Gli Ordini Militari Di Savoia E D'italia

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Gli Ordini Militari Di Savoia E D'italia I Quaderni dell’Associazione Nazionale Alpini GLI ORDINI MILITARI DI SAVOIA E D’ITALIA Vol. 3 EDIZIONI A.N.A. © 2012 Associazione Nazionale Alpini www.ana.it ISBN 978-88-902153-3-9 E-book, I edizione, settembre 2012 I quaderni dell’Associazione Nazionale Alpini 3 GLI ORDINI MILITARI DI SAVOIA E D’ITALIA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI EDIZIONI A.N.A. Ricerche curate da Andrea Bianchi 2 OMS - OMI Premessa Nella Sede Nazionale dell’A.N.A. sono conservate, in un apposito quadro, le copie delle Onorificenze che, insieme alle Medaglie d’Oro del Labaro e del Medagliere, rappresentano il simbolo del massimo Valore Alpino. Questo ultimo volume ha richiesto un maggior lavoro di ricerca poiché le biografie di alcuni personaggi qui riportati sono quasi del tutto sconosciu- te. Il quadro appeso nella Sala del Consiglio nazionale di via Marsala a Milano, conserva 73 Croci che non riportano alcun nominativo, a differen- za delle Medaglie d’Oro conservate di Labaro e Medagliere. Ben più di 73 sono, tuttavia, gli alpini insigniti dell’Ordine Militare di Savoia e di Italia: da qui, dunque, è partito il lavoro di ricerca, lungo ed accurato, che nonostante gli sforzi, presenta ancora molte lacune dovute alla carenza di informazioni. Il punto di partenza è stato l’elenco nominativo degli Insigniti, suddiviso per periodo storico e per qualifica (Alpini/Artiglieri alpini insigniti in qua- lità di Comandanti Truppe Alpine – Alpini/Artiglieri alpini insigniti in qualità di Comandanti di altri Corpi. In pratica, l’analoga differenza fra le Medaglie d’Oro apposte sul Labaro e sul Medagliere), riportato nel libro Storia delle Truppe Alpine (III volume. Il Gruppo Decorati dell’Ordine Militare d’Italia a Roma ha fornito la fon- damentale documentazione: l’edizione completa ed aggiornata con le mo- tivazioni fino ai giorni nostri del Libro d’Oro, che con criteri scientifici e imprescindibili informazioni legislative e storiche, ha permesso di soddi- sfare pienamente le gravi mancanze. Non solo: si è potuto anche corregge- re e aggiornare l’elenco poco sopra citato, ammettendo che potrebbe esser- ci ancora qualche nominativo a noi sconosciuto. Ecco perché i curatori sono particolarmente grati al Gruppo Decorati dell’Ordine Militare d’Italia e al Gruppo delle Medaglie d’Oro d’Italia, già citato nei precedenti volu- mi. Si noti, inoltre, che in questo volume sono riportate solo le Decorazioni individuali e concesse in tempo di guerra, tralasciando le successive del periodo di pace. Questo poiché il carattere stesso dell’Onorificenza è per- 3 lopiù considerato come un “premio alla carriera militare”. I personaggi insigniti e qui descritti sono uomini “di un certo spessore storico” degni di essere ricordati (nel bene e nel male, compresi coloro i quali compirono certe azioni oggi quasi incomprensibili ai nostri occhi, soprattutto alla fine della Seconda Guerra Mondiale!). Alcuni sono fin troppo noti nella storiografia alpina e non solo, ma altri, purtroppo, sono stati totalmente dimenticati nel corso degli anni. Sfogliando “L’Alpino” delle annate ’60-’70, nella rubrica “Figure stori- che che scompaiono” generalmente curate dall’allora Direttore Aldo Rase- ro, abbiamo ritrovato molte delle biografie qui riportate, seppur succinte. Tuttavia in alcuni casi “L’Alpino” ha operato forme di censura (volute o no, è difficile dirlo), ora celando alcuni aspetti biografici, ora enfatizzan- done altri… fatto è che, nonostante l’impegno, di 25 personaggi (su circa 150) non si è riusciti a trovar notizie sufficienti a dare una completa bio- grafia, peccato! La speranza dei curatori è che le biografie di quei personaggi sommaria- mente delineati, vengano ampliate anche grazie alle segnalazioni dei letto- ri. Cenni Storici dell’Onorificenza e sua “attualità” Vittorio Emanuele I (1759 - 1824) istituì l'Ordine Militare di Savoia il 1 aprile 1815 con l'intento di creare un'onorificenza da conferire in sostitu- zione a coloro che, combattenti nelle armate italiane di Napoleone, avesse- ro ottenuta la Legion d'Onore oppure l'Ordine della Corona di Ferro per meriti militari. L’Onorificenza era legata ad alti meriti militari e conferita a soldati sem- plici o graduati che si fossero distinti "in battaglia, o in altro fatto di guer- ra" inizialmente suddivisi in: Milite, Cavaliere, Commendatore e Cavalie- re di Gran Croce. L'insegna consisteva in una croce sabauda, in argento per i Militi e d'oro per gli altri gradi, smaltata di rosso e bianco, contornata da un serto d'allo- ro smaltato di verde, sormontata dalla corona reale, e veniva conferita per- 4 sonalmente dal Sovrano alla presenza delle trup- pe schierate a rendere gli onori militari. I Militi la indossavano infilata in un nastro tur- chino ed appuntata sul petto, come i Cavalieri il cui nastro era caricato da una rosetta; i Commen- datori portavano la croce intorno al collo, mentre i Cavalieri di Gran Croce la indossavano penden- te da una sciarpa turchina portata a tracolla da destra a sinistra assieme ad una placca pettorale in argento con al centro uno scudo azzurro circo- lare sormontato dalla cifra aurea V.E. e circonda- to dalla dicitura Al Merito ed al Valore. Le concessioni dell'Ordine non si escludevano fra loro, ed era così possibile ottenere due Croci da Cavaliere o usare congiuntamente l'insegna di una classe con quella di grado superiore. Gli insigniti di medaglie al valore militare veni- vano d'ufficio iscritti nell'albo dell'Ordine e colo- ro i quali erano stati decorati dell'Ordine dei San- ti Maurizio e Lazzaro per azioni militari, poteva- no, a semplice domanda, essere autorizzati a portare anche la nuova insegna. Tale facoltà era inoltre prevista anche per gli insigniti della Le- Croce dell’OMS del 1815 gion d'Onore o dell'Ordine napoleonico della Corona di Ferro che fossero successivamente divenuti sudditi sabaudi ed avessero prestato servizio attivo nell'Armata Sarda. Nel 1833 il Re Carlo Alberto (1798 – 1849), riconosciuto che i titoli ri- chiesti per la concessione dell'Ordine Militare erano troppo severi, ristabilì di concedere Medaglie al Valore (Oro e Argento) in premio a generosi atti compiuti in guerra ed in pace da militari, cosicché l'Ordine cadde in disu- so, mentre agli ufficiali si continuò a concedere l'Ordine dei Santi Mauri- zio e Lazzaro. Nel 1855 Vittorio Emanuele II (1820 - 1878) decise di riprendere l'Ordine Militare di Savoia, quale massima ricompensa al merito da attribuire a coloro che al comando di qualsiasi unità operativa, si distinguessero per spirito d'iniziativa, perizia e valore. Con R.D. in data 28 settembre 1855 per i motivi esposti nella Relazione che accompagnò la proposta dello stesso decreto, si decise di ripristinare l’Ordine con una nuova riforma: «(..) Ma se le medaglie d'Oro e d'Argento al valor militare ripristinate da Carlo Alberto nel 1833 sono invidiato compenso agli atti di personale coraggio, non sembrano adeguato guider- 5 done alle ardite ed importanti azioni di guerra condotte nell'esercizio di alcun comando militare con forza più o meno grande. (...) Per altra parte non solo l'Ordine Militare di Savoia è caduto in dissuetudine, ma, come è costituito, offre difficoltà sovente insuperabili per ricompensare a tempo, né serve a premiare quei servizi, quantunque distintissimi, che un militare può rendere anche in tempo di pace". L'incarico di studiare una riforma dell'Ordine, su basi sostanzialmente nuove, fu affidato al Generale Giacomo Durando (1807 – 1894) che previ- de la concessione dell'Onorificenza a italiani e stranieri, per fatti di guerra, per azioni di carattere bellico del tempo di pace e per particolari beneme- renze o servizi resi all'Amministrazione militare. La scala gerarchica fu suddivisa nei gradi di Cavaliere, Ufficiale (per gli ufficiali generali e superiori), Commendatore di seconda classe (per i gradi superiori, a colonnelli e capitani di vascello), Commendatore di prima classe (poi in forza del decreto 28 marzo 1857 rinominato Grande Ufficia- le, genericamente destinato ad ufficiali generali ed ammiragli) e Cavaliere di Gran Croce (ad ufficiali generali e ammiragli comandanti in capo o di armate, in guerra). A partire dal 1859, poi, fu stabilito che il grado supe- riore sostituisse quello infe- riore. Anche l'insegna fu variata: la croce patente di smalto bianco con punte triangola- ri, filettata d'oro, ebbe al centro uno scudo rosso con il monogramma reale V.E. in oro, due sciabole incrociate e la stessa data del 1855; sul retro lo stemma sabaudo cir- condando dalla dicitura Al Merito Militare. La stessa croce, contornata da un serto di quercia e alloro, venne infi- lata in un nastro turchino con banda rossa centrale. La prima concessione delle croci al merito militare coincise con l'intervento piemon- Commendatore dell’OMS, fronte tese nella guerra di Crimea (1853 – 1856): in quell'occasione la Gran Croce fu concessa all'Imperatore Napoleone 6 III (1808 – 1873), al Generale Alfonso La Marmora (1804 1878, in qualità di capo del corpo di spedizione piemonte- se), al Maresciallo di Francia Aimable Jean Jean Jacques Pélissier (1794 – 1864) ed al Generale Giacomo Simpson (1792 – 1868, comandanti d'armata allea- ti). L'onorificenza poteva anche essere conferita "sul campo" dal Comandante superiore sia al militare proposto sia alla Bandiera di reparti distintisi nel corso di azioni collettive, in forze non inferiori al reggimento. Un caso a parte riguarda la concessione, nel 1877, della Croce di Ufficiale per militari benemerenze nella campagna d'Italia meridionale al Deputato France- sco Crispi (1819 – 1901) unico civile ad esserne stato Decorato. Dopo la Prima Guerra Mondiale furono decorati interi reparti di truppe combat- tenti. L'Arma di Fanteria ebbe la Croce di Cavaliere con decreto del 5 giugno 1920, ed in conseguenza furono autoriz- zate a fregiarsi dell'insegna le Bandiere Ufficiale dell’OMS, recto di 237 Reggimenti di Fanteria, 21 Reggi- menti Bersaglieri e 9 Reggimenti di Alpini.
Recommended publications
  • Paolo Colombo, La Monarchia Dal
    Quaderni del Dipartimento di Scienze Politiche Università Cattolica del Sacro Cuore 2 2 011 Quaderni del Dipartimento di Scienze Politiche Università Cattolica del Sacro Cuore Anno I - 2/2011 Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 355 del 27.06.2011 Direttore responsabile Massimo de Leonardis Comitato editoriale Romeo Astorri, Paolo Colombo, Massimo de Leonardis (Direttore), Ugo Draetta, Vittorio Emanuele Parsi, Valeria Piacentini Fiorani Segretario di redazione Gianluca Pastori I Quaderni sono liberamente scaricabili dall’area web agli indirizzi www.educatt/libri/QDSP e http:// dipartimenti.unicatt.it/scienze_politiche_1830.html È possibile ordinare la versione cartacea: on line all’indirizzo www.educatt.it/libri; tramite fax allo 02.80.53.215 o via e-mail all’indirizzo [email protected] (una copia € 15; abbonamento a quattro numeri € 40). Modalità di pagamento: – bonifi co bancario intestato a EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio dell’Università Cattolica presso Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo - IBAN: IT 06 W 03309 03200 211609500166; – bonifi co bancario intestato a EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio dell’Università Cattolica presso Monte dei Paschi di Siena- IBAN: IT 08 D 01030 01637 0000001901668; – bollettino postale intestato a EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio dell’Università Cattolica su cc. 17710203 © 2011 EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica Largo Gemelli 1, 20123 Milano - tel. 02.7234.22.35 - fax 02.80.53.215 e-mail: [email protected] (produzione); [email protected] (distribuzione) web: www.educatt.it/libri ISBN: 978-88-8311-879-1 ISSN: 2239-7302 In copertina: Martin Waldseemller (1470 ca.-post 1522), Mappa della terra, 1507.
    [Show full text]
  • Italian Army and Triple Alliance: an Historiographical Analysis
    ISSN 2039-2117 (online) Mediterranean Journal of Social Sciences Vol 4 No 4 ISSN 2039-9340 (print) Published by MCSER-CEMAS-Sapienza University of Rome March 2013 Italian Army and Triple Alliance: An Historiographical Analysis Roberto Sciarrone Università La Sapienza di Roma Doi: 10.5901/mjss.2013.v4n4p197 Abstract During the twelve years between the taking of Rome by the conclusion of the Triple Alliance, the Italian army undergoes profound changes, as the policy of the newly unified state. These long twelve years to help us better understand the preparatory stages and the political effects that lead Italy to sign the agreements of the Triple Alliance. The politicians of taking an attitude almost detached, compared to the problems of the armed forces. In the financial crisis. The economic and social backwardness is manifested when we compare with other European countries. The problem that the Italian government has had to deal with the aftermath of Sedan, is transformation of the Italian army under the Prussian model. Keywords: Triple Alliance, Italian Army, Prussian model, Battle of Custoza, German Empire, Kingdom of Italy, Deutscher Krieg, Austro – Prussian war, Third independence war, Sedan, Prussian military system 1. Preamble Durante i dodici anni che separano la presa di Roma dalla stipulazione della Triplice alleanza, l’esercito italiano subisce profonde trasformazioni, come la politica del neo Stato unitario, ricca di colpi di scena e prodiga nel catapultarsi sul palcoscenico internazionale. Il morale dei militari italiani alla vigilia degli anni ’70 dell’800 è sfiduciato, apatia e delusione serpeggiano tra i soldati. I fallimenti del 1866 mantengono vive le polemiche sugli insuccessi di Custoza e Lissa (Scotti, 2004), destinate a riemergere, nei dibattiti in Parlamento, ogni qualvolta si discute circa i progetti di riordinamento dell’esercito (Venosta, 1866).
    [Show full text]
  • Elenco Dei Governi Italiani
    Elenco dei Governi Italiani Questo è un elenco dei Governi Italiani e dei relativi Presidenti del Consiglio dei Ministri. Le Istituzioni in Italia Le istituzioni della Repubblica Italiana Costituzione Parlamento o Camera dei deputati o Senato della Repubblica o Legislature Presidente della Repubblica Governo (categoria) o Consiglio dei Ministri o Presidente del Consiglio dei Ministri o Governi Magistratura Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) Consiglio di Stato Corte dei Conti Governo locale (Suddivisioni) o Regioni o Province o Comuni Corte costituzionale Unione Europea Relazioni internazionali Partiti e politici Leggi e Regolamenti parlamentari Elezioni e Calendario Referendum modifica Categorie: Politica, Diritto e Stato Portale Italia Portale Politica Indice [nascondi] 1 Regno d'Italia 2 Repubblica Italiana 3 Sigle e abbreviazioni 4 Politici con maggior numero di Governi della Repubblica Italiana 5 Voci correlate Regno d'Italia Periodo Nome del Governo Primo Ministro 23 marzo 1861 - 12 giugno 1861 Governo Cavour Camillo Benso Conte di Cavour[1] 12 giugno 1861 - 3 marzo 1862 Governo Ricasoli I Bettino Ricasoli 3 marzo 1862 - 8 dicembre 1862 Governo Rattazzi I Urbano Rattazzi 8 dicembre 1862 - 24 marzo 1863 Governo Farini Luigi Carlo Farini 24 marzo 1863 - 28 settembre 1864 Governo Minghetti I Marco Minghetti 28 settembre 1864 - 31 dicembre Governo La Marmora Alfonso La Marmora 1865 I Governo La Marmora 31 dicembre 1865 - 20 giugno 1866 Alfonso La Marmora II 20 giugno 1866 - 10 aprile 1867 Governo Ricasoli
    [Show full text]
  • The Kingdom of Italy: Unity Or Disparity, 1860-1945
    The Kingdom of Italy: Unity or Disparity, 1860-1945 Part IIIb: The First Years of the Kingdom Governments of the Historic Left 1876-1900 Decline of the Right/Rise of the Left • Biggest issue dividing them had been Rome—now resolved • Emerging issues • Taxation, especially the macinato • Neglect of social issues • Free trade policies that hurt the South disproportionately • Limited suffrage • Piedmontization • Treatment of Garibaldi volunteers • Use of police against demonstrations The North-South divide • emerging issues more important to South • Many of Left leaders from South Elections of 1874 • Slim majority for Right Fall of Minghetti, March 1876 Appointment of a Left Prime Minister and the elections of November 1876 Agostino Depretis Benedetto Cairoli Francesco Crispi Antonio Starabba, Marchese di Rudinì Giovanni Giolitti Genl. Luigi Pelloux Prime Minister Dates in office Party/Parliament Key actions or events Agostino Depretis 25 March 1876 Left Coppino Law Lombardy 25 December 1877 Sonnino and Iacini inquiry into the problems of the South Railway construction continues with state aid 26 December 1877 Left Anarchist insurrection in Matese 24 March 1878 Benedetto Cairoli 24 March 1878 Left Attempted anarchist assassination of king Lombary 19 December 1878 Depretis 19 December 1878 Left 14 July 1879 Cairoli 14 July 1879 Left Costa founds Revolutionary Socialist Party of Romagna 25 November 1879 25 November 1879 Left 29 May 1881 Depretis 29 May 1881 Left Widened suffrage; first socialist elected 25 May 1883 Italy joins Austria-Hungary and Germany to create Triplice Use of trasformismo 25 May 1883 Left 30 March 1884 Final abolition of grist tax macinato 30 March 1884 Left First colonial venture into Assab and Massawa on Red Sea coast 29 June 1885 29 June 1885 Left Battle of Dogali debacle 4 April 1887 4 April 1887 Left 29 July 1887 Died in office Francesco Crispi 29 July 1887 Left 10-year tariff war with France begun Sicily 6 February 1891 Zanardelli penal code enacted; local govt.
    [Show full text]
  • JENS PETERSEN the Italian Aristocracy, the Savoy Monarchy, and Fascism
    JENS PETERSEN The Italian Aristocracy, the Savoy Monarchy, and Fascism in KARINA URBACH (ed.), European Aristocracies and the Radical Right 1918-1939 (Oxford: Oxford University Press, 2007) pp. 91–110 ISBN: 978 0 199 23173 7 The following PDF is published under a Creative Commons CC BY-NC-ND licence. Anyone may freely read, download, distribute, and make the work available to the public in printed or electronic form provided that appropriate credit is given. However, no commercial use is allowed and the work may not be altered or transformed, or serve as the basis for a derivative work. The publication rights for this volume have formally reverted from Oxford University Press to the German Historical Institute London. All reasonable effort has been made to contact any further copyright holders in this volume. Any objections to this material being published online under open access should be addressed to the German Historical Institute London. DOI: 6 The Italian Aristocracy, the Savoy Monarchy, and Fascism JENS PETERSEN What political role did the aristocracy play in the early decades of a unified Italy? Researchers are widely divided in their opin- ions on this question. They range from the rose-tinted view of Arno Mayer, who regarded the ancien regi,me nobility as still at the core of Italy's social and political system, to opinions that speak of a rapid and unstoppable decline. 1 Although aristocratic values continued to shape the path of upward mobility for the middle classes, nobility as such did not play an important role in the Italian nineteenth-century social structure, because it did not constitute a well-defined group in itself, due to its regional more than national status.
    [Show full text]
  • Questionariostoria
    QuestionarioStoria 1 In seguito a quale evento bellico l'esercito del Regno 7 A seguito di quale accusa fu sciolto il Partito d'Italia poté entrare in Roma nel 1870? Socialista Italiano nel 1894? A) Alla sconfitta dei Francesi a Sedan A) L'accusa di aver appoggiato i Fasci siciliani B) Alla sconfitta dei Prussiani a Verdun B) L'accusa di spionaggio a favore della Seconda Internazionale socialista C) Alla sconfitta degli Austriaci a Sadowa C) L'accusa di voler attentare alla vita del sovrano D) Alla sconfitta dei Francesi a Lipsia D) L' accusa di aver attentato alla vita di Umberto I 2 Come reagì il governo Rudinì alle agitazioni popolari del 1898? 8 Tra quali nazioni l'irredentismo italiano fu causa di rapporti diplomatici tesi? A) Cercò alleanze in parlamento A) L'Italia e la Polonia B) Fece importanti concessioni ai dimostranti B) L'Italia e la Grecia C) Rassegnò le dimissioni C) L'Italia e l'Impero ottomano D) Si affidò all'esercito D) L'Italia e l'Austria - Ungheria 3 Nel 1884 il governo Depretis abolì un'imposta invisa alla popolazione. Quale? 9 In quale anno morì Camillo Cavour? A) La tassa sul macinato A) Nel 1865 B) La tassa doganale regionale B) Nel 1875 C) La tassa comunale di utilizzo delle acque pubbliche C) Nel 1861 D) La tassa sulla prima casa D) Nel 1871 4 Quali direttive di politica estera adottò Antonio 10 Nel 1861 espugnò, dopo un assedio, la fortezza di Rudinì nel marzo del 1896, quando fu incaricato di Gaeta, ultima roccaforte dei Borbone; condusse nella sostituire Francesco Crispi alla guida dell'Esecutivo? Terza guerra d'indipendenza le truppe dell'esercito che operavano sul basso Po.
    [Show full text]
  • Working Paper Dipartimento Di Economia Pubblica
    WORKING PAPER DIPARTIMENTO DI ECONOMIA PUBBLICA Working Paper n. 141 Silvia Fedeli e Francesco Forte A survival analysis of the circulation of the political elites governing Italy from 1861 to 1994 Roma, Aprile 2011 1 Silvia Fedeli and Francesco Forte A survival analysis of the circulation of the political elites governing Italy from 1861 to 1994 Abstract We study the determinants of governments and legislatures’ survival in Italy from the unification to the end of the I Republic (1861-1994) - excluding the fascist period and the subsequent transitory institutional period, "Constituente" (1946-1948). We test whether institutional features such as electoral systems, form of State and extent of suffrage had any effect on the survival of legislatures and governments. We control for voting power of the parliamentary groups, number of parties represented in the parliament and size of the representative bodies. Unlike the political economy wisdom, we show that, over the whole period, governments and legislatures’ survivals are inversely related to the plurality electoral system. The restricted suffrage and a high voting power of the leading parties reduce the risk of anticipated end of governments. The survival of the legislatures is related to the form of state (republic) and to the voting power of the leading party. Universita’ di Roma “La Sapienza” Facolta’ di Economia Dipartimento di Economia e diritto Via del Castro Laurenziano, 9 00161 Roma – Italy E-mail: [email protected] [email protected] Tel. and Fax +39 06 4976 6399 Keywords: Elites; Survival analysis; Electoral systems; Voting power, Political institutions. 2 1. Introduction In this paper we analyze the “struggle for survival” of governments and legislatures of the Italian democratic parliaments, from the creation of the Italian state (1861) up to 1994, with the exclusion of the fascist period (i.e., the legislatures from 1924 to 1945 in which the democratic institutions were absent and of the subsequent transitory institutional period, known as "Constituente", lasting until 1948).
    [Show full text]
  • APPENDICE I - ' ' ' -Il
    vi APPENDICE I - ' ' ' -il PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA ENRICO DE NICOLA, Capo prov­ visorio dello Stato dal 28 giugno 1946 al 24 giugno 1947 dal 25 giugno al 31 dicembre 1947 ENRICO DE NICOLA, Presidente della Repubblica ; dal 1° gennaio 1948 all'11 maggio 1948 LUIGI EINAUDI, Presidente della Repubblica dall'll maggio 1948 >"..". r ?.-.' V-r^v;*-"^"^ - •«• « ***•••>*• , . :ir.'-.•.:••.• L T • ~ i : ~ . ..' -» "• »-1 -?. ' *- / >^1 • - A •; li ENRICO DE NICOLA 82. • ' ? LUIGI EINAUDI PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI GIOVANNI GRONCHI. dall'8 maggio 1948 PRESIDÈNTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA IVANOE BONOMI dall'8 maggio 1948 GIOVANNI GRONCHI -J-Ì IVANOE BONOMI PRESIDENTI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DALLA I ALLA XXVI LEGISLATURA VINCENZO GIOBERTI dall'8 maggio al 20 luglio 1848 e dal 16 ott. 30 die. 1848 IL . LORENZO PARETO dal 1° febbr. al 30 marzo 1849 III. LORENZO PARETO dal 30 luglio al 20* nov. 1849 IV . PIER DIONIGI PINELLI dal 20 die. 1849 al 25 aprile 1852 UHBANO RATTAZZI dall'll maggio 1852 al 27 ott. 1853 CARLO BON-COMPAGNI dal 16 al 21 nov. 1853 V ... CARLO BON-COMPAGNI. dal 19 die. 1853 al 16 giugno 1856 CARLO CADORNA.. dal 7 genn. al 16 luglio 1857 VI .. CARLO CADORNA. dal 14 die. 1857 al 14 luglio 1858 URBANO RATTAZZI. dal 10 genn. 1859 al 21 genn. 1860 VII . GIOVANNI LANZA dal 2 aprile al 28 die. 1860 VIII URBANO RATTAZZI. dal 18 febbr. 1861 al 2 marzo 1862 SEBASTIANO TECCHIO dal 22 marzo 1862 al 21 magg. 1863 GIOVANNI BATTISTA CASSINIS dal 25 maggio 1863 al 7 sett. 1865 IX.
    [Show full text]
  • Minorities Formation in Italy
    Minorities Formation in Italy GIOVANNA CAMPANI Minorities Formation in Italy Introduction For historical reasons Italy has always been characterized as a linguistically and culturally fragmented society. Italy became a unifi ed nation-state in 1860 after having been divided, for centuries, into small regional states and having been dominated, in successive times, by different European countries (France, Spain, and Austria). As a result, two phenomena have marked and still mark the country: - the existence of important regional and local differences (from the cultural, but also economic and political point of view); the main difference is represented by the North-South divide (the question of the Mezzogiorno) that has strongly in- fl uenced Italian history and is still highly present in political debates; and - the presence of numerous “linguistic” minorities (around fi ve percent of the Italian population) that are very different from each other. In Italy, one commonly speaks of linguistic minorities: regional and local differences are expressed by the variety of languages and dialects that are still spoken in Italy. The term “ethnic” is scarcely used in Italy, even if it has been employed to defi ne minorities together with the term “tribes” (see GEO special issue “the tribes of Italy”). When minorities speak of themselves, they speak in terms of populations, peo- ples, languages, and cultures. The greatest concentration of minorities is in border areas in the northeast and northwest that have been at the centre of wars and controversies during the 20th century. Other minorities settled on the two main islands (where they can sometimes constitute a ma- 1 Giovanna Campani jority, such as the Sardinians).
    [Show full text]
  • Pietro Vacchelli
    LORENZO MAGARINI PIETRO VACCHELLI MINISTRO PROMOTORE DEL CREDITO BANCARIO DELLA CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE IRRIGUE UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ – CREMONA – LEZIONE DEL 18 APRILE 2005 INDICE PREMESSA ..................................................................................................... pag. 3 LA BANCA POPOLARE DI CREMONA. ORIGINI .............................................. pag. 8 IL CANALE MARZANO - VACCHELLI............................................................. pag. 16 IL MINISTRO.................................................................................................. pag. 23 L’UOMO ........................................................................................................ pag. 27 CONCLUSIONE............................................................................................... pag. 31 BIBLIOGRAFIA............................................................................................... pag. 35 2 PIETRO VACCHELLI (Cremona 1837 – Roma 1913) MINISTRO PROMOTORE DEL CREDITO BANCARIO DELLA CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE IRRIGUE 1 PREMESSA Prima di tracciare il ritratto di Pietro Vacchelli, il personaggio di questo saggio, occorre evidenziare le caratteristiche del periodo storico che precedette l’opera dell’amministratore della cosa pubblica nella sua città e del ministro nella Capitale. Pietro Vacchelli, Segretario generale del ministero dell’agricoltura (Ora è chiamato Sottosegretario), Ministro di Stato per il Tesoro e per le Finanze, fondatore della Banca Popolare di Cremona e del Canale
    [Show full text]
  • Roma Capitale D'italia
    3 2020 20 SETTEMBRE 1870 ROMA CAPITALE D’ITALIA LA PRESA DI PORTA PIA Presentazione del 150° anniversario della Presa di Porta Pia UN IMPORTANTISSIMO PASSO PER LA PATRIA L’ESERCITO ITALIANO RESTITUISCE ROMA ALL’ITALIA Roma caput mundi, dicevano i Romani. Roma capitale d’Italia, gridarono gli italiani un secolo e mezzo fa. Esattamente 150 anni fa, intorno alle 9 del mattino del 20 settembre 1870, l’artiglieria dell’Eser- cito Italiano aprì una breccia nelle Mura aureliane di Roma, a pochi passi da Porta Pia, dopo un cannoneggiamento durato circa quattro ore. Un battaglione bersaglieri e uno di fanteria varcarono la breccia e restituirono alla Città Eterna, dopo ben mille anni, il ruolo di Capitale di tutta la Penisola. La data della presa di Roma, uno degli ultimi capitoli del nostro Risorgimento, venne celebrata in tutto il Paese rinominando, in numerose città italiane, una via centrale in via XX settembre; fu anche proclamata festa nazionale, abolita poi nel 1929 con i Patti Lateranensi FKHSRVHUR¿QHDOOD³4XHVWLRQH5RPDQD´WUD6WDWRH&KLHVD Dopo le prime esitazioni, la popolazione capitolina partecipò con entusiasmo, come raccontano le cronache dell’epoca: «Molti cittadini romani cominciano a girare per le strade armati alla meglio e con bandiere tri- colori. Una folla considerevole s’avvia alle Quattro Fontane (strada di Porta Pia); accoglie ed accompagna con entusiasmo indescrivibile, con plausi e canti e lacrime di gioia l’Esercito libe- ratore che, occupando gli sbocchi delle vie traverse, si dirige sulla gran piazza di Monte Cavallo dirimpetto al palazzo del Quirinale» (Gazzetta del Popolo, 25 settembre 1870). &RQTXHVWR6XSSOHPHQWRDOOD³5LYLVWD0LOLWDUH´O¶(VHUFLWR,WDOLDQRFKHLOVHWWHPEUHULX- scì a realizzare un sogno coltivato dagli italiani in tanti decenni, vuole celebrare assieme a tutti i lettori e gli appassionati questo eccezionale anniversario dando spazio anche a personaggi, DVSHWWLHFXULRVLWjPHQRQRWHGHOODFHOHEUH³EUHFFLDGL3RUWD3LD´ Buona lettura! Il Direttore Proprietario MINISTERO DELLA DIFESA Editore Difesa Servizi S.p.A.
    [Show full text]
  • Turismo Congressuale Nella Provincia Di Palermo • 2003
    Hotels con servizi congressuali / Hotels and congress centres Palermo Grand Hotel Villa Igiea ##### 8-9 Astoria Palace Hotel #### 10 Baglio Conca d’Oro #### 11 Centrale Palace Hotel #### 12-13 Excelsior Palace #### 14 Grand Hotel et Des Palmes #### 16-17 Holiday Inn Palermo #### 15 Jolly Hotel del Foro Italico #### 18 Politeama Palace #### • President #### 19 Principe di Villafranca #### 20 Athenaeum ### 21 Casena dei Colli ### • Villa D’Amato ### 22 Cristal Palace Hotel ### 23 Sanpaolo Palace Hotel ### 24 Turismo Palermo / Mondello Mondello Palace #### 25 Turismo Splendid Hotel La Torre #### 26 congressualecongressuale Addaura Hotel Residence Congressi ### 27 Conchiglia d’Oro ### 25 nellanella Palermo / Sferracavallo Bellevue del Golfo ### 28 provinciaprovincia Altavilla Milicia Torre Normanna ### 29 Carini Portorais ### 28 didi Palermo.Palermo. Residence Hotel Azzolini ### 30 Castelbuono Milocca ### 37 CongressionalCongressional Agriturismo Relais S. Anastasia ##### 48 Casteldaccia Solunto Mare ### 31 TourismTourism inin Cefalù Costa Verde #### 32 the Province Baia del Capitano ### 33 the Province Kalura ### • Le Calette ### 34 ofof Palermo.Palermo. Santa Lucia - Le Sabbie d’Oro ### 35 Cinisi Florio Park Hotel #### 36 Azzolini Palm Beach Hotel ### 30 Isnello Baita del Faggio ### 37 Isola delle Femmine Saracen Club ### 38 Santa Flavia Kafara Hotel #### 39 Zagarella & Sea Palace ### 40 Termini Imerese Grand Hotel delle Terme #### 41 Polis Himera #### 42 Terrasini Cala Rossa ### 42 Hotel Città del Mare & Resort ### 44-45 Perla del Golfo
    [Show full text]