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San Severo Teatro “G. Verdi” ingresso ore 18.30 sipario ore 19.00

Foggia Teatro del Fuoco ingresso ore 17.30 sipario ore 18.00

Ingresso 27 dicembre • 29 marzo con abbonamento o biglietto Unione Europea Regione Puglia Provincia Comune PO FESR 2007-2013 – Asse IV Azione 4.3.2 “Valorizzazione delle eccellenze dei festival e delle rassegne di spettacolo dal ” di Foggia di San Severo

PR MO

San Severo DAUNIA

Fondazione Banca del Monte - Foggia I luoghi

San Severo • Teatro Comunale “G. Verdi”

Foggia • Teatro del Fuoco PROMOTORI

Regione Puglia Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo

Provincia di Foggia Francesco Miglio Presidente

Comune di San Severo Francesco Miglio Sindaco

Centrale En Plus di San Severo Alessandra Salvati Responsabile

Fondazione felix Giuliano Volpe Presidente

Promodaunia Maria Elvira Consiglio Presidente

Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci” Saverio Russo Presidente

4 SOSTENITORI

Energia Fortore e Futura S.p.A. Antonio Salandra Presidente

Banca Mediolanum Luigi Fantetti Responsabile

Gruppo Salatto Potito Salatto Presidente

Ditta Vittorio Fabbrini

Associazione Il Meglio della Puglia Piero Gambale Presidente

ORGANIZZATORI

Associazione culturale Musica Civica Dino De Palma Presidente

Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di San Severo Augusto Ferrara Dirigente

DIREZIONE ARTISTICA Gianna Fratta 5 San Severo • Teatro Comunale “G. Verdi” Ingresso ore 18.30 - Sipario ore 19.00 Foggia • Teatro del Fuoco Ingresso ore 17.30 - Sipario ore 18.00

San Severo, sabato 27 dicembre Foggia, domenica 28 dicembre “Legalità e corruzione” con Giovanni Maria Flick Assolutamente tango con Gianni Iorio & Absolute Tango Quartet e i tangueros Greta Luna Saccone e Francesco Mastromauro

Foggia, domenica 11 gennaio “...e il suon di lei...” con Cosimo Cinieri The lodger - A story of the London fog Proiezione del film muto di Alfred Hitchcock con colonna sonora dal vivo Ensemble Musica Civica - Roberto Molinelli, direttore

San Severo, sabato 17 gennaio “Il patrimonio prima o poi passa!” con Giovanni Pirovano Le Quattro Stagioni di Vivaldi con proiezioni video interattive Orchestra d’archi Musica Civica - Dino De Palma, violino solista

San Severo, sabato 24 gennaio Foggia, domenica 25 gennaio “Le sette meraviglie del mondo antico” con Valerio Massimo Manfredi Le sette meraviglie di Mozart I sette capolavori del genio nato il 27 gennaio - Concerto per il Giorno della Memoria

San Severo, sabato 7 febbraio “Abusivi” con Roberto Ippolito Rhapsody in blue - Orchestra della Magna Grecia Pierluigi Camicia, pianoforte - Michele Nitti, direttore

6 Foggia, domenica 8 febbraio “Abusivi” con Roberto Ippolito Plagi in musica e pezzi abusati Ensemble U. Giordano

San Severo, sabato 21 febbraio Foggia, domenica 22 febbraio “La musica delle parole” con Stefano Bartezzaghi La ciociara - Orchestra della Magna Grecia Hani Song, violino - Carlo Ponti Jr, direttore

San Severo, sabato 7 marzo Foggia, domenica 8 marzo Talenti di Capitanata per il mondo Christian De Luca, pianoforte - Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli Ripalta Bufo, soprano - Umberto Sangiovanni & Dauniaorchestra Interviste di Micky de Finis

San Severo, sabato 21 marzo Foggia, domenica 22 marzo “La Guerra grande. Storie di gente comune” con Antonio Gibelli Histoire du soldat di Igor Stravinsky Evento per il centenario della Grande Guerra

San Severo, sabato 28 marzo Foggia, domenica 29 marzo Conversazione con Federico Rampini Cheek to cheek - Frank & Billie Musiche e arrangiamenti di Antonio Ciacca Sweet Lu - Joice Elaine Yuille, voci Corinne Stefanutti, ballerina di tip-tap Evento per il centenario della nascita di Frank Sinatra e Billie Holiday

7 Nel duplice ruolo di Presidente della Provincia e Sindaco di San Severo, ho ritenuto di profondere l’impegno mio e delle amministrazioni che rappresento per dare seguito ad una delle iniziative più radicate nel tessuto culturale della Capitanata, la rassegna Musica Civica che giunge quest’anno alla VI edizione. Nata nel 2009, la prestigiosa stagione di conversazioni e concerti si pone come evento di riferimento nella politica culturale di questa terra, per via del suo impegno civico, della qualità degli artisti, dell’entusiastica partecipazione di pubblico e dell’originalità della for- mula che unisce la riflessione sui grandi temi della contemporaneità alla musica e all’arte. Saluto con particolare favore la partecipazione delle tante realtà pubbliche e private che sostengono l’iniziativa e sono orgoglioso dell’adesione del Comune di San Severo che in questo modo allargherà l’offerta culturale del prezioso teatro comunale “G. Verdi”. Un cartellone prestigioso di eventi che collegheranno Foggia e San Severo, per consentire a sempre più cittadini della Capitanata di partecipare ad un appuntamento dalla forte impronta civica e dal grande impatto spettacolare, ad una manifestazione che arricchisce e rivitalizza un territorio che mai come in questo momento ha bisogno di cultura, impegno, riflessione e innovazione. Francesco Miglio Presidente della Provincia di Foggia e Sindaco di San Severo

Musica Civica è al suo sesto anno di vita. Fin dalla nascita ho assistito e partecipato con entusiasmo al suo percorso di ideazione, di crescita e di maturazione nel mio ruolo di assessore alla cultura della Provincia di Foggia e oggi posso dire, senza tema di smentita, che la rassegna costituisce una delle realtà cultu- rali più seguite ed apprezzate della Capitanata e una delle più significative del Sud Italia. La grande scommessa fatta sei anni fa è stata vinta e per questa sesta edizione la rassegna, che tanto seguito di pubblico ottiene a Foggia, si espande non solo dal punto di vista arti- stico, portando in Capitanata oltre 200 artisti e intellettuali da tutto il mondo, ma anche da quello geografico, allargando l’offerta a San Severo nel bellissimo teatro “G. Verdi”. In qualità di Presidente di Promodaunia non posso che gioire di questa nuova apertura della rassegna ad una sempre più vasta area della provincia in vista di un contributo ancor più fattivo alla crescita culturale, civile, umana ed artistica di un territorio che, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, necessita di momenti di riflessione, di stimoli, di ottimismo e di fiducia. Maria Elvira Consiglio Presidente di Promodaunia

La Fondazione Apulia felix continua nel suo percorso virtuoso di promozione culturale ter- ritoriale grazie all’impegno di sempre più soci che, oltre a sostenere molte attività di pregio della Capitanata, si sono spesi in prima persona per restituire alla città di Foggia e alla provincia tutta l’Auditorium Santa Chiara, spazio ubicato nel cuore della città e splendida cornice per ogni tipo di incontri ed eventi.

8 Proprio nell’ottica di utilizzare l’Auditorium, completamente rinnovato dal punto di vista acustico, e di arricchire l’offerta culturale cittadina, si è ritenuto di ideare una rassegna di guide all’ascolto e di approfondimenti musicali strettamente connessa a Musica Civica, la stagione Musica felix, che si svolgerà con otto incontri da gennaio a marzo 2015. Musica felix va ad aggiungersi alle tante iniziative che da giugno ad oggi sono state organizzate nella sede della Fondazione e che hanno spaziato dalla musica jazz al cinema, dalle confe- renze ai concerti, dal teatro al canto, con una partecipazione di pubblico superiore ad ogni previsione. Segno questo che il nostro territorio è affamato di arte, è aperto agli stimoli culturali e alle proposte innovative, è desideroso di musica e di momenti di riflessione ed è pronto ad accogliere con entusiasmo le offerte di qualità. Molti usano solo retoricamente le parole abusate di ‘sistema’ e ‘sinergia’: noi ci crediamo davvero e quelle parole le mettiamo in atto costantemente insieme ad altre istituzioni e associazioni. Nell’ottica di creare un polo culturale, la Fondazione Apulia felix e l’asso- ciazione Musica Civica stanno lavorando alacremente per arricchire l’offerta spettacolare e stimolare una partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita culturale della città. Giuliano Volpe Presidente della Fondazione Apulia felix

La Fondazione Banca del Monte di Foggia ha inteso sostenere la sesta edizione di Musica Civica, con una novità sostanziale rispetto alla precedente: quest’anno la nostra Fonda- zione patrocina uno degli otto eventi della apprezzata rassegna, quello legato alla Grande guerra. Per i prossimi tre anni dedicheremo il nostro progetto “Memoria” all’anniversa- rio del primo conflitto mondiale, con attività formative nelle scuole di Foggia, iniziative editoriali, un cineforum e una sezione del nostro sito dedicata ai monumenti ai Caduti della guerra 1915-18 nella nostra Provincia. Abbiamo perciò salutato con grande favore la proposta del maestro Fratta di allestire l’Histoire du soldat, di Igor Stravinskij, composta nel 1918 e rappresentata a Losanna quando ancora la guerra insanguinava l’Europa. La conversazione che precederà l’esecuzione sarà affidata ad Antonio Gibelli, già docente all’Università di Genova, uno dei maggiori storici della Grande guerra ed autore di nu- merosi volumi dedicati a quel conflitto. La riflessione storica, la musica, la recitazione, il balletto saranno un monito sulla follia della guerra e un ricordo dei suoi milioni di vittime. Saverio Russo Presidente della Fondazione Banca del Monte di Foggia

Il Meglio della Puglia, associazione di promozione socioculturale che mi onoro di rappre- sentare, ha inteso aderire con entusiasmo al progetto Musica Civica nella convinzione che esso rappresenti, sotto il profilo culturale, un momento fondamentale di crescita del “capitale civile” dell’intera Capitanata. Lo ha fatto attraverso una sorta di “mecenatismo diffuso” da parte dei suoi soci e simpatizzanti, che personalmente ringrazio, a dimostrazio- ne che è in fondo attraverso i piccoli gesti che “la foresta continua a crescere in silenzio”. Piero Gambale Presidente de Il Meglio della Puglia

9 sabato 27 dicembre ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”

domenica 28 dicembre ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE “Legalità e corruzione” con Giovanni Maria Flick

Assolutamente tango

Gianni Iorio & Absolute Tango Quartet Gianni Iorio, bandoneon Enrico Luxardo, violino Ciro Cirri, contrabbasso Marco Fringuellino, pianoforte

Greta Luna Saccone Francesco Mastromauro tangueros

10 Giovanni Maria Flick

Absolute Tango Quartet

Gianni Iorio

Greta Luna Saccone Francesco Mastromauro

11 Note d’ascolto: Musica Civica inaugura l’edizione 2014/2015 con la conversazio- ne “Legalità e corruzione” di Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale e già Ministro della Giustizia. La riflessione verterà su concetti quanto mai attuali nell’Italia dei nostri giorni e soprattutto nella nostra terra alla luce dei re- centi accadimenti: legalità, corruzione e dignità. Legalità e dignità, sviscerate a partire dalla Carta Costituziona- le, dai riferimenti normativi e dai contributi giurisprudenziali, devono affermarsi come principi, premesse e fondamenti di un vivere civile, solidale e libero, per contrastare la dilagante cor- ruzione che si insinua in ogni piega del nostro vivere quotidiano. L’attualità e la necessità di una riflessione in merito diventano indispensabili per la difesa e il riconoscimento di una qualità della vita fondata sulla centralità dell’uomo e sul suo corretto relazionarsi agli altri. Al tango, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2009, è invece dedicato il concerto inaugurale di questa edizione. Sul palco, oltre al noto bandoneonista Gianni Iorio con l’Absolu- te Tango Quartet, ci saranno due giovanissimi tangueros italiani, che hanno al loro attivo numerosi riconoscimenti a livello mon- diale. Musica e danza daranno vita ad uno spettacolo che sarà un per- corso nel mondo poliedrico del tango, da quello tradizionale a quello più moderno di Piazzolla. Definito “un pensiero triste che si balla”, il tango non è sempli- cemente una danza, è un’emozione, una sensazione, un enigma. Ma soprattutto il tango è una cultura, un mondo intero che si esprime in parole, in note e in due corpi che vivono un dialogo 12 creativo e seducente fatto di sensorialità, percezione e istinto. Danza e musica, dunque, per raccontare un’esperienza unica di vita che, nata in Argentina e Uruguay, è ormai amata e coltivata in ogni parte del mondo.

GIOVANNI MARIA FLICK Nato a Ciriè (Torino) nel 1940, dopo la laurea in Giurisprudenza a 23 anni, Flick viene chiamato a dirigere la Città dei ragazzi di Roma e a 24 anni vince il concorso in magistratura qualificandosi primo a livello nazionale. Nel 1976 lascia la magistratura per intraprendere la carriera di avvocato pe- nalista che interrompe nel 1996 con la nomina a Ministro della Giustizia nel governo Prodi I. Nel febbraio del 2000 viene nominato giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Cinque anni dopo assume la carica di vicepresidente e nel 2008 diventa pre- sidente della Corte stessa. Attualmente è professore emerito di Diritto penale all’Università Luiss di Roma, dove ha insegnato fino alla nomina a giudice costituzionale. Èinol- tre presidente onorario della Fondazione Museo della Shoah di Roma. È stato consigliere e poi presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor durante il concordato preventivo che ha consentito il salvataggio e la vendita del polo sanitario e della ricerca milanese. È stato delegato del Commissario straordinario del governo per l’Expo 2015 di Milano.

ABSOLUTE TANGO QUARTET L’Absolute Tango Quartet nasce nel giugno 2005 come quartetto dei solisti della Orquesta Tipica di Alfredo Marcucci, che è attualmente l’unica forma- zione italiana di tango avente organico da orchestra tradizionale di tango di 11 elementi. Fondato da uno dei più grandi bandoneonisti argentini, Alfredo Marcucci, ve- nuto a mancare nel 2010, il quartetto, tra i più accreditati a livello internazio- nale, ha un repertorio che spazia dal tango tradizionale argentino di Arolas, Villoldo, Greco, Delfino, Rodriguez, Plaza, Mores, Maderna, fino al tango rivo- 13 luzionario di Astor Piazzolla, con arrangiamenti di Alfredo Marcucci e Gianni Iorio. La formazione ha collaborato con artisti di caratura internazionale come Ho- racio Ferrer, massimo poeta vivente di tango, paroliere di Astor Piazzolla e presidente della Academia Nacional del Tango di Buenos Aires, con il quale nel 2012 ha presentato in tournée lo spettacolo El Poeta y la Música, Miguel An- gel Zotto e Daiana Guspero, star del tango ballato internazionale, nell’ambito della prima edizione dello European Tango Championship svoltosi a Torino nel 2010 e trasmesso su Rai2 e molti altri. Il gruppo, che e ha sede a Torino, si è esibito in concerti, spettacoli e milonghe nei teatri e nei festival di tutta Europa e ha inciso CD e DVD distri- buiti in Italia e all’estero.

GIANNI IORIO Diplomato in pianoforte al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, con la lode e la menzione d’onore, ha iniziato la sua carriera concertistica come pianista, risultando vincitore di numerosi concorsi internazionali ed esibendosi nelle più prestigiose sale da concerto europee, da Vienna a Parigi, da Monaco di Baviera a Zagabria. Fin da giovanissimo il suo talento e la sua passione per il bandoneon lo hanno portato a diventare uno dei punti di riferimento per questo strumento a livello internazionale. Ha tenuto concerti nei teatri e nei festival più prestigiosi del mondo, dal Teatro Eliseo di Roma alla Fenice di Venezia, dal Carlo Felice di Genova al Teatro Massimo di Palermo, dal Teatro dell’Opera e Auditorium “Parco della Musica” di Roma, al Castello di Nymphenburger a Monaco di Ba- viera, dall’Accademia di alto perfezionamento di Bratislava al Porgy & Bess a Vienna, dal Duc de Lombard a Parigi al B.P. jazz club di Zagabria, dal Festival Internazionale della Valle d’Itria al Macerata Jazz Festival, dal Dusseldorf Jazz Rally all’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest, dal Gulf Jazz Festival negli Emirati Arabi e in Kuwait al Jarasum Jazz festival in Corea del Sud, solo per citarne alcuni. 14 Fondatore nel 1999 del “Nuevo Tango Ensemble”, ha inciso numerosi CD, come “Astor’s mood”, “A night in Vienna”, “Tango Mediterraneo” e “D’Impul- so”, tutti recensiti con lode dalle più importanti riviste specializzate. Sul men- sile spagnolo “Cuaderno de jazz”, il giornalista e critico Jonio Gonzàles defini- sce Iorio “uno dei primi tre più grandi bandoneonisti d’Europa del momento”. Collabora con artisti di fama internazionale quali Gustavo Toker, Alfredo Mar- cucci, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Natalio Mangalavite, Marco Sini- scalco, Horacio Ferrer, Luis Bacalov, suonando da solista con orchestre come l’orchestra Sinfonica Mitteleuropea del Friuli, la Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, l’orchestra “Tito Schipa” di Lecce, la Sinfonica “G. Verdi” di Mi- lano, la Sinfonica del teatro “Carlo Felice” di Genova, l’orchestra sinfonica del teatro Regio di Torino e molte altre. È direttore e primo bandoneon dell’Orchestra Tipica “Alfredo Marcucci”.

GRETA LUNA SACCONE - FRANCESCO MASTROMAURO Entrambi diciottenni originari di San Paolo di Civitate in provincia di Foggia, Greta Luna Saccone e Francesco Mastromauro sono ballerini di danza classica e contemporanea. Fin da piccoli si sono specializzati nel tango argentino, stu- diando a Roma con i più rinomati nomi e i più importanti ballerini argentini operanti in Italia. Attualmente frequentano il Liceo Coreutico a Teramo e si perfezionano in tutto il mondo. Da anni partecipano alle principali competizio- ni di tango a livello mondiale, ottenendo sempre ottimi riconoscimenti. Campioni Nazionali FIDS nel 2010, nel 2011 e nel 2012, conquistano il quarto posto nel 2013 nei campionati europei in classe AS internazionale. Ma il più alto riconoscimento arriva nel 2014, anno in cui vengono proclamati vice campioni mondiali nel campionato tenutosi in Francia e ancora si aggiu- dicano il secondo posto ai Campionati Assoluti FIDS. Nell’ottobre 2014 sono medaglie di bronzo al Campionato Europeo di Tango Escenario in Austria. I due giovani e pluripremiati ballerini partecipano abitualmente a programmi televisivi e le loro performance su Rai Uno e sulle altre televisioni nazionali e non sono state molto apprezzate dal pubblico e dalla critica specializzata. 15 domenica 11 gennaio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE “...e il suon di lei...” con Cosimo Cinieri

The Lodger A story of the London fog Il pensionante - Una storia di nebbia londinese (1927) di Alfred Hitchcock

Colonna sonora composta da Roberto Molinelli

Ensemble Musica Civica Roberto Molinelli, direttore

Il film muto del regista britannico con la musica dal vivo del grande compositore e direttore italiano

16 Cosimo Cinieri

Roberto Molinelli

Alfred Hitchcock

17 Note d’ascolto: Il suono della poesia, questo linguaggio misterioso e affascinan- te in cui ognuno ritrova se stesso e il suo vissuto, è il tema che Cosimo Cinieri porterà sul palco del Teatro del Fuoco. Il grande attore italiano definisce la poesia “l’unica comunicazione che non ha bisogno di essere capita, ma che ha il solo scopo di emozionare e dare gli strumenti per leggere il proprio vissuto”. Una tematica originale ed interessante quella che Cinieri affronterà con esempi di lettura e commento di versi poetici tratti dalla patrimonio let- terario italiano. Una poesia senza suono è come un film senza colonna sonora: le immagini, così come il testo poetico scritto, non riescono senza so- norizzazione a trasmettere emozioni, atmosfere, stati d’animo. Già ai primordi della cinematografia, quando le tecniche ancora non permettevano di abbinare suoni a immagini, era considerato irri- nunciabile e fondamentale unire alla proiezione la musica suonata dal vivo non solo a commento dell’immagine, ma a completamento e valorizzazione di essa. A questa riflessione è dedicato, in stretta correlazione con la temati- ca trattata da Cinieri, lo spettacolo di cinema e musica “The lodger”. Passato alla storia per alcune memorabili sequenze, The Lodger è un film che Hitchcock stesso in maturità definirà come la sua vera “opera prima” dal punto di vista stilistico anche, se non cronolo- gico. L’atmosfera nella quale il geniale regista, qui appena venti- settenne, ha saputo immergere praticamente ogni istante di questa pellicola, è resa unica dalla scelta degli attori (la bellissima June, avvenente modella, e Ivor Novello, l’affascinante pensionante dal- lo sguardo magnetico), dalla cura dei particolari, macrofotografici e fulminei, inaspettati e inquietanti, calati magistralmente nelle

18 cupe tonalità di grigio - non solo fotografiche - di questa storia nebbiosa. Hitchcock diceva che “non c’è nulla che dia più senso di pericolo al pubblico che vedere un innocente accusato ingiusta- mente” e spesso ha rimarcato quanto l’aver iniziato la sua carriera nel cinema muto lo avesse provvisto di un grande senso comunica- tivo al fine di far comprendere le storie narrate in maniera esclusi- vamente visuale. Proprio questo fa anche Molinelli nello scrivere il commento musicale alla Londra notturna e velata di The Lodger: rendere la colonna sonora calzante alle immagini, ma nello stesso tempo farle mantenere una sua indipendenza narrativa, affinché il pubblico possa immaginare i dialoghi nel film sia dal comunicativo volto degli attori, sia dall’espressività dei loro alter ego musicali: gli strumentisti dell’orchestra. “Una peculiarità innovativa di questo lavoro - spiega Molinelli -, a differenza di altre realizzazioni simili, è l’aver costruito una co- lonna sonora che si sincronizza ad ogni fotogramma e che segue la narrazione sottolineando i numerosi cambi di inquadratura e gli immancabili colpi di scena nell’attimo esatto in cui succedono, nonostante sia eseguita dal vivo in concomitanza con la proiezio- ne. Il film ha una sceneggiatura particolarmente avvincente e il pubblico assiste quindi non ad un semplice commento sonoro di accompagnamento: la musica riesce anch’essa ad essere attrice protagonista, proprio come se la colonna sonora fosse il risultato di un lavoro di montaggio sulle scene, come normalmente avverrebbe nel ciclo di post produzione di un film”. Una curiosità: in questo film Hitchcock appare due volte, seduto a una scrivania nella redazione di un giornale e tra i curiosi che assistono alla cattura del pensionante Ivor Novello. Si tratta del primo cameo del regista, che continuerà questa tradizione in tutti

19 i suoi film. Del film sono stati realizzati numerosi remake, fra cui l’omonimo nel 1944 e Una mano nell’ombra del 1954.

COSIMO CINIERI Fin da giovanissimo, si dimostra molto dotato nella recitazione: frequenta dal 1961 la scuola di recitazione a Roma, diplomandosi con Alessandro Fersen, nel 1963. Diviene presto un grande e rinomato attore teatrale e cinematografico, scrittore di testi e copioni e regista. La sua carriera teatrale, come attore ed autore, inizia sperimentandone le forme più avanguardiste ed estreme, prin- cipalmente al fianco di Alessandro Fersen, Carlo Quartucci e Carmelo Bene. Recita in due edizioni del Festival dei Due Mondi di Spoleto e, dal 1978, insieme alla moglie, la regista e poetessa Irma Immacolata Palazzo, dirige la Compagnia Teatrale Cinieri-Palazzo. Ha lavorato con numerosi altri registi importanti, fra cui Franco Indovina, Lucio Fulci, Fernando Arrabal, Massimo Troisi, Luigi Magni, Bernardo Ber- tolucci ed Edoardo Winspeare. È molto attivo anche in campo televisivo e tra i suoi lavori più famosi ce ne sono due con Lino Banfi: Il padre delle spose e la quinta serie di Un medico in famiglia.

ROBERTO MOLINELLI È un compositore, direttore d’orchestra e violista italiano. Nato ad Ancona, ha studiato presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, diplomandosi in viola con il massimo dei voti e la lode. Ha suonato come solista con orchestre, in duo con il pianoforte ed in numerose formazioni cameristi- che, vincendo premi in concorsi nazionali e internazionali ed esibendosi in alcune delle più prestigiose sale da concerto italiane ed estere. Ha effettuato registrazioni discografiche e radiofoniche. Sue incisioni hanno ottenuto ottime critiche su periodici italiani ed esteri, tra cui “Piano Time” (Italia), “Diapa- son” (Francia), “Fanfare” (U.S.A.), “The clarinet” (U.S.A.). È docente di viola al Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. È fondatore e direttore dell’Ensemble Opera Petite, un gruppo che esegue arie liriche e opere intere rispettando l’effetto della sonorità di un’orchestra, grazie alle sue elabo-

20 razioni e trascrizioni di famose opere (Don Pasquale, Rita, La Bohème, Suor Angelica e altre). L’Ensemble Opera Petite è regolarmente invitato in stagioni di Sale e Teatri italiani ed è stato in tournée in Giappone con “La Bohème” e “Serata Puccini”, un concerto dedicato alle più famose arie della produzione pucciniana. In veste di compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra collabora con ar- tisti italiani e stranieri, tra i quali Andrea Bocelli, Sara Brightman, Gustav Kuhn, Cecilia Gasdia, Anna Caterina Antonacci, Valeria Esposito, Andrea Gri- minelli, Lucio Dalla, Valeria Moriconi, Federico Mondelci, Enrico Dindo, Ele- na Zaniboni, Danilo Rossi, Giorgio Zagnoni, Alexia, Mario Lavezzi, realizzan- do arrangiamenti e lavori inediti per spettacoli che hanno visto questi artisti a fianco di grandi orchestre sinfoniche (Con te partirò, Romanza, Canto della Terra per Andrea Bocelli, eseguite in tutto il mondo). Molte sue première sono state eseguite in sedi e da complessi illustri come Carnegie Hall di New York, Orchestra Filarmonica della Scala di Milano, Moscow Chamber Orchestra, I Concerti Euroradio in diretta satellitare, Teatro Comunale di Bologna, Mini- stero per i Beni Culturali - Roma, Teatro Hermitage di San Pietroburgo, Ural Philharmonic Orchestra, Norwalk Symphony Orchestra, Teatro de Las Bellas Artes di Città del Messico, Auditorium RadioTV Slovenia, The Presidential Symphony Orchestra Concert Hall di Ankara, Orch. Sinf. Dei Paesi Bassi, I Suoni delle Dolomiti, Orch. di Padova e del Veneto, Orch. Haydn di Bolzano e Trento, Orch. Filarmonica Marchigiana, Orch. Sinfonica di Sanremo, Orch. Regionale del Lazio, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orch. Sinfonica Rossini, Orch. Sinfonica di Bari riscuotendo sempre un ampio successo di pubblico e di critica. Una sua composizione originale è stata scelta come colonna sonora della campagna pubblicitaria Barilla, in onda ininterrottamente dal 1999 al 2006. Ha arrangiato e diretto l’Orchestra RAI del Festival di Sanremo in varie edi- zioni del festival della canzone. In occasione delle celebrazioni del Centenario per Maria Montessori 1907-2007, la sua Opera “Montessoriana” è stata da lui diretta e rappresentata in Svezia, Stati Uniti d’America e in Italia, a Roma, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco Della Musica.

21 sabato 17 gennaio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”

CONVERSAZIONE “Il patrimonio prima o poi passa!” con Giovanni Pirovano

Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi

Con videoproiezioni sincronizzate delle immagini più suggestive di San Severo e della Puglia nelle quattro stagioni

Orchestra d’archi Musica Civica

Dino De Palma, violino solista

22 Giovanni Pirovano

Antonio Vivaldi

Dino De Palma

23 Note d’ascolto: A chi lasciamo il nostro patrimonio e come lo tuteliamo nel pas- saggio generazionale? Giovanni Pirovano tratterà una tematica che coinvolge ciascuno di noi: come gestire al meglio il passag- gio dei beni di generazione in generazione destreggiandosi tra le normative, il fisco e, a volte, le liti familiari. Considerando i forti cambiamenti sociali che coinvolgono la no- stra società, sapere come comportarsi e riflettere su come tutela- re il frutto del nostro lavoro per i nostri eredi, è una problema- tica di grande interesse per tutti. Il concerto di questa serata propone una delle pagine più celebri del barocco italiano: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con la contestuale proiezione delle immagini più suggestive di San Severo e della Puglia in primavera, estate, autunno ed inverno. L’intento descrittivo ad esse sotteso rende questo lavoro uno dei più eseguiti del compositore veneziano e senza dubbio tra i più accessibili ad un vasto pubblico. Meno conosciuti sono, invece, gli altri otto concerti che, insieme alle Stagioni, fanno parte dell’op. 8. L’intera raccolta, dal titolo Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione, fu pubblicata per la prima volta dall’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725 e fu dedicata da Vivaldi al conte Wenzel von Morzin, consigliere dell’Impera- tore austriaco Carlo VI. L’idea di realizzare opere cicliche era molto in voga all’epoca tra pittori, poeti, scultori e filosofi. Il Clavicembalo ben temperato di Bach apparve appena tre anni prima della pubblicazione dell’op. 8 di Vivaldi. Lo stesso soggetto delle stagioni aveva già fornito ar- gomento ai musicisti per balletti e divertimenti scenici: si pensi

24 al balletto Les Saisons (Le Stagioni), composto da Lully nel 1616, o all’operetta Die Vier Jahreszeiten (Le quattro stagioni), rappre- sentata a Dresda nell’agosto 1719 per il matrimonio dei reali. Con Vivaldi, però, il tema viene affrontato per la prima volta sinfoni- camente, non usando altri mezzi d’espressione che gli strumenti dell’orchestra tradizionale. I particolari dei quadri che la musica intende dipingere vengono indicati da quattro sonetti esplicativi, di autore ignoto (magari Vivaldi stesso), stampati integralmente all’inizio di ogni concerto e poi frammentariamente ripetuti lun- go lo snodarsi dello stesso concerto. Il lieto canto degli augelletti nella Primavera, lo stuol furioso di mosche nell’Estate, i corni e gli schioppi del cacciator nell’Au- tunno, l’agghiacciato tremar tra nevi algenti nell’Inverno sono chiaramente percepibili. Il fatto che queste immagini siano così efficacemente descritte dalla musica evidenzia il potere evocati- vo dell’arte sonora. La dimensione programmatica che connota questo ciclo di com- posizioni non toglie che esse presentino, comunque, la tipica struttura del concerto articolato in tre tempi, veloce – lento – ve- loce; il tempo lento, di solito affidato al solista col solo supporto del basso continuo, è un’aria cantabile; i due tempi veloci che gli stanno intorno elaborano la ben nota forma “a ritornello”, con tre o quattro episodi solistici di brillante virtuosismo e quattro o cinque ritornelli del “tutti”. All’interno di quest’involucro sta- bile Vivaldi inietta tutta la sua intenzione descrittiva, eviden- ziando anche i dettagli più minuziosi attraverso passi solistici in cui l’invenzione onomatopeica ed improvvisativa è ai massimi livelli.

25 GIOVANNI PIROVANO Oltre alla carica di Vice Presidente di Banca Mediolanum, Pirovano riveste il ruolo di Vice Presidente dell’Associazione Sviluppo Studi Banca e Borsa (ASSBB) ed è consigliere dell’Associazione Banche Private (Assbank). Membro del Comitato di Presidenza e del Comitato Esecutivo dell’A.B.I. (Asso- ciazione Bancaria Italiana), è Presidente di Mediolanum Fiduciaria S.p.A. e di Bankhaus August Lenz & Co. AG in Germania. Attento analista ed esperto di economia e di amministrazione bancaria, siede nei più importanti organismi bancari in Italia e all’estero, avendo ricoperto le cariche di Direttore Centrale Finanza della Banca Popolare di Novara, Re- sponsabile Finanza del Banco Ambrosiano Veneto, Direttore Generale di Banca Mediolanum fino al 2010 e numerosi altri ruoli nei principali istituti bancari italiani.

DINO DE PALMA Diplomato in viola col massimo dei voti e in violino con lode, è inoltre laureato in Lettere con 110/110 e lode con tesi di ricerca in storia della musica sui diari inediti di Giordano. Docente titolare di violino presso il Conservatorio di Foggia, oltreché visiting professor alla Sungshin University di Seul e docente a contratto all’Università di Foggia, Dino De Palma ha tenuto master class in Italia e all’estero. Violino di spalla dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, della Filarmoni- ca Marchigiana, dell’Orchestra da camera di Bologna, dell’Orchestra sinfoni- ca Umberto Giordano, ha collaborato con le orchestre sinfoniche della RAI di Roma, Torino e Napoli e con i complessi da camera I Solisti Dauni e I Solisti Aquilani con i quali ha effettuato numerose tournée all’estero (Germania, Spa- gna, Turchia, Egitto, Francia ecc.). Collabora con il complesso da camera I Filarmonici di Roma già Orchestra da camera di Santa Cecilia con cui effettua tournée in tutto il mondo con Uto Ughi ed è violista del gruppo I solisti di Pavia diretto da Enrico Dindo con cui

26 ha effettuato concerti che lo hanno portato ad esibirsi a Mosca, San Pietrobur- go, Vilnius, New York ed altre importanti città. Attualmente collabora con le orchestre del Teatro Regio di Parma, della Feni- ce di Venezia e dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ricoprendo spesso il ruolo di prima viola. Per il cinema ha collaborato con i Maestri Morricone, Bacalov e Piovani, men- tre per il teatro ha realizzato importanti produzioni con Proietti, Gassmann, oltreché collaborazioni con Castellitto, Mirabella, Benigni, Mazzantini, Placi- do e numerosi altri artisti. Ha effettuato tournée con personaggi come Jerry Lewis, Burt Bacharach, Liza Minnelli e ha suonato al Festival di Umbria Jazz con Charlie Haden. Ha inciso come solista e camerista per BMG, Bongiovanni di Bologna, Velut Luna di Padova, Amadeus. Ha debuttato il 30 aprile 2010 alla Carnegie Hall di New York con l’Ensemble “U. Giordano” di cui è violinista e direttore artistico. Nel 2013 ha suonato da solista in prestigiose sale come il Teatro Coliseum di Buenos Aires, il Teatro Sao Pedro di San Paolo del Brasile, il teatro Solis di Montevideo, il Teatro di Krasnojarsk in Russia, il Seul Art Center in Sud Corea. Nel 2010 ha intrapreso una frequentazione con la Corea che lo ha portato ad organizzare opere liriche nei più importanti teatri coreani, ad insegnare e a conoscere la cultura musicale coreana. Da questa lunga frequentazione è scaturito l’interesse di De Palma per l’hae- geum, strumento tradizionale coreano. Dopo anni di studio di questo strumen- to, è ora l’unico violinista occidentale a suonarlo nei più importanti teatri italiani. Fervente organizzatore musicale, ha ideato e organizzato numerose stagioni concertistiche e liriche, festival, rassegne, master, progetti per le scuole in Italia e all’estero.

27 sabato 24 gennaio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”

domenica 25 gennaio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE “Le sette meraviglie del mondo antico” con Valerio Massimo Manfredi

Le sette meraviglie di Mozart I sette capolavori del genio nato il 27 gennaio Concerto per il Giorno della Memoria

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart

Orchestra Sinfonica Musica Civica Ferenc Ròzsa, direttore

28 Valerio Massimo Manfredi

Wolfgang Amadeus Mozart

Ferenc Ròzsa

29 Note d’ascolto: Sono sette le meraviglie del mondo antico, le bellezze più incredibili che la storia abbia regalato all’umanità. Tutte costruite più di duemila anni fa e visibili contemporaneamente solo fra il 300 e il 226 avanti Cristo, sono opere grandiose che stupi- scono la vista dell’uomo con una precisione e un’intenzione mai più eguagliate da allora. Il celebre scrittore e topografo del mondo antico condurrà il pubblico di Musica Civica in un universo misterioso e affascinante in cui ogni singola pietra dell’opera d’arte ha un significato e una simbologia che Manfredi svelerà, accompagnando l’uditorio in un’avventura indi- menticabile. La Grande Piramide di Cheope a Giza, immensa dimora di riposo eterno per il faraone e monumento di tale titanica dimensione da sfidare sotto certi aspetti l’umana comprensione, iGiardini Pensili sospesi sul paesaggio di Babilonia, costruiti da un grande monarca per la sposa che aveva nostalgia delle sue montagne boscose, l’Artemision di Efeso, gigantesco tempio dedicato al culto della dea Artemide, il Colosso di Rodi, l’enorme statua di bronzo che sorgeva su una piccola isola in mezzo al mare, il Mausoleo di Alicarnasso, la monumentale tomba dove riposava il satrapo Mausolo, nell’attuale Bodrum in Tur- chia, il Faro di Alessandria in Egitto, che una volta indicava la via alle mille imbarcazioni che si avvicinavano a quel porto favoloso, la Sta- tua di Zeus a Olimpia, grandiosa creazione del mitico scultore Fidia. Sono queste le sette meraviglie del mondo antico. Già indicate come tali diversi secoli prima della nascita di Cristo, andarono una ad una distrutte per cause diverse, salvo l’inattaccabile Piramide di Cheope, scalfita soltanto dalle mani distruttrici degli uomini. Ad esse è dedicato l’ultimo libro di Manfredi e ai sette capolavori di Mozart è dedicato il concerto abbinato alla conversazione. Nato il 27 gennaio, stesso giorno che celebra la memoria delle vittime

30 della Shoah, Mozart è uno dei geni indiscussi della storia della musi- ca. Proponendo i suoi sette brani più eseguiti e più noti, Musica Civi- ca rende omaggio a questi grandi capolavori e contemporaneamente dedica queste note inarrivabili di Mozart alle vittime dell’olocausto. Un modo positivo e costruttivo per non dimenticare il passato, ricor- dando quanto di bello c’è stato e quanto di bello ancora può esserci.

VALERIO MASSIMO MANFREDI Topografo del mondo antico, Manfredi si è laureato in lettere classiche all’Uni- versità di Bologna e si è specializzato in topografia del mondo antico alla Cat- tolica di Milano. Docente in molte università italiane e straniere (Università di Venezia, Loyola University di Chicago, École pratique des hautes études della Sorbona di Parigi, Bocconi di Milano ecc.), ha condotto spedizioni scientifi- che in molte località del Mediterraneo. Ha pubblicato numerosissimi saggi e opere di narrativa, soprattutto romanzi storici, tradotti in tutto il mondo con enorme successo. È autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televi- sione, collabora come antichista e come giornalista scientifico aIl Messaggero, Panorama, Archeo, Focus, Airone ed altre riviste del settore. La sua trilogia “Aléxandros” è stata acquistata da Universal Pictures per una produzione cine- matografica e Dino De Laurentiis ha realizzato “L’ultima legione”. Ha scritto inoltre la sceneggiatura di “Marco d’Aviano” e “Gilgamesh”. Ha adattato per il cinema “Memorie di Adriano” di M. Yourcenar per John Boorman. Ha tenu- to conferenze, lectio magistralis e seminari in alcuni dei più prestigiosi atenei come New College di Oxford, University of California a Los Angeles, National University of Canberra (Australia), Università dell’Avana (Cuba), Universidad de Antiochia a Medellín (Colombia), Universidad de Bilbao, Universidad In- ternacional Menendez Pelayo (Tenerife) e molte altre. Nel 1999 è stato votato “Man of the Year” dall’American Biographical Institute, Raleigh, North Ca- rolina; nel 2003 ha ricevuto la nomina a Commendatore della Repubblica motu proprio del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, il premio Corrado Alvaro Rhegium Julii e il premio Librai Città di Padova. Nel 2004 riceve il Premio Hemingway per la narrativa e nell’autunno del 2013 riceve il Dante d’oro alla carriera. È il più importante romanziere storico oggi in Italia. 31 sabato 7 febbraio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi”

CONVERSAZIONE “Abusivi” con Roberto Ippolito

Rhapsody in blue

Orchestra della Magna Grecia

Pierluigi Camicia, pianoforte Michele Nitti, direttore

L. Bernstein Candide Ouverture L. Bernstein Three variations Fancy Free R. Addinsell Concerto di Varsavia G. Gershwin Rhapsody in Blue Un Americano a Parigi

32 Roberto Ippolito

Michele Nitti

Pierluigi Camicia

Orchestra della Magna Grecia

33 Note d’ascolto: Il volume d’affari dell’abusivismo in Italia raggiunge livelli im- pensabili ed è localizzato soprattutto al Nord. Sono coinvolte una larga sfera di professioni e attività, dai panettieri ai macelli, dai meccanici ai medici, dai tassisti ai benzinai e ovviamente i co- struttori edili. Perfino i morti possono essere abusivi. La realtà scoperta da Ippolito è particolarmente agghiacciante nel settore sanitario se solo si pensa ai quindicimila dentisti che operano senza averne il titolo o ai veterinari che firmano prescri- zioni con numeri di appartenenza di altri professionisti regolar- mente iscritti all’ordine. Di tutto ciò e di altro ancora Ippolito ci racconterà consegnandoci uno spaccato del nostro Paese riassumibile in una lunga lista di irregolarità fai da te che può far sorridere, ma anche no. Il concerto successivo alla conversazione propone musiche di tre autori strettamente legati al grande schermo. Di Leonard Bernstein, il cui connubio con il cinema rimanda alla celeberrima versione cinematografica diWest Side Story, ascolte- remo l’ouverture da Candide, operetta comica basata sull’omoni- mo testo di Voltaire, e le tre variazioni Fancy Free, tratte dall’o- monimo balletto. A seguire il concerto di Varsavia, scritto per il film Dangerous Moonlight, che fu commissionato dal regista Brian D. Hurst a Rachmaninov. Questi declinò l’offerta e a comporre le musiche fu quindi il compositore britannico Addinsell che scrisse il capo- lavoro che tutti conosciamo. Di Gershwin, l’orchestra della Magna Grecia e il pianista Cami- cia, propongono la celeberrima Rapsodia in blue, utilizzata più volte nel cinema (Fantasia 2000 della Disney e Manhattan di

34 Woody Allen) e brano di grande appeal e originalità per il suo fondere jazz e musica colta. Il concerto si chiude col poema sinfonico Un Americano a Parigi, certamente una delle più famose pagine del compositore america- no; ad esso si ispirò la Metro-Goldwyn-Mayer realizzando l’omo- nimo film uscito nel 1951 e insignito di molti premi Oscar.

ROBERTO IPPOLITO Nato a Napoli il 5 settembre 1951 è un giornalista e scrittore. Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltratta- to” (Bompiani 2010) e “Ignoranti” (Chiarelettere 2013), Ippolito è anche un fervente organizzatore culturale. È direttore editoriale di “A tutto volume – Libri in festa a Ragusa” e della prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittàdue a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, direttore delle relazioni esterne dell’università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza” alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

PIERLUIGI CAMICIA Pierluigi Camicia inizia la carriera concertistica sulla scia di premi conse- guiti in concorsi nazionali e internazionali di grande prestigio, quali quello di Treviso, il Busoni, il Ciani e lo Chopin e con l’ammirazione e la stima di artisti quali Rostropovitch, Ferrara, Ciccolini e altri. Particolare attenzione rivolge a repertori inusuali, in collaborazione anche con solisti e direttori di fama del calibro di Ferro, Friedman, Ahronovitch, Biscardi, Gusella, Marvulli e con orchestre europee e americane. Insieme con Michael Flaksman, Ruggiero Ricci, Angelo Persichilli, Felix Ayo, Nina Beilina l’attività cameristica diventa occasione di proposte musi- cali poliedriche e affascinanti.

35 Collabora anche con voci di prestigio quali, a titolo di esempio, Ricciarelli e Colaianni in recital liederistici o lirici e sovente con vocalist quali Antonella Ruggiero e Mariella Nava. Titolare della cattedra di pianoforte principale al conservatorio “N. Piccin- ni” di Bari dal ‘73, chiamatovi dall’allora direttore Nino Rota, Pierluigi Camicia è maestro di una schiera di talenti già alla ribalta del concertismo internazionale. Ha inciso, nella sua vasta e prolifica produzione discografica per importanti case italiane e straniere, musiche di Chopin, Giuliani, Rota, Grieg, Brahms, Franck, Fauré e Van Westerhout. Suona regolarmente in Europa, Sati Uniti e Cina, dove è regolarmente invi- tato a tenere anche masterclass per enti musicali, università e conservatori. È stato Direttore Artistico del Festival Jazz Talos e lo è della Camerata Mu- sicale Salentina a Lecce. Ha ricevuto nel 2000 il Premio per la Musica “Melo Freni”. Nel 2007 è stato nominato dal Ministro per l’Università, per “meritata fama”, direttore del conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.

MICHELE NITTI Considerato uno dei più giovani e talentuosi direttori d’orchestra italiani della sua generazione, Nitti termina gli studi di direzione d’orchestra all’età di 24 anni, diplomandosi brillantemente presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano. Nel 2005 si laurea con 110/110 e lode in Lettere e Filosofia con una tesi in- titolata “Fra tradizione ed innovazione. Le concezioni armoniche di Gustav Mahler”. Intraprende giovanissimo anche gli studi di composizione e si perfeziona in direzione d’orchestra con Salvador Mas Conde a Vienna, dove dirige nella prestigiosa Konzerthaus, e con Riccardo Muti presso la Mediterranean Mu- sic Academy di Malta.

36 Finalista al primo concorso internazionale per giovani direttori d’orchestra di Lanciano, dirige l’Orchestra Sinfonica Internazionale Giovanile “F. Fena- roli” con grande successo di critica e di pubblico. Per le manifestazioni mozartiane “Mozart Milano 2006” dirige il concerto inaugurale del Festival Mozart Giovani a seguito di un’audizione indetta dal Comune di Milano e dall’associazione Euphoné. Nel 2005 esordisce anche in campo operistico salendo sul podio nella dire- zione de La Bohème di Puccini e da allora la sua frequentazione con l’opera lirica è continua e tocca i più grandi titolo del repertorio. Viene regolarmente invitato come direttore ospite da importanti istituzio- ni concertistiche come l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, la Fondazione Pergolesi-Spontini, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Milano Classica, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari; ha altresì diretto l’Orchestra Filarmonica Ucraina di L’vov, il Christ Church Cathedral Choir di Dublino, l’Orchestra Nuova Cameristica di Milano, l’Orchestra e il Coro del Teatro Petruzzelli, l’Orchestra della Magna Grecia, l’Orchestra Filar- monica di Milano, l’OPECAM di Milano, l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole e molte altre. Ha diretto solisti prestigiosi come Francesco Manara, Ilia Kim, Tina Guo, Valentina Farcas ecc. Numerose le prime assolute affidate alla sua direzione. All’attività artistica affianca quella accademica, essendo docente di eserci- tazioni orchestrali presso il Conservatorio di Musica “T. Schipa” di Lecce. Dal suo esordio operistico ad oggi Nitti dirige abitualmente il repertorio operistico e sinfonico tanto nei più prestigiosi enti italiani quanto nei prin- cipali teatri esteri.

37 domenica 8 febbraio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE “Abusivi” con Roberto Ippolito

Plagi in musica e pezzi abusati

Musiche da Bach ai nostri giorni

Ensemble “U. Giordano”

Ida Fratta, soprano Dino De Palma, violino Gianna Fratta, pianoforte

38 Roberto Ippolito

Ida Fratta

Dino De Palma

Gianna Fratta

39 Note d’ascolto: Il volume d’affari dell’abusivismo in Italia raggiunge livelli im- pensabili ed è localizzato soprattutto al Nord. È coinvolta una larga sfera di professioni e attività, dai panet- tieri ai macelli, dai meccanici ai medici, dai tassisti ai benzinai e ovviamente i costruttori edili. Perfino i morti possono essere abusivi. La realtà riportata da Ippolito è particolarmente agghiacciante nel settore sanitario se solo si pensa ai quindicimila dentisti che operano senza averne il titolo o ai veterinari che firmano prescrizioni con numeri di appartenenza di altri professionisti regolarmente iscritti all’ordine. Di tutto ciò e di altro ancora Ippolito ci racconterà consegnan- doci uno spaccato del nostro Paese riassumibile in una lunga lista di irregolarità fai da te che può far sorridere, ma anche no. Ironicamente pure in musica possiamo trovare gli abusivi: è abusivo chi copia o prende spudoratamente in prestito frasi, temi o intere composizioni altrui, soprattutto quando non veni- va tutelato il diritto d’autore, ed è abusivo anche chi, inconsa- pevolmente, scrive melodie così belle da diventare ossessioni o tormentoni per gli ascoltatori, abusando della pazienza di tutti. L’ensemble “U. Giordano” propone, in stretto e continuo dia- logo con il giornalista, una carrellata di brani “abusati”, in contrappunto ironico all’abusivismo molto più preoccupante e dilagante narrato da Ippolito.

40 ROBERTO IPPOLITO Nato a Napoli il 5 settembre 1951 è un giornalista e scrittore. Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltratta- to” (Bompiani 2010) e “Ignoranti” (Chiarelettere 2013), Ippolito è anche un fervente organizzatore culturale. È direttore editoriale di “A tutto volume – Libri in festa a Ragusa” e della prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittàdue a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, direttore delle relazioni esterne dell’università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza” alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

IDA FRATTA Nata a Erba (Co) nel 1975, inizia gli studi al Conservatorio “G.Verdi” di Milano e si diploma al Conservatorio “U. Giordano” di Foggia col massimo dei voti sia in Pianoforte che in Musica Vocale da Camera e successivamente brillantemente anche in Canto e Clavicembalo. Contestualmente agli studi musicali consegue la laurea magistrale in Giuri- sprudenza oltreché in Discipline Musicali con 110/110 e lode. Sin dall’età di otto anni intraprende la carriera concertistica dapprima come pianista e poi come cantante producendosi per prestigiosi enti e istituzioni in Italia e all’estero ed effettuando tournée in Germania, Polonia, Austria, Grecia, Turchia, Israele, Svezia, Lituania, India, Stati Uniti, Argentina, Uruguay e Australia. Vincitrice da solista e in formazioni cameristiche di premi in oltre trenta concorsi sia nazionali che internazionali, incide per Bongiovanni di Bologna e Velut Luna di Padova. Componente dell’Ensemble “U. Giordano” fin dalla sua nascita, incide in questa formazione il CD “All’Opera dopo l’Opera”; in seguito alla sua pub- blicazione, che ottiene ottime recensioni dalla critica nazionale specializza-

41 ta, effettua tournée con l’Ensemble che la portano ad esibirsi in molti Paesi Europei. A questo CD segue l’incisione per la rivista “Amadeus” del CD “Le canzoni di Ludwig”, apprezzatissimo dalla critica e dal pubblico. Il 30 aprile 2010 Ida Fratta debutta alla Carnegie Hall di New York. Già docente di pianoforte presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari e “U. Giordano” di Foggia, nonché di musica vocale da camera presso quello di Monopoli, è attualmente docente presso il conservatorio di Campobasso.

DINO DE PALMA Vedere CV pagina 24

GIANNA FRATTA Decide di diventare direttore d’orchestra a nove anni e da allora intraprende e completa col massimo dei voti la sua formazione accademica in pianoforte e composizione, oltreché in direzione d’orchestra con lode. Successivamente si laureata in giurisprudenza e discipline musicali con 110/110 e lode. Inizia giovanissima la sua carriera pianistica vincendo numerosi concorsi nazionali e internazionali che la portano ad esibirsi, da sola e con l’En- semble “U. Giordano”, nei teatri più importanti del mondo e in città come Berlino, New York, Tel Aviv, Mumbay, Kolkatta, Istanbul, Stoccolma, Vil- nius, Haifa, Roma, Seoul, Montevideo, Buenos Aires e tante altre in tutto il mondo. Il suo debutto come direttore d’orchestra avviene nel 1998 e da allora lavora con le più importanti orchestre del mondo in molti casi come prima donna. Pupilla del grande direttore russo Yuri Ahronovitch, egli scrive di lei “Non ho mai conosciuto un direttore così giovane e già così dotato di cuore e di braccio”. Suona e dirige nei più importanti teatri del mondo (Carnegie Hall di New York, Teatro Coliseo di Buenos Aires, Teatro Solis di Montevideo, Seoul Art

42 Center di Seoul, Smetana Hall di Praga, Teatro Sao Pedro a San Paolo del Brasile, Teatro dell’Opera di Roma ecc.), collaborando con i più importanti artisti del panorama internazionale, da Mirella Freni a Carla Fracci, da Re- nato Bruson a Daniele Abbado, da Raina Kabaiwanska a François Thiollier, da Cecilia Gasdia a Cloe Hanslip. È titolare della cattedra di elementi di composizione al Conservatorio di musica di Foggia, visiting professor alla Sungshin University di Seul (Corea) e tiene regolarmente master class e seminari in molte università nel mondo. Il 7 marzo 2009 è insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana motu proprio del Presidente Giorgio Napolitano per i risultati da lei ottenuti in campo internazionale come pianista e direttore d’orchestra. Nell’autunno del 2014 è stato fatto pubblicamente il suo nome tra i tre pos- sibili successori di Riccardo Muti alla direzione stabile del Teatro dell’Opera di Roma.

43 sabato 21 febbraio ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” domenica 22 febbraio ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

Evento dedicato a Rosanna Meola Bruno, abbonata di Musica Civica e amante della musica che ora ci ascolta dall’alto

CONVERSAZIONE “La musica delle parole” con Stefano Bartezzaghi

La ciociara Orchestra della Magna Grecia Hani Song, violino Carlo Ponti Jr, direttore

P. Tchaikovsky Concerto per violino e orchestra op. 35 - Allegro moderato - Andante - Finale. Allegro vivacissimo N. Rota La Strada, Suite dal balletto A. Trovajoli La ciociara, Suite orchestrale

44 Stefano Bartezzaghi

Hani Song

Carlo Ponti

45 Note d’ascolto: Conversazione estremamente originale sulla “parola”, sul suono della parola, su significante e significato, sulla musica insita nelle parole che usiamo quotidianamente. Bartezzaghi, da profondo conoscitore della nostra lingua, ci par- lerà delle relazioni tra parole e musica, ci affascinerà portandoci nel mondo giocoso e sfaccettato della comunicazione linguistica, mettendola in relazione con la comunicazione sonora. Di altrettanta originalità il concerto “La ciociara”, che vedrà sul palcoscenico una delle più giovani e apprezzate violiniste orien- tali confrontarsi col mastodontico concerto di Tchaikovsky sotto la direzione di Carlo Ponti, Jr, direttore d’orchestra figlio di Sofia Loren e del regista omonimo. Ponti, oltre a proporre quello che è considerato uno dei più vir- tuosistici e suggestivi concerti per violino e orchestra di tutti i tempi, i cui romantici temi sono noti ai più, ha scelto di confron- tarsi con la suite “La strada”, tratta dal balletto ricavato dall’o- monimo film del 1954 di Federico Fellini. Rappresentato per la prima volta nel 1967 al Teatro alla Scala di Milano ed interpretato, tra gli altri, da Carla Fracci, il balletto di- venta subito celebre per le sue musiche suggestive, di immediata godibilità e di grande presa sul pubblico. Ponti chiude il programma con un’altra suite orchestrale, quella tratta dalla colonna sonora del film La ciociara - cui il nome di Sofia Loren è strettamente legato - di Armando Trovajoli, il grande compositore vincitore di ben quattro David di Donatello scomparso meno di due anni fa.

46 STEFANO BARTEZZAGHI Nato a Milano nel 1962, all’età di nove anni inizia a collaborare con tutte le principali riviste enigmistiche italiane, come autore e solutore di giochi enigmistici. Nel 1990 si laurea con 110 e lode all’Università di Bologna in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo con una tesi in Semiotica su Sistematica dell’ambiguità. L’enigmistica contemporanea e la sua forma semiotica (relatore Umberto Eco). Nei primi anni Ottanta scrive manuali per la composizione e la soluzione di giochi enigmistici e un saggio sull’enigmistica sulla rivista Alfabeta, corredato da una collezione di enigmi di Umberto Eco, quindi incomincia una collaborazione quadriennale con la sezione culturale del settimanale L’Europeo e tiene una rubrica settimanale di giochi di parole con i lettori su Tuttolibri-La Stampa. Conduce rubriche radiofoniche su ar- gomenti di varia linguistica per RadioDue e pubblica Accavallavacca, una sorta di dizionario ragionato di parole immaginarie. Lavora come consulente culturale alla direzione delle tre reti radiofoniche di RadioRai e della trasmis- sione televisiva Anima Mia (RaiDue), un catalogo di musica, mode e costumi degli anni Settanta in Italia condotta da Fabio Fazio. Negli anni Novanta pub- blica Anno Sabbatico, un viaggio attraverso il lapsus, i segreti, gli scherzi e i giochi linguistici, scrive saggi per la rivista letteraria Riga sul linguaggio di Primo Levi, John Cage, Vladimir Nabokov, Alberto Arbasino, pubblica Sfiga all’Ok Corral (Einaudi), la storia di un gioco inventato da Roberto Benigni e Umberto Eco, incomincia la collaborazione con Radio Deejay, è consulente per gli argomenti culturali di Pinocchio, un programma di informazione televisivo condotto da Gad Lerner. Nel 2000 incomincia la collaborazione tuttora in corso con Repubblica, con articoli su argomenti culturali e linguistici, con «Lessico e nuvole» - una rubri- ca settimanale di giochi - e con «Lapsus», interventi sul linguaggio a cadenza trisettimanale. Per Einaudi, pubblica Lezioni di enigmistica, un’introduzione alla storia, alla teoria e alla pratica dei giochi enigmistici, una nuova edizione di Esercizi di stile di Queneau e tiene per la Scuola Superiore di Alti Studi di Bologna diretta da Umberto Eco un ciclo di sei lectio magistralis sulla storia e la mitologia dell’enigma e degli altri giochi enigmistici dal titolo “Incontri con la Sfinge”. Per Mondadori pubblica Non ne ho la più squallida idea, una 47 raccolta di frasi e lapsus umoristici (Premio Satira Politica 2006 di Forte dei Marmi). Incomincia a curare per la casa editrice Einaudi una collana di libri tascabili dedicati al gioco, intitolata Rebus. 2007. È fra i vincitori del premio giornalistico Livio Zanetti per il 2007. Tante le pubblicazioni e i saggi, come L’orizzonte verticale, L’elmo di Don Chisciotte. Contro la mitologia della creatività, Il libro dei giochi per l’estate, Scrittori giocatori, Non se ne può più, Come dire. Galateo della comunicazione, Una te- lefonata con Primo Levi, Dando bica a Godot, il falò delle novità. La creatività al tempo dei cellulari intelligenti, Pater optime, ubi est mens pauperorum? Il latino e l’opinione pubblica contemporanea. Tiene il corso di Teorie della crea- tività e di Semiotica per il corso di laurea di Relazioni pubbliche e comunica- zione d’impresa, all’Università Iulm di Milano in cui è professore. I suoi attuali argomenti di ricerca sono: la teoria semiolinguistica del gioco con le parole; la revisione critica del concetto di creatività, le forme di creatività passiva, la possibilità di una semiotica della creatività; le mitologie del contemporaneo.

HANI SONG Nata nel 1997, Hani Song suona il violino dall’età di tre anni e il suo talento unico è ormai riconosciuto internazionalmente. Studia violino con Andreas Janke alla Zurich University of Arts, con Joerg Hofmann a Friburgo e Philip Draganov al Conservatorio di Zurigo, oltreché pianoforte con Carl Wolf. Segue le masterclass dei più grandi docenti del mon- do, quali Igor Ozim, Julia Fischer, Nora Chastain e Tatyana Liberova. Molte le vittorie in concorsi internazionali come l’International Marschner Competition, la Swiss Youth Music Competition, il Concorso tra tutte le scuole musicali nel Cantone di Zurigo e molti altri. Fin da piccolissima Hani Song è attiva come solista, esibendosi in recital a Monaco, Vienna, Zurigo, nella Foresta Nera, a San Pietroburgo, in molte città italiane, ad Amburgo, solo per citare alcune delle città che l’anno vista pro- tagonista di eventi recensiti in modo entusiastico dalla critica internazionale. La giovane violinista è anche molto dedita alla musica da camera ed è spalla della Zurich Youth Symphony Orchestra.

48 La Lyra Foundation e la Fritz Gerber Foundation le hanno assegnato borse di studio per diversi anni e la Televisione Nazionale Svizzera ha girato due docu- mentari su di lei, trasmessi poi da molte emittenti internazionali. Frequenta l’Art and Sport Gymnasium di Ramibuehl a Zurigo e tiene concerti in tutto il mondo.

CARLO PONTI Direttore musicale dei Los Angeles Virtuosi, Ponti ha studiato e lavorato negli Stati Uniti al Conductor’s Institute con Harold Faberman, Andrey Boreyko, Mehli Mehta e Zubin Mehta ed ha proseguito i suoi studi in Europa alla Vienna Music Academy con Leopold Hager e Erwin Accel. Nel 2006 è stato insignito in Italia del Premio Galileo per l’eccezionale livello musicale e la profonda ricerca interpretativa. Negli Stati Uniti ha ottenuto, nel 2008, l’Artistic Achievement Award dal Virginia Waring International Piano Competition e, nel 2009, lo Spirit of Hope Award dalla Childhelp Foundation per il suo contributo allo sviluppo dei giovani talenti musicali nel mondo. Nel 2011 è stato co-assegnatario del Premio Lupa di Roma e ha ricevuto il Premio Civitas 2014 a Napoli. Ponti è stato Associate Conductor della Russian National Orchestra con cui ha registrato diversi CD per Pentatone e nel 2014 ha fondato i Los Angeles Virtuo- si, gruppo musicale che si sta distinguendo nel mondo per le coraggiose scelte di repertorio e per la grande attenzione alla formazione musicale dei giovani. Ponti ha diretto numerose orchestre come la Simon Bolivar Symphony Orche- stra, la Orquesta de Valencia, la Slovak Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Strasbourg, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Roma Sinfonietta Orchestra, il Coro e Orchestra del Teatro San Carlo, la Ver- bier Festival Orchestra, l’Orquesta Sinfonica de Galicia, l’Orquesta Sinfonica de Mineria, la Pro Arte Orchestra, la Winnipeg Symphony Orchestra, l’Ural Philharmonic, la Moscow Chamber Orchestra, la Budapest Strings Chamber Orchestra, la Cyprus Symphony Orchestra, la Napa Valley Symphony, la Buda- pest Concert Orchestra, l’UCLA Philharmonia, l’American Youth Symphony e molte altre in tutto il mondo.

49 sabato 7 marzo ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” domenica 8 marzo ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE E CONCERTO CON Talenti di Capitanata per il mondo

Christian De Luca, pianoforte Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli Francesco Montaruli, I violoncello Gianluca Montaruli, II violoncello Gianni Cuciniello, III violoncello Francesca Della Vista, IV violoncello Ripalta Bufo, soprano Umberto Sangiovanni & Dauniorchestra Umberto Sangiovanni, pianoforte Marta Colombo, voce Adriano Matcovich, basso

Interviste di Micky De Finis

50 Programma

F. Liszt: Rapsodia Spagnola Christian De Luca, pianoforte N. Rota: Four Rota for Four Medley da Amarcord, La strada, I Vitelloni, 8 e mezzo H. Mancini: The Pink Panter Cellophonia Quartet, quartetto di violoncelli W. A. Mozart: Der Hölle Rache Aria della Regina della Notte dal Flauto Magico U. Giordano: Io son nel castello del re Aria di Rosalina dall’opera Il Re L. Bernstein: Glitter and Be Gay Ripalta Bufo, soprano U. Sangiovanni: Come un chicco di grano Dall’album “Sciamboli e Nuovi Inverni”su testo tradizionale del subappennino dauno declamato per amore nel periodo di Carnevale U. Sangiovanni: Strano paese Da un testo inedito del fumettista Andrea Pazienza U. Sangiovanni: Come un bel dì di maggio Liberamente ispirato all’opera di Umberto Giordano “Andrea Chenièr” Umberto Sangiovanni & Dauniaorchestra

51 Micky De Finis Christian De Luca

DauniaOrchestra

Cellophonia Quartet Ripalta Bufo

52 Note d’ascolto: Da anni Musica Civica dedica uno degli otto eventi del cartellone ai talenti della nostra terra, a coloro che, nati in Capitanata e ac- quisita la loro formazione in questo territorio, hanno poi costru- ito carriere riconosciute a livello internazionale e, in alcuni casi, hanno dovuto scegliere di vivere lontano dalla Puglia. Si tratta, in questa edizione, del pianista di San Giovanni Roton- do Christian De Luca, attualmente residente a New York dove è stato ammesso a studiare con una borsa di studio alla prestigio- sa Juilliard School of Music, una delle università musicali più importanti al mondo, del quartetto di violoncelli Cellophonia Quartet, nato in seno al conservatorio di Foggia e formato dai migliori allievi ed ex allievi del docente titolare di cattedra, il noto violoncellista Francesco Montaruli, il soprano di Cerignola Ripalta Bufo, vincitrice di premi internazionali importantissi- mi e conosciuta al grande pubblico grazie alla sua partecipazione alla trasmissione Italia’s got Talent 2013, a seguito della quale ha firmato un contratto con la Sony Records e infine la Dauniaorche- stra guidata da Umberto Sangiovanni, pianista e compositore foggiano ora residente a Roma, noto in Italia e all’estero per le sue composizioni, i suoi spettacoli originali, il suo pianismo eclettico e il suo impegno per il recupero della tradizione popolare puglie- se mediante una rilettura in chiave jazz e contemporanea di testi contadini e folk. Le quattro realtà artistiche pugliesi si racconteranno al pubblico di Musica Civica, pungolati dalle interviste sempre effervescenti del giornalista Micky De Finis, e daranno prova del loro livello musicale proponendo pezzi di grande fascino e di estremo virtuo- sismo. Dalla rocambolesca Rapsodia spagnola di Liszt, un vero

53 manuale delle maggiori arditezze pianistiche, alle trascrizioni per quattro violoncelli di pezzi legati alla musica per il cinema, dalle tre arie d’opera che richiedono un controllo tecnico della voce e una capacità interpretativa che solo grandi cantanti posso- no sfoggiare ai brani del compositore foggiano Sangiovanni, uno dei quali su testo di Andrea Pazienza, altro talento indiscusso e figlio della Capitanata.

CHRISTIAN DE LUCA Nato a San Giovanni Rotondo nel 1993, inizia i suoi studi musicali all’età di otto anni, diplomandosi al Conservatorio di Foggia a 18 anni con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida di Claudio Trovajoli. Durante il suo percorso di studi partecipa a vari concorsi pianistici, classifi- candosi sempre al primo posto (“Giovani Esecutori” di Torremaggiore, “Fio- ri Musicali”, “I Musici” a San Severo, “Città di Ortona” - Premio Assoluto con borsa di studio, “Città di Rocchetta”, Internazionale “Città di Gravina in Puglia” ecc.). Frequenta molte masterclass, ottenendo sempre significativi apprezzamenti da parte di eminenti pianisti quali Andaloro, Baglini, Gulda, Lonquich, Lupo, Margarius, Ossipova, Virsaladze. Già da alcuni anni, De Luca svolge un’intensa attività concertistica che lo vede presente in prestigiose sale italiane, come il Teatro Sociale di Como, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Ristori di Cividale del Friuli, la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma, il Teatro del Fuoco di Foggia. Nel 2012 si classifica secondo con Menzione Speciale alPremio Nazionale del- le Arti, competizione che vede la partecipazione dei migliori diplomati dei conservatori italiani. Nel 2013, si distingue in importanti concorsi pianistici internazionali, come il Grand Prix de Piano de Lyon e il Clara Haskil. Nel 2014 risulta vincitore assoluto, aggiudicandosi anche il premio del pub- blico, del concorso internazionale per pianoforte e orchestra “Città di Cantù”, nella sezione dedicata ai concerti romantici. Nell’occasione, si esibisce al Tea- tro Sociale di Como eseguendo il Totentanz di Liszt, accompagnato dall’Orche- stra Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau. La stampa descrive la sua interpreta- 54 zione come una “fantastica combinazione di grazia, passione, e virtuosismo”. Attualmente è iscritto al biennio concertistico presso il Conservatorio Giorda- no di Foggia nella classe di Claudio Trovaioli, di cui è stato assistente presso l’Istituto Pontificio di Musica Sacra a Roma. Da settembre 2014 frequenta la Juilliard School of Music di New York, bene- ficiando della “John & Eva Post Scholarship”.

CELLOPHONIA QUARTET - Primo violoncello FRANCESCO MONTARULI Il Cellophonia Quartet è una formazione caratteristica nel panorama musicale contemporaneo tesa a valorizzare appieno l’estensione tecnica ed espressiva del violoncello. L’unione timbrica di quattro violoncelli incanta e affascina l’uditorio, trascinato da un continuo gioco delle parti, in cui i caratteri di ognuno si alternano e si completano. Nato a Foggia su impulso di Francesco Montaruli, titolare di cattedra del Conservatorio “U. Giordano” e maestro di tutti gli altri tre musicisti, il quartetto ha un vasto repertorio, che spazia da brani classici fino ad elaborazioni di musiche da film appositamente scritte per questa formazione da Benedetto Montebello. Sia i brani originali che le tra- scrizioni rendono appieno la bellezza delle musiche nella particolare cornice timbrico-espressibva delle voci dei quattro violoncelli. Francesco Montaruli, diplomato in violoncello col massimo dei voti, è un soli- sta e un camerista dalla carriera ricca di collaborazioni importanti. Violoncel- lista per anni dei Solisti Dauni, ha effettuato concerti in varie formazioni nelle più importanti città europee (Parigi, Berlino, Istanbul, Colonia, Lione, Roma ecc.) ed ha suonato, spesso in veste di primo violoncello, in orchestre come quella del Teatro Petruzzelli di Bari, del Teatro Rendano di Cosenza, la Scar- latti di Napoli, l’orchestra della RAI di Roma, l’orchestra sinfonica abruzzese, l’orchestra Filarmonica Marchigiana e molte altre, collaborando con artisti del calibro di Ennio Morricone, Louis Bacalov, Michele Placido, Ugo Pagliai, Jerry Lewis, Burt Bacharach, Charlie Haden, Gustav Leonhardt, Mario Brunello. Dal 2003 al 2009 è stato violoncellista dell’ensemble barocco L’arte dell’Arco di Padova con cui nel 2005 ha effettuato una tournée di 12 concerti in Giap- pone, riscuotendo un grande successo di critica. Ha collaborato col gruppo da camera I Solisti Filarmonici Italiani col quale si è esibito negli Stati Uniti, in 55 Giappone e in Spagna nel corso di vari anni di collaborazione. All’attività concertistica unisce quella didattica al Conservatorio “U. Giorda- no” di Foggia dove è titolare di cattedra dal 1989.

RIPALTA BUFO Una forza della natura: capace di commuovere, trascinare, smuovere gli ascol- tatori e finanche gli interpreti che con lei hanno diviso palco, repertori e pas- sione per la musica. Soprano lirico leggero, cerignolana, innamorata della sua città, si accosta sin da bambina al mondo della musica studiando da quando aveva sei anni il clarinetto piccolo. Dopo la maturità classica intraprende la carriera universitaria iscrivendosi a lettere moderne presso l’università di Fog- gia e nel 2013 si diploma al Conservatorio di Musica “U. Giordano” in canto lirico con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida di Maria Paola De Luca. Studia recitazione e dizione, calcando il palcoscenico anche come attrice in tragedie greche e latine come il Miles Gloriosus e l’Anfi- trione di Plauto e la Lisistrata di Aristofane. Tanti i premi e i riconoscimenti: nel 2010 “Premio Teatro San Carlo” nel prestigioso teatro napoletano, nel 2011 vincitrice assoluta del 14° Concorso Lirico Internazionale “U. Giorda- no”, nel 2013 vincitrice di due borse di studio al Teatro Petruzzelli di Bari, finalista di “Castrocaro Lirica” a Correggio con Daniela Dessì, Fabio Armilia- to e Angelo Branduardi, solo per citare i principali. Nota al pubblico televisivo per la sua magistrale interpretazione dell’aria della Regina della Notte alla finalissima della trasmissioneItalia’s Got Talent 2013, firma un contratto con la Sony Records e collabora in progetti di portata inter- nazione con Roberto Bonaventura, già autore di . Ospite d’eccezione all’edizione Cantagiro 2013 con Jimmy Fontana e Irene Fornaciari, duetta anche con Albano Carrisi. Debutta in Mese Mariano e Fe- dora di Giordano al Festival Giordano di Baveno e al Teatro Garibaldi di Lucera, nel Filosofo di campagna di Galuppi, nei rossiniani Viaggio a Reims e Barbiere di Siviglia al Teatro Manzoni di Milano e al Teatro Valle di Roma. Porta alto l’onore pugliese a Praga, Londra, Barcellona e in tutte le città e i teatri in cui si esibisce. Continua i suoi studi di canto lirico frequentando il

56 biennio specialistico presso il conservatorio “U. Giordano” di Foggia con Maria Paola De Luca e specializzandosi con il celebre soprano Luciana Serra.

UMBERTO SANGIOVANNI & DAUNIAORCHESTRA La DauniaOrchestra è un gruppo musicale che spazia dal jazz alla musica popolare nato su iniziativa di Umberto Sangiovanni, il pianista e compositore pugliese da anni impegnato nel recupero della tradizione popolare e dialettale della sua regione d’origine. Il gruppo ha partecipato a numerosi festival e rassegne, come Roma Jazz Festi- val, Umbria Jazz, Notte della Taranta, Jazz festival di Valladolid in Spagna e ha suonato a Stoccarda, Londra e in molti Istituti Italiani di Cultura proponendo originali progetti di promozione della cultura popolare del Sud Italia. Molto apprezzate le produzioni discografiche: due CD con Rai Trade (“La controra” nel 2004 e “Calasole” nel 2006, entrato nella “album top” della World Music Charts di iTunes e dedicato alla figura del sindacalista cerignolano Giuseppe Di Vittorio), “Sciamboli e nuovi inverni” nel 2010, dedicato ai cosiddetti canti dell’altalena ritrovati nel subappennino dauno, “Di fame Di denaro Di passio- ni” nel 2012, quest’ultimo dedicato a Matteo Salvatore e segnalato tra i quattro CD finalisti del “Premio Tenco”. Ha realizzato concerti in diretta radiofonica con Radio3 Suite, Concerti del Quirinale a Radio3, “Storie Interrotte”, Ra- dio In Blu, Radio Popolare, France Musique Radio, Radio Rai Filodiffusione, Radio Città Futura ecc. Nel 2006 riceve il “Premio Lunezia” per il CD “La controra” e nel 2007 il brano Calasole, viene scelto dal regista Ferzan Ozpetek quale colonna sonora per lo spot dell’AIRC (Ass. italiana per la ricerca contro il cancro). Umberto Sangiovanni, come solista e autore di colonne sonore, ha vinto il premio “Sergio Leone” ed è stato selezionato per i David di Donatello. Negli ultimi anni la sua musica ha accompagnato gli spettacoli teatrali di Luca Argentero, Sergio Rubini, Paolo Sassanelli, Valerio Aprea. Il suo ultimo lavoro musicale, Strano paese, su testo inedito del fumettista pugliese Andrea Pazienza, è stato parte di un progetto benefico con quindici tra i maggiori attori italiani (Neri Marcorè, Amilio Solfrizzi, Bianca Guaccero ecc.). Il brano, scritto in favore del Gargano a seguito degli eventi climatici che lo hanno fortemente segnato, è stato tra i più venduti su iTunes.

57 sabato 21 marzo ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” domenica 22 marzo ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

IL PIAVE MORMORAVA Evento dedicato al centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915

CONVERSAZIONE “La Guerra grande. Storie di gente comune” con Antonio Gibelli

Histoire du soldat Musica di Igor Stravinsky Libretto di Charles-Ferdinand Ramuz La marcia del soldato - Il violino del soldato Marcia reale - Piccolo concerto Tre danze: Tango, Valzer, Ragtime Danza del diavolo - Corale Marcia trionfale del diavolo

Ensemble da camera Musica Civica Giampiero Mancini, attore (Narratore-diavolo) Antonio D’Emilio, attore-mimo (Il soldato) Silvia Carota, ballerina (La principessa) Traduzione, adattamento e regia di Giampiero Mancini

58 Antonio Gibelli Igor Stravinsky

Silvia Carota

Antonio D’Emilio Giampiero Mancini

59 Note d’ascolto: 1915-2015: cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Musica Civica dedica lo spettacolo “Il Piave mormorava” a questo importante centenario, portando in Capita- nata uno dei più grandi esperti italiani della Prima Guerra Mon- diale, lo storico Antonio Gibelli, e proponendo l’ascolto di un bra- no molto rappresentativo di quegli anni, la Storia del soldato di Igor Stravinsky. Le ultime pubblicazioni di Gibelli si sono molto concentrate sul primo conflitto mondiale:“La grande guerra degli Italiani 1915-1918”, “L’officina della guerra. La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale”, “La memoria della grande guerra nelle Dolomiti” e soprattutto “La Guerra grande. Storie di gente comune” (Laterza, 2014), in cui Gibelli ricostruisce il primo conflitto mondiale attraverso le storie di persone comuni che ne fu- rono coinvolte e travolte. Per far riemergere la trama vissuta e sof- ferta della guerra, lo storico si affida al fiume carsico delle scritture inediti, fragili e spesso incerte, prodotte dai protagonisti nel fondo di una trincea o nella baracca di un campo di guerra o nella corsia di un ospedale. Le lettere inviate a casa dal fronte e dalla prigionia, i taccuini, i diari, le memorie scritte a distanza di tempo, gli album con le dediche dei malati alle infermiere danno un volto, un nome e un cognome, una storia alle speranze e alla disperazione di chi uscì vivo dal conflitto e di chi ne fu inghiottito. Il concerto che segue è strettamente connesso alla conversazione, proponendo il capolavoro di Stravinsky su libretto di Ramuz, l’Hi- stoire du soldat, uno dei pezzi più rappresentativi di tutto il Nove- cento, nella versione originale per sette strumenti, voce recitante, mimo e ballerina. Scritto da Stravinsky proprio nel bel mezzo degli anni del conflitto, l’histoire venne eseguita per la prima volta nel set- tembre del 1918 sotto la direzione di Ernest Ansermet e certamente è un brano fortemente influenzato dagli eventi bellici, sia per la

60 tematica di cui tratta, sia per la condizione personale di Stravinsky, che in quegli anni viveva un momento di povertà e di distacco dalla Russia proprio a causa del conflitto mondiale e della rivoluzione russa del 1917. La storia è quella di Joseph che sta tornando a casa perché in licenza. Durante il percorso il soldato, che spesso si ferma a suonare un violino di poco valore, ma a cui è legatissimo, incontra un vecchio signore. Si tratta del diavolo sotto mentite spoglie che chiede a Joseph di vendergli il suo violino in cambio di un libro che contiene indicibili ricchezze, narrando fatti non ancora accaduti. Il diavolo propone al soldato un patto: resteranno tre giorni insieme durante i quali Joseph gli insegnerà a suonare il violino e lui inse- gnerà al soldato a leggere il libro. Joseph accetta, ma passati i tre giorni e tornando a casa, il giovane si accorge che non sono passati tre giorni, ma tre anni. La sua fidanzata si è sposata con un altro uomo e ha un figlio, sua madre lo crede morto e nessuno lo ricono- sce. Il soldato va in cerca del diavolo arrabbiatissimo e lo incontra in veste di mercante di bestiame; il diavolo lo consola e gli dice che con il libro magico potrà diventare ricchissimo. Infatti Joseph inizia ad accumulare immense ricchezze, ma a perdere tutti gli affetti, non ultimo il suo violino, ormai posseduto dal diavolo. Dopo una serie di peripezie, Joseph decide di disfarsi delle sue ricchezze e di ripren- dere a viaggiare da povero, solo con uno zaino e con l’incolmabile vuoto dovuto alla perdita del violino. Seduto ad una locanda viene raggiunto dalla notizia che la figlia del re è molto malata e che andrà in sposa a chi la guarirà. Per una serie di eventi sarà proprio Joseph ad entrare nel castello per superare la prova. Ma lì nel castello c’è anche il diavolo che Joseph sfida in una partita a carte, dopo averlo fatto ubriacare. Il soldato riesce a vincere e a riappropriarsi del suo violino, vera fonte di vita e ricchezza, e con esso entra nella stanza della principessa dove inizia a suonare per lei, guarendola. Il diavo- lo, però, tornato in sé dopo l’ubriacatura, lancia una maledizione ai

61 due sposi. Joseph si sente comunque tranquillo: ora ha tutto quello che vuole, la sua bella principessa e il suo violino. Purtroppo, però, una volta che si è venduta l’anima al diavolo, non si è più liberi e il destino vorrà che Joseph sarà portato via dal diavolo negli inferi al suono di una marcia trionfale. La maledizione si avvera e l’opera si chiude con la marcia trionfale del diavolo. Il capolavoro di Ramuz gode di una musica estremamente moderna e innovativa: Stravin- sky usa i ritmi del ragtime, del tango argentino, dei valzer viennesi e un corale di Bach. Tutti questi materiali musicali sono trasfigurati da un utilizzo dei timbri dei sette strumenti molto nuovo, da un linguaggio estremamente complesso e frammentario, frutto eccel- lente e specchio implacabile di un periodo storico di disgregazione, povertà e guerra.

ANTONIO GIBELLI Storico genovese nato nel 1942, Antonio Gibelli è stato docente di Storia Con- temporanea nell’Università della sua città, fino alla pensione. È uno dei maggiori studiosi della scrittura come pratica sociale e delle espe- rienze individuali e collettive nelle due guerre mondiali. Ha diretto la rivista Movimento operaio e socialista e ha collaborato con numerose altre riviste. Le sue ricerche più significative vertono sulla prima guerra mondiale. I suoi scritti, infatti, hanno profondamente innovato l’orientamento degli studi sul conflitto in una prospettiva di storia culturale, facendo uso per la prima volta di fonti come le relazioni degli psichiatri sui dissesti mentali dei soldati e le lettere dei fanti. Il suo volume La Grande Guerra degli italiani ha vinto il premio Acqui Storia nel 1999. Molte delle sue pubblicazioni hanno cam- biato la prospettiva e la visione degli accadimenti bellici. La peculiarità del suo modo di fare storia nel Novecento consiste nella prospettiva “dal basso”, che inserisce ampiamente nell’analisi e nella narrazione i punti di vista della gente comune utilizzando le loro testimonianze epistolari, diaristiche e memo- rialistiche. Al fine di promuovere lo studio di questi materiali salvandoli dalla dispersione, nella seconda metà degli anni Ottanta Gibelli ha fondato, presso 62 il dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea di Genova, l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare (ALSP), oggi una delle principali istituzioni europee del genere.

GIAMPIERO MANCINI Definito dalla critica “uno dei talenti più cristallini del teatro italiano”, Man- cini si fa apprezzare con “Il Grigio” di G. Gaber. La sua poliedricità lo ha sempre condotto a cimentarsi in cose diametralmente distanti tra loro, dalle fiction (Ris 4, Distretto di Polizia 7 e 8, I Delitti del Cuoco, La Squadra 8, 7 Vite, Caccia al Re…) alla conduzione di programmi (per SKY Gambero Rosso Bollicine sotto torchio e Piatto ricco), dalle pubblicità (testimonial per la gui- da del Gambero Rosso e protagonista degli spot di Pizza Hut e della catena Kotsokolov) ai voice off (voce di Vallanzasca ne La storia siamo noi di G. Minoli per Raitre), dai radiodrammi (G. Bompart in La storia in giallo Radiotre) ai reading (Pasolini, Bukowsky, D’Annunzio e l’ultima fortunatissima Lectura Dantis con la quale ha debuttato a Salisburgo). Con Tuo Hank prima e Maree e Far finta di essere Gaber poi, il legame con la musica diventa imprescindibile. Come attore-cantante Mancini trova la sua dimensione ideale, collaborando stabilmente con le più importanti istituzioni sinfoniche nazionali ed internazionali. Molti i suoi lavori in scena nei più importanti teatri italiani: Strappami la Vita, Histoire du soldat, Il demone e la fanciulla, Pierino e il lupo, Il Bue sul tetto, Il Carnevale degli animali, Io Mozart, Carmen, Vi assicuro che zio Ludwig ecc. Premiato in Versilia come uno dei dieci migliori artisti italiani nell’ambito del teatro-canzone, da 9 anni è direttore artistico del laboratorio di Formazione at- toriale S.M.O. di Pescara e continua a conciliare l’attività di direttore artistico e trainer nella sua scuola con gli impegni televisivi. Nell’ultimo anno ha recita- to per la televisione nel film tv prodotto dalla RaiLa casa dei papà, in Rex 5, Don Matteo 8, nei panni di Giacomo Puccini nel kolossal Il grande Caruso. Ha concluso ultimamente a Malta le riprese di Come un delfino 2 con Raul Bova e attualmente è impegnato sul set di RIS Roma 3. Ha scritto la drammaturgia del musical Turandot, tratto dalla Turandot di Puccini, che debutterà in Corea a giugno 2015 e poi sarà presente nei cartelloni di tutto il mondo. 63 sabato 28 marzo ore 19.00 San Severo, Teatro Comunale “G. Verdi” domenica 29 marzo ore 18.00 Foggia, Teatro del Fuoco

CONVERSAZIONE con Federico Rampini

Cheek to Cheek - Frank & Billie Concerto per il centenario della nascita di Frank Sinatra e Billie Holiday

Musiche e arrangiamenti di Antonio Ciacca per orchestra e due voci soliste

Antonio Ciacca Orchestra

Antonio Ciacca, pianoforte e direzione Luca Fattorini, contrabbasso Adam Pache, batteria

Sweet Lu, voce Joice Elaine Yuille, voce

Corinne Stefanutti, ballerina di tip-tap

64 Federico Rampini Corinne Stefanutti

Sweet Lu

Antonio Ciacca Joyce Elaine Yuille

65 Note d’ascolto: Evento in prima esecuzione assoluta, dedicato all’America e al jazz, che riporta in Capitanata uno dei relatori più apprezzati nelle scor- se edizioni della rassegna, il grande giornalista e scrittore Federi- co Rampini. Da anni residente a New York, Rampini ha dedicato gran parte dei suoi studi e delle sue ricerche agli Stati Uniti, di cui sviscererà le vicende socio culturali proprio di quegli anni in cui Frank Sinatra e Billie Holyday si affacciavano sulla scena arti- stica internazionale. Il 2015 marca, infatti, il centenario di questi due pilastri della musica americana: la vocalità italo-americana e la vocalità afro-americana. Musica Civica, su impulso del musicista Antonio Ciacca, ha deciso di onorarli con questo spettacolo impre- ziosito dalla presenza di un’orchestra, di due grandi cantanti e di una ballerina di tip-tap. Il concerto vuole mettere a confronto due stili, due mondi espressivi agli antipodi, lo swing bruciante da una parte e il blues dall’altra, il sogno americano e la vita tumultuosa e problematica che conflui- scono in due stili interpretativi unici e irripetibili. “Frank Sinatra e Billie Holiday - spiega Ciacca - rappresentano i due poli della vocalità americana. Il primo ha una tradizione alle spalle: il bel canto e l’opera. Enrico Caruso è il re incontrastato del Metropolitan Opera mentre Frank Sinatra muove i primi passi nell’enterteinment business. Ma Frank non fa il percorso classico; i suoi studi sono il lavoro con le grandi orchestre come quella di Tommy Dorsey. Il suo immenso talento è nutrito dal suono vellutato del trombone del suo capo orchestra e dalla potenza ritmica di una delle migliori big band della swing era, che non a caso aveva un certo Buddy Rich alla batteria. L’orchestra aveva tra le sue file i più grandi talenti della musica del tempo, dai trombettisti Harry James, Charlie Shavers al clarinettista Buddy De Franco e agli arrangiatori Sy Oliver e Nelson Riddle. Un cantante che canta “ad orecchio” non poteva che assorbire tutto quel mare di idee e talento. Billie Holiday, invece, nasce a Baltimora e arriva a New York inse- 66 guendo il sogno di diventare una cantante. Ma gli inizi sono diffici- lissimi. La società americana dell’epoca è segregata e le opportuni- tà per gli afro-americani sono scarse. Billie è adolescente quando la mamma si trasferisce a New York City. Appena ventenne Billie canta nei club di Harlem quando viene scoperta da John Hammond che la fa registrare con il grande Benny Goodman. Da lì la scalata al successo è inarrestabile. La Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan sono considerate le più grandi cantanti di Jazz di sempre. Le vicissitudini personali lasciano un segno indelebile nello stile in- terpretativo drammatico e senza concessioni allo show business. Il blues diventa la sua cifra stilistica. A differenza di Sinatra la Ho- liday scrive anche testi come il classico “God Bless the child” e lo struggente “Strange Fruit” che diventa il manifesto sonoro dei dirit- ti civili degli afroamericani. Se Sinatra era il cantante preferito dal grande pubblico, la Holiday era la cantante preferita dai grandi musicisti. Alla pari di Sinatra la sua personalità e il suo stile hanno fatto scuola nella generazione successiva di cantanti anche se, pur- troppo, la critica si è soffermata più sulle sue vicissitudini personali che sul suo immenso talento”.

FEDERICO RAMPINI Nato a Genova nel 1956, è European Editor de la Repubblica, editoriali- sta, inviato e caporedattore per gli affari europei dal 1997; ha collaborato come opinionista a Le Figaro, L’Express e Politique étrangère in Francia. È consulente dell’Institut Français des relations internationales, membro del comitato scientifico della rivista Critique Internationale pubblicata dalla Fondation Nationale des Sciences Politiques di Parigi e della rivista italia- na di geopolitica Limes. Ha partecipato ai lavori della Trilateral Commis- sion ed è ospite del World Economic Forum di Davos. È stato membro del Comitato dei Saggi dell’Unione Europea per la Corea del Sud ed è docente per conferenze e seminari europei di Deutsche Bank, Arthur Andersen, Aérospatiale. Per la Camera di Commercio italiana a Parigi, presiede dal 67 1993 un ciclo di incontri con uomini di governo e industriali italiani e francesi. È stato il capo della redazione milanese de la Repubblica dal 1995 al 1997, vicedirettore del Sole 24 Ore dal 1991 al 1995, corrispondente a Parigi e inviato per l’Europa del Sole 24 Ore dal 1986 al 1991, prima era stato redattore de L’Espresso e di Mondo Economico. È stato inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi, Bruxelles, San Fran- cisco e Pechino. È stato allievo del sociologo liberale francese Raymond Aron, all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e di Mario Monti alla Bocconi. Affianca all’attività giornalistica quella di scrittore. È autore di libri di successo come San Francisco-Milano. Un italiano nell’al- tra America (2011), Occidente estremo. Il nostro futuro tra l’ascesa dell’im- pero cinese e il declino della potenza americana (2010), Alla mia sinistra. Lettera aperta a quelli che vogliono sognare insieme a me (2011), Slow eco- nomy. Rinascere con saggezza (2009), Centomila punture di spillo. Come l’Italia può tornare a correre (2009), Dall’euforia al crollo. La seconda vita della new economy (2001), Effetto euro (2002), Le paure dell’America (2003), Tutti gli uomini del presidente. George W. Bush e la nuova destra americana (2004), L’ombra di Mao. Sulle tracce del grande timoniere per capire il presente di Cina, Tibet, Corea del Nord e il futuro del mondo (2006), Le dieci cose che non saranno più le stesse. Tutto quello che la crisi sta cambiando (2009) e numerosi altri.

ANTONIO CIACCA Pianista nato in Germania da genitori italiani, si è conquistato una repu- tazione internazionale grazie alla militanza nel quartetto di Steve Lacy e in quello di Benny Golson. La sua carriera si è sviluppata attraverso espe- rienze come sideman di Art Farmer, Steve Grossman, James Moody, Lee Konitz, Johnny Griffin, Mark Murphy e presenze sui palchi più prestigiosi del jazz (Ronnie’s Scott, Blue Note, Village Vanguard, Jazz Bakery, Birdland, Dizzy’s). Diplomato al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, ha frequentato ma- sterclass alla Wayne State University di Detroit con Kenny Barron. Dal

68 1999 approfondisce gli studi privatamente, con il leggendario Jaki Byard, pianista di Mingus, a New York. Oltre che negli Stati Uniti, Ciacca si è esi- bito in Europa ed in Giappone. Ospite di “Invenzioni a due Voci” su Radio Tre, ha dimostrato la sua grande versatilità anche come arrangiatore per , oltreché esibendosi in Vaticano nel 2002 per il Papa. All’attivi- tà di musicista, Ciacca alterna quella di insegnante impartendo lezioni di Music Business nei conservatori italiani, europei e nei college americani. Il 2003 lo vede in tour con Benny Golson e impegnato in concerti a Londra, con esibizioni al Ronnie Scott’s, Festival Hall Foyer, National Theatre e al London Jazz Festival con un progetto dedicato alla musica di Monk che è valso a Ciacca “5 stelle” e il commento di “terrific!” da parte della testata inglese The Guardian. Aprendo alcuni concerti di Wynton Marsalis, Ciacca viene invitato a suonare al Village Vanguard di New York nel 2004 insieme al sassofonista Anderson. Il Quartetto di Antonio Ciacca e Wess Ander- son da allora è ripetutamente in tournée in USA, UK e Italia. Nel 2005 il pianista è in tour con il suo trio, spesso arricchito della presenza di Benny Golson o Steve Grossman, per presentare il suo ultimo CD “Ugly Beauty”. Chiamato a ricoprire la carica di Direttore della Programmazione Jazz al Lincoln Center dal 2007, Ciacca si trasferisce a New York con la famiglia e nell’anno successivo diventa docente della Juilliard dove insegna Music Business. Sotto contratto discografico con la Motema Record registra due Album, “Rush LIFE” e “Lagos Blues” . Nel 2009 pubblica una raccolta di 40 bani originali per la TwinsMusic En- terprises, nel 2011 compone la “Chocolate Suite” eseguita a New York e Pa- rigi con degustazione dei cioccolatini di Michel Richard. Alla fine del 2012 lascia la carica di Direttore della programmazione al JALC di New York per dedicarsi completamente alle tournée internazionali e alla composizione per varie formazioni e per Big Band. Nel febbraio 2013 debutta alla Carnegie Hall con il YPC Choir di New York e la NY Pops Symphony Orchestra, men- tre continua la sua attività discografica che nel 2014 lo porta a registrare ben cinque CD di cui due prodotti dalla TwinsMusic Records, “With a Song in My Heart” e “Sweet Lou’s Blues”.

69 COMITATO SCIENTIFICO

Avv. Maria Elvira Consiglio M° Dino De Palma Dott. Piero Gambale Prof. Saverio Russo Prof. Giuliano Volpe

Info: www.musicacivica.it https://www.facebook.com/musicacivica

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Info www.musicacivica.it [email protected] https://www.facebook.com/musicacivica