Il Matrimonio Segreto Dramma Giocoso Per Musica in Due Atti

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Il Matrimonio Segreto Dramma Giocoso Per Musica in Due Atti FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA Paolo Costa presidente Cesare De Michelis Pierdomenico Gallo Achille Rosario Grasso Mario Rigo Luigino Rossi Valter Varotto Giampaolo Vianello consiglieri sovrintendente Giampaolo Vianello direttore artistico Sergio Segalini direttore musicale Marcello Viotti Giancarlo Giordano presidente Adriano Olivetti Paolo Vigo Maurizia Zuanich Fischer SOCIETÀ DI REVISIONE PricewaterhouseCoopers S.p.A. FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA Il matrimonio segreto dramma giocoso per musica in due atti libretto di Giovanni Bertati musica di Domenico Cimarosa Teatro Malibran venerdì 24 settembre 2004 ore 19.00 turno A domenica 26 settembre 2004 ore 15.30 turno B martedì 28 settembre 2004 ore 19.00 turno D giovedì 30 settembre 2004 ore 19.00 turni E-I sabato 2 ottobre 2004 ore 15.30 turni C-H La Fenice prima dell’Opera 2004 7 Francesco Saverio Candido, Domenico Cimarosa al cembalo (1785). Olio su tela. Napoli, Museo di San Martino. La Fenice prima dell’Opera 2004 7 Sommario 5 La locandina 7 «Son più strambo di un cavallo. / Vado tutti a maltrattar» di Michele Girardi 9 Il matrimonio segreto, libretto e guida all’opera a cura di Alessandro Di Profio 73 Il matrimonio segreto in breve a cura di Gianni Ruffin 77 Argomento – Argument – Synopsis – Handlung 85 Anna Laura Bellina Sussurri e grida. Per un matrimonio di successo 97 Giovanni Guanti Triplum, pour «méditerraniser la musique» 123 L’album per Cimarosa nel primo centenario della morte (1901) a cura di Giovanni Guanti 137 Vincenzina Ottomano Bibliografia 149 Online: «Lacreme napulitane» a cura di Roberto Campanella 159 Domenico Cimarosa a cura di Mirko Schipilliti Atto di nascita di Bertati (il nome di famiglia compare nella forma Bertato) e lapide commemorativa nella sala consiliare del Municipio di Martellago. Da Giovanni Bertati, 1735-1815, Cassa Rurale ed Artigiana S. Stefano, Martellago-Venezia, 1985. Bertati scrisse per Cimarosa Il matrimonio segreto e Amor rende sagace; tra le dozzine di altri libretti: L’inimico delle donne per Galuppi, Il geloso in ci- mento per Anfossi, La villanella rapita per Bianchi, Don Giovanni, o sia Il convitato di pietra per Gaz- zaniga (che Da Ponte tenne certamente presente scrivendo il Don Giovanni per Mozart). Il matrimonio segreto dramma giocoso in due atti libretto di Giovanni Bertati musica di Domenico Cimarosa Editore Casa Ricordi, Milano Revisione secondo i testi originali di Franco Donatoni personaggi ed interpreti Carolina Masha Carrera Paolino Marcello Bedoni Fidalma Lucia Cirillo* Geronimo Salvatore Salvaggio* Elisetta Sofia Soloviy** Conte Robinson Vito Priante * Vincitori del XXXIII Concorso Internazionale per Cantanti «Toti Dal Monte» * Vincitrice del Concorso «Iris Adami Corradetti» di Padova (2003) maestro concertatore e direttore Michael Güttler regia Italo Nunziata scene e costumi Pasquale Grossi light designer Patrick James Latronica Orchestra del Teatro La Fenice maestro al cembalo Stefano Gibellato con sopratitoli allestimento Teatri S.p.A. di Treviso in coproduzione con Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e Opernhaus di Halle 6 LA LOCANDINA direttore di palcoscenico Paolo Cucchi responsabile allestimenti scenici Massimo Checchetto maestro di sala Stefano Gibellato altro maestro del coro Ulisse Trabacchin altro direttore di palcoscenico Lorenzo Zanoni aiuto regia Elena Barbalich maestri di palcoscenico Gianni Cappelletto Paolo Polon maestro alle luci Gabriella Zen capo macchinista Vitaliano Bonicelli capo elettricista Vilmo Furian capo attrezzista Roberto Fiori capo sarta Rosalba Filieri responsabile della falegnameria Adamo Padovan coordinatore figuranti Claudio Colombini costumi Nicolao Atelier (Venezia) calzature Sacchi (Milano) parrucche Mario Audello (Torino) trucco Fabio Bergamo (Trieste) sopratitoli Studio GR (Venezia) «Son più strambo di un cavallo. / Vado tutti a maltrattar» Ecco un uomo veramente generoso: il Conte Robinson, eroe della rinuncia all’amore in un’opera, come Il matrimonio segreto, dove tutti cercano di soddisfare le proprie aspirazioni. Gli è destinata per contratto Elisetta, la maggiore delle figlie del borghese Geronimo, in affannosa ricerca di un quarto di nobiltà, ma, non appena vede Carolina, la minore, subito se ne innamora e comprende di aver preso un impegno matrimoniale insostenibi- le, a cui cerca disperatamente di sottrarsi. Raggiunge l’apice quando, a tu per tu con la stizzosa promessa sposa (II.7), le snocciola invano, per demo- tivarla, una serie di deliziose debolezze proprie, che meritano una citazione: Son vizioso giocatore, Crapulone, bevitore: Mi ubriaco spesso spesso, Che vo fuori di me stesso, Casco in terra, oppur traballo, Son più strambo di un cavallo. Vado tutti a maltrattar. Ma, di fronte alla scelta se appagare il suo (legittimo) desìo, o soccorrere la ragazza che lo ha incantato, sceglie di sacrificarsi e sposare una donna pron- ta a ogni mortificazione (in fondo è stata rifiutata), pur di accasarsi. (La sua generosità troverà riscontro nel comportamento leale di un altro conte ‘li- bertino’, Rodolfo, nella Sonnambula di Bellini.) Anna Laura Bellina mette a fuoco con spirito, nel saggio iniziale di que- sto volume, il ruolo che gioca «la sfera semantica dell’udito» (e, in partico- lare, la ‘sordità’ di Geronimo) all’interno della trama vaporosa d’una com- media d’equivoci, fino a che, «dopo l’allegria rumorosa e canora del finale secondo, Il matrimonio segreto si chiude in un silenzio perbenista, spesso desiderato dalle due prime donne e rotto dalla terza». Già, le donne, bel capitolo: non è difficile immaginare che fra le tre riluca di maggior fulgore la figlia minore di Geronimo, Carolina. Non solo perché 8 MICHELE GIRARDI la sua onestà la rende immune alle lusinghe di un corteggiatore affatto disar- mato, qual è Robinson, ma anche per la modestia con cui si sottrae alle prof- ferte del nobile: «Non ho lingue, non so niente; / Farei torto veramente / Al- la vostra nobiltà.» (I.11); del resto l’ignoranza delle lingue («Non so dire che Monsiù. / […] Non intendo che addidù.», ibid.) non la rende diversa dalla maggioranza degli italiani, dei quali cattura facilmente la simpatia. Merita un cenno a sé la stramba zia Fidalma, che vive una situazione ‘sen- timentale’ di solito riservata ai vecchi tutori in fregola e gabbati dell’opera buffa e delle farse: va a caccia di un marito giovane e s’incapriccia di Paoli- no, che ha tutt’altro per la testa. Per lui è disposta a rinunciare all’agio di una vita da vedova ricca e libera, «che con un marito / via meglio si sta.» (I.5). La vitalità strabordante de Il matrimonio segreto, che fu tra le pochissi- me opere buffe del Settecento a entrare in repertorio nel secolo successivo, risiede in un libretto ingegnoso, quasi una summa di quanto sin lì prodot- to in termini di intreccio buffo, e, soprattutto, in una musica leggera e riu- scita, qui analizzata con finezza da Alessandro Di Profio nella guida all’a- scolto. Una musica attraente al punto da coinvolgere, come scrive Giovanni Guanti nel suo saggio, personaggi illustri quali Stendhal, Goethe e persino Nietzsche (si vedrà come). Un fascino che Cimarosa seguitò a esercitare nel tempo, come testimonia la nostra sezione dei documenti, dedicata allo sfar- zoso Album che la città di Aversa produsse nel primo centenario della mor- te del compositore (1901). È ulteriore interesse di questo volume, che chiude la serie 2004 di «La Fenice prima dell’Opera», l’edizione del testo poetico, condotta sulla base del raro e poco conosciuto libretto della prima assoluta. Michele Girardi Libretto di Giovanni Bertati Musica di Domenico Cimarosa Edizione a cura di Alessandro Di Profio con guida musicale all’opera Frontespizio della prima edizione del libretto de Il matrimonio segreto. Biblioteca Braidense di Mi- lano, Raccolta drammatica. Il matrimonio segreto libretto e guida all’opera a cura di Alessandro Di Profio1 Il presente libretto de Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa rical- ca fedelmente il testo della prima assoluta (Vienna, Burgtheater, 7 febbraio 1792),2 ed è stato confrontato con l’edizione Ricordi,3 pubblicata in con- comitanza con l’uscita della partitura a nolo, nella revisione di Franco Do- natoni.4 Il nostro intervento si è limitato alla messa a norma dell’ortografia, al ri- tocco di qualche lieve refuso, e alla corretta disposizione grafica dei versi spezzati; nella lista dei personaggi si legge «il conte Robinsone», nel libretto «Robinson», dizione che abbiamo adottato, come l’ordine in cui sono ripor- tati. Il testo qui presentato non diverge molto da quello offerto da libretto e partitura Ricordi, tuttavia qualche particolare ci ricorda che la prima fu data in un momento di restaurazione, e in una capitale cattolicissima come Vien- na; è il caso, per limitarci a un esempio, dell’espressione di Fidalma «Non s’ha per prudenza, / da fare un bordello», che nel testo originale, qui ripristinato, si leggeva invece «Usate prudenza, / Abbiate cervello». 1 Gli esempi musicali sono stati realizzati dal dott. Lorenzo Frassà. 2 IL MATRIMONIO SEGRETO / dramma giocoso / PER MUSICA / IN DUE ATTI / da Rappresentar- si / nel Imperial Teatro di Corte, / L’ANNO 1792. / In Vienna. Una copia si trova presso la Bi- blioteca privata Toggenburg di Bolzano, mentre quella consultata è custodita presso la Biblio- teca Braidense di Milano (Racc. Dramm. 6137/7). Si ringrazia la dott.ssa Anna Elisa Ravenna e il personale tutto per la cortesia dimostrata in occasione di questa ricerca, e si segnala a stu- diosi e appassionati che l’intero fondo è stato quasi del tutto digitalizzato, con l’intento di of- frirne la consultazione in rete. Si ringrazia inoltre, per la preziosa collaborazione, il dott. An- drea Garavaglia. 3 Il matrimonio segreto, parole di Giovanni Bertati, musica di Domenico Cimarosa, Mila- no, Ricordi, rist. 1977, «nuova edizione secondo i testi della prima rappresentazione». 4 DOMENICO CIMAROSA, Il matrimonio segreto, revisione secondo i testi originali di Franco Donatoni, 2 voll., Milano, Ricordi, © 1976; ad essa si farà riferimento anche nella guida all’o- pera, mediante il riferimento alle cifre di chiamata e al numero di battute che le precedono o seguono.
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