Storia Dello Sviluppo Economico E Industriale Italiano Nel ‘900
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
STORIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO E INDUSTRIALE ITALIANO NEL ‘900 A cura del prof. Francesco Forte Indice PARTE PRIMA 1899-1945: DAL MIRACOLO INDUSTRIALE DEL PERIODO GIOLITTIANO AL DIRIGISMO CORPORATIVO FASCISTA PREAMBOLO: 1866 - 1898 IL PERIODO DI INCUBAZIONE I. PERIODO: DAL 1899 SINO AL 1914. IL MIRACOLO INDUSTRIALE ITALIANO IN REGIME DI LIBERTÀ DI MERCATO. II. PERIODO: DAL 1915 AL 1924. FRA ECONOMIA MERCATO E DIRIGISMO STATALE . III. PERIODO: DAL 1925 AL 1945. Il DIRIGISMO CORPORATIVO FASCISTA PARTE SECONDA 1946-2000: DAL MIRACOLO ECONOMICO DEL DOPOGUERRA ALL’ EURO IV. PERIODO: DAL 1945 AL 1962. IL MIRACOLO ECONOMICO IN REGIME DI DEMOCRAZIA E LIBERO MERCATO V. PERIODO: DAL 1963 AL 1972. IL SECONDO MIRACOLO ECONOMICO IN REGIME DI DEMOCRAZIA, MERCATO APERTO E RIFORME VI. PERIODO: DAL 1973 AL 1982. LA DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA E L’ECONOMIA DIRIGISTA. INFLAZIONE E DEBITO PUBBLICO VII. PERIODO: DAL 1983 AL 1993. IL RIENTRO NEL SISTEMA DI MERCATO E LE BASI DEL RISANAMENTO FINANZIARIO VIII. PERIODO: DAL 1994 al 2000. IL RISANAMENTO FINANZIARIO E LE OCCASIONI STRUTTURALI MANCATE PARTE PRIMA PREAMBOLO: 1866-1898. IL PERIODO DI INCUBAZIONE. Nel terzo di secolo che va dalla formazione del Regno di Italia nel 1866 al 1898, l’Italia, appena unificata, con istituzioni democratiche, procede alla costruzione delle sue infrastrutture, alla formazione del capitale umano, mediante lo sviluppo della pubblica istruzione, alla formazione di una pubblica amministrazione capace di garantire la legge e l’ordine in tutto il paese, alla costruzione di un sistema di entrate e spese pubbliche in grado di garantire, assieme ai servizi essenziali, la stabilità monetaria e la tutela del risparmio. Si tratta delle basi necessarie per lo sviluppo economico in regime di economia di mercato, per il quale è cruciale il passaggio da una economia prevalentemente agricola ad una con ruolo importante dell’industria e delle strutture finanziarie e commerciali. Anno PIL (lire correnti) PIL (miliardi % crescita PIL Popolazione . PIL pro capite Di lire 2001) Reale (migliaia) (milioni per abitante.) 1861 7,784 68621 26328 2,6 1862 8,162 71194 3,7 26507 2,7 1863 7,528 69623 -2,2 26712 2,6 1864 7,764 71487 2,7 26915 2,7 1865 8,039 73711 3,1 27131 2,7 1866 8,838 77003 4,5 27381 2,8 1867 8,46 71695 -6,9 27440 2,6 1868 9,424 73563 2,6 27561 2,7 1869 9,152 75692 2,9 27801 2,7 1870 9,057 75334 -0,5 27974 2,7 1871 9,406 76495 1,5 28151 2,7 1872 10,471 75857 -0,8 28314 2,7 1873 11,893 78950 4,1 28459 2,8 1874 11,355 77230 -2,2 28551 2,7 1875 9,978 80044 3,6 28709 2,8 1876 10,041 79545 -0,6 28964 2,7 1877 11,258 80173 0,8 29169 2,7 1878 10,68 80778 0,8 29334 2,8 1879 10,484 81145 0,5 29516 2,7 1880 11,24 84139 3,7 29552 2,8 1881 10,127 79604 -5,4 29791 2,7 1882 10,926 83861 5,3 30005 2,8 1883 10,28 83022 -1,0 30221 2,7 1884 10,159 83966 1,1 30511 2,8 1885 10,878 84086 0,1 30776 2,7 1886 11,322 87172 3,7 30937 2,8 1887 10,521 86856 -0,4 31160 2,8 1888 10,426 86539 -0,4 31325 2,8 1889 10,524 82528 -4,6 31611 2,6 1890 11,518 88363 7,1 31792 2,8 1891 12,043 90532 2,5 31992 2,8 1892 10,821 86390 -4,6 32189 2,7 1893 10,992 89195 3,2 32417 2,8 1894 10,621 88458 -0,8 32608 2,7 1895 11,005 89776 1,5 32770 2,7 1896 10,999 91136 1,5 32955 2,8 1897 10,679 87388 -4,1 33200 2,6 1898 11,996 93693 7,2 33369 2,8 Come si desume dai dati della Tavola 1, in questo terzo di secolo il Pil italiano è cresciuto del 36%, pari al tasso composto di poco meno dell’1% annuo. Il Pil per abitante, data la crescita della popolazione, è rimasto, invece, praticamente invariato, oscillando attorno ai 2,6-2,8 milioni di lire 2000 all’anno. Dall’unificazione nazionale sino al 1876, il governo, dall’ottava alla XIII legislatura fu gestito dalla destra storica, dal 1876 al 1891, prevalse sistematicamente la sinistra storica. Successivamente tornò al potere la destra. E dall’alba del nuovo secolo emerse la nuova coalizione liberale moderata giolittiana che riuscì a gestire il potere sino al 1914 . VIII LEGISLATURA 1861-1865 IX LEGISLATURA 1865-1867 X LEGISLATURA 1867-1870 XI LEGISLATURA 1870-1874 XII LEGISLATURA 1874-1876 XIII LEGISLATURA 1876-1880 XIV LEGISLATURA 1880-1882 XV LEGISLATURA 1882-1886 XVI LEGISLATURA 1886-1890 XVII LEGISLATURA 1890-1892 XVIII LEGISLATURA 1892-1895 XIX LEGISLATURA 1895-1897 XX LEGISLATURA 1897-1900 Rosario Romeo, insigne storico dell’economia italiana, di formazione liberale, nel suo celebre libro Risorgimento e Capitalismo (1959, riedito con nuovi sviluppi nel 1963) 1 pone negli anni 1880-1886 la formazione della base industriale italiana . Nel successivo libro Breve storia della grande industria in Italia , (1961 e nuova edizione accresciuta 1963) individua nel periodo dal 1896 al 1914, in gran parte coincidente con l’età giolittiana, l’epoca della rivoluzione industriale italiana, che alcuni chiamano anche periodo del “decollo economico” italiano. Alexander Gerschenkron, (1956) Osservazioni sul saggio di sviluppo industriale dell’Italia, critica il Romeo, per la sua tesi sulla formazione della base industriale italiana negli anni ’80 dell’800, perché il decollo è avvenuto solo nel periodo dal 1900 al 1910. Questa tesi è in sé esatta, ma non vale come critica al Romeo, altra cosa essendo il decollo e altra la formazione della base industriale. La tesi del Gerschenkron è stata strumentalizzata per criticare le origini del capitalismo italiano, sostenendo che esso era viziato da affarismo e che, perciò, nonostante lo sfruttamento dei lavoratori, l’Italia non riuscì a decollare, quando avrebbe potuto: negli anni ’80 e il suo sviluppo fu ritardato agli inizi del novecento. Tale polemica non solo è pretestuosa ma si basa anche su dati errati. Infatti non è vero che dopo sette anni di sviluppo dallo 1880 al 1887, 1 ROSARIO ROMEO, 1959 Risorgimento e Capitalismo del 1959, Bari,Laterza. IDEM (1961) Breve storia della grande industria in Italia , Bologna, ll Mulino, (nuova edizione accresciuta 1963). GERSCHENKRON, (1956) Osservazioni sul saggio di sviluppo industriale dell’Italia, in Moneta e Credito n. 33-34 . Il Romeo ha ripreso il tema in un dibattito presso la SVIMEZ, nel 1960, pubblicato dalla Rivista Nord e Sud e poi riprodotto in ALBERTO CARACCIOLO,(1963) La formazione dell’Italia industriale, Bari, Laterza con il titolo A.GERSHENKRON e R. ROMEO, Consensi e dissensi, ipotesi:dibattito . il processo di crescita industriale italiano cessò e si dovettero attendere altri undici anni, perché si riprendesse. La crescita media annua degli anni dopo il l887 è simile a quella del settennio 80-87. Se si potesse sostenere che in tutte le economie, dopo una prima breve fase di incubazione, vi debba necessariamente essere un processo sostenuto di crescita capitalistica, della durata di circa un decennio, allora si potrebbe dire che l’Italia non ebbe, negli anni ‘80 il decollo che avrebbe dovuto avere. Ma, correttamente, nella formulazione del Romeo, si distinguono la formazione della base industriale e la rivoluzione industriale e si analizza la prima, mettendone in luce le realizzazioni. Tale periodo fu forse più lungo che in altri paesi, che prima dell’Italia ebbero una rivoluzione industriale. Ma ve ne sono valide ragioni, che poco hanno a che fare con l’affarismo, che in altre rivoluzioni industriali fu assai più pronunciato. Certamente il sistema politico italiano, su base parlamentare non consentiva una continuità dei governi, per lunghi periodi. Spesso le legislature, come si vede dalle Tavole di cui sopra, non duravano cinque anni, ma meno. E questo dava una certa discontinuità alla politica economica, che può avere influito in modo non favorevole sullo sviluppo dell’economia italiana. Ma si tratta di fattori secondari. Infatti è importante tenere presente che la rivoluzione industriale che genera un sistema capitalistico, capace di crescita, perché operante in economia di mercato, ha bisogno di basi, che possono costituirsi in poco o tanto tempo, a seconda delle condizioni di partenza. Il Romeo lo ha chiarito in un dibattito con il GERSCHENKRON nel 1960, riprodotto in ALBERTO CARACCIOLO, (1963) La formazione dell’Italia industriale. Gli storici marxisti tendono a identificare lo sviluppo capitalistico con il solo processo di accumulazione di capitali materiali nell’industria. Trascurano gli altri fattori - messi in luce da storici ed economisti di più ampie vedute - come il capitale umano, le infrastrutture, lo sviluppo tecnologico, le istituzioni, essenziali per l’economia di mercato, senza cui lo sviluppo economico non può durare -. L’accumulazione di capitale industriale nella Russia sovietica è stata enorme, ma – mancando l’economia di mercato e i fattori che vi si collegano - l’economia dell’URSS si è bloccata, si è irrigidita sempre di più ed è poi crollata come un castello di carte. L’industrializzazione dell’Italia è partita in ritardo, rispetto alle grandi nazioni d’Europa, di America e dell’Asia ed ha avuto una fase di pre - decollo di un ventennio, a differenza che nei maggiori paesi industriali, con cui oggi ci confrontiamo. Per la Gran Bretagna il decollo (“take off”) 2 dovuto alla “rivoluzione industriale” è stato individuato 3, nel 1783-1802, per la Francia nel 1830-1860, per gli Stati Uniti nel 1843-1860, per la Germania nel 1850-1873, per il 2Con questo termine, in inglese “take off” il Rostow (1960), The Stages of economic growth, Cambridge ,traduzione italiana , 1962 Gli stadi dello sviluppo economico, Torino, Einaudi e altri economisti designano la fase in cui una economia inizia un processo di industrializzazione cumulativo , che la trasforma da prevalentemente agricola in industriale e le consente una tendenza allo aumento permanente del prodotto nazionale pro capite Questi economisti non distinguono la formazione delle basi della rivoluzione industriale con il periodo vero e proprio di decollo: analogamente, per un aereo, si può chiamare decollo la fase in cui esso che inizia quando esso si alza dal suolo e termina quando esso è in volo oppure tutta la fase dal momento in cui entra in pista sino a quando .esso è in volo.