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lente Keep Me Singing, e ta tra le migliori canzoni John Oates R mantiene il suo status di del suo repertorio (non Arkansas O canzoni solida. Cleaning sapendo che è di Mor- Thirty Tigers Records C Windows è un ultra clas- rison). Brown Eyed Girl wwww K sico che appariva su Be- con la sua melodia spen- atiful Vision (1982): in sierata viene riletta in un questa versione Van la ambito leggermente ja- mischia a Be Bop a Lula zzato, che alleggerisce di Gene Vincent, più per la melodia e la rende ul- divertirsi che per fare re- teriormente gradevole. almente dello scat. Puro Jackie Wilson Said, ben divertimento e grande fatta ed adeguatamen- mestiere. Let it Rhyme, te arrangiata ci porta al gradevole (ci manche- gran finale.Jackie Wilson rebbe) fa da apripista Said è una delle pochissi- per una spettacolare ver- me canzoni, se non l’uni- Davvero l’anno CONSIGLIATO sione di Whenever God ca, in cui Morrison suona nuovo comincia Shines His Light, uno dei il sax, al contrario di mol- bene se un artista brani cardine di Avalon ti altri concerti che le -ve come John Oates pubbli- Sunet. Ballata classica, dono quasi più saxopho- ca il suo primo scintillan- dotata di un ritornel- ne player che vocalist. te di folk e blues. lo splendido, Whe- Una spettacolare versio- Si, sto proprio parlando nevr God Shines ne di In The Garden, con della metà (quella chitar- vero, coadiuva- CONSIGLIATO His Light tiene ban- un fenomenale lavoro ristica) del famosissimo In Concert to da una band co alla grande, ben di piano di Paul Moran, duo Hall & Oates, una Eagle/Universal DVD di prim’ordine, ed servita da una esecu- confluisce in un medley coppia che non ha mai wwww esegue una serie di brani zione pressochè perfet- in cui il nostro mischia la fatto mistero di amare la classici, più qualche pic- ta. E lo stesso si può dire bellezza di Guardian An- musica “nera”, ma che fi- Due dischi nuovi, nel giro cola novità Apre la sera- di Sometimes We Cry, gel con la più nobile In nora si era sempre limi- di due mesi: Roll with ta l’espressiva Too Late, lento strappa cuori, che The Garden. Pura clas- tata a proporre stili che si The Punches e Versati- dalle tonalità anni ses- il nostro aveva scritto se. Quasi ottanta minuti avvicinavano più al soul le. Ed ora, a distanza di santa, carica nel ritmo per l’eccellente The He- di concerto. E non è fini- alla “blue eyes” che al altri due mesi (e mezzo), e forte nella base melo- aling Game. Puro piace- ta. La Eagle aumenta l’of- blues. Invece John Oa- ecco un DVD con ben due dica: Morrison canta in re, il concerto dell’irlan- ferta aggiungendo anche tes proclama nelle note concerti.Van Morrison è modo sciolto e la band dese. Cantato con forza la performance dell’an- di copertina il suo amore in forma smagliante, e si suona subito in manie- e molta passione e suo- no prima, fatta da Van & per le 12 battute: “Que- vede. Questo DVD, che ra professionale. Ma- nato in punta di dita da Band a Dublino a Cyprus sto è il disco che ho sem- arriva molti anni dopo gic Time è una canzone una band quasi perfet- Avenue, la via che Van pre voluto fare…con una quello dal vivo a Mon- calda che arriva dal di- ta. Going Down to Ban- ha celebrato nel mitico band per portarlo in treux (2006), che presen- sco omonimo, edito nel gor, The Pen is Mightier . Un palco vita…dopo tutti questi tava due concerti, uno 2005. Wild Night ci ripor- Than The Sword e Keep in mezzo alla strada e la anni sento di essere sta- del del 1974, l’altro del ta indietro nel tempo: un Me Singing sono tre can- gente davanti Un concer- to capace di catturare i 1980, e quello del 2008 errebi ritmato, dove or- zoni tratte dal recente to, manco a dirlo, bellis- suoni che sono nella mia dedicato alla versio- gano e sezione ritmica la Keep Me Singing. Non di- simo e con una scalet- testa”. E anche nel cuore, ne Live di Astral Weeks, fanno da padroni. Baby mentichiamoci che que- ta, a parte due canzoni, aggiungo io, perché que- contiene a sua volta due Please Don’t Go/Don’t sto concerto, eseguito il completamente diver- sto disco è proprio una concerti: BBC Radio The- Start Crying Now, un 29 Settembre 2016, av- sa da quella che abbia- dichiarazione d’amo- atre, Londra, 29 Settem- medley secco e bluesato, veniva nello stesso gior- mo appena descritto. Se- re per il folk blues, ma bre 2016 e Up On Cyprus con il nostro che rispol- no in cui veniva pubbli- gnaliamo una splendida soprattutto per Missis- Avenue, Dublino, 31 Ago- vera l’armonica a bocca, cato proprio Keep Me versione di And The He- sippi John Hurt, il gran- sto 2015. Due concer- segna la serata in modo Singing. Enlightenment, aling Has Begun, uno dei de bluesman che, dopo ti tenuti con la propria deciso. Sembra di torna- in una bella versione flu- brani più belli di sempre aver inciso alcuni dischi band, in cui brillano il re indietro nel tempo, ida, ci riporta al reper- di Morrison (era su Into alla fine degli anni ’20, piano di Paul Moran, la agli anni sessanta, quan- torio classico. Carrying The Music), raramen- era letteralmente scom- chitarra di Dave Keary, do Morrison ruggiva nel A Torch è spettacolare, te eseguita dal vivo. E parso. Venne ritrova- il basso di Paul Moore microfono. Here Comes tra passione e melodia, poi On Hyndford Street, to grazie al musicologo e la batteria di Jeff Lar- The Night, successo nel mentre Brown Eyed Girl, Burning Ground, It’s All Tom Hoskins negli anni dner. Il concerto londi- 1964 con i Them, era sta- eseguita nel finale della in The Game, Baby Ple- ’60 e, quasi contro la nese, quello principale ta scritta da Bert Berns, serata, rimane uno dei ase Don’t Go/Parchman sua volontà, portato al del DVD, è una esibizio- che Morrison non ha mai center pieces dell’esibi- Farm/Don’t Start Cryin’g Newport Folk Festival, ne elegante, ben suonata dimenticato: grande can- zione. Ormai Van la ese- Now, Motherless Child, dove nel 1964 ottenne e cantata con grande for- zone comunque, anche gue pressochè ogni sera, Precious Time, Cyprus un successo clamoroso, za espressiva. Concerto a distanza di tutti questi vuole riappropiarsene, Avenue ed altre Imper- che lo portò poi ad in- classico, dove Morrison anni. Eveery Time I See dopo che i fans di Jim- dibile. cidere nuovi dischi, ri- si esibisce in gran spol- A River arriva dall’eccel- my Buffett l’hanno elet- Paolo Carù portando in auge lo sti-

70 le scarno e acustico del folk-blues del Delta. Per ANDERSON EAST della prima in un’esagitata celebrazione R capire il senso di questo Encore r&b e il country dolente della seconda in O disco cercatevi il video Low Country Sound/Elektra un vortice gospel col quale sarebbe an- C della title-track Arkan- wwww dato a nozze Tom Dowd, rifiutano le fa- K sas, girato proprio nei cili classificazioni ricorrendo anzitutto a campi di cotone di Wil- Di fronte a un disco come que- una forza espressiva dal respiro classico. son sulle sponde del Mis- sto, quarto lavoro — il secon- È presto per dire se il talento di East me- sissippi, dove ha vissuto do su major — per un giovane riti già una collocazione nella galleria dei e suonato (nei juke-join- ‘Bama boy di nome Anderson classici veri e propri; intanto, però, Encore ts e nei back-porch yards East, al secolo Michael Came- supera in rendimento anche il preceden- per decine di anni) Mis- ron Anderson (di appena trent’anni ma con te, buonissimo Delilah (2015), dal canto suo sissippi John Hurt, duran- una voce graffiante da interprete consuma- più sofferto e intimista, in virtù della produ- te le pause del suo lavoro to e professionale), viene voglia di buttare CONSIGLIATO zione ancora una volta sensibile e carnale di contadino nei campi. a mare tutte le superfetazioni teoriche ve- dell’infallibile (o quasi) Dave Cobb e di undi- Il disco è nato nel corso nute a galla nelle ultime stagioni sui concetti ci brani dove si fatica a riscontrare una qualsia- di una serie di sessions di retromania, sonorità vintage e nostalgie ana- si flessione qualitativa. La temperatura dell’opera preso gli Addiction Stu- logiche assortite per dire che quella di Encore, rimane altissima anche quando gli arrangiamen- dios di Nashville, è sta- superbo intreccio tra la virulenza di Joe Cocker, ti paiono ammiccare all’attualità (accade nell’in- to co-prodotto da Oates l’eleganza di Donny Hathaway, il tiro di Wilson Pi- fiammata Girlfriend, con ogni probabilità, sebbe- con David Kalmusky, con ckett e l’impatto travolgente della Caledonia Soul ne irreprensibile, la traccia più vicina a un’idea di il supporto di un gruppo Orchestra di Van Morrison, è solo grande musica pop contemporaneo assieme alla All On My Mind di eccellenti musicisti che senza tempo. Poi, certo, non si può ignorare come scritta a quattro mani con Ed Sheeran) e finisce costituiscono The Good la gamma di riferimenti messi in campo da East af- per scardinarsi nell’irruenza irresistibile del ritmo Road Band: Sam Bush ferisca all’ambito della tradizione soul degli stati allorché East rende omaggio ai propri modelli d’i- (mandolino), Russ Pahl meridionali, ma la disinvoltura e l’eclettismo con spirazione, dalla frenetica ipercinesi del conterra- (pedal-steel), Guthrie cui il nostro riesce per esempio a stravolgere i con- neo “Wicked” Pickett (evocato dall’enfasi velocista Trapp (chitarra elettrica), notati di Sorry You’re Sick (Ted Hawkins) o Some- di Surrender) al pathos melodrammatico del leg- Steve Mackey (basso), body Pick Up My Pieces (Willie Nelson) senza tra- gendario Otis Redding (al quale è impossibile non Nathaniel Smith (violi- dirne lo spirito, e cioè trasformando il folk-blues pensare durante il colloquio tra organo e cori della no), Josh Day (batteria). chiesastica e intensaIf You Keep Leaving Me, fatta Pare che John Oates ab- esplodere in una grandiosa parata stonesiana sul bia addirittura suonato la finale). I suoni, gli scatti, le ascensioni, le frustate e chitarra acustica che ven- le scosse precipitano da Encore dentro le orecchie ne comprata dallo staff degli ascoltatori, cadendovi a picco con un’urgen- del Newport Folk Festival za senz’altro plasmata sui vecchi 45 giri della Stax nel 1964, in quanto Mis- eppure assimilabile all’istante da chiunque abbia sissippi John Hurt arrivò cuore a sufficienza per collegare i fiati diHouse Is al Festival senza nem- A Building al suono anni ’70 (così cinematografi- meno la chitarra! Il disco co) della E Street Band o il gospel laico della subli- contiene ovviamente al- me This Too Shall Last a certa grandeur rockista cune canzoni di Hurt: My dell’ospite Ryan Adams. L’album si apre con King Creole Belle, acustica, in For A Day, composta avvalendosi della collabora- finger-picking e arricchi- zione di Chris e Morgane Stapleton e guardando ta dal mandolino, con un all’arrangiamento schiacciasassi della People Get canto rauco ed ispirato di Ready di Curtis Mayfield, e si chiude con la malin- John Oates che poi si ri- conica Cabinet Door, in cui East, accompagnando- pete, da solo con l’acu- si al pianoforte, s’immagina vedovo in lutto per la stica, nella finale e com- dipartita della moglie. La fidanzata Miranda Lam- movente Spike Driver bert potrebbe aversene a male, è vero, ma a noi Blues (una delle signa- resterebbe comunque un disco talmente pieno di ture-songs di Hurt). Ma grinta e vitalità da rasentare la perfezione. ci sono altri classici can- Gianfranco Callieri tati anche dal bluesman del Delta nella sua car- riera, come: Stack O Lee, un bel coro femminile ed stalgica Miss The Missis- More. Oates oltre alla tit- ti del blues e del gospel, una delle folk songs più un “mood” davvero tra- sippi And You portata al le-track compone anche arricchito da venatu- caratteristiche, eseguita volgente e coinvolgente. successo da Jimmie Ro- un grazioso brano in sti- re brillanti di bluegrass, con l’accompagnamen- Ci sono anche altre can- dgers, caratterizzata da le Dixie, Dig Back De Ep di Dixieland, di ragtime, to anche della lap-ste- zoni sempre risalenti agli un ritmo lieve ed altale- e riarrangia con filologi- perennemente sospeso el, oppure una lunghis- anni ’20, come il classico nante con ancora fiddle, co amore un altro tradi- tra Nashville, New Orle- sima versione, di oltre di Emmett Miller, Anyti- acustica e steel guitar in tional gospel Lord Send ans, St. Louis, con il Del- 6 minuti del traditional me con fiddle e lap-ste- evidenza e la ripresa di Me. In conclusione un di- ta del Mississippi a fare Pallet Soft And Low, ri- el in puro stile “hillbilly un blues di Blind Blake, sco che è davvero un tuf- da collante. arrangiata da Oates, con jazz”, la dolcissima e no- That’ll Never Happen No fo nel passato, nelle fon- Andrea Trevaini

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