PreTextNUMERO 11 - OTTOBRE 2019 LIBRI & PERIODICI, DEL LORO PASSATO DEL LORO FUTURO

COM'È CAMBIATO IL MODO DI LEGGERE?

TROPPO SUPERFICIALI, SEMPRE MENO RIFLESSIVI. E ORA L'AUDIOLIBRO... Con il contributo di: NUMERO 11- OTTOBRE 2019

LIBRI & PERIODICI, DEL LORO PASSATO DEL LORO FUTURO PreText n. 11– Ottobre 2019

Direttore responsabile Pier Luigi Vercesi Direttore scientifico Ada Gigli Marchetti

Redazione Maria Canella, Antonella Minetto editing e iconografia Michela Taloni

Comitato scientifico Maria Luisa Betri, Luca Clerici, Silvia Frittoli, Piergaetano Marchetti, Luigi Mascilli Migliorini, Silvia Morgana, Irene Piazzoni, Oliviero Ponte di Pino, Elena Puccinelli, Adolfo Scotto di Luzio

Centro Studi per la Storia dell'Editoria e del Giornalismo Corso Garibaldi 75 - 20121 Milano

@ 2019 Istituto Lombardo di Storia Contemporanea http://www.ilscmilano.it Sede legale: Corso Garibaldi 75 - 20121 Milano - tel. 02 6575317 Registrazione Tribunale di Milano: n° 363 del 19-11-2013 Stampa: Galli Thierry stampa s.r.l. - via Caviglia 3 - 20139 Milano

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ISSN 2284-2659 In copertina, Biblioteca Palatina - Parma © Massimio Listri

❨ 4 ❩ PreText DI QUESTO UNDICESIMO NUMERO DI SONO STATE STAMPATE N. 1000 COPIE NUMERATE

Copia n. di 1000

PreText n. 11 – Ottobre 2019 PreText ❨ 5 ❩ L'EDITORIALE

CHI NON LEGGE SI FA "RUBARE IL FUTURO" I@G8IK@8DF;8CC8J:LFC8

I RAGAZZI DI TUTTO IL MONDO PROTESTANO, ACCUSANDO LE GENERAZIONI PRECEDENTI DI MALTRATTARE LA TERRA, PATRIMONIO COMUNE DI TUTTE LE GENERAZIONI. NON DEVONO PERÒ SOTTOVALUTARE CHE L'ALTRO PATRIMONIO IN GRAVE PERICOLO È QUELLO CULTURALE: È STATO COSTRUITO A FATICA, SE VIENE DISTRUTTO, SI LASCIA SPAZIO A CHI NEMMENO CONSENTIRÀ DI PROTESTARE

di ADA GIGLI MARCHETTI e PIER LUIGI VERCESI

❨ 6 ❩ PreText IHUHQWHGDOODQRVWUD,QXQDVRFLHWjYLUWXDOHLQFXL WXWWLVLJORULDQRGL´GLUHTXHOFKHSHQVDQRµOHW- WXUDHVWXGLRVRQRJOLXQLFLPH]]LSHUWRUQDUHD ´SHQVDUHTXHOFKHVLGLFHµ5LIOHWWHUHSRQGHUDUH VYLOXSSDUHOHFDSDFLWjFULWLFKHVHQ]DTXHVWL´DO- OHQDPHQWLµVLSXzVRORUHJUHGLUHGLYHQWDUHYLWWL- PHGLXQDVRFLHWjFKHVLYRUUHEEHIDUUHJJHUHVXO FRQVXPRFRPSXOVLYR0HQRULIOHWWLDPRHSL SURGXFLDPRGLVHJXDJOLDQ]H0HQRFRQVRFLDPR HSLVLLQFHSSDODVFDODPRELOHVRFLDOH'LUHFHQ- WHLQXQάRFFDVLRQHSXEEOLFDLOPLQLVWUR'DULR )UDQFHVFKLQLFKHLQSDVVDWRKDGDWRSURYDGL FRUDJJLRQHOODJHVWLRQHGHOSDWULPRQLRFXOWXUDOH LWDOLDQRKDHVSUHVVRFKLDUDPHQWHLOVXRSHQVLHUR VHFUHGLDPRFKHYDGDQRDLXWDWLLOFLQHPDLOWHDWUR LPXVHLDOORUDOR6WDWRGHYHRFFXSDUVLDQFKHGHO egli ultimi mesi, parrebbe avere qualche chance OLEURFKHVWDDWWUDYHUVDQGRXQPRPHQWRGLIILFLOH GLVXFFHVVROάDXGLROLEUR1HL3DHVLDQJORVDVVRQL HGHYHHVVHUHWXWHODWRLQTXDQWRFRORQQDSRUWDQWH 1HLQ)UDQFLDHUDJLjXQDUH- DOWjDQFKHVHGLQLFFKLD,Q ,WDOLDQHPPHQRTXHOOR2UD IL PROBLEMA DELLA SOCIETÀ DIGITALE È DOPHQRGXHVRFLHWjSUR- CHE TUTTI SI VANTANO DI "DIRE QUELLO CHE SRQJRQR DEERQDPHQWL PHQVLOLSHUDVFROWDUHOLEUL PENSANO" E NON SI ACCORGONO DI AVER GLTXDOLWjDQFKHFODVVLFL SMESSO DI "PENSARE QUELLO CHE DICONO" OHWWLGDEUDYLDWWRUL%HQ- YHQJDQRVLYDQQRDGDV- sommare ai libri di carta e agli e-book che, dopo GHOODQRVWUDGHPRFUD]LD6LDPRRYYLDPHQWH DYHUQHWDQWRSDUODWRQRQVHPEUDQRDYHUHXQ GάDFFRUGR&UHGLDPRDQFKHFKHYLVLDXQVROR GHVWLQRGDSDGURQLGHOPHUFDWRDOPHQRQHOSURV- OXRJRGDFXLWXWWRGHYHULFRPLQFLDUHGRYHVLGHE- VLPRIXWXUR&KLYHGHQHOOLEURXQDGHOOHFRORQQH EDULSUHQGHUHLOILORGLXQGLVFRUVRFKHQRQVLq SRUWDQWLGHOOHVRFLHWjGHPRFUDWLFKHVDFKHQRQq VSH]]DWRPDVLqVPDUULWRODVFXRODGLRJQLRU- LPSRUWDQWHLOPH]]REHQVuLOILQHFLUFROLQROH GLQHHJUDGR,UDJD]]LGLWXWWRLOPRQGRSURWHVWD- LGHHODFRQRVFHQ]DHODULIOHVVLRQHLVSLULQROH QRSHULO´IXWXURUXEDWRµORURGDFKLPDOWUDWWDOD VFHOWHSROLWLFKHODOHWWHUDWXUDFRQVHQWDGLFRP- Terra che ci ospita; ma il futuro si ruba soprattut- SUHQGHUHDIRQGRODVRFLHWjLFDPELDPHQWLLQ WRQRQIRUQHQGRHGXFD]LRQHVWUXPHQWLGLFRP- DWWROHUDJLRQLGLFKLKDXQDUDGLFHFXOWXUDOHGLI- SUHQVLRQHHPRGHOOLGLFUHVFLWDDGHJXDWL

L'EDITORIALE PreText ❨ 7 ❩ SOMMARIO - PreText n. 11– Ottobre 2019

1

3

10 / Maria Canella e Massimo Listri 52 / Simone Volpato Negli scrigni del sapere Un'avventura futurista

18 / Paolo Costa 58 / Alberto Cristofori Le macchine ci scrivono Piccoli lettori crescono

22 / Oliviero Ponte di Pino 62 / Giorgio Chiosso Perdersi tra le righe “Fare” i piccoli italiani

30 / Mario Andreose 68 / Sandro Gerbi 2 All'avventura. Con Eco Sulle orme del padre

36 / Ada Gigli Marchetti 74 / Salvatore Carrubba Gli ideali finiti nel torchio Sole: per tutti splende

42 / Carlo Carotti 80 / Marco Cuzzi La fatica di fare cultura Nato per arginare Stalin

48 / Cristiana Baietta 86 / Salvatore Patella Mamma di tutte le guide Nei Balcani in fiamme

❨ 8 ❩ PreText 4

92 / Silvia Valisa Notizie per un delitto 5

98 / Ludina Barzini 132 / Fabrizia De Luca La verità è un lusso? Per leggere e giocare

102 / Laura Trafossi 138 / Gianluca Emeri Vedere, vedere, vedere... Far leggere... gli altri

108 / Roberto Campari 142 / Antonella Minetto Sedotti dalla nuova arte Un'officina di storie

114 / Cosimo Argentina Città noir e altri demoni 1. Cesare Zavattini e Vittorio De Sica sul set de La ciociara, 1960 (articolo a pag. 108) 120 / Valeria Palumbo 2. Efrem Sartori, Ritratto della famiglia Beltrami Duse, lettrice bulimica di Vescovato (Cremona), 1873 (articolo a pag. 74) 3. Lollina: il menabò ritrovato (articolo a pag. 52) 126 / Gianni Brunoro 4. La biblioteca del monastero benedettino di Admont, in Austria (articolo a pag. 10) Strisce pericolose 5. Eleonora Duse, la diva che voleva acculturare attrici e attori (articolo a pag. 120)

SOMMARIO - PreText n. 11 – Ottobre 2019 PreText ❨ 9 ❩ PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

VISITA "SENZA TESTIMONI" ALLE BIBLIOTECHE PIÙ BELLE DEL MONDO E<>C@J:I@>E@;

Testo di MARIA CANELLA fotografie di MASSIMO LISTRI

TESORI ILLUMINISTICI 4XLDÀDQFR %LEOLRWHFD3DODWLQDGL 3DUPDIRQGDWDQHO 1HOODSDJLQDDFFDQWR %LEOLRWHFDGHOO·$EED]LD GL$GPRQWLQ$XVWULD WHUPLQDWDQHOVRWWR $UFKLYLR*HQHUDOHGHOOH ,QGLHGL6LYLJOLDIRQGDWR QHO #IRWRJUDÀH GL0DVVLPR/LVWUL

❨10 ❩ PreText HSHUWRULRGLEHOOH]]DELEOLRÀODLFRQLFR omaggio alla conoscenza ed evocazio- ne del fascino peculiare della stampa, Massimo Listri. The World’s Most Be- autiful Libraries, edito da Taschen, è Run viaggio storico-culturale nei luoghi dov’è custo- dito il sapere, ma è anche un ritratto di tutte le disci- pline che si conservano stampate nei loro eleganti VFDIIDOL1HOOHIRWRJUDÀHGL0DVVLPR/LVWULFKHUL- traggono le più belle biblioteche del mondo, si sen- te l’eterna fascinazione dell’uomo per le raccolte di libri. Nessun altro luogo o concetto comunica un lo d.C., Massimo Listri visita alcune delle bibliote- WDOHVHQVRGLLQÀQLWHSRVVLELOLWjFRPHTXHVWLWHPSOL che più belle del mondo per rivelarne le meraviglie del sapere, della conoscenza e dell’immaginazione: architettoniche, storiche e intellettuali. Accompa- YDUFDUHOHORURSRUWHVLJQLÀFDHQWUDUHQHOUHJQRGHO- gnandoci attraverso grandi porte di legno, su ripide la scoperta, dove ogni manoscritto, ogni volume VFDOHDFKLRFFLRODHOXQJRPDJQLÀFLFRUULGRLGLVFDI- stampato, ogni tomo rilegato è promessa e fonte di fali, Listri ci guida in preziose biblioteche, pubbliche idee e teorie, fantasie e convinzioni. e private, monastiche e accademiche. Queste istitu- ,QXQYLDJJLRIRWRJUDÀFRFKHSDUWHGDOO·RWWDYRVHFR- zioni medievali, classiche, barocche, rococò e otto-

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ PreText ❨ 11 ❩ ARCHITETTURE DEL SAPERE Qui sotto: Biblioteca di Mafra in Portogallo, inaugurata nel 1771. 1HOODSDJLQDDÀDQFRGDOO·DOWR%LEOLRWHFDGHOO·$EED]LDGL:LEOLQJHQLQ*HUPDQLD LQDXJXUDWDQHO%LEOLRWHFDGL)HUPRIRQGDWDQHO#IRWRJUDÀHGL0DVVLPR/LVWUL

centesche custodiscono alcuni dei più preziosi do- sto per le wunderkammer ovvero le camere delle cumenti del pensiero e delle azioni umane, redatti PHUDYLJOLHRJDELQHWWLGHOOHFXULRVLWjTXHLSDUWLFR- su papiro, pergamena o carta, contenuti in mano- lari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, VFULWWLHVWDPSDWLLQLQFXQDEROLFLQTXHFHQWLQHHYR- i collezionisti erano soliti conservare raccolte di lumi dal Seicento ad oggi. oggetti straordinari. Il libro nelle biblioteche ritratte 1HOOHVXHIRWRJUDÀH/LVWULULHVFHDFDWWXUDUHO·DWPR- diventa un oggetto prezioso, pur non essendo un sfera unica di ogni biblioteca, dedicando una parti- unicum, proprio perché viene reinventato ogni volta colare attenzione ai dettagli degli ambienti e ai vo- che si ritrova in un nuovo meraviglioso spazio. Le lumi più preziosi: nelle immagini si percepisce la IRWRJUDÀHWHVWLPRQLDQRXQDYHUDSDVVLRQHSHULOOLEUR FRPSUHQVLRQHGLTXHOOHFKHVRQROHUHJROHLQWHUQH e per il sapere organizzato in scaffali e sale, che GHOO·DUFKLWHWWXUDRYYHURO·LQWXL]LRQHGLTXHOORFKHVL permettono un approccio alla conoscenza ordinato GHÀQLVFHLOgenius loci, le ragioni intime che rego- e ogni volta diverso. lano lo spazio sia negli interni sia negli esterni. In Nell’opera di Listri le biblioteche vengono colte in TXHVWRVHQVRO·LQWHUSUHWD]LRQHGHOO·DXWRUHULHVFHD un momento “sospeso”, senza la presenza umana cogliere, nelle caratteristiche “nazionali” delle bi- GHOELEOLRWHFDULRRGHOOHWWRUH,QUHDOWjVLVHQWHSL EOLRWHFKHO·HVSUHVVLRQHHOHSHFXOLDULWjGHLVDSHUL la presenza del collezionista, dell’architetto o del nelle diverse culture. PHFHQDWHFKHQRQTXHOODGHOIUXLWRUHPDTXHVWDDW- 1HOOHVFHOWHLFRQRJUDÀFKHGL/LVWULVLVHQWHGDXQD mosfera seducente fa emergere ancor di più l’impor- parte un forte richiamo alla pittura e dall’altra il gu- tanza che ancora conserva il libro come oggetto.

❨ 12 ❩ PreText IDENTITÀ E PAROLE PreText ❨ 13 ❩ LA PIÙ ANTICA SULLA LAGUNA 4XLVRWWR&RGULQJWRQ/LEUDU\GL2[IRUGIRQGDWDQHO1HOODSDJLQDDÀDQFR GDOOάDOWR%LEOLRWHFDGL6DLQWH*HQHYLqYHGL3DULJLWHUPLQDWDQHO %LEOLRWHFD0DUFLDQDGL9HQH]LDIRQGDWDQHO#IRWRJUDÀHGL0DVVLPR/LVWUL PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

Gli scatti ci accompagnano di biblioteca in bibliote- bianco e nero di Eugenio Montale, Pier Paolo Paso- ca per ricomporre un mosaico di suggestioni molto lini, René Clair, Carlo Bo e Federico Zeri, per spe- diverse, che hanno al centro il concetto di sapere e FLDOL]]DUVLSUHVWRQHOODIRWRJUDÀDG·DUFKLWHWWXUDH il valore delle sue cattedrali, e per ricordarci che arte. Ha lavorato a lungo per FMR e AD; ha esposto TXHVWHVDOHVRQRVWDWHSURWDJRQLVWHGHOODVWRULD/D in alcuni dei più importanti musei del mondo, ama- IRWRJUDÀDGL/LVWULWHUVDHYLEUDQWHQRQVLOLPLWDD WRGDFROOH]LRQLVWLGLWXWWRLOPRQGRWUDLTXDOL%LOO GRFXPHQWDUHPDGjYLWDDRJQLVLQJRORVSD]LRFRQ Clinton. LQTXDGUDWXUHDSHUWHHVSD]LRVHLQFDQDODWHLQULJRUR- Le immagini sono accompagnate da testi che illu- se prospettive che fanno risaltare i dettagli straordi- strano la storia e le vicende delle diverse biblioteche, QDULGLTXHVWLVSD]LVHQ]DWHPSR ÀUPDWLGDGXHUDIÀQDWLVWXGLRVL(OLVDEHWK6ODGHN /·DUWHGL/LVWULYLHQHGDORQWDQRÀJOLRGHOJLRUQDOLVWD esperta di arte, archeologia classica e architettura Pier Francesco Listri, Massimo comincia giovanis- barocca e Georg Ruppelt, studioso di storia, lingua simo a fare il fotografo. Esordisce con dei ritratti in e letteratura tedesca, biblioteconomia e storia cultu-

❨ 14 ❩ PreText PreText ❨ 15 ❩ LA PIÙ MODERNA A TAIPEI 4XLVRWWR%LEOLRWHFDGHOOD&HUWRVDGL3DGXODDSHUWDQHO;9VHFROR1HOODSDJLQDDÀDQFR GDOOάDOWR1DWLRQDO&HQWUDO/LEUDU\GL7DLSHL7DLZDQIRQGDWDQHO%LEOLRWHFD$SRVWROLFD 9DWLFDQDQHOOD&LWWjGHO9DWLFDQRIRQGDWDQHO#IRWRJUDÀHGL0DVVLPR/LVWUL PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

UDOHYLFHGLUHWWRUHGHOOD+HU]RJ$XJXVW%LEOLRWKHN di Altenburg in Austria, avamposto dell’imperiali- GL:ROIHQEWWHOHGLUHWWRUHGHOOD*RWWIULHG:LOKHOP smo cattolico più volte distrutto durante le guerre di /HLEQL]%LEOLRWKHNGL+DQQRYHU UHOLJLRQHHXURSHHRTXHOODGHOPRQDVWHURIUDQFHVFD- Tra le biblioteche scelte da Listri troviamo la Biblio- no di Lima, in Perù, con il suo notevole archivio teca Apostolica Vaticana, la Trinity College Library, GHOO·,QTXLVL]LRQH dove sono custoditi il Libro di Kells e l’Evangeliario Le biblioteche sono tutte di una bellezza senza pa- di Durrow, nonché l’inestimabile collezione della ragoni, ma Massimo Listri in una recente intervista Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, proget- ha confessato: «Sì, c’è una biblioteca che preferisco; tata da Michelangelo. Le minuziose descrizioni qOD%LEOLRWHFD$QQD$PDOLDD:HLPDUGRYHKDOD- delle biblioteche analizzano non solo le loro splen- vorato anche Goethe. È una biblioteca piena di libri, dide collezioni – con illustrazioni dei tomi più pre- TXDGULHVFXOWXUHQHRFODVVLFKHËODELEOLRWHFDGRYH giati – ma anche la loro storia, spesso movimentata, io vivrei!». WXUEROHQWDHFRQWURYHUVDFRPHTXHOODGHOO·DEED]LD testo di Maria Canella, foto di Massimo Listri

❨16 ❩ PreText PreText ❨ 17 ❩ LA FIAMMELLA CHE CI ATTIRA 1HOODSDJLQDDÀDQFR,WDOR&DOYLQR8QSHUVRQDJJLRGHOVXR Se una notte d’inverno un viaggiatore dice: «Alle volte è il titolo che basta ad accendere in me il desiderio d’un libro che forse non esiste». LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 1

LA PAROLA UMANA INCONTRERÀ QUELLA SINTETICA? C<D8::?@E<:@J:I@MFEF IL LIBRO È, DA QUANDO ESISTE, UN NOSTRO INTIMO COMPAGNO. MA COSA SUCCEDE SE L’AUTORE È UN ALGORITMO? DOBBIAMO LIBERARCI DAI PREGIUDIZI PER UNA NUOVA FORMA DI DIALOGO?

di PAOLO COSTA

DSSLDPRTXDQWRLQWHQVDHVFOXVLYDH La virtù delle grandi amicizie coinvolgente – per non dire sconvol- 6LDPRSRUWDWLDULWHQHUHFKHXQDVLPLOHLQWLPLWj gente – possa rivelarsi la relazione che VLPDQLIHVWLLQSDUWLFRODUHTXDQGRIDFFLDPRHVSH- LOOHWWRUHLQVWDXUDFRQLOOLEUR8QDUH- ULHQ]DGHOODVFULWWXUDFRPHDUWHRVVLDGLTXHOOD lazione così intima da essere vissuta VSHFLÀFDIDPLJOLDGLWHVWLRWLSLGLGLVFRUVRFXL Salla stregua di una peculiare forma di amicizia. attribuiamo lo status di opere letterarie. Tanto che «Leggere è come parlare con un amico», scrive IRUVHODOHWWHUDWXUDVLSRWUHEEHGHÀQLUHSURSULRD Roberto Bolaño in 26663HU9LUJLQLD:RROIVFULW- SDUWLUHGDOODVXDFDSDFLWjGLVROOHFLWDUHHVLVWHQ- tore e lettore si rendono addirittura «complici» zialmente il lettore, collocandolo in una dimen- l’uno dell’altro (Come leggere un libro). Mentre VLRQHDOWHUQDWLYDFKHORVÀGDHDUULFFKLVFHLQWHULRU- il famoso epigramma riportato da Possidio in mente. La stessa virtù, appunto, che riconosciamo chiusura della sua Vita di Sant’Agostino celebra alle grandi amicizie. Peraltro, se mi volgo indietro O·LPPRUWDOLWjGHOO·DXWRUHODFXLYRFHFRQWLQXDD e penso ai libri che, negli anni della mia forma- YLYHUHLQTXHOODGHOOHWWRUH©9XRLVDSHUHYLDQ- zione, hanno contribuito a fare di me ciò che dante, se il poeta vive dopo la morte? Tu leggi, sono, ponendomi di fronte a un modo nuovo di ed ecco io parlo: la tua voce è la mia». YHGHUHOHFRVHHGHPR]LRQDQGRPLÀQRDOOHODFUL-

❨ 18 ❩ PreText me, scorgo anche opere non appartenenti alla letteratura. Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna di , per dire, non è per me “solo” un libro; è realmente un vecchio amico. &LVRQRWHVWLFKHFLPRGLÀFDQRLQPRGRVLJQLÀ- cativo, insomma. In essi vi è depositata una sog- JHWWLYLWj²TXHOODGHOO·DXWRUH²FKHHQWUDLQULVR- QDQ]DFRQODQRVWUDVRJJHWWLYLWjGLOHWWRUL,WHVWL veicolano una particolare esperienza dialogica, FKHSRWUHPPRGHÀQLUHin assenza8QRGHLGXH VRJJHWWLLQIDWWLQRQqSUHVHQWH/·DXWRUHDIÀGD al testo il compito di trasmettere il proprio pen- siero, ma è consapevole dell’indeterminatezza in cui colloca il testo stesso, nel momento in cui se QHDOORQWDQD$OGLOjGHOWHVWRFLVRQRVRORLO respingere un attacco e di difendersi da sé» (Fe- congedo e il silenzio dell’autore. E c’è il periglio- dro). so lavoro del lettore. ,QTXHVWRVHQVRYLqXQDGLIIHUHQ]DHVVHQ]LDOHIUD 6HO·DOWURqXQDJHQWHDUWLÀFLDOH la lettura e l’amicizia. La prima, infatti, presup- Siamo abituati all’idea che il linguaggio non sia pone solitudine. Questa prerogativa è segnalata solo uno strumento di comunicazione, ma anche in un passo spesso citato di Marcel Proust: «La LOIRQGDPHQWRGHOODVRJJHWWLYLWj3HUFKpqSURSULR lettura, al contrario della conversazione, consiste nella conversione della lingua in discorso che per ciascuno di noi nel ricevere comunicazione FLDVFXQRGLQRLKDODSRVVLELOLWjGLGHVLJQDUVLFR- del pensiero di un altro, ma restando pur sempre me io,OSUHVXSSRVWRGLTXHVWRGLDORJRQHOTXD- solo, ossia continuando a godere della potenza le il testo si fa discorso, è che l’altro sia un esse- intellettuale che si possiede nella solitudine e che re umano come noi. Ma che cosa succede se la conversazione dissipa immediatamente» (Sur l’altro è una macchina? Più in generale, che cosa la lecture). succede se uno dei due attori della partita – l’e- 8QGLDORJRLQVROLWXGLQHLQVRPPD&·qXQDOWUR nunciatore (colui che scrive) o l’enunciatario (l’autore), ma non è presente. Anche Proust ha in FROXLFXLqULYROWRLOWHVWR ²qXQDJHQWHDUWLÀ- mente l’esperienza letteraria, ma in fondo ogni ciale? lettura è la manifestazione di un’assenza. Di tale Oggi la macchina può essere l’attore che scrive. circostanza si nutriva il pregiudizio di Platone nei $FFDGHLQWXWWLLFDVLVHPSUHSLIUHTXHQWLLQFXL confronti della scrittura. Nel momento in cui vie- ci capita di leggere testi prodotti da software: ne messo in iscritto, il logos «ha sempre bisogno articoli di giornale, manuali tecnici, traduzioni, dell’aiuto del padre; esso infatti non è capace di ma anche testi di carattere “creativo”. Egualmen-

LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 1 PreText ❨ 19 ❩ PRIMA DELLE MACCHINE Nella pagina a fianco, Vincent Van Gogh, La lettrice di romanzi, olio su tela del 1888. LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 1

te la macchina può essere l’attore che legge. Pen- GHOO·DJHQ]LD%ORRPEHUJODTXDOHSURGXFHRUPDL siamo ai software che eseguono la scansione in modo automatico o semiautomatico, con il GHOOHVHQWHQ]HGHLWULEXQDOLGHLODYRULVFLHQWLÀFL supporto di algoritmi di machine learning, circa o di altri testi. Insomma, siamo di fronte a una XQWHU]RGHLSURSULFRQWHQXWLGLFDUDWWHUHÀQDQ- VWUDRUGLQDULDHLQTXLHWDQWHQRYLWjO·HVSHULHQ]D ziario. Sulla stessa scia si muovono Reuters e della lettura che si consuma in uno spazio enun- Associated Press. All’inizio del 2019 l’edizione ciazionale ibrido. Chi legge – o chi viene letto australiana del Guardian ha pubblicato il primo – non è un essere umano, ma una macchina. articolo generato dalla piattaforma ReporterMa- I casi di studio sono sempre più numerosi. Gran- te. Quanto al Washington Post, ha ampliamente de impressione ha suscitato, all’inizio del 2019, XVDWRLOURERUHSRUWHU+HOLRJUDIJLjQHOSHU il rilascio da parte dell’americana OpenAI, del coprire grandi eventi come i giochi olimpici e le modello GPT-2. Si tratta di un sistema capace di elezioni presidenziali americane. generare testi sostanzialmente indistinguibili da Nel frattempo, nascono tecnologie per la lettura TXHOOLUHGDWWLGDXQDXWRUHXPDQRDSSOLFDQGR HODVLQWHVLGLWHVWLVFLHQWLÀFL8QJUXSSRGLULFHU- GLYHUVLJHQHULHVWLOLGDJOLDUWLFROLGLDWWXDOLWjDL catori dell’MIT ha sviluppato una rete neurale UDFFRQWLGLÀQ]LRQH*37qDQFKHLQJUDGRGL DUWLÀFLDOHEDVDWDVXOODURWD]LRQHGHLYHWWRULLQXQR leggere, seppure in modo per ora rudimentale, spazio multidimensionale (Rotational unit of me- così come di tradurre, rispondere a domande e moryR580 LQJUDGRGLOHJJHUHDUWLFROLVFLHQ- riassumere testi preesistenti. Il tutto senza dover WLÀFLGLJUDQGHFRPSOHVVLWjHGLUHGLJHUHDYDOOH ULFHYHUHXQRVSHFLÀFRDGGHVWUDPHQWR della lettura, abstracts di due o tre frasi in lingua inglese. Rischio fake news $TXHVWRSXQWRVHPEUDOHFLWRFKLHGHUVLTXDQWR Peraltro, OpenAI ha deciso di non rendere noti tempo dovremo attendere, prima che l’intelligen- dati e parametri del modello. Troppo alto – so- ]DDUWLÀFLDOHVLGLPRVWULFDSDFHGLSURGXUUHXQ stengono i suoi creatori – il rischio di abusi. Im- testo letterario; un testo, cioè, che non si esaurisca maginiamo l’impatto derivante dalla generazione nella sua funzione informativa e referenziale, ma automatica di fake newsOHTXDOLDQGUHEEHURDG agisca sul piano dell’esperienza estetica del mon- DJJLXQJHUVLVXXQDVFDODGLIÀFLOPHQWHFRQWUROOD- GR&RLWHVWL´DUWLÀFLDOLµRVVLDSURGRWWLGDOOH ELOHDTXHOOHFKHJLjLQWRVVLFDQRO·HFRVLVWHPD PDFFKLQHLVWLWXLUHPRPDLTXHOODSDUWLFRODUHIRU- dell’informazione. Tutto ciò non ha impedito ad PDGLDPLFL]LDHGLFRPSOLFLWjFKHLQVWDXULDPR Adam King, giovane ingegnere canadese, di svi- FRQODJUDQGHOHWWHUDWXUDODTXDOHFLIDVHQWLUH OXSSDUH7DON7R7UDQVIRUPHUXQDSLDWWDIRUPDED- PHQRVROLHSLULFFKL",QTXHVWLWHUPLQLODGR- sata sulla stessa tecnologia di OpenAI, in grado PDQGDULVFKLDGLHVVHUHPDOSRVWD/DOHWWHUDULHWj di produrre brevi storie, composizioni poetiche e di un testo, infatti, non dipende solo dalla sua notizie. forma linguistica, ma dall’interazione complessa 9DGHWWRFKHODUHGD]LRQHURERWLFDGLQRWL]LHqJLj fra l’intenzione dell’autore e le assunzioni del XQDUHDOWjLQGLYHUVLFRQWHVWLHGLWRULDOLËLOFDVR OHWWRUH'RYUHPPRVHPPDLGRPDQGDUFLTXDOL

❨ 20 ❩ PreText siano – appunto – le Quando leggiamo intenzioni di un au- un testo nella con- WRUHDUWLÀFLDOH sapevolezza che sia stato scritto da una Esiste una retorica macchina, o vice- computazionale? versa scriviamo un La competenza let- testo assumendo teraria del lettore FKHVDUjOHWWRGDXQD consiste nell’assu- macchina, ci collo- mere che l’autore chiamo in una posi- stia cercando di dirci zione particolare. In TXDOFRVDGLULOHYDQWH entrambe le situa- sulla condizione umana, a prescindere dalla mag- zioni siamo guidati dai nostri pregiudizi nei con- JLRUHRPLQRUHFRPSOHVVLWjGHOFRQWHQXWRSURSR- fronti della controparte. Ma i pregiudizi non sono, VL]LRQDOH,OSDUDGRVVRGLTXHVWDHVSHULHQ]DqFKH LQTXDQWRWDOLXQ·LQYDULDQWHDQWURSRORJLFD(VVL l’autore sembra agire per un’urgenza extralingui- si formano e si disfano a seconda della nostra stica, ma non può evitare di esprimersi linguisti- FRQGL]LRQHFXOWXUDOH8QYHFFKLRVWXGLRGL$ODQ camente. Il testo letterario è un atto generativo, il .HQQHG\$ODQ:LONHV/HRQD(OGHUH:D\QH6 FXLÀQHFRPXQLFDWLYRqLOWHVWRVWHVVR&LzFKHVL Murray, apparso sulla rivista Cognition nel 1988, scrive in letteratura è ciò che non potrebbe essere SRUWDYDDFRQFOXVLRQLLQWDOVHQVRVLJQLÀFDWLYH scritto altrimenti. Ma il dispositivo retorico e sti- Nel dialogo mediato da un terminale l’enuncia- listico del testo letterario è fatto per lasciare una tore tendeva ad adeguare il proprio discorso, nel FHUWDLQGHWHUPLQDWH]]DDIÀQFKpLOOHWWRUHSRVVD presupposto di avere a che fare con una macchi- FROPDUODFRQODSURSULDFDSDFLWjLPPDJLQDWLYD na. Per esempio, riduceva la lunghezza delle fra- La lettura è anche fatta di presupposti e aspetta- VLVDFULÀFDYDO·DPSLH]]DGHOORVSHWWUROHVVLFDOH tive. Se il dialogo è una congiunzione fra due minimizzava l’uso delle anafore pronominali e soggetti, il momento dell’attesa, che precede ta- dei soggetti non espressi. OHFRQJLXQ]LRQHqGHFLVLYRSHUGHÀQLUQHORVYL- Allora la macchina ci appariva come un corpo luppo. Viene in mente uno dei personaggi che il HVWUDQHRDOTXDOHVHPEUDYDQHFHVVDULRULYROJHUH protagonista di Se una notte d’inverno un viag- un discorso apposito. A distanza di oltre trent’an- giatore di incontra nell’XI capitolo QLODFDSDFLWjGHOOHPDFFKLQHGLFDSLUFLHSDUODU- GHOURPDQ]RLOTXDOHFRVuVLQWHWL]]DOHVXHDWWLWX- ci è molto aumentata. Forse si avvicina il mo- dini di lettore: «Il momento che più conta per me mento in cui anche noi aumenteremo la nostra qTXHOORFKHSUHFHGHODOHWWXUD$OOHYROWHqLOWL- FDSDFLWjGLFDSLUHHSDUODUHDOOHPDFFKLQH(GL tolo che basta ad accendere in me il desiderio leggere senza pregiudizi ciò che le macchine ci d’un libro che forse non esiste. Alle volte è l’in- scrivono. cipit del libro, le prime frasi...». Paolo Costa

LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 1 PreText ❨ 21 ❩ SOGNARE FORSE... 1HOODSDJLQDDÀDQFR0LFKLHO6ZHHUWV Portrait of a Young Man (autoritratto?), olio su tela, 1656. LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2

COME CAMBIA IL NOSTRO APPROCCIO AL TESTO TRA AUDIOLIBRI E SCORRIBANDE VERTICALI G?< DALLA CONCENTRAZIONE DI DANTE ALLO SLALOM SUL TABLET. CI STIAMO FORSE PERDENDO QUALCOSA?

di OLIVIERO PONTE DI PINO

ettura profonda. Nel Trattatello in VFLRPLVSRJOLRTXHOODYHVWHFRWLGLDQDSLHQDGL laude di Dante, Boccaccio racconta fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e che l’autore della Commedia, trovan- ULYHVWLWRFRQGHFHQWHPHQWHHQWURQHOOHDQWLTXHFRU- dosi a Siena nella bottega di uno spe- WLGHOOLDQWLTXLKXRPLQLGRYHGDORURULFHYXWR ziale, scovò un libro che non era an- DPRUHYROPHQWHPLSDVFRGLTXHOFLERFKHVROXP FRUDL ULXVFLWR D OHJJHUH 0HQWUH LQ FLWWj qPLRHFK·LRQDFTXLSHUOXLGRYHLRQRQPLYHU- imperversava la festa, l’Alighieri si immerse nel- gogno parlare con loro e domandarli della ragione ODOHWWXUD©0DLQRQIXDOFXQRFKHPXRYHUHTXLQ- GHOOHORURD]LRQLHTXHOOLSHUORURKXPDQLWjPL di il vedesse, né alcuna volta levare gli occhi dal ULVSRQGRQRHQRQVHQWRSHUTXDWWURKRUHGLWHPSR OLEURDQ]LSRVWRYLVLTXDVLDGRUDGLQRQDSULPD alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la IXSDVVDWRYHVSURHWXWWRO·HEEHYHGXWRHTXDVL SRYHUWjQRQPLVELJRWWLVFHODPRUWHWXWWRPLWUDQ- sommariamente compreso, che egli da ciò si le- sferisco in loro». Dante e Machiavelli testimonia- vasse». Gli amici rimasero sorpresi dalla sua ca- no «il rituale magico della lettura, la sua forza di SDFLWjGLFRQFHQWUD]LRQHLQWXWWDTXHOODFRQIXVLR- LQFDQWDPHQWRLSLDFHULHLEHQHÀFLFKHHVVDGjª ne, e dal fatto che Dante non si fosse accorto di come scrive Lina Bolzoni nel suo magistrale Una TXHOORFKHVWDYDVXFFHGHQGRWXWWRLQWRUQRDOXL meravigliosa solitudine. L’arte di leggere nell’Eu- Più di un secolo dopo, nella celebre lettera del 10 ropa moderna (LQDXGL LQFXLULÁHWWHVXOOH dicembre 1513 all’amico Francesco Vettori, Nic- trasformazioni della lettura a partire dall’esperien- FROz0DFKLDYHOOLFRQÀGD©9HQXWDODVHUDPLUL- za che ne avevano Petrarca, Boccaccio, Bembo, torno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’u- Federico da Montefeltro, Erasmo…

❨22 ❩ PreText Ma tu leggi “a F” o “a Z”? Ai tempi di Dante e Machiavelli, i libri – faticosamente ricopiati dagli DPDQXHQVL²HUDQRXQDUDULWjFKHSHUPHWWHYDGL dialogare con i grandi uomini del passato. Lo sce- nario è completamente cambiato. Il Global Indust- U\&HQWUHGHOO·8QLYHUVLWjGHOOD&DOLIRUQLDD6DQ Diego ha calcolato che oggi consumiamo su vari dispositivi mediamente 34 gigabyte di testo al gior- QRËO·HTXLYDOHQWHGLSDUROHFRPHVHOHJ- JHVVLPRTXRWLGLDQDPHQWHXQURPDQ]RFRPHIl piacere GL*DEULHOH'·$QQXQ]LR0DTXHVWDDOOX- YLRQHQRQFLLPPHUJHLQXQXQLFRÁXVVRQDUUDWLYR VLSROYHUL]]DLQXQDUDIÀFDGLPLFURWHVWLFKHIUDP- mentano la nostra attenzione. L’informazione ato- mizzata diventa distrazione, diversivo, infotainment, GHWWDJOLGLVRVWHJQRª 0DU\DQQH:ROI 6LGLIIRQGR- impossibile da ricondurre a un insieme coerente. no lo skimming OHWWXUDVXSHUÀFLDOH ORskipping I testi che leggiamo in Rete non sono in genere (salto di parti del testo) e il browsing (scorrimento RJJHWWRGLTXHOODFKHYLHQHGHÀQLWD©OHWWXUDSURIRQ- veloce), anche perché su schermi e microschermi GDªGD6YHQ%LUNHUWVLQ The Gutenberg Elegies. manca la dimensione concreta dello spazio della L’esperienza viene approfondita e discussa da Ma- SDJLQDHVLSHUGHODÀVLFLWjGHOOLEUR4XHVWHDQDOLVL U\DQQH:ROIQHOVXRLettore, vieni a casa. Il cervel- sono confermate dal report How People Read on the lo che legge in un mondo digitale (Vita e Pensiero, Web: The Eyetracking Evidence, prodotto dal Niel- 2018), con il supporto di numerose ricerche. sen Norman Group a uso di inserzionisti e pubblici- Ziming Liu (nei saggi Reading Behavior in the Di- tari, che raccoglie in 350 pagine i dati dell’eye-tra- gital Environment, in Journal of Documentation, 61 cking di oltre 300 persone per circa 1,5 milioni di (6), 2005, pp. 700-712; Digital Reading, in Chinese ´ÀVVD]LRQLµ RYYHURVJXDUGL VXFHQWLQDLDGLSDJLQH Journal of Library and Information Science, 5 (1), web. La lettura profonda ci impone di staccarci da 2012, pp. 85-94) e altri scienziati che studiano i mo- TXDOXQTXHDOWUDDWWLYLWjORskimming può rientrare vimenti oculari hanno scoperto che la lettura digita- nell’ambito del multitasking. le tende a seguire uno stile “a F” (si legge per intero la prima riga, e poi segmenti sempre minori andan- Il rotolo e la tavoletta, ovvero ritorno al futuro. do verso il fondo della pagina), o “a Z” (zigzagando) Se volessimo proseguire una storia della lettura, DOÀQHGLLQGLYLGXDUH©UDSLGDPHQWHDOFXQHSDUROHQHO invocata da Robert Darnton e poi realizzata da Al- testo (spesso sul lato sinistro dello schermo) per co- berto Manguel (Feltrinelli, 2009), basterebbero gliere il contesto, guizzare alle conclusioni poste TXHVWHLQIRUPD]LRQLSHUVROOHFLWDUHO·DSHUWXUDGLXQ DOODÀQHGHOWHVWRHVRORVHqJLXVWLÀFDWRGDOFRQWH- nuovo capitolo. Bisognerebbe iniziare da un para- nuto, ritornare al corpo del testo per selezionare dosso, perché il lessico della lettura del terzo mil-

LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2 PreText ❨ 23 ❩ IN DIFESA DELLA LENTEZZA 1HOODSDJLQDDÀDQFROHFRSHUWLQHGL0DU\DQQH:ROILettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale, Milano, Vita e Pensiero, 2018; Manfred Spitzer, Connessi e isolati. Un’epidemia silenziosa, Milano, Corbaccio, 2018. LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2

OHQQLRULSUHQGHTXHOORGHOO·DQWLFKLWjto scroll signi- treno, l’Almanacco di Frate Indovino per sapere ÀFDRJJLVFRUUHUHXQWHVWRVXOORVFKHUPRPDJOL TXDQGRLQWHUUDUHLEXOELXQGL]LRQDULRGLLQJOHVHOH scroll sono i papiri, i rotoli che popolavano la Bi- istruzioni della nuova lavatrice, il resoconto dell’ul- blioteca di Alessandria, poi soppiantati dal codex, tima partita della nazionale, una poesia di Hölderlin, il libro, che si è affermato con il cristianesimo, se- ODGHSRVL]LRQHGLXQLPSXWDWR2JQXQRGLTXHVWL condo la ricostruzione di Anthony Grafton e Megan testi attiva centri d’attenzione diversi a seconda del :LOOLDPV Christianity and the Transformation of OHWWRUHQHOO·XOWLPRFDVRLOYHUEDOHFDPELDVLJQLÀ- the Book%HONQDS3UHVV $OO·HSRFDLWDEOHW cato se a leggerlo è l’avvocato difensore, il giudice, erano le tavolette cerate utilizzate dai bambini per un giornalista o lo storico. imparare a leggere e scrivere e dagli adulti per ra- &KHFLVLDQRGLYHUVHPRGDOLWjGLOHWWXUDHGLYHUVH SLGLHGHIÀPHULDSSXQWL motivazioni che spingono a leggere, i professionisti dell’editoria lo sanno da sempre. Sul fronte delle Risorge anche l’oralità. Fino ai primi secoli dell’e- PRWLYD]LRQLODVWHVVDGHÀQL]LRQHGHLJHQHULOHWWH- ra cristiana, non esisteva la lettura silenziosa e soli- rari, come la disposizione dei volumi sugli scaffali WDULDRJJLSUHYDOHQWHTXDQGR$JRVWLQRJLXQWRD GHOOHOLEUHULHULÁHWWHODORURYDULHWjHFRPSOHVVLWj Milano dall’Africa, vide il vescovo Ambrogio leg- Editori e librai sanno che esistono testi che “dob- gere senza pronunciare alcuna sillaba, ne fu tanto biamo” leggere per motivi di studio o manuali che sorpreso da annotare l’episodio nelle sue Confessio- ci insegnano come svolgere determinati compiti, e ni,QTXHVWLDQQLJUD]LHDQFKHD$XGLEOHH6WRU\WHO che ci sono testi che leggiamo per svago e per pas- si diffondono audiolibri e podcast. Le “giornate sare il tempo (la “letteratura d’evasione”) o per della lettura ad alta voce” rivalutano una pratica che ampliare il nostro bagaglio culturale (per esempio SXzHVVHUHGHVWLQDWDDSHUVRQHLQGLIÀFROWjHVRSUDW- LFODVVLFLRLWHVWLGLVWRULDHOHELRJUDÀH RDQFRUD tutto all’infanzia. La narrazione ad alta voce permet- SHUHVVHUHLQIRUPDWLVXOO·DWWXDOLWj te all’adulto di sintonizzarsi con la propria parte La distribuzione di un testo nello spazio vuoto si infantile, e al bambino di ampliare la conoscenza del adegua ai nostri limiti percettivi. La pagina di un mondo, di sviluppare fantasia e immaginazione, di TXRWLGLDQRGLXQDULYLVWDLOOXVWUDWDGLXQYROXPH LQFUHPHQWDUHODFDSDFLWjGLDWWHQ]LRQHHFRQFHQWUD- utilizza diversi corpi, ovvero caratteri di dimensio- zione, come spiegano Marta Stella e Sara L. Bruz- ni diverse, e cambia anche la giustezza, ovvero la ]RQHQHOORUREORJGLVRVWHJQRDOODJHQLWRULDOLWjZZZ OXQJKH]]DGHOODULJDËQHFHVVDULRULVSHWWDUHO·HTXL- mammechefatica.it. librio tra le due misure: una riga troppo lunga in un corpo minuscolo risulta illeggibile. I titoli utilizza- Ma perché lo leggi? Non esiste un solo modo per no corpi maggiori: risultano più facilmente leggi- OHJJHUH(QRQqPDLHVLVWLWR8WLOL]]LDPRLWHVWLFRQ bili e attirano l’attenzione. Il testo deve risultare più obiettivi diversi e in maniere diverse, con livelli OHJJLELOHGHOOHQRWH9HQJRQRFRVuVXJJHULWLHTXDVL variabili di attenzione e di coinvolgimento emotivo: imposti una gerarchia e un ordine di lettura. Lo stes- XQPDQXDOHGLDQDWRPLDTXDQGRVWXGLDPR0HGLFL- so accade in Rete, anche se lo schermo rigetta mol- na, un noir o un rosa per distrarci in spiaggia o sul WHVRWWLJOLH]]HGHOO·DUWHWLSRJUDÀFD

❨24 ❩ PreText Per una nuova scienza QRVWUDLGHQWLWjSHUVRQDOH della lettura. I nostri or- offrendoci una gamma di gani di senso e il nostro narrazioni in cui ricono- cervello non sono stati VFHUFLHVXOOHTXDOLPRGHO- SURJHWWDWLLQFRUSRUDQGRXQHIÀFDFHVLVWHPDGL2&5 ODUHODQRVWUDLGHQWLWj/DFDSDFLWjGLFDSLUHXQD (optical character recognition). L’invenzione storia e le sue emozioni non dipende da fattori cul- dell’alfabeto risale più o meno al 1200 a.C., l’homo WXUDOLHGqGXQTXHUDGLFDWDQHOSURIRQGRFRPHKD sapiens si è evoluto in un ambiente dove la scrittu- dimostrato lo studio del gruppo guidato da Morteza UDQRQHVLVWHYD5LXVFLDPRDOHJJHUHJUD]LHDTXHO- Dehghani Decoding the neural representation of ORFKH6WDQLVODV'HKDHQHGHÀQLVFH©ULFLFODJJLR story meanings across languages (in Human Brain neuronale»: funzioni cerebrali nate per altri scopi Mapping, 38 (12), dicembre 2017, pp. 6096-6106): sono state riadattate a un nuovo compito (I neuroni qVWDWRSRVVLELOHGHGXUUHTXDOHGHOOHVWRULHVHOH- della lettura, Raffaello Cortina, 2009). Alcuni adat- zionate stesse leggendo il soggetto (nella sua ma- tamenti avvengono nell’infanzia. I bambini che drelingua: inglese, cinese o farsi), a partire dalla XVDQRLWDEOHW²HGXQTXHJXDUGDQRDOXQJRXQRJ- rilevazione tramite neuro-imaging delle aree del getto a distanza ravvicinata – rischiano più facil- cervello attivate. PHQWHGLVWXUELDOODYLVWDSHUHYLWDUHTXHVWD´PLRSLD La lettura coinvolge i centri del linguaggio e della DFTXLVLWDµLPHGLFLUDFFRPDQGDQRGLIDUOLJLRFDUH cognizione, oltre alle emozioni, ma non solo. Leg- o passeggiare all’aria aperta per almeno un’ora al gere può attivare i neuroni specchio. I neuroni che JLRUQR/DSODVWLFLWjQHXURQDOHQRQULJXDUGDVRORL mettono in moto i muscoli del nostro braccio non bambini. Il gruppo guidato da Gregory S. Berns VLDWWLYDQRVRORTXDQGRYHGLDPRFRPSLHUHLOJHVWR GHOOD(PRU\8QLYHUVLW\KDIDWWROHJJHUHDGDOFXQL da chi sta di fronte a noi, ma anche mentre leggiamo studenti un page turner come Pompei di Robert Madame Bovary ed Emma alza la mano per salu- Harris (Mondadori, 2003), per scoprire che leggere WDUH/DOHWWXUDDYUHEEHGXQTXHXQUXRORLPSRUWDQ- XQURPDQ]RSXzFDPELDUHODFRQQHWWLYLWjFHUHEUDOH te nell’attivare l’empatia anche a livello neuronale. in particolare nelle aree che regolano il rapporto Se leggiamo un romanzo “attentamente”, si attiva- sonno-veglia (Short- and Long-Term Effects of a QRUHJLRQLGHOFHUYHOORDOOLQHDWHFRQTXHOORFKH Novel on Connectivity in the Brain, in Brain Con- stanno facendo i personaggi e con le emozioni che nectivity, 3 (6), 1 dicembre 2013, pp. 590-600). provano. «Madame Bovary, c’est moi!» non lo può 0DFRVDVXFFHGHQHOQRVWURFHUYHOORTXDQGROHJJLD- dire soltanto Flaubert (che pare non l’abbia mai mo, sulla carta o su uno schermo, o se ascoltiamo detto), lo possono dire anche i lettori del suo capo- un audiolibro o una lettura ad alta voce? È davvero ODYRUR/DQDUUDWLYDFLSHUPHWWHGLFDSLUH²ÀVLFD- la stessa cosa? Diversi ricercatori stanno cercando PHQWHSULPDFKHUD]LRQDOPHQWH²FKHFRVDVLJQLÀ- GLFDSLUHTXDOLVLDQROHDUHHGHOFHUYHOORHOHIXQ]LR- ca “essere un altro”. Per la scrittrice Jane Smiley, ni attivate nel complesso processo di lettura, deco- XQDVRFLHWjLQFXLLOURPDQ]RGLYHQWDVVHPDUJLQDOH GLÀFDHLQWHUSUHWD]LRQHGLXQWHVWR,OSURFHVVRGL rischierebbe di imbarbarirsi e di diventare più vio- storytelling è fondamentale nella costruzione della lenta perché gli individui andrebbero perdendo la

LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2 PreText ❨ 25 ❩ LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2

FDSDFLWjGLFDSLUVL4XHOORUHODWLYRDOO·HPSDWLDq gitale (Vita e Pensiero, 2018). La diagnosi dei due VRORXQRGHLÀORQLGHOODULFHUFDVXOODOHWWXUDDIIURQ- studiosi, basata su varie ricerche in tutto il mondo, WDWLLQTXHVWLDQQL8Q·DPSLDVHULHGLULFHUFKHKD è chiara. Leggere su carta e leggere sullo schermo l’obiettivo di valutare “a posteriori” l’effetto della VRQRGXHDWWLYLWjGLYHUVHËGLYHUVDO·DWWHQ]LRQH lettura di un testo, sia al livello della comprensione sullo schermo restiamo concentrati meno a lungo e sia al livello delle tracce che lascia nella memoria VFLYROLDPRVXOODVXSHUÀFLHGHOWHVWR'LFRQVHJXHQ- a medio e lungo termine. Sono diversi i ricercatori za l’impatto è differente: capiamo meno, ricordiamo che hanno studiato l’impatto della lettura su carta e PHQRHPHQRDOXQJRTXHOORFKHDEELDPROHWWR VXGLVSRVLWLYLHOHWWURQLFL XQSR·PHQRÀQRUDTXHO- $QFKHSHUTXHVWRO·SHUFHQWRGHJOLVWXGHQWLGHO- lo di un audiolibro), attraverso una serie di test che le scuole superiori italiane preferisce ancora studia- mettevano a confronto le differenti esperienze. re sui vecchi e pesanti libri cartacei, dice un son- daggio condotto da ScuolaZoo su oltre 4mila Tecno-fan e tecno-apocalittici. La rivoluzione di- studenti d’Italia. E risultati analoghi si trovano per JLWDOHqDQFRUDLQFRUVR(ERRNWDEOHWHVPDUWSKRQH OHXQLYHUVLWjDPHULFDQH si sono diffusi capillarmente solo nell’ultimo de- Ma gli effetti della lettura online riguardano anche cennio. Sul fronte degli innovatori, gli entusiasti, a JOLDGXOWL6HFRQGRDOFXQHYDOXWD]LRQLODFDSDFLWj FRPLQFLDUHGDWHFQRFUDWLHXIÀFLPDUNHWLQJGHOOH media di memoria di molti adulti è diminuita di JUDQGLPXOWLQD]LRQDOLPDJQLÀFDQRLEHQHÀFLHOH oltre il 50 per cento nell’ultimo decennio (cfr. Daniel SRWHQ]LDOLWjGHLQXRYLVWUXPHQWLHVSLQJRQRSHUOD J. Levitin, The Organized Mind. Thinking Straight loro diffusione, anche in ambito scolastico. Come in the Age of Information Overload, Dutton Penguin, sempre accade, hanno iniziato a far sentire la loro 2014). Particolarmente devastante sarebbe l’effetto voce anche gli scettici. Manfred Spitzer, neuroscien- sui bambini: l’uso di tablet e pc (e Internet) abbassa ]LDWRWHGHVFRODQFLDO·DOODUPHÀQGDLWLWROLHVRWWR- i risultati scolastici. Clifford Stoll (autore di Mira- titoli dei suoi documentatissimi saggi: Demenza coli virtuali, Garzanti, 1996), in un’intervista al New digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi York TimesSDUDJRQDYDJLjQHOLFRPSXWHUDL (Corbaccio, 2013), Solitudine digitale. Disadattati, video usati in classe: «A noi piaceva guardarli, per- isolati, capaci solo di una vita virtuale? (Corbaccio, ché per un’ora non dovevamo pensare. Agli inse- 2016), Connessi e isolati. Un’epidemia silenziosa gnanti piacevano, perché per un’ora non dovevano &RUEDFFLR 8JXDOPHQWHSUHRFFXSDWDq fare lezione e ai genitori piacevano, perché dimo- un’altra neuroscienziata cognitivista, specialista VWUDYDQRFKHLÀJOLIUHTXHQWDYDQRXQDVFXRODDOO·D- GHOODVFULWWXUDVXPHUDHGHOO·DOIDEHWRJUHFRODJLj vanguardia. Però non imparavamo niente». FLWDWDDPHULFDQD0DU\DQQH:ROIGRSRDYHUHVSOR- UDWRLPHFFDQLVPLGHOODOHWWXUDLQTXHOORFKHqJLj Il paradosso del lettore forte./DGHFRGLÀFDGLXQ un classico, Proust e il calamaro. Storia e scienza singolo testo non avviene nel vuoto pneumatico. La del cervello che legge (Vita e Pensiero, 2009), ha lettura, come altre esperienze culturali, è “cumula- lanciato un accorato appello nel pamphlet Lettore, tiva”. Senza un bagaglio di conoscenze di base, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo di- TXDOXQTXHWHVWRULVXOWDLQFRPSUHQVLELOH,Ocumula-

❨26 ❩ PreText LO STUDIO %RWWHJD5HPEUDQGW JLjDWWULEXLWRD*HUULW'RX  A young Scholar and his Tutor, olio su tela, realizzato tra il 1629 e il 1631.

tive reading, ovvero l’elaborazione di una grande TXDQWLWjGLWHVWLqDOODEDVHGHLQXRYLDOJRULWPLXWL- OL]]DWLGDLWUDGXWWRULDXWRPDWLFLFKHQRQVLDIÀGDQR più alle rigide “tabelle” dei dizionari bilingui ma operano su base statistica. Ogni nuova informazio- QHHQWUDLQGLDORJRFRQTXHOORFKHJLjVDSSLDPR Nel caso della lettura profonda, ogni parola entra in risonanza con una galassia di ricordi, emozioni, DVVRFLD]LRQL'XQTXHSLOLEULDEELDPROHWWRPDJ- giore è il nostro bagaglio culturale, e più facilmen- te riusciamo a interpretare un testo attraverso le deduzioni e l’analisi critica. Ma nel momento in cui siamo travolti da un’alluvione informativa, spro- fondiamo in un paradosso, di cui paghiamo il prez- ]RVHPSOLÀFKLDPRHODERULDPROHLQIRUPD]LRQLSL UDSLGDPHQWHVHJXLDPROHSULRULWj6SHVVRXWLOL]]LD- mo informazioni predigerite e distillate. Il bombar- damento costante produce noia, disaffezione. ËTXHVWRLOPRWLYRFKHKDLVSLUDWRD0DU\DQQH:ROI numero di parole che Hesse riteneva necessario ODVXDULÁHVVLRQH3UHVVDWDGDOOHQHFHVVLWjGHOODUL- XVDUHLQXQDIUDVHVuHXQDQRHLQÀQHLPLHLFR- cerca, aveva smesso di leggere libri, o meglio ave- siddetti processi di lettura profonda non riemerge- va continuato a leggere ma «più per essere infor- vano. Ecco. Ero cambiata» (pp. 95-96). mata che per immergermi nel libro, e ancor meno La mutazione non riguarda solo i nativi digitali del- SHUHVVHUHWUDVSRUWDWDDOVXRLQWHUQRª$TXHOSXQWR OD*HQHUD]LRQH=+DFRQVHJXHQ]HVLJQLÀFDWLYHSHU decise di fare lei stessa da cavia. Iniziò a leggere Il WXWWL8QDFRPXQLFD]LRQHIRQGDWDVXLPPHGLDWH]]D giuoco delle perle di vetro di Hermann Hesse, per IDFLOLWjHGHIÀFLHQ]DWHQGHDULGXUUHLOWHPSRHOR accorgersi che un decennio di letture veloci aveva sforzo necessari a un autentico processo interpreta- cambiato il suo stile di lettura: «Adesso leggevo WLYRHD]]HUDLOSHQVLHURFULWLFRRYYHURODFDSDFLWj superficialmente e molto rapidamente; leggevo di esaminare e potenzialmente confutare le proprie troppo velocemente per comprendere i livelli più convinzioni e credenze. Senza un sistema di con- profondi, il che mi costringeva continuamente a vinzioni personali, e senza attivare gli aspetti pro- tornare indietro e rileggere varie volte la stessa fra- fondi e cumulativi della lettura, è impossibile atti- se, con crescente frustrazione; ero impaziente nei vare il pensiero critico. confronti del numero di proposizioni subordinate in ogni frase, come se non avessi mai incontrato con Gli antidoti.'LIURQWHDTXHVWDGLDJQRVLVLSRVVR- reverenza le ben più lunghe frasi di Proust o di Tho- no e si debbono attuare alcuni correttivi. Il primo è mas Mann; mi sentivo assolutamente offesa dal TXHOORODQFLDWRGDOOLEURPDQLIHVWRGL'DYLG0LNLFV

LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2 PreText ❨ 27 ❩ LEGGERE AL TEMPO DEI ROBOT - 2

Slow Reading. Leggere con lentezza nell’epoca Per alcuni, leggere un libro ci renderebbe persone della fretta (Garzanti, 2015). Si tratta di «leggere SLEULOODQWLHGHWLFDPHQWHPLJOLRUL6HFRQGRLOÀ- per provare piacere e per capire», in modo che «ot- ORVRIR*UHJRU\&XUULHSURIHVVRUHGL)LORVRÀDDOO·8- teniate di più da ciò che leggete» (pp. 7-8). QLYHUVLWjGL

❨28 ❩ PreText t LIBRI & PERIODICI, DEL LORO PASSATO DEL LORO FUTURO

PreText ❨ 29 ❩ LA NUOVA SQUADRA 1HOODSDJLQDDÀDQFRQRYHPEUHQDVFH/DQDYHGL7HVHR6HGXWL)XULR&RORPER(GRDUGR 1HVL0DULR$QGUHRVH8PEHUWR(FR6DQGUR9HURQHVLLQSLHGL$QQD0DULD/RUXVVR*XLGR0DULD%UHUD Eugenio Lio, Elisabetta Sgarbi, Sergio Claudio Perroni, Nuccio Ordine, Pietrangelo Buttafuoco. UNA VITA PER I LIBRI – 3

DALLE GRANDI MOSTRE DI PALAZZO GRASSI ALLA NASCITA DELLA NAVE DI TESEO 8CC8MM

QFKHVHTXHOORGL3DOD]]R*UDVVL chitettura. I cataloghi Bompiani, spesso opere di non è che un capitolo aggiuntivo ULIHULPHQWRDOGLOjGHOODFRQWLQJHQ]DHVSRVLWLYD DOODPLDQRUPDOHDWWLYLWjGLGLUHW- si vendevano in mostra a decine di migliaia, in tore editoriale del Gruppo Fabbri, versione italiana, inglese e talvolta anche france- LQTXHOPRPHQWRPLSDUHGLDVVD- se, e poi in libreria e all’estero, belli e pronti per Aporare i vantaggi di svolgere un lavoro nel seno HVVHUHSXEEOLFDWLGD$EUDPV5L]]ROL86$)ODP- di un grande gruppo industriale, un lavoro in PDULRQDLTXDOLEDVWDYDDSSRUUHLOORURPDUFKLR tutti i sensi straordinario, se si vuole, che mi evo- in copertina. La loro progettazione procedeva di ca una desueta, un tempo prestigiosa etichetta di SDULSDVVRFRQO·LGHD]LRQHGHOODPRVWUDHTXHVWR “fornitore della Real Casa”. Palazzo Grassi per mi costringeva, si fa per dire, a visitare i musei gli Agnelli è il luogo di richiamo delle élites in- del mondo al seguito del curatore di turno o, più tellettuali, sociali e politiche che convergono da spesso, del direttore artistico Paolo Viti, capace ogni parte agli appuntamenti annuali, ma per di ottenere il prestito delle opere anche dai con- l’istituzione è anche un trionfo di partecipazione: servatori più gelosi. Iniziata con Futurismo & IROOHGLYLVLWDWRULYLVLELOLLQOXQJKHÀOHRUGLQDWH Futurismi nel 1986, l’avventura di Palazzo Gras- ÀQRDGDOORUDLQLPPDJLQDELOLSHUPRVWUHG·DUWH si si conclude vent’anni dopo con una grande moderna e contemporanea, di archeologia e ar- PRQRJUDÀFDGLDalí (2004), una conclusione su

❨ 30 ❩ PreText cui hanno pesato prima l’uscita di Romi- ti dalla Fiat (1998) e poi la scomparsa di Gianni Agnelli (2003). Incredulo che la Fiat potesse sbarazzarsi di tale fiore all’occhiello, avevo ottenuto, grazie ad $ODLQ(ONDQQGLHVVHUHULFHYXWRGD8P- EHUWR$JQHOOLDO/LQJRWWRQHOVXRXIÀFLR GLYLVRVLJQLÀFDWLYDPHQWHPLVHPEUDYD con un imponente bronzeo Pensatore di Rodin. La mia argomentazione breve ma, mi pareva, ineccepibile si aggrappava alla logica del “non c’è due senza tre” SHUFKpLQTXHOIDXVWRPRPHQWROD)HUUD- ri aveva appena vinto il campionato del mondo e la Juventus l’ennesimo scudet- to. Garbata e ferma la risposta di Agnel- OLVXRQDYDFRPHXQSRQWLÀFLRnon pos- sumus. E pensare che l’intera gestione annua di sti. Nel nostro caso nasce così la RCS Editori con Palazzo Grassi valeva un po’ meno dello stipen- VRFLHWjGLVWLQWHULJXDUGDQWLOLEULTXRWLGLDQLSH- dio di Bobo Vieri, come ebbe a riferirmi un con- ULRGLFLHSXEEOLFLWj6HQQRQFKpLPDQDJHUSUHSR- WDELOHGHOODGLWWDPDHYLGHQWHPHQWHQRQHUDTXH- sti, non sapendo probabilmente da che parte co- sto il problema. PLQFLDUHDOPHQRSHUTXDQWRULJXDUGDLOLEULVL Dagli esiti delle strategie industriali del capitali- rivolsero a una delle più costose e rinomate so- smo nostrano in campo editoriale emerge più di FLHWjDPHULFDQHGLFRQVXOHQ]DD]LHQGDOH'RSR un dubbio sulla loro reale vocazione. Ne ebbi un molte settimane di “studio”, per lo più banali GLVWLQWRLQGL]LRDPHWjGHJOLDQQL2WWDQWDTXDQ- LQWHUYLVWHDGLULJHQWLHTXDGULODVROX]LRQHSUR- GRO·$YYRFDWRGHFLVRVLÀQDOPHQWHDVDOYDUHLO posta e attuata, a dirla oggi non ci si crede, fu: dal naufragio procurato QRQSLVLQJROHFDVHHGLWULFLPDFRQÁXHQ]DGHL dall’affaire P2, si trovò in dote anche il settore marchi editoriali e articolazione orizzontale in tre GHOOD5L]]ROL/LEUL'·DOWUDSDUWHWUDPLWHODÀQDQ- linee di prodotto, ossia narrativa e saggistica, ]LDULD,),SRVVHGHYDJLjLO*UXSSRHGLWRULDOH)DE- libri tascabili, libri illustrati e ragazzi, il tutto sot- bri, Bompiani, Sonzogno, Etas. È un momento to l’egida RCS Libri. Alle riunioni mi sgolavo TXHVWRLQFXLLQWXWWRLOPRQGRqLQDWWRXQDSUD- per ricordare che tutti i grandi gruppi americani, WLFDGHÀQLWD0 $ IXVLRQLHDFTXLVL]LRQL YRO- francesi e tedeschi, come Random House, Ha- ta a creare gruppi di aziende per aumentarne la chette, Bertelsmann, che dovevano essere il mo- FRPSHWLWLYLWjFRQDQQHVVHLPSRUWDQWLHFRQRPLH dello di riferimento, si erano guardati bene dal di scala, eufemismo che sta per riduzione dei co- far ricorso a un melting pot che, a dir poco, de-

UNA VITA PER I LIBRI – 3 PreText ❨ 31 ❩ UNA VITA PER I LIBRI – 3

SDXSHUDYDO·LGHQWLWjGHOOHFDVHHGLWULFL&HQH gamenti, con la pubblicazione contemporanea in volle del tempo, e l’avvicendarsi di due ammini- più lingue, e con tirature ragguardevoli, dei libri stratori delegati, prima di tornare alla ragione. LOOXVWUDWLGL8PEHUWR(FRHSRLFKpLVXRLoption 8Q·XOWHULRUHVYROWDQHOO·DVVHWWRGHOODSURSULHWj publishers di lingua inglese e francese non pub- GHOOD5&6DYYLHQHTXDQGR5RPLWLXVFLWRGDOOD EOLFDYDQROLEULLOOXVWUDWLQHYHQLYDQRJUDWLÀFDWLL )LDWQHOSHUUDJJLXQWLOLPLWLGLHWjRWWLHQH nostri Flammarion e Rizzoli. XQDSDUWHFLSD]LRQHD]LRQDULDQHOODÀQDQ]LDULD Storia della bellezza, Storia della bruttezza, Sto- *HPLQDVXIÀFLHQWHSHUFRQWUROODUHLOJUXSSRHGL- ria delle terre e dei luoghi leggendari e Vertigine WRULDOHFKHQHOVDUjULEDWWH]]DWR5&60H- della lista, in coincidenza con l’omonima mostra diaGroup, dopo un non proprio felice intermezzo GHO/RXYUHDFXUDGL8PEHUWR(FRVRQRLOLEUL all’insegna della cosiddetta diversificazione. che più hanno coinvolto, e divertito, Eco, intrec- Nell’intento di creare sinergie tra aziende di pro- FLDWLDOODVWDJLRQHGHLJUDQGLURPDQ]L$OGLOj SULHWjGLGLYHUVRLQGLUL]]RPHUFHRORJLFRFDSLWD- della prosecuzione, in piena autonomia, dell’at- YDSHUHVHPSLRFKHVLRUJDQL]]DVVHURZHHNHQG WLYLWjHGLWRULDOHJDUDQWLWDGDOO·LWDOLDQDémigrée in navi da crociera per consentire a manager, Teresa Cremisi, la rinascita di Flammarion venne giornalisti ecc. di fraternizzare e individuare propiziata anche da un oculato intervento del “obiettivi comuni”: a me era capitato di dover management RCS riguardante la gestione, i si- fare una specie di compito con un direttore mar- stemi informativi e l’organizzazione. Se ne ac- NHWLQJGHOOD),/$ corse anche Le Monde con un articolo che, per Fortuna volle che, a inaugurare il nuovo millen- una volta, rendeva merito all’imprenditoria ita- nio, tra i nuovi investimenti capitasse anche l’ac- liana. TXLVL]LRQHGHOJUXSSR)ODPPDULRQLQXQPRPHQ- 8Q·DOWUDIHOLFHDFTXLVL]LRQHDOVRUJHUHGHOQXRYR to in cui la famiglia eponima non vedeva la PLOOHQQLRIXTXHOODGHOFDWDORJRQRQGHOPDUFKLR SRVVLELOLWjGLXQDFRQWLQXLWjGLQDVWLFD©Mieux Rusconi per la rinuncia degli eredi di Edilio a que les boches» (meglio dei crucchi), commen- SURVHJXLUQHO·DWWLYLWj(UDXQFDWDORJRSLDWWHQ- tarono alcuni dei nuovi colleghi l’ingresso degli to alla tradizione che al progresso e, come tale, italiani: si sapeva infatti che anche un importan- ritenuto allora di destra, ma il suo innesto nella WHJUXSSRWHGHVFRHUDLQWHUHVVDWRDOO·DFTXLVWR Bompiani diede frutti assai rigogliosi e tuttora Registi dell’operazione furono Claudio Calabi e vividi. Intanto un rilancio clamoroso della saga Gianni Vallardi, amministratori delegati rispetti- del Signore degli anelli GL-557RONLHQLQTXHO vamente di RCS Editori e RCS Libri. A mia vol- PRPHQWRTXDVLRIIXVFDWRGDOFXOWRHVRWHULFRGHL ta, cooptato nel consiglio di amministrazione neofascisti campi Hobbit, grazie anche alla coin- GHOODQXRYDVRFLHWjKRDYXWRPRGRGLIDYRULUH cidenza del successo planetario della trilogia una politica editoriale condivisa nel campo delle FLQHPDWRJUDÀFDGL3HWHU-DFNVRQ0DLOIUXWWRSL coedizioni, avendo come sponda anche la Rizzo- SUH]LRVRGLTXHVWDDFTXLVL]LRQHIXTXHOORGL*LR- OLDPHULFDQD$YHYRSHUHVHPSLRO·RSSRUWXQLWj YDQQL5HDOHHGHOOHFROODQHGLFODVVLFLGHOODÀOR- GLIDYRULUHOHQRVWUHVRFLHWjHODELODQFLDGHLSD- VRÀDFKHSRUWDYDLQGRWH´,OSHQVLHURRFFLGHQWD-

❨ 32 ❩ PreText GLI STRANIERI NON MOLLANO Qui sotto, Elisabetta Sgarbi FRQOάDXWRUHGLEHVWVHOOHUIUDQFHVH 0LFKHO+RXHOOHEHFT

le” e “Testi a fronte”: solo un punto di SDUWHQ]DSHUXQDÀRULWXUDULJRJOLRVDFKH nei tre lustri che ci sono stati concessi per la nostra collaborazione, ha potuto arricchire il catalogo Bompiani di oltre WUHFHQWRWLWROLWUDULSUHVHHQRYLWjDVVR- OXWH(WXWWRTXHVWRLQFRQWURWHQGHQ]D con la dismissione o il ridotto impegno, nel campo dei classici, di precedenti, prestigiose iniziative editoriali. Lo stes- VRDFFDGUjTXDOFKHDQQRGRSRFRQL “Classici della letteratura europea” che 1XFFLR2UGLQHULOHYHUjGDOOD87(70L sembrava così di rinverdire la tradizione delle Grandi Opere di Valentino Bom- piani, ora accessibile anche per il pub- blico della libreria grazie a un’opportuna pratica MediaGroup, ma, ancora una volta, è dall’asset- di sponsorizzazione, in varie forme, concordata to proprietario che arrivano segnali non sempre con Reale e Ordine. Tra i numerosi longseller mi rassicuranti. Nel 2004 Romiti passa la mano, piace ricordare Platone, Tutti gli scritti a cura di così che il pallino di azionista di riferimento tor- Giovanni Reale, Michel de Montaigne, Saggi a QDDOOD)LDWRUDGL-RKQ(ONDQQ cura di Fausta Garavini e Corpus Hermeticum di Ha inizio un turnover manageriale nervoso, alta- Ermete Trismegisto, attendibilmente adottato lenante, talvolta orientato allo sviluppo, talaltra GDOODFRPXQLWjPDVVRQLFD alla dismissione. Ricordo, per esempio, che Vit- Nel frattempo Elisabetta Sgarbi, che con il nuovo torio Colao, il primo amministratore delegato PLOOHQQLRPLVXEHQWUHUjQHOODGLUH]LRQHHGLWRULD- dopo l’era Romiti, aveva avviato in Francia la le della Bompiani, aveva celebrato il suo esordio WUDWWDWLYDSHUO·DFTXLVL]LRQHGHOJUXSSR(GLWLVFKH GLHGLWRUFRQO·DFTXLVL]LRQHGLGXHVFULWWRULÀQOu associato a Flammarion, avrebbe consolidato sconosciuti o negletti dagli altri editori: Paulo RCS MediaGroup nel mercato editoriale france- &RHOKRH0LFKHO+RXHOOHEHFT3HUQRQGLUHGHJOL se come il più diretto concorrente del gigante italiani, come Sandro Veronesi vincitore dei pre- Hachette. Non gli fu consentito o non ne ebbe il mi Strega, Campiello, Viareggio, Femina e Médi- WHPSR,QFRPSHQVRLVXRLVXFFHVVRULDFTXLVWD- terranée; Edoardo Nesi, premio Strega; Antonio rono il gruppo spagnolo Recoletos (non libri ma Scurati, premio Campiello, e Andrea De Carlo TXRWLGLDQLHSHULRGLFL QHLEUHYLDQQLDYHQLUH ULDFTXLVWDWRGRSRXQDWHPSRUDQHDHPLJUD]LRQH YHUDVSLQDQHOÀDQFRGHOELODQFLR5&6$SDUWLUH 4XHOODGHOQXRYRPLOOHQQLRVLSURÀODFRPHXQD da un certo momento, la politica, per così dire, stagione in crescita, sul piano editoriale, per RCS industriale volge alla tecnica commerciale dello

UNA VITA PER I LIBRI – 3 PreText ❨ 33 ❩ UNA VITA PER I LIBRI – 3

EHUDDOO·RSHUD]LRQH(TXLFRPLQFLDO·DYYHQWXUD &RQ8PEHUWR(FRHG(OLVDEHWWD6JDUELYDOXWDWD inaccettabile tale prospettiva, costituiamo subito una specie di consiglio di guerra. Si tratta, per la prima volta in Italia, di richiamare l’attenzione GHOO·$XWRULWjGHOO·$QWLWUXVWHGHOO·RSLQLRQHSXE- blica sull’impatto che una simile concentrazione avrebbe sul mercato e sul funzionamento della ÀOLHUDHGLWRULDOH6HQHRFFXSDGDSDUVXR8P- berto con una lettera indirizzata all’Antitrust ma ripresa anche da molti giornali del mondo occi- GHQWDOH8PEHUWRVWDSHUHQWUDUHQHOODIDVHWHUPL- nale di una malattia che per due anni gli ha con- “spezzatino”: venderci a pezzi. All’annuncio del- VHQWLWRGLYLYHUHTXDVLQRUPDOPHQWHYLDJJLDUH la (s)vendita del palazzo di via Solferino, sede nuotare nella sua piscina di Monte Cerignone, storica del Corriere della Sera, i giornalisti pro- scrivere soprattutto. Ora decide, senza esitazioni, clamarono per protesta uno sciopero, e non esclu- che è il momento di fondare una nuova casa edi- GRFKHTXDOFXQRGLORURVLVDUjULFUHGXWRFLUFD trice, un’esperienza inedita nel suo peraltro rag- l’antipatia nutrita a suo tempo nei confronti di JXDUGHYROHFXUULFXOXPHGLWRULDOHFRPHVDUjSHU &RODRSHULOIDWWRFKHLQWHQGHYDLQWDFFDUHTXDOFKH tutti noi che lo seguiremo. (Per immaginare il suo ORURSULYLOHJLRUHWDJJLRGHOO·HWjGHOO·RUR1RLGHL VWDWRG·DQLPRLQTXHVWRPRPHQWRHYRFKHUHLOD libri, invece, leggemmo agghiacciati la notizia citazione dalla Città del Sole di Tommaso Cam- FKHLOJLRLHOORSHUSUHVWLJLRHUHGGLWLYLWj)ODP- panella da lui stesso scelta per la lapide che il marion era stato ceduto a Gallimard, a un prezzo, Comune di Monte Cerignone gli ha dedicato: ci fu detto a mo’ di consolazione, sensibilmente «Aspetta, aspetta» – «Non posso, non posso»). VXSHULRUHDTXHOORG·DFTXLVWR$QFRUDTXDOFKH Nell’immediato provvede al versamento di una mese e cominciò a circolare la voce che la Fiat somma per la costituzione del capitale sociale, GL-RKQ(ONDQQQRQULWHQHYDSLVWUDWHJLFRLOEX- seguito, nello stesso compito, dall’amico e suo siness dell’editoria libraria. Poi, siamo nel 2015, VWRULFRHGLWRUHIUDQFHVH-HDQ&ODXGH)DVTXHOOHH circola nella stampa la notizia che Mondadori è GDOODPRJOLH1LFN\DFFRUVLDULQIRU]DUHLOFRQVL- LQWHUHVVDWDDGDFTXLVWDUHOD5&6/LEULXQRELHW- glio di guerra. Come pure Piergaetano Marchet- tivo, si direbbe, di pura concentrazione monopo- ti regista dell’assetto societario e della campagna listica. Sta di fatto che il CdA di RCS Media- DFTXLVWLGLDOWULVRFLGLXQDstartup ancora anoni- Group, che ha la fama di salotto buono ma. La ricerca del nome, un momento ludico, GHOO·LPSUHQGLWRULDHGHOODÀQDQ]DLWDOLDQHFRQOD imprescindibile nella prassi echiana, ci fa scopri- sola opposizione del presidente Piergaetano Mar- re che in Italia denominazioni tra le più scontate FKHWWLHGHOFRQVLJOLHUH8UEDQR&DLURGjYLDOL- REL]]DUUHVRQRJLjUHJLVWUDWHFRPHDWWLYLWjHGL-

❨ 34 ❩ PreText LA NUOVA AVVENTURA Nella pagina accanto, Sandro Veronesi vincitore GHO3UHPLR6WUHJD4XLVRWWR8PEHUWR(FRH0DULR$QGUHRVH D1HZ

WRULDOL/DSULPDSURSRVWDGL8PEHUWRHUD)RUWH Alamo, ma Jean-Claude gli fa notare che gli HURLFLUHVLVWHQWLFRQLTXDOLDYUHPPRDPDWRLGHQ- WLÀFDUFLDOODÀQHPXRLRQRWXWWL1HOIUDWWHPSR Elisabetta sta ottenendo l’adesione alla nuova LPSUHVDGHOQXFOHRSLVLJQLÀFDWLYRGLDXWRULLWD- liani e stranieri e dei colleghi e collaboratori che, da anni se non decenni, erano con noi alla Bom- piani. Appare così particolarmente felice l’ultima SURSRVWDGL8PEHUWRSHULOQRPH/DQDYHGL Teseo, ispirata a un passaggio di Plutarco sulla YRORQWjGHJOL$WHQLHVLGLPDQWHQHUHLQDOWHUDWD O·LGHQWLWjGHOYDVFHOORVHSSXUHFRVWLWXLWRSHUHVL- aperto con Elisabetta. Com’è noto, in risposta genze di manutenzione, di elementi e pezzi di- DOODOHWWHUDGL8PEHUWRO·$QWLWUXVWDYHYDLPSRVWR versi. Nel nostro caso, molti pezzi erano gli stes- alla Mondadori la cessione di Bompiani e Mar- si: stesso Ammiraglio, stessa ciurma. Prima in VLOLRPHQWUHO·$GHOSKLVLHUDJLjVWDFFDWDGDO ambito RCS, poi da parte del nuovo proprietario gruppo esercitando un’opzione contrattuale. Ho Mondadori non mancano tentativi di dissuasione IDWWRLQWHPSRDFRPXQLFDUHODQRWL]LDD8PEHU- rivolti a Elisabetta, attraverso blandizie varie e to, ormai vicino ad andarsene, che mi ha sussur- promesse di autonomia operativa. Altri editori si rato: «Non speravo tanto». Per dire come fosse propongono invece attraverso partecipazioni SDUWHFLSHÀQRDOO·XOWLPRDOOHYLFHQGHGHOOD1DYH azionarie di minoranza o tramite un inglobamen- mi aveva anche domandato: «E lo svizzero arri- WRRUJDQL]]DWLYRSHUFRQVHQWLUFLXQDSXUDDWWLYLWj va?», riferendosi al nuovo romanzo di Joël Di- editoriale scevra da incombenze gestionali. Tut- FNHUSXQWDGLGLDPDQWHDVVLHPHDOVXRPape te situazioni impensabili per chi aspiri a diventa- Satàn Aleppe, dell’ingresso della Nave di Teseo re un (piccolo) editore indipendente. Finalmente in libreria. Forse il nostro entusiasmo per il varo nel novembre 2015, a casa di Elisabetta, viene IHOLFHGHOODQDYHFLKDWROWROXFLGLWjFULWLFDTXDQ- annunciata la fondazione della Nave di Teseo GRDEELDPRFUHGXWRGLSRWHUDFTXLVWDUHOD%RP- alla presenza di alcuni autori, soci e giornalisti. piani soprattutto per restituire ai nostri autori il 8QJLRUQDOLVWDGLRepubblica, nell’intento di sot- loro catalogo. Vi avevano creduto anche i nostri WROLQHDUHO·LQHYLWDELOLWjGHOODQRVWUDVHFHVVLRQH VRFLHDOWULQXRYLSURQWLDXQLPSHJQRÀQDQ]LDULR ULIHULYDODEDWWXWDGLXQDVWDQWHVHFRQGRLOTXDOH superiore al presunto valore reale dell’editrice. Elisabetta e Marina Berlusconi sarebbero «antro- Ma potevano la Mondadori e Marina Berlusconi SRORJLFDPHQWHLQFRPSDWLELOLª8QDJDIIHQRQ favorire dei secessionisti fautori, tra l’altro, priva di conseguenze, a mio parere, a giudicare GHOO·LQWHUYHQWRGHOO·$QWLWUXVW"8Q·XWLOHDQFRUFKp dall’immediata reazione piccata di Marina che amara, esperienza sulle insidie della navigazione. ÀQRDGDOORUDDYHYDWHQXWRXQGLDORJRSLXWWRVWR Mario Andreose ²ÀQH

UNA VITA PER I LIBRI – 3 PreText ❨ 35 ❩ UNA PASSIONE SOCIALISTA 1HOODSDJLQDDÀDQFROάHGLWRUH(QULFRGDOO·2JOLR da fattorino autodidatta a stampatore FDSDFHGLVÀGDUHLGLNWDWGHOUHJLPHIDVFLVWD EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1

ENRICO DALL'OGLIO E L'ESPERIENZA DEL CORBACCIO >C@@;<8C@=@E@K@E

iglio di Andrea, professore di liceo, Grande guerra. Questa esperienza si rivelò assai (QULFRGDOO·2JOLRQDFTXHDG,PRODLO SLGUDPPDWLFDHODFHUDQWHGLTXDQWRQRQSRWHVVH 25 luglio 1900. Rimasto orfano in te- prevedere. Rimasto ferito sul Piave nel 1918, tor- QHUDHWjSHUODSUHPDWXUDVFRPSDUVDGHO nò a casa. E dopo un periodo di convalescenza, padre, trascorse un’infanzia travagliata GXUDQWHLOTXDOHQRQqLPSUREDELOHVLIRVVHGHGL- FGDGLIÀFLOLFRQGL]LRQLHFRQRPLFKH(QWUDWRDVHL cato ad appassionate letture da autodidatta, si get- anni nel collegio milanese Calchi Taeggi, dove tò nell’agone politico, per il momento limitato riuscì a mantenersi usufruendo di borse di studio, DOO·DPELWRVLQGDFDOH1HJOLLUUHTXLHWLDQQLGHOSUL- vi conseguì la licenza tecnica nel luglio del 1913. PRGRSRJXHUUDPLODQHVHTXDQGRWXWWHOHFDWHJRULH &RPSLXWRTXHVWRSULPRUHJRODUHPDDQFKHXOWLPR dei lavoratori, in particolare della carta stampata, ciclo di studi, tornò a casa. Rispose ad un’inser- scendevano in piazza per ottenere migliori condi- ]LRQHGLXQTXRWLGLDQRHDVROLGRGLFLDQQLLO zioni contrattuali (otto ore di lavoro e aumenti luglio 1912, venne assunto come fattorino di stu- salariali), dall’Oglio si fece battagliero sindacalista dio, a 40 lire mensili, in una casa editrice: la So- della classe dei librai, organizzandone il primo FLHWj(GLWULFH/LEUDULDGL0LODQR&RQTXHVWRSUL- sciopero. mo ed assai modesto impiego dall’Oglio entrò nel Nel giovane non ancora ventenne si era così risve- mondo della carta stampata. JOLDWDHJLjPDQLIHVWDWDODGXSOLFHSDVVLRQHFKHOR A diciassette anni dall’Oglio si arruolò come vo- DFFRPSDJQHUjSHUWXWWRORVFRUUHUHGHOODVXDHVLVWHQ- lontario nel corpo dei bersaglieri e partì per la ]DTXHOODSHUODOHWWHUDWXUDHTXHOODSHUODSROLWLFD

❨ 36 ❩ PreText &RQFOXVDVLTXHVWDSULPDHJLRYDQLOHVWDJLRQHGHO- la lotta politico-sindacale, Enrico dall’Oglio, nel 1919, rientrò nella concretezza del mondo del la- voro e si impiegò nuovamente in una casa editrice milanese: la Modernissima. Fondamentale fu per LOJLRYDQHHIXWXURHGLWRUHO·HVSHULHQ]DTXLYLVVXWD 6HqYHURFKHO·LPSLHJRQHOOD6RFLHWj(GLWULFH/L- braria lo aveva immesso nel mondo della carta VWDPSDWDqDQFRUSLYHURFKHODVXDDWWLYLWjQHOOD nuova – e particolare – casa editrice lo introduce- va decisamente nel mondo della cultura elevata ed LPSHJQDWDTXDVLREEOLJDQGRORDGXQSHUFRUVRGL YLWDVXOTXDOHQRQDYUHEEHPDLLQGLHWUHJJLDWR4XL infatti, conobbe letterati e scrittori di rilievo, mol- WLGHLTXDOLVDSHYDQRFRQLXJDUHO·DPRUHGHOOHDUWL FRQTXHOORGHOODSROLWLFDGD,FLOLR%LDQFKLD'HFLR JUDÀFDDYHYDQRWXWWHLOSURSRVLWR²SLRPHQR Cinti e a Gerolamo Lazzeri, da Angelo Frattini a scoperto – di difendere con forza i principi e i *LDQ'jXOLSHUQRQFLWDUQHFKHDOFXQL(FRQPRO- fondamenti della democrazia e di combattere, con WLGLTXHVWLHJOLVHSSHLQWUHFFLDUHUDSSRUWLHOHJDPL altrettanta forza, le idee propugnate dall’ormai SRQHQGROHEDVLGLTXHOORFKHVDUHEEHVWDWRSRLLO YLQFHQWHIDVFLVPR(DTXHVWRÀQHIXURQRDIÀGD- suo primo importante “portafoglio” autori. te tutte ad un unico e particolarissimo direttore, il 'RSRTXDOFKHDQQRGDOO·2JOLRGHFLVHGLPHWWHUVL critico letterario Gerolamo Lazzeri. Autore di nu- LQSURSULRHDFTXLVWzLOPDUFKLRHGLWRULDOH,O&RU- merosi commenti a testi classici, il Lazzeri sem- baccio. Passati pochi mesi pubblicò ben diciasset- EUDYDHVVHUHTXDVLXQLGHDOHIUDWHOORGHOJLRYDQH WHWLWROLUDFFROWLSHUORSLLQFLQTXHFROODQH´, editore. Con dall’Oglio infatti egli condivideva classici dell’amore”, la “Piccola biblioteca di stu- l’amore per la cultura e, soprattutto, per la politica, di politici”, varata su commissione dell’Associa- aderendo alle aspirazioni socialiste. La passione zione italiana per il controllo democratico, “Cul- GL/D]]HULSHUODSROLWLFDFRVuFRPHTXHOODGL tura contemporanea”, “Res publica” e dall’Oglio, non passò affatto inosservata, tanto da ´&RQIHVVLRQLHEDWWDJOLHµ3URSULRTXHVWHWUHXOWLPH meritarsi i rimproveri della critica contemporanea FROODQHFRVWLWXLURQRO·RULJLQDOLWjHODFRUDJJLRVD che lo invitò «a guardarsi dal turbare con la sua VSHFLÀFLWjFRQFXLLOQXRYR&RUEDFFLRDQGzDIIDF- SDVVLRQHODVHUHQLWjGHOODVWRULDª ciandosi nel mondo della carta stampata. L’intendimento etico-politico che permeava le Se diversi furono i contenuti, identici furono l’in- collane “Cultura contemporanea” e “Res publica”, tento programmatico e il messaggio ideale delle si velò di pathos con la terza collana politica: tre collane. Le tre collezioni infatti, pressoché “Confessioni e battaglie”. Luogo di raccordo tra uguali nella severa ed essenziale impostazione le altre due, “Confessioni e battaglie” si propone-

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1 PreText ❨ 37 ❩ FIUTO E SFIDA Le copertine di alcuni dei grandi successi: La signorina Elsa di A. Schnitzler, Una vita di I. Svevo, La montagna incantata di T. Mann e Viaggio al termine della notte di L.-F. Céline. A destra: Reliquie di G. Matteotti, Ma che cosa è quest’amore? di A. Campanile, Libertà di stampa di M. Borsa e Coscienza di E. dall’Oglio. EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1

va sostanzialmente la pubblicazione di veva ora rivolgersi ad un pubblico più pamphlet – oggi diremmo instant book – ampio e più popolare, anche se con ambi- OHJDWLDOODVWUHWWDDWWXDOLWjVLDSROLWLFDVLD ]LRQLHSUHWHVHGDLJXVWLSLVXSHUÀFLDOLH letteraria. Occasione per l’uscita del primo mutevoli. E per far ciò fu obbligato ad volume della nuova collana fu un dram- assecondarne «le simpatie, i bisogni, gli matico fatto di sangue: il barbaro assassi- svaghi». Egli dovette insomma imbocca- nio di Matteotti. Nell’agosto 1924, infatti, UHODYLDGLTXHOODOHWWHUDWXUDFKH3UH]]R- la Corbaccio fece uscire una raccolta di lini bollò come «letteratura commerciale», VFULWWL SHUORSLJLjSXEEOLFDWLGDOTXRWL- pubblicando romanzi e novelle costruiti diano La Giustizia) del deputato sociali- secondo schemi e stereotipi, ben collau- sta, intitolata Reliquie. Introdotta da una GDWLHGLVLFXURVXFFHVVR,QTXHVWLURPDQ- prefazione di Claudio Treves e conclusa zi, come ben ricordava Prezzolini, «gli da uno scritto di Filippo Turati, la raccol- eroi» non lavoravano. «Non si sa che ta si chiudeva con l’ultimo discorso – che cosa facciano, o almeno esercitano una LIDVFLVWLLJQRELOPHQWHGHÀQLURQR©SURYR- professione tanto perché il personaggio catore» – tenuto da Matteotti alla Camera abbia un titolo, ma esso non appare mai nella seduta del 30 maggio 1924. Grandi effettivamente, ma non occupa un posto furono la forza emotiva e il valore simbo- YHURHQRQKDPDLXQ·LQÁXHQ]DVXOODYLWD lico che la giovane casa editrice volle at- e sulle espressioni di lui. Sono, in gene- WULEXLUHDTXHVWDSXEEOLFD]LRQHLFXLSUR- UDOHWXWWDJHQWHGHOODEXRQDVRFLHWjHG venti vennero destinati alla sottoscrizione han libera tutta la giornata per fare a l’a- nazionale in memoria del “martire”. more. Questa è la principale occupazione Dall’Oglio, perseguitato dal regime fasci- GHOO·HURHGHLQRVWULJLRUQLTXDOHDSSDUHLQ VWDFKHFRQWLQXzDVHTXHVWUDUHWXWWHOH TXHLURPDQ]L4XDQWRDOOHGRQQHWDOLUR- opere politiche da lui pubblicate, fu co- manzi insistono sul tipo della “donna fata- stretto a cambiare linea editoriale, concen- OHµGLYRUDWULFHGLXRPLQLSHUUDIÀJXUDUHOD WUDQGRVLVXOÀORQHGHOODQDUUDWLYD TXDOHGHEERQRULFRUUHUHDOOHLPPDJLQLGHO Passati i tempi eroici della passione – e PRQGRDQLPDOHVFRJHQHUHIHOLQRRDTXHO- dell’editoria – politica, pressato da una ORPLWRORJLFRVRWWRFODVVHGHOOHVÀQJLª,O vigilanza poliziesca sempre più stretta, ricorso alla letteratura commerciale e ai dall’Oglio infatti aveva perso la nicchia romanzi di facile consumo non fu tuttavia GLPHUFDWRVXOODTXDOHDYHYDSRWXWRVLQR totale. Dall’Oglio infatti non abdicò mai ad allora contare e si era trovato a dover completamente alla sua vocazione di edi- fare i conti con un mercato più vasto e tore di cultura. Testimonianza di ciò fu la GLIÀFLOH1RQSRWHQGRSLFRQÀGDUHVXXQ pubblicazione di opere di Gianna Manzi- pubblico elitario di persone veramente ni, Achille Campanile, Orio Vergani… colte ed avverse al fascismo, l’editore do- L’apertura alla narrativa italiana e anche

❨ 38 ❩ PreText DTXHOODVWUDQLHUDQRQVLIHUPzDOODSXEEOLFD]LRQH ,QTXHJOLDQQLDGDOO·2JOLRQRQEDVWDURQRLVHTXH- di romanzi più o meno impegnati o più o meno stri delle opere politiche. Non bastò la citazione in popolari di autori contemporanei. Interpretando i giudizio presso il Tribunale Penale di Milano. Ma bisogni del nuovo pubblico, dall’Oglio si cimentò, FLVLPLVHDQFKHODVWDPSDFRQIUHTXHQWLDWWDFFKL con la collaborazione del noto scrittore ed editore personali (soprattutto nei giornali Il torchio e Ca- *LDQ'jXOLLQXQDLPSHJQDWLYDRSHUD]LRQHFXOWX- micia rossa) e il sindacato dei giornalisti per il rale: la riscoperta e la divulgazione dei classici tramite di uno dei più stretti collaboratori della stranieri. Pubblicò infatti, e con grande e imme- casa editrice, Orio Vergani. Lo scrittore, infatti, diato successo di pubblico e critica, due importan- facendosi portavoce delle esigenze politiche ma- ti collane: “Tutto Balzac” e le “Opere complete di WXUDWHLQVHQRDTXHOODRUJDQL]]D]LRQHSURSRVH John Galsworthy”, cui fece seguire, tra l’altro, I all’editore di lasciare la direzione della Corbaccio ÀRULGHOPDOH e i Poemetti in prosa di Baudelaire. HGLDIÀGDUODDSHUVRQDJUDGLWDDOUHJLPH&RVDFKH Mentre la produzione editoriale si ampliava e il egli fece trasferendo la sua carica a un non ben favore del pubblico si allargava, crescevano anche conosciuto Angelo Oliva. Nonostante tutto ciò, le disavventure con il regime fascista. O·DWWLYLWjHGLWRULDOHFRQWLQXz1HOGDOO·2JOLR 6HqYHURLQIDWWLFKHÀQGDOVLVWDYDLQGD- rilevò infatti la collana “Scrittori di tutto il mondo” gando sulle pubblicazioni della Corbaccio che edita dalla casa editrice Modernissima di Gian DYHYDQRSRUWDWRDQXPHURVLVHTXHVWULqDQFKH 'jXOLFKHQHULPDVHLOGLUHWWRUH1HOORVWHVVRDQQR vero che, nel 1929, a dall’Oglio giunse una cita- egli varò la collana “I Corvi”, antesignana delle zione in giudizio «per avere, in Milano, dal 1924 PROWHHGL]LRQLHFRQRPLFKHFKHGDTXHJOLDQQLLQ- al 1925, pubblicamente fatto l’apologia di fatti cominciarono a riversarsi in un mercato sempre preveduti dalla legge come delitti e incitato alla più ricettivo e voglioso di leggere. disobbedienza della legge e all’odio fra le varie Il 1932 non fu solo l’anno delle due più prestigio- classi sociali in modo pericoloso per la pubblica se collane di dall’Oglio, ma fu anche l’anno in cui WUDQTXLOOLWjFRQODSXEEOLFD]LRQHHGLIIXVLRQHGH- l’editore volle rendere concreta e visibile la sua gli opuscoli La ricostruzione Fascista, Le opposi- SUHVHQ]DQHOFXRUHGL0LODQR$IÀWWzQHOOD*DOOH- zioni parlamentari, Tre pregiudizi, Il Governo ria Vittorio Emanuele II, a due passi dal Duomo, Fascista nelle colonie, La maggioranza parlamen- LORFDOLGHOO·H[OLEUHULD8QLWDVHYLLQVWDOOzODVXD tare, Le dittature in Italia». libreria. Luogo di incontri, più che emporio di vo-

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1 PreText ❨ 39 ❩ EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1

OXPLODOLEUHULDIXSHUTXDOFKHDQQR²ÀQRDO suo catalogo una nuova collana: “Lucilla - Libri – l’ambiente in cui dall’Oglio, lasciata la casa edi- SHUUDJD]]Lµ&RVWUHWWRGDOODERQLÀFDOLEUDULDYR- trice verso le sei di sera, per un paio di ore amava luta dal regime a limitare la pubblicazione della intrattenersi con i clienti e con gli intellettuali e gli narrativa, soprattutto straniera, che era stata il suo scrittori – da Guido da Verona, che vi capitava con SXQWRGLIRU]DHGLTXDOLWjVRUYHJOLDWR²VHQRQ LVXRLOHYULHULD5LFFDUGR%DFFKHOOL²FKHDTXHOO·R- impedito nella sostanza – nella pubblicazione di UDVROHYDQRSDVVHJJLDUHLQ*DOOHULDSHUÀQLUHSRL VDJJLVWLFDGLDWWXDOLWjQRQGLUHJLPHGDOO·2JOLR la serata al ristorante Savini, magari solo per una tentava ora di penetrare, in modo organico e siste- bicchierata. PDWLFRLQXQWLSRGLPHUFDWRÀQDGRUDGDOXLSR- La nuova strategia editoriale di dall’Oglio volta, FRSUDWLFDWRTXHOORGHOSXEEOLFRJLRYDQLOHSXE- da una parte, a far dimenticare al regime la pub- blicando, ad esempio, I ragazzi della via Pal di blicazione delle opere antifasciste dei primi anni Ferenc Molnár nel 1935 e Le avventure di Tom GHOODVXDDWWLYLWjHGDOO·DOWUDDSRWHQ]LDUHODSUR- SawyerGL0DUN7ZDLQQHO GX]LRQHGLURPDQ]LVLDGLFRQVXPRVLDGLTXDOLWj L’apertura all’editoria per ragazzi non impedì un non sembrò ancora convincere il regime stesso, SURJUHVVLYRLPSRYHULPHQWRVLDLQWHUPLQLTXDOLWD- che anzi continuò a sorvegliarlo strettamente. WLYLVLDLQWHUPLQLTXDQWLWDWLYLGHOFDWDORJRGHOOD Nel 1934 venne meno all’editore la fruttuosa e casa editrice, ma non impedì anche ad Enrico LPSRUWDQWHFROODERUD]LRQHGL*LDQ'jXOLHTXHVWR dall’Oglio di compiere un ultimo gesto di ottimi- per due ordini di motivi. Innanzitutto l’editore si smo. era stancato delle richieste di denaro che, sotto Nel 1941, infatti, decise di stampare in proprio le forma di anticipi, lo scrittore, sempre ai limiti del RSHUHFKHÀQRDGDOORUDHUDQRVWDWHDIÀGDWHDYDULH GLVDVWURÀQDQ]LDULRFRQWLQXDYDDGDYDQ]DUH,Q LPSUHVHDQFKHIXRULFLWWj HLQSDUWLFRODUHD/D VHFRQGROXRJRXQPXWDUGLVSLULWRGL*LDQ'jXOL 7LSRJUDÀFD9DUHVH DFTXLVHQGRXQDSLFFRODWLSR- in senso fascista, li aveva portati così lontani l’uno JUDÀDQHOFHQWURGL0LODQRODFXLGHQRPLQD]LRQH dall’altro da costringerli alla rottura del sodalizio. modificò in S.T.E.D. Stabilimento tipografico 4XHVWDURWWXUDQRQIXSHUzQpGUDVWLFDQpGHÀQLWL- dall’Oglio, e che egli dotò di buone macchine dan- YD*LDQ'jXOLLQIDWWLFRQWLQXzGDTXHOPRPHQWR do lavoro ad una decina di operai. Non solo. Ac- LQDYDQWLDÀJXUDUHQHOFDWDORJRGHOOD&RUEDFFLR canto alla sigla Corbaccio editore, volle apporre il nonostante gli esiti economici delle sue opere fos- VXRSURSULRSDWURQLPLFR'DTXHOPRPHQWRRJQL sero assai discontinui e non sempre esaltanti. OLEURXVFLWRGDOODVXDWLSRJUDÀD PDQRQVROR VL 9HFFKLHHQXRYHGLIÀFROWjDQFRUDXQDYROWDVHP- fregiò del marchio Corbaccio-dall’Oglio. EUDURQRQRQVFDOÀUHSLFKHWDQWRGDOO·2JOLR(JOL 'LIURQWHDOODGLIÀFLOHVLWXD]LRQHSROLWLFDGDOO·2- FRQWLQXzLQIDWWLDSXEEOLFDUHFRQODVDOGDYRORQWj glio volle reagire, maturando, nell’ambito di una di chi voleva rimanere presente e vitale, in un mer- ristretta cerchia di amici, l’idea di fondare un nuo- FDWRHGLWRULDOHLQDVFHVDTXDOHHUDTXHOORLWDOLDQR vo partito, il Partito democratico del lavoro che, LQTXHJOLDQQL ispirandosi ai principi del socialismo riformista, A partire dagli anni Quaranta, dall’Oglio inserì nel potesse partecipare alla vita politica del Paese, una

❨ 40 ❩ PreText volta caduto il fascismo; del che nessuno dei so- ULHQ]DGHOO·HVLOLRODFROODQDGHOOHELRJUDÀHGLSHU- dali pareva minimamente dubitare. sonaggi dell’antifascismo. Tornato in patria, Tuttavia il tempo per la realizzazione di un tale nell’aprile del 1945, Enrico dall’Oglio ricominciò sogno politico appariva ancora lontano; molti an- GDGRYHHUDSDUWLWR5LSUHVHODVXDDWWLYLWjSROLWLFD cora gli ostacoli da superare, e molti i compromes- HULSUHVHODVXDDWWLYLWjHGLWRULDOH6LSUHVHQWzDOOH si cui scendere. HOH]LRQLGHOJLXJQRTXDOHFDQGLGDWRVRFLD- 1HOGDOO·2JOLRSHQVzFRPXQTXHFKHIRVVH lista-riformista all’Assemblea Costituente, ma non venuto il momento di rompere gli indugi e di ri- fu eletto seppure avesse avuto un buon numero di tornare dichiaratamente nell’agone politico. E lo consensi personali. fece con l’unico strumento a lui veramente conge- /DVFRQÀWWDHOHWWRUDOHQRQORDOORQWDQzDIIDWWRGDO- QLDOHXQOLEUR,OOXJOLRDVROLFLQTXH la politica, ma semplicemente lo convinse a muo- giorni dalla caduta di Mussolini, egli fece uscire versi con gli unici strumenti che veramente cono- GDOODSURSULDWLSRJUDÀDDVXDÀUPDXQRSXVFROR sceva: i libri. II catalogo Corbaccio ricostruito, a Coscienza3ULPRQXPHURGLTXHOODFKHGRYHYD TXDVLWUHDQQLGDOULWRUQRGDOO·HVLOLRQHOQH essere la ricostituita gloriosa collana “Res publi- era la prova evidente: tra i titoli e le collane ripro- ca”, Coscienza voleva essere un’aperta presa di poste, accanto all’ormai mitica raccolta dei capo- posizione contro il fascismo e una ferma esorta- lavori della narrativa mondiale, “Scrittori di tutto zione al Paese perché si impegnasse nel rinnova- LOPRQGRµFRQWLQXDYDDGDYHUSRVWRFRQVLJQLÀ- mento politico e culturale. Manifesto di un pro- cativo rilievo, la raccolta delle memorie, delle gramma politico da realizzare in un’Italia liberata inchieste, dei diari, dei documenti che erano ser- dalla dittatura, Coscienza era anche la testimonian- viti – e che sarebbero ancora serviti – a custodire za del dramma personale di Enrico dall’Oglio, del e a diffondere i principi della democrazia: la nuo- prezzo da lui pagato pur di continuare la sua atti- va serie della collana “Confessioni e battaglie”. YLWjGLHGLWRUHQHOODYLJLODWDOLEHUWjG·D]LRQHFRQ- Reliquie di Matteotti e Libertà di stampa di Mario cessagli dal regime negli anni Trenta. Borsa ora erano accostati a L’avventura fascista Alla dichiarazione d’intenti professata in Coscien- di Bortolo Belotti, Missione segreta di Alberto za non poterono seguire i fatti. L’editore infatti fu Berio, Storia politica italiana di Luigi Degli Oc- SUHVWRFRVWUHWWRDOODFODQGHVWLQLWjGDOOD5HSXEEOLFD chi, Diario di un deputato e La via del Campido- GL6DOzTXDOFKHPHVHGRSRLOIHEEUDLR glio di Luigi Gasparotto, L’Italia: ieri e domani di con il solito ritardo delle burocrazie di tutti i tem- Ettore Janni e Croce a sinistra di Arturo Lanocita. pi, il ministro della Cultura popolare della Repub- $WXWWLTXHVWLOLEULFRPHQHOSDVVDWRHUDDIÀGDWR blica di Salò, Fernando Mezzasoma, disponeva il compito «di offrire indicazioni, stimoli, proposte ©O·LPPHGLDWRVHTXHVWURGHOO·RSXVFRORCoscienza». GLULÁHVVLRQLGLYLWDPRUDOHHFXOWXUDOHªDIÀQFKp Costretto all’esilio in Svizzera, dall’Oglio anche le giovani generazioni, come avevano fatto le vec- lì riprese a lavorare con rinnovata lena ad un ulti- chie, vi potessero costruire un po’ delle loro «co- PRSURJHWWRTXHOSURJHWWRFKHWDQWRJOLVWDYDD noscenze» e un po’ delle loro esperienze di vita. cuore e che traeva le sue radici proprio dall’espe- Ada Gigli Marchetti

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 1 PreText ❨ 41 ❩ CAPOLAVORI STRANIERI 1HOODSDJLQDDÀDQFR LOOXVWUD]LRQHGL$UWKXU5DFNKDPSHUO·RSHUDOndina GHOEDURQHGH/D0RWWH)RXTXp EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2

ALBERTO CORTICELLI: PUBBLICARE E VENDERE LIBRI IN UN'ITALIA DIFFICILE C8=8K@:8;@=8I<:LCKLI8 PUNTO DI RIFERIMENTO PER ANTIFASCISTI CHE TROVARONO POSTO NELLE SUE COLLANE di CARLO CAROTTI

aetano Alberto Corticelli (1882- luogo d’incontro per gli antifascisti che trovarono 1952) non è stato soltanto l’editore posto come autori o traduttori nelle collane della di libri per ragazzi e delle opere di Corticelli. Fra di loro Aldo Garosci che pubblicò Kipling ma ha anche collaborato il suo primo libro, Jean Bodin. Politica e diritto per un breve periodo con Rodolfo nel Rinascimento francese (1934). Paolo Treves, GMorandi, autore di una Storia della grande indu- ÀJOLRGL&ODXGLRGLHGHDOOHVWDPSHQHOLO stria in Italia (Laterza, 1931), promotore del Cen- romanzo La strada nel cerchio'DULD%DQÀ0D- tro Interno Socialista durante il fascismo, futuro ODJX]]LPRJOLHGHOÀORVRIRSXEEOLFzLURPDQ]L ministro dell’Industria nel governo di coalizione Per la vita si cambia, Signori! (1937) e Al giorno GHOPLODQHVHGLPHQWLFDWRGDOODVXDFLWWjH d’oggi (1939). Giovanni Titta Rosa, critico dell’A- dagli stessi socialisti per il suo “periodo staliniano” vanti! dal 1923 al 1926, si segnalò per I racconti che non ha potuto cancellare per la morte prema- della fortuna (1937) e la traduzione di Erewhon, tura avvenuta il 26 luglio 1955, nonostante ne ovvero dall’altra parte della montagna (1928) di esistessero le premesse nel Congresso del Partito S. Butler. La scrittrice Fausta Terni Cialente, au- WHQXWRVLD7RULQRLQTXHOORVWHVVR/DFROOD- trice di Cortile a Cleopatra (1936), diventò una ERUD]LRQHYHQQHLQWHUURWWDSHUO·LQVXIÀFLHQ]DGHL attiva antifascista. Vittorio Albasini Scrosati, ade- PH]]LÀQDQ]LDULDQFKHVHDYHYDRWWHQXWRGHLULVXO- UHQWHD*LXVWL]LDH/LEHUWjGHIHULWRDO7ULEXQDOH WDWLVLJQLÀFDWLYL Speciale e condannato a due anni di reclusione, La casa editrice e la libreria di via Santa Tecla (ora tradusse L’evoluzione del Giappone a potenza Libraccio) aperta nel 1940 sono state anche un mondiale (1934). Alessandro Schiavi, vecchio so-

❨ 42 ❩ PreText cialista, si dedicò alla versione italiana de La Cina. Realtà e risorse economi- che di un continente (1934). Mario Ma- latesta che era stato direttore del Lavo- ro socialista a Trieste, tradusse alcune opere di Kipling. Mario Bonfantini, che nel 1944 evase da un vagone piombato che lo portava in Germania, offrì un saggio della sua bravura con la versione italiana de La Rivoluzione francese (1933) di Albert Mathiez. Fabio e Bru- no Maffi, traduttori. Antonio Valeri, giornalista, saggista, pubblicitario, pub- blicò Maria Luisa (1791-1847) nel 1934. Erich Linder, ebreo, sotto pseu- donimo (Aldo R. Gerrini), tradusse nel 1943 Elogio della Pazzia. Fidia Sassa- no si dedicò alla traduzione di Napole- one di E. Tarlé. Ignazio Balla, ebreo, LQFRUVHQHOODFHQVXUDGHOOD´ERQLÀFD OLEUDULDµ,QÀQH0DULR6ROGDWLFRQOR pseudonimo Franco Pallavera, pubblicò tro Ernandez pubblicato da Aldo Agosti negli An- nel 1935 RUHLQXQRVWXGLRFLQHPDWRJUDÀFR. nali della Fondazione Luigi Einaudi (1969) non Inizialmente Corticelli, dopo aver lavorato in un integralmente. Sono sunteggiate le lettere che VHWLÀFLRFRPDVFRRSHUDSUHVVRLPSRUWDQWLOLEUHULH davano dati e informazioni sulla Corticelli. (Il car- PLODQHVLDWWLYLWjFKHVLFRQFOXGHUjFRQODVXDSDU- teggio originale non era nel 2000 reperibile); tecipazione alla gestione della casa editrice Quin- TXLQGLFLOHWWHUHGL0RUDQGLD&RUWLFHOOLGHOSH- WLHUL3RWHQ]DDLTXDOLVXFFHGHUj©GRSRXQDOXQJD riodo 1933-35 messe a disposizione da Adelaide pausa» nel 1932 con la ragione sociale A. Corti- *HQWLOL&RUWLFHOOLPRJOLHGHOÀJOLR0D[ celli Succ. di L. Potenza, ben presto diventata XQDOHWWHUDGL0D[&RUWLFHOOLD8JR0XUVLDGHO Casa editrice A. Corticelli. TXDWWURDSULOH Le fonti per ricostruire la storia editoriale della 5. altri due carteggi riguardanti il primo la vendita Corticelli sono scarse e parzialmente disponibili: GHOODFDVDHGLWULFHD8JR0XUVLDLOVHFRQGRUHOD- TXDQWRqULPDVWRGHOO·$UFKLYLRGHOODFDVDHGL- WLYRDLUDSSRUWLWUDLOÀJOLRPLQRUH&\ULOHLOSDGUH trice depositato presso l’editore Mursia; Alberto; 2. il carteggio fra Morandi e l’amico siciliano Pie- 6. altre notizie, dati e recensioni riportati dal Gior-

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2 PreText ❨ 43 ❩ EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2

nale della Libreria e da altre pubblicazioni. mente coltivate a partire dal 1928 e portate avanti 6HVLHVDPLQDGDOSXQWRGLYLVWDTXDQWLWDWLYROD negli anni. Da Il bridge del 1923 prese corpo una produzione libraria della Corticelli dal 1922 al collana chiamata “I giuochi” poi “I giochi”, volu- 1932, si rileva che solo nel 1928 la casa editrice metti tascabili illustrati ben rilegati, che arriveran- SUHQGHYLJRUHHVODQFLR6LQRDTXHOO·DQQRDYHYD no nel 1941 a 27 titoli. proceduto a “piccoli passi”, talora piccolissimi. Vennero inoltre pubblicate una serie di opere pre- In una recensione del 1931 su L’Italia che scrive JHYROLGDOSXQWRGLYLVWDWLSRJUDÀFRXQDPDJQLÀ- Corticelli veniva elogiato poiché «può essere sod- ca edizione di Ondina (1928) del barone de La disfatto: 21 volumi [di Kipling] si 0RWWH)RXTXpODSRHWLFDIDYRODGL allineano davanti ai lettori e parec- 2VFDU:LOGH Il giovine Re (1928) FKLGLHVVLHVDXULWLVHJQRTXHVWR HLQÀQH©XQYROXPHWLSRJUDÀFD- palese che la sua opera di editore PHQWHVTXLVLWRFRPHJOLIdilli di è apprezzata dai lettori ancor più 6KDNHVSHDUHUDFFRQWDWLGD&H0 che dai recensori e dai critici». Lamb» (1929). Le edizioni di Kipling sono state 0ROWRVLJQLÀFDWLYDGHOSHUFRUVR nel tempo numerose, composte editoriale della Casa fu la pubbli- con eleganza e con pregevoli illu- cazione della collana per fanciulli strazioni. Accanto alle opere com- “Prime luci” del 1932, con coper- plete pubblicate dal 1926 al 1931, WLQDHWHVWRVWDPSDWLDTXDWWURFR- si aggiunsero edizioni speciali de lori, del pittore Roberto Aloi. Il libro della giungla (1928) e de 8Q·XOWLPDSURSRVWDGL&RUWLFHOOL Il secondo libro della giungla nei primi anni Trenta può essere (1929) e di altri romanzi dell’au- considerata la meno innovativa. tore inglese. Opere importanti fu- $OEHUWRGjYLWDDOODFROODQD´,OÀR- rono soprattutto le traduzioni che UHGHOPRQGRµR´,OÀRUHGLRJQL DOODÀQHGHJOLDQQL9HQWLVLLQÀWWLURQRHVLDUULFFKL- paese” dove pubblica solo tre volumi per ripiega- rono di altre versioni di autori stranieri, da Conrad re più tardi su una generica collezione di “Narra- D'LFNHQVGD/RQGRQD6WHYHQVRQH:HOOV tori stranieri”, iniziata nel 1933. Alla prima si af- $QFKHWLSRJUDÀFDPHQWHLYROXPLGHOOD&RUWLFHOOL ÀDQFzXQDGLVFXWLELOH´2SHUDSULPD5RPDQ]LGL HEEHURXQDHYROX]LRQHVLJQLÀFDWLYD'DXQDYDOX- DXWRULLWDOLDQLLQHGLWLµFKHVLWUDVIRUPHUjLQVHJXL- tazione negativa («Tutt’altro che gradevole all’oc- to nella raccolta di “Narratori italiani”. chio, brutta carta, brutta stampa e una copertina QHWWDPHQWHVFRQFHUWDQWHª DTXHOODSRVLWLYDGRSR La collaborazione con Rodolfo Morandi TXDOFKHDQQRLQFXLLWHVWLYHQLYDQRJLXGLFDWLVL- ©0LWRUPHQWDLOELVRJQRGLXQDDWWLYLWjSUDWLFD JQRULOLHODYHVWHWLSRJUDÀFDGHFRURVD TXDVLFRPHXQDQHFHVVLWjGLFRPSOHWDUHODPLD Altre due iniziative editoriali saranno costante- XPDQLWjSHUFKpQHOODVSHFXOD]LRQHQRQVLqXRPL-

❨ 44 ❩ PreText INTERPRETAZIONI D'ARTISTA 1HOODSDJLQDDÀDQFRODFRSHUWLQDGLPel di Carota di Jules Renard. Qui sotto, la bellissima copertina de Il giovine Re GL2VFDU:LOGHFRQOHLOOXVWUD]LRQLGL%UXQRGD2VLPR

ni che a mezzo». Così Morandi il 20 aprile del 1928 spiega all’amico Ernandez l’importanza di una «impresa editoriale [che] potrebbe forse in TXHVWRSHULRGRDWWXDUVLQHOVXRYHURFDUDWWHUHDGH- JXDQGRVLVHQ]DWURSSROXQJKLJLULDOODQHFHVVLWj del tempo». Non può però accingersi nel maggio GHODTXDOFRVD´GLSLODUJRVWLOHµDXWRQRPD- PHQWHHTXLQGLQHFHVVDULDPHQWHDEEDQGRQDO·LGHD GLXQDDWWLYLWjDXWRQRPDHVLVSRVWD´VXXQWHUUHQR molto più sicuro”: «Esiste una piccola casa a con- duzione famigliare di cui io ben conosco i com- SRQHQWLODORURVHULHWjHRQHVWjLQHFFHSLELOHª L’azione di Morandi si concretizza dal 1933 nella direzione di due collane: “Storica” e “Inchieste”, di seguito illustrate (l’enumerazione è data in base DOO·DQQRGLSXEEOLFD]LRQHHTXLQGLLQRUGLQHDOID- betico). Collana “Storica”: A. Birnie, Storia economica dell’Europa occidentale (1760-1933), 1933; A. Mathiez, La Rivoluzione francese, 3 voll., 1933; H. Sée, Origini ed evoluzione del capitalismo mo- derno, 1933; A. Hedenström, Storia moderna del- la Russia (1878-1918), 1934; H. Pinnow, Storia della Germania, 1934; R. Altamira, Storia della civiltà spagnola, 1935; R. Freschi, L’azione poli- tica di Gioberti, 1935. Collana “Inchieste”: K. Mehnert, Inchiesta sulla “Storia. Serie critica”: R. Freschi, Giovanni Cal- gioventù sovietica, 1933; J. B. Condliffe, La Cina. vino, 2 voll., 1934; A. Garosci, Jean Bodin. Poli- Realtà e risorse economiche di un continente, tica e diritto nel Rinascimento francese, 1934. 1934; F.C. Jones, L’evoluzione del Giappone a 4XHVWDFROODQDYROHYD©VRGGLVIDUHFRQPRGHUQLWj potenza mondiale:.RFKLa politica di criteri alle esigenze del più recente orientamen- salariale dei sindacati bolscevichi6:ROII to della cultura, volgentesi verso gli studi di carat- L’oro della Francia, 1934; G. C. Brusati, G. Gal- WHUHVWRULFR>«@3HUTXDQWRLQIRUPDWDDFULWHUL leani, Etiopia, 1936. Questa seconda collana com- ULJRURVDPHQWHVFLHQWLÀFLHVVDVLSURSRQH>YD@GL SUHQGHYD©LQGDJLQLFKLDUHHGHVDXULHQWLVXOOHTXH- arrivare oltre la cerchia degli studiosi al più vasto stioni più vive del mondo contemporaneo». pubblico della persona colta». (YLGHQWHPHQWHODWHQGHQ]DGHOODFULWLFDSLXIÀ-

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2 PreText ❨ 45 ❩ EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2

ciale tese a ignorare certi testi e talune loro “par- UjLQWUDSUHVDQHOHEEHFRQOXLODVXDLQL]LDOH WLFRODULWjµFKHIXURQRPHVVHLQULOLHYRGDDOWUH ideazione. pubblicazioni meno “conformiste”. Molto lusin- Dopo l’abbandono di Morandi, Alberto Corticelli ghiera fu la presentazione di Carlo Morandi sulla FRQWLQXzODVXDDWWLYLWjHGLWRULDOHFRQDOFXQHFRQ- Rivista storica italianaFKHQRQSDUOHUjSLGHOOH cessioni al regime, forse dovute alla precedente RSHUHGHOOD´6WRULFDµTXDQGRDOODVXDGLUH]LRQH azione di contrapposizione culturale e alla neces- venne chiamato nel 1935 Gioacchino Volpe. An- VLWjGLUHSHULUHÀQDQ]LDPHQWL1HO´SDUWHFLSzµ che Problemi del Lavoro, la rivista di Rinaldo al dominante clima colonialista e “imperialista”, 5LJRODORGzODVHULHWjGLLQWHQWLHGLSURSRVLWL determinato dall’avventura etiopica, inaugurando dell’iniziativa. Su /·8IÀFLR0RGHUQR di Guido XQDFROODQDFKLDPDWDVLJQLÀFDWLYDPHQWH´3UREOH- Mazzali era stata recensita da r.t. (Roberto Tremel- mi di ieri e… di oggi”. loni) la Storia della grande industria Non mancarono però le edizioni di in Italia. Inoltre parlava della collana particolare pregio come Graziella “Storica” come di una iniziativa «lan-  GL$GH/DPDUWLQH*LjVLq ciata con successo dalla coraggiosa detto dei libri di divulgazione scienti- casa editrice Corticelli». ÀFDLOOXVWUDWLFKHLQL]LDURQRFRQL’uni- /·LQVXIÀFLHQ]DGLPH]]LÀQDQ]LDULqXQ verso nello spazio e nel tempo (1938) leitmotiv che percorre tutto il carteggio di G. Van den Bergh. Morandi-Ernandez. La progettazione 9HUVRODÀQHGHO&RUWLFHOOLLQL]LD di opere culturalmente valide, infatti, XQDQXRYDDWWLYLWjWHVWLPRQLDWDGDTXDW- deve essere sostenuta economicamen- WUR&DWDORJKLGLOLEULGLDQWLTXDULDWRQHL te. La delusione e la stanchezza di TXDOLVLOHJJHFKHODFDVDHGLWULFH©DF- Morandi e il suo ritiro dalla Corticelli TXLVWDDSUH]]LHTXLHSHUFRQWDQWLRSH- devono essere principalmente attribu- UHGLTXDOFKHLPSRUWDQ]DHGLQWHUHEL- LWLDTXHVWLSUREOHPLQRQRVWDQWHLULOHYDQWLULVXO- blioteche». Tuttavia dopo l’exploit del 1934 tati raggiunti. Tale periodo non può tuttavia essere (pubblicati una trentina di volumi), a causa di una considerato un “corpo estraneo” nella produzione FULVLÀQDQ]LDULD&RUWLFHOOLSRWpULVROOHYDUVLSHU di Corticelli poiché vi rimane anche in seguito con l’intervento di Mario Ghisalberti, anche autore i suggerimenti di Morandi (Epopea dell’America GHOOD&DVDLOTXDOHFRQWULEXuDOWUHVuFRQXQDVRP- di J. T. Adams, 1937; Napoleone di E. Tarlé, 1938; ma consistente all’apertura della libreria avvenuta Augusto di J. Buchan, 1939). Probabilmente alcu- il 22 dicembre 1940 in via Santa Tecla 5, di cui ni libri di memorialistica sulla Prima guerra mon- divenne socio. diale e dei romanzi stranieri di sicuro interesse, 'XUDQWHLOSHULRGRVLQRWDXQDYLYDFLWj non particolarmente fortunati sotto l’aspetto com- produttiva che però non corrisponde, probabilmen- PHUFLDOHVRQRGDDWWULEXLUVLDOODVXDLQÁXHQ]D te per ragioni di censura preventiva, a una inventiva ,QÀQHODVHULHGLGLYXOJD]LRQHVFLHQWLÀFDFKHYHU- SDULDTXHOODFKHDYHYDFDUDWWHUL]]DWRJOLDQQLSUH-

❨ 46 ❩ PreText UN CATALOGO ECLETTICO 1HOODSDJLQDDÀDQFRIl libro della junglaFRSHUWLQDTXLD ÀDQFRODFRSHUWLQDGLRUHLQXQRVWXGLRFLQHPDWRJUDÀFR di (con lo pseudonimo Franco Pallavera).

DGR]LRQHYHQQHDIÀGDWDODVWUHQQDLe rose rosse  GL13RORQVNDMDPHQWUHGL3LHUR%HUQDU- GLQLSLWWRUHHLQFLVRUHXQRGHLPDVVLPL´ÀJXULQDLµ LWDOLDQL&RUWLFHOOLVLDYYDOVHGDOODÀQHGHJOLDQQL 7UHQWDÀQRDJOLDQQL&LQTXDQWD8QDOWURVLJQLÀ- cativo illustratore, dall’inizio degli anni Quaranta DJOLDQQL&LQTXDQWDIX$UWXUR%RQIDQWLSLWWRUH bergamasco, che collegava «con grande naturalez- ]DOHFRQTXLVWHGHOO·DUWHPRGHUQDDXQDYLVLRQHGHO mondo tutta personale e indipendente». Nel dopoguerra il desiderio di cambiamento coin- volse anche Alberto Corticelli che si impegnò in campi praticati solo nel breve periodo morandiano. Nel 1944 venne progettata la traduzione delle ope- UHGL.DUO0DU[FRQULVXOWDWLTXDOLWDWLYLQRQOXVLQ- ghieri. Neppure l’esito commerciale fu positivo. 6LDIÀDQFDURQRDOFXQLWHVWLGLFDUDWWHUHSROLWLFRH ÀORVRÀFRGHOO·DPLFR)HUGLQDQGR7DUJHWWLGL3LHUR 0DOYHVWLWLGL*LRUJLR.LHVHUGL1$%HUGMDHY GL&$'H0LFKHOLVGL0DVVLPR/XSRGDLTXDOL cedenti. La più duratura e distintiva delle iniziative però non si poteva dedurre una ben precisa linea fu la collana “Strenne”, espressione usata con un editoriale. GXSOLFHVLJQLÀFDWRFRPHFROOH]LRQHGLWHVWLHFRPH ,OÀJOLRPLQRUH&\ULOFKHVLHUDLPSHJQDWRGDVHP- RIIHUWDHGLWRULDOHGLÀQHDQQR,PSRVWDWDDOODÀQH SUHQHOO·DWWLYLWjSDWHUQDDYHYDDYXWRGLYHUJHQ]H GHJOLDQQL7UHQWDFRQWLQXzVLQRDJOLDQQL&LQTXDQ- JHVWLRQDOLFRQLOSDGUHHSHUTXHVWRPRWLYRDYHYD WDFRPSUHQGHQGRROWUHTXDUDQWDWLWROLIUDQRYLWjH dovuto “cercare nuove vie”. Ritornato nel 1949 ULHGL]LRQLLQGLUL]]DWLDLUDJD]]L$TXHVWDFROOH]LRQH nella libreria paterna, alla morte di Alberto, avve- vanno aggiunti per i più piccini gli “Album”. QXWDLOIHEEUDLRLQVLHPHDOO·DOWURÀJOLR È opportuno inserire, dopo la presentazione della Max, di professione avvocato, assunse la direzio- collana più famosa, un cenno agli illustratori del- ne dell’azienda. I contrasti fra i due fratelli, dopo la casa editrice a partire da Bruno da Osimo (Bru- una divisione dei compiti (Max alla casa editrice, no Marsili) che illustrò Il giovine Re (1928) di Cyril alla libreria), per motivazioni economiche, 2VFDU:LOGH1HOORVWHVVRDQQRLOSLWWRUHWRVFDQR ebbero come risultato la vendita della casa editri- Memo Vagaggini iniziò la sua collaborazione che FHD8JR0XUVLDLOIHEEUDLR/DOLEUHULD GXUHUjVLQRDO$5REHUWR$ORLSLWWRUHDXWR- fu ceduta nel 1956. didatta, palermitano di nascita ma milanese di Carlo Carotti

EDITORI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO - 2 PreText ❨ 47 ❩ AL SERVIZIO DI CHI VUOLE SCOPRIRE Qui sotto: vecchie e nuove “Guide Rosse”, alcuni volumi della collana “Guida dei Monti d’Italia” HOLEULGHOFDWDORJRDWWXDOH1HOODSDJLQDDÀDQFRHQHOODVXFFHVVLYDYHFFKLHHQXRYH´*XLGH9HUGLµDWODQWL HVHPSODULGHOODVHULH´&DSLUHO·,WDOLDµHFDUWRJUDÀH IRWRJUDÀHGL/RUHQ]R'H6LPRQH  STORIE EDITORIALI FUORI DAL COMUNE

IL TOURING CLUB ITALIANO ALLE PRESE CON I LIBRI D8DD8;@KLKK<C<>L@;< IL PRIMO VOLUME VENNE REALIZZATO DAI "FONDATORI CICLISTI" PER FAR CONOSCERE L'ITALIA AGLI ITALIANI di CRISTIANA BAIETTA

❨ 48 ❩ PreText a storia di Touring Editore è stretta- ODSUHFLVLRQHHO·HVDXVWLYLWj4XDOLWjFKHDQFRUD PHQWHOHJDWDDTXHOODGHO7RXULQJ RJJLQHIDQQRSHUULFRQRVFLPHQWRXIÀFLDOHGHO Club Italiano, la più grande e presti- 0LQLVWHURSHUL%HQLHOH$WWLYLWj&XOWXUDOLLO giosa associazione turistica d’Italia. maggior repertorio dei beni culturali del nostro Fondato l’8 novembre 1894 da un Paese. Lgruppo di 57 velocipedisti con l’intento di dif- Nel 1922 nasce la prima Guida d’Italia per Stra- fondere i valori ideali e pratici della bicicletta, nieri e nel 1931 la Guida gastronomica d’Italia, del viaggio, della conoscenza della neonata na- che applica alla cucina regionale il concetto di zione, il Tci (allora Touring Club Ciclistico Ita- bene culturale. Nel 1934 viene avviata, con il liano) attira l’interesse delle componenti più CAI, la collana “Guida dei Monti d’Italia”, la VHQVLELOLGHOODVRFLHWjHUDJJLXQJHLPLODVRFL bibbia grigia di alpinisti e scalatori. JLjQHO 'XUDQWHLO9HQWHQQLRLO7FLQRQRVWDQWHOHGLIÀ- /DYRORQWjGLIDUFRQRVFHUHO·,WDOLDDJOLLWDOLDQLVL FROWjGHOO·HSRFDFRQVROLGDLOVXRUXRORFXOWXUDOH traduce presto nella realizzazione della prima HGLGLYXOJD]LRQHGHOODFRVFLHQ]DJHRJUDÀFD guida turistica: nel 1895 esce la Guida-itinerario Alcuni titoli: nel 1927 esce la prima edizione del dell’Italia e di alcune strade delle regioni limi- monumentale Atlante Internazionale e nel 1934 trofe, volume tascabile di 390 pagine rilegato in tela azzurra con impressioni in oro. Con l’avvento dell’automobile il Tci si apre DOOHQXRYHIRUPHGLWXULVPRHPRELOLWj$OOH prime guide (veri censimenti descrittivi delle strade percorribili in bicicletta) si aggiunge nel 1906 la prima Carta Turistica d’Italia in scala 1:250.000, prodotta interamente dal suo ULQRPDWR8IÀFLRFDUWRJUDÀFRGRSRXQLQL]LD- le periodo di collaborazione con l’Istituto *HRJUDÀFR'H$JRVWLQL Nel 1914 pubblica il primo volume della “Guida d’Italia”, dal titolo Piemonte, Lom- bardia e Canton Ticino. L’idea è di produrre e diffondere gratuitamente a tutti i soci la “rispo- QDVFHXQQXRYRPRGHOORGLFDUWRJUDÀDWXULVWLFD sta italiana”, fatta da e per gli italiani, alle Bae- la Carta Automobilistica d’Italia a scala GHNHUH-RDQQHFKHDYHYDQRODOHDGHUVKLSDQFKH 1:200.000, base di riviste di grande spessore cul- QHOQRVWUR3DHVH6XTXHVWHJXLGHFKHSHULOFR- turale (Le Vie d’Italia dal 1917, Le Vie d’Italia e ORUHGHOUDIÀQDWRFRIDQHWWRGLYHQJRQRQRWHFRPH d’America Latina dal 1924 poi Le Vie del Mon- le “Guide Rosse”, si formeranno generazioni di do). Per far conoscere l’Italia agli italiani anche turisti e di cittadini italiani che ne apprezzeranno PHGLDQWHODIRWRJUDÀDLO7FLODQFLDXQDFROODQDGL

STORIE EDITORIALI FUORI DAL COMUNE PreText ❨ 49 ❩ STORIE EDITORIALI FUORI DAL COMUNE

PRQRJUDÀHUHJLRQDOLGDOWLWROR´$WWUDYHUVRO·,WD- Verdi” e saranno destinate a una tale diffusione lia”; dal 1930 i suoi volumi azzurri formeranno FKHORVFULWWRUH*LRUJLR0DQJDQHOOLOHGHÀQLUj l’immaginario e il gusto estetico degli italiani. La «mamme di plastica» dei viaggiatori italiani all’e- FROODQDYHUUjULSUHVDQHJOLDQQL6HVVDQWDHQHJOL stero. anni Ottanta adeguandola all’evoluzione del lin- Il periodo tra i decenni Sessanta e Novanta vede JXDJJLRIRWRJUDÀFR il consolidamento e l’adeguamento delle struttu- In un’ottica di servizio per il crescente fenomeno re in termini di risorse umane, culturali e tecno- del turismo il Tci pubblica riviste specializzate ORJLFKH7UDLWLWROLGLTXHVWLDQQLODFROODQD´&D- (L’Albergo in Italia, nato nel pire l’Italia” (distribuita ai soci dal 1925), il Manuale dell’Industria 1978), che introduce il concetto di alberghiera (1923), il Manuale bene culturale anche per il paesag- del Turismo (1934) e – best seller gio, i segni del lavoro e l’organiz- dell’epoca – la collana delle “Gui- zazione urbana. Ancora oggi i de pratiche ai luoghi di soggiorno VDJJLFRQWHQXWLLQTXHLYROXPL e di cura in Italia”, repertorio il- sono validi e utilizzati nella didat- lustrato per la scelta consapevole tica universitaria. Indimenticabili dei luoghi di villeggiatura. anche i volumi delle serie “Attra- Gli anni del Secondo conflitto verso l’Europa”, “Italia Meravi- mondiale segnano un periodo dif- gliosa” e “Attraverso l’Italia”, che ÀFLOHPDDOODÀQHGHOODJXHUUDLO lanciano fotografi come Gianni Tci partecipa alla ricostruzione Berengo Gardin, Toni Nicolini, morale e materiale del Paese rico- Francesco Radino, Mario Cresci, minciando a pubblicare guide, Mimmo Jodice. ULYLVWHHFDUWRJUDÀDHDPPRGHU- Oggi Touring Editore è indiscusso nando linguaggi, tecnologie e punto di riferimento nel campo procedimenti. dell’editoria turistica in Italia. Da Nel 1958 nascono le “Guide Rapide”, per rispon- ROWUHXQVHFRORODVXDDWWLYLWjDFFRPSDJQDO·HYR- dere al bisogno di un turismo che si va facendo luzione del tempo libero: dalle gloriose “Guide più veloce, mentre nel campo della divulgazione Rosse” alle attuali guide su iPhone, dalle prime memorabile è la collana “Conosci l’Italia”, in carte stradali ai navigatori, le sue pubblicazioni dodici volumi distribuiti gratuitamente dal 1957, e i suoi prodotti forniscono agli italiani gli stru- che offrono uno sguardo enciclopedico su pae- menti per praticare un turismo consapevole e di saggio, natura, arte e storia dell’Italia. TXDOLWj,OVXRFDWDORJRFRQWDDWWXDOPHQWHROWUH Nel 1961 esce Svizzera, il primo volume di una 700 titoli. Gli oltre 100 titoli delle “Guide Verdi”, nuova collana denominata “Guida d’Europa” e LQVLHPHDOODFDUWRJUDÀDVWUDGDOHHWXULVWLFDFR- contraddistinta da una copertina verde. Questo SURQRO·,WDOLDFRQOHVXHUHJLRQLHFLWWjTXDVLOD colore le rende ancora oggi note come “Guide WRWDOLWjGHOO·(XURSDROWUHDOOHSULQFLSDOLPHWH

❨ 50 ❩ PreText turistiche del mondo. Prodotti fatti a regola d’ar- ALCUNI DATI (2018)* te che rispecchiano tutta la passione di chi li pro- Il mercato dell’editoria turistica pesa, sul totale JHWWDHOLVFULYHDEHQHÀFLRGHOODFRPXQLWjGHL del comparto editoriale, per il 2,7%. All’interno YLDJJLDWRUL8QSDWULPRQLRXQLFRGLOXRJKLQDU- GLTXHVWRVHWWRUH7RXULQJ(GLWRUHRFFXSDVWDELO- rati e turisticamente valorizzati. mente, da diversi anni, la seconda posizione, con $OWUHFROODQHVLDIÀDQFDQRSHUVRGGLVIDUHWXWWLL XQDTXRWDGLPHUFDWRSDULDO gusti: “Guide Touring” con percorsi in camper e Scendendo ancora di livello la posizione miglio- in bicicletta per il viaggiatore slow, gastronomia ra; infatti, se si analizza il mercato delle guide e cultura nelle guide “Itinerari” realizzate in col- turistiche dedicate all’Italia, la posizione di Tou- laborazione con Slow Food Editore, repertori ULQJ(GLWRUHqGLOHDGHUVKLSFRQXQDTXRWDGL GHGLFDWLDOODULFHWWLYLWjHDOODULVWRUD]LRQHGLOLYHO- mercato corrispondente al 22,8%, una posizione lo e ai vini da vitigno autoctono; guide di forma- dovuta principalmente al fatto che le sue guide WRWDVFDELOHVXOOHFLWWj ´&DUWRYLOOHµ RVXLFRP- sono realizzate in Italia, da autori italiani capaci SUHQVRULWXULVWLFLLWDOLDQL JXLGH´9HUGLSRFNHWµ  GLRIIULUHDOSXEEOLFRGLFDVDVSHFLHSHUTXHOFKH per il viaggio più breve o per coloro che deside- riguarda le mete nazionali, un prodotto di ottimo rano un prodotto più snello e agile. livello. )217(1LHOVHQ%RRN6FDQ /DFDVDHGLWULFHVLFRQÀJXUDTXLQGLFRPHLOSULQ- cipale produttore nazionale di contenuti turistici, IL TARGET GLFDUWRJUDÀDHGLSURGRWWLHGLWRULDOLWXULVWLFLPXO- Il mercato di riferimento di Touring Editore è WLPHGLDOLSURVHJXHVHQ]DVRVWDLOODYRURTXRWL- composto da un pubblico medio-alto, di buona GLDQRWHVRDUHFHSLUHHDULÁHWWHUHFRQWHPSHVWL- scolarizzazione, interessato principalmente ai YLWjQHOFDWDORJRLPXWDPHQWLGHOOHFXOWXUHHGHL viaggi individuali, che necessita di informazioni JXVWLFKHVHJQDQRODVWRULDGLXQDVRFLHWj$OO·LQ- puntuali, non banali e non scontate. È un pubbli- terno di Touring Editore, e intorno ad esso, con- FRDWWHQWRDQFKHFULWLFRTXDQGRRFFRUUHFKH WLQXDQRDJUDYLWDUHSURIHVVLRQDOLWjGLIRUWHFDUD- cerca il dialogo con l’editore attraverso la segna- tura, profondamente caratterizzate da lazione di emergenze artistiche o paesaggistiche FRPSHWHQ]HVSHFLÀFKHQHOO·DPELWRWUDGL]LRQDOH non segnalate o non correttamente valorizzate. della storia dell’arte, delle discipline legate al $QFKHSHUTXHOFKHULJXDUGDO·LQGLFD]LRQHGHOOH paesaggio come pure in ambiti maggiormente notizie pratiche dedicate all’accoglienza e alla legati al concetto moderno di turismo, dai cam- ristorazione, il lettore delle guide Touring è at- PLQLUHOLJLRVLDOWUHNNLQJXUEDQRGDOWXULVPR WHQWRSURQWRDVHJQDODUHTXHOORFDOHRTXHOE E FRQVDSHYROHHUHVSRQVDELOHDOPDUNHWLQJWHUULWR- di recente apertura, e come tale non riportato riale, dai percorsi a piedi, in bicicletta o a caval- dalla guida, ma che secondo l’utente deve essere ORDOODULFHWWLYLWjDOEHUJKLHUDHGH[WUDOEHUJKLHUD riportato nella nuova edizione della guida. GDOODULVWRUD]LRQHOHJDWDDOWHUULWRULRRGLTXDOLWj 8QOHWWRUHLQVRVWDQ]DFKHKDQHLFRQIURQWLGHO- al prodotto tipico e alle tradizioni popolari. la casa editrice la stessa attenzione che ha per il Cristiana Baietta Touring Club Italiano il proprio corpo sociale.

STORIE EDITORIALI FUORI DAL COMUNE PreText ❨ 51 ❩ UNA PRIVATE PRESS TRIESTINA

I LIBRI DI GIORGIO RICCARDO CARMELICH ED EMILIO DOLFI LE8MM

ppare inusuale constatare come re a Bad Nauheim, presso Francoforte sul Meno; nella Trieste degli anni Venti operas- nella sua ultima lettera del 27 luglio 1929, inviata sero in contemporanea due private DOVRGDOH(PLOLR'ROÀVLODPHQWDGHOO·LQDWWLYLWj SUHVVVSHFLDOLVVLPHXQDHUDTXHOOD forzata che sta provando ad alleviare leggendo, LGHDWDGDOGXREHQSLPDWXUR8P- invano, «Gli indifferenti del giovanissimo (22 an- Aberto Saba e Virgilio Giotti, di cui ho scritto (S. Vol- QL 0RUDYLD 3LQFKHUOH URPDQRGHOTXDOHSDUOD pato, M. Menato, La biblioteca di Virgilio Giotti e tanto bene Borgese. Il contenuto è orrendo» (Gior- il suo sodalizio con la Libreria di Umberto Saba, gio Carmelich “Oh nulla un futurista…”, a cura pref. di A. Modena, Macerata, Biblohaus, 2018), di M. Masau Dan, Milano, Electa, 2010, p. 202). O·DOWUDHUDTXHOODGLGXHVFDSLJOLDWLUDJD]]LGLFXL 1930. Mostra antologica delle opere del ragazzo recentemente sono stati rintracciati preziosi docu- con catalogo di Manlio Malabotta (M. Malabotta, PHQWLGLORURFLRFFXSLDPRLQTXHVWHSDJLQH Carmelich7ULHVWH7LSRJUDÀDGHO3DUWLWR1D]LR- /DERUDVRIÀDYDIRUWH PDD7ULHVWHVLqDEL- nale Fascista, 1930, 201 esemplari). Tra i visitato- tuati) e a un tratto due individui incrociarono una ULYLIXDQFKHTXHO0RQWDOHVHPSUHDFFRPSDJQD- ÀJXUDDOWDHPDJUDFKHOLVDOXWz©&KLqTXHOUD- WRGD%REL©0DFKLqTXHVWR*LRUJLR5LFFDUGR gazzo?», domandò Eugenio Montale e l’altro, &DUPHOLFK"ªFKLHGH0RQWDOH©0DWLULFRUGLTXHO Bobi Bazlen, rispose un po’ distaccato: «Oh nul- ragazzo che incrociammo due anni fa… Ebbene, OD«8QIXWXULVWDª 1=DUGiorgio Carmelich, è lui ed è morto». Montale, ubbidendo a una sorta Trieste, Cassa di Risparmio di Trieste, 2002, p. GLSLHWjHPRWLYDFRPSUDGHLTXDGULGLTXHVWRUD- 15). 1929. Quel ragazzo, dopo aver viaggiato a gazzo, che nato nel 1907 visse solo ventidue anni Praga e conosciuto Karel Teige, il 17 agosto muo- (cfr. E. Montale, I quadri in cantina, in Corriere

❨ 52 ❩ PreText d’Informazione, Milano, 21 marzo 1946, poi in cazione futurista dall’abbruttimento triestino» Farfalla di Dinard, Milano, Mondadori, 1960, pp. (Giorgio Carmelich “Oh nulla un futurista…”, 241-246; Id., Ricordo di Bobi Bazlen, in Corriere cit., p. 184). A Vienna però il futurista Carmelich della Sera, Milano, 6 agosto 1965). LQXQFHUWRVHQVRSXULÀFDDQFKHODVXDELEOLRWHFD Immaginate voi la Trieste mitteleuropea di inizio SULYDWDHDFTXLVWDULYLVWH GDDer Kubismus a Das Novecento dove camminavano in piazza Svevo, Moderne Bühnenbild) e le cartoline Sturm, legni Saba, Giotti, Stuparich e dove in una elegante SHUIDUHOH[LORJUDÀHSRLSDVVDD9HQH]LDLO FDVDLQYLD6DQ=DFFDULDYLYHTXHOUDJD]]RFKH DJRVWRHGqXQWULSXGLRGLLPPDJLQL©&LWWjGHL apparve nella scena artistica come una meteora; FRORULFLWWjGHOODIHVWDFLWWjGLRJQLEHOOH]]DYL- del resto, come scrisse lui stesso, «meglio fare ta ultra-futurista fra croste-passatiste Venise ca- VRJQLSD]]HVFKLSHULOIXWXURFKHJXDUGDUHTXHVWD rezza di melanconia futurista» (ivi, p. 188). Il 21 miseria d’oggi» (Verso il nuovo cartellone, in gennaio 1924 è spettatore al Politeama Rossetti Epeo, a. II, n. 2.5, Trieste). S’accompagna a Emi- di Trieste dello spettacolo della compagnia del OLR'ROÀLOVXRDOWHUHJRHLQVLHPHVLPHWWRQRD Nuovo Teatro Futurista di Rodolfo De Angelis. FUHDUHJLRFDWWROLGLFDUWD'ROÀVLULVHUYDGLQRUPD ,QTXHOO·RFFDVLRQHIXURQRHVHJXLWLODVLQIRQLD la stesura della parte letteraria mentre Carmelich Bianco e Rosso di Silvio Mix, i balletti meccani- VLSUHQGHYRUDFHPHQWHODSDUWHÀJXUDWLYDYHVWH FLFRQVFHQRJUDÀHHFRVWXPLGL'HSHURAnihccam i libretti, cura la legatura, inserisce elementi vi- del 3000 e La danza dell’elica di Casavola, oltre VLYLDSSOLFDOHSXEEOLFLWjLQXQFRQWLQXRWDJOLDH la recitazione di poesie di Marinetti da parte di FXFLTXDVLDULPRGHOODUHORVWDWXVGHOOLEURFUHDQ- Diana Mac Gill e di altri componimenti di Can- do copie uniche. Nel 1920 inventano la loro casa JLXOORHGL)ROJRUH ODQRWL]LDGLTXHVWDVHUDWDHUD editrice Cardol Editori della Real Casa e pubbli- apparsa nel primo numero di un’altra strepitosa cano a loro uso, in copie limitatissime, dei rac- rivista goriziana, L’Aurora. Rassegna mensile conti come Girotondo Girotondo Carola, La d’arte e di vita italiana – direttore Sofronio Po- storiella di Lenin, Il sindaco di Cork e il cane carini, illustrazioni di Carmelich – del dicembre inglese; tra il dicembre del 1921 e il giugno del  ,OqDQFKHO·DQQRLQFXLTXHOUDJD]]R 1922 danno vita a Le Cronache, rivista stampata che ha solo 17 anni, scrive delle meravigliose LQWUHTXDWWURFRSLHQHOOHORURPHQWLSDU- favole, surrealiste, che sarebbero piaciute a Bu- toriscono i sei fascicoli della Bottega di Epeo VWHU.HDWRQHD6DPXHO%HFNHWW(FFRLSURWDJR- (chiaro rimando alla Bottega di Poesia di Mari- QLVWLXQUHXFFLRFKHDSUHXQ·RIÀFLQDGLYHQWLOD- netti) dedicati a Giuseppe Marradi, a Giuseppe tori, una nobile fanciulla lettrice dei romanzi di Mazzini, alla primavera, al cartellonismo, al fu- Marinetti, un viandante poeta desideroso di ave- turismo. Nel 1923 Carmelich viaggia a Vienna, re un aeroplano da cui spargere i versi, un palom- FLWWjPHUDYLJOLRVD6RQRVRORSRFKLJLRUQLFRPH baro che anela la Luna, un aviatore che non ha VFULYHLQXQDOHWWHUDGHOOXJOLRD'ROÀ mai visto il mare, un uomo cannone stanco del ma necessari per respirare in una capitale degna FLUFRTXHVWLLSURWDJRQLVWLGHOOHXQLFKHÀDEHIXWX- GLQRLH©VXIÀFLHQWHDOQRVWURGHVLGHULRGLSXULÀ- ULVWHPDLVFULWWHLQ,WDOLD0DFRPHQDVFRQRTXHVWH

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LQHGLWHÀDEH"/HSULPHWUHDSSDLRQRQHOODULYLVWD VRUWDGLJLXVWLÀFD]LRQHGLSXEEOLFD]LRQHGDOWRQR mensile triestina Femmina (marzo 1924), diretta canzonatorio, che recita così: «Terminato di stam- da Ada Sestan, nata a Pisino, poetessa di versi de- SDUHD7ULHVWHFLWWjLWDOLDQDSHUOHDPLFKHPLHHGL dicati all’Istria (vi è un fondo archivistico presso FEMMINA nel marzo 1924. Tirato in 100.000 i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste) che crea copie, tutte avidamente esaurite, le poche sopra- TXHVWRIRJOLRSHULOJHQWLOVHVVRHORUDOOHJUDFRQ vissute sono in vendita, a prezzo altisonante, pres- JUDÀFKH/LEHUW\HVHJXLWHGD0DUFHOOR&ODULVHGD so le migliori librerie di Trieste, Gorizia, Torino, Marcello Mascherini, con racconti di Cesare Ros- Venezia, Firenze, Milano, Genova, Roma, Napoli, si, Lina Galli e rubriche sulla moda. Forse la Sestan Palermo. Alcuni, e noi ci crediamo, hanno visto DYHYDJLjLQFURFLDWRODPDWLWDHODVFULWWXUDGHO copie a Parigi, Vienna, Berlino. Ai pochi futuristi YXOFDQLFR&DUPHOLFKFKHDVVLHPHD(PLOLR'ROÀ copie GRATIS!». Ovviamente nessuno crede alle si dilettava sulle pagine del Piccolo dei Piccoli a 100.000 copie e forse le uniche erano state rega- creare le vignette Il Geografo e Cercando la pietra late a chi andava a trovare Carmelich nella sua ÀORVRIDOH(21 gennaio e settembre 1922) e il rac- casa di via San Zaccaria 6 a Trieste. La caratteri- conto Io scendo tu sali o viceversa (7 luglio 1923); VWLFDGHOOLEUHWWRqTXHOODGLHVVHUHXQFRQFHQWUDWR sta di fatto che gli commissiona tre favolette. E di ritagli pubblicitari: alla c. 5v è applicata la pub- tanto dovevano esser piaciute che la Sestan pensa EOLFLWjGHOO·+RWHOGHOD9LOOHDFUFRPSDUHOD di pubblicarle in un libretto a parte, una sorta di VFULWWD´3XEEOLFLWjµVLDGDWWLORVFULWWDFKHDFKLQDH lussuosa strenna per la Casa editrice Femmina. Ma poi la carta di sigarette Excelsior, il grande depo- la rivista chiude nel marzo del 1925 e con essa sito di biciclette Francesco Bednar, il velodromo WXWWLLSURJHWWL'LTXHVWLOLEUHWWLQHKRULQWUDFFLDWL WULHVWLQRGLYLD0RQWDQHOOLODIDEEULFDGLOLTXRUL EHQTXDWWUR GXHGLFXLRIIUROHIRWRHOHGHVFUL]LR- 59ODKRYGL=DUDVXFDUWDOHJJHUDURVVDO·RUHÀ- ni, sono conservati presso la Fondazione Echaur- ceria di Vittorio Fei e ancora la Luminosa “la più ren Salaris, altri due sono presso Spazi 900 della moderna forma di réclame”. Il secondo libretto Biblioteca Nazionale Centrale di Roma). A Car- [nella pagina a fronte] ha come titolo Carmelich melich l’idea di creare manualmente dei vivaci FiabeHSUHVHQWDDOWUHWUHÀDEHLQHGLWH²LOSDORP- libretti-giocattolo con carte colorate, legatura ar- baro, l’aviatore e l’uomo cannone –, con il mede- tigianale, allegri collage doveva solleticarlo non simo furbastro lancio pubblicitario che gioca an- poco; e così forgia dei proto- cora su tirature da bestseller: tipi, da sottoporre allo sguar- «Terminato di stampare a do della Sestan. Il primo li- 7ULHVWHFLWWjLWDOLDQDLOGLFHP- EUHWWR>TXLDÀDQFR@GHO bre 1924 per le amiche mie e che riporta le tre favole appar- di Femmina. A seguito del se su Femmina, presenta, con grandissimo successo delle un lettering proprio della SULPHÀDEHVRQRVWDWHVWDP- :LHQHU:HUNVW WWHLOWLWROR pate 200.000 copie, tutte dat- Fiabe Futur Futuriste e una tiloscritte, altre 1.000 a mano,

❨ 54 ❩ PreText GRATIS AI VERI FUTURISTI 1HOODSDJLQDDÀDQFRFiabe Futur Futuriste, del 1924, che riporta le tre favole apparse su Femmina. Qui sotto Carmelich Fiabe, del dicembre 1924, con una copertina di gusto costruttivista.

una ad una, inchiostro rosso e nero. Sono in vendita solo a Trieste in via… (chi indovina riceve gratis 2 copie). Ai pochi YHULIXWXULVWLFRSLHJUDWLVª VXTXHVWR stratagemma, cfr. G. Coronelli, L’incisio- ne nell’editoria futurista, in I futuristi e l’incisione. Il segno dell’avanguardia, a cura di G. Marini e F. Parisi, Milano, Silvana Editoriale, 2018, pp. 88-97). In TXHVWRFDVRWURYLDPRXQDFRSHUWLQDGL gusto costruttivista con la scritta Carme- lich Fiabe fatta da lettere giustapposte pubblica Lollina. Strascico viola di due stagioni che si adagiano su triangoli di vario colore. Nel (Tip. Sociale) [nella pagina successiva]; le xilo- SLDWWRSRVWHULRUHFDPSHJJLDODSXEEOLFLWjGHO JUDÀHHLOOLQROHXPVRQRVHPSUHGL*LRUJLR&DU- GHOO·$FTXDGLFRORQLD0L]]DQGL$UJLR2UHOO XQD melich. Fu mia grande fortuna ritrovare, in assen- réclame di Orell fu utilizzata nel numero triplo za dell’autografo, il corposo dattiloscritto che 4-5-6 di Epeo del marzo 1922; cfr. D. Palazzoli, funge da scartafaccio d’autore [nella pagina suc- Futurdada, Milano, Derbylius, 1998, p. 29) e nei FHVVLYD@,QTXHVWRPHQDEzHQWUDQRFRQPDQLH successivi le inserzioni della macchina da scrive- piedi Pocarini con il suo testo e Carmelich con le UH

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Bruno G. Sanzin. Futurista triestino, Trieste, Irci, 19x12, composizioni manoscritte e dattiloscritte, 2006, p. LXVII: lettera di Pocarini del 18 ottobre ÀJXUHLQFKLQDHPDWLWHFRORUDWHFRQEpeo del 1923), ideato e fondato da Pocarini e Antonio Mo- 1922-1923 (I numero del febbraio 1922-giugno/ rassi: con «iscopo l’incremento delle arti, riunisce luglio 1923) abbiamo le misure cm 25x19, coper- nel suo seno artisti e cultori d’arte, ed tine in cartoncino grezzo marrone o offre ai suoi soci mezzi di studio e d’i- grigio o avana, china e matite colorate, struzione. Per raggiungere lo scopo inserti di cartoline, réclames o riprodu- SUHÀVVRVLLO&LUFRORSURPXRYHUjHVSR- zioni, composizione dattiloscritta, cu- sizioni, conferenze e convegni d’indo- citura in punti metallici; 4. del 1923 vi OHDUWLVWLFDSURYYHGHUjDGXQDVFXROD VRQRTXDWWURQXPHULGHLe mardi des per lo studio del nudo e del costume, amis, tutti dattiloscritti, editi dalle Edi- LVWLWXLUjXQDELEOLRWHFDGLRSHUHG·DUWH zioni della Bottega di Epeo: anche in VLLQWHUHVVHUjGHOOHYDULHPDQLIHVWD]LR- TXHVWRFDVRYLqXQDQRWHYROHXQLIRU- ni artistiche cittadine […]» (R. M. PLWjGLPLVXUH GDFP[DFP &RVVjUStoria dell’arte e dell’artigia- 19,5x15, da cm 17x15 a cm 21x17); 5. nato in Gorizia, Pordenone, Arti Gra- nel caso dei libretti di favole presenti ÀFKH)OOL&RVDULQLSS  presso la Fondazione Echaurren Sala- ,OVDUjEDWWH]]DWRGDOO·LGHD]LRQH ris, vi sono delle costanti: le misure della rivista Energie Futuriste che du- sono di cm 15x12, le copertine sono in UHUjVRORGXHQXPHULHGqDQFKHO·DQ- cartoncino rigido, i testi dattiloscritti, no in cui Carmelich lascia i lidi futuri- molti inserti pubblicitari, disegni a chi- sti per immergersi, con il proprio QDOHJDWXUDLQÀORRLQODQD0DYLq sommergibile mentale, in altri abissi, un’ulteriore timbratura: le copertine TXHOORGHLYROXPLHGHOOHPDWLWHFROR- sono tutte interessate da interventi gra- UDWH0DTXHVWDqXQ·DOWUDDYYHQWXUD ÀFLPDUFDWDPHQWHIXWXULVWLVRQRRJJHW- Volendo in un certo senso trovare un WRGLULÁHVVLRQHHGLSURIRQGLLQWHUYHQ- filo rosso bibliologico ed editoriale ti strutturali che nelle esperienze delle GHOODORURSURGX]LRQHGLHIÀPHUHSOD- Cronache e di Epeo non sono ravvisa- TXHWWHSRVVLDPRRVVHUYDUHTXDQWR bili. A mio avviso intervengono fatti segue: 1. per la Cardol Editori della FRQFUHWLWUDODÀQHGHOHWXWWRLO Real Casa e la Casa Editrice Il Vomere, il duo  ULFRUGLDPRFKHFRQODÀQHGHOWHUPLQD &DUPHOLFK'ROÀSXEEOLFDOLEUHWWLFRQPLVXUHFP l’esperienza del Movimento futurista giuliano): 17x12 o cm 16,5x11,5, sempre manoscritti, cuci- Carmelich si nutre dell’ambiente goriziano e di WXUDLQÀORGLVHJQLDPDWLWDFKLQDDFTXHUHOOL tutto ciò che ruota attorno e dentro L’Aurora, va a con Le Cronache, rivista scritta e illustrata a mano visitare il padiglione russo della XIV Biennale di copia per copia «in forma veramente indecente» 9HQH]LD FRQ RSHUH GL 6WHSDQRYD 5RGĀHQNR come osserva Carmelich, abbiamo misure di cm 0DOHYLĀDRWWREUHSDUWHFLSDDOOD0RVWUDLQWHUQD-

❨ 56 ❩ PreText NASCITA DI UN LIBRO D'ARTISTA 1HOODSDJLQDDÀDQFRLollina. Strascico viola di due stagioni 7LS6RFLDOH OH[LORJUDÀHHLOOLQROHXPVRQRVHPSUH GL*LRUJLR&DUPHOLFK6RSUDLOPHQDEzULWURYDWRGDOOάDXWRUH

zionale della nuova tecnica teatrale a Vienna, in- IHUHQWH XQGLVHJQRFHQWUDOH FKHVDUjULSRUWDWR vitato da Prampolini, ma soprattutto ad agosto nella copertina a stampa) a lapis e matite colora- passa dei giorni nel laboratorio di Depero; «l’in- WHFRQODÀUPDDXWRJUDID´&DUPHOLFKµHXQDHWL- ÁXHQ]DFKH'HSHURHEEHVXOO·DUWLVWDWULHVWLQRIXGL FKHWWDFRQÀUPDDXWRJUDIDDSHQQD´6RIU3RFD- carattere […] visivo. Numerosi elementi dell’arte rini”. Troviamo applicato un ulteriore foglietto di Carmelich riconducono infatti a stilemi tipica- ULSLHJDWRFRQVFULWWDHSLJUDÀFDLQLQFKLRVWURQHUR PHQWHGHSHULDQLGDLSURÀOLDVDHWWDDJOLDFFHVL “Lollina” e/o “Pollina”, mentre alcune lettere – colori a tinte piatte, al ricorso al collage» (Giorgio “LLI” – presentano degli inserti di collage rosso Carmelich “Oh nulla un futurista…”, cit., p. 99). FKLDURDUDQFLRQHURVVRSRUSRUDTXDVLDVXJJHUL- Vi è anche un ulteriore scatto di ricezione: mentre UHYDULHWLSRORJLHGHOFRORUHGHÀQLWLYRGHOODFR- SULPD'ROÀH&DUPHOLFKIDFHYDQROLEUHWWLDORUR pertina. Sul retro della copertina è applicata una XVRHFRQVXPRTXLVLULYROJRQRDXQDSODWHDGLI- FDUWDJUH]]DJULJLD VLPLOHDTXHOODXVDWDSHUOD IHUHQWHTXHOODGHLOHWWRULGLFemminaSHUOHÀDEH rivista L’Aurora) con scritta a matita blu e gialla HTXHOODGHOODELEOLRWHFDGHO&LUFROR$UWLVWLFRGL “Edizione di 25” e il numero “25” ripetuto due *RUL]LD6HPEUDTXLQGLDYYHUDUVLTXHOORFKHLOGXR YROWHTXHVWRIRJOLRqULSLHJDWRHVHVLDSUHWUR- scriveva sul numero di Epeo del 14 maggio 1922: viamo incollato un volto stampato di donna liber- «L’Epeo può assumere la stampa e la pubblicazio- ty. La copertina, su carta vergellata, presenta la QHGLYROXPLGLYHUVLHSURVHDGRUQDWLPDJQLÀFD- scritta a matita «Sofronio Pocarini | /DÀDEDGL_ mente di incisioni in legno, composti e impagina- Lollina | Strascico viola di due stagioni | xilogra- ti con gusto, di ex libris, stampe, annunci, ÀH_*&DUPHOLFK_7ULHVWH_ªHVXOODWRVLQLVWUR FDUWHOORQLª0RULUjWURSSRSUHVWR&DUPHOLFKSHU la scritta, in verticale, “Pollina”. Nel retro della GDUHVHJXLWRDTXHVWLSURJHWWL$SURSRVLWRGL copertina in basso troviamo il timbro del “Circo- Bazlen, anche il nostro Carmelich lo guardava con lo Artistico Gorizia”. Seguono 17 fogli datt. in GLIÀGHQ]DTXDQGRVFULYHYDLQXQDOHWWHUDGHO rosso e nero con applicati 15 fregi, disegnati su luglio 1924: «ho conosciuto il famoso Bobi: im- FDUWDÀOLJUDQDWDLQLQFKLRVWURQHURGD&DUPHOLFK maginati uno scemo con la lingua di fuori e la un volto di donna sempre in inchiostro nero e due voce da ebete, in complesso però intelligentissimo, disegni applicati su cartoncino rigido con carte coltissimo e anche spiritoso». Sempre amorevoli arancioni incollate. Alla c. [17]v appare la scritta tra di loro i triestini! a lapis e a matite colorate “FINE”. Sui fogli datt. 0DFRPHVLFRQÀJXUDTXHVWRPHQDEz"'DWDELOH [4], [5], [9] sono applicati dei foglietti datt. luci- ÀQHSUHVHQWDTXHVWLGDWLELEOLRORJLFLPLVX- di che presentano corpose lezioni testuali diffe- ra cm 23x28 (cm 20x18 copertina chiusa; aperta UHQWLGDOWHVWRÀQDOHDVWDPSD$QFKHLOÀQDOHq cm 20x28); [2] c. per copertina e frontespizio, GLIIHUHQWHLOWHVWRDVWDPSDÀQLVFHFRQ©GL1HOO\ [17] c. datt. La copertina, formata da un foglio PRULERQGDªPHQWUHTXLÀQLVFHFRQ©GL1HOO\ leggero incollato su un cartoncino morbido, pre- moribonda | e di Lollina non seppi più nulla… | VHQWDXQDJUDQGHVFULWWDHSLJUDÀFDDPDWLWD´3R- e di Lollina non tenni più nulla». carini” (con alcune lettere colorate in modo dif- Simone Volpato

UNA PRIVATE PRESS TRIESTINA PreText ❨ 57 ❩ IL BELLO È LIBERTÀ 1HOODSDJLQDDÀDQFR=&HOHM illustrazioni tratte da Hachiko di L. Prats (Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2018). IDEE PER BAMBINI E RAGAZZI

COME E PERCHÉ È NATA LA ALBE EDIZIONI G@::FC@C

erché fondare una piccola casa editrice tipo pedagogico: il rapporto fra chi propone i libri e SHUEDPELQLHUDJD]]L"/DULVSRVWDDTXH- FKLOLOHJJHUjqLQTXHVWRFDVRSDUWLFRODUPHQWH VWDGRPDQGDqSLFRPSOHVVDGLTXHOOR ´VTXLOLEUDWRµSHUFKpqXQUDSSRUWRIUDDGXOWRHJLR- che potrebbe apparire a prima vista. Pro- YDQHHTXLQGLFKLDPDLQFDXVDUHVSRQVDELOLWjSDUWL- vo a sintetizzare una serie di ragiona- colari. Pmenti. Diciamo innanzitutto che, per fondare una $OEH(GL]LRQLqQDWDGXQTXHSHUFKpF·HUDQRDOFXQH casa editrice sono necessarie almeno tre cose: un po’ condizioni favorevoli. La prima è che, a fronte di un GLVROGL²IRUVHPHQRGLTXHOORFKHVLSRWUHEEHSHQ- mercato editoriale che complessivamente presenta- sare, ma li metto al primo posto perché vivo (mio va da parecchi anni numeri negativi, in termini sia PDOJUDGR LQXQVLVWHPDFDSLWDOLVWLFRHTXLQGLDYHUH di copie vendute, sia di fatturato, sia di numero di un minimo di capitale è la precondizione per diven- lettori, il settore bambini e ragazzi manteneva un tare imprenditori. In secondo luogo, una serie di segno positivo. competenze, che derivano dall’esperienza di lettori, Causa o conseguenza di ciò, non saprei dirlo, nell’e- GLHGLWRULDOLO·HGLWRULDKDOHVXHVSHFLÀFLWjHO·LGHD ditoria per ragazzi si respirava un’atmosfera decisa- che si possa diventare editori senza una conoscenza PHQWHYLYDFH$OOHÀHUHVLSHUFHSLYDPROWDSDVVLRQH del settore, perché “il libro è un prodotto come gli voglia di importare dall’estero, di sperimentare for- DOWULµH´OHUHJROHGHOPDUNHWLQJVRQRXQLYHUVDOLµq me nuove, insomma di osare – non voglio dire che una cattiva premessa. Poi, un progetto culturale, che tutto ciò in altri settori mancasse, ma faceva più qO·HOHPHQWRGHFLVLYRSHUO·LGHQWLWjGHOODFDVDHGLWUL- fatica a mostrarsi, a emergere. ce; nel caso dell’editoria per bambini e ragazzi, tale (TXLPLSDUHLQWHUYLHQHODULÁHVVLRQHSHGDJRJLFD progetto non può prescindere da considerazioni di alla base del progetto di Albe. Siccome da parecchi

❨ 58 ❩ PreText mesi ruminavo l’idea, ne ho parlato con un’amica dei tempi del liceo, Manuela Galassi. E le ho propo- sto di darmi una mano, di accompagnarmi nei primi FROORTXLQHLSULPLLQFRQWULSHUVRQGDUHLQVLHPHOH SRVVLELOLWjOHSURSRVWHFRQFXLSRWHYRSHQVDUHGL SDUWLUH8QRGHLSULPLVVLPLLQFRQWULKDDYXWRFRPH DUJRPHQWRXQOLEURDXWRELRJUDÀFRGHOJUDQGHSRHWD romanzi per insegnare i buoni sentimenti – la pace, triestino-sloveno Miroslav Košuta: un libro bellis- la fratellanza, il perdono, tutte cose giuste, ben inte- simo, con alette, fustellature, foto e disegni (dell’al- so; per spiegare come è brutto lo sfruttamento, il WUHWWDQWRJUDQGHSLWWRUH&ODXGLR3DOĀLĀ FKHVLLQWUHF- razzismo, la guerra. Eppure... ciano e si rimandano di pagina in pagina – uno di Quando ho compiuto otto anni, uno zio mi ha rega- TXHLOLEULFKHVHQ]DFRQRVFHUHXQDSDURODGLVORYHQR lato I pirati della Malesia. A giudizio di tutti, un libro innamorano per l’oggetto che sono. All’uscita da ´WURSSRGDJUDQGLµSHUODPLDHWj)LQRDTXHOPR- TXHOO·LQFRQWUR0DQXHODPLKDSURSRVWRGLGLYHQWD- PHQWRDYHYROHWWROHÀDEHSRSRODULHPinocchio. Non re soci. Il libro non abbiamo potuto farlo, per i costi ULFRUGRVHLQFDVDFLUFRODYDJLj5RGDUL5LFRUGR eccessivi (ne abbiamo fatto un altro, meno ambizio- EHQLVVLPRLQYHFHFKHTXHOODOHWWXUDqVWDWDSHUPH so sul piano della cartotecnica); ma ha innescato una una folgorazione: le storie terribili e sanguinose di reazione da cui è nato un passo avanti decisivo. Salgari facevano letteralmente sparire tutti gli altri Perché? libri per bambini, che leggevo, ma ricavandone po- /DEHOOH]]DGHOOLEURGL.RåXWDH3DOĀLĀ²IRUVHqGD co sugo; laddove duelli, battaglie, grandi passioni, TXLFKHGRYHYRSDUWLUH/DEHOOH]]DFRPHYDORUH+D amori tragici, cacce esotiche e tutti gli episodi di XQVHQVRTXHVWDHVSUHVVLRQH"8QVHQVRSHGDJRJLFR spaventosa violenza che si trovano nelle pagine di voglio dire – è importante mettere in mano ai bam- 6DQGRNDQ QRQHVFOXVLODWRUWXUDHLOFDQQLEDOLVPR  ELQLHDLUDJD]]LGHLOLEULEHOOL"1DWXUDOPHQWHTXHVWR suscitavano il mio adorante entusiasmo. VROOHYDLOSUREOHPDGHOODGHÀQL]LRQHGL´OLEUREHOORµ I miei genitori e più in generale gli adulti della fa- ma fermiamoci un passo prima. miglia guardavano con sospetto uno scrittore del La maggior parte dei libri per bambini e per ragazzi genere, e tentavano di allontanarmene spiegandomi non mette al primo posto la bellezza. Non l’ha mai che “scriveva male”. A parte che un incipit come fatto. Al primo posto c’è sempre, e c’è sempre stato, TXHOORGHOCorsaro Nero ©8RPLQLGHOFDQRWWR$OW O·LQWHQWRHGXFDWLYR6LUDFFRQWDQRÀDEHSHUWUDVPHW- O vi mando a picco!...») va annoverato fra i miglio- tere una morale. Se ne riscrivono altre per smussar- ULGHOODOHWWHUDWXUDLWDOLDQDÀGDWHYLLOEHOORVWLOHHUD le, per edulcorarle – penso per esempio alla Sirenet- O·XOWLPDFRVDFKHFHUFDYRQHLOLEUL1RQqTXHVWDOD taGHOOD'LVQH\PDqXQIHQRPHQRFRPLQFLDWRJLj bellezza di cui dobbiamo parlare. con i fratelli Grimm: la prima versione delle loro Molti insegnanti, come guardavano dall’alto in bas- Fiabe del focolare era ricca di elementi problemati- so Salgari ai miei tempi, oggi lamentano il successo ci, perturbanti, accuratamente attenuati o cancellati dei fantasy presso i lettori adolescenti e preadole- QHOOHHGL]LRQLVXFFHVVLYH6LVFULYRQRÀODVWURFFKHH scenti. Ma io credo di capire benissimo le ragioni di

IDEE PER BAMBINI E RAGAZZI PreText ❨ 59 ❩ LA SCRITTRICE VENUTA DALLA FINE DEL MONDO 1HOODSDJLQDDÀDQFR6DUD%HUWUDQGVFULWWULFHFLOHQDDUULYDWD in Italia grazie ad Albe Edizioni. Qui sotto, la copertina de La bambina che dipingeva le foglieXQ´TXDVLsilent novel”, uno degli ultimi titoli di Albe Edizioni. IDEE PER BAMBINI E RAGAZZI

tale successo: con poche lamentabili sull’intento propagandistico e ne brucia eccezioni, il fantasyVLULÀXWDGLVYROJH- le scorie, o lo relega ai margini, come UHODIXQ]LRQHGLDIÀDQFDPHQWRDVFXROD accade per esempio con Pinocchio, con e famiglia che scuola e famiglia vorreb- certe opere di Rodari. La terza è il mo- bero assegnare alla letteratura per l’in- ralismo: spero di non suscitare eccessiva fanzia. sorpresa se dichiaro che a me sembra di /HWWXUHGLHYDVLRQH"6DUHEEHFRPXQTXH assistere a un ritorno di puritanesimo, sia diritto di ogni prigioniero tentare di eva- pure accuratamente mascherato. Forse dere. Ma non è vero, come dice Flaubert, oggi Calvino non purgherebbe I nostri che i bambini, al contrario degli adulti, antenati per la versione scolastica, eli- leggono per divertirsi, cioè per distrarsi minando le pochissime allusioni all’eros – i bambini leggono per concentrarsi. Chiediamoci FKHTXDOFKHVXSHUFLOLRVRYLWWRULDQRSRWHYDWURYDUH piuttosto: che cosa vogliono da un libro i bambini e VFDEURVHTXDUDQW·DQQLIDPDLOpolitically correct i ragazzi? Certo non chiedono modelli a cui confor- spinge autori ed editori a forme di autocensura an- marsi, buoni sentimenti e galateo – vogliono pirati, cora più sottili – un libro come Danny il campione bugiardi, svogliati, maghi, balenghi, personaggi del mondo di Roald Dahl, con la sua franca esalta- “contro” come Pinocchio e Gian Burrasca, Pippi zione della caccia e del bracconaggio, con ogni pro- &DO]HOXQJKHH:LOO\:RQND EDELOLWjRJJLLQ,WDOLDQRQYHUUHEEHSXEEOLFDWR A me pare che gli editori di libri per bambini e ra- La notizia, più o meno un anno fa, che alcuni inse- gazzi dovrebbero innanzitutto difendere i loro letto- gnanti marchigiani hanno rinunciato a portare le ri. Difenderli, ripeto, da tre tendenze che li allonta- loro classi al teatro d’opera perché Così fan tutte nano dalla lettura. La prima è il pedagogismo: i libri affronterebbe temi troppo scabrosi, o lo farebbe in di lettura “educativi” che insegnano come si fa la maniera scorretta, a me pare un ottimo segno. Sia pipì nel vasino, com’è buona la verdura, come è SHUFKpIDVFDWWDUHODULVDWDFKHVHSSHOOLUjLOPRUDOLVPR bella la matematica, com’è interessante la vita dei contemporaneo; sia perché vietare Mozart potrebbe grandi pittori... sono libri scolastici travestiti da libri essere il modo migliore per renderlo desiderabile GLOHWWXUDPDLOLEULVFRODVWLFLFLVRQRJLjHVLXVDQR agli occhi e agli orecchi di un preadolescente in pie- a scuola, appunto, e nessuno mette in discussione la na ribellione ormonale. ORURXWLOLWjRODORURIXQ]LRQH/DOHWWXUDQRQGLVWXGLR Più in generale, tuttavia, a me pare che la nostra VFKLXGHXQDPELWRGLOLEHUWjDVVROXWD²RqXQ·DWWLYL- VRFLHWjDEELDQHLFRQIURQWLGHLJLRYDQLVVLPLXQDW- WjSULYDGLXWLOLWjSUDWLFDRSSXUHqDQFRUDVWXGLR teggiamento schizofrenico: da un lato si idolatrano mascherato. La seconda tendenza è la propaganda: i bambini e si esalta la loro presunta purezza, la loro LOLEULFRVWUXLWLPDJDULFRQJUDQGHDELOLWjSHUWUD- QDWXUDOHERQWjFRPHVHFHQWRYHQWLDQQLGLSVLFRD- smettere valori, per insegnare ciò che è giusto e ciò nalisi fossero passati invano e come se non si sapes- FKHqVEDJOLDWRVRQRTXDVLVHQ]DHFFH]LRQLOLEUL se che negare l’ombra, ampliare il campo dell’indi- privi di vero appeal per il lettore giovane; le ecce- FLELOHIDOVLILFDUHODFRPSOHVVLWjULPXRYHQGRH ]LRQLVLKDQQRTXDQGRORVODQFLRIDQWDVWLFRIDDJJLR reprimendo ciò che turba, hanno effetti dirompenti

❨ 60 ❩ PreText a livello individuale e col- 33HUzTXDOFKHULVXOWDWRLQFR- lettivo; dall’altro i bambini UUDJJLDQWHqDUULYDWRLQTXH- sono invitati a crescere il ssti primi anni di vita di Al- più rapidamente possibile bbe: il Premio Strega ²YDOXWDWLHVFKHGDWLÀQGDO- Ragazze e Ragazzi 2018 la scuola materna, vestiti come miniadulti dai gran- (HachikoGL/OXtV3UDWVH=X]DQQD&HOHM qXQJUDQ- di stilisti, invitati ad adeguarsi senza perder tempo de libro; la serie di Pulcino di Chiara de Fernex, che ai modelli vigenti e soprattutto a diventare il prima LOSURVVLPRDQQRJLXQJHUjDOWHU]RYROXPHqVEDU- possibile consumatori. FDWDLQ&LQDHVLDSSUHVWDDIDUORQHJOL6WDWL8QLWL 'LHWUROHOH]LRVLWjHOHFDULQHULHVLVFRUJHODIHUUHD Sara Bertrand è una delle più importanti scrittrici HVLJHQ]DVRFLDOHGLLQTXDGUDUHLJLRYDQLGLRPROR- FLOHQHGLTXHVWLDQQLHGqDUULYDWDLQ,WDOLDJUD]LHDG JDUOLGLFODVVLÀFDUOLSUHFRFHPHQWH²QHJDQGRLOSL Albe Edizioni; abbiamo in catalogo autrici e autori SRVVLELOHJOLVSD]LGLOLEHUWj7HPSRSLHQRFRUVLGL GLYDORUHDVVROXWRULFRQRVFLXWLEHQDOGLOjGHOVHW- musica, di inglese, di informatica, e poi calcio, nuo- WRUHJLRYDQLOH²0DULQD0DQGHU'DQLHO'L6FKOHU to, pallavolo, sci, ginnastica artistica, ballo... E na- (OOHNDSSD6RQRVRORDOFXQLHVHPSL0DLQFRVu turalmente tv, computer, console, smartphone – tut- SRFRWHPSRqSLGLTXDQWRVLSRWHYDOHJLWWLPDPHQ- to congiura per ridurre al minimo o per azzerare il te prevedere. tempo da dedicare alla lettura, cioè il tempo della 8Q·XOWLPDFRVDDEELDWHSD]LHQ]D+RFRPLQFLDWR OLEHUWj,OWHPSRGHOODIDQWDVLDJUDWXLWDLQXWLOHQRQ parlando di soldi, ho rivendicato la consapevolezza HGXFDWLYDQHOVHQVRGLVWRUWRFKHTXHVWRWHUPLQHq di muovermi nel contesto del sistema capitalistico... venuto assumendo. Voglio dirlo senza mezzi termini. Il capitalismo è un Queste sono le idee da cui è nato il progetto della sistema orrendo. Riduce le persone a schiavi consu- casa editrice. Fare libri che privilegino la fantasia e matori. Riduce l’arte a intrattenimento. Riduce l’il- l’immaginazione rispetto agli intenti educativi. Fare OLPLWDWDFXULRVLWjFRQFXLFLVLDIIDFFLDDOO·XQLYHUVR libri belli, perché la bellezza, siccome non serve a GHOVDSHUHDOO·DFTXLVL]LRQHGLFRQRVFHQ]HXWLOLSHU niente, siccomeQRQKDDOFXQDXWLOLWjSUDWLFDqHGX- trovare lavoro. È un sistema disumano che stritola FDWLYDLQVp²HGXFDWLYDDOODOLEHUWj3HUFKpODOLEHUWj insensatamente miliardi di vite, provocando una è l’unico valore che vale la pena di insegnare, e non TXDQWLWjGLGRORUHLPPHQVD)DFFLRTXHOORFKHSRV- lo si può imporre, solo proporre per vie traverse, so, da scrittore, da traduttore, da editore, perché indirettamente. Raccontare storie, suscitare emozio- TXHVWRVLVWHPDFDPEL1RQPLLOOXGRFKHVLDSRVVL- ni, far nascere la passione per la lettura, il disegno, bile cambiarlo fondando una piccola casa editrice O·DYYHQWXUDODYLWD6LDFKLDURGRSRTXDVLWUHDQQL per bambini e ragazzi insieme a una compagna di e una ventina di titoli sono tutt’altro che soddisfatto. liceo. Spero solo di dare il mio esile contributo af- Ho pubblicato libri che non corrispondono, o non ÀQFKpOHSURVVLPHJHQHUD]LRQLSRVVDQRFDSLUHPH- FRUULVSRQGRQRGHOWXWWRDTXHVWHSUHPHVVH6WRLP- glio di noi «cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, parando. Migliorerò. Ho la fortuna di avere accanto e farlo durare, e dargli spazio». una persona capace come Manuela... Alberto Cristofori

IDEE PER BAMBINI E RAGAZZI PreText ❨ 61 ❩ DA VIÙ ALLA CONQUISTA DELLA GRANDE CITTÀ 1HOODSDJLQDDÀDQFRGDVLQLVWUD OάHGLWRUH*UDWR6FLROGR*LXVHSSH$OOLHYR HLOFDWDORJR6FLROGRGHOOάRWWREUH EDITORIA SCOLASTICA

GRATO SCIOLDO E LA SUA INIZIATIVA NELL'OTTOCENTO TORINESE =8I<@G@::FC@@K8C@8E@ COMMESSO E POI SUCCESSORE DI TOMMASO VACCARINO, VANTÒ NEL SUO CATALOGO L'AUTORE DEI LIBRI DI LETTURE E DI GRAMMATICA PIÙ ADOTTATI NELLE CLASSI ELEMENTARI ITALIANE di GIORGIO CHIOSSO

ell’effervescente panorama edito- che un grande affare economico perché la loro riale della Torino all’indomani confezione costava poco, le adozioni si ripeteva- GHOO·8QLWjO·HGLWRULDSHUODVFXROD QRQHOWHPSRHLSURÀWWLHUDQRIDFLOPHQWHDVVLFX- occupò uno spazio di grande rilie- rati. È noto che più di un editore (ad esempio vo, politico ed economico. Occor- Barbèra e Sandron) coltivava l’editoria scolastica revaN sostenere la lotta contro l’ignoranza median- per sostenere altre imprese librarie meno redditi- te libri adatti ad alfabetizzare alunni che avevano ]LH$OFXQLWUDTXHVWLSRFRDOODYROWDVLGHGLFDUR- un breve destino scolastico. In pochi anni occor- QRLQWRWRRTXDVLDTXHVWRVHJPHQWRHGLWRULDOH reva avviarli all’uso della lingua italiana, inserir- (Paggi a Firenze, Agnelli, Carrara e Trevisini a OLQHOÁXVVRGHJOLDYYHQLPHQWLFKHDYHYDQRSRU- Milano), una strada percorsa nella capitale subal- tato alla proclamazione del Regno nel nome di SLQDGD3DUDYLDÀQGDJOLDQQL&LQTXDQWDHVXELWR Casa Savoia e far loro conoscere l’Italia che re- dopo il 1861, da Loescher. Questi due editori ben stava ai più un Paese sconosciuto e tutto da sco- presto divennero due potentati editoriali di livello SULUH,QÀQHDOFXQHVHPSOLFLQR]LRQLGLDULWPHWL- QD]LRQDOHDSSURÀWWDQGRGHLYDQWDJJLFKHGHULYD- ca e di calcolo potevano essere utili per trovare vano dagli stretti contatti con il Ministero dell’I- impiego. struzione, oggetto di molti sospetti e al centro di Al tempo stesso i libri scolastici costituivano an- più di una critica.

❨ 62 ❩ PreText La ghiotta torta Vaccarino Tom- del mercato sco- maso in Teseo. lastico sollecitò 7LSRJUDÀHHGLWR- SUHVWRDOWULOLEUDLHWLSRJUDÀGL7RULQRDRFFXSDUH ri scolastico-educativi dell’Ottocento, a cura di gli spazi crescenti legati all’aumento della popo- *&KLRVVR0LODQR(GLWULFH%LEOLRJUDÀFD lazione scolastica. Fu proprio in tale contesto che SS ²O·DWWLYLWjIXULOHYDWDGD*UDWR3R- operò il libraio-editore Grato Scioldo, che più di co più che trentenne e da tempo inserito nella li- ogni altro tentò di dar vita a un’alternativa ai due breria, era ormai in grado di proseguire il lavoro FROOHJKLJLjDIIHUPDWLÀQRDUDSSUHVHQWDUHSHU del Vaccarino. Il passaggio di un esercizio com- tutta la seconda parte dell’Ottocento una spina nel merciale in famiglia o dal proprietario al commes- ÀDQFRGLHQWUDPELHLQVSHFLHGL3DUDYLD so più esperto era un fenomeno consueto. Così, avvenne al momento della morte di Giorgio Pa- Il catalogo del 1876: ravia (1850) con il cugino (da parte della moglie) Grato Scioldo già Tommaso Vaccarino Innocenzo Vigliardi e in occasione del ritiro Nato in una famiglia contadina il 5 dicembre 1845 GDOO·DWWLYLWjGL*LRYDQ%DWWLVWD3HWULQL  WL- QHOODERUJDWD7RUQHWWLGL9L ORFDOLWjGHOOH9DOOL WRODUHGHOO·RPRQLPDOLEUHULDHGLWULFHFRQLOÀJOLR di Lanzo, non distante da Torino), Grato si trasfe- Vincenzo e il nipote Giovanni Gallizio. rì giovanissimo nella capitale in cerca di fortuna, La vicenda dello Scioldo presenta tutte le tipiche andando a servizio come commesso presso il li- caratteristiche dei protagonisti della temperie self- braio-editore Tommaso Vaccarino, suo conterra- helpista/·XRPRFKH´VLIDGDVpµFRQÀGDQGR QHRGHÀQLWRGDOOD%LEOLRJUDÀD,WDOLDQD come «un VXOOHVXHEXRQHFDSDFLWjHVXXQDVXDJUDQLWLFD editore di libri scolastici» e «un intelligente e YRORQWjVDULVFDWWDUHODSURSULDRULJLQHPRGHVWD onesto rappresentante del commercio scolastico» si afferma nella vita sociale grazie all’accumula- (1876, n. 2, p. 7). Non disponiamo di notizie sugli zione di una fortuna economica e riesce a raggiun- anni giovanili e sulla formazione dello Scioldo. gere una buona posizione nella scala sociale e 6LFXUDPHQWHIXSDUWHGLTXHOODVFKLHUDGLPRQWD- nella considerazione pubblica. In una parola, per nari di Viù che erano spesso ricercati come dome- usare un’espressione tipicamente torinese, diven- VWLFLSHUVRQHGLÀGXFLDWXWWRIDUHSHULOORUREXRQ ta una “persona distinta”. Ciò che in breve tempo FDUDWWHUHHODORURSURYHUELDOHSXOL]LDGXHTXDOLWj toccò a Grato. DOORUDQRQIUHTXHQWLQHOOHSHUVRQHGLFDPSDJQD Le ambizioni del giovane libraio si manifestarono Alla morte del Vaccarino – scomparso prematu- subito con due iniziative. La prima fu l’apertura ramente a 49 anni il 22 gennaio 1876 (cfr. la voce di una libreria tutta sua, in via San Francesco da

EDITORIA SCOLASTICA PreText ❨ 63 ❩ EDITORIA SCOLASTICA

Paola n. 34. Non dimentico dell’antico principale DGXOWL²HUDOHJDWRDOODVXDFDSDFLWjGLLQWHJUDUHL e maestro, per molti anni lo Scioldo ebbe tuttavia libri per gli allievi con manuali rivolti ai maestri. FXUDGLSUHVHQWDUVLFRQO·LQGLFD]LRQH´JLj7RP- $OFXQLVHPSOLFLDFFRUJLPHQWLWLSRJUDÀFLFRPH maso Vaccarino” o “succ. Tommaso Vaccarino”; ad esempio l’impiego di caratteri diversi (corsivo, dietro il segno di deferenza c’era la preoccupa- grassetto, ecc.), consentivano di distinguere le zione commerciale di presentarsi come erede e parti più o meno importanti della narrazione o FRQWLQXDWRUHGLXQDWUDGL]LRQHOLEUDULDTXHOODGHL GHOOHUHJROHJUDPPDWLFDOLLQUHOD]LRQHDOOHTXDOL Vaccarino, di antica data. prescrivere lo studio “a memoria” oppure “a sen- /DVHFRQGDIXO·DGHVLRQHLQTXHOORVWHVVR so”. Gli schemi di possibili “interrogazioni” e la al primo catalogo collettivo di libri scolastici pro- risoluzione dei problemi di aritmetica, inoltre, PRVVRGDOO·$VVRFLD]LRQH7LSRJUDÀFR/LEUDULD aiutavano i maestri meno preparati (non pochi) Italiana (Libreria scolastica di Grato Scioldo, QHOODORURTXRWLGLDQDDWWLYLWj editore, già Tommaso Vaccarino, in %LEOLRJUDÀD 8QDOWURSLODVWURGHOFDWDORJRHUHGLWDWRGD9DFFD- Italiana, suppl. al n. 18, Catalogo dei libri scola- ULQRHUDQRLPDQXDOLGLVWRULDHJHRJUDÀDÀUPDWL sticiSS /·DFTXLVWRGLXQQRWHYROH da Luigi Schiaparelli (ibidem), corredati da atlan- VSD]LRSXEEOLFLWDULR LQIHULRUHVROWDQWRDTXHOORGL ti e da una batteria di carte murali. I manuali del- 3DUDYLDHVXSHULRUHDTXHOORGLDOWULHGLWRULLPSRU- lo Schiaparelli riflessero la nuova fisionomia tanti come, per esempio, Agnelli, Carrara, Treves) GHOO·LQVHJQDPHQWRVWRULFRHJHRJUDÀFRFKHPDWX- documentava ambizioni non nascoste. Si trattava UzWUDJOLDQQL4XDUDQWDH&LQTXDQWDQRQSLYLVWR di un’aspettativa non irragionevole. La scuderia solo in funzione degli studi classici, ma connesso di Scioldo/Vaccarino contava numerosi testi di DOODPRGHUQLWjYROWRDGRFXPHQWDUHVSD]LJHR- successo e vantava in catalogo l’autore dei libri JUDÀFLVHPSUHSLDPSLHSLGLVSRQLELOLDLWUDI- di lettura e grammatica più adottati nelle classi ÀFLHDOFRPPHUFLRHDVRVWHQHUHLOSURJUDPPD elementari italiane: Giovanni Scavia (si veda il politico liberale e della dinastia sabauda. Dizionario Biografico dell’Educazione 1800- Indicative dei cambiamenti scolastici coevi sono 2000, a cura di G. Chiosso e R. Sani, Milano, le caratteristiche dei testi più fortunati. Quello di (GLWULFH%LEOLRJUDÀFDSS ,Q JHRJUDÀDVLSURSRQHYDFRPH©LOFRPSHQGLRSRV- TXHVWRDPELWR6FLROGRHUHGLWDYDXQDVLWXD]LRQH sibilmente compiuto delle principali cognizioni di piena concorrenza con Paravia, che ai volumet- JHRJUDÀFKHVXOPRQGRDWWXDOHª /6FKLDSDUHOOL WLGHOOR6FDYLDRSSRQHYDTXHOOLGHOODFRSSLDQRQ 0DQXDOHFRPSOHWRGLJHRJUDÀDHVWDWLVWLFDGHOO·,- meno apprezzata dai maestri, Parato-Mottura. talia, Torino, Franco, 1855, poi successive edi- Gran merito del successo dello Scavia – i cui testi ]LRQLÀQRDOODQRQDManuale completo di geo- spaziavano dai sillabari alle prime letture, dalle grafia e statistica, Torino, Vaccarino, 1867), “prime grammatiche” ai “principi di composizio- PHQWUHTXHOORGLVWRULDVLSUROXQJDYD²QRYLWj QHLWDOLDQDµDWHVWLGLVWRULDVDFUDJHRJUDÀDÀVLFD DVVROXWDSHUTXHLWHPSL²ÀQRDOODWUDWWD]LRQHGHO- igiene, per le scuole rurali e l’istruzione degli OHYLFHQGHFKHDYHYDQRSRUWDWRDOO·8QLWj6LVX-

❨ 64 ❩ PreText PER ALLIEVI E PER MAESTRI Qui sotto, da sinistra, Sillabario di Giovanni Scavia e Il Baretti. Giornale Scolastico Letterario.

perava così la consolida- WDSUDVVLFKHJHRJUDÀDH storia dovessero riguar- dare soltanto un lontano passato. Altri punti di forza del catalogo erano numerosi testi di carattere tecnico e pratico, in particolare i PDQXDOLGLFRQWDELOLWjGL /HRSROGR4XHLURORTXHO- li di disegno (lineare, artistico, architettonico) di Giuseppe Boidi e i VHGHLQFRUVR5H8PEHUWRQ DQJRORYLD3RQ- libri di scienze di Michele Lessona, tutti destina- ]D /·HVSDQVLRQHGHOO·DWWLYLWjVLVYROVHWUDO·RYYLD ti alle scuole tecniche da poco previste nell’im- conferma dei testi dal successo consolidato e nuo- SLDQWRGHOODVFXRODLWDOLDQD8QDOWURIRUWXQDWLVVL- YHHGL]LRQL7UHSHUVRQDOLWjLQSDUWLFRODUHLQFL- mo libro che non possiamo non citare era sero in misura rilevante nell’orientare le scelte di l’Antologia Italiana ossia Raccolta di esempi in Scioldo. prosa ed in poesia di Domenico Capellina, in te- La prima in ordine di tempo fu Gian Severino sta alla graduatoria dei manuali ginnasiali più Perosino (cfr. 'L]LRQDULR%LRJUDÀFRGHOO·(GXFD- adottati in Italia, su cui sarebbe più tardi pesato il zione, cit., p. 320). Latinista, autore di un dizio- severo giudizio di Benedetto Croce che, giovane nario di latino e di svariate grammatiche, di testi studente, se lo trovò tra i libri da studiare. di storia antica e raccolte di temi svolti, fu un poliedrico personaggio dal temperamento pole- Consulenti e autori di Scioldo PLFRHDVSUDPHQWHDYYHUVRDOO·DSSURFFLRÀOROR- WUDJOLDQQL2WWDQWDHÀQHVHFROR gico all’insegnamento delle lingue classiche che Questi testi e altri che presto ampliarono il cata- proprio nell’ex capitale contava un centro promo- ORJRDVVLFXUDURQRDOOR6FLROGRXQDFHUWDVWDELOLWj zionale di prima grandezza con l’editore Loescher. economica, come si desume dagli investimenti Nel 1869 il Perosino aveva dato avvio alla rivista immobiliari compiuti a partire dagli anni Ottanta. Il Baretti, rivolto in specie ai professori di materie $TXHOODGDWDLQIDWWLFRUULVSRQGHODFRVWUX]LRQH classiche, vivacemente antigovernativo, favore- di una elegante villa in stile svizzero nella locali- vole al libero insegnamento e critico contro le WjGLRULJLQHWXWWRUDGLSURSULHWjGHJOLHUHGL4XL “tedescherie” che, a suo avviso, oscuravano la Scioldo era solito trascorrere con i collaboratori tradizione pedagogica nostrana. più stretti parte delle vacanze estive. Mentre nel Alla morte del Perosino subentrò nella direzione 1890 spostò la libreria in una nuova e importante del periodico il pedagogista Giuseppe Allievo, che

EDITORIA SCOLASTICA PreText ❨ 65 ❩ EDITORIA SCOLASTICA

proseguì la linea culturale, politica e scolastica che aveva animato la pedagogia risorgimentale. precedente. Memorabili gli attacchi ai ministri Di origini cuneesi, discepolo dell’Allievo, profes- dell’Istruzione accusati di «monopolio scolastico» VRUHHSRLGLULJHQWHPLQLVWHULDOHHLQÀQHGLUHWWR- e di soggiacere alla «Gran Chiesa» (la massone- re del Collegio Nazionale di Torino, Rinaldi fu ria). Contro “l’esterofilia” del positivismo e per molti anni davvero il “braccio destro” dell’e- dell’hegelismo – entrambi avversati sia pure per ditore torinese in tutti i sensi, con le idee e con UDJLRQLGLYHUVH²$OOLHYRULYHQGLFDYDODSULRULWj un’intensa produzione manualistica. Dopo l’ema- GHOODFXOWXUDQD]LRQDOHHGHOODVRFLHWjFLYLOHUL- nazione dei programmi per la scuola elementare VSHWWRDOOR6WDWR6XTXHVWDEDVHYHQLYDDIIHUPD- del 1888 che rendevano ormai obsoleti i testi to il primato della “scuola nazionale” rispetto dello Scavia, il professore cuneese vi mise mano alla “scuola governativa”. Con Il Baretti, Scioldo e con un paziente lavoro di revisione li adattò GDYDYRFHDOPRGHUDWLVPROLEHUDOHÀORFDWWROLFR alle nuove esigenze, oltre a preparare numerosi in opposizione alla tendenza laicizzante (ma non testi in proprio. anticlericale) di Paravia e al positivismo di Loe- ,OLEULÀUPDWLGD6FDYLDH5LQDOGLDVVLFXUDYDQR scher. DOO·HGLWRUHWRULQHVHDÀQHVHFRORXQDSUHVHQ]DGL Nell’ultimo scorcio del XIX secolo la linea edi- prim’ordine nell’ambito della manualistica ele- toriale di Scioldo assunse un’iniziativa esplicita- mentare, come dimostrano i dati pubblicati nel mente militante, pubblicando nel 1889 la rivista 1898 dal %ROOHWWLQR8IÀFLDOHGHO0LQLVWHURGHOOD per i maestri La Scuola Nazionale diretta da Bar- P.I. riguardanti i testi approvati per le adozioni. tolomeo Rinaldi (cfr. La stampa pedagogica e La produzione di Scioldo per le classi elementari scolastica in Italia (1820-1943), a cura di G. si attestava tra le prime dieci imprese italiane: Chiosso, Brescia, La Scuola, 1997, pp. 644-645; avanti, rispettivamente, a marchi importanti come SHUXQDELRJUDÀDGHO5LQDOGLVLYHGDLODizionario i milanesi Trevisini, Vallardi, Carabba di Lancia- %LRJUDÀFRGHOO·(GXFD]LRQH, cit., pp. 413-414). Il no e dietro solo a Paravia (Torino), Bemporad titolo indicava chiaramente l’orizzonte ideale e (Firenze) e Sandron (Palermo). gli obiettivi politico-scolastici della pubblicazio- 6LJQLÀFDWLYDIXDQFKHODVH]LRQHSHGDJRJLFDGHO ne che veniva così presentata sul catalogo: «Sen- catalogo in principio centrata sulla summa di Gio- ]DULÀXWDUHDOFXQDVSHFLHGLUHDOHSURJUHVVRVSH- vanni Antonio Rayneri, Della Pedagogica, e in cialmente educativo, […] noi intendiamo che la seguito arricchita dalle opere di noti studiosi come 6FXRODQRVWUDVSHFLHTXHOODHOHPHQWDUHHLQIDQWL- Antonio Bobbio, Sante Giuffrida, Matteo Mira- le, principio e base dell’educazione e della cultu- glia, Nicola Fornelli e Pietro Trotto. ra del nostro popolo, sia schiettamente nazionale, cioè legittimamente derivata e informata alle mi- IOUHSHQWLQRGHFOLQRHODÀQHGHOO·DWWLYLWj JOLRULWUDGL]LRQLQRVWUHª/·RELHWWLYRHUDTXHOORGL Con il nuovo secolo le pagine pubblicitarie dei sostenere, in antitesi alla cultura evoluzionista e libri di Scioldo sul Giornale della Libreria si fe- VFLHQWLVWDODYDOLGLWjGHOODWUDGL]LRQHVSLULWXDOLVWD cero via via più rade e saltuarie. Nel 1901 La Scuo-

❨ 66 ❩ PreText la Nazionale cessò le pubblicazioni, poche le nuo- DYHQGRODIRU]DGLDSULUHÀOLDOLLQSURSULRHULFRU- YHHGL]LRQLDIÀDQFDWHDOODULVWDPSDGLWHVWLGHL rendo soltanto a corrispondenti librari (a Milano Fratelli delle Scuole Cristiane, molte le ristampe. si appoggiò alla ditta Trevisini, continuando una 'RSRLOO·DWWLYLWjGHOOR6FLROGRVLULGXVVHDO- SUDVVLFKHULVDOLYDJLjDO9DFFDULQRD)LUHQ]HLO ODVRODOLEUHULDFKHIXFKLXVDDOODÀQHGHO,O deposito dei libri fu stabilito presso la libreria di repentino tramonto di Scioldo fu dovuto a cause Paggi e a Napoli raggiunse un’intesa con Pellera- molteplici, probabilmente nessuna da sola decisi- QR 8QDVWUDWHJLDEHQSLGHEROHHVFDUVDPHQWH va. L’intrecciarsi, tuttavia, di motivi di famiglia, FRPSHWLWLYDULVSHWWRDTXDQWRPHWWHYDQRLQFDPSR scelte editoriali e cambiamenti del mercato librario ad esempio, Paravia, Sandron, Loescher, Vallardi SRUWDURQRDOO·HVDXULPHQWRGLXQDYLFHQGDFKHÀQR e Bemporad. a pochi anni prima sembrava più che solida. A inizio Novecento si manifestò in forme sempre All’inizio del nuovo secolo l’esistenza di Grato più evidenti lo scarto tra i grandi editori in grado Scioldo fu particolarmente travagliata. Alcuni lut- di coprire un mercato nazionale e le piccole e me- ti familiari si susseguirono a breve distanza ac- die imprese a impronta locale. La produzione li- compagnati dall’improvvisa scomparsa, il 14 set- braria per la scuola, che per tutto il XIX secolo si tembre 1907, del fedelissimo Bartolomeo Rinaldi HUDDUWLFRODWDLQXQDPLULDGHGLOLEUHULHHWLSRJUDÀH e dall’uscita di scena dell’anziano professor Allie- si andò via via concentrando nelle mani degli edi- vo. Ma forse la sofferenza più forte fu la consta- tori più solidi provvisti di grandi stabilimenti tipo- WD]LRQHFKHQHVVXQRGHLVXRLQXPHURVLÀJOLHÀJOLH JUDÀFLGLXQDSURSULDUHWHGLVWULEXWLYDHGLXQ aveva interesse e propensione a proseguire l’atti- catalogo fornito non solo di libri, ma anche di YLWjGLIDPLJOLD3URSULRLOFRQWUDULRGLTXDQWR sussidi didattici, banchi, registri, materiale di can- VWDYDDFFDGHQGRLQ3DUDYLDRYHO·XQLWjIDPLOLDUH celleria. La Grande Guerra avrebbe concorso ul- GDYDIRU]DDQFKHDOO·DWWLYLWjLPSUHQGLWRULDOH teriormente a diradare le presenze editoriali loca- Il rinnovamento dei programmi scolastici decisi OLHODULIRUPDGHO²TXDQGRRUPDL6FLROGR nel 1905 colse l’editore torinese, ormai sulla soglia aveva abbassato le serrande – a modificare in dei 60 anni, impreparato a rispondere in modo PRGRSURIRQGRODJHRJUDÀDGHOOLEURGLVFXROD adeguato. Le nuove istanze didattiche emergenti *UDWR6FLROGRPRUuRWWDQWDFLQTXHQQHLODSULOH avrebbero richiesto cospicui investimenti e non 1930. soltanto la continua ristampa anche se aggiornata Giorgio Chiosso di opere che, come nel caso di Scavia, risalivano in taluni casi a mezzo secolo prima. >3HUODELRJUDÀDGL*UDWR6FLROGRPLVRQRDYYDOVRGHOOHLQIRU- 3LLQJHQHUDOHO·DWWLYLWjGL6FLROGRSDJzXQDOWR mazioni che gentilmente mi ha fornito il dott. Milo Julini autore prezzo al mutamento in corso nel campo del mer- GLXQSURÀORELRJUDÀFRULFFRGLQRWL]LHDQFKHSULYDWHDSSDUVRVX cato librario con la graduale concentrazione della una pubblicazione locale e coautore con D. Cane del volume produzione nelle maggiori imprese editoriali. Fatti di… costume. Uso dell’abito tradizionale della Valle di Viù, Scioldo era stato e restò un editore locale, non Rivoli (Torino), Neos Edizioni, 2002].

EDITORIA SCOLASTICA PreText ❨ 67 ❩ VEDERE L'AMERICA DA LIMA 1HOODSDJLQDDÀDQFR$QWRQHOOR*HUELD/LPD IRWRJUDÀD)DOGLQL IURQWHVSL]LRGH La disputa del Nuovo Mondo, ed. Ricciardi, 1983. LA FATICA DI UN EDITOR "PARTICOLARE"

UN CLASSICO DELL'AMERICANISTICA: LA DISPUTA DEL NUOVO MONDO DI ANTONELLO GERBI JLCC<FID<;

l momento della morte di mio padre WRUHVDUjG·DFFRUGRFRQPHQHOJLXGLFDUHFKHLQ $QWRQHOOR  ²JLjFDSR TXHVWHSDJLQHYLVLDTXDQWREDVWD²VHSXUHQRQ GHOO·8IILFLR 6WXGL GHOOD %DQFD ne avanza». Commerciale Italiana e braccio de- 4XLYRUUHLULFRVWUXLUHDJUDQGLOLQHHLOPLRTXDGULHQ- stro di Raffaele Mattioli –, il testo nale lavoro di editing della Disputa (uscita nel Adella seconda edizione de La disputa del Nuovo 1983, sempre per la Ricciardi, e nel 2000 per Mondo. Storia di una polemica: 1750-1900 era $GHOSKL XQYLDJJLRQRQVRORWHFQLFRÀORORJLFR quasi pronto per la stampa. La prima edizione ma soprattutto di “formazione”, sulle orme paterne. italiana era stata pubblicata ventun anni prima, Di che parlava il libro? In sostanza vi si raccon- nel 1955, dalla Ricciardi di Mattioli. Nel venten- tava la storia delle accese polemiche sulla presun- nio successivo, il libro veniva tradotto in spagno- WDLQIHULRULWjÀVLFDGHOOH$PHULFKHSROHPLFKH lo (1960) e in inglese (1973), diventando anche VRUWHLQ(XURSDYHUVRODPHWjGHO6HWWHFHQWRH all’estero un classico dell’americanistica. Dal ’55 JLXQWHÀQRDOOHVRJOLHGHO1RYHFHQWR$QWRQHOOR l’autore lo aveva continuamente ampliato, sin faceva risalire la prima enunciazione dottrinale TXDVLDIDUJOLWRFFDUHOHSDJLQHGLWHVWR dell’ardita tesi al celebre naturalista francese in più rispetto all’origine. Non a caso, aveva così Georges-Louis Leclerc de Buffon. A costui s’era concluso la nuova Avvertenza©ËTXHVWRXQWLSL- accodato l’oggi dimenticato abate olandese Cor- co libro a organetto, e al coro discorde non sareb- neille de Pauw, che aveva esteso la feroce con- EHGLIÀFLOHDJJLXQJHUHOHYRFLG·DOWULVFULWWRUL GDQQDGDOODUHDOWjÀVLFDHDQLPDOH PRQWDJQHSL all’attacco e alla difesa. Ma per segnare le grandi basse, pianure paludose, animali più piccoli ri- OLQHHGHOODSROHPLFDFRQÀGRFKHLOSD]LHQWHOHW- VSHWWRDTXHOOLHXURSHLHFF ÀQRDLQDWLYLDPHUL-

❨ 68 ❩ PreText cani (deboli e glabri). A sollecitare la FXULRVLWjLQL]LDOHGHOO·DXWRUHHUDVWDWRLO giudizio negativo e ambiguo espresso sul nuovo continente da Hegel. Però, secondo Gerbi sr, le radici della “calunnia” hege- liana erano da individuarsi proprio nei FLWDWL%XIIRQHGH3DXZ3DUWHQGRGDTXH- sti due personaggi, che non avevano mai PHVVRSLHGHLQ$PHULFDPDQHGLVTXLVLYDQR da esperti, mio padre esaminava – sempre con occhio ironico e curioso – da una parte le vivacissime reazioni degli apologeti del Buon Selvaggio, dei gesuiti cacciati dalle colonie iberiche, dei padri fondatori degli 6WDWL8QLWL -HIIHUVRQ H dall’altra, ricordava gli sto- li americani o sul libertinaggio dei coloni, sul ULFL 5REHUWVRQ HLÀORVRÀ PRWRGHOODFLYLOWjGD2ULHQWHD2FFLGHQWHRDQ- (Kant e Hegel) che aveva- FRUDVXOO·DVVHQ]DGLJHQLQHJOL6WDWL8QLWL²FRQ- no accolto, sia pur con on- sentivano al lettore di superare indenne le secche deggiamenti vari, le tesi dell’erudizione. E di meglio conoscere un meto- denigratorie buffon-de- GRVWRULRJUDÀFR TXHOORGHOOD6WRULDGHOOHLGHH  SDXZLDQH'LTXHVWHWHVL che solo negli anni Quaranta aveva assunto la VHJXLYDLULÁHVVLQHOODSL GLJQLWjGLDXWRQRPDGLVFLSOLQDVFLHQWLÀFDJUD]LH alta poesia del primo Ot- DJOLVWXGLGHOO·DPHULFDQR$UWKXU2/RYHMR\ tocento (Keats, Goethe, Nel 1979, tre anni dopo la scomparsa di Antonel- Lenau, Leopardi), nel lo, la Ricciardi – nella persona di Maurizio Mat- pensiero di naturalisti e WLROL ÀJOLRGL5DIIDHOH ²GDYDLOYLDOLEHUDDOOD scienziati (Humboldt e ripubblicazione della Disputa. Subito si poneva 'DUZLQ HQHOOHHOXFXEUD]LRQLGLPLVWLFLHÀOR- il problema di chi avrebbe dovuto occuparsene. VRÀGHOODVWRULD +HUGHUGH0DLVWUH&RPWHHFF  Non la redazione stessa della casa editrice, le cui concludendo con le critiche di viaggiatori (come IRU]HHUDQRJLjPROWRLPSHJQDWHQHOODIDWWXUDGHL JOLLQJOHVL)UDQFHV7UROORSHH'LFNHQV HFRQOH “Classici” e dei saggi da tempo programmati. tarde repliche di grandi scrittori americani (Emer- Non io, all’epoca trentaseienne giornalista pro- VRQ7KRUHDX0HOYLOOHH:KLWPDQ  IHVVLRQLVWDIUHHODQFHVSHFLDOL]]DWRLQÀQDQ]DH Poteva uscirne un tomo greve e indigesto. Ma la del tutto digiuno di editing. Il direttore editoriale scrittura piacevole e le solleticanti parentesi – ad GHOOD5LFFLDUGL*LDQQL$QWRQLQLVLULYROVHTXLQ- esempio sul preoccupante mutismo degli usigno- di all’amico professor Dante Isella, che suggerì

LA FATICA DI UN EDITOR "PARTICOLARE" PreText ❨ 69 ❩ LA FATICA DI UN EDITOR "PARTICOLARE"

il nome di una sua allieva. Rimaneva l’incognita IRUWXQDDWWLYLWjVXIÀFLHQWHPHQWHUHPXQHUDWLYHSHU GHOÀQDQ]LDPHQWRGLTXHVWDJLRYDQH'HFLVLDOOR- un singleFRPHPHLQTXHOPRPHQWRVHQ]DWURS- ra di provare a chiedere un aiuto alla Fondazione pe esigenze di carattere economico (mi sarei Einaudi di Torino, nonostante il fatto che l’ente sposato solo nel 1983, al termine della mia fatica di norma assegnasse borse di studio solo a ricer- editoriale). catori “interni”. Fui ricevuto molto affettuosa- 1HOO·DXWXQQRGHO·PLWXIIDLGXQTXHQHOO·LP- mente da Mario Einaudi e da Franco Venturi, presa, sotto la guida amichevole, ma severa di entrambi amici ed estimatori di mio padre. E Gianni Antonini. Il primo capitolo della Disputa RWWHQQLGDORURXQDVRYYHQ]LRQHVSHFLDOHVXIÀ- dovetti rivederlo ben sette volte, per problemi di ciente però a remunerare l’allieva di Isella per un consistency FRHUHQ]D FRQTXDQWRJLjIDWWR FLRq SHULRGRGLVROLWUHPHVL8QODVVRGLWHPSRRY- alcuni dei criteri da me utilizzati dovevano esse- viamente troppo breve per portare a termine il re cambiati “in corsa”, per sopravvenute incon- lavoro. Tanto più che all’epoca Internet non esi- gruenze). Poi, a poco a poco, iniziò il decollo, steva e la migliore “risorsa” per effettuare a Mi- anche grazie all’assidua presenza del nostro dot- ODQRXQFRQWUROORELEOLRJUDÀFRFRQVLVWHYDQHL tissimo cugino Piero Treves, antichista di un’e- e più grossi volumi verde-muschio del National UXGL]LRQHVFRQÀQDWDROWUHFKH´ULFFLDUGLDQRµGRF Union Catalogue (posseduti dalla Braidense), in (per l’edizione della Disputa di cui sto parlando cui erano schedati nei minimi dettagli tutti i vo- DYUHEEHVFULWWRXQSHQHWUDQWHSURÀORGL$QWRQHO- lumi presenti nelle biblioteche statunitensi. lo Gerbi). Insomma, eravamo giunti a un’impasse. Senon- Non ho ancora chiarito perché il libro era quasi ché, del tutto a sorpresa, Antonini mi chiamò e pronto e non pronto (anche se probabilmente mi disse: «Sandro, perché non te ne occupi tu?». l’autore, per mancanza di tempo e di voglia, lo Io rimasi ad un tempo frastornato e lusingato, per avrebbe mandato in stampa così com’era). Nel ovvi motivi. Stavo per assumere un impegno per corso degli anni mio padre aveva fatto preparare LOTXDOHQRQPLVHQWLYRSUHSDUDWR DYHYRDOOHVSDO- GDOODÀGDVHJUHWDULD0DULD/XLVD*LUDUGLGHL´IR- OHVRORXQDPDWXULWjFODVVLFDHXQDODXUHDLQ*LX- glioni” in formato A3 su cui erano state incollate risprudenza), per di più riguardante un libro di OHSDJLQHGHOODSULPDHGL]LRQHGHOOLEUR6XTXH- YDVWHSURSRU]LRQLFRQFLWD]LRQLLQFLQTXHOLQJXH sti “foglioni” aveva lavorato, limando e aggiun- e note dettagliatissime. Eppure, dopo una breve gendo a mano oppure incollando a lato appunti ULÁHVVLRQHDFFHWWDL1RQDYUHLPDLLPPDJLQDWR dattiloscritti. Nella sua visione, i “foglioni” inte- SHUzFKHTXHVWRlabor amoris avrebbe compor- JUDWLFRVWLWXLYDQRXQWHVWRGHÀQLWLYRGDDIÀGDUH WDWRXQLPSHJQRTXDVLfull-timeGLTXDWWURDQQL così com’era al compositore. Invece… (XQDLQHYLWDELOHFRQWUD]LRQHGHOODPLDDWWLYLWj 6LQWHWL]]HUzTXLLSULQFLSDOLLQWHUYHQWLHIIHWWXDWL giornalistica, che si ridusse al commento settima- in linea con le norme redazionali della Ricciardi: nale di Borsa per Il Giorno e alla redazione di un a) tutte le citazioni italiane o in lingua dovevano piccolo mensile sul mercato monetario per una HVVHUHFROOD]LRQDWHVLDSHUYHULÀFDUQHODFRUUHW- VRFLHWjGHOJUXSSR,0, ODLettera SIGE): per WH]]DVLDSHULQVHULUHSDUHQWHVLTXDGUHFRQWUH

❨ 70 ❩ PreText I TAVOLONI CHE ISPIRARONO HENRY MILLER Qui sotto, la Reading Room GHOOD1HZ

puntini in modo da evidenziare i tagli non sempre segnalati; b) a meno di ec- cezioni, occorreva citare sempre dalla stessa edizione di un’opera (ad esempio, in un solo caso – nel citare il Kosmos di Alexander von Humboldt – si utilizzava una traduzione francese anziché l’origi- nale in tedesco del 1845-1862; alla bi- blioteca universitaria di Princeton trovai il testo in francese, fotocopiai le poche pagine incriminate e uniformai poi la nota, indicando solo la pagina corrispon- dente dell’edizione tedesca); c) spesso nelle note del dattiloscritto vi erano del- le indicazioni ambigue riferite alle ope- re citate (ad esempio, «II, 25» poteva VLJQLÀFDUH´FDSLWRORVHFRQGRSDUDJUDIR 25” oppure “parte seconda, pagina 25”); altro 10 ero nella sala cataloghi con la mia brava razio- motivo per effettuare un controllo a tappeto. ne di “foglioni” da rivedere, compilavo le schedi- &RQTXHVWHguidelines cominciò la mia avventura. ne di richiesta (mi pare due o tre libri alla volta, Per fortuna, la biblioteca casalinga era fornitissi- senza alcuna limitazione giornaliera), le consegna- ma. Ma non bastava. A Milano, mi fu molto utile vo agli addetti che le inserivano in contenitori la Braidense. In Europa soggiornai per una setti- cilindrici e le facevano partire per i sotterranei con mana a Londra (British Library) e a Parigi (Bi- la posta pneumatica interna; prendevo posizione EOLRWKqTXH1DWLRQDOH ,OJURVVRGHOWHPSRSHUz in uno dei tavoloni della vastissima Reading Room ORWUDVFRUVLQHJOL6WDWL8QLWLHLQSDUWLFRODUH e aspettavo con pazienza (intorno ai 15 minuti) QHOO·DFFRJOLHQWH1HZ

LA FATICA DI UN EDITOR "PARTICOLARE" PreText ❨ 71 ❩ LA FATICA DI UN EDITOR "PARTICOLARE"

nell’autunno del 1945 – a guerra appena conclusa do usciva per la Ricciardi nell’ottobre del 1983. ²HUDDQGDWRGD/LPDD1HZ

❨ 72 ❩ PreText LIBRI & PERIODICI, DEL LORO PASSATO DEL LORO FUTURO

PreText ❨ 73 ❩ IL FONDATORE E I DUE... FRATELLI 1HOODSDJLQDDÀDQFRGDVLQLVWUD*DHWDQR6HPHQ]D Il Sole, numero primo, 1 agosto 1865; Il Commercio-24 Ore, n. 1, 12 settembre 1946. GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA

IL QUOTIDIANO ECONOMICO PIÙ ANTICO DEL MONDO JFC<1G

ra i tanti primati che Milano può van- Come mai, nella Milano non ancora turbata dai cam- tare, anche in campo editoriale, uno dei biamenti climatici, un giornale intitolato al sole e SLVLJQLÀFDWLYLULJXDUGDO·DYHUGDWR non, che so, alla nebbia? Lo spiega la stessa testata DOODOXFHTXHOORFKHqRJJLXQRGHLSL nel primo numero dove, sotto le parole Il Sole, tro- antichi giornali economici del mondo, viamo una sorta di sottotitolo: Per tutti splende. E Tossia Il Sole, trasformatosi poi nell’attuale testata Il TXDOFKHJLRUQRGRSRLODJRVWRXQDÀUPDPLVWH- Sole-24 Ore. Risaliamo infatti al 1° agosto 1865, riosa, Don Marzio, spiega: «Il Sole è un giornale che GDWDFKHIDGLTXHVWRTXRWLGLDQRDQFKHLOSLDQWLFR GHYHLOOXPLQDUHHVFDOGDUHODOLEHUWj*OLqSHUTXHVWR di Milano oggi in commercio; nel mondo, il Nikkei che si vede in testa il vecchio proverbio francese “Le è l’erede di un’iniziativa lanciata nel 1876; il Finan- soleil luit pour tout le monde”, per indicare che nel- cial Times è del 1888; il Wall Street Journal, dell’an- ODPRGHUQDVRFLHWjYLVRQRYDQWDJJLDLTXDOLWXWWLJOL no successivo; Les Echos, del 1908; l’Handelsblatt, individui hanno il diritto di partecipare». Parole elo- del 1946. TXHQWLFKHGDQQRLOVHJQRGLXQ·LPSUHVDFKHQDVFH La Milano del Sole non è ancora la metropoli indu- con una forte venatura progressista, legata alle con- VWULDOHTXDOHVDUHEEHGLYHQWDWDQHLGHFHQQLVXFFHV- vinte posizioni liberali e democratiche di Semenza sivi: i fondatori sono infatti espressione del ceto (che sarebbe stato eletto nello stesso 1865 alla Ca- imprenditoriale legato al commercio e al settore mera dei Deputati), riconducibili alla sua ammira- WHVVLOHLQSDUWLFRODUHTXHOORVHULFR,GHDWRUHHSXQWR zione per il modello britannico, ed espresse in bat- di riferimento dell’impresa fu Gaetano Semenza, WDJOLHFRUDJJLRVHTXDOLODFDPSDJQDSHUO·DEROL]LRQH commerciante di sete, che raccolse un gruppo di GHOOHGRJDQHHSHUODOLEHUWjGHOOHEDQFKH ÀQDQ]LDWRULHFRLQYROVHO·HGLWRUH)UDQFHVFR9DOODUGL A conferma di un certo suo radicalismo, Il Sole nel

❨ 74 ❩ PreText DSSRJJHUjFRQHQWXVLDVPROD candidatura alla Camera di Carlo Cat- taneo (che era stato nei mesi preceden- WLVSRUDGLFRFROODERUDWRUHGHOTXRWLGLD- QR 4XDQGRTXHVWLSUHYDOH HVDSSLDPR FKHDOOD&DPHUDQRQPHWWHUjSLHGHSHU non prestare giuramento al re), il gior- nale prorompe in toni entusiastici, espressione FKHVLDYYLFHQGDQRQHOPRQGRHTXHVWLDYYHQLPHQ- dell’impegno delle forze democratiche milanesi; ti è necessario conoscere e seguire», scrive in una scrive infatti in un articolo intitolato Viva Milano!: VRUWDGLDPPRQLPHQWRTXRWLGLDQRFKHFRPLQFLDDG «L’elezione di Carlo Cattaneo al Collegio I° ricorda essere pubblicato sulla prima pagina a partire dagli per la vita la pagina più sublime della rivoluzione anni Novanta dell’Ottocento. Perciò è anche un gior- italiana e per la mente conferma il supremo diritto QDOHSOXUDOLVWDFKHGDUjYRFHDSRVL]LRQLUDGLFDOPHQ- GHOJHQLRODLUUHYRFDELOHQHFHVVLWjGHOODULIRUPD WHRSSRVWHTXDOLTXHOOHHVSUHVVHQHOO·DUFRGLTXDVL l’invocato rinnovamento dei partiti nel nome della trent’anni da due autorevolissimi collaboratori. Il VFLHQ]DHGHOODYHULWj«'LHVVDGRPDQLVDUjOLHWD primo è Luigi Luzzatti, il secondo l’imprenditore tutta la democrazia europea; saranno sbalorditi tutti Alessandro Rossi, polemico spesso con lo stesso FRORURFKHFUHGHYDQRPRUWRLQTXHVWD,WDOLDRJQL giornale su cui scrive per difendere le proprie posi- VHQVRGLOLEHUWjHGLJUDWLWXGLQH(TXDQGRODYRFHQH zioni improntate a una ferrea difesa del tessuto in- VDUjFRUVDVXOO·DOLGHOODIDPDRJQXQRULSHQVHUjD dustriale italiano da perseguire attraverso politiche FRGHVWDQRELOHHÀHUD0LODQRFKHLQWDQWRQRPHUL- SURWH]LRQLVWLFKHHODULJLGDFRQWUDULHWjDRJQLIRUPD affermava se stessa al cospetto della patria comune di legislazione sociale. e della storia. Perciocché la elezione di Carlo Catta- 8Q·DOWUDSDUWLFRODULWjFDUDWWHUL]]DLOJLRUQDOHRVVLD neo è una pagina di storia; e Milano può andare l’attenzione dedicata ai fatti culturali: ne è testimo- RUJRJOLRVDGLDYHUODDJJLXQWDDTXHOODVFULWWDDQ- nianza la lunga collaborazione del critico letterario QLRUVRQRFROOH&LQTXHJLRUQDWHª Felice Cameroni, il cui ruolo venne riconosciuto e 1HOODVXDVWRULDGHOTXRWLGLDQR3LHUR%DLUDWLDYHYD apprezzato da Émile Zola nel corso del suo viaggio HIÀFDFHPHQWHULFRUGDWRJOLDOWULWUDWWLFKHGDUDQQR LWDOLDQRQHOFKHORSRUWzSHUTXDOFKHJLRUQRD O·LPSURQWDDOQXRYRTXRWLGLDQR8QJLRUQDOHSUR- 0LODQR(GL=RODLOJLRUQDOHDSSRJJHUjVHQ]DHVLWD- gressista, come abbiamo visto, ma anche moderno zione le coraggiose posizioni in occasione del caso nella completezza dell’informazione, che anzi viene Dreyfus. Cameroni, anch’egli di ispirazione demo- additata come un dovere da perseguire anche da cratica e repubblicana, aveva iniziato nel 1872 a parte del lettore: «L’uomo d’affari deve trovare tem- curare sul Sole la rubrica 5DVVHJQDELEOLRJUDÀFD, po di leggere tutte le rubriche del suo giornale. Le aprendo la critica italiana alla fascinazione per il borse, i mercati, la produzione, il consumo sentono naturalismo e in generale per la cultura d’Oltralpe. O·LQÁXHQ]DGHJOLDYYHQLPHQWLSROLWLFLHGHFRQRPLFL (QRQVDUjVRUSUHQGHQWHFKHODSDVVLRQHSHULOQDWX-

GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA PreText ❨ 75 ❩ IN OGNI CASA DELLA BUONA BORGHESIA 1HOODSDJLQDDÀDQFR(IUHP6DUWRUL Ritratto della famiglia Beltrami di Vescovato (Cremona), olio su tela, 1873. GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA

ralismo maturi nel tempo in autentica devozione per ]DGHOODTXHVWLRQHVRFLDOH ©FLqXQGRYHUHGLFHUFD- il verismo e il suo maestro, Giovanni Verga, di cui re i rimedi alle piaghe, che le spogliazioni e le il giornale seguì con attenzione i primi passi mila- oppressioni hanno lasciato nel corpo sociale», scri- nesi. Insomma, ricorda ancora Bairati, «la lunga ve nel 1872). Sempre forte resta il legame con la collaborazione [di Cameroni] con Il Sole, durata FLWWjHODVRWWROLQHDWXUDGHLVXRLWUDWWLULIRUPLVWLH TXDVLVHQ]DLQWHUUX]LRQHSHUWUHQWDTXDWWURDQQLSRU- democratici: ad esempio, ancora nel 1895, commen- ta all’attenzione del pubblico un panorama cultura- tando e apprezzando la vittoria a Milano dei candi- OHQHOTXDOHqFRPSUHVDXQDSDUWHPROWRULOHYDQWH dati contrari a Crispi, Il Sole rivendica che «Milano GHOODFXOWXUDLWDOLDQDHGHXURSHDª8Q·DWWHQ]LRQH KDFKLDUDPHQWHVLJQLÀFDWRGLHVVHUHFRQWUDULDGL TXHVWDFKHHYLGHQWHPHQWHGRYHYDHVVHUHLJQRWDDL FRQGDQQDUHO·DUELWULRHODSUHSRWHQ]Dª(TXDQGR rari lettori (spesso imprenditori assai autorevoli) che, VXOÀQLUHGHOVHFRORVLFRQVROLGDODOLQHDUHD]LRQDULD un secolo dopo, avrebbero menato scandalo per l’in- FKHVIRFHUjQHOOHGUDPPDWLFKHJLRUQDWHPLODQHVLGHO novazione rappresentata dall’inserto domenicale LOTXRWLGLDQRGRSRXQ·LQL]LDOHDSHUWXUDGLFUH- dedicato alla cultura lanciato dal Sole-24 Ore nel GLWRDLFRQVHUYDWRULVLEDWWHUjFRQWURLGHFUHWLOLEHU- 1983. ticidi del governo Pelloux, non perdendo occasione Col tempo, la linea radical-democratica degli inizi per rivendicare la difesa dei diritti e delle funzioni VLDPPRUELGLUjHIl Sole,DQFKHSHUWUDQTXLOOL]]DUH del Parlamento, «istituzione essenziale della nostra JOLD]LRQLVWLDWWHQXHUjO·LQWHUHVVHSHUODSROLWLFDSHU YLWDSROLWLFDHFLYLOHJXHUHQWLJLDSLHIÀFDFHHSL DFFHQWXDUHTXHOORSHULIDWWLHFRQRPLFRÀQDQ]LDUL VWDELOHGHOODOLEHUWjª /DQDWXUDVWHVVDGHOTXRWLGLDQRSDVVHUjGDOO·LQL]LDOH 6DUjQHJOLDQQLVXFFHVVLYLFKHIl Sole, pur con l’au- Giornale commerciale e politico a Giornale econo- torevolezza garantita dalla collaborazione di alcuni PLFRÀQDQ]LDULRFRPPHUFLDOH e poi, dal 1870, ad tra i maggiori imprenditori dell’epoca, da Olivetti a agricolo-commerciale-industriale$UWHÀFHGLTXHVWH &RQWL$JQHOOL3LUHOOL3HUURQH)DOFNVLIDUjSROLWL- WUDVIRUPD]LRQLVDUjLOQXRYRGLUHWWRUHQRQFKpD]LR- FDPHQWHVHPSUHSLJXDUGLQJR6LRSSRUUjD*LROLW- nista, Pietro Bragiola Bellini (al vertice dopo il ga- WLHDOOHVXHULIRUPHVRFLDOLJXDUGHUjFRQVRVSHWWRDO ribaldino Giuseppe Guerzoni e il democratico Giu- progetto di «moderna democrazia industriale» di VHSSH 0XVVL  FKH GDUj XQD VSLFFDWD LPSURQWD )UDQFHVFR6DYHULR1LWWLGLIÀGHUjVHQ]DULVHUYHGHL familiare all’impresa: dopo di lui, infatti, saranno VRFLDOLVWLHGHOORURVWDWDOLVPRVDUjFRQWUDULRDOVXI- GLUHWWRULLOJHQHUR$FKLOOH%HUVHOOLQLSRLLOGLOXLÀJOLR IUDJLRXQLYHUVDOHFRQVXPHUjLQVRPPD²VFULYH 0DULRFKHPDQWHQQHODGLUH]LRQHDVVLVWLWRGDOÀJOLR Bairati – «negli anni attorno al 1910 una netta e ir- *XLGRÀQRDOWUHDQQLGRSRODYHQGLWDGHO reversibile dissociazione tra il liberalismo e la de- TXRWLGLDQRGDOO·,QDDOOD&RQÀQGXVWULD PRFUD]LDª(TXDQGRODSVLFRVLGHOO·©LGUDEROVFHYL- 1HOODVXDVWRULDLOJLRUQDOHFRQGXUUjEDWWDJOLHLP- FDªVLIDUjJHQHUDOL]]DWDHLQFRQWHQLELOHLOJLRUQDOH portanti per la modernizzazione dell’economia ita- GHOODERUJKHVLDFKHHUDVWDWDFDWWDQHDQDSDVVHUjDUPL liana, in particolare nei settori dell’agricoltura, delle HEDJDJOLDOIDVFLVPROLTXLGDQGROHSDUROHSURIHWLFKH banche e dell’industria. Ma, anche in campo politi- (anche per l’oggi!) di Luigi Einaudi che, nel 1924, FRLOJLRUQDOHQRQPDQFKHUjGLGHQXQFLDUHO·XUJHQ- aveva denunciato sul Corriere della Sera «il silenzio

❨ 76 ❩ PreText degli industriali»: «Non si lavora per produrre tes- suti o rotaie o frumento, sibbene per creare condi- zioni di vita sempre più alte per tutti coloro, dal capo ai gregari, che partecipano alla produzione. E WUDTXHVWHFRQGL]LRQLGLYLWDLQVLHPHFROSDQHH forse più del pane medesimo, va annoverata la di- JQLWjGLXRPROLEHURª3DUROHDOOHTXDOLLOJLRUQDOH non trova di meglio per rispondere che col sarcasmo: «È ben vero che non si vive di solo pane, ma si persuadano gli uomini politici, i teorici, che le ide- DOLWjVLDEEXLDQRTXDQGRLOFRUSRODQJXHRGRORUDª %HQSUHVWRODOLEHUWj´VLDEEXLHUjµVXOVHULRHLOID- VFLVPRULGXUUjIl Sole a una sorta di bollettino dell’e- FRQRPLDFRUSRUDWLYDFKHJOLIDUjSHUGHUHLGHQWLWj nonostante sia sempre stata riconosciuta ai Bersel- OLQLO·LPSURQWDOLEHUDOHHDOODÀQHGHOUHJLPHLOVR- stegno alle forze antifasciste (pagato da Guido anche con la prigionia). ro Lenti e Ferdinando di Fenizio, che negli anni del Caduto il fascismo, il clima febbrile e vibrante della UHJLPHDYHYDQRDYYLDWRXQDSULPDDWWLYLWjHGLWRULD- ricostruzione politica, economica e civile della Na- OHSHUODTXDOHDYHYDQRRWWHQXWRODEHQHGL]LRQH zione è dominato dalla nascita di tante nuove inizia- laica di Luigi Einaudi, Borsa, di ispirazione antifa- WLYHHGLWRULDOLDOFXQHGDYYHURHIÀPHUHDOWUHGHVWL- VFLVWD$OO·DYYLRGHOQXRYRTXRWLGLDQRLWHPSLVRQR nate a segnare la storia della moderna editoria duri, la fogliazione è necessariamente ridotta (due LWDOLDQD7UDTXHVWHXQDQXRYDWHVWDWDTXRWLGLDQD pagine all’inizio), la carta manca e perciò ci si ac- voluta e realizzata ancora a Milano da un gruppo di contenta, pur di partire, di una abbondante fornitura intellettuali ed economisti democratici. Il loro gior- in un curioso colore rosa-salmone. nale si chiama 24 Ore e sceglie una giornata fatidica 24 Ore VLTXDOLÀFzVXELWRFRPHXQJLRUQDOHDVVDLSL per avviare le pubblicazioni, ossia il 12 settembre vivace del Sole che dopo la guerra si era collocato TXDQGRGRSRODJXHUUDULDSUHLEDWWHQWLOD)LH- VXSRVL]LRQLULJRURVDPHQWHÀORJRYHUQDWLYH HSRL ra di Milano. La testata completa all’inizio era, e per VHPSUHSLÀOR'F LOPHULWRIXGHLIRQGDWRULHFRO- pochi mesi rimase, Il Commercio-24 Ore, a ideale laboratori, oltre che del direttore, Piero Colombi, che continuazione di una testata torinese portata in dote DVVXQVHODJXLGDGHOTXRWLGLDQRQHOSHUWHQHU- da uno dei fondatori, Federico Maria Pacces, alla ODÀQRDOODSUHPDWXUDVFRPSDUVDQHODVVLFX- TXDOHVLHUDDJJLXQWDODIRUPXOD´LQYHQWDWDµGDXQ UDQGRGXQTXHXQDOLQHDSDUWLFRODUPHQWHFRHUHQWHDO altro ispiratore del nuovo giornale, Roberto Tremel- giornale (di cui fu anche azionista). Colombi, inge- loni, ben presto risucchiato dalla politica attiva. A gnere per costrizione, giornalista economico per ORURVLDIÀDQFDYDQRDOWULGXHQRWLHFRQRPLVWL/LEH- vocazione, antifascista, partigiano (fu anche nel

GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA PreText ❨ 77 ❩ GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA

CLN del Corriere della Sera), sodale di Ferruccio WUDYROJHQGRQHOO·REOLRSHUÀQRLOPDJLVWHURGL/XLJL 3DUULqXQDÀJXUDFKHDQGUHEEHVWXGLDWDHULVFRSHU- (LQDXGL,QTXHVWRFDVRVLWUDWWDGL%UXQR/HRQL ta per l’impulso che diede all’editoria economica: l’avvocato ed economista che fu per tanti anni noto non solo 24 OrePDDQFKH6DVLS6RFLHWj$QRQLPD VRORQHJOL6WDWL8QLWLSHULVXRLVFULWWLOLEHUDOLHGLFXL 6HUYL]L,QIRUPD]LRQL3XEEOLFLWjSHUUHDOL]]DUHSUR- in Italia ha fatto recuperare la memoria l’Istituto a GRWWLLQIRUPDWLYLHVHUYL]LÀQDQ]LDULWUDLTXDOLTXHO lui intitolato. Taccuino dell’Azionista che per decenni è stato uno Leoni fu collaboratore fecondissimo di 24 Ore e le strumento di lavoro indispensabile per gli operatori sue battaglie contro lo statalismo (al calor bianco GHOODÀQDQ]D(JOLVWHVVRDYUHEEHFRVuVSLHJDWROD TXHOODFRQWURO·(QLGL0DWWHLHLQSDUWLFRODUHFRQWUR QRYLWjUDSSUHVHQWDWDGDOQXRYRJLRUQDOHXQDIRUPX- O·DFTXLVL]LRQHGHOODSURSULHWjGHOGiorno) trovarono la di «tipo nuovo ed attuale, che associa[sse] il ca- sponda in altri collaboratori d’eccezione, da Luigi rattere di dispensatore di servizi a un compito critico Sturzo a Giovanni Malagodi, Ferruccio Parri, Euge- ed orientativo svolto su temi fondamentalmente li- nio Scalfari; esse si accompagnarono a un coraggio- beristi». so impegno del giornale di Colombi a favore della ,QXQFROORTXLRFRQO·DXWRUHGLTXHVWRLQWHUYHQWR PRGHUQL]]D]LRQHGHOO·HFRQRPLDO·LQGXVWULDHODÀ- *XLGR&DUOLDYHYDHIÀFDFHPHQWHHYRFDWRODQRYLWj nanza italiana, a favore dell’Europa (anche a costo della linea del 24 Ore: «L’indirizzo di fondo del GLGDUHTXDOFKHGLVSLDFHUHDOFHWRLPSUHQGLWRULDOH giornale mi pare fosse riconducibile a un liberismo allora prudentissimo sull’apertura dei mercati), con- economico ispirato al principio einaudiano per cui tro l’involuzione burocratizzante e programmatoria. LOPHUFDWRQRQqODFRQGL]LRQHQDWXUDOHGHOODVRFLHWj Tendenze che il 24 Ore considera espressione di un ma una costruzione dell’uomo che detta regole in paternalismo statalista che tutto vuole controllare e FRQIRUPLWjGHOOHTXDOLVLGHYRQRFRPSRUWDUHLVRJ- UHJRODUH©1RQFLVLÀGDSLGHOODFDSDFLWjG·LQWHQ- getti economici. La concorrenza presuppone regole; dere e di volere dei singoli cittadini – lamenta il LQXOWLPDLVWDQ]DSUHVXSSRQHFRQGL]LRQLGLSDULWj TXRWLGLDQRLQRFFDVLRQHGLXQLQWHUYHQWRUHSUHVVLYR Il mercato non è altro che un sistema che mette in- GHOODSROL]LDFRQWURLÁLSSHU²HQHOFRQWHPSRVLUL- formazioni a disposizione degli operatori economi- tiene di poter istradarli sulla buona via con la bene- FLGLTXLO·LPSRUWDQ]DGHOO·XJXDJOLDQ]DGLDFFHVVR dizione del Patrio Governo». DOO·LQIRUPD]LRQHODPLVVLRQHDOODTXDOH24 Ore si È comprensibile che il giornale, nonostante l’auto- dedicò». revolezza, andasse isolandosi sempre di più rispetto /DFRUDJJLRVDOLQHD´KD\HNLDQDµGHOTXRWLGLDQRq al clima politico dominante, che vedeva un costante illustrata da tante battaglie condotte negli anni e, in e inseparabile allargamento del ruolo statale nell’e- SDUWLFRODUHGDOFRQWULEXWRDSSDVVLRQDWRHIUHTXHQWH conomia; e la scomparsa improvvisa di Colombi di un collaboratore d’eccezione, un intellettuale di IDYRULUjO·DGHJXDPHQWRGHOJLRUQDOHDOQXRYRDQGD]- cui l’Italia avrebbe presto perso la memoria, dopo ]RVHJQDWRLQSDUWLFRODUHGDOODÀQHGHOFHQWULVPRH la tragica scomparsa, espressione di una cultura li- GDOODQDVFLWDGHOFHQWURVLQLVWUD$QFKHODÀGXFLDQHO beral-liberista che l’ambiente italiano si apprestava PHUFDWRVLIDSLJXDUGLQJDHODÀGXFLDQHOO·LQWHU- SURSULRLQTXHJOLDQQLDGDUFKLYLDUHHGLPHQWLFDUH vento regolatore dello Stato più accentuata. L’auto-

❨ 78 ❩ PreText IL DIRETTORE ANTIFASCISTA Qui sotto, Piero Colombi a Milano, nel 1948, dopo la nomina alla direzione del 24 Ore.

nomia anche dagli interessi EHQULXVFLWHFRQWURULIRUPHÀ- immediati e dalle posizioni no alla grande ondata dello XIÀFLDOLGHJOLLPSUHQGLWRULOD- sviluppo postbellico». Guido scia il posto a una linea più Carli, nella testimonianza sopra prudente, sintetizzata nella ricordata, aggiungeva che «la formula indicata dal nuovo fusione tra Il Sole e 24 Ore [fe- direttore, Mauro Masone a un ce] guadagnare concretezza, fedele collaboratore, Mario PDDLGDQQLGHOODÀQH]]DªH Talamona: «Ci vuole più pa- rivendicava proprio alla pro- zienza che coraggio». E di SULDSUHVLGHQ]DGHOOD&RQÀQGX- TXHVWDSUXGHQ]DSDJKHUjOH stria il merito di aver comincia- spese lo stesso Leoni che col to a concedere «maggiore nuovo corso del giornale si autonomia» al giornale. YHGUjUHVSLQWLGLYHUVLLQWHUYHQ- &RQODIXVLRQHGXQTXHLQL]LD- WLO·RUWRGRVVLDÀORLQGXVWULDOH va un periodo, se non di ripie- JLXQJHUjDOSXQWRGDIDUFRQ- gamento, di preparazione a un testare con toni accesi l’asse- nuovo ciclo della storia italia- gnazione del Leone d’Oro al na, non solo economica. Esso ÀOPLe mani sulla città, di Francesco Rosi, accu- avrebbe trovato nel Sole-24 Ore, a partire dalla VDWRQRQJLjGLGHPHULWLDUWLVWLFLPDGL©JHWWDUH ÀQHGHJOLDQQL6HWWDQWDFRQOHGLUH]LRQLGL0DULR fango sulla categoria dei costruttori edili». Deaglio prima e di Gianni Locatelli dopo, l’espres- 6LHUDFRPSLXWDQHOIUDWWHPSRO·RSHUD]LRQHÀQDQ]LD- VLRQHGLXQDVRFLHWjFKHFDPELDYDVLDSULYDUHFX- ria che avrebbe portato 24 Ore nell’orbita della Con- perava il gusto dell’impresa e dell’iniziativa privata, ÀQGXVWULDJLjSURSULHWDULDGHOSoleTXHVW·XOWLPR e che individuava, sia pure confusamente, l’esigen- aveva festeggiato il proprio centenario con un mo- za di imboccare la strada di un capitalismo rinnova- numentale numero speciale pubblicato il 21 ottobre WR,OVXFFHVVRFODPRURVRFKHDUULVHDOTXRWLGLDQR 1965; pochi giorni dopo, l’8 novembre, ne sarebbe milanese a partire dagli anni Ottanta fu il segno di stata annunciata la fusione con 24 Ore, determinata un grande impegno professionale, non meno che GDOODGLIÀFLOHVLWXD]LRQHÀQDQ]LDULDGLHQWUDPEHOH dello sforzo di modernizzazione del Paese. I risul- testate, anche a causa degli aumenti dei costi dovu- WDWLIXURQRLQTXHOSHULRGRVSHVVRFRQWUDGGLWWRULFKL ti all’ampliamento dei servizi informativi. Termina- ne voglia seguire speranze e delusioni ancor oggi va così, nota ancora Bairati, «un ciclo del giornali- QRQSRWUjIDUHDPHQRGLVIRJOLDUHOHSDJLQHFRORU smo economico italiano, un lungo apprendistato URVDVDOPRQHFKHGDHUHGLWjGLDQQLGLIÀFLOLVLIH- iniziato nell’Italia arretrata e proseguito attraverso FHURVLPERORGLXQDVRFLHWjFKHYROHYDUHFXSHUDUH le spinte e le controspinte del decollo industriale, le dopo i cupi anni Settanta, il valore positivo della tensioni contrastanti della crescita e del ristagno, sicurezza, dell’ambizione e del successo. attraverso le molte sperimentate riforme e le varie, Salvatore Carrubba

GIORNALI CHE HANNO FATTO LA STORIA D'ITALIA PreText ❨ 79 ❩ IL PRIMO TABLOID ITALIANO

IL QUOTIDIANO DEL POMERIGGIO LA NOTTE DIRETTO DA NINO NUTRIZIO E8KFG@E8I<JK8C@E INVENTÒ UN NUOVO STILE, PER PARLARE "COME SI MANGIA". VENNE OSCURATO DALLE TV COMMERCIALI di MARCO CUZZI

ardo pomeriggio del 6 dicembre aderire alla Nato, e l’ha posta al centro del primo 1952, Milano. Vigilia di Sant’Am- processo integrativo europeo, per mezzo della EURJLRODIHVWDGHOODFLWWj8QQXRYR IRQGD]LRQHGHOOD&RPXQLWjHXURSHDGHOFDUERQH TXRWLGLDQRDSSDUHQHOOHHGLFROHPL- e dell’acciaio insieme a Francia, Germania ovest, lanesi. Ha un titolo particolare, in Benelux. Scelte contestate con durezza dalle op- Tapparenza poco dotato di appeal: La Notte. Si posizioni comuniste e socialiste. Esclusi sin dal tratta di un progetto scaturito dalla fervida men- 1947 dal governo, i due partiti della sinistra sono WHGLXQJLRYDQHPDJLjDIIHUPDWRLPSUHQGLWRUH stati arginati all’opposizione. Inoltre, i socialisti, Carlo Pesenti. Erede di una famiglia di cemen- che avevano ottenuto alle elezioni costituenti il tieri, cattolico fervente, poco compromesso con secondo posto con più del 20 per cento, sono il passato regime (a differenza del cugino, epu- VWDWLVTXDVVDWLGDXQDVHULHGLVFLVVLRQLULIRUPLVWH UDWRGDOOHQXRYHDXWRULWjGHPRFUDWLFKHQHOGRSR- che oltre a indebolirli hanno rafforzato la formu- guerra), l’industriale bergamasco si distingue per la governativa degasperiana. Parimenti, anche il il suo deciso anticomunismo. L’appuntamento sindacato unico (la CGIL) si è diviso, e si sono elettorale per il rinnovo del primo Parlamento formate un’organizzazione indipendente cattoli- repubblicano è imminente. L’epocale scontro del ca e una socialdemocratica. La debolezza parla- 18 aprile 1948 ha consegnato al Paese una solida mentare dei socialcomunisti viene compensata maggioranza centrista a guida democristiana. Il dal durissimo confronto nelle piazze: gli scontri premier incontrastato è Alcide De Gasperi; nel con le forze dell’ordine sono pressoché all’ordi- JLURGLFLQTXHDQQLO·HVSRQHQWHWUHQWLQRKDFROOR- ne del giorno, soprattutto nel Mezzogiorno. A cato l’Italia nel blocco occidentale, facendola livello internazionale, la Guerra fredda sta rag-

❨ 80 ❩ PreText ANTICOMUNISTI 4XLVRWWRQHOODIRWRSLFFRODOάLPSUHQGLWRUH Carlo Pesenti. Nella grande, il direttore de La Notte Nino Nutrizio.

giungendo il suo culmi- ne: in Corea impazza da due anni una guerra fra le truppe delle Na- ]LRQL 8QLWH D JXLGD statunitense, e l’eserci- to comunista appoggia- to, con alterni entusia- smi, da Stalin e da Mao. Il comunismo pare tracimare oltre la cintura di contenimento ipotizzata da Truman: dall’Europa centrale al Sud-Est asiatico, dal Su- GDPHULFDDO0HGLR2ULHQWHO·8566IRUWHGHOO·DO- leanza con la Cina maoista, pare inarrestabile. Nel 1949, con l’operazione “Primo raggio” Stalin ha fatto esplodere la prima bomba atomica sovie- WLFDHGLOuDXQDQQRJLXQJHUjODQRWL]LDGHOWHVW SHUXQRUGLJQRDOO·LGURJHQR/DSDULWjVWUDWHJLFD FRQJOLRFFLGHQWDOLqUDJJLXQWDHLQL]LDTXHOO·H- TXLOLEULRGHOWHUURUHFKHFDUDWWHUL]]HUjJOLDQQLD venire. Il comunismo internazionale e il suo im- pero di riferimento non hanno nessuna intenzio- QHGLIHUPDUVLDLGHWWDPLGL

IL PRIMO TABLOID ITALIANO PreText ❨ 81 ❩ IL PRIMO TABLOID ITALIANO

Pesenti, e con lui don Ernesto Pi- Matapan nel marzo 1941. Cattura- VRQLGLUHWWRUHGHOORVWRULFRTXRWL- to dagli inglesi, ha passato il resto diano cattolico milanese L’Italia, della guerra in un campo di prigio- sono consapevoli dei rischi che il nia in India. Tornato in Italia, ha Paese, e con esso l’intero mondo trovato lavoro in alcune redazioni libero, stanno correndo. Si rende milanesi, aiutato da colleghi anti- necessario, per sostenere lo sforzo fascisti che ne apprezzano più che elettorale della DC e dei partiti ap- OHLGHHOHFDSDFLWj parentati (PSDI, PRI, PLI), un Nutrizio si professa liberale, pur TXRWLGLDQRDJLOHSRSRODUHGLQD- non ripudiando il passato in cami- mico. I tradizionali fogli della FLDQHUDHGLVWULEXLUjLOVXRYRWR “buona borghesia meneghina”, in primo luogo il nell’area “moderata”, passando dal PLI ai social- Corriere della SeraQRQSDLRQRVXIÀFLHQWLHLO GHPRFUDWLFLSHUJLXQJHUHFRPHVLYHGUjDVWUL]- Corriere LombardoGL%HQVR)LQLPDQFDGLTXHO zare l’occhio all’MSI in doppiopetto dell’Almi- mordente che il giovane imprenditore vorrebbe UDQWHGHLSULPLDQQL6HWWDQWD7XWWDYLDQRQVDUj utilizzare come strumento di propaganda eletto- mai un fascista nel senso stretto del termine. È, rale. Inoltre, le sinistre hanno uno strumento se- HUHVWHUjVHPSUHXQ´EXRQERUJKHVHµORQWDQR rale temibile, Milano-sera, e bisogna rispondere GDLWRQLTXDVLDULVWRFUDWLFLHFODVVLVWLGHLVHWWRUL DOO·DYYHUVDULRFRQDUPLDOWUHWWDQWRHIÀFDFL SLUHD]LRQDULGHOODFLWWj,OPRQGRGL1XWUL]LRFL ËLQTXHVWRFOLPDHFRQTXHOO·RELHWWLYRFKHQDVFH DSSDUHSLVLPLOHDTXHOFRQVHUYDWRULVPRSRSR- La Notte8QTXRWLGLDQRFKHIRUVHGRYUjGXUDUH ODUHDOOD*LRYDQQL*XDUHVFKLDTXHOMondo pic- ÀQRDOOHHOH]LRQLSROLWLFKHGHOSHUSRLFKLX- colo dell’autore di Don Camillo, rappresentando GHUHHVVHQGRHVDXULWDODVXDIXQ]LRQH6LYHGUj QHOTXDUWRGLVHFRORFKHORYHGUjDOODJXLGDGHO Per il momento, l’Italcementi, con l’appoggio TXRWLGLDQRGL3HVHQWLTXHOO·´DUHDJULJLDµPLODQH- della curia milanese, ci mette i soldi. VH8Q·DUHDFDUDWWHUL]]DWDGDXQ´PRGHUDWLVPR Serve tuttavia un nome, da porre alla guida della LWLQHUDQWHµTXDVLVHPSUHGRPLQDWRGDOOD´EDOHQDµ nuova testata. La scelta cade su Stefano “Nino” democristiana, talvolta (se sedotta dai richiami Nutrizio. Si tratta di un giornalista di antica scuo- di un riformismo paternalista meneghino) attrat- la (il suo apprendistato inizia dopo il 1920 a Ge- ta dai repubblicani di Pacciardi o dai socialde- nova), che non ha mai fatto mistero del suo pas- mocratici di Saragat; in altri casi (laddove le sato fascista. Originario di Traù, in Dalmazia, spinte a sinistra del gruppo dirigente della DC fratello della famosa stilista Mila Schön, impa- appaiono eccessive) dai liberali di Malagodi e, UHQWDWRFRQL/X[DUGR TXHOOLGHOORVTXLVLWRPD- perché no, dai missini “disponibili” di Michelini. raschino), Nutrizio è stato il responsabile della ,OTXRWLGLDQRQRQFKLXGHXQDYROWDWHUPLQDWDOD pagina sportiva de Il Popolo d’Italia. Durante il WHQ]RQHHOHWWRUDOHFKHYHGHODVFRQÀWWDGHOOD UHFHQWHFRQÁLWWRVLqLPEDUFDWRFRPHFURQLVWDGL scommessa maggioritaria e il tramonto dell’era guerra sull’incrociatore Pola, affondato a Capo GHJDVSHULDQD/·LQVSHUDWRVXFFHVVRGLTXHOORFKH

❨ 82 ❩ PreText ROSSO COME IL SANGUE 1HOODSDJLQDDÀDQFRXQOHWWRUHGH La Notte. Qui sotto, tre prime pagine di giorni in cui la cronaca nera non aveva bisogno di forzature.

doveva essere un esperimento limitato alle con- OL]]DWDGDOTXRWLGLDQRFRQDPSLVHUYL]LHSXQWL- sultazioni trasforma La NotteLQXQTXRWLGLDQRDG gliose inchieste, senza fare sconti a nessuno. La ampia diffusione, con una tiratura che una decina giunta centrista del socialdemocratico Ferrari, G·DQQLGRSRUDJJLXQJHUjOHPLODFRSLHVSLQ- sebbene attestata sul più deciso anticomunismo, gendo Via Solferino a rispondere mandando in ULFHYHUjGDOIRJOLRGL1XWUL]LRFULWLFKHVHYHUHUL- edicola un concorrente diretto, il Corriere d’In- JXDUGRODJHVWLRQHGHOODFLWWj(VHLFHQWULVWLVR- formazione. La formula de La Notte è vincente QRFULWLFDWLLOTXRWLGLDQRVDUjVSLHWDWRQHLFRQ- perché lo è il suo direttore. fronti delle successive giunte di centro-sinistra. Nutrizio, rispetto ai tanti sostenitori del centri- 1XWUL]LRLQWURGXUUjLOPHWRGRFKHORUHQGHUjID- smo, è soprattutto un giornalista moderno, intu- moso, le “pagelle” ad assessori e in generale alla itivo, lontano dai paludamenti intellettuali di politica municipale. La NotteVDUjLOTXRWLGLDQR DOWUL/DVXDLGHDGLTXRWLGLDQRqVRSUDWWXWWRTXHO- GHLJLXGL]L7XWWRYHUUjYDOXWDWRSROLWLFDFLWWDGL- la di renderlo un «foglio di servizio» per i citta- QDPDDQFKHVSHWWDFROLFLQHPDWRJUDÀFLHWHDWUD- dini. Certo, le prime pagine dovranno dedicarsi li: compariranno le celebri “palline” di critica e alla politica nazionale (il compito elettorale e pubblico, che, unite ai leggendari “riassuntini” politico de La NotteQRQYHUUjPDLPHQR HFRPH delle trame in programmazione, renderanno uni- è ovvio, i titoli saranno tutti concentrati sugli FRLOTXRWLGLDQR(DQFRUDULVWRUDQWLHWUDWWRULHLQ ´DJHQWLGL0RVFDµHVXOOHORUR´TXLQWHFRORQQHµ FLWWjHIXRULSRUWD XQDSUDVVLUHFHQWHPHQWHULSUH- nascoste all’interno dei partiti di governo, in pri- VDGDOODVWDPSD ORFDOLQRWWXUQL DQFKHTXHOOL´D misOD'&$QFKHODSROLWLFDFLWWDGLQDYHUUjDQD- luci rosse”), balere, discoteche. Non mancheran-

IL PRIMO TABLOID ITALIANO PreText ❨ 83 ❩ PICCOLA BORGHESIA Manifestazione della Maggioranza silenziosa in Piazza del Duomo a Milano, PDU]R IRWRJUDÀDGL8OLDQR/XFDV  IL PRIMO TABLOID ITALIANO

no tuttavia richiami alla passione dell’Italia del- WUDXQTXRWLGLDQRG·LQIRUPD]LRQHXQEROOHWWLQR la Ricostruzione, la cronaca nera, vera miniera di “nera”, uno zibaldone arricchito del giroscopio per i reporter italiani e milanesi in particolare. Le degli spettacoli e della vita sociale e una ripro- QRWL]LHSLSLFFDQWL WDOYROWDFRQPRUERVLWj VRQR GX]LRQHTXRWLGLDQDGHOGuerin Sportivo ricca di presentate con caratteri cubitali, dagli anni Ses- notizie che vanno oltre la mera ricostruzione del- santa evidenziati con colore rosso per attirare il OHSDUWLWHqFRVWDQWHVLQRDOODVHFRQGDPHWjGHJOL futuro lettore. Inoltre, non dimentico della picco- anni Sessanta. Questo primo tabloid italiano ha ODERUJKHVLDULVSDUPLDWULFHDOODTXDOHVLULYROJH avuto una funzione negli anni precedenti il boom LOTXRWLGLDQRGHGLFDDWWHQWHDQDOLVLDOOHÁXWWXD- della televisione. Poi, con la crescente presenza zioni della Borsa. Lo sport, e non può che essere degli apparecchi televisivi in tutte le case e il così viste le origini del direttore, è parimenti PLJOLRUDPHQWRGHOODTXDOLWjGLLQIRUPD]LRQHGHO- FHQWUDOHQHJOLDUJRPHQWLWUDWWDWLHLOTXRWLGLDQR OHHPLWWHQWLLQL]LHUjLOOHQWRGHFOLQR8QGHFOLQR GLYHQWDODID]LRVDYRFHGHOOHGXHVTXDGUHGHOOD che coincide con la bomba di Piazza Fontana, e FLWWjGLIHVHHTXDPHQWHGDWXWWHOHLQJLXVWL]LH,O ODVWUDJHVDUjGHVFULWWDQHLVXRLDVSHWWLSLFUXHQ- nemico sportivo de La Notte è la Juventus, eter- ti e dolorosi da un Nutrizio giunto sul luogo na nemica di Inter e Milan, e non si capisce se dell’esplosione pochi minuti dopo, trasformato 1XWUL]LRVLDSLDQWLFRPXQLVWDRDQWLMXYHQWLQR di nuovo in un reporter di guerra: perché per La Ma gli interessi sportivi sono più vasti e oltre al NotteOD0LODQRGHJOLDQQL6HWWDQWDVDUjXQDFLWWj FDOFLRLOTXRWLGLDQRVLRFFXSDDQFKHGLFLFOLVPR in guerra. di pallacanestro e di altri sport abitualmente me- *OLDQQLVHJXHQWLYHGUDQQRLOTXRWLGLDQRVFKLH- no popolari e commentati. rato accanto alla Maggioranza silenziosa, il ten- Il successo de La Notte, vero e proprio incrocio tativo di “contromobilitazione borghese” nato dalla convergenza di alcuni partiti centristi con monarchici e missini. Nutrizio parte- FLSHUjDOOHSULPHULXQLRQLGLTXHOORFKHVL immagina essere un grande movimento di moderati contro il disordine studentesco e VLQGDFDOH,OVXRIRJOLRGLYHQWHUjLOEROOHW- WLQRXIÀFLRVRGHOOHWUHJUDQGLPDQLIHVWD- ]LRQLGHOGLTXHVWRPRYLPHQWR 3HUXQFHUWRSHULRGRLOTXRWLGLDQRVLVFKLH- UHUjFRQODQXRYDIRUPD]LRQHSROLWLFDLO MSI-Destra nazionale, nato dalla fusione tra neofascisti e monarchici. Tuttavia, la morte dell’agente Marino, ucciso dai ne- RIDVFLVWLLODSULOHURPSHUjTXHVWR idillio. Nutrizio, uomo d’ordine, aveva

❨ 84 ❩ PreText DENTRO LA NOTIZIA &RQWHUQRVLDGRSHUDSHUÀVVDUHVXOODSHOOLFRODOHVPRUÀHGHOFDPSLRQHGHOPRQGR5LN9DQ/RR\ )RWR*LHPPH  IRWRJUDÀDFRQLQGLFD]LRQHGLULWDJOLRSHUODVXDLPSDJLQD]LRQHQHLa Notte 8QLYHUVLWjGHJOL6WXGLGL0LODQR&HQWUR Apice - Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Archivio La Notte - Per gentile concessione).

creduto nel partito dell’ordine presentato da Al- PLUDQWH0DTXDQGRLVXRLPLOLWDQWLVLPHWWRQRD sparare sugli agenti, il vecchio direttore, tra ever- VLRQHHOHJDOLWjVFHJOLHTXHVW·XOWLPD/DVWUDJHGL %UHVFLDGHOQRQSRWUjFKHFRQIHUPDUHTXH- sta separazione e, mentre l’esperimento della Maggioranza silenziosa tramonta, Nutrizio si avvicina al PSDI di Ferri e Tanassi, forza politi- ca moderata e anticomunista ma riconosciuta come democratica e costituzionale. La concorrenza televisiva diventa invincibile do- po la riforma e la liberalizzazione del mercato: ai due canali nazionali si sono aggiunte prima le televisioni straniere in lingua italiana (Telemon- tecarlo, Telecapodistria, Tv Svizzera), poi le emittenti commerciali. La reazione del direttore VDUjTXHOODGLSURSRUUHUXEULFKHDWXWWDSDJLQDGDL congeda dai lettori. Nel fondo di commiato af- titoli più fantasiosi, in un divertente gioco di ca- ferma di andarsene «con la coscienza di aver lembour, per combattere la spietata concorrenza dato il meglio della botte», utilizzando come dell’etere: Il grande tram-tram, dedicato ai pro- sovente gli capita espressioni popolari, d’origine blemi dei mezzi pubblici; La borsa o la vita, sul TXDVLFRQWDGLQDSHUULPDUFDUHLOVXR´FRQVHUYD- risparmio; A breve è tutta Brianza, nel tentativo torismo popolare”, cifra di riferimento di tutta la di ingraziarsi i lettori della provincia; La posta è VXDDWWLYLWjJLRUQDOLVWLFD6LULWLUHUjD%DJQRD scottaVXLSUREOHPLGHJOLXIÀFLSRVWDOLL’isola 5LSROLSUHVVR)LUHQ]HGRYHPRULUjQRYHDQQL delle sirene, dedicato alle sempre amate forze dopo, ucciso da un male incurabile. La sua crea- dell’ordine. tura, ereditata da Livio Caputo (e poi da Pietro 0DODFLWWjQRQqSLTXHOODFKH1XWUL]LRDYHYD Giorgianni, Carlo Palumbo e Cesare Lanza), con- conosciuto. Le piazze sono ormai a ferro e fuoco. WLQXHUjXQOHQWRHGLJQLWRVRGHFOLQR QHO Il terrorismo brigatista sta disseminando il Paese GLFKLDUHUjDQFRUDPLODFRSLHGLWLUDWXUD 1HO di attentati, rapine, rapimenti. Quando Aldo Mo- IUDWWHPSRODSURSULHWjSDVVDGDL3HVHQWLDL5X- URYHUUjUDSLWRLFRPPHQWLGHLa Notte appaiono VFRQLHGDTXHVWLQHOD3DROR%HUOXVFRQL disperati, sconvolti, privi di speranza. La sua ,OJHQQDLRLQXQDFLWWjDQFRUDWUDVIRU- PRUWHYLHQHDFFROWDGDOTXRWLGLDQRFRQXQWLWROR PDWDHDOODIDWLFRVDULFHUFDGLXQ·LGHQWLWjGRSRLO emblematico del clima che si sta respirando nel WRUQDGRGL7DQJHQWRSROLLOTXRWLGLDQR©PRGHUQR Paese: Fucilato!. veloce e di servizio» come lo aveva battezzato Il 15 gennaio 1979 El Nutrisi, come amabilmen- 1LQR1XWUL]LRFHVVHUjOHSXEEOLFD]LRQL te lo chiamavano i suoi “vecchi borghesi”, si Marco Cuzzi

IL PRIMO TABLOID ITALIANO PreText ❨ 85 ❩ CORRISPONDENZE DALL'INFERNO

RENZO LARCO, UN GIOVANE INVIATO DEL CORRIERE DELLA SERA E<@98C:8E@@E=@8DD< TRA IL 1912 E IL '13, ALBERTINI GLI FECE SEGUIRE UN EVENTO STORICO EPOCALE. LA SUBLIME PORTA SI STAVA SGRETOLANDO E SI STAVA ACCENDENDO UNA MICCIA CHE POTEVA FAR ESPLODERE L'EUROPA di SALVATORE PATELLA

XOÀQLUHGHOO·HVWDWHO·LSRWHVLGL TXDOLDOFRQWUDULRHUDIRQGDPHQWDOHJDUDQWLUVL XQFRQÁLWWRDUPDWRWUDJOL6WDWLEDOFD- l’amicizia dei popoli balcanici, sostenendone le nici e “il grande malato d’Europa”, richieste più ragionevoli. L’Italia, più di ogni al- l’Impero ottomano, divenne sempre tro, avrebbe tratto vantaggio da un’eventuale più reale. Bulgaria, Serbia, Montene- disfatta degli ottomani. groS e Grecia erano determinati a portare a termi- A rompere gli indugi, l’8 ottobre 1912, ci pensò ne il loro “risorgimento”. Si sarebbero spartiti ciò il piccolo Montenegro, dichiarando guerra al go- che rimaneva della Turchia europea, i territori a verno di Costantinopoli. Bulgaria, Grecia e Ser- ovest di Adrianopoli, coincidenti con la Tracia, bia fecero altrettanto il 17, dando inizio al Primo la Macedonia, l’Epiro, il Kosovo, l’Albania e il FRQÁLWWREDOFDQLFRXQHYHQWRFKHDYUHEEHULHP- Sangiaccato. pito a lungo le prime pagine di tutti i principali Sulla posizione che avrebbe dovuto tenere l’Ita- giornali internazionali. lia, Luigi Albertini non aveva dubbi. Bisognava ,QTXHJOLVWHVVLJLRUQLWHUPLQDYDODFRQWHVDLWDOR VFRQJLXUDUHFKHO·$XVWULD8QJKHULDGRSRO·DQ- turca e Albertini poté subito disporre dei miglio- nessione unilaterale della Bosnia-Erzegovina nel ri inviati: Luigi Barzini in Bulgaria, Gino Berri 1908, cogliesse l’occasione per un’ulteriore pe- in Albania e Guelfo Civinini in Serbia. Olindo netrazione nell’Oriente europeo compromettendo Bitetti, confermato in Grecia, venne raggiunto da JOLLQWHUHVVLLWDOLDQLDOGLOjGHOO·$GULDWLFRSHUL un giovane giornalista sardo, assunto al Corriere

❨ 86 ❩ PreText NOTATO SUL CAMPO Renzo Larco, apprezzato per il suo lavoro giornalistico in Libia da Luigi Barzini e assunto nel giornale di Luigi Albertini.

della Sera solo pochi mesi prima: Renzo Larco, allora 27enne. Larco avrebbe dovuto seguire le operazioni di terra tra Grecia e Turchia, coordi- nandosi con il più esperto collega. Senonché, sfruttando le sue preziose conoscenze, Albertini riuscì a farlo accreditare al seguito dello Stato maggiore turco, nella Tracia orientale, teatro del- le operazioni militari contro le forti armate bul- JDUH8QLQFDULFRGHOLFDWRHSUHVWLJLRVRSHULO nuovo inviato, rivelatore delle alte aspettative in lui riposte dal suo esigente direttore. /DUFRVHFRQGRGLTXDWWURÀJOLHUDQDWRD/D Maddalena il 28 settembre del 1885, in una fa- miglia di modeste condizioni sociali. Con una laurea in Legge conseguita a Siena aveva tentato da subito la strada del giornalismo. La svolta av- venne nel febbraio 1912. Mentre si trovava in /LELDLQYLDWRGHOSLFFRORTXRWLGLDQRURPDQRLa Vita di Luigi Lodi, fu notato dal grande Barzini, LOTXDOHQRQHVLWzDGDUUXRODUORDOODFRUWHGL$O- EHUWLQL$PHWjRWWREUHULSUHVRVLGDXQ·HSLGHPLD di tifo contratta in Tripolitania, Larco partì per la Grecia, raggiungendo Costantinopoli il 19, pro- SULRTXDQGRJOLDOOHDWLEDOFDQLFLDYHYDQRJLjSH- ULFRORVDPHQWHYDUFDWRLFRQÀQLGHOO·,PSHURRWWR- mano. Larco fu il primo fra gli italiani a essere ammes- inoltrare i propri telegrammi da Costanza o da so nel Paese dopo i fatti di Libia. Albertini era Bucarest e a comunicare con il suo direttore per stato chiaro: «Non deve nominare mai nel dispac- PH]]RGLOXQJKHOHWWHUH6DUjLQXQRGLTXHVWL cio la parola “Costantinopoli” né la parola “Tur- scambi epistolari che i due arriveranno anche a chia”, perché sarebbe pericoloso. […] È possibi- scontrarsi per alcune spese sostenute dal giorna- le che da Costantinopoli ella non sia in grado di OLVWD ©8QULPSURYHURPLqVWDWRIDWWRGLDYHU telegrafare o sia in grado di mandare dispacci avuto un domestico e un cavallo…», si legge molto innocui. In tal caso si serva anche della nella lettera del 9 dicembre 1912), giudicate su- posta». La rigidissima censura turca non si sareb- SHUÁXHGDOULJLGRHLQWHJHUULPR$OEHUWLQL be fatta attendere, costringendo spesso Larco a Quei primi giorni vissuti dall’inviato nella capi-

CORRISPONDENZE DALL'INFERNO PreText ❨ 87 ❩ CORRISPONDENZE DALL'INFERNO

tale turca furono di febbrile attesa, trascorsi in complesso, dal sapore ottocentesco, carico di «un ambiente tanto chiuso, misterioso, impene- dettagli e struggente lirismo. «Per sei giorni mi WUDELOHªQRQRVWDQWHLOFRQÁLWWRIRVVHJLjHQWUDWR VRQRPHVFRODWRDTXHVWHFRORQQHLQÀQLWHGLJHQ- nel vivo. Il governo della Sublime Porta, colpito WLFKHDEEDQGRQDQRTXHOOHFKHVRQRVWDWHOHORUR FROSHYROPHQWHGLVRUSUHVDÀQRDOO·XOWLPRDYHYD temporanee sedi – scriveva –. Ho camminato creduto che le relazioni con i popoli balcanici DQFK·LRIUDOHORURÀOHSUHPXWRHTXDVLVRVSLQWR fossero sotto controllo. Questi, invece, in meno GDOOHQWRGHÁXYLRVFHQGHYRTXDVLLQEDOLDGLWD- GLGLHFLJLRUQLLQÁLVVHURDLWXUFKLFRFHQWLVFRQÀW- le grandiosa corrente, giorni e notti ho marciato te in tutti i teatri di guerra, portando uomini e e dormito sulla terra e sotto il cielo alla luce del- cannoni a soli 150 chilometri dalla capitale. la pioggia». Larco, come si apprende da un articolo del 30 8QSRSRORLQWHURGRSRVHWWHVHFROLGLXQJORULR- ottobre, partì per il fronte il giorno precedente, VRSDVVDWRGDFRQTXLVWDWRUHDEEDQGRQDYDOHWHU- carico di aspettative: «Vedremo e telegraferemo UHHJOLDYHULDSSDUWHQXWLJOLVRORÀQRDTXDOFKH TXDQWRFLSHUPHWWHUDQQRPDTXHVWDJXHUUDUHVWD giorno prima. E non erano solo i bulgari, preci- troppo interessante perché non valga la pena di sava, con la potenza del loro esercito, a ricaccia- sopportare degli aspri disagi e dei dolorosi divie- re i turchi nella loro «selvaggia culla asiatica» WLª(LQPHULWRDOODFHQVXUD©3HUTXDQWRFRJOL VXOÀQLUHGHOODJXHUUD/DUFRDUULYHUjDGHÀQLUOL occhi un poco bendati, saremo sempre testimoni XQSRSRORGDOOH©WRUELGHGHÀFLHQ]HDVLDWLFKHª  di un grande fatto storico». ma «il mondo occidentale, che li premeva da se- Il battesimo del fuoco non si fece attendere. In coli e secoli ormai su tutti i lati e che ha attinto Tracia si stava combattendo la battaglia di Lule LQÀQHODVXDHQHUJLDVXSUHPDQHOJDJOLDUGRDUGR- %XUJDVDSRVWHULRULGHÀQLWDFRPHORVFRQWURSL UHGHLFRDOL]]DWLFULVWLDQLª8QJLXGL]LRDVSURH sanguinoso delle due guerre balcaniche. Dopo perentorio, ma che rispondeva a una precisa lo- TXDWWURJLRUQLGLLQFHVVDQWLFDQQRQHJJLDPHQWLOD gica. Quello turco non era più il popolo amico a vittoria bulgara alimentò tra i turchi – com’era cui si era applaudito nel 1908, dopo la rivoluzio- DFFDGXWRLORWWREUHGRSRODVFRQÀWWDGL.LUN ne dei Giovani Turchi, in nome dei valori libera- Kilisse – una nuova e gigantesca ondata di pani- li. Era solo un nuovo avversario che, con la pro- co che mise in fuga decine di migliaia di sfollati pria intransigenza, aveva logorato non solo la e soldati, falcidiati sulla strada per Costantinopo- SD]LHQ]DGHLSRSROLEDOFDQLFLPDDQFKHTXHOODGHO li dalle malattie e dalla fame. popolo italiano, provocando prima la guerra libi- L’esodo del popolo vintoODÀWWDFRUULVSRQGHQ]D FDSRLTXHOODFRQOD´TXDGUXSOLFHµ3UHVRDWWRGHO VXVHLFRORQQHSXEEOLFDWDLOQRYHPEUHLQTXLQ- fallimento della diplomazia europea nell’impe- ta pagina, fu il primo importante reportage di GLUHXQFRQÁLWWRFKHLQÀQGHLFRQWLQRQFRQYH- /DUFRXQWRFFDQWHUHVRFRQWRGLTXHL©WHUULELOL niva a nessuno, non rimaneva che sospingere la atti compiutisi nelle prime linee dei combattenti», riscossa dei popoli insorti con la carta stampata. GDOTXDOHVSLFFDTXHOVXRJXVWRSHULOSHULRGDUH 'RSRLURYLQRVLWUDFROOLSDWLWLLQTXHOOHSULPHVHW-

❨ 88 ❩ PreText UN RACCONTO CARICO DI PATHOS L’orrenda macabra visione di Hademkioi invasa dal colera, in Corriere della Sera, 18 novembre 1912; Larco, durante la perlustrazione delle linee difensive turche in Tracia, porta alla luce una devastante epidemia di colera che sta falcidiando l’esercito.

timane, con Adrianopoli assediata dai bulgari, l’esercito ottomano organizzò un’ultima dispe- UDWDUHVLVWHQ]DGLHWURODOLQHDIRUWLÀFDWDGL+D- GHPNLRL&LDWDOJLDDVROLFKLORPHWULGD&R- stantinopoli. Larco effettuò in automobile una OXQJDULFRJQL]LRQHGLTXHOOHGLIHVHGRFXPHQWDQ- do la micidiale epidemia colerica esplosa tra i soldati, che aveva finito col trasformare Ha- GHPNLRLLQ©XQLPPHQVROD]]DUHWWRªLVRODWRGDO resto del territorio. Quel resoconto, intitolato L’orrenda macabra visione di Hademkioi invasa dal colera. Una processione di moribondi, il 18 novembre riuscì a guadagnarsi la prima pagina. 8QQXRYRGLVDVWURGHYDVWDQWHTXDQWRODJXHUUD andava producendosi: «Le vie – annotava – sono trasformate nella più dolente via crucis che giam- PDLXPDQLWjDEELDGRYXWRSHUFRUUHUHËXQFRU- WHJJLRLQLQWHUURWWRLQÀQLWRGLXRPLQLXQDSUR- cessione di morenti». ,QVROLTXDUDQWDJLRUQLODJUDYHLPSUHSDUD]LRQH militare del Comando turco era stata messa a nu- do, spiazzando gli increduli osservatori interna- RFXODUHGLTXHOULYROJLPHQWR QHLe tragiche sce- zionali e lo stesso Larco: «Vediamo cose che ci ne della sommossa giovane turca. sembra impossibile possano sussistere in una Il 3 febbraio gli eserciti imbracciarono nuova- organizzazione di un esercito che vuole apparire mente le armi. Ma ancora una volta, nonostante moderno». A Costantinopoli non rimase che la alcuni segnali iniziali incoraggianti, la guerra YLDGHLQHJR]LDWL0DDYDQLÀFDUHO·DUPLVWL]LRGHO prese per l’Impero ottomano una piega disastro- 3 dicembre e la conferenza di pace di Londra sa. Il mese di marzo decretò la perdita di Janina, iniziata due settimane dopo, ci pensò l’inatteso in Epiro, occupata dai greci, e soprattutto di colpo di Stato dei Giovani Turchi del 23 gennaio Adrianopoli, espugnata dai bulgari il 26, dopo 1913, che portò al Governo l’ala radicale unio- FLQTXHPHVLGLDVVHGLR©8QVHQVRLQÀQLWRGLVFR- nista, fortemente avversa alla piega che stavano ramento grava oggi sulla capitale ottomana, una prendendo le trattative. «Mentre ci attendevamo tristezza indescrivibile», le parole con cui Larco, la pace, siamo piombati fulmineamente nella tre giorni dopo, commentava da Costantinopoli TXDVLFHUWH]]DGHOODJXHUUDªHYLGHQ]LDYDTXDWWUR la perdita della fortezza simbolo della resistenza giorni dopo l’inviato del Corriere (testimone WXUFD,OWUDFROORIXFRPSOHWRVXOÀQLUHGLDSULOH

CORRISPONDENZE DALL'INFERNO PreText ❨ 89 ❩ IL PRIMO GRANDE REPORTAGE L’esodo del popolo vinto, in Corriere della Sera, 12 novembre 1912: il primo grande reportage scritto da Larco nei Balcani; documenta la tragica ritirata dell’esercito WXUFRGRSROHVFRQÀWWHFRQWURLEXOJDULLQ7UDFLDGL.LUN.LOLVVHH/XOH%XUJDV CORRISPONDENZE DALL'INFERNO

JUDQGHRSSRUWXQLWjVHJXLUHTXHLULYROJLPHQWL bellici sul fronte greco. Per due settimane, usu- fruendo di ogni mezzo a disposizione, si sarebbe addentrato nelle terre della Macedonia orientale, tra Kavala, Doxato, Drama e Seres: un viaggio «pittoresco» ma anche «orrendo», per le doloro- se visioni delle stragi e delle devastazioni com- piute dalle soldatesche. Alla nuova coalizione anti bulgara formata da Serbia, Montenegro e Grecia si era unita presto OD5RPDQLDÀQRDTXHOPRPHQWRDWWHQGLVWDHRUD GLIURQWHDTXHLPLQDFFLRVLPXWDPHQWLSURQWDD EDWWDJOLDUHFRQ6RÀDSHULOSRVVHVVRGHOOD'REUX- JLD0DOHGLIÀFROWjVXELWRPDQLIHVWDWHGDOORVWDQ- co e ormai logoro esercito bulgaro, oltre a spin- gere la Turchia a riprendere le armi per tentare di liberare Adrianopoli, obbligarono il generalissi- PR5DGNR'LPLWULHYDODVFLDUHVXOWHUUHQREXRQD SDUWHGHOOHFRQTXLVWH²FRPSUHVDODIRUWH]]DWXU- ca – e a ripiegare precipitosamente verso la ca- SLWDOHDFFHUFKLDWDGDLQHPLFL8QDXPLOLDQWHUL- TXDQGRQRQRVWDQWHOD3RUWDDYHVVHDFFHWWDWROH tirata che spinse i suoi uomini, feriti nell’orgoglio, condizioni di pace proposte dall’Europa, il Mon- a non risparmiare nessuno dei paesi incontrati sul tenegro si impossessò dell’ambita Scutari, culla proprio cammino. Orrori ed efferatezze (compiu- della cultura albanese. WLLQTXHOOHGXHJXHUUHGDWXWWHOHIRU]HLQFDPSR ,OWUDWWDWRGLSDFHYHQQHÀUPDWRD/RQGUDLO ²qEHQHVRWWROLQHDUOR²FRPHHYLGHQ]LHUjQHO PDJJLR)XVXELWRFKLDURWXWWDYLDFKHPROWHTXH- 1914 il rapporto della Fondazione Carnegie) ven- stioni, legate soprattutto al futuro dell’Albania nero riportati da Larco, con la consueta dovizia GLYHQWDWD6WDWRDXWRQRPR HDOO·LPSRVVLELOLWjGL di particolari, in un corposo servizio pubblicato UDJJLXQJHUHXQDFFRUGRSDFLÀFRVXOODVSDUWL]LRQH il 25 luglio, in terza pagina: Attraverso la Mace- della Macedonia, avrebbero scontentato tutte le donia devastata. Le tracce di fuoco e di sangue parti in causa. La formazione di un’alleanza con- sulla via dei bulgari©1RQVLSRWUjPDLLPPDJL- WUROD%XOJDULDVRUGDDTXDOVLDVLLSRWHVLGLFRP- QDUHGDLOHWWRULHXURSHLTXHOFKHOHVROGDWHVFKH SURPHVVRIXVRORTXHVWLRQHGLWHPSR bulgare hanno fatto nell’opera loro nefasta di La Seconda guerra balcanica esplose esattamen- devastazione – denunciava l’inviato –. Nessuna te un mese dopo, offrendo a Larco una nuova descrizione è in grado di rendere al vivo, nella

❨ 90 ❩ PreText DEVASTAZIONI BULGARE Attraverso la Macedonia devastata. Le tracce di fuoco e di sangue sulla via dei bulgari, in Corriere della Sera, 25 luglio 1913; dopo esser stato accreditato con l’esercito greco, durante la Seconda guerra balcanica, Larco, partendo dal litorale greco, si addentra per la Macedonia orientale, documentandovi le devastazioni compiute dall’esercito bulgaro in ritirata.

VXDSLHQDWUDJLFLWjODUHDOWj/HLPSUHVVLRQLVRQR troppo violente perché si sappia trovare le parole adeguate a esprimerle. […] dinanzi ai misfatti compiuti si prova, con lo sgomento che vi pren- de, un grande senso d’ammirazione. I bulgari KDQQRURYLQDWROHFLWWjHLSDHVLHKDQQRWUXFLGD- to le popolazioni con un sistema prodigioso. In tutto hanno raggiunto la perfezione». La resa della Bulgaria arrivò il 31 luglio. Appena JLRUQLHUDQRVWDWLVXIÀFLHQWLDULGLVHJQDUHLO nuovo assetto della cartina geopolitica dell’Eu- ropa sud-orientale. I successivi trattati di pace di Bucarest (10 agosto) e Istanbul (29 settembre) DYUHEEHURUDWLÀFDWRODTXDVLWRWDOHHVSXOVLRQHGHO governo turco dal suolo europeo. La Macedonia ²©FKHVFRQYROWDGDTXHOPHVHGLJXHUUDIHURFHH di vendetta, si sarebbe ripresa a stento» – fu di- YLVDTXDVLWRWDOPHQWHIUDVHUELHJUHFLOD7UDFLD venne assegnata per buona parte alla Grecia, con la piccola parte orientale ritornata agli ottomani. Quella che era stata propagandata come una “guerra di liberazione” dal giogo ottomano, co- e della morte che avrebbe avuto estrema fortuna VWDWDXQDOWLVVLPRQXPHURLQYLWHXPDQHHUDÀ- negli anni a venire. Ciò non toglie, tuttavia, che nalmente finita. Così vicina geograficamente i suoi articoli dai Balcani (poco meno di un cen- all’Europa che contava, ma dal sapore irresisti- tinaio), troppo presto dimenticati dalla storiogra- bilmente “esotico” o addirittura “asiatico”, rap- ÀDGLVHWWRUHDXQVHFRORGLGLVWDQ]DRIIURQR presentò per gli inviati europei l’occasione per ancora una preziosa e imprescindibile testimo- DIÀODUH HDIÀQDUH TXHOOHDUPLUHWRULFKHFKHVD- QLDQ]DGHOJLRUQDOLVPR´HURLFRµGLTXHJOLDQQL rebbero tornate utili, di lì a poco, dopo l’attenta- una “professione-missione” che non si insegnava, WRGL6DUDMHYR0DPDLFRPHDOORUDLQQRPH ma che veniva imparata giorno dopo giorno sul degli interessi in campo e, non ultimo, delle ven- FDPSRWUDDYYHQWXURVLYLDJJLHGLIÀFROWjGLRJQL dite dei giornali, si mirò a solleticare la fantasia tipo. E che gli avrebbe permesso, nel corso di GHLOHWWRULFRQUDFFRQWLSLHWRVLHWRFFDQWL8QDW- WUHGLFLDQQLGLFRQWULEXLUHDOO·HGLÀFD]LRQHGLTXHO teggiamento che non risparmiò neanche Renzo monumento della carta stampata che, in tempi a Larco, anch’egli protagonista, suo malgrado, di venire, sarebbe diventato il Corriere della Sera. TXHOO·RSHUDGLVSHWWDFRODUL]]D]LRQHGHOODJXHUUD Salvatore Patella

CORRISPONDENZE DALL'INFERNO PreText ❨ 91 ❩ IN NOME DI GARIBALDI 1HOODSDJLQDDÀDQFRArrivo di Garibaldi a Roma il 24 gennaio 1875: i cittadini entusiasti staccano i cavalli dalla carrozza, ne L’Illustrazione Universale, 1875.

FAKE NEWS ANTE LITTERAM

L'AFFAIRE SONZOGNO E LA STAMPA DELL'ITALIA APPENA UNITA EFK@Q@<G

l 20 settembre 1870, il patriota e giornalista PRUWHGL5DIIDHOH6RQ]RJQRGLTXDQWRQRQVDSUHPR milanese Raffaele Sonzogno varcò la Breccia PDLVXOGLVFUHWR(GRDUGR4XHVWRSHUFKpVRORFLQTXH di Porta Pia al seguito delle truppe piemonte- anni dopo la fondazione de La Capitale, la sera del si. Quel giorno, le truppe del Regno erano 6 febbraio 1875, Raffaele Sonzogno venne attacca- riuscite ad aprire un varco nelle mura della to e ucciso a coltellate nella redazione del suo gior- FLWWjHO·,WDOLDDYHYDLQÀQHULWURYDWRODVRJQDWDFDI - nale, in Via de’ Cesarini 77. L’omicidio, inizialmen- pitale. Secondo i racconti dell’epoca, Sonzogno non te investigato come atto di follia isolato, poi come portava con sé una bandiera, o un fucile, come da FULPLQHFRQQHVVRDLQIHGHOWjFRQLXJDOLVLULYHOz LFRQRJUDÀDULVRUJLPHQWDOHVLWUDVFLQDYDLQYHFHGLH- presto essere anche professionalmente motivato, WURXQPXORFDULFRGLVWUXPHQWLWLSRJUDÀFLLQVLHPH FLRqOHJDWRDOODYLVLELOLWjGL5DIIDHOHFRPHJLRUQDOL- al (proto) tipografo che li avrebbe fatti funzionare. VWDSROLWLFR6RQ]RJQRGLYHQQHTXLQGLSULPDFRQOD *UD]LHDTXHVWRDSSDUDWRGDOJLRUQRVXFFHVVLYRLQL- sua voce editoriale e poi con il “processo celebre” ziò a pubblicare La CapitaleLOSULPRTXRWLGLDQR che seguì alla sua morte, il protagonista di uno degli nazionale basato a Roma. VFDQGDOLSLPHGLDWL]]DWLGHOO·,WDOLDSRVWXQLÀFDWD Raffaele Sonzogno (1829-1875) era una delle per- 8QDGHOOHIRQWLSLLPSRUWDQWLSHUFRPSUHQGHUHLO VRQDOLWjSLQRWHGHOODVWDPSDGHPRFUDWLFDLWDOLDQD caso Sonzogno è il Il Secolo, anch’esso parte della Era il fratello di Edoardo, emergente imprenditore UHWHGHLSHULRGLFL6RQ]RJQR HTXLQGLQRQQHFHVVD- della cultura impegnato a costruire un impero di riamente imparziale). Fondato a Milano nel 1866 da periodici popolari e libri a basso costo che avrebbe Edoardo, mentre Raffaele Sonzogno dirigeva la segnato la storia culturale italiana. L’ironia della Gazzetta di Milano, Il SecoloDYHYDJLjUDJJLXQWR sorte vuole che, sebbene morisse molti anni prima nel 1875 una circolazione nazionale di 25-30.000 del fratello, sappiamo molto di più della vita e della FRSLHDOJLRUQRUHQGHQGRORLOTXRWLGLDQRQD]LRQDOH

❨ 92 ❩ PreText più diffuso in Italia (il Corriere della Sera, per esem- pio, non raggiungeva le 8.000 copie). Tra le corri- VSRQGHQ]HVSHFLÀFKHGDFLWWjLWDOLDQHHVWUDQLHUHIl Secolo pubblicava ogni giorno in prima pagina una rubrica dal titolo Lettere romane, il cui autore, chia- ramente vicino alla redazione romana della Capita- ÀHURGHOVXRSDVVDWRJDULEDOGLQRHGDQWLDXVWULDFR leGLVFXWHYDO·DWWXDOLWjGHOODFDSLWDOHËDWWUDYHUVROH come si poteva leggere nel suo primo libro di me- Lettere, insieme agli editoriali della Capitale, che morie, I prigionieri di Josefstadt. Memorie storiche possiamo vedere cosa stava succedendo a Roma nei del 1859, pubblicato presso il padre Lorenzo nel giorni che precedettero l’omicidio. 1860 (ma anche a puntate sulla Gazzetta di Milano L’evento più discusso degli ultimi giorni di gennaio GRSRO·8QLÀFD]LRQH LOJLRYDQH5DIIDHOHLPSLHJD- era senza dubbio la visita di Garibaldi. Era la prima WRSULPDGHOO·8QLÀFD]LRQHSUHVVRO·DXVWULDFDGaz- volta che l’“eroe dei due mondi” metteva piede a ]HWWDXIÀFLDOHGL0LODQR, era stato arrestato dagli 5RPDGRSROD5HSXEEOLFD5RPDQDGHOTXDQ- austriaci e incarcerato a Josefstadt per mesi con do scese dal treno alla stazione Termini, domenica l’accusa di spionaggio. 24 gennaio, c’era una folla enorme ad accoglierlo. Sia Il Secolo sia La Capitale erano giornali indipen- Garibaldi era a Roma per due motivi: veniva a pro- denti ed esplicitamente progressisti. Mentre La Ca- muovere un progetto urbanistico che includeva il pitale era dichiaratamente democratica, vicina alle risanamento dell’Agro Romano, lo scavo di un ca- fazioni più radicali della Sinistra del tempo, Il Seco- nale per il Tevere, e la creazione di un porto per lo, diretto dal futuro premio Nobel per la Pace Er- Roma (progetto che non vide mai la luce). Veniva QHVWR7HRGRUR0RQHWDPDQWHQHYDLQTXHJOLDQQL anche ad occupare il seggio elettorale in cui era ap- un’impronta più moderata. Entrambi erano iniziati- SHQDVWDWRHOHWWRFRPHGHSXWDWR7UDÀQHJHQQDLRH YHFRPPHUFLDOLGLJUDQGHVXFFHVVRLQTXDQWR´SR- inizio febbraio, nel loro coverage delle giornate del polari”: erano espressioni di un ambiente progressi- Generale, Il Secolo e La Capitale misero spesso in sta che combinava la fede nell’acculturazione evidenza il contrasto tra gli ideali risorgimentali del promossa dalla stampa a un intenso sfruttamento Generale e l’inerzia della maggioranza di governo commerciale del lettorato in espansione. di Destra e del primo ministro Minghetti. Allo stes- La Capitale e Il Secolo erano famosi per l’ampio so tempo, colsero ogni occasione per celebrare gli spazio dato alle notizie locali, non solo in termini di alleati di Garibaldi: il 4 febbraio, La Capitale diede SROLWLFDHPRQGDQLWjPDDQFKHGLIDWWLPLQXWLLQFL- JUDQGHYLVLELOLWjLQSULPDSDJLQDDLa visita del di- GHQWLIXUWLQHLTXDUWLHULGHOODFLWWj1HOFDVRGHLa rettore della Capitale al gen. Garibaldi, riportata Capitale, i lettori e le lettrici di ogni ceto erano in- direttamente da Raffaele Sonzogno e dal suo redat- coraggiati a recarsi nella redazione di Via de’ Cesa- tore in capo, Filandro Colacito. Il resoconto era un rini per riportare a Raffaele e ai suoi collaboratori modo di ricordare ai lettori che sia il polemico diret- fatti e misfatti che avrebbero potuto interessare il tore della Capitale che suo fratello Edoardo erano pubblico. Secondo gli avversari di Raffaele, Sonzo- legati al Generale da tanti anni. Raffaele era molto JQRVWDPSDYDOHQRWL]LHWDOLTXDOLVHQ]DYHULÀFDUQH

FAKE NEWS ANTE LITTERAM PreText ❨ 93 ❩ COME UN TESTAMENTO 1HOODSDJLQDDÀDQFRIl Secolo, n. 3163, martedì-mercoledì 9-10 febbraio 1875; in prima pagina, L’ultimo scritto di Raffaele Sonzogno. FAKE NEWS ANTE LITTERAM

O·DXWHQWLFLWjFRVDFKHVHPSUHVHFRQGRORURGLPR- mente che Frezza era stato convinto a perpetrare VWUDYDODVXDPDQFDQ]DGLSURIHVVLRQDOLWj O·DVVDVVLQLRGDXQJUXSSRGLWUHXRPLQL XQTXDUWR ,OFKHFLSRUWDDOODVHUDGHOIHEEUDLRTXDQGR aveva solo fornito l’arma), Cornelio Farina, Miche- un giovane di nome Pio Frezza salì le scale di Via le Armati e Luigi Morelli, membri del Comitato dei GH·&HVDULQLHVLSUHVHQWzQHOO·XIÀFLRGHOGLUHWWRUH QRQHOHWWRULVXLQVWDQ]DGLXQTXLQWRLQGLYLGXR*LX- Questo tipo di visita notturna, da parte di uno sco- seppe Luciani, che i tre conoscevano per averlo QRVFLXWRDOODUHGD]LRQHQRQHUDTXLQGLIXRULGDOO·RU- sostenuto durante alcune campagne elettorali. Se- dinario: era possibile che Frezza venisse a riferire condo le indiscrezioni che iniziarono a circolare, un evento appena accaduto. E in effetti, secondo la Frezza era stato convinto ad uccidere Sonzogno GHSRVL]LRQHGL)UH]]DDOSURFHVVRHUDTXDQWRJOLHUD dicendogli che Garibaldi in persona voleva la morte stato suggerito di dire nel caso avesse trovato Son- di Raffaele. Nei mesi che seguirono, tra il 6 febbra- zogno con altre persone: «Farina mi aveva detto che LRHLORWWREUHTXDQGRLOSURFHVVRDSUuXIÀFLDO- VHFLIRVVHTXDOFKHGXQRVXGLFHVVLFKHDYHYDXQ mente i battenti, l’insieme di informazioni diffuse articolo da mettere sul giornale». Quando si trovò dagli organi di stampa che avevano seguito le inda- davanti a Sonzogno, però, Frezza non parlò: «Lui, gini e i primi dibattimenti, insieme all’ombra del il Sonzogno, era solo e in piedi nella sua camera. Generale e ai pettegolezzi sull’adulterio in casa Son- Quando mi vide, mi chiese cosa volessi. Io non ave- zogno che erano trapelati, aumentarono esponen- YDSLÀDWRHJOLPHQDLXQFROSRª)UH]]DORSXJQD- zialmente l’interesse dell’opinione pubblica per OzWUHGLFLYROWHSULPDQHOVXRXIÀFLRHSRLVXOOH l’avvenimento. scale, mentre Sonzogno cercava di difendersi e di Nei giorni precedenti l’apertura del processo (alla trattenere l’assassino. Allarmati dalle grida del capo, Corte d’Assise a Roma), il corrispondente de Il Se- GXHWLSRJUDÀDUULYDURQRLQWHPSRSHUFDWWXUDUH)UH]- colo scriveva: «Non potete farvi idea dell’interesse za, e per constatare la morte di Sonzogno. europeo, per non dire mondiale, che ha sollevato Pio Frezza, soprannominato “Spaghetto”, era un TXHVWRGUDPPDJLXGL]LDULRG·LPPLQHQWHUDSSUHVHQ- falegname disoccupato di 26 anni, residente a Tra- WD]LRQHª,QDJJLXQWDDOODJUDQGHDIÁXHQ]DGLSXE- VWHYHUHXQTXDUWLHUHVWRULFDPHQWHSRSRODWRGDRSH- EOLFRFKHVLSUHYHGHYDJOLXIÀFLDOLGHOWULEXQDOH rai e artigiani di orientamento democratico, repub- dovevano trovare il modo di accogliere il numero blicano e anticlericale. Analfabeta, era vicino al eccezionale di giornalisti che chiedevano accesso al Comitato dei non elettori, uno dei comitati formati processo. Decisero allora di ridistribuire lo spazio da persone che non avevano diritto di voto, ma che GLVSRQLELOHTXDQGRLOSURFHVVRHEEHLQL]LRODSRU- YROHYDQRFRQWULEXLUHDOSURFHVVRHOHWWRUDOHLQTXDO- zione riservata a giudici, imputati e giurati era stata che modo. A causa della legge elettorale restrittiva ridotta, in modo da farci stare una tribuna speciale LQVWDXUDWDFRQO·8QLÀFD]LRQHLGLULWWLHOHWWRUDOLHUDQR per la stampa. Il primo giorno del processo La Ca- ancora basati sull’alfabetizzazione e sul censo, e si pitale annotò la presenza di 27 organi di stampa, estendevano a circa il 3 per cento della popolazione, VSLHJDQGRFKHFHQάHUDQRSUREDELOPHQWHPROWLGL circa mezzo milione di persone, astensionisti per la più. Dalla Corte di Assise ogni corrispondente in- maggior parte. Durante le indagini, emerse rapida- viava dispacci al proprio giornale. Alla Capitale era

❨ 94 ❩ PreText stato accordato il diritto di trascrivere il processo in arrivato a Roma il 20 settembre 1870, come Sonzo- YHUVLRQHVWHQRJUDÀFDLQWHJUDOHFKHLOJLRUQDOHSXE- gno, e la loro amicizia datava da allora. Tra il 1870 blicò immediatamente dopo la sentenza. Anche altri e il 1874 Sonzogno aveva apertamente sostenuto JLRUQDOLSXEEOLFDURQRLORURUHSRUWDJHDOODÀQHGHO sulla Capitale le ambizioni politiche di Luciani. Ma processo, in supplemento o come pubblicazione la scoperta, da parte di Raffaele, della relazione del autonoma. protetto con la sua giovane moglie Emilia Comolli, Sia il resoconto pubblicato da Il rinnovamento di incinta di Luciani, causò (comprensibilmente) la 9HQH]LDVLDTXHOORGHOODPLODQHVHPerseveranza, ÀQHGHOODORURDPLFL]LD6RQ]RJQRGHQXQFLzODPR- entrambi conservatori, ritraevano Sonzogno come glie e Luciani per adulterio, crimine che avrebbe un giornalista opportunista, e ricordavano al pubbli- SRWXWRVLJQLÀFDUHXQDSHQDGHWHQWLYDSHU/XFLDQLH co che nel 1869 era stato protagonista allo stesso tempo, il suo sostegno pub- GLXQSURFHVVRFRQWURTXHVW·XOWLPR EOLFRVLWUDVIRUPzLQDSHUWDRVWLOLWj1HO giornale, che lo aveva accusato di QRYHPEUHTXDQGR/XFLDQLIX spionaggio per l’Austria, processo che eletto rappresentante del IV Collegio La PerseveranzaDYHYDYLQWR,QTXH- di Roma nelle elezioni politiche, Son- ste pubblicazioni, il passato giudizia- zogno pubblicizzò un’inchiesta che rio di Sonzogno, il suo matrimonio in dimostrava che la vittoria di Luciani crisi, e le sue passioni politiche veni- era il risultato di una frode elettorale, vano esposte e discusse. Assieme a lui contribuendo all’annullamento dell’e- venivano presentati i sei imputati: Pio lezione (una frode a cui Armati, Mo- Frezza, il falegname che appariva relli e Farina avevano partecipato, in VHPSUHSLYLWWLPDGLXQDVRÀVWLFDWD TXDQWRPHPEULGHO&RPLWDWRGHLQRQ PDQLSROD]LRQHLTXDWWURXRPLQLSUR- HOHWWRUL 1HOJHQQDLRGHOάTXDQGR cessati come complici (Cornelio Fari- Luciani decise di candidarsi a un altro na, Michele Armati e Luigi Morelli, VHJJLRTXHVWDYROWDD7UDVWHYHUH6RQ- insieme al possessore dell’arma del delitto, Salva- zogno si espresse di nuovo contro di lui, anche per- WRUH6FDUSHWWLO·XQLFRFKHVDUjSURVFLROWR FKHD ché Luciani si proponeva di prendere, letteralmente, loro volta sostenevano di essere stati ingannati sulla il posto di Garibaldi. natura e le ragioni del crimine; e Giuseppe Luciani, Come ho detto, la presenza di Garibaldi a Roma era il mandante, i cui moventi per eliminare Sonzogno dovuta al suo progetto di risanamento, ma anche al apparivano sempre più evidenti. fatto che, avendo accettato di candidarsi a Roma, era *LXVHSSH/XFLDQLQDWRQHOLGHQWLÀFDWRQHOOD VWDWRHOHWWRGHSXWDWRQHO,&ROOHJLR(UDLQUHDOWj trascrizione del processo come «scapolo pubblici- stato scelto come candidato democratico per due sta», era stato per alcuni anni un protégé di Sonzo- seggi, il I e V Collegio; dopo le elezioni di novembre, gno. Anche lui garibaldino della prima ora, Luciani LO9&ROOHJLRULWRUQzGXQTXHD´HOH]LRQLVXSSOHWLYHµ HUDVWDWRLQSULJLRQHHDOFRQÀQRSHUOHVXHWHQGHQ]H in cui Luciani si propose come candidato contro rivoluzionarie durante gli anni risorgimentali. Era Francesco Cucchi, il candidato favorito da Garibal-

FAKE NEWS ANTE LITTERAM PreText ❨ 95 ❩ FAKE NEWS ANTE LITTERAM

di. Sonzogno si pronunciò ripetutamente contro Nella deposizione di Frezza al processo vediamo Luciani, sia di persona sia nel suo giornale. Nell’e- come i diversi elementi che l’avrebbero convinto ad ditoriale del 14-15 gennaio, per esempio, spiegava: agire furono raccolti in una sorprendente narrativa «Interrogati da parecchi elettori di Trastevere ad costruita per dirigere le azioni del giovane garibal- esprimere il nostro parere sulla votazione di ballot- GLQR©)DULQDDGXQTXHPLGLVVH´&·qGDIDUHXQ taggio che deve aver luogo domenica, dichiariamo colpo; bisogna uccidere Sonzogno”. Ma perché? Io una volta per sempre che il nome del sig. Giuseppe domandai. “Perché – mi rispose il Farina – Sonzogno Luciani, dinanzi alla nostra coscienza, non può rap- TXDQGRHUDD0LODQRIDFHYDODVSLDDJOL$XVWULDFL presentare oggi né mai il candidato della democra- recando danno all’Italia, ma lo fa altresì ora col suo zia». Il 17 gennaio il candidato conservatore, Conte giornale [...]”. Farina soggiunse che Garibaldi aveva Giacomo Lovatelli, vinse le elezioni, escludendo progettato la deviazione del Tevere, e che Sonzogno ancora una volta Luciani dall’arena politica. vi si opponeva, per il che lo stesso Sonzogno faceva L’ex amico di Raffaele decise allora di cambiare danno non solo a Roma, ma altresì all’Italia, e si approccio, e di creare un clima ostile a Sonzogno. opponeva anche alle vedute del generale Garibaldi». Lo fece nello stesso modo in cui abbiamo visto ope- /DUHD]LRQHGL)UH]]DIXLPPHGLDWD©,RTXDQGR rare Sonzogno: sfruttando il potere della carta stam- intesi a nominare Garibaldi, mi sentii un fremito, un pata, e appoggiandosi al mito di Garibaldi. Il primo convulso»; il suo patriottismo lo spinse all’azione, febbraio uscì su un giornale viennese un telegramma mentre il suo analfabetismo gli impedì ogni possi- anonimo, che La Perseveranza di Milano ripubblicò ELOHYHULÀFDGHOOHSDUROHGL)DULQD©,RQRQOHJJR pochi giorni più tardi: «Garibaldi ricusò di ricevere JLRUQDOLQpVROHJJHUHQpVFULYHUHTXLQGLLJQRUDYR Raffaele Sonzogno, direttore della Capitale (gior- TXHVWHFRVHª3DUDGRVVDOPHQWHPHQWUHLO*DULEDOGL nale ultra radicale), che voleva fargli visita». La raccontato nei giornali dei Sonzogno incarnava le fake news GHOULÀXWRGL*DULEDOGLGLLQFRQWUDUH6RQ- speranze di un’Italia più democratica, il Sonzogno zogno circolò negli ambienti romani, rinnovando la UDFFRQWDWRGD)DULQDGLYHQQHLOQHPLFRGLTXHVWR polemica sul passato milanese di Sonzogno. Sempre VWHVVR*DULEDOGLHGLTXHOOHVWHVVHVSHUDQ]H nei primi giorni di febbraio, Luciani organizzò una &KHTXHVWDDFFXVDGLHVVHUHÀORDXVWULDFRULDSSDULV- visita al Generale dei “non elettori” trasteverini, tra se nei giorni che precedettero l’azione di Frezza, FXL$UPDWL0RUHOOLH)DULQD'XUDQWHTXHVWDYLVLWD indica l’esistenza di una manipolazione della stam- Garibaldi parlò in termini molto negativi degli au- pa. Si trattava di un’accusa che aveva creato grande striaci, come era solito fare; e nelle menti delle per- LPEDUD]]RSHU5DIIDHOHQHOTXDQGR%RQ- sone che Luciani voleva convincere ad agire contro ghi, il direttore della Perseveranza, nel contesto Sonzogno, la retorica anti-austriaca del Generale si degli attacchi ad personam tipici del giornalismo del combinò con la falsa notizia appena pubblicata per WHPSRDYHYDGLFKLDUDWRGLSRVVHGHUHTXDWWUROHWWHUH diventare il movente patriottico dell’omicidio. scritte da Sonzogno nel 1859 che ne provavano le 8QDYROWDFRQYLQWLLWUHXRPLQL HWURYDWDO·DUPD  WHQGHQ]HÀORDXVWULDFKH6RQ]RJQRORDYHYDGHQXQ- restava solo da trovare il “braccio” che avrebbe por- ciato, negando l’esistenza stessa delle lettere. Al tato a termine l’azione, compito che spettò a Farina. processo le lettere vennero rese pubbliche, e sebbe-

❨ 96 ❩ PreText VITTIMA E CARNEFICI SULLA STAMPA INTERNAZIONALE Qui sotto, Raffaele Sonzogno, Giuseppe Luciani e Pio Frezza, LOOXVWUD]LRQHGDOUHSRUWDJHGL:LOKHOPYRQ:\PHWDOMein Tagebuch im Prozess Sonzogno, in Neuen Zurcher Zeitung, Zurich, 1876.

ne il loro contenuto non fosse incri- dimissioni (sempre in seguito al pro- minante, Raffaele fu costretto ad cesso milanese). Durante il suo man- ammettere di esserne l’autore, e per- dato, aveva proposto l’estensione se il processo. Era in parte a causa di dei diritti elettorali a tutti i cittadini TXHJOLHYHQWLFKH5DIIDHOHDYHYD in grado di leggere e scrivere, senza deciso di lasciare Milano per tentare distinzione di censo (8 giugno l’avventura romana, nel settembre 1870). del 1870. Insomma, a livello politico la morte &·qTXLQGLXQDGUDPPDWLFDFLUFROD- di Sonzogno è un esempio della stru- ULWjQHOODUHOD]LRQHWUDFULPLQHFDUWD mentalizzazione degli ideali risorgi- VWDPSDWDHSROLWLFDLQTXHVWR affaire: mentali a scopi estranei al sogno SDUWHGHOODUHVSRQVDELOLWjPRUDOHGHO- GHPRFUDWLFRHGHOOHGLIILFROWjGL la morte di Sonzogno va al giornale trasformare l’impeto rivoluzionario avversario, La Perseveranza, in in una politica concretamente co- TXDQWRODOXQJDLQLPLFL]LDWUDLOJLRU- struttiva – Garibaldi stesso abban- nale e Raffaele venne sfruttata e ma- GRQzLOVXRVHJJLRGLGHSXWDWRJLj nipolata dal “nuovo” nemico di Son- nel maggio 1875, deluso dall’opera- zogno, il garibaldino Luciani, to del governo. A livello culturale, FRQYLQWRGHOIDWWRFKHLOTXRWLGLDQR l’affaire Sonzogno è indicativo del conservatore milanese non avrebbe esitato a pubbli- ruolo essenziale ormai assunto da giornali e perio- care un testo ostile a Sonzogno. Sebbene l’autore GLFLPRGHUQLLQ,WDOLD/DOLEHUWjGLVWDPSDDFTXLVL- GHOWHOHJUDPPDQRQVLDPDLVWDWRLGHQWLÀFDWRqSUR- WDFRQO·8QLÀFD]LRQHDYHYDDSHUWROHSRUWHDOOD babile che fosse lo stesso Luciani, esperto pubblici- modernizzazione dell’informazione, alla creazione sta che conosceva bene i punti deboli del giornali- di una moderna sfera pubblica e di un’opinione smo dell’epoca. Al contrario, l’uomo che Frezza pubblica a più larga scala, progetti di cui Sonzogno ÀQuFRQO·XFFLGHUHLQFDUQDYDSXUFRQOHVXHLPSHU- era uno dei rappresentanti più appassionati. Ma fezioni ideologiche e politiche, uno dei pochi gior- TXHOODGHO´IDUHOHQRWL]LHµUHVWDYDXQDSURIHVVLRQH nalisti che concretamente, nei primi anni dopo soggetta agli stessi pericoli e compromessi che af- O·8QLÀFD]LRQHWHQWDYDGLFRLQYROJHUHODPDJJLR- ÁLJJHYDQRLOSDQRUDPDSROLWLFRGHOO·HSRFD/DVXD ranza silenziosa, sia a livello di lettorato sia di par- PRUWHUDSSUHVHQWzXQDVFRQÀWWDSHUODGHPRFUD]LD tecipazione politica. È importante ricordare che, in la cultura e i diritti nell’Italia liberale. aggiunta al suo impegno giornalistico, attraverso il Silvia Valisa TXDOHSURPXRYHYDLQVWDQFDELOPHQWHULIRUPHGHOO·L- struzione, Raffaele Sonzogno era stato eletto Depu- [Questo articolo è una versione abbreviata di Making News: the tato del Regno d’Italia per il distretto di Pizzighet- Sonzogno Affair (1875) and the Print Networks in Liberal Italy, tone dal 6 marzo 1870, X legislatura, al 25 gennaio pubblicato nel 2018 su California Italian Studies https://escho- LQL]LRGHOOD;,OHJLVODWXUDTXDQGRGLHGHOH larship.org/uc/item/3f8449v2].

FAKE NEWS ANTE LITTERAM PreText ❨ 97 ❩ LA CATTIVA ABITUDINE DI NON VERIFICARE

COSA SUCCEDE AL BUON GIORNALISMO NELL'ERA DI INTERNET C8M

e nei libri o sui giornali mi capita di di articoli, inchieste e libri. Recentemente il tito- leggere di un argomento che conosco lo di una recensione su un settimanale recitava bene, spesso trovo una serie di 5LPEDXGXQDELRJUDÀDFRQWUROHIDNHQHZV8Q LQHVDWWH]]HHFLzqLQTXLHWDQWH0L libro che vuole sfatare i falsi miti. E ancora Le FKLHGR TXDQWH QRWL]LH GLVWRUWH R fake news ai tempi dei Lumi è il titolo di un arti- Ssbagliate ci sono in ogni scritto di giornale o libro colo apparso su la Repubblica. che il lettore non è in grado di riconoscere e che Le notizie fasulle servono anche per mettere in GLYHQWDQRUHDOWj(RUDFRQ,QWHUQHWGRYHQRQF·q FDWWLYDOXFHOHSHUVRQHHTXHVWDSUDWLFDVLFKLDPD controllo di fonti e di fatti, le notizie le più fasulle diffamazione; è sempre esistita e anche combat- VLPROWLSOLFDQRFRPHYHULWjHYHQJRQRULSUHVHH tuta con smentite. Non è buon giornalismo usare copiate in tutte le salse. Non è informazione, è VWUXPHQWDOPHQWHLPH]]LGLLQIRUPD]LRQHSHUÀQL UREDFFLDEXWWDWDOuFKHDOODÀQHGDLQHVDWWH]]D impropri alla stessa. Il buon giornalismo è ormai GLYHQWDPHQ]RJQD8QDUHDOWjLQYHQWDWDRGLVWRUWD un lusso mentre il “copia e incolla” da Internet è si propaga nell’universo dell’informazione un risparmio di energie e denaro, e il risultato DOO·LQÀQLWRHQRQqDWWHQGLELOH/DVRVWLWX]LRQH infatti è scarso. GHOODYHULWjFRQQRWL]LHWHQGHQ]LRVHqXQDYHFFKLD Lo sapevate che Mosca era la capitale della Rus- pratica, una volta circoscritta oggi dilagante. sia nel 1902? Nei libri di storia risulta che la ca- Il buon giornalismo deve avvalersi di un control- SLWDOHGHOOD5XVVLDDTXHOO·HSRFDHUD6DQ3LHWUR- lo incrociato delle fonti e una accurata ricerca burgo ma nel Giornalismo italiano pubblicato dai storica come strumenti per dati e fatti alla base “Meridiani” (Mondadori), proprio nell’introdu-

❨ 98 ❩ PreText IL GRANDE INVIATO SPECIALE Qui sotto, Luigi Barzini Senior. E, a sinistra, al fronte (Archivio storico Corriere della Sera).

zione, dove si parla di mio nonno Luigi Barzini che chiamerò Senior perché anche mio padre si chiamava Luigi Barzini detto Junior, ci sono una serie di perle di straordinaria inesattezza. Secon- GRO·HVWHQVRUHGLTXHVWRVFULWWRPLRQRQQRDYUHE- be «fatto un apprendistato sui giornali di Perugia H2UYLHWRªFKHDTXHOO·HSRFDÀQH2WWRFHQWRQRQ esistevano. C’è anche scritto che nel 1899 Senior assunto dal «Corriere della Sera di Albertini» va a Londra. Il Corriere allora non era di Albertini che, tra l’altro, non è iscritto al partito fascista e FKHQHHUDVRORDTXHOPRPHQWRO·DXWRUHYROH non intende iscriversi perciò è assurdo parlare segretario di redazione. Si legge sempre nell’in- della Stefani». Il direttore del Corriere insiste troduzione che «nel 1902 Barzini va a Mosca, spiegando che la carica di presidente non ha alcun dove Vittorio Emanuele III si è recato in visita carattere politico, non c’entra con il lavoro gior- GDOOR]DU1LFROD,,ª,QUHDOWjLOJLRUQDOLVWDqLQ- nalistico: «La presidenza ha solo compiti ammi- viato dal Corriere della Sera a San Pietroburgo nistrativi», scrive in una lettera. A Barzini, nono- (allora capitale della Russia) e non a Mosca per VWDQWHLOVXRULÀXWRYLHQHLPSRVWRTXHOO·LQFDULFR seguire e raccontare la visita del re d’Italia allo con un ordine senza appello e la sua nomina è ]DU6HPSUHQHOODQRWDELRJUDÀFDGL6HQLRUGHL VXELWRDQQXQFLDWDXIÀFLDOPHQWHGDOOD3UHIHWWXUD “Meridiani” è scritto: «aderì alla Repubblica So- di Milano. Barzini non si reca mai a Salò e crea ciale Italiana assumendo la presidenza dell’A- XQXIÀFLRLQ3LD]]D6DQ%DELODGRYHSRUWDWXWWD genzia Stefani». Da un’accurata ricerca sui do- l’amministrazione della Stefani. FXPHQWLIDWWDGDPHSHUODELRJUDÀDGL6HQLRU 1HOORVWHVVRYROXPHF·qDQFKHODELRJUDÀDGLPLR risulta invece che l’allora direttore del Corriere SDGUH/XLJL%DU]LQLMUGRYHF·qVFULWWRFKH©WRU- Ermanno Amicucci avverte Barzini nel marzo na in Italia al seguito del padre nel 1931». Pec- 1944 che si faceva il suo nome per la presidenza cato che Junior è tornato prima del padre e as- dell’Agenzia Stefani (oggi Ansa) e gliene parla. sunto al Corriere nel 1931, mentre Senior era ©6HQLRUULÀXWDTXHOODYRURFRQIRU]DDIIHUPDQGR DQFRUDD1HZ

LA CATTIVA ABITUDINE DI NON VERIFICARE PreText ❨ 99 ❩ LA CATTIVA ABITUDINE DI NON VERIFICARE

Corriere d’America. Sempre scritta da una professoressa parlando di Junior, si racconta GHOO·8QLYHUVLWj6DSLHQ]DGL5R- che «viaggiava in Estremo PD(LQTXHVWRVFULWWROHSHUOH Oriente per seguire gli sviluppi di fantasia inesatte per distorce- delle operazioni militari sul UHODUHDOWjVLVSUHFDQR&KHVHQ- fronte cino-giapponese». In re- VRKDVFULYHUHXQDELRJUDÀDSLH- DOWj-XQLRUHUDLQ&LQDGRYH na di errori storici per creare una sempre per il Corriere della Se- IRU]DWXUDSROLWLFDQHOODTXDOH raUDFFRQWDYDTXHOVDQJXLQRVR calare il giornalista? FRQÁLWWR/·(VWUHPR2ULHQWHQRQ Di nuovo tutta la vicenda della F·HQWUDYDFRQOXLLQTXHOO·RFFD- Stefani è completamente sba- sione. Junior viene arrestato nel 1940 con l’ac- gliata e ci sono dei documenti che lo dimostrano. cusa di antifascismo e non di spionaggio come Su cosa si è basata la biografa? Sembra proprio GLFHODELRJUDÀDGHL´0HULGLDQLµWHU]RYROXPH che il Barzini attraverso delle forzature sia stato e rientrò al Corriere della Sera come inviato, e fascista, ma non risulta vero anche perché non QRQQHOODUHGD]LRQHQHOÀQRDOIHEEUDLR era neppure iscritto al partito. Mussolini non si 1962, e non nel 1961. C’è anche chi ha scritto in ÀGDYDGL%DU]LQLHORFDFFLzGDOODGLUH]LRQHGHO TXDOFKHDQWRORJLDFKH-XQLRUWRUQzDOCorriere Mattino attraverso un comunicato della Stefani dal 1954 al 1958, data della sua elezione al Par- che diceva che era cambiato il direttore. lamento. Notizia inesatta perché, pur da deputa- 0DGXHHSLVRGLLQSDUWLFRODUHVRQRTXHOOLFKH WRULPDVHLQIRU]DDOJLRUQDOHÀQRDO1HO oggi si chiamano fake news e vale la pena di ri- VHJXuODYLVLWDXIÀFLDOHGHOSUHVLGHQWH*LR- PHWWHUHSHUGULWWRTXHOORFKHqVWDWRVHPLQDWRSHU vanni Gronchi a Mosca e si trattenne nel Paese storto. Intendiamoci, le notizie fasulle sono sem- per oltre un mese mandando articoli al giornale. pre esistite anche se oggi sono tornate di moda Al suo ritorno scrisse un libro: Mosca Mosca. con il nome inglese di fake newsFKLVVjSHUTXD- $OODÀQHVLWURYDQRXQDVHULHGLGHWWDJOLVEDJOLD- OHVQRELVPR3HUVFULYHUHODELRJUDÀDGHL%DU]LQL WLVXGXHELRJUDÀHLPSRUWDQWLFKHFRVWUXLVFRQR (I Barzini. Tre generazioni di giornalisti, una GHLSURÀOLSRFRYHULWLHULHYLHQHLOGXEELRVXOO·H- storia del Novecento, Milano, Mondadori, 2010) VDWWH]]DGHOOHELRJUDÀHGLPROWLDOWULYDORURVL ho fatto ricerche approfondite incrociando le fon- giornalisti presenti nei vari volumi. Errori che ti e attingendo a documenti d’archivio e a lettere DOWHUDQRODUHDOWjGLGXHXRPLQLFKHKDQQRUDF- scritte dai protagonisti. contato nel Novecento la storia del mondo. Senior /DSULPDQRWL]LDGDYYHURLQHVDWWDHLQTXDOFKH è stato inviato sul fronte di ben otto guerre e Ju- modo offensiva e lesiva dell’uomo Barzini Senior QLRUVXTXHOORGLGXH0DFLzQRQVHPEUDLQWHUHV- è l’affermazione che sia morto suicida. Niente di VDUHLELRJUDÀGHL´0HULGLDQLµ più falso. Senior anche in vecchiaia aveva un’in- 4XDOFKHDQQRIDqXVFLWDXQDELRJUDÀDGL6HQLRU ÀQLWDFXULRVLWjVXOO·HVLVWHQ]DHLVXRLPLVWHUL&RQ

❨100 ❩ PreText NELL'INFERNO CINESE 5LYHGHOÀXPH

riuscire in ciò Senior ottiene di far passare le D]LRQLGHOOD6WHIDQLGDOODSURSULHWjGHOJRYHUQRD TXHOODGHOO·,ULª'DOVHWWHPEUH%DU]LQLQRQ ha più contatti di lavoro amministrativo con Sa- OzEHQVuFRQO·,UL,QTXHVWRSDVVDJJLRGLSURSULH- Wj%DU]LQLULHVFHDVDOYDUHLODYRUDWRULRUPDLVJDQ- ciati da Salò che non rischiano di subire ritorsioni alla caduta del fascismo. Questa è la storia vera della Stefani ricavata dai GRFXPHQWLHGqEHQGLYHUVDGDTXHOODUDFFRQWDWD nel libro. In famiglia si diceva che la ricerca dei fatti precisi e delle esatte nozioni che rendono una notizia chiara, attraente alla lettura, interes- sante per il pubblico, è il dovere del giornalista. Ma lo stesso dovrebbe valere per lo studioso che scrive libri. XQÀVLFRLQGHEROLWRHSURYDWRGDOODYLWDGLLQYLD- Per le tre generazioni di giornalisti Barzini la ri- to di guerra egli morì d’infarto durante un rico- FHWWDFRPXQHqVWDWDTXHOODGLWUDVPHWWHUHDLOHW- vero all’ospedale Niguarda. C’è la testimonianza tori la sensazione di avere a che fare con un oc- del collega Gian Gaspare Napolitano che lo andò FKLRÀGDWRHXQDSHQQDOHDOH'LFHUWRQRQqPDL a trovare in ospedale e scrisse una lettera a Junior stata esclusa la fantasia, soprattutto nella scelta per raccontare come aveva trovato il vecchio in- dei fatti da narrare: se Senior non avesse deciso viato suo maestro: «Era un grande vecchio stan- di imbarcarsi nell’avventura della Pechino-Pari- FRFKHPLGLVVH´$QFKHTXHVWDYROWDO·KRVIDQ- gi (1907) e di raccontarla sul Corriere della Sera gata”». e sul Daily Telegraph, il mondo non avrebbe sa- E sempre sul caso Stefani il nonno è costretto – SXWRQXOODVXTXHOODHURLFDLPSUHVDFKHKDYLVWR non accettavano il suo “no” – ad assumere la la vittoria della macchina italiana. SUHVLGHQ]DQHOPDU]RHVWDELOLVFHO·XIÀFLR Le fake news sono diventate di moda come se a Milano per non aver nulla a che fare con Salò. fosse un gioco cercare di scoprirle per denunciar- Non è vero che aderì a Salò, non era neppure le, ma per una che si scopre migliaia diventano iscritto al partito fascista come sostiene la bio- UHDOWjFUHDQGRXQDFRQIXVLRQHHQRQXOWLPDXQD JUDÀD5LXVFuDVDOYDUHO·DJHQ]LDGLVWDPSDGDO disinformazione dai contorni pericolosi. Speria- crollo di Salò. Cito dal mio libro: «Ritenendo PRHDXVSLFRFKHFRPHWXWWHOHPRGHDQFKHTXH- LPPLQHQWHODÀQHGHOIDVFLVPRVLUHQGHFRQWR sta si volatilizzi presto e si torni ad avere un’in- che il nucleo tecnico di professionisti (circa 300 formazione attendibile su notizie vere e non persone) in gran parte non fascista o antifascista pretestuose. deve essere valorizzato in modo discreto. Per Ludina Barzini

LA CATTIVA ABITUDINE DI NON VERIFICARE PreText ❨ 101 ❩ UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA

STORIA DI DEA, RIVISTA MENSILE DELLA MODA DI REGIME M<;

UDLOSULPRQRYHPEUHGHOTXDQ- nazioni in cui Dea fu commercializzata, almeno do la silhouette dal sapore ottocente- VWDQGRDTXDQWRGLFKLDUDWRVXOODFRSHUWLQDGHOID- sco bianca e sinuosa, con un lungo scicolo di gennaio del 1941, annata che peraltro vestito arricchito da rouches, sulla si distinse per la presenza delle traduzioni in te- copertina di Dea. Rivista mensile del- desco, ungherese e spagnolo degli articoli. Ela moda dovette far breccia nel cuore di molte Facendo un passo indietro, nel primo fascicolo signore dell’aristocrazia e dell’alta borghesia Dea si presentò con un editoriale breve, ma inci- milanese. Solo sei lire – un prezzo elevato, ma sivo: «La parola è d’argento, l’immagine è d’oro. DFFHVVLELOHSHUOHIDVFHSLDEELHQWLGHOODVRFLHWj 6DUDQQRGXQTXHSRFKHOHSDUROHFKHOHVLJQRUH ²SHUSRWHUVWULQJHUHIUDOHPDQLOHFLQTXDQWDTXDW- troveranno da leggere in DeaLQOXRJRGLTXHVWH WURSDJLQHGHOIDVFLFRORG·HVRUGLRGHOUDIÀQDWRH GLVHJQLGLLOOXVWULDUWLVWLHIRWRJUDÀH,QXQDULYL- dichiaratamente fascista mensile femminile, di- sta di eleganze le parole sono gli inutili interme- retto dal giornalista e pubblicista Giorgio Pierot- diari tra il desiderio e l’attuazione, viticci orna- ti Cei. PHQWDOLFKHDSSHVDQWLVFRQRODOXFLGDHORTXHQ]D L’esordio di Dea fu un successo, tanto da merita- GHOO·LPPDJLQH>«@,QWHPSLFRPHTXHOOLFKHQRL re parole di plauso dall’alta aristocrazia italiana e YLYLDPRWUDODJXL]]DQWHPRELOLWjGHOFLQHPDWR- il riconoscimento della Reale Accademia d’Italia grafo e il tacitiano schematismo della radio […]. nel 1938. Inoltre, a partire dal 1934 Dea si affac- Vedere vedere vedere: è il motto dell’ora che ciò sul mercato straniero: Germania, Spagna, YROJHª&RQTXHVWHSDUROHDea mise in luce il 8QJKHULD5RPDQLD%XOJDULD6YL]]HUD-XJRVOD- GHVLGHULRGLHVVHUHXQDULYLVWD´ÀJOLDGHOSURSULR via, Portogallo, Svezia e persino Turchia erano le WHPSRµGHOODPRGHUQLWjGHOO·HSRFDIDVFLVWDFD-

❨102 ❩ PreText GRANDI ILLUSTRATORI Qui sotto, da sinistra, la copertina di DeaGHOOάRWWREUH TXHOODGHOVHWWHPEUHGHOORVWHVVRDQQR e una tavola realizzata per Dea da Boccasile.

pace di attirare a sé un pubblico sempre più di- stratto dal cinematografo ricorrendo ad una gra- fica accattivante e, soprattutto, preferendo l’immagine alla parola. /HIRWRJUDÀHHLÀJXULQLGLVHJQDWLGDDUWLVWLGL prim’ordine nel campo della moda e della pub- EOLFLVWLFD²TXDOL5HQp*UXDX%UXQHWWDH*LQR Boccasile, solo per citarne alcuni – diedero a Dea ODÀVLRQRPLDGLXQFDWDORJRGLPRGHOOLDOTXDOH però si aggiungevano rubriche e consigli che po- tessero ergerla ad «amica e consigliera della si- straniere in Italia», in un momento in cui l’haute gnora italiana», come dichiarato nel fascicolo di couture francese continuava a detenere il podio GLFHPEUHGHO7XWWRTXHVWRVHQ]DSHUzVFRQ- in fatto di prestigio e veniva importata per un ÀQDUHQHOO·HFRQRPLDGRPHVWLFDSLVSLFFLRODH valore di un milione di lire, come rilevato dall’in- nei cliché in merito al ruolo della donna: si trat- chiesta del 1932 condotta da Lydia Dosio De tava pur sempre di una rivista dedicata a lettrici Liguoro su Il Popolo d’Italia. di un certo livello sociale il cui disinteresse per Il porsi come valida alternativa alle blasonate l’attivismo politico veniva premiato con pochi riviste di moda straniere, in primis Vogue e Har- paternalismi, almeno in un primo momento. per’s Bazaar – colpevoli di incrementare le im- Inoltre, come dichiarato nel numero di maggio portazioni e veicolare un’immagine giudicata del 1936, a DeaIXURQRDIÀGDWLLFRPSLWLGL©YD- troppo emancipata e, a tratti, mascolina –, si ri- lorizzare il prodotto italiano ed arginare, con la velò un fallimento su tutta la linea; tanto da ren- concorrenza, l’invasione delle testate di moda dere necessario un provvedimento legislativo

UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA PreText ❨ 103 ❩ UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA

atto a vietare la commercializza- GRTXLQGLXQDGHPDUFD]LRQHIUD zione di fogli periodici stranieri, italiani e non italiani, fra “noi” e emanato nel 1940. Ma nemmeno “nemici”. D’altra parte, il soste- O·LQWHUYHQWRGHOODOHJJHIXVXIÀ- gno dato al fascismo, espresso ciente: non solo tali riviste con- esplicitamente o in maniera più tinuarono a circolare perché subdola, costituì il reale ÀOURXJH importate dalla Svizzera dai cit- di Dea, la cui vicenda editoriale tadini più abbienti, ma la stessa fu percorsa da continui cambia- Dea, specie fra il 1935 e il 1936, menti: dall’avvicendarsi di ru- trasse particolare ispirazione da briche dalla vita più o meno Vogue Paris e Vogue UK, sia per EUHYHDLPXWDPHQWLGLJUDÀFDH i dettagli di alcune copertine che formato, passando per la man- per la fonte corsiva e ombreggia- FDQ]DGLFRQWLQXLWjQHOOHFROOD- ta del titolo adottata dal mensile borazioni giornalistiche. Questo milanese fra il maggio del 1935 fu evidente, per esempio, negli e l’ottobre del 1938. Inoltre, più articoli dedicati all’arredamento di una volta, furono trascritte le che, sebbene potessero vantare menzioni di Dea sulle testate francesi. In parti- OHÀUPHGL5RVD0HQQL*LROOL*LRYDQQL'D]]LH colare, l’ultimo numero della seconda annata del Leonardo Sinisgalli, non mostrarono una netta mensile, riportò con orgoglio l’articolo compar- presa di posizione fra novecentismo e razionali- VRQHOO·RWWREUHGHOVXOTXRWLGLDQRIUDQFHVH smo e, anzi, giunsero persino a proporre interni L’Intransigeant, che esaltava la «grande revue DQDFURQLVWLFLGDOVDSRUHTXDVLYLWWRULDQRFRPH féminine de MilanªLQTXDQWRSRUWDYRFH©des TXHOOLGHOODFDVDGHOO·DWWULFH0DXUHHQ2·6XOOLYDQ matières et des formes analogues à celle que la La stessa dichiarazione poco sopra riportata, cir- couture parisienne a lancées». L’elevazione a FDODSUHGLOH]LRQHGHOO·LPPDJLQHIXGLVDWWHVDJLj motivo di vanto del suddetto articolo, che di fat- a partire dalla terza annata, con l’introduzione di to sottolineava il rapporto di sudditanza delle racconti brevi dai toni tutt’altro che emancipa- IRJJHLWDOLDQHDTXHOOHIUDQFHVLVSHFLHSHUXQD zionisti – fatta eccezione per i racconti di Salva- rivista come Dea votata alla valorizzazione della tor Gotta, membro della commissione letteraria PRGDLWDOLDQDHGHOODVXDRULJLQDOLWjUDSSUHVHQ- di Lidel nel 1920, nel corso della terza annata – tava una contraddizione in essere. nonché di numerose rubriche. Porre l’accento sulla moda italiana non era sem- Ma fu soprattutto a partire dal 1937 che si veri- SOLFHPHQWHXQDTXHVWLRQHHFRQRPLFDPDDQFKH ÀFzXQQHWWRFDPELRGLGLUH]LRQHFRPSOLFHO·LQ- SROLWLFDLQXQSRSRORSRFRFRHVRFRPHTXHOOR gresso in redazione della moglie di Giorgio Pie- dell’Italia degli anni Trenta, eleganza e gusto per rotti Cei, Lia Marinuzzi, che impresse alla rivista il vestire furono innalzati a elementi identitari una svolta popolare facendo di Dea una “creatu- XWLOLDGHÀQLUH LQQHJDWLYR O·LWDOLDQLWjJHQHUDQ- ra ibrida”, che associava ad un prezzo ancora

❨104 ❩ PreText ATTRICI DEL MOMENTO 1HOODSDJLQDDÀDQFRXQDWDYRODGL%RFFDVLOH4XLVRWWRGDVLQLVWUDODFRSHUWLQD di DeaGHOOάRWWREUHFRQXQGLVHJQRGL5HQDWR9HUQL]]L TXHOODGHOOXJOLRDJRVWRFRQ$OLGD9DOOLHTXHOODGHOGLFHPEUH

HOHYDWR²VHEEHQHLQIHULRUHDTXHOORG·HVRUGLR² nell’ottobre del 1942 ai disegni di Brunetta. contenuti e inserzioni pubblicitarie più orientati In generale, il target del mensile passò da un pub- DOO·HFRQRPLDGRPHVWLFDHTXLQGLSDUDGRVVDOPHQ- blico elitario a lettrici più che benestanti, ma non te, rivolti a un pubblico poco avvezzo a spendere ´HGXFDWHµHTXLQGLGDSODVPDUHFRQFRQWHQXWL denaro per articoli voluttuari. circa il ruolo della donna come madre e angelo Questa scelta ebbe delle ricadute anche sulla ve- del focolare, elementi davvero marginali nelle VWHWLSRJUDÀFDGLDea: in particolare, risulta evi- primissime annate, fatta eccezione per la Rubrica GHQWHXQDYLFLQDQ]DHVWHWLFDFRQTXHOODGHOURWR- dei vari problemi femminili apparsa in appena sei calco popolare Eva. Rivista per la donna italiana, fascicoli della seconda annata. pubblicato a Milano a partire dal 1933 da Rusco- Come accennato in precedenza, il consenso al QL(GLWRUH'RSRLUDIÀQDWLÀJXULQLPXOLHEULGL UHJLPHIXLOÀORFRQGXWWRUHGLDea che, a partire Brunetta e René Gruau e le composizioni dal dal 1935, fu protagonista di una vera e propria sapore chiarista e i soggetti di ispirazione fonta- escalation in termini di sostegno al regime tanto niana di Renato Vernizzi, col fascicolo di aprile che, nel settembre del 1940, si autoproclamò «ri- del 1940 fu infatti inaugurata la serie di coperti- vista della famiglia italiana e fascista». QHFRQXQ·LPSDJLQD]LRQHPROWRYLFLQDDTXHOOD Il 1935 fu un anno cruciale: non solo vide la luce adottata da Eva sin dai suoi esordi, caratterizzata l’Ente Nazionale della Moda, ma si assistette GDULWUDWWLIRWRJUDÀFLDFTXHUHOODWLULWUDHQWLOHGLYH anche al lancio della missione autarchica, una GHOODFLQHPDWRJUDÀDLWDOLDQDVDOYRSRLWRUQDUH QXRYD´VÀGDµSHUODGRQQDLWDOLDQDFKH©FRQDV-

UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA PreText ❨ 105 ❩ UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA

VROXWDGLVFLSOLQD>«@GDUjSURYDGLTXHOOD´VR- XQDSUHVHQ]DÀVVD0DVLULFRUVHDQFKHDOODSXE- EULHWjµHGLTXHOOR´VSLULWRGLVDFULÀFLRµFKHVRQR EOLFLWjRFFXOWDVLDLQVHUYL]LFKHQHOOHQRYHOOH indispensabili per formare il nostro incrollabile dove furono citati en passant i tessuti autarchici, fronte unico di resistenza e di difesa», come af- come nel caso della camicetta, rigorosamente in fermato nel fascicolo di dicembre del 1935. rayon nero, indossata dalla coprotagonista del Proprio in ottemperanza alla suddetta campagna bozzetto di Salvator Gotta dell’aprile del 1935. lanciata dal fascismo, Dea si impegnò energica- Tale massiccia campagna a favore del prodotto PHQWHSHUODYDORUL]]D]LRQHGHOO·DUWLJLDQDOLWjH nazionale valse alla rivista una speciale menzio- GHOODFUHDWLYLWjLWDOLDQHHSHUODSURPR]LRQHGHL ne nel Foglio di disposizioni del partito fascista, prodotti nazionali, attraverso reportage – ad giudicata da Dea come un «altissimo riconosci- esempio, le interviste ai grandi sarti italiani come mento» e un «formidabile incitamento a fare Giovanni Fercioni ed Elsa Schiaparelli apparse sempre di più e sempre meglio». Oltre alla sen- QHOIDVFLFRORGHOO·DSULOHGHO²HSXEEOLFLWj VLELOL]]D]LRQHLQPHULWRDLÀODWLDXWDUFKLFLIUDOH Non a caso, rispetto all’annata precedente, le ré- iniziative che Dea sostenne con vigore non si FODPHGLÀEUHWHVVLOLHWHVVXWLDXWDUFKLFLUDGGRS- possono dimenticare le parole di elogio al Com- piarono e, inoltre, dopo apparizioni sporadiche mentario dizionario italiano della moda, con il nel corso TXDOHO·(QWH1D]LRQDOHGHOOD0RGD²FRPHDIIHU- del 1934, mato da Giorgio Pierotti Cei nel fascicolo di gen- la pagina naio 1936 – intendeva «invitare le signore a de- dedicata al VLVWHUHGDOPDOYH]]RGLLQÀRUDUHLORURGLVFRUVLGL Comitato WDQWHSDUROHVWUDQLHUHVSHFLDOPHQWHTXDQGRVL del prodot- WUDWWDGLSDUODUHGLTXDQWRKDDWWLQHQ]DFRQOD0R- to italiano da», in virtù della «nuova ventata di patriottismo divenne HGLLWDOLDQLWjªFKHSHUYDVHO·,WDOLDLQTXHJOLDQQL Le leggi razziali emanate nel 1938 non fecero vacillare l’orientamento SLFKHÀORIDVFLVWDGHOPHQVLOHFKH continuò a intrattenere le sue lettrici FRQOHFRQVXHWHIULYROH]]HDOOHTXDOL però si aggiunsero contenuti dai toni SDWHUQDOLVWLFLSHUTXHOFKHULJXDUGDYD il ruolo della donna all’interno della famiglia, oltre alle aspre critiche con- tro il divorzio, come nel fascicolo del gennaio del 1939, solo per fare un esempio. Nemmeno l’avvio delle osti-

❨106 ❩ PreText PER TUTTE LE STAGIONI 1HOODSDJLQDDÀDQFRODSXEEOLFLWjGLXQFDSSHOOR e la copertina di Dea del gennaio 1937. 4XLVRWWRTXHOODGHOGLFHPEUHHXQPRGHOOLQR

OLWjDOPHQRDSSDUHQWHPHQWHSUH- occupò Dea che continuò a rassi- curare il suo pubblico con parole intrise di retorica e di cieco ottimi- smo circa una certezza, ossia «[…] TXHOODGHOOD9LWWRULDGHOOHQRVWUH armi, perché l’Italia rifatta anche più libera nei suoi mari e nel suo impero, torni alla sua funzione ci- vilizzatrice e torni la pace nei cam- pi, torni l’aratro ad aprire i solchi e la terra ritorni feconda dopo tutto il sangue che l’ha irrorata. Feconda GLTXHOODJLXVWL]LDSHUODTXDOHLO'XFHWDJOLzFRQ di novem- la spada tutti i nodi. Feconda di nuova vita per bre del tutti, per l’operaio e per l’artista, per colui che 1941 –, costruisce e per colui che insegna. Feconda nelle facendo case ritornate serene e liete dove i bimbi cantano come si fra le braccia materne», come dichiarato nel nu- suol dire mero di gennaio 1941. Nel secondo semestre del di necessi- 1941, l’inasprirsi degli avvenimenti bellici e la WjYLUWHOLEHUDQGRODSURSULDFUHDWLYLWjSHUIDU regolamentazione della vendita di abiti al detta- IURQWHDOVLVWHPDGHOWHVVHUDPHQWR0DTXDOLHUD- glio con il sistema del tesseramento, fecero sì che QRTXHVWLRQHURVLVDFULÀFLDLTXDOLDea faceva nel fascicolo di novembre – e per i successivi ULIHULPHQWR",QGRVVDUHXQDELWRDFTXLVWDWREHQ undici – Dea ospitasse un nuovo appuntamento tre anni prima, cucire da sé un cappello piuttosto intitolato Moda in tempo di guerra. Lungi dal che una borsa o, ancora, estrarre da un baule in- SUHQGHUHDWWRGHOODJUDYLWjGHOPRPHQWRVWRULFR GXPHQWLJLjSLYROWHXVDWL6IRU]LDSSUH]]DELOL RTXDQWRPHQRGLIDUQHSDURODFRQOHOHWWULFLVL per donne benestanti, ma non degni di una tale trattò di brevi articoli scritti da Lia Marinuzzi che ovazione visto che la maggior parte della popo- tendevano a sminuire gli eventi bellici e ad esal- lazione italiana era alla fame. WDUHLOEXRQRSHUDWRGHOODGRQQDLWDOLDQDODTXDOH La vicenda editoriale di Dea si concluse brusca- «ha dimostrato di non essere una bambola scioc- mente nel novembre del 1943, per poi riapparire ca, di saper comprendere gli avvenimenti, di uni- per brevissimo tempo in commercio nel 1948 con formarvisi, ma ha soprattutto dimostrato di saper il titolo Fortuna, che purtroppo fu tutt’altro che IDUHTXDOXQTXHVDFULÀFLRFRQVHUHQLWjFRQHTXL- un nomen omen. librio, con letizia» – come affermato nel numero Laura Trafossi

UN GIORNALE TRA MODA E PROPAGANDA PreText ❨ 107 ❩ REGISTI E POETI ,QTXHVWDSDJLQD$WWLOLR%HUWROXFFLH/DFULWLFDFLQHPDWRJUDÀFD, numero doppio 10-11, agosto-settembre 1948 (disegno di Carlo Mattioli). 1HOODSDJLQDDÀDQFR&HVDUH=DYDWWLQLH9LWWRULR'H6LFDVXOVHWGHLa ciociara, 1960.

UNA CITTÀ E DUE RIVISTE

LA CRITICA CINEMATOGRAFICA (1946-48) E SEQUENZE (1949-51), ENTRAMBE NATE A PARMA J<;FKK@;8CC8ELFM88IK< CULLA DI GRANDI TRADIZIONI E OTTIMI SCRITTORI, GIÀ IN EPOCA FASCISTA I SUOI GIOVANI TROVARONO NEI FILM UNA VIA DI FUGA DALLE ANGUSTIE DI REGIME. FU COSÌ CHE, APPENA TORNATI LIBERI... di ROBERTO CAMPARI

❨108 ❩ PreText LFFRODFLWWjGLSURYLQFLDDQFKHWURSSRFH- ro di Chaplin e ne era rimasto folgorato; tanto da lebrata dai suoi abitanti, che hanno con- GLYHQWDUHLOÀRUGLVFHQHJJLDWRUHFKHVDSSLDPR tinuato a sentirsi eredi di preziose tradi- Bertolucci poi era diventato un poeta e Bianchi un zioni ducali, Parma in effetti conobbe, FULWLFRFLQHPDWRJUDÀFRPDHQWUDPELODXUHDWLLQ negli anni tra le due guerre e anche nel Lettere a Bologna, insegnavano a Parma e, nelle dopoguerra,P momenti culturalmente vivaci. loro classi, parlavano molto anche di cinema. (FLzJUD]LHVRSUDWWXWWRDSHUVRQDOLWjGLSRHWLFULWLFL I giovani evidentemente rispondevano: tanto da fon- artisti che magari lì erano nati oppure che vi risiede- GDUHQHOO·DSULOHXQFLQHFOXEDFXUDGHO*8) YDQRVHEEHQHRUPDLSURVVLPLSHUDYHUHYLVLELOLWj VLJODGHL*UXSSL8QLYHUVLWDUL)DVFLVWL GRYHFRPH nazionale, a trasferirsi a Milano o a Roma. JLjLQDOWUHPDJJLRULFLWWjLWDOLDQHYHQLYDQRSUHVHQ- $0LODQRDGHVHPSLRYLYHYDJLjLQTXHJOLDQQL WDWLÀOPQRUPDOPHQWHTXDVLHVFOXVLGDOFLUFXLWRFRP- Cesare Zavattini, che a Parma aveva avuto come merciale. Scrive Gian Piero Brunetta nella sua vo- allievi Attilio Bertolucci e Pietro Bianchi (cugino di luminosa Storia del cinema italiano che erano *LRYDQQLQR*XDUHVFKL GDLTXDOLGLFHODOHJJHQGD soprattutto gli studenti universitari a scegliere il ci- (molto accreditata dai suoi protagonisti), era stato nema non come evasione, ma come impegno cultu- portato una sera al cinema, a vedere La febbre dell’o- UDOHLGHRORJLFRTXDVLSULPDPRGHVWDIRUPDGLUL-

UNA CITTÀ E DUE RIVISTE PreText ❨ 109 ❩ SCELTE UN PO' SNOB Qui sotto, lo scrittore Luigi Malerba, direttore di Sequenze1HOODSDJLQDDÀDQFR Pietro Bianchi, cugino di Giovannino Guareschi. UNA CITTÀ E DUE RIVISTE

EHOOLRQHULVSHWWRDOFOLPDDVÀWWLFRLQFXLLOUHJLPH se paragonata alle altre riviste di cinema, anteriori, tendeva a chiudere sempre più l’Italia. FRQWHPSRUDQHHRSRVWHULRULWLSRJUDÀFDPHQWHUDIÀ- Bianchi e Bertolucci, entrambi in tempi diversi cri- nata, rinunciava di proposito ad ogni immagine fo- WLFLFLQHPDWRJUDÀFLGHOJLRUQDOHFLWWDGLQRHUDQR WRJUDÀFDVRVWLWXLWDSHUVLQRQHOOHFRSHUWLQHGDGLVH- QDWXUDOPHQWHSDUWHDWWLYDLQTXHVWDLQL]LDWLYDFKH gni di pittori come Mino Maccari, Ottone Rosai e trovò un’ovvia sospensione nei tragici anni della Carlo Mattioli (unico parmigiano, dal 1935, se pure guerra. Ma che riprese nel dopoguerra con l’emer- nato a Modena). Nell’editoriale del primo numero, JHUHGLQXRYHÀJXUH$QWRQLR0DUFKL)DXVWR)RU- JHQQDLRIHEEUDLRQRQÀUPDWRPDVFULWWRTXD- nari e Luigi Malerba. VLFHUWDPHQWHGDOGLUHWWRUH$QWRQLR0DUFKLVLGHÀ- Ai primi due si dovette la fondazione e la direzione nisce la scelta di rinunciare alle foto una «innocente di una rivista, /DFULWLFDFLQHPDWRJUDÀFD, uscita a civetteria» dovuta al fatto che «chi è molto innamo- Parma dal 1946 al 1948. Ed era abbastanza insolita rato non ha bisogno di tenersi davanti agli occhi l’immagine dell’essere caro». E l’amore è, natural- PHQWHTXHOORSHULOFLQHPDGHÀQLWR©LOSLJUDQGH UHJDORFKHODFLYLOWjPRGHUQDDEELDIDWWRDJOLXRPL- ni del nostro tempo», del tutto autonomo rispetto alle altre arti; salvo che poi non solo ci si serve di SLWWRULSHUOHLOOXVWUD]LRQLPDVLFHUFDQRDÀUPDUH gli articoli, letterati, storici dell’arte, politici ed eco- nomisti. Non tutti, infatti, erano allora convinti, nel caso del cinema, che si trattasse di un linguaggio artistico: un ermetico come Oreste Macrì ne criticò, in un artico- lo pubblicato sulla rivista, l’eccesso di realismo e LPPHGLDWH]]DLQTXDQWRVRVWHQHYDLQTXHVWRFDVR QRQHUDSLLOSRHWDFKHPDQLSRODYDODUHDOWjDÀQL DUWLVWLFLPDODUHDOWjVWHVVDFKHGLYHQWDYDSRHVLD Anche Francesco Arcangeli, critico d’arte, scriveva sul secondo numero che il cinema trovava un limite LQVRUPRQWDELOHQHOODPHFFDQLFLWjGHOODIRWRJUDÀD DVSHWWRLQHOLPLQDELOHVHSXUHTXHVWDIRVVHVWDWDVHP- pre a colori (allora non lo era, come sappiamo). 0ROWHSHUSOHVVLWjDQFKHGDSDUWHGHLFURFLDQL%LJLD- retti e Frosali; poi nel dicembre 1948 Benedetto Croce in persona interveniva con una lettera alla rivista Bianco e NeroTXHOODHGLWDGDO&HQWUR6SH- ULPHQWDOHGL&LQHPDWRJUDÀDDIIHUPDQGRFKHVHLO

❨110 ❩ PreText cinema veniva percepito come arte, arte era, punto e basta. )RUVHDQFKHSHUTXHVWROHSHUSOHV- VLWjVFHPDURQRGDOO·RWWDYRQXPHUR (maggio-giugno ’48) apparvero an- FKHIRWRJUDÀHPHQWUHOHWWHUDWLHDU- tisti diminuirono rispetto ai critici VSHFLÀFL&KHHUDQRHGHUDQRVHP- SUHVWDWLLQSULPROXRJRTXHOOLGL Parma, i più vecchi Bertolucci e Bianchi e i più giovani Marchi e Fornari, direttore e condirettore della rivista stessa. GLUHDOWjSRVVDDQQHJDUHQHOODSDOXGHFRQIRUPLVWD ,QTXDQWRD&HVDUH=DYDWWLQLGDWHPSRHPLJUDWRD GLTXHOOR ,QYHULWjJUDQGLVVLPRVHYLVWRRJJLPD Roma e attivissimo nel cinema, è abbastanza curio- bisogna rispettare la temperie culturale dell’epoca). so trovare nel numero datato dicembre ’46 (cioè A neppure un anno dalla cessazione de La critica dopo che aveva scritto la sceneggiatura di Sciuscià, FLQHPDWRJUDÀFD, nel settembre 1949, uscì il primo in pieno periodo neorealista) un’intervista in cui il numero di un’altra rivista di cinema, Sequenze, di- geniale Za afferma di voler lasciare il suo lavoro in UHWWDGD/XLJL0DOHUEDFLQHÀORÀQRUDDVVHQWHGDOOH TXHOFDPSRSHUFKpLOUXRORGHOORVFHQHJJLDWRUHVD- imprese parmigiane ma che, soltanto ventunenne, rebbe frustrante, sarebbe come preparare una donna aveva da poco incominciato a collaborare con la DOO·DPSOHVVRÀQDOHFKHFRPSHWHVHPSUHDOUHJLVWD rivista nazionale Cinema. Giuseppe Calzolari, da Restando nell’ambito dei capolavori neorealisti del- VHPSUHHSHUVHPSUHFLQHÀORYLIXXQLFRUHGDWWRUH ODFRSSLD'H6LFD=DYDWWLQLqFRPXQTXHDQFRUDSL mentre l’editore era il parmigiano Maccari. Gli in- curioso trovare, nel n. 10-11 della rivista, una dichia- WHQWLDSSDLRQRLQTXHVWRFDVRPHQRLQWHOOHWWXDOLVWLFL razione dello scrittore Luigi Bartolini pentito di ave- meno snob nei confronti di un tipo di spettacolo sul re concesso il suo Ladri di biciclette per il cinema, YDORUHDUWLVWLFRGHOTXDOHQRQWURYLDPRSLGLVFXV- ©DUWHLQIHULRUHªPDFKLULFRUGHUHEEHRJJLTXHOWLWR- VLRQL0DODSULQFLSDOHQRYLWjGLSequenze è che ogni ORVHQRQYLIRVVHVWDWRLOÀOP" numero si pone come fosse un libro, come una pic- I redattori, per fortuna, non dovevano pensarla allo FRODPRQRJUDÀDDWHPDXQLFRFRQXQFXUDWRUHH VWHVVRPRGRLQIDWWLJLjGDOVHFRQGRQXPHURWURYLD- YDULLQWHUYHQWL$SSDLRQRVHPSUHOHIRWRJUDÀHQRQ mo un editoriale, Fiducia nella povertà, esplicita solo in copertina ma anche con inserti. dichiarazione di poetica neorealista, in appoggio al Nel ’50 Malerba si trasferì a Roma, dove andò dap- grande momento del migliore cinema italiano con- prima a lavorare per l’editore Bestetti diventando temporaneo. E prima della chiusura (che fu nel no- poi fortunato sceneggiatore, con Lattuada e altri vembre 1948) troviamo un editoriale in cui si espri- UHJLVWLHLQÀQHVFULWWRUHDXWRUHGLURPDQ]LDFRPLQ- me la preoccupazione che il nostro cinema, dopo ciare dagli anni Sessanta. A Parma restava solo Cal- avere dato al cinema americano una buona lezione zolari, sebbene Malerba avesse mantenuto la dire-

UNA CITTÀ E DUE RIVISTE PreText ❨ 111 ❩ MONOGRAFIE Il numero di Sequenze dedicato a ,OFRORUHQHOÀOP, curato da Guido Aristarco.

zione fino alla chiusura della colore venga impiegato come in rivista, nel giugno 1951. molta pittura contemporanea, dove Il primo numero di Sequenze si «i verdi non sono sempre erba né i intitola ,OFRORUHQHOÀOP ed è cura- EOXVHPSUHFLHORªLGHDDOODTXDOH to da Guido Aristarco: si tratta di HJOLSRLUHVWHUjIHGHOHFRPHUHJLVWD un problema centrale in anni in cui mettendola in pratica nel suo primo il cinema era ancora prevalente- film a colori Il deserto rosso mente in bianco e nero ma il colo- (1964), e poi ancora, con l’ausilio UHVLVWDYDDIIHUPDQGR ÀQRDGR- dei mezzi elettronici, ne Il mistero minare totalmente dagli anni di Oberwald (1980). C’è anche la 6HWWDQWD 7URYLDPRTXLQXPHURVH previsione che un giorno tutto il discussioni, con una visione spes- FLQHPDVDUjDFRORULFRQVSDUL]LR- so negativa del cinema a colori: ne del bianco e nero (cosa in effet- Salvatore Quasimodo, ad esempio, WLYHULÀFDWDVLFLUFDGXHGHFHQQLSL è autore di un articolo in cui stronca i cartoons di WDUGL HO·LGHDJLjSURIHVVDWDGDĒM]HQåWHMQ LOFXL :DOW'LVQH\ FKHDOWULLQYHFHGLIHQGRQRFRPHDG saggio &RORUHHVLJQLÀFDWR sarebbe stato pubblicato esempio Rudolf Arnheim, pur contrario in linea di per la prima volta in Italia proprio sul secondo nu- SULQFLSLRDOFRORUH HDIIHUPDFKHLOFLQHPDSRWUjDO mero di Sequenze GHOVLJQLÀFDWRHVFOXVLYDPHQWH massimo raggiungere il livello di uno Sciltian, ma FXOWXUDOHHQRQLQYHFHVLPEROLFRÀVVRDOGLOjGHL QRQTXHOOLGL*LRWWRRGL9DQ*RJK/DFRSHUWLQD tempi e delle culture, dei colori stessi. ULSURGXFHXQ·LQTXDGUDWXUDGHOO·Enrico V (1945) di Glauco Viazzi cura due numeri di Sequenze sul ci- Laurence Olivier, il cui uso del colore è lodato negli QHPDVRYLHWLFRFLRqTXHOORSURLELWRQHJOLDQQLGHO interventi di Giulio Cesare Castello e di Glauco Viaz- IDVFLVPRHFKHFRVWLWXLYDGXQTXHQHOGRSRJXHUUD zi. Ma si parla anche del colore come si trova in una scoperta, favorita naturalmente anche dalle po- alcuni successi hollywoodiani dell’epoca (Via col sizioni ideologiche di molti intellettuali del tempo. vento, Duello al sole, Femmina folle di John M. Vi fu poi un secondo numero curato da Aristarco 6WDKOPHQRIDPRVRPDVXOTXDOHVLGLOXQJDQHOVXR VXOO·LPSRUWDQ]DGHO1HRUHDOLVPRQHOTXDOHLQWHU- saggio, il curatore Guido Aristarco). L’articolo più venne anche Georges Sadoul, il massimo critico interessante è Il colore non viene dall’America di marxista dell’epoca. Nel giugno-luglio 1950 fu pub- Michelangelo Antonioni, dove il regista riprende un blicato un numero doppio sul divismo a cura di GLVFRUVRJLjLPSRVWDWRLQSUHFHGHQ]DVXOCorriere Fausto Montesanti, che parla di scomparsa del divi- Padano e su Cinema VRVWHQHQGRODYDOLGLWjGHOFR- VPRFLQHPDWRJUDÀFR VHQ]DDFFRUJHUVLGLDOFXQHVWDU lore come elemento espressivo a patto che non ven- emergenti, del calibro di Marilyn Monroe e Marlon ga usato in termini naturalistici come nel cinema Brando). Ma, nel 1951, anche Sequenze chiudeva; americano (fa gli esempi de Il cucciolo e di Duello e le future riviste pubblicate a Parma non avrebbero al sole il cui Technicolor, ad uno sguardo odierno, più riguardato il cinema. non è certo naturalistico). Antonioni si augura che il Roberto Campari

❨112 ❩ PreText LIBRI & PERIODICI, DEL LORO PASSATO DEL LORO FUTURO

PreText ❨ 113 ❩ NOTTI DI PAURA 1HOODSDJLQDDÀDQFRHQHOOHVXFFHVVLYH le copertine di alcuni OLEULQRLUFLWDWLGDOOάDXWRUH UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO

STORIA DI UN'INIZIAZIONE QUASI PER CASO :@KK8EF@I<8CKI@;

di COSIMO ARGENTINA

e sensazioni vanno e vengono attra- Limbiate entro 48 ore per una supplenza di Dirit- verso strani eventi, fenomeni innatu- to ed economia politica». Al che avevo caricato rali che mostrano il volto più disuma- nella mia Citroën AX Halley un borsone con den- no del Grand Guignol urbano. Taranto tro un cambio, un accappatoio, ciabatte, una radio è un vicino zoppo e deforme che suc- e i libri di Chandler, Dashiell Hammett e James Lchia l’aria appoggiato a un muro, il rantolo di un Ellroy. Di Ellroy mi ero portato dietro Prega de- cane che cerca di vomitare, il grido di un uccello tective, Dalia Nera, L’angelo del silenzio e Il gran- notturno sistemato su un’antenna televisiva, una de nulla$OO·XOWLPRPRPHQWRDYHYRÀFFDWRQHO GRQQDFKHPDOHGLFHLVXRLÀJOLLOFUROODUHGHLFDU- ERUVRQHDQFKHXQSDLRGLOLEULGL3KLOLS.'LFNH toni delle pizze e le lattine di birra sistemati davan- Vita attraverso le lettere di Edgar Allan Poe. Ave- ti a un cancello corroso. Questo e altro… Pensieri vo più libri che biancheria e mia madre alla par- FKHPLSHUFRUURQRLOFUDQLRTXDQGRDEEDQGRQDQGR tenza aveva assunto la sua solita espressione di ODPLDFLWWjGLULJRODSUXDYHUVROD/RPEDUGLDSHU TXDQGRPLSHUGHYRDOHJJHUHSLXWWRVWRFKHULRUGL- poter provare a diventare uno scrittore… nare la camera. Insomma lasciavo Taranto verso le 6RQRDUULYDWRD0LODQRVXOÀQLUHGHOQRYHPEUHGHO sei del mattino per fare un’esperienza lavorativa a 1990 con in tasca una nomina da precario. Nel Milano che sarebbe dovuta durare sette-otto mesi, telegramma c’era scritto «presentarsi al Pacle di ma che si sarebbe prolungata per oltre trent’anni.

❨114 ❩ PreText &KHFLIDXQXRPRLQXQDFLWWjORQWDQDPLOOHFKL- JLURSHUODFLWWj ORPHWULGDFDVDTXDQGRQHOODVXDWHUUDKDJLjXQ in una cartelletta lavoro come procuratore legale, una nomina in una trasparente per VFXRODSULYDWDHXQFRQWUDWWRFRQXQTXRWLGLDQR far assorbire alla come cronista di nera e giudiziaria? FDUWDJOLHIÁXYL ,O1RUGPHORUDIÀJXUDYRFRPHXQPRQGRRVFXUR dei Navigli, di HPHWLFRORVRSHUFRUVRGDSHUVRQDJJLDOOD)UDQN Brera, di Quarto Miller e da eroi solitari. Pioggia, arsenico e mer- Oggiaro, del letti sempre nuovi. E poi Milano era il mondo Lorenteggio e della parola… La scrittura, il verbo fatto asfalto, soprattutto catrame e fumi sevesiani ad alta concentrazione dell’hinterland di nitroglicerina. nord coi suoi Amavo il noir anche se non mi ritenevo un narra- coni d’ombra WRUHGLJHQHUHHLQUHDOWjQRQHURQHPPHQRXQ fatti di fabbriche narratore perché non avevo pubblicato niente e a dismesse e tran- TXHLWHPSLYROHYRJLXVWRDQQXVDUHO·DULDFKHVDSH- siberiane mor- va di polvere da bose. La matti- sparo e tentare un na sul presto giro alla roulette scendevo da Xi russa con il tam- Jing a bere un caffè e a un tavolo del bar leggevo il buro a due proiet- giornale fumando una Marlboro4XHOTXRWLGLDQR tili. mi aprì al mondo del noir milanese, al mondo del- A Milano me ne le associazioni culturali esoteriche, delle librerie andai a vivere in come alcova, mi spalancò uno stargate che dava un alberghetto direttamente su presentazioni di autori e letture, HTXLYRFRLQ]RQD mi fece accostare a mentori nascosti come premo- Maciachini a nizioni tra le esalazioni di anidride carbonica e 15mila lire al PLOODQWDWRULGLVXFFHVVRHGLWRULDOHHWXWWRTXHVWR giorno e sul letto non costava nulla. impidocchiato 6SDFFDLOHYHQWLTXDWWURUHLQGXHVH]LRQLDVLPPH- cominciai a scri- WULFKH'LJLRUQRHÀQRDOOHGXHHXQTXDUWRHURXQ vere brevi raccon- professorino di belle speranze pronto a cogliere il ti neri… Neri più calcio in culo d’ingresso nella pubblica istruzione. neri della mezza- Dal tardo pomeriggio a notte fonda ero al soldo di notte… XQDQÀWULRQHJLXOODUHVRWWROHPHQWLWHVSRJOLHGL Poi li portavo in PHVWHVVRHJLUHOODYRTXDHOjFHUFDQGRGLFDSLUH

UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO PreText ❨ 115 ❩ UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO

come diavolo funzionava la giostra dello scripto- la tiravano di coltello e calamaio in giro per betto- rium meneghino. le trangugiando Habana rum e birra. I capitani L’urlo dello strillone era ancora vivo in me sicché coraggiosi della feccia dantesca erano Andrea G. tentai di entrare a gamba tesa nella redazione del 3LQNHWWVH$QGUHD&DUOR&DSSL6DOLYDQRVXXQ TXRWLGLDQRLa Notte. Toc toc toc… bussai chie- palco improvvisato e schiacciavano considerazio- dendo del direttore, ma Cesare Lanza era assente ni su Hammett, Deaver e sul Silenzio degli inno- HGXQTXHPHODJLRFDLFRQXQUHGDWWRUHSRUWDQGR- centi. Lì dentro si parlava di letteratura in modo gli dei brevi articoli che avevo messo giù per i QRQFRQYHQ]LRQDOHWDQWRFKH'RVWRHYVNLMH6DP giornali ionici. Stupri, omicidi, processi alla Sacra Spade del Falcone maltese venivano menzionati &RURQD8QLWDULWURYDPHQWLGLFDGDYHULPXWLODWL come fossero fratelli maggiori. Gli incontri non Mi dissero che mi avrebbero fatto sapere e io di erano ingessati e la ciurma scartava a destra e si- tanto in tanto tornavo all’attacco recando con me nistra rimbalzando sulle battute su Mario Puzo, le altri pezzi da artiglieria pesante: la faida tra i Mo- FRQVLGHUD]LRQLVX%UDP6WRNHUHF·HUDQRGHLPR- deo, matricidi, l’assassinio del mellonaro De Vi- menti in cui a chiudere gli occhi e serrare le ma- tis… scelle saresti potuto essere nella Marsiglia di Jean- Milano era panettone e Scerbanenco e io m’ero Claude Izzo ascoltando gli scaricatori del porto nutrito delle storie del bolscevico naturalizzato più cantarsela sull’ultimo omicidio alla banchina 12. FKHGHOO·XYHWWDHGHOODIUXWWDFDQGLWDHGXQTXHSHU- *OLDIIDEXODWRULGLTXHOOHVHUDWHHUDQRPLODQHVLD correvo di notte vie strappate alla passo pesante e intonavano le can- QHYHHDOODSLRJJLDLQÀODQGRPLGL zoni di Fred Buscaglione di Cali- volta in volta in caffè letterari o in fano e di Jannacci, scarpe da tennis librerie alternative, subliminali, FRPSUHVHÀQRDTXDQGRLOUXPWHU- caotiche… minava e non restava che rientrare 8QDVHUDFDSLWDLLQXQEDUGDOOHSDU- in tana in ginocchio. ti di via Paolo Sarpi. Zona franca 0DTXHJOLXRPLQLFRQWRUQDWLGD nel mar della Cina, il locale ospita- donne bellissime e fatali la mattina va una serata di letture di pagine dei potevano svegliarsi intorno a mez- gialli Mondadori. La gente fumava zogiorno mentre io avevo l’altra e se la chiacchierava e c’erano si- sezione vitale e la mia sveglia ana- gari impennati, cravatte alla Bogart, logica partita alle 6 e 25 senza se e fumo di Londra indossati senza senza ma. andare troppo per il sottile… Fu lì Perciò non sempre riuscivo a esse- che sentii parlare per la prima volta UHGHOODSDUWLWDPDFRPXQTXHQHL della Scuola dei Duri di Milano, un pomeriggi di freddo e con le mani manipolo di amanti del genere noir, ficcate in tasca me ne andavo in tutti scrittori o aspiranti tali, che se giro coi racconti che intanto diven-

❨116 ❩ PreText WDYDQRVHPSUHSLQXPHURVLHFDWWLYL(UDQRTXHL racconti, neri, duri, violenti… Appartenevano a una dimensione dove io ero Dio e mi esibivo per me stesso sbattendo sul foglio una rabbia incista- ta nei miei tessuti connettivi. E girovagando come un nomade in un modo o nell’altro arrivavo sem- pre a una delle mie poste ricorrenti: via Senato 13, il santuario. Mi fermavo davanti al portone a due passi da San Babila e cercavo di forzare la serra- tura per provare a sgattaiolare all’interno dell’an- drone del palazzo dove viveva Fernanda Pivano. 8QDVHUDWURYDLLOSRUWRQHPH]]RDSHUWRHQWUDLH ÀFFDLQHOODFDVVHWWDGHOOHOHWWHUHGHOODWUDGXWWULFH GL+HPLQJZD\H&KDUOHV%XNRZVNLXQIDVFLRGL racconti e l’indirizzo del mio albergo e il numero di telefono dello stesso. Tempo due giorni e il concierge mi passò una te- lefonata. L’uomo della reception era un ex becchi- no beccato a togliere i denti d’oro ai cadaveri nel cimitero di Bollate. Aveva basette grigie e occhi da bastardo e ogni volta che rincasavo lo trovavo mezzo ubriaco che sfogliava riviste porno farfu- gliando contro la vita che lo relegava tra i pidocchi HOH]HFFKHGLXQKRWHOGLTXDUW·RUGLQHHGLFRQVH- guenza ce l’aveva con il mondo. E sia come sia raccolsi la cornetta e al telefono era LEI, Fernanda Pivano. Sì, aveva letto i miei rac- conti ma li giudicava troppo crudi e cruenti. Sì, lo stile le piaceva un sacco. Mi diede dei nominativi SDUWHFKHLUDFFRQWLQRQVHOLÀODYDQHVVXQR DFXLULYROJHUPLHTXHOORIXLOODSHUODPLDFDUULH- Intanto la mia vita allo schiaffo andava avanti. A ra di piccolo scrivano tarantino. YROWHODVHUDÀQLYRVXL1DYLJOLHLQXQEDUDYHYR 6SHGLLUREDPLDDWXWWLTXHOOLGHOODOLVWDGL1DQGD conosciuto una compagnia di attori di teatro e sal- Alcuni non mi risposero, alcuni mi diedero appun- timbanchi che stavano cercando di metter su uno tamento, altri mi dissero che non c’era trippa per spettacolo demenziale. Mi innamorai perdutamen- gatti. Ma tutti erano concordi sul fatto che senza te di una rossa naturale che camminava sul cavo un romanzo pronto non potevo andare da nessuna G·DFFLDLRPDODEDOOHULQDHTXLOLEULVWDHUDOHJDWDDO

UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO PreText ❨ 117 ❩ UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO

capocomico e to il mio primo romanzo pubblicato da Marsilio. non mi degnò In quella libreria metafisica oltre Porta Genova mi mai di uno ritrovai scagliato in un mondo di giornalisti d’as- sguardo. Con salto, nane gravide ed esibizionisti da cesso pub- loro bazzicava- blico. Ma avevo un romanzo e a presentarmelo no renitenti e c’erano Pinketts e Crovi. In realtà prima di spedir- altra gente con lo alla Marsilio il manoscritto a Olivetti portatile carichi penden- lo avevo fatto leggere a Raffaele Crovi. Crovi era ti. Un compen- un mostro preistorico, una rana cresciuta a dismi- dio da codice sura dotata di un’intelligenza metallurgica. Il suo penale. 41 bis fiuto era pazzesco. Crovi era proprietario della schivato come casa editrice Camunia e la sede si trovava in fondo le pallottole che ai Navigli. Camunia era un ricettacolo di perso- avevano ri- naggi strambi e ambigui e Crovi era il protagonista schiato di man- incontrastato. Il numero uno. Mi adottò e mi diede dargli in pezzi il dei consigli. Mi suggerì alcune letture. Mi disse cervello. Uomi- che stava per cedere Camunia e mi parlò di Tizia- ni nervosi, sem- no Sclavi dicen- pre all’erta, im- domi che era un pudenti, pronti genio. E sicco- alla rissa. Una sera il capocomico ci invitò tutti al me in linea di bar del Baffo a mangiare qualcosa che somigliava massima gli da- a un gelato. Lì conobbi Alda Merini. vo ascolto mi «Sono di Taranto», le dissi, perché conoscevo il accostai all’uni- suo vissuto e il suo ricovero nell’ospedale ionico. verso di Dylan E lei: «Taranto, città maledetta!». Cominciammo Dog e anche le a cantarcela su Taranto e Milano e diventammo mie letture a fu- amici. Le diedi da leggere i racconti noir e lei mi metti si tinsero disse che dovevo essere ben incazzato per scrive- di noir. re di Testimoni di Geova fatti a pezzi e investiga- Crovi era un fi- tori falliti che cercavano ragazze androgine. C’era glio dell’Ap- qualcosa nei miei scritti che la spingeva ad andare pennino tosco- avanti nelle letture, una vena poetica nascosta, mi emiliano, ma disse. Continuai a frequentarla fino al giorno della Milano la cono- sua morte e continuai anche a frequentare Andrea sceva come le Pinketts che presentò alla Tikkun di Ermanno Trit- sue braghe. Mi

�118 P �reText HARD BOILED 4XLVRWWR$QGUHD*3LQNHWWVSVHXGRQLPRGL$QGUHD*LRYDQQL5RGROIR3LQFKHWWL Mancato ancora giovane lo scorso anno, è stato vincitore GLPROWLSUHPLOHWWHUDULWUDLTXDOLGXHHGL]LRQLGHO0\VW)HVWHLO3UHPLR6FHUEDQHQFR

SDUOzGHOODFLWWjGHLOXRJKL maledetti, della gente di cui GLIÀGDUHHGLTXHOOLFROFXR- re in mano, dei puri e dei parassiti e disse la sua sul modo in cui scrivere noir e di come i libri venissero letti nei meandri della me- tropoli, nei centri sociali e nelle librerie giuste se uno sapeva dove cercare. E GXQTXHFHUFDFKHWLFHUFD mi imbattei nella libreria di Tecla Dozio in largo della Crocetta. Tecla era una donna dagli occhi magne- tici che aveva allevato tutti gli scrittori di noir della Lombardia e non solo. Era TXHOOLGHOODEDQGDGHOOD la mamma sacra di tutti gli aspiranti giallisti. La Comasina, il bel René dea Kalì dei narratori. Dal giorno della nostra co- Vallanzasca ed Epami- noscenza non mancò mai di ordinare i miei libri, nonda. Sedendomi a leggerli e poi metterli in bella mostra nella Libreria XQRGHLWDYROLGLTXHO del Giallo. Se le dicevo che non ero uno scrittore locale vecchio di di genere, lei ribatteva: «Tu sei più noir di tutti gli cent’anni mi venne l’i- scrittori di noir che conosco». Era una grande, Te- dea per il mio secondo cla. Eravamo tutti lì, anche solo per un caffè. Tu ci romanzo. E fu così che entravi e trovavi a sfogliare libri Massimo Carlot- QDFTXHLOBlu Seves, che to, Carlo Lucarelli, Sandrone Dazieri e Paco Igna- pubblicai sempre con cio Taibo II (in ciabatte)… Nella sua libreria co- Marsilio, ma non prima nobbi un tizio dai lunghi capelli e l’andatura di aver sposato la silen- trucida che lavorava all’obitorio del Niguarda e ziosa oscura e sciamani- arrotondava uccidendo cavie per un’industria di FDFDVVLHUDGLTXHOORFD- farmaci ad Affori. In pratica doveva eliminare gli OHWDQWRHYRFDWLYRTXDQWRPDOHGHWWR/DUDJD]]DHUD animali che erano stati usati per provare un farma- di Santa Maria di Leuca, una vera mambo da vudù co. E fu lui che una sera mi portò dentro un bar di caraibico… Insomma, il noir me lo portavo in casa. Cesano Maderno dove in passato se l’erano fatta Cosimo Argentina

UNO SCRITTORE ALLA SCOPERTA DI MILANO PreText ❨ 119 ❩ DIVINA 1HOODSDJLQDDÀDQFR Eleonora Duse, la più grande attrice italiana di tutti i tempi. VITE D'ARTISTA

VOLEVA ARGINARE L'IGNORANZA DI ATTRICI E ATTORI ;LJ<#C

di VALERIA PALUMBO

ella primavera del 1916, Eleonora Rachmaninov. Era il segno che Eleonora Duse fos- Duse, forse la più grande attrice ita- se a conoscenza delle più innovative correnti artisti- liana di sempre, attraversava un pe- che del suo tempo, in particolare nordeuropee e che ULRGRGLIÀFLOH$YHYDDEEDQGRQDWROH vi attingesse per il suo repertorio. scene nel 1909, a 51 anni, dopo una Il 23 ottobre 1905 l’attrice-regista (ereditava la tra- Nserie di pesantissime tournées all’estero e al culmi- dizione delle capocomiche e prime attrici) fu in sce- ne della fama. na anche con L’albergo dei poveri o I bassifondi di (UDVWDWDXQDVRUSUHVD/DÀQHGHOODGHFHQQDOHH 0DNVLP*RU·NLMDO7KpkWUHGHO·°XYUHGL3DULJLFRQ devastante relazione con Gabriele D’Annunzio, nel la compagnia di Aurélien Lugné-Poe. La Duse reci- 1904, non solo aveva rilanciato la sua carriera, ma tò, sia pure in italiano, nel ruolo secondario di Vasi- le aveva permesso di rinnovare il suo repertorio. Vi OLVDWHQXWDULDGLXQRVTXDOOLGRGRUPLWRULR1RQVROR erano stati accolti anche testi modernissimi come non rivendicò per sé il ruolo di prim’attrice, in ac- Monna Vanna, lavoro “femminista” (vi si tratteggia- cordo con la sua fama internazionale, ma nemmeno YDXQ·HURLFDÀJXUDIHPPLQLOH GL0DXULFH0DHWHU- volle un compenso alla sua altezza. Poco dopo por- OLQFNGHOSRUWDWRDO/LULFRGL0LODQRQHO tò la pièce al Teatro Manzoni di Milano con la com- FKHDYUHEEHDYXWRGLYHUVHYHUVLRQLFLQHPDWRJUDÀFKH pagnia Talli-Gramatica-Calabresi. HVDUHEEHGLYHQWDWRXQ·RSHUDLQFRPSLXWDGL6HUJHM Però, appunto, dopo essere diventata anche la mi-

❨120 ❩ PreText JOLRULQWHUSUHWHGHOOHVWUDRUGLQDULHÀJXUHIHPPLQLOL GL+HQULN,EVHQQHOVFHOVHLOULWLUR(UDVWDQFD malata. Contava di farcela, economicamente e mo- UDOPHQWH6EDJOLDYD)UDO·DOWURVXDÀJOLD(QULFKHW- ta, che nel 1908 aveva sposato un ricco docente svizzero, Edward Bullough, che insegnava in In- ghilterra, non l’aiutò mai. Eppure era benestante anche grazie alla madre. Bigotta e da sempre lon- tana dal suo mondo, Enrichetta considerava la vita dell’attrice uno scandalo. Così la Duse dovette tornare al lavoro. «Si deve lavorare. Il lavoro è il SDQHHLOVDOHGHOODYLWD²DOODYRURGXQTXHªFRP- mentò. Contattata dal produttore Ambrosio di Torino, ac- FHWWzGLSUHQGHUHSDUWHDXQÀOPGL)HER0DULPR- UDQGRVLDOODSLWWXUDGL*LRWWR(DOODÀQHGHOOHULSUH- desto attore e ancor più modesto regista, ma di se, scontenta del distacco frettoloso con cui Mari successo. La Duse chiese però di scegliere i sogget- aveva girato le scene dell’infanzia del protagonista, ti, di scrivere la sceneggiatura, di avere la direzione volle rifarle. La storia era insolita per il cinema ita- DUWLVWLFD,OFLQHPDO·DSSDVVLRQDYDJLjGDTXDOFKH liano di allora: una madre costretta ad abbandonare tempo. Era affascinata dai suoi aspetti tecnici, dalla LOÀJOLRSHUJDUDQWLUJOLXQDEXRQDHGXFD]LRQHOR VXDSRUWDWDLQQRYDWLYDGDOOHSRVVLELOLWjFKHDSULYD ritrova alla vigilia di un matrimonio benestante e si benché, per una donna che aveva basato gran parte ULÀXWDGLVHJXLUORSHUQRQURYLQDUQHODUHSXWD]LRQH della sua carriera su un uso moderno della voce, il Addirittura riesce, con la sua morte, a evitare che cinema muto poteva sembrare limitante. lui, tormentato dai sensi di colpa, torni a prenderla (OHRQRUDDYHYDSHUzULÀXWDWRGLODYRUDUHQHO con sé. La scena del ritrovamento del cadavere è FRQ'DYLG:DUN*ULIÀWKLOSULPRPLWLFRUHJLVWD una sorta di deposizione alla rovescia che rivela la statunitense. E anche con l’Ambrosio non volle profonda cultura artistica della Duse. C’era tutta accettare molti ruoli che le vennero proposti. Si O·,WDOLDUHWURJUDGDGHOO·HSRFDLQTXHOÀOPQRQVRO- prese, insomma, il suo tempo. La svolta arrivò con tanto la Sardegna profonda raccontata dalla Deled- un consiglio della scrittrice e giornalista napoletana da. E la scelta della Duse dimostra un coraggio Matilde Serao, sua amica da sempre, che le sugge- insolito (la Ambrosio riuscì poi a bloccare le ripre- rì di trasferire sullo schermo il romanzo di una scrit- se de La donna del mare e nessuno dei successivi trice donna: Cenere, di Grazia Deledda (per inciso, SURJHWWLFLQHPDWRJUDÀFLGHOO·DWWULFHDQGzLQSRUWR  premio Nobel per la Letteratura nel 1926, forse in Fu una scelta inevitabile visto che Eleonora aveva concorrenza con la stessa Serao). DOO·HSRFDDQQLHGHVLELYDFRQJUD]LDLQÀQLWDPD La Duse si lanciò nel progetto con entusiasmo: scris- pochi margini di incertezza, la sua canuta, incipien- VHODVFHQHJJLDWXUDLPSRVWzOHLQTXDGUDWXUHLVSL- te vecchiaia? Nient’affatto. Fu una scelta di cultura,

VITE D'ARTISTA PreText ❨ 121 ❩ VITE D'ARTISTA

LQSDUWHDQFKHDXWRELRJUDÀFDXQDGHQXQFLDGHOOD GHOODVFHQDFXOWXUDOHLQWHUQD]LRQDOH/DVXDÀJXUD VRFLHWjSDWULDUFDOHFKHDYHYDLPSRVWRWDQWLOLPLWL DVVXQVHXQULOLHYRFUHVFHQWHWUDODÀQHGHOO·2WWRFHQ- DQFKHDOODVXDFDUULHUDXQDÀHUDULYHQGLFD]LRQHFKH to e il 1924, anno della sua morte, avvenuta a anche una donna matura potesse calcare le scene. 3LWWVEXUJKQHJOL6WDWL8QLWLGXUDQWHXQDtournée. Fu una decisione così consapevole ed elaborata che La regista, attrice e produttrice Eva Le Gallienne le TXDQGR*UD]LD'HOHGGDQHOPDU]RYLGHOD dedicò un saggio, The Mystic in the Theatre. Eleo- SULPDGHOÀOPFRPPHQWz©ËWXRQRQPLRª nora Duse, in cui la dipingeva come una super don- $TXHOODpremière aveva assistito un’altra scrittrice, na nietzschiana. dalla fama “scandalosa”, Colette, che rimase incan- Eppure l’attrice, in una visione discriminatoria sia tata, giustamente, dal movimento delle mani della verso le donne sia verso il teatro, viene ricordata Duse: le descrisse come ali battenti che estendeva- TXDVLVHPSUHLQUHOD]LRQHDGDOFXQLGHLVXRLSDUWQHU QROHORURRPEUHVLQRDOGDYDQ]DOHGHOODÀQHVWUD,O in particolare Gabriele D’Annunzio e Arrigo Boito. ÀOPIXSHUzXQÀDVFR,FULWLFLFRPPHQWDURQRFKH Il secondo ostentava disprezzo per il teatro di prosa il pubblico italiano non era pronto per un’opera del (tanto da voler sempre tenere segreta l’ultradecen- genere: non era una storia d’amore e per sovrappiù nale relazione con l’attrice) e mostrava di preferirgli ÀQLYDPDOH/HLULVSRVHSLFFDWDDFFXVDQGRLQYHFH di gran lunga il melodramma. Ciò nonostante con- LFULWLFL©ËÀOPG·DUWHFRQXQDGRQQDGLULWWDFRQL vinse la Duse a mettere in scena una sua deludente capelli bianchi… Non è il loro genere». riduzione dell’Antonio e Cleopatra GL6KDNHVSHDUH Questo episodio, in fondo marginale, della vita e È abbastanza paradossale che il più illuminato Giu- della carriera di Eleonora Duse evidenzia però due seppe Verdi, del cui Otello Boito aveva scritto il elementi fondamentali: il fatto che abbia sempre libretto, avesse pubblicamente ammesso che, se ODYRUDWRFRQOHGRQQHHVLVLDFLUFRQGDWDGLÀJXUH avesse visto prima la Duse ne La Dama delle ca- IHPPLQLOLTXDVLVHPSUHLQWHOOHWWXDOLGLSULPLVVLPR melie (di Alexandre Dumas), avrebbe fatto diver- piano. samente La Traviata. La Duse la portò in scena dal Si tratta di un fatto rilevante perché, nonostante i 1882 e andò via via marcando la sua differenza con limiti imposti dal voler la versione della sua “ri- recitare soltanto in italia- vvale”, la francese Sarah no (a differenza, per %%HUQKDUGW7DQWRTXDQWR esempio, della prece- lla bravissima Bernhardt dente regina del teatro iinindugiava in scene ma- italiano, Adelaide Risto- ddri, pianti, singhiozzi e ri) e la diffidenza che ddecessi in scena, la Duse ancora circondava, in ssosottraeva, rendeva uma- Italia, il teatro di prosa, nno, incarnava. Questo è Eleonora Duse fu una uun punto fondamentale protagonista assoluta ddel suo rapporto con le

❨ 122 ❩ PreText LA PROVOCATRICE E LA NOBEL 1HOODSDJLQDDÀDQFROD´VFDQGDORVDµ Colette. Qui sotto, la scrittrice premio Nobel per la Letteratura Grazia Deledda.

RSHUHOHWWHUDULHHGHOODVXDVWUDRUGLQDULDFDSDFLWjGL trasformare le eroine dei romanzi tardo ottocenteschi in donne reali. Meglio: i grandi scrittori russi, in SDUWLFRODUH7ROVWRMFRQAnna KareninaHUDQRJLj riusciti nel miracolo (che la letteratura maschile italiana non ha replicato) di creare personaggi fem- PLQLOLWDQWRFUHGLELOLTXDQWRFDSDFLGLGLYHQWDUH archetipi. Ma la Duse seppe anche renderli vivi, interpretando ogni sera in modo diverso le protago- niste dei drammi sempre più innovativi che sceglie- scrisse mai nulla sul suo modo rivoluzionario di va per il suo repertorio. recitare), seppe trarre lo spunto per un cambiamen- La sua tournée in Russia del 1891 ebbe un effetto to radicale. Quando tornò in Russia nel 1908 e ri- ULYROX]LRQDULRDQFKHVX$QWRQÿHFKRY/RVFULWWRUH affrontò RosmersholmGL+HQULN,EVHQ(OHRQRUD e drammaturgo, dopo averla vista recitare, affermò FRQTXLVWzDQFKH9VHYRORG0HMHUFKRO·GLOWHRULFR FKHÀQDOPHQWHFRPSUHQGHYDSHUFKpLOWHDWURUXVVR dell’importanza della regia, ovvero il campione di era noioso. Sostenne che, anche senza conoscere XQWHDWURFRQWUDULRDTXHOORGL6WDQLVODYVNLMEDVDWR una parola di italiano, aveva capito tutto del dram- VXOODFDSDFLWjGHOO·DWWRUHGLLQWHULRUL]]DUHLOSHUVR- ma e che la grandezza della Duse stava nel suo naggio. Attraverso di lui, ma anche dalla lezione «minimalismo»: non declamava mai, a differenza diretta che Lee Strasberg trasse dall’osservare la delle attrici del suo tempo. I critici russi furono del Duse durante la sua ultima trasferta, al Broadway suo stesso parere e sottolinearono che Eleonora Theatre, lo stile dell’attrice italiana si è trasmesso «sentiva e si immedesimava» nel personaggio, che all’intero cinema statunitense. Charlie Chaplin, era una musa del romanzo russo perché il suo rea- JXDUGDQGRODUHFLWDUHTXDQGRDYHYDDQQLGLVVH OLVPRHUDTXHOORGL'RVWRHYVNLMH7ROVWRM/HLULVSR- «Eleonora Duse è l’artista più grande che abbia mai se, forse con una dose di captatio benevolentiae, visto. La sua tecnica è così compiuta da non essere ma anche fedele a se stessa: «Io sono in estasi! Son SLWHFQLFD6HVRORVDSHVVLPRGLULJHUHLÀOPFRVu venuta in uno stato d’animo assai nervoso… FRP·qVWDWDGLUHWWDTXHVWDSLFFRODpièce!». Quest’accoglienza mi è giunta in fondo all’anima, 7XWWRTXHVWRQRQVROWDQWRSHUVRWWROLQHDUHO·LPSRU- mi ha preso tutta e io ho recitato con così vivo slan- tanza che la recitazione della Duse ha avuto per il cio come da tempo non mi accadeva… Io compren- teatro e il cinema internazionali. Ma anche per evi- do tutta l’anima slava, sento tutte le sue complesse denziarne la dimensione internazionale e l’alto li- vibrazioni». vello culturale. Nel dicembre del 1906, solo per Di certo era consapevole della distanza tra la gran- fare un esempio, l’attrice riprese alla Pergola di GH]]DGHLURPDQ]LUXVVLHODSRYHUWjGHOWHDWURVODYR Firenze il Rosmersholm di Ibsen con la fantasma- Che però proprio da lei, o meglio dalla lezione che JRULFDVFHQRJUDÀDGL*RUGRQ&UDLJFRPSDJQRGL .RQVWDQWLQ6WDQLVODYVNLMWUDVVHGDOVXRVWLOH OHLQRQ Isadora Duncan, a sua volta carissima amica della

VITE D'ARTISTA PreText ❨ 123 ❩ VITE D'ARTISTA

'XVH6FHQRJUDÀHFRVuQRQVLHUDQRGLIDWWRPDL istanze delle donne. Per sottolineare la sua convin- viste. E si videro poco dopo, dato che risultò im- zione che non si potesse fare il suo mestiere senza possibile trascinarsele intere in tournée. essere colti (era una lettrice bulimica e una grande George Bernard Shaw, in genere recensore sulfureo, appassionata d’arte), basti ricordare l’iniziativa av- arrivò a scrivere: «Quando [la Duse] entra in scena, viata a 55 anni, nel 1914. La Duse immaginò un’in- prendete pure il binocolo da teatro e contate pure novativa Casa della cultura, a Roma. Per farlo ce- TXDQWHUXJKHLOWHPSRHJOLDIIDQQLKDQQRWUDFFLDWR dette il suo villino sulla via Nomentana, una strada sul suo volto. Sono le credenziali della sua umani- allora in periferia ma che, per una strana coinciden- Wj>@/D'XVHqLQD]LRQHGDDSSHQDFLQTXHPL- za, accoglieva intellettuali del calibro di Luigi Pi- QXWLHGqJLjXQTXDUWRGLVHFRORDYDQWLULVSHWWR randello e Grazia Deledda. La Libreria delle attrici DOODSLEHOODGRQQDGHOPRQGR>@/DYHULWjqFKH QDFTXHLOPDJJLRVLDSXUHLQXQDYHUVLRQH nell’arte di essere bella, Sarah Bernhardt è una bam- PROWRULGLPHQVLRQDWD/·RELHWWLYRHUDGXQTXHDUJL- bina al suo confronto». nare l’ignoranza degli attori e in particolare delle Questo però potrebbe ancora far sospettare una cer- DWWULFL3HUTXDOFXQROD'XVHGLVGHJQDYDO·LQWHUD WDSDVVLYLWjGHOOD'XVHQHLFRQIURQWLGHOORVJXDUGR categoria. Non è così: alle giovani diede sempre e dell’opera stessa degli intellettuali del suo tempo. FRQVLJOLSUH]LRVLHSHUTXDQWRIRVVHVHYHUDDOOHSUR- /DVXDUHPLVVLYLWj DSSDUHQWH QHLFRQIURQWLGHLFD- ve, poi si rivelava sempre generosa. Semplicemen- SULFFLSHUYHUVLHGHOO·LQVD]LDELOHDYLGLWjGL*DEULHOH te, la Duse credeva che gli attori dovessero leggere D’Annunzio, la sua tenacia nel portare in scena i tanto e di tutto. L’iniziativa però fallì, complice la suoi verbosi e retorici drammi nell’illusione di aver guerra, anche se i libri non andarono persi: la Duse ÀQDOPHQWHWURYDWRLO´VXRDXWRUHµORODVFLDQRLQ li regalò alle scuole. fondo credere. Ma, a parte il fatto che Eleonora La Libreria delle attrici era stata aperta in accordo seppe ridimensionare le assurde pretese teatrali del con il Consiglio nazionale delle donne, e in parti- Vate e a un certo punto seppe anche liberarsi di lui colare grazie al sostegno della contessa Gabriella HLJQRUDUQHSHUDQQLOHVXSSOLFKHODYHULWjqFKH 5DVSRQL6SDOOHWWLOXQJLPLUDQWHÀODQWURSDHXQD l’attrice era ben abile nel gioco di sembrare una delle tante amicizie aristocratiche che l’attrice col- YLWWLPDTXDQGRHUDLQYHFHXQDSURWDJRQLVWDDWWLYD WLYzRYXQTXHDQGDVVHQHOPRQGR In più la sua insoddisfazione per i copioni prodotti Ma se è vero che gran parte delle donne che la dai drammaturghi circondarono assun- del suo tempo era VHURTXDVLVHPSUHLO giustificata, tanto ruolo di acculturate TXDQWRLOULILXWRGL dame di compagnia o mettere in scena i convinte mecenati, è drammi di Luigi Pi- anche vero che Eleo- randello, così poco nora fu un’ottima sensibile alle nuove “pigmalione” per

❨124 ❩ PreText FINE SULLE SCENE 1HOODSDJLQDDÀDQFR*DEULHOH'ά$QQXQ]LRHODSDJLQD del Corriere della Sera del 23 aprile 1924 con la notizia della morte GL(OHRQRUD'XVHLQ$PHULFD4XLVRWWR

molte giovani intellettuali e artiste. Ed ebbe anche DPLFL]LHDXWHQWLFDPHQWHGLVLQWHUHVVDWHFRPHTXHO- ODSHUODFDQWDQWHDWWULFHHVFULWWULFH

VITE D'ARTISTA PreText ❨ 125 ❩ LA CENSURA E IL FUMETTO

DUE CASI EMBLEMATICI: DICK FULMINE E IL COMMISSARIO SPADA JKI@J:<G

di GIANNI BRUNORO ei fumetti, le vie della censura edi- FDVLEXIÀRFXULRVLQLHQWHGLSDUWLFRODUPHQWHVHULR WRULDOHVRQRLQÀQLWH/DOLPLWD]LRQH VXOSLDQRLGHRORJLFRPDTXHOORFKHOLDFFRPXQDq espressiva vi esiste praticamente da LOIDWWRGLHVVHUHTXDVLLGHQWLFLQHOOHORURPRGDOLWj sempre e in certi momenti – specie narrative, se pur del tutto diversi sul piano delle mo- negli scorsi anni Quaranta e soprat- tivazioni che li hanno provocati. Interessarono due WXWWR&LQTXDQWD²qVWDWDWDOPHQWHLQYDVLYDGDLQGXUN - SHUVRQDJJLDOORURWHPSREHQQRWLGDXQDSDUWH'LFN re editori, in vari Paesi, ad accordarsi nello stabilire Fulmine, il più celebre personaggio del fumetto ita- (nei confronti dei genitori, per la tutela dei loro ra- liano d’antan (in edicola dal 1938 al 1956); e il gazzi) un “codice morale”, che gli autori erano te- Commissario Spada (dal 1970 al 1982), una delle nuti a rispettare: è successo per esempio negli Stati creazioni successive alla nascita della critica fumet- 8QLWLG·$PHULFDLQ)UDQFLDSHUÀQRLQ,WDOLD6L WLVWLFDQHOHTXDQGRHVVDVLDQGDYDVWUXWWXUDQGR tratta di un argomento di grande rilievo che richie- HGLYHUVLÀFDQGR derebbe una trattazione ben più ampia di un sempli- ,QTXHVWRLQWHUYHQWRYRJOLDPRIRFDOL]]DUHVROWDQWR ce articolo. l’analogia di un momento delle loro avventure di Tuttavia spesso le pressioni censorie si manifestano FDUWDPDqFRPXQTXHRSSRUWXQRWUDFFLDUHSUHOLPL- in modo strisciante o ambiguo o allusivo, così da narmente un ÁDVK sintetico su entrambi i personag- spingere editori e/o autori a forme di prudente auto- gi: un po’ perché gli anni che passano rischiano di FHQVXUD$TXHVWD´FDWHJRULDµDSSDUWHQJRQRGXH sbiadirne via via la memoria (ciò vale soprattutto per

❨126 ❩ PreText il “lontano” Fulmine, mentre il Commissario Spada fumetti del periodo) “distrazioni” tipo la televisione, qVWDWRSLYROWHULVWDPSDWRGRSRODÀQHGHOODVXD il cellulare e tanti altri mezzi analoghi che assicura- vicenda cartacea: ancora nel 2017, esso è uscito in no oggi il divertissement. un grosso volume Mondadori contenente l’intera I motivi della fortuna del personaggio sono ascrivi- VHULHGHJOLHSLVRGL XQSR·SHUFKpGDTXDOFKHGH- bili al suo naturale contesto, l’Italia degli anni Tren- cennio, nell’ambito del fumetto si sono sviluppati ta. Di “italico”, secondo l’aggettivo usato al tempo, motivi di interesse diversi dal passato (specie lo il giovane eroe aveva la muscolatura che lo impa- sviluppo dei graphic novel), per cui vale la pena di UHQWDYDFRQ3ULPR&DUQHUD´LOJLJDQWHGL6HTXDOVµ sottolineare l’importanza di eventi che hanno segna- RVVLDLOSXJLOHLWDOLDQRODFXLSRSRODULWjGLODJDYDLQ to l’editoria fumettistica. TXHOSHULRGRQHOPRQGRROWUHDXQFHUWREXOOLVPR spiccio e strapaesano. Insomma, in lui coesistevano Quel fulmine d’uomo GXHDQLPHGXHSHUVRQH'LFNO·DPHULFDQR)XOPLQH 'LFN)XOPLQHqXVFLWRODSULPDYROWDLOPDU]R O·LWDOLDQRHGHQWUDPEHOHFUHDWXUHFRQÁXLYDQRH 1938, nella collana settimanale “Albi dell’Audacia” coincidevano, sovrapponendosi alla meno peggio, GHOOHHGL]LRQL9LWWRULDHSRLLQYDULHFROODQHÀQRDO nel bonario Superman disegnato da Carlo Cossio. maggio 1956, nella serie mensile “Zanetto” delle Però il regime fascista cominciò ad allarmarsi per edizioni Selene. Fu pubblicato via via da diversi TXHOVXFFHVVRVXOTXDOHHFFRXQFRPPHQWRULVDOHQ- editori nelle citate e differenti collane, con interru- WHDOODÀQHGHJOLVFRUVLDQQL6HWWDQWDGHOLQHDWRGDOOR zioni e cambiamenti di soggettisti: dal creatore Vin- VFULWWRUH&DUORGHOOD&RUWHDXWRUHGLTXHOYROXPHI cenzo Baggioli, rincalzato poi da Sandro Cassone, fumetti che diede inizio in Europa nel 1960 allo sdo- Andrea Lavezzolo, Cesare Solini, Gianluigi Bonel- ganamento critico dei fumetti: «Fulmine fu una li, Franco Baglioni; e illustrato da disegnatori vari: LSHUEROHJDLDO·HQQHVLPDSURLH]LRQHPDTXHVWDYRO- LOFUHDWRUHJUDÀFR&DUOR&RVVLRSRL*LXVHSSH&DS- WDWUDVIHULWDGDOODSDJLQDOHWWHUDULDDTXHOODGHOIXPHW- padonia e Giorgio Scudellari. to, dello smargiasso che si cimenta vittoriosamente Il personaggio agiva in una America di fantasia: era e strizzando l’occhio, nelle prove di forza delle vec- un poliziotto, “il gigante italo-americano”, dal nome chie sagre villerecce. [...] Poi, come Cossio stesso YHURGL'LFN3HVWDOR]]DHFRQOXLHEEHDYYLRXQD mi raccontò, il personaggio dovette essere manipo- fortunata serie iniziatasi con l’albo La banda del lato anche esteriormente: un funzionario del Min- pazzo. Fulmine andò a ruba, e si può dire che sia &XO3RSDOODUPDWRGDOODGLIIXVLRQHGLTXHOIXPHWWR stato il primo personaggio italiano dei fumetti, l’u- JOLGLVVHFKHO·HURHGRYHYDODVFLDUSHUGHUH%URRNO\Q nico che abbia ottenuto un successo paragonabile a HFKHTXHOODVSXULDGLYLVDFRVWLWXLWDGDXQPDJOLRQH TXHOORGHLSLFHOHEUDWLSHUVRQDJJLDPHULFDQL3R- col collo da ciclista puzzava troppo da sportsman e SRODULWjQRWHYROHSHULWHPSLVLSDUOzDGGLULWWXUDGL LQVRPPDVDSHYDGLHVWHURÀOLD&RVu)XOPLQHVLDF- tirature settimanali giunte a 600.000 copie: una cifra conciò a indossare una camicia (bianca, per fortuna, IDUDRQLFDFRPSUHQVLELOHVRORSHULOIDWWRFKHLQTXHL non nera o bruna), calzoni con lo sbuffo e stivali, tempi non esistevano per i ragazzi (unici fruitori dei che gli diedero un’aria bravesca, da manganellato-

LA CENSURA E IL FUMETTO PreText ❨ 127 ❩ PERDERE LA FACCIA 4XLVRWWRODVHTXHQ]DFKHSHUPLVH DOYROWRWURSSRDPHULFDQRGL'LFN)XOPLQHDOLDV Dario Pestalozza di assumere tratti italianissimi. LA CENSURA E IL FUMETTO

UHª0DTXHOPDJOLRQHQRQqO·XQLFDFRVD che Fulmine fu costretto a cambiare. A parte il nome, che a un certo punto, da 'LFNGLYHQWz´'DULR3HVWDOR]]DVXGGLWR italiano”, «Fulmine, e di conseguenza Cos- sio, ebbe altre “rogne”: gli si rimproverò FKH´DYHYDXQDÀVLRQRPLDLQWROOHUDELO- mente straniera”», commentò molti anni dopo Andrea Lavezzolo, che dal 1942 fu uno dei continuatori del personaggio. E prosegue: «Fu proprio allora che Della Casa mi chiamò per scrivere i soggetti in sostituzione di Baggioli. Il primo albo del- la serie era intitolato La bottega del cinese e in esso si spiegava come Fulmine, gra- vemente deturpato a causa di un incidente automobilistico, avesse dovuto ricorrere a XQDSODVWLFDIDFFLDOHFKHJOLDYHYDLQTXDO- FKHPRGRFDPELDWRLFRQQRWDWL'LFN)XO- mine, pur essendo un personaggio italiano, fu fatto agire in America, per un motivo elementare: doveva battersi con dei crimi- QDOLHDTXHOWHPSRQRQVLGRYHYDGLUHFKH ci fossero dei malviventi in Italia. ,Q$PHULFDLQYHFHSRWHYDQRWUDQTXLOOD- mente abbondare, dare molto da fare all’eroe di Cossio. [...] E ci riusciva molto bene: anche se le sue storie non erano dei capolavori, piacevano. E pia- cevano perché non facevano pensare: erano tutta &RPXQTXHVLDPRDOSXQWR)XOPLQHGRYHWWHFDP- XQDVHULHGLVLWXD]LRQLULSHWXWHDOO·LQÀQLWRSXJQL biare volto, per assumere la “bella faccia italica” di pugni, pugni». Fulmine mutò volto, ma continuò cui sopra. Ed ecco i dettagli dell’incidente citato da WXWWDYLDDSHVWDUH©&RPHVLIDDFDPELDUHTXDQ- /DYH]]ROR VLYHGDODVLQWHVLJUDÀFDQHOOD´WDYRODµ do uno si chiama Pestalozza?», conclude Lavez- TXLVRSUD 1HOOHXOWLPHGXHSDJLQHGHOO·Albogior- ]RORFRQOHVXHFRQVXHWHDUJX]LDHLURQLDTXDVL nale n. 146, uscito il 19 dicembre 1941 col titolo LUULVSHWWRVRSHUÀQRFRQODSURSULDFUHDWXUD Alla ricerca di Lu-Wieng, Baggioli e Cossio manda-

❨ 128 ❩ PreText QR)XOPLQHDLQVHJXLUHLQDXWRXQORVFRÀJXURFKH Gonano (pseudonimo Joshua, ma anche Giobbe) per gli ha appena lanciato un coltello senza però centrar- i testi e da Gianni De Luca per i disegni. È uscito per lo. Disgraziatamente, per evitare un camion in una la prima volta il 16 aprile 1970, col racconto Il ladro strada stretta, l’auto sfonda il parapetto di un ponte di uranio, nel n. 16 del settimanale Il Giornalino, il e precipita in un torrente. Mentre il tassista viene TXDOHKDSURVHJXLWRSRLDSXEEOLFDUQHOHDYYHQWXUH trascinato via dalla corrente, «il corpo di Fulmine è SHUXQWRWDOHGLHSLVRGLÀQRDOQGHOQRYHP- rimasto impigliato fra alcune roccie [sic]» e, portato EUHTXDQGRVLFRQFOXVHO·HSLVRGLRFantasmi. in una clinica, si constata che «il suo viso appare Personaggio non ben focalizzato all’inizio, con un’a- irriconoscibile». Lo curano per settimane, e poi è la ULDGD´SROL]LRWWRWUDQTXLOORµGLYHQQHEHQSUHVWRXQ volta di Lavezzolo di seguire e concludere il decor- uomo dal volto spigoloso e dallo sguardo penetran- so della faccenda. Ciò che avviene nella prima pa- te, un dinamico Commissario della Criminalpol gina dell’Albogiornale n. 149, uscito il 20 gennaio milanese. Alle sue vicende professionali, se ne in- 1942 e intitolato La bottega del cinese, in cui tocca WUHFFLDQRDOWUHTXHOOHSHUVRQDOL,QXQHSLVRGLR a Lavezzolo raccontare che il dottore gli scioglie le narrato in ÁDVKEDFN, si viene a sapere che ha perso bende e «Fulmine impaziente si avvicina a uno spec- i genitori nel 1944 sotto un bombardamento ed è FKLRHÀQDOPHQWHSXzYHGHUHVpVWHVVR>@SHUVLQR cresciuto nella famiglia di uno zio. Quasi con rispet- la potente mascella fracassata è stata ricostruita ma to al padre, che era carabiniere, studia alla Scuola di ha cambiato forma. [...] poi stringe con effusione la Polizia. Sposa a un certo punto Lucia, ex compagna mano del dottore» e «Mi avete fatto più bello di di studi universitari e interessata a studi parapsico- prima», dichiara convinto. ORJLFL3URSULRTXHVWDVXDSDVVLRQHODSRUWDDLQWUL- Ecco, il miracolo consummatum estÀQDOPHQWHq garsi in una torbida vicenda di stregoneria e culti nato il Fulmine autenticamente, integralmente ita- demoniaci, a punto tale da esserne coinvolta duran- OLDQR(TXHVWRIXLOFDVRSHUFXL)XOPLQHSHUVHOD te la gravidanza; di conseguenza, muore dando alla IDFFLDRULJLQDULDSHUDFTXLVLUQHXQ·DOWUDSLFRQVR- OXFHLOÀJOLR0DULRLOTXDOHQHOWHPSRUHDOHGHOOD na alle circostanze politiche del tempo. Nulla da narrazione, ha un rapporto molto teso col padre, con meravigliarsi, visto che il tallone di ferro della dit- FXLHQWUDLQFRQÁLWWRSLYROWHDVVXPHQGRDOWHPSR WDWXUDIDVFLVWDJLXQJHYDDRFFKLXWHLQFXUVLRQLSHUÀ- stesso un ruolo nelle avventure poliziesche, a volte no negli innocui fumetti. addirittura come protagonista. In tale contesto, nel corso di tre episodi – L’inciden- Una vera... «faccia tosta» te, La caccia, Mario Mario: dal n. 48/1970 al n. È un destino che attendeva anche il Commissario 21/1971 del settimanale – si protrae una drammati- Spada, che fu costretto a “perdere la faccia”, in cor- FDYLFHQGDJUD]LHDOODTXDOHDYYHQJRQRGXHIDWWL so d’opera, ma per ragioni che non avevano niente importanti: innanzitutto viene profondamente coin- a che fare con la politica, come vedremo più avanti. YROWRLOÀJOLR0DULR FKHSHUzFRQWULEXLUjDVEDUD- Frattanto, occupiamoci del personaggio in sé. JOLDUHXQDEDQGDGLWUDIÀFDQWLGLGURJD PDVRSUDW- Il Commissario Spada è stato creato da Gianluigi tutto, è Spada stesso a subire un cambiamento

LA CENSURA E IL FUMETTO PreText ❨ 129 ❩ LA CENSURA E IL FUMETTO

UDGLFDOHDOO·LQL]LRGHOO·HSLVRGLRKDXQDÀVLRQRPLD PLVVDULR6SDGDDEELD´DEEDQGRQDWRµODÀVLRQR- HDOODFRQFOXVLRQHDYUjXQDIDFFLDGHOWXWWRGLYHUVD mia di T*** – il redattore del Giornalino al qua- Qui va detto per inciso che De Luca disegnò tavole le suo padre si era ispirato – per assumere quella davvero straordinarie, che lasciano intendere il pre- successiva, molto diversa. sagio di suoi successivi capolavori usciti fra il 1975 ©3DUHFKHTXHOODSHUVRQDOL]]D]LRQHULVFKLDVVHGLDO- HLOTXDQGRGLVHJQzODFRVLGGHWWDWULORJLDVKD- WHUDUHJOLHTXLOLEULUHGD]LRQDOLIUDLYDULUHGDWWRULGHO NHVSHDULDQD²La tempesta, Amleto, Romeo e Giu- giornale (invidie, gelosie...)». lietta – con le cui tavole sconvolse e innovò varie Il quale, essendo una pubblicazione di ispirazio- FRQYHQ]LRQLJUDÀFKHGHOIXPHWWR ne cattolica, aveva però una diffusione limitata... L’episodio L’incidente è per Spada un “incidente sul Comunque, alle mostre di fumetti ho avuto ODYRURµ VLYHGDODVLQWHVLJUDÀFDQHOODSDJLQDDFFDQ- anch’io l’occasione di conoscere T***, e ricordo to). Partito all’inseguimento di un’auto di rapina- bene che si comportava – sia pure con atteggia- tori, veloci all’inverosimile, la cosa si rivela non mento ironico – come investito della parte del IDFLOHLQFLWWjHLQXQVRUSDVVRD]]DUGDWROHPDFFKL- Commissario Spada. Che disturbo poteva dare QHÀQLVFRQRLQXQDFDUDPERODFKHSURYRFDXQRVID- un atteggiamento del genere? scio totale, tutte accartocciate. Spada si salva, ma la «Conoscendo la prudenza dei preti nei confronti di sua faccia ne esce maciullata. E durante le ottan- ogni tentazione di protagonismo, sono portata a pen- totto pagine dell’episodio lo vedremo dapprima con sare che abbiano preferito prevenire eventuali deri- la testa completamente avvolta da garze, poi gra- ve in tal senso». dualmente liberato dalla fasciatura, che si riduce in Ma suo padre, che era molto geloso della propria VHJXLWRDXQDVLQJRODEHQGDHÀQDOPHQWHORYHGUHPR indipendenza, non sentì questo cambiamento con un volto totalmente nuovo. come un’imposizione, una forzatura sul proprio Però, come mai – in tutt’altre temperie socio-politi- lavoro? FKHGHOO·,WDOLDULVSHWWRDTXHOOHGL)XOPLQH²DQFKH «Non credo. Soprattutto perché in ogni caso mio il Commissario Spada “perse la faccia”, in corso padre cavalcò la tigre. E dall’iniziale orientamento d’opera? Qui le ragioni furono del tutto differenti e (credo proveniente anche da don Tommaso Mastran- tali da indurre Gonano e De Luca a dargli un aspet- drea, il direttore del Giornalino) di fare di Spada un to completamente diverso rispetto al precedente. HURHTXDOXQTXHLOFODVVLFRWUDYHWPHQHJKLQRPLR Purtroppo Gianni De Luca non è più tra noi, ma padre colse l’occasione per inventare un carattere DEELDPR´XQDIRQWHµGHOWXWWRDIÀGDELOHQHOODÀJOLD XQLYHUVDOHTXDVLXQDPDVFKHUDWUDJLFDLQVRPPD Laura De Luca, giornalista, che ha sempre avuto con XQDVLQWHVLJUDÀFDULYROX]LRQDULDFKHIRVVHVHPSOL- lui un vivace e sistematico scambio dialogico e che FHHULFRQRVFLELOHPDDQFKHLQÀQLWDPHQWHGXWWLOHD è valida e attenta custode delle memorie del padre. LQÀQLWHYDULD]LRQLSVLFRORJLFKHª Però bastavano pochi ritocchi alla faccia ori- Gentile Laura De Luca, mi piacerebbe una sua ginaria per rendere Spada già molto diverso versione, per dire, “autentica” del perché il Com- da T***. Come mai ne ha fatto invece un cam-

❨130 ❩ PreText PERCHÉ L'ORIGINALE NON SI MONTASSE LA TESTA Qui sotto, ecco come anche il Commissario Spada, per evitare gelosie, dovette cambiare i connotati.

biamento così radicale? «Mio padre diceva che di Spada avrebbe SRWXWRIDUHXQDQJHORRXQGLDYRORFKHTXHL tratti si sarebbero prestati a massima crudel- WjFRPHSXUHDOVXRRSSRVWR(FUHGRFKHFH QHVLDQRVXIÀFLHQWLSURYHLQHIIHWWLª In tutto ciò, il primo protagonista, ossia il signor T***, non è che se la sia presa? ©0LVHPEUDPROWRGLIÀFLOH/RLQFRQWUDLXQD volta sola, a Milano, e mi sembrò una per- VRQDPROWRFRUWHVHHFRPXQTXHVHIRVVH YHURTXHVWRVXRVWUDQLDPHQWRPLRSDGUHFH lo avrebbe riferito». Esattamente, in che termini lui ne parla- va? «Io avevo l’impressione che il babbo si sen- WLVVHTXDVLLQFROSDGLHVVHUHVWDWRFRVWUHWWR DWRJOLHUHD7 TXHVWR´JLRFDWWRORµGRSR DYHUHFRPXQTXHLQL]LDOPHQWHXVDWRODVXD faccia. Emerse – mi pare, ma riferito con grande pudore – il particolare che T*** si IRVVHFRPXQTXHXQSR·UDWWULVWDWRGHOODGH- FLVLRQH)RUVHSHUTXHVWRLOEDEERQHSDUOD- va sempre con una specie di simpatia, di nostalgia grata e di fraterna comprensione».

6LGLFHYDGXQTXHDOO·LQL]LRFRPHQHOIX- metto, occasioni di censura editoriale ce QHVLDQRVHPSUHVWDWHHFHUWRSHUOHGXHTXLDS- sulle “nostre” vite. Basti pensare, per esempio, a profondite non c’erano, a monte, vere e proprie SHUVRQDJJLTXDOL'\ODQ'RJHDOVXR´SHVRµVXL gravi motivazioni. È però evidente come anche nei QRVWULFRPSRUWDPHQWLVRFLDOLRD7H[:LOOHUFKH fumetti agiscano circostanze – politiche “esterne” proprio nel 2018 ha compiuto settant’anni di vita nel caso di Fulmine; o di correttezza “interna” per editoriale e che continua a essere amato da più LO&RPPLVVDULR6SDGD²LQJUDGRGLLQÁXLUHVXOOH generazioni. E sono tali, entrambi, meritevoli di vicende narrative stesse dei personaggi. D’altra aver dato vita a una marea di occasioni editoriali. parte, anche loro possono agire in vario modo Gianni Brunoro

LA CENSURA E IL FUMETTO PreText ❨ 131 ❩ GIORNALI PER BAMBINI

IL CARTOCCINO DEI PICCOLI (1929-1936). DAL CATALOGO DI UN EDITORE MONZESE G>@F:8I< UN IMPRENDITORE EROE DI GUERRA FONDÒ LA RIVISTA PER TENERE I PICCOLI FUORI DAI PERICOLI

di FABRIZIA DE LUCA

egli anni Venti e Trenta il mercato fondamentali legati al potere: l’adozione dell’imma- editoriale italiano è invaso da una gine quale strumento preferenziale di propaganda di moltitudine di nuove testate dedicate massa, che comporta una diffusione sempre più all’infanzia. Le circostanze che con- FDSLOODUHGHOODUDSSUHVHQWD]LRQHÀJXUDWLYDLQRJQL tribuiscono allo straordinario succes- settore di interesse del Paese, cui si unisce la neces- soN dei giornalini per bambini sono molteplici: in sità, da parte del potere fascista, di far leva su pro- primo luogo lo sviluppo di un genere, quello della dotti più facilmente soggetti a strumentalizzazione VWRULDLOOXVWUDWD1DWDLQ,WDOLDDOODÀQHGHOO·2WWRFHQ- per via del ruolo didascalico e pedagogico che da to, grazie agli esempi illustri dei primi del Novecen- sempre hanno rivestito. to – Il giornalino della Domenica di Luigi Bertelli, In questo clima di forte propaganda e progressiva seguito dal Corriere dei Piccoli di Silvio Spaventa appropriazione di mezzi comunicativi consolidati si )LOLSSL²YHGHÀQDOPHQWHLQTXHVWLDQQLODVXDSLHQD inserisce l’attività di una piccola casa editrice a con- maturazione. A ciò si aggiunge l’aumento di interes- duzione familiare, la Cartoccino. Nata a Monza nel se delle case editrici proprio nei confronti del fumet- 1926 dall’accordo tra l’industriale Ettore Boschi e i to. Nell’ambiente editoriale aleggia infatti la speran- ÀJOL*LQR5HQ]RH%LFHODSLFFRODD]LHQGDVLVSH- za che le numerose perdite conseguenti all’adozione cializza nella produzione e pubblicazione di mate- del testo unico scolastico voluto dal regime possano riali vari, destinati soprattutto alla più tenera infanzia. in parte essere compensate dalla pubblicazione del- Volumetti illustrati, libretti pensati per le prime let- le nuove vignette parlanti, tanto in voga nei merca- ture, quaderni con copertine a colori e abbecedari WLG·ROWUHRFHDQR,QÀQHSHVDQRDOWULGXHHOHPHQWL – validi sussidiari scolastici – si uniscono a giochi

❨132 ❩ PreText DEDICATO AI PIÙ PICCINI La oopertina del primo numero de Il Cartoccino dei PiccoliXVFLWRQHOGLFHPEUHFRQXQGLVHJQRGL8JR*DOHWWL Sotto, Toni e la tromba, storia a vignette di Antonio Rubino, ne Il Cartoccino dei PiccoliQS 8QLYHUVLWjGHJOL Studi di Milano, Centro Apice - Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Fondo Marengo).

ancora una volta al mondo dei bambini, prima come direttore della casa editrice e scrittore di libri per l’infanzia con lo pseudonimo di Nonno Ebe, poi come direttore della rivista Il Cartoccino dei Picco- li, offrendo a un prezzo ragionevole giochi e mate- riali formativi che accompagnino i bambini lungo il loro percorso di crescita. Il settimanale Il Cartoccino dei Piccoli tenta infatti GLPHGLDUHWUDLOVXRLQWHQWRHGXFDWLYRHODYRORQWj di fornire materiali divertenti e ricreativi. Venduto in tutte le edicole e cartolibrerie a 50 centesimi, si rivolge a un pubblico di bambini dai 5 ai 10 anni; mediante il supplemento Viaggi e Avventure di Cie- lo, di Terra, di Mare coinvolge anche gli adolescen- ti. Il giornalino deve il suo nome ai giochi, potrem-

GDWDYRORFRVWUX]LRQLVFLHQWLÀFKHHJLRFDWWROLLQFDU- toncino da costruire, in ottemperanza a un program- ma editoriale imperniato su una costante attenzione DOODPDWHULDOLWjGHOSURGRWWRFDUWDFHRHDOOHVXHPR- GDOLWjGLIUXL]LRQH L’iniziativa editoriale è fortemente voluta da Ettore Boschi, imprenditore e politico stimato nella sua FLWWj(URHGLJXHUUD²KDFRPEDWWXWRSULPDLQ(ULWUHD SRLGXUDQWHLO3ULPRFRQÁLWWRPRQGLDOH²DEEUDFFLD ODFDXVDGL0XVVROLQLÀQGDLSULPLDOERUL&RQVDSH- vole dell’importanza di offrire un sano svago ai meno abbienti, allontanandoli così dalla pericolosa GHULYDGLDOFROHJLRFRG·D]]DUGRFRPEDWWHSHUTXH- VWDFDXVDIRQGDQGRSULPDQHOO·82(, 8QLRQH Operaia Escursionisti Italiani), poi, nel 1912, la Le- ga dei Piccoli Astemi, con l’obiettivo di debellare il vizio dell’alcol, diffuso anche tra i più giovani. Con la fondazione della Cartoccino, Boschi si rivolge

GIORNALI PER BAMBINI PreText ❨ 133 ❩ PER VIAGGIARE CON LA FANTASIA In basso, Il Cartoccino dei Piccoli, n. 97, 1 maggio 1932, p. 1. Sopra, Alla scoperta di un tesoro, episodio con protagonista Italino, ne Il Cartoccino dei PiccoliQS 8QLYHUVLWjGHJOL6WXGLGL0LODQR&HQWUR Apice - Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Fondo Marengo). GIORNALI PER BAMBINI

mo dire “interattivi”, presenti al suo interno, che Piccoli non adotta la invitano i bambini a ritagliare e costruire senza formula tipica dei fu- O·DXVLOLRGLFROODJOLRJJHWWLUDIÀJXUDWLHOHPHQWRUL- metti americani, carat- corrente e distintivo delle pubblicazioni Cartoccino. terizzata dalla presenza L’avvio del giornale risale al dicembre del 1929, dei balloons, le nuvo- probabilmente in conseguenza della fusione tra la lette che contengono le FDVDHGLWULFH&DUWRFFLQRHOD6RFLHWj$QRQLPD$UWL battute dei dialoghi, ma *UDÀFKHGL0RQ]DDWWHVWDWDQHOOHQRWL]LHFRPPHU- SUHIHULVFH TXHOOD GHO ciali del Popolo di MonzaGLTXHOORVWHVVRDQQR Corrierino, accompa- Verosimilmente tale operazione commerciale, che gnando le illustrazioni comporta un grande aumento di capitale, rende pos- con sonori versi ottona- sibile l’edizione del Cartoccino dei Piccoli. La con- ri che compaiono in GX]LRQHLQWHUQDGHOO·DWWLYLWjWLSRJUDÀFDDVVLFXUDLQ- basso, sotto l’immagi- fatti di rispettare le scadenze più pressanti della ne. Questa decisione operata dai maggiori periodici pubblicazione, diventata periodica, permettendo per bambini del tempo, che sono di fatto i primi a inoltre alla direzione di prestare particolare cura e guardare alla produzione d’oltreoceano, ha una fon- DWWHQ]LRQHDOODYHVWHJUDÀFDGHOODSXEEOLFD]LRQHIl damentale conseguenza: la nuova struttura dei fu- Cartoccino è infatti riccamente illustrato, animato PHWWLDOO·LWDOLDQDGRQDJUDQGHPXVLFDOLWjHXQWRQR da grandi tavole a colori e da numerose storielle a giocoso e divertente alle vicende, ma d’altra parte, vignette. Seguendo l’esempio del Corriere dei Pic- allontanandolo dal modello originario, relega il ge- coli, che aveva pienamente compreso i nuovi desi- nere all’ambito di produzione esclusivamente per deri e le aspettative bambini. del pubblico bambi- A contribuire alla realizzazione di un prodotto edi- no, Il Cartoccino WRULDOHGLYDORUHYLVRQRSRLOHQXPHURVHÀUPHLP- sostituisce il fumet- portanti del mondo dell’illustrazione, come Antonio to alle storie sempli- 5XELQRH$WWLOLR0XVVLQRDUWLVWLJLjDIIHUPDWLJUD]LH cemente narrate a alle tante precedenti collaborazioni con altri famosi parole, sfruttando giornalini, tra cui soprattutto il Corriere dei Piccoli. l’immediatezza $TXHVWLVLDJJLXQJRQRLODYRULGLLOOXVWUDWRULHVFULW- dell’immagine per tori ancora poco conosciuti o addirittura apprendisti, comunicare con i FRPH5LQR$OEHUWDUHOOL  SHULOTXDOHLO suoi giovani lettori. JLRUQDOLQRVLFRQÀJXUDFRPHXQ·XWLOHSDOHVWUDIRU- Proprio come il suo mativa nel campo dell’editoria per ragazzi. La scel- predecessore però, WDGLQRQOHJDUHLOSURSULRQRPHDOOHVROHÀUPHGL Il Cartoccino dei LOOXVWUDWRULQRWLVLXQLVFHLQROWUHDOODYRORQWjGLXQ

❨ 134 ❩ PreText L'INCARNAZIONE DEL FANCIULLINO BALILLA In basso, Totò e l’orco, una storia a vignette autoconclusiva di G. Mainardi, ne Il Cartoccino dei Piccoli, n. 97, 1932; sopra, Zibillo e il serpente, ne Il Cartoccino dei PiccoliQJLXJQRS 8QLYHUVLWjGHJOL Studi di Milano, Centro Apice - Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Fondo Marengo).

ricambio costante delle storie a fumetti, che soprat- realizzazione dei suoi WXWWRQHOOHSULPHDQQDWHVRQRTXDVLWXWWHDXWRFRQFOX- contenuti, stimolando sive. Sono pochi infatti i protagonisti ricorsivi del OD VXD FUHDWLYLWj , Cartoccino dei PiccoliWUDTXHVWLODSULPDVHULHD concorsi a premio, comparire in ordine di tempo è ItalinoGL8JR*D- anch’essi numerosi, letti, un’incarnazione del fanciullino Balilla, non soddisfano le medesi- troppo originale, che presta il proprio volto alla pub- PHQHFHVVLWj*LjLO EOLFLWjGHOODFDUQH6LPPHQWKDO8QDOWURLOOXVWUDWRUH direttore del Giorna- che si dimostra più affezionato alle vignette seriali lino della Domenica è Enrico Castello, alias Chin, che alterna i disegni Luigi Bertelli, in arte GLXQDVHULHGLEDPELQHWWLEXIÀHVLPSDWLFLGDJOL Vamba, aveva dimo- strambi nomi come Giacintino e Trappolino, che a VWUDWR TXDQWR IRVVH voler “scimmiottare” le cose dei grandi fanno sem- LPSRUWDQWHHSURÀFXR SUHXQDFDWWLYDÀJXUD6LULFRUGDSRLZibillino di costruire un rapporto Carlo Cossio, la serie a vignette più duratura del GLÀGXFLDFRQLSURSULOHWWRUL&RQOD&RQIHGHUD]LR- Cartoccino dei Piccoli: un bizzarro bimbo in bianco ne del Girotondo, un organismo che riuniva tutti i e nero dall’aspetto di gnomo costantemente affama- VXRLDEERQDWLDYHYDGDWRYLWDDXQ·DWWLYLWjGLDJJUH- to. gazione dei lettori che li faceva sentire parte inte- /DULYLVWDqLQROWUHFRUUHGDWDGLXQDQRWHYROHYDULHWj grante di un progetto. Anche le scelte della direzio- di proposte didattico-ricreative offerte ai piccoli let- ne del Cartoccino dei PiccoliVHPEUDQRGXQTXH tori in aggiunta all’usuale complesso di racconti e proiettate alla creazione di un rapporto lungo e du- VWRULHDYLJQHWWHWUDOHTXDOLVLDQQRYHUDQROHJLj raturo con il proprio pubblico, ottenuto attraverso citate costruzioni da ritagliare, pagine istruttive e un’attenta selezione dei propri contenuti. ÀJXUHGDFRORUDUHGLIIHUHQ]LDWHDVHFRQGDGHOO·HWjH Non siamo in possesso di dati inerenti alle tirature e della preparazione scolastica dei bambini. Grande alle vendite della casa editrice, ma i numerosi con- spazio è dedicato alle corsi a premi indetti dal Cartoccino, nonché le ru- diverse rubriche, che briche di corrispondenza, ci permettono di tracciare rispondono all’esigenza XQTXDGURVHSSXUVIXPDWRGHOODGLIIXVLRQHGHL di coinvolgere i lettori, prodotti. In particolare, l’analisi dei dati dei vincito- IDYRUHQGRQHODÀGHOL]- ri pubblicati in occasione di un concorso dimostrano zazione. Esse consento- che i bambini lettori del Cartoccino sono presenti no al bambino di dialo- su gran parte del territorio nazionale, in particolare gare con il giornale, e in nelle province del Nord Italia. Non mancano, d’altro DOFXQLFDVLFRPHTXHOOR canto, lettori di territori più lontani, come Sardegna, della Vetrina dell’im- Puglia e Sicilia. pertinenza, di parteci- Nel novembre 1933, la direzione del periodico pas- pare attivamente alla sa da Ettore Boschi a Rino Albertarelli. Il passaggio

GIORNALI PER BAMBINI PreText ❨ 135 ❩ GIORNALI PER BAMBINI

di consegne si accompagna a una ristrutturazione VHQWHLQTXHVWLWHVWLKDO·HYLGHQWHRELHWWLYRGLLQFXO- interna della rivista, che vede l’introduzione di al- FDUHQHLJLRYDQLODQHFHVVLWjGLQXRYHDELWXGLQLFKH FXQHQRYLWjVLDVWUXWWXUDOLVLDGLFRQWHQXWRLQSULPR rispondano alla spinta autarchica promossa dal re- OXRJRXQDJUDÀFDSLVREULDHPHQRLQIDQWLOHSRL gime. un aumento dell’attenzione dedicata ad argomenti 2OWUHDOULÀXWRGLLQVHULUHVWRULHDIXPHWWLGLLPSRU- di intrattenimento legati al tema della guerra e più tazione americana – dall’analisi del periodico si è in generale all’avventura, a discapito dei contenuti rilevato come il numero di personaggi ispirati ai più formativi. Sono tutti elementi che rispondono cartoons stranieri sia in generale molto basso, o co- all’esigenza di rivolgersi a un pubblico di bambini PXQTXHLUULOHYDQWHULVSHWWRDGDOWULJLRUQDOLQLFRQ- SLJUDQGLHPDWXULSHULOTXDOHqRUDQHFHVVDULR temporanei –, Il Cartoccino dei Piccoli accoglie RIIULUHXQJLRUQDOLQR´FUHVFLXWRµ/DQHFHVVLWjGL anche la critica che dagli anni della morte di Emilio DWWUDUUHXQSXEEOLFRGLJLRYDQLDLTXDOLqRUPDLGH- Salgari era stata avanzata nei confronti dei suoi scrit- dicata un’offerta di letture ampia e variegata, favo- WL,QUHDOWjVLWUDWWDGHOODVYDOXWD]LRQHGLXQJHQHUH risce, da parte della direzione Albertarelli, l’apertu- FKHLQ,WDOLDVLLGHQWLÀFDFRQO·RSHUDGHOQRWRVFULW- ra a forme di intrattenimento più moderne – come i WRUHSHUYLDGHOODIDPDHGHOVXFFHVVRGDOXLDFTXL- fumetti americani – o più accattivanti – come il VLWLPDFKHLQYHVWHWXWWLTXHLWHVWLFKHIDQQROHYDVXO JHQHUHDYYHQWXURVRURPDQ]HVFRHTXHOORSROL]LHVFR WHPDDYYHQWXURVRGLFDUDWWHUHSLFRPPHUFLDOHTXHO – nella speranza di rendere il proprio prodotto più tipo di avventura spregiudicata e priva di attinenza FRPSHWLWLYR,QHQWUDPELLFDVLSHUzTXHVWLFRQWH- FRQODUHDOWjFRQVLGHUDWDPDOVDQDHGLVHGXFDWLYDIl nuti subiscono un sapiente riadattamento: nel primo, Cartoccino dei Piccoli, così come il supplemento attraverso traduzioni e riproposizioni che celano la Viaggi e Avventure di Cielo, di Terra, di Mare, non reale derivazione americana dei fumetti; nel secon- ammette alcun testo di ispirazione americana che do, invece, mediante l’offerta di un genere di avven- SURPXRYDXQ·LGHDGLFULPLQDOLWjVIURQWDWDHYLROHQ- tura nuovo ed eminentemente italiano conforme ta, come il genere gangster, molto in voga nella DOOHYRORQWjLPSRVWHGDOO·DOWRULJXDUGRDOOHJLXVWH letteratura e fumettistica d’oltreoceano, censurato letture per la gioventù d’Italia. per i medesimi motivi che hanno causato il bando Il Cartoccino dei PiccoliQRQVLFRQÀJXUDLQIDWWL dei testi di Salgari. Si promuove, invece, un tipo di come semplice periodico ricreativo: la direzione avventura storica, che metta in primo piano l’Italia spinge sempre per la pubblicazione di contenuti HOHVXHEDWWDJOLH²GDTXHOOHGHOO·DQWLFD5RPDD educativi che promuovano, in modo più o meno TXHOOHPHGLHYDOLHULQDVFLPHQWDOLÀQRDOODUDIÀJX- HVSOLFLWRO·LGHRORJLDGRPLQDQWH8QRGHLWHPLUL- razione del Paese in armi nella Grande guerra e nel- correnti in tal senso è l’invito costante a utilizzare la rivoluzione fascista – così da favorire il diffonder- prodotti esclusivamente italiani, che emerge spesso VLGHOO·LOOXVLRQHGLXQDFRQWLQXLWjGLJUDQGH]]DGHOOD GDOOHVWHVVHSXEEOLFLWjGHOODFDVD&DUWRFFLQRGLFXL nazione che affonda le sue radici nell’antico predo- si ribadisce con insistenza la collaborazione con minio dell’Impero romano e nelle vittorie del popo- artisti eminentemente italiani. La propaganda pre- lo italiano che seguirono nei secoli.

❨136 ❩ PreText COSTRUIRE E DILEGGIARE A sinistra, Pier Cacace Capocciuto, ne Il Cartoccino dei Piccoli, n. 271, 1 settembre 1935, p. 8; a destra, La pagina della costruzione, ne Il Cartoccino dei PiccoliQDJRVWRS 8QLYHUVLWjGHJOL6WXGL di Milano, Centro Apice - Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Fondo Marengo).

talia il pagamento di ingenti sanzioni. Presumibil- PHQWHSRLO·DVVHQ]DSUROXQJDWDGHLGXHÀJOL*LQRH Renzo Boschi, dal 1933 impegnati a Milano con una QXRYDVRFLHWjHGLWULFHVRWWRODVLJOD&DUURFFLRQRQ- FKpTXHOODGHOSDGUHIRQGDWRUH(WWRUH%RVFKLSDUWL- to volontario per Napoli per appoggiare la causa fascista nel 1935, dimostrano un progressivo disin- WHUHVVHQHLFRQIURQWLGHOO·DWWLYLWjPRQ]HVHFKHVL esaurisce così nel breve periodo. A prescindere dalle cause contingenti che ne hanno Negli ultimi anni di pubblicazione si assiste a una decretato la conclusione, l’esperienza del Cartocci- VHPSUHPDJJLRUHVHPSOLÀFD]LRQHGHOOHLOOXVWUD]LRQL no dei Piccoli sembrerebbe rimanere ugualmente HGHOODJUDÀFDFRQXQDGLPLQX]LRQHGHOODIROLD]LRQH relegata al suo contesto storico culturale di apparte- da 16 a 12 pagine, e un conseguente abbassamento QHQ]DHVDUHEEHGLIÀFLOHLPPDJLQDUHDOWULPHQWL,O di prezzo a 30 centesimi per il singolo periodico. I successo del Corriere dei Piccoli, suo ideale model- SUH]]LULPDQJRQRFRVuLQYDULDWLÀQRDOODGHÀQLWLYD lo e giornalino certamente più fortunato e duraturo cessazione della pubblicazione, avvenuta nel maggio – si ricorda che la rivista nasce nel 1908 e conclude 3XUWURSSRQRQFRQRVFLDPROHUDJLRQLGLTXH- la sua pubblicazione nel 1995 –, va per la maggior VWLFDPELDPHQWLFKHFRQGXFRQRLQGHÀQLWLYDDOOD parte attribuito alle sapienti scelte del suo principale conclusione dell’esperienza del Cartoccino. Si può GLUHWWRUH6LOYLR6SDYHQWD)LOLSSL7UDTXHVWHODFR- però ipotizzare una generale sofferenza della produ- stante apertura alla cultura straniera operata per ]LRQHGHOODFDVDHGLWULFHFKHYLHQHSRVWDLQOLTXLGD- mezzo di traduzioni e riduzioni di celebri romanzi, zione proprio nel 1935. soprattutto di origine anglosassone e francese, gioca Non si tratta di anni facili dal punto di vista econo- XQUXRORGHFLVLYR0DODFDSDFLWjGLSHUVLVWHUHQHO mico: la crisi della Borsa americana del 1929, che tempo, imponendosi come modello indiscusso per DQFKHLQ,WDOLDSURYRFDJUDYLVTXLOLEULHGLIÀFROWj tutta la pubblicistica a venire, è anche dovuta al man- ÀQDQ]LDULHFRQWULEXLVFHDXQVHPSUHPDJJLRUHPD- tenimento di un cauto distacco dalla politica, persi- OHVVHUHVRSUDWWXWWRLQTXHLVHWWRULFKHSLVRQRVRJ- QRTXDQGROHSUHVVLRQLGHOSRWHUHVLIDQQRSLLQVL- getti a scambi commerciali tra importatori ed espor- stenti. Altrettanto non si può dire del Cartoccino dei tatori, come l’industria cartaria, che vede un Piccoli, che interpreta rigorosamente le direttive del progressivo aumento dei prezzi per via dei dazi regime attraverso la pubblicazione di materiali pie- doganali posti dai diversi Paesi a protezione delle QDPHQWHFRQIRUPLDOO·LGHRORJLDGRPLQDQWHFRQÀ- proprie merci. Si aggiunge poi, nell’ottobre del gurandosi di fatto come un’iniziativa fugace, per 1935, la dichiarazione di guerra all’Etiopia da par- TXDQWRLQWHUHVVDQWHQHOSDQRUDPDGHOO·HGLWRULDSH- te di Mussolini, che contravvenendo all’articolo riodica per l’infanzia del Novecento. ;9,GHOOD6RFLHWjGHOOH1D]LRQLFRPSRUWDSHUO·,- Fabrizia De Luca

GIORNALI PER BAMBINI PreText ❨ 137 ❩ PROFESSIONE LIBRAIO

PERCHÉ È ANCORA POSSIBILE FARE UN MESTIERE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI =8IC<>>C@8CKI@ UNA DELLE REGOLE PRINCIPALI: NON CI SI DEVE IMPORRE MA CI SI DEVE PORRE AL SERVIZIO. ALTRA REGOLA: NON LAMENTARSI DELLA CONCORRENZA MA CONTRIBUIRE A PROMUOVERE LIBRI BELLI

di GIANLUCA EMERI

vevo da poco iniziato a lavorare in debolezza. La voglia di regalare emozioni e so- XQDOLEUHULDTXDQGRXQJLRUQRXQ gni, il desiderio di migliorare il mondo attraver- giovane ragazzo entra e mi chiede: so la lettura e l’idea che sì, leggere è ovvio ma «Sequestro un uomo»; non faccio far leggere è ancora più bello. A pensarci bene è una piega, vado in scaffale e gli SURSULRTXHVWRLOÀQHXOWLPRGHOOLEUDLRFKHFHU- Aporgo il libro giusto mentre lui stupito nel leg- tamente ha la passione del leggere, ma prepon- JHUORPLGLFH©0DTXHVWRVLLQWLWRODSe questo derante è il desiderio di far leggere; ed è infatti è un uomo"ª)LGDWLUDJD]]RqTXHOORJLXVWRHVH SURSULRSHUTXHVWRPRWLYRFKHQRQVLGHYHLP- KDLFLQTXHPLQXWLGLWHPSRWLRIIURODFROD]LRQH porre ma ci si deve porre al servizio. E fu così che ci ritrovammo a bere un cappucci- $YROWHULYHGRDQFRUDTXHOUDJD]]RIDWWRVLXRPR no nell’inverno del Naviglio, che fa tanto poesia PLKDVHJXLWRWUDOHYDULHOLEUHULHÀQRDUDJJLXQ- e cultura. JHUPLLQTXHVWDPLDSLFFRODHLQGLSHQGHQWHERW- In pochi minuti cercai di raccontargli cosa mi tega; forse non stiamo raggiungendo le vette spingesse a diventare un libraio, un mestiere che GHOO·+LPDOD\DPDVHQ]·DOWURTXDQGRDQFRUD non viene riconosciuto come tale, una professio- oggi ci beviamo insieme un cappuccino sappiamo ne che non viene pagata come dovrebbe e un’e- con assoluta certezza che il rispetto per i libri, la norme passione che spesso viene confusa con FXULRVLWjHODYRJOLDGLOHJJHUHFDSLUHHLQIRUPDU-

❨138 ❩ PreText CONTRO CORRENTE Qui sotto, la Libreria di Quartiere, IRQGDWDGD*LDQOXFD(PHUL8QDVÀGDSHUGLPRVWUDUH che è ancora possibile fare il libraio indipendente.

si, hanno fatto sì che attraversando il tempo ac- compagnati sempre dalle pagine scritte, noi si sia semplicemente diventati due persone migliori. Da allora il mestiere del libraio è cambiato pro- fondamente; negli ultimi trent’anni certo il mon- GRVWHVVRKDVXEuWRXQFRQWUDFFROSRHGqGLIÀFLOH scindere una piccolissima parte da un suo enorme insieme. ,QTXHVWLWHPSLWUDJOLDGGHWWLDLODYRULVLSDUOD VRORHFRQWLQXDPHQWHGLPRGDOLWjGLSDJDPHQWR di grandi sconti, di sistemi automatizzati per le rese, di backlist, happening, reader; indici di ro- WD]LRQHLOYHQGXWRGHOO·XOWLPRWLWRORHLOÀORQH che vende di più. Ti regalo una coperta se mi FRPSULGXHOLEULTXDOXQTXHO·DOWUDFDVDHGLWULFH ti regala uno zainetto, oppure una grande autrice scrive per Natale una favola e ne fa dono al suo pubblico… Se ovviamente compri altri due libri TXDOVLDVLGHOODVWHVVDHGL]LRQH7XWWLUHJDODQR VFRQWDQRHSURPXRYRQRPDPROWLRTXDVLODWR- WDOLWjGLQRLVFRUGDRÀQJHGLVFRUGDUHODTXDOLWj del libro. Cari colleghi e carissimi lettori fateci caso, non VLSDUODSLGLFXOWXUDqPROWRGLIÀFLOHFKHVL SDUOLGHOODTXDOLWjOHWWHUDULDGHOWDOVFULWWRUHOD SULPDGRPDQGDHULÁHVVLRQHqTXDQWHFRSLHKD venduto e se ne ricerca il motivo per poterlo co- piare. Così si rende sempre più implicito il di- VFRUVRGLTXDOLWjPDORVLUHQGHWDOPHQWHSL implicito da risultare nascosto agli occhi dei gio- vani rampanti manager della sfavillante editoria italiana. Non dico che non si pensi oppure che sfugga il concetto, certo che no, ma più impor- tante è capire se si possano ottenere sconti sempre tore, ma da libraio affermo che nella mia piccola più alti. I distributori dagli editori, i librai dagli bottega presento e consiglio solo opere interes- agenti e i clienti dai librai. santi. Come per tutte le cose esiste un inizio e Non sono, non posso e non voglio essere un edi- anche un viaggio di mille miglia comincia con

PROFESSIONE LIBRAIO PreText ❨ 139 ❩ PROFESSIONE LIBRAIO

che si accalorano ogni- TXDOYROWDFKLXGHXQDOL- breria… «Mi raccoman- do, resistete almeno voi». Persone che evidente- mente non sanno o non capiscono che se le libre- rie indipendenti chiudo- no, può anche essere che la causa sia un pessimo libraio, ma molto più probabilmente è perché gli italiani leggono sem- pre meno, ed è in effetti molto semplice, cari let- un passo, perché è compito del libraio cercare di tori: se volete che le librerie non chiudano, do- portarti verso un percorso, un’idea di crescita con vete leggere più libri. E sorrido alle crociate di una voglia di perlustrare ambienti mai conosciu- altri colleghi contro i supporti tecnologici di let- ti prima; ed ecco che il libraio diventa una guida tura oppure di Amazon o ancora per gli sconti al GLPRQWDJQDXWLOHSHUQRQSHUGHUVLWUDTXHOO·LQ- supermercato… È come avercela con le biblio- trigo di sentieri, alcuni segnalati bene e altri me- teche perché danno i libri gratis. L’importante è no, che possono forgiare oppure fuorviare. Ed è che le persone leggano! Servendosi del web, proprio nella confusione editoriale che il profes- leggendo su Kindle, comprandolo al 15 per cen- sionista si pone come un vigile che mette ordine to di sconto… Ma va bene! Questo vorrebbe di- WUDLÁXVVLFDRWLFLGLPDFFKLQHHLGHH3LFFROH re che alla mattina al bar a colazione anziché disgressioni di un mondo al tramonto che ha da parlare di MasterChef FKLYLVFULYHqFRPXQTXH passare la nottata per vivere una nuova alba! tra coloro che lo guardano…) verrebbe forse più La giornata in libreria è cambiata; prima il nego- naturale parlare dell’ultimo capitolo letto la sera ]LRHUDLOFRQÀQHHODTXRWLGLDQLWjHUDIDWWDGL prima, e magari il libro appena letto sul supporto clienti, rappresentanti e colleghi, mentre ora lo vuoi regalare alla nonna e sempre in libreria TXDQGRULHVFLDVWDUHLQERWWHJDSXRLÀQDOPHQWH devi andare. Il problema non è dove si comprano ULODVVDUWLHGHGLFDUWLDTXHOFKHFRQVLGHULLOWXR i libri e non è neanche come li si legge; il vero YHURODYRURVHUYLUHODFROOHWWLYLWjLQFXULRVHQGR problema è far capire alle nuove generazioni che HVWLPRODQGRTXDQGRLOUHVWRGHOWHPSRORSDVVL OHJJHUHYXROGLUHFRQRVFHUHHFRQRVFHUHVLJQLÀFD al telefono oppure al computer sempre di fretta essere liberi. Vuol dire parlare meglio, vuol dire e sempre in senso economico. Molto interessan- DYHUHJXVWLSLGHÀQLWLHUDIÀQDWLSHUFKpVHQH WHqDQFKHDVFROWDUHODWURQÀDUHWRULFDGLFRORUR conoscono le differenze; vuol dire saper amare

❨ 140 ❩ PreText UN REGNO DI CARTA 4XLVRWWROάDXWRUHGHOOάDUWLFRORQHOODVXD/LEUHULD GRYάqDQFRUDSRVVLELOHSDUODUHGLTXDOLWj e di autori e non solo di sconti e promozioni.

meglio. Vuol dire non annoiarsi mai e signi- ÀFDSRWHUWURYDUHVROX- zioni laddove non si credeva potessero es- VHUFHQH8QPDVFKLR che legge sa capire GRYHGHYHÀQLUHODVXD PDVFROLQLWjHGRYHLQ- vece deve cominciare ODVHQVLELOLWjPHQWUH una donna che legge sa capire la differenza fra una trappola e un invi- to. Non tutti i problemi andrebbero risolti ma certamente leggendo di più si vivrebbe tutti in un mondo migliore. Crediamo forse che nazioni europee con minor cultura storica della nostra vadano ora me- Questo pezzo sulle librerie e i loro librai si è tra- glio sia in senso economico che sociale perché sformato in una invettiva contro l’ignoranza, ma sanno fare meglio di noi i conti? Crediamo forse VHODEHOOH]]DVDOYHUjLOPRQGR RUPDLORVSHUDQR che siano più intelligenti o più furbi di noi? Op- LQWDQWL« ELVRJQHUjVSHUDUHFKHTXDOFXQRGH- pure che è per diritto divino? VFULYDTXHVWDEHOOH]]DSHUFKpOHJHQHUD]LRQLD No, niente di tutto ciò; sono popoli che si infor- venire possano capire da che mondo veniamo e mano più di noi, leggono più di noi, si confron- FRQFRVFLHQ]DHFXOWXUDFDSLUHYHUVRTXDOHPRQ- WDQRSLGLQRLHTXDQGRWURYDQRTXDOFRVDGL do vogliano andare. ingiusto lottano con maggiore fermento del no- 3LFFRORÀQDOHSULYDWR6RQRQHOODPLDSLFFROD stro perché sono certi di essere nel loro giusto e bottega e un ragazzino è entrato perché aveva lo sono perché hanno studiato un problema e SUHQRWDWRXQOLEURHYDVDODTXHVWLRQHJOLFKLHGR DSSURIRQGLWRXQDTXHVWLRQH(ODFRVDSLVRU- «Ti piace leggere?», «Non sempre», «Mi sembra prendente è che la loro politica li ascolta con JLXVWR H GLPPL TXDQGR WL SLDFH OHJJHUH"ª maggiore attenzione perché la loro politica sa di «Quando il libro è bello». avere di fronte gente preparata che non puoi im- È tutto molto semplice, o no? brogliare con una battuta o facendo il simpatico. Gianluca Emeri

PROFESSIONE LIBRAIO PreText ❨ 141 ❩ IL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO

MAURIZIA REBOLA RACCONTA UN'ESPERIENZA DI GRANDE SUCCESSO LEF==@:@E8;@JKFI@< È UNA FONDAZIONE SOSTENUTA DALLA REGIONE PIEMONTE. ORGANIZZA READING, FESTIVAL, DIBATTITI, MANIFESTAZIONI. PORTA SCRITTORI E INTELLETTUALI NELLE CARCERI E NEGLI OSPEDALI

di ANTONELLA MINETTO

❨142 ❩ PreText MILLE INIZIATIVE 1HOODSDJLQDDÀDQFR0DXUL]LD5HEROD4XLVRWWROD6DOD*UDQGH3DOD]]R*UDQHULGHOOD5RFFLD sede del Circolo dei Lettori di Torino, e alcuni momenti di Torino Spiritualità, VHWWHPEUHIUDJOLRVSLWL$VKD3KLOOLSVH*LQR6WUDGD IRWRJUDÀHGL)UDQFHVFD&LULOOL 

a Fondazione Circolo dei Lettori, so- stenuta dalla Regione Piemonte, pro- muove e produce cultura tutti i gior- ni nelle sue tre sedi, di Torino, Novara e Rivoli, e con grandi rasse- LJQHDQQXDOLVXOWHUULWRULRHLQUHWHFRQUHDOWjGL tutt’Italia. Agisce attraverso l’ideazione e l’orga- nizzazione di incontri, reading, dibattiti, manife- stazioni, concerti, festival e rassegne culturali, mettendo al centro il libro, veicolo per conosce- re se stessi e il mondo, per esplorare i linguaggi GHOODFRQWHPSRUDQHLWjHÀVVDUHFRVuGHOOHFRRU- dinate del mutevole presente. La Fondazione si impegna in una serie di iniziative di responsabi- OLWjVRFLDOH*UD]LHDLYRORQWDULSHUODOHWWXUDOH storie raggiungono gli ospedali del territorio. Attraverso progetti, scrittori e intellettuali arriva- no nelle carceri, per dialogare con i detenuti. È Leggere dappertutto. Importanti anche i progetti che coinvolgono re- DOWjH[WUDWHUULWRULDOLUHDOL]]DWLSHULQWUHFFLDUH culture vicine, saperi e competenze. La Fonda- zione collabora inoltre con istituzioni europee, dando vita a progetti di ampio respiro. E ancora, offre il migliore intrattenimento musicale con la programmazione del Circolo della Musica a Ri- voli e l’estate di spettacoli al Forte di Exilles. Nel 2019, Fondazione Circolo dei Lettori si è occupata dei contenuti culturali e della comuni- cazione del Salone Internazionale del Libro di PD]LRQHTXRWLGLDQDD7RULQR1RYDUDH5LYROL Torino. Per informazioni: www.circololettori.it. attraverso i nostri tre festival e attraverso il Sa- lone Internazionale del Libro raccontiamo storie La Fondazione Circolo dei Lettori si presenta partendo dalla lettura. Esistono molti modi per FRPH©RIÀFLQDGHOOHVWRULHª&LSXzVSLHJDUHLO raccontare una storia e noi lo facciamo come se VLJQLÀFDWR" fossimo degli artigiani, cucendo ad arte la miglior ©´2IÀFLQDGHOOHVWRULHµSHUFKpSURGXFLDPRUDF- narrazione possibile su ogni tema, opera, autore conti. Ogni giorno, attraverso la nostra program- FKHDEELDPRO·RSSRUWXQLWjGLLQWHUFHWWDUHHDFXL

IL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO PreText ❨ 143 ❩ IL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO

TXHVWRLPPHQVRODYRUR GLRUJDQL]]D]LRQH" «Con tanta professionali- WjVHULHWjHLPSHJQRXQL- ti alla preziosa passione GLWXWWDODVTXDGUDFKH non si limita a lavorare, ma crede nella bellezza e nell’importanza della no- VWUDPLVVLRQH8QDPDF- china organizzativa in- stancabile che non smette mai di aver voglia di crescere. Ci sono gior- ni in cui mi rendo conto possiamo dedicare la nostra esperienza. Ogni di chiedere molto ai colleghi, ma sono altrettan- giorno un ricco programma di incontri, reading, to certa che la nostra forza sta proprio nella pro- presentazioni, gruppi di lettura e altri appunta- pulsione che sappiamo dare costantemente ai menti focalizzati sull’esperienza letteraria». nostri pensieri e alle nostre azioni». WHVVHUDWLIUHTXHQWDWRUL 2OWUHDOODVHGHGL7RULQRDQFKH5LYROL1RYD- HYHQWLDOO·DQQR«&RPHIDWHDJHVWLUHWXWWR ra e Forte di Exilles d’estate: state aprendo DQFKHDGDOWUHUHDOWjLQWXWWD,WDOLDHFROODER- UD]LRQLFRQLVWLWX]LRQLHXURSHH" «Sono arrivata alla direzione della Fondazione TXDWWURDQQLIDHLQTXHVWRODVVRGLWHPSRDEELD- mo aperto due nuove sedi permanenti – Novara H5LYROL²HTXHOODHVWLYDD([LOOHV$EELDPRGD- to vita a due nuovi festival, Scarabocchi. Il mio primo festival e il Festival del Classico, che con Torino Spiritualità completano il panorama del- le nostre produzioni festivaliere. Due anni fa abbiamo assorbito il Salone Internazionale del Libro. Ora è tempo di consolidare l’esistente per poi ritornare più avanti a pensare a nuove colla- ERUD]LRQLPDJDULSURSULRFRQUHDOWjHVWHUHª 'LUHFHQWHYLVLHWHDQFKHDSHUWLDOHWWXUHLQ

❨ 144 ❩ PreText IL LIBRO NON HA BARRIERE ,QTXHVWHSDJLQHLO&LUFRORGHL/HWWRUL di Torino e alcuni momenti del Festival del Classico, Torino, ottobre 2018. .

ospedale, nelle carce- ULHLQFROODERUD]LRQH FRQO·(QWH1D]LRQDOH 6RUGL'LFKHSURJHW- WLVLWUDWWD"$YHWHGHL OHWWRULYRORQWDUL"'HL JUXSSLGLOHWWXUD" «Questo è uno dei pro- getti che mi stanno più a cuore. La nostra Fon- dazione è per antono- masia votata all’acco- glienza e non avremmo potuto non pensare a chi vive situazioni di disagio. Leggere dap- pertutto è il nome del macro progetto di re- VSRQVDELOLWj VRFLDOH della Fondazione che VLSURSRQHGLODYRUDUHDIÀQFKpWXWWLSRVVDQROHJ- XQDVHULHGLLQL]LDWLYHGLUHVSRQVDELOLWjVRFLDOH gere e per non lasciar solo nessuno. Si tratta di che mirano a coinvolgere chi, troppo spesso, ri- PDQHDLPDUJLQLGHOODVRFLHWj,OLEULFRQOHVWRULH che racchiudono, sono un bene comune che può e deve essere condiviso. Noi li portiamo laddove ce n’è più bisogno e lo facciamo grazie alla ge- QHURVDSDUWHFLSD]LRQHGLROWUHTXDWWURFHQWRYR- lontari che hanno risposto alla nostra chiamata». ,O&LUFRORGHL/HWWRULSDUWHFLSDDIHVWLYDO" «Visitiamo annualmente alcuni festival, ma non riusciamo a partecipare attivamente perché sem- pre troppo impegnati in casa nostra. Siamo però attenti al mondo culturale che ci circonda e se TXDOFXQRqSLEUDYRGLQRLVLDPRSURQWLDGHPX- larlo per migliorarci». Antonella Minetto

IL CIRCOLO DEI LETTORI DI TORINO PreText ❨ 145 ❩ Finito di stampare nel mese di ottobre 2019 presso la tipografia Galli Thierry stampa