Docs Printing
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Load more
Recommended publications
-
(Dott. Renato GRANATA). 12.00 Privata
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA * * * * * * * * Venerdì 2 novembre 1990 11.00 Privata (Dott. Renato GRANATA). 12.00 Privata (On. Prof. Antonio LA PERGOLA). PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA * * * * * * * * * * Sabato 3 novembre 1990 12.00 Suor Margherita MARCHIONE. PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA Domenica 4 novembre 1990 10,00 (Partenza dal Quirinale: ore 9,55) - Altare della Patria - Deposizione di una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, in occasione della Festa dell'Unità Nazionale. (Termine: ore 10,10). 10,15 Deposizione di una corona d'alloro sulla lapide dei Caduti del Quirinale. 11»30 (Cortile d'Onore) - Cerimonia del cambio di denominazione del Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica in "Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica". Successivo rinfresco nel Salone dei Corazzieri. (Termine: ore 12,25). PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - Deposizione di una corona d'alloro, da parte del Presidente della Repubblica, sulla Tomba del Milite Ignoto. ROMA - Domenica 4 novembre 1990 9,50 Il Ministro della Difesa giunge al Palazzo del Quirinale (Palazzina) per rilevare il Presidente della Repubblica. 9,55 Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, lascia in auto il Palazzo del Quirinale. (Corteo privato: allegato "A"). 10,00 Il corteo presidenziale giunge all'Altare della Patria. Disceso dalla vettura il Capo dello Stato viene ricevuto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal Comandante della Regione Militare Centrale e quindi - dopo aver ascoltato, da fermo, l'esecuzione dell'inno nazionale - accompagnato dal Ministro della Difesa, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dal Comandante della Regione Militare Centrale e dal Consigliere Militare, passa in rassegna un reparto d'onore schierato con bandiera e musica. -
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA Cerimoniale IL PRESIDENTE
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA Cerimoniale IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA Lunedi 1 ottobre 1990 10,15 Ten. Col. Italo FIAMINGO, Comandante del Gruppo Squadroni Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica: visita di congedo. 10.30 On. Prof. Antonio LA PERGOLA. 12,00 On. Prof. Giorgio LA MALFA, Segretario del P.R.I. PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA Cerimoniale IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA Martedì 2 ottobre 1990 10.00 Intervista al Dott. Wittam SMITH, direttore del quotidiano "Indipendent": in previsione della prossima visita di Stato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. 11.00 On. Dott. Adolfo BATTAGLIA, Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato. 17.30 Sen. Dott. Carmelo SANTALCO, Questore del Senato della Repubblica, 18.00 Sen. Umberto CAPPUZZ0. 19.00 On. Prof. Virginio ROGNONI, Ministro della Difesa. PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA Cerimoniale IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA Mercoledì 3 ottobre 1990 18,00 Avv. Gianni AGNELLI e Dott. Cesare ROMITI, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato della FIAT. 18,30 On. Dott. Giulio ANDREOTTI, Presidente del Consiglio dei Ministri. 19,00 (Partenza dal Quirinale: ore 18,50) - Villa Aimone - Intervento, in forma privata, al ricevimento per il compimento dell'Unificazione della Germania. (Termine: ore 19,45). PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - Intervento del Presidente della Repubblica, in forma privata, al ricevimento per il compimento dell'Unificazione della Germania. ROMA - Villa Aimone Mercoledì 3 ottobre 1990 18,30 Giunge al Palazzo del Quirinale (Palazzina) il Presidente del Consiglio dei Ministri, che, accolto da un Cerimoniere e da un Consigliere Militare Aggiunto, viene accompagnato nello Studio al primo piano, dove si intrattiene in colloquio con il Capo dello Stato. -
Commissione Tecnica Per La Spesa Pubblica Elenco Dei
Ministero del Tesoro COMMISSIONE TECNICA PER LA SPESA PUBBLICA ELENCO DEI DESTINATARI DELLE DELLA CeTeS.P. Numero 4 Febbraio ·1989 ·~Q..H~ )C;iqo CR 9/1989 Roma,lS/02/89. l PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRI On.le Giulio ANDREOTTI Presidente del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi 00187 - R O M A On.le Gianni DE MICHELIS Ministro degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, l 00194 - R O M A On.le Antonio GAVA Ministro dell'Interno Palazzo Viminale 00184 - R O M A On.le Giuliano VASSALLI Ministro di Grazia e Giustizia Via Arenula 00186 - R O M A On.le Dott. Guido CARLI Ministro del Tesoro Via XX Settembre 97 S E D E On.le Prof. Paolo CIRINO POMICINO Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica Via XX Settembre 97 S E D E On.le Rino FORMICA Ministro delle Finanze Viale Boston 00144 - R O M A On.le Virginio MARTINAZZOLI Ministro della Difesa Via XX Settembre 8 00187 - R O M A On.le Gerardo BIANCO Ministro della Pubblica Istruzione Viale Trastevere 76/A 00153 - R O M A Sen. Giovanni PRANDINI Ministro dei Lavori pubblici P.le Porta Pia 00198 - R O M A Prof. Vito SACCOMANDI Ministro dell'Agricoltura e Foreste Via XX Settembre 20 00187 - R O M A On.le Carlo BERNINI Ministro dei Trasporti Piazza della Croce Rossa 00161 - R O M A On.le Oscar MAMMI' Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Viale America 00144 ROM A On.le Adolfo BATTAGLIA Ministro dell' Industria, Commercio ed Artigianato Viale Molise, 2 00187 - R O M A Sen. -
Valerio Zanone, Liberal “Non Negoziabile”
Valerio Zanone, liberal “non negoziabile” Se n’è andato un liberale vero, cresciuto a Croce e Cavour, di quest’ultimo era un fan sfegatato, un po’ perché torinese come lui, un po’ perché si riconosceva pienamente nella grande scuola della politique d’abord impersonata dal ministro di Vittorio Emanuele nonché primo ministro. Avrebbe compiuto ottant’anni tra pochi giorni, Valerio Zanone, spentosi nella sua bella casa alle porte di Roma, “allo sprofondo” direbbero i romani veraci, così, senza farsi sentire, quasi in silenzio: al mattino la moglie Maria Pia si è svegliata e ha visto che il suo compagno dagli anni del liceo se n’era andato per sempre. Verrà seppellito a Torino, la città di cui fu sindaco, nella tomba di famiglia. Funerali laici, veglia funebre nella sala rossa del Comune. Sulla sua tomba verrà scritta una sola parola, “Liberale”, così ha lasciato disposto. Tessera del Partito Liberale Italiano, 1923 Uomo di cultura, più volte ministro nei governi Craxi e De Mita, fu il primo responsabile del dicastero dell’Ambiente, poi fu alla Difesa, e Maria Pia ricorda ancora con poca nostalgia le cene e i pranzi di cerimoniale dove bisognava presenziare più per dovere che per piacere, “una noia”. Lascia tre figlie, tre cani mezzi labrador e mezzi setter (Bill, Bull e Dog), e un gran vuoto in quella tradizione liberale mai piegatasi a destra e men che meno a Berlusconi. Giovanni Malagodi con Vittorio Badini Confalonieri in una riunione del Pli (http://senato.archivioluce.it/senato-luce/) Ereditò la guida del Partito liberale dopo la lunga gestione di Giovanni Malagodi, distintasi non certo per una impostazione liberal, “ho sempre stimato Malagodi, ma non ho mai condiviso la sua linea ultra moderata”, ricordava Valerio. -
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA sabato 16 febbraio 1991 10.00 On. Prof. Giuliano AMATO, Vice Segretario del Partito Socialista Italiano. 11.00 Col. Giuseppe GEMMA, Comandante del Nucleo Carabinieri Presidenziale: visita di congedo. 11.10 Ten. Col. Rino Bruno FERRARA, nuovo Comandante del Nucleo Carabinieri Presidenziale. PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RICEVE IN UDIENZA lunedi 18 febbraio 1991 8.00 On. Dott. Giulio ANDREOTTI, Presidente del Consiglio dei Ministri 18.40 (Partenza dal Quirinale: ore 18.30) - Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede - Intervento, in forma privata, al ricevimento del 62° anniversario dei Patti Lateranensi e del 7° anniversario dell'Accordo di Revisione del Concordato. (Termine ore 19.30 circa) PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - Cerimoniale - Intervento del Presidente della Repubblica - in forma privata - al ricevimento presso l'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede in occasione del 62° anniversario dei Patti Lateranensi e del 7° anniversario dell'Accordo di Revisione del Concordato. ROMA - Lunedì 18 febbraio 1991 18.30 Il Presidente della Repubblica, accompagnato dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, lascia in auto il Palazzo del Quirinale (Palazzina) per recarsi all'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. (Corteo privato: vedi allegato). 18.40 Il corteo presidenziale giunge all'ingresso dì Palazzo Borromeo (Viale delle Belle Arti, 2). Disceso dalla vettura, il Presidente della Repubblica -
Partito Liberale Italiano –
Partito liberale italiano – La fine di Franco Chiarenza Bibliografia Nel 1972, in seguito ai deludenti risultati elettorali (il Pli raccolse il 3,8per cento dei voti, due punti in meno delle elezioni precedenti) Giovanni Malagodi si dimise da segretario generale del partito; era infatti fallito il tentativo di aggregare intorno al Pli una coerente opposizione democratica di centro destra ai governi di centro sinistra, su cui Malagodi aveva caratterizzato la propria strategia. Una strategia che aveva avuto inizialmente un certo successo, quando, subito dopo l’entrata dei socialisti nel governo, il Pli aveva conseguito un risultato elettorale soddisfacente, raggiungendo il massimo storico del 7 per cento. Alla segreteria Malagodi seguì quella di Agostino Bignardi, espressa dalla stessa maggioranza che si era riconosciuta nella leadership malagodiana; esponente dell’imprenditoria agraria, Bignardi proveniva dalla destra del partito e veniva considerato quindi più disponibile a possibili intese con il MSI, che proprio in quegli anni tentava una trasformazione moderata per intercettare segmenti sociali e politici ex monarchici o comunque scontenti della politica della Democrazia cristiana. Bignardi aveva infatti guidato un’opposizione interna da destra, ritenendo possibile una grande alleanza con monarchici e movimento sociale in una «grande destra» caratterizzata da una intransigente opposizione ai comunisti ed ai socialisti. Queste posizioni non erano condivise dai maggiori esponenti del partito (tra cui Gaetano Martino e Guido Cortese) e dallo stesso Malagodi, il quale mantenne sempre ferma la convinzione che le matrici antifasciste del partito rendessero impossibile qualunque intesa col MSI, e determinarono all’interno del partito forti tensioni con la sinistra, in particolare nel movimento giovanile (GLI). -
Classical Liberalism in Italian Economic Thought, from the Time of Unification · Econ Journal Watch : Italy,Classical Liberalis
Discuss this article at Journaltalk: http://journaltalk.net/articles/5933 ECON JOURNAL WATCH 14(1) January 2017: 22–54 Classical Liberalism in Italian Economic Thought, from the Time of Unification Alberto Mingardi1 LINK TO ABSTRACT This paper offers an account of Italians who have advanced liberal ideas and sensibilities, with an emphasis on individual freedom in the marketplace, since the time of Italy’s unification. We should be mindful that Italy has always had a vein of liberal thought. But this gold mine of liberalism was seldom accessed by political actors, and since 1860 liberalism has been but one thin trace in Italy’s mostly illiberal political thought and culture. The leading representatives of Italian liberalism since 1860 are little known internationally, with the exception of Vilfredo Pareto (1848–1923). And yet their work influenced the late James M. Buchanan and the development of public choice economics.2 Scholars such as Bruno Leoni (1913–1967) joined—and influenced— liberals around the world, and they continue to have an impact on Italy today. Besides their scholarship, all the liberal authors mentioned here share a constant willingness to enter the public debate.3 Viewed retrospectively they appear a pugnacious lot, even if not highly successful in influencing public policy. The standout is Luigi Einaudi (1874–1961), at once a scholar and journalist who also became a leading political figure in the period after World War II. 1. Istituto Bruno Leoni, 10123 Turin, Italy. I am grateful to Jane Shaw Stroup for valuable editorial feed- back. I also wish to thank Enrico Colombatto and three anonymous referees for their helpful comments. -
Gava Si Guarda Alle Spalle E Accende Sospetti Sui De
POLITICA INTERNA La festa dello Scudocrociato Le giustificazioni di De Mita Zangherì: «La maggioranza Il caso rimbalza nel dibattito «Ho fatto solo una precisazione» ha rinunciato Il ministro non avrebbe gradito Spadolini: sul piano istituzionale alle riforme» È sempre più chiara, ha sostenuto ieri Renato Zangherì la pubblicità sulle dimissioni è corretto, politicamente non so (nella foto) alla Festa dell'Amicizia, «la volontà del partiti della maggioranza di rinunciare ad ogni seria riforma istitu zionale». Autonomie locali, Regioni, riforma del Parlamen to. «Tutto tace». Grande clamore, invece, sul voto segreto, Eppure, ha proseguito il capogruppo del Pei a Montecito rio, «le istituzioni hanno bisogno di .ssere riformate in profondità», e questo sarà l'impegno dei comunisti. Quan to al voto segreto, ha concluso Zangherì, «mentre respin Gava si guarda alle spalle giamo posizioni indiscriminate, siamo pronti a confrontare proposte concrete e positive». Chi invece non ha dubbi sulla necessità di abolire il voto segreto prima di discutere la Finanziaria è il liberale Alfredo Biondi, che agita lo spettro di Coria e delle «devianze» che portarono alla fine e accende sospetti sui de di quel governo. Un dibattito storiografico Spadolini sul cattolicesimo democra e Scoppola tico (con De Mita Intento a Le dimissioni di Gava? «Corrette». Il sesto di De Mita ciò «riguarda l'opposizione». nenza di Gava al ministero de dei dibattiti, il precedente del prendere appunti) è stato di respingerle? «Corrette sul piano istituzionale. Sul Tanto apparente distacco ser gli Interni, come ad avvertire: Senato ha giudicato «corrette* polemici con l'occasione per un polemi ve, comunque, a indirizzare in chiunque spari, colpirebbe il le dimissioni di Gava, rispetto co scambio di battute sul piano politico non sono in grado di valutare». -
Albero (Numero 1)
FONDAZIONEGIOVANNIGORIA COPIA UNICA — NUMERO 0 Noi cittadini d’Europa di Mario Sarcinelli Editoriale Ancora una rivista! Dirà chi è frastornato dall’abbondanza di fonti che hanno l’ambizione di informare, chiarire, dibattere, ma anche orien- tare, persuadere, indottrinare. Questo periodico, che oggi vede la luce sul web ed aspira ad incarnar- si con carta e inchiostro, appartiene alla categoria di quelli che intendono offrire un contributo al dialogo, non solo per la consapevolezza dei nostri limiti, ma anche per il rispetto che si deve al lettore, alla sua libertà di giudizio, alla sua capacità di scelta. Dopo questa premessa deontologica, va detto che il nostro scopo è principalmente quello di dare conto delle attività che la Fondazione Giovanni Goria ha svolto o intende svolgere. La Fondazione è giovane, è stata costituita nel decennale della pre- matura scomparsa di Giovanni Goria e vuole essere una struttura, pic- cola in verità, non solo volta a mantenere vivo il ricordo o ad analizzare l’attività di un politico degli anni Ottanta, ma soprattutto desiderosa di rispolverare il Suo metodo per un confronto rispettoso, un dialogo civile, col sorriso sulle labbra, anche se venato talvolta da una punta di ironia. “Bisogna imparare a stare a tavola”, Egli ripeteva spesso nelle nostre con- versazioni al Ministero del Tesoro, solitamente quando la lotta politica degenerava in attacco personale. Di Giovanni Goria non si riprenderà soltanto il metodo, ma anche i temi dell’azione politica, in primo luogo l’Europa. Già all’argomento abbiamo dedicato un convegno ed altri se- guiranno nell’ambito del “Progetto Europa Domani”. -
Goria Sposta La Crisi Mende Temoo Oer Gonzalez
POLITICA INTERNA Domani la Camera licenzia De Mita ha in progetto Signorile: deriva dalla scelta la Finanziaria, ma martedì un «governo forte» con della «fermezza» arriva il premier spagnolo Craxi ministro insieme la decadenza de L anniversario il decimo, della scomparsa di Aldo Moro poi il governo se ne va agli altri segretari (nella foto) continua a suscitare polemiche Mentre i socia listi tacciono sulle accuse, mosse da Andreolli di aver avuto rapporti con «gente che poi fini nelle Br» Signorile in un articolo sui! «Avanti!» sostiene la Inattualità della politi ca di Moro Per I ex ministro del Trasporti con II rapimento di via Fani «entrò definitivamente in crisi la centralità della De» Perché «aver accettato la linea della fermezza e rea lizzato un intesa con il Pel sul terreno della ragion di Stato» sarebbe stato «un fattore traumatico che ha dimostrato la Goria sposta la crisi decadenza del ruolo dinamico della De» Le commemora zioni de di questi giorni sono per Signorile II sintomo di «quanto sia presente nella De II problema del comunisti e di un rapporto con essi tale da garantire spazi di iniziativa e di manovra oggi preclusi» mende temoo oer Gonzalez Per la Novosti La «Novosti» Interviene sul la polemica «Togliattl-Bu- kharin» L agenzia sovietica «non è obiettiva» afferma che «per ristabilire la polemica la verità storica è necessa Ooria va al Quirinale E l'ufficio stampa di palazzo di Cossiga una contrapposi del capigruppo alla Camera I Europeo trastorma questa te ria la massima obiettività zlone tra de e socialisti già in ali accelerazione del tempi si in una lezione «La ricerca su Togliatti L Unione Sovietica Intende Chigi tiene a precisare che l'appuntamento con Ces occasione della formalizza per I approvazione della FI di linee di convergenza obiet andare sino in fondo per sigli «era fissato da tempo», per «riferire sul recente zlone delle dimissioni del go nanziarìa) di non aver voluto tiva per la legislatura (che è stabilire la verità legata alla vertice Nato». -
Download the List of Participants
46 LIST OF PARTICIPANTS Socialfst International BULGARIA CZECH AND SLOVAK FED. FRANCE Pierre Maurey Bulgarian Social Democratic REPUBLIC Socialist Party, PS Luis Ayala Party, BSDP Social Democratic Party of Laurent Fabius Petar Dertliev Slovakia Gerard Fuchs Office of Willy Brandt Petar Kornaiev Jan Sekaj Jean-Marc Ayrault Klaus Lindenberg Dimit rin Vic ev Pavol Dubcek Gerard Collomb Dian Dimitrov Pierre Joxe Valkana Todorova DENMARK Yvette Roudy Georgi Kabov Social Democratic Party Pervenche Beres Tchavdar Nikolov Poul Nyrup Rasmussen Bertrand Druon FULL MEMBER PARTIES Stefan Radoslavov Lasse Budtz Renee Fregosi Ralf Pittelkow Brigitte Bloch ARUBA BURKINA FASO Henrik Larsen Alain Chenal People's Electoral Progressive Front of Upper Bj0rn Westh Movement, MEP Volta, FPV Mogens Lykketoft GERMANY Hyacinthe Rudolfo Croes Joseph Ki-Zerbo Social Democratic Party of DOMINICAN REPUBLIC Germany, SPD ARGENTINA CANADA Dominican Revolutionary Bjorn Entolm Popular Socialist Party, PSP New Democratic Party, Party, PRD Hans-Joe en Vogel Guillermo Estevez Boero NDP/NPD Jose Francisco Pena Hans-Ulrich Klose Ernesto Jaimovich Audrey McLaughlin Gomez Rosemarie Bechthum Eduardo Garcia Tessa Hebb Hatuey de Camps Karlheinz Blessing Maria del Carmen Vinas Steve Lee Milagros Ortiz Bosch Hans-Eberhard Dingels Julie Davis Leonor Sanchez Baret Freimut Duve AUSTRIA Lynn Jones Tirso Mejia Ricart Norbert Gansel Social Democratic Party of Rejean Bercier Peg%:'. Cabral Peter Glotz Austria, SPOe Diane O'Reggio Luz el Alba Thevenin Ingamar Hauchler Franz Vranitzky Keith -
C'è Una «Banda Dei 4»? Pri E Psdi: È Proprio Così
POLITICA INTERNA Approvata Bodrato non smentisce Craxi si dice «sbalordito» alla Camera le accuse ai ministri e invita Andreotti mozione Pei Cirino Pomicino, Conte, a fornire un chiarimento sul Fio La Camera ha approvato ieri la mozione comunista e quella Prandini e De Lorenzo Forlani: il caso non esiste Dc-Psi sul Fio (Fondo investimenti e occupazione). I due documenti - per il Pei ha motivato il voto favorevole Andrea Geremicca (nella foto) - impegnano il governo a presenta re al più presto in Parlamento un rendiconto dettaglialo sugli ostacoli, che si sono frapposti in questi anni al mantenimen to dell'originaria impostazione del Fio, e sull'intero com plesso della spesa pubblica nel comparto produttivo. Boc ciato invece a maggioranza (con 5 dissidenti nelle file della De) un documento dei Verdi, che chiedeva la sospensione C'è una «banda dei 4»? del Fondo e lo stralcio dei finanziamenti sottoposti al con* frollo del ministero del Bilancio, perché fossero affidati al di castero deH'Amb.ente. Ad essere oggetto di confronto parla mentare sarà dunque anche il proposito del ministro Cirino Pomicino di accentrare tutti gii investimenti pubblici elimi Pri e Psdi: è proprio così nando il Fio. Contributi Il garante della legge per l'e ditoria, prof. Giuseppe San- ai giornali: taniello, ha ricevuto ieri il La denuncia di Bodrato contro 4 ministri in cer sull'emittenza radiotelevisiva. tendenza, che non nasce per sono alcuni dei ministri che di incontro presidente della Federazio ca di «superpoteri» ha subito diviso la maggio Ma il pomo della discordia la verità in questo governo, più si sono lamentati per i ta ne editori, Giovanni Giovan sollevato da Bodrato riguarda che porta a pensare si debba gli ai loro bilanci» (ma Bodra garante-Fieg ranza: Forlani, Craxi e il liberale Sterpa si mo to ha posto un problema che nino accompagnato dal di- strano sorpresi, Psdi e Pri invece approvano.