L'italiano Della Musica Nel Mondo
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spacca LA LINGUA ITALIANA NEL MONDO Nuova serie e-book Nuova serie e-book spacca Frontespizo spacca Colophon © 2015 Accademia della Crusca, Firenze – goWare, Firenze ISBN 978-88-6797-423-8 LA LINGUA ITALIANA NEL MONDO. Nuova serie e-book Nessuna parte del libro può essere riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione dei proprietari dei diritti e dell’editore. In copertina una foto di scena dell’opera Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, una produzione del Teatro Carlo Felice di Genova rappresentata a Shangai. L’Accademia della Crusca e i curatori ringraziano il prof Emanuele Banfi per la segnalazione della foto utilizzata in copertina. Accademia della Crusca Via di Castello 46 – 50141 Firenze +39 55 454277/8 – Fax +39 55 454279 Sito: www.accademiadellacrusca.it Facebook: https://www.facebook.com/AccademiaCrusca Twitter: https://twitter.com/AccademiaCrusca YouTube: https://www.youtube.com/user/AccademiaCrusca Contatti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/contatta-la-crusca Cura editoriale: Alessandro Guardigli Copertina: Lorenzo Politi Indice PREMESSA di Ilaria Bonomi e Vittorio Coletti .........................................................................................................................................................7 ITALIANISMI MUSICALI NEL MONDO di Ilaria Bonomi ............................................................................................................................. 10 SULLE PRIME RAPPRESENTAZIONI DI MELODRAMMI ITALIANI ALL’ESTERO di Stefano Saino .......... 31 L’ITALIANO IN INGHILTERRA NELLA MUSICA DEL TEDESCO HÄNDEL di Vittorio Coletti ..................... 51 IL MOZART COMICO PRIMA DI DA PONTE: ASPETTI LINGUISTICI DEI LIBRETTI GIOCOSI di Paolo D’Achille ........................................................................................................................................................................................................................................ 67 «OGNUNO AL MONDO HA UN RAMO DI PAZZIA.» Rossini a Parigi, Balochi e Il Viaggio a Reims di Edoardo Buroni ...................................................................................................................................................................... 89 EVOLUZIONE LINGUISTICA DEI LIBRETTI D’OPERA DAL PIENO OTTOCENTO AGLI INIZI DEL NOVE di Pier Vincenzo Mengaldo ......................................................................................................................................................................113 ITALIANO FORMATO EXPORT. DIECI CANZONI ITALIANE PER IL MONDO di Lorenzo Coveri .......122 IUS MUSIC di Gabriella Cartago ...........................................................................................................................................................................................140 ITALIANISMO “REALE” E ITALIANISMO “PERCEPITO” NELLA MUSICA LEGGERA STRANIERA: UNO SGUARDO SU GERMANIA, CROAZIA E OLANDA DAGLI ANNI CINQUANTA A OGGI di Stefano Telve ........................................................................................................................................................................................................................................151 SUI NOMI DELLE MUSICHE di Franco Fabbri ......................................................................................................................................................168 NOTE BIOGRAFICHE SUGLI AUTORI................................................................................................................................................................................178 5 PREMESSA ILARIA BONOMI E VITTORIO COLETTI La settimana della lingua italiana nel mondo, promossa come ogni anno dal Ministero degli Affari Esteri, ha al suo centro nel 2015 l’italiano in musica. L’Accademia della Crusca, che partecipa con molta convinzione all’iniziativa, avendo da tempo fatto dello studio e della promozione dell’italiano all’estero uno dei suoi progetti strategici, non giunge impreparata al tema dell’anno, essendo stato il ruolo dell’italiano nella musi- ca internazionale al centro di numerosi suoi interventi, sia in proprie riviste come gli «Studi di lessicografia italiana», sia in volumi collettivi come l’Italiano per il mondo, un capitolo del quale è espressamente dedicato alla musica, sia in libri d’autore come quello dell’accademico tedesco Harro Stammerjohann (La lingua degli angeli, edito nel 2013 nella collana «Storia dell’italiano nel mondo»), al quale si deve pure, nel 2008, l’imprescindibile, anche per questo libro, Dizionario di italianismi in francese, inglese e tedesco. In effetti, se si pensa alla fortuna dell’italiano all’estero è difficile prescindere -dal la musica e dal canto che ne sono stati, e ne sono tuttora, suoi vettori duraturi e potenti. Erede diretta della tradizione latina, la musica italiana ha contribuito in maniera deci- siva a fondare il vocabolario internazionale della musica moderna, come qui si cercherà di mostrare, sia di quella strumentale sia di quella vocale. Le due tipologie musicali si diffondono in Europa con molto materiale linguistico italiano, nelle partiture la prima, resa celebre ovunque da grandi compositori e interpreti come Corelli, gli Scarlatti, Vi- valdi, Boccherini, e nei libretti e sulle scene la seconda, grazie all’immediata risonanza internazionale di un genere inventato in Italia come il melodramma, il cui più famoso librettista, Pietro Metastasio, passa gran parte della sua vita a Vienna. Si sa che in queste due forme il successo italiano a un certo punto si è fermato; a inizio del Settecento nel primo caso, a fine Ottocento nel secondo, ma il viaggio nel mondo dell’italiano cantato all’opera non è finito, sia per l’incessante fortuna del suo repertorio (nei teatri lirici, nel cinema, persino nei romanzi), sia per la nuova e diversa forza di penetrazione della no- stra lingua attraverso la canzone, in un interscambio in cui l’italiano prende dalle altre culture linguistiche e musicali, ma ancora e non poco ad esse dà e con esse comunica. Il libro, dopo la messa a punto e illustrazione linguistica dell’imponente termino- logia italiana nella musica classica di gran parte del mondo, si misurerà con la grande tradizione all’estero della nostra opera lirica, alcuni dei maggiori interpreti della quale sono stati stranieri. Händel e Mozart, scelti qui, sono i compositori forse più indicativi della familiarità di altre culture con la lingua e la musica italiana. Le grandi, stupende opere di Mozart sono quasi tutte in italiano come si sa, ma anche quelle minori e meno 7 Ilaria Bonomi e Vittorio Coletti note, qui esaminate in particolare e sinora meno studiate, cantano nella nostra lingua. Händel poi è un caso nel caso, perché lui, tedesco, è il massimo importatore dell’italia- no cantato in Inghilterra: un compositore, quindi, che va ancora oltre la familiarità con la nostra lingua e cultura propria dei musicisti di lingua tedesca del Settecento, come Johann Adolf Hasse, massimo interprete, in Italia e altrove, dei melodrammi di Me- tastasio o Cristoph Willibald Gluck, originario del Palatinato, che, attivo soprattutto a Praga, Vienna, Milano e Venezia, Parigi, insieme al librettista Ranieri de’ Calzabigi ha preparato, con la sua riforma, la strada alla nostra grande lirica romantica. Spesso l’opera in italiano è nata o ha esordito all’estero, come il volume documenta, e l’ita- liano è stato a volte il tramite per la rappresentazione in diversi Paesi anche di opere nate in altre lingue (tedesco, ad esempio). Una sorta di cosmopolitismo è costitutivo dell’italiano cantato, i cui testi e autori non solo circolavano oltre confine (specie nei paesi di lingua tedesca, ma anche in Russia, Polonia, Inghilterra), ma le cui note erano disponibili ad assecondare traduzioni e scambi con altre lingue, massime il francese: lo attestano certi notissimi testi verdiani (Don Carlos o Vespri siciliani) e qui è chiamato a testimoniarlo il mirabile Viaggio a Reims di Rossini (compositore perfettamente bilin- gue), la cui musica è poi diventata in gran parte quella del testo francese del Comte Ory. L’italiano dell’opera lirica continua anche oggi a girare per il mondo, se è vero che in tutti i maggiori teatri del pianeta, da Tokyo a New York a Sidney a Oslo, una parte consi- stente del cartellone è data da opere del repertorio italiano che si cantano in italiano, spesso da cantanti non madre lingua. Certo, l’italiano non è più la lingua trainante dell’opera moderna, anche se appare ancora vivo in opere contemporanee rappresentate all’estero per la prima volta: è il caso, negli ultimissimi mesi, di un’opera comica rappresentata a Man- nheim, Esame di mezzanotte (musica di Lucia Ronchetti, libretto di Ermanno Cavazzoni), e di un’altra, Two women (musica di Marco Tutino, libretto, in italiano, di Fabio Ceresa, tratto da La Ciociara di Moravia), prima opera italiana a debuttare negli Stati Uniti a quasi un secolo di distanza dalla prima de La fanciulla del West di Giacomo Puccini. La parte più celebre e affermata del repertorio italiano nel mondo è data, oggi, dal melodramma ottocentesco ed è quindi giusto ribadire che mai come in quella fortu- nata stagione l’italiano cantato ha assunto o sfruttato al massimo le proprie secolari risorse letterarie (anche se non sempre al meglio) e la sua connaturata inattualità, pur in un processo di progressiva riduzione, nel corso del secolo, delle specificità linguistiche più vistose dei libretti: per questo uno dei saggi è qui dedicato