The Two Ancient Branches of the Family
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Diapositiva 1
I 150 anni dell’Italia nell’arte A cura del Prof. CESARE ALPINI 1 2 Giovanni Fattore, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta Gerolamo Induno, Garibaldi sulle alture di Sant’Angelo presso Capua Gerolamo Induno, La partenza dei coscritti nel 1866 Francesco Hayez, La Meditazione (L’Italia nel 1848) Ippolito Caffi, Bombardamento notturno a Marghera del 25 maggio 1849 Luigi Querena, Scoppio di una mina nell’isola San Giuliano Napoleone Nani, Daniele Manin e Nicolò Tommaseo liberati dal carcere e portati in trionfo in Piazza San Marco nel 1848 Giuseppe Molteni, Ritratto della marchesina Anna Pallavicina Trivulzio in abito patriottico Gerolamo Induno, Trasteverina colpita da una bomba Gerolamo Induno, Garibaldi al Vascello George Housman Thomas, Garibaldi all’assedio di Roma Pietro Bouvier, Garibaldi e il maggiore Leggero in fuga trasportano Anita morente Gerolamo Induno, La battaglia della Cernaja Gerolamo Induno, La Battaglia di Magenta Giovanni Fattori, L’assalto a Madonna della Scoperta Giovanni Fattori, La Battaglia di Montebello Angelo Inganni, Accampamento degli Zuavi sugli spalti di Brescia Angelo Trezzini, Morte di Ferdinando Cartellieri. Episodio del combattimento di San Fermo Giovanni Fattori, Soldati francesi del ‘59 Telemaco Signorini, L’artiglieria toscana a Montechiaro salutata dai francesi feriti a Solferino Silvestro Lega, Un’imboscata di bersaglieri in Lombardia Silvestro Lega, Bersaglieri che conducono prigionieri austriaci Federico Faruffini, La Battaglia di Varese Eleuterio Pagliano, La presa del cimitero di Solferino -
Raccontare Il '48. Lessico, Simboli E Immagini Del Racconto Rivoluzionario Tra Il 1848 E L'unità Matteo Morandini
ADVERTIMENT. Lʼaccés als continguts dʼaquesta tesi queda condicionat a lʼacceptació de les condicions dʼús establertes per la següent llicència Creative Commons: http://cat.creativecommons.org/?page_id=184 ADVERTENCIA. El acceso a los contenidos de esta tesis queda condicionado a la aceptación de las condiciones de uso establecidas por la siguiente licencia Creative Commons: http://es.creativecommons.org/blog/licencias/ WARNING. The access to the contents of this doctoral thesis it is limited to the acceptance of the use conditions set by the following Creative Commons license: https://creativecommons.org/licenses/?lang=en Raccontare il '48. Lessico, simboli e immagini del racconto rivoluzionario tra il 1848 e l'unità 1 2 Indice generale Introduzione ..................................................................................................................................... 5 1. Catalogo minimo di una rivoluzione .......................................................................................... 11 1.1. Premessa: i fatti .................................................................................................................. 11 1.2. I Simboli ............................................................................................................................. 23 1.2.1 La barricata: il palcoscenico del popolo rivoluzionario .............................................. 23 1.2.2 «Viva Pio IX!» ............................................................................................................. 27 1.2.3 -
Ita/Eng L’Ottocento
ITA/ENG L’OTTOCENTO Da Canova a Boccioni Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo Il percorso propone 198 opere dell’Ottocento, di ambito soprattutto lombardo, provenienti dalle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo. Partendo dal Neoclassicismo, documentato dai bassorilievi canoviani, si giunge alle soglie del Novecento con le tele prefuturiste di Boccioni, passando attraverso un secolo di pittura italiana rappresentata dai dipinti storici di Hayez, dalle battaglie risorgimentali, da vedute e paesaggi, dalle scene di genere e dai capolavori del Simbolismo. SEZIONE I Il genio di Canova nei bassorilievi Rezzonico. Tra epica omerica ed etica socratica, tra virtù cristiane e filantropia illuminata Una serie di tredici bassorilievi di straordinaria grazia ed eleganza, eseguiti dal “Fidia moderno”, rappresentano episodi ispirati dai poemi di Omero e Virgilio e dal Fedone di Platone, accanto alle virtù cristiane e alle opere di misericordia. Antonio Canova, Danza dei figli di Alcinoo, 1790-1792 part. SEZIONE II Hayez e i grandi temi romantici. Tra pittura storica e melodramma Cinque capolavori di Francesco Hayez, protagonista della pittura storica del Romanticismo e celebrato da Mazzini come il vate della nazione, rievocano scene tratte dalla storia antica e dalle vicende del Medioevo e del Rinascimento. Francesco Hayez, I due Foscari, 1838-1840 SEZIONE III Giovanni Migliara e il fascino pittoresco degli antichi monumenti. Molteni, Ronzoni, Piccio, Inganni protagonisti del Romanticismo lombardo I dipinti di Giovanni Migliara, che raffigurano con stupefacente abilità e precisione antichi monumenti, sono accostati a quelli di Giuseppe Molteni, caratterizzati da eleganza e raffinati artifici pittorici, e ad opere del Realismo lombardo. -
Rivista Della Società Storica Varesina, Fascicolo VI, 1960
PRESENTAZIONE Il fuscicolo VI della rivista appare solo ora perchè abbiamo dato la precedenza ad alcune pubblicazioni uscite nella colluna: ((Fontistoriche D, Contiene le segnalazioni e gli studi pervenuti ulla Società negli anni 1957-58*5g. Ringraziamo sentitamente i vari collaboratori. LA PRESIDENZA DELLA SOCIETÀ STORICA VARESINA Carlo Marcora Dottore dell' Ambrosiana UN QBITUARIO DEL CAPITOLO DELLA COLLEGIATA DI VARESE A d Hautecombe i>l Savo*< nell'abbazia benedettina, dove sono sepolti i duchi di Spvoia, è atdata a finire la Bibk del Capitolo di Varese: sono due volumi in pergamw solidamente legati che servivano nel coro per la lezione scritturistica che è pa~tedel mattutino dell'uffiia- tura corale: i due volumi corrispondono alle due parti, in cui veniva diviso t'anno: estate ed inverno. La misura grandiosa dei volumi (cm. 45 x 32) si spiega, perchè venivano collocati sul massiccio leggio che stava nel mezzo del coro: il leggio era girevole: e su un lato sosteneva la Bibbia, su un altro i libri di canto (antifonario, innurio, ecc.). La Bibbia porta delle minia* ture, di cui a suo tempo fu dato l'elenco ed una breve descrizione. (*) Su quei volumi vi è dell'altro: infatti sulla 'parte iemale di quella Bibbia, che è del I 190,circa vi è un obituario, o necrologio in cui giorno per giorno da novembre a marzo (la durata del periodo invede: anche oggzdì i prevosti, i canonici, mettono l'ermellino sulla cappa in no- vembre, al P.;mo, e lo tolgono con la Pasqua, che luwr k mai se non verso la fine di marzo) sono segnati i defunti di cui ricorre l'anniver. -
Vincenzo Vela Biography
ALBERTOVINCENZO GIACOMETTI VELA ..................................................................................................................................................................................................................... Il genioSculpture che sias manifesta an expression attraverso of freedom l’arte Texts by Maria Cristina Brunati, Giorgio Zanchetti, Marco Marcacci, Giuliana Limiti, Gianna A. Mina Sculpture as an expression of freedom ..................................................................................................................................................................................................................... Vincenzo Vela Biography by Maria Cristina Brunati* Page 1: Eliseo Sala, Portrait of the Sculptor Vincenzo Vela, 1857, pastel and charcoal on paper Left: Francesco Fidanza, Portrait of Vincenzo Vela, 1879, albumen print On this page: Pietro Chiesa, Vincenzo Vela working on “The Victims of Labour” watched over by his masterpieces, before 1906, mixed technique on paper Vincenzo Vela ..................................................................................................................................................................................................................... Vincenzo Vela was not just a great artist artistic talent and natural aptitude for work- who brought figurative realism to sculpture ing with stone and invited Vincenzo to join in the second half of the 1800s, he was also him in Milan. There he was immediately em- a man of the times, -
Eleuterio Pagliano
ELEUTERIO PAGLIANO ELEUTERIO PAGLIANO 1826-1903 I l 5 Maggio del 1826 Eleuterio Pagliano nasceva in Casale Monferrato, quartogenito della nidiata di dieci figliuoli, che doveva nascere dal matrimonio di suo padre Felice con Angela Bonzanino. Bambino ancora dimostrò una grande attitudine e passione per le arti del disegno e si narra di lui che, per trastullare sè e i fratellini, ritagliasse dalla carta colle forbici, ed anche solo colle dita, figurine di persone e d’animali con tanto garbo e verità di forma, da non sem brare possibile in un fanciullo della sua età. Il padre, un medico distinto, da uomo intelligente non si oppose, come di solito avviene, alle tendenze artistiche del figliuolo ; anzi all’età di dodici anni lo mandò a Milano, a studiare il disegno e la pittura all’Accademia di Brera. Quivi era professore di pittura, fino dal iSo7, Luigi Sabatelli e sotto di lui, e sotto Giuseppe Sogni, il Pagliano apprese i più solidi principii d' arte, basati sulla bontà del disegno e lo studio indefesso del vero. Poco o nulla si sa di questo periodo di studii ; pare per altro che fin d’allora emergesse in modo particolare, perchè vi è traccia di molti successi da lui riportati nelle premiazioni accademiche di quell’ epoca. - 6 Cominciavano allora, nella gioventù italiana, le prime agitazioni pel riscatto e per l’indipendenza della patria, ed il Pagliano si diede corpo ed anima al servizio della causa nazionale, così che scoppiata nel 1848 la rivoluzione delle cinque giornate, vi prese parte ed arrolatosi poi vo lontario nel battaglione dei bersaglieri lombardi, capitanati da Luciano Manata fece tutte le campagne del ’48 e del ’49. -
Costume Moda Immagine Palazzo
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine Palazzo Morando Attendolo Bolognini è una dimora di chiara impronta Visitando il palazzo, attualmente, si presentano due percorsi espositivi settecentesca collocata nel cuore di Milano. distinti. Il primo consiste nella visita ad una pinacoteca che raccoglie Costruito verso la fine del Cinquecento, l’edificio nel corso dei secoli l’eredità del Museo di Milano, nato nel 1934 con la donazione del venne abitato da importanti famiglie nobiliari quali i Casati (fine XVI commendator Luigi Beretta. Quest’ultimo, per tutta la sua vita aveva sec.-1713), i Villa (1733-1845), i De Cristoforis (1845-1877) e i Weill- raccolto dipinti, stampe, cimeli volti a documentare le trasformazioni Schott (1877-1903). del tessuto urbanistico di Milano dal Settecento ai primi del Novecento. Le caratteristiche settecentesche proprie del palazzo si devono alla A questo nucleo si sono poi aggiunte opere delle raccolte civiche, riqualificazione dell’edificio voluta da Giovanni Villa nel 1733 che testimoni della storia della città. L’altro percorso prevede invece la trasformano l’edificio in una vera e propria dimora alla moda. Risale visita agli appartamenti della contessa Lydia Morando dove, ricollocati invece alla fine dell’Ottocento il fregio sulla facciata raffigurante una gli arredi originari, è ricostruito l’aspetto dell’abitazione di inizio teoria di putti. Novecento che ben conservò le tracce dei precedenti proprietari . A partire dal 1903 Palazzo Morando diviene l’abitazione della contessa Dal 2010, Palazzo Morando è stato deputato come luogo di esposizione Lydia Caprara di Montalto e da suo marito Gia Giacomo Morando delle collezioni civiche di costume e moda. -
13Some Curious Facts About the Gavazzi Family
Some curious facts about the Gavazzi family This chapter deals with certain particular facts or aspects regarding the lives of various members of the Gavazzi family over the centuries - themes that have been briefly mentioned in the previous chapters 13and which deserve to be covered more thoroughly. These include the origins of the Gavazzi surname, relations between the family members and the artists of their time, and the impressive list of industrial, banking and commercial activities set up by the various family members over the centuries. EVOLUTION OF THE SURNAME GAVAZZI IN DOCUMENTS RELATING TO THE 16TH, 17TH AND 18TH CENTURIES1 During the 16th and 17th centuries the Gavazzi surname was registered with many variations and modifications, both in the documents of the Historical Archives of the Milan Diocesan Archiepiscopal Curia (where many of the oldest deeds relating to various places in Brianza are kept) and those of the Canzo parish archives (which record all the births, marriages and deaths of the many family members). Not until the first years of the 19th Century did the surname take on its final and present-day version. With no specific order that could indicate a gradual modification, the surname Gavazzi appears from time to time registered in the documents regarding the family as follows: – Gavaz or Gavazz, directly «transcribed» to the documents from the dialect version of the present-day form Gavazzi. – Gavazi, clearly a result of a misspelling by the person compiling the document, keeping in mind that Lombards tend to have rather singular ideas about the usage of the double consonant. -
Tanzimat Reformlari Ve Italyanlar (1838-1876)
Hacettepe Üniversitesi Sosyal Bilimler Enstitüsü Tarih Bölümü TANZİMAT REFORMLARI VE İTALYANLAR (1838-1876) Consuelo Emilj MALARA Yüksek Lisans Tezi Ankara, 2018 TANZİMAT REFORMLARI VE İTALYANLAR (1838-1876) Consuelo Emilj MALARA Hacettepe Üniversitesi Sosyal Bilimler Enstitüsü Tarih Anabilim Dalı Yüksek Lisans Tezi Ankara, 2018 v ÖZET MALARA, Consuelo Emilj. Tanzimat reformları ve İtalyanlar(1838-1876). Yüksek Lisans Tez, Ankara, 2018 1600'de başlayan iç krizden sonra ve Sultan III. Selim tarafından yapılan ilk reform programı sonrasından, 1700'lü yılların sonları ile 1800'lü yılların başları arasındaki, Osmanlı İmparatorluğu'nun iç düzen bir değişiklik ihtiyacını hissetmeye başladı. Osmanlı İmparatorluğu siyasal, ekonomi, askerliğe ve diploması’nın konusu üzerinde diğer büyük Avrupalı Ülkelere rekabet edebilen için bir reform programı yaptı. Böylece, ekononomisi geliştirmeye başladı. Sultan III. Selim saltanatını sırasında (1789-1808) İmparatorluğu modernize etmek istedi ve ilk askerinin reform yaptı, ancak bunu iyi sonuç vermedi. Halefi saltanatında Sultan II. Mahmud (1808-1839) dönemindeki eğitim sistemi yeniden düzenlendi ve yeni okullar oluşturuldu. Sultan II. Mahmud, İmparatorluğun öne sürdüğü büyük askeri değişikliklerden birinin işleyen kişidir: eski Yeniçerilerin birliğini yok etti ve yeni bir askeri sistem inşa etti. Dahası, Sultanı Avrupa ürünlerinin tanıtımını ve yeni ticari anlaşmaların oluşturulmasını destekledi; Ayrıca Sultan, Osmanlı İmparatorluğu'ndaki Avrupalı diplomatların varlığını teşvik etti. Avrupa'daki Osmanlılar -
BANCA POPOLARE DI SONDRIO (SUISSE) SA Via Formenti 1 Tel
THE EIGHTEENTH AND NINETEENTH CENTURIES the artistic patrimony of a co-operative bank is above all the patrimony Annual Report 2009 Faces without names of its members, but it is also the cultural heritage of the entire community. it is with this conviction that each year Banca Popolare di there are no travellers that are freer and more indiscreet than money. they never sondrio publishes an insert devoted to its art collection to accompany stay too long in one place, they are not aware of borders, they do not obey any the annual report. boss, they don’t get old and they don’t know death. much the same could be said of paintings. Paintings also travel and leave the country: they circulate, like money, sometimes being its equivalent. or its objective correlative. i have INDeX oF EIGHTEENTH AND NINETEENTH CENTURY WORKs always been fascinated by bank collections. For two reasons. anonymity and page heterogeneity. Behind every collection of paintings there is the individual Unknownpainterfromthe18thcentury adventure of a man, a woman or a family: the most eccentric collection also Portrait of a nun . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 reveals the taste of its collector – even the frames have their say. its destiny FrancescoSolimenaalsoknownasl’AbateCiccio is ephemeral: dispersion. But who collects pictures for a bank? who is it that The arrival of the ashes of St. John the Baptist in Genoa . .. 3 chooses, buys, conserves? his destiny is persistence. the story of a bank art GiuseppeAntonioPetrini(attributed) collector is anonymous because it is collective – and reveals not the taste of one St. Peter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 person, but of a group; not the dream of a visionary, but the group’s appurtenance PietroLigari to a place: a city, a region, a valley. -
La Pittura E Le Cose. Gli Induno E L'oggettistica Patriottica
SANDRO MORACHIOLI La pittura e le cose. Gli Induno e l’oggettistica patriottica La nostra letteratura ha impiegato molto tempo prima di scoprire l’oggetto: è necessario arrivare a Balzac perché il romanzo non sia più, semplicemente, lo spazio di puri rapporti umani, ma anche di cose e usi destinati a recitare la loro parte nello sviluppo delle passioni. Senza i suoi moccoli, le sue zollette di zucchero, il suo crocifisso d’oro, avrebbe potuto Grandet essere avaro (let- terariamente parlando)?1 Così, in maniera solo apparentemente peregrina, Roland Barthes apri- va il suo saggio dedicato alle tavole dell’Encyclopédie. Per lo scrittore francese, le illustrazioni della grande impresa di Diderot e D’Alembert schiudevano le porte al protagonismo delle cose nella letteratura realistica ottocentesca, segnando la conquista di una nuova autonomia iconografica da parte degli oggetti e della cultura materiale.2 In queste pagine non ci si occuperà di letteratura, ma di arte, oggetti e politica. Parafrasando le parole di Barthes e trasferendole dal padre di Eugenia Grandet ai cosiddetti padri della patria, si comincerà col chie- dersi quale aspetto avrebbe potuto avere il Risorgimento italiano senza il suo bric à brac composto di cappelli, uniformi, fazzoletti, armi, bandiere, spille, coccarde, piatti, tazzine, medaglie, statuette, orologi, candelabri, ta- bacchiere, pipe, paralumi, senza contare giornali, opuscoli, stampe, banco- note, manifesti, calendari, almanacchi. 1. Roland Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie, in Il grado zero della scrittura, Tori- no, Einaudi, 1982, pp. 87-102. 2. Su letteratura e cultura materiale, cfr. Janell Watson, Literature and Material Cul- ture from Balzac to Proust: The Collection and Consumption of Curiosities, Cambridge, Cambridge university press, 1999. -
BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA a Cura Di Elisabetta Staudacher
BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA a cura di Elisabetta Staudacher © 2016 Gallerie Maspes srl tutti i diritti riservati BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA 21 ottobre - 18 dicembre 2016 Gallerie Maspes via Manzoni, 45 20121 Milano con il patrocinio di Gallerie Maspes Progetto espositivo a cura di Catalogo a cura di L’Editore e il Curatore ringraziano sentitamente Francesco Luigi Maspes Elisabetta Staudacher la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina per la Amministratore Unico determinante disponibilità e collaborazione Pierangela Maggiora Mostra a cura di Saggi Elisabetta Staudacher Annie-Paule Quinsac e inoltre: Direttore Thierry Radelet Giulia Amato, Manuela Andreano, Giovanni Anzani, Segreteria organizzativa Francesco Luigi Maspes Aurora Scotti Tosini Andrea Baboni, Vanna Barbetta, Martina Bastianelli, Elena Orsenigo Elisabetta Staudacher Roberto Belloni, Pierantonio Bertolio, Diego Brambilla, Responsabile spazio espositivo Restauri Cristina Cappellini, Cesare Cerea, Elisabetta Chiodini, e Relazioni esterne Enrica Boschetti, Milano Antologia critica Massimo e Gabriele Ciaccio, Cristiana Converso, Stefania Elena Orsenigo Rossi Restauri, Milano Giuditta Lojacono Cresta, Andrea Crozza, Dante Davio, Filippo Del Corno, Angelo e Serafino Enrico, Emanuele Fiano, Valentina Responsabile Archivio e Biblioteca Assicurazioni Regesto Galimberti, Giovanna Ginex, Roberto Gollo, Roberto Melissa Raspa Ciaccio Broker, Milano Melissa Raspa Maroni, Luca Melloni, Stefano Meroni, Alessandro Oldani, Simone Percacciolo, Pierluigi Pernigotti, Tiziana Trasporti Referenze fotografiche Petrilli, Maria Piatto, Domenico Piraina, Daniela Art Service, Milano Archivio della Società per le Belle Arti Plateo, Gianluca Poldi, Giorgio Porro, Giuseppe Porro, ed Esposizione Permanente, Milano Mariangela Previtera, Sergio Rebora, Sonia Rendo, Valter Ufficio stampa Archivio Gallerie Enrico, Milano/Genova Rosa, Giovanni Rossi, Giuseppe Sala, Fabrizio Spada, Anna Defrancesco, Archivio Gallerie Maspes, Milano Davide Tolomelli, Anna Vecchi, Luisa Vitiello.