STORIA AGONISTICA DELLA CONTROVERSA A.R. 155 Di Alberto Strada
STORIA AGONISTICA DELLA CONTROVERSA A.R. 155 Di Alberto Strada Gennaio 1992 viene presentata alla stampa specializzata ed al pubblico la 155, prima media ALFA Romeo prodotta e progettata interamente dalla FIAT da quando nel 1988 il prestigioso marchio milanese ne entrò a far parte. Il nuovo veicolo andava a sostituire la vecchia 75 (presentata nel 1985), auto che rappresentava la storia e la filosofia tecnica dell’ALFA e che vendeva ancora moderatamente bene, e da questa si distaccava pesantemente per soluzioni adottate e per target commerciale. La 155 rendeva chiara la sua origine FIAT adottando molte soluzioni comuni alle altre vetture del gruppo; il pianale era quello della Tipo (comune anche alla Lancia Dedra e alla FIAT Tempra), così come le sospension i anteriori McPherson e le posteriori a bracci longitudinali, la trazione anteriore o integrale e i motori 1.9 Diesel, 2.0 Turbo 16v e 1.7 Benzina (quest’ultimo omologato ma mai utilizzato sulla vettura). Dell’ALFA Romeo restavano i motori 1.7, 1.8 e 2.0 Twin Spark e 2.5 V6, il sistema frenante a quattro dischi e i cambi. La linea, opera del centro stile FIAT, spigolosa e dalla bellezza forse troppo soggettiva, riprendeva e provava a modernizzare quella a cuneo della 75. Il risultato finale fu un’ondata di critiche sulla linea, sull’auto in genere (considerata una FIAT motorizzata ALFA) e sulla scelta della trazione anteriore per molti incompatibile con il modo di essere di un’ALFA. La macchina non entusiasmava ma, moderatamente, vendeva, meno della 75 ma tanto quanto bastava per fare utili; il problema era far capire che quella “cosa” era un’ALFA condizione indispensabile considerando che ormai era deciso che non si sarebbero più costruite ALFA a trazione posteriore.
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