Istituto Storico Toscano Della Resistenza E Dell'età Contemporanea (ISRT)
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ISTITUTO STORICO TOSCANO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA BARILE, PAOLO 1939 - 2000, La grande maggioranza dei documenti copre l'arco cronologico 1960-2000. Inventario a cura di Marta Bonsanti (2019) Biografia. Nasce a Bologna il 10 settembre 1917. Nel 1939 si laurea in giurisprudenza a Roma con il pro- fessor Giuseppe Messina e diviene assistente ordinario per gli anni accademici successivi, che peraltro trascorre in servizio militare essendo stato chiamato alle armi nel 1939. Nel 1941 vince il primo posto del concorso in Magistratura ordinaria e prende servizio nel 1943 presso il Tribunale militare di Trieste e successivamente presso il Tribunale di Firenze e poi quello di Pistoia. Dopo aver aderito nel 1941 al movimento liberal-socialista, nel gruppo romano di Federico Comandini, nel 1943 entra nel Partito d'a- zione e nelle file di questo, in seguito al suo rientro a Firenze dopo l'8 settembre, partecipa attivamente alla Resistenza. Tra i dirigenti del Comitato militare del Comitato toscano di liberazione nazionale, nel novembre è catturato insieme ad Adone Zoli ed altri dalla polizia del famigerato Mario Carità; torturato a Villa Triste e portato in ospedale per una pugnalata alla testa, insieme agli altri prigionieri è reclamato dal comando tedesco e trasferito nel carcere militare della Fortezza da Basso. Nonostante le insistenti richieste di fucilazione avanzate dai fascisti come rappresaglia per l'attentato al tenente colonnello Gobbi, Barile e gli altri membri del Comitato militare sono rilasciati con l'obbligo di presentarsi settimanalmente. A Barile si dà alla macchia e riprende la sua attività nella Resistenza fiorentina a fianco degli azionisti. Nell'immediato dopoguerra ricopre l'incarico di delegato provinciale per l'Alto Commissariato per le san- zioni contro il fascismo. Dopo la fine del Pd'A aderisce alle formazioni che ne raccolgono l'eredità: Unione dei socialisti, Partito socialista unitario, Unità popolare. In seguito lascia la politica attiva, restando su posizioni di sinistra e non cessando mai il suo interesse per le vicende politiche nazionali ed interna- zionali. Chiamato da Piero Calamandrei a lavorare nel suo studio, nel 1947 si dimette dalla magistratura e inizia la libera professione di avvocato, che porterà avanti per decenni con il suo rinomato studio professionale. Diventa assistente di Calamandrei all'Università con Mario Galizia e Alberto Predieri. Nel 1951 consegue la libera docenza in Diritto costituzionale ed una seconda in Istituzioni di diritto pubblico. Nel 1952-53 gli viene affidato l'incarico per l'insegnamento di Istituzioni di diritto pubblico all'università di Siena, dove dal 1954 ottiene l'ordinariato. Dal 1963 ricopre la cattedra di Diritto costituzionale presso l'Università di Firenze, sino alla conclusione della carriera accademica (1992). Gli è conferito il titolo di professore eme- rito. Barile è autore di una lunghissima serie di opere scientifiche, alcune di larga notorietà come il "Corso di Diritto costituzionale", poi divenuto "Istituzioni di diritto pubblico", uno dei manuali più utilizzati in 1 tutta Italia. I suoi interessi coprono tutto l'ambito dell'ordinamento costituzionale, spesso concentrandosi su aspetti caratterizzati da un vivo collegamento con l'attualità politica. Tuttavia il settore che più lo ap- passiona in tutto l'arco della sua attività è quello dei diritti di libertà, con particolare riferimento alla libertà di manifestazione del pensiero, com'è dimostrato da un primo volume di lezioni su "Le libertà nella Costituzione" (1966), da altro dedicato alla "Libertà di manifestazione del pensiero" (1975), e dal più recente "Diritti dell'uomo e libertà fondamentali" (1984). Promotore insieme a Giovanni Spadolini, Alberto Predieri e Silvano Tosi, del Seminario di studi e ricer- che parlamentari, scuola di alta formazione per funzionari delle Assemblee elettive, partecipa a innume- revoli iniziative, seminari, convegni, e ricopre svariate cariche: tra le altre, è accademico della Colombaria, dell'Accademia delle arti del disegno e dell'Accademia dei Lincei, presidente della Banca mercantile ita- liana, vicepresidente de La Magona d'Italia, del Teatro comunale di Firenze e della Banca toscana, com- ponente del Consiglio generale della Compagnia di S. Paolo e del consiglio di amministrazione della Fon- dazione Scuola di musica di Fiesole. Fa parte inoltre del Comitato di direzione delle riviste «Giurisprudenza costituzionale» e «Il Ponte». Fino agli ultimi anni della sua vita partecipa attivamente a polemiche e dibattiti su questioni istituzionali, come dimostrano anche i suoi numerosi interventi sui quotidiani e periodici nazionali. Tra il 1985 e il 1987 è consigliere comunale, eletto come indipendente nelle liste del PCI durante la giunta Gabbuggiani. La sua carriera culmina, tra il 1993 e il 1994, con la carica di ministro per i rapporti con il Parlamento ricoperta nel governo Ciampi. Muore a Firenze il 1 giugno 2000, a ottantatré anni. Bibliografia. S. Bartole, “Paolo Barile”, in “Enciclopedia italiana”, V Appendice (1991); L. Barile, “Nostra Resistenza. Quattro inediti”, «il Ponte», vol. 56, fasc. 10, 2000, pp. 93-116; M. Galizia “Paolo Barile, Il liberalsocialismo e il costituzionalismo”, «Il Politico», vol. 66, n. 2 (197), maggio-agosto 2001, pp. 193-228; P. Barile, “Libertà e diritti nella prospettiva europea, atti della giornata di studio in memoria di Paolo Barile”, 25 giugno 2001, Padova, Cedam, 2002; P. Caretti, “Barile Paolo”, in “Dizionario biografico dei giuristi italiani”, secoli XII - XX, II, Bologna, Il Mulino, 2013, p. 170 ss.; S. Merlini, “Il giovane Paolo Barile”, «Nuova Antologia», ott.-dic. 2017, pp. 71-83; S. Merlini, “Barile, Paolo”, in “Dizionario biografico degli italiani”, 2017, http://www.treccani.it/enci- clopedia/paolo-barile_%28Dizionario-Biografico%29/ Storia archivistica. L'archivio è stato conservato nelle tre sedi dove si è svolta l'attività legale di Barile, tutte nel centro di Firenze. Nella prima sede, in via Lamarmora, le carte hanno subito gravi danni a causa dell'alluvione del 4 novembre 1966, che ha distrutto o reso illeggibile la maggior parte dei documenti antecedenti a quella data; dopo un decennio in Borgo Pinti, dal 1979, con la creazione dell'associazione tra Paolo Barile, Enzo Cheli e Stefano Grassi, lo studio Barile ha trovato sede nel prestigioso Palazzo Capponi, nell'omonima via. In seguito alla scomparsa del giurista nel 2000, lo studio è andato temporaneamente avanti con coloro che erano soci a quella data, per poi dividersi l'anno seguente in due diverse associazioni. Secondo le volontà di Barile, biblioteca e archivio sono stati ereditati da Stefano Grassi, Vittorio Gesmundo e Paolo Golini. Per evidenti ragioni di supporto alla professione, l'archivio professionale è rimasto in comune ai due studi per i dieci anni di legge. Alcuni dei fascicoli riferiti a cause di notevole rilievo sono rimasti conservati da parte dei professionisti che avevano collaborato alle singole cause (in prevalenza da Stefano Grassi per quanto riguarda le questioni discusse davanti alla Corte costituzionale). 2 L'archivio personale di Barile invece è rimasto a Grassi, che in quanto stretto collaboratore del giurista ha contribuito alla formazione stessa del complesso documentario. Egli lo ha custodito per oltre dieci anni in una stanza appositamente presa in affitto, dove l'archivista dello studio, Elena Masseti, con la collaborazione della dottoressa Francesca Nibbi, ha redatto un elenco di consistenza. In seguito è stato inscatolato dalla società Silva S.r.l. Nel 2013 Grassi ha deciso, insieme a Golini e Gesmundo e d'accordo con le figlie del giurista Paola e Laura Barile, di donarlo all'Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea (ISRT). Successive donazioni di materiale si sono avute nel 2015 con fascicoli di serie diverse che erano rimasti nella cantina dello studio di via Capponi, e nel 2016 con le agende personali del giurista consegnate dal nipote Agostino Zanelli (ora in PB 12.13). Modalità di acquisizione. Donato con atto notarile in data 11 marzo 2013. Contenuto. L'archivio personale di Paolo Barile contiene corrispondenza, appunti, bozze degli scritti (per lo più editi), un ingente materiale preparatorio (dottrina e giurisprudenza in forma di opuscoli, ritagli stampa, atti parlamentari, eccetera), e documenti di varia tipologia prodotti e acquisiti nel corso della sua carriera di giurista, professore universitario, consulente, ministro. Sono documentate l'attività più stretta- mente scientifica così come quella culturale in senso lato, dispiegatesi nel corso di alcuni decenni in oc- casione di collaborazioni con giornali e riviste, pubblicazioni, convegni, iniziative pubbliche, progetti di ricerca, consulenze e audizioni. La corrispondenza si trova distribuita in diverse serie, alcune specificamente dedicate ai rapporti epistolari mentre altre relative all'elaborazione degli scritti, degli interventi a iniziative pubbliche e in generale alle numerose attività del soggetto produttore. Per la maggior parte si tratta di corrispondenza a carattere professionale o che documenta l'articolata rete di relazioni con enti, associazioni, soggetti pubblici e pri- vati; la serie 8 "Varie" contiene lettere di tipo più personale ma non strettamente privato. Degli scritti si conservano schemi, bozze in successive stesure (manoscritte, dattiloscritte, a stampa), e spesso l'edizione finale a stampa; nella sottoserie 5 della serie 1 "Scritti" si trova una raccolta, non com- pleta, di esemplari a stampa