Vol 11-2.Indd
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ɊɍɋɋɄɈ-ɂɌȺɅɖəɇɋɄɂɃ ȺɊɏɂȼ VI ɈɅɖȽȺ ɋɂɇɖɈɊȿɅɅɂ ɂ ɄɍɅɖɌɍɊȺ ȿȿ ȼɊȿɆȿɇɂ ɋɨɫɬɚɜɢɬɟɥɢ ɗɥɶɞɚ Ƚɚɪɟɬɬɨ ɢ Ⱦɚɧɢɟɥɚ Ɋɢɰɰɢ II ARCHIVIO RUSSO-ITALIANO VI OLGA SIGNORELLI E LA CULTURA DEL SUO TEMPO a cura di Elda Garetto e Daniela Rizzi II Salerno 2010 COLLANA DI EUROPA ORIENTALIS A CURA DI MARIO CAPALDO E ANTONELLA D’AMELIA COMITATO SCIENTIFICO LAZAR FLEISHMAN, ALEKSANDR JANUŠKEVIý JOHN MALMSTAD, ROLAND MARTI ISBN 978-88-6235-018-1 Vereja Edizioni Questo volume è stato pubblicato con un contributo dell’Università di Salerno e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia Copyright © 2010 by Europa Orientalis Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari – Università di Salerno Finito di stampare presso Poligrafica Ruggiero, Avellino (dicembre 2010) INDICE Daniela Rizzi Olga Signorelli nella storia culturale italiana della prima metà del Novecento ............................................................... 9 Patrizia Veroli Teatro e spettacolo nella vita di Olga Signorelli ..................................... 111 LE MEMORIE DI OLGA SIGNORELLI Introduzione e note di Daniela Rizzi ......................................................... 137 Memorie inedite........................................................................................ 145 Ho conosciuto Tatiana Tolstoj, confidente delle debolezze paterne......... 249 Gordon Craig il riformatore..................................................................... 252 Diaghilev a Roma..................................................................................... 257 Il mio amico Rodin ................................................................................... 261 Madama Helbig........................................................................................ 275 Un ritratto di Primoli ............................................................................... 285 La famiglia Jussupov................................................................................ 288 Giuseppina Volpicelli Una scatola piena di sabbia .................................................................... 295 Olga Recchia Le livre des amis di Olga Signorelli ....................................................... 303 GLI ALBUM DI OLGA SIGNORELLI ................................................................... 313 INDICE DEI NOMI ............................................................................................. 425 OLGA SIGNORELLI NELLA STORIA CULTURALE ITALIANA DELLA PRIMA METÀ DEL NOVECENTO Daniela Rizzi Premessa Alla base di questa ricostruzione della vita di Olga Signorelli1 e del ruolo da lei avuto nella cultura italiana della prima metà del Novecento sta la raccolta di lettere che in prevalenza compone il suo archivio, della cui consistenza e dislocazione si è detto nell’introduzione al volume. Si tratta di una fonte sui generis, poiché la voce della protagonista vi risuona in maniera indiretta, mediata da quella dei corrispondenti, e la sua figura vi compare riflessa nel- le parole a lei indirizzate da coloro che, in maniera duratura o occasionale, con contenuti comunicativi scarni e irrilevanti oppure diffusi e sostanziosi, sono stati con lei in contatto anche epistolare. Ma la relazione testimoniata dalle lettere parla per sua natura di entrambi i soggetti che le hanno dato vita. Si compone così, attraverso il discorso altrui, un ritratto articolato in molteplici punti di vista complementari, e arricchito dalla presenza della personale scrittura di Olga in pochi casi significativi: essenzialmente, tra i corrispondenti italiani, si tratta delle lettere ad Angelo Signorelli e a Gio- vanni Papini (perdute quelle a Eleonora Duse e a Giovanni Cavicchioli, che dovevano essere senz’altro i due corpora più importanti oltre ai primi due). A questo epistolario si farà qui frequente ricorso. Per quanto riguarda i carteggi in lingue diverse dal russo la scelta (a parte due eccezioni, la corri- spondenza con Papini e le lettere della Duse) è stata quella di ‘distillare’ dalla massa delle lettere una serie di citazioni significative che si infram- mezzano al racconto storico-biografico e ne costituiscono eloquenti tasselli. È una scelta che vuole riconoscere il ruolo peculiare della scrittura episto- 1 I cui antecedenti sono: M. Signorelli, Prefazione, in Carteggio Papini-Signorelli, a cura di M. Signorelli, Milano, Quaderni dell’Osservatore, 1979, pp. 5-11; Una russa a Roma. Dal- l’Archivio di Olga Resnevic Signorelli, a cura di E. Garetto, Milano, Cooperativa Libraria I.U.L.M., 1990; E. Garetto, Olga Resnevic Signorelli, in I Russi e l’Italia, a cura di V. Strada, Milano, Scheiwiller, 1995, pp. 203-210. 10 Daniela Rizzi lare nella prima metà del Novecento (“un’epoca caratterizzata dalla parossi- stica crescita della comunicazione scritta colta”2) e vuole valorizzare questa preziosa documentazione senza però incorrere in uno di quei casi che Carlo Dionisotti, alludendo ironicamente alla moda della pubblicazione indiscri- minata di carteggi intellettuali otto-novecenteschi, definisce come “mole che di gran lunga eccede l’importanza”.3 In altre parole, è apparso congruo descrivere il vasto intreccio degli in- teressi culturali ed emotivi di Olga Signorelli servendosi di un materiale, quello epistolare, che “trattiene l’impronta della sua forma originaria, la ‘conversazione’, quindi la dimensione dell’oralità, della comunicazione ora- le-aurale”,4 in maniera da conservare qualcosa di quella causerie insieme cordiale, intima, colta, mai vuotamente mondana, che era – a dire dei suoi innumerevoli frequentatori ed estimatori – la cifra essenziale dello stile co- municativo di Olga. Sullo sfondo delle vicende personali, in virtù di quella “complessa, tal- volta scivolosa percorribilità, al confine tra storia e intima biografia, […] che contraddistingue i territori dischiusi dagli archivi letterari e, in partico- lare, da quelli la cui consistenza sia di prevalente natura epistolare”,5 si in- travedono i contorni di quel pezzo di cultura italiana novecentesca che Olga ha attraversato. Di questa vengono qui dati per risaputi molti aspetti, indu- giare sui quali avrebbe finito per dare a questo studio un inopportuno carat- tere enciclopedico; ma alcuni si è ritenuto di doverli richiamare brevemente all’interno della ricostruzione, per inserire nella necessaria prospettiva molti particolari che altrimenti sarebbero risultati insignificanti. La vita e la bio- grafia intellettuale di Olga Resnevic Signorelli sono qui raccontate, infatti, con un certo grado di dettaglio: sono state omesse le circostanze più private, ma in generale si è cercato di includere tutto quanto appariva utile a inserire la vicenda personale di Olga Signorelli nello sfondo storico-culturale al quale appartiene. Lo sfondo è quello della cultura italiana nella prima metà del Novecento e del suo interscambio con quella russa, ricchissimo di epi- sodi ben noti eppure ancora suscettibile di nuove acquisizioni, sempre che lo si accosti con la dovuta, puntuale attenzione. Scomodiamo Benjamin per dirlo, “il cronista che enumera gli avvenimenti senza distinguere tra i piccoli 2 A. Petrucci, Scrivere lettere. Una storia plurimillenaria, Bari, Laterza, 2008, p. 171. 3 C. Dionisotti, Appunti sul carteggio D’Ancona, in Ricordi della scuola italiana, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1998, p. 331. 4 A. Chemello, Premessa, in Alla lettera. Teorie e pratiche epistolari dai greci al Nove- cento, a cura di Adriana Chemello, Milano, Guerini e Associati, 1998, p. VIII. 5 F. Merlanti, “Silenzio dopo le tue lettere”. Lucia Rodocanachi tra arte e letteratura, in Lucia Rodocanachi. Le carte, la vita, a cura di F. Contorbia, Firenze, Società Editrice Fioren- tina, 2006, p. 9. Olga Signorelli nella storia culturale italiana 11 e i grandi tiene conto della verità che nulla di ciò che si è verificato va dato perduto per la storia”.6 Infine, occorre premettere qualche precisazione sulla struttura di questa esposizione: questo racconto termina con la seconda guerra mondiale, esclu- de la figura di Eleonora Duse e tratta di sfuggita o addirittura ignora molte- plici aspetti dell’attività della Signorelli come punto di riferimento della co- munità russa di stanza o di passaggio a Roma. La scelta è dovuta al fatto che altri contributi qui presentati affrontano questi temi. Il periodo che va dalla seconda guerra mondiale alla morte rientra nel contributo di Patrizia Veroli; la ‘divina’ Duse come oggetto di amicizia e di studio è l’argomento della pubblicazione di Maria Ida Biggi; infine, i rapporti con esponenti della cul- tura russa sia émigré sia sovietica sono ampiamente trattati nel terzo volu- me. Anche altre parti dei due volumi in italiano (la Bibliografia, l’Elenco dei corrispondenti, le Memorie) vanno lette in maniera complementare a questa esposizione, sicché è dall’insieme dell’opera che il ritratto della pro- tagonista emerge a tutto tondo. L’arrivo in Italia: Siena Verosimile, ma non direttamente spiegato nelle memorie, lacunose in questo punto, è il motivo per cui Olga da Berna – dove conduceva una vita intensa e stimolante, dividendosi tra studi di medicina, passioni letterarie e frequen- tazione di gruppi di fuoriusciti politici russi – dopo soli due anni, nel no- vembre 1904, si trasferisce a Siena. La tradizione familiare7 vuole che sia stata la lettura di una biografia di Santa Caterina a eccitare la sua immagi- nazione, accendere le sue inclinazioni spiritualiste e attirarla verso la città toscana, che Olga visita nell’estate 1904 prima di prendere la decisione di proseguirvi gli studi. Nelle memorie leggiamo: “mi trasferii