BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA a Cura Di Elisabetta Staudacher
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BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA a cura di Elisabetta Staudacher © 2016 Gallerie Maspes srl tutti i diritti riservati BRERA 1891 L’ESPOSIZIONE CHE RIVOLUZIONÒ L’ARTE MODERNA 21 ottobre - 18 dicembre 2016 Gallerie Maspes via Manzoni, 45 20121 Milano con il patrocinio di Gallerie Maspes Progetto espositivo a cura di Catalogo a cura di L’Editore e il Curatore ringraziano sentitamente Francesco Luigi Maspes Elisabetta Staudacher la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina per la Amministratore Unico determinante disponibilità e collaborazione Pierangela Maggiora Mostra a cura di Saggi Elisabetta Staudacher Annie-Paule Quinsac e inoltre: Direttore Thierry Radelet Giulia Amato, Manuela Andreano, Giovanni Anzani, Segreteria organizzativa Francesco Luigi Maspes Aurora Scotti Tosini Andrea Baboni, Vanna Barbetta, Martina Bastianelli, Elena Orsenigo Elisabetta Staudacher Roberto Belloni, Pierantonio Bertolio, Diego Brambilla, Responsabile spazio espositivo Restauri Cristina Cappellini, Cesare Cerea, Elisabetta Chiodini, e Relazioni esterne Enrica Boschetti, Milano Antologia critica Massimo e Gabriele Ciaccio, Cristiana Converso, Stefania Elena Orsenigo Rossi Restauri, Milano Giuditta Lojacono Cresta, Andrea Crozza, Dante Davio, Filippo Del Corno, Angelo e Serafino Enrico, Emanuele Fiano, Valentina Responsabile Archivio e Biblioteca Assicurazioni Regesto Galimberti, Giovanna Ginex, Roberto Gollo, Roberto Melissa Raspa Ciaccio Broker, Milano Melissa Raspa Maroni, Luca Melloni, Stefano Meroni, Alessandro Oldani, Simone Percacciolo, Pierluigi Pernigotti, Tiziana Trasporti Referenze fotografiche Petrilli, Maria Piatto, Domenico Piraina, Daniela Art Service, Milano Archivio della Società per le Belle Arti Plateo, Gianluca Poldi, Giorgio Porro, Giuseppe Porro, ed Esposizione Permanente, Milano Mariangela Previtera, Sergio Rebora, Sonia Rendo, Valter Ufficio stampa Archivio Gallerie Enrico, Milano/Genova Rosa, Giovanni Rossi, Giuseppe Sala, Fabrizio Spada, Anna Defrancesco, Archivio Gallerie Maspes, Milano Davide Tolomelli, Anna Vecchi, Luisa Vitiello. CLP Relazioni Pubbliche, Milano Studio Fotografico Perotti, Milano Vittorio Calore, Milano Servizi di sorveglianza in collaborazione con Sicuritalia, Milano Progetto grafico L’Editore è a disposizione degli eventuali detentori di Sistemi di sicurezza e videosorveglianza Cinzia Mozer diritti che non sia stato possibile rintracciare. Ultragest 24, Varese Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente In un mondo sempre più tecnologico, soffocato da problemi economici e politici sempre più vivi, l’arte, in qualsiasi forma si esprima, consente ancora di mantenerci in contatto con la bellezza. Le banche di credito cooperativo, da sempre attente alle esigenze delle persone, hanno sempre avuto una particolare sensibilità verso l’arte e la cultura, che è anche conoscenza del passato in una continua tendenza verso l’innovazione ed il divenire. I nostri tempi, testimoni di sensibili mutamenti, hanno evidenti assonanze con il mondo di fine Ottocento e dei suoi artisti. Alle porte di un nuovo secolo carico insieme di ombre e di promesse, di stimoli, di nuovi linguaggi, di nuove istanze sociali, ci fu allora, nel mondo della pittura, chi osò innovare tecniche e soggetti, dando forma all’arte moderna. Tra questi il nostro concittadino Emilio Longoni, affascinante connubio di anarchia, umana partecipazione e saper fare, un impasto originale di genio artistico e reale concretezza. Da sempre la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina concorre a promuovere e a conservare l’opera di Emilio Longoni ed il suo modo di essere artista. Siamo convinti, infatti, che fare banca può anche essere l’occasione di dare un contributo all’arte quale espressione di esperienze di vita e di recondite emozioni in grado di coniugare sensibilità e realtà. Sono grato a Francesco Luigi Maspes, a Elisabetta Staudacher e agli altri promotori e curatori di “Brera 1891. L’esposizione che rivoluzionò l’arte moderna” per l’ospitalità offerta all’“Oratore”, per l’idea e il valore di questo progetto. Ci aiuta a non dare per scontata l’energia del cambiamento e la creatività che ci può derivare, come esempio vivo, dal passato. Roberto Belloni Presidente Banca di credito cooPerativo di Barlassina Sommario La rivoluzione della prima Triennale di Brera Elisabetta Staudacher. 11 OPERE. 32 Indagini diagnostiche su alcune opere della Triennale di Brera, innovazioni e scoperte Thierry Radelet. 41 Cinquant’anni di studi sul Divisionismo italiano. Un consuntivo Annie-Paule Quinsac. 55 APPENDICE . 81 Milano 1891: la prima Triennale di Brera Aurora Scotti Tosini . 83 Antologia critica a cura di Giuditta Lojacono. 105 Bibliografia specifica sulla prima Triennale di Brera a cura di Giuditta Lojacono ed Elisabetta Staudacher. 118 Regesto dei dipinti in mostra nel 1891. Una selezione a cura di Melissa Raspa. 123 La rivoluzione della prima Triennale di Brera Elisabetta Staudacher «L’arte “non nasce proletaria”, dirò con una frase del simbolismo della monumentale e male il- troppo spesso taciuta di Majakovskij, luminata Maternità di Previati, e del realismo ma lo diventa perché interpreta ogni volta le sociale di Soccorso soccorso! di Lazzaro Pasini, esigenze di un popolo, quelle stesse non affiorate considerò: «È dall’ultima mostra nazionale ancora alla coscienza collettiva» che non ci è dato di visitare a Milano un’espo- Fortunato Bellonzi, 1979 sizione che, per serietà ed importanza delle opere presentate, nonché pel decoroso e quasi elegante allestimento dell’ambiente, sapesse 1881-1891, LE EVOLUZIONI ESPOSITIVE conquistarsi l’interessamento del pubblico PRIMA DELLA TRIENNALE come questa triennale bandita dall’Accade- La Triennale di Brera del 1891, dai più co- mia di Brera. Le numerose e ricche premiazio- nosciuta come la mostra che segnò l’esordio ni, che rappresentano la cospicua somma di della pittura divisionista in Italia, fu di certo 40 mila lire, nonché il ristagno nella ricerca questo, e molto altro ancora. Evento di grandi delle produzioni commerciali, hanno indotto aspettative, forti delusioni e importanti novità gli artisti ad accorrere con maggiore serietà di artistiche, vide l’adesione di numerosi pittori intendimenti […]. Sì che abbiamo veduto com- e scultori, soprattutto del Nord, che esposero piersi il miracolo di trovare un po’ scossa l’a- vari capolavori determinanti per l’evoluzio- patia del pubblico milanese per le cose d’arte e ne dell’arte nazionale di fine secolo. Diverse di scoprire al controllo che, in un giorno solo, opere, in verità, non vennero capite né dal più di tremila persone paganti hanno visitato pubblico né da alcuni critici, che solo in parte una mostra di sola pittura e scultura»2. lodarono il tentativo degli artisti di affronta- In queste parole è riassunto quello che signifi- re nuovi problemi. Tra i principali sostenitori cò, per la città ambrosiana e per l’arte italiana, delle novità ci fu sicuramente Gustavo Mac- l’evento tenutosi presso il Palazzo dell’Acca- chi che colse, in vari dipinti e sculture espo- demia di Brera tra maggio e luglio del 1891, se- sti, una compenetrazione tra forma e pensiero gnando la ripresa dell’attività espositiva nelle a favore di una completezza dell’opera d’arte1. sale dell’ateneo, interrotta dopo l’edizione del Vittore Grubicy de Dragon, estimatore del di- 1888. Un avvenimento, secondo il critico d’ar- visionismo di Morbelli – che Luigi Chirtani te e artista di origini ungheresi, paragonabile aveva invece paragonato a uno sfogo conta- per eccezionalità alla rassegna ospitata a Mi- gioso dovuto a una malattia esantematica –, lano dieci anni prima, quando si decise di af- 11 aperto tutto l’anno con continue nuove pro- poste. Fu proprio in quelle gallerie, ottenute chiudendo le arcate dei due cortili del Palazzo Elvetico di via Senato con vetrate e strutture di legno e ferro – come già effettuato in prece- denza nello spazio occupato dall’Esposizione Permanente nella parte prospicente via San Primo –, che nel 1881 venne allestita la rasse- gna artistica, collegata, attraverso i Boschetti, ai giardini pubblici di Porta Orientale, dove avevano trovato posto i padiglioni dell’espo- sizione industriale3. Non si trattò, quindi, della consueta mostra annuale di Brera tenutasi, questa volta, fuori sede, ma di un’organizzazione autonoma dal consiglio accademico, che godette del consen- so reale per l’elargizione del prestigioso Pre- 2. Filippo Carcano, L’ora del riposo ai lavori dell’Esposizione, 1881, olio su tela, 70,5 x 122 cm, Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna mio Principe Umberto a una delle opere espo- ste al Palazzo del Senato, degli acquisti sociali da parte della Società per le Belle Arti, fino ad razione della vita quotidiana colta in contesti La presenza in città di un luogo costruito ap- allora effettuati solo alle mostre braidensi4, e popolari, contadini o urbani, nei quali erano positamente per allestire mostre artistiche e di una ricca lotteria voluta dal governo. Come ambientati episodi legati agli affetti più sem- la concorrenza di un ente libero da intralci bu- sottolineò il segretario dell’Accademia di Bre- plici e familiari, a passioni patriottiche, alle rocratici e impegnato ad aprire le sale esposi- ra nel suo discorso di fine anno, «era giusto fatiche dei lavori più umili. tive tutto l’anno, dedicando particolare atten- che accanto alla mostra delle industrie ci fosse Il ritorno, in termini economici, fu notevole, a zione alla mostra annuale primaverile, non 1. Esposizione Nazionale di Milano, 1881, Galleria A quella dell’arte»