Randolfo Pacciardi

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Randolfo Pacciardi Randolfo Pacciardi Camera dei deputati Archivio storico Randolfo Pacciardi Camera dei deputati Archivio storico In copertina: Comizio di Randolfo Pacciardi negli anni Cinquanta a Forlì. Archivio storico della Camera dei deputati, Fondo “Randolfo Pacciardi” INDICE Presentazione .................................................. I Cronologia essenziale .........................................III Dopo Guadalajara ............................................1 Franche parole agli alleati .......................................7 Il primo discorso a Roma di ritorno dall’esilio .....................13 La politica estera della Nuova Italia ..............................27 Per l’inaugurazione della Repubblica .............................85 Nel cimitero di El Alamein.....................................99 Sulla situazione dell’Ungheria ..................................115 Nel primo centenario dell’Unità d’Italia..........................125 La Svizzera e il Risorgimento italiano ...........................135 L’uscita dalla maggioranza ....................................153 Un governo dell’anno Mille per la generazione del Duemila .........197 Una Repubblica da riformare ..................................213 Sulle dimissioni del governo di centro-sinistra ....................229 L’agricoltura italiana .........................................239 Sulle comunicazioni del governo relative al malore del Presidente Segni .........................................243 La politica estera italiana nel nuovo contesto internazionale . .247 Per una nuova Repubblica ....................................257 I brogli elettorali e gli incidenti all’Università di Roma ..............271 La riforma della Costituzione ..................................287 L’ordinamento regionale......................................299 Ancora sulle Regioni .........................................311 Per l’elezione diretta del Capo dello Stato ........................325 La repubblica partitocratica ...................................341 Il tema dominante degli anni ’70: una Repubblica più moderna.......355 La Repubblica di domani .....................................373 Presentazione Gli scritti e discorsi raccolti in questo volume testimoniano l’itinerario d’impegno civile e politico dell’onorevole Randolfo Pacciardi nel periodo 1937 - 1971. A corredo dei testi sono stati riprodotti documenti ed immagini d’epoca provenienti da fonti archivistiche pubbliche e private, fra cui l’archivio personale dell’on. Pacciardi, donato alla Camera dei deputati il 10 gennaio 2010. Il volume è pubblicato in occasione del convegno “Randolfo Pacciardi: un protagonista del Novecento”, organizzato a Palazzo Montecitorio, presso la Sala della Lupa, il 19 aprile 2011. Cronologia essenziale 1899 Randolfo Pacciardi nasce il 1° gennaio a Giuncarico, frazione di Gavorrano (Grosseto), da Giovanni Pacciardi, di professione ferroviere, ed Elvira Guidoni. 1909 A dieci anni frequenta l’ultima classe della scuola elementare a Grosseto. Proseguirà successivamente e con grandi sacrifici gli studi fino a conseguire la licenza di scuola superiore. 1915 Aderisce al Partito repubblicano. In maggio l’Italia entra formalmente nella I guerra mondiale a fianco delle potenze dell’Intesa. Pacciardi si arruola come volontario e diventa sottotenente dei Bersaglieri, ottenendo sul campo due medaglie d’argento ed una di bronzo al Valor Militare e, successivamente, la Military Cross dell’esercito britannico e la Croix de guerre francese. 1921 Dopo la guerra consegue la laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma. Dopo la laurea comincia a frequentare lo studio legale di Giovanni Conti, uno dei capi del Partito repubblicano. Con lo pseudonimo di “Libero” pubblica nella Libreria Politica Moderna di Conti il volume “Mazzini. La vita e le opere”. 1923 Insieme ad altri esponenti del Partito repubblicano, fra cui Gigino Battisti, figlio di Cesare Battisti, partecipa alla fondazione del movimento di ex combattenti antifascisti “Italia Libera” di cui diventa segretario generale. 1925 Difende con successo “La Voce Repubblicana” nella causa con il quadrumviro Italo Balbo, che il quotidiano del Pri aveva accusato di essere il mandante dell’omicidio di Don Minzoni, parroco di Argenta (Ferrara). Randolfo Pacciardi 1926 Per l’attività antifascista subisce la condanna a cinque anni di confino, che lo costringe ad espatriare clandestinamente in Svizzera, con l’aiuto di Ernesta Battisti, vedova di Cesare Battisti. 1927 - 1932 Si stabilisce nel Canton Ticino, dove per sei anni dirige la “Centrale di Lugano”, organizzazione clandestina in collegamento con la “Concentrazione antifascista” di Parigi. In collaborazione con “Giustizia e Libertà” di Carlo Rosselli, organizza il volo di Giovanni Bassanesi e Gioacchino Dolci con lancio di volantini su Milano (11 luglio 1930) e l’attentato a Mussolini dell’anarchico Ersilio Belloni e del repubblicano Luigi Delfini. Quest’ultimo rimase legato a Pacciardi per tutta la vita. In questo periodo, fornisce a Sandro Pertini il falso passaporto che gli consente di rientrare clandestinamente in Italia dalla Francia. 1933 A seguito delle pressioni del governo italiano sulle autorità elvetiche è costretto a lasciare la Svizzera per il mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Si rifugia in un primo momento a Mulhouse, in Alsazia, dove esercita la professione di giornalista. Al quinto Congresso in esilio (Parigi, 23-24 aprile 1933), viene eletto segretario politico del Partito repubblicano. Dopo la morte di Claudio Treves, nel giugno del 1933, assume la direzione de “La Libertà”, organo di stampa della “Concentrazione”, insieme a Giuseppe Saragat (Psi) e Alberto Cianca (GL). 1936 Allo scoppio della guerra civile spagnola, assume il comando del Battaglione (poi “Brigata”) Garibaldi, fondato a Parigi da comunisti, socialisti e repubblicani e va a combattere sul fronte spagnolo in difesa della Repubblica. Viene ferito nella battaglia del Jarama ma, pur convalescente a Parigi, torna in Spagna a tempo per comandare la controffensiva di Guadalajara, nel memorabile scontro con le truppe italiane inviate da Mussolini in soccorso del generale Franco. IV Cronologia essenziale 1937 Lascia il comando della Brigata Garibaldi per contrasti con la componente comunista, essendosi rifiutato di utilizzare le sue truppe in funzione di ordine pubblico contro gli anarchici a Barcellona. 1938 Intraprende un viaggio di propaganda negli Stati Uniti allo scopo di raccogliere fondi a sostegno della propria attività antifascista, che aveva portato alla fondazione del periodico “La Giovine Italia” insieme ad Alberto Tarchiani. 1941 Dopo l’ingresso delle truppe tedesche a Parigi, fugge con la moglie a Vendôme, da dove organizza l’ulteriore fuga in Algeria. Qui riesce ad ottenere passaporti falsi per espatriare negli Stati Uniti, sul piroscafo portoghese Serpa Pinto, insieme alla moglie, sotto le false generalità di René Pigot (stesse iniziali di Randolfo Pacciardi) e Louise Cernet. Durante il periodo statunitense, partecipa alla Mazzini Society e tenta di costituire a New York una Legione italiana da affiancare agli anglo-americani contro i nazisti. Contemporaneamente, promuove svariate attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica americana ed italo-americana in favore dell’antifascismo, anche grazie alla fondazione di alcuni fogli periodici, fra cui “La Legione dell’Italia del Popolo”. Da New York, tramite il comune amico Pierre Mendès France, scrive anche al generale De Gaulle per chiedergli di associare al suo movimento “France Libre” la Legione italiana che sta progettando di costituire. 1944 - 1945 Nel giugno 1944 torna in Italia, via Algeri, con aereo militare americano e subito dopo riassume la segreteria del Pri e la direzione della “Voce Repubblicana”. 1946 È eletto deputato all’Assemblea Costituente. 1947 Alla fine di dicembre entra nel quarto governo De Gasperi come vicepresidente del Consiglio, delegato a presiedere il Comitato interministeriale per la difesa delle istituzioni repubblicane. V Randolfo Pacciardi 1948 - 1953 È nominato ministro della Difesa nel V (23.05.1948 - 14.01.1950), nel VI (27.01.1950 - 19.07.1951) e nel VII (26.07.1951 - 07.07.1953) governo De Gasperi. Contribuisce attivamente alla ricostituzione delle Forze Armate italiane ed all’adesione dell’Italia al Patto Atlantico. 1953 - 1958 È presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati, da cui si dimette per poter liberamente querelare il quotidiano “Paese Sera” che lo aveva accusato di essere coinvolto, insieme alla moglie, nello scandalo relativo alla costruzione dell’aeroporto di Fiumicino. In sede giudiziaria così come dagli esiti dell’inchiesta parlamentare sull’argomento, risulterà estraneo ai fatti. Dal 9 settembre al 5 ottobre 1958, su incarico del presidente del Consiglio Fanfani, compie un viaggio ufficiale in Medio Oriente per un giro di colloqui sulla situazione politica ed economica dei Paesi arabi. 1958 - 1963 Si evidenzia in questi anni la crescente contrapposizione interna al partito repubblicano fra la componente centrista di Pacciardi e quella di centro-sinistra di Ugo La Malfa e del segretario del partito Oronzo Reale. Alla presentazione del primo governo di centro-sinistra nel 1963, Pacciardi esprime voto contrario e viene espulso dal partito “per indisciplina”. 1964 Lancia assieme a personalità diverse (Raffaele Cadorna, Giuseppe Caronia, Tomaso Smith, Giuseppe Mancinelli, Alberto Rossi Longhi, Ivan Matteo Lombardo, Mario Vinciguerra, Giano Accame, Alfredo Morea e Salvatore Sanfilippo) l’appello per
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