Tesi Di Dottorato

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Tesi Di Dottorato UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Corso di Dottorato in Storia (X ciclo) Tesi di Dottorato LA PROPAGANDA DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA E DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO NEGLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA ATTRAVERSO I DOCUMENTARI CINEMATOGRAFICI Coordinatore Candidata Ch.mo Prof. Massimo Mazzetti Mariangela Palmieri Matr. 8882700018 Tutor Ch.mo Prof. Pasquale Iaccio Anno accademico 2010-2011 Ai miei genitori INDICE Introduzione 1 Primo capitolo La storia e il cinema I.1 Alle origini della Nuova storia 5 I.2 I mass media come fonte 7 I.3 Il cinema e la storia della mentalità 10 I.4 Problemi di metodo 18 Secondo capitolo Il documentario in Italia dal secondo dopoguerra agli anni sessanta II.1 La difficile vita del documentario italiano 23 II.2 Una palestra per i principianti, un’opportunità per i veterani 28 II.3 I legami col neorealismo 30 II.4 Lo «scandalo» dei documentari, ovvero una legislazione sbagliata 33 II.5 La censura 37 II.6 Il documentario nelle mostre e sulle riviste specializzate 41 Terzo capitolo Identità e cultura del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana III.1 Il PCI da «partito d'avanguardia rivoluzionaria» a «partito nuovo» 47 III.2 La politica culturale del PCI 50 III.2.1 Il reclutamento degli intellettuali nell'immediato dopoguerra 51 III.2.2 La vicenda de «Il Politecnico» e la svolta dopo il 1947 55 III.2.3 Il terribile 1956 62 III.3 La nascita della DC nel solco del nuovo protagonismo della Chiesa 67 III.3.1 Cattolici: cultura e società 69 III.3.2 La costruzione del partito di massa 72 III.3.3 Il rapporto con la cultura e gli intellettuali 73 Quarto capitolo L'avvento della società di massa IV.1 Lo sbarco del modello americano 77 IV.2 La cultura popolare del PCI 82 IV.2.1 La diffusione della cultura: l'editoria comunista 84 IV.2.2 Il tempo libero 87 IV.3 La società dei consumi 90 IV.4 Il controllo politico dei mass media 94 IV.5 La DC, il PCI e il cinema 98 IV.5.1 La politica di controllo dei cattolici 98 IV.5.2 Le battaglie ideologiche del PCI 105 V Quinto capitolo La propaganda politica in Italia V.1 Definizioni e caratteri della propaganda 113 V.2 La propaganda del PCI e della DC tra emozione e ragione 116 V.3 Il faro ideologico dei miti USA e URSS 121 V.4 Gli organismi della propaganda comunista e cattolica 128 V.5 I documentari cinematografici come vettori di consenso 136 V.5.1 Le filmine e l’Unitelefilm a supporto della propaganda PCI 139 V.5.2 La propaganda collaterale dell’Incom, della Presidenza del Consiglio e 142 dell’Erp in favore della DC Sesto capitolo I documentari di propaganda della DC e del PCI VI.1 Le campagne elettorali 151 VI.2 L’anti-comunismo cattolico nella guerra fredda 163 VI.3 La guerra e la pace 169 VI.4 Il miracolo della ricostruzione e la denuncia sociale 176 VI.4.1 La questione meridionale 179 VI.5 I leader e la liturgia di partito 185 VI.6 La rilettura della storia 193 Conclusioni 199 APPENDICE 211 Dialogo con Carlo Lizzani 213 Descrizione delle sequenze dei documentari di propaganda della DC e del PCI 216 Fonti 269 Bibliografia 271 VI Introduzione La falce, il martello e lo scudo crociato. Sono i simboli più immediati di due grandi sistemi ideologici e, al contempo, dello scontro infuocato che ha visto come protagonisti i principali partiti italiani del dopoguerra, La Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista Italiano. Se si pensa ad essi immediatamente risalgano alla mente le rispettive simbologie, accompagnate da immagini più o meno vivide che ne contrassegnano la storia e ne ricordano la propaganda. L’immaginario comune è denso di rappresentazioni che riguardano l’universo democristiano e quello comunista. Ma da dove provengono queste immagini? Alcune sono il frutto di memorie personali, per chi quella fase storica l’ha vissuta, altre provengono evidentemente dalle testimonianze iconografiche che dal passato sono giunte fino ai giorni nostri. Fotografie e manifesti prima di tutto, ma non solo. Un ruolo centrale nell’elaborazione dell’immaginario comunista e cattolico lo hanno svolto i rispettivi filmati di propaganda, commissionati direttamente dai partiti allo scopo di servirsi della potenza del cinema per raggiungere con efficacia i propri militanti e potenziali elettori. Nel secondo dopoguerra la DC ed il PCI organizzano sezioni cinematografiche che, sotto lo stretto controllo dei vertici di partito, realizzano numerosi audiovisivi. Questa produzione, che aumenta nei periodi di campagna elettorale, si prolunga fino agli anni settanta, raggiungendo i suoi picchi nella fase compresa tra le prime elezioni politiche del 1948 e la seconda metà degli anni sessanta. Si tratta di un corpus di opere molto variegato, costituito da filmati di fiction o documentaristici, ma anche da sketch e film d’animazione1, tutti di corto oppure di medio metraggio. Questi materiali sono stati per anni dimenticati. In tempi più recenti sono stati recuperati, catalogati e digitalizzati, per metterli a disposizione degli studiosi e per impedirne la totale scomparsa. Si è riparlato della propaganda audiovisiva comunista e cattolica per la prima volta nel 2005, nel corso della rassegna «Il Cinema Ritrovato», organizzata annualmente dalla Cineteca di Bologna. Successivamente questi filmati sono stati al centro di un progetto più ambizioso, denominato «Cinema di propaganda» e promosso dalla Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In collaborazione con l’Istituto Gramsci dell’Emilia Romagna, l’Istituto Sturzo, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e la Cineteca di Bologna, questo progetto ha permesso di recuperare tutti i filmati, riconducibili ai due partiti, esistenti presso questi archivi, di digitalizzarli e di metterli in rete per la consultazione da parte di storici o, semplicemente, di appassionati. La maggioranza degli audiovisivi democristiani, infatti, oggi è posseduta dall’Archivio storico dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma, che solo dal 2005 ha reso possibile la consultazione di questi materiali. Invece, gran parte dei filmati riconducibili al PCI si trova attualmente presso l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con sede a Roma, che conserva 1 Il termine «documentari di propaganda» utilizzato per indicare in generale tale corpus di opere è, in tal senso, fuorviante e non totalmente pertinente. Infatti, sebbene - è stato notato - una separazione netta tra fiction e non fiction appaia impossibile da demarcare, per convenzione, con il nome «documentario», si designano i filmati non di finzione, ovvero quelli caratterizzatati da un rapporto più diretto con la realtà, non filtrato da meccanismi narrativi. Tuttavia, in questa sede si parla talvolta di documentari di propaganda in virtù del fatto che questo termine è spesso utilizzato per indicare i filmati di propaganda. 1 materiali audiovisivi del mondo sindacale e della sinistra. Il progetto, iniziato nel 2005 e culminato nel 2007 con le Giornate di studio sul tema «La comunicazione politica attraverso il cinema 1946-1975» (28 febbraio – 1 marzo 2007), ha permesso non solo di far riemergere questo materiale prezioso, ma anche di renderlo fruibile. Il progetto, non a caso, ha visto la realizzazione di un portale informatico (www.cinemadipropaganda.it) attraverso il quale è possibile visualizzare tutti i filmati (circa centocinquanta) recuperati dagli archivi che hanno collaborato all’iniziativa. A questo portale se ne aggiungono altri due, ovvero il canale dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico presente nel sito internet dell’Istituto Luce (aamod.archivioluce.com/ archivioluce/aamod) e il fondo dell’Archivio audiovisivo della Democrazia Cristiana consultabile sul sito Archivi DC (www.archividc.it), nei quali, a seguito di una loro digitalizzazione, sono presenti e consultabili tutti i materiali audiovisivi posseduti da ciascun archivio. La digitalizzazione di questi materiali, oltre a garantirne la conservazione, ha offerto un aiuto notevole alla ricerca, giacché grazie ad essa i filmati, difficilmente consultabili sui supporti tradizionali, possono essere visti più facilmente ed anche più volte, se si rende necessaria un’analisi più dettagliata. Sulla base della recente disponibilità di questo ricco materiale audiovisivo, questa ricerca ha come obiettivo far luce sul complesso dei filmati di propaganda della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano realizzati nel periodo compreso tra il 1948 ed il 1964. Tali materiali, infatti, dopo la loro riscoperta e fino a questo momento, non sono stati oggetto di ricerche approfondite. Eppure la loro capacità di fornire informazioni preziose sull’epoca in cui sono stati realizzati e sui partiti di riferimento è notevole. La DC ed il PCI sono stati i protagonisti della storia politica italiana del secondo dopoguerra, incarnando sistemi di valori, idee e visioni del mondo completamente antitetiche. La loro contrapposizione, che ha raggiunto punte elevatissime in particolari circostanze, ha avuto come sfondo la guerra fredda. Lo scontro tutto italiano tra i due partiti ha rappresentato in molti casi il riflesso di quello internazionale tra i colossi USA ed URSS, cui essi, ciascuno per la propria parte, erano legati. Diventa allora interessante ricostruire attraverso una fonte praticamente inutilizzata fino a questo momento i linguaggi ed i caratteri della propaganda in cui questa lotta politica ha preso forma e leggere in essi la materializzazione dell’identità esibita di ciascun partito. Ma non solo: di là da quanto è detto esplicitamente, questi materiali audiovisivi permettono di ricavare molte informazioni sull’universo cattolico e su quello comunista non direttamente dichiarate. Piuttosto che soffermarsi su un campione limitato di opere, questa ricerca ha tenuto conto di tutti i filmati di propaganda dei due partiti oggi disponibili2, relativi ad un determinato arco temporale, relativamente ampio. L’obiettivo è, infatti, analizzare questa produzione nel lungo periodo, allo scopo di evidenziare i mutamenti nei temi e negli atteggiamenti ad essi sottesi, nonché l’evoluzione dei linguaggi.
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