UMA 2016 Interno
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COMITATO ORGANIZZATIVO Lara Amici, Giovanni Cappiello, Urbino Andrea Damiani, Paola Filiani, Renato Meucci, Massimo Monti, musica antica 48 Paola Pacetti, Marcello Gatti, Giancarlo Rostirolla Festival di UFFICIO STAMPA musica antica Daniele Battaglia TESTI A CURA DI 16 luglio Carlo Fiore 15 agosto GRAFICA Venti caratteruzzi 2016 PER INFORMAZIONI www.fima-online.org Tel. 0039 06 3210806 [email protected] Sono lieto di presentare la 48a edizione del Urbino musica antica 48 festival Urbino Musica Antica, che ancora una volta si realizza grazie all’apporto di tan- Festival di musica antica te realtà unite insieme: primi tra tutti il Comune di Urbino, il Ministero dei Beni Culturali e la 16 luglio – 15 agosto 2016 Galleria Nazionale delle Marche. Un ringra- ziamento particolare al Sindaco Maurizio Gambini e al direttore del Palazzo Ducale Peter Aufreiter, che per noi rappresentano l’appoggio più concreto che la città di Urbino offre a questa manifestazione. Ma un pensie- ro particolare va agli appassionati che arrive- ranno da tutto il mondo e che costituiranno il nucleo del pubblico dei concerti, un pubblico di esperti che contribuisce in maniera deter- minante a rendere il festival un evento di rife- rimento per i concertisti che vi partecipano. Naturalmente aspettiamo numerosi anche co- loro che si accostano per la prima volta alla musica antica, ricordando che la programma- zione offre occasioni per tutti i gusti e abbrac- cia un arco di tempo che va dal medio evo all’epoca di Mozart: un caleidoscopio di suo- ni, di armonie, di combinazioni strumentali e vocali che, al di là dei criteri filologici con cui ogni concerto sarà eseguito, offrirà momenti di ascolto affascinante e godibile per tutti. L’ambientazione unica, offerta dalla città rina- scimentale e dal Palazzo Ducale, farà il resto. Andrea Damiani Presidente della FIMA In dulcedine et ardore 16 luglio, ore 21:30 – Urbino, Salone Raffaello 17 luglio, ore 21:30 – Urbania, Barco Ducale (Concerto Unione Montana Alta Valle del Metauro) Niccolò Fontei (XVII secolo) Musica antica o avanguardie? Un giorno la e stupefatti, mentre continuavano a ricevere la Pianto d’Erinna storia della musica s’interrogherà su queste formazione vocale e polifonica abituale che Michelangelo Rossi (c1600-1656) etichette apposte al repertorio del passato certo non scartarono (Rossi, per esempio, fu Toccata Decima remoto e a quello del passato prossimo, rico- anche autore di madrigali prodighi di arditez- Barbara Strozzi (1619-1677) noscendo che il concetto di “nuova musica” ze armoniche) ma cercarono d’integrare, alla La, sol, fa, mi, re, do non è applicabile solo ad alcune scuole no- ricerca di uno stile arioso e cantabile attento Tarquinio Merula (1595-1665) vecentesche ma anche ai compositori italiani sì alla prosodia ma anche rivolto al gusto per Su la cetra amorosa che, all’inizio del Seicento, coraggiosamen- l’esercizio di bravura e profondamente debi- Michelangelo Rossi te, si allontanarono dal sentiero battuto fino tore nei confronti del madrigale polifonico. Toccata settima allora dai franco-fiamminghi andando alla Tarquinio Merula ricerca di un diverso passato, di una diver- Tre le parole chiave dei brani in programma: Folle è ben chi si crede sa autorevolezza. Compositori che, come lamento (monologo cantato di un personag- Giovanni Antonio Rigatti (c1613-1648) Cristoforo Colombo che alla ricerca delle gio prevalentemente femminile, di carattere Lamento di Jole per la partenza d’Alcide Indie scoprì le Americhe, a loro volta oltre- fortemente espressivo e patetico, spesso Michelangelo Rossi passarono le Colonne d’Ercole del contrap- contraddistinto dalla presenza di un’aria Toccata Prima punto oltremontano, nel tentativo di rifare la su basso ostinato); basso continuo (tecnica Barbara Strozzi musica degli antichi – che, prestando fede compositiva paradigmatica dell’età baroc- È pazzo il mio core ai testi greci, si pensava potesse muovere ca che indica agli esecutori le armonie e la Tarquinio Merula potentemente gli affetti dell’uomo – e invece loro scansione ritmica lasciando una certa Sentirete una canzonetta ne inventarono una nuovissima (l’aggettivo autonomia nella realizzazione e nelle scelte “nuovo”, non per nulla, compare spesso nelle timbriche); toccata (forma musicale di lungo fonti dell’epoca). periodo praticata sin dal Rinascimento e ancora oggi, schiettamente legata allo stru- Nacque così il “recitar cantando” che Tarqui- mento sul quale la si esegue e la si “tocca”, nio Merula, Michelangelo Rossi e Barbara quasi sperimentandone e collaudandone le Strozzi ebbero modo di ascoltare giovanissimi possibilità). Lia Serafini soprano In dulcedine et ardore Maria Cleary arpa 16 luglio, ore 21:30 – Urbino, Salone Raffaello 17 luglio, ore 21:30 – Urbania, Barco Ducale (Concerto Unione Montana Alta Valle del Metauro) Lia Serafini Collaboratrice assidua di Jordi Savall, Rinaldo Alessandrini, Alessandro Quarta e Paola Erdas, vanta innumerevoli apparizioni nei più importanti Festival e nelle sedi più presti- giose in Europa, Stati Uniti e Canada. La sua versatile attività l’ha vista protagonista al Teatro Olimpico di Vicenza di un vasto ciclo di opere di Handel e interprete di ruoli principali in opere di Monteverdi, Peri, Legrenzi, Gluck, Galuppi. Interprete esperta di Oratorio barocco e di Mu- sica vocale da camera, ha al suo attivo numerose partecipazioni in registrazioni radiofoniche e televisive per Arcana Naïve, AliaVox, TV3, Naxos. Da sempre appassionata di didattica, si sta distinguendo per il riconosciuto livello della sua scuola e viene spesso invitata a tenere masterclass presso prestigiose istituzioni e a far parte di commissioni in Concorsi nazionali ed internazionali. Insegna Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio di Musica “F. Bonporti” di Trento. Maria Cristina Cleary Ha conseguito cinque diplomi al conservatorio di Dublino, Londra, L’Aia e Bruxelles; ha studiato arpa con Susanna Mildonian e sta completando un dottorato di ricerca artistica presso l’università di Leiden. Specializzata in arpe storiche, si è esibita come solista con orchestre come l’Amsterdam Baroque Orchestra, gli American Bach Soloists, l’Or- chestra of the Antipodes Sydney, la Bayerisches Staatsoper, la Portland Baroque Orchestra, l’Arion Ensemble Montreal, e con RTE Concert Orchestra. Nel 2014 è stata invitata al World Harp Congress in Sydney a suonare in prima assoluta un concerto di Krumpholtz con un harpe organisée. Si esibisce regolarmente con Davide Monti in Arparla, un duo violino/arpa specia- lizzato nel repertorio dal XVII al XIX secolo, col quale ha inciso diversi cd. Ha lavorato come arpista principale nell’orchestra del Concertgebouw ed è stata l’arpista dei MusikFabrik di Co- lonia, del Remix Ensemble Porto e dell’Ensemble Prometheus Belgium. È stata docente ospite, fra l’altro, alla Guildhall University, nei conservatori di Singapore, Sydney, Melbourne, Brisba- ne, Venezia, Padova, Cracovia, Ginevra, Helsinki. Insegnante al conservatorio “F. Dall’Abaco” di Verona, ai corsi estivi di Urbino e Juilliard School di New York. Apollo’s Banquet 17 luglio 2016, ore 19.00 – Urbino, Salone Raffaello Giovanni Bassano (1558-1617) Ancora oggi, interpellando un violinista di pro- Il Ricercare (qui rappresentato da un brano Ricercar quarta fessione (di quelli che non hanno mai seguito i tratto dalla raccolta Ricercate, Passaggi et Ca- corsi di Urbino) sulla musica a solo scritta per il dentie per potersi essercitar nel diminuir con Thomas Baltzar (c1630-1663) suo strumento, può darsi che gli unici nomi citati ogni sorte d’istromento, Venetia 1585, di Bas- Prelude siano Johann Sebastian Bach e Niccolò Paga- sano) attua una “ricerca” sullo strumento, come nini; a qualcuno viene in mente Eugène Ysaye, avviene anche nella toccata, ma con intenti di Thomas Baltzar e può anche darsi che, sottovoce, si pronunci il diverso virtuosismo e di peculiare ricerca intor- Suite nome di Georg Philipp Telemann. Eppure tutto no alle qualità del suono e alla sua cavata. si può dire di Bach padre tranne che fosse un Johann Joseph Vilsmayr (1663-1722) uomo ossessionato dalla bizzarria e dal desi- Dato un tempo all’esecuzione musicale, ben Partita V in sol minore derio di voler fare cose strane e inaudite giusto presto nella storia della musica si capisce che Prelude, Gavott, Rigodon, Guique, Menuett, per il gusto di farle; era invece, eccome, un pro- è opportuno dargli un’articolazione, una parti- Boure, Retirada fessionista istruito, studioso e aggiornato: infatti zione, una suddivisione in brani di diversa lun- anche in relazione alle sue celeberrime Sonate ghezza, ritmo ed espressione concatenati (cioè Johann Sebastian Bach (1685-1750) e Partite è possibile tracciare un itinerario di messi in successione) grazie all’identica tonali- Partita n. 2 in re minore BWV 1004 precedenti curiosi e istruttivi di per sé oltre che tà: così nascono le partite, le division e le suite; Allemanda, Corrente, Sarabanda, per l’ampiezza di prospettive che spalancano il primo e il terzo nome vengono usati ancora Giga, Ciaccona su Bach stesso. È un itinerario apollineo, quello da Bach nel Settecento inoltrato (anche se la compiuto dal violino solo, strumento spesso as- Partita n. 2 proviene da una raccolta intitolata sociato in età barocca al mito di Apollo, di cui Sei solo à Violino senza Basso accompagnato) il virtuoso solista ambisce ad essere ideale alter e dall’austriaco Vilsmayr; la division è prevalen- ego (non per nulla John Playford nel 1669 curò temente legata al lessico musicale inglese. a Londra una nota raccolta dal titolo Apollo’s Banquet), guidandoci alla scoperta dei suoni ottenibili da quattro corde e da un archetto che le sfiora. Apollo’s Banquet Susanne Scholz violino barocco 17 luglio 2016, ore 19.00 – Urbino, Salone Raffaello Susanne Scholz Violinista barocca, primo violino e Maestra di concerto, si divide tra la dire- zione operistica e orchestrale, la musica da camera e il repertorio da camera. Il suo repertorio in- clude la musica rinascimentale (soprattutto col suo ensemble Chordae Freybergenses), la musica barocca e anche quella classica, eseguita con strumenti adeguati per ciascuna delle epoche uti- lizzando le tecniche strumentali appropriate e usufruendo di una conoscenza approfondita delle fonti.