martedì 1 giugno 2004 lo sport 19

Luciano De Majo A Igor dedicata una canzone L’unica domanda che dribbla con un doppio passo d’altri tempi è quel- Il calcio ha ispirato molte canzoni . Antonello la sul suo futuro, lui che alla fine del Venditti dedicò nel 1988 “Correndo correndo” ad un campionato scorso aveva annunciato infortunato Sebino Nela; nel ‘99 Luciano Ligabue l’addio al calcio e che, qualche settimana incise “una vita da mediano” ispirandosi a Lele dopo, non aveva saputo resistere al ri- Oriali; Francesco De Gregori nell’ ‘82 scrisse la storica chiamo della maglia amaranto. «Prima “Leva calcistica del ‘68” dedicata al capitano del di parlare, voglio riposarmi e rilassarmi secondo scudetto romanista Agostino Di Bartolomei. a dovere. Mi dispiace, ancora non dico Ora anche la favola del Livorno avrà una colonna niente. E poi ci sono ancora due partite sonora. Il tifoso-musicista Mario Menicagli, direttore da giocare… ». Che sia l’uomo-simbolo del Festival Toscanajazz, e già autore dell’inno “Con della promozione del Livorno in , te Livorno”, ha realizzato un cd dal titolo “Principe ci sono pochi dubbi. Igor Protti è il più Igor”. Il “principe” è Protti, attaccante della squadra coccolato dei giocatori amaranto. Negli labronica con nel sangue i 4/5 del bomber di razza, anni, il pubblico che lo venera come un dopo aver regalato agli amaranto la doppia dio gli ha dato soprannomi intrisi d’affet- promozione in tre anni dalla C alla A. «Non avrei to. E se ce n’è uno che, più di altri, lo mai pensato che qualcuno scrivesse una canzone su di riempie d’orgoglio è senz’altro «Igor me - spiega Protti - ma quella di Menicagli è proprio Protti capo degli Ultrà» urlato ai quattro bella. Mi piace, perché non è un semplice omaggio, venti da oltre diecimila persone dopo mi ci riconosco. È la mia storia, la mia vita». Le ogni gol. Lui che è l’unico calciatore ita- prime 300 copie del cd saranno firmate dal bomber liano ad aver vinto la classifica dei marca- del Livorno, ed il ricavato sarà destinato all’Unicef. tori in A, B e C1, l’aveva detto alla vigilia del derby con la Fiorentina, la partita del Appena conquistata la promozione esplode la festa per le strade di Livorno. Gli amaranto mancavano dalla serie A dal 1949. In basso, il bomber Igor Protti, 37 anni primo maggio. Aveva fatto una promes- sa di quelle che non si tradiscono, ai ne. Non siamo mai scesi sotto la sesta tifosi: «Combatteremo fino all’ultimo, posizione, per tutta la stagione siamo sta- siamo convinti di potercela fare». Cinque promozioni in 12 anni ti al vertice. E poi siamo due squadre che Ora che la certezza della promo- giocano al calcio: potrà essere un bello zione c’è davvero, quali sensazio- LIVORNO Dodici anni, cinque promozioni. Di cui ben spettacolo». ni ha? quattro sul campo e una sola a tavolino. Dal ’92 a Lei e avete for- «Bellissime, e non c’è nemmeno una Livorno oggi, il Livorno è uscito dal calcio dilettantistico fino mato, quest’anno, la coppia di at- punta di retorica in ciò che dico. Ce l’ab- ad arrivare alla massima divisione in un crescendo di taccanti più forti della . biamo fatta, oltre passione e di risultati. La risalita inizia nell’estate del Avete segnato 50 gol, con Lucarel- ogni aspettativa. 1992: appena un anno prima il sodalizio amaranto li che la supera di due reti. En- Eravamo convinti viene cancellato dalla mappa del calcio trambi avete sempre detto di esse- di poter lottare fi- professionistico. Ricomincia dal campionato regionale re grandi amici, oltre che compa- no all’ultimo, ma di Eccellenza, che vince nonostante la gestione della gni di squadra. È proprio così? non di poter festeg- società sia nelle mani di Carlo Caresana, faccendiere «Non potrebbe essere altrimenti: se giare con due setti- genovese più volte arrestato per truffa. non avessimo un bellissimo rapporto che mane d’anticipo ri- «Amici e compagni Alla fine di quella stagione, il Livorno riesce a non va oltre il fatto sportivo, non avremmo spetto alla fine del perdere il diritto alla partecipazione al campionato mai potuto fare le cose che abbiamo fatto campionato». nazionale Dilettanti grazie all’ingresso di Claudio in questa stagione. E se proprio lo vuol Invece che co- Achilli. Sotto la sua guida, la società ottiene la sapere, sentiamo di dover lottare ancora, s’è scattato riammissione a tavolino al campionato di C2 e, nel per un altro obiettivo». nella squa- 1997, coglie la promozione in C1 dopo due play-off Quale sarebbe? dra? perduti contro le meteore Castel di Sangro e Fermana. «Vorremmo segnare almeno altri tre «Non lo so, in campo e fuori» Nel 1999 la società passa a Aldo Spinelli, il cuore gol, da qui alla fine del campionato. Man- forse non è scatta- genoano che si è fatto conquistare dal calore del cano due partite ed è un obiettivo che to niente, forse il pubblico di Livorno. Il 5 maggio del 2002, dopo riteniamo possa essere alla portata. Chiu- nostro è un grup- un’attesa di trent’anni, la grande festa per il ritorno dere a quota 53 significherebbe stabilire po davvero così in serie B. E dopo un campionato di transizione, ecco un altro primato. Anche se deve essere forte. E quando sia- l’ultima perla, quella vissuta sabato sera a Piacenza. chiaro che tutto questo viene dopo la mo entrati nella fa- Parola di Igor Protti lu. dem. serie A. Nelle ultime giornate abbiamo se finale del cam- dato tutto per arrivare nelle prime cin- pionato, con un ca- que e ora che ce l’abbiamo fatta siamo lendario che era il felici». più difficile fra le pretendenti alla serie A, in serie A lo immaginava? no, in questo campionato, ci siamo guar- erano piene di nostri tifosi. Erano in otto- vestire la maglia. Però me l’hanno raccon- per altri ventimila tifosi, che credo riem- Dica la verità: non è retorica que- questo Livorno ha dimostrato quanto va- «No, per niente. Avevo un sogno: dati negli occhi e ci siamo detti che mila, forse anche di più. Dovevamo ripa- tato e mi ha fatto piacere. Ma ripeto: piranno lo stadio di Livorno. Questa cit- sta storia dei gemelli del gol che le. Tutti dicevano che dovevamo affronta- contribuire a ridare alla squadra che mi avremmo anche potuto farcela». garli, credo che l’abbiamo fatto nel modo l’avevo visto dal pullman, era una scena tà la serie A la voleva fortemente: è giusto sono anche amiconi? re trasferte proibitive, che le altre erano ha fatto innamorare negli anni ’80 la se- La notte di Piacenza non la dimen- più bello». impressionante. Con un pubblico così, che si goda questo momento». «Nemmeno per idea. Lo dico e lo favorite, rispetto a noi. E invece, eccoci rie B, categoria dove mancava da ticheranno in fretta i tifosi del Li- Quando vi siete presentati sul ter- nessun traguardo era proibito». Due squadre promosse che si con- ripeto: basta vedere i risultati che abbia- qua: in serie A». trent’anni. Cogliere quest’obiettivo mi vorno. Per lei che ne ha vissute reno di gioco un’ora prima della In molti prevedevano che avreste fronteranno sabato, due squadre mo colto quest’anno. Il calcio è uno Lei è tornato a Livorno, nella squa- avrebbe già ampiamente soddisfatto. Ma tante, è stata una serata normale? partita avete provato un brivido, festeggiato sabato prossimo, nella protagoniste di un campionato sport di squadra ed il campo è lo spec- dra che lo lanciò da giovanissimo, alla serie A non avevo mai pensato, quan- «Non scherziamo. Quando siamo ar- insomma… partita casalinga contro il Paler- stupendo. chio di quello che succede fuori, lontano sei anni fa. Con l’obiettivo di ri- do ho ricominciato a giocare per il Livor- rivati col pullman dentro lo stadio abbia- «Me l’hanno riferito i miei compa- mo. Sarà una festa per due. «Credo che noi e il Palermo abbia- dalla vita sportiva. Per me e Cristiano portarla in serie B. Ma il ritorno no. Poi, man mano che le partite passava- mo visto che una curva e mezza tribuna gni, io non vado mai sul campo prima di «Sì, penso di sì. Per due squadre e mo meritato ampiamente la promozio- vale questo, siamo amici veri».

GIORNI DI STORIA Tutti bravi ragazzi

«Con mafia e camorra bisogna convivere e i problemi di criminalità ognuno li risolva come vuole» PIETRO LUNARDI, MINISTRO DEI TRASPORTI

La mafia non è sconfitta. A dieci anni dalle stragi di Capaci e via d’Amelio è amara la consapevolezza di un impegno non portato a termine, di una svolta epocale che avrebbe potuto essere e non è stata. E rimane come sospesa la questione di fondo: perché a un certo punto il fronte antimafia è arretrato? Perché il problema mafia è scomparso dall’agenda politica? alicubi.it

In edicola con l’Unità dal 4 giugno a euro 3,50 in più Ogni 15 giorni un nuovo volume prossima uscita 18 giugno IL DELITTO MATTEOTTI