Monti Tifatini Monte Tifata (603 m) da Sant’Angelo in Formis

In occasione della 12ima Passeggiata sul Tifata

Intersezionale con sezione CAI di Caserta

5 maggio 2019

Direttori: ONC Pasquale Sgambato - CAI (349.8483016); Giuseppe Spina – CAI Caserta (333.3838602) Tipo di percorso: anello Difficoltà: E – (difficoltà escursionistica) Durata: 5 (escluse le soste) Dislivello: 570 m circa Lunghezza: 11,3 km

Attrezzatura: Calzature e abbigliamento adeguati; k-way, ma anche cappellini ed occhiali per il sole; più che consigliati i bastoncini; almeno litri 1,5 di acqua; leggero pranzo al sacco, che verrà integrato dall’accoglienza dell’ “Associazione Storia Locale San Prisco”, nell’ambito della “12sima Passeggiata sul Tifata”.

Appuntamenti ore 7.00 Appuntamento a Piazza Risorgimento e partenza per Sant’Angelo in Formis con auto proprie entro le ore 7.15. ore 8.30 Raduno a Sant’Angelo in Formis nella piazzetta antistante la Basilica e visita della Basilica. ore 9.00 Inizio escursione. ore 18.00 Orario presunto di termine dell’escursione.

A V V E R T E N Z E

La partecipazione all’escursione, per il tramite del CAI, richiede il rispetto delle disposizioni relative alla prenotazione ed alla copertura assicurativa. Solo per questi, il CAI assume responsabilità per eventuali eventi dannosi, che si dovessero verificare.

PER INFORMAZIONI E ADESIONI Pasquale Sgambato (349.8483016)

Descrizione del percorso

Dalla piazzetta, appena prima della Basilica, ci si incammina, tra il bar ed il ristorante “BorgAntico”, strada cementata in decisa salita, da seguire fino all'azienda De Angelis; da qui, si prosegue su sentiero fino al limite posteriore della suddetta azienda. Si prosegue verso sinistra, in leggera salita, per entrare nella parte alta del bosco di San Vito, su comodo sentiero in falsopiano. A quota 249 m, si svolta a sinistra in un rado boschetto per proseguire lungo il ripido, panoramicissimo, crinale di Monte dei Lupi. Raggiunta la cima (460 m), dopo una piccola sosta, si prosegue sul crinale opposto, in discesa per circa una trentina di metri, fino a raggiungere la sella tra Monte dei Lupi e Monte San Nicola. Si prosegue lungo il crinale, fino alla cima di Monte San Nicola, dove si trovano i resti dell’eremo di Sant’Offa. Si prosegue prima su falsopiano e poi in leggera salita, tra insidiose roccette ed uno stretto sentierino esposto, fino alla cima di Monte Tifata (603 m.), caratterizzata da un massiccio basamento in cemento, su cui è posta un’altissima croce luminosa.

Dopo aver lasciate le nostre impressioni sul libro di vetta, si spera – insieme – ai partecipanti alla 12esima Passeggiata sul Monte Tifata, si scende sul crinale opposto fino alla località Montanina (270 m). Il percorso, sempre in cresta, consente ampie vedute verso l’interno (le anse del Fiume Volturno, il Massiccio del Matese, il Massiccio del Taburno-Camposauro ed il Monte Maggiore) e verso il mare (il Vesuvio, i Monti Lattari, Napoli e le isole del golfo, la pianura campana con le sue storiche città, il Monte Petrino, il Monte Massico, i Monti Lattani con il Roccamonfina ed infine gli Aurunci). Interessantissimo è il passaggio tra i ruderi del tempio di Giove Tifatino. Dalla Montanina, per tornare a Sant’Angelo in Formis, si prosegue sul sentiero detto “della Pianura Campana”. In alternativa, è possibile ritornare per il sentiero in leggera salita della “Valle del Volturno” che è più lungo di circa 5 km.

AREA GEOGRAFICA OGGETTO DELL’ESCURSIONE

I Tifatini sono costituiti da calcari del Cretaceo (150-65 milioni di anni fa), che - presso la conca intramontana di Casertavecchia (400-600 m s.l.m.) - sono coperti dal tufo di origine flegrea dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa), che raggiunge spessori superiori a 20 m. Il paesaggio è costituito da rilievi stretti e allungati o a cono delimitati da ripidi versanti. Tipiche di quest’area sono gli “Spacchi”, lunghe e profonde fratture beanti, e grandi doline da crollo. Sebbene il contesto non lo favorisca, sono presenti anche diverse piccole grotte. Se la cima più alta è M. Virgo (620 m), la più suggestiva e rappresentativa è certamente il M. Tifata (603 m): “montagna boscosa”, che ha dato il nome all'intera catena. Infatti, i Tifatini, che chiudono ad est la fertile pianura campana ( Felix) e che, oggi, rappresentano un desolante limite geografico: degrado e devastazioni in particolare nella parte che guarda la pianura, in un non lontano passato erano coperti da boschi di querce e lecci, ricchi di refrigeranti sorgenti anche minerali e termali, incontaminato habitat naturale per specie animali e vegetali, nonché zona residenziale con stupenda terrazza panoramica sulle antiche città sottostanti di () e Calatia ().