Il Vocabolario Degli Accademici Della Crusca (1612) E La Storia Della Lessicografia Italiana
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ASSOCIAZIONE PER LA STORIA DELLA LINGUA ITALIANA 8. ASSOCIAZIONE PER LA STORIA DELLA ACCADEMIA DELLA CRUSCA LINGUA ITALIANA (ASLI) IL VOCABOLARIO DEGLI ACCADEMICI DELLA CRUSCA (1612) E LA STORIA DELLA LESSICOGRAFIA ITALIANA Atti del X Convegno ASLI Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Padova, 29-30 novembre 2012 - Venezia, 1 dicembre 2012) A cura di Lorenzo Tomasin Franco Cesati Editore Comitato scientifico: Francesco Bruni, Michele Cortelazzo, Antonio Daniele, Rita Librandi, Nicoletta Maraschio, Silvia Morgana, Ivano Paccagnella, Teresa Poggi Salani, Francesco Sabatini, Lorenzo Tomasin. Questo volume è stato pubblicato con un contributo dell’Accademia della Crusca. Proprietà letteraria riservata È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. In copertina: frontespizio della prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, Venezia, Alberti, 1612. ISBN 978-88-7667-469-3 © 2013 proprietà letteraria riservata Franco Cesati Editore via Guasti, 2 - 50134 Firenze www.francocesatieditore.com - email: [email protected] INDICE Premessa 11 RITA LIBRANDI, Saluto della presidente dell’ASLI 13 MAURIZIO VITALE, I prodromi teorici della prima edizione del Vocabo- lario della Crusca 17 GINO BENZONI, Firenze e/o Venezia; Venezia e/o Firenze 25 IvaNO PACCAGNELLA, L’editoria veneziana e la lessicografia prima della Crusca 47 MARIO INFELISE, La Crusca a Venezia. Solo tipografia? 65 GINO BELLONI, Sui prodromi del primo Vocabolario 73 FRANCESCA CIALDINI, La grammatica nel vocabolario: alcune osserva- zioni sul secondo volume degli Avvertimenti della lingua sopra ’l De- camerone di Lionardo Salviati e il Vocabolario degli Accademici della Crusca del 1612 91 PAOLO M.G. MAINO, Un caso particolare tra i prodromi del Vocabolario della Crusca: la lingua della censura nella rassettatura del Decameron di Salviati 105 MICHELE COLOMBO, La grammatica tra prima e terza Crusca 117 SALvaTORE CLAUDIO SGROI, La terminologia linguistica della Crusca 1612: tra linguaggio-oggetto e metalinguaggio lessicografico 125 7 GIANLUCA COLELLA, I segnali discorsivi nel Vocabolario della Crusca. Il caso delle “particelle riempitive” 143 CARLA MARELLO, Funzione delle parole latine e greche nel Vocabolario degli Accademici (1612) 155 PAOLA CANTONI, RITA FRESU, Giallo, giallume, gialleggiare. Processi di derivazione da cromonimi nella Crusca 167 SANDRA COVINO, Contraffazioni parodistiche dell’aureo Trecento: Mon- ti, Tommaseo e la Crusca veronese 183 NADIA CIAMPAGLIA, Il dibattito intorno alla terza Crusca (e qualche in- dizio di oscillazione del parlato) nei dialoghi lucchesi di D. A. Leonardi e M. Regali 197 ANNA RINALDIN, Il Dizionario dei Sinonimi di Niccolò Tommaseo: dalla Crusca Veronese al Tommaseo-Bellini 209 MARCO PERUGINI, «I gentili mantenitori di nostra lingua»: Marc’Anto- nio Parenti e il purismo di provincia 225 ANTONIO VINCIGUERRA, Un collaboratore esterno alla quinta Crusca. Le proposte di aggiunte e correzioni di Emmanuele Rocco al Vocabolario 237 MARCELLO APRILE, Il Vocabolario della Crusca come unica filiera possi- bile tra il 1612 e il 1820 per i dizionari italiani: differenze con la Francia 251 SERGIO LUBELLO, ELDA MORLICCHIO, MAX PFISTER, I Vocabolari della Crusca nel Lessico Etimologico Italiano 267 DANIELE BAGLIONI, Le etimologie della quinta Crusca 281 ALESSANDRO ARESTI, Sul patrimonio paremiologico della prima edizione del Vocabolario della Crusca (1612) 295 MARCO BIFFI, La raccolta di proverbi del Vocabolario degli Accademici della Crusca 307 PATRIZIA BERTINI MALGARINI, UGO VIGNUZZI, La Bibbia nella Crusca, la Bibbia della Crusca 323 8 NICOLA DE BLASI, FRANCESCO MONTUORI, Storia e geografia di parole da Napoli al Vocabolario del 1612 335 VALERIA DELLA VALLE, GIUSEPPE PATOTA, Residui passivi. Storie di ar- cheologismi 353 MARIA VITTORIA DELL’ANNA, Diritto e istituzioni nel Vocabolario degli Accademici della Crusca 369 ANGELA FRATI, STEFANIA IANNIZZOTTO, La Crusca e la lingua degli uffi- ci: sondaggi lessicali nella V impressione 379 ALESSIO COTUGNO, Parole politiche dalle Crusche: un confronto 393 ROSA PIRO, Sulle tracce del lessico della fisiognomica nelle cinque edi- zioni della Crusca 409 ELENA ARTALE, CHIARA COLUCCIA, Il lessico lapidario nei vocabolari del- la Crusca 425 EDOARDO BURONI, L’«abc(de)» della musica nel Vocabolario della Cru- sca. Osservazioni diacroniche e comparative 437 RAFFAELLA SETTI, Strumenti e operazioni di bottega nel Vocabolario de- gli Accademici della Crusca 449 TERESA POGGI SALANI, La lingua tra teoria e pratica lessicografica: esem- plari scelti dalla prima Crusca al Giorgini-Broglio 465 CLAUDIO MARAZZINI, Voci vernacole e buoni scrittori. Vocabolari dialet- tali e vocabolari della Crusca 473 NICOLETTA MARASCHIO, Continuità e discontinuità nelle cinque edizioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca 489 Indice dei nomi, a cura di Valentina Zenoni 505 9 PREMESSA Se anche la cadenza ormai stabilmente biennale dei convegni dell’Associa- zione per la Storia della lingua italiana non avesse proposto d’organizzarlo nel 2012, la ricorrenza del quarto centenario del Vocabolario degli Accademici del- la Crusca avrebbe comunque imposto di mettere a tema un evento cruciale nella vicenda della storia linguistica e di quella culturale. Dati tempo e oggetto ineludibili, il luogo della celebrazione avrebbe potuto essere certo Firenze, sede coincidente della Crusca e della stessa ASLI, nonché luogo di gestazione dell’impresa degli Accademici. La scelta è invece caduta su Padova e Venezia, né si è trattato solo di un omaggio alla città in cui il Voca- bolario fu materialmente stampato, per i tipi dell’Alberti (scelta quasi ovvia, in un’Italia di cui Venezia era ancora l’indiscussa capitale editoriale). Si è voluto piuttosto sottolineare il ruolo decisivo che giusto Padova e giusto Venezia ebbero nei prodromi, nello svolgimento e nelle contrastanti conseguen- ze dell’impresa. Padova fu in effetti uno dei centri propulsivi dei dibattiti lin- guistici cinquecenteschi, sede dal 1540 dell’Accademia degli Infiammati, della quale furono «principi» Alessandro Piccolomini e Sperone Speroni. E a Padova si svolsero i dibattiti su lingua, letteratura e filosofia cui parteciparono anche Pietro Bembo, Lazzaro Bonamico, Bernardino Tomitano, Benedetto Varchi, Francesco Sansovino, Ludovico Dolce. Padova, per molti secoli sede dello Studio direttamente controllato dalla Re- pubblica di Venezia, fu anche il centro propulsore di una delle più vivaci reazio- ni agl’ideali e al modello culturale propugnato dalla Crusca. È la città in cui ope- ra quel Paolo Beni cui spetta, per il tempismo della sua azione, il primo posto nella lunga serie dei critici e detrattori di un monumento culturale tanto imitato all’estero (dal Dictionnaire de l’Académie françoise del 1694 al Diccionario de Autoridades de la lengua castellana della Real Academia Española, 1726-1739, dal Dictionary of the English Language di Samuel Johnson, 1786, al Deutsches Wörterbuch iniziato dai fratelli Grimm nel 1852), quanto, come spesso capita, denigrato in patria – ma anche qui di continuo ripreso e talora plagiato. È, anche questo, uno degli effetti della geografia policentrica e della sto- ria spezzata dell’Italia moderna: quadrante europeo caratterizzato da fortissime spinte centrifughe e al tempo stesso da ricorrenti e poderose proposte di model- 11 Premessa li dominanti, quale è di fatto anche quello espresso dalla Crusca. Se l’immagine dionisottiana della “presa” culturale di Firenze e della sua lingua da parte del resto dell’Italia ben si presta a spiegare, per paradosso, anche l’edificazione in apparenza tutta fiorentina del Vocabolario, la scelta di due città ben lontane da Firenze per la celebrazione del centenario riporta ancora alla radicata tendenza alla polifonia propria della storia linguistica italiana. Contano, naturalmente, anche fatti più recenti e meno illustri, e pure pro- ficui, come lo spirito di collaborazione e la piena concordia – scientifica, non meno che umana – degli atenei e dei colleghi che concretamente hanno orga- nizzato l’evento: Ivano Paccagnella per la parte padovana, quantitativamente preponderante nella distribuzione di oneri e nel conseguimento di successi or- ganizzativi, e chi scrive queste righe per la parte che si è svolta sotto l’egida di Ca’ Foscari. Più che come registi, piace qui presentarsi come primi, e perciò fortunati, lettori delle pagine che seguono. L.T. 12 SALUTO DELLA PRESIDENTE DELL’ASLI Era doveroso da parte dell’ASLI dedicare il convegno del 2012 al quarto centenario della prima impressione del Vocabolario della Crusca, non solo per l’importanza che il Vocabolario riveste nella storia linguistica italiana, ma per il ruolo che la lessicografia e gli studi sul lessico hanno sempre ricoperto nel settore di ricerca e di didattica che l’associazione rappresenta. Le riflessioni su lessico e lessicografia, infatti, sono divenute uno dei tratti identificativi delle ricerche di storia della lingua italiana fin dagli esordi della disciplina, quando furono istituite, tra il 1938 e il 1939, le prime cattedre affidate a Bruno Migliorini, a Firenze, e ad Alfredo Schiaffini, a Roma. Quasi contemporaneamente, d’altro canto, Bruno Migliorini e Giacomo Devoto fondarono, nel 1939, la rivista «Lingua Nostra», la prima rivista scientifica, cioè, che, pur aperta a un ampio pubblico, si occupava specificamente della storia dell’italiano e delle sue parole, concentrandosi e formulando proposte anche sul lessico