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Mercoledì 17 Giugno 2015 AGORÀ cultura 27 Avvenire 06/17/2015 Copy Reduced to 67% from original to fit letter page Page : A27

Letteratura la recensione Una dopo l’altra Garzanti, Mondadori, Guanda, E l’editore disse: Marsilio, Jaca Book... Il ’900 di Jünger, hanno abbandonato tempo di rovine o quasi la pubblicazione atee e anticristiane di nuove raccolte in versi Restano le poche uscite LUCA GALLESI della “Bianca” Einaudi oldato, viaggiatore, filosofo, la POESIA è finita entomologo e soprattutto scrittore, Ernst Jünger (1895- S 1998) ha attraversato il Vente- simo secolo vivendone sulla propria ALESSANDRO ZACCURI Maria Pace Ottieri e Andrea Amerio per not- pelle tutte le contraddizioni, che ha tetempo. La tiratura cartacea è ridotta al- puntualmente registrato nella sua ultimo titolo è Incontri e l’essenziale, al resto provvede l’e-book: una sterminata produzione letteraria. Le agguati di , formula mista che ha reso disponibili, tra gli migliaia di pagine che compongono dopo di che tutto sta a in- altri Il mio cuore è un asino di Elena Buia i suoi diari possono essere lette come tendersi sull’aggettivo: “ul- Rutt e Il poema dell’acquaio del romeno Mir- il resoconto di un sismografo che ha timo” lo dobbiamo pren- cea Cartarescu. diligentemente rilevato i traumi, le dere alla lettera o nel sen- Difficile stabilire se questo sarà il futuro del- scosse e gli assestamenti del secolo, so di “più recente”? Do- l’editoria di poesia. Per il momento sappia- che è stato alternativamente definito mandaL non’ irrilevante, dato che il libro del mo solo che il presente può essere descrit- "breve" o "sterminato". Un pondero- poeta milanese appare nello “Specchio”, sto- to come una galassia di realtà talvolta pic- so volume raccoglie una trentina di rica collana Mondadori alla quale, per mol- colissime, ma tutte ugualmente combattive. interventi di studiosi italiani, che of- to tempo, si è affiancato il non meno auto- Interlinea a Novara, Ladolfi nella vicina Bor- frono una ricca e inconsueta panora- revole “Almanacco”, una pubblicazione che gomanero, Marco Saya a Milano, Il Ponte mica tanto della vita quanto dell’ope- prima di anno in anno, poi con cadenza del Sale a Rovigo, Campanotto nell’Udine- ra dello scrittore tedesco. sempre più diradata metteva a disposizio- se, e poi di nuovo a Rimini, dove opera Fa- Ricordato soprattutto per scritti gio- ne del lettore di letteratura in versi primizie, ra, e giù fino a San Cesario di Lecce, sede vanili come Tempeste d’acciaio o Fuo- riscoperte, testimonianze e riflessioni criti- dell’instancabile Manni. co e sangue, dedicati alla sua espe- che. L’“Almanacco” è andato definitiva- La mappa è più che incompleta, ma serve a rienza di ufficiale subalterno in prima mente in pensione nel 2011, ma la col- dare un’idea della varietà di un arcipelago nel linea, Jünger ha in realtà percorso, nei lana era rimasta sulla breccia. U- quale trovano posto anche le esperienze di suoi 103 anni di vita, molte tappe di scite al rallentatore, d’accordo, però Crocetti (che dal 1988 realizza il mensile una instancabile ricerca spirituale che, di qualità altissima, anche sul ver- “Poesia”), Effigie (lo scorso anno ha pub- alla fine, lo porterà a una meditata sante internazionale (tra 2014 e blicato Una scintilla d’oro a Casti- conversione al cattolicesimo, resa 2015 sono arrivati il Seamus Hea- glione Olona di Tomaso Kemeny) pubblica solo dopo la sua morte. ney di Morte di un naturalista e il e Aragno, che per la poesia si Tra i più lucidi critici della Repubbli- Philip Levine di Notizie del mondo). avvale di consulenti co- ca di Weimar, e uno dei più rilevanti Che cosa accadrà d’ora in poi è un me Laura Pugno, protagonisti della cosiddetta "rivolu- mistero, legato anche – ma non e- Maria Grazia zione conservatrice", Jünger è anda- sclusivamente – all’eventuale fusio- to via via maturando sempre posizio- ne societaria tra Mondadori e Riz- ni "altre" rispetto al potere costituito. zoli. In attesa del fatidico 29 giugno, Critico nei confronti del regime na- giorno in cui si scopriranno le carte zionalsocialista al punto di essere relative alla controversa operazione, coinvolto (ma salvato da un inter- un’ammissione va comunque fatta: vento personale del Führer) nella con- alle grandi case editrici la poesia sem- giura di von Stauffenberg, non sarà bra non interessare più. apprezzato neppure dalla Germania Basta un rapido giro d’orizzonte fra del dopoguerra, che rifiuterà di can- i cataloghi per fare la conta dei di- didarlo al Premio Nobel per la Lette- spersi. Uno dei casi più indicativi è ratura. Il curatore del volume, Luigi quello di Garzanti, che nella sua “Col- Iannone, sottolinea come le sue in- lezione di poesia” aveva ospitato le o- tuizioni, unite alla sua biografia, ab- pere di , Giorgio Caproni, biano una eccezionale potenza evo- e tanti altri. Tra alti e bas- cativa, amplificata dal fatto che Jün- si è arrivata fino al 2012, ma dopo Tur- ger non si lasciò mai irretire da sirene bativa d’incanto di del- politiche o letterarie, sempre libero da la collana si perdono definitivamente ogni tentativo di inquadramento. le tracce. E non va meglio con Guan- La vita dello scrittore tedesco, come da o Marsilio, in passato sigle d’eccel- sottolinea lo psichiatra Adriano Sega- lenza nell’ambito della poesia italia- tori nel suo intervento, coincide con na. Anche qui il distacco, per quanto le sue opere, e questa è, oltre che ra- consumato con lentezza, si è rivelato ra, una qualità preziosa, perché tra- inesorabile. Resiste, per fortuna, la co- sforma un letterato in un pedagogo, siddetta “Bianca”, che sarebbe poi la in un esempio di carattere e di stile, in “Collezione di poesia” di Einaudi. Il rit- un’epoca anonima e trasandata. Ma mo è di una decina di titoli all’anno, la preoccupazione dell’ultimo Jünger con un’alternanza tra classici (il Villon non è solo quella, nietzschiana e spen- nuovamente tradotto da Aurelio Prin- gleriana, di resistere al tramonto di un cipato, per esempio), autori in corso di mondo in rovine, ma di aprirsi al pros- storicizzazione (l’integrale di Giovanni simo rinnovamento spirituale, che ca- Raboni, i Poemetti di ) e ratterizzerà gli anni venturi. Nato nel- novità propriamente dette (si va dall’Ales- l’Ottocento ateo (oggi si direbbe laico) sandro Fo di Mancanze al Gianni D’Elia di rizio Cucchi per Lieto Colle e l’“Almanacco Calandrone e Andrea Cortellessa. Il quale e vissuto nel secolo anticristiano, egli Fiori del mare). dei poeti e della poesia contemporanea” al- Difficile prevedere se il futuro ultimo, a sua volta, dirige presso L’Orma di si aspetta, dal XXI secolo, il rinnova- Fuori da questo recinto, purtroppo, i guai lestito da Gianfranco Lauretano e France- potrà essere nel digitale Roma “fuoriformato"”, collana non solo poe- mento della fede. continuano. Anche a Jaca Book, dove Cali- sco Napoli per Raffaelli. Un editore del Co- C’è chi percorre nuove tica, ma nella quale è da poco apparsa l’o- Negli ultimi diari, scriveva che «vivia- fia di Stefano Bortolussi pare destinato a masco e l’altro con base a Rimini, entrambi pera omnia dello sperimentale . mo in un interregno, in una caverna chiudere la serie dei “Poeti”, che ancora di attivissimi nella promozione e nella produ- strade anche in questo Una tendenza, questa della ripresa e risiste- detta tempo attraversata da un bar- recente aveva patrocinato più di un esordio zione di poesia, almeno per quanto lo con- campo. Intanto l’attualità parla mazione di titoli della tradizione novecen- lume di luce. Le epoche che l’hanno importante. sentono la contingenza e le risorse econo- di piccole ma combattive tesca, condivisa anche dal Saggiatore, che preceduto furono migliori, quelle che Sul fronte della poesia, dunque, i grandi bat- miche. realtà editoriali sparse ha riportato in libreria testi di assoluta rile- gli succederanno saranno migliori!». tono in ritirata e a sostituirli sono editori di Perché sì, i poeti sono i benvenuti nel tem- sul territorio con riviste vanza quali Composita solvantur di Franco © RIPRODUZIONE RISERVATA piccola e media stazza. Prendiamo, ancora po del bisogno, come cantava già Hölderlin, e collane che riprendono Fortini e Millimetri del già ricordato Milo De una volta, il caso del compianto “Almanac- ma un modo per far sopravvivere i poeti al anche autori meno conosciuti Angelis. Anche questa, in fondo, potrebbe Luigi Iannone (a cura di) co dello Specchio”. A coprire quel vuoto so- bisogno si dovrà pur trovarlo. Magari but- essere una direzione alla quale guardare con ERNST JÜNGER no intervenute ben due pubblicazioni an- tandosi sul digitale, come suggerisce fin dal- del secolo scorso attenzione. nuali, e cioè il “Quadernario” curato da Mau- l’insegna “poeti.com”, l’iniziativa curata da © RIPRODUZIONE RISERVATA Solfanelli. Pagine 520. Euro 30,00

Copyright © Avvenireleggere, June 25, 2015 4:22 pm / Powered by TECNAVIA / HIT-MP rileggere Poetesse attraverso lo specchio: l’inconsueto libro di Curzia Ferrari di Cesare Cavalleri il suo artificio, fa velo d’astrazione non è solo analisi; che è narrativo vere versi come questi, non so a chi un "sua" anziché "tua". no l’intervista è sufficiente a docu- alla natura. Nella controcopertina, ma non romanzesco; poetico ma dedicati: «Io sono una pagina per la Achmàtova, bellissima e seduttiva, mentare il genio di colei che affer- urzia Ferrari, che ha intito- ancora più piccolo e senza dida- non "poetile", aggettivo inventato tua penna. / Tutto ricevo. Sono u- confessa: «Il Signore non mi ha mava: «La mia barca ha avuto un lato Fondotinta la sua ter- scalia, il ritratto notissimo che A- da Gilberto Finzi. na pagina bianca. / Io sono la cu- provvisto della corda materna». In- fondo di vetro. Ho sempre visto ciò zultima raccolta di poesie, medeo Modigliani schizzò di Anna L’intervista più lunga è con Marina stode del tuo bene: / lo crescerò e fatti, affidò il figlio alla suocera, e che passava sotto e le profondità C ha dimestichezza con gli Achmàtova a Parigi nel 1911, e la Cvetaeva (1892-1941), suicida co- lo ridarò centuplicato. / Io sono la praticamente se ne interessò sol- dell’Ade». oggetti di toeletta, e dunque non poetessa sta tutta in quella linea me Majakovskij, il poeta che più le campagna, la terra nera. / Tu per tanto quand’era studente univer- Qui sta finendo lo spazio e non c’è da sorprendersi che il nuovo li- che sembra tracciata senza che la somiglia. Tumultuosa e tragica, e- me sei il raggio e l’umida spiaggia. sitario, per tirarlo fuori dalla gale- posso soffermarmi su Mat’Marija bro si chiami, imperativamente, matita si sia mai staccata dal foglio. sule col dannunziano marito Ser- / Tu sei il mio Dio e Signore, e io / ra staliniana. Ma scrive anche: Skobzova, che è merito di Curzia Voglio uno specchio! Interviste im- Quelle di Curzia non sono le "in- gej Efron a Parigi, in Germania e al- sono terra nera e carta bianca». «Non capisco perché molte donne Ferrari far conoscere in Italia. Poe- possibili con Marina Cvetaeva, An- terviste impossibili" a cui siamo a- trove, invisa al regime sovietico, af- Quella con Anna Achmàtova (1889- diano così poca importanza alla tessa e teologa, Mat’Marija fu a- na Achmàtova, e Mat’Marija Skob- bituati, cioè dialoghi immaginari famata d’amori non solo maschili, 1966) è un’intervista non solo im- verginità. Dopo è tutto diverso. mica di Blok. Nell’esilio, di Parigi zova (Corsiero Editore, Reggio E- con personaggi preferibilmente eppure quando Curzia le ricorda: maginaria, perché Curzia ha in- Non ci sarà nella vita un’altra "frat- la sua vita tumultuosa si placò in milia 2015, pagine 176, euro 16,50). defunti: qui entra in gioco lo spec- «Hai scritto che Dio vede meglio di contrato di persona la grandissima tura" così decisiva». E ammette di opere assistenziali e religiose; In copertina il piccolo disegno di chio perché la scrittrice propria- te» risponde: «Sì, l’ho scritto. Per- poetessa russa nel 1964, a Taormi- essere stata invidiosa di Marina C- morì in un lager nel 1945, a cin- Aubrey Beardsley (1872-1898), il mente si specchia nella biografia e ché da tutti gli uomini che ho a- na, per il premio Etna-Taormina vetaeva forse non solo letteraria- quantaquattro anni. Nel 2004 la pittore da cui viene tutto il Liberty nell’opera delle tre poetesse che, a mato avrei voluto un figlio. Ma lui, che le fu conferito. Ne ebbe un’im- mente, perché Anna considerava il Chiesa ortodossa l’ha elevata agli (celeberrimi i suoi ghirigori per la loro volta, si specchiano nell’ani- molto saggiamente e con sopran- pressione di autorevolezza che in- marito di Marina, quel Sergej Efron, altari. Forse può bastare per su- Salomé di Oscar Wilde) è pertinen- ma e nella scrittura di Curzia Fer- naturale avvedutezza, i figli me li cute incondizionato rispetto, tan- l’uomo più bello che avesse mai co- scitare la curiosità di verificare di- te: una snella candela copre par- rari. Operazione letteraria quanto ha dati solo da Efron, mio marito». to che l’intervistatrice è in imba- nosciuto, «un poema visuale». Il rettamente nell’inconsueto libro zialmente col suo fumo bianco u- mai originale, che produce un ri- Tre figli da un marito che anche la razzo nel darle l’immaginario "tu", mannello di poesie, alcune tradot- di Curzia Ferrari. na luna nera. È la poesia che, con sultato che è di analisi critica, ma picchiava. Marina capace di scri- e così in una domanda le scappa te dalla stessa Curzia, che correda- © RIPRODUZIONE RISERVATA