Archivio Storico La Calabria E La Lucania
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ARCHIVIO STORICO PER LA CALABRIA E LA LUCANIA DIRETTORE: UMBERTO ZANOTTI-BIANCO ANNO XXXI (1962) FASC. I-II COLLEZIONE MERIDIONALE EDITRICE AMM.: MONTE GIORDANO, 36 - PALAZZO TAVERNA - ROMA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE SOMMARIO DEL FASCICOLO 1-2 1962 ARTICOLI ZANOTTI BIANCO U., Luigi Einaudi e il Mezzogiorno, pag. 1. MAONE P., Notizie storiche su Belvedere Spinello, pag. 15. PARISI A.F., Il vescovo reggino Bonifacio e la Diocesi di Carina (dalle Epi stole di Gregorio I), pag. 67. VARIE CONTI E., Svile origini del vescovato di San Marco di Calabria, pag. 81. CUNSOLO L., Ottone di Sassonia e la Battaglia di Stilo (con nota redazionale), pag. 89. RECENSIONI SARTORI P., U. Kahrstedl, Die uvirtsehatliohe Loge Grossigriechenlands in der Kaiserzeit, pag. 95. CAPPELLI B., A. Lipinsky, Antonello Sublacano, un ignoto orefice ed una croce del 1507, pag. 102 ISNARDI G.,ì Norman Douglas, Old Calabria, Trad. italiana (Vecchia Ca labria), pag. 107. ISNARDI G., a Hohenstaufenburgen in Sùditalien, di Hanno Hahn e Albert Kenger Patzsch, pag. 110. ISNARDI G., A. Morelli, Nichele Morelli e la risoluzione napoletana del 1820- 21, pag. 113. ISNARDI G., Vittorio Bracco, La valle del Tanagro durante l'età romana, pag. 114. PEDIO T., — a G. Bronzini, Vita tradizionale in Basilicata, Documenti e te stimonianze ; — a Michele Araneo, Melfi e il Vùlture nei versi e nelle epi grafi ; — a Pasquale di Stasi, Magnanimi vescovi delle Diocesi di Lavello e di altre città contermini (1285-1700) - Papa Innocenzo XII ; — a Raf- faele Giura Longo, I beni ecclesiastici nella storia economica di Matera ; — a Carolina Bispoli Ciasea, « Uomini oscuri » del Mezzogiorno nel Ri sorgimento ; — a Bollettino bibliografico per la storia del Mezzogiorno d'Ita lia, a cura di Giuliana Meter Vitali ; — a Indice decennale dell'Archivio storico pugliese (1948-1957), a cura di Pier Fausto Palumbo, e Indice generale 1931-1961 dell'A8CL ; — a Romualdo Trifone, Altre lettere di Giustino Fortunato (1919-1930) ; — a Bibliografia Italiana di Storia del Diritto medioevale e moderno (1954-56), a cura di Roberto Abbondanza, pagg. 115-124. BIBLIOGRAFIA STORICA PER LA BASILICATA (1956-61), in ag giunta alla Bibliografìa apparsa nel fase. Ili, 1961 dell'ASCL (a cura di T. Pedio), pag. 125. IN MEMORIA M Giustino Fortunato, nel trentesimo anniversario della morte (ASCL), pag. 127. Filippo De Nobili (G. Isnardi), pag. 128. Roberto Almagià (G. Isnardi), pag. 130. NOTIZIARIO Atti della Deputazione di Storia Patria della Calabria, pag. 133. Congressi, pag. 135. • La morte di Filippo De Nobili, pag. 135. Per il nuovo Soprintendente alle Antichità della Calabria, pag. 135. Assegnazione del Premio 1961 del Lions Club di Potenza, pag. 136. Gli Atti del Primo Congresso Storico della Basilicata, pag. 136. A PROPOSITO DI BIBLIOGRAFIE Mario Borretti, nel fascicolo 1961, ora (Ottobre 1962) uscito, della rivista « Calabria Nobilissima » da lui diretta, muove, nelle Segnalazioni bibliografiche delle pp. 158-170, alcuni appunti sia alla Bibliografia Calabro-Lucana apparsa nel fase. III 61 dell'Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, sia all'Indice generale del fase. IV dello stesso anno. Li riteniamo tali da esigere una nostra risposta, anche di fronte al tono, che ci è parso non benevolo, in cui sono redatti. Della Bibliografia è detto che, « come i lavori del genere » è di « limitatissimo vantaggio », soprattutto per non essere le voci se guite da un « commento ragionato che, oltre ad essere dettato da assoluta imparzialità, dia anche un sintetico giudizio critico in argo mento ». Il B. osserva pure essere tale Bibliografia il risultato dello spoglio di appena dodici periodici italiani. Facciamo anzitutto notare al B. che la nostra Bibliografia, nella quale da tempo abbiamo ripreso e seguiamo, in massima, gli intendimenti e la pratica del primo direttore, della Rivista, Paolo Orsi, non deriva affatto dal solo spoglio di riviste (o, se mai, non dai soli 12 periodici siglati, ma anche da altri, di cui egli non tiene conto), ma comprende pure l'indicazione di numerosi libri ed opu scoli. Il B. dice «poche e brevissime» le «notazioni illustrative», senza considerare che di molte pubblicazioni sono indicate le re censioni più ampie e più impegnative apparse sia nell'ASCL, sia su altre riviste ; il che vale assai più che i « sintetici » giudizi di poche righe che egli usa nelle sue Segnalazioni. Un « giudizio » che meriti questo nome non si dà (e su scritti di così svariato argomento) in poche righe, e tanto meno ad opera di un unico lettore-giudice. Sol tanto alla recensione ben meditata, e della quale l'autore assume tutta la responsabilità, spesso modificando e aggiungendo in modo utilmente significativo, si può attribuire un valore veramente « critico ». Rilegga il Borretti le rassegne bibliografiche di Paolo Orsi sul- l'ASCL (1931-1934) e sulle relazioni a stampa dell'Associazioni (1931-1934) e vedrà ohe egli non aggiungeva indicazioni particolari a tutti i libri e gli articoli elencati, ma si limitava a riferire il con tenuto dei più importanti. Se di suoi, pochi e brevi, « giudizi » si può parlare, questi sono riferibili soltanto alle scienze in cui egli era eccezionale e sicuro maestro, l'archeologia e la storia della classicità, e ad aspetti particolari della storia medioevale. Eiteniamo pertanto non giusta la quasi accusa che il B. ci fà di dare ai lettori soltanto dei titoli (ma anche questo sarebbe già di per sé tutt'altro che inu tile), come è, ad es. della Bibliografia sarda di B. CIASCA (Collezione Meridionale, voli. 5, 1931-34), tutta di titoli e non perciò meno utile e ricercata, facendogli notare che egli può dare, nelle sue segnalazioni « critiche » soltanto dei « giudizi » assai affrettati, sui quali non è affatto prudente che il lettore si fermi. Aggiungiamo che, pur con tinuando senza pedissequa rigidità ad attenerci alle tradizioni della nostra rivista, faremo del nostro meglio per rendere più utile le bi bliografie, suddividendole in maggior numero di sezioni, come, d'al tronde, avevamo già fatto per le annate 1955 e '56 (v. ASCL annate '24 e '25) e, come già avevano fatto in quel lontano, e necessaria mente assai ridotto, tentativo di una Bibliografia generale cala brese apparso nel volume Lucania e Calabria della Guida d'Italia del T.C.I. (1938). In quanto all'Indice, facciamo osservare al B. che anche in esso si è continuata, ampliandone lo schema, la tradizione delle pubblicazioni già decennali dell'Archivio, e lo informiamo che ne è uscita una edizione in opuscolo a sé, in cui gli « svarioni » (da lui stesso pur detti « inevitabili ») sono in massima parte, se non del tutto, eliminati. Per quello che poi egli dice di desiderabili Indici di nomi e di luoghi, che d'altra parte non ci sembrano di assoluta urgente necessità, ma dei quali riconosciamo l'indubbia utilità, fac cia pure egli, per la sua, anzitutto, e poi anche per la nostra rivista, così come pensava di fare per gli Atti del Congresso Storico Cala brese del 1954. Faccia, e ne saremo tutti contenti, come di una ri presa di collaborazione assai più utile che una « critica » come quella cui abbiamo contrapposto queste nostre serene considerazioni. Per l'ASCL GIUSEPPE ISNARDI ARCHIVIO STORICO PER LA CALABRIA E LA LUCANIA DIRETTORE: UMBERTO ZANOTTI-BIANCO ANNO XXXI (1962) FASC. I-II COLLEZIONE MERIDIONALE EDITRICE AMM.I MONTE GIORDANO, 36 - PALAZZO TAVERNA - ROMA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE LUIGI EINAUDI E IL MEZZOGIORNO Nella vasta produzione scientifica e giornalistica di Luigi Einaudi, non v'è problema della vita italiana di una certa importanza che non sia stato affrontato e discusso con quella chiarezza d'impostazione che è stata sempre una delle qualità illuminanti del suo ingegno. Egli era ancora giovanissimo quando il libro del Nitti « Nord e Sud » gli diede la sensazione immediata della gravità del problema meridionale. Egli già conosceva il Nitti che, assieme al Eoux, lo aveva invitato « ad occuparsi della cucina della rivista La riforma sociale» di cui ben-presto divenne il redattore e poi il direttore.. E il Nitti, di cui ammirava l'ingegno, lo aveva non so se scan dalizzato o divertito, quando,'dopo una conferenza a Torino, a lui assuefatto « alla reverenza dovuta agli uomini politici di cartello ed ai maestri più acclamati nelle cose economiche, andò facendo spregiudicatamente i ritratti dal vero di coloro che erano i loro giudici nei concorsi universitari ». Anche la lettura di Nord e Sud (1900), che pure gli aveva fatto sentire al vivo la tragica situazione del Mezzogiorno, doveva averlo ferito per certe allusioni all'orgoglio dei set tentrionali che avevano dimenticato quanto il Sud aveva dato, per certe recriminazioni contro una sommessa ma dif fusa credenza in una superiorità etnica del Nord, se lo ave vano indotto a esprimere sulla Stampa quanto alla lettura di quel libro poteva dire un settentrionale immune da pre giudizi regionali e desideroso soltanto che la luce proveniente dall'esperienza del passato servisse di guida per l'avvenire. Egli consente con molte affermazioni dello scrittore meridionale, ma ci tiene a dichiarare che « se talvolta errammo per egoismo, in massima parte traemmo profitto da una se rie di circostanze geografiche, storiche e sociali contro di cui sarebbe stato non solo vana, ma dannosa per tutta Italia la resistenza ». Quello che il Mtti aveva scritto di sfuggita nella prefa zione di Nord e Sud, che, cioè, quanto era avvenuto nei primi anni del regno « era stato fatto senza malevolenza, era stato effetto anzi di necessità » egli lo ribadisce più volte salvo a concludere che « il libro del Mtti è forse l'indice che nella coscienza nazionale va maturando il convincimento che con venga rivolgere l'attenzione pubblica del Settentrione al Mezzogiorno. Non certo ce ne dorremmo noi settentrionali. La nostra fortuna è unita con vincoli così stretti alla fortuna del Mezzogiorno, che dobbiamo essere lieti che si cominci finalmente a diffondere un po' più il sentimento di giustizia e gli strumenti materiali ed ideali della civiltà presso 1 nostri fratelli del sud.