Don Carlo Villa” di altezze diverse, addossati a quello principale più no, immersa nel ver- Altri lavori vennero che e storiche cu- alto e a base quadrata. de, domina la valle apportati nel primo stodite nel museo, Tutte le facciate sono decorate con motivi vari ese- dell’Adda da cui appa- decennio del secolo in prevalenza ore- guiti a secco con la tecnica del graffito, re ben visibile grazie XVII e fu proprio in ficerie, paramenti sacri e suppel- mentre una cornice in al possente campa- tale occasione che lettili frutto di acquisizioni relative agli ultimi quattro leggero aggetto nile che risulta esse- si rinvenne la lapi- secoli di storia parrocchiale, segnaliamo: due prege- lega orizzontal- re parte di una torre de marmorea con

itinerario 3 voli calici seicenteschi in argento di gusto lombardo; mente le faccia- medioevale mutilata iscrizione a Diana di un servizio di tre cartegloria del secolo XVIII realiz- te poste su piani e poi ricostruita im- età romana: «Dia- zate a Roma su commissione di un devoto rossinese diversi. piegando materiale nae /Q(uintus) Vibius colà emigrato; una copertura di messale rivestita di Di effetto il cor- di spoliazione. Alcuni Severus». Ai lavori di velluto e ornata da placche argentee del Settecento; po più basso che blocchi di pietra che restauro eseguiti nel due grandi stendardi processionali ricamati, dipinti e termina con una ne costituiscono l’os- corso della prima metà Veduta impreziositi da fili d’oro, d’argento e gemme; la set- veranda vetrata satura suggeriscono dell’Ottocento (1800- Chiesa di Santa Brigida tecentesca statua lignea della Madonna del Rosario intervallata da co- infatti tecniche tipiche 1842), condotti sotto “da vestire” con Gesù in braccio; un reliquiario delle lonnine interrotte dei secoli XII e XIII. la guida dell’architetto Sante Spine opera del valido argentiere milanese Eu- centralmente per Siamo di fronte ad un milanese Giuseppe Jaz- genio Bellosio (1847-1927). E poi ancora, croci astili lasciare posto ad raro esempio di chiesa zini, dobbiamo invece la trasformazione più e d’altare, reliquiari, candelieri, ostensori, teche per una “finestra-bal- con torre campanaria radicale apportata all’assetto primitivo della chiesa. Villa Zucca reliquie, dipinti su tela, incisioni, arredi, sculture, tes- cone”. occupante la facciata In quell’occasione, infatti, furono rinnovate vaste por- Campanile - Chiesa di Santa Brigida 20 21 zioni di muratura, venne rifatto il tetto poco lontano dall’antica chie- Paesaggio naturalistico - Parco dell’Adda Nord e pure ripristinati gli altari laterali con sa situata in località Monastero i relativi ornamenti. Inoltre, fu eretto (già citata come pertinenza del un nuovo altare maggiore e l’organo, monastero cluniacense di Pon- restaurato e adattato, venne trasporta- tida in privilegio emanato da to nella cantoria posta sopra l’ingresso papa Urbano III nel 1186 e do- principale. Un ultimo intervento di ri- tata di relativa decima sin dal pristino si ebbe infine nel biennio 1966- 1298), riattata nel secolo XVII 1967. La navata, stranamente orientata e definitivamente demolita

a meridione, sembra di gusto romanico nel 1843. Tuttavia, avendo itinerario 3 anche se gli arconi traversi, benché modi- le autorità comunali di Corte ficati, contribuiscono a conferirle piuttosto deciso di collocarvi a fianco un’accezione tardo-gotica. Il presbiterio si la scuola elementare, i lavo- presenta al visitatore odierno nella sempli- Pala d’altare ri furono presto interrotti. ce veste neoclassica: a pianta quadrata e Chiesa di San Michele Arcangelo Vennero ripresi soltanto nel sovrastato da una calotta, esso è comple- 1851 e finalmente terminati tato da un semicerchio con seggi ionici non- nel 1853 (la chiesa fu bene- ché dall’altare a tempietto di otto colonne. detta il 30 ottobre). In seguito si procedette La cappella dell’addolorata conserva il vecchio altare anche all’erezione del campanile. Collocata in luogo ligneo a tribuna su due ordini e colonne tortili di età centrale rispetto alla frazione, la chiesa presenta due

itinerario 3 seicentesca. Notevoli anche una Madonna della Neve ordini che stemperano l’ottagono ad alta cupola. La con i Santi Rocco e Sebastiano del pittore veneziano navata, conduce al presbiterio rialzato di un gradino. Girolamo Pilotto e una Crocifissione lignea degli inizi Quivi, si erge l’altare pure in marmo che presenta una del secolo XIX. pala di San Michele del 1855. la raffinata decorazione a stucchi è opera dello stuccatore svizzero Cipriano Chiesa di San Michele Arcangelo Spinelli, lo stesso autore degli ornamenti della volta «(1844) maggio 20, disegnai, e venne principiato, e della nuova chiesa parrocchiale di San Martino in Ca- finito il tempietto di San Michele a Foppenico difi- lolziocorte (1830). gura ottagona». Così scrive l’architetto ed ingegne- re lecchese Giuseppe Bovara (1781/1873) nelle sue Santuario Santa Maria del Lavello “Memorie”, a proposito del suo intervento presso il (itinerario 1) cantiere destinato alla costruzione della chiesa di San Michele Arcangelo. Il nuovo edificio di culto sorgeva Casa del Re - Foppenico Sopracornola - Scorci dell’antico Borgo 22 23 Da Marzo a Novembre festa di S. Maria del Lavello. di festa molto sentita dai Calolziesi, hanno luogo la MERCATINO CREA ED ESPONI – COMMER- Settembre/Gennaio processione con la statua della Madonna e la “Féra di CIANTE PER UN GIORNO RASSEGNA TEATRALE Pöm”. Da qualche anno nella vicina Piazza Regazzoni eventi - manifestazioni Da marzo a novembre la 3a domenica del mese Rassegna nata nel 2010 organizzata dalla Pro Loco si svolge la Vetrina del Gusto: i nostri commercianti, (escluso il mese di agosto) in località Lavello presso in collaborazione con la Parrocchia di San Martino mettono in mostra i loro prodotti, con la possibilità di “L’antico Monastrero” hanno luogo i mercartini “Crea Vescovo presso Teatro l’Auditorium vede la rappre- degustarne la qualità. ed esponi” e “Commerciante per un giorno”. sentazione di commedie prevalente- 13 Dicembre (o domenica 4a domenica di Marzo mente dialettali, opere e esibizioni successiva) FESTA DI SAN- FERA DI CAVAGNÖI musicali. TA LUCIA - BANCARELLE Il Centro Culturale “Il Lavello”, nella suggestiva cor- Ottobre DI NATALE - BANDE SOTTO nice del Monastero del Lavello, organizza la Féra di IN LOCO DI CALOLCIO L’ALBERO Cavagnöi. Questa manifestazione ha origini antichis- Nel mese di ottobre, l’Amministrazio- In occasione della Festa di San- sime risale al cinquecento in quei tempi era il mercato ne Comunale promuove la manifesta- ta Lucia in Piazza Vittorio Veneto che si svolgeva proprio in prossimità del monastero zione -”In Loco de Calolcio”, settimana viene allestito un mercatino di il 25 marzo giorno dell’Annunciazione, oggi dei beni culturali - una serie di appun- hobbisti con prodotti artigianali la manifestazione ha fi- tamenti culturali che hanno lo scopo di natalizi. Nel pomeriggio con la Vetrina del gusto - “Fera di Pöm” nalità didattico far conoscere le nostre radici storiche. collaborazione dell’Oratorio Ma- sociali, infatti si 11 Novembre ria Immacolata vengono allestiti 06 Gennaio ha la possibili- FESTA PATRONALE DI SAN stand di intrattenimento per i CORTEO STORICO VALLE SAN MARTINO tà di conoscere MARTINO ragazzi e viene festeggiato l’ar- In occasione dell’Epifania, il Gruppo rievocazioni sto- mestieri antichi e Celebrazione festività di San Martino Festa di Santa Lucia rivo di Santa Lucia accompa- riche della Parrocchia San Martino Vescovo, organizza prodotti tipici del patrono della Città di Calolziocorte, ce- gnata dalle bande “G. Donizetti la tradizionale sfilata dei Magi. nostro territorio. lebrazione della Santa Messa Solenna e G. Verdi”. Il corteo è composto da centinaia di figuranti in co- 08 Settembre presieduta dal Vicario locale e celebrata RADUNO DELLE PRO LOCO stume. È un appuntamento che si svolge da parecchi FESTA DEL LA- da tutti i sacerdoti del Vicariato. Alle ore VALLE SAN MARTINO anni, e richiama visitatori anche da fuori città. VELLO 20,30 vespri solenni e processione per le vie del pa- Manifestazione annuale delle Pro Loco della Valle San eventi - manifestazioni Da Marzo a Novembre Ancora oggi al cen- ese. Martino, (Calolziocorte, Vercurago, Erve, Carenno, MERCATINO DELL’ANTICO MONASTERO tro della devozione 08 Dicembre Torre de’ Busi, , Cisano Bergamasco, Da marzo a novembre la 2a domenica del mese in dei fedeli che ve- VETRINA DEL GUSTO FERA DI PÖM Caprino Bergamasco e Pontida), allestimento stand località Lavello presso “L’antico Monastrero” sul lungo con prodotti tipici. nerano la Madonna Crea ed esponi In occasione della Festività dell’Immacolata Concezio- fiume ha luogo il mercartino dell’antiquariato. Questo del Lavello, nei pri- Commerciante per un giorno ne, presso il Santuario del Buon Consiglio in “Casale” appuntamento organizzato dalla Pro Loco, richiama mi quindici giorni di si celebra l’annuale festa solenne. In questa giornata molti visitatori provenienti anche da fuori. settembre si tiene la 24 25 ENTI DI PUBBLICO INTERESSE Via Attilio Galli, 48 - Calolziocorte (LC) Santa Brigida V. e Immacolata Concezione www.casadeflumeri.it Tel. 0341 62.10.20 - Fax. 0341 62.10.31 P.zza Santa Brigida - Lorentino Calolziocorte (LC) Pro Loco Calolziocorte E-mail: [email protected] Tel. 0341 64.30.97 Gabrilly c/o Sala Civica Gianfranco Miglio www.ecomuseovsm.it Via Monte Pizzo, 6 – Vercurago (LC) Via Attilio Galli, 20 – Calolziocorte (LC) SS. Cosma e Damiano Cell. 339 70.43.170 - 328 47.39.733 Tel./Fax 0341 63.09.56 Fondazione Monastero di S. Maria del Lavello Via SS. Cosma e Damiano - Sala Calolziocorte (LC) Fax 0341 36.90.92 informazioni utili E-mail: [email protected] Via Padri Serviti, 1 - Calolziocorte (LC) Tel. 0341 64.12.47 E-mail: [email protected] - www.gabrilly.it www.prolococalolziocorte.info Tel. 0341 15.90.101 - Fax. 0341 15.90.102 Orari: martedì, giovedì e sabato 10,00 – 12,00 E-mail: [email protected] Corpus Domini e S. Giuseppe Operaio Relais Giorgia www.fondazionelavello.org Via Giovanni XXIII, 1 - Foppenico Calolziocorte (LC) Via Folla, 1 – Loc. San Gerolamo – Vercurago (LC) Comune di Calolziocorte Tel. 0341 64.11.97 Tel. 0341 42.33.88 - Cell. 348 38.28.324 Piazza Vittorio Veneto, 13 - Calolziocorte (LC) Associazione Culturale “Le Tracce” E-mail: [email protected] Centr. 0341 63.91.11 (Guide Turistiche) San Lorenzo Martire www.relaisgiorgia.it www.comune.calolziocorte.lc.it Tel. 0341 20.20.69 P.zza San Lorenzo, 1 - Rossino Calolziocorte (LC) E-mail: [email protected] Tel. 0341 64.32.59 Villa Olga Biblioteca Civica “Caterina Cittadini” Via San Gerolamo, 47 – Vercurago (LC) Corso Alighieri Dante, 16 - Calolziocorte (LC) Museo parrocchiale “Don Carlo Villa” Santuario San Gerolamo alla Valletta Tel. 0341 42.17.23 - Cell. 348 85.31.728 Tel. 0341 64.38.20 P.zza S. Lorenzo, 6 Rossino Calolziocorte (LC) Tel. 0341 42.11.53 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Tel. 0341.64.32.59 orari: sabato 10,00 - 12,00 / 15,00 - 18,00 Centro di Spiritualità – Somasca ALBERGHI Rete Turistica Valle San Martino domenica 10,30 - 12,00 / 14,30 - 18,00 Tel. 0341 42.11.54 Via Giuseppe Mazzini, 15 - Calolziocorte (LC) Hotel Monastero del Lavello Tel. 0341 62.10.30 PARROCCHIE – LUOGHI DI CULTO Istituto Suore Orsoline – Somasca Via Padri Serviti, 1 – Calolziocorte (LC) E-mail: [email protected] Tel. 0341 42.03.73 Tel. 0341 64.50.99 - Fax 0341 63.17.94

informazioni utili www.vallesanmartino.it Calolziocorte San Martino Vescovo - Madonna E-mail: [email protected] del Buon Consiglio di Casale DOVE DORMIRE www.hotelmonasterodellavello.com Comunità Montana Lario Orientale Valle San P.zza Arcipresbiterale - Calolziocorte (LC) Martino Tel. 0341 64.13.34 BED&BREAKFAST Locanda del Mel Via Attilio Galli, 48/A - Calolziocorte (LC) Casa De Flumeri P.zza Vittorio Veneto, 2 – Calolziocorte (LC) Tel. 0341 62.10.11 - Fax. 0341 62.10.31 Parrocchia del Pascolo Via Innominato, 10 E/F – Calolziocorte (LC) Tel. 0341 63.02.65 - Fax 0341 64.12.96 www.martinet.lc.it Via Cavour, 40 - Calolziocorte (LC) Tel. 0341 64.58.41 - Fax 0341 63.04.79 E-mail: [email protected] Tel. 0341 64.10.02 Cell. 334 28.00.180 www.locandamel.com Ecomuseo Valle San Martino E-mail: [email protected]

26 27 San Gerolamo Bar Grillo RISTORANTI E PIZZERIE: Farmacia Santi Cosma e Damiano Via San Gerolamo, 56 – Loc. Somasca C.so Dante, 1/A - Calolziocorte (LC) Tel. 0341 64.16.15 Vercurago (LC) Bar Mandelli Valerio Agriturismo da Simone Farmacia San Gerolamo – Vercurago Tel. 0341 42.04.29 - Fax 0341 22.04.93 C.so Dante, 48/C - Calolziocorte (LC) Via Oneta - Calolziocorte (LC) Tel. 0341 42.05.28 E-mail: [email protected] Bar Manzoni Bricola www.hotelsangerolamo.it Via F.sco Nullo, 2/A - Calolziocorte (LC) Istituti Sanitari

Corso Europa, 95 - Calolziocorte (LC) informazioni utili Bar Milano Chalet ASL distretto di Lecco Tel. 0341 48.26.05 Carenno P.zza V. Veneto, 9 - Calolziocorte (LC) C.so Europa, 92 - Calolziocorte (LC) ASL sportello di Calolziocorte Tel. 0341 63.50.11 Via Roma, 4 – Carenno (LC) Bar Pinocchio Mv Da Max Tel. 0341 63.50.18 Tel. 0341 61.13.49 - Fax 0341 61.02.65 Via Mazzini, 23/F - Calolziocorte (LC) Via Mazzini, 23 - Calolziocorte (LC) Azienda Ospedaliera di Lecco – Poliambulatorio E-mail: [email protected] Bar Ruggiero Ermete Oasi di Calolzio Tel. 0341 60.10.11 P.zza Vittorio Veneto, 13/A - Calolziocorte (LC) Via F.lli Calvi, 75 - Calolziocorte (LC) Laboratorio Analisi Biomediche S. Nicolò Bellavista Bar Sole Osteria Marascia - Vercurago Tel. 0341 42.13.29 Via Baraccano, 12 – Carenno (LC) Via Quarenghi, 21 - Calolziocorte (LC) Via Padri Serviti, 2 - Calolziocorte (LC) - Lecco Tel. 0341 35.84.11 Tel./Fax 0341 61.13.50 Blu Moon Ristorante Santa Lucia Via Cavour, 35 - Calolziocorte (LC) Via Cavour, 59 - Calolziocorte (LC) Forze dell’Ordine Albergo Rosa Dancing Sport Santa Brigida Hosteria Comando Polizia Locale Calolziocorte Via Calolzio, 6 – Carenno (LC) Viale De Gasperi, 4/A - Calolziocorte (LC) Vicolo Monte Tesoro, 2 - Fraz. Lorentino Tel. 0341 63.92.21 Tel. 0341 61.13.48 - 0341 61.01.47 Express Cafè snc Calolziocorte (LC) Comando Polizia Locale Vercurago Fax 0341 61.13.48 Via Galli, 17 - Calolziocorte (LC) Tel. 0341 42.01.71 E-mail: [email protected] Free Life Cafè SERVIZI DI PUBBLICO INTERESSE Chiamata urgente Polizia Tel. 113 www.albergo-rosa.it Via Corso Europa, 109 - Calolziocorte (LC) Centralino Questura Lecco Tel. 0341 27.91.11 Green Bar Emergenza Sanitaria Carabinieri Stazione di Calolziocorte BAR Via F.lli Calvi, 7 - Calolziocorte (LC) Servizio Sanitario Urgenza – Emergenza Tel. 0341 64.10.69

informazioni utili Hotel Locanda Del Mel Tel. 118 Polizia Stradale Lecco Tel. 0341 36.31.29 Al Kaferino Bar P.zza V. Veneto, 5 - Calolziocorte (LC) Volontari del Soccorso Calolziocorte Vigili del Fuoco Tel. 115 C.so Dante, 15/A - Calolziocorte (LC) M3 Tel. 0341 64.34.57 Servizio Antincendio Forestale Tel. 1515 Baobab Via Mandamentale, 9/B - Calolziocorte (LC) Guardia Medica Notturna Tel. 0341 63.14.36 C.so Dante, 59 - Calolziocorte (LC) Millennium Kastrakraus Croce Rossa Lecco Tel. 0341 49.82.14 Bar Centrale C.so Europa, 46 - Calolziocorte (LC) Informazione farmacie di turno Tel. 192 Largo Garibaldi, 5 - Calolziocorte (LC) Splendid Farmacia di Rossino Tel. 0341 63.16.16 Bar Contrada C.So Dante, 27 - Calolziocorte (LC) Farmacia Dr. Fioretta Tel. 0341 64.11.14 Via Innominato, 2/A - Calolziocorte (LC) Farmacia San Giuseppe Tel. 0341 64.20.53

28 29 Ringraziamenti Paesaggio naturalistico - Parco dell’Adda Nord INDICE

Testi 1 Itroduzione I testi sono opera del Prof. Fabio Bonaiti tratti da: - Il sito del Comune di Calolziocorte; 2 Città di Calolziocorte - Il sito della Pro Loco di Calolziocorte; - L’opuscolo “Vivi la Città” anno 2003/2004; 4 Cenni storici - Cartina “Città di Calolziocorte” anno 2006; - L’opuscolo “Guida ai Servizi Calolziocorte” anno 7 Itinerario 1 2007. 7 Santuario Santa Maria del Lavello I testi dei “Villini eclettici” sono a cura dell’Arch. 9 Lungo fiume Adda, fauna e flora lacustre Eugenio Guglielmi. 9 Casello di Sanità I testi del Santuario di Santa Maria del Lavello sono 10 Fabbrica Sali di Bario 11 Giardino Botanico Villa de’ Ponti a cura di Danila Colombo. 12 Itinerario 2 Documentazione fotografica 12 Villa Guagnellini Fotografie di Ivo Bonaiti e Giuseppe Longhi. 12 Piazza Regazzoni Torre Regazzoni/Benaglio “Stazione di Calolziocorte” del 1914, a pagina 6, è 13 Chiesa di San Martino Vescovo stata tratta da “Valle San Martino - Un viaggio nel 15 Santuario della Madonna del Buon Consiglio tempo” di Gigi Amigoni. 16 Villa Siola Cartoline d’epoca tratte da collezione privata (pagine 16 Maglio Offredi 4 - 5 - 6). Il Coro ligneeo della Chiesa di San Martino Vescovo, 18 Itinerario 3 a pagina 14, è stata gentilmente concessa dall’Ar- 18 Castello detto dell’Innominato chivio Parrocchiale. 18 Chiesa di San Lorenzo Vecchio 19 Museo Parrocchiale “Don Carlo Villa” 20 Villa Zucca Sito Comune di Calolziocorte 21 Chiesa Parrocchiale di Santa Brigida Sito Pro Loco di Calolziocorte 22 Chiesa di San Michele Arcangelo Sito Castello di Rossino 24 Eventi - Manifestazioni Coordinatore Simona Bonacina Curatore Grafico Cristina Pelomori 26 Informazioni utili