SOMMARIO ISSN 1826-6371

1 -TRST Omaggio alla memoria con lo sguardo rivolto a un futuro di collaborazione I presidenti di Italia, Slovenia e Croazia, hanno fatto visita al Narodni dom e reso omaggio al monumento dell’esodo

1 L’INTERVENTO Impegno a rispettare le minoranze Dichiarazione congiunta dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia alla viglia della loro partecipazione al concerto dell’amicizia a Trieste

2 TRIESTE-TRST Il saluto ai tre presidenti di Sso e Skgz

3 L’ANNIVERSARIO Narodni dom, simbolo dell’ascesa degli sloveni a Trieste Il 90° anniversario dall’incendio del Narodni dom

10 TOPOLÒ-TOPOLOVE «Ecco perché il mondo va a rovescio» Lo scrittore triestino Boris Pahor su coscienza nazionale e nazionalismi

Anno XII N° 6/7 (152-153) 31 luglio 2010 11 LA LETTERA I genitori della bilingue scrivono a Napolitano e Türk In occasione dell’incontro dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia

12 SAN PIETRO AL NATISONE - ŒPIETAR Una civile manifestazione di proposta e di dialogo Oltre 500 persone contro lo smembramento della scuola bilingue

18 ROMA La legge 482 va applicata e aggiornata Incontro, organizzato da Confemili, sull’applicazione della legge quadro sulle minoranze nazionali

22 TRIESTE-TRST «Sloveni, parte integrante della nostra storia» Il nuovo statuto della Provincia prevede l’uso della lingua slovena L’incontro dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia al Concerto dell’amicizia TRIESTE-TRST Omaggio alla memoria con lo sguardo rivolto a un futuro di collaborazione I presidenti hanno fatto visita al Narodni dom e reso omaggio al monumeto dell’esodo

arte è ancora capace di fare vivere il bello ed il L’INTERVENTO buono. Così l’invito del maestro Riccardo Muti a pre- L’senziare al Concerto dell'amicizia, che ha avuto luogo il 13 luglio nella storica cornice di Piazza Unità d'Italia a Trieste, è stato accolto dai Presidenti della Repubblica Impegno a rispettare le minoranze italiana Giorgio Napolitano, slovena Danilo Türk e croata Ivo Josipoviæ. nello spirito di convivenza tra i popoli È stata una giornata speciale per Trieste e tutta la regio- ne . Alla sera Muti ha alzato la sua bac- Pubblichiamo la dichiarazione congiunta, rilasciata dai pre - chetta magica per dirigere l’Orchestra giovanile Luigi sidenti di Italia, Giorgio Napolitano, Slovenia, Danilo Türk, Cherubini e l'Orchestra giovanile italiana arricchite dalla pre- e Croazia, Ivo Josipoviæ, alla vigilia della loro partecipazione senza di numerosi giovani musicisti provenienti dalle al concerto dell’amicizia a Trieste Accademie musicali universitarie di Lubiana e di Zagabria, oltre che da coristi italiani, sloveni e croati. «Noi Capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia abbiamo Il concerto dell'amicizia è stato preceduto dagli inni nazio- accolto con piacere e interesse l’invito del Maestro Muti a nali di Italia, Slovenia e Croazia. Dietro il palco l’ampia diste- presenziare al Concerto dell’Amicizia che avrà luogo a sa del mare, davanti la Piazza Unità gremita. La musica Trieste il 13 luglio nella piazza dell’Unità d’Italia, consapevoli ha fatto fare alle genti di queste nostre terre un ulteriore dell’alto messaggio di pace e fratellanza di cui è portatri- passo verso un'amicizia ed una comprensione più concrete. ce l’iniziativa. La giornata dei tre Presidenti è stata infatti densa di even- In tale occasione il Maestro Muti dirigerà l’Orchestra ti importanti e simbolici. Giovanile Luigi Cherubini e l’Orchestra Giovanile Italiana Nel tardo pomeriggio Napolitano, Türk e Josipoviæ hanno arricchite dalla presenza di numerosi giovani musicisti pro- visitato il Narodni dom, luogo simbolo per gli sloveni, dato venienti dalle Accademie Musicali Universitarie di Lubiana alle fiamme nel 1920 da bande fasciste. È stato questo il e di Zagabria, oltre a coristi italiani, sloveni e croati. triste inizio di una spietata persecuzione etnica perpetua- Prima del concerto, deporremo una corona di alloro alla ta dal regime fascista e sboccata in una guerra cruenta. Narodni Dom, orribilmente incendiata il 13 luglio 1920, e Il Narodni dom rimane un luogo di dolore al quale i tre al monumento all'esodo dalle terre natali degli Istriani, Presidenti hanno reso omaggio dopo decenni di recipro- Fiumani e Dalmati, nel doveroso ricordo delle tragedie del che incomprensioni e accuse che hanno diviso il nostro vive- passato e nel comune impegno a costruire insieme un futu- re a Trieste e nell'intera regione. Qui essi hanno incontra- ro di libera e feconda cooperazione tra i nostri paesi e i nostri to i rappresentanti della minoranza slovena in Italia Rudi popoli nell’Europa unita. Pavœi@, presidente dell’Unione culturale economica slove- Con la nostra presenza intendiamo testimoniare la ferma na-Skgz e Drago Œtoka, presidente della Confederazione volontà di far prevalere quel che oggi ci unisce su quel che delle organizzazioni slovene-Sso. ci ha dolorosamente diviso in un tormentato periodo sto- È seguito l’omaggio al monumento dell’esodo in piazza rico, segnato da guerre tra Stati ed etnie. Libertà che ricorda i 350 mila esuli italiani dalla ex Ormai, Italia, Slovenia e Croazia si incontrano nel conte- Jugoslavia venuti nel secondo dopoguerra in Italia. Anche sto dell’Unione Europea, per sua natura portatrice di rispet- questo esodo fu conseguenza di una guerra, di un regime to delle diversità e di spirito di convivenza tra popolazioni, totalitario, di odi e povertà. culture e lingue che hanno già operosamente e lungamente Con il loro gesto i presidenti Giorgio Napolitano, Danilo Türk convissuto per secoli. e Ivo Josipoviæ hanno espresso in modo simbolico la volontà Di qui il nostro impegno a coltivare sempre il rispetto dei di tre Stati e dei loro popoli, vicini storicamente e geogra- diritti di tutte le minoranze. ficamente, di voltare pagina, di lasciare il passato alla In ciascuno dei nostri paesi, coltiviamo com’è giusto la memoria e liberare lo sguardo verso un futuro di amicizia memoria delle sofferenze vissute e delle vittime di cieche e di collaborazione per risultare insieme vincenti nei pro- violenze, e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quel- cessi di integrazione europea e nei flussi della globalizza- le sanguinose vicende del passato. zione. Il nostro sguardo è volto all’avvenire che con il decisivo Abbiamo letto a margine dell'avvenimento disappunti anche apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possia- significativi, che però rimarranno ineluttabilmente voci sem- mo edificare in un’Europa sempre più rappresentativa delle pre più lontane dai grandi mutamenti che viviamo quoti- sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dianamente. dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione». A. M. (Novi Matajur, 15. 7. 2010) (www.quirinale.it) SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 1 TRIESTE-TRST Il presidente italiano Giorgio Napolitano ha un grande senso per la politica. Lo ha dimostrato anche in occasione della sua recente visita a Udine, quando ha commentato l’in- contro con i presidenti di Slovenia e Croazia e quando ha Il saluto ai tre presidenti di Sso e Skgz risposto direttamente alle affermazioni ed alle osservazio- ni critiche del sindaco di Udine e del presidente della Signori Presidenti della Repubblica di Italia, Slovenia e Provincia, Pietro Fontanini. Quest’ultimo ha fatto riferimento Croazia! alle comunità slovena, tedesca e friulana ed ha lamenta- Siamo onorati di porgerVi il benvenuto in questo centro cul- to i continui tagli ai finanziamenti a danno della legge qua- turale ed universitario che dal punto di vista simbolico ha dro di tutela 482/1999. per la comunità slovena in Italia una straordinaria valen- Molto positivo il giudizio di Napolitano sul concerto dell’a- za come luogo della propria memoria storica. Su proget- micizia e sull’incontro dei tre Presidenti a Trieste, ma ora to dell'architetto Max Fabiani, qui, nel centro della città di la parola passa ai governi dei tre Paesi. I presidenti hanno Trieste, nel 1904 è stato realizzato il Narodni dom, un cen- fatto il loro, ora Roma, Lubiana e Zagabria devono fare sì tro polivalente per concezione tra i più moderni ai quei tempi che le belle parole sull’amicia e sulla collaborazione si tra- in Europa. Il Narodni dom era il fulcro della vita culturale ducano nei rapporti quotidiani tra i tre Paesi. Sono questi ed economica degli sloveni di Trieste. gli aspetti che più interessano la gente, soprattutto chi vive Nel 1920, proprio nella giornata di oggi, il Narodni dom è sul territorio a ridosso del vecchio confine. stato aggredito da fiamme ostili ed è bruciato quasi com- Il sindaco di Udine e il presidente della Provincia hanno pletamente. In quel momento ha avuto inizio il periodo più ricordato al presidente che in Friuli-Venezia Giulia sono pre- buio della storia degli sloveni. Un periodo segnato da per- senti comunità nazionali e linguistiche. Napolitano lo sa per- secuzioni, confino, condanne a morte e in seguito dalla fettamente e per questo motivo ha detto di essere non solo guerra. Come se le scintille del Narodni dom, dopo due difensore della Costituzione, ma anche garante per la tute- decenni, avessero incendiato tutta l'Europa. I démoni del la delle minoranze nazionali. fascismo e del nazionalismo hanno devastato il nostro con- Il presidente non crede, al contrario di quanto afferma il sin- tinente e trascinato in un vortice infernale tutto il resto del daco di Udine, Furio Honsell, che al Friuli si dia un’impor- mondo. Con la distruzione del Narodni dom, per un lungo tanza marginale. Per il Friuli e per tutta la regione, infatti, periodo, si è ridotta al silenzio la parola e la presenza slo- si profilano grandi opportunità di cooperazione con i Paesi vena in seno alla città. Ciononostante la comunità slove- vicini, soprattutto con la Slovenia, che però – come ha sot- na è ritornata a vivere nel centro di Trieste ed anche in que- tolineato Napolitano – vanno colte e portate avanti con sto edificio, che le è stato parzialmente restituito con la legge coraggio. Più che al sindaco di Udine queste sue affer- di tutela del 2001. mazioni erano rivolte al presidente della regione Fvg, Renzo Nel dopoguerra si è avviato il processo di unificazione euro- Tondo. pea per evitare che possa riemergere la parte più oscura Sandor Tence dell’Europa. Ma sul nostro territorio è rimasto il confine, un (, 15. 7. 2010) confine duro. La vittoria non ha avuto un esito positivo per tutti. Tuttavia dopo il 1990 il progetto dell' Europa unita ha subito un' accelerazione. Oggi la Slovenia è membro LA LETTERA dell'Unione europea e il nostro auspicio è che anche la Croazia vi aderisca al più presto. Vi siamo profondamente riconoscenti per aver onorato Sso e Skgz ringraziano i tre presidenti assieme a noi una ricorrenza che ci sta particolarmente a cuore. Il ricordo della grave ferita subita rimane, ma il nostro Pubblichiamo di seguito la lettera che i presidenti di Sso sguardo è rivolto verso orizzonti futuri ed un comune futu- ed Skgz hanno inviato ai presidenti di Italia, Slovenia e ro europeo. Auspichiamo un domani fondato sulla convi- Croazia, ringraziandoli per l’omaggio reso al Narodni dom venza pacifica tra i popoli e in particolare tra le nazioni con- in occasione della loro recente visita a Trieste finanti, all’insegna della pace, del rispetto dei diritti fonda- mentali della persona indipendentemente dalla sua appar- Egregio Signor Presidente! tenenza nazionale, politica o religiosa. Siamo particolarmente lieti di poter porgerLe i nostri per- Proprio qui, accanto al Narodni dom, c’è il mare e su di esso sonali ringraziamenti per l’omaggio che ci ha fatto ono- risplende il sole. L’auspicio è che possa splendere allo stes- randoci con la Sua visita al Narodni dom in occasione del so modo per tutti noi che ci siamo raccolti qui oggi per par- concerto Le Vie dell’Amicizia, che ha avuto luogo il 13 luglio tecipare a questa cerimonia. a Trieste. È stato un grande giorno per noi tutti in quanto Avv. Drago Œtoka, presidente Sso con la Sua visita al Narodni dom ed al monumento Rudi Pavœi@, presidente Skgz dell’Esodo ha sottolineato l’inizio di una nuova era di pace, di perdono reciproco, di vera riconciliazione che preludo- no autorevolmente ad un necessario e sincero dialogo UDINE sociale e politico tra i due popoli che vivono in queste terre. La ringraziamo nella convinzione che il contributo da Lei apportato sia stato determinante e di grande sprone per Difensore della Costituzione l’edificazione di una nuova casa comune, patrimonio di noi tutti ed in particolar modo delle giovani generazioni che tante e delle minoranze speranze nutrono per il futuro di queste nostre terre di con- fine. Così si è definito il presidente Giorgio Napolitano nel - Avv. Drago Œtoka, presidente Sso l’ultima tappa della sua visita in regione Rudi Pavœi@, presidente Skgz SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 2 L’ANNIVERSARIO suo direttivo, di cui facevano parte: il presidente Gustav Gregorin, gli assessori Gjuro Vu@kovi@, Otokar Rybar, Josip Mahne, Ante Bogdanovi@, Josip Abram, Matko Mandi@, Josip Ul@akar, Josip Ro¡e e i revisori Matej Pretner, Ivan Narodni dom, simbolo dell’ascesa Knavs, Gracijan Stepan@i@, Edvard Slavik, Anton Kalister. Il circolo aveva una funzione prettamente di appartenen- degli sloveni di Trieste za nazionale e politica, dal momento che la costruzione del- l’edificio avenne ad opera dell’Istituto di credito e di rispar- Celebrato il 90° anniversario dall’incendio del Narodni dom mio di Trieste. Il circolo diede al progetto l’input necessa- rio, sensibilizzava il popolo sloveno attraverso comizi, radu- Progetto e costruzione ni e assemblee e orientava l’opinione pubblica. Nel farlo A cavallo tra i secoli XIX e XX il movimento nazionale degli poneva l’accento sulla slovenità e sulla cultura slava in sloveni di Trieste raggiunse l’apice del suo sviluppo ed affer- generale, sulle minacce, sull’importanza della riunificazio- mazione che portò alla costruzione, in centro a Trieste, del- ne e del collegamento con la terra natia. Nel contempo si l’imponente edificio del Narodni dom, che rappresentò, faceva largo l’idea di case del popolo più piccole da costrui- indubbiamente, l’espressione della rinascita nazionale, poli- re accanto a quella principale nel centro di Trieste. tica, culturale ed economica degli sloveni di Trieste. A metà del 1903 ci fu l’inaugurazione del Narodni dom pres- La sola idea di Case del popolo rappresenta una caratte- so San Giovanni-Sv. Ivan. Ancora prima, e cioè nel 1897, ristica di tutto il popolo sloveno. Esse furono costruite, per- fu inaugurata la Casa del popolo a Barcola-Barkovlje; nel lopiù, negli anni antecedenti la prima guerra mondiale, su 1907 a Roiano-Rojan. Nel 1914, alla vigilia della prima guer- un ampio territorio che dalle provincia della Stiria e della ra mondiale, la sala ristrutturata ed ampliata del circolo eco- Carinzia si estende fino alle propaggini occidentali di Gorizia nomico a Servola-Œkedenj, prese il nome di Narodni dom e Trieste. (Casa del popolo). Le Case del popolo di quel periodo sono imponenti e sono La costruzione del Narodni dom, affidata all’impresa edile state costruite nei centri cittadini. Sono state concepite come Martelanc, fu ultimata in tempi rapidi. Dopo l’acquisto del centri polifunzionali, luoghi di aggregazione sociale, dove terreno, nel 1901, e l’elaborazione del progetto da parte di ospitare attività quali la lettura, rappresentazioni teatrali e Max Fabiani nel 1902, l’edificio fu costruito in soli due anni musicali ed altre attività culturali. Erano anche sedi di vari e nell’estate del 1904 fu inaugurato. circoli, organizzazioni e istituzioni e club. Spesso ospita- L’apertura del Narodni dom fu un grande evento per gli slo- vano anche sedi di istituti economici e bancari, imprese, veni di Trieste, ma non fu accompagnato da celebrazioni hotel, ristoranti e bar. In breve si trattava di veri e propri solenni. Dall’agosto del 1904 in poi ci fu il trasferimento e centri multiculturali nella concezione moderna dell’Europa l’apertura delle varie attività nell’edificio. Il 24 agosto di quel- di allora. E non erano solo l’ubicazione e la grandezza della l’anno vi si trasferì l’Istituto di credito e di risparmio di Trieste, Casa del popolo ad essere importanti. Lo storico d’arte, proprietario dello stabile; il 12 ottobre furono aperti l’hotel, Nace Œumi, infatti, sottolinea giustamente che «vale la pena il ristorante e il bar; a dicembre fece seguito l’apertura della ricordare che i promotori fecero riferimento ai rudimenti strut- sala di lettura (Slovanska @italnica) e di una grande sala. turali delle varianti dello storicismo allora in voga, di imi- Il 29 ottobre del 1904 il giornale Edinost riportava quanto tazione e di adattamento di esempi di stile più antichi. Gli era stato scritto sul Narodni dom dall’Information di Vienna, architetti furono scelti tra alcuni nomi illustri del tempo. Nel che sottolineava come l’apertura dello stabile non fosse periodo antecedente la prima guerra mondiale erano in voga stata accompagnata da clamorosi cerimoniali e questo nello architetti della Cecoslovacchia, mentre tra i nostrani il più spirito della comunità slovena locale, consapevole che l’i- illustre era Max Fabiani, che firmò progetti per Trieste e stituzione del Narodni dom era già di per sé un’eloquente Gorizia, mentre dopo la prima guerra mondiale si affermò testimonianza della loro presenza a Trieste. soprattutto Ivan Vurnik che progetto il Narodni dom a Kranj, Indubbiamente l’apertura del Narodni dom rappresentò un nell’attuale Slovenia. Le Case della cultura sono, inoltre, traguardo significativo per gli sloveni di Trieste e ancora importanti anche per la storia dell’archittettura sul nostro oggi è un patrimonio importante e nel contempo una respon- territorio». sabilità. Nel 1900 a Trieste si riunì il comitato che aveva il compi- to di istituire il circolo Narodni dom su iniziativa del movi- L’incendio del Narodni dom mento nazionale Edinost. Nei mesi estivi venne formulato La data del 13 luglio 1920 resterà drammaticamente impres- lo statuto del circolo e il 5 ottobre di quello stesso anno fu sa nella storia slovena e soprattutto in quella degli slove- inviata la richiesta alla reggenza imperiale a Trieste, che ni di Trieste. La stessa sorte è stata riservata ai croati di era sottoscritta dal presidente Matko Mandi@ (che allora pre- Trieste e agli appartenenti ad altri popoli slavi. Quel gior- siedeva il circolo politico Edinost), dal segretario Edvard no gruppi di fascisti e di nazionalisti italiani incendiarono il Slavik, dal contabile Gustav Gregorin e dai soci Josip Narodni dom e questo con il tacito consenso delle auto- Abram, Otokar Rybar e Ante Bogdanovi@. Lo statuto, costi- rità. L’incendio del Narodni dom fu l’evento principale di quel tuito da 19 articoli, fu approvato il 30 ottobre del 1900 e di tragico giorno di luglio, in cui furono attaccati dalle squa- seguito pubblicato. dre fasciste altri 21 obiettivi. Tutto questo conferma ulte- Nei mesi sucessivi si lavorò per istituire il circolo. In que- riormente che si trattò di azioni pianificate ed intenziona- sto contesto, all’azione nazional-politica si affiancava quel- li, che ebbero inizio alle ore 18 con la marcia delle squa- la finanziario-operativa. Il 29 aprile 1901, l’acquisto, da parte dre fasciste e nazionaliste (circa 2000 persone) in Piazza dell’Istituto di credito e di risparmio di Trieste, del terreno Unità e che si conclusero a mezzanotte. sul quale costruire il Narodni dom, accellerò lo sviluppo degli L’incendio del Narodni dom è il fatto più impressionante e eventi. Il 7 luglio del 1901 ebbe luogo, nell’affollatissima ricordato di quella notte di luglio, in cui il centro cittadino sala di lettura (Slovanska @italnica) in via S. Francesco, l’as- di Trieste fu teatro di una catena di violenze contro gli slo- semblea costituente del circolo Narodni dom. Fu eletto il veni e gli altri slavi. Ciononostante si continua ad assiste- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 3 re a tentativi di revisionismo storico, a dispetto della comu- Andrej Perk, via S. Niccolò; trattoria Makarska, via S. ne interpretazione stilata dalla commissione storica italo- Lorenzo; negozio di calzature di Josip Stan@i@, Piazza slovena. Vecchia; negozio di bibite di Drago Œtoka, via Battisti; tipo- Leggiamo un paragrafo significativo scritto a due mani dagli grafia Edinost, via S. Francesco. storici sloveni ed italiani: Nel compiere le loro razzie gli squadristi furono protetti dal « (…) L’incendio del Narodni Dom, la sede delle organiz- tacito consenso della polizia e delle forze dell’ordine, dal zazioni slovene, di Trieste - che trasse pretesto dagli inci- momento che nessun colpevole fu arrestato. Dopo l’in- denti verificatisi a Spalato e che provocarono vittime sia cendio furono vani i tentativi della comunità slovena, messa italiane sia jugoslave - non fu così che il primo, clamoro- in ginocchio anche sul piano finanziario dalle autorità, di so atto di una lunga sequela di violenze: nella Venezia Giulia recuperare il Narodni dom, che il 28 novembre 1924 fu ven- come altrove in Italia la crisi dello stato liberale offrì infat- duto all’Italia per il prezzo, notevolmente ribassato rispet- ti campo libero all'aggressività fascista, che si giovò di aper- to al valore effettivo, di soli 1.400.000 lire. te collusioni con l'apparato dello stato, qui ancor più forti Ad oggi la comunità slovena di Trieste sta ancora aspet- che altrove, come conseguenza della diffusa ostilità anti- tando che le venga restituito il Narodni dom. Nel 2004, in slava. base all’art. 19 della legge di tutela 38/2001, agli sloveni Le “nuove province” d'Italia nascevano così con pesanti con- furono assegnate tre stanze al piano terra dell’edificio, dove traddizioni tra principio di nazionalità, ragion di stato e poli- oggi ha sede la Biblioteca nazionale e degli studi. tica di potenza che minavano alla base la possibilità della Nell’ottobre del 2004 fu istituito il centro informativo sloveno; civile convivenza tra gruppi nazionali diversi». (…) nel dicembre dello stesso anno il rettore dell’Università di Il 1° settembre 1920 il circolo politico Edinost inviò un pro- Trieste, prof. Domenico Romeo, scoprì la targa bilingue sulla memoria al presidente del Consiglio, a Roma, nel quale in facciata dell’edificio; il 16 dicembre del 2006 venne inau- quattordici pagine venivano descritti i fatti accaduti a Trieste gurata la sala per conferenze ed esposizioni al piano terra. il 13 luglio 1920. «A Sua Eccellenza il Presidente del Ancor prima il 30 aprile 2004 fecero visita all’edificio l’al- Consiglio dei Ministri, Giovanni Giolitti, Roma» – così tito- lora presidente della Comissione europea, Romano Prodi, lava il promemoria di Edinost. e il presidente della Regione, Riccardo Illy. (…) Leggiamo insieme l’introduzione al summenzionato pro- Milan Pahor memoria: «Il giorno 13 luglio i giornali nazionalisti triestini (Primorski dnevnik, 11. 7. 2010) “”, “L’Era Nuova” e “La Nazione” riportavano un proclama del Fascio Triestino di Combattimento dove si invi- tava la popolazione per le ore 18 ad un comizio in Piazza LA TESTIMONIANZA dell’Unità esortandola ad una energica reazione ai fatti di Spalato col motto che “è finito il tempo del buon Italiano”. Al comizio stesso l’avvocato Giunta, segretario del Fascio L’incendio del Narodni dom nei ricordi di combattimento, pronunciava un discorso che culmina- va nelle parole “Occhio per occhio, dente per dente” e recla- di Boris Pahor mava l’applicazione della legge del taglione contro gli slavi di Trieste; altri oratori emisero il grido: “Fuoco al Narodni Lo scrittore sloveno, allora bambino di 7 anni, dom” e questo grido venne accolto dalla folla e ripetuto. fu testimone diretto del tragico evento Gli organi della Pubblica sicurezza non interruppero gli ora- tori e non fecero nulla per impedire loro di aizzare ancora In via Commerciale a Trieste, al civico 28, c’è un bell’edi- più gli animi della folla già troppo eccitata dai giornali loca- ficio, color crema, a cinque piani. Fu costruito nel 1831 dalla li. (…) società di assicurazioni Generali. Novant’anni fa in quel- Il 12 novembre 1927 la casa editrice Jugoslovanska mati- l’edificio, in un monolocale al pian terreno viveva lo scrit- ca di Lubiana pubblicò un’opera dal titolo «Per il nostro tore sloveno Boris Pahor con le sorelle ed i genitori Marija Litorale». La pubblicazione riporta su quattro pagine un Ambro¡i@ e Franc Pahor. elenco dal titolo significativo «Il danno provocato dalla vio- «La casa è stata restaurata anni fa e oggi appare del tutto lenza contro la popolazione slava nella Venezia Giulia. Vi diversa, non ci mettevo piede da anni», ci ha detto lo scrit- sono annotati gli edifici daneggiati nel triennio 1919-1922 tore Boris Pahor, che ha accettato il nostro invito a rac- e la stima del danno arrecato. Possiamo, quindi, fornire un contarci ciò che accadde la notte del 13 luglio 1920, quan- quadro dei complessivi 21 edifici danneggiati dalle squa- do, bambino di sette anni, vide il Narodni dom in fiamme. dre fasciste il 13 lugio 1920 a Trieste: Narodni dom; stu- Un fatto questo che ha segnato la sua vita e quella degli dio e abitazione dell’avvocato dr. Kimovec in piazza sloveni di Trieste. Per questo motivo ne parla in numero- Oberdan; trattoria Len@ek “Al Gallo”, piazza Oberdan; bar se sue opere, in primo luogo ne «Il rogo nel porto». (…) “Al Commercio”, via XXX Ottobre; filiale della Banca di cre- «I miei primi veri ricordi – ci racconta – sono legati a que- dito di Lubiana, via XXX Ottobre; studio dell’avvocato dr. sto monolocale. Eravamo così poveri, da essere costretti Josip Vilfan; Cassa di risparmio (Splo?na hranilnica), via a vivere in cinque persone in una specie di scantinato. Nel Torre Bianca; scuola popolare della comunità ecclesiasti- periodo in cui imperversava la spagnola, malattia di cui era ca serba, via Bellini; studio dell’avvocato dr. Matej Pretner già morta mia sorella Mimica e che colpì mia madre, le mie e del dr. Henrik Okreti@, via Macchiavelli; studio dell’av- sorelle e anche me, mio padre lavorava come garante di vocato dr.Josip Abram e del dr. Josip Agneletto, via Genova; un amico che aveva aperto un negozio per la lavorazione Banca Adriatica all’incrocio tra via Cassa di Risparmio e del cuoio. Mio padre aveva lavorato come fotografo pres- S. Niccolò; istituto di credito croato in piazza della Borsa; so la gendarmeria. Dopo l’annessione all’Italia rifiutò il tra- Società di spedizioni Balkan, via Nazario Sauro; ufficio e sferimento in Sicilia e per questo motivo fu mandato anzi- abitazione del delegato del regno Shs in piazza Venezia; tempo in pensione». libreria e cartoleria Jaka Œtoka in via Milano, impresa «L’amico che aveva il negozio di cuoio, però, – prosegue Franz&Kranz, via Macchiavelli, magazzino del commeciante Pahor – andò in fallimento e mio padre dovette saldare i SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 4 debiti che egli aveva contratto. Ci siamo, quindi, trasferiti sloveno. Lo hanno affermato alcuni storici nel corso di una in questo monolocale per pagare il più basso affitto pos- recente tavola rotonda, che ha avuto luogo a Lubiana dedi- sibile. Mio padre percepiva una pensione bassa, per arro- cata all’anniversario del tragico fatto storico. tondare, dunque, vendeva burro e latte in piazza accanto Dal 1945, come ha sottolineato lo storico Jo¡e Pirjevec, noi a ponte Rosso; il latte veniva portato via mare dalle donne sloveni stiamo aspettando che ci venga restituito il dall’Istria, mentre il burro veniva prodotto nel Tolminese. Narodni dom dagli italiani. Questi ultimi, del resto, l’ave- Mia madre si occupava della pulizia delle scale dell’edifi- vano promesso sottoscrivendo il Memorandum di Londra, cio in cui abitavamo e lavorava come cuoca presso una e anche i trattati di Osimo, ma ad oggi non è stato anco- famiglia benestante che viveva in una bella casa, vicina alla ra restituito. nostra». (...) Boris Pahor frequentò le scuole italiane sin Pirjevec ha aggiunto che la visita di Napolitano al Narodni dalle elementari, «dove – ricorda – incominciò il mio insuc- dom, in occasione del recente concerto dell’amicizia a cesso scolastico». Trieste, ha una grande importanza storica, ma non risol- Sull’incendio del Narodni dom Pahor ricorda che «la noti- ve tutte le questioni italo-slovene ancora aperte. zia si diffuse rapidamente. A mia madre lo riferì la sarta Con l’incendio del Narodni dom, ha detto Pirjevec, gli slo- Mici, che abitava nella stessa casa in cui vivevamo. In pre- veni di Trieste sono stati esclusi dalla città e lo sono anco- cedenza ero stato, con mia sorella, al Narodni dom, ad ra oggi, nonostante siano una componente importante sul aspettare l’arrivo di San Niccolò e ad assistere a varie rap- territorio. A questo proposito Pirjevec ha detto che Trieste presentazioni teatrali per bambini». dovrà decidersi ad accettare la componente slovena se «Dopo aver visto il viso sconvolto di mia madre e la sarta vuole essere considerata, com’era in passato, una città Mici in lacrime – racconta Pahor – io e mia sorella scen- cosmopolita. demmo in strada e corremmo per via Commerciale, lungo Riguardo alla visita dei tre presidenti al monumento agli esuli le rotaie del tram. Ricordo tanto fumo e fuliggine, il cielo italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, Pirjevec pur non rin- era pieno di scintille abbaglianti come lucciole». negando le sofferenze e il tragico destino degli esuli, sot- «La piazza di fronte al Narodni dom – aggiunge - era diver- tolinea che la scritta riportata dal monumento è il risultato sa da come appare oggi. C’era solo una fontana ed una di una lettura unilaterale della storia da parte italiana sia caserma. Con mia sorella mi fermai di fronte a Caffè Fabris. per quanto riguarda il numero degli esuli che per quanto La piazza era gremita di gente. Dell’incendio mi sono rima- riguarda il loro esodo. Secondo Pirjevec, infatti, l’esodo non ste impresse nella memoria soprattutto le alte fiamme che fu forzato, ma avvenne in seguito alla stipulazione di un fuoriuscivano dalle tante finestre del Narodni dom. trattato internazionale. Terrorizzati io e mia sorella stavamo assistendo a questo Lo studioso dell’Istituto sloveno per le questioni naziona- triste “spettacolo” quando mio padre ci afferrò e ci costrin- li, Janez Stergar, ha detto che l’incendio del Narodni dom, se a tornare a casa. Lungo il tragitto si arrabbiò con mia che provocò almeno una vittima, non fu l’unico, dal momen- madre, che continuava a piangere, perché non ci aveva to che quello stesso giorno furono incendiati molti altri edi- trattenuto a casa». fici come trattorie, tipografie e uffici. Si tratta di atti com- Pahor, inoltre, ricorda di aver assistito, l’anno dopo, anche messi dai partiti fascisti italiani, ma che godevano del con- all’incendio del Narodni dom presso San Giovanni-Sveti senso attivo o passivo delle autorità italiane di allora. Ivan, anch’esso incendiato dai fascisti. Tra le costanti nei rapporti italo-sloveni, la storica Viljenka Pochi giorni prima dell’omaggio dei presidenti di Italia, Œkorjanec ha sottolineato, tra l’altro, che la Slovenia deve Slovenia e Croazia a Trieste, al Narodni dom e al monu- costantemente richiamare l’attenzione dell’Italia sul rispet- mento agli esuli istriani e dalmati, chiediamo a Pahor un to degli obblighi internazionali in tema di tutela della mino- commento sulla loro iniziativa. ranza slovena in Italia. (…) «Non posso che essere d’accordo con il loro gesto. Ma (Primorski dnevnik, 13. 7. 2010) spero che in quest’occasione Napolitano si soffermi di più sul fascismo. Sappiamo bene, infatti, che l’incendio del Narodni dom è stato solo l’inizio, al quale seguirono altri LE REAZIONI incendi, la pulizia etnica, l’italianizzazione dei cognomi, la fucilazione di nove persone sulla piana di Basovizza- Bazovica e ad -Op@ine, l’occupazione della Commenti positivi dalla stampa italiana Slovenia, gli elenchi dei criminali di guerra… Ce n’è di mate- riale e speriamo che i giovani ne vengano informati. e slovena Potranno attingere da questi argomenti quando all’esame di maturità verrà loro chiesto di scrivere sulle foibe e sugli A proposito della visita dei tre presidenti a Trieste esuli…». Poljanka Dolhar La stampa italiana e slovena, in generale, si sono espres- (Primorski dnevnik, 10.7.2010) se con toni molto positivi sul recente incontro a Trieste dei presidenti di Italia, Giorgio Napolitano, Slovenia, Danilo Türk, e di Croazia, Josipovi@. Il quotidiano di Lubiana «Delo» LJUBLJANA dedica buona parte della prima pagina a quest’argomen- to e al concerto dell’amicizia. Il corrispondente Tone Ho@evar sottolinea come i presidenti italiano e sloveno Tavola rotonda di storici abbiano compiuto un gesto che non ha precedenti nella sto- ria. sull’incendio del Narodni dom Anche il quotidiano «Dnevnik» di Lubiana dedica grande attenzione all’evento e lo giudica un passo verso la ricon- L’incendio del Narodni dom a Trieste è stato un gesto attra- ciliazione. All’evento hanno dedicato molta attenzione anche verso il quale si è voluto rinnegare l’esistenza del popolo i quotidiani «Ve@er» di Maribor e «Primorske novice» di SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 5 Capodistria, l’emittente televisiva nazionale Rtv Slovenija è apparso l’incredibile invito al presidente sloveno di non unitamente con l’emittente radiotelevisiva di Capodistria. prendere parte all’ennesimo inganno tramato dalla politi- «La Stampa» di Torino è convinta che l’incontro apra un’e- ca italiana verso la Slovenia. Non abbiamo capito di quale poca nuova nei rapporti tra Roma, Lubiana e Zagabria e inganno si tratti, dal momento che la visita dei tre presi- sottolinea come il concerto di Muti abbia zittito tutte le pole- denti al Narodni dom coinciderebbe con il 90° anniversa- miche, incluse quelle avanzate da Roberto Menia. Il quo- rio del suo incendio che ha segnato, di fatto, l’inizio del regi- tidiano di Torino, inoltre, evidenzia il ruolo positivo del sin- me fascista sul nostro territorio. È, inoltre, intervenuto il diret- daco di Trieste, Roberto Dipiazza che ha lottato a lungo tore d’orchestra, Riccardo Muti, che ha sottolineato, di fatto, affinché si concretizzasse questo atto di riconciliazione. l’obiettivo della visita dei tre presidenti al Narodni dom. Il «Sole 24 ore» ha interpellato lo scrittore sloveno di Trieste, La questione è stata strumentalizzata, come suo solito, da Boris Pahor, il quale ha espresso parole di apprezzamen- Roberto Menia, il quale ha detto che i tre presidenti dovreb- to sulla visita al Narodni dom e ha detto che si aspettava bero fare visita alla foiba di Basovizza e non al Narodni dom, da Napolitano una ferma condanna del fascismo. il cui incendio è responsabilità degli «Slavi» e non dei fasci- Il «Corriere della Sera», il più importante quotidiano italia- sti. Secondo lui si tratta, dunque, di revisionismo storico no, afferma che i tre presidenti sono dei grandi ottimisti, voluto da chi rinnega o giustifica le foibe e l’esodo degli aspetto questo incoraggiante nei tempi in cui viviamo. italiani dall’Istria. Menia ha, quindi, esortato Napolitano e «La Repubblica» si è limitata alla cronaca del concerto di i presidenti sloveno e croato a presenziare al concerto ed Muti ed ha fatto un breve cenno all’omaggio reso dai tre a visitare la foiba come anche la vicina Istria «dove – ha presidenti. detto – la Jugoslavia cancellò forzatamente la presenza e Il quotidiano croato «Novi list», di Fiume, ha commentato la cultura italiane». l’evento affermando che l’ufficio del presidente croato Ivo Il portavoce dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, Josipoviæ ha accolto in modo acritico l’ingente numero di è contrario alla venuta di Napolitano a Trieste ed ha detto 350mila esuli istriani, fiumani e dalmati, un numero que- che la visita comune al Narodni dom sarebbe una vera e sto non fondato, che nel corso degli anni ha contribuito ad propria vergogna. Lacota ha detto che prima di qualsiasi alimentare il mito della cacciata degli italiani dall’Adriatico atto di riconciliazione, le organizzazioni della minoranza slo- occidentale. Un mito questo – afferma il «Novi list» – che vena dovrebbero chiedere pubblicamente scusa a ignora il fatto che i primi esuli sono stati circa 300mila croa- Napolitano per le accuse rivolte dall’avvocato Peter ti e sloveni, vittime delle operazioni di pulizia etnica da parte Mo@nik, al presidente, per la troppa indulgenza, che, ogni dell’Italia. In risposta alle osservazioni critiche il presiden- anno in occasione nel Giorno del ricordo, continua a dimo- te croato ha detto di lasciare i numeri agli storici, che strare nei confronti dei fautori italiani dei crimini di guerra. sapranno cogliere la verità, e che la politica attuale deve Molto più pacata la posizione di Lucio Toth, presidente pensare a costruire un futuro migliore per i popoli. dell’Unione degli esuli Venezia Giulia-Dalmazia, che invi- (Primorski dnevnik, 15. 7. 2010) ta tutti a lasciare in pace Napolitano e che respinge le pole- miche che precedono l’evento e che, secondo lui, fanno emergere a Trieste vecchie e superflue divisioni e questo L’ANTEFATTO in un momento in cui i soldati italiani e sloveni stanno com- battendo, fianco a fianco, in Afghanistan, contro il terrori- smo. Toth condivide l’esortazione fatta ai tre presidenti da Accese polemiche sul concerto dell’amicizia Renzo Codarin, presidente del’associazione nazionale degli esuli Anvdg, Renzo Codarin, il quale li invita a fermarsi, Ancora incertezza sulla presenza all’evento dopo la visita al Narodni dom, di fronte al monumento che dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia in piazza Libertà ricorda l’esodo degli istriani e dei dalma- ti. «Un simile gesto simbolico – ha aggiunto Toth – ci aiu- Alla fine i clamorosi commenti dei giornali, gli attacchi poli- terebbe a compiere un ulteriore passo nello spirito del rispet- tici e le diffamazioni avranno la meglio sui pacati rapporti to e dell’accettazione delle diverse memorie». diplomatici tra gli Stati. Non si sa ancora se i presidenti di L’ex senatore sloveno Miloœ Budin crede che solo attraverso Italia, Giorgio Napolitano, Slovenia, Danilo Türk, e Croazia, un rapporto paritario tra gli Stati interessati e il rispetto delle Ivo Josipoviæ, parteciperanno al concerto dell’amicizia, che diverse memorie si riuscirà a superare i rancori che ci lega- avrà luogo martedì 13 luglio in piazza Unità a Trieste e che no al passato e a guardare uniti al futuro. Budin è convin- sarà diretto da Riccardo Muti. to che la visita dei tre presidenti al Narodni dom rappre- Il direttore nonché organizzatore ufficiale del festival, senterebbe «un gesto storico, utile e bello, dal momento Antonio De Rosa, ha recentemente annunciato che il con- che qui iniziò la repressione contro gli sloveni. Nel contempo certo si terrà e che per l’occasione verranno eseguiti gli inni ritengo giusto che i tre presidenti rendano omaggio anche nazionali di Italia, Slovenia e Croazia ed ha auspicato che al monumento agli esuli, la cui vicenda fa parte integran- tutto proceda per il meglio senza polemiche. Non ha però te della difficile storia del passato di questo territorio». specificato se i presidenti dei tre Paesi prenderanno parte Da ultimo il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha detto all’evento. che il concerto del 13 luglio si farà e ha rassicurato sulla Dal Quirinale nessun commento sulle polemiche insorte presenza dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia. «Da attorno al Narodni dom. Dall’Ufficio stampa di Napolitano noi – ha detto – sono ancora molto presenti i nazionalismi, si sono limitati a dire che il programma della visita presi- retaggio del 20° secolo. Stiamo lavorando affinché vengano denziale non è ancora stato definito e che non sono stati superate le difficoltà e si trovino soluzioni che siano sod- emessi annunci ufficiali neanche da parte dei presidenti di disfacenti per tutti». Slovenia e Croazia. Ha, inoltre, aggiunto di essere stato incaricato da La questione è stata trattata dalla stampa locale italiana e Napolitano a sedare eventuali polemiche inerenti l’even- slovena. Abbiamo letto alcuni articoli su «il Piccolo» (quo- to, la cui organizzazione verrà affidata allla società tidiano di Trieste, ndt.); sul Delo (quotidiano di Lubiana, ndt.) Ravenna festival in collaborazione con l’amministrazione SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 6 comunale di Trieste. LA RIFLESSIONE (Sandor Tence, Primorski dnevnik, 27. 6. 2010 Poljanka Dolhar, Primorski dnevnik, 4. 7. 2010) Dignità e memoria LE REAZIONI Ci sarà tempo per capire come si è arrivati alla decisione da parte del presidente Napolitano e dei presidenti di «La visita al Narodni dom non cancella Slovenia, Türk, e di Croazia, Josipoviæ, di compiere un gesto simbolico di riconoscimento delle tragedie del passato le altre tragedie» davanti a due luoghi della memoria quali il Narodni dom e il monumento dedicato all’Esodo delle genti giuliane di lin- Le opinioni del presidente della Skgz, Pavœi@, e del gua italiana dall’Istria e dalla Dalmazia. consigliere regionale sloveno, Igor Gabrovec Un ruolo importante lo ha certamente avuto il concerto per l’amicizia tra i popoli diretto dal maestro Riccardo Muti. Ma «La cancellazione dell’incontro dei tre presidenti, previsto ci sono state certamente anche altre ragioni. Oggi, però, per martedì 13 luglio a Trieste, rappresenterebbe una grave non è tempo per questo tipo di analisi. Merita riflettere anco- sconfitta non solo per la diplomazia, ma per tutti quelli che ra un po’ sul significato storico di quanto accaduto ieri (mar- credono nella politica improntata alla convivenza e all’a- tedì 13 luglio, ndt.). I triestini di lingua italiana e slovena micizia». Lo ha detto il presidente dell’Unione culturale eco- così lo hanno inteso. Basta parlarne con gli amici se non nomica slovena-Skgz, Rudi Pavœi@, il quale auspica che alla fossero creduti i dati dei sondaggi che mostrano una città fine prevalga il buon senso e che Trieste sappia comun- unita nell’approvare il gesto di reciproco riconoscimento. que trarre beneficio da questo evento straordinario, offer- È da oltre 15 anni che la richiesta di un gesto simbolico, to dal maestro Muti e dal Ravenna festival. Pavœi@ ha sot- davanti ai luoghi delle memorie divise, è presente nel dibat- tolineato, poi, che la coincidenza del concerto con l’anni- tito pubblico. versario dell’incendio del Narodni dom, se adeguatamen- Ora, finalmente, c’è una risposta a questa domanda. Ed è te considerata nel programma, contribuirà ad arricchire l’i- una risposta che va al di là delle aspettative per tre ragio- niziativa senza nulla togliere agli altri fatti tragici che hanno ni. Anzitutto perché viene direttamente da chi ci rappresenta colpito Trieste e che sono testimoniati dalla foiba di al di sopra delle legittime divisioni ideali o di lingua. È nei Basovizza e dalla . fatti un’assunzione di responsabilità che i presidenti pren- «L’eventualità di una visita comune dei presidenti di Italia, dono anche a nome nostro nei confronti di ciò che ha gene- Slovenia e Croazia al Narodni dom ha nuovamente toccato rato tanto l’incendio del Narodni dom quanto l’esodo degli un tasto sul quale la destra nazionalista di Trieste è molto italiani dall’Istria e dalla Dalmazia. Nella storia le respon- sensibile», ha detto il consigliere regionale sloveno, Igor sabilità non sono dei popoli, va da sé. Ma sulle memorie Gabrovec. Ha aggiunto, poi, che oggi, a 90 anni dal suo dei popoli la politica ha il potere di riverberare luci che pos- incendio, il Narodni dom, un tempo importante centro cul- sono avere effetti sinistri oppure illuminare nuove strade. turale sloveno di Trieste, ospita la scuola superiore per tra- La responsabilità che i tre presidenti si assumono è del duttori ed interpreti, e rappresenta, quindi, un luogo di con- secondo tipo. In un senso molto particolare. I tre capi di vivenza tra giovani che studiano diverse lingue e culture Stato sanno benissimo che ancora oggi le memorie del- e che, in questo modo, costruiscono, indirettamente, un l’incendio del Narodni dom e dell’esodo sono per molti occa- clima di conoscenza e di dialogo. sione di sofferenza e di risentimento. Nel documento con- Gabrovec ha, poi, sottolineato che Napolitano, Türk e giunto, i tre capi di Stato dicono che «in ciascuno dei nostri Josipovi@ presiedono a tre Stati democratici europei, i cui paesi coltiviamo, com’è giusto, la memoria delle sofferen- principi costituzionali poggiano su valori che sono l’antite- ze vissute e delle vittime di ceche violenze, e siamo vici- si dell’ideologia fascista. Gabrovec ha ricordato, poi, come ni nel dolore ai sopravissuti a quelle sanguinose vicende il tragico incendio del Narodni dom viene descritto in modo del passato». esemplare dallo scrittore Boris Pahor, il quale da bambi- Il passato non può essere semplicemente dimenticato né no ne è stato testimone diretto. le memorie che ha diviso possono venire ricomposte con Gabrovec conclude invitando Menia, fermo ad un passa- una decisione politica, anche di alta politica. Quello che la to che fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle, a leg- politica può fare, e i tre presidenti lo hanno fatto con il loro gere l’opera di Boris Pahor «Il rogo nel porto». Auspicando gesto, è di riconoscere pari dignità alle memorie di tutte le che le diplomazie dei tre Paesi interessati non prestino parti coinvolte nei conflitti. Vi è qui un eco forte dell’invito ascolto ai provocatori e seminatori di odio, Gabrovec ha a purificare le memorie che Papa Giovanni Paolo II fece detto che la celebrazione del 90° anniversario del Narodni nel 1993, all’incontro interreligioso di Assisi, nel momento dom alla presenza dei tre capi di Stato rappresenterebbe buio delle guerre balcaniche. Purificare le memorie dalle il miglior viatico verso tempi migliori. tossine del nazionalismo, per rispettare anche il punto di (Primorski dnevnik, 27. 6. 2010) vista degli altri, per quanto questo possa darci dolore. Un messaggio non facile. Nei giorni scorsi su alcuni giornali sloveni ancora si defi- niva l’esodo degli istriani un’emigrazione per ragioni eco- La Cooperativa Most nomiche. Liberi di pensarlo. Ma da ieri (martedì 13 luglio, pubblica anche il quindicinale bilingue ndt.) possiamo chiamare nazionalistiche tali posizioni per- chè per difendere la loro legittima memoria svalutano quel- Dom. la degli altri. Copie omaggio disponibili allo 0432 700896 Altrettanto nazionalistiche sono le posizioni degli italiani che fingono di non cogliere che l’incendio del Narodni dom per SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 7 gli sloveni e i croati non è solo un evento storicamente defi- contare. A margine del problema, si facciano spiegare come nito, ma il simbolo di quello che lo Stato italiano e poi il fasci- l’unico campo fascista ancora integro, salvato dalla smo fece loro. Soprintendenza e non dalla politica, quello di Visco (dife- Infine, considerare quell’evento in questa luce significa per so con ogni mezzo da Boris Pahor), sia massacrato dalla noi fare i conti non solo con la repressione violenta del fasci- “dimenticanza” voluta e insistita di una «amministrazione smo, ma anche con il fallimento dello stato di diritto italia- comunale piccola piccola», involontario (il pensare sareb- no, incapace sin dall’incendio del Narodni dom di tutelare be già una pretesa) strumento di pensieri maligni, comun- i diritti individuali dei suoi cittadini sloveni e croati. que più in alto. Cominciò a prevalere allora il cupo impulso a far coinci- Presidente Napolitano, Boris Pahor ha rinunciato agli onori dere con ogni mezzo cittadinanza e condivisione di un’i- del Comune di Trieste, perché quello non avrebbe voluto dentità linguistica, etnica o ideologica. Un impulso cieco nei parlare della cancerosa azione del fascismo: solo il nazi- confronti dei dritti individuali della persona. Che puntuale smo si voleva stigmatizzare, che in fin dei conti, del fasci- si manifestò prepotente di nuovo nell’espulsione di centi- smo fu fedele allievo. naia di migliaia di italiani da Capodistria, Isola, Rovigno, Presidente Napolitano, io sono un nulla, ma consideri Pahor Parenzo, Pola, Fiume e dalle tante altre cittadine, ora slo- come emblema di una ingiustizia italica sporca e nazio- vene e croate, in cui vivevano. nalista, e ne riconosca l’aspetto eroico. Il mantenimento del Sta in ciò il significato del gesto dei tre presidenti che più campo di Visco sarà una elementare, logica, conseguen- guarda al futuro. Perché, per diverse ragioni, sia da noi, za. Con tanta stima sia in Slovenia e in Croazia sopravvivono idee etniche di Prof. Ferruccio Tassin democrazia o idee che pretendono che i diritti individuali Associazione Terre sul Confine di Visco derivino da comuni appartenenze collettive fondate sulla lingua, sul sangue, sulla cultura, eccetera. Dovremmo libe- rarcene quanto prima. Decisivo a questo proposito il ruolo LA RIFLESSIONE della Chiesa perché testimone nella storia della possibilità di una appartenenza superiore a quella che deriva dalla carne, dal sangue o dal volere dell’uomo. Visco, un campo da salvare Una testimonianza resa più facile ora che il gesto dei tre presidenti sembra liberare anche la politica dal culto di pro- per costruire una cultura di pace prie memorie contrapposte a quelle degli altri. Paolo Segatti I processi di rimozione della memoria costituiscono una sin- (Messaggero Veneto, 14. 7. 2010) tomatica realtà, soprattutto là dove tanti – anche senza mali- zia – preferiscono la strada della dimenticanza magari in nome di qualche piccolo vantaggio o, appunto, in vista di LA RIFLESSIONE una definitiva rimozione. Questa brutta evenienza potreb- be accadere anche a Visco, un paesino di settecento anime in provincia di Udine, addossato all’autostrada ed al casel- Costruire il futuro lo di Palmanova. Periferia tra i campi, ma dove è esistito un confine dal 1500 al 1918; terra, dunque, di confine da su un’attenta lettura della storia sempre, dove sorgono ancora oggi gli edifici della ex Dogana austriaca, accanto ai quali in un vasto spiazzo di Problemi di incontro con i luoghi della memoria per il migliaia di metri quadrati sorge quello che resta di una Presidente Napolitano (a Trieste) e i presidenti di Slovenia caserma dismessa nel 1996. e Croazia? Terra di confine nella Bassa friulana, per cinque secoli – Chiacchierone nullità, ammantate di ritrosia, pronte addi- niente a che vedere ad esempio con il confine che fino al rittura e “negarsi”, come se contassero qualcosa, trovano 2004 ha separato Gorizia e l’Italia dalla Slovenia e prima che questo non va bene e neppure quello, in impossibili dalla Jugoslavia – dunque, terra dove si sono affiancate e equilibrismi da spettacolo circense, più che di pensiero. incontrate popolazioni di cultura latina come quella slava, Seria è la situazione, e come seria va affrontata. ungherese e tedesca; terra di confine sulla quale non Qualcosa che potrebbe andare bene per tutti. Posta la dovrebbe essere difficile promuovere ed ospitare un cen- responsabilità totale di un nazionalismo, e poi fascismo, tro di documentazione, di studio e di confronto appunto sulla sporco di razzismo e negazione dell’altro, si potrebbe vede- cultura e mentalità di confine. E sarebbe una scelta di civiltà re come leggere il dopo. e futuro per l’Europa e ed il mondo. Oltre che una ripara- Il dopo, e non ciò che viene considerato come alla pari. zione del passato ed una giusta valorizzazione del dolore Il razzismo fascista nacque presto, per sua stessa ammis- e della sofferenza inutili e ingiusti. sione: dicono, loro, che il fascismo fu sempre razzista (lo L’occasione è davanti agli occhi. Si tratta di fare presto. La dicono come un vanto, ben prima del 1938) e, se tale non condizione è data proprio dalla proposta di salvare quella fu in un primo tempo, è solo perché aveva altro da fare. caserma – intitolata a Sbaiz – che conserva in sé motivi e Per questo, se qualcosa di pensato insieme, e meditato e segni unici per tutelare la memoria di un luogo in Europa condannato si può, sono i tre no dello scrittore Boris Pahor emblematico, il confine, salvando insieme quella parte che ai più devastanti credo del secolo passato (passato…si rappresenta la tipologia delle costruzioni e della viabilità, spera). Allora basterebbe che i tre presidenti andassero da dove esisteva un ospedale della croce rossa, un ospeda- lui, da Boris Pahor, e gli chiedessero di spiegare il come le ed un campo di concentramento. Dunque, quanto basta e il quando di una ideologia, nata nel profondo Ottocento, per meritare di essere scorporato dal resto del perimetro alimentata nel Novecento e neppure defunta dopo prove della caserma e diventare appunto un luogo emblematico devastanti offerte nella seconda guerra mondiale. della memoria. Da esaltare ed utilizzare, valorizzando per Vadano da Boris Pahor, i tre presidenti, e si facciano rac- sempre anche il nome della piccola comunità di Visco. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 8 Lì, ad un chilometro dal centro del paesino, dal febbraio a campo, per testimoniare la volontà decisa di non voler settembre 1943, è esistito un campo di concentramento di dimenticare, per esprimere solidarietà e costruire una cul- tende dove trovarono prigionia dalle 3.500 alle 4mila per- tura, appunto, della pace e della riconciliazione. sone, originarie della Slovenia, della Croazia, del Renzo Boscarol Montenegro e della Herzegovina, che le autorità militari ita- (nuova Iniziativa Isontina, aprile 2010) liane ritennero di radunare dietro al filo spinato, conside- randoli pericolosi cospiratori e patrioti indesiderati a segui- LA RIFLESSIONE to dell’occupazione italiana della Slovenia e della presa di Lubiana. Uomini e donne, tantissimi bambini, strappati alle loro case, trovarono sistemazione in quello che è il primo campo rispetto appunto al confine. Venticinque trovarono Dalla «purificazione della memoria» la morte (23 nel campo e 2 all’ospedale di Palmanova); per tutti le condizioni di vita furono terribili, fame e malattie, suf- alle strumentalizzazioni fragate da qualche pacco proveniente dalle lontane case, dalla popolazione locale e da un comitato che aveva il suo Davanti allo stillicidio di prese di posizione sugli organi di alfiere in un professore del Seminario teologico centrale di stampa e al ripetersi di slogans sulla storia di Gorizia, ma Gorizia, don Mirko Brumat. anche della vicina Slovenia, l’associazione «Concordia et Si tratta, come si può evincere dalle foto e dai disegni dei pax» ha emesso un comunicato nelle due lingue per denun - bambini, di un esempio unico di campo di concentramen- ciare atteggiamenti culturalmente rischiosi in quanto fini - to allestito dalle autorità fasciste nel Nord-est. Altri sono scono con il minare la credibilità delle ricerche e delle sin - andati completamente distrutti. Un campo, ancora oggi inte- tesi storiche e di imbarbarire il dialogo tra le parti. Un eser - ramente leggibile, in quanto il cuore logistico appare pres- cizio irresponsabile che vede protagonisti politici di breve soché intatto (comando, magazzini, cucine), intatta anche e lungo corso, dirigenti di organizzazioni varie, ma anche la viabilità ed il perimetro. Alla fine del vialone centrale sono responsabili di circoli che dovrebbero fare della ricerca sto - venuti alla luce i resti di quella che fu la chiesetta, dove rica un modello esemplare. Questo il testo del comunica - anche gli internati trovarono conforto. to: Il campo di concentramento trova sistemazione all’interno di un perimetro dove prima (1915) esisteva l’ospedale di «L’esigenza – davanti ai fatti e agli avvenimenti della sto- campo 085 della Croce rossa italiana, capace di ospitare ria – di una “purificazione della memoria”, testimoniata in 0,35 per mille persone (italiani, austroungarici e abitanti della modo autorevole da papa Giovanni Paolo II che ne ha fatto Contea con un reparto di infettivi); ospedale dove trova- un cavallo di battaglia guardando in avanti e non solo all’in- rono la morte 600 combattenti. Divenne successivamen- dietro nella storia, con fatica ma sta facendo strada nelle te campo profughi allestito nel 1917 dopo Caporetto; tra- sensibilità e nella coscienza delle persone e delle comu- sformato poi dall’esercito italiano in deposito di artiglieria nità. Avvenimenti e persone, responsabilità e rifiuti, pre- e dal 1941-42 diventato caserma di supporto per le trup- senze ed assenze, affermazioni e negazioni, per essere pe dell’invasione in Jugoslavia. Dalla fine del conflitto al credibili e riconosciuti hanno bisogno, sempre, di ulteriori 1996, caserma dell’esercito italiano. Luogo, dunque, ricerche, precisazioni, confronti e, soprattutto, di elimina- emblematico: in quanto l’umana sofferenza vi ha trovato re o rendere meno invasiva la presenza di commenti, di manifestazioni di indicibile dolore, luogo dove si è consu- visioni ideologiche e resoconti, spesso dipendenti e mata l’ingiustizia più terribile – quella che vede un uomo comunque legate a interessi, progetti e appunto ideologie rinchiudere dietro ad un filo spinato altri uomini e donne alle quali rispondere e conformarsi. inermi, solo perché appartenenti ad altre culture e religio- Ogni esperienza è molte volte legata a tanti fattori che ni, parlanti altre lingue. Tutto questo, in nome di un’ideo- rischiano di offrirne una visione a dire poco strumentale, logia, quella fascista, che li considerava selvaggi, inaffidabili, esasperata nel tempo fino a falsificare il risultato del pro- violenti. In una parola sola, schiavi da asservire e domi- prio tragitto; solo una paziente opera di purificazione può nare alla luce del mito della presunta superiorità della civiltà consentire non tanto di estrapolare i fatti, quanto di sedi- italiana e romana. mentare odi e revanscismi, di allontanare e ridimensiona- Visco, con la sua comunità, visitata anche in questo ulti- re tentazioni e rivincita e di avviare processi difficili, ma pos- mo anno dallo scrittore sloveno triestino Boris Pahor, il quale sibili, di riconciliazione. accompagnato dai dirigenti dell’Azione cattolica diocesa- L’obiettivo finale, pertanto, non è tanto la realizzazione di na, ha reso omaggio al sito per poi rivolgere la sua paro- una storia condivisa, quanto invece di condividere ragioni la autorevole che chiede appunto siano in un luogo così e torti, completare e integrare racconti, mettere da parte emblematico – in quanto memoria storica della prima e enfatizzazioni e costruire ragioni di assunzione delle pro- seconda guerra mondiale, di storie di umanità sofferente prie responsabilità di parte; tutto questo all’interno di una e di carità – i segni esistenti, perché non avvenga quel pro- “memoria” che induca alla comprensione più piena dei fatti cesso intollerabile che è appunto la rimozione della memo- e alla condivisione della necessità di una loro accettazio- ria. Destinare il sito ad altri usi significa profanare un luogo ne, sempre in vista di un superamenti delle scontrosità, del- dove il confine è stato luogo di incontro e di scambio, di l’impegno per l’abbandono di ogni ipotesi di vendetta e di umanità che si stringe la mano, e suona ancora una volta recriminazione. In altre parole, la “purificazione della memo- come un’inutile strage, un delitto contro l’umanità e la sto- ria” altro non è se non il tentativo di porre fatti e persone, ria. situazioni e incontri su un terreno mai di scontro e invece A Visco, proprio nell’Anno santo – sulla linea della solle- di leale incontro nelle differenze e di pacificazione degli citazione di Giovanni Paolo II che aveva parlato con corag- animi, contro ogni forma di barbarie e di costruzione di un gio della purificazione della memoria – sostarono dirigen- futuro di convivenza e perfino di perdono. ti ed aderenti di «Concordia et pax» (associazione spiri- La storia di Gorizia – delle ultime vicende storiche conse- tuale di sloveni ed italiani) in visita a quello che resta del guenti all’ultima guerra fino ai fatti della grande guerra e SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 9 di quanto l’ha preceduta – come quella di tutti i popoli, è tici in primo luogo – hanno saputo gestire vicende che i trat- ricca di eventi e situazioni per i quali è necessario invo- tati di guerra avevano definito e imposto; care la “purificazione della memoria” e prima ancora il rigo- - prendere atto delle responsabilità della guerra e di chi ne re storico delle ricostruzioni e del racconto. In questo spi- è stato il promotore (il fascismo, ma anche delle conse- rito, la stessa “giornata della memoria” e quella del “ricor- guenze dell’invasione e occupazione di un altro Stato, impo- do”, promosse dallo spirito di riconciliazione nazionale, cor- sizione di misure snazionalizzatrici); rono gravi rischi. Fanno emergere per tutti l’urgenza di: - riconoscere l’accoglienza dimostrata da parte delle popo- - un serio approccio storico, come ad esempio quello auspi- lazioni regionali (e non solo) che, in tempi difficili per tutti, cato nel Documento finale del comitato italo-sloveno degli hanno reso possibile anche l’inserimento fino ai vertici poli- storici dei due Paesi; tici e amministrativi, degli uomini e delle donne apparte- - la costruzione paziente di un terreno riconosciuto di ami- nenti alle popolazioni dell’esodo; cizia e di comprensione che, pur nella distinzione dei ruoli, - evidenziare responsabilità di quanti continuano a riferire individui essenziali responsabilità e convinzioni; queste storie a senso unico, ripetendo slogans per quan- - l’allargamento della base di conoscenza dei fatti e delle to riguarda le responsabilità della guerra, continuando a conoscenze, ma anche della volontà di arrivare ad una chia- sostenere battaglie inutili per simbolismi superati, affidan- rificazione e riconoscimento delle responsabilità; dosi al giudizio di persone che si improvvisano storici, - la promozione di segni esterni di ricordo nello spirito della annunciando improbabili aperture di archivi che illudono per- purificazione della memoria. sone e famiglie; L’esodo e le foibe, ad esempio, continuano ad essere rac- - riconoscere solo oggi, dopo oltre sessant’anni, errori e contati come se nulla fosse avvenuto nel frattempo per col- revanscismi che hanno minato rapporti e relazioni, attri- locarli in un contesto storico e, soprattutto, come se altri buendosi riconoscimenti per gesti di accoglienza e atten- non avessero offerto altre testimonianze e riflessioni, rico- zione verso minoranze, mai riconosciute e tenute lontane noscimenti e prese di distanza. Gli storici accreditati anche dalla civile convivenza, è indice di mala educazione e su diversi fronti, da tempo hanno affermato che tutto quel- volontà di prevaricazione oltre che di ignoranza. lo che c’era da dire è stato detto e che si rende necessa- In una parola, per scrivere una storia nuova, riconciliata e rio individuare e puntualizzare confronti coerenti, metten- pacificata, come insegnamento alle giovani generazioni, do da parte aggiunte e interpretazioni sentimentali. Per occorre – anche nella cronaca giornalistica e nell’interca- approdare insieme ad una serenità di approccio e di com- lare della politica – ritrovare il senso non formale di una mento occorre abbassare i toni, condizione indispensabi- passione che, mettendo da parte pregiudizi diversi, racconti le per elaborare sofferenze inenarrabili e per giungere ad la grandezza e la civiltà della convivenza e il dramma del- un giudizio umanamente forte e severo contro ogni barbarie. l’incapacità di accettare la diversità come opportunità che Pertanto, per realizzare l’obiettivo della “purificazione della esige l’assunzione di responsabilità fattive per il passato memoria”, è necessario: e per l’oggi e il domani della democrazia». - riconoscere la gravità morale di quanto è avvenuto, ma Concordia et pax anche della grandezza d’animo di quanti – responsabili poli- (nuova Iniziativa Isontina, aprile 2010)

Lo scrittore triestino, Boris Pahor, su coscienza nazionale e nazionalismi TOPOLO’-TOPOLOVE «Ecco perché il mondo va a rovescio» I veri nazionalisti accusano di nazionalismo chi ama la propria lingua materna

n Spagna le autorità centrali che non vogliono ricono- Il professore triestino, candidato al premio Nobel per la let- scere lo status di “nazione” ai catalani. In Italia i vari livel- teratura, ha elogiato gli sloveni della provincia di Udine che Ili di governo che non mettono in pratica la Costituzione sono riusciti a conservare la propria lingua nonostante il e le leggi di tutela delle minoranze storiche. In Slavia alcu- pesante processo di assimilazione a quella italiana. ni ambienti politici che continuano a cavalcare l’equivoco «Tanto di cappello», ha detto, per poi indicare a modello «cittadinanza-nazionalità» per negare agli sloveni i diritti due valligiani che sono riusciti a coniugare in maniera cor- naturali e civili. È lo schema della famosa favola del lupo retta ed efficace la cittadinanza italiana con la propria iden- e dell’agnello che, come al tempo di Fedro, si ripete tut- tità culturale slovena. toggi. Con i veri nazionalisti che accusano di disegni nazio- Carlo Podrecca, di San Pietro al Natisone, avvocato, fu valo- nalistici coloro che amano e difendono la propria identità roso combattente del Risorgimento italiano con i garibal- etnica e linguistica. Contro questo «mondo a rovescio», dini, fino a ricevere la spada di tenente a Milazzo dalle mani come lo ha definito, ha puntato il dito lo scrittore Boris Pahor di Giuseppe Garibaldi; nello stesso tempo scriveva che nella nella giornata di chiusura della diciasettesima edizione della Slavia è necessario il bilinguismo, cioè la conoscenza per- «Stazione di Topolò/Postaja Topolove», domenica 18 luglio. fetta di entrambe le parlate. Per questo indicava l’inse- Lo ha fatto con il suo stile pacato e gli argomenti della ragio- gnamento nelle scuole locali di italiano e sloveno nella loro ne e del buon senso, catturando per un’ora e mezza l’at- forma letteraria. «Purtroppo l’Italia ha fatto esattamente il tenzione del folto pubblico con la lezione sul tema «Tra contrario», ha commentato Pahor, ricordando il famigera- coscienza nazionale e nazionalismi», prima di assistere to piano descritto dal Giornale di Udine: «Questi slavi dob- all’esecuzione di «V ni@u in v nebu», composizione per otto biamo eliminarli… Adopereremo la lingua e la coltura di una strumenti e voce, composto in suo onore da Dario Œavron. civiltà prevalente quale è l’italiana per italianizzare gli slavi SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 10 d’Italia». ri degli alunni dell’Istituto comprensivo bilingue sloveno-ita- Mons. Ivan Trinko, di Tercimonte, fu docente di filosofia nel liano di San Pietro al Natisone hanno scritto ai presidenti seminario di Udine, traduttore in italiano dei classici russi, Napolitano e Türk. fondatore del Partito popolare friulano e consigliere pro- Nella lettera hanno illustrato le difficoltà che sta attraver- vinciale di Udine; ciò non gli impedì di conquistarsi un posto sando la scuola bilingue che “da venticinque anni si ado- di tutto rilievo nella letteratura slovena e di formare schie- pera a trasmettere ai giovani la lingua, la cultura ed i valo- re di sacerdoti e laici cattolici della Slavia nella fedeltà alla ri della nostra piccola comunità in un’ottica interculturale lingua slovena. di apertura verso un futuro globale non massificante”, in «Anche oggi – ha affermato Pahor - per essere cittadini seguito allo sgombero del 5 marzo scorso per motivi di sicu- italiani non è necessario rinunciare alla propria identità slo- rezza. I genitori mettono in luce le difficoltà logistiche e didat- vena». Anche perché «l’identità dell’Europa è data dall’i- tiche degli ultimi mesi per l’impossibilità di usufruire di mezzi dentità dei popoli che la compongono. Imponendo al con- e strumenti che la scuola normalmente utilizza per le sue tinente un’unica lingua, come l’inglese o l’esperanto (ma attività. il ragionamento vale per il monolinguismo dei singoli stati) Nella loro lettera ai presidenti Napolitano e Türk, i genito- l’Europa si trasforma in una brodaglia indefinita, senza alcun ri tuttavia esprimono soprattutto preoccupazione per l'in- sapore. È inutile parlare di nuova Europa se non ci si pren- certezza per i futuri anni scolastici. Pur essendo già stan- de cura delle minoranze». ziati i fondi per ristrutturare la sede, scrivono, non è stata Secondo lo scrittore, “per fortuna” i padri costituenti dell’Italia ancora trovata una soluzione transitoria, adeguata alle esi- Repubblicana «hanno preso coscienza del male che il fasci- genze della scuola. E ogni soluzione sembra essere osta- smo ha fatto ai cittadini che parlano lingue diverse dall’i- colata da sempre nuovi problemi tecnici e burocratici. taliano» e ora lo Stato riconosce per legge dodici comu- I genitori infine invitano i due presidenti a visitare la scuo- nità etnico-linguistiche, ma «il Governo deve darsi da fare la per poter illustrare loro meglio la situazione che, con- di più per la loro tutela. Ha fatto bene Giorgio Napolitano cludono, «rischia di diventare discriminante per chi, tra i – ha sottolineato – a recarsi al Narodni dom a Trieste, assie- percorsi formativi previsti dalle scuole statali, ha scelto quel- me ai presidenti di Slovenia e Croazia, nel novantesimo lo bilingue per affermare l’appartenenza alle proprie radi- anniversario del suo incendio da parte dei nazionalisti ita- ci o per scelte culturali più generali». liani. Ma non ci si può fermare a questo omaggio, pur molto Intanto il sindaco Manzini da noi interpellato ha annuncia- importante dal punto di vista simbolico. Bisogna insegna- to per oggi, giovedì 8 luglio, la firma dell'ordinanza neces- re nelle scuole cosa l’Italia ha fatto gli sloveni. Così gli stu- saria per definire gli spazi a disposizione della scuola per denti potranno capire anche quanto è successo dopo. La il prossimo anno scolastico. Della questione si è occupa- tragedia delle foibe non è piovuta dal cielo». ta martedì 6 luglio anche la commissione regionale con- Corretta è, allora, secondo Pahor la scelta dell’approccio sultiva per la minoranza slovena, presieduta dall'assesso- “personalista” anche per dirimere il dilemma coscienza re Roberto Molinaro. Su sua proposta ha approvato la desti- nazionale/nazionalismo. Il personalismo - corrente di pen- nazione di parte dei fondi previsti dalla legge di tutela (art. siero iniziata dal filosofo francese Emmanuel Mounier – 21) alla ristrutturazione della vecchia sede della scuola, pone, infatti, la centralità della persona come valore asso- dotando così il Comune di San Pietro al Natisone di tutti i luto in contrasto e in alternativa sia all’individualismo che finanziamenti necessari per completare i lavori. al totalitarismo. «È stato un grave errore dei comunisti quel- (Novi Matajur, 8. 7. 2010) lo di sostenere che il passaggio dalla coscienza naziona- le al nazionalismo è inevitabile. Non è vero – ha afferma- to lo scrittore –. La coscienza nazionale porta ad allarga- S. PIETRO AL NATISONE-ŒPIETAR re i confini dei propri interessi da quelli personali e fami- liari a quelli della comunità. Ciò ha effetti benefici perché l’egoismo sparisce e ci si prende cura della comunità. La Scuola bilingue, la situazione si è sbloccata? coscienza nazionale, inoltre, ci difende dallo Stato, in quan- to ci permette di essere cittadini e non sudditi». Il sindaco, Tiziano Manzini, annuncia novità positive In definitiva, «anche dopo l’internazionalismo comunista e nell’attuale situazione di globalizzazione, la coscienza nazio- Trascorsi oltre quattro mesi dallo sgombero, trentanove gior- nale resta un valore fondamentale». ni dalla fine dell’anno scolastico e appena 63 giorni dall’i- Ezio Gosgnach nizio del prossimo, ancora non ci sono notizie certe sulla (Dom, 31. 7. 2010) sistemazione della scuola bilingue di S. Pietro al Natisone in attesa che venga ristrutturata la vecchia sede scolasti- ca. Gli interventi previsti non hanno la caratteristica del- LA LETTERA l’urgenza e quindi sarà necessario attendere diversi anni prima che i lavori siano ultimati. La necessità di una sede adeguata per il normale svolgimento dell’attività didattica I genitori della bilingue scrivono per i prossimi due, tre o forse più anni, è impellente e i geni- tori sono stufi di aspettare. a Napolitano e Türk Il sindaco Tiziano Manzini, interpellato da noi mercoledì 14 luglio, ha però annunciato «novità positive che vanno nella In occasione dell’incontro dei presidenti di Italia, direzione da tutti auspicata». Ma non ha voluto sbottonar- Slovenia e Croazia si e renderle ufficiali prima che tutti i soggetti coinvolti, ha detto, ne siano dovutamente informati. L’auspicio è che la In occasione dell’incontro a Trieste dei presidenti della situazione si sia sbloccata davvero e non si tratti di un ulte- Repubblica di Italia, Slovenia e Croazia, Giorgio Napolitano, riore rinvio. Danilo Türk e Ivo Josipoviæ il prossimo 13 luglio, i genito- (Novi Matajur, 15. 7. 2010) SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 11 Oltre 500 persone contro lo smembramento della scuola bilingue S. PIETRO AL NAT-ŒPIETAR Una civile manifestazione di proposta e di dialogo Non vogliamo essere emarginati, non vogliamo che sopra di noi si attuino giochi politici

lunni, genitori, tanti nonni, insegnanti: erano più di 500 si tende ad emarginare le nostre tradizioni, si negano le i manifestanti che il 18 giugno, a San Pietro al proprie radici, si ostacola l’apertura di nuove opportunità. ANatisone, hanno manifestato contro lo smembra- La scuola bilingue non vuole imporre la propria offerta for- mento della scuola statale bilingue e per chiedere al sin- mativa a coloro che la ritengono superflua, però pretende daco di trovare una ragionevole soluzione per mantenere di avere il diritto di continuare a percorrere la propria stra- unita la scuola. Tantissima gente, dunque, e per fortuna da che con molti sacrifici ha intrapreso da molti anni. che nelle Valli del Natisone non ci sono sloveni, che nes- Riteniamo che ognuno abbia la possibilità di studiare la pro- suno vuole imparare la lingua slovena, che non c’è nes- pria lingua nel contesto sociale che gli appartiene: questo suna minoranza, come sostengono i linguisti e gli storici è quanto le chiediamo – scrivono i ragazzi al sindaco grafomani imprestati dal sottobosco politico, altrimenti il Manzini –. Crediamo sia un suo dovere provvedere al nostro buon maresciallo di San Pietro, Elio Romito, avrebbe dovu- futuro, alla nostra serenità. Non vogliamo essere emargi- to chiamare rinforzi e non solo dal commissariato di poli- nati, non vogliamo che sopra di noi si attuino giochi politi- zia di Cividale… ci. Non prenda decisioni che potrebbero riportare le nostre Una manifestazione partecipata, con bandiere italiane, euro- Valli nei periodi tristi e oscuri del passato. Vogliamo aprir- pee e del Friuli, con cartelli che rivendicavano il diritto di ci al mondo che ci circonda. Ci dimostri cosa sono il rispet- esistere; una manifestazione di grande significato civile per- to, la convivenza, la pace e l’amore. Vogliamo degli spazi ché difendeva il diritto di 221 alunni di affrontare con sere- dove poter rimanere uniti, dove poter lavorare insieme ai nità il corso di studi intrapreso senza essere sballottati da nostri fratellini e alle nostre sorelle…». una sede all’altra, da un paese all’altro. Una manifestazione Che la manifestazione non fosse di protesta ma aperta al massiccia che ha costretto gli sparuti contromanifestanti a confronto e alla ricerca di soluzioni condivise è emerso sparire dalla circolazione o a rifugiarsi nella sala consilia- anche dal messaggio che i genitori degli alunni della media re dove il prof. Leopoldo Coen parlava sulla riforma delle bilingue hanno voluto lanciare a quelli della media statale comunità montane: un’infantile scappatoia per giustificare monolingue. «Siamo convinti – si legge nel messaggio – la loro improvvida ed imbarazzante presenza a San Pietro. che l’integrazione, la condivisione, la solidarietà e non la Una manifestazione non solo di protesta, ma soprattutto divisione sia l’unico modello vincente per la nostra comu- di proposta di soluzioni suggerite dai genitori degli alunni: nità e pensiamo che anche voi condividiate l’idea che il bene «Abbiamo proposto l’utilizzo del solo piano terra della casa dei propri figli, dei nostri ragazzi uguali ai vostri, debba esse- dello studente e delle aule mai occupate dal convitto Paolo re prioritario, non oscurato e strumentalizzato da ideolo- Diacono (per la scuola dell’infanzia e parte delle elemen- gie e strategie politiche tanto più quando si tratta di situa- tari), l’ala nord dell’edificio ex magistrali (per le restanti ele- zioni di emergenza come quella attuale. mentari) e la sistemazione delle tre classi delle medie in È nostro dovere di genitori – prosegue il messaggio – tute- edifici esistenti a San Pietro», si legge nel volantino firmato lare e salvaguardare ‘tutti’ i bambini. Siamo consapevoli che dai genitori. Ma la manifestazione è andata al di là della la vostra sensibilità di genitori travalica ogni tipo di pre- contingente richiesta di una sistemazione degli alunni rispet- giudizio e in virtù di ciò chiediamo una collaborazione reci- tosa del buon senso e delle esigenze del modello didatti- proca e sincera per abbattere quelle barriere invisibili che co della scuola bilingue. Gli alunni e i genitori hanno volu- spesso il mondo degli adulti costruisce, ma che non dob- to proclamare il diritto all’esistenza come scuola statale con biamo lasciare in eredità ai nostri ragazzi». Ed ecco l’ap- pari diritti di tutte le altre scuole (un cartello recitava: «Mi pello diretto dei genitori della bilingue a quelli della media smo!» – noi ci siamo nonostante alcuni vorrebbero can- monolingue «affinché, a dispetto dei formalismi istituzio- cellarci), hanno manifestato l’orgoglio di aver scelto la scuo- nali, esprimiate solidarietà ai nostri ragazzi ospitandoli prov- la bilingue (su un cartello si leggeva: «Ponosni na naœo œolo visoriamente nella vostra scuola “Dante Alighieri” fino a che - Orgogliosi della nostra scuola»), hanno voluto sottolineare l’Istituto comprensivo bilingue non trovi una sistemazione che la conoscenza delle lingue è un valore aggiunto per definitiva». tutta la comunità («Two jezika iz meglio che one», spic- (Dom, 30. 6. 2010) cava su un altro cartello). «La padronanza dell’uso di lingue diverse, la conoscenza di varie culture, la lettura dei maestri della letteratura mon- IL COMMENTO diale dovrebbero arricchire tutta l’umanità – si legge nel messaggio al sindaco di San Pietro al Natisone prepara- to dagli insegnati su suggerimenti e pensieri degli alunni Un burattinaio nelle Valli del Natisone? –. Le scuole di tutta l’Europa stanno introducendo nei loro piani dell’offerta formativa l’insegnamento delle lingue e In tutte le aree italiane – ma è così in tutta l’Europa – col- delle culture degli stati vicini, mentre da noi, a San Pietro, pite dal flagello del calo demografico e dello spopolamen- SLOVIT N°6-7 del 31/7/10 pag. 12 to le pubbliche amministrazioni si scervellano per mettere morte la comunità delle Valli del Natisone, portando a com- in campo ogni misura atta a mantenere aperte sul proprio pimento il disegno etnocida perseguito dal Regno sabau- territorio le istituzioni scolastiche. È notizia recente che il do, dal fascismo e dalle organizzazioni segrete del secon- nuovo governo del Piemonte, a guida leghista, pur in tempi do dopoguerra. di ristrettezze economiche stanzierà fondi propri in aggiun- Ci sarebbe, dunque, un “burattinaio” che allestisce una reci- ta a quelli statali per mantenere aperte le scuole di mon- ta molto pericolosa. Mortale per la Slavia. tagna che non raggiungono il numero minimo di allievi pre- Sembra incredibile, epperò fonti solitamente ben informa- visto dalle disposizioni ministeriali. te insistono che è proprio così. Nelle Valli del Natisone succede, al contrario, che cinque M.K. sindaci su sette indirizzino al ministro degli Esteri una let- (Dom, 30. 6. 2010) tera con la quale chiedono di tarpare le ali alla loro scuo- la più fiorente – l’istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone –, quella che conta ben 221 allievi e li richia- S. PIETRO AL NAT. - ŒPIETAR ma anche da fuori, quella che lo stesso presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha definito «un fiore all'oc- chiello della Regione». Nell’esclusivo interesse degli alunni Davvero dei fenomeni, questi primi cittadini. Vanno indicati all’opinione pubblica con nome e cognome: Tarcisio Donati, e di tutta la comunità Marisa Loszach, Tiziano Manzini, Giuseppe Sibau e Mauro Veneto. Risponderanno davanti alla storia delle loro azio- Ancora alla ricerca di una ragionevole sistemazione ni. Intanto sono già oggetto di sberleffo e ilarità da parte per la scuola bilingue del mondo culturale e di tutti gli uomini di buona senso in patria e all'estero. C’era un sottinteso, tacito accordo che il termine ultimo per «Hanno messo nelle mani del ministro Frattini un lettera conoscere la sistemazione della scuola bilingue di San che sembra spostare le lancette della storia indietro di 150 Pietro al Natisone nel prossimo anno scolastico doveva anni. Da far venire i brividi. Invece di sentirsi onorati di avere essere la data della fine delle lezioni. Ma nulla è ancora in casa un gioiello così bello, si sono messi a tirare sassi successo di concreto a parte i contatti tra i responsabili che contro quella istituzione, risentiti perché la scuola funzio- hanno l’incombenza di dare una risposta in tempi ragio- na troppo bene e, secondo loro, meglio di quella statale nevolmente utili perché la ripresa delle lezioni non avven- italiana. Robe da non credere, da restare di sale», com- ga nell’incertezza, o peggio, nel caos. menta mons. Duilio Corgnali, una delle figure di spicco della In questi ultimi giorni ha dimostrato una particolare atten- cultura friulana contemporanea. zione e un forte impegno sulla questione il prefetto di Udine, Il sacerdote-giornalista cerca di dare anche una spiegazione Ivo Salemme, che si è preso la briga di andare a San Pietro alla scriteriata presa di posizione. e spingersi fino a Pulfero e Savogna per verificare sul «È ben noto che da quelle parti (nelle valli del Natisone, campo la situazione, esaminare di persona le singole pro- ndr.) uno degli effetti di quella strategia (la politica di assi- poste avanzate da più parti e farsi un’opinione che certa- milazione posta in atto dallo Stato italiano, ndr.) è la malat- mente illustrerà nell’incontro tra i vari interlocutori di que- tia del masochismo, del farsi male da soli. Ciò che P. Freire sta vicenda nel corso dell’incontro che avrà luogo martedì (pedagogista brasiliano, ndr.) definiva, da parte della pove- 15 giugno. ra gente, “introiezione del prepotente”. Una malattia I genitori degli alunni continuano a vigilare con la massi- sociale conosciuta da tutti i piccoli popoli». Ma «l’arcaismo ma attenzione perché la situazione non assuma pieghe culturale e politico messo in mostra da quei sindaci già da negative ed irreversibili, nel qual caso si vedranno costret- tempo non fa più paura, anzi non può che aiutare a pro- ti ad assumere iniziative più incisive. Non si tratta di que- seguire per la via retta della cultura, del rispetto della cul- stioni di bassa politica ma della crescita e dell’educazione tura e della lingua del popolo di quelle Valli». dei loro figli. E quanto ciò sia vero è dimostrato dall'imponente manife- Da più parti si lanciano appelli perché il caso venga chiu- stazione a sostegno della scuola bilingue il 18 giugno a San so rapidamente e si arrivi ad una soluzione ragionevole Pietro al Natisone. Le centinaia di persone scese in piaz- tenendo presente soprattutto il bene degli alunni e delle za al suono delle fisarmoniche, tra i canti popolari, con car- famiglie. telli e striscioni esemplari per una protesta pacifica all’in- La lettera dei cinque sindaci delle Valli del Natisone al mini- segna della cultura hanno portato la questione della scuo- stro Frattini, intanto, ha fatto il giro degli ambienti politici la bilingue all'attenzione dell'intero Friuli e messo in forte provinciali e regionali, di maggioranza ed opposizione, imbarazzo i cinque primi cittadini della scellerata missiva suscitando commenti alle volte sarcastici, nel migliore dei a Frattini. Per loro fortuna il ridicolo non uccide. casi di commiserazione. Mentre rimane il mistero di dove «Ma che razza di sindaci avete dalle vostre parti?», ci si sia andata a finire la missiva che non si troverebbe nean- sente chiedere non appena si mette piede oltre Ponte San che negli archivi comunali. Quirino. Alcuni dei firmatari avrebbero cercato di discolparsi I consiglieri comunali della Lista civica - La nostra terra dicendo che avrebbero siglato in fretta e furia un documento hanno presentato al sindaco del comune di San Pietro al steso da altri, senza rendersi compiutamente conto dei con- Natisone un documento sottoscritto nel quale chiedono un tenuti. sollecito incarico professionale per la progettazione delle La cosa non fa certo loro onore, ma nelle Valli circola con opere ed un altrettanto sollecito appalto dei lavori dell'e- insistenza un retroscena secondo il quale i cinque sprov- dificio di viale Azzida. veduti amministratori comunali sarebbero caduti nella trap- «Ormai è certa la disponibilità di circa 1 milione e 200 mila pola loro tesa da ambienti che fanno riferimento a un per- euro, fondi in conto capitale stanziati urgentemente dal sonaggio che agisce dietro le quinte al fine di alimentare governo italiano e dal ministero della Pubblica istruzione una strategia della tensione con lo scopo di condurre alla – viene evidenziato nel documento –, per cui non sussi- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 13 stono giustificazioni nel ritardo delle procedure per la messa oltre un milione di euro per il ripristino della vecchia scuo- in sicurezza dell'immobile, vista la precisa destinazione dei la ed altre risorse per lavori di adattamento da eseguire nel fondi statali per la ristrutturazione statica ed antisismica della corso dell'estate per poter gestire al meglio l'emergenza, sede dell’Istituto comprensivo bilingue sloveno-italiano di oltre che al Prefetto per il suo ruolo di mediazione, è chia- viale Azzida». ro che tutto si è arenato a livello locale, nel triangolo Udine «La responsabilità di eventuali ritardi – continua il docu- – Cividale – S. Pietro. In quattro mesi non si è fatto un solo mento dei consiglieri dell'opposizione – verrà attribuita, per- passo avanti. tanto, alle incertezze e alle diatribe nella maggioranza e Il sindaco Manzini si è impegnato nell'incontro in Prefettura alle loro estemporanee ed antistoriche polemiche sul dirit- mercoledì, 23 giugno, e con i genitori, a reperire a San to costituzionale dell’insegnamento dello sloveno nell'am- Pietro gli spazi temporanei per ospitare i più piccoli – 73 bito delle Valli del Natisone». bambini alla scuola dell’infanzia bilingue e 116 alunni alle Nel documento, presentato il 24 maggio, i consiglieri del- elementari. l'opposizione – Simone Bordon, Giuseppe Firmino Marinig, Dislocati però in quattro sedi. Per i più grandi delle medie Fabrizio Dorbolò, Marina Pocovaz e Tatiana Bragalini – sot- ha prospettato la scuola di Savogna. A S. Pietro dove? tolineano che la loro richiesta è motivata da precise valu- Parte nell’ala nord delle Magistrali e parte nel College dove tazioni di carattere squisitamente educativo e di garanzia hanno trascorso gli ultimi quattro mesi dopo lo sgombero, del permanere dell'istruzione bilingue in San Pietro al in un’aula della Dante Alighieri e la presidenza in Natisone. I “voluti“ ritardi politici nel dare avvio e nell’ac- Municipio. Ma Provincia e Convitto non sono disponibili a celerare l’iter procedurale di messa in sicurezza dei loca- cedere e sempre più arroganti dicono “no”. li dell'Istituto comprensivo avranno effetti negativi per l'ul- A parte l'insensibilità, inconcepibile da parte di enti pubblici teriore crescita della scuola che, grazie all'innovativa atti- in una fase di emergenza, si tratta di una decisione irra- vità didattica e pedagogica, gode di giudizi favorevoli e di gionevole, incomprensibile, in contrasto con il buon gover- positivi apprezzamenti nella Slavia, nel Cividalese, in regio- no e la gestione oculata delle risorse. Perché il College è ne Fvg, a livello nazionale ed in particolare presso gli orga- di proprietà del Comune di S. Pietro, questi l'ha ceduto in nismi europei che guardano con interesse l'esperienza del- comodato gratuito (!) alla Provincia, e ora che ne ha biso- l'insegnamento bilingue in aree marginali di confine e con gno, solo di una parte, la Provincia gli sbatte la porta in fac- presenza nel loro ambito di comunità linguistiche diverse. cia. Quella struttura, come da convenzione tra i due enti, In un’interrogazione alla giunta il consigliere regionale Rc, doveva essere destinata ad uso scolastico, mentre viene Igor Kocijan@i@, sottolinea che «il problema oggi è indivi- utilizzata per far pernottare alcuni studenti che frequenta- duare una sede idonea al temporaneo trasferimento delle no gli istituti superiori cividalesi. Nell’anno scolastico appe- sezioni di scuola materna, delle elementari e delle medie. na concluso i ragazzi del Convitto erano 25 in quello spa- Su questo – aggiunge l’esponente di opposizione – sia il zio enorme. A marzo, quando vi è stato trasferito l’asilo bilin- presidente dell'esecutivo Renzo Tondo che l'assessore gue, i 76 bambini hanno dovuto stringersi in due aule, una all'Istruzione Roberto Molinaro tempo fa avevano conve- normale ed una più grande, mentre pochi metri più in là nuto sulla necessità di mantenere la scuola unita anche per c'erano ampi spazi vuoti ed inutilizzati. Una vera e propria il tempo necessario ai lavori di ristrutturazione». vergogna. La convenzione tra Comune e Provincia, sot- (Dom, 15. 6. 2010) toscritta 8 anni fa, inoltre prevedeva la realizzazione da parte della Provincia di interventi per circa 400 mila euro per l’adeguamento alle norme di sicurezza. Lavori che non S. PIETRO AL NAT.-ŒPIETAR sono mai stati fatti. La Provincia se ne ricorda ora. Inutile chiedersi cui prodest. Di fronte all’arroganza della Provincia, al sindaco non rimane che rompere la conven- La decisione non si può più rimandare zione e farsi restituire la casa dello studente. A meno che non sia ancora dell'idea, come ha detto alla prima riunio- Sulla scuola bilingue di San Pietro (e su tutto l'assetto sco- ne con i genitori, di fronte a trecento persone, che «il College lastico nelle Valli del Natisone) si sta facendo un gioco molto è troppo prestigioso per la Scuola bilingue». sporco che sta assumendo sempre più le caratteristiche Il comitato dei genitori, sabato 26 giugno, ha consegnato di un gioco al massacro. Protagonista principale la ufficialmente in Comune un progetto, firmato da un archi- Provincia di Udine, protagonista secondario il Convitto Paolo tetto, che prevede una riorganizzazione degli spazi inter- Diacono ed il sindaco di San Pietro al Natisone nel ruolo ni al piano terra del college in seguito alla quale la strut- di ostaggio. Se chi ha la responsabilità istituzionale e l'ob- tura potrebbe ospitare tutta la scuola dell'infanzia ed ele- bligo di legge di provvedere al normale funzionamento delle mentare bilingue, mentre le medie potrebbero trovare spa- scuole nella fascia dell'obbligo (e questo non è altri che il zio nell'ala nord delle magistrali. Costo: 20 mila euro! sindaco), non rompe questo cerchio diabolico e firma l'or- Quanto costerebbe gestire solo i trasporti ed un’altra mensa dinanza, facendo prevalere il buon senso e la buona gestio- in un altro comune? ne della cosa pubblica, ne usciremo tutti sconfitti e con un Martedì 29 giugno, la mattina è emerso l’ennesimo pro- cumulo di macerie. E si dimostrerà alla Regione, all'Italia blema: il college non avrebbe la certificazione antiincen- ed all'Europa che il problema non è la sicurezza antisismica dio. Allora come ha potuto ospitare per otto anni i convit- dello stabile, ma l’ostilità nei confronti della scuola bilin- tori? Le altre scuole di S. Pietro e della provincia hanno gue, manifestata da ben 5 sindaci (Manzini, Loszach, Sibau, tutte le carte in regola sulle norme di sicurezza? Bisognerà Veneto e Donati) nell'ormai famosa lettera al ministro chiuderne delle altre? Il gioco al massacro si sa dove ini- Frattini. E che il disegno era quello di danneggiare ed inde- zia, ma non dove finisce. Intanto la scuola di Savogna è bolire la scuola bilingue perché soccomba. stata inserita in una tabella allegata ad una delibera regio- Dato atto al governo nazionale ed alla Regione nella per- nale del 16 giugno relativa ad interventi di adeguamento sona dell'assessore Roberto Molinaro di aver agito con tem- antisismico con interventi previsti per oltre 500 mila euro. pestività, assicurando nel giro di un mese un contributo di Quindi è certificato che non ha i requisiti. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 14 Il sindaco Manzini, dopo quattro mesi di tira e molla, deve internazionale al problema della bilingue», che viene accu- prendere atto che la strada del dialogo e della mediazio- sata di «concorrenza sleale nei confronti di quelle italiane». ne non è più percorribile, se lo è mai stata. La responsa- Per Manzini la lettera «non coinvolge l’amministrazione bilità è sua, ed ogni ulteriore indecisione alimenta ed ina- comunale, è stata firmata a titolo personale». Il sindaco ha sprisce il clima e provoca altro danno sociale. poi accusato il Messaggero Veneto per aver riportato, P.S. La Provincia di Udine negli ultimi anni ha investito soprattutto nei titoli, fatti inesatti. Nessuna smentita, quin- ingentissime risorse per ristrutturare ed adeguare le strut- di. ture scolastiche cividalesi. Nel giro di un paio d'anni ci sarà Lo stesso argomento è stato trattato mercoledì, 30 giugno un riassetto di tutte le scuole superiori della provincia, det- a S. Leonardo. All’interrogazione sulla lettera a Frattini pre- tato dalla necessità di ottimizzare le risorse finanziarie, come sentata dai cinque consiglieri di opposizione il sindaco hanno spiegato a S. Pietro sia l’assessore regionale Giuseppe Sibau, anche lui firmatario, ha risposto affer- Molinaro, sia il consigliere regionale Paride Cargnelutti mando di ritenere legittimo «da parte di un gruppo politi- durante la recente audizione. Si sta quindi delineando uno co poter esprimere l’analisi di una situazione territoriale ed scenario in base al quale oltre al convitto, anche i licei sam- indirizzarla ad un proprio rappresentante del governo, senza pietrini si trasferiranno a Cividale. E due strutture imponenti, dover rendere conto a nessuno». come il College e le Magistrali rimarranno vuote e sulle spal- Sibau ha poi deplorato la pubblicazione dell’articolo sul quo- le del Comune. Ma forse qualcuno sta già prefigurando il tidiano locale, «iniziativa condotta a mia insaputa senza la capro espiatorio: la scuola bilingue, è ovvio no? mia autorizzazione e quella degli altri firmatari». J. N. M. O. (Novi Matajur, 1. 7. 2010) (Novi Matajur, 1. 7. 2010)

S. PIETRO AL NAT.-ŒPIETAR S. PIETRO AL NAT.-ŒPIETAR

Anche il college non a norma, Visita del ministro sloveno Boœtjan ˘ekœ per la bilingue punto e a capo All’incontro con i rappresentanti della minoranza slo - vena e con il sindaco, ha parlato del progetto In Consiglio comunale Manzini non smentisce Jezik/Lingua e della questione della scuola bilingue il contenuto della lettera a Frattini Martedì 29 luglio il ministro per gli sloveni d’oltre confine Quando tutto sembrava avviato, bene o male, ad una solu- e nel mondo, Boœtjan ˘ekœ, che è stato accolto, tra gli altri zione, pare tornata in alto mare la vicenda della sistema- dalla console generale slovena a Trieste, Vlasta Valen@i@ zione dell’Istituto comprensivo bilingue di S. Pietro al Pelikan, è stato in visita a San Pietro al Natisone, nella Natisone in attesa della ristrutturazione dei locali di viale Slavia friulana-Bene@ija. Presso l’Istituto per la cultura slo- Azzida. La novità delle ultime ore è infatti la dichiarazione vena ˘ekœ ha incontrato i presidenti provinciali delle due dei vertici del convitto Paolo Diacono che il “college” non organizzazioni slovene, Giorgio Banchig per la sia anch’esso a norma, quindi non utilizzabile nemmeno Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso e Luigia dalle classi bilingui. Negro per l’Unione culturale economica slovena-Skgz, i rap- Intanto lunedì, 28 giugno il futuro dell’istituto è stato il tema presentanti dell’Istituto con la presidente Bruna Dorbolò, caldo del consiglio comunale straordinario di S. Pietro, con i quali ha parlato del progetto Lingua/Jezik e della que- richiesto dalla Lista civica – La nostra terra. «Il mio impe- stione della scuola bilingue. gno è sempre stato quello di mantenere a S. Pietro alme- Il progetto Lingua-Jezik è finanziato dai fondi europei nel- no la scuola per l’infanzia e la primaria. Non ho cercato io l’ambito del programma operativo di cooperazione tran- questa disavventura, ne avrei fatto volentieri a meno», ha sfrontaliera 2007-2013. L’Istituto per la cultura slovena è dichiarato in apertura il sindaco Tiziano Manzini. In quel uno dei partner di questo progetto europeo, il cui obietti- momento la soluzione era quindi quella di spostare le medie vo è quello di creare a San Pietro un centro culturale mul- a Savogna. Ma anche qui un piccolo, per altro annuncia- timediale. Il ricco programma di attività culturali e lingui- to, colpo di scena: una delibera della giunta regionale stan- stiche, previsto dal progetto, sarà finanziato con i fondi euro- zia, oltre a 828 mila euro per l’adeguamento dell’edificio pei. A questo proposito nel corso dell’incontro l’attenzione scolastico di viale Azzida, anche 581 mila euro per quel- è stata rivolta soprattutto sui finanziamenti necessari per lo di Savogna. «Quindi anche quello non è a norma» ha la ristrutturazione dell’edificio, che ospiterà il centro multi- rilevato Giuseppe Marinig, mentre Manzini si è detto non mediale. al corrente della delibera che pure risale al 16 giugno scor- Nel corso dell’incontro, al quale ha preso parte anche il pre- so. sidente del Consiglio d’istituto, Michele Coren, si è parla- Manzini ha poi fatto sapere che «le due direzioni scolasti- to anche dell’attuale difficile situazione della scuola bilin- che, convocate dalla dirigente regionale Beltrame, hanno gue. concordato di non andare a toccare altri spazi», cioè quel- ˘ekœ ha parlato del progetto Jezik anche con il sindaco di li della media Alighieri, circostanza che però è stata smen- San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini. Il progetto è espres- tita dalla direzione dell’Istituto comprensivo bilingue. sione della buona collaborazione tra la Slovenia, la regio- Poi il tema “caldo” della lettera sottoscritta da cinque sin- ne Friuli-Venezia Giulia e le autorità locali. Il progetto, inol- daci delle Valli, tra cui Manzini, e indirizzata al ministro tre, è espressione della buona collaborazione tra le due Frattini. Un documento nel quale un esponente locale del minoranze, quella slovena in Italia e quella italiana in Pdl tra l’altro stigmatizza «lo straordinario interessamento Slovenia, che rappresentano un fattore importante nello svi- del mondo politico e istituzionale regionale, nazionale e luppo culturale del territorio transfrontaliero. Una coope- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 15 razione che può contribuire sensibilmente allo sviluppo del zi tutto nei confronti dei bambini e dei genitori, ma anche turismo e conferire visibilità agli sloveni presenti sul terri- di tutti gli sforzi compiuti in tutti questi anni da maestri e torio. Degli obiettivi e dell’attività dell’Istituto della cultura professori. slovena ha parlato la presidente Bruna Dorbolò. In seguito, il presidente Œtoka ha parlato dell'importante ˘ekœ e Manzini hanno parlato anche della questione della avvenimento che si terrà a Trieste il 13 luglio, quando in scuola bilingue. ˘ekœ ha sottolineato come la bilingue fac- piazza Unità d'Italia ci sarà un concerto alla presenza dei cia parte del sistema delle scuole italiane, come stabilito tre presidenti di Slovenia, Croazia e Italia. L’Sso ritiene che dalla legge 38/2001 e che per questo motivo la Slovenia questo sia un momento importante e simbolico poiché coin- non può né sollecitare soluzioni né risolvere finanziaria- cide con il novantesimo anniversario dell'incendio del mente il problema. ˘ekœ ha auspicato che il sindaco, insie- Narodni dom che ha dato avvio alla violenza fascista su me ai genitori degli alunni della scuola e alle autorità com- sloveni e croati. petenti, trovi una soluzione che permetta alla scuola di resta- Il consiglio esecutivo dell’Sso ha valutato positivamente re a San Pietro e di continuare indisturbata nella sua atti- anche l'esito delle elezioni all'interno del gruppo Unione vità. degli italiani in Slovenia e Croazia vinte dalla coalizione Il presidente del Consiglio d’istituto, Michele Coren, ha Radin – Tremul. Le elezioni all'interno della federazione auspicato che la scuola mantenga il suo specifico model- della comunità nazionale italiana sono un importante lo didattico e che resti unita in un’unica sede. «Noi geni- momento di democrazia interna e l'espressione massima tori degli alunni – ha detto – siamo convinti che il sindaco dell'indipendenza popolare. A ciò bisogna aggiungere una cercherà una soluzione adeguata nell’interesse dei 220 conquista importante secondo cui gli italiani in Croazia alunni che frequentano la scuola». avranno la possibilità di votare due volte, come è già d'a- Il sindaco ha espresso soddisfazione per la visita del mini- bitudine in Slovenia. stro sloveno e per l’interesse dimostrato ed ha sottolinea- Su proposta del presidente Œtoka, il consiglio direttivo ha to che la ricerca di una soluzione alla questione della bilin- discusso sulla riorganizzazione interna, sulla quale sono gue è ostacolata dai difficili rapporti con la provincia di Udine arrivate alcune proposte durante il recente incontro con i e dalle tensioni politiche presenti nella Slavia friulana. Ha membri dell’Sso di Gorizia. I consiglieri del direttivo hanno auspicato, inoltre, che per le questioni tecniche si trovino sottolineato l’importanza della capillare presenza delle orga- soluzioni a beneficio di tutti. nizzazioni slovene sul territorio e il fatto che il volontaria- Tuttavia dal colloquio con il sindaco, purtroppo, è emerso to e i valori, che sono stati fino ad oggi la base dell'esistenza che una soluzione definitiva per la scuola bilingue è anco- e dello sviluppo nazionale degli sloveni in Italia, sono anco- ra in alto mare. ra la principale prerogativa della loro variegata attività. È N. M. necessario ribadire e sottolineare questo concetto, poiché (Primorski dnevnik, 30. 7. 2010) senza questa base una riorganizzazione e una riforma sarebbero rischiose. L’Sso crede che stiamo andando incontro a tempi in cui non c'è molta chiarezza né a livel- TRIESTE-TRST lo locale né a livello più ampio, nazionale e internaziona- le. A questo scopo bisogna riflettere su tutta l'attività che non deve trascurare i valori fondamentali e gli obiettivi prin- Riunito il Consiglio esecutivo dell’Sso cipali dell'intero operare dell’Sso e dei circoli aderenti. Questi sono indissolubilmente legati con l’opzione nazionale unita In primo piano i problemi irrisolti della scuola agli ideali di democrazia e di etica cristiana che dal dopo- di San Pietro al Natisone guerra in poi sono la guida vitale per la società civile orga- nizzata nell'Sso. Per questo un’apposita commissione ha La situazione riguardante la futura ubicazione della scuo- preparato come linee guida programmatiche alcuni punti la bilingue di San Pietro al Natisone è stata esaminata dal di partenza sulla base dei quali verrà redatto un documento consiglio direttivo dell’Sso, riunitosi a Trieste il 16 giugno per uno sviluppo durevole di questa organizzazione civile scorso. Nonostante i tempi siano molto stretti per decide- della comunità nazionale slovena in Italia. re in quale edificio avranno luogo le lezioni dall’anno pros- (Novi glas, 24. 6. 2010) simo, la questione rimane ancora aperta. Le numerose sol- lecitazioni e pressioni nei confronti dell'amministrazione comunale di San Pietro non sono riusciti a smuovere in posi- SAN LEONARDO-PODUTANA tivo la situazione per la quale esistono, comunque, solu- zioni tecniche. Di questo hanno parlato il presidente regio- nale Drago Œtoka, che nei giorni precedenti aveva preso Patrimonio di storia e tradizioni da tutelare parte a San Pietro all’incontro della rappresentanza unitaria, e il presidente provinciale dell’Sso per la provincia di Udine, L’incontro del vescovo, Andrea Bruno Mazzocato, con Giorgio Banchig. i sindaci delle Valli del Natisone Secondo l’Sso è molto triste il fatto che i genitori debbano manifestare pubblicamente per quello che è un diritto pri- Un’occasione per aprire un dialogo aperto con l'Arcivescovo mario al fine della conservazione e dello sviluppo della e consolidare quello con i sacerdoti e le comunità cristia- comunità nazionale slovena nella Slavia friulana. Il consi- ne, dato che il bene comune è unico e bisogna perseguirlo glio esecutivo ha espresso al corpo docente e docente della insieme. Così mons. Andrea Bruno Mazzocato ha defini- scuola di San Piertro, ai genitori e ai loro figli una sentita to l’incontro con i sindaci Tarcisio Donati di Drenchia, Eliana solidarietà e vicinanza. Allo stesso tempo ha invitato il sin- Fabello di Grimacco, Piergiorgio Domenis di Pulfero, Tiziano daco e l'amministrazione comunale di San Pietro a opta- Manzini di San Pietro al Natisone e Marisa Loszach di re quanto prima per un'ubicazione unitaria della scuola. Savogna, nonché il vicesindaco Augusto Crisetig di L’Sso ritiene che dividere la scuola sarebbe un torto innan- Stregna. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 16 Nella riunione, svoltasi sabato 3 luglio nel municipio di San sodo dei giovani, un fenomeno giunto al picco massimo e Leonardo, sono stati passati in rassegna i grossi proble- assolutamente da invertire. Quanto all'identità slovena loca- mi che travagliano la Slavia Friulana. In primo luogo lo spo- le dev’essere una ricchezza da accogliere e valorizzare. polamento, un fenomeno comune ad altre zone della mon- Le polemiche in merito sono solo una perdita di tempo, un tagna friulana, ma qui acuito dalla presenza di un ingom- distogliere forze dai seri problemi che abbiamo. Mi augu- brante confine e dalle tensioni seguite alla seconda guer- ro che anche i colleghi mettano in atto i buoni propositi sulla ra mondiale. Poi le inquietudini per la pesante crisi eco- questione culturale e linguistica espressi all'Arcivescovo». nomica, i problemi occupazionali, la manovra del Governo Ezio Gosgnach che con i tagli di risorse ai comuni li costringerà a ridurre (Dom, 15. 7. 2010) i servizi alla popolazione, la riforma delle comunità mon- tane portata avanti dalla Regione. Non è potuto mancare il riferimento alla questione della ITALIA-SLOVENIA minoranza slovena, ormai pienamente risolta a livello legi- slativo, ma ancora in alto mare dal punto di vista della tute- la reale e tuttora causa di diatribe e tensioni, in quanto una Finanziamenti, alla ricerca di soluzioni parte non vuole consentire a chi si riconosce sloveno di esercitare i propri diritti civili. comuni per le due minoranze A tal proposito è stata evidenziata la vicenda della sede della scuola bilingue di San Pietro. «Rischia di diventare Ha avuto recentemente luogo a Capodistria e a Trieste la un problema serissimo – ha affermato il sindaco di San visita del ministro per gli sloveni d’oltre confine e nel mondo, Leonardo, Sibau –. Dobbiamo trovare una buona soluzio- Boœtjan ˘ekœ, e del sottosegretario al ministero degli este- ne, altrimenti 221 bambini si ricorderanno di noi in manie- ri, Alfredo Mantica. Nel palazzo Gravisi, a Capodistria, ˘ekœ ra negativa per tutta la vita». E il primo cittadino di San e Mantica hanno incontrato i rappresentanti della minoranza Pietro, Manzini, ha assicurato di impegnarsi a fondo per italiana, e nel Kulturni dom, a Trieste, quelli della comu- «trovare la quadratura del cerchio». nità nazionale slovena. Mantica era accompagnato dai fun- Gli amministratori locali hanno riconosciuto il ruolo fonda- zionari della Farnesina, dai rappresentanti del consolato e mentale della Chiesa per la salvaguardia dell’identità slo- della diplomazia e dall’ambasciatore italiano in Slovenia, vena delle Valli del Natisone. «Continui su questa strada Alessandro Pietro Marchi, mentre al seguito di ˘ekœ c’era – ha detto il sindaco di Pulfero, Domenis – e ora le hanno il nuovo ambasciatore sloveno a Roma, Iztok Miroœi@. chiesto di adoperarsi per la concordia tra la popolazione, promuovendo il rispetto dei sentimenti e delle posizioni di «Non un fatto storico, ma simbolico» ognuno. Ma hanno anche pregato di non sguarnire il ter- Nel corso degli incontri, ai quali ˘ekœ e Mantica hanno attri- ritorio, nonostante la ridotta popolazione e la mancanza di buito un valore simbolico, è stata sottolineata la necessità sacerdoti». che la questione minoritaria diventi una costante nei rap- Mons. Mazzocato ha assicurato che non c’è alcuna inten- porti tra Italia e Slovenia e che rappresenterà uno dei punti zione di ritirarsi o ridurre l'impegno. Anzi. E per questo ha principali all’ordine del giorno in occasione dell’incontro tra sollecitato collaborazione tra parrocchie e comuni. «La mon- i due governi previsto per il prossimo autunno. Entrambi i tagna – ha affermato – è ricchezza. Ha un grande patri- governi dedicano molta attenzione ai progetti europei tran- monio di storia e tradizioni. Ma se la gente se ne va, que- sfrontalieri, che rafforzano il legame tra le due minoranza sta ricchezza viene dilapidata. Fare il bene della monta- e assicurano loro fonti finanziarie. gna è fare il bene di tutto il territorio friulano. Anche dal punto di vista economico». Quanto alla questione slovena, essen- La mancanza di finanziamenti riguarda entrambe le mino- do arrivato in Friuli da poco, ha riconosciutodi non capir- ranze ne ancora bene i termini. Solo dopo i necessari approfon- I rappresentanti della minoranza slovena in Italia e di quel- dimenti indicherà come la Chiesa «dovrà starci dentro». la italiana in Slovenia hanno richiamato l’attenzione di ˘ekœ Soddisfatto, al termine della riunione, il padrone di casa, e di Mantica sui problemi finanziari, nonostante le due mino- il sindaco di San Leonardo, Sibau. «In questo incontro – ranze attingano a due diverse fonti di finanziamento pub- ha detto a Radio Spazio 103 – ho colto una volontà da parte blico e le leggi in tema di minoranze siano molto diverse di tutti di ricercare il dialogo, la collaborazione e l'armonia nei due Paesi. tra le varie amministrazioni. A volte nelle Valli, com'è suc- La minoranza italiana ha sottolineato la necessità di miglio- cesso anche recentemente, basta un parola, un commento ri rapporti con il governo sloveno, ha richiamato l’attenzione fatto senza averci ragionato abbastanza sopra, per sca- sull’insufficiente rappresentanza che gode presso gli tenare il finimondo. E ciò acuisce la tensione che purtrop- organi di Stato e sulla proposta della nuova legge relativa po già esiste. Alla Chiesa noi sindaci abbiamo chiesto di alla Rtv Slovenia, che quasi non considera l’autonomia della dare speranza al nostro territorio e alle persone che lo abi- Tv Koper-Capodistria e le necessità della minoranza ita- tano, in primo luogo ai giovani e ai molti anziani. E alle fami- liana sul piano dell’informazione. glie. Infatti, anche nella nostra realtà i rapporti all'interno Questioni simili sono state evidenziate anche al Kulturni delle coppie si disfano molto velocemente e ciò incide dom, a Trieste, dai presidenti della Confederazione delle pesantemente sui bambini e sui ragazzi. Sono stato con- organizzazioni slovene-Sso, Drago Œtoka, e dell’Unione cul- tento di sentire che la Chiesa non abbandonerà le Valli, turale economica slovena-Skgz, Rudi Pavœi@, affiancati dalla che non seguirà assolutamente le logiche del mero inte- senatrice Tamara Bla¡ina e dai consiglieri regionali sloveni resse». Igor Gabrovec e Igor Kocijan@i@. Sono stati sottolineati il Secondo il sindaco di Pulfero, Domenis, «la collaborazio- pericolo dei tagli ai finanziamenti pubblici da parte del gover- ne tra comuni e parrocchie auspicata dall'Arcivescovo è già no italiano e la necessità di trovare soluzioni sistematiche in essere. Parecchi problemi vengono risolti assieme. Il prin- e finanziarie stabili, che oggi non è dato di vedere all’oriz- cipale impegno comune deve essere quello di fermare l’e- zonte. Mantica e ˘ekœ hanno risposto che i due governi SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 17 stanno lavorando su questo fronte, anche se Mantica ha Mantica: nessuna promessa sui finanziamenti fatto capire che la questione finanziaria andrebbe affron- Sul finanziamento della minoranza slovena Mantica è stato tata ad un livello istituzionale più alto e cioè in un confronto molto diretto con i rappresentanti della comunità minorita- con i presidenti del Consiglio dei due Paesi. ria. Mantica afferma che l’attuazione della legge di tutela è lenta, ma costante, che i rapporti tra la minoranza e la Chi si occupa di minoranza slovena a Roma? regione Fvg sono buoni e che verranno garantiti i finan- «In Slovenia – ha affermato ˘ekœ – gli incontri tra il presi- ziamenti statali al Primorski dnevnik (quotidiano sloveno dente del Consiglio e la minoranza italiana sono di ordi- di Trieste, ndt.). naria amministrazione, per questo ci aspettiamo che anche «Il problema più grave – ha detto Mantica – è dato dal fatto Berlusconi riceva la minoranza slovena». Mantica ha che i finanziamenti statali per le istituzioni slovene sono san- sostanzialmente riconosciuto che la minoranza slovena non citi dalla legge di tutela, ma sono legati ai bilanci dello Stato, ha un interlocutore politico-istituzionale presso il governo. che cambiano di anno in anno». A questo proposito Mantica Nell’ambito del ministero degli Esteri è lo stesso Mantica non ha mostrato né ottimismo né pessimismo, ha sempli- ad occuparsi degli italiani nel mondo, mentre al ministero cemente detto «Non posso fare promesse. Sarò in grado dell’Interno competente in materia di rapporti con le mino- di dare alla minoranza slovena una risposta precisa solo ranze è il sottosegretario Nitto Francesco Palma. C’è, inol- dopo l’approvazione del bilancio per il 2011. Ad ogni modo, tre, il ministero agli Affari regionali (presieduto da Raffaele al più tardi entro fine anno». Fitto) che vigila sull’attuazione delle leggi minoritarie. In pra- S. T. tica un quadro confusionario e dispersivo. (Primorski dnevnik, 10. 7. 2010)

Incontro, organizzato da Confemili, sull’applicazione della legge quadro sulle minoranze nazionali ROMA La legge 482 va applicata e aggiornata Morelli: la Rai ha una visione ridotta del suo ruolo di servizio pubblico

opo la visita a Trieste, Gorizia e a Udine, la delega- convegni sulle minoranze ed ha mantenuto i rapporti con zione del Comitato consultivo della Convenzione qua- le amministrazioni locali. A questo proposito Morelli ha ricor- Ddro per la protezione delle minoranze nazionali del dato i gravi ritardi che si sono accumulati nei primi anni di Consiglio d’Europa ha incontrato, a Roma, i rappresentanti attuazione delle legge a causa dei molti intoppi burocrati- delle altre minoranze in Italia. L’incontro è stato organiz- ci. zato dall’associazione Confemili, che riunisce numerose Ha poi giudicato soddisfacente l’operato del ministero organizzazioni delle minoranze linguistiche ed è stato rivol- dell’Istruzione. Negli ultimi cinque anni è aumentato il nume- to soprattutto a quelle comunità minoritarie sulla cui con- ro delle scuole che hanno inserito nel loro programma l’in- dizione la delegazione non era ancora stata informata. segnamento delle lingue minoritarie; sono numerose le Nel suo intervento introduttivo il presidente della Confemili, scuole che hanno formulato particolari programmi curricolari Domenico Morelli, ha fornito un quadro generale sulla con- per l’insegnamento della lingua e che hanno fatto molto dizione delle minoranze in Italia con particolare riferimen- anche per preservare le culture, che rappresentano uno to all’attuazione della legge 482 del 1999, alla cui stesura degli elementi essenziali delle minoranze. Quest’anno le il Confemili ha collaborato sin dall’inizio ed ha contribuito scuole materne, elementari e medie hanno presentato 52 alla sua approvazione anche attraverso le proposte che progetti comuni, ai quali collaborano come partner 166 sono state solo in parte considerate nel corso della discus- scuole per un totale di 218 scuole coinvolte. sione in Parlamento. Quest’anno il ministero dell’Istruzione, in occasione del 10° A questo proposito Morelli ha detto che con l’approvazio- anniversario della legge 482/99, ha organizzato un con- ne della legge 482 è cambiato in Italia l’atteggiamento verso vegno nel corso del quale i partecipanti hanno fatto il punto le minoranze e cioè verso la loro lingua e cultura. C’è mag- sulle priorità: la formazione e cioè l’abilitazione dei docen- giore sensibilità per la questione minoritaria, che prima veni- ti, l’inclusione in organico di un sufficiente numero di inse- va trattata in modo molto superficiale e folcloristico. Alla gnanti in modo da garantire un adeguato livello di inse- 482, inoltre, sono legate numerose iniziative in ambito loca- gnamento e da formulare un qualche albo professionale le, regionale e nazionale che hanno coinvolto migliaia di degli insegnanti competenti in materia di insegnamento delle persone di tutte le età ed attraverso le quali è stato tute- lingue minoritarie, dal quale le scuole potranno attingere lato il prestigio di lingue che per lunghi anni erano state il personale necessario. discriminate. (…) Morelli ha richiamato l’attenzione anche sulle difficoltà che la riforma del ministro Gelmini comporta per l’insegnamento Valutazione dell’operato dei ministeri delle lingue minoritarie. Ha fatto riferimento soprattutto al Nel suo intervento Morelli ha tracciato una valutazione sul- provvedimento che non consente più la compresenza di l’operato dei singoli ministeri. due insegnanti in classe, un modello educativo questo adot- Ha ringraziato l’Ufficio per gli Affari regionali presso la tato, per esempio, dalla scuola bilingue di San Pietro al Presidenza del governo, che con l’ausilio del comitato con- Natisone, quale strumento più efficace per l’insegnamen- sultivo ha elaborato i criteri per la distribuzione dei finan- to di due lingue, in questo caso dell’italiano e dello slove- ziamenti e ha finanziato i progetti che sono stati proposti no. La riforma Gelmini crea problemi anche perché sop- dalle amministrazioni locali, ha organizzato tre importanti prime le scuole con un numero di alunni troppo esiguo. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 18 Questo comporta l’accorpamento delle scuole e crea non alle proprie possibilità, le regioni aiutano le minoranze, ma pochi problemi alle minoranze. Sono, infatti, numerose le i tagli del governo hanno inferto un duro colpo. Per que- minoranze in Italia che vivono in piccoli comuni di perife- sto motivo sul problema il Confemili si appella all’attenzione ria, per i quali l’accorpamento delle scuole comporta l’uni- pubblica internazionale. Ad ogni modo, secondo Morelli, ficazione a plessi scolastici situati in luoghi dove la mino- la 482 andrebbe aggiornata e a questo proposito ha cita- ranza non è presente e dove la legge 482 non prevede l’in- to due questioni: quella dei Rom e quella delle organizza- segnamento della lingua minoritaria. Secondo Morelli si trat- zioni che collegano le minoranze. Queste ultime, nonostante ta di una vera violenza psicologica, praticamente una con- siano espressamente citate nel testo della legge non pos- danna a morte per le minoranze più deboli. sono però beneficiare dei finanziamenti della 482 e, quin- di, non possono svolgere la propria funzione. (…) La Rai non applica la legge Negativo il giudizio di Morelli sull’operato del ministero della Ratificare la Carta europea Comunicazione e sull’emittente nazionale radiotelevisiva Nell’ultima parte del suo intervento Morelli ha fatto riferi- Rai. Il fatto è che nel caso delle minoranze meno rappre- mento a tre questioni di carattere generale. In primo luogo sentate non viene proprio applicato l’articolo 12 della legge ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Italia non ha anco- 482, secondo il quale la Rai è chiamata a garantire i palin- ra ratificato il documento europeo per le lingue regionali o sesti radiotelevisivi nelle lingue minoritarie. Morelli ha sot- minoritarie, nonostante nel corso di una delle precedenti tolineato soprattutto l’impellente necessità della nomina di legislature il procedimento sia stato quasi ultimato, man- una commissione mista, nell’ambito della quale i rappre- cava solo l’ultima votazione in Senato. Insieme con il sentanti della Rai e del ministero dovrebbero discutere sulle Consiglio d’Europa, il Confemili sta organizzando una mani- modalità di attuazione di questa norma di legge. Ha detto, festazione attraverso la quale verrà richiamata l’attenzio- inoltre, che sono stati necessari grandi sforzi perché si arri- ne sulla necessità di ratificare il documento internaziona- vasse a definire in via sperimentale un palinsesto della Rai le. in lingua friulana e che solo quest’anno la lingua friulana Per quanto riguarda la Convenzione quadro per la prote- è stata inclusa nel contratto tra la Rai e il governo. Si trat- zione delle minoranze nazionali Morelli ha richiamato l’at- ta di un contratto nel quale sono stati già inclusi il tedesco, tenzione sul fatto che la relazione del governo italiano è il francese, lo sloveno e il ladino, mentre alle altre mino- stata fondata soltanto sulla base di dati, che sono stati tra- ranze non sono garantite trasmissioni televisive o radiofo- smessi dalle prefetture e che il governo aveva chiesto un niche. parere solo al Confemili e al Comitato paritetico per la mino- Verso le altre minoranze il governo dovrebbe comportar- ranza slovena. Per quanto riguarda il lavoro che, in que- si come ha fatto con la regione Friuli-Venezia Giulia, dove sto ambito, viene svolto dalle regioni, dalle province e dai con l’introduzione del digitale saranno visibili su tutto il ter- comuni, Morelli reputa necessario includere in futuro nella ritorio regionale i palinsesti televisivi in lingua friulana e slo- relazione anche i dati raccolti da queste istituzioni. vena. Sulla Rai Morelli ha detto che ha una visione ridot- Da ultimo Morelli ha affermato che anni fa l’allora ministro ta del suo ruolo di servizio pubblico. Proprio per questo moti- La Loggia aveva promosso l’istituzione di una conferenza vo non sono rare le iniziative di emittenti private, che ven- stabile nella quale coinvolgere lo Stato, le regioni e i rap- gono sovvenzionate dalle amministrazioni regionali, come presentanti delle minoranze. Ma poi l’iniziativa non è stata succede in Calabria, Piemonte e Sardegna. realizzata. Morelli crede che si debba concretizzarla per- Da ultimo Morelli ha richiamato l’attenzione sull’operato del ché un simile organo consultivo potrebbe contribuire note- ministero dell’Interno, che ha emesso più comunicati sulle volmente a migliorare la situazione delle minoranze in Italia. minoranze in Italia, ha redatto il materiale sul procedimento Bojan Brezigar di ratifica del documento europeo per le lingue regionali o (Primorski dnevnik, 27. 6. 2010) minoritarie ed ha formulato un comunicato per il Consiglio d’Europa sull’attuazione della Convenzione quadro per la tutela delle minoranze nazionali. FRIULI-V.G.

Risorse insufficienti Per quanto riguarda le risorse finanziarie, Morelli ha fatto Tutela delle minoranze spesso lettera morta riferimento alle comunità minoritarie più deboli, che vivo- no in località periferiche spesso montane, gravate dal feno- Visita in regione della delegazione del Consiglio meno del progressivo spopolamento. Si tratta di minoran- d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali ze che necessitano di un forte sostegno e spesso i pro- cedimenti per richiedere i finanziamenti sono per loro trop- Friuli-Venezia Giulia sotto esame per la tutela delle mino- po complessi. Sarebbe necessario, secondo Morelli, sem- ranze linguistiche durante la visita quinquennale della dele- plificare questi procedimenti e garantire a tutti un adeguato gazione del Comitato consultivo della Convenzione qua- livello di finanziamento. dro per la protezione delle minoranze nazionali del Purtroppo di finanziamenti ce n’è sempre meno. All’inizio Consiglio d’Europa, dal 21 al 23 giugno. Il parere com- la legge 482/99 prevedeva lo stanziamento di 10 milioni di plessivo, non solo per il Friuli-Venezia Giulia, ma per tutta euro, ma dal 2006 ad oggi i finanziamenti hanno subito una Italia, è atteso per ottobre. Dopo l’incontro in Regione è stato drastica riduzione fino ad arrivare nel 2009 a 2 milioni e dato un primo giudizio di progressi «ragguardevoli», ma poi 274 mila 425 euro. Questi tagli non consentono l’attuazione nel contatto col territorio sono emerse tutte le difficoltà nel- di progetti da parte delle amministrazioni locali e così si giun- l’attuazione pratica delle leggi. ge a vanificare gli effetti della legge. È, comunque, vero Nella tre giorni, la delegazione, formata dal presidente che in Italia è attualmente in corso il processo di riordina- Rainer Hofmann, da Lidija Basta Rainer e dal segretario mento federale dello Stato, che comporta il trasferimento generale del Comitato, Artemisia Tatiana Chisca, ha incon- di numerose competenze alle regioni. Già adesso, in base trato, tra gli altri, rappresentanti della Giunta e del SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 19 Consiglio regionale e delle associazioni delle minoranze legge di tutela», con queste parole il presidente del Comitato fiulana, slovena e germanofona, nonché il Comitato istitu- paritetico per le questioni della minoranza slovena, Bojan zionale paritetico per i problemi della minoranza slovena. Brezigar, ha commentato, in conferenza stampa, la pro- Hofmann, in conferenza stampa a Trieste il 22 giugno, ha posta sull’attuazione del bilinguismo visibile, al termine della sottolineato la qualità della produzione legislativa in mate- recente seduta, presso il palazzo della Regione a Trieste, ria di tutela delle minoranze, che in Friuli-Venezia Giulia nel corso della quale è stata approvata dal Comitato, quasi contempla distinti provvedimenti per ciascun gruppo lin- all’unanimità (unico voto contrario Adriano Ritossa). guistico presente. Difficile dargli torto. La stessa Basta La proposta, che verrà prossimamente inviata al presidente Rainer, in regione per la seconda volta dopo la prima visi- della regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, riguar- ta cinque anni fa, ha rilevato i passi avanti compiuti. da l’attuazione del bilinguismo visibile, più specificatamente È vero. Sulla carta c’è tutto. Ma le leggi vanno attuate. A dell’articolo 10 della legge di tutela 38/2001, dove si parla questo proposito Carlo Puppo, portavoce del Comitato 482, di uso della lingua slovena, accanto a quella italiana, nelle che riunisce una quarantina di associazioni appartenenti scritte degli uffici pubblici, nei documenti ufficiali e, in gene- alle comunità friulana, slovena e tedesca, nell’incontro udi- rale, in tutte le insegne pubbliche e gonfaloni, nella topo- nese con la delegazione di mercoledì 23 giugno, ha sot- nomastica e segnaletica stradale. tolineato che in regione la non attuazione delle leggi di tute- In passato il Comitato aveva formulato l’elenco dei 27 comu- la «dipende principalmente dalla mancanza dei regolamenti ni dove le amministrazioni locali sono chiamate ad attua- applicativi cui l’amministrazione regionale non ha ancora re il summenzionato articolo della legge di tutela e Tondo provveduto». (…) aveva emesso i relativi decreti. In seguito il Comitato aveva Per quanto riguarda i finanziamenti destinati alle minoranze tenuto delle audizioni con i rappresentanti delle istituzioni linguistiche, non è un mistero che la parziale applicazione e delle imprese, che gestiscono i servizi pubblici e che, della legge 482/99 a scuola, nei mezzi di comunicazione secondo il Comitato, sono obbligate ad attuare il bilingui- e nella pubblica amministrazione è, in parte («Senza volontà smo visibile nei comuni contemplati nel decreto di Tondo. politica non si può fare molto», ha detto Lidija Basta Rainer Ma quali sono queste istituzioni o imprese? del Comitato), dovuta alle risorse insufficienti a garantire Per quanto riguarda la circolazione si tratta delle società quanto previsto dalla legge. Fin dal principio (in tempi non stradali e autostradali Anas, Autovie Venete, Autostrade sospetti, dunque, quando non si evocava ancora lo spau- per l’Italia e Friuli-Venezia Giulia Strade, che dovrebbero racchio della crisi economica per tagliare i fondi alle mino- provvedere a cartelli e segnali stradali con i nomi sloveni ranze) è andata riducendosi negli anni. Dai 5 milioni e 617 dei luoghi e alla traduzione in lingua slovena delle infor- mila euro previsti dal Governo italiano per la 482/99 nel mazioni di servizio. 2008 si è passati nel 2009 a 2 milioni e 274 mila euro per Per quanto riguarda i trasporti pubblici locali le società inte- tutte le 12 lingue minoritarie riconosciute. Si è risaliti con ressate sono Trieste Trasporti di Trieste, Autotrasporti la legge finanziaria statale per il 2010 con una disponibi- F.V.G.-SAF di Udine e l’APT di Gorizia, le quali dovreb- lità totale di 5milioni e 803 mila euro. bero provvedere alle scritte in lingua slovena dei luoghi da Per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia, i fondi asse- apporre sugli autobus e negli avvisi rivolti al pubblico non- gnati per le tre comunità nazionali friulana, slovena e ger- ché alla traduzione in lingua slovena delle informazioni su manica nel 2009 sono stati appena 452 mila euro. Di que- stazioni, orari, ecc. sti 300 mila per la comunità di lingua friulana, composta Nell’ambito dei trasporti ferroviari le società interessate sono da oltre 600 mila persone: più o meno 50 centesimi a testa Rete ferroviaria italiana e Trenitalia, che dovrebbe prov- per garantire i diritti linguistici previsti dalla legge 482/99. vedere alla denominazione bilingue dei luoghi nelle stazioni Nella finanziaria per il 2010 i fondi per la Regione sono risa- ferroviarie, nella comunicazione degli orari e nelle base dati. liti a 1 milione e 154 mila euro: 766 mila per la lingua friu- Le società dovrebbero provvedere anche alla traduzione lana, 346 mila per quella slovena e 41 mila per quella tede- in lingua slovena delle informazioni rivolte agli utenti nelle sca. stazioni e all’aeroporto di Ronchi dei Legionari-Ronke. I dati sono stati forniti dal Comitato 482 agli esperti euro- Lo stesso vale per la posta, che dovrebbe aggiungere la pei nel corso della recente ricognizione. In evidenza, la ridu- denominazione slovena dei luoghi nei propri elenchi ed in zione attorno al 20%, ribadita più volte dalle autorità regio- tutti i documenti ufficiali, inclusi i timbri. nali, delle risorse stanziate per il friulano nel 2010. L’anno Nella sua proposta il Comitato fa riferimento anche alla Rai scorso gli stanziamenti per la lingua friulana, esclusi i fondi che dovrebbe attuare l’articolo 10 della legge di tutela nei statali, erano di circa 2 milioni e 800mila euro: 1 milione rapporti con il pubblico. per le attività gestite dall’Arlef; 782 mila per l’Università di In conferenza stampa Brezigar ha detto che nell’attuazio- Udine e gli altri enti riconosciuti di primaria importanza per ne del bilinguismo visibile si dovrà tenere conto delle deter- la promozione della lingua friulana; 200 mila per programmi minazioni dei singoli comuni, mentre nell’aggiunta del nome radiotelevisivi in friulano alla Rai e 200 mila per quelli sulle sloveno potrà essere usata la variante slovena dei luoghi, emittenti private. mentre nei comuni di Tarvisio e di Malborghetto – (La Vita Cattolica, 26. 6. 2010) Valbruna si potrà tenere conto anche delle altre lingue mino- ritarie presenti sul territorio. Brezigar ha auspicato che Tondo firmi il decreto in tempi COMITATO PARITETICO brevi, naturalmente dopo aver prestato ascolto alle consi- derazioni dei rappresentanti delle istituzioni e delle società interessate. Bilinguismo, l’obbligo delle imprese Entro sei mesi dall’emissione del decreto le istituzioni inte- ressate dovrebbero predisporre un piano d’azione, la cui che offrono servizi pubblici attuazione dovrebbe avvenire entro cinque anni. Ivan ˘erjal «Oggi abbiamo concluso una nuova fase di attuazione della (Primorski dnevnik, 7. 7. 2010) SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 20 IL COMMENTO Federica Seganti (Lega nord). Il servizio della regione Fvg per le identità nazionali e lin- guistiche, che si occupa anche di minoranza slovena, ha finora gravitato nell’ambito dell’assessorato alla Cultura. Se Nuovo passo verso l’attuazione della tutela sarà così anche in futuro se ne occuperà De Anna, ma c’è la possibilità concreta che continui ad occuparsene Il Comitato paritetico ha recentemente compiuto un nuovo Molinaro nell’ambito della direzione per la Cultura. passo verso l’attuazione della legge di tutela. Dopo aver Molinaro, infatti, conosce bene la nostra realtà di minoranza approvato qualche anno fa l’elenco dei 32 comuni da inse- slovena e ha preso posizione, in aperta polemica con gli rire nel territorio di tutela, e dopo la recente approvazione esponenti di destra, in favore della ricerca di una soluzio- dell’elenco dei 27 comuni in cui attuare il decimo articolo ne adeguata alla questione della scuola bilingue. della legge, che verte sul bilinguismo visibile, ora ha preso La nostra regione ha ricevuto l’autonomia grazie alla pre- in esame l’attività delle istituzioni e delle imprese, impegnate senza sul territorio delle minoranze nazionali, soprattutto in servizi pubblici quali il trasporto, la circolazione strada- di quella slovena, ma evidentemente ora questo aspetto le, la posta e la radiotelevisione. Se il presidente della regio- è considerato molto secondario. Tondo potrebbe afferma- ne Renzo Tondo accoglierà la richiesta ed emetterà il decre- re questa caratteristica multiculturale del Friuli-Venezia to relativo, questi servizi avranno l’obbligo di riportare i nomi Giulia nelle difficili trattative finanziarie con il governo, ma sloveni dei luoghi sui cartelli e sulla segnaletica stradale, non lo fa. Dovrebbe farlo, invece, e non solo nell’interes- sui cartelli delle stazioni ferroviarie e sulle insegne della se delle minoranze, ma soprattutto della più ampia comu- posta, e si dovrà provvedere altresì a tradurre in lingua slo- nità regionale. Se fosse stato almeno in parte coperto il vena le informazioni e i documenti ufficiali. bilancio del fondo prosciugato per gli sloveni si sarebbe Quindi è giunta al termine una nuova fase di attuazione della potuto parlare di un segnale di buona volontà da parte del- tutela, come ha affermato il presidente del Comitato pari- l’amministrazione Tondo verso la minoranza. Un segnale tetico, Bojan Brezigar, che, tra l’altro, ha sottolineato l’im- che purtroppo non c’è stato e crediamo che il presidente portanza della proposta summenzionata, accolta dal della regione e la coalizione che lo appoggia abbiano perso Comitato con la stragrande maggioranza dei voti. un’occasione. Ora la parola passa al presidente della Regione, Renzo Sandor Tence Tondo, che a breve riceverà le sette pagine con il testo della (Primorski dnevnik, 2. 7. 2010) richiesta e che dovrà emettere il decreto. Tempo fa Tondo ha già emesso alcuni decreti sull’attuazione del bilinguismo visibile da parte delle amministrazioni locali, ma senza tene- REGIONE re conto di tutte le proposte avanzate dal Comitato pari- tetico. Non è possibile prevedere come andrà stavolta e quando verrà emesso il decreto. Non dimentichiamo che Gabrovec all’Agenzia per la democrazia la prossima primavera si terranno le elezioni comunali… Ivan ˘erjal locale (Primorski dnevnik, 7. 7. 2010) Il consigliere regionale della Slovenska skupnost Igor Gabrovec ha rappresentato la Regione all'assemblea pub- REGIONE blica dell'Agenzia per la democrazia locale di Brtonigla (Croazia) che quest'anno si è tenuta a Trieste. Il Friuli - Venezia Giulia quasi da dieci anni è membro Tagliati i fondi alla minoranza slovena dell'Associazione internazionale non governativa per la democrazia locale, nata su iniziativa del Consiglio europeo. Kocijan@i@ e Gabrovec: l’amministrazione regionale ha Si tratta di un'istituzione che sostiene lo sviluppo della col- la memoria corta laborazione internazionale, il dialogo interetnico, la cultu- ra della cittadinanza attiva e democratica, promuove le pari Il Consiglio regionale ha recentemente respinto la propo- opportunità, l'inserimento dei giovani e uno sviluppo eco- sta dei consiglieri sloveni Igor Gabrovec e Igor Kocijan@i@ nomico armonico. di destinare 120mila euro al fondo regionale Fvg per la (Novi glas, 24. 6. 2010) minoranza slovena, che, di fatto, continuerà ad esistere solo sulla carta e quindi senza un euro in bilancio. È, invece, positivo che la regione abbia deciso di riportare all’impor- REGIONE to di 125.500 euro il contributo annuale dei finanziamenti statali destinati all’Unione culturale economica slovena-Skgz e alla Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, che L’intervento di Gabrovec in commissione era stato precedentemente ridotto dalla stessa ammini- strazione regionale. Il bilancio regionale deve tenere conto anche Il presidente della regione Fvg, Renzo Tondo, ha comuni- delle esigenze della minoranza slovena cato le nuove competenze degli assessori regionali. Al momento non è ancora chiaro chi degli assessori si occu- Il consigliere regionale della Slovenska Skupnost – Pd, Igor perà delle minoranze nazionali e linguistiche. L’attuale Gabrovec, durante la recente seduta della sesta commis- assessore alla Cultura, Roberto Molinaro, ha mantenuto il sione permanente dell'assemblea regionale, cha ha trat- mandato per l’Istruzione, mentre quello per la Cultura verrà tato la proposta di variazione del bilancio, ha sottolineato affidato ad Elio De Anna, che si occuperà anche di politi- l'esigenza che la Regione finanzi di nuovo, almeno in parte, ca internazionale, finora di competenza dell’assessore il fondo della minoranza slovena e il mancante contributo SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 21 per le due organizzazioni rappresentative. lavoro in questione «perché – scrive concludendo così la Nel suo intervento Gabrovec ha ricordato che con la legge sua lettera – si rispetti lo spirito delle leggi e si contribui- finanziaria regionale del dicembre dello scorso anno è stato sca ad affrontare la delicata questione con la massima par- eliminato l'unico finanziamento destinato dalla nostra tecipazione dei soggetti coinvolti, e quindi anche della comu- Regione alla minoranza slovena. Per gli altri si tratta solo nità slovena». uno ‘smistamento’ di fondi che arrivano da Roma. (Acon, 16. 7. 2010) L'eliminazione del contributo regionale è costato alle nostre organizzazioni, associazioni e istituzioni 200 mila euro. Così, nella legge finanziaria, le due organizzazioni più rappre- TRIESTE-TRST sentative hanno subito un taglio dei contributi per un tota- le di 50 mila euro. Il consigliere regionale Gabrovec ha ricor- dato all’assessore Molinaro di aver più volte sollecitato l'am- «Sloveni, parte integrante della nostra storia» ministrazione regionale a riparare almeno in parte al torto. (Novi glas, 24. 6. 2010) Il nuovo statuto della Provincia prevede l’uso della lingua slovena

TRIESTE-TRST Il Consiglio provinciale ha recentemente approvato il nuovo statuto, che probabilmente entrerà in vigore a fine agosto. Lo statuto prevede, tra l’altro, l’uso della lingua slovena in Minoranza slovena e riforma degli enti locali Consiglio provinciale, pomo della discordia tra la maggio- ranza di centrosinistra e l’opposizione di centrodestra. Il consigliere della Slovenska skupnost Gabrovec chie - Quest’utima a Trieste, evidentemente, non riesce a cam- de a Tondo di garantire la presenza di uno sloveno biare pelle, al contrario. I suoi rappresentanti in Consiglio nella commissione provinciale, lungi dal menzionare almeno una volta la comu- nità nazionale slovena e l’uso della lingua slovena, hanno Il riordino dell'ordinamento locale è una materia comples- duramente attacatto tutto ciò che è estraneo al loro modo sa e non di facile approccio. Forti sono infatti le ripercus- di pensare ed hanno tacciato di arroganza la presidente sioni che possono derivare dalle decisioni prese, special- della Provincia, Maria Teresa Bassa Proropat. Sulle pro- mente nelle zone disagiate. Il consigliere regionale del Pd- vocazioni è prevalso il buon senso, dal momento che il SSk Igor Gabrovec sottolinea tutto ciò in una lettera invia- nuovo statuto è stato approvato in Consiglio con 13 voti ta al presidente della Regione Renzo Tondo. favorevoli e 8 contrari. (…) L'esponente di riferimento della Slovenska skupnost con- La votazione del nuovo statuto è stata preceduta dalle tinua la sua missiva sostenendo come, in questo quadro, dichiarazioni di voto. I rappresentanti del centrodestra hanno «non possa essere dimenticato che il territorio montano annunciato che non avrebbero votato a favore del nuovo della nostra regione coincide in buona parte con le zone statuto perché, secondo loro, il centrosinistra non avreb- dove è storicamente insediata la minoranza slovena (Collio, be tenuto conto delle loro posizioni. I capigruppo dei grup- Valli del Torre, del Natisone, Val Resia, Val Canale), tute- pi di centrosinistra hanno sottolineato l’importanza del nuovo lata dalle leggi 482 del 1999, dalla 38 del 2001 e dalla statuto, che oltre alla novità dell’uso della lingua slovena, norma regionale 26 del 2007». porta anche una ventata di modernità all’attività del «In particolare – aggiunge Gabrovec – le ultime due pre- Consiglio provinciale. In questi termini l’ha definito Elena vedono esplicitamente la tutela degli interessi sociali, eco- Legiœa (Rifondazione comunista), la quale si è anche ram- nomici e ambientali, e richiamano la salvaguardia delle maricata del fatto che l’opposizione non abbia saputo coglie- caratteristiche storico-culturali della minoranza linguistica re l’opportunità di collaborazione offerta dal nuovo statu- alla quale si deve tendere nell'assetto amministrativo, nel- to, che, tra l’altro, ne faciliterà l’attività. l'uso del territorio, nei piani di programmazione economi- Numerose novità sono state evidenziate anche dal consi- ca, sociale e urbanistica. L’art. 14 della LR 26/2007 cita in gliere dei Verdi, Carla Melli, mentre Maria Monteleone, particolare che – per assicurare le condizioni per la miglior capogruppo del Partito democratico, ha ricordato la recen- conoscenza e la salvaguardia delle caratteristiche storico- te visita dei tre Presidenti a Trieste, un fatto storico al quale culturali del territorio di insediamento della minoranza lin- la Provincia vuole dare risposte concrete. Non da ultimo, guistica slovena – venga stabilita una sua adeguata rap- sull’uso della lingua slovena la presidente Proropat ha affer- presentanza nella composizione degli organi collegiali regio- mato che la comunità slovena non è solo una minoranza, nali consultivi competenti nelle materie relative all'assetto che va tutelata, ma che fa parte integrante della storia loca- amministrativo, all'utilizzo del territorio, nonché agli strumenti le. La Proropat ha aggiunto che nella stesura del nuovo urbanistici e di programmazione economica e sociale». statuto è stato fatto riferimento a quello del Comune e della «Un primo elenco degli organi collegiali di cui parla la legge Regione Fvg. è stato per altro discusso – continua Gabrovec – nel corso A.G. dell'ultima seduta della Commissione consultiva per i pro- (Primorski dnevnik, 20. 7. 2010) blemi della minoranza slovena presieduta dall'assessore Molinaro». In seguito alla decisione presa nella riunione con i sinda- IL COMMENTO ci dei Comuni montani del 7 luglio scorso (alla quale hanno partecipato il presidente Tondo e gli assessori Seganti e Garlatti), di costituire un tavolo di lavoro sulla riforma degli La provincia, gli sloveni ed i nostalgici enti locali, ora il consigliere Gabrovec chiede a Tondo di considerare l’opportunità di garantire la nomina di un rap- Il consiglio provinciale di Tieste ha definitivamente (e final- presentante della minoranza slovena anche nel tavolo di mente) approvato il nuovo statuto, che d’ora in poi ne rego- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 22 lerà l’attività. Tra breve e per la prima volta nella storia, i Quali siano non si sa, visto che le carte d'identità bilingui consiglieri provinciali potranno esprimersi in lingua slove- vengono rilasciate senza problemi da molti comuni anche na. Un aspetto questo che sarebbe considerato normale della provincia di Udine, a Grimacco, Stregna e S. Pietro in una città multiculturale e in un Paese democratico. Ma al Natisone per fare tre esempi. Trieste rappresenta comunque un’eccezione, dal momen- Ricordando che nel recente passato la Prefettura di Trieste to che vi risiedono alcuni soggetti testardamente ancorati ha ritenuto di commissariare ad acta quei sindaci che si al passato. rifiutavano di rispettare il diritto dei rispettivi cittadini a rice- L’impegno pluriennale dell’amministrazione provinciale di vere la carta d'identità in forma monolingue (italiano) o bilin- Trieste, che all’inizio del suo mandato si era data come tra- gue (italiano-sloveno), i tre consiglieri del PD hanno chie- guardo la stesura del nuovo statuto e di un nuovo regola- sto alla Giunta Regionale se sia a conoscenza del problema mento, ha dato i suoi frutti. Alla lingua slovena è stata asse- e di intervenire per superare gli ostacoli che portano alla gnata finalmente l’importanza e lo spazio che da tempo palese violazione di una legge nazionale e alla lesione di attendeva. La troviamo, così: sulla targa posta sulla fac- un legittimo diritto di cittadinanza. ciata di Palazzo Galatti, sede della provincia, nella dicitu- (Novi Matajur, 1. 7. 2010) ra bilingue «Provincia di Trieste-Pokrajina Trst»; nel nuovo statuto della provincia, che prevede l’uso della lingua slo- vena nei rapporti con la provincia; in Consiglio provincia- LA RIFLESSIONE le, dove d’ora in poi i consiglieri potranno fare uso della loro lingua madre. Si tratta di un ulteriore diritto acquisito per la minoranza nazionale slovena e per tutti, come è stato Resiani “chiaramente” sloveni! sottolineato, tra l’altro, in Consiglio provinciale. La positività dell’evento non ha fatto breccia nei consiglieri Parola di Parco genetico provinciali di centrodestra, i quali hanno dimostrato un atteg- giamento fermamente ancorato al passato. Alcuni oltre La risposta al disappunto espresso dal sindaco di all’intolleranza, eredità del Ventennio fascista, hanno ester- Resia, Sergio Chinese, sull’articolo «Resia, che guaio nato un atteggiamento arrogante nei confronti di chi la confondere genetica e linguistica» pensa diversamente. Significativo il fatto che non abbiano mai pronunciato la parola «sloveno», segno della loro con- Letto l’articolo «Resia, che guaio confondere genetica e lin- vinzione che a Trieste non ci sono sloveni. guistica» (cfr. Dom del 31 maggio), Sergio Chinese, sin- Ma li ha punti sul vivo la fermezza della presidente Maria daco di Resia, ha preso carta e penna, per esprimere disap- Teresa Bassa Proropat e degli altri esponenti di centrosi- punto per l’«ironia» con la quale sono stati trattati i sui nistra nell’affermare che gli sloveni a Trieste sono, da seco- estemporanei commenti a proposito dei risultati della ricer- li, parte integrante della storia e della realtà locale. A que- ca nell'ambito del «Parco genetico Friuli Venezia Giulia» ste affermazioni gli esponenti di centrodestra hanno rispo- sui geni dei resiani. Il primo cittadino nella sua nota ci chie- sto, nel loro stile, con esclamazioni e ironia. Lo stesso hanno de «serietà» nell'affrontare l’argomento con l’inevitabile risul- fatto in risposta a chi sottolineava l’importanza del recen- tato di suscitare ulteriore ironia, in considerazione del fatto te omaggio reso dai tre Presidenti a Trieste, che eviden- che la richiesta giunge da uno che è convinto – e ha pro- temente per alcuni non ha significato. Quale importanza clamato senza pudore il proprio verbo ai quattro venti – che potrebbe avere, del resto, per gente che sa solo guarda- l'identità etnico-linguistica di una popolazione sia racchiu- re al passato? sa nel corredo genetico degli individui. Aljoœa Gaœperlin Inutile, allora, accusarci di «gettare discredito» su di lui e (Primorski dnevnik, 20. 7. 2010) la sua amministrazione comunale: vi ha provveduto da sé. Quantomeno di fronte a ogni persona dotata di un minimo di istruzione e di capacità di ragionamento autonomo. E REGIONE non vale nascondersi dietro a un «liberamente» eletti, in quanto il consenso popolare non autorizza chicchessia a diffondere quelle che, sotto il profilo culturale e scientifico, Carta d’identità bilingue risultano autentiche corbellerie. È proprio il contrario. Ricoprire un importante incarico poli- Era gennaio quando Gabriele Cherubini si è rivolto al tico-istituzionale richiede un elevato senso di responsabi- Comune di Resia, dov’è residente, chiedendo la carta d'i- lità nei confronti delle persone che si amministrano. I ragio- dentità bilingue in italiano – sloveno alla quale ha diritto namenti, le parole e le prese di posizione di un sindaco, come previsto dalla legge statale di tutela della minoran- assessore o consigliere hanno, infatti, un peso maggiore za linguistica slovena del Friuli-Venezia Giulia. Sono tra- di quelle di un semplice cittadino, soprattutto presso chi non scorsi sei mesi ed è ancora a mani vuote. La questione ha la possibilità di discernimento critico, cioè presso i meno intanto è approdata in Consiglio regionale dove i consiglieri ferrati culturalmente. del PD Enzo Marsilio, Sandro Della Mea e Igor Gabrovec, A nostro avviso, in questo caso – come in quello dell’a- hanno presentato un’interrogazione alla Giunta. dozione da parte del Comune di una nuova fantasiosa gra- In seguito alla richiesta di Cherubini, come sanno i nostri fia per il dialetto resiano –, Sergio Chinese ha seguito una lettori, il sindaco Sergio Chinese aveva scritto al Ministero linea fortemente ideologica, nel senso di una viscerale dell'Interno chiedendo modelli di carta d’identità in italiano avversione a far rientrare le parlate della Val Resia nel nove- e resiano. La risposta da Roma è arrivata nel giro di pochi ro di quelle slovene come stabilito con il necessario rigo- giorni ed era inequivocabile: «Il Comune di Resia è tenu- re scientifico da tutti gli slavisti. Appare altamente impro- to a redigere le carte d’identità cartacee in forma bilingue babile, infatti, che il sindaco non sia a conoscenza che sul italiano-sloveno a chi ne fa richiesta». Era febbraio, ma da sito internet ufficiale del «Parco genetico Friuli Venezia allora non se n’è fatto nulla, adducendo difficoltà tecniche. Giulia» (www.parcogeneticofvg.it), alla voce «Info su SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 23 Resia» ci sia scritto che «per il suo parlare e per la sua versitaria di didattica delle lingue moderne. La professo- tradizione popolare Resia appartiene chiaramente all’area ressa, riconosciuta tra i massimi esperti a livello europeo slovena». Del resto degli studiosi seri e rigorosi, quali sono di educazione plurilingue, ha affermato semplicemente che gli autori della ricerca, non possono andare contro le risul- la questione resiana è solamente politica, alimentata da inte- tanze della scienza linguistica come fa Chinese. ressi di parte, in quanto priva di ogni base culturale e scien- «Nel Medioevo – spiegano i ricercatori del Parco geneti- tifica. A Siega non è restato altro che scuotere il capo. co – il resiano faceva parte del raggruppamento dialetta- (Dom, 30. 6. 2010) le sloveno detto carinziano/koroœka. Dal sec. XV in poi, dopo l'annessione del Friuli alla Repubblica di Venezia, i lega- mi di Resia con la Carinzia si sono indeboliti». I successi- ROMA vi sviluppi storici e sociali (in primo luogo la pesante poli- tica di assimilazione dopo l’ingresso nello Stato italiano e la guerra fredda seguita al secondo conflitto mondiale, ndr) Costituito un ufficio della polizia «hanno creato una situazione in cui i resiani stentano a iden- tificarsi con la cultura slovena, anzi, si vedono come una per le minoranze popolazione ben diversa con una propria lingua e cultura». Per fortuna, non tutti gli abitanti di Resia la pensano così. «Sono lieto di poter annunciare qui a Padova che ho fir- Ce ne sono di quelli ben coscienti dell’appartenenza all’a- mato a Roma un provvedimento per la costituzione di un rea slovena e della necessità di un aggancio a quella svi- ufficio centrale dedicato alle minoranze che dipenderà dalla luppata e fiorente realtà culturale per salvare l’identità etni- struttura della polizia criminale». Lo ha detto il capo della co-linguistica della valle all’ombra del Canin. Infatti, nono- polizia Antonio Manganelli intervenendo all’inaugurazione stante l’isolamento e l’assenza di organici interventi di tute- di alcuni nuovi uffici della Questura di Padova. «Questo la, quando non di aperta avversione a livello istituzionale nuovo ufficio centrale sarà un osservatorio sulle minoran- e scolastico, il dialetto e le tradizioni locali continuano a ze a rischio di discriminazione: gli esponenti di queste mino- essere «chiaramente» di matrice slovena. Di più: quelli ranze avranno a disposizione spazi ed interlocutori per un resiani sono universalmente considerati i dialetti più arcai- diretto dialogo con le forze di polizia. A questo scopo – ha ci tra quelli sloveni e il loro studio è ritenuto indispensabi- proseguito – è stato formato del personale qualificato per le per ogni slovenista che si rispetti. Tuttavia, ritenersi slo- il dialogo, la risoluzione dei problemi e l’intervento rapido». veni e voler essere tutelati in quanto tali è una libera scel- Con la costituzione dell’ufficio dedicato alle minoranze avrà ta dei singoli cittadini in virtù anche di leggi statali e regio- maggiore efficacia l’articolo 23 della legge 38/01 di tutela nali. Norme che il Comune è tenuto a rispettare e appli- della minoranza slovena, che integra la legge 482/99 di tute- care (anche nella grafia della toponomastica!), senza voler la delle minoranze linguistiche storiche, la quale prevede imporre a tutti le ascientifiche convinzioni di chi è tempo- «la repressione dei fenomeni di intolleranza e di violenza raneamente alla guida dell’amministrazione locale. Piaccia nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche». o non piaccia al “œindik“ (ma che caso: anche nelle valli (Dom, 30. 6. 2010) del Natisone si dice così!) Sergio Chinese. M. K. (Dom, 15. 6. 2010) IL COMMENTO

UDINE-VIDAN Ufficio di polizia per le minoranze

Il capo della polizia, Antonio Manganelli, da Padova ha Provincia, la trita filastrocca sui resiani annunciato «la costituzione di un ufficio centrale dedicato alle minoranze che dipenderà dalla struttura della polizia Alla riunione con il Comitato consultivo della Convenzione criminale». Poi ha spiegato che il nuovo servizio «sarà un quadro per la protezione delle minoranze nazionali del osservatorio sulle minoranze come quella degli omoses- Consiglio d’Europa la mattina del 23 giugno nella sede della suali, la minoranza ebraica e quante sono a rischio di discri- Provincia di Udine è intervenuto anche Alberto Siega pre- minazione». sidente dell'Associazione identità e tutela Val Resia, orga- Probabilmente a Manganelli non è nemmeno passato per nismo specializzato nella diffusione di strampalate teorie la testa che nel Belpaese ci sono 12 minoranze linguisti- linguistiche, prive di qualsiasi base scientifica, sulle parla- che storiche, tutelate da provvedimenti legislativi, e che le te e le caratteristiche etniche di Resia. disposizioni contro il razzismo si applicano anche «ai fini Il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, che di quel- di prevenzione e di repressione dei fenomeni di intolleranza le teorie si è a più riprese mostrato simpatizzante, gli ha e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze dato la parola. E Siega non si è fatto pregare di ripetere linguistiche» (art. 23 della legge statale 38/2001). Del resto, la trita filastrocca sulla non slovenità dei dialetti resiani, sul sono pochi gli italiani a conoscenza che circa il 5 per cento pericolo della “slovenizzazione”, sull’assenza di qualsiasi della popolazione autoctona della Repubblica, quasi 3 milio- affinità con la lingua e la cultura slovena, sulla necessità ni di persone – sono stime del ministero dell'Interno – ha di tutelare il resiano come lingua autonoma. come lingua materna una lingua diversa dall'italiano e che I commissari hanno chiesto delucidazioni, anche alla luce queste comunità, contro le quali in passato è stata messa di quanto appreso il giorno prima nel confronto con gli espo- in atto una pesante politica di assimilazione, non godono nenti della minoranza slovena, che avevano posto tra le tutt'oggi della protezione che spetta loro secondo la questioni critiche anche la situazione di Resia, e hanno con- Costituzione e le disposizioni europee. In questo quadro, sigliato un dialogo costruttivo tra le parti. Fontanini ha chie- poi, trova particolare rilievo la situazione del Friuli, terra di sto una replica a Silvana Fachin Schiavi, già docente uni- incontro e convivenza di friulani, sloveni e tedeschi. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 24 Certo, le norme di legge statali e regionali non mancano. agricoltori sloveni-Kme@ka zveza. Tanto che la Regione se n’è fatta vanto durante la recen- Dopo il breve preludio culturale, con la recita di versi del te ricognizione quinquennale da parte del Comitato con- poeta Boris Pangerc e l’esibizione canora del locale coro sultivo della Convenzione quadro per la protezione delle maschile Vasilij Mirko, diretto da Marko Sancin, è interve- minoranze nazionali del Consiglio d'Europa. nuto il presidente della Kme@ka zveza, Franc Fabec. Fedele «Non ci sono lingue minori, molto è stato fatto di cui anda- al titolo della manifestazione «Orgogliosi del passato cre- re fieri», ha affermato il vicepresidente del Consiglio regio- diamo nel futuro», Fabec si è soffermato soprattutto sullo nale, Maurizio Salvador, illustrando agli ospiti di Strasburgo sviluppo dell’organizzazione, che sul territorio tutela gli inte- le «incisive misure di tutela» adottate. E l’assessore Roberto ressi dei nostri contadini e della nostra comunità nello spi- Molinaro ha consegnato una relazione dettagliata sull’at- rito della solidarietà e del diritto di esistere. Nella parte intro- tuazione delle politiche per le lingue locali valutate come duttiva del suo intervento, Fabec ha espresso solidarietà «molto positive per i risultati raggiunti». ai colleghi friulani che stanno attraversando un difficile Peccato che la tutela e la promozione delle identità etni- momento, si è soffermato sugli anni dello sviluppo dell’a- che spesso vengano enunciate, ma poi restino lettera morta. gricoltura intensiva e sul periodo d’oro degli anni Ottanta, Ad esempio, è ben vero che oltre il 60 per cento degli allie- quando «la nostra organizzazione – ha detto – cominciò vi della scuola dell’obbligo sia iscritto all’insegnamento della a cogliere nuove opportunità di sviluppo e quando molti agri- lingua friulana, ma poi le scuole che insegnano seriamente coltori seppero farsi pionieri di nuove idee e di nuovi e la «marilenghe» sono davvero poche. È vero anche che moderni modelli di agricoltura». la Regione si è dotata di un’agenzia per il friulano, Arlef, Nel nuovo millennio caratterizzato dall’ingresso della ma la lascia senza personale e senza fondi. È vero che Slovenia nell’Unione Europea e dalla caduta dei confini, la da anni si sta lottando per trasmissioni Rai in friulano, ma Kme@ka zveza, ha aggiunto Fabec, ha acquisito valore e i risultati sono scarsi. È vero, ancora, che l’uso pubblico da ponte storico tra italiani e sloveni sta diventando un’i- delle lingue locali è garantito, ma l’attuazione pratica viene stituzione in grado di pianificare ed amministrare in modo rallentata in ogni modo. efficace un territorio che dovrebbe finalmente diventare Quanto alla comunità slovena, quella della provincia di comune. Indubbiamente un fattore importante è costituito Udine è tuttoggi discriminata e limitata nei propri diritti. Ad anche dalla crisi del sistema economico globalizzato che esempio non può ricevere le trasmissioni televisive Rai in poggiava sul valore virtuale del capitale. «Ne consegue – sloveno e alcuni comuni sono ancora privi della topono- ha aggiunto Fabec – un ritorno a forme elementari di mastica in lingua locale. Certe forze politiche addirittura sopravvivenza, quali l’agricoltura». Nelle vesti di presidente assecondano antistoriche e antiscientifiche tesi della non Fabec desidera farsi portavoce di una certa politica agri- slovenità dei dialetti parlati nella Slavia Friulana e a Resia. cola fondata sull’unione e sulla collaborazione tra il Friuli, Eloquente è, in proposito, la polemica sulla scuola bilingue il Carso e l’area montana che si congiunge con il territorio di San Pietro al Natisone. sloveno. Le comunità di lingua tedesca, infine, attendono ancora gli A conclusione del suo intervento il presidente della Kme@ka effetti della loro specifica legge regionale di tutela e lamen- zveza si è rivolto agli agricoltori, associati ed ha chiesto tano l’assenza in Valcanale della cartellonistica stradale in loro di fare un ulteriore sforzo alla luce dei profondi cam- tutte le lingue locali. In comune c’è il problema delle risor- biamenti che ci circondano. «Abbiamo bisogno delle vostre se finanziarie, da sempre insufficienti, ma ancor più ridot- idee – ha detto Fabec – avrò bisogno dei vostri progetti e te col pretesto della crisi economica in atto. Ma è sbaglia- delle vostre competenze nel realizzarli. Ho bisogno della to ricondurre tutto a una questione di soldi. In realtà il pro- vostra presenza, della vostra attività. Perché è tutto que- blema principale è la mancanza di volontà politica nella tute- sto che mantiene viva un’istituzione, sventando il perico- la e valorizzazione delle lingue locali. A tutti i livelli ammi- lo di battute d’arresto. Al giorno d’oggi non è facile fare que- nistrativi e culturali in Italia e in Friuli-Venezia Giulia per- ste affermazioni, ma credo che a differenza del passato oggi siste il retaggio di 150 anni o quasi di mentalità e pratiche non convenga più guardarsi indietro. Conosciamo la nostra assimilatorie. Basta ricordare le campagne di stampa con- storia passata e siamo consapevoli degli errori che sono tro le minoranze linguistiche che si propongono ciclica- stati commessi. Se desideriamo migliorare, dobbiamo cer- mente. Di strada da fare, allora, ce n’è ancora molta per care di capire questo presente allarmante». attuare pienamente la Costituzione e garantire a ogni cit- Il segretario della Kme@ka zveza, Edi Bukavec, ha quindi tadino i propri diritti civili. Chissà se il clima cambierà gra- illustrato brevemente l’operato svolto finora dall’istituzione zie all’ufficio centrale costituito da Manganelli? Sicuramente e, nel contempo, ha ringraziato i predecessori che «con potrà dare un contributo importante. In ogni caso, friulani, impegno costante e determinazione hanno contribuito a farci sloveni e tedeschi hanno resistito a bufere ben peggiori delle raggiungere il traguardo dei sessant’anni di attività». A que- attuali e hanno saputo mantenere la propria identità. Con sto proposito Bukavec ha menzionato le organizzazioni e l’Europa al loro fianco sapranno di certo conquistare tempi le istituzioni che sostengono la Kme@ka zveza e che col- migliori. laborano con essa. Bukavec ha anche fatto riferimento al Ezio Gosgnach ruolo dell’agricoltura e degli agricoltori nell’ambito dello svi- (La Vita Cattolica, 26. 6. 2010) luppo sociale ed economico della provincia di Trieste, «la quale – ha detto – non riesce ad uscire dal ristretto ambi- to delle dichiarazioni formali, il cui unico obiettivo è di enun- PROSECCO-PROSEK ciare i principi generalmente riconosciuti». Bukavec si è, inoltre, soffermato sul nuovo piano regolatore, «che – ha detto – ignorando le necessità di sviluppo dell’agricoltura, Celebrato il 60° della Kme@ka zveza danneggia l’assetto socio-economico e lo sviluppo della nostra comunità nazionale sul territorio». Bukavec, comun- È stato recentemente celebrato presso il Kulturni dom a que, ha sottolineato che negli ultimi anni si assiste sul Prosecco il sessantesimo anniversario di attività dell’Unione nostro territorio ad una maggiore comprensione e rispet- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 25 to tra i popoli e tra le comunità nazionali, che si manifesta In primo luogo la nostra comunità nazionale slovena avreb- anche attraverso i progetti di collaborazione con associa- be perso molto territorio in più rispetto a quanto le è stato zioni agricole in Italia, Slovenia, Austria e in Ungheria. tolto sotto la spinta della «civilizzazione cittadina» nella peri- Hanno preso, quindi, la parola gli ospiti, i quali hanno sot- feria cittadina sul Carso e a Pers-Breg. Resta il fatto che tolineato all’unanimità l’importante ruolo della Kme@ka finalmente la produzione degli agricoltori triestini ha regi- zveza. Il ministro per gli sloveni d’oltre confine e nel mondo, strato un incremento inatteso e questo lo si deve a loro stes- Boœtjan ˘ekœ, ha sottolineato l’importante ruolo dell’agri- si e alla Kme@ka zveza di cui fanno parte. coltura intesa come strumento di tutela del territorio e della L’attività svolta in sessant’anni è impagabile. Ci sono stati comunità; la senatrice slovena Tamara Bla¡ina ha aggiun- lunghi anni di dure battaglie e di impegno continuo, spes- to che nonostante le non poche difficoltà è necessario inve- so navigando controcorrente. Sul territorio della provincia stire in buone prospettive per il futuro. di Trieste non è stato regalato nulla agli agricoltori, tutto è La necessità di essere protagonisti sul proprio territorio e frutto di duro lavoro e della convinzione che nella nostra di tutelare le specificità è stata sottolineata dall’assessore realtà l’agricoltura oltre a costituire una fonte di sopravvi- regionale all’Agricoltura, Claudio Violino. Il presidente venza e di sviluppo rappresenta una colonna portante della dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Rudi comunità nazionale slovena. Pavœi@, vede, invece, nelle difficoltà uno stimolo a miglio- La recente assemblea generale dell’Unione agricoltori slo- rarsi. veni oltre agli incontestabili meriti passati ha anche affer- Il presidente sloveno dell’ordine dei forestali e degli agri- mato il fatto che esiste ancora una visione del futuro moder- coltori Commissione dell’agricoltura e per le foreste, Ciril na e al passo con i tempi, che trae linfa soprattutto dal fatto Smrkolj, e il vicepresidente Cvetko Zupan@i@ hanno che è caduto il confine. Una consapevolezza questa che espresso parole di apprezzamento sulla collaborazione dev’essere ancora pienamente acquisita in tutti i contesti. sempre più intensa con la Kme@ka zveza che auspicano Duœan Udovi@ continui anche in futuro; così anche il sottosegretario pres- (Primorski dnevnik, 29.6.2010) so il ministero sloveno all’Agricoltura, Vladimir #eligoj. L’assessore provinciale all’Agricoltura, Walter Godina, ha elencato i programmi attuati dalla provincia di Trieste e rivol- S. PIETRO AL NAT-ŒPIETAR ti alla promozione della produzione e di un ‘tavolo verde’, mentre il vicepresidente della Kme@ka zveza, Andrej Bole, si è soffermato sulle difficoltà che incontrano i giovani agri- Patrimonio da inserire nel catalogo dell’Unesco coltori e che sono dovute soprattutto alla burocrazia, che ne limita l’attività e lo sviluppo. Si tratta di difficoltà, come Laboratorio sulle testimonianze culturali, materiali ed ha sottolineato il consigliere regionale sloveno, Igor immateriali, degli sloveni della provincia di Udine Gabrovec, alle quali è necessario rivolgere l’attenzione al fine di realizzare i tanto necessari cambiamenti. Mentre i La cultura immateriale della comunità slovena “nazionale” sindaci di Repentabor-Monrupino, Marko Pisani, e di San e d’oltreconfine è stata il tema del laboratorio svoltosi a San Dorligo della Valle-Dolina, Fulvia Premolin, con il vicesin- Pietro il 12 giugno scorso, organizzato dall'Istituto per la daco di Sgonico-Zgonik, Rado Mili@, hanno espresso cultura slovena di San Pietro e dalla Società etnologica slo- apprezzamento sul ruolo e sulla collaborazione con la vena. Scopo dell’incontro era presentare la cultura mate- Kme@ka zveza, il rappresentante della comunità agricola, riale ed immateriale degli sloveni della provincia di Udine Carlo Grgi@, ha parlato delle comunelle e dei rapporti con che potrebbe essere a breve riportato nel registro della le amministrazioni locali. Sono, infine, intervenuti con valu- Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio tazioni positive il presidente degli agricoltori sloveni della culturale immateriale della Slovenia. Di esso fanno parte Carinzia, Miha Zablatnik, e il coordinatore del comitato della elementi concreti quali strumenti di lavoro, oggetti, manu- Confederazione italiana agricoltori-Cia, Alberto Giombetti. fatti e elementi astratti: canzoni, fiabe, tradizioni. Nel corso della cerimonia sono state consegnate, inoltre, Hanno dato l'avvio ai lavori i saluti di Jole Namor che ha targe commemorative agli unici due membri fondatori della parlato a nome dell'Istituto di cultura slovena di San Pietro Kme@ka zveza, ancora in vita, Nerino Millo e Anton Petaros, e di Katalin Munda, direttrice del gruppo di lavoro della e riconoscimenti agli esperti Stefano Rosato, Sergio Società etnologica slovena per gli sloveni oltreconfine. Majovski e Mario Gregori@. Naœko Kri¡nar, coordinatore del progetto per la salvaguardia Sas della cultura immateriale in Slovenia, ha spiegato che di (Primorski dnevnik, 29.6.2010) essa fanno parte diverse categorie quali la tradizione orale, la letteratura popolare, l'economia, le usanze, le tradizio- ni e l'artigianato ed ha illustrato il processo per inserire un IL COMMENTO determinato elemento nel catalogo della Convenzione, dove la Slovenia ha uno spazio dedicato alla cultura immateriale del territorio nazionale e uno a disposizione della comu- Sessant’anni non sono trascorsi invano nità slovena oltreconfine. Di esso tra poco faranno parte i toponimi e i nomi di famiglia delle aree agricole della «Senza l’agricoltura la vita non sarebbe la stessa», oggi Carinzia. capita spesso di sentire questa affermazione, che siamo Questi furono tra i primi elementi ad essere riportati nel regi- abituati a cogliere con indifferenza senza riflettere sul suo stro della cultura immateriale austriaco, ha affermato la diret- contenuto. Per quanto riguarda l’Unione agricoltori slove- trice dell'Istituto etnografico di Klagenfurt, Martina Piko – ni a Trieste, che ha raggiunto la soglia ragguardevole dei Rustia. Le denominazioni in lingua slovena erano già pre- sessant’anni di attività è sufficiente chiedersi come sareb- senti su due mappe: sulla prima in dialetto sloveno carin- be stato in tutti questi anni senza la sua presenza sul ter- ziano, sulla seconda in sloveno standard. Certo, sceglie- ritorio. re tra le due varianti non è stato semplice, ma l'Istituto etno- SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 26 grafico di Klagenfurt ha, infine, optato per le denominazioni pre messa in discussione, come dimostrano alcune leggi in lingua standard, in quanto era necessaria una trascri- recentemente approvate dal governo italiano. zione precisa e universalmente riconosciuta, anche dal Pahor ha, infine, auspicato nella pubblicazione a breve della punto di vista fonetico. traduzione in lingua italiana dei ricordi della moglie di L'incontro della mattinata si è concluso con un interessante Radoslav Premrl sul fratello, l’eroe nazionale Janko dibattito in cui, tra le numerose questioni emerse, si è par- Premrl-Vojko. lato delle modalità adottate nei vari Paesi per compilare il M. T. registro della convenzione Unesco. (Novi glas, 17. 6. 2010) Nel pomeriggio Peter Rustia, Luigia Negro, Luisa Cher, Claudia Salamant e Luisa Battistig hanno presentato l'at- tività culturale della comunità slovena della Provincia di KOMEN Udine. Ha concluso l’incontro la proiezione del cortometraggio di Aldo Clodig, Gabriella Cicigoi, Giovanni Coren, Ada A Viljem #erno il premio Œtrekelj Tomasetig, Davide Clodig e Dario Simaz, dedicato ai falò di San Giovanni. Viljem #erno, operatore culturale sloveno delle valli del I. B. Torre-Terske doline, nella Slavia friulana-Bene@ija, ha (Dom, 30. 6. 2010) recentemente ricevuto a Komen, in Slovenia, il 10° Premio Œtrekelj. Ogni anno, dal 2001, il premio promosso dai comuni di Komen, Diva@a, Hrpelje Kozina e Se¡ana, LIGNANO dal Fondo della Repubblica slovena per le attività cultura- li e dal Centro di ricerca scientifica dell’Accademia slove- na per la scienza e l’arte, viene assegnato quale ricono- Premio Hemingway Sparkasse 2010 scimento per la carriera e per i traguardi prestigiosi rag- giunti nell’ambito della tutela e valorizzazione di canti e testi a Boris Pahor della cultura popolare. Alla cerimonia di consegna del premio a Viljem #erno erano Lo scorso 11 giugno presso la sala Kursaal a Lignano, lo presenti, tra gli altri, il ministro per gli sloveni d’oltre confi- scrittore sloveno di Trieste, Boris Pahor ha ricevuto il pre- ne e nel mondo, Boœtjan ˘ekœ, il direttore del Fondo della mio dedicato a Hemingway. Un riconoscimento che Pahor Repubblica slovena per le attività culturali, Igor Terœar, il ha mostrato di apprezzare molto, dal momento che è un vicepresidente del parlamento sloveno, Vasja Klavora, e profondo ammiratore di Hemingway e della sua prosa let- il vicepresidente del Congresso mondiale sloveno, Toma¡ teraria, alla quale si è ispirato in alcune delle sue opere. Pavœi@. Oratore ufficiale della cerimonia è stato il docen- Per il secondo anno consecutivo il premio Hemingway te dell’Università di Udine, Roberto Dapit. Sparkasse è stato assegnato ad uno sloveno, lo scorso Nel suo intervento di saluto, il sindaco di Komen, Uroœ anno l’aveva ricevuto lo scrittore Drago Jan@ar. Slami@, anche presidente della giuria che sceglie i premiati, Massimo Pagani, in rappresentanza del ramo italiano della ha sottolineato come il premio Œtrekelj unisca tutti gli slo- carinziana Sparkasse, l’istituto bancario promotore con il veni. Lo dimostra il fatto che nelle scorse edizioni è stato comune di Lignano del premio Hemingway, ha definito ricevuto anche da Pavle Merkù e Milko Mati@etov, che fanno Pahor una testimonianza vivente della tragedia del XX seco- parte del territorio sloveno d’oltre confine o che sono stret- lo e uno strenuo difensore dei valori universali della libertà, tamente legati ad esso. della fratellanza e della convivenza tra i popoli. ˘ekœ si è complimentato con #erno ed ha parlato dell’im- Alla cerimonia di consegna, intervistato dal giornalista portanza dei dialetti, che arricchiscono il patrimonio lin- Gianluca Versace, parlando della sua vita e delle sue opere, guistico e del fatto che oggi è possibile coltivare sia le par- Pahor ha detto che esse sono segnate dai tragici fatti sto- late locali che la lingua standard. rici da lui vissuti e ha sottolineato che una buona com- Terœar ha ringraziato #erno per il suo operato rivolto alla prensione della verità storica implica anche la conoscen- tutela della lingua e del dialetto sloveno nella provincia di za degli antefatti. A questo proposito ha ricordato i crimi- Udine, anche nell’ambito del Circolo culturale sloveno Ivan ni e la più che ventennale politica di assimilazione perpe- Trinko di Cividale, del quale è stato uno dei soci fondato- trati dal fascismo a danno degli sloveni. Ha parlato della ri. guerra e della prigionia, che egli stesso ha sperimentato, L’oratore ufficiale Roberto Dapit ha messo a confronto la della tragedia del popolo ebreo, ma anche dei cosiddetti situazione della minoranza slovena in provincia di Udine deportati politici condannati a morire nei campi di con- con le valli delle quali #erno parla nella sua poesia Ter, centramento nazisti in Europa. Pahor ha detto, inoltre, che dove dice che «qui c’è la bellezza, ma anche l’oscurità». continuerà a testimoniare sui tragici fatti storici del passa- Dapit ha, quindi, ricordato la prima indagine che fece nelle to soprattutto per informare i giovani sulle sofferenze pati- Valli del Torre e nel corso della quale registrò gli anziani te da chi ha lottato contro il fascismo ed il nazismo per affer- del paese, che parlavano nel locale dialetto sloveno. A que- mare i principi di libertà e di democrazia. Anche il no alla sto proposito Dapit ha sottolineato i meriti di Viljem #erno dittatura comunista è emerso dal colloquio pubblico tra nell’aver contribuito e nel contribuire tuttora, attraverso la Pahor e Versace. sua attività, a tutelare, in provincia di Udine, il dialetto slo- Pahor ha espresso, inoltre, soddisfazione per il fatto che veno della valle del Torre e la lingua slovena standard. Dapit nei prossimi giorni uscirà in Spagna la traduzione in lingua ha dato, quindi, lettura dei ricordi di Pavle Merkù sugli incon- spagnola del suo romanzo «Necropoli». Ha poi sottolineato tri con #erno ed ha messo in evidenza gli aspetti positivi la necessità di continuare a testimoniare sui fatti del pas- della valle del Torre per la positiva collaborazione con il sato per evitare che si ripeta la storia tragica del XX seco- sindaco di Lusevera e per l’attività dei giovani alunni della lo, dal momento che, ha detto, la democrazia viene sem- scuola di musica Glasbena matica. SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 27 Il programma culturale è stato arricchito dall’esibizione del accettazione che siamo tutti esseri umani nati sotto lo stes- complesso Bk evolution e dalla lettura da parte di Luisa so cielo. Tante difficoltà sono state superate, altre anco- Cher di due poesie scritte da #erno: «Gremo tu sonce» e ra, forse le più difficili, devono essere superate. Ma se esi- «Ter». ste la volontà, anche tramite queste iniziative, tutto vera- N. M. mente si potrà ripianare. E la vostra partecipazione odier- (Primorski dnevnik, 29. 6. 2010) na ne è limpida testimonianza». Likar ha ricordato che «l’eredità morale di Cont ci spinge a fare comunità, a superare quelle divisioni che ancora per- CANEBOLA-PODBELA sistono. Sul nastro d’asfalto di questa manifestazione cor- - rono le nostre aspirazioni. Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte e i risultati non mancheranno». Un passo verso una vera Europa Da parte sua, Kav@i@ ha posto l’accento sul valore della giornata. «In momenti come questi – ha detto – si capisce Più di 400 i partecipanti alla marcia “III Memorial quanto siamo simili e uguali, quanto simili e uguali siano i Ado Cont” nostri desideri e i nostri obiettivi. La collaborazione che già esiste in campo culturale e sportivo dovrà necessariamente Partecipazione record di 410 atleti alla marcia Canebola- trovare applicazioni anche nell’ottica di turismo e di sviluppo Podbela, un tracciato di quattordici chilometri, lungo il quale, economico. D’altro canto, proprio Kamp Nadi¡a è l’esem- 16 anni fa, era sbocciato il sogno di due amici, Ado Cont pio di come si possa far decollare un territorio premiato da e Zdrakvo Likar, fermamente convinti che gli uomini nasco- una natura davvero speciale». no senza confini e che pertanto sono in grado di sconfig- Shaurli, infine, ha indicato nella Canebola-Podbela «un pic- gere qualsiasi restrizione venga loro imposta. colo tassello per una vera Europa, dove ognuno sappia por- Fu la marcia transfrontaliera Canebola-Podbela una delle tare i propri valori, la propria identità culturale, la capacità più belle intuizioni per mantenere vivi i contatti, per offrire di incontrare gli altri nel rispetto e nella condivisione. Questa una occasione di incontro quando ancora il confine detta- marcia è nata quando ancora non si ipotizzavano i suc- va i suoi ritmi. cessivi cambiamenti. Ma oggi che i confini sono caduti, il Domenica 27 giugno, il “III Memorial Ado Cont” (così è stata lavoro che ci attende appare ancora più difficile. Se penso etichettata la manifestazione dopo la scomparsa del suo che cinque sindaci delle Valli (del Natisone, ndr) ancora ideatore) ha visto in gara, come detto, 410 atleti, ma altret- vedono la Slovenia come un pericolo dal quale doversi tanti amici, parenti o semplici gitanti, italiani e sloveni, sono difendere, io, come sindaco, mi vergogno. La nostra lin- confluiti a Podbela, assediando letteralmente il Kamp gua, la nostra scuola bilingue sono una vera ricchezza. Nadi¡a, traguardo della marcia, splendido punto di risto- Rivolgo, pertanto, un grande ringraziamento agli organiz- ro, luogo deputato a stringere o allacciare contatti, tra sor- zatori di questo meeting che indica come dovrà essere il risi, brindisi e progetti per successivi incontri. nostro futuro. Non ci interessa, infatti, un’Europa fatta di Pare, pertanto, riduttivo parlare di una bella giornata di sport, banche e di economia. Aspiriamo, invece, a un’Europa dei in quanto la marcia è risultata unicamente il pretesto per popoli. Come amministratori dobbiamo puntare a questo liberare quei profondi valori di socialità e di amicizia che obiettivo e dimostreremo che soltanto insieme potremo da sempre hanno caratterizzato i rapporti delle genti che affrontare le sfide che ci attendono». (…) gravitano su un fiume che un tempo segnava una cesura, Gianpietro Carniato ma che oggi diviene autentica cerniera. (Dom, 15. 7. 2010) Simpatica, invero, anche la tradizionale variante Prosnid- Robidiœ@e-Podbela, lungo la pista forestale che scende al rio Lerada. Quarantatre gli iscritti alla manifestazione, ma altrettanti sono piombati su Podbela per una giornata irri- nunciabile. Ed è scoppiata la festa assieme agli amici slo- veni con i quali i rapporti della gente di Prossenicco si sono SLOVIT/SLOVENI IN ITALIA notevolmente intensificati dopo la demolizione delle sbar- Quindicinale di informazione re di confine. DIRETTORE RESPONSABILE: GIORGIO BANCHIG L’ouverture dell’happening ha portato a gustare una pasta- EDITRICE: ost società cooperativa a r.l. sciutta superlativa, carica di sugo e del profumo dell’ami- m PRESIDENTE: GIUSEPPE QUALIZZA cizia. Poi cepva@i@i e birra a volontà. Il resto l’hanno fatto i sorrisi, i ricordi, gli scambi di impressioni. E il tempo è tra- DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: scorso in tutta serenità. 33043 CIVIDALE DEL FRIULI, BORGO SAN DOMENICO, 78 È stato Rino Petrigh, regista della manifestazione, a pre- TELEFONO: TEL/FAX 0432 701455 siedere al momento di ufficialità e delle premiazioni degli E-MAIL [email protected] atleti. Gli facevano ala il prefetto di Tolmino, Zdravko Likar, STAMPA GORI PIERPAOLO il sindaco di Kobarid, Robert Kav@i@, il sindaco di Faedis, VIA D. FAILUTTI, 4/2 - 33050 ZUGLIANO (UD) Cristiano Shaurli, la signora Giacinta, vedova di Ado Cont, REG. TRIB. UDINE N. 3/99 DEL 28 GENNAIO 1999 con i figli Ivan, Mauro e Patrizia. ASSOCIATO ALL’UNIONE «Siamo qui – ha detto Petrigh – ad onorare la memoria di STAMPA PERIODICA ITALIANA Ado Cont. Come lui ci ha insegnato, il nostro compito è di U N A C O P I A = 1,00 E U R O seminare, qualcosa nascerà. La tempesta potrà rovinare AB B O N A M E N T O A N N U O = 20,00 E U R O i fiori, ma mai distruggere i semi. Ado ha voluto questa mani- festazione come segno di amicizia, un termine che sta a C/C P O S T A L E: 12169330 indicare rispetto vicendevole, nella diversità di lingua e di MO S T S O C I E T À C O O P E R A T I V A A R.L. - 33043 CI V I D A L E cultura, vuol dire solidarietà, condivisione, aiuto reciproco, SLOVIT N° 6-7 del 31/7/10 pag. 28