QUADERNI dell’ACS 11 UNUN MAREMARE D’ARCHIVID’ARCHIVI

l’ondal’onda lungalunga versoverso lala COSTITUZIONECOSTITUZIONE nei documenti dell’Archivio Centrale dello Stato

2007 Questo quaderno e la mostra che accompagna sono una parziale anticipazione e una sintesi della mostra storico-documentaria Repubblica e Costituzione che l’Archivio Centrale dello Stato sta curando per il 60° dell’entrata in vigore della Costituzione e che verrà inaugurata nel gennaio 2008. La mostra sarà così articolata: Morte della Patria? Luglio 1943: Lo sbarco in Sicilia - Il bombardamento di Roma Salerno capitale - La svolta di Togliatti La caduta di Mussolini Le truppe marocchine - Via Rasella e le Fosse ardeatine Governo e Paese Il sindacato nella RSI - Gli scioperi del marzo 1944 Le speranze di pace “creare fra noi e gli alleati un’atmosfera di lealtà, di fiducia, di collaborazione” “La guerra continua” La RSI al fronte - Il Corpo italiano di liberazione La fine del regime fascista 1944: una primavera di sangue La fuga a Brindisi - Roma città aperta - La nascita del CLN Il primo governo Bonomi L’Armistizio - L’8 settembre Roma liberata Due Italie in guerra Mussolini - Hitler: un difficile rapporto Brindisi Il CLN Cefalonia - Napoli: le 4 giornate Gli eccidi nazisti Salò La lotta ai partigiani Il regio esercito La difficile defascistizzazione Il fronte: truppe alleate - truppe italiane La linea gotica - La liberazione dell’Italia centrale Le forze armate repubblicane L’emergenza alimentare Il Regno del Sud Il Secondo governo Bonomi - La rivolta separatista siciliana La persecuzione degli ebrei L’Italia sotto le bombe: marzo - ottobre 1944 La Repubblica sociale italiana Difendersi! Il riconoscimento internazionale e il ripristino dei diritti umani Il voto alle donne - La Consulta nazionale L’Italia sotto le bombe: ottobre 1943 - gennaio 1944 La Conferenza di Yalta - L’Italia liberata La priorità: tornare a combattere Il “secolo del lavoro” (Mussolini) Il congresso di Bari Il riconoscimento del Governo ai partigiani Anzio e Montecassino La fine della guerra Il processo di Verona - I beni ebraici - La socializzazione L’ultimo atto ... - ... e ancora lutti

Il vento del nord “Il popolo italiano ha scelto: Repubblica” La crisi del Governo Bonomi - Il Governo Parri I risultati Le elezioni politiche e amministrative I reclami La ricostruzione - L’assistenza e il reinserimento dei reduci L’Assemblea Costituente L’ordine pubblico - Le dimissioni del Governo Parri Il nodo istituzionale - I ricorsi Le foibe in Istria La fine della monarchia Il primo Governo De Gasperi - Il prestito della ricostruzione - Elezioni amm.ve L’alba del nuovo Stato Le leggi per il Referendum e l’Assemblea costituente I simboli della Repubblica Posizioni e congressi dei partiti (PCI, PdA, PRI, DdL) L’Assemble costituente - Il capo dello Stato Libere elezioni dopo 25 anni Amnistia - Il rimpatrio dei prigionieri di guerra Posizioni e congressi dei partiti (UQ, PSI, DC, PLI) Il piano Marshall - I prigionieri di guerra - L’accordo De Gasperi-Gruber Il soccorso delle Nazioni unite - La conferenza di Parigi - Il “re di maggio” Il trattato di pace Cinema, teatro e varietà L’esodo dei giuliani e dei dalmati Tra Monarchia e Repubblica I tre governi De Gasperi (13 luglio 1946 - 23 maggio 1948) Manifestazioni repubblicane Il lavoro dei costituenti Preparare il voto Manifestazioni monarchiche La Costituzione della Repubblica Propaganda repubblicana Principi fondamentali Il 2 giugno Diritti e doveri dei cittadini Propaganda monarchica Ordinamento della Repubblica

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO UNUN MAREMARE DIDI ARCHIVIARCHIVI

LL’ONDA’ONDA LUNGALUNGA VERSOVERSO LALA

COSTITUZIONECOSTITUZIONE nei documentiocumenti dell’Archivio Centrale dello Stato

quaderno e mostra a cura di Cristina Mosillo e Franco Nudi ricerche bibliografiche: Antonio D’Antino Settevendemmie progetto della mostra sulla nave scuola Palinuro: Massimo Domenicucci e Franco Papale segreteria: Rita di Genova, Marisa Santoni, Orlando Simeone, Nicoletta Eufemia Vernillo 2 Repubblica e Costituzione

Aldo G. Ricci nome diUmbertoII. a favoredelfiglio,cheassunse il gio, Vittorio EmanueleIIIabdicò zionale. Inprimoluogo,il9mag- di notevolerilievosulpianoistitu- minarono anchealtriavvenimenti consultazioni elettorali,sideter- prima dellosvolgimentodelle Nelle settimanesuccessive, clamazione deirisultati. di cassazioneilcontrolloelapro- referendum eaffidava allaCorte norme perlosvolgimentodel (23 aprile1946,n.219)fissavale giugno. Unsuccessivodecreto trambe leconsultazioniperil2 istituzionale, convocandoen- vano l'elezionealreferendum Carta fondamentaleeneabbina- tuente allastesuradellanuova i poteridell'AssembleaCosti- 1946, nn.98e99)chelimitavano mentali decreti(d.l.l.16marzo vennero approvatiduefonda- successivi, alterminedeiquali proseguì ancheneiduegiorni febbraio eildibattitoinConsiglio dò alConsigliodeiministriil27 La questioneistituzionaleappro- precisare ilcamminosuccessivo. le condizionicheconsentironodi nizio del1946sideterminarono primavera del1944,masoloall'i- che guidaronoilgovernofindalla del dibattitotraipartitiCLN, Questi obbiettivifuronoalcentro dalla nuovacostituzione. semblea liberamenteeletta provazione dapartediun'as- diventato unarepubblica,el'ap- sarebbe rimastomonarchicoo zionale, ovveroseilPaese soluzione dellaquestioneistitu- due obbiettivifondamentali:la con igovernidelCLNaveva zione elaripresademocratica attraverso laguerra,libera- del fascismo,il25luglio1943, conobbe apartiredallacaduta La lungatransizionechel'Italia (continua a pag.10) (Raccolta ufficiale delleleggi edei decreti) ne deideputati dell'Assemblea Costituente. D.l.l. 10marzo1946, n.74 Norme perl'elezio- Le leggi per il Referendum e l’Assemblea Costituente (Raccolta ufficiale delleleggiedeidecreti) D.l.l. 16marzo1946,n.99 (Raccolta ufficiale delleleggiedeidecreti) D.l.l. 16marzo1946,n.98 zionale delloStatoel'elezionedeideputati all'AssembleaCostituente. del Governoedallafacoltàdiemanarenormegiuridiche. 1944, n.151,relativoall'AssembleaperlanuovacostituzionedelloStato,algiuramentodeiMembri Convocazione deicomizielettoraliper ilreferendumsullaformaistitu- Integrazioni emodifichealdecreto-leggeLuogotenenziale25giugno 3 Vittorio Emanuele III con Elena in esilio ad Alessandria d’Egitto

4 Il “re di maggio” rio EmanueleIII.Napoli,9maggio1946,ore12 366, fasc. (Real Casa,Ufficio delprefettodipalazzo, b. maggio 1946. Proclama diUmbertoIIagliitaliani,9 Abdicazione diSuaMaestàilReVitto- ) (Raccolta ufficiale delleleggiedeidecreti) degli attidaformarsiinsuonome. Stato, nonchédelledecisionigiudiziariee dei decretidaemanarsidalCapodello R.d.lg. 10maggio1946,n.262 maggio 1946. red’Italia.Roma,10 per UmbertoII Manifestazione apiazzadelQuirinale Intestazione 5 D.l.l. 23 aprile 1946, n. 219 Norme per lo svolgimento del “referendum” istituzionale e per la proclamazione dei risultati di esso. (Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti) Minuta di Giuseppe Romita ad sull’impegno del Ministero dell’inter- no per i servizi d’ordine in occasione del refe- rendum e delle elezioni per l’Assemblea Costituente. Roma, 16 maggio 1946. (MI, DG PS, Div. AAGG, 1944-46, cat. E1, b. 190, fasc. Elezioni politiche, affari generali)

Telegramma circolare di Giuseppe Romita agli organi di polizia per la difesa del mate- Preparare il voto riale elettorale. Roma, 31 maggio 1946. (MI, DG PS, Div. AAGG, 1944-46, cat. E1, b. 190, fasc. Elezioni politiche, affari generali) Circolari di Giuseppe Romita del 13 e 14 maggio 1946 che dettano le disposizioni per la vigilanza delle sezioni elettorali, il mante- nimento dell’ordine pubblico e l’organizza- zione del trasporto del materiale elettorale. (MI, DG PS, Div. AAGG, 1944-46, cat. E1, b. 190, fasc. Elezioni politiche, affari generali)

Schema della forze impegnate al regolare svolgimento delle operazioni elettorali. S.d. (MI, DG PS, Div. AAGG, 1944-46, cat. E1, b. 190, 7 fasc. Elezioni politiche, affari generali) Umberto II e De Gasperi al voto.

8 Il 2 giugno

Alcuni dei telegrammi dalle prefetture al Gabinetto del Ministero dell’interno sulla situazione politica e di ordine pubblico durante svolgimento delle operazioni eletto- rali. Vari capoluoghi, 2-4 giugno 1946. (MI, Gab., Ufficio cifra, Telegrammi in arrivo) Alla fine di maggio il Capo della Paese e quei settori della popola- Commissione alleata, Stone, zione che avevano vissuto più consegnò a De Gasperi il testo di direttamente le durezze della revisione dell'armistizio, che guerra, creando una lacerazione Aldo G. Ricci restituiva all'Italia la sovranità sul che si sarebbe potuta ripercuote- territorio nazionale e attenuava le re sul proseguimento della transi- più dure condizioni di controllo zione e sull'attività costituente. previste dagli accordi precedenti. Le dimensioni sorprendenti del- Finalmente, il 2 giugno si poteva- l'adesione alla Monarchia che il 2 no svolgere le elezioni che vede- giugno portò alla superficie ave-

Repubblica e Costituzione vano la vittoria, sia pure di stretta vano certamente anch'esse le misura, della Repubblica sulla loro premesse in un rifiuto, spe- Monarchia, e il successo dei tre culare e rovesciato rispetto al partiti di massa (DC, PCI e PSI) voto repubblicano, di ciò che la che si assicurarono da soli circa i Repubblica per molti rappresen- tre quarti dei voti. tava (salto nel buio, rivoluzione "La vittoria non poteva ragione- sociale, eccetera), ma esprime- volmente sfuggire alla repubbli- vano anche il radicamento pro- ca", scriveva dieci anni dopo il fondo di un'istituzione che, pur referendum un protagonista con le colpe accumulate dal 1922 come Leo Valiani. Sconfitta, 8 in poi, e soprattutto negli ultimi settembre, guerra civile "aveva- anni, da metà degli italiani veniva no reso inevitabile un qualche ancora identificata con quello visibile e tangibile distacco dal che restava della Nazione. passato". "Che il distacco si Se l'unità italiana era stata in materializzasse principalmente primo luogo una intuizione e una sulla questione istituzionale", era battaglia del repubblicanesimo infondo un omaggio che gli even- risorgimentale, l'unificazione, ti rendevano all'interpretazione politica prima e amministrativa del fascismo come 'malattia poi, dopo la sconfitta del 1849, morale' data in primo luogo da era stata monarchica, e in ottan- Croce. E volesse o meno Croce t'anni di vita la monarchia aveva essere d'accordo su questa con- saputo avvicinarsi alle élite della clusione, se c'era una malattia nuova Italia, contribuendo a morale da sanare, "oltre all'orga- creare una tradizione nazionale, no dell'infezione vera e propria, svolgendo un ruolo di rilievo in l'istinto vitale del popolo avrebbe quel passaggio epocale nella eliminato anche il più visibile vei- mobilitazione di massa del colo di diffusione del contagio", Paese che fu la grande guerra, ovvero quella monarchia che, mettendo radici nell'animo e nel- secondo la tesi dell'antifascismo, l'iconografia popolari, che erano aveva aperto la strada al regime, e sono comunque componenti sostenendolo poi per vent'anni. essenziali di quell'idem sentire, in Nel 1946 la propaganda elettora- mancanza del quale non v'è rap- le repubblicana, rovesciando la porto tra Paese e istituzioni. parola d'ordine di Crispi, sosten- Pur raggiungendo quasi la metà ne che la Repubblica avrebbe dei suffragi, il voto monarchico non unito gli italiani, mentre la costituì tuttavia, come inizialmente Monarchia li avrebbe divisi. E un si sarebbe potuto credere, la pre- poeta come Ungaretti, intervista- messa né per un legittimismo to il 9 giugno dall'Avanti!, motivò dinastico (che d'altra parte non il suo voto repubblicano dichia- trovò mai sostegno da parte del- rando che "con la Monarchia si l'ex-sovrano), né per la nascita di sarebbero acuiti i dissensi tra gli una formazione politica di massa. italiani". Nella realtà, almeno sul La divaricazione tra voto referen- piano dei numeri, la spaccatura dario e voto politico registratasi il 2 dell'elettorato sulla questione isti- giugno costituì quindi un episodio tuzionale fu netta e la vera divi- isolato, la testimonianza di un sione che una eventuale vittoria legame alla tradizione, o del rifiuto della Monarchia avrebbe potuto di una prospettiva, destinata a determinare riguardava, pur con essere presto sostituita da altre e tutte le eccezioni e le varianti, più forti appartenenze.

10 prevalentemente quelle zone del (continua a pag. 14) I risultati

Verbale della proclamazione dei risultati del referendum. 10 giugno 1946 (Corte suprema di cassazione, Referendum sulla forma istituzionale dello Stato, b. 1, fasc. 1)

9.355.895

4.779.052

La Corte di cassazione proclama i risultati del referendum istituzionale. Roma, 11 giugno 1946 3.362.125 5.930.371

12.718.641

10.718.502 11

Alcune fra le tante contestazioni, proteste e reclami presentati da cittadini ed esaminati dalla Corte di cassazione prima del giudizio definitivo del 18 giugno 1946. (Corte suprema di cassazione, Referendum sulla forma istituzionale dello Stato, Affari diversi, bb. 4 e 6) I reclami

A Napoli, il 12 giugno manifestazioni monarchiche generano disordini che si concludono con il tragi- co bilancio di 7 morti e 51 feriti.

13 Verbale della seduta del Consiglio dei mini- stri del 10 giugno 1946, nella quale il Gove- rno prende atto della vittoria repubblicana. (PCM, Verbali delle adunanze, Originali) Il ristretto margine della vittoria repubblicana nel referendum e gli arrugginiti meccanismi eletto-

Aldo G. Ricci rali resero estremamente confusi e drammatici i giorni successivi al referendum, che precedettero l'assunzione da parte di De Gasperi dei poteri di Capo prov- visorio dello Stato, la partenza di Repubblica e Costituzione Umberto II dall'Italia (12 giugno) e la proclamazione definitiva dei risultati da parte della Corte di

cassazione (18 giugno). Il “nodo istituzionale” Copia della lettera di Umberto II a De Gasperi nella quale si dichiara in attesa del giudizio definitivo della Cassazione, 12 giugno 1946. (Archivio , b. 105, fasc. 2333 Primo (continua a pag. 16) ministero De Gasperi)

La risposta del Consiglio dei ministri a Umberto II. “Il Consiglio dei Ministri riafferma che la proclamazione dei risultati del Referendum fatta il 10 giugno dalla Corte di Cassazione nelle forme e nei termini dell’art. 17 del Decreto Legislativo Luogotenenziale 23 aprile 1946 n. 219 ha portato automaticamente alla instaurazione di un regime transitorio durante il quale, fino a quando l’Assemblea Costituente non abbia nominato il Capo prov- visorio dello Stato, l’esercizio delle funzioni del Capo dello Stato medesimo spetta “ope legis” al Presidente del Consiglio in carica. Tale situazione costituzionale, creata dalla volontà sovrana del popolo nelle forme previste dalle leggi luogotenenziali, non può considerarsi modificata dalla comu- nicazione odierna di Umberto II al Presidente del Consiglio. Il Governo, sapendo di poter contare sul senso di responsabilità di tutti gli organi dello Stato, rinnova il suo appello ai cittadini perché, nel momento attuale, decisivo per le sorti del Paese all’interno come nei rapporti internazionali, lo sorreg- gano concordemente con la loro vigile disciplina e il loro operante patriottismo, nel compito di assicu- 14 rare la pacificazione e l’unità nazionale”. L’art. 2 del d.l.l. 16 marzo 1946, n. 98, stabi- liva che avrebbe vinto il referendum popola- re la forma istituzionale che avesse raccolto "la maggioranza degli elettori votanti". Il 7 giugno Enzo Selvaggi, segretario del Partito democratico italiano ed Edgardo Sogno, presidente dell’Unione monarchica, opposero ricorso affermando che la maggio- ranza dovesse essere computata su tutti i voti espressi, comprese le schede bianche e le nulle. La vittoria poteva assegnarsi, di conseguenza, solo a quella delle due parti che avesse ottenuto la maggioranza sul numero globale dei votanti e non il maggior numero dei voti validi. In sostanza, perché la vittoria di una delle due parti fosse valida era necessario che il numero dei suoi voti fosse superiore alla somma dei voti della parte avversa e delle schede bianche e nulle. La Suprema corte di cassazione nell’adu- nanza del 9 giugno respinge il ricorso.

Verbale della adunanza della Corte suprema di cassazione sui ricorsi, tra i quali quello Selvaggi-Sogno, riguardanti i risultati del Verbale della proclamazione dei risultati defi- referendum istituzionale, 9 giugno 1946. nitivi e delle contestazioni, 18 giugno 1946. (Corte suprema di cassazione, Referendum sulla (Corte suprema di cassazione, Referendum sulla forma istituzionale dello Stato, b. 1, fasc. 1) forma istituzionale dello Stato, b. 1, fasc. 1) Il ricorso Selvaggi e i risultati definitivi

Roma, 13 giugno 1946: partenza di Umberto

15 Si poté così arrivare all'approva- zione del decreto legislativo pre- sidenziale (19 giugno 1946, n. 1),

Aldo G. Ricci che stabiliva la nuova intestazio- ne delle leggi, le caratteristiche della bandiera nazionale e deci- deva di affidare all'Assemblea Costituente la scelta del nuovo emblema dello Stato. Repubblica e Costituzione

(continua a pag. 18)

L’inno’inno

D.l.p. 19 giugno 1946, n. 1 Nuove formule Pagina del verbale della seduta del 12 otto- per l’emanazione dei decreti ed altre dispo- bre 1946: “Facchinetti - In merito al giura- sizioni conseguenti alla mutata forma istitu- mento delle forze armate avverte che sarà zionale dello Stato. effettuato il 4 novembre. Quale inno si adot- (Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti) terà l’inno di Mameli. La formula nuova del giuramento sarà sottoposta all’Assemblea Costituente. Si proporrà schema di decreto col quale si stabilirà che provvisoriamente l’inno di Mameli sarà considerato inno nazionale ...” (PCM, Verbali delle adunanze, Originali)

In realtà uno schema di decreto in tal senso non verrà mai più proposto.

Il 18 luglio 2006 è stato presentato al Senato il disegno di legge "Modifica dell'articolo 12 della Costituzione": All'articolo 12 della Costituzione, dopo il primo comma è aggiun- to il seguente: «L'inno della Repubblica è “Fratelli d'Italia”».

Dal 12 settembre 2006 questa proposta di modifica costituzionale è assegnata alla 1ª Commissione permanente affari costituzio- 16 nali in sede referente. Ruota dentata la Repubblica è fondata sul lavoro

Stella attributo dell’Italia Ramo d’ulivo Ramo di indica la quercia volontà di indica la forza pace della e la dignità del Nazione popolo italiano

L’emblema’emblema

La bandiera I simboli della Repubblica

Costituzione della Repubblica italiana (Leggi dello Stato, Costituzione della Repubblica italiana)

Lo stendardo presidenziale IlIl VVittorianoittoriano

17 Alla fine di giugno iniziavano concluse, dopo mesi di dibattiti anche i lavori della Costituente, appassionati, che portarono a la quale, il 28, elesse Enrico De profonde modifiche del testo ini- Nicola a Capo provvisorio dello ziale, con la votazione finale del Aldo G. Ricci Stato e circa quindici giorni dopo 22 dicembre, con la quale votò la fiducia al secondo gover- l'Assemblea Costituente, dopo no De Gasperi, sostenuto dai tre aver ascoltato le considerazioni maggiori partiti (DC, PCI, PSI). finali del presidente dei 75, Ruini, Subito dopo l'Assemblea proce- approvò a scrutinio segreto, con dette alla nomina delle sue com- 453 voti a favore e 62 contrari, il

Repubblica e Costituzione missioni. In primo luogo la Com- testo definitivo della Costituzione. missione per la Costituzione (o dei 75, nominata il 19 luglio e (continua a pag 20) presieduta da Meuccio Ruini), articolata in tre sottocommissioni, e poi la Commissione per i tratta- ti internazionali (in quanto questa materia doveva essere obbligato- riamente approvata dalla Costi- tuente). Solo il 24 settembre, do- po una modifica del Regolamen- to della Camera, vennero nomi- nate quattro nuove commissioni per l'esame dei disegni di legge Il capo dello Stato ordinari preparati dal Governo, Enrico De Nicola nasce il 9 novembre 1877 a Napoli. alle quali questo avrebbe potuto Laureato in giurisprudenza, si dedica alla professione forense diventando nel corso degli anni uno dei maggiori sottoporli se l'avesse ritenuto avvocati penalisti italiani. Eletto Deputato al Parlamento nel 1909, 1913, 1919, 1921, nel 1924 non presta il giura- necessario, attenuando in questo mento richiesto per essere ammesso alle funzioni e, quin- modo l'esclusione assoluta di, non partecipa all'attività parlamentare. Sottosegretario di Stato per le Colonie nel 1913-1914 (IV Governo Giolitti) dell'Assemblea dall'attività legis- e Sottosegretario di Stato per il Tesoro nel 1919 (Governo Orlando). Presidente della Giunta delle elezioni (1919- lativa, prevista in un primo tempo. 1920). Presidente della Camera dei Deputati il 26 giugno 1920 e confermato nella legislatura successiva fino al 25 L'attività vera e propria della gennaio 1924. Durante il fascismo, si ritira dalla vita politi- nuova Assemblea iniziò soltanto ca attiva e si dedica esclusivamente all'esercizio della pro- fessione forense. Dopo la caduta del fascismo, torna ad verso la metà di settembre, in occuparsi di politica ed è autore del compromesso con cui venne istituita la Luogotenenza. Nominato componente particolare con la preparazione della Consulta Nazionale ed eletto Capo provvisorio dello del Progetto di Costituzione, Stato il 28 giugno 1946 e il 26 giugno 1947 diviene sena- tore a vita quale ex Presidente della Repubblica. Eletto messo a punto dalla Commis- Presidente del Senato della Repubblica il 28 aprile 1951, si dimette dalla carica il 24 giugno 1952. Giudice della sione dei 75 e presentato all'As- Corte Costituzionale dal 3 dicembre 1955, il 23 gennaio semblea il 31 gennaio del 1947, 1956 è eletto Presidente ma si dimette dalla carica il 26 marzo 1957. Muore il 1° ottobre 1959. durante la crisi del secondo governo De Gasperi (che sareb- be stato sostituito il 2 febbraio da un nuovo ministero presieduto sempre dal leader democristiano e sostenuto dai tre partiti di massa), con una relazione letta dal presidente Ruini il 7 febbraio. Il progetto elaborato dalla Com- missione, dopo un preambolo di disposizioni generali, formato di 7 articoli, era composto da due parti: la prima, "Diritti e doveri dei cittadi- ni", formata da 43 articoli (8-51), la seconda, quella cioè su cui si stanno concentrando i progetti di revisione messi a punto dalla Bicamerale nel 1997, "Ordinamen- to della Repubblica", formata da 80 articoli (52-131), più 9 articoli di "Disposizioni finali e transitorie". La discussione sul progetto co- 18 minciò il 4 marzo del 1947 e si Seduta pomeridiana del 22 dicembre 1947

PRESIDENTE [Terracini]. L'ordine del giorno reca: Votazione finale a scrutinio segreto della Costituzione della Repubblica italiana. Ha facoltà di parlare l'onorevole Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. RUINI, Presidente della Commissione per la Costituzione. Onorevoli colleghi, con la seduta di poche ore fa il compito dell'Assemblea Costituente può dirsi adem- piuto. Ecco il testo definitivo della Costituzione, che mi appresto a consegnare al Presidente dell'Assemblea. Era un compito difficile e faticoso. Il Comitato di redazione è apparso molte volte quasi una mitica unità; i suoi membri si sono divisi e hanno combattuto fra loro; ma dopo tutto vi è stato, e si rivela oggi, uno spirito comune, uno sforzo di unità sostanziale [...]. Quando oggi voteremo, il largo suffragio che Meuccio Ruini daremo alla nostra Costituzione attesterà presidente della “Commissione dei 75” che, malgrado i dissensi e le lacerazioni, è Prima Sottocommissione scaturita dalle viscere profonde della nostra (diritti e doveri dei cittadini) storia, la convergenza di tutti in una comune

presidente Umberto Tupini (DC) certezza; il sicuro avvenire della Repubblica segretario Giuseppe Grassi (DdL) italiana. (Vivissimi, generali applausi). membri Lelio Basso (PSI), Carmelo Caristia (DC), Mario Con queste dichiarazioni mi onoro conse- Cevolotto (DdL), Camillo Corsanego (DC), Francesco De gnare al Presidente dell'Assemblea Vita (PRI), Giuseppe Dossetti (DC), Leonilde Jotti (PCI), Giorgio La Pira (DC), Roberto Lucifero (PLI), Pietro Costituente il testo definitivo della Carta Mancini (PSI), Concetto Marchesi (PCI), Ottavio costituzionale. (L'Assemblea sorge in piedi - Mastrojanni (UQ), Umberto Merlin (DC), Aldo Moro (DC), Vivissimi, generali, prolungati applausi) Sandro Pertini (PSI), Palmiro Togliatti (PCI). PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione a scrutinio segreto. Invito gli onorevoli Segretari a numerare i voti. (Gli onorevoli segretari numerano i voti). Proclamo il risultato della votazione a scruti- nio segreto:

Presenti e votanti 515 Il lavoro dei costituenti Maggioranza 258 Voti favorevoli 453 Umberto Tupini Umberto Terracini Voti contrari 62 Seconda sottocommissione (organizzazione costituzionale dello Stato) (L'Assemblea approva - L'Assemblea si leva in piedi - Vivissimi, generali, prolungati presidente Umberto Terracini (PCI) segretario Tomaso Perassi (PRI) applausi cui si associano i giornalisti delle membri Gaspare Ambrosini (DC), Giorgio Amendola tribune della stampa - Si grida: Viva la (PCI), Ivanoe Bonomi (Indipendenti), Aldo Bozzi (DdL), Repubblica! - Nuovi, prolungati applausi). Pietro Bulloni (DC), Pietro Calamandrei (PdA), Emilio [...] Canevari (PSI), Giuseppe Cappi (DC), Pietro Castiglia (UQ), Giuseppe Codacci Pisanelli (DC), Giovanni Conti La seduta termina alle 19,30 (PRI), Paolo De Michele (PSI), (PLI), Gustavo Fabbri (Concentrazione demoliberale), Andrea Finocchiaro Aprile (Indipendentisti siciliani), Giuseppe Fuschini (DC), Ruggiero Grieco (PCI), Edgardo Lami Starnuti (PSI), Vincenzo La Rocca (PCI), Giovanni Leone (DC), Emilio Lussu (PdA), Fabrizio Maffi (PCI), Salvatore Mannironi (DC), Lina Merlin (PSI), Costantino Mortati (DC), Umberto Nobile (PCI), Gennaro Patricolo (UQ), (DC), Giovanni Porzio (Indipendenti), Riccardo Ravagnan (PCI), Paolo Rossi (PSI), Ferdinando Targetti (PSI), Egidio Tosato (DC), Giovanni Uberti (DC), Ezio Vanoni (DC), Oliviero Zuccarini (PRI).

Terza sottocommissione (lineamenti economici e sociali)

presidente Gustavo Ghidini (PSI) segretario Francesco Marinaro (PLI) membri Giulio Bordon (Fronte progressista valdo- stano), Francesco Colitto (UQ), Giuseppe Di Vittorio (PCI), Francesco Dominedò (DC), Amintore Fanfani (DC), Maria Federici (DC), Michele Giua (PSI), Ivan Gustavo Ghidini Matteo Lombardi (PSI), Enrico Molé (DdL), Teresa Noce (PCI), Giuseppe Paratore (Indipendenti), Antonio Pesenti (PCI), Giuseppe Rapelli (DC), Alberto Simonini (PSI), (DC), Giuseppe Togni (DC). Il nuovo testo era formato da 139 meccanismi che hanno garantito articoli, più 18 articoli di disposi- al nostro Paese, dopo un venten- zioni finali e transitorie. I primi 12 nio di dittatura e i guasti provoca- articoli sono dedicati ai "Principi ti dal conflitto mondiale e dalla fondamentali"; la parte prima, guerra civile, cinquant'anni di vita sempre dedicata ai "Diritti e libera e democratica che ne doveri dei cittadini" comprende hanno cambiato profondamente gli articoli dal 13 al 54, mentre la la fisionomia. seconda, "Ordinamento della La Repubblica era stato il primo Repubblica", gli articoli dal 55 al obbiettivo, fortemente simbolico, Repubblica e Costituzione 139. Cinque giorni dopo l'appro- perché unico e massimo segno vazione da parte della di discontinuità, della maggioran- Costituente, il 27 dicembre, la za dei partiti antifascisti. Il secon- Carta fondamentale veniva firma- do obbiettivo era la Costituzione, ta dal Capo provvisorio dello che del primo, agli occhi dell'anti- Stato, Enrico De Nicola, ed fascismo inteso come religione entrava in vigore a partire dal 1° civile, rappresentò in qualche gennaio del 1948. Quattro mesi modo l'anima. Come disse dopo, infine, il 18 aprile, si svol- Calamandrei prima dell'approva- gevano le prime elezioni per il zione finale, dando voce a que- Parlamento della nuova Repub- sta posizione: essa è "qualcosa blica, che costituivano l'ultimo che va al di là delle nostre perso- tassello per completare il mecca- ne, un'idea che ci ricollega al nismo che avrebbe dovuto rego- passato e all'avvenire, un'idea lare finalmente la rinata demo- religiosa, perché tutto è religione crazia italiana. Nonostante i loro quello che dimostra la transitorie- tanti difetti, dai quali peraltro nes- tà dell'uomo ma la perpetuità dei sun ordinamento politico è inden- suoi ideali". ne, come da secoli ci hanno inse-

gnato i maggiori filosofi della poli- Aldo G. Ricci tica, sono queste le regole e i Sovrintendente all’Archivio Centrale dello Stato Costituzione della Repubblica italiana (Leggi dello Stato, Costituzione della Repubblica italiana)

ONNDD PPII FFO AAMME CCII NT IINN TA RR L PP I

Democrazia

nt nazionale Unità Diritti inviolabili della persona

oprzoecngiatistati altri gli con cooperazione

iui el uraeaetr alla apertura e guerra della Ripudio art. 1 Uguaglianza

r.12 art. art. 2

rt 0e11 e 10 artt. art. 3

r.9 art. art. 4

artt art. 5

r.6 art. ueadlpeagoedlpatrimonio del e paesaggio del Tutela

.7e8 Lavoro

trc artistico e storico apricnl heaecnl lr ofsin religiose confessioni altre le con e Chiesa la con Rapporti Autonomie locali ioaz linguistiche Minoranze

21 DIRITTIDIRITTI EE DOVERIDOVERI DEIDEI CITTCITTADINIADINI Libertà personale Libertà di domicilio Libertà e segretezza della corrispondenza Libertà di circolazione Libertà di riunione Libertà di associazione art. 14 art. 13 art.art. 15 16 art. 17 art. 18 Libertà religiosa artt. 19 e 20 art. 21 art. 22 Libertà di pensiero e dell’uso dei mezzi di comunicazione art. 23 art. 24 artt. 25 26e art. 27 r.28 art. Diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al nome

Rapporti civili Libertà da imposizioni non prescritte da leggi Diritto di agire e di difesa nel giudizio Diritto al giudice naturale Presunzione innocenza di epnaiiàdipblc iednie dipendenti pubblici dei Responsabilità el ubih amministrazioni pubbliche delle

Rapporti economici

artt. 35-38 Tutela del lavoro art. 39 Libertà sindacale art. 40 Diritto di sciopero art. 41 Iniziativa economica Tutela della famiglia e rapporti fra coniugi e fra genitori e figli artt. 42-44 Proprietà artt. 29-31 Diritto alla salute art. 45 Artigianato e cooperazione art. 32 art. 33 art. 46 Partecipazione alla art. 34 Libertà della ricerca, dell’arte e dell’insegnamento gestione delle aziende art. 47 Tutela del credito e del Diritto allo studio risparmio Rapporti etico-sociali

Diritto di voto

art. 48 Diritto di associarsi in partiti politici art. 49 art. 50 art. 51 Diritto di petizione Doveri Diritto alle cariche elettive art. 52 Dovere di difendere la patria Rapporti politici art. 53 Dovere tributario art. 54 Dovere di fedeltà alla Repubblica ORDINAMENTORDINAMENTOO DELLADELLA REPUBBLICAREPUBBLICA

Supremo organo che giudica sulla costituzionalità delle norme giuridiche; sui conflitti Cor di attribuzioni tra i poteri dello te Stato, tra lo Stato e le regioni, Presidente della Repubblica co stit tra le regioni; sull’ammissibili- uzi tà del referendum abrogativo; on sulle accuse promosse con- al tro il presidente della Repub- e blica ed i ministri. elegge, ogni 7 anni nomina, ogni 5 anni, 5 membri

nomina, ogni 5 anni, 5nomina, membri ogni 5 anni, 5 membri promulga le leggi Consiglio superiore della magistratura Di diritto ne fanno parte, oltre al presidente della repub- presiede blica, il primo presidente e il procuratore della Corte di incarica cassazione. Gli altri membri sono eletti per i 2/3 da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti a tutte le compo- nenti della magistratura (membri togati) e per 1/3 dal Parlamento riunito in seduta comune tra i professori uni- versitari in materie giuridiche e avvocati che esercitano la professione da almeno quindici anni (membri laici).

Senato della Repubblica Camera dei deputati Presidente del consiglio dei ministri 315 membri elettivi + 630 membri nomina 5 di nomina presidenziale + gli ex presidenti della Repubblica

...ministri ... elegge - Parlamento - - Governo - potere legislativo potere esecutivo potere giudiziario

accorda la fiducia elegge gli organi ausiliari

dell’economia edellavoroConsiglio di Stato funzione di controllo funzione giurisdizionale

elegge, ogni 5 anni i un funzione consultiva funzione consultiva om i c iniziativa legislativa funzione giurisdizionale , Consiglio naz.le Corte dei conti cie vin pro i, le gion e re cali: l Automomie lo - Popolo italiano - sovranità Il 19 giugno 1946, un decreto del 19 gennaio '48, ormai alla vigilia presidente del Consiglio decideva della conclusione dei lavori ma di affidare la scelta a una com- venne respinto. Fu formata una missione che, attraverso un pub- nuova commissione di soli costi- blico concorso, avrebbe selezio- tuenti che, due giorni dopo, il 21, nato un nuovo emblema repubbli- bandì un nuovo concorso per cano da sottoporre all'approva- radio, indicando, altresì, i temi da zione dell'Assemblea Costituen- sviluppare. Nella settimana suc- te. La commissione venne nomi- cessiva, 96 artisti inviarono 197 nata con decreto del presidente disegni (che non sono stati con- De Gasperi alla fine di ottobre, ed servati), nei quali ai temi consue- L’emblema della Repubblica L’emblema era presieduta da un vecchio ti, se ne aggiunse uno nuovo, padre della patria come Ivanoe destinato a un brillante futuro: la Bonomi. I membri erano Pietro ruota dentata con stella. Toesca, professore di storia del- Dopo una rapida selezione dei l'arte, Florestano di Fausto e 12 migliori, la commissione scel- Enrico Minio, membri della se (caso o che altro?) il disegno Costituente, dagli scultori Duilio dell'onnipresente Paolo Paschet- Cambellotti e Giuseppe Roma- to, disegno che il 31, nella sua gnoli, da Emilio Re, direttore degli ultima seduta, l'Assemblea ap- Archivi di Stato e dall'esperto di provò, pur tra vivaci contrasti. araldica Oliviero Savini Nicci. Restavano alcuni ritocchi da fare, Nel bando di concorso vennero colori da definire, scritte da ag- invitati a presentare propri dise- giungere, ma lo stemma era gni originali tutti gli artisti italiani finalmente nato: "Stella a cinque interessati, tra i quali sarebbero raggi di bianco, bordata di rosso, stati scelti cinque finalisti ai quali accollata agli assi di una ruota di richiedere nuovi elaborati per la acciaio dentata, tra due rami d'o- scelta finale. livo e di quercia, legati da un Nonostante la pubblicità sui gior- nastro di rosso, con la scritta in nali e alla radio, il concorso ebbe bianco in carattere capitale esiti abbastanza deludenti. Solo "Repubblica Italiana"". 341 concorrenti risposero all'ap-

pello con 637 disegni e, tra que- Aldo G. Ricci sti, ben pochi erano artisti affer- Sovrintendente all’Archivio Centrale dello Stato mati e di sicura professionalità. I 5 finalisti furono: Alfredo Lalia, Cafiero Luperini, Publio Morbi- ducci, Paolo Paschetto e Virgilio Retrosi. A metà gennaio del 1947 la com- missione fece la sua selezione definitiva, scegliendo il disegno presentato da Paolo Paschetto. L'ultima seduta della commissio- ne si svolse il 24 febbraio del 1947 e si concluse con l'approvazione dell'ultima versione del disegno presentato da Paolo Paschetto, che venne trasmesso alla presi- denza del Consiglio per essere sottoposto poi al voto della Costituente. Contemporanea- mente, i disegni elaborati dai 5 finalisti, compreso quello prescel- to, vengono presentati alla stam- pa e al pubblico in una mostra ad hoc organizzata in una sala d'e- Decreto del presidente del Consiglio dei mini- sposizione di via Margutta. stri, 27 ottobre 1946, che nomina la Commissione per studiare l’emblema della L'emblema prescelto approdò repubblica e indire concorsi tra artisti e tecnici. alla Costituente nella seduta del (PCM, Gab., 1948-50, fasc. 3.3.2/12484.1.1 24 Concorso per l’emblema della Repubblica) I 5 finalisti del concor- so per l’emblema: Alfredo Lalia, Cafiero Luperini, Publio Morbi- ducci, Paolo Paschet- to, Virgilio Retrosi.

Lettera di Terracini a De Gasperi, nella quale comunica l’approvazione del nuovo emble- ma della Repubblica nella seduta dell’As- semblea Costituente del 31 gennaio 1948. Roma, 3 febbraio 1948. (PCM, Gab., 1948-50, fasc. 3.3.2/12484.1.1 Concorso per l’emblema della Repubblica)

Paolo Paschetto (Torre Pellice, 1885-1963)

Comunicato stampa della Presidenza del consiglio dei ministri 13 febbraio 1947, che riassume i lavori della Commissione e la sua scelta di Paolo Paschetto quale vincitore. (PCM, Gab., 1948-50, fasc. 3.3.2/12484.1.1 Concorso per l’emblema della Repubblica)

Minuta dell’appunto al presidente del Consiglio dei ministri 17 ottobre 1947, che informa dello scarso successo di pubblico e critica ottenuto dal bozzetto vincitore e della conseguente necessità di indire un secondo concorso. D.l. 5 maggio 1948, n. 535 Foggia ed uso (PCM, Gab., 1948-50, fasc. 3.3.2/12484.1.1 dell’emblema dello Stato. Concorso per l’emblema della Repubblica) (Racccolta ufficiale delle leggi e dei decreti) 25