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AS439 - ADOZIONE DI CONTRATTI DI SPONSORIZZAZIONE DA PARTE DI ENTI PUBBLICI LOCALI

Roma, 7 gennaio 2008

Presidente del Consiglio dei Ministri Professor Ministro dell’Economia e delle Finanze Professor Tommaso Padoa Schioppa Ministro dello Sviluppo Economico Onorevole Pierluigi Bersani Ministro dell’Università e della Ricerca Onorevole Ministro delle Infrastrutture Onorevole Ministro per i Beni e le Attività Culturali Onorevole Ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Locali Onorevole Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Professor Luigi Nicolais Presidente dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture Dottor Luigi Giampaolino Presidente della Conferenza Unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie Locali Onorevole Linda Lanzillotta Presidente dell’U.P.I. Unione delle Province d’Italia Dottor Fabio Melilli Presidente della Regione Val d’Aosta e della Provincia Autonoma d’Aosta Dottor Luciano Caveri Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Dottor Luis Durnwalder Provincia Autonoma di Trento Dottor Lorenzo Dellai Presidente dell’A.N.C.I. Associazione Nazionale dei Comuni Italiani Dottor Leonardo Domenici

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ricevuto una segnalazione relativa alle modalità con cui un’amministrazione pubblica locale ha fatto ricorso a contratti di sponsorizzazione per la realizzazione di un’opera infrastrutturale sul proprio territorio. Per quanto, nel caso specifico, non siano stati rilevati profili tali da richiedere un intervento specifico ai sensi

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della normativa a tutela della concorrenza, l’Autorità, nell’esercizio del potere di segnalazione di cui all’articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, intende esprimere e portare all’attenzione delle amministrazioni competenti le seguenti considerazioni. I contratti di sponsorizzazione trovano attualmente il loro principale riferimento normativo nell’articolo 26 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, c.d. Codice dei contratti pubblici, ove viene operato un rinvio generale ai principi del Trattato CE nell’evidente intento di garantire trasparenza decisionale, eliminazione di ogni discriminazione e tutela della concorrenza in relazione alle procedure applicative dell’istituto1. Al di là di tale riferimento, peraltro, la normativa non provvede a più opportune specificazioni in relazione a una tipologia contrattuale che, se da un lato consente una maggior flessibilità operativa da parte delle pubbliche amministrazioni nell’esercizio delle proprie attività istituzionali, dall’altro ne amplifica la discrezionalità decisionale in settori, quali quelli dei lavori, servizi e forniture pubbliche, dall’evidente rilevanza e sensibilità sotto il profilo economico e sociale. A tale riguardo, appare pertanto opportuno procedere in primo luogo ad una pur sommaria ricostruzione della nozione di sponsorizzazione, intesa come contratto a titolo oneroso a mezzo del quale un’amministrazione pubblica (qualificabile come sponsee) offre a un soggetto terzo (sponsor) la possibilità di pubblicizzare sé medesimo e/o i propri prodotti in forme diverse entro appositi e predefiniti spazi pubblicitari, dietro liquidazione di un determinato corrispettivo e/o fornitura di determinate prestazioni o beni. A fronte dell’ampiezza applicativa a cui un simile rapporto contrattuale può andare incontro – e tenuto a mente il riferimento di cui all’art. 26 del Codice dei lavori pubblici circa la necessaria considerazione dei principi del Trattato CE, nonché della rigorosa considerazione dei requisiti di qualificazione dei soggetti interessati – l’Autorità raccomanda pertanto alle competenti amministrazioni di adottare la maggior cura (i) nella rigorosa definizione di prestazioni e controprestazioni del rapporto derivante dal contratto di sponsorizzazione, (ii) nella pubblicizzazione della possibilità di fare ricorso a tale rapporto con la pubblica amministrazione, della concreta stipula di un contratto e dei suoi relativi termini operativi, (iii) nell’evitare ogni possibile distorsione della concorrenza derivante dal ricorso a tale tipologia contrattuale, che di fatto può anche determinare un’eliminazione del confronto concorrenziale con altri operatori, esclusi dalla realizzazione e/o fornitura di opere o servizi in virtù della migliore offerta (in quanto gratuita) da parte di un soggetto concorrente. Tanto rilevato in generale, con riferimento al primo dei punti appena segnalati la definizione rigorosa del contenuto del rapporto di sponsorizzazione pare dover necessariamente richiedere l’adozione di atti contrattuali in forma scritta, comprensivi della determinazione del valore dei beni e/o servizi interessati, della durata del rapporto sponsoristico e – a seconda della complessità delle attività conseguenti – di tutte le fasi operative necessarie all’esecuzione del contratto, oltre

1 Secondo l’art. 26, “[1] ai contratti di sponsorizzazione e ai contratti a questi assimilabili, di cui siano parte un’amministrazione aggiudicatrice o altro ente aggiudicatore e uno sponsor che non sia un’amministrazione aggiudicatrice o altro ente aggiudicatore, aventi ad oggetto i lavori di cui all’allegato I, nonché gli interventi di restauro e manutenzione di beni mobili e delle superfici decorate di beni architettonici sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ovvero i servizi di cui all’allegato II, ovvero le forniture disciplinate dal presente codice, quando i lavori, i servizi, le forniture sono acquisiti o realizzati a cura e a spese dello sponsor, si applicano i principi del Trattato per la scelta dello sponsor nonché le disposizioni in materia di requisiti di qualificazione dei progettisti e degli esecutori del contratto. [2] L’amministrazione aggiudicatrice o altro ente aggiudicatore beneficiario delle opere, dei lavori, dei servizi, delle forniture, impartisce le prescrizioni opportune in ordine alla progettazione, nonché alla direzione ed esecuzione del contratto.”

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all’indicazione di un soggetto responsabile della realizzazione e supervisione del relativo procedimento amministrativo. In assenza di una più specifica regolamentazione dell’istituto, peraltro, appare senz’altro positiva l’esperienza già verificata di alcune amministrazioni locali, le quali si sono autonomamente dotate di appositi regolamenti per la disciplina e la gestione dei contratti di sponsorizzazione. Quanto al secondo punto, l’Autorità raccomanda la pubblicazione di avvisi di sponsorizzazione – e forme di collaborazione similari – nella maniera più ampia e diffusa, con particolare riferimento agli albi eventualmente rilevanti nel caso di specie e ai siti internet istituzionali di maggior attinenza, al fine di porre ogni soggetto interessato nelle condizioni (i) di prendere piena conoscenza delle eventuali esigenze di sponsorizzazione espresse dalle amministrazioni competenti ovvero dei termini degli accordi già esistenti al riguardo, (ii) di eventualmente proporre proprie offerte di sponsorizzazione. Ancora, alla luce delle già richiamate conseguenze pregiudizievoli sullo sviluppo di un confronto di mercato per la realizzazione e/o fornitura di determinate opere e/o servizi, l’Autorità raccomanda alle competenti amministrazioni di valutare sempre con estrema attenzione e motivare specificamente l’opportunità di procedere alla costituzione di siffatti rapporti di sponsorizzazione, quantomeno nei casi in cui risultino interessate opere e/o servizi di entità economica non trascurabile.

IL PRESIDENTE Antonio Catricalà