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STORIA DELLA CRITICA D'ARTE DOCENTE GIAN PIERO NUCCIO

5^ LEZIONE L' OTTOCENTO

Anno Accademico 2019/2020

L’800: LA CRITICA DIVENTA MESTIERE INTELLETUALE NELL’EPILOGO DELLA STAGIONE MODERNA

Storia 1815 Waterloo  congresso di  Europa antecedente all’impero

Fino al ’48 ordine e stabilità  Restaurazione  Reazione al neoclassicismo (al soggettivismo illuminista si sostituisce la concezione oggettiva del mondo fondata sulla natura) Serena rassegnazione. Senza sfarzo come richiesto da una borghesia sempre più classe dirigente. Patria . Molte le contraddizioni .

Economia e società All’inizio dell’800 : Rivoluzione Industriale (in Inghilterra) , nuove tecnologie, sviluppi produttivi, incremento produttività. Inurbamento, ghetti inospitali, con turni di lavoro troppo lunghi e paghe da fame. Capitalismo. L’artigianato viene sostituito dalle macchine. L’oggetto è un prodotto che, se la quantità è molto più grande, perde in qualità del fatto a mano con amorevole cura, a volte anche con velleità artistiche. Se da una parte l’abbondanza di prodotti può scongiurare le carestie, ma sfruttamento del lavoro (anche minorile) e forti squilibri sociali.

Ma proprio gli artisti si rendono conto del pericolo di finire anche loro in una strada dove, se tutto ha un prezzo, anche l’ Arte può diventare merce. A questo pericolo tentano di opporsi i ROMANTICI , in generale, che rivendicano l’Arte del Fatto a Mano, come i vecchi artigiani.

Il Romanticismo. Caratteri generali Nel 1830, il Neoclassicismo stava gradualmente perdendo la propria influenza in tutta Europa. Le caratteristiche che stavano alla base del Neoclassicismo erano: raziocinio, controllo, perfezione geometrica e, soprattutto, imitazione dell’arte degli antichi , i quali, secondo i neoclassici, avevano già raggiunto l’apice della perfezione con la loro arte. Il Neoclassicismo, nel suo continuo espandersi in tutte le terre (diventando così, un movimento internazionale), cercava di debellare ogni singolarità delle varie nazioni , così da contribuire alla creazione di un movimento unitario ed identico, ovunque; precedentemente, nel Medioevo (e poi, nel Romanticismo), le nazioni, erano largamente apprezzate, poiché simboli dell’unicità di ogni popolo e della relativa, inimitabile identità. Le nuove generazioni di artisti e letterati, erano alla ricerca di qualcosa di completamente nuovo; il frutto di questa ricerca portò alla nascita del Romanticismo (tendenza che comprende diverse correnti ).

Il Romanticismo in arte presentava delle caratteristiche palesemente contrarie a quelle del Neoclassicismo: sfrenata passione , forti sentimenti ed un ritrovato fervore per il mondo religioso ; inoltre, se l’artista neoclassico era convinto che la perfezione dell’arte fosse stata raggiunta dagli antichi, il romantico traeva, invece, ispirazione dal cupo e misterioso mondo del Medioevo , che fino a quel momento era stato considerato un periodo privo di importanza e prettamente negativo.

Il Medioevo , venne ampiamente rivalutato dai romantici per varie ragioni: lo consideravano un periodo di grande importanza mistica e religiosa; durante il medioevo, era nato il concetto di “ nazione ” in Europa, ed infine, il lavoro non era affidato alle macchine, ma era tutto frutto dell’ingegno e della mano umana.

L’uomo, assetato costantemente di novità e di emozioni forti, nella vita, tendeva agli eccessi che poi si estesero anche nel mondo dell’arte, contribuendo alla nascita di opere eccezionalmente visionarie ed oscure, come ad esempio, il celebre Saturno che divora i figli di

Goya – Saturno che divora i figli - 1821

Ogni paese in cui si manifestarono i lineamenti del Romanticismo, sviluppò a sua volta, delle varianti autonome ed individuali: ad esempio, il Romanticismo in Italia aveva delle caratteristiche fondamentalmente diverse da quello francese, inglese e tedesco. Non esisteva (e non nacque mai), un vero e proprio manifesto dell’arte romantica, ed infatti, le caratteristiche romantiche dell’arte vennero rintracciate dai vari studiosi attraverso accurate analisi di comuni elementi, e di conseguenza, non vennero enunciate dagli stessi artisti nei loro quadri romantici.

Nell’arte romantica, così come accadde nel romanticismo in letteratura ed in musica , la passione e la forza sentimentale dell’uomo costituivano un punto irremovibile: il romantico, era sempre alla ricerca delle tenebre, del mistero , delle sensazioni coinvolgenti e drammatiche. I sentimenti, nel mondo romantico francese, tedesco ed italiano fecero da “motore principale” per la realizzazione di opere in tutti gli ambiti letterari ed artistici, ma allo stesso modo, anche la nostalgia in inglese e la solitudine in inglese, costituirono due elementi fondamentali per la formazione del caratteristico mondo romantico anglosassone.

Pittoresco e Sublime Secondo le idee romantiche, o meglio, secondo la concezione generale del Romanticismo, la natura era il motore principale della realtà, in grado di fornire immagini all’uomo, le quali portano a due importanti sentimenti: il pittoresco ed il sublime . Con il termine pittoresco si intende tutto ciò che, prestandosi ad una rappresentazione pittorica, è dotato di determinate qualità: varietà e un gradevole disordine.

L' estetica del pittoresco nasce in Inghilterra all'inizio del XVIII secolo , in connessione col problema del rapporto tra arte e natura e trovando applicazione pratica sia in un tipo di pittura di paesaggio , affermatosi alla metà del XVIII secolo , caratterizzato da un'inattesa varietà, apprezzabile solo da un occhio colto e allenato, il quale scopre tra mille oggetti il particolare interessante; sia nelle caratteristiche compositive dei giardini all'inglese , che non si avvale più di elementi per definire e circoscrivere lo spazio, come fondali, quinte arboree o prospettive, ma si basa sull'accostamento e sull'avvicendarsi di elementi naturali e artificiali, in modo che chi passeggia scopra senza mai arrivare ad una visione d'insieme. Vedi Gainsborough

Gainsborough - Paesaggio

L'espressione «alla pittoresca» venne utilizzata dal Vasari nelle Vite per indicare modi simili alla pittura, Marco Boschini accosta il vocabolo alla particolare pennellata a macchia tipica della scuola veneziana e, nel 1674 , parla de: «... il tratto Pittoresco, con il colpo sprezzante di pennello ».

Ma è nell'Inghilterra della metà del XVIII secolo che il termine viene meglio definito. Gilpin , nel 1792 , in relazione alla pittura parlerà della «... levigatezza del tutto, troppo perfetta, e come dovrebbe essere in natura, offende in pittura. Trasforma il prato in un pezzo di terreno spezzato: pianta querce ruvide al posto di cespugli fioriti: rompi i bordi del vialetto e dagli la rozzezza di una strada: segnalala con tracce di carri; spargi alcune pietre e rami secchi; in una parola invece di rendere il tutto liscio, rendilo ruvido; e lo renderai anche pittoresco» in particolare saranno i «resti di antica architettura; la torre diroccata, l'arco gotico, i ruderi di castelli, e abbazie».

Uvedale Price pose il pittoresco come terza categoria estetica accanto al Bello e al Sublime, considerandolo come una qualità oggettiva della natura. Nel 1810 , fornisce gli ingredienti del paesaggio pittoresco: una vecchia e pesante quercia o un nodoso olmo , soprattutto quando siano «...ruvidi, muscosi, con un aspetto secolare, e con improvvise variazioni nelle forme», un asino o un cavallo, purché da tiro, una capra piuttosto che una pecora, gruppi di zingari e mendicanti accanto a vecchi mulini e povere capanne e ancora rovine gotiche di cattedrali e abbazie.

Il Sublime (composto da sub- , "sotto", e limen , "soglia"; quindi propriamente: "ciò che è al limite", ovvero di sub- , "sotto", e limen- , "soglia", propriamente "che giunge fin sotto la soglia più alta") è una categoria estetica che risale all'antichità classica e successivamente al Romanticismo .

● Il trattato del Sublime

L'estetica del Sublime fu elaborata per la prima volta dall'Anonimo greco appunto detto del Sublime, il cui Trattato del Sublime ( I secolo d.C.) studia il fenomeno in relazione agli effetti che l'opera esercita sull' animo umano , anziché occuparsi della sua intrinseca natura. Già in questo trattato si manifesta dunque l'aspetto peculiare di un'estetica che supera la concezione mentale del Bello e la sua aspirazione a definire canoni oggettivi . Il Settecento è il secolo in cui il concetto di Sublime venne posto tra le questioni fondamentali dell'estetica.

● Edmund Burke ● Tale ricerca sarà sviluppata in modo organico nel XVIII secolo , in chiave preromantica, da Edmund Burke , che nel 1757 sostiene per la prima volta il primato del Sublime sul Bello.

L' Enquiry

Un'indagine filosofica sull'origine delle nostre idee di Sublime e Bello (titolo originale: A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful ) è un trattato di estetica scritto da Edmund Burke e pubblicato nel 1757. Quest'opera ha attratto l'attenzione di eminenti pensatori e filosofi dell'epoca, quali Denis Diderot e Immanuel Kant . sviluppa la nozione di Sublime da un duplice punto di vist a: anzitutto attraverso quella che potremmo chiamare una fenomenologia del Sublime: la catalogazione, ricca di sfumature e suggestioni degli oggetti che suscitano il sentimento del Sublime ( parte II ); in secondo luogo tramite una teoria esplicativa delle modalità psicofisiche che generano tale emozione ( parte IV ). Con questo secondo lato della propria indagine, Burke è pienamente inserito nel programma illuministico di elaborazione di una scienza della natura umana . Su entrambi i versanti dell'indagine il concetto di Sublime è correlato e contrapposto a quello di Bello.

Nell'idea di Burke è sublime " tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in un certo senso terribile o che riguarda oggetti terribili, o che agisce in modo analogo al terrore "; il sublime può anche essere definito come " l'orrendo che affascina ". La natura, nei suoi aspetti più terrificanti, come mari burrascosi, cime innevate o eruzioni vulcaniche, diventa dunque la fonte del Sublime perché " produce la più forte emozione che l'animo sia capace di sentire ", un'emozione però negativa, non prodotta dalla contemplazione del fatto in sé, ma dalla consapevolezza della distanza insuperabile che separa il soggetto dall'oggetto.

In opposizione, il Bello, secondo Burke , origina da tutto ciò che nell’osservatore produce un effetto di profonda armonia, di matrice non classica, che affrontava il fenomeno in maniera più astratta, bensì da un punto di vista strettamente legato alla sfera della sensibilità fisica. Il Bello deriva da cose piacevoli, arrivando a stimolare il soggetto anche in connessione alla sessualità.

Il sublime è invece legato al terrore , e il terrore è tanto più terribile se legato alla paura peggiore per l'uomo, ossia la morte . Questo sentimento di terrore però non deve essere vissuto in prima persona, in quanto non sarà più sublime ma paura vera e propria. Quindi è necessario che il fenomeno terribile sia lontano da noi, che siamo invece al sicuro. Il sublime è dunque una forza distruttrice , mentre il Bello è generatore , poiché legato ai rapporti umani, al rapporto sessuale .

● Il Sublime secondo Kant

Qualche decennio più tardi, nel 1790 , Immanuel Kant , muovendo da una contrapposizione tra estetica del bello ed estetica del sublime, torna su quest'ultimo concetto nella Critica del Giudizio , ampliandolo e distinguendo tra sublime dinamico (espressione della potenza annientatrice della natura , di fronte alla quale l'uomo prende coscienza del limite) e sublime matematico (che nasce dalla contemplazione della natura immobile e fuori dal tempo).

Di fronte alla magnificenza della natura l'uomo prova dapprima un senso di smarrimento e di frustrazione, ma riconosce poi grazie all'esperienza del sublime la propria superiorità: in quanto unico essere del creato capace di un agire morale, egli è collocato al di sopra della natura stessa e della sua grandiosità. Al primo tipo appartengono fenomeni spaventosi quali gli uragani o le grandi cascate , al secondo tipo gli spazi a perdita d'occhio del deserto , dell' oceano e del cielo . La contemplazione di tale spettacolo - nell'idea kantiana - induce la mente a prendere coscienza del proprio limite razionale e a riconoscere la possibilità di una dimensione sovrasensibile, da esperire sul piano puramente emotivo . È in questo senso che il concetto di Sublime ebbe un impatto decisivo sull'estetica romantica , che tuttavia tese per lo più a privilegiarne l'aspetto dinamico , spesso in chiave drammatica.

● Il Sublime nell'arte

Tra i molti artisti che, a cavallo tra il Settecento e l' Ottocento , hanno interpretato più o meno consapevolmente l'estetica del sublime, merita una menzione particolare il pittore inglese William , i cui uragani, le cui bufere di neve e le cui battaglie marine rappresentano l'incarnazione pittorica di questa idea.

Turner – L'incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni – 1835

Suo complementare è il tedesco con tele in cui l'uomo è raffigurato minuscolo di fronte alla grandezza della natura, mentre la sua controparte inglese è John , con una differente interpretazione del sublime applicata al quotidiano.

Un altro elemento ridondante nel mondo romantico era la rovina . Le rovine inglesi ebbero una grande importanza, poiché trasmettevano allo spettatore la sensazione dello scorrere del tempo e rappresentavano un segno tangibile delle civiltà del passato, e, nello stesso tempo, della potenza distruttiva del tempo sulle creazioni dell’uomo; in sintesi, per i romantici, le rovine (che fossero vere o finte) risultavano essere molto più interessanti ed emozionanti di un edificio conservato perfettamente nel corso dei secoli.

Friedrich – Viandante sul mare di nebbia

Nazareni, Puristi, Preraffaelliti

Fra le correnti (o movimenti) nate in ambito romantico citiamo i NAZARENI, i PURISTI e i PRERAFFAELLITI. Ai Nazareni si ispirò parte del purismo italiano .

I Nazareni

Il nome Nazareni venne dato ad un gruppo di pittori romantici tedeschi attivi a Roma all'inizio del XIX secolo , che stimolati inizialmente dalle teorie artistiche di Wilhelm August von Schlegel e di Wilhelm Heinrich Wackenroder , si ribellarono al classicismo accademico, aspirando ad un'arte rinnovata su basi religiose e patriottiche che stilisticamente assunse un carattere arcaicizzante, dato da un forte accento lineare e dall'uso del colore crudo, steso con pennellate uniformi. Lo stile, inoltre, si caratterizzò come una ricomposizione formale, quasi filologica, dello stile degli artisti quattrocenteschi italiani da Beato Angelico , Filippo Lippi , Luca Signorelli , Perugino , e soprattutto il primo Raffaello . Alcuni artisti del gruppo si rifecero anche a Dürer e all'antica pittura tedesca.

● La Confraternita di San Luca Intorno a Friedrich Overbeck e Franz Pforr, entrambi allievi dell'Accademia di Vienna, si raccolsero i pittori: Ludwig Vogel (1788–1879), Johann Konrad Hottinger (1788–1827), Josef Wintergerst (1783–1867) e Joseph Sutter (1781–1866). Gli artisti, che si riunivano regolarmente e criticavano a vicenda le rispettive opere, il 10 luglio 1809 , anniversario del loro primo incontro, fondarono la confraternita della Lega di San Luca ( Lukasbund ), giurando di restare sempre fedeli alla verità , di combattere la maniera accademica e di resuscitare con ogni mezzo l'arte. Overbeck disegnò l' emblema che doveva venir applicato sul retro di qualsiasi quadro.

● A Roma Il 20 giugno 1810 Overbeck, Pforr, Vogel e Hottinger giunsero nella Città eterna, e grazie al direttore dell' Accademia di Francia a Roma ottennero di alloggiare nel monastero di Sant’Isidoro . Qui condussero una vita in comune, dipingendo durante il giorno nel refettorio, mentre la sera discutevano dei propri lavori. Di solito posavano gli uni per gli altri, operando in linea di principio a memoria e non dipingendo mai dal vero modelli femminili. Non trattavano soggetti mitologici, né eventi storici contemporanei, ma temi dell' Antico e del Nuovo Testamento , oppure delle vite dei santi . Per l'attrazione verso il cattolicesimo, per il loro modo di vivere monastico e per la grande cappa e i capelli lunghi, furono chiamati Nazareni.

Casa Bartholdy In quest'ultimo anno Jacob Salomon Bartholdy (1779–1825) , console generale di Prussia a Roma, affidò al gruppo la decorazione di una sala della sua residenza a Palazzo Zuccari , oggi salone di ricevimento della Biblioteca Hertziana . Il ciclo rappresentò la Storia di Giuseppe : Cornelius esegui le scene con Giuseppe spiega il sogno del faraone e Giuseppe riconosciuto dai fratelli , Overbeck dipinse Giuseppe venduto dai fratelli e la lunetta con i Sette anni di carestia , Schadow la Tunica macchiata di sangue e Giuseppe in prigione , Philipp Veit i Sette anni di abbondanza e Giuseppe e la moglie di Putifarre . Gli affreschi, distaccati nel 1887 , si trovano attualmente a Berlino .

Cornelius – Giuseppe spiega il sogno Cornelius – Giuseppe riconosciuto dai del faraone fratelli

Overbeck – Giuseppe venduto dai fratelli

● Casino Massimo

Nel 1817 il marchese Carlo Massimo affidò la decorazione della propria casa di campagna al Laterano, il Casino Massimo, al gruppo. Le tre stanze vennero decorate con scene epiche tratte da Dante Alighieri , Torquato Tasso , Ludovico Ariosto e Francesco Petrarca . La stanza dedicata alla Divina Commedia di Dante fu inizialmente affidata a Cornelius ; questi iniziò a eseguire disegni preparatori per il soffitto, ma nel 1818 lasciò Roma per Monaco , dove era stato richiamato da Ludwig di Baviera. Il marchese, su consiglio di Koch , affidò la decorazione della stanza a Philipp Veit, il quale eseguì soltanto il soffitto con il Paradiso , non sentendosi in grado di affrontare i temi del Purgatorio e dell' Inferno , che sentiva poco congeniali. Infine fu Koch a completare gli affreschi della sala, eseguendo quelli sulle pareti, dedicati al Purgatorio e all'Inferno. Franz Horny dipinse le ghirlande di frutta e di fiori.

Koch - Inferno

Nella sala del Tasso, Overbeck dipinse episodi e personaggi della Gerusalemme liberata . Alla morte del marchese nel 1827 il pittore si considerò sollevato dal contratto e partì per Assisi . Joseph Führich , che si era unito al gruppo nello stesso anno e che risiederà a Roma fino al 1829 , venne perciò incaricato di terminare gli affreschi; l'artista, pur utilizzando i propri schemi, si sentì in dovere di rispettare i temi già stabiliti dal suo predecessore. Nella camera centrale la decorazione, ispirata all'ariostesco Orlando furioso , venne affidata a Julius Schnorr von Carolsfeld , a Roma nel 1818 , che la condusse a termine da solo, dopo una lunga riflessione e un ampio studio delle figure attraverso numerosi disegni preparatori.

● Mostra collettiva Nel 1819 i Nazareni organizzarono una mostra collettiva in occasione della visita dell' imperatore d' Austria . , consigliere di Metternich , scrisse una lunga descrizione della mostra, e, anche se l'imperatore non prestò attenzione ai Nazareni, il principe ereditario di Baviera, futuro Luigi I , li ammirò profondamente e in seguito li invitò a trasferirsi a Monaco. Con la partenza di Schnorr per Monaco e di Fuhrich per Praga , Overbeck restò l'unico Nazareno a Roma, fino alla sua morte, avvenuta nel 1869 .

Schnorr – L'Orlando Furioso

Il purismo

Il purismo fu un movimento pittorico, sorto in Italia nel XIX secolo che proponeva, sulla scia dei Nazareni , un ritorno all'arte di ispirazione religiosa e la rivalutazione dell'arte del Trecento e del Quattrocento . Il termine fu coniato intorno al 1838 dal classicista e pittore Antonio Bianchini , riferito a quei pittori che intendevano rifarsi agli artisti primitivi italiani da Cimabue al primo Raffaello , in analogia con quanto avveniva in ambito letterario, dove si riproponevano forme linguistiche pure ispirate al Trecento toscano . Per questo si può parlare di loro come di preraffaelliti avanti lettera . Nel 1842 venne pubblicato il manifesto ufficiale del movimento: Del purismo nelle arti , redatto dal Bianchini e sottoscritto dal pittore Tommaso Minardi e altri.

Principale interprete del movimento a Roma fu Tommaso Minardi , di cui il Bianchini diverrà allievo dedicandosi alla pittura, che già nel 1834 , in una prolusione alla Pontificia Accademia di Belle Arti di San Luca, riassumendo i termini del dibattito, poneva come punto principale la svalutazione della pittura del Raffaello maturo , che i puristi rifiutavano, proprio perché in quelle opere vedevano i germi delle astratte convenzioni neoclassiche .

Minardi – Autoritratto - 1803

I puristi intendevano sostituire all'imitazione dei classici, sinonimo di falsità, una semplice, chiara e conveniente dimostrazione delle cose rappresentate, da non confondere con le poetiche del vero, che verranno solo dopo e alle quali questi artisti sono estranei.

Nell'interpretazione di Renato Barilli , anzi, le poetiche del vero sono un ritorno involutivo (senza connotazione negativa) al clima moderno (inteso, accademicamente, come precedente al contemporaneo ) dai quali il Neoclassicismo e i Nazareni si allontanano, rappresentando l'alba del contemporaneo Accanto ai già citati firmatari del Manifesto, Tenerani e Minardi, una personalità di rilievo è Luigi Mussini , chiamato da Parigi come direttore del Regio Istituto Senese di Belle Arti, che nel 1841 , con La Musica Sacra ( Firenze , Galleria Nazionale d'Arte Moderna ), coniugò il riferimento alla pittura umbra del Quattrocento , di ascendenza nazarena, con la lezione formale derivata da Ingres .

Con la prima Esposizione italiana del 1861 , svoltasi a Firenze, le fortune del purismo cominciano a declinare, soppiantato dai nuovi stili dei macchiaioli e dalle nuove poetiche veriste . Furono influenzati, inoltre, anche dall'opera di J ean-Auguste Dominique Ingres

Mussini – Ora Estate

Mussini – Musica sacra - 1841

Jean-Auguste-Dominique Ingres

E’ considerato uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo in pittura. Riportiamo di seguito il giudizio del poeta francese , che nel 1848 ebbe modo di osservare: «Talento, avaro, crudele, collerico, sofferente, straordinario miscuglio di qualità in contrasto, messe tutte quante al servizio della natura, e la cui stranezza non costituisce di certo una fra le cause minori del suo fascino: fiammingo nella stesura, individualista e naturalista nel disegno, volto all’antico per congenialità, idealista per ragionamento»

Due, in particolare, sono i modelli artistici che hanno ispirato Ingres : Jacques- Louis David e Raffaello . Pur subendo significativamente l'influenza del neoclassicismo di David, Ingres si discostò parzialmente dal modello del maestro, del quale rimproverò l' enfasi , la mancanza di spontaneità e i quadri ancora ricchi di elementi barocchi , e pertanto superflui, come le composizioni gremite, i panneggi svolazzanti, e la molteplicità di punti di fuga. Come osservato da Marco Fabio Apolloni, David fu per Ingres « un classico non beatamente venerato, ma amato e odiato, copiato e contestato ». Raffaello, invece, era per Ingres sinonimo di grazia, eleganza, e semplicità , e da lui ne fu influenzato specialmente per quanto concerne la scelta dei colori e del disegno.

Dal punto di vista teorico, invece, Ingres accolse con vivo entusiasmo le teorie di Johann Joachim Winckelmann , le quali miravano a stabilire le norme essenziali dello stile neoclassico: i contorni netti ed essenziali, le composizioni molto equilibrate e simmetriche prive di elementi superflui , lo studio dell'arte antica sono caratteristiche che trovano riscontro immediato nell'attività pittorica di Ingres.

Il pittore conciliò il gusto neoclassico pure con tematiche vicine alla sensibilità romantica , come avviene nel Sogno di .

Ingres, tuttavia, non visse pedissequamente l'ispirazione neoclassica, che compenetrò con modelli artistici assai eterogene i, quali John Flaxman , Raffaello, Mantegna, Hans Holbein il Vecchio, Jan van Eyck, la scultura greca arcaica , e l'arte ellenistica, bizantina, gotica: fu così che diede vita a uno stile pittorico personale e immutabile, che si manifesta soprattutto nelle opere dedicate al tema del nudo femminile, come la Grande bagnante , la Grande odalisca .

Ingres – Il sogno di Ossian - 1813

Ingres – La Grande Odalisca - 1814

Nei dipinti, infine, Ingres impiega una linea sinuosa che serve a delimitare le aree dove va steso il colore, per lo più di natura fredda (rosso, arancione, marrone sono cromie quasi del tutto escluse nella tavolozza del pittore), e a gestire la disposizione spaziale degli elementi nel dipinto, che si possono strutturare su costruzioni piramidali (come in Giove e Teti ) o stellari (nel caso del Bagno turco ) .

Speciale menzione meritano le capacità di disegnatore di Ingres, il quale infatti proclamava la supremazia del disegno rispetto al colore. I disegni di Ingres non sono solo studi preparatori, ma autentici punti d'arrivo, dove egli appare vigoroso e fecondo: non a caso, molti dei disegni eseguiti dal maestro francese godono di un'esistenza autonoma e hanno bisogno di una traduzione in pittura. Riportiamo di seguito un commento di Ingres in merito:

« Disegnare non significa semplicemente riprodurre dei contorni [...] il disegno non consiste semplicemente nel tratto: il disegno è anche l'espressione, la forma interna, il piano, il modellato. Che cosa resta d'altro? Il disegno comprende i tre quarti e mezzo di ciò che costituisce la pittura. Se dovessi mettere un cartello sulla mia porta, scriverei Scuola di disegno : sono sicuro che formerei dei pittori»

Ingres – Giove e Teti - 1811 Ingres – Il bagno turco - 1862

Ingres – M.me Senonnes - Ingres – Principesse de Broglie 1814 1853

Ingres – Regina Vittoria 1843

Confraternita dei Preraffaelliti

La Confraternita dei Preraffaelliti è stata un'associazione artistica influente per la pittura vittoriana ( XIX secolo ), nata nel settembre del 1848 , sviluppatasi ed esauritasi in Gran Bretagna .

Per certi aspetti affine alla correnti del simbolismo e dell' art nouveau , può essere definita la trasposizione pittorica del tardo romanticismo e del decadentismo (vedi appendice a fine) . La Confraternita nacque sotto l' età vittoriana (1837-1901), periodo di grande fioritura sia per la società che per le arti britanniche e che segnò l'affermarsi di valori borghesi come la fedeltà al Paese e la fede nel progresso .

Il panorama artistico era stato rivoluzionato in precedenza dalle grandi innovazioni artistiche di Johann Heinrich Füssli e , che aprirono la strada al romanticismo, e stava vivendo proprio in quegli anni l'evoluzione verso il decadentismo, culminata alla fine del secolo con Oscar Wilde . I Preraffaelliti raggiunsero l'apice della loro fortuna critica grazie a John Ruskin , che nel 1851, dopo una serie di feroci critiche da parte dello Household , del Times e di Charles Dickens , scrisse due appassionate elegie dei dipinti Preraffaelliti ed un saggio intitolato Preraphaelitism , in cui annoverava la loro pittura nell'arte moderna.

I maggiori pittori preraffaeliti includono i tre fondatori del movimento John Everett Millais , Dante Gabriel Rossetti e William Hunt , cui si unirono successivamente Ford Madox Brown , William Trost Richards , William Morris , Edward Burne-Jones e il tardivo John William Waterhouse .

● Il contesto storico e artistico "Preraffaelita" è un riferimento all'arte esistita prima di Raffaello Sanzio , pittore ritenuto colpevole dagli esponenti di questo movimento di aver " inquinato l'arte esaltando l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza", e permesso gli sviluppi dell' "odiato" accademismo . Oltre a porsi come obiettivo quello di abolire i modelli vigenti dell' arte vittoriana dell'epoca e, più in generale, quella accademica, i Preraffaeliti si ponevano quello di riportare in vita i costumi di un passato immaginario e nostalgico, tentando inoltre di unificare fra loro i concetti di vita, arte, e bellezza.

● I temi principali I temi ai quali si sono maggiormente ispirati i Preraffaeliti includono quelli biblici , letterari (gli autori ai quali sono maggiormente ispirati sono probabilmente William Shakespeare e Dante Alighieri ), fiabeschi, storici e sociali.

● Temi sociali

Principalmente portato avanti da Brown, è esemplificato dal suo dipinto Addio all'Inghilterra , ispirato dall'emigrazione in Australia . Il dipinto è caratterizzato da linee energiche, tipiche di quasi tutte le opere di Brown, che enfatizzano dettagli apparentemente banali, come i cibi appesi su un lato della nave Altri temi sociali affrontati dai Preraffaelliti furono quelli del lavoro , esemplificato ancora una volta da Brown nel suo Il lavoro ( 1852 - 1863 ) , e quello della rivolta al modello capitalista , che ritenevano responsabile del decadimento e della volgarizzazione dell'arte e del buon gusto del periodo. Per molti critici il lavoro più importante di Brown è Lavoro, del 1865, in cui si cerca di ritrarre la totalità dell'esperienza sociale del periodo vittoriano in una singola immagine . L'opera è ricca di dettagli e di personaggi: ognuno di essi rappresenta una particolare classe sociale e un preciso ruolo della società inglese del periodo; sono anni di forte trasformazione, in cui il moderno ambiente urbano sta sostituendo la tranquilla vita di campagna del passato. Questo concetto è magistralmente espresso dagli sterratori che stanno facendo un buco nella strada: simbolicamente, vengono rotte le vecchie gerarchie del tessuto sociale.

Brown – Il Lavoro - 1865

Brown – Addio all'Inghilterra - 1852

● Temi biblici Tra i temi favoriti dei Preraffaelliti, gli episodi della Bibbia occupano un ruolo predominante. In particolare sono frequenti scene dall' Annunciazione , tra cui il celebre Ecce ancilla Domini di Rossetti .

● Temi nazionalisti I Preraffaelliti amavano molto la loro patria , come testimoniano molti dipinti a soggetto nazionalista probabilmente mutuati dal retaggio romantico. Tra essi spicca per originalitàe l'allegorico I semi e i frutti della poesia inglese ( 1845 - 1851 ) di Ford Madox Brown. Rossetti poi dipingerà Monna Vanna che non è il vero nome della donna effigiata nel ritratto, in cui in realtà si raffigura Alexa Wilding, la principale modella del Rossetti che la immortalerà nelle proprie opere del 1879. « Monna Vanna » si tratta in realtà di un personaggio della Vita Nova di Dante Alighieri , opera particolarmente amata dal Rossetti che ne effettuò la traduzione in inglese: il suo valore simbolico è molto intenso e allude alla primavera , richiamata nel dipinto dal vaso di fiori in alto a destra e dai motivi floreali della veste

● Temi shakespeariani Tra le opere di Shakespeare più illustrate dai preraffaelliti, vi sono sicuramente il Re Lear , il Macbeth , che già aveva affascinato i romantici, e l' Amleto , particolarmente affascinante per la tragica figura di Ofelia .

Brown – Semi e frutti della poesia inglese 1845

Rossetti – Ecce ancilla Domini - 1849

Millais – Ophelia - 1851

Rossetti – Monna Vanna - 1866

● Temi medievali Particolare fortuna ebbero anche il ciclo arturiano e, in particolare, la figura della dama di Shalott , tema prediletto di Waterhouse. Non mancano figure prese dal medioevo e dal primo Rinascimento italiano (come Beatrice , Lucrezia Tornabuoni ...).

● Pittura di paesaggio Non trascurando la giovanile lezione del Ruskin di Modern Painters (1843), i Preraffaelliti si dedicarono anche alla pittura di paesaggio, che pur non rivestendo grande importanza all'interno della loro produzione, influenzò profondamente paesaggisti francesi della scuola di Barbizon come Corot .

● Lo stile pittorico Ispirati alla pittura rinascimentale e medioevale nonché alla culture del purismo pittorico e dei Nazareni , i pittori preraffaeliti riproducevano, attraverso un panneggio delicato, figure elaborate, luminose, ed ispirate all' arte neoromantica . I loro dipinti sono spesso rievocativi, e presentano generalmente riferimenti allegorici e simbolici. Gran parte dei dipinti Preraffaeliti raffigurano soggetti femminili sensuali ed eleganti. Secondo le testimonianze, il movimento influì sul simbolismo e, almeno in parte, sull'abbigliamento femminile inglese, che divenne, non a caso, ispirato a quello delle donne dipinte dai preraffaeliti.

Waterhouse – La Dama di Shalott- 1888

I Salons e la nascita della critica

Ma il cambiamento più importante avviene in Francia con l’apertura biennale dei Salons. Chiesa e nobili non sono più i principali committenti degli artisti. La borghesia , specie quella ricca, sostituisce l’aristocrazia e la Chiesa nel collezionare opere d’arte, per il prestigio sociale e per impreziosire le case. Ma non vuole rischiare di comprare opere di poco valore , vuole investire e guadagnare anche in questa attività. Non ci sono ancora veri critici a guidare le loro scelte e questo compito viene preso dai letterati. Costoro si schierano su due fronti : alcuni sostengono il Neoclassicismo di INGRES , altri sono sulla scia più moderna, Romantica di Delacroix, come GERICAULT (vedi la Zattera della medusa) dove convive l’impianto barocco (complesso), evocazione storica, tema moderno , paesaggismo e realismo (piuttosto scandaloso per l’epoca).

1830 – 1850. Da adesso in poi gli artisti avranno bisogno del sostegno di un critico per essere riconosciuti come degni di essere comprati dai musei o da privati. Si creano sodalizi e competizioni. Molti romanzi di ispirano direttamente alla vita di artisti, vedi , Balzac, ecc.

Gericault – La zattera della Medusa - 1818

I Salons sono biennali ed espongono opere recenti di molti artisti, vengono viste da un grande numero di persone che esprimono o meno il loro gradimento, e le comprerà il privato o lo Stato che le collocherà nei Musei. La scelta di chi doveva esporre e quali opere esporre (e quindi anche comprare) era sempre stata fatta da insegnanti dell’Accademie des Beaux Arts (fondata da Colbert nel 1648 e sostenuta dallo Stato e finanche da Napoleone). Essere scelti per esporre era perciò il riconoscimento ufficiale dell’ artisticità delle opere, ma la scelta risultava arbitraria. Ossia aveva successo e fama (e dunque veniva venduto), solo l’artista che si adeguava allo stile dell’Accademia e al protezionismo dello Stato francese.

Nell’anno dell’Esposizione Universale (1855) molti artisti furono rifiutati dai Salons, così G. COURBET che , polemicamente, espose la sua tela “ Lo studio ” in un locale situato di fronte al Salon scatenando reazioni molto accese. Allora l’Accademia aprì poi uno spazio chiamato il “ Salon des refuses ” (Salone dei rifiutati) dedicato espressamente ad ospitare gli artisti esclusi dalla selezione ufficiale. Il che voleva dire che questi valevano di meno. Infatti molti di loro non accettarono questo ripiego per non essere tacciati di artisti di 2° scelta.

Courbet – Lo studio dell'artista - 1855

MANET invece accettò, espose “ Le déjeuner sur l’herbe ” che fece scandalo per la donna nuda in mezzo a uomini vestiti, e inaugurò uno stile meno tradizionale, richiamando artisti più moderni.

Anche BAUDELAIRE , nel 1845, inizia a occuparsi dei Salons parigini e mette in risalto il salto di stile nell’Arte . Non ci si può più ispirare ai soli santi o ritratti di duchesse, la realtà del popolo mostra meglio i cambiamenti della società moderna, sul cambiamento di stato sociale degli stessi artisti che si dividono in chi si adegua alle esigenze del committente, oppure muore di fame come bohemien.

Collocandosi fra ROMANTICISMO (dall’amore per le tradizioni del passato e artisti come Ingrès) e il più moderno SIMBOLISMO (come Delacroix con “la Libertà che guida il popolo” ) BAUDELAIRE lavorò come critico per i Salons dal 1845 al 1863, ribadendo la necessità di andare oltre il verismo e il realismo di Courbet, con un’operazione di trasfigurazione del reale che non è, di per sé, pittorico, se mai pittoresco.

Manet – Colazione sull'erba - 1862

Delacroix – La Libertà che guida il popolo - 1830

Nel 1884 apre a Parigi il SALON DES INDIPENDANTS , mostra autogestita senza giuria, né premi (su questa linea apriranno poi anche le Secessioni di Vienna e Monaco) In questo Salon espongono gli IMPRESSIONISTI i quali sono sostenuti da scrittori-critici come Emile ZOLA, Jules Antoine Castagnary, e dal critico- mercante Durand RUEL . Per la 1° volta ci si pone il problema di COME esporre, curando le luci, l’ambiente , come mettere vicini molti quadri, come appenderli ecc. Cioè ci si pone il problema CURATORIALE al fine di allargare la visibilità e, magari, le vendite.

Grande studioso fu Hippolite TAINE (filosofo francese 1828 -1893) , docente di estetica e Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Sostiene l’idealismo di Hegel e il positivismo evoluzionistico . La scienza studiando trova nella natura delle leggi universali, es. l’albero cresce sempre nello stesso modo .Il pensiero e lo spirito predominano rispetto a ciò che si vede. La realtà non si può percepire in assoluto perché mediata dal nostro pensiero. Scrive “ Filosofia dell’Arte ” (1865) , dove afferma che l’opera d’arte non nasce per caso ma perché le condizioni geografiche, sociali, politiche, economiche, psicologiche e filosofiche portano a riconoscere in quell’opera un quid in più proprio in quel momento .

Inghilterra Altro scrittore-critico dell’800 fu John RUSKIN (1819 -1900) grande studioso d’arte, romantico ma anche interessato al Naturalismo di TURNER di cui diverrà grande amico. Ma ancora di più si legò alla CONFRATERNITA DEI PRERAFFAELLITI .

OSCAR WILDE (1854 – 1900), scrittore, esteta, dandy e critico d’arte, concordava con Ruskin sul fatto che il lavoro industriale fosse mal fatto e alienante per il lavoratore, e che il lavoro artigianale fosse da rivalutare. Ne “ Il critico come artista ” sostiene che il vero artista è proprio il critico perché sa scegliere le opere davvero belle. Secondo lui i primi critici furono i greci che seppero parlare di arte, definendo con le parole ciò che visivamente resta nascosto nell’opera dell’artista, rendendola così più artistica (parlare d’arte = ecfrasi ).

Turner – Tempesta di neve - 1812

Verso il 1850 nasce, con la figura del CRITICO-FILOLOGO , il problema della critica come disciplina autonoma. Cioè il critico NON è più uno scrittore che si occupa anche di arte, ma diventa una figura a sé . Basandosi sull’inventario e la catalogazione del patrimonio artistico, su documenti d’archivio, sull’attribuzione delle opere ai singoli autori, sull’analisi del contenuto iconografico (soggetto dipinto, tecnica, colori, stile) e iconologico (derivazioni letterarie o religiose del soggetto, simboli e significato dei simboli), il critico inventa una nuova disciplina con basi scientifiche. Italia In Italia critici-filologi furono Gian Battista CAVALCASELLE (1819 -1897) importante per l’innovazione della conservazione e il restauro delle opere nei musei, e Giovanni MORELLI , ideatore di un metodo per comparare le opere allo scopo di stabilire se il vero autore era un maestro oppure degli allievi, studiando piccolissimi particolari come capelli, unghie ecc.

APPENDICE

Il simbolismo è un movimento culturale sviluppatosi in Francia nel XIX secolo che si manifestò nella letteratura , nelle arti figurative e di riflesso nella musica . Lo scrittore francese Gustave Kahn definì come scopo dell'arte simbolista: «oggettivizzare il soggettivo piuttosto che soggettivizzare l'oggettivo». [2] Nel decennio 1866 - 1876 si impose in Francia il Simbolismo, come movimento gnoseologico ed etico, oltre che estetico, legato al pensiero filosofico della seconda metà del secolo: Bergson sosteneva che la verità non poteva essere raggiunta attraverso la percezione del reale, ma tramite l'intuizione, ovvero senza una mediazione della razionalità [3] . La poesia dei simbolisti è antirealistica, ha come riferimento un modello astratto di compostezza classica e l’imitazione di modelli antichi . Per questi poeti l'arte deve essere incontaminata dalle problematiche sociali . A questa scuola appartenne anche Charles Baudelaire , se pure in una posizione del tutto autonoma. Egli intraprese uno stile di vita all'insegna della sregolatezza e contribuì all'elaborazione del concetto di “poesia pura”, libera da ogni preoccupazione di contenuto e di intenti civili o morali , nella quale la suggestione delle parole e dei simboli può essere oggetto di ispirazione. Ecco perché venne considerato l’iniziatore della poesia moderna. Nelle arti figurative il simbolismo nasce in accordo con le teorie e i lavori dei neo-impressionisti , soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione di soggetti ispirati dalla natura a cui i simbolisti attingono fermamente. Il simbolismo è dedicato ad un pubblico colto e sensibile, per via dei suoi contenuti molto complessi da decifrare. Scopo dei simbolisti è quello di superare la pura visività dell' impressionismo in senso spiritualistico (e non scientifico, come avviene invece tra i neo-impressionisti), cercando di trovare delle corrispondenze tra mondo oggettivo e sensazioni soggettive.

Con il termine decadentismo si intende un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Francia e poi diffusosi nel resto d'Europa, a partire dalla seconda metà dell' Ottocento fino agli inizi del Novecento , che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo . Il termine "decadentismo" deriva dall'aggettivo francese décadent , usato dal poeta francese Paul Verlaine nella lirica Langueur , pubblicata sulla rivista francese Le Chat Noir , per definire il proprio stato d'animo nei confronti della società contemporanea. Il termine ha due significati: quello negativo, usato dalla critica in senso dispregiativo, riferito alla nuova generazione dei poeti maledetti che davano scandalo incitando al rifiuto della morale borghese, ponendosi al di fuori della norma sia nella produzione artistica sia nella pratica di vita; e quello positivo, rivendicato in seguito dai poeti stessi, inteso come nuovo modo di pensare, come diversità ed estraneità rispetto alla società borghese.

L'estetismo nasce come movimento che tende a sviluppare le idee proposte dal parnassianesimo , corrente culturale sorta in Francia negli anni '60 dell'800, e si fonda sull'imperativo del "l'arte per l'arte", vedendo dunque in questa l'unico e sommo fine della letteratura. L'estetismo è pure una reazione al romanticismo e al suo mimetismo naturale e sentimentale, secondo cui la vita determina l'arte. Con l'estetismo la classica dicotomia vita-arte si risolve nella coincidenza dei due termini, tendendo così a fare della propria vita la prima delle opere d'arte, fornendo un'immagine di sé totalmente arealistica, estetizzata, ovvero deformata in favore del bello, unico valore morale del movimento. Nasce quindi la figura del Dandy , l'eccentrico che si diverte a stupire il pubblico con atteggiamenti trasgressivi.