I LUOGHI DEL LAVORO Presentazione

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I LUOGHI DEL LAVORO Presentazione Edizioni presenti nella Biblioteca Centrale/ www.comune.milano.it/sbm I LUOGHI DEL LAVORO Presentazione Presentare una bibliografia ragionata sulle manifatture milanesi necessita, considerata la vastità dell’argomento, la precisa definizione di parametri che derivano dal carattere della ricerca orientata piuttosto dalle implicazioni sociali e urbanistiche dello sviluppo industriale che dal dato strettamente economico. In questo senso si è operata una scelta cronologica e geografica precisa. Il primo parametro fissa i termini dell’attività delle aziende considerate tra il 1900 e il 1970, ed è meno arbitrario di come potrebbe apparire. Se ci si riferisce infatti alla situazione della manifattura milanese per gli ultimi decenni del XIX secolo, come riportata ad esempio dalla Guida Savallo , appare chiaro che la costellazione di attività spesso presumibilmente piccole o piccolissime non consente un adeguato approfondimento della loro produzione rispetto al XX secolo che ha visto affermarsi in termini sempre più perentori, in concomitanza con lo sviluppo delle strategie pubblicitarie, l’identità dei prodotti legata al “marchio”. La scelta del 1970 come termine cronologico è stabilita invece sulla fine del prepotente sviluppo industriale, sancito dalla crisi petrolifera del 1974, col conseguente crollo fatto registrare nel decennio tra il 1970 e il 1981 degli addetti al settore industriale (circa il 27%), compensato dall’aumento degli occupati nel settore terziario che, a Milano, in quel periodo arrivarono a superare in modo consistente i primi. Nella bibliografia non sono pertanto riportate le attività cessate prima del XX secolo o iniziate dopo il 1970. Si è inoltre operata una distinzione grafica fra le ditte ancora attive e quelle, o non più riferibili alla realtà milanese o la cui attività è semplicemente cessata, evidenziando per quelle ancora operative la denominazione in grassetto. Per l’intitolazione adoperata, magari fra le molte susseguitesi e fra le varie ragioni sociali, si è optato invece per il criterio della “maggiore notorietà” col margine di arbitrio che ne consegue. L’evidenza data al marchio ha implicato una particolare attenzione per i prodotti finiti piuttosto che per la produzione intermedia. Il parametro geografico-urbanistico ha circoscritto la ricerca all’area amministrativa dell’attuale Comune di Milano e alla presenza in esso degli stabilimenti produttivi e non solo della sede legale delle ditte considerate, pur con qualche eccezione come nel caso delle Acciaierie Falck le cui fabbriche di Sesto San Giovanni erano troppo prossime alla città per negarne il carattere meneghino. A cura di Alberto Di Bello, Ufficio Conservazione e valorizzazione raccolte storiche Per informazioni: [email protected] Aggiornamento: luglio 2017 Per quanto riguarda la distinzione in settori delle manifatture (dalle quali abbiamo escluso case editrici e giornali, per i quali non mancano le bibliografie specifiche) abbiamo riportato in linea di massima quella adottata in: Atlante topografico: Milano città e comuni dell'hinterland. Guida delle industrie, planimetria di 175 comuni, ricerca rapida delle industrie,stradario-abitanti-codice postale , a cura dello Studio cartografico Ortelio, Cusano Milanino, Studio cartografico Ortelio, 1973 L’atlante ha costituito la base della ricerca al punto che laddove non siano menzionati riferimenti bibliografici è a questo testo che si è fatto riferimento. Le altre opere generali con citazione bibliografica abbreviata sono in ordine cronologico: • Milano illustrata. Cose, persone , Milano, Tip. Della Soc. Edit. La Poligrafica, 1903 • Milano nel 1906 , [a cura di Luca Beltrami ... et al.], Milano, Tip. U. Allegretti, 1906 • Esportatori italiani nel mondo. Repertorio generale delle ditte importatrici ed esportatrici italiane , 2. ed., Milano, Associazione Lombarda dei Giornalisti, 1950 • Rinnovamento industriale italiano , Italica editoriale, [1959?] (Milano : Off. Graf. Martinelli) • Gli archivi d'impresa nell'area milanese. Censimento descrittivo , a cura di Duccio Bigazzi ; per conto dell'Istituto Lombardo per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, Milano, Bibliografica, 1990 • I marchi di fabbrica a Milano, 1868-1913. Arte, industria e diritto , testi di Giovanna Ginex, Guido Lopez, Gian Paolo Massetto, Milano, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, 1992 • Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000. Profili storici e titoli azionari , a cura di Giuseppe De Luca, Milano, Libri Scheiwiller, 2002 • Storie industriali. Passato e presente nel sud est di Milano , a cura di Stefania Aleni, Vito Redaelli, Milano, Associazione Culturale Quattro, 2010 • Giuseppe Corbetta, Milano sud. Ritratti di fabbriche 35 anni dopo , Milano, Quattro, 2017 • A sud dello Scalo romana. Vocazioni e suggestioni di un'area in trasformazione , a cura di Stefania Aleni, Milano, Quattro, 2017 Accanto alle fonti bibliografiche tradizionali, carattere preponderante hanno avuto a partire dal sito istituzionale della Camera di Commercio, i dati reperiti nel WEB. I LUOGHI DEL LAVORO INDUSTRIE DELL'AGRICOLTURA E DELL'ALIMENTAZIONE FLORICOLTURA E VIVAI Fratelli Ingegnoli Dopo il trasferimento da Sesto Calende, l'ing. Francesco Ingegnoli apre nel 1789 il primo vivaio milanese che progressivamente va a occupare una vasta aerea in aperta campagna nella zona occupata oggi dalla Stazione Centrale. Nel 1884 l'attività floro-vivaistica si trasforma nella: “Società commerciale in nome collettivo Fratelli Ingegnoli”, uno dei primi stabilimenti agro-botanici europei con sede a Milano in Corso Loreto, 45 (oggi Corso Buenos Aires, 54 ) che si fa così conoscere in tutta Italia e anche nel mondo con le sue nuove varietà botaniche ed orticole create in esclusiva con l'assistenza di esperti botanici di fama internazionale. La direzione tecnica per la produzione orto-vivaistica dell’azienda è successivamente passata, fino alla metà del secolo scorso, a Cologno Monzese su un’estensione di circa 50 ettari di terreno. Dal 1997 è diventato operativo il nuovo stabilimento di via Oreste Salomone 65 in Milano (zona Mecenate), cui si è aggiunta nel 2010 una grande sede espositiva organizzata su una superficie di oltre 6.500 mq con 800 mq di serre. Milano illustrata, p. 184 goo.gl/TYSMv Stabilimento agrario-botanico Angelo Longone Considerato il più antico del suo genere in Italia (1760), il vivaio annoverava agli inizi del '900, dopo il trasferimento da villa Castella fuori Porta Comasina al n. 659, oltre a una clientela internazionale la decorazione dei giardini reali del Quirinale e della villa reale di Monza. Le piante erano coltivate per un'estensione superiore ai quindici ettari in via Melchiorre Gioia 39 . Milano illustrata, p. 184 PASTIFICI Molino Besozzi Marzoli Fu eretto in piazza Trento tra il 1911 e il 1912 con ingresso da via Adige , dove arrivavano le granaglie tramite lo scalo di Porta Romana al quale l’edificio rimase collegato con un binario fino agli anni Ottanta. Nel 1992 la produzione fu trasferita da Milano a Bergamo e l’edificio fu ristrutturato con destinazione mista: residenziale e parcheggio multipiano. Milano sud, pp. 60-61 Panificio Automatico Continuo L’Azienda dei Consumi di Milano, ente paracomunale creato a inizio Novecento con la finalità di calmierare i generi ritenuti di prima necessità, disponeva nel 1924 di un molino a Pavia e di una ventina di forni che si decise di unificare creando un moderno panificio industriale. L’opera fu realizzata su disegno dell’architetto Ettore Cardani. Il nuovo impianto di via Quaranta 43 era direttamente collegato con lo scalo merci di Porta Romana dal quale arrivavano 3-4 vagoni di sacchi di farina al giorno. Nel 1934, l’Azienda dei Consumi di Milano fu messa in liquidazione a favore del Comune che lo cedette in affitto alla Società Esercizio Panifici Comunali rimasta attiva fino agli anni Sessanta. Milano sud, pp. 26-29; A sud dello scalo romana, pp. 144-148 https://bit.ly/2Qygq1F Pastificio Baroni (Luigi Baroni) La società anonima Pastificio Baroni fu costituita nell'ottobre 1917, in corso di Ripa Ticinese 99 , per la fabbricazione di paste alimentari, amido di frumento e per la realizzazione di macchinari per pastifici. Nel marzo del 1949 fu trasformata in società per azioni. Nel 1960 fu mutato l'oggetto sociale: da società industriale e commerciale a finanziaria. Le Società quotate, pp. 310-311 DOLCI Alemagna Nel 1921 viene fondata da due fratelli la ditta Alemagna. Nel 1930 in via Carlo Alberto (via Mazzini) viene aperta la prima pasticceria Alemagna, seguita nel 1932 dal locale di via Manzoni . Nel 1937, la ditta si ingrandisce, sistemando i suoi stabilimenti in una ex-filanda, in via Silva 36 , alla periferia di Milano. Aumentano i ritmi di produzione e i volumi e il panettone diventa un dolce per tutti, iniziando a essere spedito in tutto il mondo con le caratteristiche cappelliere con la “A” maiuscola. Negli anni ’40 la nuova pasticceria Alemagna in Piazza del Duomo si afferma come punto di ritrovo dei milanesi. Gli anni del boom rappresentano anche per Alemagna un momento di grandissima crescita e l’espansione porta alla diversificazione del business: dai gelati alle caramelle Charms, fino agli Autogrill Alemagna. La storia dell’Alemagna (e della Motta) subisce un drastico cambiamento sul finire degli anni Sessanta, quando la Sme acquista il 35 per cento del capitale della Motta (1968) e il 50 per cento di quello dell’Alemagna (1970). Pur non rientrando nei piani di acquisizione della Sme, l’Alemagna è incorporata
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