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Poste italiane spa spedizione in abbonamento postale Roma 70% AUT MP-AT/C/RM UN GRAZIE ALLE DONNE E AGLI UOMINI DELLA RAI

N°2-3/2020 www.raisenior.it Periodico bimestrale anno XXXV Associazione Nazionale Seniores Rai dal 1953. Marzo, Aprile, Maggio, Giugno editoriale “ANDRÀ TUTTO BENE” Antonio Calajo Umberto Casella ausa Pandemia sono (già)saltati associaioni ANPAS ecc, stiamo uscendo non fermarsi o peggior ancora tornare tutti gli impegni e gli appu nta- da una situazione dolorosamente dram- indietro. menti presi dall’Associazione matica. In linea con questi propositi, diventa nel primo semestre del 2020. Non possiamo dimenticare che una ge- urgente una nuova e risolutiva legge di CIl 27 febbraio presso la sala Koch nerazione, formata dai nostri genitori, riforma del sistema radiotelevisivo. La del Senato della Repubblica era sta- dai nostri nonni, è stata falcidiata dal “rifondazione” di un forte servizio pub- to organizzato un convegno dal titolo virus nelle RSA: luoghi che avrebbero blico, non di nicchia, elitario e margi- “1979-2019 I QUARANTA ANNI DEL dovuto proteggerli e tutelarli. La magi- nale, ma centrale, vasto e competitivo TG3 L’ INTELIGENTE INTUIZIONE DI stratura sta ora indagando e se ci sono all’interno del complesso sistema della BIAGIO AGNES” . stati negligenze o errori umani, i re- Comunicazione. Una Rai che ritorna ad Alcuni giorni precedenti l’evento, tut- sponsabili non devono restare impuniti. essere amata da tutti cittadini. ti i posti disponibili erano già esauriti. Insieme a loro è sparita una parte di noi Al riguardo non mancano idee e proget- Eccezionale il parterre dei partecipanti: e della nostra memoria individuale e ti legislativi, manca solamente la volon- dalla Fondazione Biagio Agnes a Diret- collettiva. tà e la determinazione delle assemblee tori di quotidiani, ex Ministri, Direttore Non sappiamo se “andrà tutto bene”. parlamentari. Su questo argomento, TGR e TG3, ex Presidente della Rai, Pre- Oltre alla emergenza sanitaria, abbiamo pubblichiamo in altra pagina, il manife- sidente Ordine Nazionale dei Giornalisti una emergenza economica senza pre- sto prodotto dall’Associazione Dirigenti Italiani, Consigliere di Amministrazione cedenti da moltissimi anni. Entrambe Pensionati Rai. della Rai ecc.. hanno già prodotto dei gravi danni, spe- In questo contesto Raisenior intende Anche il Direttivo della nostra associa- riamo non irreversibili. partecipare attivamente, da protago- zione previsto per il giorno successivo È difficile ipotizzare (come si sente da nista, organizzando incontri e conve- (organizzato proprio in quella data per più parti dire) che ne usciremo miglio- gni con altre associazioni (Ordine dei permettere la partecipazione dei consi- ri: più uniti e solidali. Giornalisti, Federazione Nazionale della glieri al convegno) é saltato perchè al- La povertà in aumento, la crisi di aziende Stampa, Sindacati, ADRAI e ADPRAI) cuni giorni prima il Governo aveva ema- e attività commerciali non incoraggiano mirati a risvegliare l’opinione pubblica nato (giuste) restrizioni che vietavano tale prospettiva. Diversi si, lo siamo già che, oggi, sembra sopita e rassegnata, assembramenti, riunioni e spostamenti adesso, con un prezzo altissimo pagato spettatore passivo degli egoismi dei par- fuori dal comune di residenza. sul piano della socialità fortemente di- titi e degli interessi delle imprese audio- Stante questa situazione, non è stato minuita, degli acquisti di beni di consu- visive commerciali e di gruppi editoriali neppure possibile svolgere l’assemblea mo quasi azzerati, delle piccole grandi al servizio del cittadino consumatore. generale programmata per il 23-24 abitudini quotidiane annullate. L’associazione riconferma natura e maggio. Anche se non si vedono molti segnali obiettivi: al centro della strategia rimane Come noto, a febbraio moltissime atti- positivi, occorrerebbe un nuovo rina- sempre la difesa del capitale umano, per vità produttive sono state interrotte e scimento, un nuovo umanesimo. Un il rafforzamento dell’Azienda al Servizio solamente dal 18 maggio (cosidetta fase rifiorire della cultura e della vita civile, del Paese. 2) sono riprese, sia pure gradualmente. abbandonando qualsiasi tipo di beghe Amare la Rai significa amare noi stes- Per tale motivo non è stato possibile politiche e personali per confluire verso si, il nostro lavoro; la nostra Azienda è preparare nei tempi normali il numero un interesse generale e collettivo. “bottega” di artigiani di idee e prodotti 2 di Nuova Armonia optando per un nu- In copertina scriviamo “un grazie alle di qualità dell’immagine, dello spettaco- mero 2-3 di 32 pagine per Giugno. donne e agli uomini della Rai”; è lo, della informazione e dell’intratteni- Andrà tutto bene. Queste tre fatidiche doveroso e sincero. mento. parole sono trasmesse in infiniti mes- Osserviamo con soddisfazione che Questo è nella sostanza l’orgoglio Rai e saggi da tutte le televisioni, sono ripor- l’Azienda in questa fase ha dato dei se- il Senso di Appartenenza: il lavoratore è tate su manifesti, su lenzuola e bandiere gnali verso quel nuovo rinascimento. La partecipe e protagonista della crescita esposte sui balconi delle case. sua programmazione è stata di autentico culturale, formativa ed educativa del no- È naturalmente un messaggio beneaugu- servizio pubblico, l’informazione è stata stro Paese. Un privilegio che hanno tutti rante di speranza e di fiducia nel futuro, precisa e puntuale, ha svolto pienamen- coloro, interni, pensionati e collabora- ed è giusto diffonderlo. te il ruolo di grande azienda culturale e tori che fanno grande il servizio pubbli- Questa pandemia è un nemico subdolo, di supporto e talvolta di supplenza alla co radio e tv e digital web. invisibile e sconosciuto, di cui non sap- formazione scolastica. piamo ancora molto. Ha saputo reagire prontamente e con Grazie all’impegno e all’ abnegazione grande coraggio, accelerando i processi degli operatori sanitari (medici, infer- della tecnologia digitale e del web. mieri ), protezione civile, forze dell’or- Adesso si tratta di andare avanti, di pro- dine, volontari della croce rossa, delle cedere verso il cammino intrapreso,

2-3/2020 2 il punto di vista GIÙ DALLA TORRE

Luigi Pierelli redo che l’attacco che abbiamo su- e quello no“ o quello di ignorare i malati ,come loro diritti li hanno conquistati sul campo con- bito da parte dal COVID 19 ha mes- è accaduto in molte case di accoglienza? E’ tribuendo alla crescita del paese in decenni di so tutti noi in grade difficoltà anche possibile che tutto questo non sia oggetto di un attività lavorativa e non solo. Infatti, anche dopo perché il diffondersi della malattia, serrato dibattito e non venga ribadito pubblica- il pensionamento, hanno seguitato a svolgere Ccon un gran numero di casi, ha dato luogo, a mente il rispetto dell’eguale diritto alle cure per un ruolo importante nella società impegnan- volte,a comportamenti non consoni al rispetto tutti, principio fondamentale di una società civi- dosi per agevolare la soluzione dei problemi dei diritti propri dei malati e dei loro famigliari. le come la nostra? “La scomparsa degli anziani delle comunità e delle famiglie e intervenendo Abbiamo veduto infatti , nei servizi giornalistici è perdita di saggezza, di memoria, di percorsi sulle infinite difficoltà che le carenze del wel- andati in onda nei mesi passati, situazioni tragi- che possono ancora dire molto, di un dialogo fare italiano non affrontano. Tutto questo viene che e veramente fuori da qualunque schema ap- che si interrompe con i giovani. Sono loro che, fatto con discrezione e disponibilità evitando plicato in passato, immagini che non vorremmo in molti casi, hanno pagato con la pensione le quella visibilità che è ritenuta inopportuna e, vedere più. Quelle immagini ,che ci hanno ferito bollette dei figli che altrimenti non sarebbero benché se ne parli poco, tutti sanno che gli an- profondamente e preoccupati per il futuro , state pagate, sono i nonni i compagni di gioco ziani ,individualmente e collettivamente ,con le non possono passare sotto silenzio oggi che le per i nipoti, una forza che ha permesso ai figli di loro attività e le loro risorse svolgono un vero problematiche si stanno spostando dalla situa- risparmiare i soldi anche per le baby sitter, una e proprio ruolo di ammortizzatori sociali, ruo- zione sanitaria a quella economica. Su tutto que- spesa che avrebbe ridotto gli stipendi all’osso lo di cui il nostro paese non può fare a meno sto abbiamo bisogno di risposte chiare da parte o costretto le donne a stare a casa”. Allora non alla stessa stregua delle altre componenti di- della società, risposte a domande che non pos- possiamo dimenticarci di quello che è accadu- versamente attive nella nostra società .Ora, per siamo eludere se vogliamo affrontare il futuro to agli anziani, rassegnarci a questo esito non è tutto questo, abbiamo il dovere di ribadire ad con più certezze sulla condizione degli anziani: accettabile. Il principio etico del diritto alla vita alta voce il concetto che il diritto alla vita ed alla Vi sembra normale il silenzio che è seguito alla morte di decine di migliaia di anziani a causa del coronavirus? Vi sembra possibile accettare che gli anziani, in molti casi, siano stati trattati come esseri umani di seconda scelta perché, si è detto, la situa- zione richiedeva logiche applicate in tempo di guerra e non discutibili? Vogliamo parlare poi del degrado delle case di accoglienza che, come abbiamo visto, hanno sacrificato centinaia di anziani? Vi sembra possibile accettare che quei camion dell’esercito che portavano via i defunti, quasi tutti anziani, lo facessero all’insaputa dei fami- gliari che spesso non erano stati informati nean- che del decesso dei loro cari? Sicuramente abbiamo vissuto e stiamo attra- versando una situazione così grave che non avremmo mai immaginato potesse un giorno coinvolgere le nostre esistenze. Un dramma che ha colpito il paese ed ha infierito in particolare sugli anziani che si sono trovati spesso ad af- di ogni essere umano è inalienabile e non pos- parità di trattamento non può che ricompren- frontare la morte in condizioni disumane sa- siamo pensare che i più vecchi vadano difesi dere tutti ad iniziare dagli anziani che , pro- crificati per dare possibilità ad altri e oggi, no- meno, quasi sacrificati e che lo Stato o la società prio per quella fragilità che spesso li distingue, nostante la gravità dei fatti, sento solo parlare di decidano in questo senso non può essere una dovrebbero essere aiutati e non discriminati ….“ tavoli “ … “ombrelloni “… come se non prospettiva. Questo deve essere chiaro per tutti o, come è accaduto in molti casi, abbandonati. fosse accaduto niente.. A fronte di tutto que- ed in particolare per noi che siamo un’Associa- Ricordiamoci che se lasciassimo passare sotto sto ,e nonostante i tanti problemi presenti, mi zione di Senior, un’organizzazione che si dedica silenzio quello che è accaduto senza ribadire il chiedo perché scarseggiano iniziative o prese di in vari modi all’intrattenimento ed al sostegno ruolo degli anziani nella società ed i loro diritti posizione per affrontare e dibattere i fatti che di persone più o meno anziane perché, aldilà conquistati sul campo e non concessi per grazia ho ricordato sopra ? perché non si ribadisce la dell’esperienza aziendale comune, è viva in noi ricevuta, verrebbe meno un principio inaliena- gravità di certi comportamenti affinché non si la consapevolezza del valore degli anziani e del bile e potremmo trovarci presto in situazioni si- ripetano? perché non si sollecitano regole per il loro diritto alla vita ed alla parità di trattamen- mili dove il nostro silenzio avallerebbe la nostra futuro affermando ad alta voce che non è possi- to. Ciò è vero non solo in base ai principi di condizione di esseri umani di seconda scelta . bile accettare metodi estremi come “questo si eguaglianza ma soprattutto perché gli anziani i

3 2-3/2020 GIORNALISTI E OPERATORI DEI MEDIA l’opinione UNA CATEGORIA DA RINGRAZIARE? Gianpiero Gamaleri Professore Ordinario di Sociologia della comunicazione – Già Consigliere di Amministrazione Rai olo recentemente una rile- la televisione, i giornali e moltissi- il rischio che tutti corriamo e co- vazione di Demopolis, l’isti- mo la radio. Giornalisti in studio, gliere di prima mano l’andamento tuto diretto da Pietro Vento, conduttori, inviati, corrisponden- dell’epidemia, gli sforzi di pre- ha inserito i giornalisti e gli ti, programmisti, registi – tutto il venzione e di terapia, le speranze Soperatori dei media tra le categorie personale destinato alla produzio- nella ricerca di vaccini, le decisio- più apprezzate in tempi di corona- ne e diffusione dei messaggi - non ni delle autorità centrali e locali, virus, collocandoli dopo medici e si sono risparmiati e sono stati il le testimonianze e i sentimenti di infermieri, cassieri, forze dell’or- dine, riders e volontari. Risultano, però con un voto basso, una specie di misero “6” necessario appena per la sufficienza. Nelle numerose e giuste dichiarazioni di ringrazia- mento, poi, i giornalisti non sono quasi mai citati. Ricordiamo solo un rapido cenno fatto a loro da Conte in uno dei suoi messaggi e uno più esplicito pronunciato da Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’OMS, Organizzazione Mondia- le della Sanità.

Radio e televisione: un ruolo decisivo nella battaglia al Covid Eppure l’informazione ha gioca- to un ruolo decisivo nella batta- glia contro il virus e molti inviati sono andati ben oltre la routine. tramite indispensabile per quella quanti sono stati coinvolti o han- Le cosiddette “misure” – curiosa che con orgoglio viene chiamata no perso i loro cari, le interviste espressione prevalsa sul termine “la compattezza della nazione”. I ai margini delle “zone rosse”. Per più appropriato di leggi, disposi- casi sono numerosissimi: colleghi non parlare delle riprese dell’inno zioni, provvedimenti – sono ar- che non si sono sottratti al rischio nazionale o di qualche momento di allegria manifestato sui balconi. E’ già cominciata anche una ricerca delle immagini destinate a rima- nere nella storia come simbolo di questa tragedia. Il lavoro è stato ed è enorme se è vero, come è vero, che tutta l’informazione radiotele- visiva è stata completamente dedi- cata a questa emergenza planetaria e gli altri spazi di programmazio- ne sono stati pensati non per una vuota evasione ma per alleggerire il carico psicologico dei cittadini, specie quelli più fragili, così pro- vati da questa circostanza e chiusi nelle loro abitazioni.

Il dato quantitativo: l’incre- mento degli ascolti rivate alla gente e sono penetrate di andare con mascherina e micro- Secondo Confindustria Radio Te- nella mentalità comune, assicuran- fono montato su un’asta per assi- levisione, nelle prime 4 settima- do una vastissima osservanza delle curarsi la distanza davanti e anche ne dallo scoppio dell’emergenza prescrizioni, passando attraverso dentro a ospedali per documentare coronavirus in Italia si è parlato

2-3/2020 4 molto dell’aumento degli ascol- l’opinione ti televisivi, spinti dalla maggiore presenza delle persone a casa, con nuovi pubblici e nuove fasce, tendenzialmente più giovani. Una platea concentrata principalmente intorno all’informazione televisiva, fin dall’insorgere dell’emergenza, ma in seguito rivolta anche verso palinsesti e programmi spesso ri- visti dagli editori televisivi per far fronte all’emergenza (sospensione di eventi live, sport in prima linea, sospensione di programmi), ma anche per far fronte ad una cre- scente domanda di intrattenimen- to, cultura, formazione ed educa- zione. Considerando dati elaborati da serale è stato addirittura del 342 Rai da Pechino. Il primo si è fatto Eurispes e Coris-Sapienza su base per cento. chiudere nella zona rossa di Vho, Auditel, dall’inizio dell’epidemia Un discorso a sé meriterebbe poi quella che ha registrato il primo in Italia il tempo dedicato alla fru- la Radio, che sta svolgendo una morto a Monselice. Ciò ha signi- izione di contenuti TV è cresciuto funzione essenziale, anche qui con ficato decidere di entrare e non di 45 minuti al giorno, arrivando a notevoli incrementi di ascolto e un poterne uscire fino a quando non 1 ora e 24 minuti in più (comples- fondamentale ruolo di informazio- è finita l’emergenza locale. Poi il sivamente 431 minuti pro-capite di ne, approfondimento e rassicura- paese è diventato il più importante visione sull’intera giornata), se si zione degli ascoltatori. laboratorio all’aperto con la som- considera solo l’ultima settimana ministrazione del tampone a tutti gli abitanti da parte dell’Università di Padova. Dall’altra parte del glo- bo, il volto familiare della Botteri è apparso in diretta in numerose edi- zioni dei TG, che specie all’inizio del contagio in Cina, le chiedevano collegamenti in diretta che, a causa del fuso orario, coincidevano spes- so per lei con le 4 o le 5 del mat- tino, e ciò reiteratamente per un periodo di tempo che dura tuttora, senza che l’interessata manifestas- se alcun segno di stanchezza, ma anzi rappresentando la situazione di un intero continente e persino di altri paesi del mondo coinvolti nell’ epidemia, dalla Corea del Sud all’Iran e agli Stati Uniti. Di tutto questo non sempre lo spet- tatore si accorge. E vale in questo caso la battuta con cui McLuhan iniziava i suoi interventi per far (+24,6% rispetto al 2019). Il dato qualitativo: il lavoro uscire il suo uditorio dalla passi- In termini di platea complessiva degli inviati vità: “Della presenza dell’acqua (contatti netti), risulta che il nume- Tutto quanto sappiamo del Covid19 gli ultimi ad accorgersi sono i pe- ro di persone davanti alla TV (per lo conosciamo solo perché è pas- sci”. Noi navighiamo nell’acquario almeno un minuto), si è incremen- sato sugli schermi televisivi o attra- dell’informazione con tanta natu- tato del 6,6% nell’intera giornata verso gli altoparlanti dei transistor ralezza che ci riesce difficile pen- (passando da 44 a 46,9 milioni) e e perché c’è stato qualcuno che sare a quanti devono lavorare con del 15% in prima serata (da 33,9 a l’ha comunicato. Quindi attraver- professionalità e impegno civile 38,8 milioni). so i volti e le voci degli inviati. Due per mantenerlo pulito e trasparen- Se poi si vanno a guardate gli ascol- casi solo voglio citare per non mor- te, dandoci acqua pura e non fake ti delle reti All News, si constata un tificare tutti gli altri. Sono quelli di news. vistoso incremento ad esempio di Gabriele Lo Bello inviato del TG2 e RaiNews 24 che nella fascia oraria di Giovanna Botteri corrispondente

5 2-3/2020 zapping I VIRUS E LA SUA VIOLENZA LA TV DELLA RAI E DELLE TELEVISIONI Italo Moscati na cosa è stata subito chiara. Le televi- nei fatti, nelle cure, nelle battaglie contro il male documentare i fatti, i numeri, la drammaticità di sioni hanno cercato di raccontare con esploso in molte regioni. Ho seguito tg, cronache, una realtà con i momenti di pena e sofferenza. Nel immediatezza i virus che si sono pre- dirette e dibattiti. Con passione, sentimento, rigo- quadro di una lotta vera, quella di convogliare le sentati con la rapida e terribile sequen- re. Partecipavo emotivamente ai fatti e commenti, reazioni, tutte le reazioni più dolorose, in com- zeU di una realtà sconosciuta. cercando di fare chiarezza nelle mie reazioni. Le menti, reazioni, comunicazioni capaci di indivi- Abbiamo visto tante, non tutte, le immagini della televisioni in genere; ma la Rai, in particolare, ha duare un patto con il pubblico anzi i “pubblici” mostrato di essere uno degli strumenti di maggio- che si sono mesi in ascolto o in visione. Il risultato re continuità e profondità per aggiornare fatti e c’è stato. Alto. La comunicazione come risultato spiegare con pazienza la situazione. generale ha capito e rispettato i modi di trasmis- Situazioni in cui si sono inserite- come non poteva sione e di commento. La realtà è stata in primo non essere - discussioni, polemiche, eccitazioni, piano, insieme ai commenti. I virus sono stati speranze. Il pubblico è stato cercato, trovato, presentati come luoghi non della paura o della aiutato nella comprensione dei fatti e della loro disperazione ma come occasione per recuperare sorte. Ci sono stati momenti forti, sempre con tutto ciò che si poteva, e può ancora, svelare ve- la voglia di capire quel che stava avvenendo. Di rità in diretta delle soluzioni e rimedi. Lezioni di fronte a una situazione grave sia gli addetti dei tg umanità e di commozione, con la precisione nelle che i giornalisti, gli autori, i documentaristi hanno descrizioni e nei commenti. Sentimenti e parole corrisposto alle esigenze di informazione e chia- da ascoltare e meditare. I virus e le sue violenze “ tortura” delle notizie che ha fatto i suoi terribili rezza. La Rai lo sa da tempo. Il suo stile con forme non sono “sceneggiati” di consumo ma aspetti guai; siamo stati esposti alle immagini che hanno e contenuti punta alla completezza delle notizia e concreti che sono arrivati contro tutti noi, con- resistito alla caccia al male fatta dai medici nelle dei contenuti. Non la notizia per la notizia. Non lo tro la superficialità e la ignoranza da battere. Non strutture cliniche, con risultati faticosi ma concre- “scandalo” degli orrori e violenze; ma i contenuti era facile ma la partecipazione e le competenze ti. I giorni, le informazioni, i bilanci quotidiani di per cercare una informazione vera. Anche se non apprese hanno accompagnato, hanno aiutato a vittime, dei salvati, delle attese instancabilmente sempre è stato fatto, non è stato semplice, in tutte capire. Siamo entrati nel mondo della speranza proposte. Abbiamo visto le reazioni, le difficoltà le televisioni e le radio della Rai e non della Rai. dopo i lampi della paura, del male, dei nemici in- di fare ordine in un incrocio di luoghi regionali e La ricerca è stata quella della pazienza. La mate- terni, respirati, da battere insieme; insieme a chi di pratiche urgenti per bloccare gli assalti violenti, ria è stata ed è ancora quando scrivo, ai primi non è travolto e spera con ostinazione, sincerità, negli ospedali e nei ricoveri trovati e riadattati. I di maggio, un impegno serio. Non per soddisfa- fiducia. La tv è rigorosa, e fa il suo mestiere, quan- luoghi, tutti i luoghi sono stati dolorosi nella ri- re lo “spettacolo” del dolore e degli “scandali” do è così. cerca di immagini e parole capaci di fare ordine delle rivelazioni e dei lutti, ma la ricerca seria di A TUTTI I PAPÀ SPECIALI… Barbara CIERVO n questi giorni così particola- in casa a giocare, ad aiutare la mam- ri… in molte case, in molte fa- ma, ad aiutare i bimbi nei compiti o miglie non c’è più un papà da con voi adulti a chiacchierare di po- festeggiare… portato via da un litica o questioni sociali. Ivirus che sta divorando anche l’ani- Vorrei festeggiare i papà che da ore ma di ognuno di noi. sono chiusi nei reparti di tutti gli santo giorno ed in questo periodo Avrei voluto il mio qui accanto, an- ospedali di questo splendido Paese. ancora di più, difendono tutti noi che solo per tranquillizzarlo… sa- Vorrei festeggiare tutti i papà che indossando al mattino una divisa… rebbe stato oggi.. un vecchio papà… non possono abbracciare i propri che non è un abito da lavoro, è il di quelli che forse rischiano di più figli, che attraverso i benedetti/male- senso civico che abbiamo perduto, ma … questa vita, si prende gioco di detti social riescono a dare conforto la legge nella quale dovremmo rico- noi e spesso ci mette a dura prova.. alle proprie famiglie. noscerci, la tutela di un patrimonio con me lo ha fatto tanti anni fa… e Vorrei festeggiare i papà che non che stiamo deturpando. quindi oramai da molto tempo non si rendono più conto di che giorno Vorrei festeggiare tutti i PAPÀ SPE- festeggio più questa giornata ma la sia… perché in un letto di ospedale CIALI… dedico a lui. il giorno e la notte non hanno diffe- red Bari Oggi, vorrei che ognuno di voi, non renze… festeggiasse il papà che è “costretto” Vorrei festeggiare i papà che, ogni

2-3/2020 6 lo scaffale ITALO MOSCATI PRESENTA l’autore Italo Moscati è scrittore e regista, storico del cinema e del teatro, docente universitario. Ha collaborato con diversi registi famosi e realizzato film e docufilm. L’ultimo film è 1200 km di bellezza per Cinecittà Luce, il racconto di com’ era e com’è la bellezza del nostro Paese. Ha pubblicato di recente “The Young Sorrentino” (2017), “Non solo voce. Maria Callas” (2017), “Vittorio De Sica. Ladri di biciclette e ladri di cinema” (2018), “Sergio Leone. Quando i fuorilegge diventano eroi” (2019) i libri FEDERICO FELLINI SERGIO LEONE Cent’anni: film, amori, marmi Quando i fuorilegge diventano eroi Castelvecchi Editore Castelvecchi Editore Le antenne di Fellini vedono quel che accade; è l’atten- In questa serie spostate da una parte all’altra del mondo zione del regista-giornalista, ritrattista, a caccia di tutto, c’è tutto Leone. Il suo cinema, la sua volontà di ridurre la sottigliezze proibito e deliri. Aperto alla satira, pronto a vita in una sorta di favola esaltante e nello stesso tempo cogliere la cronaca. Lo chiama “piacere di una realtà dolorosa, spietata, violenta. più grande. Pronta a diventare storia vera sotto i travesti- Sergio Leone ha diretto sette film, ognuno dei quali in menti dello stile, della fantasia, del realismo fotografico. costume: dalle tuniche degli antichi Greci ai borsellini di E’ un amore carico di equivoci quello che circonda il gangster americani, passando per gli iconici speroni e grande regista, nella vita privata e nell’arte. Fellini in- cappelli da cowboy. Sette film sono stati sufficienti ad an- contra, assorbe e sfida i piani alti della storia del cine- noverare il regista italiano tra i grandi nomi del cinema. ma, dove abita Chaplin (che Fellini aveva malato e poi Ma la sua storia comincia da molto prima, dagli anni di detestato), dove vive il maestro Rossellini, dove entrò gavetta come tuttofare sui set e i primi incarichi di sup- Pasolini, amico-nemico di Fellini, personalità con cui confrontarsi e rivale. porto alla regia, con gli americani di Hollywood a Cinecittà e le bighe di “Ben-Hur. E, prima Italo Moscati si inoltra in un racconto che comprende le luci e le ombre che hanno avvolto il ancora dalle vite dei genitori, regista e attrice. celebre regista: i rapporti con la famiglia, la sua Rimini, poi Roma, l’ambiente cinematogra- Italo Moscati racconta in questo volume il cammino personale dell’autore della “trilogia del fico, la giostra dei produttori e dei politici. Una “festa” spettacolare che si è estinta con “La dollaro” e di C’era una volta in America; dai suoi sforzi, le critiche e i successi ricevuti ricava dolce vita” e con “8 1/2” due marmi che hanno accompagnato il fellinismo in un poetico, un profilo sincero e appassionante dell’uomo oltre che dell’artista. esausto, corteo funebre dal sapore di un’unica commedia italiana.

GREGORIO CORIGLIANO PRESENTA NERO DI SEPPIA il libro C’è un un uomo che ha il mare dentro e nelle pagine “Dai taccuini di un giornalista seduto in riva al mare” cammina, osserva, guarda, pensa, scrive. E quel mare, che è avvolgente quanto inquietante, feroce quanto rassicurante, ha una forza espressiva totale quasi l’autore fosse umano. Gregorio Corigliano, laureato in Economia all’Università O, forse, divino. Il mare ha cromatismi che variano, di Messina nel 1970, è giornalista professionista. odori che avvolgono, “sprizzii” che toccano, silenzi che È stato Capo Ufficio stampa dell’Ente provinciale per parlano. il Turismo di Reggio Calabria.Dal 1982 in RAI, dove E quell’uomo vi è immerso tutto. Seduto in riva al mare. percorre tutta la carriera professionale fino a diventare E quell’uomo riempie i suoi taccuini di nero di seppia e i Capo Redattore della sede regionale della Calabria. In fogli si bagnano di storie e narrazioni che sanno d’infan- RAI ha seguito i principali avvenimenti di cronaca degli zia, di adolescenza e di una vita che cresce. anni ‘80-‘90 e poi gli eventi politici fino al 2010. Ha cu- E sanno di quel piccolo mondo antico che è sedimentato nella memoria dell’uomo che rato le Tribune politiche e realizzato numerose inchieste scrive e che, d’un tratto, appartengono a tanti. Forse a tutti. Ci sono fichi, clementine, uva, sulla Calabria anche per le testate radiofoniche e televi- pescato, profumi e sapori che hanno palpiti e ticchettii d’anima. sive nazionali. E quel nero di seppia lentamente si fa osservazione del mondo e racconta altre storie perché È stato dirigente nazionale organizzativo dell’USIGRAI, il sindacato giornalisti RAI; dal 2012 quell’uomo, l’uomo del mare, diventa giornalista e le sue pagine si fanno mondo e storie di al 2015 ha ricoperto il ruolo di commissario del CO.RE.COM Calabria. umanità, spesso dolorosa e dolente. Ma anche ironica, eroica, immaginifica, progressiva, Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il “Premio Cultura” della Presidenza del Con- scottante. Perché un giornalista dipinge nei suoi taccuini il mondo tutto con le sfaccettature siglio dei Ministri, il “Premio Brutium”, il “Premio Crotone Pitagora”, il “Premio Valarioti”. più diverse e complesse. Ha pubblicato i volumi: Un po’ di noi - Storia di un viaggio in Calabria che ancora continua. Come il mare. Dove torna e ritorna sempre. (Ed. Pentagono), I diari di mio padre (Pellegrini editore). Editorialista del “Quotidiano Seduto in riva al mare. E lì, l’uomo del mare, si fa mare. del Sud”. È stato Presidente del Circolo della Stampa “Mariarosaria Sessa” di Cosenza. Attualmente è Consigliere Direttivo Raisenior.

7 2-3/2020 IL TERRORISMO PSICOLOGICO DELL’INFORMAZIONE appunti disordinati Giuseppe Marchetti Tricamo icono che niente sarà futuro? Indubbiamente indebo- gli sembrava insignificante: per come prima. Dopo che liti e facili prede di ansia, pani- renderlo più stuzzicante decise il coronavirus sarà bat- co, depressione e con il cervello di aggiungere un po’ di pepe- tuto. Superati i lampi alla soglia del tilt. Una situazio- roncino. Ne fece una trasmis- diD straniamento brechtiano e le ne sottovalutata da chi avrebbe sione di musica intervallata da fatali angosce nascerà un mon- dovuto occuparsene. Anche se, un falso notiziario che annunciò do nuovo. Diverso dal vecchio? effettivamente, c’erano ben altre l’invasione degli extraterrestri. Un’illusione? Una visione op- urgenze. Va, in ogni caso, decisa- «Signore e signori, vogliate scu- pressiva? E cosa cambierà nella mente stigmatizzata la ricorrente sare per l’interruzione del nostro nostra vita? Con questa aspetta- spettacolarizzazione della pan- programma di musica da ballo, tiva stiamo tutti a riflettere, pen- demia con la rincorsa morbosa ma ci è appena pervenuto uno sare, interrogarci. «La frontiera alla notizia più tragica che, inevi- speciale bollettino». E ancora: scorre nel mezzo. Di qua c’è il tabilmente, ha generato scalpore «è la cosa più terribile alla quale mondo di prima. Di là c’è quel- e psicosi di massa. Molti media abbiamo mai assistito. Aspettate lo che deve ancora venire, e che workes hanno adottato lo “shock un momento! Nell’oscurità vedo forse non arriverà mai». A dir- and awe doctrine”. Con buona scintillare due dischi luminosi… celo non è una voce misteriosa. pace per la veridicità della noti- sono occhi? Potrebbe essere No. É quella rimasta giovane di zia. Fuori della mischia i redat- un volto. Potrebbe essere…». Alessandro Leogrande. Nessuno tori dei Telegiornali e dei Gior- Quell’annuncio concitato gettò si senta inadeguato, anche se nali Radio della Rai, distinti da nel terrore milioni di ascoltatori saremo cittadini del vecchio pro- una sensibilità peculiare che gli degli Usa. iettati sul nuovo. deriva dalla missione di servizio Fu da quei momenti che si capì Appena si sarà placata definitiva- pubblico dell’Azienda. Altrove, la smisurata forza comunicativa mente la tempesta saremo pronti nella poliedrica galassia dell’in- dei media. Da qui la necessità a spingere lo sguardo oltre il li- formazione, ci sono giornalisti di gestirli con assoluta pruden- mitato orizzonte dell’immediato. (non tutti) che si esibiscono in za evitando involontarie, e tan- Saranno, però, molte le cose da televisione convinti di essere gli tomeno forzate, manipolazioni, lasciare aldiquà, da non portarsi unici possessori della “vera-veri- salvaguardando il rapporto di fi- nel futuro. Al passato molliamo- tà” e titolari di un’insindacabile ducia tra pubblico e mezzo. Una ne almeno una: la disuguaglianza prerogativa di commento, giu- notizia mal comunicata e peggio con tutta la sua complessità che dizio, valutazione e divulgazione commentata, un’immagine dura riguarda ricchezza, fisco, red- di fatti e notizie. Questa è una inopportunamente sovraesposta dito, lavoro, condizioni sociali, grave degenerazione dell’infor- possono creare traumi, alimen- istruzione, genere, origine etnica mazione, che, purtroppo, rischia tare la paura, innescare effetti e comportamenti morali, etici, di tracimare. Un’altra minaccia e atteggiamenti non equilibra- intellettuali. Proviamo a lasciare alla qualità e all’autenticità arri- ti. Qualche conduttore, appena al vecchio mondo anche l’indivi- va dall’infotainment, la perversa compare sul video, ci bombarda, dualismo, l’egocentrismo, l’ipo- ibridazione tra information e en- ci stressa e più la notizia è grave crisia e l’inaffidabilità. E l’infor- tertainment: una pratica televisi- più lui alza la voce. Il tono è da mazione manipolata. va che calca la mano su emozio- “senti cosa ti aspetta”, “non hai Già oggi è un giorno nuovo, di un ni, giudizi e punti di vista perso- speranze”, “il presente è nero”, anno nuovo, di un futuro che ci nali, oscurando i contenuti d’in- “il futuro è drammatico”. Com- è stato restituito. Un futuro affi- formazione. E, frequentemente, portamento micidiale per far dato alla nostra consapevolezza, si alzano i toni e la televisione crescere l’inquietudine soprat- alla nostra coscienza sociale e diventa urlata, scortese, esagera- tutto in questo periodo di insicu- alla nostra responsabilità, ma ta. Patologia che ha un impatto rezza collettiva e di paura. È una non solo nostro. Un futuro che, sociale e culturale dannoso. questione di responsabilità e di prima di concederci il badge L’emotività del pubblico, degli buon gusto. d’ingresso, ci impegna a fare una ascoltatori è nota. Lo è fin dal La situazione reale non va certa- riflessione e a riesaminare il no- tempo di quel burlone di Orson mente né nascosta né negata. Ma stro modello di vita. Welles. Ricordate la sua beffa le “notizie-minaccia” e le “noti- Ma in quali condizioni psiche, mediatica? Forse l’ho già rac- zie-strappalacrime” reiterate dai oltre a quelle economiche, arri- contato, ma repetita iuvant. Era media sono, però, destabilizzanti viamo, noi popolazione italiana, il 1938, a Welles il programma e fanno aumentare la percezione a questo appuntamento con il che stava conducendo alla radio di insicurezza, che può indurre

2-3/2020 8 il pubblico ad atteggiamenti non genza sono stati apprezzati i ca- Non doveva, però, essere affida- appunti disordinati equilibrati. nali tematici, che sono rimasti to a loro il commento di quelle Il rapido espandersi della pande- fedeli alla loro programmazio- immagini della lunga colonna di mia ha spiazzato un po’ tutti. An- ne, e i telegiornali, autorevoli settanta autocarri dell’esercito che in televisione, dove ha aperto diffusori di notizie vere, atten- con decine di migliaia di donne e voragini nei palinsesti. Lo shock dibili (anche se si accorgeran- uomini, rimasti senza fiato e an- virale ha mandato a casa un po’ no in ritardo di quanto stava dati via per sempre, privati anche tutti, costringendo coloro che succedendo in Cina, nonostante di un cenno di saluto. hanno responsabilità di decisio- i toni preoccupati della corri- C’è necessità, in questi casi, di ne a navigare a vista. Almeno, spondente Giovanna Botteri). I una televisione “pedagogica” questa è stata l’impressione che canali generalisti, invece, si sono che spieghi cosa succede intorno se ne è ricavata stando davanti arrogate competenze improprie a noi, che svolga di nuovo la vec- al video. Tanto che in Rai, il sin- dacato dei giornalisti, temendo buchi di programmazione, ha in- dirizzato una nota ai vertici: «La Rai non può inseguire il virus e arrivare a farsi dettare dal conta- gio come modificare i palinsesti. Non resta molto tempo. Bisogna anticiparlo per tutelare la salute dei lavoratori e l’informazione del servizio pubblico». L’esito dell’appello? Sarà stato, indub- biamente, apprezzato, anche se l’offerta televisiva è rimasta pasticciata. Questo succedeva mentre cresceva la presenza e la fruizione mediatica da parte del pubblico, costretto al lockdown. Il vuoto di programmazione ha suggerito a un telespettatore il- lustre, il regista Pupi Avati, ad inviare un appello al presidente, al consiglio, all’amministratore delegato e al direttore suggeren- do, in «questo tempo sospeso, fra il reale e l’irreale», di pro- grammare «finalmente i grandi spalancando le porte degli studi chia funzione di alfabetizzazione film, i grandi concerti di musica all’info-trattenimento, con il fine degli italiani: ieri, per insegnar classica, di jazz, di pop, i docu- di aggiornare gli italiani. Se l’in- loro a leggere e scrivere; oggi, mentari sulla vita e le opere dei tenzione era buona, il risultato per suggerirgli come affrontare grandi pittori, dei grandi sculto- non lo è stato. Cancellato l’in- le insidie della crisi economica. ri, dei grandi architetti, la lettura trattenimento puro, che avrebbe Una televisione che dia ragguagli dei testi dei grandi scrittori, la potuto rappresentare una bocca- e valenze che consentano di af- prosa, la poesia, la danza, in- ta d’aria, è partita una maratona frontare il futuro. E questo può somma per dare la possibilità a mediatica che più che informare farlo, anzi lo deve, il Servizio milioni di utenti di scoprire che ha sparso allarme e, quasi, ter- pubblico. c’è altro, al di là dello sterile ci- rore. Tra virologi, esperti veri E torno a Pupi Avati per conclu- caleccio dei salotti frequentati e improvvisati, personaggi con dere con lui queste riflessioni. da vip o dai soliti opinionisti». nessun titolo per parlare, politici «Ora, se usciremo da questa Un’irripetibile opportunità, a pa- bolliti, previsioni, curve, ipotesi, esperienza, dovremo farne teso- rere di Avati, «per provare a far illazioni, duelli verbali, dibattiti ro, dovremo trovare un senso a crescere culturalmente il paese oziosi, inutile chiacchiericcio e quello che è accaduto». Ricor- stravolgendo davvero i vecchi baggianate: il disorientamento è date, dice ancora Avati, quando parametri, contando sull’effetto stato grande. negli anni cinquanta al cinema- terapeutico della bellezza» E la Ma da professionisti dello spet- tografo si interrompeva la pro- risposta del presidente Marcello tacolo e non dell’informazione iezione e scoppiava il finimondo Foa, valida per tutte le obiezioni, non si poteva pretendere di più. fin quando la pellicola non ve- è stata «Parlare a bocce ferme è Adottata l’espressione facciale, niva riattaccata? Metafora della semplice, agire nell’emergenza che l’evento richiedeva, giù a nostra vita. Impegniamoci tutti a lo è meno». Indubbiamente, la martorizzare, anche con qualche superare l’emergenza e a far ri- botta è stata pesante. Nell’emer- contraddizione, il telespettatore. partire il film.

9 2-3/2020 FRANCO MATTEUCCI

per un certo verso TV E GIALLI, UN UNICO RACCONTO antoniobruni.it ranco Matteucci fa parte della generazione Lo scrittore è nato a Buggiano nel 1948 e cresciuto che ha costruito l’ossatura delle reti televi- all’Abetone, dove suo padre era medico condotto. Il sive Rai. suo cuore è rimasto lì tra nevi, boschi e panorami di Cominciò nel 1970 come collaboratore altura, nell’ambiente ristretto, rude e famigliare dei esternoF di “A come agricoltura”, settimanale diretto piccoli paesi. Perché questo rifugiarsi dalla città ai da Roberto Bencivenga e dal regista Giampaolo Tad- paesi montani? deini, il suo primo maestro in Rai. La gavetta fu lunga, “Lo scenario è inventato, è un misto di Alpi e Appenni- realizzando servizi brevi, documentari, testi redazio- no. Valdiluce è un luogo esistente vicino all’Abetone. nali. La sua passione segreta era raccontare con la Fino a qualche anno fa era una valle misteriosa, dove macchina da presa. A diciotto anni il suo primo corto, troneggiavano grandi alberghi mai finiti, costruiti girato (montaggio in macchina) con una Paiard 8mm durante il fascismo, figure spettrali che ancor oggi si regalatagli da sua madre; era la storia di un adole- possono ammirare. Ho scelto Valdiluce per il nome scente nella sua stanza. Aveva fatto suo l’insegnamento anche perché, quando accade qualche delitto, diventa di Zavattini (lo leggeva a 16 anni) che invitava tutti a Valbuia. servirsi della cinepresa come di una penna o di un Per chi vive nel vento, come il mio ispettore Marzio nuovo occhio per riprendere la vita normale. Una Santoni detto Lupo Bianco, diventa difficile vivere in predizione del cellulare. Fece vedere il corto a Franco un panorama raccolto in una finestra, dove vedi solo Indovina e a Tonino Guerra che poi lo invitò nel 1969 palazzi. Lupo, senza l’orizzonte aperto, si smarrireb- a collaborare alla sceneggiatura di Amarcord per la be perché regola la sua vita come un animale e deve sequenza sulla scuola. essere sempre in sincrono con la natura. È in queste “Da ragazzo fino al pensionamento, la cosa che ho gu- condizioni che dà il meglio di sé, soprattutto durante stato di più è stata sperimentare le nuove tecnologie. le indagini.” Ho amato la pellicola (che emozione aspettare a via di fatto realizzavano la produzione, approdò alla fine Matteucci ricorda con emozione i quarantatré anni degli 80 nel DSE (Dipartimento Scuola Educazione) vissuti in Rai. Capo struttura spettacoli a RaiTre (con dove fu nominato dirigente coordinatore nel 1993. I Minoli) e a RaiDue (con Freccero e Guardì), vicedi- dieci anni dei programmi cosiddetti educativi costi- rettore di RaiUno per la fascia giornaliera (con Del tuirono il periodo della massima libertà di invenzio- Noce), poi direttore di Innovazione e Prodotto e di ne. In “Caramelle” i bambini si comportavano come Rai Futura, infine direttore del Marketing. Ha insegna- adulti e gli adulti tornavano bambini. Con la direzione to Produzione Televisiva al Suor Orsola di Napoli. Gli di Antonio Spinosa (Videosapere) si raggiunse un piace dormire davanti a sorella tv. È felice anche equilibrio tra intrattenimento e approfondimento per nella vita privata, sposato da cinquant’anni con Mu- ragazzi. riel Oasi, fotografa e antiquaria. “Sono fiero anche di Consolidata la professione televisiva, Matteucci ha essere calvo. Se fossi stato dotato di una capigliatura, rivelato la sua seconda anima, quella di scrittore. forse avrei fatto un trapianto di calvizie”. Nel 2001 pubblica il primo dei suoi undici (finora) f o t d i M u r e l O a s romanzi: “La neve rossa”, a cui seguirono “Il visio- nario” e “Festa al blu di Prussia”. L’ambientazione Teulada, talvolta in fila con grandi registi, che uscisse prevalente nei racconti è quella della produzione di L’occhio che non pensa la stampa del girato!) poi mi sono appassionato a tutti cinema e tv, che Matteucci ha conosciuto profonda- Guarda registra e non pensa i diversi nastri magnetici fino al digitale. Alla fine della mente e su cui indaga con ironia, creando personag- accumula dati in eccesso carriera, come direttore dell’Innovazione prodotto, gi e vicende surreali. Il paradosso nasce sempre dal lavorai molto con il multischermo. La Rai si è sempre vero e spesso con esso combacia. Le narrazioni di le foto in sequela indistinta stata lenta e in ritardo ad adeguarsi ai cambiamenti Matteucci toccano molto le corde di chi ha lavorato in groviglio che non si dipana tecnologici. Non mi sono mai attaccato a una tecnolo- televisione, ma non sono riservate agli specialisti, per- gia. Mi piaceva sempre sperimentare le nuove, ma le ché fanno capire, anche al grande pubblico, alcuni pericolo è la sparizione sentivo come strumenti di espressione, non pensavo meccanismi di questo mondo. Letture divertenti che occorre tagliare in partenza che le nuove caratteristiche contenessero espressione fanno riflettere sull’influenza dei media nella nostra in se stesse. Altro insegnamento di Zavattini: non è vita e su alcuni dei loro aspetti di falsità. studiare le immagini e i volti il cavo che fa il film, ma è il cervello! Avevo sempre Nel 2007 la svolta come scrittore. L’editore Raffaello fissare un ricordo sensato voglia di imparare. Arbore, nella redazione di “L’altra Avanzini di Newton Compton gli propone di passare domenica”, mi insegnò a staccare la telecamera dal al giallo. Franco crea un suo personaggio, l’ispettore riprendere con il cervello. cavalletto, a togliere la staticità, a far diventare televi- Marzio Santoni, e sposta anche le ambientazioni: dal sione il movimento vero, a trasformare le banalità in mondo urbano dei media alla montagna, suo luogo profonda autoironia.” d’infanzia. Il surreale e fantasiosi marchingegni tele- [email protected] Assunto nel 1977, assieme a tutti i programmisti che visivi continuano a spuntare nei racconti.

2-3/2020 10 comunicato stampa MANIFESTO NUOVA RAI ’iniziativa è promossa da Il ruolo del servizio pubblico essere loro garantito un sistema stabi- esperti di ADPRAI, Associa- La RAI ha ancora un ruolo centrale nel le di controllo delle risorse da canone, zione dei Dirigenti Pensio- rapporto con le generazioni adulte. Una rapportato attraverso meccanismi chiari nati, e i primi firmatari sono: rapida ed efficace trasformazione in me- e trasparenti al perseguimento degli ob- LStefano Balassone, Fabrizio Giu- dia company di servizio pubblico può biettivi istituzionali. liani, Sonia Marzetti, Marco Mele, permetterle di recuperare la credibilità Così la RAI, con un management compe- Andrea Melodia, Otello Onorato, in parte compromessa anche tra i gio- tente ed efficiente e con adeguate risor- Patrizio Rossano e Celestino Spada. vani, e di affrontare le sfide della intel- se, potrà svolgere nella società italiana ligenza artificiale e degli algoritmi appli- il ruolo positivo che da essa si attende, Molte voci segnalano che criticità gravi cati alla comunicazione, garantendo nel diffondendo informazione completa e di nel mondo della comunicazione e del- nuovo mercato la presenza di una logica qualità, passione per l’intelligenza e l’in- la informazione sono accompagnate da di servizio. novazione, e rafforzamento del senso di squilibri nei meccanismi di rappresen- RAI e politica cittadinanza, anche al fianco degli altri tanza politica democratica. Perché questo sia possibile è necessario servizi pubblici europei. Internet e i media sociali e personali che la RAI spezzi definitivamente i suoi Una mobilitazione diffusa offrono potenzialità straordinarie, ma legacci con la politica di parte, e divenga Rivolgiamo un appello perché questa l’evoluzione epocale della digitalizza- luogo privilegiato di produzione cultura- “cura straordinaria” al sistema della co- zione pone seri problemi alla demo- le e informativa autonoma, professionale municazione trovi l’appoggio più ampio. crazia rappresentativa come l’abbiamo e responsabile verso la comunità nazio- Essa deve riguardare l’intera comunica- conosciuta sino ad oggi. Assistiamo alla nale. Una RAI unitaria, non più lottizzata zione pubblica, deve coinvolgere le scuo- progressiva sottomissione della politica al suo interno, non divisa in Reti e Testa- le e le università perché si diffonda tra i al sistema della comunicazione nel suo te, decisamente riorganizzata e orientata giovani un uso consapevole dei media, e complesso, accompagnata da fenomeni alla qualità del prodotto e del lavoro, affi- non può trascurare una decisiva trasfor- come le fake news, il rifiuto crescente data a professionisti che nel pieno rispet- mazione del servizio pubblico. della intermediazione politica e cultura- to delle diversità e liberi da ogni coer- Chi sottoscrive questo appello, singole le, la commercializzazione e il controllo cizione di appartenenza rispondano alle persone e sigle associative, mentre si dei dati personali, la creazione di camere aspettative dei cittadini e alle necessità di impegnano a educare a una buona co- stagne che alimentano opinioni estremi- sviluppo del Paese. municazione, chiedono al Parlamento e stiche e irrazionali, il tutto accompagnato La RAI non può essere governata dal ai partiti politici una generosa rinuncia ai dalla crisi del giornalismo professionale. Parlamento, al quale spettano compiti propri interessi immediati, che si traduca Una cura straordinaria di indirizzo, ma non di vigilanza, e che in un investimento a medio termine per È lecito ritenere che la politica, lo Stato quando deve procedere a nomine diviene lo sviluppo culturale, economico e per la e l’opinione pubblica debbano dedicare il luogo naturale della lottizzazione politi- coesione sociale del popolo italiano, e in in questo tempo una cura straordinaria ca. Per separarla dai partiti è necessario particolare per il rilancio della creatività al sistema della comunicazione. Ciò è un organismo intermedio, che in regime e della capacità produttiva dei giovani. nell’interesse di tutti, a cominciare dai pubblico ne acquisisca proprietà e con- Intendiamo, nei prossimi mesi, appro- movimenti e partiti politici che rischiano trollo. La nomina dei suoi amministratori fondire con un dibattito pubblico queste di sfaldarsi nella crisi di fiducia verso le deve assumere valenza costituzionale: linee perché si traducano in un program- rappresentanze e le istituzioni. essi devono essere nominati con decre- ma legislativo. I media di massa tradizionali, come la to del Presidente della Repubblica, su televisione, negli ultimi decenni hanno proposta del Presidente del Consiglio e Chi desidera aderire all’iniziativa inquinato l’ambiente diffondendo paure, in concerto con il Consiglio dei ministri. dell’ADPRAI può cercare la petizione falsi convincimenti e falsi bisogni. Que- È essenziale che il loro incarico sia in- “Manifesto per un nuovo servizio pubblico sta operazione negativa ha predisposto dividuale e segua regole che garantisca- e per la qualità della comunicazione” sulla il nuovo ambiente dei social, ne viene no permanenza in carica lunga, ma con piattaforma Change.org e poi cliccare su amplificata e in parte continua, anche tempi differenziati alla prima tornata di “firma la petizione”. nel servizio pubblico. Invece proprio la nomine, analisi trasparente dei curricu- In alternativa è possibile inviare una mail a: RAI, pagata dai cittadini, deve essere il la, accertamento di competenze nei set- [email protected] scrivendo primo luogo di ricerca della verità, del- tori della comunicazione, dimostrata atti- “aderisco all’iniziativa” senza dover versare la razionalità e della coesione sociale, e tudine al dialogo e alla promozione della denaro. di stimolo alla qualità nella produzione coesione sociale. Queste regole sono Maggiori informazioni possono essere dell’informazione, dei programmi e dei necessarie per garantire ai prescelti au- reperite sul sito www.manifestonuovarai.it nuovi servizi nel sistema misto della co- tonomia e pubblica fiducia, mettendoli al nel quale, tra l’altro. sono pubblicati i nomi municazione. riparo dal mutamento delle maggioranze di coloro che hanno firmato la petizione. parlamentari e di governo. Deve anche

11 2-3/2020 MARCO CUNSOLO: 70° FESTIVAL DI SANREMO l’intervista UN PROGETTO TRA PALCO E CITTÀ a colloquio con Antonin Di Santantonio ncontriamo Marco Cunsolo - vice Ariston. posizionato a piazza Colombo, e colle- Direttore della Produzione TV - nel Per il suo settantesimo anniversario il gato con l’Ariston, ha ospitato alcuni suo ufficio RAI di via Teulada e an- Festival però, ha cambiato volto ed è showcase di artisti italiani ed internazio- diamo subito al tema chiedendogli diventato un vero generatore di conte- nali del panorama musicale. Idella macchina produttiva che la RAI ha nuti sia sul palco del teatro che fuori, Una consistente parte di attività “istitu- messo in campo a 360 gradi per questo tramite un’esperienza full immersion fi- zionale” è stata, inoltre, realizzata pres- 70°Festival della canzone Italiana, e non nalizzata a realizzare un progetto cross so il Palafiori che, oltre ad aver ospitato solo. mediale che ha abbracciato tutta la città la “Vita in diretta” e L’”Altro Festival” in La 70^ edizione del Festival di Sanremo, di Sanremo, con musica e attività in lo- una scena parzialmente condivisa, ha (in onda su da martedì 4 febbra- cation differenziate ed esterne al Teatro visto anche la presenza di una serie di io a sabato 8 febbraio 2020) è stato un Ariston. set di ripresa leggeri, in aree al coperto, evento multipiattaforma ideato e costru- Oltre, alla consueta kermesse canora che hanno offerto punti di vista diversi ito dalla Rai per le 5 serate al Teatro all’interno del Teatro, un palco esterno, per gli inviati di tutti i programmi Rai, con una potenzialità partita dalla matti- na fino a notte inoltrata, anche in mul- ticasting, con diversi editori collegati contemporaneamente.

Quante produzioni sono state coin- volte in questo evento? Per dimensionare gli impegni è neces- sario ricordare alcuni prodotti realizza- ti nella manifestazione, si pensi che la Produzione Tv ha fornito: 70° FESTIVAL, LA VITA IN DIRETTA, UNO MATTINA, STORIE ITALIANE, VIENI DA ME, MAT- TINA IN FAMIGLIA tutti con collegamenti con inviati); ITALIA SI, (intera trasmissione dall’Ariston), MUL- TIPIATTAFORMA RAI UNO (Palafiori), PRIMA FESTIVAL (Glass studio fronte Ariston) Collegamenti con inviati dal RED CARPET zona T. Ariston (Ingres- so Ariston, Backstage, Via Roma), , I FATTI VOSTRI, QUELLI CHE IL CALCIO (collegamento dal red car- pet), DETTO FATTO (collegamenti), TV TALK (collegamento dal Roof), AGORA’ (collegamenti itineranti). Un particola- re impegno è stato profuso a supporto dell’Area Digital, innovativa rispetto alla scorsa edizione, per la realizzazione di un prodotto in diretta dal Palafiori, L’Al- tro Festival, realizzato per tutte le serate del Festival.

Quale è stato l’impegno tecnico - organizzativo? Analogamente si è provveduto a sup- porto della produzione news per i tutti i TG. Per il Festival, inoltre, si è realiz- zata l’audio descrizione direttamente da Sanremo e descrizione LIS in diretta realizzata da Roma. Realizzare tutto ciò ha richiesto che la

2-3/2020 12 Produzione Tv scendesse in campo con l’intervista risorse di ripresa mobili divise su più centri di produzione: •EST RM 4 HD Per Teatro Ariston (HD-5.1) •ITA 646 HD Trasferimento segnali (backup) •MI 1 HD Eventi Palco Piazza Colombo •MI 2 HD Trasmissioni pomeridiano/notturne Palafiori •ITA 475 HD Trasmissioni diurne Palafiori (e doppi set/backup segnali) Inoltre presso il Roof dell’Ariston sono state installate 2 regie “fly”, leggere, per la gestione delle News, per le conferenze stampa e per i collegamenti con gli in- viati, ed allestite 7 sale di montaggio ed Trasferitomi presto a Roma ho intrapre- ruoli e responsabilità. uno studio per TG1 Web. so un brillante percorso di studi unito Ho svolto, inizialmente, il ruolo di inge- ad approfondimenti autodidatti e tanta gnere del suono nei principali studi di Potresti parlarci del sentimento di voglia di sperimentare, che mi permet- produzione della Rai in Italia, tra cui lo orgoglio del personale RAI per- teva di realizzare, con un gruppo di ami- Studio 1 ed il Teatro delle Vittorie, re- cepito e che ha animato le attività ci, una “radio privata” progettando ed alizzando alcuni tra gli storici varietà degli Allestimenti scenici realizzati realizzando sia la parte di bassa che di di quegli anni; ho rivestito il ruolo di per questo evento? alta frequenza. “progettista audio” di molte tra le più L’intero allestimento scenico è stato cu- Erano gli anni in cui proliferavano le ra- significative produzioni del palinsesto rato e realizzato da maestranze Rai così dio libere ma l’obiettivo, direi quasi il Rai in interno ed in esterno, i varietà come i progetti, il coordinamento e la sogno, era di approdare alla Rai, il più del sabato sera collegati alla lotteria Ita- messa in opera di quasi tutti gli impianti importante e strutturato broadcaster eu- lia, i varietà itineranti nei palasport, le tecnologici e di ripresa presenti. Dietro le quinte come di consueto, il lavoro instancabile di circa 300 tecnici Rai. Molte figure professionali coinvolte: costruttori, tecnici, operatori di ripresa, elettricisti, grafici, montatori, truccato- ri, parrucchieri, costumisti, scenogra- fi, operai, operatori della security, che hanno cominciato a preparare il Festival dal 30 Dicembre precedente. Il team è prevalentemente composto da risorse di Roma, integrato dai colleghi delle Sedi Regionali e dei Centri di Produzione di Milano, Napoli e Torino, tutte risorse in- terne di altissima professionalità.

Dopo l’incipit sul tema di Sanremo, ti va di far conoscere ai lettori la ropeo. manifestazioni presso il Quirinale ed il storia del tuo ingresso nella gran- Tale sogno si concretizza nel 1988 quan- Vaticano, progettando e realizzando ar- de famiglia RAI, ed il tuo excursus do, durante gli studi di ingegneria, e per ticolati ed innovativi impianti di ripresa formativo e professionale? un caso della vita, partecipo, con miglia- e diffusione audio per i quali ho tenuto Sono nato nel 1965 in Umbria, e già ia di persone, ad un concorso pubblico anche conferenze, master universitari e dall’età di otto anni manifestavo un in- per la selezione di tecnici, arrivando pubblicazioni sulla stampa specializzata teresse per il mondo della tecnologia e nelle primissime posizioni e venendo di settore che, ancora oggi, mi ricono- del “fare”, realizzando con dei tassel- immediatamente assunto. scono quale importante ed autorevole li di legno e delle piccole lampade da Da allora è iniziato un percorso di cre- punto di riferimento per i produttori in- abatjour le prime rudimentali “luci psi- scita costante, fatto di esperienze, en- terni ed esterni. chedeliche” che funzionavano tramite tusiasmo, un pizzico di incoscienza ma Successivamente al ruolo di Direttore di interruttori in serie per simulare veri e tantissima professionalità che negli anni Produzione e di Project manager presso il propri effetti luminosi! mi hanno consentito di rivestire diversi Teatro delle Vittorie sono stato incaricato di

13 2-3/2020 rivestire il ruolo di funzionario responsa- bile dei mezzi tecnici di ripresa audio, vi- deo e luci con responsabilità sugli indirizzi

l’intervista “make or buy” dei progetti di ripresa. Parallelamente a tali attività, negli stessi anni, ho effettuato, in qualità di docente, corsi di formazione e master aziendali per autori, produttori, neoassunti, e, le attività di docenza si sono estese anche al mondo universitario con alcuni master di specia- lizzazione post laurea, in collaborazione tra la Rai e l’Università La Sapienza di Roma, ed un master post laurea con l’Università di Roma Tor Vergata sul processo di realizza- zione di un programma televisivo dall’idea OTT, pur rimanendone il core business. tecniche suggerendo, se necessario, even- al prodotto finale, pubblicato nel testo “Il Ritengo che i modelli produttivi dovranno, tuali strategie di make or buy. bello della diretta”. rapidamente adeguarsi alla pervasività del- In sintesi quindi, l’attuale mission é di Il “grande salto” è avvenuto nel 2012 con le diverse piattaforme e dei diversi device supportare le Strutture di prodotto (che il passaggio alla neonata Direzione Intratte- di sfruttamento dei contenuti, con soluzio- a breve saranno trasformate in direzioni nimento della Rai con l’incarico di respon- ni mirate nel perimetro del mantenimento di genere) nella fase di realizzazione del sabile di “Ottimizzazione risorse e mezzi di della qualità dei contenuti e del prodotto programma, presidiando la corretta di- produzione” e con la seguente nomina a (nel rispetto dei budget), materie nelle sponibilità e l’efficace utilizzo dei mezzi dirigente dei “mezzi di produzione “di Ra- quali Rai è leader indiscussa. e delle risorse messe a disposizione (nel iuno avvenuta subito dopo. rispetto dei piani economici). Il più grande broadcaster europeo, in ter- Questo approccio dovrà sviluppare nel Questi ultimi incarichi hanno contribuito mini di canali free e qualità di realizzazione breve e nel medio periodo una funzio- a sviluppare una particolare sensibilità di del prodotto, infatti, dovrà necessariamente ne da “system integrator” relativa alle approccio tecnico volta a soddisfare tutte raccogliere la sfida, evitando ogni resilien- attività di pianificazione - ma anche alle le “customer needs” nella trasformazione za, ed adeguandosi, plasmando le proprie procedure - più diverse ed articolate dall’idea di uno spettacolo alla sua realiz- risorse di eccellenza, finanche con una di- che fanno capo a direzioni diverse ma zazione. versificazione delle formule produttive. sinergiche tra loro. Attualmente sono vicedirettore della Di- Il progressivo sviluppo della tecnologia rezione Produzione Tv, con l’incarico di Quale è la mission della Struttura e dei sistemi di fruizione dei contenuti responsabile dell’unità organizzativa Pia- oggi? ci propone costantemente nuove sfide nificazione Produttiva e, con la mia attività, Il nuovo piano industriale con la divisione che dobbiamo affrontare con il giusto contribuisco a realizzare, in raccordo con orizzontale in generi, raccoglie questa sfida entusiasmo e la professionalità che ci la direzione ed i centri di produzione, una e la Struttura di pianificazione produttiva contraddistingue come gruppo. struttura che possa rispondere al meglio appena varata rappresenta uno dei primi Il 5G, che possiamo definire in massi- alle sfide dei prossimi anni in un mercato approcci qualificanti, divisa in diverse aree ma sintesi come un carrier di traspor- articolato e frammentato dove la Tv gene- che si occupano principalmente di pianifi- to segnale a maggior velocità e minor ralista comincia a segnare una certa fatica care mezzi e personale per prodotti Tv ma latenza, la radiovisione, ultima frontiera rispetto alla cosiddetta tv non lineare degli anche non Tv (Digital, convention, sinergia degli ascolti dei grandi network radio- con produzione Radio ecc.) è composta da fonici, solo per citarne alcuni, aprono circa 15 persone che, a vario titolo, colla- nuovi scenari che dovremo esplorare e borano e forniscono il necessario suppor- per i quali siamo già partiti con nostre to. sperimentazioni. L’attività quotidiana, presidiata H24/365 pianifica ed ottimizza a livello complessivo Quali sogni nel cassetto? e di programma le richieste di studi, mezzi Dopo anni di sfide e di soddisfazioni e risorse (con una vision, ma anche action, professionali, spesso brillantemente più ampia sulle attività complessive), sup- portate a termine in squadra, ho deci- porta direttamente le aree di pianificazione so di non avere cassetti, solo mensole. economica e le altre direzioni per le analisi Così i sogni si tengono a vista.

nel prossimo numero Antonin Di Santantonio a colloquio con UBALDO TONI, Direttore della Direzione Tecnologie RAI “VOGLIAMO L’AZIENDA RAI PRONTA PER LE GRANDI SFIDE DEL FUTURO”

2-3/2020 14 l’intervista GUIDO ROSSI: LA RAI A TORINO UN GIUSTO CONNUBIO DENTRO E FUORI a colloquio con Lia Panarisi due anni e mezzo circa dal suo in- Ha sostenuto con profonda convinzione la pre- la realtà Rai presente nel territorio. Il grande sediamento alla guida del Centro di senza di elevate professionalità all’interno del successo delle visite al Museo della Radio e Produzione Rai di Torino, abbiamo Centro di Produzione, dichiarando come il della Televisione, completamente rinnovato Calajò ed io, rincontrato il Direttore clima, rispetto a due anni fa, sia notevolmente e riallestito, nei primi giorni di gennaio, con- AGuido Rossi. Più che una intervista vera e pro- cambiato in meglio. L’avvio di nuove produzioni verge in questo disegno e comprova l’interesse pria, è stato un colloquio informale, franco e e la continua operatività hanno riportato tra i dell’utenza che sa rispondere positivamente e amichevole, anzi un prestar fede ad un promes- lavoratori l’entusiasmo sopito, fatto riemergere che va pertanto seguita, ulteriormente interes- sa fatta appena giunto a Torino nel novembre il senso di appartenenza e la voglia di un coin- sata e sollecitata. 2017 “per una verifica degli sviluppi che erano volgimento nel ciclo produttivo. Nell’ottica di un allargamento del proprio rag- seguiti ai buoni propositi allora formulati”: una Ha tenuto a precisare come in Rai l’età media gio di azione sono anche da inquadrare l’aper- sorta di bilancio in corsa. dei dipendenti - in rapporto alle altre aziende tura agli stages per gli studenti liceali e univer- - Quando ci siamo incontrati ( 25 febbraio )an- del settore Radio televisivo - sia piuttosto alta e sitari, avviati al Centro di Produzione allo scopo cora non era scoppiata l’emergenza del Corona che con l’accoglimento delle richieste avanza- di far conoscere le dinamiche del sistema di Virus con le sue terribili conseguenze e quindi te dal territorio e fatte pervenire alla direzione produzione, comunicazione e di informazio- le tematiche trattate possono risultare un po’ romana, la loro autorizzazione a procedere e ne, nonché l’inserimento della Rai torinese tra fuori tempo. Sappiamo fra l’altro che una buo- l’accordo sindacale stipulato con le varie sigle i partner fissi nel progetto con il Torino Film na fetta dei lavoratori del Centro di produzione locali, saranno assunte 20 unità, tutte under 30, di Torino sono impegnati quotidianamente a che si inseriranno progressivamente nei gangli supporto dei colleghi della TGR per garantire della produzione, producendo linfa nuova, ap- l’informazione quotidiana così come decine di portando un contributo in termini di novità e tecnici garantiscono la messa in onda da via modernità, e il conseguente ricambio genera- Verdi di molti dei canali RAI che in queste set- zionale. timane sono diventati di quotidiana compagnia Ha dichiarato che per il secondo anno conse- per coloro che – come noi – seguono le diret- cutivo tutti gli studi sono stati impegnati. Al Tv1 tive del Governo e delle Regioni e restano con- si è realizzato “il posto giusto”, trasmissione le- seguentemente a casa. Auspichiamo, ed è un gata al mondo del lavoro per , e “A ruota augurio per tutti, che questo periodo passi in libera” per RAI1. Al Tv2 si registrano le produ- fretta e che si possa tornare progressivamente zioni per la Tv dei ragazzi. Continuano inoltre le alla normalità della vita quotidiana.- collaborazioni con Piero e Alberto Angela, e a Ritornando al nostro incontro il Direttore ci supporto della Testata Giornalistica, precisò che la scelta di venire a Torino per di- Una novità di grande importanza è la fiction rigere il Centro di Produzione si è rivelata po- “Cuori coraggiosi”, la quarta dalla sua venuta sitiva e continua a ritenerla tale da tutti i punti nel capoluogo: una specificità per la Rai torine- di vista; positività peraltro confermata dall’evol- se. Le cui riprese vista la nuova situazione pro- versi di una situazione iniziale alquanto ostica e babilmente inizieranno dopo l’Estate. E’ previ- di difficile soluzione per il sovrapporsi di ele- sta la produzione di otto puntate, da 100 minu- menti strutturali e non e per un diffuso senso di ti, che andranno in onda nel corso del 2021 su disagio, apatia e abbandono. Rai1. La fiction è imperniata sulla storia della Ha ribadito il suo fermo proposito a proseguire cardiochirurgia torinese all’ospedale Molinet- per la strada intrapresa, confortato dall’appor- te. Verrà realizzata negli studi Rai e alla Lumiq, to dei suoi diretti collaboratori e dei dipenden- e richiederà uno sforzo produttivo rilevante sia Festival per la prossima edizione 2020. ti, con i quali – dopo un avvio accidentato e in termini scenografici (gli interni dell’ospeda- Concludendo, il quadro appare perfetto: Rai alquanto controverso soprattutto per la vicen- le, così come erano negli anni ‘960, saranno in- dentro e fuori. L’inversione di tendenza, rispet- da della fiction Il Paradiso delle Signore – si teramente ricostruiti), sia di riprese, che di im- to al passato, è avviata e procede alacremente. è instaurato un buon dialogo, improntato al piego di risorse umane (con il coinvolgimento Non è un caso che il Direttore Guido Rossi ne confronto, alla comprensione delle reciproche di 50 lavoratori del Centro di produzione divisi parli con entusiasmo e passione, accalorandosi dinamiche e istanze, a rapporti aperti e profi- tra le diverse figure professionali). giustamente nell’annoverare non solo i succes- cui volti ad una reale condivisione di proposte, Anche i rapporti con le Istituzioni e gli Enti si conseguiti, ma soprattutto nel ribadire l’at- programmi e produzioni. locali sono molto positivi, improntati ad una tenzione che merita la città di Torino e con lei Ha riaffermato pertanto la sua volontà di re- collaborazione intensa e continua, in perfetta tutta l’azienda Rai sul territorio. Le sue parole, stare a Torino, senza porsi termini di tempo, sinergia e comunità di intenti con il Comune di il suo pur cauto ottimismo sembrano consoli- per poter realizzare compiutamente i progetti Torino e la Regione Piemonte. dare tutte le aspettative possibili. Buon lavoro di rilancio e di ripresa produttiva avviati e non Il Direttore Guido Rossi auspica peraltro una a tutti!! ancora conclusi; molti dei quali– ci ha detto – sempre maggiore visibilità del Centro di Pro- sono ancora delle idee in itinere. duzione e una apertura verso l’esterno di tutta

15 2-3/2020 LE SFIDE DIGITALI DEL POST COVID-19

Alfonso Benevento mass media e giovani a sospensione delle attività lockdown e che ciascuno di noi teme variamente distribuita tra gli studen- didattiche dal 4 marzo 2020, di aver perso definitivamente. Siamo ti, i docenti e le famiglie. Spesso si conseguente all’evoluzione tutti partecipi della metamorfosi che confonde la padronanza della tecni- dell’epidemia da Covid-19, lentamente ci sta modificando come ca nell’uso dei dispositivi elettronici Lha di fatto creato nella scuola ita- persone e come società, coinvolgen- con la conoscenza della tecnologia, liana e più in generale nella società do sia la sfera personale sia quella finendo con l’ignorare le opportunità la separazione della “storia sociale” collettiva. e i rischi della stessa. Si mescolano, in due grandi momenti che potrem- La scuola, come qualsiasi società scompigliando, i due distinti piani mo definire anche ere: quella ante variamente organizzata, si è trovata quello della tecnica con quello della Covid-19 (a.Covid) e quella post completamente impreparata all’even- tecnologia per cui si scambia l’utiliz- Covid-19 (p.Covid). La quarta rivo- to facendo emergere all’esterno tutte zo dello strumento con la conoscenza luzione industriale e la successiva ri- quelle incapacità interne accumula- dell’artefatto generando confusione e voluzione tecnologica sono entrambe tesi nel tempo e, che si sono trasfor- facili illusioni personali. Di digitale a artefici di quel mutamento “forzato” mate velocemente in complesse criti- scuola si inizia a parlare già nel 2007 a cui la scuola, il mondo economi- cità e difficoltose problematicità. Se con il Piano Nazionale per la Scuola Digitale al quale, tra l’altro, partecipa anche la RAI con una serie di puntate di “” e “Generazione digi- tale”. Vengono predisposti una serie di investimenti sia per le infrastruttu- re da impiantare, sia per la formazio- ne del personale della scuola al fine di introdurre in breve tempo il digi- tale tra i banchi. Nel mentre la scuo- la non riesce a migliorarsi, in questo senso, con la stessa velocità con cui la tecnologia e il digitale raggiungono sempre nuovi traguardi. Nel 2015 il Piano Nazionale Scuola Digitale inse- rito nella legge 107/2015 (anche det- ta La Buona Scuola) attua una serie di strategie per ripensare la didatti- ca, la formazione dei docenti, fissa- re priorità e azioni, stabilire investi- menti, promuovere un’alleanza fra il MIUR, le Regioni e gli Enti Locali per innovare profondamente la scuo- la. L’ambizione è quella di generare una trasformazione culturale. Il resto è cronaca dei giorni nostri. co e del lavoro, la società sono state internet e il digitale hanno costituito Covid-19 flagella l’Italia, non solo, e chiamate ad adeguarsi in corsa per insieme, in periodo di chiusura to- una nuova realtà si apre rapidamente non rimanere fuori dal cambiamen- tale, l’unico modo per proseguire le per tutti con scenari imprevedibili. to-trasformazione individuale e col- diverse attività didattiche che abitual- Forzatamente la scuola è dovuta pas- lettivo indotti dal virus pandemico. mente in periodo a.Covid si sareb- sare da una didattica “quasi solo ana- La tecnologia e il digitale, per loro bero svolte in presenza, purtroppo il logica” ad una didattica “totalmente stessa natura, continuano a fornire Digital Divide si è manifestato con digitale”, imbattendosi così tra tre strumenti affinché si possa reinter- prepotenza. Due sono gli aspetti di- diverse idee dominanti, quella dei: pretare il presente per affrontare il stinti che lo caratterizzano: le inade- tecno-realisti, tecno-timidi, tecno- futuro in maniera nuova. Cercano di guate tecnologie (Internet, computer, catastrofisti. Ormai i nostri studenti generare soluzioni a tutti quei pro- tablet, altri dispositivi di connessione, sono tutti nati in questo nuovo secolo blemi che si sono verificati e che non stampanti e scanner) nelle famiglie e hanno, perciò, la tecnologia digitale si esauriscono facilmente, provano a nelle scuole; la scarsa conoscenza sempre a portata di mano, la usano dare risposte a quelle richieste socia- delle tecnologie, altrimenti detta in- costantemente, ma difficilmente a li di libertà ancora esistenti dopo il sufficiente alfabetizzazione digitale, scuola la utilizzano in maniera me-

2-3/2020 16 todologica per aumentare i propri gli impieghi economici in questo sen- tica aumentata digitalmente in cui mass media e giovani campi di esperienza e apprendimen- so fatti dal Ministero dell’Istruzione l’ambiente virtuale d’apprendimento to. La scuola, infatti, nell’a-Covid ancora non sono riusciti a colmare venga co-progettato dagli insegnanti ancora non aveva introdotto in ma- del tutto questo divario. Tuttavia si impegnati anche in una progetta- niera strutturata e consapevole il di- è anche verificato l’atteggiamento di zione didattica strutturata delle gitale come strumento per potenziare molte famiglie che hanno preferito attività in ogni campo d’esperienza. le competenze di apprendimento e acquistare gadget elettronici invece In questo senso la didattica fronta- come sviluppo culturale di cittadi- di dotare i propri figli di strumenti di- le e quella digitale devono diventare nanza digitale per i propri studenti. gitali per l’apprendimento, visto che complementari e non alternative, in Così come stimato dall’OCSE rispetto a febbraio del 2020 in Italia si conta- modo da racchiudere quel nuovo alle altre nazioni europee il sistema vano 80.400.000 Sim attive e instal- progetto didattico inclusivo che la della formazione italiana sconta un late quasi tutte su smartphone. Oltre società richiede. Il tempo, il ritmo, i ritardo di almeno 10 anni. Si è creata alle famiglie disagiate, ovvero, non in temi, gli strumenti, le tipologie di re- una frattura fra la famiglia in cui i ra- grado economicamente di acquista- lazione online, la necessità del feede- gazzi hanno a disposizione tecnologie re un pc o un tablet ai propri figli, back, il tracciamento delle attività de- digitali di vario tipo e la scuola rima- ci sono anche quelle che ignorando gli studenti nei forum rappresentano sta indietro per mentalità e dotazioni. l’importanza di avere un device da far le dimensioni metodologiche-didatti- Proprio per questo è fondamentale utilizzare come strumento d’appren- che per la formazione dei docenti del riuscire ad integrare il modo con cui dimento hanno preferito comprare XXI secolo alle tecnologie didattiche. i giovani comunicano, apprendono e un dispositivo digitale alla moda ma Per una nuova scuola che tragga partecipano tra di loro come pari di- scarsamente funzionale agli usi sco- esperienza dalla didattica solo on- gitali e la scuola che è ancora di tipo lastici. line di questo periodo di pandemia novecentesca-gutemberghiana, per- L’altro aspetto del Digital Divide nella e la sfrutti verso la vera didattica di- ciò legata a programmi, spazi, orari scuola, di carattere metodologico- gitale occorre formare i docenti, gli e burocrazia di vario genere. didattico, posto in evidenza dal Covid studenti e le famiglie a quella cultura Il distanziamento personale del Coro- è quello relativo all’alfabetizzazio- consapevole dell’onlife, ambiente in naVirus ha evidenziato anche questo ne digitale. Sin dalla chiusura delle cui tutti viviamo senza farci più caso. aspetto, cioè quanto la scuola fosse scuole si è iniziato a parlare di Di- L’apporto della Rai in questo senso è ancora sospettosa rispetto alla digital dattica a Distanza (DaD), Blen- molto importante poiché in ogni fa- trasformation. Internet durante tutto ded Learning e Digital Learning, miglia c’è almeno un televisore, allo- il periodo del lockdown, ma forse diverse terminologie alcune inap- ra sfruttando le infrastrutture tecno- anche per il prossimo anno scola- propriate per indicare tutte la stes- logiche sparse per tutto lo stivale può stico, è diventato l’unico strumen- sa cosa: Didattica Digitale. Oggi è essere intrapresa una nuova e mas- to per comunicare svolgendo allo inesatto parlare di DaD attribuendole siccia alfabetizzazione di tipo digitale stesso tempo funzione educativa il significato di didattica digitale, poi- che coinvolga a vario titolo giovani e sociale. All’improvviso anche i ché la DaD era quella metodologia e adulti. Oggi più che mai c’è biso- tecno-scettici più ostinati si sono do- con cui un tempo si faceva didattica a gno della figura del Maestro Manzi vuti ricredere, accettando l’idea che distanza utilizzando le video cassette Digitale, perché l’alfabetizzazione le relazioni di apprendimento non spedendole con la posta. La Didatti- non consiste solo nel saper leggere, sono solo quelle in presenza ma che ca Digitale è invece quella della mo- scrivere e far di conto ma deve essere le stesse relazioni possono esistere derna società informazionale, che un contributo all’emancipazione del anche nel mondo digitale. Purtrop- assolutamente non replica la meto- singolo e al suo completo sviluppo. po sempre l’OCSE ci fa sapere che il dologia frontale trasmissiva prati- Il digital devide ha diverse forme, ma gap digitale è ancora elevato per cui cata in tutte le scuole e che privilegia tutte concorrono all’esclusione dai le famiglie italiane con un computer la relazione e la partecipazione attiva benefici del progresso tecnologico e sono il 70% contro l’80% della Spa- degli studenti. Per questo necessita di dell’innovazione. Proprio per questi gna, l’84% della Francia e il 92% di appositi ambienti virtuali di apprendi- motivi il Maestro Manzi Digitale deve Germania e Finlandia. Inoltre sempre mento che attivino le competenze an- coprire a livello globale l’intera na- secondo la stessa indagine circa una ziché annoiare gli studenti con video zione. Soltanto i media generalisti famiglia su cinque (22,2%) ha un interminabili. Il problema è quindi di come televisione e radio del servizio dispositivo per ogni componente e carattere metodologico-didattico per pubblico possono assolvere a questo nel Sud della nostra penisola circa il cui la classe virtuale (on line) non è compito, facendo entrare in ogni casa 40% non ha un computer. Altro pro- da scambiarsi come reposity di com- il verbo digitale della conoscenza. blema è quello degli spazi interni a piti e lezioni videoregistrate sul mo- In questo modo ciascuno potrà af- casa da dove connettersi per seguire dello della lezione tradizionale. Pro- frontare quel futuro in cui le società le lezioni online, spesso inesistenti o prio perché l’ambiente digitale è più delle informazioni diventano sempre poco adeguati. Da tutto questo si può freddo occorre saper progettare le più mature, mentre l’istruzione la co- dedurre che in Italia occorre investi- lezioni in modo che la barriera dello noscenza e l’innovazione concorrono re in infrastrutture di connessione a schermo se ben utilizzata diventi una a quel “progetto umano” di società banda larga e ultra-larga nelle scuole risorsa contribuendo a smorzare la che vorremmo realizzare e in cui vor- e nelle case, ma ciò non basta poiché distanza con gli studenti e stabilendo remmo vivere. ancora molte famiglie necessitano relazioni più simmetriche. Soltanto in dell’hardware per la connessione, e questo modo si può parlare di didat-

17 2-3/2020 GIANCARLO FIUME l’intervista NUOVO CAPOREDATTORE TGR PUGLIA a colloquio con Mario Deon 9 anni, di Monopoli (Bari), vilegiato per seguire i fatti di cronaca eccellenze e dei retaggi supportato laurea in giurisprudenza nella nazionale ed internazionale: è così che da una redazione straordinaria. A prestigiosa università di Bari, segue il crollo delle Torri Gemelle, le Campobasso ho trovato una base quella che si pregiò della cat- stragi di mafia ed i relativi processi, redazionale che si e’ avvicendata 5tedra di Aldo Moro per intenderci, e ed è al seguito di Ministri dell’interno nei due anni del mio mandato per dove ha insegnato “tecnica dell’argo- come Napolitano, Scotti, Russo jervo- via delle richieste di trasferimento. mentazione giuridica”. lino ecc. Ebbene sono andati via in 10, molti Prima e dopo un impegno nella profes- Nel 2002 il ritorno nella sua terra, nel- oggi sono firme delle testate nazio- sione giornalistica, in costante ascesa, la redazione della TGR Puglia, dove se- nali della Rai ed altri sono arrivati. partendo, come si suole dire, dalla gue la cronaca e la politica regionale, Professionisti eccellenti che hanno gavetta: con le prime collaborazioni ai tempi della presidenza Fitto, e del passato il testimone ad altrettante per la carta stampata per poi dedicar- terremoto nel subappennino dauno. eccellenze. Una continuità nel rin- si all’editoria televisiva con Telenorba, E’ stato conduttore del Tg fino al 2005, novamento. Ho avuto la possibilità la maggiore emittente privata del Sud, quando viene promosso a caposervi- di innovare nel linguaggio, nei for- prima da redattore, poi da inviato e zio e come responsabile di “line” , mat. Tante dirette e per questo devo cura l’organizzazione e l’ impaginazio- dire grazie alla stretta collabora- ne dei telegiornali e delle rubriche “Il zione con il direttore di sede Mauro Settimanale” e “Buongiorno Regione”. Trapani che mi ha sempre supporta- Nel 2009 viene promosso a Vice- to in ogni richiesta e ad una produ- Caporedattore e nel 2017 la nomina zione fatta di ottimi professionisti a Caporedattore con l’affidamento senza dimenticare una struttura di della redazione della TGR Molise. Le segreteria che ha saputo coniugare cronache dei giornali riportano i suc- l’attività’ amministrativa con un fan- cessi di pubblico ed ascolto riscossi tastico supporto redazionale. dalla redazione di Campobasso, per In questo primo scorcio sotto la cui quando si libera la posizione di tua direzione, ho notato maggio- Caporedattore a Bari, sono in molti ad re attenzione al territorio, più aspettarsi, se non ad augurarsi il suo collegamenti esterni e più atten- rientro in Puglia. zione alle persone, quelle cosid- Cosa che accade puntualmente ad ini- dette “normali”, fuori dai riflet- zio 2020. tori ma che sanno raccontare e Ne approfittiamo quindi per incontra- trasmettere valori … re Giancarlo nella sua stanza di lavoro Si, vorrei occuparmi, come ho fatto al 4° piano del palazzo di Via Dalma- in Molise molto più del territorio. Un zia. Tg regionale deve avere uno sguardo Bentornato nella Sede di Bari, su tutte le province del resto presi- Giancarlo e auguri di buon lavo- diato da nostri colleghi. Più strada ro. Consentimi il tu, visti i tanti e meno convegni, dare voce a chi quindi caposervizio e conduttore delle anni di lavoro gomito a gomito non ha voce, al cittadino utente. Più principali edizioni, consolidando sul passati insieme a confezionare il cronaca di servizio e meno retorica. campo le proprie capacità giornalisti- TG Puglia. Mi interessano i fatti concreti e non che di cronaca nera e giudiziaria. Il tuo arrivo è stato preceduto da- fumose argomentazioni. Vorrei un Nel 1992 l’approdo in RAI. Entra nel gli echi dei tuoi successi alla TGR contatto più interattivo con i tele- GR1 diretto da Livio Zanetti: la radio Molise, dove hai esordito nel ruo- spettatori un po’ come facciamo con dell’informazione pubblica. lo di Caporedattore, e dove il tuo BGR attraverso la rubrica dal vostro È l’occasione decisiva per Giancarlo, lavoro è stato premiato da ottimi inviato che raccoglie le segnalazioni della crescita e dell’affermazione pro- risultati di ascolto. Che analisi fai dei cittadini. E poi vorrei riportare fessionale giornalistica. di quella esperienza professio- un Tg itinerante che ha visto la sede Qui mette a frutto tutta la propria nale e quali pensi siano stati gli della Puglia come apripista di un esperienza di conduttore, al giorna- ingredienti, di questo successo? format che oggi viene sperimentato le radio del mattino, con La rubrica In Molise ho vissuto un’esperienza con successo in altre regioni. Ri- “speciale GR1” e di trasmissioni di professionale straordinaria perché cordo che quando arrivai a Bari da informazione e intrattenimento come ho potuto attuare un’informazione Roma nel 2002 c’era il Tg itinerante “La Notte dei Misteri” e “Baobab”. di prossimità, nel racconto del ter- che era il momento di incontro tra Ma il GR1 è anche osservatorio pri- ritorio, delle sue luci ed ombre, delle la Rai ed il territorio

2-3/2020 18 Erano i tempi di Federico Pirro, sesti per migliorare la penetra- l’intervista grande innovatore, che ricordo zione della TGR in tutti i territori Il pensiero di DANTE FASCIOLO con riverente affetto. Un grande nazionali? professionista della RAI di Bari, Sugli ascolti vanno fatte delle con- IN OCCASIONE DELL’ANNO recentemente e prematuramente siderazioni al di là del prodotto in- scomparso, che seppe dare ascol- formativo confezionato. Attengono PER LA SALVAGUARDIA to al territorio, alla disabilità, al alla ricezione del segnale. In Molise lavoro. Tornando al tuo rientro a per esempio in molte zone si vede la DEGLI ALBERI Bari, possiamo dire che l’impat- Puglia ed in Puglia a volte altre re- to con la Sede, non è stato dei gioni. Poi ci sono segmenti orari che più facili, dopo poche settimane riflettono l’abitudine della gente. A dal tuo insediamento è arrivata risentirne di più e’ il Tg della sera. l’emergenza Coronavirus, che fra A quell’ora la Puglia e’ sostanzial- l’altro ha colpito direttamente la mente per strada. In altre regioni tua redazione … come stai viven- invece già si cena. Pur modificando do questi delicati momenti, che il racconto ed introducendo formu- sicuramente rimarranno nella le narrative suggestive resta questo Lazio - Styrax officinalis I botanici sono meravigliati, memoria di tutti e faranno “Sto- tallone di Achille. da sempre si chiedono: come mai sei qui? ria”. Per facilitare e rendere più com- Hai preso alloggio con prepotenza e ti sei espanso Nella mia storia professionale in Rai petitiva l’attività redazionale, di sui Monti Lucretili da principio e poi ho vissuto tante emergenze, terre- quali supporti tecnici arricchire- piano piano hai esteso la tua trama verde moti, alluvioni, terrorismo, mafia sti le produzioni delle Sedi regio- sul Monte Catillo, nei pressi del Pozzo del Merro, ma questa tragedia del Coronavirus nali? e ti sei impossessato del Bosco della Gattaceca. non e’ paragonabile ad altro, perché La diretta e’ fondamentale. Del rac- Oltre al mistero del tuo arrivo, si tratta di una pandemia che mette conto live non si può fare a meno. qualcosa sappiamo dei tuoi genitori, a rischio l’intero pianeta, colpisce Ai mezzi satellitari pesanti bisogna abitanti dei Balcani e dell’Egeo, indistintamente ed in particolare integrare Fly leggere capaci di spo- attivi viaggiatori privilegiati le persone più fragili. Siamo stati starsi da un punto all’altro del ter- dell’area mediterranea orientale… la prima sede ad essere colpita. Un ritorio, ma poi far leva anche su Straniero dunque!? Ohibò, no! caso di positività che ha messo fuori immagini easy che arrivano con ora sei qui, Styrax officinalis, Storace comune, gioco per un giorno quasi l’intera tutte le tecnologie oggi presenti, da- o mella bianca, eletto dalla Società Botanica redazione e tutto il comparto tecni- gli smartphone ai we transfer. Senza albero simbolo del Lazio: co. Con i colleghi siamo riusciti nel- tralasciare l’impegno e la profes- la tua nuova culla, la tua nuova casa. la prodezza di mandare in onda un sionalità dei nostri TCO, giornalisti E’ qui che onori la primavera dispiegando Tg dall’esterno mentre la sede veni- con la telecamera che hanno fatto i tuoi grandi fiori bianchi e profumati, va bonificata grazie anche all’arrivo la storia visiva della nostra azienda. cortesi nell’invitare le laboriose apis al desco di tecnici da altre regioni. Da quel Vorrei sperimentare un giornalismo alle quali offri il tuo prezioso nettare giorno stiamo vivendo questa terri- per immagini. Il racconto live che che la magnifica officina naturale bile vicenda con tutte le precauzio- non necessita di nessun commento trasformerà in goloso e nutriente miele. ni del caso dettate anche dalla task a corredo E’ qui che il sorriso del sole rifrange tutt’intorno l’intenso verde delle tue foglie, mentre force aziendale in materia di sicu- C’è qualche segreto “sogno nel il profumo delle corolle dà senso, intensamente, rezza. Ho organizzato due squadre, cassetto” professionale che vor- all’alpestre che corona il declivio, una che lavora sempre in sede e resti realizzare qui a Bari o in occupato nel corso delle stagioni l’altra sempre all’esterno. Abbiamo RAI a livello nazionale? a disegnare con il tuo aiuto un mezzo satellitare ed uno zainet- Oggi la TGR è’ormai una testata i profili sempre nuovi del variegato Parco. to per il racconto live da un luogo multimediale: radio, tv, web, social. all’altro. Stiamo informando i pu- Mi piacerebbe sperimentare un tg gliesi, raccontando la cronaca e le integrato che tenga conto di tutte le conseguenza sociali ed economiche, piattaforme e le loro potenzialità. la verità e la speranza. Il racconto di Una sinergia che avrebbe l’obiettivo chi cura e di chi si prende cura. Le di rendere sempre più puntuale e piccole storie individuali che fanno capillare l’informazione. la storia di una comunità Molto interessante e suggestivo que- Gli ascolti della TGR, La testata sto sogno di piattaforma informa- per l’informazione regionale del- tiva multimediale, e chissà se un la RAI, non sono uniformi, anzi giorno, magari non molto lontano, ci sono incredibili divari fra le riusciremo a vederlo realizzato, di- diverse regioni, anche nei diver- rettamente da Giancarlo Fiume! si orari di ascolto, per le diver- Grazie Giancarlo per il tempo che se abitudini di vita quotidiana, ci hai dedicato, in un momento per la diversa concorrenzialità così delicato per il nostro Paese, dell’emittenza privata nei territo- e in bocca al lupo per questa tua ri. Cosa modificheresti nei palin- nuova stagione professionale.

19 2-3/2020 MIXER 100 MINUTI DI TELEVISIONE anniversario Chicco Agnese l 21 aprile 1980, 40 anni fa, debuttava, deva il telecomando, una strumento che en- pagina e di generi televisivi del programma sulla seconda rete televisiva della Rai, trava nelle case degli italiani come un oggetto erano pensati per anticipare ed evitare i cambi alle 20.40, un nuovo rotocalco di at- magico, capace di comandare la tv a distanza di canale. In altre parole con Mixer si cambia- tualità, Mixer: cento minuti di televisio- e di cambiare canale televisivo senza alzarsi va restando sullo stesso canale. Ine, condotto da Giovanni Minoli, un giovane dalla poltrona. Una novità tecnologica che nei Si trattava di una sfida in cui la proposta di nuovi linguaggi si accompagnava alla speri- mentazione di soluzioni scenografiche inno- vative, all’uso delle più moderne tecnologie allora disponibili, e alle invenzioni di regia, affidate all’eclettico Sergio Spina (basti pen- sare alle inquadrature del famoso “faccia a faccia”). La struttura originaria della prima edizione del programma prevedeva sei segmenti che copri- vano diversi generi televisivi. In apertura c’era il “confronto” su un tema di stretta attualità, una sorta di “ring” in cui due personaggi di opposte vedute si confrontavano non solo fra loro, ma anche con il pubblico attraverso i risultati di un sondaggio d’opinio- ne sull’argomento in discussione. Una formula che oggi potrebbe sembrare banale, abituati da sinistra Sergio Spina, Eligio Brandolini, Mario Abis, Chicco Agnese, Giovanni Minoli come siamo ai sondaggi che imperversano in tutti i programmi. Ma a quei tempi, i tempi giornalista torinese, che firmava il programma primi tempi aveva addirittura influenzato il dell’analogico, era la prima volta che i son- come autore, insieme ad Aldo Bruno e allo modo di fruire la televisione. Ad ogni interval- daggi sbarcavano in Tv, illustrati con anima- scrittore Giorgio Montefoschi. lo pubblicitario, ad ogni momento di noia o di zioni realizzate con le tecnologie allora dispo- Alle sue spalle, un gruppo di redattori tren- caduta di ritmo, il pubblico premeva i tasti del nibili (la famosa truka) e affidate all’estro del tenni, fra cui io, che Minoli aveva selezionato telecomando, in modo quasi compulsivo, per grafico Eligio Brandolini. Non erano parago- pescandoli in parte nelle Università e in parte passare da un programma all’altro, mescolan- nabili alle moderne grafiche al computer, ma nella stessa Rai, per realizzare quella miscela do così programmi e generi diversi nella dieta nel 1980 erano sicuramente all’avanguardia. di competenze che, nella sua visione, avreb- televisiva della stessa fascia oraria. Sotto questo profilo, l’aria che si respirava be dovuto caratterizzare una nuova “specie“ Il nuovo programma Mixer, cento minuti di te- nella redazione di Mixer era energizzante, in- di professionisti della TV, quelli che lui amava levisione, esprimeva già nel titolo la sua gran- calzati dalla forte personalità di Minoli, erava- chiamare i “televisionisti”. de ambizione, creare un rotocalco il cui ritmo mo tutti impegnati, mentalmente e fisicamen- In fondo nel concetto di Mixer (“il mixer vi- e la cui struttura narrativa avrebbero lanciato te, come in una missione di guerra, a cercare deo consente di commutare diverse sorgenti una sfida al frenetico uso del telecomando. “quello che ancora non c’era”, e ad anticipare in un unico segnale video”) c’era anche l’idea Di fatto Mixer ne proponeva implicitamente il futuro, ciascuno nell’area di propria com- di mescolare in modo sinergico esperienze una “verticalizzazione“: le durate, i cambi di petenza ma sempre in un’ottica di continuo diverse, oltrechè, ovviamente, connotare la struttura narrativa del programma, decisa- mente innovativa anche per la sua impagina- zione. Con Mixer, un programma destinato ad entra- re nella storia della tv, in realtà cominciava a prendere forma una visione moderna e spesso anticipatrice del fare televisione, che, sotto la guida di Minoli, avrebbe portato, nel corso de- gli anni, non solo alla realizzazione di rilevanti progetti televisivi ma anche alla formazione di una rete di validi professionisti, che si sono dispersi, con ruoli di rilievo, nelle diverse reti e in tutti i settori della produzione televisiva. Ma torniamo a quei giorni di primavera del da sinistra: Aldo Bruno, Carla Pennetta, Marcella Emiliani, Brunella Lanaro, Sergio Spina, Isabella Rossellini, 1980: erano gli anni in cui in Italia si diffon- Giovanni Minoli, Chicco Agnese, Marizio Cascavilla, Paola Migliorino

2-3/2020 20 televisivo ma ad un eroe spaziale: Flash Gor- anniversario RAI 2 don, il personaggio del fumetto nato nel 1934 dall’ ingegnosa matita di Alex Raymond. Furono infatti le strisce animate del cartoon americano, con i suoi eroi fiabeschi Gordon, Dale Arden, Zarkov, Ming e con il pianeta Mon- go, a segnare... i volta pagina del programma, senza lasciare al telespettatore il tempo di pre- mere il fatidico tasto del telecomando. Parlando di Mixer non posso non ricordare l’attenzione per il dettaglio che animava tutta la redazione, dalla scelta iniziale della sigla musicale, il famoso Jazz Carnival degli Azy- muth, che il taciturno Daniele Doglio, esperto da sinistra: Giorgio Montefoschi, Daniele Doglio, Brunella Lanaro, Giovanni Minoli, Chicco Agnese musicale, ci propose dopo una puntigliosa scambio di esperienze e conoscenze. nali: “Io vulisse avè l’agenda è Minà” diceva ricerca, alla settimanale messa a punto della Accanto agli autori e a noi della redazione, Massimo Troisi in uno dei suoi famosi sketch scaletta e delle diverse fasi della registrazione c’erano poi alcuni prestigiosi collaboratori ai televisivi. in studio. Per non parlare delle lunghe ore, quali erano affidati i diversi segmenti del pro- Poi c’era il “Faccia a Faccia” di Minoli, che è a volte intere nottate, passate in moviola, al gramma: c’era una parte dedicata al cinema, rimasto un modello di intervista televisiva, per Ciak studio, a montare e rimontare (allora si condotta dallo sceneggiatore Leo Benvenuti, il ritmo serrato, per la capacità di “scavare” lavorava ancora con la pellicola invertibile), firma prestigiosa del cinema italiano, narrato- nel personaggio, di coglierne gli imbarazzi, di sotto lo sguardo esperto del severo Aldo Bru- re istintivo e grande affabulatore che presen- carpirne le confidenze. Una formula che ha no. Non c’era particolare che Giovanni lascias- tava le sequenze dei film da commentare con visto sfilare, all’interno di quelle inquadrature se al caso, non c’era un singolo aspetto del ospiti illustri. memorabili, i volti dei personaggi più signi- programma che non controllasse di persona. Isabella Rossellini, allora moglie di Martin ficativi nazionali e internazionali di un’intera E poi il lunedì sera tutti a casa di Giovanni a Scorsese, si occupava di cultura e spettacolo epoca. vedere il programma, e guai a chi fiatava du- con le sue imprevedibili corrispondenze da E per finire, “al 90° minuto”, annunciato dalla rante la trasmissione: vedere il prodotto finito New York (in seguito entrerà nella squadra speakerina Luisa Maneri, c’era l’angolo della in onda era per lui un momento fondamentale romana di Mixer). La musica e lo sport erano comicità, dove si sono avvicendati, con i loro di analisi e perfezionamento del nostro lavoro. curati da Gianni Minà, un giornalista prepara- monologhi, artisti come Roberto Benigni e Pa- Mi piace ricordare quella Rai di Mixer, quella to e generoso, amato da tutti: cantanti, sporti- olo Villaggio, irresistibile nelle vesti dell’ope- Rai che inventava e produceva i suoi program- vi, artisti ed anche per questo capace di grandi raia Gemma Pontini, “opinionista di Mixer” . mi, quella Rai che aveva lo “sviluppo e stam- scoop. Dulcis in fundo, la straordinaria idea di Gio- pa” nel cortile di Teulada, quella Rai che “si Gianni era anche un archivio vivente di fatti vanni Minoli di affidare i raccordi fra i vari doppiava alla Palazzina Persichetti”. di cronaca, di eventi e di contatti internazio- segmenti del programma non a un conduttore

SILVANA TURCHI PRESENTA cesso. Per farlo però deve fuggire da tutto e da tutti anche dai suoi due figli poco più A 1000 km dai ricordi che ventenni. Inizia così per la protagonista, un viaggio senza meta, affidato al fato. Unica l’autrice cosa sopravvissuta nel suo animo sembra es- Silvana Turchi (moglie di Chicco Agnese) nasce a Treviso nel 1956. Com- sere il suo talento artistico. Poi la misteriosa pie i suoi studi artistici a Roma. L’amore per la pittura e il fascino dell’im- imprevedibilità della vita la condurrà tra gli magine la spingono giovanissima verso il mondo del cinema. “ultimi”, nell’oblio esistenziale del popolo Inizia a 18 anni la sua carriera come costumista cinematografica, teatra- dei dimenticati, i senzatetto, che prima la le e pubblicitaria, che la porterà a lavorare sui set di importanti registi proteggeranno permettendole di elaborare il come Marco Bellocchio, Mingozzi, Piero Natoli, Paolo Taviani, Armando suo dolore è poi la traghetteranno verso la Crispino, Rebecca Horn. Poi accanto a Renzo Arbore lavorerà nel film Il presa di coscienza e la rinascita. Parallela- Papocchio. mente il romanzo racconta la storia dei figli Negli ultimi anni come costumista si dedica ai lavori del figlio Tommaso che nella ricerca della madre, svanita nel Agnese, giovane regista di cinema e teatro. Contemporaneamente scopre nulla, intraprendono un viaggio anche interiore che farà maturare in loro la passione per la scrittura che la porta a pubblicare, nel 2007, il suo un nuovo modo di essere figli. primo romanzo Mi chiamo Sally, ogni tanto bevo una tazza di te. La scrittura di Silvana, evocativa e precisa, segue il viaggio emotivo di ognu- no dei personaggi. il libro “Delicato e profondo il romanzo di Silvana Turchi che concede molto di sé Un romanzo che racconta il dolore di una donna, una pittrice francese che ai suo lettori attraverso la dimensione confessionale, salvifica e terapeutica deve affrontare la perdita del marito. Un dolore per lei invivibile, unica della scrittura. È un’opera ben confezionata, credibile, mai retorica, in- via d’uscita dal dolore è rimuovere il lutto e fingere che nulla sia suc- tensa ed emozionante” (Gabriele Ottaviani Convenzionali.wordpress.com)

21 2-3/2020 covid 19 a Bari LO TSUNAMI Mario Deon

una tarda serata del 12 mar- nitor da piazza Prefettura: un vero zo, quando arriva in Sede la miracolo. notizia della positività al Co- Resta tuttavia da avviare tutta la ronavirus del collega Nando macchina produttiva, con l’alter- Nunziante,È 52 anni, caposervizio nanza degli appuntamenti in palin- della redazione di Bari, ed in un at- sesto. timo il Coronavirus dall’essere una È una situazione oggettivamente dif- epidemia da raccontare come servi- ficilissima, ma che tutti i responsa- zio pubblico radiotelevisivo, diventa bili di settore, a partire da redazio- un nemico da combattere in casa! ne e produzione, riescono a gestire Sul palazzo di via Dalmazia, si ab- magistralmente da casa, con telefoni batte un vero tsunami! e PC bollenti, per comunicare e con- Terminato il TG della notte, alle cordare la ripartenza, ovviamente a 24,30 la Sede viene fatta sgomberare ranghi ridottissimi e per tornare ad da tutto il personale, messo in qua- garantire l’informazione radiotele- rantena, per una successiva sanifi- visiva al territorio. cazione. Poi il rientro graduale dalla quaran- Si teme il contagio per i tanti colleghi tena dei lavoratori , contingentati che hanno lavorato a stretto gomito in 3 fasce orarie per assicurare le QUANDO TI MANCA IL FIATO con Nando in redazione, nei loca- trasmissioni con il dovuto distacco la testimonianza di Nando Nunziante li tecnici di montaggio, di messa in sociale, allo scopo di minimizzare il onda e regia. rischio contagio. Quando manca il fiato la vita cam- Dalla sera al mattino, giornalisti, Per i lavoratori non direttamente bia, in un attimo. Non c’è tempo tecnici, impiegati, devono stare lon- coinvolti nelle trasmissioni, lo smart per pensare, devi respirare. tani dagli studi e dalle regie, non working da casa. Ogni attimo sembra un’eternità. Ma possono lavorare al confezionamen- Sono momenti terribili, in cui si non vuoi che passi. Perché temi sia to dei notiziari e saltano le prime mescolano nella mente di chi è im- l’ultimo. Ogni respiro è una salita e trasmissioni del giorno 13: il GR del pegnato, la preoccupazione per la sai che non puoi affrontarla al mas- mattino e buongiorno regione. propria salute, la consapevolezza di simo delle forze. E allora si insinua Si vivono momenti di tensione, as- dover assolvere alla missione infor- sottopelle, fra le maglie del febbro- solutamente inediti, e si scopre su- mativa, l’affannosa rincorsa di no- ne, anche un altro subdolo germe bito la vulnerabilità al virus, di un tizie, filmati e preparazioni tecniche che in 52 anni non avevo mai avuto sistema produttivo che conta poche per le dirette di GR e TG, e l’affanno il dispiacere di conoscere: il pani- decine di lavoratori, che vivono che ti procura la mascherina protet- co. È un altro fronte che si apre: quasi in simbiosi, nonostante una tiva. Se da casa in pochi si sono ac- brividi, sudori freddi, senso di sof- turnazione oraria che deve coprire corti di tutte queste difficoltà, lo si focamento. Ma distrarsi può essere trasmissioni radiotelevisive dalle 6 deve al grande senso di responsabi- fatale, bisogna cercare di respi- alle 24.30. lità e professionalità dimostrate da rare. E’ l’istinto di sopravvivenza, Parte subito un grande sforzo orga- tutti i colleghi impegnati. l’attaccamento alla vita. Sono forze nizzativo che vede in cabina di re- Ma c’è un altro “tsunami” da raccon- prometeiche, anche nei momen- gia il Caporedattore ed il Direttore di tare, quello che ha travolto Nando, in ti di maggiore debolezza, quando Sede che lavorano a stretto contatto balia per settimane di questo infido pure affiora l’idea di non farcela. con la task force aziendale, e par- virus, alla fine domato, e ce lo rac- Flash, nulla più, ma dirompenti per te subito la ricerca di personale al- conta da “inviato di guerra” in que- l’energia che sprigionavano: mia ternativo per assicurare la messa in sto scritto davvero emozionante e moglie, i miei genitori, mia sorel- onda in tempi rapidissimi. Si punta coinvolgente, capace di farci rivivere la, gli amici di sempre, schegge di a riaprire col TGR Puglia delle 14. i momenti drammatici della malat- vita mi scorrevano davanti come Arrivano i soccorsi da altre sedi, tia, molto più delle tante immagini in un frullatore impazzito. Attimi in primis Campobasso, ed una re- delle corsie di ospedali apparse nei di dinamite emotiva che sospinge- gia mobile appaltata per assicurare TG, o delle conferenze stampa della vano i polmoni in affanno, come dall’esterno l’avvio delle trasmissio- protezione civile! Bartali sul Pordoi. Soprattutto nelle ni. Il tutto in tempi da record! Sono Grazie Nando per questa tua toccan- infinite notti insonni. Quando ho le 14, quando si riaccendono i mo- te testimonianza. avuto la prima crisi respiratoria,

2-3/2020 22 mi sono aggrappato anche a quel di parlarle o respiravo. Bastava la fa star bene, ma una dimora vuota, covid 19 a Bari pulsante rosso accanto al letto per sua voce, anche solo per un attimo, più che altro un misero ricovero. chiedere aiuto. Erano solo in tre a slanciare il sistema immunitario, Io nella mia ci sto benissimo, cir- per volta gli infermieri a badare a sferzare i polmoni e mettere le ali condato dai compagni che ho scel- tutto il reparto di Malattie Infettive al cuore… to, quelli che non tradiscono mai: i del Policlinico, pieno di sofferenze Alcuni giorni ho avuto paura, tanta libri, i dischi, i film, gli oggetti che ed incertezze dinanzi ai lineamenti paura, ma mi è andata bene. Dodi- attivano la memoria, talvolta anche sfuggenti del nuovo killer. Non era ci giorni di febbre alta (compresi involontariamente, come le made- colpa loro, ovviamente, ma ogni quelli prima del ricovero), tanti, leine di Proust. Qualche volta si di- minuto di attesa sembrava non fi- 10 attaccato all‘ossigeno. 6/7 pa- svela anche qualcosa di nuovo, di nire mai. Quando arrivavano, però, sticche alle 8, altrettante alle 20 cui, distratto, non mi ero accorto o sembrava il Settimo Cavalleggeri più quella di antibiotico, 3 flebo avevo dimenticato. E mi sorprendo del generale Custer, anche se io ho al dì, tachipirina ogni volta che la con queste piccole cose, come Gel- sempre tifato per gli indiani. Il solo febbre superava i 38, ovvero altre 3 somina che scopre la vita. vederli squarciava il velo dell’ansia al giorno. Dopo 5 tamponi positivi, Soprattutto, però, dovremmo aver e spalancava quello della fiducia. il primo negativo è arrivato dopo reimparato il valore del tempo, che Erano bardati e madidi sotto quelli ben 46 giorni. Ma tosse e senso di dà senso ai nostri giorni. Il tempo scafandri, vedevo solo i loro occhi. ingombro allo sterno, pur diminu- che non fa sconti a nessuno per- Ma bastava. La paura per questo iti, dopo quasi due mesi non sono ché non torna più. Chi non sa che tornado sconosciuto che ci ha tra- ancora passati. Ora saranno visita farsene insulta la vita e chi gliel’ha volti traspariva talvolta anche dai ed esami, soprattutto la TAC, a fare donata, il peccato più imperdona- loro sguardi, che però, pur velati chiarezza su questi strascichi osti- bile. Il tempo che si può utilizzare da occhiali e visiere, mi dicevano e nati. E a dirmi se sono guarito com- anche per gli altri raddoppiando mi sostenevano molto più di mille pletamente. la soddisfazione, la nostra e quella parole. L’allegra cordialità di Pia, la Ma una cosa è certa. Con questo delle persone a cui lo dedichiamo. fede di Ada, la vitale prorompenza subdolo nemico non si scherza. Ancor di più in questo mondo av- di Salvatore, la disponibilità di To- Dopo aver compresso la nostra viluppato dalle distanze. Che però nio arrivato a dar man forte da un libertà per tanto tempo, abbiamo non devono dividere, ma unirci, altro reparto. Di tutti loro, anche tutti un’incommensurabile voglia di renderci più solidali, pronti ad aiu- di quelli di cui purtroppo non so esplodere, di dispiegare in ognid- tare chi non ce la fa. o non ricordo il nome, preserverò dove i colori delle nostre energie È il miracolo a cui dobbiamo con- un dettaglio, un ricordo indelebile sopite. Ma attenzione, perché non è tribuire tutti, per cercare di dare che nessun camice o tuta potrà mai finita. E non lo sarà per un bel po’. un senso a tutto questo dolore, alla obnubilare. A loro la mia gratitu- Prudenza è il minimo tributo che memoria di chi se n’è andato senza dine, così come ai medici, tutti, il dovremo continuare a pagare, ma nemmeno un saluto, a chi è ancora rassicurante professor Angarano e non c’è alternativa se non voglia- più solo, allo smarrimento di chi la professoressa Saracino, fra gli mo riprecipitare nell’alienazione non ha più certezze né riferimenti, altri, che mi comunicò la possibi- dell’isolamento coatto. Quando in nella vita e nel lavoro svanito. lità di tornare a casa con un’empa- ambulanza tornavo a casa guarda- Per me è stato il miracolo dei tanti tia quasi da mamma. Grato anche vo esterrefatto le vie vuote di questa messaggi sul cellulare e dei vostri a chi alle 7 entrava per mantenere vita sospesa. Siamo come nel qua- commenti al mio precedente post. linda la stanza, come il signore che dro di Magritte che ho allegato: le Rivedevo i vostri volti uno ad uno, ci raccontava del figlio operato più case sono ancora in una strada al ogni sillaba suonava come una volte a cuore aperto ma che cercava buio dove c’è solo un flebile lam- gemma di calore per l’anima… sempre di strapparci un sorriso… pione, ma il cielo azzurro è appena nei momenti più bui li ho riletti più grato ad Angela e Carmen che dopo sopra i tetti e le nostre teste. Dipen- volte, perché mi infondevano tene- son venute e casa per i tamponi, derà da noi. La parola chiave è una rezza, ma anche una forza titanica. spandendo ottimismo, nonostante sola: responsabilità. Perché la leg- Non lo dimenticherò, mai. tutto: “E’ il nostro lavoro, lo amia- gerezza di uno potremmo pagarla La vita è un attimo, questo ho capi- mo, abbiamo scelto di farlo”… In in tanti. to ancor di più quando non riusci- stanza con me c’era il giovane e Da questa pandemia dovremmo vo a respirare. Ma un attimo pos- ardimentoso Giuseppe. Abbiamo aver imparato qualcosa, però. In- siamo renderlo eterno, se amiamo condiviso quel tempo incerto che nanzitutto che il nostro meraviglio- la vita negli occhi e nel cuore degli ci ha segnati, la pastina e le flebo, so pianeta senza di noi è rinato. altri. Anche semplicemente con un sorreggendoci come due vecchi Ricordiamocelo: siamo noi ad aver pensiero o un messaggio di poche amici, respingendo gli spifferi si- bisogno della sua bellezza, molto parole. Perché non ci si salva mai nistri con la mano tesa l’uno verso più di quello che crediamo. Non il da soli. l’altro, rubando una risata alle ore contrario. Non amo le citazioni, ma una la fac- immobili. E con me c’era sempre e Dovremmo aver riscoperto la no- cio spesso perché queste parole di soprattutto Antonella, il mio angelo. stra casa, poi, quella che spesso ci Heinrich Boll avrei voluto scriverle Era solo lei che volevo sentire nei manca. Chi si annoia se lo merita, io: “Sono un clown, e faccio colle- momenti peggiori, tranne quando perché evidentemente non ha sapu- zione di attimi”. Ora più che mai… non ce la facevo proprio: o cercavo to costruire un nido con quello che

23 2-3/2020 LA RADIO CHE HO CONOSCIUTO amarcord BREVE OMAGGIO A GUGLIELMO MARCONI Giulio Buttazzi* ra da poco terminato il secondo conflitto mondia- le. Ero un bimbetto ancora in età prescolare e vi- vevo in uno sperduto casolare della bassa pianura bolognese. EUna sera, all’imbrunire, scorsi all’orizzonte tra gli alberi, al- cune luci rosse che si accendevano e si spegnevano. Per me, abituato a vedere solo alberi e campi coltivati, senza corrente elettrica in casa, quelle luci costituivano una straordinaria attra- zione. Andai subito dai miei familiari a chiedere spiegazioni, ma anche per loro si trattava di una novità: nessuno sapeva dirmi che cosa fossero! Alcuni giorni dopo passò un ambulante, di quelli che andan- do di casa in casa, di paese in paese, sapevano sempre tutto. Mio padre gli chiese subito se avesse idea di che cosa fossero quelle luci rosse. Risposta: “Servono per segnalare la presenza e che, all’occhio di un ragazzino, sembravano ancora più alte di guardare quello spicchio di cielo, ora tristemente vuoto; là dove della stazione radio di Budrio”. “Ma che cos’è una stazione quanto non fossero realmente. Immaginai che quella palazzi- c’era la palazzina degli impianti vedo un ammasso di pietre in- radio?” Chiedemmo. “E’ una na, contornata da piante, contenesse gli apparati. Ritornai altre vase da sterpaglie e mi prende una grande tristezza. Quel Centro grande torre metallica da cui volte e in una delle mie visite intravvidi nel cortile dei giovanotti era stato fortemente voluto da Guglielmo Marconi e portava il partono voci e suoni che si in camice bianco. Rincasando dissi subito ai miei genitori: “Da suo nome: “TRASMITTENTE GUGLIELMO MARCONI”, come ri- possono sentire anche a cen- grande voglio ‘studiare la radio’ e andare a lavorare alla sta- portato in una lapide che non so dove sia finita e quelle antenne tinaia di chilometri!” Questa zione di Budrio”. sono chiamate marconiane. L’abbattimento del Centro di Budrio fu la spiegazione. Fu così che studiai radiotecnica! Superai il concorso in RAI è stato sicuramente un duro colpo alla memoria di questo gran- Quella sera, appena vidi ac- per operatori tecnici e fui assunto nel 1961. Purtroppo non fui de scienziato e nostro concittadino. cendersi quelle luci mi misi mandato al Centro OM di Budrio, ma in un Centro TV-MF di A volte mi chiedo: “….quella scatoletta che tutti noi ormai subito in ascolto, correvo da un’altra regione. Trascorsi 17 anni nei centri trasmittenti TV- teniamo sempre in tasca, quel meraviglioso TV digitale 4k un lato all’altro del cortile MF, poi fui trasferito nel reparto MIAF (manutenzione impianti UHD 55”… che abbiamo in salotto, quell’autoradio DAB che tendendo l’orecchio, ma non alta frequenza) di Bologna che, nel frattempo, aveva inglobato abbiamo in macchina, i collegamenti satellitari e tante altre dia- sentivo né voci né suoni. La la conduzione del Centro di Budrio. Finalmente potevo mettere volerie non funzionano forse grazie alla scoperta di Guglielmo sera successiva riprovai, ma piede all’interno della ‘stazione radio di Budrio’! Grande fu la Marconi?” ancora niente. Mi convinsi mia emozione, ed ogni volta che entravo nel centro mi ricorda- Qualche tempo fa chiesi a mio nipote, quarta liceo, mentre era che quell’uomo ci aveva presi vo di quando, una trentina di anni prima, ancora bambino, mi alle prese col cellulare: “ma tu lo sai chi era Guglielmo Mar- in giro. Qualche tempo dopo soffermavo ai bordi della strada e sognavo di poterci un giorno coni?” Lui mi guardò e rispose: “ Non si chiama Guglielmo, mio padre tornò dalla fiera del entrare. Nel 1996 andai in pensione e, in un ultimo incontro ma ……, ed è un giocatore di calcio del Pisa!”. Senz’altro paese con la famosa galena. Non tutti sanno cos’è la galena. E’ in direzione a Roma, incontrai il responsabile dei trasmettitori scherzava e mi voleva provocare, però noi che abbiamo lavorato il più semplice radioricevitore che funziona senza nessuna fonte Onda Media e con lui mi trattenni a lungo per chiedere miglio- una vita in RAI e chi ancora ci lavora, ai nostri figli e nipoti, di energia esterna, corrente o pile e, se ci si trova abbastanza ramenti di alcuni apparati ormai obsoleti ed ebbi l’impressione ogni tanto, ricordiamo loro che questa azienda è nata grazie vicini ad una stazione radio onda media, consente di ascoltare che il mio interlocutore recepisse quelle mie richieste. Forse alla grande scoperta di questo nostro illustre concittadino: Gu- le trasmissioni. Fu così che capii come si potessero ascoltare “le neppure lui sapeva che da lì a qualche anno la RAI avrebbe de- glielmo Marconi. voci e i suoni che partivano dalla stazione radio”. ciso un drastico ridimensionamento degli impianti Onda Media * sede Bologna Mio padre era molto geloso della sua galena, la teneva sul co- e, quindi, la demolizione del Centro di Budrio. modino della sua camera da letto e guai se qualcuno si avvicina- Mi capita ancora oggi di percorrere quella strada. Mi soffermo a va! Io però, quando lo vedevo allontanarsi da casa, entravo fur- tivamente nella sua camera e mi mettevo all’ascolto. Tutto bene per un po’ di tempo, poi un giorno riscontrai che i programmi AUGURI erano diventati due ed erano sovrapposti. Evidentemente era stato acceso o potenziato un secondo trasmettitore e la galena, PER UN MATRIMONIO IN MASCHERA! pur avendo una sintonia, non era in grado di discriminare le due frequenze. Mi accorsi, però, che agendo sulla puntina del In tempi di coronavirus c’è chi non rinuncia rivelatore e contemporaneamente sulla sintonia avrei potuto mi- a sposarsi anche in mascherina. gliorare l’ascolto: passavo ore in questi tentativi. Nel pomeriggio del 28 maggio nella Sala Fu così che nacque la mia passione per la radio! Consiliare del Comune di Riano nei pressi Dopo qualche anno, appena ebbi a disposizione una bicicletta, di Roma, il collega Massimiliano Fantazzini andai alla ricerca della stazione. Una volta raggiunta, mi sof- (figlio dei soci Molini e Fantazzini) siè fermai a lungo al bordo della strada ad ammirare quelle due sposato con Valentina Frumusanu, la sua antenne che si stagliavano imponenti in quello spicchio di cielo fedele compagna da molti anni.

2-3/2020 24 amarcord ANTONIO MORETTI L’AVVOCATO DEL VIDEO UNA CONVERSAZIONE IN SALOTTO TRA MARITO E MOGLIE Rosanna Vaudetti uando nel 1966 Antonio A. Moretti fiocco-La tv è ancora in bianco e nero ma Mike Bon- vinse il Premio Regia Televisiva per il giorno spiega subito che è azzurro perché il mattino varietà ANDIAMOCI PIANO condotto da è nato Federico , il figlio del regista Moretti. Mike ed Enrico Simonetti con Isabella Biagini, Antonio erano colleghi ed amici, avevano girato in- Q Sauro Borrelli gli dedicò una bella in- sieme anche alcune pubblicità per . “Rimasi tervista sull’Unità intitolata Antonio Moretti l’avvocato colpito dalla popolarità di Mike. Quando sapevano del video, parafrasando il titolo di una serie televisiva della sua presenza le donne lasciavano il lavoro nei di successo “Perry Mason,l’avvocato del diavolo”. campi per correre a salutarlo…” A colpire l’autore era la sua doppia vita per metà de- dita alla professione di avvocato e per metà alla regia Dal 1974 al 1991 sedici edizioni del Festival di San- . “In fondo- precisa Antonio- non c’è frattura tra i remo. “Quando subentrai alla regia la RAI tra- due mestieri poichè per entrambi il problema prin- smetteva in differita solo l’ultima serata. La ma- cipale è organizzare la materia su cui si lavora, nifestazione era in declino perché predominava darle cioè un assetto logico per ricavarne le neces- una corrente di pensiero che voleva privilegiare i sarie conseguenze.” programmi culturali, le inchieste e le “canzonette” dovevano passare in secondo piano. Erano ragio- Ed è proprio la professione forense a condurlo in TV. namenti in buona fede che sottovalutavano però Viene chiamato come consulente legale per la rubrica l’importanza delle manifestazioni popolari nella RUOTE E STRADE condotta da Marisa Borroni. Nel storia di una nazione e il Festival si prese la sua 1963 firma con Gigi Lunari ”UNA CORSA IN MOTO” bella rivincita”. primo telefilm con dichiarati intenti pedagogici e didascalici prodotto dalla RAI per ragazzi, vincitore Con il trasferimento dal Casinò delle Feste al Teatro di diversi premi. Si dedica come regista a numerose Ariston riprese il volo, Moretti riuscii ad ottenere per inchieste tra cui “RAPPORTO SENTIMENTALE” “LE la prima volta l’impostazione scenografica dell’or- ORME DELLA METROPOLI”, un’indagine sull’igiene chestra e dei cantanti e gradualmente a portare altre mentale dell’uomo in città. “Per questa inchiesta innovazioni imponendo mezzi tecnici fino allora usati ebbi alcuni problemi: dovetti eliminare alcune solo al cinema come il dolly ed i carrelli a rotaia. Al- riprese giudicate troppo forti, troppo crude nella berto Bevilacqua scisse sul Corriere della sera: con loro drammaticità. Del resto tutti i componenti Moretti per la prima volta le camere volano” Vengono della troupe televisiva dopo il periodo di riprese in approntate speciali misure per permettere l’uso delle manicomio uscirono molto provati . allora pesanti telecamere su detti mezzi. La TV di quei tempi si preoccupava di non turbare Regista, ispiratore delle scenografie e coautore dei i telespettatori, di tutelare la loro serenità a scapito testi con l’avvento del colore valorizza lo studio delle però in questo caso della verità, Tutti ricordano i luci in funzione dell’atmosfera melodica delle canzoni provvedimenti un poco bigotti come le calze nere . Decisivo è stato il suo contributo al rilancio di que- fatte indossare alle Kessler, ma in realtà la tutela sta manifestazione che da sempre è nel cuore degli degli spettatori aveva un ambito più vasto.”. Nes- italiani. nalità e giovani pieni di talento, qualità, cultura suna censura invece per i numerosi ritratti di artisti Con l’arrivo delle vedette internazionali e dei gruppi ed entusiasmo.. Era una TV alla ricerca di una contemporanei che realizzò tra l’altro per “LE TRE stranieri firma speciali di valore storico per la nostra identità: aveva i grandi modelli del cinema e del ARTI” rubrica “fatale” per la sua vita privata perché la TV (Paul Mc Cartney, Sting, Liza Minnelli, Barry Whi- teatro ed era consapevole di non poter essere né conducevo in studio io …. Sposati nel giro di tre te… l’uno né l’altro. Questa ricerca di un nuovo speci- mesi, cinquantacinque anni insieme. fico linguaggio rendeva il lavoro un’ affascinante Nel 1972 con “Giotto ed il suo tempo” inaugura per avventura. Poter dire sono un dirigente, un came- Nel frattempo continuava l’attività teatrale e quella di l’Istituto Luce l’Enciclopedia dell’Arte”. Il film di oltre raman , un regista , poter dire lavoro in RAI era già avvocato che lasciò negli anni settanta in seguito al un’ora vince il Premio del Ministero dello Spettacolo dichiarare uno status sociale privilegiato. Gli sti- trasferimento da Milano a Roma. Nel settore del varie- e ha rappresentato l’Italia all’Oscar del documentario pendi erano dignitosi e livellati. Non c’era la corsa tà ricordiamo FESTIVALBAR, CANTAGIRO, DISCO PER a New York. all’ascolto perché non c’era concorrenza . Si dove- L’ESTATE, CASTROCARO, MOSTRA INTERNAZIONALE va tenere presente che gli obbiettivi da raggiungere di MUSICA LEGGERA di VENEZIA, PREMIO DAVID DI Tra gli ultimi lavori la registrazione di dodici comme- erano l’informazione, la cultura, l’educazione , il DONATELLO, LA VELA D’ORO, LA NOTTE della MODA die utilizzando tecnica e linguaggio cinematografico rispetto dei valori familiari tradizionali, l’intratte- a TRINITA’ DI MONTI, CONCERTO DI NATALE in VATI- con mezzi televisivi. Con “Serata Vajont” di Marco nimento. Solo lo sport trovò subito il suo linguag- CANO , CANZONISSIMA. Paolini si aggiudica il Premio Regia TV 1998- gio. I mezzi tecnici e finanziari erano limitati, le Il 12 gennaio 1965 “ LA FIERA DEI SOGNI” in onda Racconta Moretti:“Quando inziai a lavorare la te- immagini in bianco e nero eppure conservano an- dagli studi di Milano iniziò inquadrando un grosso levisione annoverava tra le sue file grandi perso- cora un grande fascino:è la cara TV che non c’è più.”

25 2-3/2020 tutti insieme le difficoltà di un lavoro che noi del ’79 impegnati in una sede regionale periferica, abbiamo dovuto inventarci. BARI Non avevamo riferimenti tecnici da seguire, se non per la RENATO DI BLASIO COMPIE 90 ANNI radio, dove potevamo contare sui consigli degli “anziani”, La televisione no! Era per tutti una scoperta professionale, da se- guire con l’impegno di chi deve dare conto di uno standard RAI da onorare! E questo valeva ovviamente per noi Tecnici, ma anche per gli Operatori, Giornalisti, Programmisti-registi, specializzati di ripresa, impiegati ecc. ecc. Proprio per questo, il rapporto fra colleghi del 79 è rimasto speciale. Non voglio dire idilliaco, perché siamo comunque esseri umani, e come tali abbiamo fatto anche noi i nostri errori, ci sono state defaillance lavorative, screzi personali, discussioni, come nella vita di tutti, ma è rimasta comunque sempre traccia di questa scommessa di gruppo a tenerci uni- ti, a farci sentire parte di una famiglia che teneva tantissimo al ruolo richiesto, quello del servizio pubblico radiotelevisivo Grande festa in casa di Renato Di Blasio, lunedi 27 gennaio in che eravamo fieri di offrire. occasione del suo 90° compleanno. Ecco perché perdere Rocco, non è solo perdere un amico, Lo abbiamo raggiunto nella residenza di Taranto, per brinda- è di più, è vedere andar via un altro pezzo di quella famiglia re, insieme alla sua splendida famiglia riunita per l’occasione. del ’79 che tutti insieme formammo, e che comunque rimarrà Renato ha lavorato nella sede Rai di Bari a metà degli anni 80, nella nostra memoria. per poi trasferirsi a Campobasso in qualità di Responsabile della Produzione. A Renato, il nostro Presidente Salvatore Strippoli ha consegna- to l’orologetto dono di Raisenior Bari, insieme ad un grande abbraccio da parte di tutta l’associazione, con l’augurio di una lunga vita, gioiosa e serena, insieme alla moglie Antonia ed ai figli Alessandro e Luca. Mario Deon

ROCCO BARILE , UN RAGAZZO DEL ‘79 ricordo di Mario Deon Rocco si è spento nella scorsa Ciao Rocco, in tempi di coronavirus non ci è nemmeno con- notte, con il conforto dei pro- sentito l’estremo saluto, contiamo di abbracciare appena pos- pri familiari, per un terribile sibile i tuoi cari in pegno della nostra amicizia. male scoperto solo a fine di- cembre scorso. Ricordiamo Rocco, qui in una FIRENZE foto di gruppo di diversi anni fa, sempre gentile e sorriden- te, dedito con passione al suo lavoro, e sempre disponibile. Rocco iniziò a lavorare in Rai insieme al gruppo dei cosid- detti “ragazzi del ’79”, con i quali formammo squadra, per incominciare da zero le attività di montaggi, trasmissioni e messa in onda della nascente terza rete regionale pugliese, e quell’incontro segnò anche l’inizio di una lunghissima amicizia, che partiva dalle comuni espe- rienze di lavoro alla Stanic, la vecchia raffineria di petrolio di Bari, passando per le esperienze con i rispettivi figli, motivo di 12 FEBBRAIO 2020 - BENVENUTA CHIARA LAVORINI grande affetto per entrambi e per il semplice quotidiano. Poco prima dell’irruzione del covid – 19 nella vita di tutti noi All’inizio avevamo tutti la grande preoccupazione di non es- è entrata in questo mondo la piccola Chiara questa si a ralle- sere all’altezza di governare macchine di ultima generazione grare la vita della nostra collega Barbara Brunelli e del suo tecnologica, ( che magari oggi ci fa sorridere guardarle) e un consorte Silvio Lavorini a cui vanno tutte le nostre felicitazioni. lavoro che doveva essere contemporaneamente individuale e Alla piccola Chiara le diciamo che insieme a tanti piccoli nati di gruppo, ma soprattutto ogni piccolo errore poteva tradursi in questo particolare momento, portate quella scintilla di spe- in un grave disservizio. Anche per questo si era andato cemen- ranza nella vita che prosegue e va vissuta. tando un rapporto di collaborazione molto stretta fra tutti, a Banalita? Forse, ma tremendamente vere in questo momento. volte di amicizia, sempre di rispetto reciproco, per superare Stefano Lucchetto

2-3/2020 26 cronaca dalle sedi Paola Nessi, Carlo Stagnoli e di Walter Di Marino. E’ stato mol- to commovente e per tutti è stato un grande tuffo nel passato. MILANO Naturalmente è stato importante l’apporto di tutti i colleghi di NATALE SPECIALE AL CENTRO DI PRODUZIONE Rai Senior anche per certificare o eventualmente correggere quanto raccontato nel film. È stata fantastica la partecipazione di tutti quanti ed è stato commovente in mensa quando siamo riusciti a scambiare un poco di battute e tanti abbracci, tra le tombolate di Michele e i saluti del Direttore del CPTV. Risate, ricordi, emozioni, con lo stupore di quanti professioni- sti, quante generazioni hanno già attraversato la Rai di Milano. È stato veramente un Natale Speciale, a presto. red Raisenior Mi

GIUSEPPE BETTINALDI

Dovete sapere che nel Centro di produzione RAI di Milano Milano, 6 Marzo 2020 in questi mesi c’è un brulicare di attività che affianca la con- Un bravo professionista e un suete Produzioni radiofoniche e televisive. uomo che ha dedicato al lavo- Queste attività sono prevalentemente legate a quanto avviene ro e alla famiglia tutta la sua sul territorio lombardo. esistenza, con grande passio- La RAI come sua missione, sopratutto per il prossimo futuro, ne e umanità. deve raccordarsi e raccontare il territorio italiano, sua uni- Siamo vicini alla famiglia per ca ricchezza e contemporaneamente salvezza nei confron- la grave perdita. ti dell’avanzare delle multinazionali dell’audiovisivo quali La Segreteria Rai Senior Mila- Netflix, Sky, Discovery e tante altre. no L’originalità del nostro territorio e dei nostri racconti, le tradi- zioni, il senso della comunità, della contemponaneità e il gu- sto italiano devono essere l’ossatura che regge questa azienda ancora oggi forte. PALERMO A Milano, grazie alla vitalità portata dal Direttore del CPTV En- FESTA DI NATALE rico Motta, dal Condirettore della TGR Roberto Pacchetti e dai responsabili delle Testate giornalistiche Milano, è stato possi- bile organizzare il 13 Dicembre 2019 una gradita visita di Sua Eccellenza Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini. Il Monsignor Delpini ha visitato gli studi e incontrato i lavo- ratori al Tv3, dedicando in particolare a tutti i Colleghi di Rai Senior la sua benedizione dedicata alla vigilia delle festività natalizie, inoltre ha potuto apprezzare l’allestimento del pre- sepe realizzato all’ingresso del CPTV da Michele Casta per Rai Senior all’interno della “scatola dei rumori” utilizzata in ra- diofonia nel passato per sonorizzare i radioromanzi. Ecco alcune parole del Monsignor Delpini: “Mi auguro un’in- formazione che aiuti a pensare più che un’informazione che coltivi la presunzione di sapere. Dire servizio pubblico vuol dire che è per tutti e che propone non un’informazione pre- confezionata in base a una ideologia di chi la produce, ma elaborata per suggerire alla gente che è in grado di pensare con la propria testa e che la realtà è complessa. Il 19 dicembre 2019, in prossimità delle Feste natalizie, ne- I giudizi sommari sono sempre ingiusti e parziali, l’umiltà e la lI’Auditorium di Sede, si è svolta la consueta Messa con la par- riflessione sono strade più promettenti per avere una visione tecipazione di dipendenti e pensionati. del mondo che guardi con fiducia e senso di responsabilità Tale evento trova da sempre il consenso generale, perché al futuro”, ha detto. “Desidero ringraziarvi - ha detto ancora rappresenta un piacevole momento di incontro tra vecchie e Delpini, terzo arcivescovo ambrosiano in visita ufficiale alla nuove generazioni. In particolare i pensionati, a contatto con Rai milanese dopo Montini e Martini - perché quello dell’in- le nuove leve prendono coscienza dei cambiamenti intervenuti formazione è un grande servizio di cui abbiamo bisogno”. nell’ambito del lavoro che essi svolgevano tempo prima. Il giorno successivo, il 14 Dicembre 2019 sempre presso lo Tuttavia, le loro conversazioni non sono solo improntate alla Studio Tv3, è stata celebrata la messa per le Festività natalizie nostalgia dei tempi trascorsi, ma anche alla richiesta di altri dal Cappellano Padre Peppino Sedran e dal Monisgnor Clau- momenti da trascorrere assieme visitando luoghi storici in una dio Stercal. A loro un grande ringraziamento. giornata all’aperto. A seguire presso la Sala conferenze, in esclusiva per i colleghi Ed è in tale spirito che molti avanzano la richiesta di realizzare di Rai Senior, è stato proiettato in anteprima il documentario una gita in pullman per la prossima primavera. storico sulla Rai di Milano “Tutto cangia e il ciel s’abbella” di Maria Vancheri cronaca dalle sedi 27 2-3/2020 LE PREMIAZIONI 40 ANNI lI 13 febbraio a Palermo, presso l’Auditorium di Sede, si è svolta la cerimonia di premiazione di dipendenti e pensionati che, nel 2019 hanno raggiunto il traguardo dei 40 anni di anzianità in Azienda. Impegni pregressi hanno impedito la partecipazione del Direttore di Sede, Dr. Sal- vatore Cusimano, che ha affidato l’incarico al Dr. Francesco Trifirò, Responsabile Gestione Sede. Questi, dopo aver riferito i saluti e gli auguri del Direttore, si è congratulato con ciascuno dei premiandi e, successivamente si è proceduto alla consegna degli oro- logi offerti da Raisenior. Poi, come di consueto, in un’atmosfera gioiosa e cordiale l’evento si è concluso Perugina: Baci in tutte le varianti di gusto, praline e tavolette tra cui il Nero Perugina con un piccolo rinfresco. che ripropone, in chiave moderna, la tradizionale ricetta del fondente “Luisa” di Luisa Ci piace definire questo gruppo, oggetto dell’odierna premiazione “i ragazzi della Spagnoli. Terza Rete”. Compatibilmente con i programmi produttivi la visita è proseguita, da un passaggio Essi infatti, sono stati assunti in occasione di tale evento che tutti ricordano con sopraelevato, sui reparti di produzione. Sotto di noi scorrono “fiumi” di Baci Perugina piacere per le tante esperienze fatte nei molteplici viaggi per le varie Sedi aziendali; (se ne producono 15.000 al minuto), ordinate tavolette o colorate uova di Pasqua. questo periodo è stato denominato “sperimentazione della Terza Rete.” Vedute emozionanti e momenti indimenticabili. Sarà, forse un discorso ripetitivo da parte mia, mi piace però sottolineare che in Il percorso del Museo è suddiviso in 2 parti: da un lato la “ STORIA “UFFICIALE” questi momenti si ha la sensazione di essere parte di quella “vera famiglia RAI”che dell’Azienda, la sua capacità di comunicare a clienti e consumatori attraverso i prodotti ci ha accompagnato nei nostri percorsi professionali, non privi talvolta di qualche e le iniziative commerciali. segno di vera amicizia. Dall’altro la STORIA PIÙ “INTIMA”: le iniziative sociali, i rapporti con i VIP, i servizi Ma. Va. aziendali del primo e secondo dopoguerra e tante altre curiosità. Una raccolta di documenti, foto, incarti, confezioni, macchinari produttivi e 3 posta- zioni audiovisive (filmato tecnico della produzione, filmati di repertorio e la raccolta PERUGIA dei “caroselli” dal ’57 ad oggi ) completa la ricostruzione della storia aziendale e di turismo Umbria cento anni di storia industriale italiana. VISITA AL MUSEO STORICO PERUGINA Nelle 4 sezioni di esposizione si incontrano teche dedicate alla “scoperta” del pre- Gino Goti giato seme: dalle antiche civiltà pre-colombiane dove il “cibo degli Dei” consisteva in un’aromatica bevanda riservata a sacerdoti e guerrieri, alla sua comparsa nelle corti europee per arrivare alle prime e moderne forme di produzione industriale. Ricordiamo che la Perugina non nasce come azienda produttrice di cioccolato, ma come “Laboratorio per la produzione di confetti” con quattro soci fondatori: France- sco Buitoni, Annibale Spagnoli, Leone Ascoli, Francesco Andreani. Solo due dei quattro nomi rimarranno nella storia di Perugina il cui successo fu dovuto all’estro imprendi- toriale di Giovanni Buitoni (figlio di Francesco) e Luisa Spagnoli (moglie di Anniba- le). I successivi passaggi vedono avvicendarsi dapprima la CIR di Carlo De Benedetti (1985) ed infine la Nestlè di cui Perugina rappresenta la Divisione Dolciari Italiana. Alcuni prodotti Perugina sono diventati autentici “miti” che hanno accompagnato ge- nerazioni diverse, primo fra tutti il BACIO. Il romantico cioccolatino nasce nel 1922 con il nome di cazzotto. È Giovanni Buitoni a sovvertirne il nome conferendogli una Nato nel 1997 come espressione del più ampio Archivio Storico Buitoni-Perugina, il tale carica d’affetto che, unita ai tratti grafici di Federico Seneca (sua l’invenzione del Museo Storico Perugina consente di ripercorrere la coinvolgente storia di un marchio cartiglio amoroso, sua l’idea della coppia), ne fecero uno dei prodotti più longevi del prestigioso, nato nel lontano 1907. mercato italiano. La nascita di Perugina, con le grandi dinastie degli Spagnoli e dei Buitoni, destinata a Già dalle prime produzioni, Perugina impone il suo stile: elegante e ricercato come rappresentare la storia italiana del cioccolato, ha qualcosa di straordinario in quanto mostrano le confezioni anni Dieci, Venti e Trenta esposte che, accanto ai prodotti delle nata nel contesto della provincia italiana e ad inizio secolo, in un’Italia in cui non RICORRENZE, consacrano Perugina leader assoluto del mercato. esisteva il mercato del cioccolato come oggi lo intendiamo. Le poche marche presenti Abbiamo visto autentici pezzi di campionario di Uova Pasquali del 1935 passando alle sulla scena (Novi, Caffarel, Talmone) erano realtà locali, mentre Perugina fu la prima, ricorrenze degli anni Sessanta, commercialmente “ideate” da Perugina: la Festa degli grazie al talento di Federico Seneca, a comunicare la marca sul piano nazionale crean- Innamorati, della Mamma… do specifiche reti distributive, tra cui primeggia la Rete Negozi. Perugina fu pioniera anche nella comunicazione. Nel 1935, sull’onda del successo Il Museo Perugina è anche un goloso viaggio che ripercorre le tappe di lavorazione radiofonico de “I Quattro Moschettieri” di Nizza e Morbelli, Perugina lanciò il primo del cioccolato e che culmina nell’unicità di una visita guidata dei reparti produttivi. Annualmente sono circa 75.000 i visitatori del Museo, classificandosi come secondo Museo d’impresa italiano, dopo la Galleria Ferrari di Maranello. La visita inizia con la visione di un filmato sulla storia aziendale con immagini dell’Ar- chivio Storico Buitoni Perugina ed attuali. Interessante vedere e sapere che fu la Pe- rugina, negli anni ‘20, a istituire il primo asilo nido aziendale. Nello stesso video vien mostrato anche il processo di lavorazione del cioccolato. Dopo questa prima infarinatura o meglio...cioccolatura abbiamo iniziato la visita al Museo dalla “Galleria” di incarti e confezioni a rappresentare oltre un secolo di made in italy Nel cuore della fabbrica ci è stata offerta una ricca e gradita degustazione dei prodotti

2-3/2020 28 cronaca dalle sedi storico Concorso di massa. Oltre 92 milioni le figurine stampate, abbinate ai prodotti non si era mai vista prima.Ma noi ti promettiamo ,Maurì,Tutti noi te le promettiamo Perugina, che determinarono un’autentica “febbre” nel paese triplicando il fatturato ..ti promettiamo che un giorno ,quando si potrà,quando questo passerà,quando sarà con l’innovativa dinamica che riservava premi ambitissimi (la mitica Fiat 500 Topoli- lecito amarsi ,quando sarà lecito toccarsi,organizzeremo una festa per te...una festa in no!) tuo onore una festa come avresti meritato ..una enorme cerimonia come avresti voluto Negli anni Venti, Perugina “sponsorizzò” una manifestazione agonistica: la “Coppa ..una festa fatta di amici, brindisi, di abbracci, tanti abbracci e sorrisi fatta di mani che della Perugina” gara automobilistica su strada con piloti del calibro di Tazio Nuvolari si stringono e ricordi per te Maurì...una cerimonia fatta di musica e amore ..di danza e o Brilli Peri. leggerezza e mille storie a narrare la tua epopea la tua vita straordinaria. Straordinario Fu inoltre tra i primi ad utilizzare i moderni “Testimonial”, autentiche icone dello -è questo e l’aggettivo che meglio definisce ..straordinario come il saluto che stiamo spettacolo: da Totò a Vittorio Gassman, da Frank Sinatra a Jean Gabin. qui ad offrirti ,ognuno nel suo intimo, ognuno nel proprio silenzio ognuno nel suo as- Con le moderne campagne pubblicitarie e gli “eventi”, in chiave “Bacio”, si persona- surdo metro e mezzo di vita.Per ora ti diciamo grazie ,grazie per tutto quello che co hai lizzano stazioni metrò, autobus fino al…Jumbo 747 di Alitalia che, nel 1997, portò il dato per tutto quello che ci hai insegnato ,grazie per la valanga di amore con cui ci hai marchio nei cieli di Roma e New York. sommerso...Cioao Maurì ..Manuela ed ognuno di noi…..una preghiera ti accompagni In omaggio ai golosi, il Museo Storico ripropone l’evento “clou” della manifestazione nel cammino verso la casa del Signore...riposa in pace..non ti dimenticheremo…. perugina di “Eurochocolate 2003” nel quale venne presentato, e gustato, il cioccolati- no più grande del mondo: il BaciOne. Nel Museo è stato riprodotto l’enorme colosso MARCELLO BEMPORAD alto 2,17 cm, oltre mt. 7 di circonferenza per 5.980 chilogrammi di cioccolato ori- ricordo di Luciano Flussi ginari. Una invitante scenografia per un girotondo di saluto, al termine della visita, e un rin- Ci ha lasciati inaspettatamente il 7 aprile. graziamento alla nostra guida: M. Cristina Mencaroni, Responsabile del Museo, assag- No, il Coronavirus non c’entra nulla, ma giando l’ultimo, dolcissimo ”bacio” prima di uscire sul piazzale, dove, dalla fabbrica, poco cambia. continuava a giungere l’odore del cioccolato in lavorazione. Ho accettato volentieri l’invito della cara Alla Casa del Cioccolato funziona anche la Scuola del Cioccolato Perugina con i suoi signora Franca di scrivere un ricordo di Corsi, a calendario e ad hoc. Una Scuola aperta al pubblico dove, guidati dai Maestri Marcello e, nel farlo, vorrei cominciare dal- Cioccolatieri si possono creare delizie di cioccolato ed uscire dallo stabilimento con la fine. Dall’ultima volta che ci siamo sen- prodotti freschi... anzi caldi, abilmente creati dalle proprie mani. . titi una domenica di fine marzo, in pieno Certo chi non è venuto ha perso qualcosa! Ma il Museo e la Scuola del Cioccolato sono lockdown: una chiamata senza risposta, un aperti per altre visite RAI Senior: info e prenotazioni: 800800907. messaggino del tipo “mi hai cercato?”, un altro “si, solo per sapere come te la passi!” a cui ha fatto seguito una lunga, piacevole ROMA telefonata, dopo parecchio tempo che non CASTRACANE MARIA LUCIA ci sentivamo. ricordo di Marianna Mazzieri Era (sembrava) il Marcello di sempre: un po’ guascone e scanzonato, come al solito ironico e pungente. Abbiamo parlato della sua salute, non buona, ma tutto sommato Dopo una lunga invalidante malattia, mer- nemmeno troppo cattiva per essere un “ragazzo” di 81 anni, della vita a Spoleto dove coledì 8 aprile, è deceduta Maria Lucia da qualche anno si era trasferito, della sua nuova macchina, subito “battezzata” nel far CASTRACANE, collega RAI e grande amica. manovra sulla rampa innevata, inevitabilmente dei figli e della situazione che tutti viveva- Maria Lucia ha vissuto la sua malattia con mo, tappati in casa. Non mancò, amichevolmente, di rimproverarmi per aver lasciato in grande forza e coraggio. anticipo l’Azienda, ma questo è un altro discorso, per nulla interessante. Come Lei desiderava si è addormentata, Insomma, un Marcello non tanto diverso da quello che avevo conosciuto quasi 40 anni nella sua casa, circondata dall’amore di prima, lui autorevole dirigente del Gestionale di Genova, io giovane analista delle man- suo figlio Alessandro e di tutta la sua sioni alle prime armi. “GRANDE FAMIGLIA”. A Genova era arrivato nel 79, dopo una già lunga militanza aziendale iniziata nel 62 Ciao Maria Lucia, ti vorremo sempre un presso la struttura amministrativa del Telegiornale di Fabiano Fabiani e Villy De Luca. gran bene. Tornò a Roma nell’87 con un incarico in Segreteria del CdA e nel 90 fu chiamato da Corrado Guerzoni ad assumere l’incarico di responsabile del Supporto Unificato delle MAURIZIO URBINI Reti Radio. Poi, nel 94, riprese la valigia per andare a dirigere la Sede Regionale per la ricordo di Tullio Picone e Giovanni Dato Sardegna. Lasciò l’Azienda nel 99, con un po’ di amarezza perché quella Rai non era più “la sua Ciao Maurì.,siamo qui con te ovunque tu sia ..siamo qui sparsi per il mondo ogni uno al Rai”, come capita a chi l’ha vissuta in profondità con impegno e passione quando giunge suo posto ogni uno nel suo metro e mezzo il tempo in cui, guardandosi intorno, non riesce più a riconoscere né il tragitto, né i di respiro ...tu ci vedi ,tu colmi la separa- compagni di viaggio. zione a cui siamo obbligati ..il tuo Amore Ma non rimase con le braccia conserte, la panchina non era certo nel suo orizzonte, e è in questo sole che riempie ogni centi- intraprese un’avventura professionale di successo facendo il pendolare con Bruxelles metro di assenza ,è un incoraggiamento a come Direttore del P.O.R.E, una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri che superare l’assurdo momento in cui ci hai fornisce istituzionalmente assistenza a Regioni e Autonomie locali per l’assegnazione e lasciato ...ma ti assicuro che arrivi diritto l’utilizzo dei fondi tematici dell’Unione Europea. al cuore di ogni uno a ognuno il proprio Negli ultimi anni si era anche scoperto scrittore, pubblicando un libro “Duecento è più raggio di sole ,il proprio pezzetto di te .Per anni” che ripercorre la storia della sua famiglia, intrecciata con aspetti storici e di vita te un saluto “sopra le righe”..un funerale vissuta originali e inediti. come mai avevamo visto prima...perché non ci sarà nessun funerale “vietato salutarti” Insomma, la sua è stata un’esistenza vivace e senza noia, vissuta fino in fondo e, fino in ...Perciò ci lasci molto di più ..Ci lasci la fantasia ,la libertà di dirti ..arrivederci..ogni fondo, rimettendosi in gioco. E anche nel lasciarci, ha usato la stessa maniera, leggera e uno come meglio crede...per te non uno ma cento funerali personalizzati nella propria sorprendente, con cui è sempre vissuto. anima,nel proprio cuore ..ogni uno di noi ti saluterà a suo modo...Una cosa simile Però, Marcello, almeno questa volta, potevi evitare di stupirci! cronaca dalle sedi 29 2-3/2020 RIECCOLO TITOLOUMBERTO FORCELLA: COLLEGA E AMICO! ricordo di Ferdinando Ferro Nun c’e’ niente da fare e’sempre lui nei nostri cuori TITOLOIn ogni occasione conviviale, ha espresso le sue doti di artista mancato. Es- giocando ne’ sti novi campionati a curasendo di appassionato Umberto di musica Casella lo dimostrava e Antonio sempre esprimendosi Calajo come un ha dimostrato che li tempi bui cantante di chiara fama. der tennise pe’ lui nun so’ passati. Non l’ho mai conosciuto su un campo di calcio, nemmeno in occasione dei tornei del Circolo RAI. Però ricordo che ogni volta che si parlava del campio- nato di calcio ci si soffermava sempre sulle squadre del cuore e quello che Eppuro so’ passati parecchi anni sorprendeva sempre tutti era che, tra i contendenti di Lazio e Roma, Umberto da quanno fece l’urtima tenzone evidenziava il valore dell’Atalanta, di cui era estremamente tifoso ( essendo nato a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, nell’ottobre del 1940). Era vincendo puro senza tanti affanni solito andare indietro nel tempo parlando delle sue esperienze calcistiche in er titolo dell’urtimo schiappone. quel di Orvieto e ricordando che nel gruppo ristretto dei “bravi” uno dei suoi compagni di squadra si chiamava Frustalupi un grande giocatore centrocam- pista di livello nazionale. Doppo ave ‘ guadagnato la penzione Quando inevitabilmente si parlava con gli amici di episodi riguardanti l’ufficio, non mancava mai di raccontare la prima volta che ci siamo parlati di lavoro faccia lo vedi tutto giovane…. tirato a faccia e cioè in pratica quando ci siamo trasferiti a Viale Mazzini nel novembre 1966. Lui operava già nel settore del “fuori organico” e io, nel chiedergli di te pare che sia’n artro cfie emozione! alcuni contratti riguardanti la Direzione Tecnica, gli esposi l’esigenza di sostituire una delle impiegate della Segreteria di Direzione perché si sarebbe assentata dal servizio per licenza matrimoniale. Lui mi rispose “e a me?”. lo risposi: “quella sposa me”. Rimase di sasso e da allora non ha mai smesso di raccontarlo. e pensi che sia proprio un po’ cambiato Amava molto il tennis, argomento che, ovviamente, ci portava a sfotterci. I contendenti che si affrontavano, a rotazione, sia in singolare che in doppio, formavano un gruppo di cui facevano parte Beniamino Romano, Rolando Buono, Nino Cerquitella, Cicalone, Federici, il Presidente Dongu, Grandinetti, Fontanelli, Cecca- Tanto che nel bel mezzo dell’azione gnoli e Zingaretti. In occasione dei piccoli tornei svolti al Circolo i perdenti pagavano la cena. In una di queste occasioni Umberto, oltre al canto di rito, si presentò con una poesia in vernacolo romanesco intitolata “Rieccolo”, a me dedicata e che metteva giocando un mech contro er capitano in ridicolo le mie qualità di tennista. ha vinto, ma ha perduto la ragione La foto è del gennaio 2005, scattata per intervista a nuova armonia scordando invece che era solo…. l’ano

che pe’ capisse e’ mejo chiama’ culo MIRYAM FIORELLINO “PRODUTTORE ESECUTIVO D’ACCIAIO” perche’ fottando contro er Presidente HA LASCIATO TUTTI NOI che nun se move manco fosse un mulo ricordo di Pino Nano lui s ‘era illuso de resta’ vincente. Se ne è andata via in silenzio, senza dar fastidio a nessuno, nel sonno, nella sua casa di Appio Latino, lasciando alle sue amiche più care e più fidate il suo segreto più E invece superato questo sprazzo grande, una vita spesa al servizio della RAI ma vissuta in profonda solitudine, perché ci sono mestieri nella vita che non concedono spazio né a sé stessi né alla propria vita de gloria che e’ durato un momentino privata. Di Miryam oggi rimane in questa sua casa così impeccabile, linda, ordinata, e’ riprecipitato nell’andazzo una sua foto appesa alla parete del salotto, dove pare affacciarsi da una finestra, se- je l’hanno fatto proprio a peperino. rena, sorridente, come solo poche volte noi che con lei abbiamo lavorato l’abbiamo vista sorridere. Da tempo era ammalata, sapeva di avere il cancro, ma ne parlava sempre con tran- E si ‘ che ce s’ e’ messo anche Romano quillità, quasi fosse rassegnata a lottare con la “bestia” che aveva dentro, consapevole che insieme co Rolando e Cicalone anche che il fumo e le sigarette di tutti questi anni di lavoro e di stress le avevano di- strutto i polmoni. Carattere forte, determinato, a volte scontroso e irritante, ma con il lavoro che faceva, soprattutto a Rai Due, a La Vita in Diretta, non poteva permettersi sti novi mostri, hanno tentato invano un solo attimo di cedimento o di debolezza, e allora nella sua stanza si celebrava ogni giorno il rito delle assegnazioni del giorno dopo, delle troupes da organizzare, de mantenello in buona posizioone. degli inviati da smistare sul territorio, delle trasferte da pianificare, delle mille richieste degli inviati sul campo, degli ospiti da contattare, dei services da contattare, degli esperti da chiamare, delle necessità oggettive degli autori e che spesso non collimavano con i conti del programma. Nella vita Miryam voleva fare teatro, sognava di calcare le scene, sembrava fatta apposta per dare corpo e vita a mille personaggi diversi, ma il teatro alla fine rimarrà Infatti Begnamino e’ una certezza la sua vera grande passione inconfessabile e segreta. Poi alla fine, la vita sa anche essere crudele, e allora devi fare i conti con un lavoro che magari non era quello che quando lo vedi ciondola’ sur campo sognavi di fare e, forse, così è stato anche per lei. co ‘ la racchetta messa alle sei e mezza Per almeno dieci anni, dal 1970 al 1980 vive l’esperienza esaltante e coinvolgente del gruppo fondatore del “Pata Gruppo”, al teatro Alberico - Alberichino, un teatro off, di stile alternativo, e già lì si occupava di organizzazione e gestione del personale, soprattutto di amministrazione, ma a sua vera indole è sempre stata quella di orga- farebbe smadonnare pure un santo nizzare il lavoro degli altri. In questo, Miriam era davvero una macchina infernale. Non conosceva pause, ma soprattutto non sapeva cosa fosse la parola “impossibile”. Negli anni 90 Miryam Fiorellino approda in Rai; da RAI Due Miryam passa poi a Rai Educational, sempre come produttore, e qui incomincia a occuparsi di un format E poi quanno che gioca Federici di cui oggi si parla in tutto il mondo, e che risponde al nome di “La Storia siamo noi”. Nel maggio 2003 approda a RAI INTERNATIONAL e poi, dal 2012 al 2018 Miryam Fiorellino finisce a ISORADIO. c’ e’ sempre tanta gente a vede’ Lascia definitivamente la Rai nel dicembre 2018, e un anno dopo, all’età di 67 anni appena compiuti, Miryam Fiorellino lascerà anche tutti noi. e l’amletico dubbio degli amici E questa volta, davvero per sempre. Sarà sepolta a Città di Castello insieme al suo compagno, Livio Dalla Ragione, e accanto a Aggeo Savioli, giornalista, sceneggiatore se e’ peggio de rovescio o de vole’. e poeta italiano.

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