Giuseppe Verdi Luisa Miller

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Giuseppe Verdi Luisa Miller Giuseppe Verdi Luisa Miller Teatro Dante Alighieri Stagione d’Opera 2013-2014 Fondazione Ravenna Manifestazioni Comune di Ravenna Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Emilia Romagna Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2013-2014 Teatro Alighieri venerdì 24, domenica 26 gennaio Luisa Miller Melodramma tragico in tre atti Libretto di Salvatore Cammarano dal dramma Kabale und Liebe di Friedrich Schiller musica di Giuseppe Verdi con il contributo di partner Cmc_ins gruppo opera_170x240_4c_es.pdf 1 04/12/13 12.08 Sommario La locandina ................................................................ pag. 5 C Il libretto ....................................................................... pag. 6 M Y Il soggetto .................................................................... pag. 31 CM Verdi sulle Alpi MY di Cristina Ghirardini ............................................ pag. 33 CY CMY Le preferenze teatrali di Verdi, K ossia la scelta di “Kabale und Liebe”, alias “Luisa Miller” di Elisabetta Fava .................................................... pag. 37 Coordinamento editoriale Luisa Miller Cristina Ghirardini di Gianandrea Gavazzeni .................................. pag. 43 GraficaUfficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni Il canto nuovo di Luisa Miller Il testo del libretto è stato tratto da un di Giancarlo Landini .............................................. pag. 47 esemplare del libretto di Luisa Miller stampato da Ricordi e conservato alla Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Mettere in scena Luisa Miller Piacenza. Intervista a Leo Nucci a cura di Giancarlo Landini .............................. pag. 53 Foto di scena © Prospero Cravedi. Si ringrazia il Teatro Municipale di Piacenza I protagonisti ............................................................. pag. 57 per la concessione del materiale editoriale. L’editore si rende disponibile per gli eventuali aventi diritto sul materiale utilizzato. Stampa Edizioni Moderna, Ravenna Luisa Miller melodramma tragico in tre atti libretto di Salvatore Cammarano dal dramma Kabale und Liebe di Friedrich Schiller musica di Giuseppe Verdi personaggi e interpreti Il Conte di Walter Gianluca Lentini Rodolfo Vincenzo Costanzo, Medet Chotabayev Federica Tamta Tarieli, Junhua Hao Wurm Cristian Saitta Miller Mansoo Kim, Byunghyuk Choi Luisa Giulia Della Peruta, Silvia Pantani Laura, contadina Angela Angheleddu Un contadino Bruno Nogara Solisti del Corso d’alto perfezionamento per interpreti del canto con specializzazione nel repertorio verdiano direttore Donato Renzetti messa in scena teatrale Leo Nucci regista collaboratore Salvo Piro scene e realizzazione pittorica Rinaldo Rinaldi e Maria Grazia Cervetti costumi Alberto Spiazzi luci Claudio Schmid assistente scenografo Andrea De Micheli Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati figuranti Raffaele Filace, Francesco Lo Feudo, Nasko Paskov direttore musicale di palcoscenico Fabrizio Cassi direttore di scena Maria Grazia Martelli maestri collaboratori Niccolò Nardoianni, Kayoko Ikeda, Paolo Burzoni nuovo allestimento nell’ambito del progetto “Verdi 2013” coproduzione Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Alighieri di Ravenna in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, Ater Formazione - Scuola dell’Opera Italiana e Comune di Busseto 5 ATTO PRIMO Miller Luisa Miller Amore Figlia: ed amore, Melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi appena desto in te, sì vive fiamme su libretto di Salvatore Cammarano dal dramma Kabale und Liebe di Friedrich Schiller Scena prima già spande! Oh! mal non sia Ameno villaggio. Da un lato la modesta casa di cotanto amor locato! Miller, dall’altro rustica chiesetta: in Iontananza, (Luisa vorrebbe parlare) prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 8 dicembre 1849 ed attraverso degli alberi, le cime del castello di Del novello Walter. signor qui giunto nella corte ignoto Un’alba limpidissima di primavera è a tutti è questo Carlo. PERSONAGGI sull’orizzonte; gli abitanti del villaggio si Io temo! adunano per festeggiare il dì natalizio di Luisa. Il Conte di Walter basso Luisa Rodolfo, suo figlio tenore Laura, contadini Non temer: più nobil spirto, Federica, Duchessa d’Ostheim, nipote di Walter contralto Ti desta, Luisa, regina dei cori; alma più calda di virtù non mai Wurm, castellano di Walter basso i monti già lambe un riso di luce: vestì spoglia mortal. M’amò, I’amai. Miller, vecchio soldato in ritiro baritono d’un giorno si lieto insiem con gli albori qui dolce amistade a te ne conduce: Lo vidi, e’l primo palpito Luisa, sua figlia soprano leggiadra è quest’alba sorgente in aprile, il cor sentì d’amore; Laura, contadina soprano ma come il tuo viso leggiadra non è: mi vide appena, e il core Un Contadino tenore è pura, soave quest’aura gentile, balzò del mio fedel. pur meno è soave, men pura è di te. Quaggiù si riconobbero Damigelle di Federica, Paggi, Famigliari, Arcieri. nostr’alme in rincontrarsi... Abitanti del villaggio. Formate per armarsi Scena seconda Iddio le avea in ciel! Luisa, Miller e detti. Laura, contadini L’azione ha luogo nel Tirolo, nella prima metà del secolo XVII. Miller Luisa, un pegno ingenuo Ecco mia figlia... dell’amistade accetta. (presentandole tutti, prima le donne, poi gli Luisa uomini un mazzettino) O care amiche! Luisa Contadini Grata è quest’alma, o tenere Il Cielo compagne... Ah! a te sia fausto. (scorgendo un giovane cacciatore, che anch’esso fra gli altri le porge i suoi fiori) Laura In breve ad invocarlo andrem uniti al tempio. Scena terza Rodolfo e detti. Miller Il vostro affetto dal mio ciglio esprime Rodolfo pianto di tenerezza... Mia diletta... Al cor paterno è sacro il di che spunta... esso mi diè Luisa! Miller (abbracciandola) (turbato) (Desso!) Luisa Padre!... Né giunge ancor!... Rodolfo (volgendosi d’intorno inquieta) (andando verso Miller) Da lui divisa Buon padre! non v’ha gioia per me! 6 7 Luisa Scena quarta Wurm Walter Abbraccialo... Wurm e detti. Sotto mendace aspetto (inoltrandosi seguito da Wurm) T’ama qual figlio! il preferito giovine Che mai narrasti!... Ei la ragione dunque Wurm si mostra a voi. smarrì! Rodolfo Ferma, ed ascolta! (salutando i contadini) Miller Wurm Amici!... Miller Fia vero?... Signor, quell’esaltato capo (a Luisa) Wurm!... E tu conosci? voi conoscete. Sei paga? Wurm Wurm Walter Luisa lo tutto udia!... Apprendilo! (agitato) Di letizia Furor di gelosia Ei figlio è dell’altero La Duchessa intanto colma son io! m’arde nel petto!... Amo tua figlia... eppure, Walter! mi segue!... Digli ch’io lo bramo. un anno volge, io la sua man ti chiesi: (Wurm si ritira coi servi) Laura, contadini non dissentisti, ed or che più fortuna Miller Ah! tutto Felici a me spira seconda, or che il novello Ah ciel!... Dicesti m’arride... tu, mio figlio, tu soltanto appien vi rende amore. signor più che l’estinto figlio?... Osi... La tua felicità non sai m’è largo di favor, tu la promessa quanto mi costi!... Luisa Rodolfo calpesti, ed osi!... Wurm (è preso da subito tremore) Appien felici?... È ver!... Del tuo signor. Oh! mai nol sappia, mai. A te dappresso il cuore Miller Addio! non vive che al piacer! Ah! cessa... Il mio sangue, la vita darei T’amo d’amor ch’esprimere Il mio paterno assenso Miller per vederlo felice, possente!... mal tenterebbe il detto!... promisi, ove la figlia Pur... E a’ miei voti, agl’ ordini miei Né gel di morte spegnere t’avesse amato. si opporrebbe quel cor sconoscente? può sì ardente affetto; Wurm Di dolcezze l’affetto paterno ha i nostri cori un Dio Wurm M’intendesti. a quest’alma sorgente non è... di nodo eterno avvinti, E non potevi forse (parte) Pena atroce, supplizio d’inférno e sulla terra estinti alle richieste nozze Dio sdegnato l’ha reso per me! noi ci ameremo in ciel! astringerla? Non hai Miller dritto sovr’essa tu?... Ei m’ha spezzato il cor! Miller (rimane silenzioso qualche momento, come Scena sesta (Non so qual voce infausta Miller oppresso dal dolore) Rodolfo e detto. entro il mio cor favella... Che dici mai? Misero me, se vittima Ah! fu giusto il mio sospetto!... Rodolfo d’un seduttor foss’ella! Sacra la scelta è d’un consorte, Ira e duol m’invade il petto!... Padre... Ah! non voler, buon Dio, esser appieno libera deve: D’ogni bene il ben più santo, che a tal destin soccomba... nodo che sciorre sol può la morte senza macchia io vo’ l’onor. Walter Mi schiuderia la tomba mal dalla forza legge riceve. D’una figlia il don soltanto M’abbraccia. Portator son io affanno sì crudel!) Non son tiranno, padre son io, ciel, mi festi, e pago io sono... di lieto annunzio. Federica in breve non si comanda de’ figli al cor. ma la figlia, ma il tuo dono sarà tua sposa. Laura, contadini In terra un padre somiglia Iddio serba intatto al genitor. Un’alma, un sol desio per la bontade, non pel rigor. D’ogni bene il ben più santo, Rofolfo ad ambo avviva il petto! senza macchia io vo’ l’onor. O cielo!... Mai non si vide affetto Wurm (parte) Walter più ardente e più fedel! Costarti, o vecchio debole, Insiem cresciuti (odesi la sacra squilla) caro il tuo cieco affetto nel tetto istesso, più di te quel core Udiste? I bronzi squillano; dovrà, ben caro! Scena quinta apprezzar chi potria? Come l’offerta andiam, ne invita il ciel, ecc. Sala nel castello di Walter con porta in fondo. della tua man le feci, ebbra di gioia (tutti entrano nel tempietto; Miller li segue Miller Walter e Wurm. Alcuni Famigliari, che mi rivelò ch’ella per te nudria lentamente ed è già presso a toccare il sacro Spiegati. rimangono al di là della soglia. segreta fiamma, pria limite, quando alcuno lo arresta) 8 9 che il paterno comando gentil, venite fra queste porte. Duchessa Scena ottava al Duca la stringesse. È senza orgoglio in voi bellezza, Ah! parla! Interno della casa di Miller. è senza fasto in voi grandezza; Due porte laterali; una mette nella stanza di Rodolfo ma pur modesta siccome bella Rodolfo Miller, l’altra a quella di Luisa; accanto alla (O me perduto!) nacque la rosa ad olezzar, M’astringe un padre spietato prima pende una spada ed una vecchia assisa la pudibonda romita stella di fallo non mio a chieder perdono..
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