Degli Otto Giornalisti Siciliani Uccisi Dalla Mafia in Cinquant'anni Cosimo Cristina Mauro De Mauro Giovanni Spampinato Peppino Impastato
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LA SICILIA dentro la Sicilia 70 anni tra cronaca e storia Foto turi ragonese (Scardino) otale in vendita € 1,80 € vendita in otale t + il quotidiano € 1,30 – – 1,30 € quotidiano il + I r I mart € 0,50 supplemento I I supplemento 0,50 € LA SICILIA LA In abbinamento a a abbinamento In I MARTIRI VI DOMENICO SANFILIPPO EDITORE 2 I MARTIRI | Tra cronaca e storia La siciLia, i nostri ricordi, La nostra storia Supplemento del quotidiano del 19/09/2015 Coordinamento editoriale Luigi ronsisvalle Coordinamento tecnico Paola Platania Progetto grafico PKSud Stampa e allestimento Centro stampa Simeto Docks Hanno collaborato: Giuseppe Giuffrida Enrico migneco Enzo minissale Ancora cento passi Delfo Sinatra Viviana tempio marlene Vacatello Direttore responsabile e cento passi ancora mario Ciancio Sanfilippo Editrice Domenico Sanfilippo Editore Spa Seguite lasicilia.it di Luigi Ronsisvalle anche su Facebook e twitter Erano persone normali. Siciliani come dal 1960 ad oggi, è costata la vita a otto furore di piazza. Tanto da dovere essere tanti. Innamorati del loro lavoro e della giornalisti. La loro tragica fine, e le loro sottratto dalla sua scorta ai poliziotti in- ....................................... loro idea di libertà ed eguaglianza civile. storie personali e professionali così di- ferociti che lo avevano circondato ten- Direzione e redazione: Un prete, un magistrato, un imprendito- verse, confermano che l’informazione e tando di aggredirlo e costretto a trovare v.le Odorico da Pordenone, 50 re. Siciliani lontani tra loro, il cui destino la verità costituiscono un insostituibile riparo in un’auto blindata. 95126 Catania è però stato unito, in un’unica, tragica balurado alla violenza mafiosa dovun- Rileggere quelle pagine 30 anni dopo, tel. 095 330544 [email protected] fine dalla mafia. Don Pino Puglisi, il giu- que e comunque siano trasmesse: da un quando la cronaca del tempo si è ormai ....................................... dice Rosario Livatino, Libero Grassi: tre importante quotidiano o da una piccola avviata sul viale della storia, fa rivivere Per informazioni: storie diverse ma terribilmente uguali, radio privata di paese poco importa. Per- fax 095 253435 un Sicilia disperata, angustiata e anche [email protected] conclusesi sotto i colpi micidiali dei kil- chè la mafia teme i riflettori della verità vilipesa. Dove chi doveva difendere ....................................... ler di Cosa nostra. e la reazione delle coscenze. lo Stato, con pochi uomini e con pochi © L’utilizzazione o la ripro- Il tempo e la consapevolezza dei sicilia- Le prime pagine dei 70 anni de “La Si- duzione, anche parziale - con mezzi, si sentiva abbandonato e, ancor qualunque mezzo e a qualsi- ni per il sacrificio di queste vittime della cilia”, raccontano storie e momenti peggio, isolato e maltratto da quelle voglia titolo - degli articoli e di mafia ha fatto di questi uomini, insieme tormentati della vita di un’Isola parsa stesse Istituzioni per le quali rischiava quant’altro pubblicato in que- con tutti i caduti per mano mafiosa (po- talvolta abbandonata a se stessa: lon- sto giornale sono assolutamen- quotidianamente la vita. Il rifiuto dei fu- liziotti, carabinieri, magistrati, politici, tana da tutto e da tutti. La drammati- te riservate, e quindi vietate se nerali solenni da parte dei familiari del non espressamente autorizzate sindacalisti e giornalisti) i simboli del ca estate del 1985 confermò la precisa commissario Ninnì Cassarà, la richiesta dall’editore. Per qualunque martirio della società civile e dell’impe- volontà di Cosa nostra di sterminare i controversia il Foro competen- di trasferimenti di massa da Palermo e gno quotidiano per la difesa di beni pre- vertici della polizia a Palermo. Il titolo a te è quello di Catania. la decapitazione della squadra mobile ....................................... ziosi come la legalità e la democrazia. nove colonne “E’ la guerra alla polizia”, palermitana dopo la morte negli uffici La SICILIa è una testata indipen- Per questo motivo e per l’esempio che che in prima pagina sintetizzava l’omi- dente e come tale non perce- della questura del giovane calciatore sono riusciti a dare in una terra difficile cidio del vicecapo della polizia Antonio pisce contributi pubblici come Salvatore Marino, fermato perchè so- previsti dalla Legge n° 250/90 come la Sicilia, Don Pino Puglisi e Rosa- Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia ....................................... rio Livatino sono stati elevati dalla Chie- che lo scortava (una duplice esecuzione spettato di essere coinvolto nell’omi- cidio di Montana, ripropongono uno Concessionaria sa agli onori degli altari: vittime inno- che, ad appena otto giorni di distanza, per la pubblicità centi che hanno sacrificato la loro vita “replicò” l’omicidio del capo della sezio- scenario intollerabile per un paese che respingendo le pressioni mafiose. Così ne Catturandi della Mobile palermitana si dice e si ritiene civile e democratico. PKSud s.r.l. Tuttavia il sacrificio di questi martiri, Corso Sicilia, 37/43 come fece pure Libero Grassi, ormai Giuseppe Montana) testimonia il clima tel. 095 7306311 icona dell’imprenditoria sana che vuole invivibile, intriso di angoscia e di senso negli anni, si è dimostrato un seme di Fax 095 321352 consapevolezza e di speranza. La stessa ....................................... dare lavoro e dignità. di totale impotenza, che soffocava la Si- speranza racchiusa nei “Cento passi” di reg.trib.Catania n.8 Anche i giornalisti e i poliziotti hanno cilia in quel momento. [cron.8750] pagato il loro pesante tributo di sangue Giorni terribili, segnati da una guerra Peppino Impastato, e negli altri cento e del 7giugno 1948 in quella che, in certi frangenti, è par- che pareva perduta, con uno scontro isti- cento ancora che, in questi anni, questa Associato alla FIEG Federazione Italiana sa divenire una vera e propria guerra. tuzionale mai visto prima tra i poliziotti terra sfortunata e maltrattata e i suoi Editori Giornali Parlare, ma soprattutto, scrivere di ma- e l’allora ministro dell’Interno Scalfaro giovanni hanno saputo compiere. Anche fia, denunciare i legami tra politica e che si rifiutò di incontrare i sindacati se altri cento e cento passi ancora, ver- criminalità, gli intrecci perversi di con- degli agenti, e che - durante i funerali so la totale liberazione del potere della sociativismo e di protezioni occulte, i dell’agente Antiochia - fu oggetto di una mafia, attendono tutti noi. lucrosi business dei capi di Cosa nostra, durissima contestazione, al limite del [email protected] I MARTIRI | Tra cronaca e storia 3 LA SICILIA, Venerdì 17 settembre 1993 4 I MARTIRI | Tra cronaca e storia LA SICILIA, Giovedì 16 settembre 1993 I MARTIRI | Tra cronaca e storia 5 LA SICILIA, Domenica 26 maggio 2013 6 I MARTIRI | Tra cronaca e storia LA SICILIA, Sabato 22 settembre 1990 I MARTIRI | Tra cronaca e storia 7 LA SICILIA, Giovedì 22 settembre 2011 8 I MARTIRI | Tra cronaca e storia LA SICILIA, Venerdì 30 agosto 1991 I MARTIRI | Tra cronaca e storia 9 LA SICILIA, Venerdì 30 agosto 1991 10 I MARTIRI | Tra cronaca e storia LA SICILIA, Giovedì 10 maggio 1990 12 I MARTIRI | Tra cronaca e storia L’ex direttore e oggi editoriaLista de “La stampa” ricorda Le storie Inchiostro rosso sangue di Marcello Sorgi normale diritto, un indice di civil- Rostagno (Trapani, 1988) e Beppe cittadino come <<La Sicilia>> o <<Il tà, per non dire, usiamo una parola Alfano (Barcellona Pozzo di Gotto, Giornale di Sicilia>>, il giornale di grossa, un contrappeso, l’indispen- 1993) lo sapevano bene. sinistra come <<L’Ora>>, il periodico sabile bilanciamento degli altri po- I luoghi e le date tra parentesi delle locale o la radio o la tv privata; non teri, in Sicilia non è niente di tutto loro morti parlano da sole. Attra- contano il passato o le idee: De Mau- ciò. È una delle ragioni per cui il versano un periodo lunghissimo, ro aveva addirittura fatto parte del- rapporto di Repoter senza frontie- dall’epoca del dopoguerra isolano la Decima Mas in tempi di fascismo re quest’anno ha declassato l’Italia, lentissimo e inesorabile agli anni declinante, Alfano veniva dal Msi, collocandola al settantatreesimo del terrorismo mafioso e di quella Spampinato e Cristina erano vicini al posto su 180 paesi esaminati, dopo specie di guerra civile che ha segna- Pci, Impastato e Rostagno erano stati Moldavia e Nicaragua, nella classifi- to per sempre la vita dei siciliani, extraparlamentari. No, quel che ha ca della libertà di stampa. così da far pensare che nulla o quasi Essere giornalisti, scrivere e pub- nulla è cambiato per tanto tempo: pesato e continua a pesare è l’esser, blicare giornali o fare informazione il giornalista che parla, s’informa, va voler testardamente fare il giornali- nelle tv locali, in Sicilia non è con- a cercare carte e testimonianze, era sta, laddove, come in Sicilia, questo Per spiegare perché è più difficile siderato un mestiere normale. C’è ed è rimasto un soggetto scomodo, diritto, non è riconosciuto, o al mas- fare i giornalisti in Sicilia occorre un limite non scritto, superato il da tenere a bada, e, se insiste, da simo è tollerato. necessariamente partire dai morti. quale, per curiosità, per passione, eliminare. Si tratti del corrisponden- A rileggerle, le storie di questi colle- Morti ammazzati, da mafia, crimi- o anche semplicemente per fare il te di provincia (Cristina, Spampinato, ghi, che potremmo definire impro- nalità organizzata, da certa politi- proprio dovere, si entra in una zona Impastato, Alfano), del cronista di priamente vittime del giornalismo, ca, o da intrecci di queste tre, solo a rischio. Cosimo Cristina (Termini razza (De Mauro, Francese), o dell’in- si somigliano tragicamente: erano perché facevano il loro mestiere. Se Imerese, 1960), Mauro De Mauro tellettuale (Fava, Rostagno, che era tutti innamorati del loro mestiere, in cinquantacinque anni, dal 1960 a (Palermo, 1970), Giovanni Spam- un siciliano adottivo). Non importa vivevano solo per quello. Erano sta- oggi, ne hanno uccisi otto, una ra- pinato (Ragusa, 1972), Peppino neppure per chi lavori, il quotidiano ti avvertiti, consigliati, minacciati.